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10 Febbraio 2016

Louise Suggs, un modello per il golf ideale

Louise Suggs, una delle proettes più influenti nel golf femminile statunitense Louise Suggs, una delle proettes più influenti nel golf femminile statunitense

Verrà ricordata sicuramente come una delle giocatrici più influenti nel mondo del golf femminile statunitense e non solo per le sue vittorie, ben 61 comprensive di undici in major. Louise Suggs, infatti, è stata una delle tredici socie fondatrici, nel 1950, della LPGA di cui ricoprì la carica di presidente per ben tre mandati. Ci ha lasciati da poco tempo, deceduta per cause matura nella sua casa di Saratoga, in Florida.

Nata il 7 settembre del 1923, ad Atlanta in Georgia, probabilmente un luogo per predestinati, aveva 92 anni.

Pure se la LPGA ufficialmente è datata 1950, la storia vincente di Louise Suggs era cominciata nel 1946 e si è protratta ininterrottamente fino al 1962 con almeno un titolo l’anno.

Si fece conoscere proprio nel 1946, quando era ancora dilettante, aprendo il palmares con due major dell’epoca, il Titleholders Championship e Women's Western Open, poi in coppia con un altro grandissimo, Ben Hogan, si impose nel Pro-Lady Victory National Championship. L’anno dopo, ancora da amateur portò a tre i major, confermandosi nel Women's Western Open, e aggiungendovi anche l’US Womens Amateur, ossia l’equivalente major per dilettanti. Nel 1948 fece suo anche l’altro major per dilettanti, il British Amateur Championship che completò il ciclo prima di passare di categoria l’8 luglio. Nel 1949 i tornei del grande slam conquistati arrivarono a cinque, con il Western Open e con l’US Womens Open. E non aveva avversarie facili da battere in tali gare. In particolare si inchinarono Patty Berg, quattro volte seconda, e Babe Zaharias.

Nata la LPGA non si esaurì, comunque, la sua vena, anche se presa da tanti impegni. In particolare nel 1953 fu prima nella money list, dopo aver dominato in otto gare compreso il Women's Western Open che si assicurò per la quarta e ultima volta. Completò il grande slam nel 1957 con il LPGA Championship, una delle sole sette donne fino a oggi capaci di compiere l’impresa, e nel 1959 andò a segno per l’undicesima volta in un major, portando a quattro anche i successi nel Titleholders Championship, mentre l’US Womens Open lo vinse due volte. L’ultima prodezza nel 1962 quando conquistò il titolo del St. Petersburg Open.

La Suggs, al quale il famoso comico Bob Hope diede il soprannome di “Miss Sluggs” per la sua lunghezza dal tee, ha fatto da apripista in diverse occasioni. Fu una delle prime golfiste a trovare posto nella LPGA Tour Hall of Fame alla sua creazione nel 1967. Fu la prima donna ammessa alla Georgia Athletic Hall of Fame e dimostrò nel 1961 che le golfiste potevano competere con gli uomini vincendo una gara contro 24 professionisti compreso Sam Snead. Ha ricevuto innumerevoli riconoscimenti tra i quali il Patty Berg Award (2000) per i contributi eccezionali dati per la crescita del golf femminile e, nello stesso anno, in occasione dei festeggiamenti per i 50 anni della LPGA, è stata selezionata come una tra i 50 migliori giocatrici e maestri dell’Associazione.

Nel 2007 ha ricevuto il prestigioso Bob Jones Award e nel 2008 il Wlliam D. Richardson Award, conferitogli dalla Golf Writers Association of America. Anche dopo aver concluso la carriera e rimasta sempre un personaggio forte e rappresentativo del golf. Per lei il Masters era un appuntamento fisso, seduta su una sedia davanti alla club house. Inoltre era una delle sette donne alla quale è stata concessa l’appartenenza al Royal & Ancient di St. Andrews dopo che è stato abrogato il veto di accesso alle donne in vigore da 260 anni.

Infine Ben Hogan, nella prefazione fatta al libro della Suggs “Par golf for womens” ebbe a scrivere: “Se dovessi individuare nel modo di oggi una donna come modello per qualsiasi altra donna che aspiri a forme di golf ideale, sarebbe solo la signorina Suggs”.