Nel Dubai Desert Classic disputato sul percorso dell'Emirates GC
Si è disputato su tre campi a La Quinta in California con formula pro am
L'altro azzurro Nino Bertasio si è classificato al 55° posto
Sul percorso del World Golf Village (par 72), a St. Augustine in Florida
Patton Kizzire ha ottenuto il secondo titolo nel PGA Tour e in carriera, nell’arco di due mesi, imponendosi con 263 (67 64 64 68, -17) colpi nel Sony Open svoltosi sul percorso del
Waialae CC (par 70) ad Honolulu, nelle Isole Hawaii. Ha superato con un par alla sesta buca di spareggio James Hahn (263 - 67 69 65 62) rinvenuto dal 14° posto con un 62 (-8, con nove birdie e un bogey) miglior score del torneo
Debutto stagionale ok nel BMW South African Open vinto da Chris Paisley
Decisiva una netta superiorità nei singoli (Asia cede 14-10)
Aron Zemmer, 57° con 356 colpi (71 69 69 75 72, +1), non è riuscito a ottenere la ‘carta’ per l’Asian Tour 2018 nella finale della Qualifying School che si è svolta sulla distanza di 90 buche sui due percorsi del Rayong Green Valley Country Club (par 71) e del St. Andrews 2000 (par 71), a Rayong in Thailandia.E’ uscito al primo taglio, dopo 36 buche, l’altro italiano in campo, Edoardo Raffaele Lipparelli, 196° con 149 (75 74, +7)
Si otterranno sia nel China Tour che nel PGA TOUR Series China
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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