Nel Genesis Invitational battuto nello spareggio Tony Finau
Nell'AT%T Pebble Beach Pro Am decisivo un eagle sull’ultima buca
La campionessa svedese parteciperà al Gainbridge Championship
Negli altri tour maschili del mondo, fuori di PGA Tour ed European Tour, l’attività è ancora ridotta. Nei circuiti minori gestiti dal PGA Tour, si è praticamente in attesa della ripartenza.
Nel Korn Ferry Tour, dove dopo le numerose cancellazioni per la pandemia le stagioni 2020 e 2021 sono state unificate, si ripartirà con il LECOM Suncoast Classic (18-21 febbraio). Nel frattempo Will Zalatoris, numero uno dell’ordine di merito, sta cercando di prendere la ‘carta’ per il PGA Tour, dove sta giocando con la qualifica di Special Temporary Member, cosa che dovrebbe riuscirgli se continua come si è comportato nelle prime otto gare, terminate con quattro top ten.
Il PGA Tour Champions, per over 50, (anche in questo caso uniti i calendari del 2020 e 2021) è ripreso con il Mitsubishi Electric Championship, alle Isole Hawaii, dove si è imposto il nordirlandese Darren Clarke, al secondo titolo sul circuito e con 14 successi sull’European Tour, comprensivi di un major e di due WGC, davanti a un altro campione, il sudafricano Retief Goosen, due major insieme a cinque successi sul PGA Tour e a dodici nel circuito europeo. (Per continuare cliccare sul titolo)
Si è imposto nel Phoenix Open risalendo dal settimo posto
Lo statunitense ha vinto la gara per la seconda volta in tre anni
Nel Farmers Insuranche Open disputato a La Jolla in California
A Dubai il migliore tra gli azzurri è stato Nino Bertasio, 41°
Nel Diamond Resorts Tournament of Champions prima gara del 2021
Nell’American Express disputato a La Quinta in California
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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