Alessandra Fanali ai Giochi di Parigi è 47/a con 151 (75 76, +7) colpi dopo il secondo round della gara individuale femminile. Giro in 76 (+4) per l’azzurra, che ha realizzato quattro birdie, con altrettanti bogey e due doppi bogey. E’ Morgane Metraux la grande sorpresa della competizione. La 27enne di Losanna, con origini italiane (il nonno materno è infatti nato a Borgomanero), guida la classifica con uno score di 136 (70 66, -8) colpi. Secondo giro in 66 (-6) per l’elvetica
Ai Giochi di Parigi, Alessandra Fanali ha chiuso il primo round della gara individuale femminile al 36/o posto con uno score di 75 (+3) colpi. Al Le Golf National (par 72), al debutto alle Olimpiadi, l’azzurra, che ha pagato un po’ di emozione nelle prime nove buche giocate, nelle seconde ha cambiato marcia. In Francia, davanti al ‘suo’ pubblico, Céline Boutier si è presa la scena e la leadership
Ai Giochi di Parigi, le regine del golf femminile sono pronte a sfidarsi al Le Golf National dove l’americano Scottie Scheffler ha vinto la medaglia d’oro nella competizione individuale maschile ribadendo la sua leadership. In Francia, dal 7 al 10 agosto, saranno 60 le concorrenti in gara, in rappresentanza di 33 Paesi. L’Italia sarà rappresentata in campo da Alessandra Fanali, numero 1 azzurra
Ha vinto l’Irish Challenge al The K Club. Italiani tra media e bassa classifica
Matteo Manassero chiude al 18° posto e Guido Migliozzi al 22°
Ai Giochi di Parigi, nel “moving day” della gara individuale maschile, la buca 18 del Golf National (par 71) non solo non sorride, ma costa cara agli azzurri. Matteo Manassero, 21/o con 207 (69 69 69, -6), e Guido Migliozzi, 29/o con 209 (68 67 74, -4), vengono entrambi puniti da un doppio bogey pesantissimo nel finale del terzo round. Con uno score di 199 (-14), lo spagnolo Jon Rahm ha raggiunto in vetta Xaner Schauffele
Il portacolori del Pinerolo Pragelato batte in finale Melgrati
Ai Giochi di Parigi gli azzurri guadagnano colpi e posizioni. Al Le Golf National (par 71), dopo il secondo round, Guido Migliozzi è risalito dalla 14/a alla 8/a posizione con 135 (68 67, -7) colpi e precede in classifica Matteo Manassero, da 21/o a 19/o con 138 (69 69, -4). Al comando della classifica, con uno score di 131 (-11), il giapponese Hideki Matsuyama (63 68) è stato raggiunto da Xander Schauffele (65 66) e da Tommy Fleetwood (67 64)
Le Golf National (par 71), teatro nel 2018 della Ryder Cup, grande partenza di Hideki Matsuyama. Il giapponese, vincitore del The Masters nel 2021, con una prova bogey free in 63 (-8) colpi, avvalorata da otto birdie, guida il leaderboard e precede in classifica l’americano Xander Schauffele, 2/o con (65, -6), medaglia d’oro alle precedenti Olimpiadi di Tokyo Migliozzi 14°, Manassero 21°
Paris Appendino farà parte del Team Europe, nella prossima edizione della Ping Junior Solheim Cup, la sfida a livello di under 18 con il Team USA (12 giocatrici per compagine), che si disputerà sul percorso dell’Army Navy Country Club di Arlington, nello stato della Virginia nei giorni 9 e 10 settembre. L’azzurra è stata una delle sei atlete scelte dalla capitana, la francese Gwladys Nocera
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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