Xiaowen Yin e Gina Kim, leader dopo due round insieme a Rachel Rohanna, hanno marciato nel turno finale di pari passo con sei birdie e due bogey per un parziale di 68 (-4) e tutte e due hanno segnato il secondo bogey alla buca 18. Di questo errore non ha saputo approfittarne Rachel Rohanna, che è andata più lentamente (tre birdie e un bogey per il 70, -2). Sul green della 18 poteva con un birdie disputare anche lei lo spareggio e invece ha trovato il bogey come le due avversarie. Ha chiuso in terza posizione con 205 (-11) insieme a Laura Wearn e all’australiana Grace Kim.
Quanto a Xiaowen Yin è andata a segno al decimo torneo disputato sul circuito, dopo aver ottenuto quattro top ten nei primi nove. Per il titolo è stata gratificata con un assegno di 30.000 dollari su un montepremi di 200.000 dollari.
Roberta Liti ha girato in 70 (-2) colpi con cinque birdie, un bogey e un doppio bogey. E’ l’ottava volta che va a premio in 13 gare stagionali, con miglior risultato l’11° posto nel IOA Championship.
LA VIGILIA - Roberta Liti è pronta ad affrontare la tredicesima gara stagionale sull'Epson Tour. Il secondo circuito femminile statunitense riparte dal Firekeepers Casino Hotel Championship, in programma dal 29 al 31 luglio sul percorso del Battle Creek Country Club, in Michigan. Field di livello negli USA, con la proette toscana, unica azzurra in gara, che affronterà avversarie come l’americana Lucy Li, numero uno dell'ordine di merito del circuito e già vincitrice di due eventi quest'anno: il Carolina Golf Classic e il Twin Bridges Championship.
Oltre alla leader, ci saranno altre sette delle migliori dieci atlete della 'money list': Linnea Strom (seconda), Grace Kim (terza), Alexa Pano (quarta), Kum-Kang Park (quinta), Gina Kim (sesta), Dottie Ardina (ottava) e Sophie Hausmann (decima). Nel 2021 a vincere fu la messicana Fernanda Lira che proverà a difendere il titolo. Il montepremi è di di 200.000 dollari.
Battuta con un par alla prima buca di spareggio Gina Kim
La scozzese Catriona Matthew è stata confermata quale capitana del Team Europe per la 17ª edizione della Solheim Cup, sfida con la compagine statunitense che si terrà all’Inverness Club di Toledo, in Ohio, dal 4 al 6 settembre 2021. La scozzese, che ha condotto al successo la formazione continentale per 14,5 a 13,5 dopo una clamorosa rimonta lo scorso settembre al Gleneagles Hotel, avrà l’occasione di essere la prima capitana continentale a conquistare per due volte consecutive il trofeo.
“Vincere la Solheim Cup in Scozia - ha detto - è stato un sogno diventato realtà, ma ripetersi negli Stati Uniti sarebbe veramente qualcosa di eccezionale. E’ sempre difficile, infatti, battere le americane sui loro campi, ma io ho avuto la fortuna di far parte della formazione che vinse nel 2013 in Colorado e quindi so che l’impresa è possibile. Quanto abbiamo realizzato quest’anno sarà sicuramente una motivazione in più. Sono entusiasta di mettermi nuovamente al lavoro per costruire la prossima squadra e far vedere all’Inverness Club di cosa siamo capaci. Il circolo ha un nome molto scozzese e credo che questo possa essere di buon auspicio”.
Catriona Matthew, 50enne di Edinburgo con undici titoli in carriera tra LET, LPGA Tour e altri circuiti, comprensivi di un major, ha disputato la Solheim Cup da giocatrice per nove volte con tre vittorie (2003, 2011, 2013) e la perla del quarto successo da condottiera. "Chiunque abbia assistito alla Solheim Cup 2019 - ha proseguito - non può avere dubbi che si sia trattato di un evento in cui è stato fissato un nuovo punto di riferimento per il golf femminile. Ora però siamo all’inizio di un nuovo viaggio di due anni e quindi farò appello a tutta la mia esperienza perché il trofeo nel 2021 torni in Europa insieme a noi”. Dopo sedici edizioni il bilancio è di 10 vittorie per le americane e di sei per le continentali.
L’Inverness Club, progettato dall’architetto Donald Ross, ha già ospitato tante grandi manifestazioni tra cui quattro US Open (1920, 1931, 1957, 1979), due PGA Championship (1986, 1993),l’US SeniorOpen (2003, 2011) e l’US Junior Amateur (2019).
I biglietti per Solheim Cup del 2021 sono già in vendita su: solheimcupusa.com
Guiderà per la seconda volta consecutiva la formazione europea
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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