30 Settembre 2018

Ryder Cup: Europa e Molinari travolgenti

Tommy Fleetwood, Thomas Bjorn e Francesco Molinari (Getty Images) Tommy Fleetwood, Thomas Bjorn e Francesco Molinari (Getty Images)

L’Europa ha trionfato nella 42ª Ryder Cup, battendo gli Stati Uniti per 17,5 a 10,5 sul percorso de Le Golf National a Parigi, e Francesco Molinari, autentico trascinatore della squadra condotta da Thomas Bjorn, oltre ad aver chiuso la sua terza Ryder Cup con la terza vittoria, ha segnato il punto decisivo, quello che ha portato lo score parziale a 14,5, che assicurava il trofeo, battendo Phil Mickelson (4/2).

Inoltre il torinese ha fissato un altro straordinario record in una annata strepitosa in cui ha firmato anche un major (Open Championship). Infatti, dopo essersi imposto nei quattro doppi insieme a Tommy Fleetwood, superando Mickelson è divenuto il secondo giocatore, e il primo europeo, nella storia del torneo a vincere cinque incontri su cinque in una edizione, eguagliando l’impresa riuscita nel lontano 1979 allo statunitense Larry Nelson.

Da Parigi a Roma nel 2022 - Dalla Francia il testimone è passato idealmente all’Italia, prossima sede continentale dove di svolgerà la Ryder Cup. La 44ª sfida avrà luogo nel 2022 a Roma, sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club, anticipata dalla prossima in programma nel 2020 al Whistling Straits, di Kohler nel Wisconsin, in America.

Un idolo internazionale - Francesco Molinari è stato accompagnato da grandi cori da parte del pubblico durante tutta la gara. E’ divenuto un vero idolo internazionale e non solo della tifoseria europea, Inoltre lo stesso Francesco, di solito molto misurato, si è lasciato andare a scene di esultanza e gioia come mai aveva fatto in passato.

Hanno detto - "Lo avevo detto sin dall’inizio - ha spiegato Molinari - che questo era il miglior team con cui avrei giocato la Ryder Cup ed è stato dimostrato dal campo. Sono felice di aver dato un contributo importante, ma è stata una vittoria di squadra in cui ognuno ha fatto il suo. Quanto al record fa molto piacere, ma se non ci fosse stato il successo finale non sarebbe servito nulla".

Franco Chimenti, Vice Presidente vicario del CONI e Presidente FIG, ha dichiarato: "Francesco Molinari al momento è il più forte di tutti. Può arrivare ovunque, secondo me ha tutte le qualità per essere il numero uno al mondo. Un giocatore che vince tutti gli incontri della Ryder Cup per tre giorni consecutivi va considerato tra gli atleti più importanti dello sport italiano e mondiale. Ha stabilito il nuovo record europeo di successi nella sfida fra Europa e Stati Uniti, eguagliando il record dell'americano Larry Nelson che resisteva da 39 anni e lo ha fatto superando due grandi campioni come Tiger Woods e Phil Mickelson. Questi trionfi sono in grado di generare grande entusiasmo in Italia e avvicinare ancora più gente al golf. Complimenti a Molinari e a tutto il golf mondiale che ha partorito una manifestazione bellissima a Parigi e che si ripeterà a Roma fra quattro anni. L’augurio è che le grandi prestazioni di Francesco siano state solo un "riscaldamento" per la Ryder Cup che ospiteremo al Marco Simone. Sono sicuro che sarà uno spettacolo ancora più importante di quello a cui abbiamo assistito in Francia".

Ha detto Thomas Bjorn: "La vittoria è stata davvero entusiasmante ed è difficile descrivere tutte le sensazioni. Sono davvero orgoglioso di questa squadra in cui ho sempre creduto. Tutti sono stati bravissimi a creare il giusto clima. E’ una stata compagine  determinata, concentrata, gioiosa e con grande personalità. Non c’è un segreto per questo successo: siamo stati bene insieme e grazie alla nostra solidità si sono ancor più valorizzate le doti dei giocatori stessi".

Infine Jim Furyk, capitano statunitense: "Giù il cappello davanti a questi campioni del team europeo che hanno giocato un golf veramente straordinario. Ora noi speriamo di tornare subito a vincere nel 2020, quando giocheremo in casa".

Nel corso della conferenza stampa si è potuto apprezzare il clima di grande affiatamento e complicità nel team continentale già emerso sul percorso. Dopo la conferenza la festa europea è proseguita fuori del media centre con bagni di champagne tra i giocatori.

Migliore in assoluto - L’azzurro è stato il punto di riferimento della squadra vincitrice e il giocatore che in assoluto ha espresso il miglior gioco, soprattutto con una continuità impressionante. Nei doppi è stato coadiuvato da un ottimo Tommy Fleetwood, con il quale ha trovato un affiatamento raro a vedersi, un duo veramente travolgente che si è imposto sempre con punteggi abbastanza larghi. Significativo il 5/4 con cui i due continentali hanno liquidato Justin Thomas/Jordan Spieth nei foursome della prima giornata, ossia la coppia che per il resto ha conseguito tre successi. Gli altri tre punti sono arrivati contro Tiger Woods, due volte affiancato da Patrick Reed (3/1 e 4/3 nei fourballs) e una da Bryson DeChambeau (5/4 in foursome), compagni che gli hanno offerto un contributo piuttosto scarso.

E Molinari è stato anche premiato da destino, perché ha avuto il merito, e la fortuna, di chiudere il suo incontro al momento giusto, ossia quando all’Europa mancava quel punto per mettere le mani sul trofeo. E notoriamente coloro che segnano il punto decisivo poi restano con inchiostro indelebile nel libro dei ricordi. Quanto a Fleetwood è stato il più positivo dopo il torinese e non è riuscito a fare anch’egli il record essendo arrivato un po’ scarico all’atto finale.

I meriti di Bjorn - Occorre dare i giusti meriti al capitano Thomas Bjorn, che si era preso più di qualche critica all’annuncio delle wild card, specie per aver scelto Sergio Garcia ed Henrik Stenson, che avevano fatto ben poco durante l’anno. Invece Garcia ha portato tre punti su quattro match divenendo il giocatore europeo con più punti conquistati in Ryder Cup, 25,5, superando con il successo su Fowler (2/1), i 25 che aveva assommato Nick Faldo. E quanto a Stenson, il solo altro imbattuto insieme a Molinari, ha vinto due volte in doppio e nel singolo (5/4 su Bubba Watson). E anche le altre due wild card, Ian Poulter e Paul Casey, hanno dato punti e contributo alla compattezza della squadra, apparsa solida e affiatata, cosa che non è stata tra le caratteristiche degli avversari. Poulter si è ancora una volta confermato "Mister Ryder Cup", lui che non ha mai perso un singolo in sei presenze. Significativo anche il fatto che tutti i componenti del team hanno portato almeno un punto alla causa.

Woods a zero punti - Hanno fatto parecchia differenza le wild card che a Bjorn hanno reso ben 9,5 punti, mentre dai giocatori scelti da Furyk ne sono arrivati appena due, opera di Tony Finau. Sono rimasti a zero Phil Mickelson, Bryson DeChambeau e Tiger Woods. Per la verità Tiger, per la prima volta a secco in otto presenze, si è battuto con molta grinta, ma nei doppi per lunghi tratti è rimasto solo a competere con Molinari/Fleetwood e nel singolo ha trovato un Jon Rahm deciso che ha saputo fruttare a meglio qualche sua sbavatura (2/1) e forse un po’ di stanchezza. Il migliore del team, che ha sofferto anche per alcune scelte sbagliate nei doppi di Jim Furyk, è stato Justin Thomas (4 vittorie e una sconfitta) seguito da Jordan Spieth (3 successi, due sconfitte), mentre hanno deluso Dustin Johnson, leader mondiale, Peter Fowler, Brooks Koepka e Patrick Reed.

USA, sesta sconfitta di fila in Europa - Gli statunitensi, che non vincono in Europa dal 1993, hanno subito la sesta sconfitta consecutiva in trasferta. In questo periodo i continentali si sono imposti per nove volte su 12 gare. Il bilancio è ora di 27 successi americani contro 15 dei continentali. Entrambe le squadre in una occasione hanno ottenuto il trofeo dopo pareggio essendo defender.

 

SECONDA GIORNATA POMERIGGIO - Francesco Molinari e Tommy Fleetwood sono entrati nella storia divenendo l’unica coppia europea capace di vincere quattro incontri nella stessa Ryder Cup, dando un pesante contributo al punteggio di 10-6 in favore dell’Europa nella 42ª sfida con gli Stati Uniti che si conclude sul percorso de Le Golf National a Parigi con la disputa dei 12 singoli dove l’azzurro affronterà Phil Mickelson.

Nei fourballs mattutini i continentali, guidati dal danese Thomas Bjorn, hanno realizzato un parziale di 3-1, poi nel pomeriggio gli americani, affidati a Jim Furyk, hanno evitato con il 2-2 che il divario divenisse ancora più largo.

Coppia imbattibile - Molinari e Fleetwood, che hanno dato spettacolo, hanno battuto per per due volte Tiger Woods - dopo averlo già fatto nella prima giornata - che ha giocato il fourball in compagnia di Patrick Reed (4/3) e il foursome affiancato da Bryson DeChambeau (5/4).

Molinari rispetto al suo compagno, anch’egli autore di giocate di rilievo, è stato anche capace di prendere in mano le redini dell’incontro nei momenti in cui occorreva farlo per annullare sul nascere le reazioni degli avversari, costretti comunque sempre a inseguire. Tiger Woods ha lottato con coraggio, ma non ha trovato la collaborazione che serviva da compagni sicuramente sotto tono. Anche con un miglior aiuto sarebbe stato comunque difficile per chiunque contrare l’incredibile coppia europea. Per Molinari è stato il quinto match contro Tiger in tre Ryder Cup e il torinese si è preso la rivincita con gli interessi dopo la sconfitta nel singolo del 2010 (4/3) e il pari in quello del 2012. Quanto a Fleetwood ha stabilito un altro record: è stato il primo debuttante nella storia della gara a imporsi in quattro incontri, togliendo il primato a Sergio Garcia che ne aveva infilati tre nel 1999.

Hanno detto Molinari e Fleetwood - "Assolutamente fantastico - ha dichiarato Molinari riferendosi al record - ma ora la cosa importante non è guardare i primati, ma cercare di raggiungere 14 punti e mezzo per riportare la Ryder Cup in Europa. Oggi abbiamo continuato a spingere, perché dopo quanto accaduto ieri era scontato che ci sarebbe stata la reazione statunitense. L’abbiamo contrata e ogni volta che abbiamo dovuto fare un passo avanti siamo stati sempre pronti. Dobbiamo proseguire così, c’è ancora molta strada da percorrere, pure se il punteggio è molto favorevole". Ha aggiunto Fleetwood: "Francesco è uno dei miei migliori amici sul campo e nella vita. E’ un giocatore incredibile e sono stato fortunato a conoscerlo. Ci tenevamo a fare coppia in Ryder e comunque stiamo esprimendoci a un gran livello".

Statistiche: a un passo dalla prodezza di Larry Nelson - Una sola altra coppia è riuscita a realizzare la quarterna in una Ryder Cup, quella formata dagli statunitensi Lanny Wadkins e Larry Nelson che vinse i 4 doppi nel 1979. Larry Nelson si è poi imposto anche nel singolo battendo Severiano Ballesteros e realizzando l’unica cinquina della storia. Domani potrebbero imitarlo Molinari e Fleetwood.

Quanto al parziale di 4-0 maturato nella prima giornata nel foursome ad opera dell’Europa esistono nove precedenti. Gli statunitensi hanno ottenuto il cappotto in sette occasioni, cinque nei foursomes (1947, 1963, 1975, 1981 e 2016) e due nei fourballs (1967 e 1971). I continentali hanno compiuto la prodezza solo in due precedenti occasioni nei fourballs (1987, 1989).

Gioco di squadra - La compagine europea ha soprattutto dimostrato un grande spirito di squadra, che invece è mancato completamente negli avversari. Da una parte giocatori che si aiutavano in ogni modo, che concertavano le tattiche migliori e dall’altra scarsa collaborazione e strategie sbagliate. Nel team di Bjorn  hanno reso bene coloro che avevano suscitato qualche perplessità all’annuncio delle wild card, in particolare Sergio Garcia, che invece ha portato due punti su tre, ed Henrik Stenson, due successi in altrettanti match. In casa americana si sono salvati al momento solo Jordan Spieth e Justin Thomas, che hanno ceduto in un solo incontro su quattro, ma seccamente contro Molinari/Fleetwood (5/4). Woods, pur con qualche sbavatura, ha fatto del suo meglio, ma soprattutto Patrick Reed, lontanissimo dal rendimento che ebbe in Minnesota nel 2016,  lo ha lasciato praticamente solo.

I match di domani - Ecco gli accoppiamenti per gli incontri singoli: Rory McIlroy (EU)-Justin Thomas; Paul Casey (EU)-Brooks Koepka; Justin Rose (EU)-Webb Simpson; Jon Rahm (EU)-Tiger Woods; Tommy Fleetwood (EU)-Tony Finau; Ian Poulter (EU)-Dustin Johnson; Thorbjorn Olesen (EU)-Jordan Spieth; Sergio Garcia (EU)-Rickie Fowler; Francesco Molinari (EU)-Phil Mickelson; Tyrrell Hatton (EU)-Patrick Reed; Henrik Stenson (EU)-Bubba Watson; Alex Noren (EU)-Bryson DeChambeau.

A Roma nel 2022 - L’edizione parigina è la seconda Ryder Cup al di fuori dai confini della Gran Bretagna, dopo la prima nel 1997 a Valderrama in Spagna. Sarà poi l’Italia ad ospitare la prossima in Europa, che avrà luogo nel 2022 a Roma sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club.

Agli USA basta il pari - All’Europa occorrono 4,5 punti per vincere, mentre agli Stati Uniti ne serviranno otto per arrivare a 14, perché con il pareggio manterranno la Ryder Cup essendo i defender. Infatti si sono imposti nell’ultimo incontro in Minnesota (17-11). Attualmente il bilancio è di 27 successi americani contro 14 dei continentali. Entrambe le squadre in una occasione hanno ottenuto il trofeo dopo pareggio.

 

SECONDA GIORNATA, MATTINO - L’Europa ha allungato ancora nella seconda giornata della 42ª Ryder Cup e conduce per 8-4 contro gli Stati Uniti, dopo un parziale di 3-1 nei fourballs, sul percorso de Le Golf National a Parigi, dove uno straordinario Francesco Molinari, in coppia con l’altrettanto ottimo Tommy Fleetwood, ha ottenuto la terza vittoria di fila in doppio superando per la seconda volta nel torneo Tiger Woods/Patrick Reed (4/3). E nei foursome del pomeriggio il magnifico duo europeo sarà in ancora in campo e avrà di fronte nuovamente Tiger Woods, nell’occasione affiancato da Bryson DeChambeau. Per Molinari sarà il quinto match contro Tiger in tre Ryder Cup e il torinese si è preso già la rivincita con gli interessi dopo la sconfitta nel singolo del 2010 (4/3) e il pari in quello del 2012.

Sta giocando in maniera inaspettata, dopo l’annata decisamente storta, Sergio Garcia, forse la wild card più criticata concessa dal capitano europeo Thomas Bjorn, e ha confermato di essere tornato al meglio anche Rory McIlroy, alla seconda bella prestazione dopo la falsa partenza in coppia con Thorbjorn Olesen (4/2 da Tony Finau/Brooks Koepka).

Sopra le righe la prova di Paul Casey, ben sostenuto da un concreto Tyrrell Hatton. Non è bastata la grinta a Ian Poulter, sempre più “Mister Ryder Cup” anche in un match perso, e a Jon Rahm superati da Justin Thomas/Jordan Spieth (2/1). Tra gli statunitensi, guidati da Jim Furyk, bene solo i citati Thomas/Spieth e per il resto tanta delusione e mancanza di spirito di squadra, che invece abbonda nel team continentale.

Risultati foursomes: Sergio Garcia/Rory McIlroy (EU)-Brooks Koepka/Tony Finau 2/1; Paul Casey/Tyrrell Hatton (EU)-Dustin Johnson/Rickie Fowler 3/2; Francesco Molinari/Tommy Fleetwood (EU)-Tiger Woods/Patrick Reed 4/3; Justin Thomas/Jordan Spieth-Ian Poulter/Jon Rahm 2/1

I foursomes del pomeriggio - Questi gli accoppiamenti per i quattro foursomes del pomeriggio: Justin Rose/Henrik Stenson-Dustin Johnson/Brooks Koepka; Sergio Garcia/Alex Noren-Bubba Watson/Webb Simpson; Francesco Molinari/Tommy Fleetwood-Tiger Woods/Bryson DeChambeau; Ian Poulter/Rory McIlroy-Justin Thomas/Jordan Spieth.

I match del mattino - Garcia/McIlroy sono partiti molto forte e sono passati 4 up alla buca 13, poi la reazione statunitense di Koepka/Finau che con un birdie del primo e due del secondo hanno accorciato le distanze a 1 down. Alla buca 17, però, un lungo putt per il birdie di Garcia, ha fatto punto europeo.

Un Paul Casey molto ispirato, con il supporto di un tenace Tyrrell Hatton, ha dato subito la svolta all’incontro con un 2 up dopo sei buche in cui l’inglese ha messo a segno cinque birdie. Hatton all’8ª ha fatto 3 up e non c’è stata più storia per Johnson/Fowler.

Molinari/Fleetwood sono andati 2 up (un birdie ciascuno) dopo tre buche, poi Tiger Woods, che praticamente ha giocato da solo essendo Reed assolutamente inconsistente e molto falloso, ha rimesso il match in parità alla buca 10. A quel punto è entrato in scena prepotentemente Molinari che con tre birdie di fila ha propiziato il terzo successo della coppia su altrettanti match. Quanto a Fleetwood era dal 1999 che un esordiente non centrava tre vittorie di fila. Nell’occasione a compiere l’impresa fu Sergio Garcia.

Infine tiratissima la gara fra Thomas/Spieth e Casey/Rahm con i continentali in vantaggio per 1 up alla buca 7 e poi 2 down alla 12, svantaggio che non sono riusciti a recuperare pur avendolo ridotto a 1 down con un birdie di Rahm. Alla 17, infatti, il birdie di Thomas ha chiuso il conto.

PRIMA GIORNATA - L’Europa è in vantaggio per 5-3 dopo la prima giornata della 42ª Ryder Cup sul percorso de Le Golf National a Parigi con due punti firmati da un grande Francesco Molinari, che ha formato una coppia straordinaria con Tommy Fleetwood, prima battendo nei fourballs Tiger Woods/Patrick Reed (3/1) e poi nei foursomes Justin Thomas/Jordan Spieth con un eloquente 5/4, davanti a una cornice di oltre 50.000 spettatori.

Dopo un inizio difficile, con un 3-1 per gli USA nei quattro fourballs del mattino, la compagine affidala al danese Thomas Bjorn, ha reagito con un cappotto nei foursomes, un 4-0 raro a verificarsi in una sessione, poiché il precedente in favore dei giocatori europei è datato 1989, ma nei fourballs, mentre da quell’epoca c’è stato solo un altro risultato identico nei foursomes del 2016 in Minnesota a favore degli americani.

Le prime vittorie in Ryder Cup di Molinari - Molinari ha firmato le sue due prime vittorie in Ryder Cup e ha sconfitto per la prima volta anche Tiger Woods, dopo il singolo perso nel 2010 (4/3) e quello pareggiato nel 2012. L’azzurro ha espresso un ottimo gioco, così come l’inappuntabile Tommy Fleetwood con il quale ha formato una coppia molto affiatata in entrambe le sessioni. Il torinese, nel match contro Woods/Reed ha iniziato la Ryder Cup con un birdie e poi la messo a segno il quinto alla buca 17, decisivo per lo score. In mezzo prodezze di Fleetwood che hanno contribuito a dare la svolta alla gara.

Nel foursome, contro Thomas/Spieth, i due continentali hanno trovato sempre l’intesa giusta e scelto le strategie appropriate e anche in questa occasione è toccato a Molinari chiudere il conto con un putt per niente facile.  Molinari e Fleetwood sono stati gli unici a ottenere due punti, impresa non riuscita a Thomas/Spieth, che nel fourball avevano sconfitto Paul Casey/Tyrrell Hatton (1 up)i. E sono rimasti con un solo punto anche Dustin Johnson/Rickie Fowler che hanno dominato contro Rory McIlroy/Thorbjorn Olesen (4/2) e poi sono stati messi in condizioni di non nuocere nel foursome dalla coppia olimpica formata a Justin Rose, oro, ed Henrik Stenson, argento, a Rio de Janeiro (3/2).

Wild card decisive - A fare la differenza sono stati in parte anche i giocatori che hanno avuto la wild card. Henrik Stenson, Ian Poulter e Sergio Garcia hanno risposto con la loro grande esperienza e con determinazione alla chiamata di Bjorn. In particolare Ian Poulter, non a caso detto "Mister Ryder Cup", è stato capace di rivitalizzare McIlroy, piuttosto deludente nel foursome, dandogli una spinta psicologica notevole, che non poteva invece ricevere da Olesen, la quarta wild card europea, il quale non ha demeritato pur nella sconfitta.

Meno felici le risposte che ha avuto Jim Furyk, capitano statunitense. Tiger Woods, che non ha certo giocato male, poteva far poco contro Molinari/Fleetwood, anche perché Reed non è stato certo il mattatore visto nel Minnesota. Tony Finau ha fatto la sua parte sostenendo bene Koepka nella battaglia vinta in extremis con Rose e Jon Rahm (1 up, fourball), mentre hanno profondamente deluso Phil Mickelson e Bryson DeChambeau, che nelle ultime tre settimane avevano denunciato uno scadimento di forma preoccupante. Basti dire che dopo nove buche Garcia/Noren (5/4, foursome) erano avanti per 7 up. Complessivamente l’Europa, nell’unica competizione in cui gioca sotto un’unica bandiera, ha dato l’impressione di essere più squadra

Ha detto Molinari - "Siamo molto felici - ha dichiarato l’azzurro - dell’esito della giornata e anche di quanto abbiamo fatto sul campo con Fleetwood. Siamo in vantaggio, ma occorrerà stare con i piedi in terra e mantenere la massima concentrazione perché dobbiamo attenderci l’inevitabile reazione degli statunitensi. Non so dare una spiegazione dell’affiatamento con Fleetwood, ma ci divertiamo parecchio insieme e siamo molto amici. Sicuramente ci completiamo al meglio".

I match di domani  - Nella seconda giornata nei fourballs sarà nuovamente Molinari/Fleetwood contro Woods/Reed. Gli altri match: Garcia/McIlroy-Finau/Koepka; Casey/Hatton-Johnson/Fowler; Poulter/Rahm-Thomas/Spieth.

A Roma nel 2022 - L’edizione parigina è la seconda Ryder Cup al di fuori dai confini della Gran Bretagna, dopo la prima nel 1997 a Valderrama in Spagna. Sarà poi l’Italia ad ospitare la prossima in Europa, che avrà luogo nel 2022 a Roma sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club.

 

La formula - Il torneo si svolge con formula match play. Nelle prime due giornate si disputano due sessioni di quattro incontri di doppio, fourballs al mattino e foursomes nel pomeriggio, poi il gran finale con dodici singoli. Si assegna un punto per ogni match vinto e mezzo punto per la parità. In palio 28 punti. In caso di pareggio nel conto finale la Ryder Cup rimarrà agli Stati Uniti quale defender che si sono imposti nell’ultimo incontro in Minnesota (17-11). Attualmente il bilancio è di 27 successi americani contro 14 dei continentali. Entrambe le squadre in una occasione hanno ottenuto il trofeo dopo pareggio.

 

 

CERIMONIA D'APERTURA - Sarà subito Francesco Molinari contro Tiger Woods nella prima giornata della 42ª Ryder Cup iniziata ufficialmente con la suggestiva Cerimonia d’Apertura, dove sono sfilate le squadre di Europa e Stati Uniti  in un bagno di folla, che ha anticipato l’entusiasmo e anche il tifo che ci saranno sul percorso de Le Golf National (28-30 settembre) a Parigi, per sostenere le due formazioni.

Ventiquattro campioni in passarella, compresi i primi dieci nel world ranking, cosa mai accaduta nella storia della competizione, presentati dai due capitani, il danese Thomas Bjorn per i continentali e Jim Furyk per gli Stati Uniti, tra i quali Francesco Molinari (grandi applausi per lui), alla sua terza Ryder Cup, dopo le due precedenti vinte con il Team Europe, e Tiger Woods, il valore aggiunto della gara, capace di mettere d’accordo nell’ovazione, che lo ha accolto, tutte e due le fazioni, altrimenti divise da una rivalità nata insieme alla stessa Ryder Cup.

Ancora Molinari contro Woods - Alla fine si è entrati direttamente nel clima gara quando i due capitani hanno annunciato le coppie domani mattina in campo per i primi quattro fourballs, che assegneranno 4 punti dei 28 punti in palio. Francesco Molinari, in coppia con Tommy Fleetwood nel quarto match, affronterà Tiger Woods affiancato da Patrick Reed. E’ la terza volta che l’azzurro incontra Woods. Sarà la prima in doppio dopo i due singoli del 2010, perso per 4/3, e del 2012 pareggiato. Inizieranno Justin Rose-Jon Rahm (EU) contro Brooks Koepka-Tony Finay, per proseguire con Rory McIlroy/Thorbjorn Olesen (EU)-Dustin Johnson/Rickie Fowler e con Paul Casey/Tyrrell Hatton (EU)-Jordan Spieth/Justin Thomas.

L’Europa è determinata a cancellare la pesante sconfitta subita in Minnesota (17-11) nel 2016 e gli Stati Uniti a riscattare 25 anni di sconfitte nel vecchio continente dove non prevalgono dal 1993. Imponente la cornice prevista per la sfida: circa 270.000 spettatori.

A Roma nel 2022 - L’edizione parigina è la seconda Ryder Cup al di fuori dai confini della Gran Bretagna, dopo la prima nel 1997 a Valderrama in Spagna. Sarà poi l’Italia ad ospitare la prossima in Europa, che avrà luogo nel 2022 a Roma sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club.

Team Europe - La compagine europea ha sette giocatori d’esperienza e cinque debuttanti. Hanno già disputato la gara Francesco Molinari (2 presenze), che eguaglierà il primato azzurro di Costantino Rocca con tre partecipazioni, Justin Rose (4), Rory McIlroy (6) e le quattro wild card: Ian Poulter (5), Paul Casey (3), Henrik Stenson (4) e l’iberico Sergio Garcia. Debutteranno: Tyrrell Hatton, Tommy Fleetwood, Jon Rahm, Alex Noren e Thorbjorn Olesen. Assisteranno Thomas Bjorn i vice capitani Lee Westwood, Luke Donald, Padraig Harrington, Robert Karlsson e Graeme McDowell. La Ryder Cup è l’unica manifestazione sportiva in cui una formazione continentale gareggia sotto un’unica bandiera.

Team USA - Nella squadra americana Tiger Woods, sette presenze, tornerà a disputare la Ryder Cup dopo sei anni avendo avuto una wild card più che meritata. Per troppo tempo lontano dai campi non poteva arrivarci attraverso l’apposita classifica che ha portato nel team Brooks Koepka (una presenza), Dustin Johnson (3), Patrick Reed (2), Bubba Watson (3), Jordan Spieth (2), Rickie Fowler (3), Webb Simpson (2) e Justin Thomas. Quest’ultimo uno dei tre debuttanti insieme a Tony Finay e a Bryson DeChambeau, che hanno avuto una wild card come Phil Mickelson, il quale con la dodicesima partecipazione a Parigi diventerà il giocatore con maggior numero di Ryder Cup disputate in assoluto. Vice capitani: Zach Johnson, Matt Kuchar, David Duval, Davis Love III e Steve Stricker.

La formula - Il torneo si svolge con formula match play. Nelle prime due giornate si disputano due sessioni di quattro incontri di doppio, fourballs al mattino e foursomes nel pomeriggio, poi il gran finale con dodici singoli. Si assegna un punto per ogni match vinto e mezzo punto per la parità. In palio 28 punti. In caso di pareggio nel conto finale la Ryder Cup rimarrà agli Stati Uniti quale defender. Attualmente il bilancio è di 27 successi americani contro 14 dei continentali. Entrambe le squadre in una occasione hanno ottenuto il trofeo dopo pareggio.

Il percorso - Le Golf National, progettato dagli architetti Hubert Chesneau e Robert Von Hagge, è stato inaugurato nel 1990 e sarà il secondo campo continentale a ospitare la Ryder Cup dopo Valderrama (1997) in Spagna.. E’ dotato di tre percorsi e si giocherà sull’Albatros Course dove si disputa permanentemente l’Open de France. L’Albatros Course, ritenuto uno dei tracciati più difficili tra quelli ove si disputa l’European Tour, è caratterizzato da numerosi ostacoli d’acqua. Sono molto difficoltose le buche 15, 16 e 18, dove l’acqua è insidia costante, ma nulla è dato per scontato in tutto il resto del campo.

 

LA VIGILIA - La Ryder Cup entra nel vivo. La Cerimonia di Apertura - in programma domani alle ore 17 a Le Golf National di Parigi - sarà il primo atto ufficiale della 42esima edizione che da venerdì 28 settembre a domenica 30 vedrà sfidarsi i 12 migliori giocatori europei e i 12 migliori giocatori americani. C’è grande attesa per le scelte degli accoppiamenti per i primi quattro fourballs che domani verranno svelate dai capitani proprio in occasione della cerimonia d’apertura. Intanto proseguono gli allenamenti sul campo, con le due squadre che hanno approfittato dei Practice Days per prendere confidenza con il percorso di gara e testare le varie dinamiche di gioco. L’entusiasmo fuori dalle corde cresce di giorno in giorno. Anche nelle fasi di allenamento il pubblico riesce a trasmettere grande adrenalina ai giocatori.

Aspettando la Ryder Cup a Roma - L’edizione parigina è la seconda Ryder Cup al di fuori dai confini della Gran Bretagna, dopo la prima nel 1997 a Valderrama in Spagna. Sarà poi l’Italia ad ospitare la prossima edizione europea, che avrà luogo nel 2022 a Roma sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club.

Nel 2020, invece, la competizione avrà luogo al Whistling Straits, di Kohler nel Wisconsin, in America.

La terza di F. Molinari - Francesco Molinari sarà alla terza Ryder Cup, dopo quelle vittoriose del 2010 (Insieme al fratello Edoardo) e del 2012. Si è guadagnato il posto attraverso una delle due classifiche che designavano otto posti di diritto, l’European Point, dove è stato primo con largo margine grazie alle tre splendide vittorie stagionali, major compreso (Open Championship), ma sarebbe entrato anche attraverso la ‘World Points’ in cui il torinese era egualmente al vertice.

Valori aggiunti - La presenza di Tiger Woods nella compagine statunitense, impensabile fino a tre mesi addietro quando a Parigi sarebbe andato solo come vice capitano, e la partecipazione, per la prima volta nella storia dell’evento, dei primi dieci giocatori del world ranking sono i due valori aggiunti di una competizione che si annuncia piuttosto incerta, perché non tutti i componenti dei due team sono al top della condizione. L’Europa dovrà riscattare la pesante sconfitta (17-11) subita all’Hazeltine National GC di Chaska nel 2016 e gli Stati Uniti dovranno rimediare a 25 anni di insuccessi nel vecchio continente dove non vincono dal 1993 (Inghilterra, 15-13),

La squadra europea nel ricordo di Celia - La squadra europea scenderà in campo con un nastrino giallo per ricordare Celia Barquin Arozamena, la giovane dilettante spagnola (campionessa europea in carica) barbaramente uccisa da un coetaneo ad Ames, negli Stati Uniti nei pressi di un campo da golf. Una tragedia che ha scosso tutto il mondo del golf ed in particolare i due giocatori spagnoli presenti nel Team Europe: Sergio Garcia e Jon Rahm.

Il team europeo - Il danese Thomas Bjorn, capitano europeo, non ha avuto incertezze nel designare le quattro wild card, andando sul sicuro con le scelte degli inglesi Ian Poulter (già 5 presenze) e Paul Casey (3), dello svedese Henrik Stenson (4) e dell’iberico Sergio Garcia. otto partecipazioni e il più giovane ad aver giocato nella formazione continentale a 19 anni, 8 mesi e 15 giorni (1999). Una scelta probabilmente dettata dal fatto di aver avuto cinque debuttanti dalle apposite classifiche: gli inglesi Tyrrell Hatton, e Tommy Fleetwood, lo spagnolo Jon Rahm, lo svedese Alex Noren e il danese Thorbjorn Olesen. A completare il team, oltre a Francesco Molinari, anche Justin Rose (4) e Rory McIlroy (6). Vice capitani: gli inglesi Lee Westwood e Luke Donald, l’irlandese Padraig Harrington, lo svedese Robert Karlsson e il nordirlandese Graeme McDowell.

Il team americano - Jim Furyk, a cui è affidata la compagine a stelle e strisce, si è preso più tempo per le sue decisioni. Doveva scogliere il nodo Woods e lo ha fatto probabilmente anche intuendo che sarebbe tornato al successo, come avvenuto poi domenica scorsa nel Tour Championship. Ha annunciato la scelta di Woods (7 presenze) insieme a quelle di un debuttante, Bryson DeChambeau, e di un grande veterano, Phil Mickelson, che a 48 anni batterà il record assoluto di presenze in Ryder Cup con la 12ª apparizione. Successivamente ha chiamato Tony Finau, altro debuttante. Qualificati di diritto Brooks Koepka (una presenza), Dustin Johnson (3),Patrick Reed (2), Bubba Watson (3), Jordan Spieth (2), Rickie Fowler (3), Webb Simpson (2) e Justin Thomas, terzo debuttante nel team, situazione un po’ curiosa per un ex numero uno mondiale, che però è emerso solo negli ultimi due anni. Vice capitani: Zach Johnson, Matt Kuchar, David Duval, Davis Love III e Steve Stricker.

Botta e risposta - Perentori i due capitani alla vigilia del match. Thomas Bjorn ha detto senza mezzi termini "Non abbiamo paura di nessuno". Poi ha aggiunto: "In campo non andranno dodici elementi, ma una squadra compatta. E questa è la nostra forza". Jim Furyk ha dichiarato: "Non serve motivare i miei giocatori, i quali sanno perfettamente che non vincono in Europa dal 1993, una striscia negativa lunga 25 anni. Sono contento per il successo di Tiger Woods: lo ha sicuramente caricato. Ha fatto una grande stagione e questa è stata una eccellente notizia per noi. Averlo in campo dà una grande fiducia a tutti".

La carica dei 270.000 spettatori- La Ryder Cup è l’unica manifestazione dove l’etichetta, una delle bandiere del golf, viene messa da parte, lasciando spazio a esplosioni di adrenalina sia tra i giocatori che nel pubblico, spesso portato a eccessi di tifo da stadio di calcio. Un campanilismo esasperato oppone due continenti per una gara che piace anche per questa dose di "follia" che l’accompagna. Sono previsti circa 270.000 spettatori dei quali quasi la metà francesi, segno tangibile del crescente interesse che la Ryder Cup sa generare nel Paese ospitante.

Diretta su Sky - Sky manderà in onda tutta la Ryder Cup con 34 ore di diretta, in esclusiva e in alta definizione sul canale Sky Sport Golf HD. Questi gli orari: giovedì 27 settembre, Cerimonia d’Apertura, dalle ore 17 alle ore 18; venerdì 28 e sabato 29, dalle ore 8 alle ore 19; domenica 30, dalle ore 12 alle ore 19. Dopo le dirette della gara seguiranno 30 minuti di approfondimento con Studio Golf. Commento al torneo di Silvio Grappasonni, Massimo Scarpa, Roberto Zappa, Nicola Pomponi, Marco Cogliati e Michele Gallerani. Inviato a Parigi Alessandro Lupi. Studio Golf con Francesca Piantanida e Donato Di Ponziano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Primo piano

  • “Golf a Scuola”, accordo di collaborazione tra Federgolf e Regione Lombardia
    “Golf a Scuola”, accordo di collaborazione tra Federgolf e Regione Lombardia 11/03/2024

    Accordo di collaborazione tra la Federazione Italiana Golf e la Regione Lombardia volto a supportare e valorizzare in tutto il territorio lombardo le iniziative riguardanti “Golf a Scuola”, progetto nazionale in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, il Ministro per lo Sport e i Giovani, l’Istituto per il Credito Sportivo, che ha il patrocinio di: CONI, Comitato Italiano Paralimpico e R&A. L’annuncio è arrivato nel corso di una conferenza stampa andata in scena a Milano, presso il Belvedere Silvio Berlusconi del 39° piano di Palazzo Lombardia, alla presenza di: Attilio Fontana, Presidente della Regione Lombardia; Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf; Flavio Siniscalchi, Capo del Dipartimento per lo Sport; Beniamino Quintieri, Presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo; Lara Magoni, Sottosegretario con delega a Sport e Giovani della Regione Lombardia.

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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