21 Aprile 2016

Franco Chimenti: "La nuova era del nostro golf"

Franco Chimenti, presidente FIG Franco Chimenti, presidente FIG Foto Giorgio Maiozzi

Il 14 dicembre 2015 rimarrà una data indelebile nella storia del golf italiano. E’ il giorno in cui la Commissione Ryder Cup Europe ha comunicato alla Federazione Italiana Golf di aver premiato la candidatura italiana ad ospitare la Ryder Cup 2022. Da quel momento, infatti, si è iniziato a parlare di golf in altra maniera, perché all’improvviso è divenuto diverso tutto lo scenario futuro, aprendo prospettive inimmaginabili non solo per la disciplina e la sua promozione, ma anche per quanto potrà incidere in tanti altri settori, a iniziare da quello turistico golfistico, con il richiamo che la Ryder Cup 2022 potrà avere, supportata dal fascino unico e inimitabile di Roma.

"Si è aperta una nuova era per il movimento golfistico italiano. L’assegnazione della Ryder Cup certifica l’ingresso dell’Italia nell’élite del golf mondiale" sono state le parole a caldo del Presidente di CONI Servizi e della FIG Franco Chimenti.

Successivamente ha chiarito il concetto: "Il movimento golfistico italiano è destinato a fare un salto di qualità senza precedenti. Il percorso di avvicinamento alla Ryder Cup, alla quale mancano ancora più di sei anni, è una grande opportunità da interpretare e da sfruttare al meglio. Una delle chiavi di volta sarà l’Open d’Italia che si prepara a vivere un decennio di qualità assoluta. Il montepremi quest’anno sarà di tre milioni di euro, il doppio rispetto alla scorsa edizione, che ricordo ha avuto il più grande successo di pubblico della storia, poi dal 2017 al 2027 sarà di ben sette milioni di euro. Questo vuol dire allinearlo ai più importanti tornei del mondo e poter vedere sui nostri campi i giocatori di maggiore caratura tecnica in assoluto".

In un percorso così ostico per vincere la concorrenza di nazioni di peso golfistico quali Austria, Germania e Spagna, ci sono stati momenti difficili, come in tutte le cose, ma non è mai mancata la piena fiducia di riuscire nell’impresa: "Ho sempre creduto che in questa corsa l’Italia poteva solo recitar un ruolo da protagonista. Con il passare del tempo hanno iniziato a ricredersi anche coloro che inizialmente avevano accolto l’iniziativa con un certo scetticismo Le concorrenti godevano di un blasone golfistico maggiore, ma la nostra passione e il nostro entusiasmo hanno saputo colmare il gap iniziale. Rispetto agli avversari, potevamo vantare come punti di forza il fascino di Roma con la sua straordinaria capacità ricettiva e la vicinanza al centro della città del Marco Simone Golf & Country Club, il tracciato dove si svolgerà l’evento.

La candidatura, nata come un’intuizione individuale, è stata abbracciata con grande determinazione dallo staff federale e poi si è trasformata sempre più in un obiettivo condiviso da tutto lo sport italiano. Rilevante anche il contributo dei nostri advisor e dei nostri consulenti.  La Federazione Italiana Golf ha conseguito un risultato storico e tutti coloro che hanno preso parte a questa avventura devono esserne orgogliosi".

Dopo l’obiettivo raggiunto e le espressioni di entusiasmo, ora si passa alla fase operativa. In primo piano l’incremento dei tesserati: "Abbiamo in cantiere diversi progetti finalizzati all’aumento del numero degli iscritti, in particolare lavorando sui giovani. Partiamo da una situazione di privilegio. La ricerca realizzata da Protiviti "Il valore del golf in Italia" ha infatti rivelato che la penisola ha una quota di golfisti under 18 del 10,3% rispetto alla totalità dei tesserati in una media europea che si attesta sul 9%. Il nostro Paese precede nazioni con una tradizione golfistica ben più radicata come l’Inghilterra, staccata di 2 punti percentuali e il Galles, distanziato di ½ punto".

Ryder Cup 2022, incremento dei tesserati, grandi campioni alle porte, ma ancora un tabù da sfatare: "In realtà in golf risente di un passato nel quale era ritenuto uno sport d’élite ed è sempre difficile mutare le opinioni anche quando le cose cambiano effettivamente. Da tempo però i costi della pratica golfistica sono allineati con quelli di numerosi altre discipline. Il golf  è alla portata di tutti da quando abbiamo introdotto il tesseramento libero, E lo sarà ancora di più con una offerta diversificata".

 

Primo piano

  • Migliozzi, Edo Molinari e Pavan: l’Italia cala il tris allo US Open
    Migliozzi, Edo Molinari e Pavan: l’Italia cala il tris allo US Open 20/05/2025

    Guido Migliozzi, Edoardo Molinari e Andrea Pavan compiono l’impresa in Inghilterra e staccano il pass per giocare, dal 12 al 15 giugno prossimi, lo US Open a Oakmont, in Pennsylvania. L’Italia a Walton-on-the-Hill, nel Surrey, in uno dei tornei di qualificazione per il terzo Major maschile, cala il tris. Con una grande prova, in una gara che si è disputata sulla distanza di 36 buche, Migliozzi, 28enne di Vicenza, si è classificato 2/o, con un totale di 135 (68 67, -9) colpi, chiudendo alle spalle solo dell’inglese Jordan Smith, 1/o con 134 (64 70, -10). Obiettivo raggiunto anche da Edo Molinari (66 71), primo vicecapitano del team Europe alla prossima Ryder Cup (a Bethpage, New York, dal 26 al 28 settembre), e Andrea Pavan (70 67). Il torinese e il romano, entrambi 6/i con 137 (-7), hanno firmato anche loro l’impresa 

    (Cliccare sul titolo per continuare a leggere)

Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

    (Cliccare sul titolo per continuare a leggere)

Viaggi

Attualità

Cerca