08 Marzo 2021

PGA Tour: DeChambeau in volata su Westwood

Bryson DeChambeau Bryson DeChambeau

Bryson DeChambeau ha vinto l’Arnold Palmer Invitational (PGA Tour), disputato sul percorso del Bay Hill Club & Lodge (par 72), a Orlando in Florida, superando di un colpo Lee Westwood, dopo un giro finale condotto soprattutto sul filo dei nervi.

Il 27enne di Modesto ha concluso con 277 (67 71 68 71, -11) colpi, lasciando Westwood (278, -10) a una lunghezza, e ha portato a otto i tioli in carriera, compresivi del major (US Open) conquistato lo scorso settembre. In un turno conclusivo dai punteggi alti DeChambeau, alla 117ª gara sul tour, ha segnato 71 (-1) colpi con un bogey in partenza e due birdie (buche 4 e 6), score più basso di giornata ottenuto da soli due altri giocatori scesi sotto par, Andrew Putnam, quarto con 282 (-6), e l’inglese Matt Wallace, 18° con 286 (-2). Al suo attivo un putt a segno da 15 metri alla buca 11 per il par, uno degli episodi decisivi per il suo successo che gli ha reso un assegno di 1.674.000 dollari, su un montepremi di 9.300.000 dollari, e che lo ha fatto salire dall’11° al sesto posto nel World Ranking e dal 12° al primo nella graduatoria della FedEx Cup.

Westwood, 47enne di Worksop, leader dopo tre turni, ha girato in 73 (+1, due birdie, tre bogey) e per la settima volta è giunto secondo sul circuito dove ha conseguito due titoli lontani nel tempo (Freeport-McDermott Classic 1999 e St. Jude Classic 2010).

McIlroy decimo - Terza posizione per il canadese Corey Conners (280, -8), mentre Putnam è stato affiancato da Richy Werenski e da Jordan Spieth, in netta ripresa come confermano le sue tre presenze tra i “top 5” nelle ultime quattro uscite. Al decimo posto con 285 (-3) il nordirlandese Rory McIlroy, gli inglesi Paul Casey, Matthew Fitzpatrick e Tommy Fleetwood insieme a Will Zalatoris, Special Temporary Member, per la nona volta tra i top 25 in dodici eventi.

Non c’è stata gloria per l’inglese Tyrrell Hatton, 21° con 287 (-1), la cui difesa del titolo è andata in fumo con due 77 (+5) uno in apertura e l’altro in chiusura. Scivolone del thailandese Jazz Janewattananond, da settimo a 57° con 293 (+5) affondato da un 84 (+12), e ancora in grande difficoltà Rickie Fowler, 72° e ultimo con 299 (+11). E’ uscito al taglio, caduto a 146 (+2), Francesco Molinari (152 - 78 74, +8), che ha perso una posizione nel World Ranking (92°).

“Hole in one” di Kristoffer Ventura - Il norvegese Kristoffer Ventura, 36° con 290 (+2, nel contesto di un disastroso 78 (+6) ha siglato una “hole in one”, la sua prima sul PGA Tour, centrando dal tee la buca 14, par 3 di 212 yards. E’ stata la terza del torneo dopo quelle nel terzo giro di Jordan Spieth (buca 2, par 3, yards 222, ferro 5) e di Janewattananond (buca 14, par 3, yards 212, ferro 6). Per ogni “hole in one” alla buca 14 la Mastercard ha devoluto 200.000 dollari alla Fondazione Arnold e Winnie Palmer.

 

TERZO GIRO - “Moving day” ricco di episodi rilevanti nell’Arnold Palmer Invitational (PGA Tour), che si conclude con la disputa del quarto giro sul percorso del Bay Hill Club & Lodge (par 72), a Orlando in Florida. La leadership dell’inglese Lee Westwood (205 - 69 71 65, -11), dopo una decisa rimonta dall’11° posto, alcuni big in corsa per il titolo, gran gioco e anche due “hole in one”, tanta roba per palati fini.

Westwood, lo scorso anno numero uno dell’European Tour (sua la Race To Dubai, ossia l’ordine di merito), ha realizzato un ottimo 65 (-7), suo punteggio più basso in 49 round nell’Arnold Palmer, con un cammino un po’ articolato, qualche errore, ma alla fine efficace con un eagle, otto birdie e tre bogey e proverà a tornare al successo sul circuito, dove sta disputando la 245ª gara e dove ha ottenuto due vittorie, l’ultima nel 2010 (St. Jude Classic) e l’altra addirittura nel 1998 (Freeport-McDermott Classic). Il 47enne di Worksop è per la quinta volta leader dopo 54 buche e ha vinto solo nel 1998, ma in questa occasione ha dalla sua la cabala perché dal 2000 sono andati a segno 13 concorrenti che si sono trovati nella stessa condizione.

Campione senza major - Westwood è uno dei pochissimi giocatori ad essersi imposto su tutti i tour più importanti del mondo con, oltre ai due titoli sul PGA Tour, anche con 25 sull’European Tour, 4 nel Japan Tour, 6 nell’Asian Tour, uno sull’Australasia Tour e tre sul Sunshine Tour sudafricano, però nel suo ottimo palmarès manca un major.

“Hole in one” di Spieth e di Janewattananond - Westwood ha sorpassato Corey Conners, in vetta per due turni e ora è secondo con 206 (-10) agganciato da Bryson DeChambeau che ha recuperato quattro posizioni. In corsa per il titolo anche altri big quali Jordan Spieth, quarto con 207 (-9), uno dei due autori di una “hole in one” (buca 2, par 3, yards 222, ferro 5), la terza in carriera, che per la terza volta nelle ultime quattro gare affronta l’ultimo turno tra i “top five” cercando quel successo che gli manca dall’Open Championship 2017 e da 80 tornei giocati. Stesso score per Keegan Bradley, rinvenuto dalla 26ª piazza grazie a un 64 (-8, un eagle, sei birdie), e uno dei due giocatori che si sono espressi nel turno senza bogey (l’altro è Kevin Kisner, 22° con 212, -4, e 67, -5 di giornata, cinque birdie).

Westwood dovrà guardarsi anche dal connazionale Tommy Fleetwood, sesto con 208 (-8), e dal quartetto al settimo posto con 209 (-7) composto da Richy Werenski, Doug Ghim, dal nordirlandese Rory McIlroy e dal thailandese Jazz Janewattananond, l’altro che ha ottenuto l’ace (buca 14, par 3, yards 212, ferro 6), il primo per lui e trasformatosi in una forma benefica, poiché grazie alla prodezza la Mastercard donerà 200.000 dollari alla Fondazione Arnold e Winnie Palmer.

Rimonta tardiva da Hatton - L’inglese Tyrrell Hatton, dopo una falsa partenza (107° con 77, +5) è risalito prepotentemente con un 67 (-5) e un 66 (-6), ma dall’11° posto con 210 (-6) le prospettive di confermare il titolo sono piuttosto scarse. Fuori gioco gli inglesi Paul Casey e Matthew Fitzpatrick, 16.i con 211 (-5, e a conferma di un periodo nero Rickie Fowler è 71° e ultimo con 222 (+6). Si è ritirato l’altro inglese Justin Rose per un infortunio alla schiena ed è uscito al taglio, caduto a 146 (+2), Francesco Molinari (152 - 78 74, +8).

.Il torneo, nato nel 1966 e dedicato dal 2007 a Palmer, ha un montepremi sostanzioso di 9.300.000 dollari e al vincitore viene fatto indossare un cardigan rosso, capo particolarmente amato da Arnie.

 

SECONDO GIRO - Il canadese Corey Conners, rimasto leader a sorpresa, e l’uscita al taglio di Francesco Molinari tra le note più rilevanti del secondo giro dell’Arnold Palmer Invitational (PGA Tour) sul percorso del Bay Hill Club & Lodge (par 72), a Orlando in Florida.

Conners ha girato con un buon parziale di 69 (-3) e il totale di 135 (66 69, -9) gli è stato sufficiente per mantenere la prima posizione e liberarsi della compagnia del nordirlandese Rory McIlroy, ora terzo con 137 (-7), che nelle ultime quattro edizioni dell’evento ha ottenuto un successo (2018) e tre “top 6”, ma che non vince dal novembre 2019 (WGC-HSBC Champions). Conners, 101 presenze sul circuito con un titolo (Texas Open, 2019), ha segnato due birdie, un bogey e un eagle, il secondo di fila alla buca 16, settimo giocatore a compiere tale impresa sulle 36 buche iniziali dal 1992 all’Arnord Palmer. Il canadese, che viene da due tagli consecutivi subiti, per la seconda volta in carriera guida il gruppo a metà gara e nella prima giunse poi 16° (Valspar Championship, 2018).

Arretra DeChambeau - Ha un colpo di ritardo lo scozzese Martin Laird, (136, -8), a segno in tale evento nel 2011, mentre sono insieme a McIlroy anche Lanto Griffin e il norvegese Viktor Hovland, che nelle ultime cinque apparizioni ha conquistato un titolo nel Mayakoba Golf Classic a cui ha aggiunto due secondi posti e un quinto. Ha perso qualcosa Bryson DeChambeau, da terzo a sesto con 138 (-6), ed è rimasto in settima posizione con 139 (-5) il coreano Sungjae Im, che è stato raggiunto da Jordan Spieth, il quale da quattro tornei arriva al week end entro i “top 8”, e dagli inglesi Justin Rose e Paul Casey, quest’ultimo unico concorrente a compiere il secondo round senza bogey (69, -3, tre birdie).

Recupera Hatton - Altri tre inglesi sono subito dietro, 11.i con 140 (-4), Tommy Fleetwood, Matthew Fitzpatrick e Lee Westwood, affiancati dal thailandese Jazz Janewattananond, che ha siglato lo score più basso di giornata (65, -7, otto birdie e un bogey). Ha effettuato un ottimo recupero l’inglese Tyrrell Hatton, da 107° a 38° con 144 (par), grazie a un 67 (-5) dopo il devastante 77 (+5) iniziale, ma è improbabile che abbia ancora chances di difendere il titolo. Con lui l’irlandese Padraig Harrington, capitano europeo alla prossima Ryder Cup di settembre. Ha fatto meglio l’australiano Jason Day, 21° con 142 (-2), peggio il giapponese Hideki Matsuyama, 53° con 145 (+1), ed è andato fuori per un colpo Patrick Reed, 74° con 147 (+3).

Molinari, che aveva vinto la gara nel 2019, ultimo suo successo a oggi, e per tre volte era entrato tra i primi dieci, è stato bocciato al taglio per la prima volta nel torneo e nel 2021. Sentenza già annunciata con il 78 (+6) in avvio e confermata da un 74 (+2) frutto di quattro birdie, quattro bogey e di un doppio bogey.

Il torneo, nato nel 1966 e dedicato dal 2007 a Palmer, ha un montepremi sostanzioso di 9.300.000 dollari e al vincitore viene fatto indossare un cardigan rosso, capo particolarmente amato da Arnie.

 

PRIMO GIRO - Rory McIlory in grande spolvero, Bryson DeChambeau sulla sua scia e flop di Francesco Molinari nel giro d’apertura dell’Arnold Palmer Invitational, evento del PGA Tour in svolgimento sul tracciato del Bay Hill Club & Lodge (par 72), a Orlando in Florida. Il nordirlandese ha segnato 66 (-6) colpi e guida alla graduatoria alla pari con il canadese Corey Conners, mentre il torinese è al 110° posto con 78 (+6), un risultato del tutto inatteso dopo le tre top ten nei primi quattro tornei stagionali.

McIlroy, pro e contro - McIlroy, 31enne di Holywood, 18 titoli sul PGA Tour comprensivi di quattro major e di tre WGC e altri sette sull’European Tour, al netto di major e WGC, alla 192ª gara sul tour, si è espresso con sette birdie, di cui cinque di fila, la sua seconda serie più lunga sul circuito, e un bogey. Non vince dal novembre 2019 (WGC-HSBC Champions), ma a suo favore il fatto che nelle precedenti quattro edizioni dell’Arnold Palmer, oltre ad essersi imposto nel 2018, non è mai andato sotto la sesta piazza. Di contro c’è da dire che solo tre leader dopo un turno hanno vinto dal 2000 in poi e, per quanto lo riguarda, che è in vetta dopo 18 buche per la 16ª volta e nelle precedenti quindici ha ottenuto soltanto tre successi.   

Conners, 29enne di Listowel, un titolo nel 2019 (Texas Open) e alla 101ª partecipazione, ha risposto con un eagle, sei birdie e due bogey. Sulle prime sette buche giocate (partito dalla 10ª) è sceso di sei colpi sotto par, record personale. E’ per la seconda volta al vertice dopo un giro con un nulla di fatto nella prima.

DeChambeau terzo - Il duo di testa precede di misura Bryson DeChambeau (67, -5), che dopo l’exploit nell’US Open, in cui ha fatto sbizzarrire critica e stampa nel riconoscergli un nuovo modo di interpretare il golf, non ha fatto poi grandi cose, pur ottenendo due top ten. Seguono al quarto posto con 68 (-4) Jason Kokrak, il coreano Byeong-Hun An e il colombiano Sebastian Muñoz e tra gli otto concorrenti al settimo con 69 (-3) si trovano l’inglese Matthew Fitzpatrick, il norvegese Viktor Hovland e il coreano Sungjae Im.

Grande assembramento in 15ª posizione con 70 (-2) dove sono, tra gli altri, Jordan Spieth, che sta confermando la sua risalita verso i vertici, anche ci vorrà ancora tempo e lavoro, gli inglesi Tommy Fleetwood, Paul Casey, Matt Wallace e Ian Poulter, l’australiano Jason Day e l’irlandese Padraig Harrington, che sarà alla guida del Team Europe nella prossima Ryder Cup (24-26 settembre, Whistling Straits GC, Sheboygan, Wisconsin, USA).

Delude Hatton - In ritardo, già importante, Patrick Reed, 56° con 73 (+1), e il sudafricano Branden Grace, 71° con 74 (+2), vincitore la scorsa settimana del Puerto Rico Open, mentre è probabilmente già fallita da difesa del titolo da parte dell’inglese Tyrrell Hatton, 107° con 77 (+5), il cui obiettivo è per ora limitato a superare il taglio.

Stessa cosa per Francesco Molinari, che ha giocato insieme ad Hatton e a McIlroy iniziando dalla buca 10, il quale è andato subito in difficoltà e ha chiuso le prime nove buche due colpi sopra par (un birdie, tre bogey) e poi ne ha persi altri quattro nel rientro (un birdie, tre bogey, un doppio bogey)

Il torneo, nato nel 1966 e dedicato dal 2007 a Palmer, ha un montepremi sostanzioso di 9.300.000 dollari e al vincitore viene fatto indossare un cardigan rosso, capo particolarmente amato da Arnie.

 

LA VIGILIA - Francesco Molinari ritorna sul percorso del Bay Hill Club & Lodge, a Orlando in Florida, per la disputa dell’Arnold Palmer Invitational (4-7 marzo), il torneo in cui ha ottenuto l’ultima delle sue otto vittorie, comprensive di un major (al netto di questo, due sul PGA Tour e cinque sull’European Tour). Il torinese, che in questo evento ha anche acquisito tre top ten in sette partecipazioni, vi arriva in un buon momento confermato dai tre bei piazzamenti nelle prime quattro gare del 2021 (8° American Express, 10° Farmers Insurance, 8° Genesis Invitational) e tutto lascia pensare che possa inserirsi tra i protagonisti.

Nel field nove tra i primi 20 del World Ranking - Buono il field, con la presenza di nove tra i primi venti giocatori del World Ranking, ma non eccezionale, poiché mancheranno i primi cinque di questa graduatoria e tra i primi dieci ci saranno solamente Tyrrell Hatton (n. 6), che difende il titolo, il nordirlandese Rory McIlroy (n. 8), a segno nel 2018, e Patrick Reed (n. 9).

E’ scivolato dal 10° all’11° posto la scorsa settimana Bryson DeChambeau, che sarà anch’egli tra i favoriti, anche se non sembra in un periodo molto favorevole. Da seguire inoltre Jordan Spieth, apparso in netta ripresa nelle recenti uscite, il norvegese Viktor Hovland (n. 13), secondo domenica scorsa nel WGC-Workday at The Concession alle spalle di uno degli assenti, Collin Morikawa (n. 4), gli inglesi Matthew Fitzpatrick, Tommy Fleetwood e Paul Casey, il sudafricano Branden Grace, fresco vincitore del Puerto Rico Open, e il coreano Sungjae Im. In campo anche altri past winner dell’ultimo decennio, oltre a Molinari e a McIlroy, quali gli australiani Marc Leishman (2017) e Jason Day (2016), Matt Every (2014-2015) e lo scozzese Martin Laird (2011).

Hatton difende il titolo - Come detto, difende l’unico titolo conquistato sul circuito Tyrrell Hatton, 29enne inglese di High Wycombe e uno dei più forti giocatori dell’European Tour, dove ha conquistato sei successi di cui quattro in eventi delle Rolex Series compreso un Open d’Italia, quando era inserito in questa categoria (2017). Ha un certo feeling con la città di Orlando, che era il suo campo base nel 2012, e dove condivideva l’alloggio con altre tre persone, quando, grazie al finanziamento ricevuto da alcuni soci dell’Harleyford Golf Club, fece le prime conoscenze con il golf americano partecipando a un minitour (Hooters Tour). Solo molto più tardi è entrato nel PGA Tour salendo nella scala dei valori per poi imporsi lo scorso anno quando era già posizionato a ridosso dei primi venti nel World Ranking.

Il torneo, nato nel 1966, è dedicato dal 2007 a Palmer. Ha un montepremi cospicuo di 9.300.000 dollari e al vincitore viene fatto indossare un cardigan rosso, capo particolarmente amato da Arnie.

Il torneo su GOLFTV ed Eurosport 2 – L’ Arnold Palmer Invitational viene trasmesso in diretta su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it), e su Eurosport 2 con collegamenti agli orari indicati. GOLFTV: giovedì 4 marzo e venerdì 5, dalle ore 20 alle ore 24; sabato 6 e domenica 7, dalle ore 18,30 alle ore 24. Eurosport 2: giovedì 4 marzo e venerdì 5, dalle ore 20 alle ore 24; sabato 6 e domenica 7, dalle ore 20,30 alle ore 24. Commento di Nicola Pomponi, Alessandro Bellicini e di Maurizio Trezzi.

Primo piano

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    Open d’Italia Disabili supported by Regione Marche: al Conero Golf Club vince Tommaso Perrino 14/04/2024

    Si è imposto per la quarta volta il torneo, firmando anche il suo quarto successo nel Campionato Italiano. Nella strokeplay pareggiata successo del tedesco Reinhard Berer e nella stableford titolo a Mario Gazzetta

    Tommaso Perrino ha vinto con 143 (70 73, +1) colpi l’Open d’Italia Disabili supported by Regione Marche, torneo internazionale dell’European Disabled Golf Association disputato al Conero Golf Club (par 71) di Sirolo (AN). Un trionfo per il livornese che ha fatto l’en plein conquistando anche il Campionato Italiano. Nel round conclusivo dell’evento, giunto alla 24ª edizione, il vincitore, leader dopo un giro, ha contenuto con un 73 (+2) il ritorno del camerunense Issa A Amang Nlareb, che ha provato a rimontare dalla terza piazza, ma che si è dovuto accontentare della seconda con 145 (73 72, +3). In terza posizione con 146 (+4) Nicola Maestroni, in quarta con 147 (+5) il tedesco René Schwenk e in ottava con 165 (+23) Vittorio Cascino e Davide Palestro. Perrino ha conquistato il titolo per la quarta volta, dopo essersi imposto nel 2019, 2021 e 2022.

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Golf Story

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    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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