23 Agosto 2020

Sophia Popov dal Symetra al titolo major

Sophia Popov Sophia Popov

Una bella storia, forse più simile a un sogno, quella di Sophia Popov. Una settimana fa ha giocato nel Symetra Tour, il secondo circuito femminile statunitense dove è scesa avendo perso la ‘carta’ per il circuito maggiore, giungendo seconda nel Founders Tribute , poi il volo attraverso l’oceano per partecipare al major, l’AIG Women's Open, e l’incredibile successo.

Sul percorso del Royal Troon Golf Club (par 71), a Troon in Scozia dove si è svolto il primo dei quattro major stagionali femminili (cancellato il quinto, l’Evian Championship) organizzato da LPGA Tour e Ladies European Tour, Sophia Popov, doppia nazionalità tedesca e statunitense, 28 anni il prossimo ottobre, studi compiuti alla University of Southern California a Los Angeles, ha preso il comando nel terzo giro e ha concluso con 277 (70 72 67 68, -7) colpi la sua corsa, resa vincente da un 68 (-3), nato con un bogey iniziale probabilmente da intensa pressione e concluso con un bogey di felicità dopo i cinque birdie segnati sulle altre 16 buche. Poi il momento delle lacrime per sfogare la gioia e liberarsi della grande tensione. E ora l’avventura a tempo pieno sul LPGA Tour per la prima tedesca a vincere un major, sulle orme di Bernhard Langer e Martin Kaymer a segno nei maschili.

Ha provato a opporsi la thailandese Jasmine Suwannapura, ma è stato solo secondo posto con 279 (-5) e nulla ha potuto l’australiana Minjee Lee, numero otto mondiale, terza con 281 (-3). Tardivo il risveglio della coreana Inbee Park, autrice di un 66 (-5), miglior score di giornata che le è valso il quarto posto con 283 (-1) e al quinto Austin Ernst con 284 (+1). Non sono mai state in partita Nelly Korda, numero due del Rolex Ranking, 14ª con 288 (par), la giapponese Haru Nomura, 22ª con 290 (+6), Danielle Kang, numero due al mondo, 32ª con 292 (+8), e la nipponica Nasa Hataoka, numero 5, 64ª con 298 (+14), alla prima gara dopo il lockdown.

TERZO GIRO - Ancora un cambio della guardia in vetta nell’AIG Women's Open, nuova denominazione del British Open, primo dei quattro major stagionali femminili (cancellato il quinto, l’Evian Championship) organizzato da LPGA Tour e Ladies European Tour sul percorso del Royal Troon Golf Club (par 71), a Troon in Scozia, dove non vi sono giocatrici italiane.

E’ salita al vertice la tedesca Sophia Popov con 209 (70 72 67, -4) colpi che inizierà il giro finale con tre lunghezze di margine sulla thailandese Jasmine Suwannapura e sull’australiana Minjee Lee (212, -1). Competeranno per il titolo anche Austin Ernst, Lindsey Weaver e la tedesca Caroline Masson, quarte con 214 (+1), Kristen Gillman, la danese Emily Pedersen e la neozelandese Lydia Ko, settime con 215 (+2). Qualche possibilità anche per Jennifer Song, Cydney Clanton e l’australiana Katherine Kirk, decime con 216 (+3), e praticamente nessuna per Nelly Korda, numero quattro mondiale, e per la thailandese Ariya Jutanugarn, 13.e con 217 (+4).

Ha ceduto vistosamente la svedese Dani Holmqvist, in vetta dopo 36 buche, e scesa in 19ª posizione con 218 (+5) dopo un devastante 77 (+6) e non sono mai state in partita la giapponese Haru Nomura, 33ª con 220 (+7), Danielle Kang, numero due del Rolex Ranking, 62ª con 225 (+12), e la nipponica Nasa Hataoka, numero cinque, al debutto dopo lo stop per la pandemia, 63ª con 226 (+13).

Il montepremi è di 4.500.000 dollari, il terzo più alto in assoluto dopo quelli dell’US Women’s Open ($ 5.500.000), ultimo major dell’anno (10-13 dicembre), e del CME Group Tour Championship ($ 5.000.000) che chiuderà il LPGA Tour (17-20 dicembre).

SECONDO GIRO - Classifica rivoluzionata nell’AIG Women's Open, nuova denominazione del British Open, primo dei quattro major stagionali femminili (cancellato il quinto, l’Evian Championship) organizzato da LPGA Tour e Ladies European Tour sul percorso del Royal Troon Golf Club (par 71), a Troon in Scozia, dove non vi sono giocatrici italiane.

Nuova leader con 141 (71 70, -1) colpi, unica giocatrice sotto par, è la svedese Dani Holmqvist, che però dovrà gestire una situazione difficile in una graduatoria molto corta dove le rendono un colpo Austin Ernst e la tedesca Sophia Popov (142, par).

Compongono il gruppetto al quarto posto con 143 (+1) Lindsey Weaver, l’australiana Minjee Lee, la neozelandese Lydia Ko, ben decisa a riemergere dopo un lungo periodo buio, la thailandese Jasmine Suwannapura e la danese Emily Pedersen. In nona posizione con 144 (+2) Nelly Korda, numero quattro mondiale, e la giapponese Haru Nomura.

Potrebbe ancora recuperare la thailandese Ariya Jutanugarn, 21ª con 147 (+5), mentre è scivolata dal primo al 33° posto con 148 (+6), dopo un devastante 81 (+10) Amy Olson. Bassa graduatoria per Danielle Kang, numero due del Rolex Ranking, 52ª con 150 (+8), e per la nipponica Nasa Hataoka, numero 5 al mondo, 64ª con 151 (+9), ultimo punteggio utile per rimanere in gara. Sogni di gloria svaniti per alcune favorite uscite al taglio: la canadese Brooke M. Henderson, 75ª con 152 (+10), al rientro dopo il lockdown, Lexi Thompson e Stacy Lewis, vincitrice la scorsa settimana dello Scottish Open, 91.e con 153 (+11).

Il montepremi è di 4.500.000 dollari, il terzo più alto in assoluto dopo quelli dell’US Women’s Open ($ 5.500.000), ultimo major dell’anno (10-13 dicembre), e del CME Group Tour Championship ($ 5.000.000) che chiuderà il LPGA Tour (17-20 dicembre).

PRIMO GIRO  - Amy Olson ha preso subito il largo con uno score di 67 (-4) colpi nell’AIG Women's Open, nuova denominazione del British Open, primo dei quattro major stagionali femminili (cancellato il quinto, l’Evian Championship) organizzato da LPGA Tour e Ladies European Tour sul percorso del Royal Troon Golf Club (par 71), a Troon in Scozia, dove non vi sono giocatrici italiane.

Amy Olson, da nubile Anderson, 28enne di Oxbow (North Dakota), ha realizzato cinque birdie e un bogey prendendo tre colpi di vantaggio su Marina Alex e sulla tedesca Sophia Popov (70, -1). Tra le dieci concorrenti in quarta posizione con 71 (par) la sudafricana Lee-Anne Pace, la svedese Anna Nordqvist, la scozzese Catriona Matthew, capitana europea alla prossima Solheim Cup, la messicana Gaby Lopez e la thailandese Jasmine Suwannapura.

Distacchi già sensibili, ma recuperabili, per Nelly Korda e per la neozelandese Lydia Ko, 14ª con 72 (+1), per la thailandese Ariya Jutanugarn, 23ª con 73 (+2), e per la giapponese Nasa Hataoka e l’australiana Minjee Lee, 33.e con 74 (+3),

Rischiano il taglio Danielle Kang, numero due mondiale, Stacy Lewis, vincitrice la scorsa settimana dello Scottish Open, e la giapponese Hinako Shibuno, che difende il titolo, 71.e con 76 (+5), la canadese Brooke M. Henderson, al debutto dopo il lungo stop, 88ª con 77 (+6), e Lexi Thompson, 107ª con 78 (+7).

Il montepremi è di 4.500.000 dollari, il terzo più alto in assoluto dopo quelli dell’US Women’s Open ($ 5.500.000), ultimo major dell’anno (10-13 dicembre), e del CME Group Tour Championship ($ 5.000.000) che chiuderà il LPGA Tour (17-20 dicembre).

LA VIGILIA - Primo major stagionale femminile, dei quattro in programma contro i cinque che si sarebbero disputati senza i problemi derivati dalla pandemia. Si gioca, a porte chiuse, l’AIG Women's Open (20-23 agosto), nuova denominazione del British Open, organizzato da LPGA Tour e Ladies European Tour sul percorso del Royal Troon Golf Club, a Troon in Scozia, dove difende il titolo la giapponese Hinako Shibuno.

Sicuramente buono il field, ma pesano le assenze di buona parte delle giocatrici coreane  in particolare di Jin Young Kim, numero uno del Rolex Ranking, Sung Hyun Park, numero tre, Sei Young Kim, numero sei, e di Hyo-Joo Kim, numero nove, che avrebbero dato sicuramente un altro significato alla gara.

In campo le statunitensi Danielle Kang, numero due mondiale, due successi e un quinto posto nelle tre gare precedenti, Nelly Korda, numero quattro, la sorella Jessica, Lexi Thompson, Stacy Lewis, vincitrice la scorsa settimana dello Scottish Open, e Lizette Salas, la thailandese Ariya Jutanugarn, l’australiana Minjee Lee e le nipponiche Nasa Hataoka e Haru Nomura, E ancora tre tra le poche coreane presenti, In Gee Chun, In Kyung Kim e Inbee Park, la neozelandese Lydia Ko e la canadese Brooke M. Henderson, al debutto dopo il lungo stop. Il montepremi è di 4.500.000 dollari, il terzo più alto in assoluto dopo quelli dell’US Women’s Open ($ 5.500.000), il quarto e ultimo major dell’anno (10-13 dicembre), e del CME Group Tour Championship ($ 5.000.000) che chiuderà il LPGA Tour (17-20 dicembre).

Primo piano

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    Open d’Italia Disabili supported by Regione Marche: al Conero Golf Club vince Tommaso Perrino 14/04/2024

    Si è imposto per la quarta volta il torneo, firmando anche il suo quarto successo nel Campionato Italiano. Nella strokeplay pareggiata successo del tedesco Reinhard Berer e nella stableford titolo a Mario Gazzetta

    Tommaso Perrino ha vinto con 143 (70 73, +1) colpi l’Open d’Italia Disabili supported by Regione Marche, torneo internazionale dell’European Disabled Golf Association disputato al Conero Golf Club (par 71) di Sirolo (AN). Un trionfo per il livornese che ha fatto l’en plein conquistando anche il Campionato Italiano. Nel round conclusivo dell’evento, giunto alla 24ª edizione, il vincitore, leader dopo un giro, ha contenuto con un 73 (+2) il ritorno del camerunense Issa A Amang Nlareb, che ha provato a rimontare dalla terza piazza, ma che si è dovuto accontentare della seconda con 145 (73 72, +3). In terza posizione con 146 (+4) Nicola Maestroni, in quarta con 147 (+5) il tedesco René Schwenk e in ottava con 165 (+23) Vittorio Cascino e Davide Palestro. Perrino ha conquistato il titolo per la quarta volta, dopo essersi imposto nel 2019, 2021 e 2022.

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Golf Story

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    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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