02 Marzo 2016

Sveva Greco il golf italiano è già a Rio 2016

Renato Paratore, Sveva Greco, Virginia Elena Carta, Gianluca Crespi Renato Paratore, Sveva Greco, Virginia Elena Carta, Gianluca Crespi

Il golf italiano continua a raccogliere successi. Dopo l’aggiudicazione della Ryder Cup 2022 a Roma, l’anno che segnerà il ritorno del golf alle Olimpiadi si apre con un’altra soddisfazione: per dirigere le gare di Rio 2016 è appena stato selezionato un nostro arbitro federale: Sveva Greco, 47 anni, di Taranto. Un grande riconoscimento della qualità della nostra classe arbitrale, molto apprezzata in ambito internazionale. Con Greco un pezzo di golf italiano è già a Rio.

IO E RIO

"Quando mi sono vista arrivare la comunicazione ufficiale dell’IGF, la Federazione internazionale, non credevo ai miei occhi: andare alle Olimpiadi è il coronamento di una carriera da cui avevo avuto già diverse soddisfazioni. Ho arbitrato alle Olimpiadi Giovanili di Nanchino, quelle dove Renato Paratore ha vinto l’oro e il bronzo con Virginia Elena Carta, ma anche i Giochi del Mediterraneo. Il salto di qualità che mi aspetta con Rio 2016 mi emoziona, ma nello stesso tempo mi stimola: non vedo l’ora di essere là, anche se so già che sarà molto impegnativo".

GLI INIZI

"Ho cominciato a giocare a golf a 8 anni, con il mio fratello gemello, solo per curiosità: nessuno, in famiglia, era mai sceso su un green. Ma andavamo in vacanza in Puglia, a Riva dei Tessali, e a furia di vedere gli altri giocare, ci venne voglia di provarci anche noi. Mio fratello ha continuato a giocare ad alto livello, io mi sono lasciata trasportare dal mio amore per le regole: solo chi ha una vera passione per questo aspetto del gioco, può capire. Sono arbitro da 21 anni ormai e ho ancora la stessa voglia di quando ho cominciato".

ESSERE ARBITRO

"Gli arbitri di golf non sono come quelli delle altre discipline. Il loro ruolo è diverso, ma richiede voglia di migliorarsi attraverso lo studio, tanta applicazione e passione. La convocazione per Rio 2016 è il riconoscimento della qualità della classe arbitrale italiana: all’estero ci considerano molto preparati e sempre aggiornati, se non i migliori in assoluto, di sicuro vicinissimi al top. Cosa direi a chi oggi volesse fare l’arbitro? Fallo solo se hai una grande passione: le regole sono solo 34, ma complicate. Per non parlare di tutte le decisioni… È un percorso difficile, ma se riesci a non mollare, ti può portare a soddisfazioni enormi".

IL SOGNO

– "Cosa mi aspetto dai Giochi di Rio? Non dico nulla, per scaramanzia. Ma se, arbitrando il torneo femminile, riuscissi a rivivere le stesse emozioni che mi ha fatto provare Renato Paratore alle Olimpiadi Giovanili, sarebbe il massimo…".

IO E IL GOLF

"Il nostro sport è cambiato moltissimo negli anni. Quando ero adolescente, ricordo che le persone mi guardavano come una marziana, quando partivo per le gare i miei concittadini mi chiedevano cosa mai portassi ‘dentro quel borsone’… Ora è tutto diverso: la Federazione Italiana Golf ha fatto uno sforzo enorme negli anni, che ha dato ottimi frutti. La politica federale ha fatto avvicinare sempre più persone al golf. E sono convinta che il successo grandioso della Ryder Cup a Roma, per il quale non dovremmo mai smettere di ringraziare il Presidente della Federgolf Franco Chimenti, metterà ancora di più il turbo al nostro movimento".

 

 

 

 

 

 

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