Straordinario Renato Paratore. Ha vinto con 263 (69 63 65 66, -17) colpi l’Abu Dhabi Challenge, trionfando per la seconda settimana consecutiva sull’HotelPlanner Tour.
Sul percorso dell’Al Ain Equestrian Shooting & Golf Club (par 70), ad Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti, il 28enne romano con un birdie sull’ultima buca, il sesto di giornata per completare il parziale di 66 (-4, con due bogey), ha superato lo spagnolo Sebastian Garcia e lo scozzese David Law, secondi con 264 (-16). A completare la splendida giornata azzurra il quinto posto di Stefano Mazzoli con 266 (68 66 67 65, -14) e l’undicesimo di Lorenzo Scalise con 269 (67 69 69 64, -11).
In quarta posizione con 265 (-15) lo statunitense Davis Bryant e, alla pari con Mazzoli, il francese Robin Sciot-Siegrist, il danese Victor Sidal Svendsen e l’emergente spagnolo Albert Boneta. A metà classifica Filippo Celli, 29° con 272 (-8), e Michele Ortolani, 36° con 273 (-7). Sono usciti al taglio Aron Zemmer, 75° con 140 (par), ed Enrico Di Nitto, 108° con 143 (+3).
Paratore, secondo dopo tre round a un colpo dall’inglese Garrick Porteous, che difendeva il titolo, ha realizzato tre birdie sulle prime 10 buche e si è portato in vetta insieme ad altri avversari, mentre Porteous cedeva (poi 11° con 269, -11, al termine). A quel punto ha fissato l’asticella a “-16” Law, che con un 61 (-9, nove birdie) è entrato con notevole anticipo da leader in club house dopo aver rimontato dalla 24ª piazza. Il romano ha avuto un momento di difficoltà con due bogey alla 11ª e alla 14ª (in mezzo un birdie), ma alla 15ª con un altro birdie ha agganciato Law. Poi la prodezza sull’ultimo green, per la quale ha ricevuto un assegno di 48.000 dollari su un montepremi di 300.000 dollari.
“Non riesco ancora a crederci” ha detto l’azzurro al termine della gara. “E’ stata una giornata bellissima, che non scorderò mai. Ero molto fiducioso, grazie anche al successo precedente, ma sapevo che non sarebbe stato facile con tanta concorrenza. Alla buca 18 il secondo colpo è stato perfetto e ho avuto subito una bella sensazione che poi il birdie vincente ha confermato. Non ho cambiato molto nel mio gioco, ha mantenuto lo swing, ma ho lavorato in particolare sul fisico e sull’aspetto mentale. Ora il tour si ferma per due settimane e tornerò a giocare a maggio in Spagna. Ringrazio tutti coloro che mi supportano, il mio team, la mia famiglia e la mia fidanzata e invito, chi ancora non l’abbia fatto, a venire a giocare a golf, uno sport bellissimo e coinvolgente”.
Con il secondo titolo in carriera sul circuito Paratore ha ipotecato una delle 20 ‘carte’ per il DP World Tour 2026 che saranno assegnate a fine stagione ai primi della Road To Mallorca (ordine di merito dove attualmente è secondo), obiettivo che però potrebbe centrare immediatamente con un terzo exploit.
L’azzurro, professionista dal 2014, vanta due vittorie sul tour maggiore (Nordea Masters, 2027, e Betfred British Masters, 2020). Ha avuto un’ottima carriera da dilettante in cui, tra l’altro, ha conquistato l’Oro Olimpico individuale e il bronzo a squadre (con Virginia Elena Carta) ai Giochi Giovanili in Cina (2014), il titolo europeo Boys con la compagine italiana (2014) e quello nel Junior Orange Bowl (2013).
Nel torneo dell'HotelPlanner Tour, sul percorso dell’Al Ain Equestrian Shooting & Golf Club (par 70), ad Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti, è al comando con 196 (67 64 65, -14) colpi l’inglese Garrick Porteous, 35enne di Colochester, due successi sul circuito e una sola presenza quest’anno finita al taglio, mentre sono in terza posizione con 198 (-12) lo spagnolo Sebastian Garcia, lo statunitense Davis Bryant e il francese Robin Sciot-Siegrist, che era in vetta dopo due round. In sesta con 199 (-11) il danese Victor Sidal Svendsen.
Ha risalito la classifica di due gradini Stefano Mazzoli, da 14° a 12° con 201 (68 66 67, -9). Più indietro Lorenzo Scalise, 35° con 205 (67 69 69, -5), Michele Ortolani, 41° con 206 (71 67 68, -4), e Filippo Celli, 49° con 207 (70 67 70, -3). Sono usciti al taglio Aron Zemmer, 75° con 140 (68 72, par), ed Enrico Di Nitto, 108° con 143 (70 73, +3). Il montepremi è di 300.000 dollari con prima moneta di 48.000 dollari.
SECONDO GIRO - Con un gran giro in 63 (-7) colpi, miglior score del turno, Renato Paratore è volato dal 43° al quarto posto con 132 (69 63, -8) nel secondo giro dell’Abu Dhabi Challenge, la seconda e ultima gara del ciclo denominato April Egolf Swing che si disputa sul percorso dell’Al Ain Equestrian Shooting & Golf Club (par 70), ad Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti.
L’azzurro, che la scorsa settimana è tornato al successo nell’UAE Challenge, ha tre colpi di ritardo dal nuovo leader, il francese Robin Sciot-Siegrist, al comando con 129 (64 65, -11), che ha superato lo spagnolo Sebastian Garcia Fernandez, cugino di Sergio Garcia, in vetta dopo un round e ora secondo con 130 (-10). In terza posizione con 131 (-9) l’inglese Garrick Porteous, che difende il titolo, mentre Paratore è affiancato dall’altro iberico emergente Albert Boneta, dal transalpino Felix Mory, dallo slovacco Tadeas Tetak, dal portoghese Pedro Figueiredo e dallo statunitense Davis Bryant, l’altro autore di un 63 (per entrambi sette birdie senza bogey).
Ha recuperato dieci posizioni Stefano Mazzoli, da 24° a 14° con 134 (68 66, -6), quindi 22° con 136 (67 69, -4) Lorenzo Scalise, 33° con 137 (70 67, -3) Filippo Celli, e 44° con 138 (71 67, -2) Michele Ortolani, Non hanno superato il taglio Aron Zemmer, 75° con 140 (68 72, par), ed Enrico Di Nitto, 108° con 143 (70 73, +3). Il montepremi è di 300.000 dollari con prima moneta di 48.000 dollari.
PRIMO GIRO - Sebastian Garcia Fernandez, 36enne di Madrid senza titoli sull’HotelPlanner Tour, cugino di Sergio Garcia, è al vertice con 63 (-7) colpi nell’Abu Dhabi Challenge, la seconda e ultima gara del ciclo denominato April Egolf Swing che si disputa sul percorso dell’Al Ain Equestrian Shooting & Golf Club (par 70), ad Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti. Lo spagnolo ha un colpo di vantaggio sul connazionale Albert Boneta, sul danese Victor Sidal Svendsen, sul tedesco Freddy Schott e sul francese Robin Sciot-Siegrist, secondi con 64 (-6). In sesta posizione con 65 (-5) lo scozzese Daniel Young, l’olandese Daan Huizing, il transalpino Felix Mory e lo statunitense Chase Hanna.
Dei sette azzurri in gara il migliore è Lorenzo Scalise, 15° con 67 (-3), seguito da Aron Zemmer e Stefano Mazzoli 24.i con 68 (-2), e da Renato Paratore, 43° con 69 (-1), reduce dal successo nel precedente UAE Challenge. Sono sulla linea del taglio Filippo Celli ed Enrico Di Nitto, 62.i con 70 (par), e si trova poco oltre Michele Ortolani, 79° con 71 (par). Il montepremi è di 300.000 dollari con prima moneta di 48.000 dollari.
LA VIGILIA - Renato Paratore, dopo la vittoria nell’UAE Challenge, torna subito il campo nell’Abu Dhabi Challenge, la seconda e ultima gara del ciclo denominato April Egolf Swing che si disputa, come la precedente, negli Emirati Arabi Uniti. Sul percorso dell’Al Ain Equestrian Shooting & Golf Club, ad Abu Dhabi, nell’evento dell’HotelPlanner Tour (17-20 aprile), saranno sul tee di partenza anche Filippo Celli e Stefano Mazzoli, che hanno contribuito al trionfo azzurro in Ajman con il nono posto, Aron Zemmer, Lorenzo Scalise, Enrico Di Nitto e Michele Ortolani.
Difende il titolo l’inglese Garrick Porteous, 35enne di Colochester, due successi sul circuito e una sola presenza quest’anno finita al taglio, che ha poche possibilità di ripetersi in un contesto che comprende quasi tutti i migliori giocatori dell’ex Challenge Tour, con 15 tra i primi 20 della Road To Mallorca (ordine di merito), tra i quali otto in top ten. Tra i possibili protagonisti il sudafricano JC Ritchie, che ha tenuto testa a Paratore fino all’ultima buca nell’UAE Challenge, il suo connazionale Wilco Nienaber, l’inglese Jamie Rutherford, lo spagnolo Quim Vidal, l’austriaco Maximilian Steinlechner e lo statunitense Dan Erickson.
Paratore, 28enne romano, settimo nella Road To Mallorca, ha detto dopo la vittoria di “non vedere l’ora di giocare la prossima settimana”. Ora, ripresa fiducia, ha aggiunto apertamente di puntare “al ritorno sul DP World Tour”, dove vanta due titoli. Anche Celli (14°) è tra i venti, posizione che a fine stagione garantisce una “carta” per il circuito maggiore. La strada è lunga, ma un quarto posto e un nono nelle ultime due uscite gli rendono le motivazioni necessarie. E’ poco dietro Stefano Mazzoli (25°), che si alterna anche sull’Asian Tour, il quale in quattro gare ha ottenuto due top ten e non è mai andato oltre la 30ª piazza. Quanto a Lorenzo Scalise, Aron Zemmer, Enrico Di Nitto e Michele Ortolani sono alla ricerca del passo giusto. Il montepremi è di 300.000 dollari con prima moneta di 48.000 dollari.