15 Febbraio 2021

PGA Tour: Daniel Berger all’ultimo respiro, delude Francesco Molinari (59°)

Daniel Berger Daniel Berger

Un eagle sull’ultima buca e Daniel Berger ha firmato con 270 (67 66 72 65, -18) colpi il quarto titolo sul PGA Tour. Si è imposto nell’AT&T Pebble Beach Pro-Am, a Pebble Beach in California, la cui formula è stata stravolta a causa dell’emergenza sanitaria (da pro am con un pro e un dilettante a normale medal individuale) dove Jordan Spieth ha sprecato per la seconda settimana consecutiva la chance di tornare al successo dopo tre anni e sette mesi e Francesco Molinari è terminato 59° con 288 (69 70 76 73, par).

Berger, eagle vincente - Berger, 27enne di Plantation (Florida), ha bruciato sul filo di lana Maverick McNealy (272. -16) che, già in club house, si stava mentalmente preparando al playoff e che invece ha solo raccolto la seconda top five in 50 gare sul circuito e che interpreta il golf come diversivo e divertimento potendo avere maggiori soddisfazioni, quanto meno economiche, nella ricca e importante azienda di famiglia. Berger nel turno conclusivo ha realizzato un 65 (-7) sul Pebble Beach Golf Links (par 72) dove si sono svolti gli ultimi due giri dopo che i giocatori si sono alternati nei primi due anche sullo Spyglass Hill Golf Course (par 72). Ha iniziato con un eagle e ha chiuso, come detto, con un altro eagle, grazie a un putt di oltre nove metri, e in mezzo quattro birdie e un bogey. In tutto il vincitore (per lui un assegno di 1.404.000 dollari su un montepremi di 7.800.000 dollari) di eagle ne ha messi insieme quattro, per la prima volta in carriera, ed è stato il quarto giocatore a farlo nel torneo a partire dal 1983 dopo Willie Wood (1990), Mike Weir (2001) e Nick Taylor (2017). Con il 65 ha inoltre portato a 26 i giri di fila con punteggio in par o sotto (striscia più lunga sul tour) e con il titolo ha guadagnato due posizioni nella graduatoria mondiale (da 15° a 13°). Curioso il legame con Brooks Koepka, suo compagno di studi alla Florida State University. Infatti ha ottenuto il successo una settimana dopo quello di Koepka nel Phoenix Open, mentre nel 2017 era accaduto il contrario, ossia Berger era andato a segno (St. Jude Classic) sette giorni prima del titolo di Koepka nell’US Open.

Segnali da Jordan Spieth - Jordan Spieth ha mancato il successo per la seconda settimana di fila dopo aver iniziato da leader il turno conclusivo. Ha terminato al terzo posto con 273 (-15), dopo il quarto nel Phoenix Open, ma il bilancio è sicuramente molto positivo e non solo per aver ottenuto due top five in sequenza, cosa che non gli accadeva dal 2018, ma perché sembra che si stia avviando verso i suoi livelli passati che l’avevano portato in cima al mondo golfistico. A metterlo fuori gioco due bogey alla terza e alla quinta buca, che hanno pesato moltissimo nell’economia della gara e probabilmente anche nel morale, cosa che può succedere quando la vittoria latita per tanto tempo. Per lui 70 colpi (-2, cinque birdie, tre bogey). Lo ha affiancato Patrick Cantlay, ora leader della FedEx Cup e ottavo nel World Ranking (da 11°).

In quinta posizione con 274 (-14) l’inglese Paul Casey, in ottima condizione dopo il successo nel Dubai Desert Classic (European Tour) di fine gennaio, e Nate Lashley, che è stato in corsa per il titolo fino alla 16ª buca, tagliato fuori da un triplo bogey con quattro putt falliti tutti da un metro e anche meno. Finale a scendere per lo svedese Henrik Norlander, 26° con 281 (-7), e per il 19enne Akshay Bhatia, 30° con 282 (-6), che in attesa di poter conquistare la ‘carta’ sta andando avanti con inviti degli sponsor. Entrambi avevano iniziato sulla seconda piazza.

Molinari, delusione dopo due top ten - Francesco Molinari, reduce dall’ottavo posto nell’American Express e dal 10° nel Farmers Insurance, aveva tenuto per due giri (15°), poi nel terzo è iniziata la rovinosa discesa verso il basso. Sul tee della buca 1 una flappa clamorosa con relativo bogey, poi due colpi di penalità alla buca 2 per un errore del caddie posizionatosi sul prolungamento della sua linea di gioco direttamente dietro di lui. infrangendo la regola 10.2b /4, sono stati i presupposti di un 76 (+4). Nel quarto turno, partito dalla buca 10, ha perso quattro colpi in uscita per un bogey e un “otto” alla 18 (par 5), poi tre birdie per una reazione d’orgoglio che ha fatto 73 (+1) in una gara da dimenticare rapidamente e che ha prodotto quattro passi indietro nella graduatoria mondiale (107°).

 

TERZO GIRO - Jordan Spieth, rimasto al vertice con 203 (65 67 71, -13) colpi nell’AT&T Pebble Beach Pro-Am, per la seconda settimana consecutiva ha l’opportunità di tornare alla vittoria che gli manca da tre anni e quasi sette mesi. L’ultimo in un major (Open Championshio) nel 2017. C’è sicuramente attesa per un suo possibile ritorno al successo, perché significherebbe ritrovare un campione, cosa che fa sempre bene al golf, ma c’è anche chi è estremamente ansioso di riaverlo vincente. Infatti sul suo profilo in Wikipedia, gli è già stato assegnato il titolo con un totale di 273 (-15) dopo un 70 (-2) nel quarto giro! Vedremo se avrà ragione il veggente.

Nel torneo del PGA Tour la cui formula è stata stravolta a causa dell’emergenza sanitaria (da pro am con un pro e un dilettante a normale medal individuale), Francesco Molinari è scivolato dal 15° al 53° posto con 215 (69 70 76, -1) complice anche una penalità di due colpi.

Spieth, un eagle che cambia prospettive - Spieth, 27enne di Dallas (Texas), ex numero uno del World Ranking, undici titoli sul circuito in 198 presenze comprensivi di tre major, ha mantenuto la leadership in modo un po’ rocambolesco. A tre buche dal termine, dopo una buona partenza (tre birdie e un bogey al giro di boa) e un pessimo inizio di rientro (tre bogey in cinque buche), rendeva due colpi a Daniel Berger, ma ha pescato il jolly alla 16ª (par 4) imbucando da fuori green per l’eagle (71, -1) e raggiungendo il rivale. Berger, poi, ha sbagliato tutto alla 18ª e con un doppio bogey (72, par con un eagle, un birdie, un bogey e il doppio bogey) è finito nel numeroso gruppo dei secondi a due colpi da Spieth insieme a Patrick Cantlay, il più alto nel ranking mondiale tra i contendenti (n. 11), Nate Lashley, Tom Hoge a allo scozzese Russell Knox (205, -11).

Spieth è il primo a presentarsi da leader dopo tre giri per due settimane consecutive a partire da Dustin Johnson nel 2020. E’ la 18ª volta che gli accade e nelle precedenti occasioni ha ottenuto nove successi. Quanto a Berger con il 72 ha infilato il 25° parziale di fila in par o sotto.

Scendono Norlander e Bhatia - In condizioni di correre per il titolo anche Brian Stuard, Maverick McNealy, l’inglese Paul Casey e l’australiano Jason Day, qualche chance anche per Max Homa, 11° con 207 (-9), settimo giocatore dal 1983 a realizzare birdie su tutti i quattro par tre del Pebble Beach Golf Links (par 72), a La Quinta in Calìfornia, dove si sta concludendo il torneo dopo che i giocatori si sono alternati nei primi due turni anche sullo Spyglass Hill Golf Course (par 72).

Difficile che possano rientrare lo svedese Henrik Norlander, da terzo a 13° con 208 (-8), e il 19enne Akshay Bhatia, da ottavo a 16° con 209 (-7), che sta facendo le sue prime buone esperienze sul circuito con inviti degli sponsor. Nessuna possibilità di bissare il titolo per il canadese Nick Taylor, 34° con 212 (-4).

Penalità per Molinari - Non è stato sicuramente impeccabile Francesco Molinari che sul campo ha realizzato un birdie e tre bogey, che avrebbero fatto 74 (+2), ma a complicargli ulteriormente le cose è stato il caddie che ha commesso un errore alla buca 2 posizionandosi sul prolungamento della sua linea di gioco direttamente dietro di lui. Infranta la regola 10.2b /4 sono arrivati due colpi di penalità per un 76 (+4) nello score e nove posizioni perse a tavolino. Il montepremi è di 7.800.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - Jordan Spieth al vertice della classifica (132 - 65 67, -12) per la seconda settimana consecutiva, cosa rara a vedersi da tempo, e la risalita di Francesco Molinari, da 32° a 15° con 139 (69 70, -5) colpi, hanno caratterizzato la seconda giornata dell’AT&T Pebble Beach Pro-Am, il torneo del PGA Tour la cui formula è stata stravolta a causa dell’emergenza sanitaria. Da gara a coppie (un pro e un dilettante) a torneo individuale con la consueta formula medal e normale taglio a 36 buche (contro le 54 previste dalla formula originale), e gioco su due percorsi, anziché su tre. Per due giri i concorrenti si sono alternati sul Pebble Beach Golf Links e sullo Spyglass Hill Golf Course, entrambi par 72, a Pebble Beach in California, e ora gli ultimi due di effettueranno sul primo tracciato. mentre non è stato utilizzato come negli anni scorsi il terzo campo, il Monterey Peninsula CC.

Spieth, vittoria cercasi dal 2017 - Spieth, 27enne di Dallas (Texas), ex numero uno del World Ranking, undici titoli sul circuito in 198 presenze comprensivi di tre major, che non vince da tre anni e quasi sette mesi (Open Championship, 2017), è salito dal quarto al primo posto con un 67 (-5, sei birdie, un bogey) allo Spyglass Hill GC, riproponendosi da leader dopo esserlo stato al termine del terzo giro del precedente Phoenix Open, concluso sulla quarta piazza. E’ la dodicesima volta che passa in testa dopo 36 buche e nelle precedenti occasioni si è imposto per sei volte, compresa quella nel 2017 in questo stesso evento. Avvisaglie di ritorno ai fasti del passato? Difficile dirlo, ma le premesse sembrano esserci.

Cede Cantlay - In seconda posizione Daniel Berger (133, -11), risalito dalla decima con un 66 (-6, PB) suo 24° parziale consecutivo in par o sotto, e in terza lo svedese Henrik Norlander (134, -10), che ha confermato il suo buon momento già sottolineato come runner up nel Farmers Insurance. Ha perso terreno Patrick Cantlay, il giocatore in campo più in alto nel World ranking (11°) e in vetta dopo un turno, che al 62 (-10, PB) iniziale ha fatto seguite un 73 (+1, SH) per un 135 (-9) da quarta posizione condivisa con gli inglesi Paul Casey e Tom Lewis. Passi indietro anche del 19enne Akshay Bhatia, da secondo a ottavo con 137 (-7). Sta giocando con inviti degli sponsor, non avendo ‘carta’. e fino ad ora ha disputato 30 giri (due da amateur) sul circuito.

Disastro Mickelson - Solo un miracolo potrebbe permettere al canadese Nick Taylor, 25° con 140 (-4), di confermare il titolo acquisito lo scorso anno e giornata da ricordare per il danese Sabastian Cappelen, stesso score, che ha rimontato dal 135° posto con un 65 (-7, PB, sette birdie), miglior punteggio del turno. Ha superato il taglio di misura Will Zalatoris, 60° con 143 (-1), che grazie a una bella stagione 2020 sul Korn Ferry Tour (è attuale leader dell’ordine di merito) ha avuto la Special Temporary Membership, che ha onorato con quattro top ten in 13 tornei ed è a un passo da divenire membro effettivo. Le sue prove lo hanno portato al 49° posto nel World Ranking.

Fuori al taglio Rickie Fowler (147, +3), che riceve un credito da media e pubblico di molto superiore al suo reale valore, e Phil Mickleson (154. +10), vincitore per cinque volte di tale torneo, che ha girato in 80 (+8, PB) lo score più alto dopo l’81 all’US Open 2018 e il decimo in carriera da 80 in su.

Molinari, nessun bogey - Francesco Molinari è stato molto accorto nella gestione del turno. Ha segnato due birdie per il 70 (-2) che gli ha fatto da ascensore per 17 posizioni. Nessun bogey così come Cappelen: sono stati gli unici due a evitarli nel secondo giro. Il montepremi è di 7.800.000 dollari.

 

PRIMO GIRO - Effetti speciali di Patrick Cantlay, leader con un gran 62 (-10), una nuova tonica prestazione di Jordan Spieth, quarto con 65 (-7), e un buon inizio di Francesco Molinari, 32° con 69 (-3), nella prima giornata dell’AT&T Pebble Beach Pro-Am, il torneo del PGA Tour la cui formula è stata stravolta a causa dell’emergenza sanitaria. Dalla gara a coppie (un pro e un amateur) si è passati alla classica medal individuale con normale taglio a 36 buche, contro le abituali 54, e con gioco su due percorsi, anziché su tre. Teatri prescelti il Pebble Beach Golf Links e lo Spyglass Hill Golf Course, entrambi par 72, a Pebble Beach in California, dove i concorrenti si alterano per due round per poi concludere l’evento sul primo, mentre non è stato utilizzato come negli anni scorsi il terzo campo, il Monterey Peninsula CC.

Cantlay, marcia con record - Patrick Cantlay, 28enne di Long Beach (California), tre titoli sul circuito, l’ultimo a ottobre 2020 (Zozo Championship), il giocatore in campo più in alto nel World ranking (11°), è partito a razzo con sette birdie in otto buche sul Pebble Beach GL e poi con altri tre nelle successive ha eguagliato il record del tracciato stabilito nel 1983 da Tom Kite e replicato da David Duval nel 1997. E’ la seconda prodezza consecutiva di Cantlay, che aveva chiuso la sua gara precedente, l’American Express, con un 61 (-11), nuovo primato dello Stadium Course a La Quinta in California, che gli aveva concesso la seconda posizione.

Sorprende Bhatia - A due colpi dal leader due giocatori che hanno espresso con 64 (-8) il loro score più basso sul tour: lo svedese Henrik Norlander (nove birdie, un bogey), che lo aveva già siglato anche in precedenza e che si è distinto negli ultimi tre tornei, in particolare con la seconda piazza nel Farmers Insurance, e l’emergente 19enne Akshay Bhatia, Quest’ultimo, che sta sfruttando alcuni inviti degli sponsor, ha realizzato otto birdie senza bogey nel 26° giro da pro sul circuito (più due da amateur) cogliendo tutti i 18 green, primo a farlo dal 2008 dopo Ryan Palmer e il sesto da quando Jack Nicklaus iniziò la serie nel 1985. Entrambi hanno giocato sul Pebble Beach GL, come 19 dei primi 21 in graduatoria con l’eccezione di Will Gordon, nel gruppo sei sesti con 66 (-6), e di Daniel Berger, numero 15 mondiale, undicesimo con 67 (-5). Sullo Spyglass Hill GC anche l’inglese Paul Casey, numero 17, il terzo giocatore tra i top 20 del World ranking, 22° con 68 (-4) insieme al coreano Si Woo Kim (PB), a segno nell’American Express.

Spieth cerca conferme - Dopo il quarto posto ottenuto nel Phoenix Open, dove è stato in corsa per il titolo dopo parecchio tempo, Jordan Spieth si è nuovamente posto all’attenzione con un ben 65 (-7, un eagle alla buca 10, par 4 chiuso in due colpi, sei birdie, un bogey). E’ quarto con Nate Lashley ed è ancora presto per pensare a un imperioso ritorno dell’ex numero uno al mondo che non vince dal 2017 (Open Championship), ma sarebbe un bene per tutto il movimento qualora ritrovasse lo splendore del passato.

Francesco Molinari ha iniziato dalla buca dieci dello Spyglass Hill GC con un bogey seguito da due birdie e da un altro bogey. Birdie prima del giro di boa e altri due nel rientro. Condivide la posizione con il canadese Nick Taylor (PB), campione in carica, e con l’australiano Jason Day (PB). In par Rickie Fowler, 75° con 72 (PB), e note dolenti per Phil Mickelson, vincitore della gara per cinque volte, 118° con 74 (+2), due birdie e due pesanti doppi bogey allo Spyglass Hill GC. Il montepremi è di 7.800.000 dollari.

 

LA VIGILIA - Francesco Molinari, dopo la pausa di una settimana, torna in campo nell’AT&T Pebble Beach Pro-Am (11-14 febbraio), una classica del PGA Tour, in programma a Pebble Beach in California, quest’anno soggetta ad alcune varianti a causa dell’emergenza sanitaria.

Infatti non si giocherà con la tradizionale formula Pro Am (un pro e un amateur) su tre percorsi e con taglio dopo 54 buche, ma non ci saranno i dilettanti e lo svolgimento sarà identico alle gare tradizionali. Due i percorsi interessati, il Pebble Beach Golf Links e lo Spyglass Hill Golf Course, mentre non si utilizzerà come negli anni scorsi il terzo, il Monterey Peninsula CC. I 156 contendenti si alterneranno sui due tracciati, poi i primi 65 classificati e i pari merito al 65° posto concluderanno la gara al Pebble Beach GL.

Molinari cerca conferme - Molinari, che nelle due precedenti uscite ha concluso tra i top ten (8° American Express, 10° Farmers Insurance Open) rientrando tra i top 100 del World Ranking, si ritrova nuovamente ad avere quale obiettivo immediato il ritorno tra gli stessi, perché la settimana di stop lo ha fatto scendere dal 95° (dove era arrivato con le due prestazioni ripartendo dal 130°) al 103° posto. A termine un po’ più lungo il torinese punta a ritrovare la forma e la qualità di gioco che si indentificarono in uno straordinario 2018.

Il forfait di Dustin Johnson - Alla vigilia della gara c’è stata la defezione di Dustin Johnson, numero uno mondiale, che dopo aver vinto domenica scorsa il Saudi International (European Tour) si è cancellato lunedì sera. così che nel field non vi è nessuno dei primi dieci della classifica mondiale. Peraltro Johnson ha un ottimo feeling con un evento nel quale ha ottenuto otto top ten (due vittorie, 2009 e 2010) in tredici partenze.

David Winkle, il suo agente, ha spiegato: “Dopo il viaggio di ritorno dall’Arabia Saudita e accusando un po’ il jet lag, Dustin ha deciso che sarebbe stato meglio concedersi riposo e trascorrere la settimana in famiglia, prima di affrontare i prossimi impegni nel Genesis Invitational e nel WGC at The Concession. Dispiaciuto di non poter essere in campo, ritiene che comunque la sua decisione sia stata la più giusta da prendere”

Malgrado le assenze pesanti la partecipazione sarà comunque di tutto rispetto, sia per la presenza di Molinari, sia per quelle di altri ottimi giocatori quali Patrick Cantlay, numero 11 al mondo, Daniel Berger, numero 15, e l’inglese Paul Casey, numero 17. Con loro nomi di peso quali quelli di Jordan Spieth, che domenica scorsa è stato dopo tanto tempo in corsa per il titolo nel Phoenix Open (quarto), di Phil Mickelson, Rickie Fowler, dell’australiano Jason Day e del coreano Si Woo Kim, recente vincitore dell’American Express.

Nick Taylor, difesa del titolo difficile - Difende il titolo il canadese Nick Taylor, 32enne di Winnipeg con due successi sul tour, il primo nel 2014 (Sanderson Farms), che stando alle ultime dieci prestazioni (un 11° posto nel Sony Open, quattro tagli subiti e per il resto medio-bassa graduatoria) non sembra avere molte chances di concedere il bis. Il montepremi è di 7.800.000 dollari.

Padraig Harrington in quarantena per Covid-19 - L’irlandese Padraig Harrington, che sarà il capitano del Team Europe alla prossima Ryder Cup (Whistling Straits GC, Sheboygan, Wisconsin, USA, 24-26 settembre) è stato costretto al ritiro perché colpito da Covid-19. Al suo posto nel field il coreano Sangmoon Bae, mentre Jonathan Byrd è subentrato a Dustin Johnson.

Diretta su GOLFTV ed Eurosport 2 – L’ AT&T Pebble Beach Pro-Am viene trasmesso su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it), e su Eurosport 2 con collegamenti agli orari seguenti. Su GOLFTV: giovedì 11 febbraio e venerdì 12, dalle ore 21 alle ore 24; sabato 13, dalle ore 19 alle ore 24; domenica 14, dalle ore 19 alle ore 0,30. Su Eurosport 2: giovedì 11 febbraio, venerdì 12 e sabato 13, dalle ore 21 alle ore 24; domenica 14, dalle ore 21 alle ore 0,30. Commento di Nicola Pomponi e DI Alessandro Bellicini.

 

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