05 Aprile 2021

PGA Tour: il ritorno di Jordan Spieth

Jordan Spieth Jordan Spieth

Jordan Spieth è tornato. Dopo tre anni e 255 giorni, o se preferite dopo 1.351 giorni, ha ritrovato il successo che gli mancava dall’Open Championship 2017, conquistando il Valero Texas Open con 270 (67 70 67 66, -18) colpi, evento che ha anticipato il Masters (8-11 aprile) primo major stagionale.

Una vittoria conseguita nella sua terra d’origine, il Texas, e annunciata nelle settimane precedenti quando, prima di giungere al TPC San Antonio (Oaks Course, par 72), a San Antonio, aveva ottenuto quattro top ten nelle ultime sei gare.

Jordan Spieth, 27enne di Dallas (Texas), ex numero uno mondiale, ha firmato il 12° titolo sul PGA Tour (con tre major), per un palmarès che ne comprende uno in un evento non ufficiale (World Challenge) e due sul tour australiano. Si è affiancato a Phil Mickelson, Tiger Woods, Rory McIlroy e Justin Thomas capaci di arrivare negli ultimi 40 anni a 12 vittorie prima del 28° anno d’età ed è il 92° a raggiungere tale quota collocandosi all’82° posto nella lista dei plurivincitori. E’ alla 204ª presenza sul circuito, ma sono passati 83 tornei tra gli ultimi due allori. Per la decima volta, su 19, è andato a dama da leader dopo 54 buche e lo ha fatto con un 66 (-6) frutto di sette birdie e di un bogey, che gli ha permesso di lasciare a due colpi Charley Hoffman (272, -16), e a quattro l’inglese Matt Wallace (274, -14) con il quale condivideva il primato dopo tre turni e che con la terza piazza ha eguagliato la miglior prestazione sul tour.

Piacevoli effetti collaterali per Spieth un sostanzioso assegno di 1.386.000 dollari, su un montepremi di 7.700.000 dollari, il salto dal 53° al 38° posto nel World Ranking e l’esenzione che si allunga fino alla stagione 2023-2024. Ora lo attende il Masters dove però difficilmente chi vince la settimana precedente fa il bis. Uno dei pochi a riuscirci e stato Phil Mickelson, ma parliamo del 2006 (BellSouth Classic poi la giacca verde).

Charley Hoffman è terminato secondo come era accaduto nel 2019 (nel 2020 torneo annullato per la pandemia) alle spalle del canadese Corey Conners, che non ha difeso molto bene il titolo (14° con 282, -6). Hoffman, 44enne di San Diego (California), quattro volte a segno in carriera, ha un ottimo rapporto con il Valero Texas Open dove vanta la miglior statistica fra tutti coloro che vi hanno preso parte: cinque top five, sette top ten, dodici volte tra i primi 25 con 15 tagli superati e un totale di “meno 105” sui giri effettuati.

Alle spalle dei tre protagonisti Lucas Glover, quarto con 276 (-12), l’indiano Anibarn Lahiri, quinto con 278 (-10), che sbagliò in putt abbordabilissimo e fece perdere la Presidents Cup 2015 al Team Internazionale, Brandt Snedeker, Chris Kirk e Gary Woodland, sesti con 279 (-9). A testimonianza della lunga crisi che sta attanagliando Rickie Fowler, 17° con 283 (-5), il fatto che per la prima volta dall’US Open del 2010 non disputerà un major. Per andare ad Augusta avrebbe dovuto vincere.

 

TERZO GIRO - Ancora un’opportunità di tornare al successo per Jordan Spieth, che ha preso il comando con 204 (67 70 67, -12) colpi, insieme all’inglese Matt Wallace (69 68 67), nel Valero Texas Open, il torneo del PGA Tour che anticipa il Masters (8-11 aprile), primo major stagionale.

Al TPC San Antonio (Oaks Course, par 72), a San Antonio in Texas, Jordan Spieth, 27enne di Dallas (Texas), ex numero uno mondiale, undici titoli sul circuito con tre major, più uno in un evento non ufficiale (World Challenge) e due sul tour australiano, ha ottenuto quattro top ten nelle ultime sei gare giocate, ma non vince dal 2017 (Open Championship). Alla 207ª partenza, sono 82 i tornei disputati sul PGA Tour in cui manca dal gradino più alto del podio, ma negli ultimi tempi ha dato più volte l’impressione che il traguardo possa essere vicino. In stagione si trova per la terza volta leader dopo 54 buche, e nessun suo collega è riuscito a far meglio, e le statistiche gli sono favorevoli, perché nelle 18 occasioni in cui si è trovato in tale situazione è andato a segno nove volte. Ha girato in 67 (-5) colpi con sei birdie e un bogey e ha fatto esattamente lo stesso Mat Wallace, 30enne di Hillingdon, alla 37ª gara, quattro vittorie sull’European Tour, una sul Challenge Tour e ben sei sull’Alps Tour 2016, record assoluto per una stagione.

La coppia ha due colpi di vantaggio su Charley Hoffman (206, -10), 44enne di San Diego (California), quattro successi in carriera, che ha rimontato undici posizioni con un 65 (-7, un eagle, sei birdie, un bogey), score più basso di giornata. Hoffman ha la migliore statistica in questo evento: quatto top five, sei top ten, undici volte tra i primi 25 con 15 tagli superati e un totale di “meno 99” sui giri effettuati. E’ sceso al quarto posto con 208 (-8) Cameron Tringale, in vetta dopo un turno e alla 297ª presenza dal 2009 con un record negativo poco invidiabile, poiché nessuno con tante partecipazioni e in un lasso di tempo così ampio è rimasto a secco di successi.

Seguono con probabilità ridotte di inserirsi nella corsa al titolo l’indiano Anibarn Lahiri, quinto con 209 (-7), Gary Woodland, Matt Kuchar, Lucas Glover e Tom Hoge, sesti con 210 (-6). Recupero tardivo del canadese Corey Conners, da 44° a 17° con 212 (-4) e nessuna possibilità di difendere il titolo. Il montepremi è di 7.700.000 dollari, ma è in palio anche un posto nel Masters per il primo non altrimenti qualificato.

 

SECONDO GIRO - Cede il colombiano Camilo Villegas e sale al proscenio Cameron Tringale, leader con 135 (66 69, -9) colpi. un altro improbabile protagonista, nel Valero Texas Open, torneo del PGA Tour che anticipa il Masters (8-11 aprile), primo major stagionale.

Al TPC San Antonio (Oaks Course, par 72), a San Antonio in Texas, Tringale, 33enne di Mission Viejo (California), nessun titolo sul circuito in 296 gare disputate e un successo in un evento non ufficiale (Franklin Templeton Shootout, in coppia con Jason Day, 2014), ha realizzato un parziale di 69 (-3) con un cammino un poco accidentato fatto di sette birdie (cinque di fila, record personale eguagliato) e quattro bogey, sufficiente per lasciare a due colpi Jordan Spieth e Matt Wallace (137, -7). Il primo, che non vince dal 2017 (Open Championship), è per la quinta volta tra i top ten dopo 36 buche negli ultimi sei tornei stroke play a cui ha partecipato, e sembra maturo per cambiare il corso che ha preso da quattro anni la sua carriera. Quanto a Wallace è stato uno dei due giocatori che hanno girato bogey free (68, -4, quattro birdie).

E’ risalito dalle retrovie Brandt Snedeker, una FedEx Cup in tempi ormai lontani (2012), approdato al quarto posto con 139 (-5), che condivide con Kevin Stadler, (secondo taglio superato nelle ultime 24 apparizioni, e che non si classifica tra i primi dieci dal Masters del 2014), con Kyle Stanley e con il sudafricano Erik van Rooyen. E’ sceso all’ottavo con 140 (-4) Camilo Villegas, in vetta dopo un turno e penalizzato da un 76 (+4), e ha perso terreno anche il giapponese Hideki Matsuyama, da quarto a 14° con 141 (-3).

In 32ª posizione con 144 (par) Rickie Fowler, l’altro autore di un giro senza bogey (anche per lui 68 con quattro birdie), cosa che non gli riusciva da 86 round, ed è svanita ogni seranza di confermare il titolo per il canadese Corey Conners, 44° con 145 (+1). Fuori Phil Mickelson (148, +4), uscito per due colpi di troppo, il quale nel giro iniziale ha segnato un “10” alla buca 18, par 5, il suo secondo score più alto su una buca nel circuito.

Il montepremi è di 7.700.000 dollari, ma è in palio anche un posto nel Masters per il primo non altrimenti qualificato.

 

PRIMO GIRO - Il colombiano Camilo Villegas al proscenio, dopo parecchio tempo, sul PGA Tour. E’ leader con 64 (-8) colpi nel Valero Texas Open, il torneo che al TPC San Antonio (Oaks Course, par 72), a San Antonio in Texas, anticipa il Masters (8-11 aprile), primo major stagionale, e per questo disertato da quasi tutti i big.

Villegas, 39enne di Medellin, quattro titoli sul circuito, l’ultimo nel 2014, alla 339ª partenza, ha realizzato nove birdie e un bogey e si trova per la tredicesima volta in vetta dopo un giro. Nelle precedenti dodici è andato a segno in due occasioni.

Lo seguono con 66 (-6) colpi Cameron Tringale e il coreano Sung Kang e con 67 (-5) Jordan Spieth, a caccia di un successo dal 2017 (Open Championship), ma in bella condizione con quattro top ten nelle ultime sei uscite, il giapponese Hideki Matsuyama e il creano Seung-yul Nok.

Ha già un ritardo pesante il canadese Corey Conners, che difende il titolo, 22° con 71 (-1), mentre è stata una giornata nera per Phil Mickelson, 139° con 79 (+7), che ha chiuso in dieci colpi la buca 18 (par 5), secondo suo punteggio personale più alto su una buca nel circuito.

Il montepremi è di 7.700.000 dollari, ma è in palio anche un posto nel Masters per il primo non altrimenti qualificato.

 

LA VIGILIA - Torna una classica del PGA Tour, il Valero Texas Open (1-4 aprile), la terza gara non major più longeva del circuito dopo il BMW Championship (1899) e il RBC Canadian Open (1904), che però non ha avuto quest’anno una collocazione fortunata nel calendario. pur con un bel montepremi di 7.700.000. Infatti anticiperà il Masters (8-11 aprile, Augusta), il primo major stagionale e questo ha causato un fuggi fuggi generale di grandi firme, a iniziare da Dustin Johnson, numero uno mondiale, che ha dato forfait alla vigilia “per prepararsi meglio al prossimo appuntamento”.

Traduzione: al TPC San Antonio (Oaks Course), a San Antonio in Texas, saranno in campo soltanto otto tra i primi cinquanta del World Ranking con il più in alto Tony Finau, numero 13, 31enne di Lake Salt City (Utah), che non è campione da strapparsi i capelli, ma uno dei più grandi regolaristi di sempre apparsi sul circuito con un solo titolo lontano nel tempo (2016) e nemmeno ottenuto su una gara importante (Puerto Rico Open). Però naviga spesso in alta classifica lasciando tuttavia l’impressione di rischiare poco per non perdere la priorità acquisita, in sostanza della serie “meglio l’uovo oggi”.

Sembra pensarla diversamente il canadese Corey Conners, 29enne di Listowell, che difende il suo unico titolo, acquisito nel 2019 e non difeso lo scorso anno perché la gara fu cancellata per pandemia. Peraltro nelle statistiche è l’unico andato a segno arrivando dalle qualifiche del lunedì. Sta cercando di emergere e potrebbe avere buone possibilità di concedere il bis in un periodo di buona vena, con quattro top ten stagionali comprensive di un terzo posto nell’Arnold Palmer e un settimo nel Players Championship, prima di uscire nella lotteria dei gironi al WGC Dell Tecnologies Match Play. Nella lista dei favoriti più credibili di Finau sono sicuramente Jordan Spieth, il quale ha una buona occasione di tornare al successo che non trova più dal 2017 (Open Championship), ma che ha dato segni di risveglio con quattro “top ten” nelle ultime sei uscite, e anche Scottie Scheffler e Matt Kuchar, rispettivamente secondo e terzo nel WGC Match Play.

Sul tee di partenza si presenteranno 82 vincitori di torneo per un totale di 318 titoli, 15 major champions compreso Phil Mickelson che ne ha raccolti di più (5), quattro vincitori di FedEx Cup, dei quali a parte Spieth, tre hanno dato da tempo il massimo (Jim Furyk, Brandt Snedeker e Henrik Stenson) e anche otto past winners con il solo Connors sta in buona salute golfistica. Indipendentemente dai nomi e dal giudizio generale, il field di un torneo del PGA Tour fa sempre effetto a leggerlo dai numeri. E' in palio anche un posto nel Masters per il primo non altrimenti qualificato.

Diretta su GOLFTV ed Eurosport 2 – Il Valero Texas Open viene trasmesso in diretta su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it), e su Eurosport 2 con collegamenti agli orari indicati. GOLFTV: giovedì 1 aprile e venerdì 2, dalle ore 22 alle ore 1; sabato 3 e domenica 4, dalle ore 19 alle ore 24. Su Eurosport 2: giovedì 1 aprile e venerdì 2, dalle ore 22 alle ore 1; sabato 3 e domenica 4, dalle ore 19 alle ore 24. Commento di Nicola Pomponi e di Alessandro Bellicini.

Primo piano

  • Open d’Italia Disabili supported by Regione Marche: al Conero Golf Club vince Tommaso Perrino
    Open d’Italia Disabili supported by Regione Marche: al Conero Golf Club vince Tommaso Perrino 14/04/2024

    Si è imposto per la quarta volta il torneo, firmando anche il suo quarto successo nel Campionato Italiano. Nella strokeplay pareggiata successo del tedesco Reinhard Berer e nella stableford titolo a Mario Gazzetta

    Tommaso Perrino ha vinto con 143 (70 73, +1) colpi l’Open d’Italia Disabili supported by Regione Marche, torneo internazionale dell’European Disabled Golf Association disputato al Conero Golf Club (par 71) di Sirolo (AN). Un trionfo per il livornese che ha fatto l’en plein conquistando anche il Campionato Italiano. Nel round conclusivo dell’evento, giunto alla 24ª edizione, il vincitore, leader dopo un giro, ha contenuto con un 73 (+2) il ritorno del camerunense Issa A Amang Nlareb, che ha provato a rimontare dalla terza piazza, ma che si è dovuto accontentare della seconda con 145 (73 72, +3). In terza posizione con 146 (+4) Nicola Maestroni, in quarta con 147 (+5) il tedesco René Schwenk e in ottava con 165 (+23) Vittorio Cascino e Davide Palestro. Perrino ha conquistato il titolo per la quarta volta, dopo essersi imposto nel 2019, 2021 e 2022.

    (Cliccare sul titolo per continuare a leggere)

Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

    (Cliccare sul titolo per continuare a leggere)

Viaggi

Attualità

Cerca