07 Agosto 2021

Tokyo 2020: Nelly Korda oro, Inami argento, Ko bronzo

Mone Inami, Nelly Korda e Lydia Ko (Credit, Ladies European Tour) Mone Inami, Nelly Korda e Lydia Ko (Credit, Ladies European Tour)

(Da Ufficio Stampa Federgolf)

Ai Giochi di Tokyo altro oro olimpico per gli Stati Uniti d'America nel golf. Dopo la vittoria di Xander Schauffele in campo maschile, Nelly Korda si conferma la regina mondiale tra le proette trionfando nella gara individuale femminile con un totale di 267 (67 62 69 69, -17) colpi. Al Kasumigaseki Country Club (East Course, par 71) di Saitama, la numero uno del world ranking si mette al collo la medaglia del metallo più prezioso resistendo alla rimonta di Mone Inami e della neozelandese Lydia Ko, costrette a giocarsi l'argento al playoff dopo aver chiuso con 268 (-16) colpi. Allo spareggio ha la meglio la giapponese, che grazie ad un par si aggiudica il secondo posto. Medaglia di bronzo per Lydia Ko che, dopo il secondo posto di Rio 2016, trova un altro podio storico.

Giulia Molinaro, la migliore tra le italiane, chiude 46/a con un totale di 286 (75 71 70 70, +2) colpi davanti a Lucrezia Colombotto Rosso, 59/a con uno score di 302 (75 74 75 78, +18).

Famiglia Korda, i Giochi nel DNA – Nelly Korda è stata la grande protagonista della gara femminile. Dopo aver chiuso in seconda posizione il primo giro dietro alla svedese Sagstrom, la statunitense si è ritrovata in testa al termine del secondo round grazie ad un giro da 62 (-9) colpi, anche se macchiato da un doppio bogey alla buca 18. La numero uno del ranking mondiale ha eguagliato così il giro più basso alle Olimpiadi (emulando quanto fatto nel 2016 dalla russa Maria Verchenova nell’atto conclusivo). Nel "moving day" e nel giro finale, interrotto per rischio fulmini nel momento clou mentre le concorrenti in lizza per una medaglia erano alla buca 16, l'americana ha mantenuto le distanze dalle avversarie controllando il suo vantaggio e resistendo alla rimonta in extremis di Mone Inami e di Lydia Ko. Cresciuta in una famiglia di sportivi e di campioni, Nelly Korda e sua sorella Jessica hanno emulato la mamma Regina Rajchrtova che, nel 1988 alle Olimpiadi di Seoul, ha rappresentato la Cecoslovacchia nel tennis. Se non fosse stato per la rinuncia di Sebastian, i Korda sarebbero stati tre nella rassegna a cinque cerchi. Il fratello, però, tennista come i genitori (il papà vinse nel 1998 l'Australian Open), ha preferito saltare l’appuntamento di Tokyo per preparare al meglio lo US Open. Jessica, invece, ha chiuso la gara individuale femminile di golf al 15/o posto con un punteggio di 275 (-9), ma ha fatto registrare il miglior score nell'ultimo giro con 64 (-7) colpi insieme alla malese Kelly Tan.

Un 2021 da incorniciare per Nelly Korda, unica giocatrice a vincere tre tornei sull’LPGA Tour tra cui il KPMG Women's PGA Championship, Major in cui Giulia Molinaro è arrivata terza. Al termine della gara, la campionessa olimpica ha dichiarato: "Ho lottato tantissimo per non perdere la vetta della classifica, ma non è stato facile. Credo che quel doppio bogey al termine del secondo giro mi abbia acceso un fuoco dentro. Ancora non ci credo: è pazzesco".

Molinaro in crescendo, Colombotto Rosso fatica - Gara difficile per Giulia Molinaro e Lucrezia Colombotto Rosso. La prima, 31enne di Camposampiero (Padova), chiude la sua Olimpiade 46/a con un totale di 286 (75 71 70 70, +2) colpi. La torinese, invece, non va oltre la 59/a piazza con uno score di 302 (75 74 75 78, +18). Inizio in salita per entrambe, che dopo il primo round si sono trovate appaiate al 54/o posto proprio come Guido Migliozzi e Renato Paratore, che nella gara maschile chiusero a braccetto (entrambi 41esimi) il primo round. La veneta – alla seconda Olimpiade della sua carriera, nel 2016 si classificò 53/a a Rio de Janeiro – ha cominciato a macinare gioco dal secondo giro, migliorando il suo score e piazzandosi 49/a con 71 (Par) colpi, mentre Colombotto Rosso è scesa di una posizione. Nel "moving day", altro passo in avanti per Giulia Molinaro che scala fino al 46/o posto grazie ad un -1 di giornata. Con lo stesso punteggio chiude anche l'ultimo giro confermando lo stesso piazzamento del giorno precedente. Mentre l'altra azzurra, al debutto nella rassegna a cinque cerchi, ha fatto registrare un ultimo giro da 78 (+7) scivolando definitivamente in 59/a piazza.

Mone Inami, un sogno d’argento – Secondo posto per la giapponese Mone Inami. La 21enne di Toshima, che ha festeggiato il compleanno lo scorso 29 luglio, è riuscita a conquistare il podio che il suo connazionale Hideki Matsuyama ha visto sfumare al playoff per il bronzo nella gara maschile. La medaglia d’argento arriva proprio allo spareggio dopo che Inami ha anche sfiorato l’idea di poter competere per l’oro, ma un bogey alla 18 dopo un secondo colpo finito nel bunker, non le ha permesso di sfidare Nelly Korda per il metallo più prezioso. Contro Lydia Ko, però, è bastata la prima buca di playoff per aggiudicarsi la seconda piazza dato che la neozelandese non è riuscita a chiudere con il par, al contrario dell’atleta del Sol Levante. Una curiosità su questa atleta: il nome Mone le è stato dato dal padre, grande appassionato di pittura in particolare degli impressionisti francesi, e l’ha chiamata così in onore di Claude Monet.

Bronzo storico per Lydia Ko – Dopo l’argento a Rio 2016, Lydia Ko conquista il bronzo e diventa la prima nel golf alle Olimpiadi a bissare una medaglia. La neozelandese, nata però in Corea del Sud nel 1997, era tra le favorite alla vigilia e ha rispettato i pronostici trovando un altro podio a distanza di cinque anni. Un terzo posto storico, ma anche importante a livello emotivo per Lydia Ko, che ha voluto dedicare la conquista della sua medaglia alla nonna scomparsa la scorsa settimana.

 

TERZO GIRO - Ai Giochi di Tokyo Nelly Korda è vicina alla conquista della medaglia d’oro. In Giappone, nel terzo e penultimo round della gara individuale di golf femminile l’americana, con un parziale di 69 (-2) su un totale di 198 (67 62 69, -15), ha confermato la sua leadership. Al Kasumigaseky Country Club (East Course, par 71) di Saitama l’indiana Aditi Ashok, rimasta da sola al secondo posto con 201 (-12) e tra le sorprese della competizione, è distante tre colpi dalla numero 1 mondiale. Guadagna altre tre posizioni Giulia Molinaro, 46/a con 216 (75 71 70, +3) dopo una prova sotto il par (70, -1) con un bogey e due birdie. Mentre è 56/a con 224 (75 74 75, +11) Lucrezia Colombotto Rosso. In Giappone è bagarre al terzo posto condiviso, con uno score di 203 (-10), dalla neozelandese Lydia Ko (argento alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016), dall’australiana Hannah Green, dalla danese Emily Kristine Pedersen e dalla giapponese Mone Inami.

Per la Molinaro gara in crescendo, Colombotto Rosso in difficoltà – Nuovo passo in avanti per la Molinaro che ha chiuso il primo giro al 54/o posto e il secondo al 49/o. La 31enne di Camposampiero (Padova), che cinque anni fa in Brasile si classificò 53/a, nelle ultime 18 buche proverà a migliorare ulteriormente la classifica. Per lei è il primo round sotto il par in queste Olimpiadi. Mentre la Colombotto Rosso, torinese di nascita e al debutto ai Giochi, è scivolata dalla 55/a alla 56/a piazza ripetendo un parziale (75, +4) già fatto registrare nel round d’apertura. Altalenante il suo “moving day”, con un eagle, due birdie, cinque bogey e un triplo bogey.

Nelly Korda a 18 buche dall’Olimpo. Ashok continua a stupire, risale Lydia Ko – Non ha ripetuto la grande performance offerta nel secondo giro ma Nelly Korda ha conservato la leadership seppur il vantaggio nei confronti della Ashok si è ridotto da quattro a tre colpi. La Korda, 23enne di Bradenton (Florida), come già successo in campo maschile con Xander Schauffele, è pronta a riportare gli Stati Uniti sul gradino più alto del podio nella gara individuale femminile. Per la regina del green in rosa, che quest’anno ha già collezionato tre successi (festeggiando il primo Major in carriera al KPMG Women’s PGA Championship, chiuso al terzo posto dalla Molinaro), sono arrivati tre birdie e un bogey. A cercare un incredibile sorpasso ecco la Ashok. La 23enne di Bangalore, 200esima nel world ranking, per il terzo giro consecutivo è rimasta salda al secondo posto. Già nel 2016 in Brasile si fece notare concludendo il primo round al 7/o posto salvo poi chiudere la competizione al 41/o. All’epoca fu seguita in campo dal padre Ashok Gudlamani mentre questa volta al suo fianco, sempre come caddie, c’è la mamma Maheshwari a cui intende regalare uno storico podio.

Grande equilibrio al terzo posto con Lydia Ko che, dopo l’argento a Rio de Janeiro, punta un’altra medaglia. Tra le altre è entrata in zona podio anche la Inami che vuole riservare al Giappone quel riconoscimento che Hideki Matsuyama, nel torneo maschile, ha solo sfiorato. Stesso obiettivo per un’altra nipponica, Nasa Hataoka, 7/a con 205 (-8) al fianco della svedese Madalene Sagstrom (leader dopo 18 buche) e della danese Nanna Koerstz Madsen.

Condividono invece il 10/o posto con 206 (-7) le sudcoreane Jin Young Ko e Sei Young Kim - rispettivamente seconda e quarta nel ranking mondiale – le cinesi Shanshan Feng (bronzo a Rio de Janeiro) e Xiyu Lin, l’irlandese Sthephanie Meadow e la finlandese Matilda Castren. Mentre non ha nessuna chance di confermarsi quale campionessa olimpica la sudcoreana Inbee Park (oro in Brasile), 25/a con 210 (-3). Stesso score, tra le altre, per l’ecuadoriana Daniela Darquea che, con un giro in 65 (-6), ha realizzato il miglior score del “moving day”.

E ora la volata finale con le partenze dell’ultimo giro anticipate di un’ora e dieci minuti rispetto a quanto inizialmente ipotizzato per via di possibili temporali. Così come già accaduto nel terzo round le giocatrici non partiranno più tutte dalla buca 1 ma c’è chi comincerà dalla 10 per accelerare i tempi e contrastare anche il caldo.

Il torneo in diretta su GOLFTV ed Eurosport – Il torneo viene trasmesso in diretta su GOLFTV e su Eurosport (anche sulle piattaforme digitali Discovery Plus ed Eurosport Player). Ultimo giorno di gara: dalle 23:20 di venerdì 6 agosto alle ore 9:30 di sabato 7, ora italiana.

 

SECONDO GIRO - In Giappone, nel secondo round della gara individuale di golf femminile dei Giochi di Tokyo, Nelly Korda con una grande prova (macchiata solo da un doppio bogey alla 18) caratterizzata da un parziale di 62 (-9) su un totale di 129 (67 62, -13), vola in testa. L’americana eguaglia il giro più basso alle Olimpiadi (emulando quanto fatto nel 2016 dalla russa Maria Verchenova nell’atto conclusivo) e avvicina la medaglia d’oro. Al Kasumigaseky Country Club (East Course, par 71) la numero 1 mondiale, a metà gara vanta 4 colpi di vantaggio su Aditi Ashok e sulle danesi Emily Kristine Pedersen e Nanna Koerstz Madsen, che hanno agganciato la giocatrice indiana al secondo posto con uno score di 133 (-9). Risale cinque posizioni Giulia Molinaro, 49/a con 146 (75 71, +4) dopo una gara dai due volti. Prima un inizio difficile, poi la reazione con 4 birdie nelle ultime 13 buche giocate. E’ invece 55/a con 149 (75 74, +7) Lucrezia Colombotto Rosso che, al contrario, parte bene e cede nel finale.

Molinaro parte male poi recupera, Colombotto Rosso prima convince quindi cede – Giulia Molinaro, 31enne di Camposampiero (Padova), ha iniziato non nel migliore dei modi il secondo giro con un doppio bogey alla 1 e due bogey alla 4 e alla 5. Poi, la veneta – alla seconda Olimpiade della sua carriera, nel 2016 si classificò 53esima a Rio de Janeiro – ha cominciato a macinare gioco e colpi trovando 4 birdie (alle buche 6, 8, 16 e 17). Una iniezione di fiducia verso gli ultimi due giri conclusivi dove la Molinaro proverà a recuperare altre posizioni. Ancora una prova sopra il par per la Colombotto Rosso. La piemontese, passata dalla 54/a alla 55/a posizione, dopo un bogey alla 1 ha realizzato tre birdie (alla 2, alla 6 e alla 8) nelle prime nove. Mentre nelle “back nine” è inciampata in cinque bogey, calando alla distanza.

Lo strapotere di Nelly Korda e la bella prova delle danesi. Perde terreno Inbee Park – Grande favorita della vigilia Nelly Korda, 23enne di Bradenton (Florida), s’è presa il comando della classifica dopo un round che s’è dimostrato sensazionale per 17 buche. Per lei 9 birdie e un eagle. Alla 18 ha cercato un altro birdie che le avrebbe permesso di entrare nella storia e di eguagliare il giro più basso firmato (sul LPGA Tour) da Annika Sorenstam nel 2001, quando nel secondo round dello Standard Register Ping la svedese con 59 colpi realizzò un primato che resiste ancora oggi a distanza di 20 anni. Niente da fare per la Korda che dopo un tee shot sbagliato e un terzo colpo finito nel bunker, ha chiuso la sua prova con un doppio bogey alla 18 (par 4). Nonostante la sbavatura nel finale la statunitense ha dimostrato tutta la sua classe e ora sogna di emulare Xander Schauffele che ai Giochi di Tokyo ha riportato gli Stati Uniti sul gradino più alto del podio, nella gara individuale maschile alle Olimpiadi, 121 anni dopo l’ultima volta. La proette americana ha 4 colpi di vantaggio sulla Ashok (che continua a stupire) e sulle danesi Pedersen e Koerstz Madsen, protagoniste di una bella rimonta. Mentre è passata dalla prima alla quinta posizione (134, -8) la svedese Madalene Sagstrom che precede in classifica la sudcoreana Jin Young Ko (seconda nel world ranking), 6/a con 135 (-7) al fianco della giapponese Mone Inami. E’ invece nella Top 10, 9/a con 137 (-5), la neozelandese Lydia Ko (argento in Brasile cinque anni fa). Risale Shanshan Feng. Quarantasettesima dopo 18 buche, la cinese (bronzo ai Giochi di Rio de Janeiro) è ora 11/a con 138 (-4). Stesso score, tra le altre, per la giapponese Nasa Hataoka, la sudcoreana Hyo Joo Kim e per le statunitensi Danielle Kang e Jessica Korda, sorella di Nelly. Battuta d’arresto per Inbee Park. La sudcoreana, medaglia d’oro nel 2016, è passata dalla 7/a alla 24/a posizione con 139 (-3).

Troppo caldo e possibili temporali, l’International Golf Federation valuta ogni opzione – Temperature altissime in Giappone. Nel terzo round le giocatrici non partiranno più tutte dalla buca 1 ma c’è chi comincerà dalla 10 per accelerare i tempi e “combattere” il caldo. In base all’andamento delle condizioni metereologiche - sono previsti temporali - l’International Golf Federation stabilirà poi il da farsi. Queste le ipotesi: anticipare le partenze per il round finale di sabato 7 agosto, posticipare le ultime 18 buche a domenica 8, oppure accorciare il torneo da 72 a 54 buche.

 

PRIMO GIRO - Il primo giro della gara individuale femminile di golf dei Giochi di Tokyo sorride alla svedese Madalene Sagström che, con un parziale bogey free di 66 (-5), con cinque birdie, guida ila classifica con un colpo di vantaggio sull’americana Nelly Korda, numero 1 mondiale, e sull’indiana Aditi Ashok, entrambe seconde con 67 (-4). Al Kasumigaseki Country Club (East Course, par 71) di Saitama avvio complicato per le due azzurre, Giulia Molinaro e Lucrezia Colombotto Rosso, che condividono la 54/a posizione con uno score di 75 (+4).

Molinaro e Colombotto Rosso 54esime dopo 18 buche – E’ stato un inizio di gara difficile per Molinaro e Colombotto Rosso. La prima, 31enne di Camposampiero (Padova), ha fatto registrare cinque bogey (di cui 4 tra la 14 e la 18) e un birdie (alla 16). E se nelle prime nove ha tenuto il ritmo, nelle seconde ha pagato dazio. Gara diametralmente opposta per la torinese che, dopo un inizio con 4 bogey, nelle “back nine” ha trovato più continuità realizzando un birdie (alla 10), prima di un altro bogey (alla 12). Entrambe però hanno avuto complicazioni con il tee shot. E adesso nel secondo round le due italiane dovranno provare a voltare pagina per provare a guadagnare terreno.

Curiosità. Anche nella gara maschile i due azzurri nel field, Guido Migliozzi e Renato Paratore, chiusero a braccetto (entrambi 41esimi) il primo round.

Sagström brilla ma Nelly Korda c’è. Bene anche le sudcoreane – E’ Madalene Sagström la sorpresa del giro d’apertura a Tokyo. La 28enne di Uppsala, che nel palmares annovera un titolo sul LPGA Tour (nel gennaio 2020 al Gainbridge LPGA at Boca Rio) e tre successi sul Symetra Tour (tutti nel 2016), è riuscita a far meglio anche della numero 1 mondiale. Per la svedese percorso netto, senza sbavature, su un campo perfetto ma difficile, con green duri che hanno reso più difficile la prova di tutte le concorrenti. A tallonarla, oltre alla outsider Ashok, c’è Nelly Korda. Grande favorita della vigilia, la statunitense dopo le prime 4 buche sull’altalena (con due bogey e un birdie) ha trovato regolarità e slancio firmando poi cinque birdie. Avvio convincente anche per la sudcoreana Jin Young Ko, numero due mondiale, 4/a con 68 (-3) al pari della spagnola Carlota Ciganda e della finlandese Matilda Castren. Nella Top 10, al 7/o posto con 69 (-2), ci sono nove proette: tra queste, oltre alla americana Danielle Kang, anche altre due sudcoreane: Inbee Park, medaglia d’oro ai Giochi di Rio de Janeiro (e terza nel world ranking), e Sei Young Kim. Mentre la neozelandese Lydia Ko (argento cinque anni fa in Brasile) è 16/a con 70 (-1) al fianco, tra le altre, delle giapponesi Nasa Hataoka e Mone Inami, e della sudcoreana Hyo Joo Kim. Ventitreesima piazza con 71 (par) per la statunitense Jessica Korda (sorella di Nelly), le australiane Minjee Lee e Hannah Green, la tedesca Sophia Popov e la tailandese Patty Tavatanakit. Prova deludente per la canadese Brooke Mackenzie Henderson, la filippina Yuka Saso e la cinese Shanshan Feng (bronzo a Rio de Janeiro), tutte 47/e con 74 (+3).

 

LA VIGILIA - Un field stellare, con in campo tutte le migliori giocatrici al mondo – da Nelly Korda a Jin Young Ko - e le medagliate di Rio de Janeiro 2016. Ai Giochi di Tokyo, dopo la competizione maschile vinta dall’americano Xander Schauffele, è l’ora delle proette che, dal 4 al 7 agosto, si contendono l’Olimpo nella gara individuale di golf femminile. Tra le 60 concorrenti anche due azzurre: Giulia Molinaro, al secondo appuntamento a cinque cerchi in carriera dopo il 53/o posto in Brasile, e Lucrezia Colombotto Rosso, al debutto. Al loro fianco, al Kasumigaseki Country Club (East Course) di Saitama, anche il Direttore tecnico delle squadre nazionali FIG: Matteo Delpodio.

Molinaro e Colombotto Rosso sfidano le regine del green – Rispetto a cinque anni fa la Molinaro, 31enne di Camposampiero (Padova) arriva alle Olimpiadi con tutt’altra esperienza forte di un 2021 che finora l’ha vista protagonista anche grazie al 3/o posto nel KPMG Women’s PGA Championship, miglior risultato in carriera in un Major. Professionista dal 2012, s’è laureata in America alla Arizona State University. Appassionata di fotografia e kitesurf, ha trascorso la sua infanzia in Kenya e da anni gioca sul LPGA Tour, il massimo circuito americano femminile. A Tokyo la veneta vuole stupire e confermare i progressi di quest’anno.

Emozionata e determinata. La Colombotto Rosso, nata a Torino il 7 marzo del 1996 e proette dal 2016, con la qualificazione ai Giochi ha coronato un sogno cullato fin da bambina. Cresciuta col mito della messicana Lorena Ochoa, dal 2020 è protagonista sul Ladies European Tour. Ed è reduce da una prima parte di stagione sfortunata, con un infortunio al tendine del braccio destro che ne ha compromesso il rendimento.

I tee times delle due azzurre – La Colombotto Rosso a Tokyo giocherà i primi due round con Maha Haddioui (Marocco) e Daniela Darquea (Ecuador). Mentre la Molinaro avrà di fronte Ashok Aditi (India) e Nanna Koerstz Madsen (Danimarca). La piemontese il 4 agosto scenderà in campo alle ore 9:14 locali (le 2:14 di notte in Italia), la Molinaro alle 9:25 (le 2:25 in Italia).

Sessanta concorrenti, Stati Uniti e Corea del Sud con 4 atlete ciascuna – Sono dunque 60 le giocatrici che si contenderanno la gloria in Giappone. Gli Stati Uniti schiereranno in campo 4 proette, proprio come la Corea del Sud. Mentre sono 19 i Paesi (tra questi anche l’Italia) con 2 atlete contro i 14 che potranno contare su una sola rappresentante.

La favola delle sorelle Korda, ai Giochi dopo la mamma – Cresciute in una famiglia di sportivi e di campioni, le sorelle Korda, Nelly (numero 1 mondiale) e Jessica, sono pronte a emulare la mamma Regina Rajchrtova che, nel 1988 alle Olimpiadi di Seoul, ha rappresentato la Cecoslovacchia nel tennis. E pensare che a Tokyo i Korda potevano essere anche tre se non fosse stato per la rinuncia di Sebastian Korda (anche lui tennista come la mamma e il papà, vincitore nel 1998 degli Australian Open), fratello di Nelly e Jessica, che ha preferito saltare l’appuntamento a cinque cerchi per preparare al meglio lo US Open.

In campo tutte le medagliate ai Giochi di Rio de Janeiro 2016 – Dalla sudcoreana Inbee Park, che cinque anni fa in Brasile ha dominato la scena conquistando la medaglia d’oro, alla neozelandese Lydia Ko (argento), fino alla cinese Shanshan Feng (bronzo). A Tokyo saranno presenti tutte le medagliate di Rio de Janeiro 2016 - che si ritroveranno l’una al fianco dell’altra nei primi due round - al contrario di quanto accaduto in campo maschile (assenti i giocatori saliti sul podio in Brasile).

Field super, le favorite – Non solo le sorelle Korda con Nelly che nel 2021 è stata l’unica giocatrice a vincere tre tornei con l’impresa più grande arrivata al KPMG Women's PGA Championship. Gli Usa punteranno anche su Danielle Kang e Lexi Thompson. Mentre la Corea del Sud oltre alla Park vanterà in campo Jin Young Ko, Sei Young Kim e Hyo-Joo Kim, tutte nella Top 10 mondiale. E se la Ko e la Feng puntano la seconda medaglia ai Giochi, vogliono recitare un ruolo da protagoniste anche la canadese Brooke Mackenzie Henderson, la filippina Yuka Saso, la giapponese Nasa Hataoka, le tailandesi Patty Tavatanakit e Ariya Jutanugarn, le australiane Minjee Lee e Hanna Green e la tedesca Sophia Popov.

Per il golf femminile è la terza volta alle Olimpiadi – Nel 1900 a Parigi per il golf femminile è stata la prima volta alle Olimpiadi. A imporsi – senza mai saperlo a causa di una organizzazione discussa – fu l’americana Margaret Abbott, in gara con sua madre Mary Ives. Solo nel 1990 ricerche storiche hanno permesso di ricostruire i programmi e i risultati con il titolo dunque assegnato alla Abbott. Nel 2016 poi il ritorno della competizione individuale femminile in Brasile. E ora la terza edizione, con gli Usa che, come accaduto in campo maschile con Schauffele, ambiscono a ritornare sul gradino più alto del podio 121 anni dopo la prima volta. 

 

Diretta su GOLFTV e su Eurosport – L’evento viene trasmesso in diretta su GOLFTV e su Eurosport (anche sulle piattaforme digitali Discovery Plus ed Eurosport Player) tutti i giorni di gara dalle ore 00:30 alle ore 9/9,30. Commento di: Nicola Pomponi, Alessandro Bellicini, Maurizio Trezzi e Isabella Calogero.

Primo piano

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    Open d’Italia Disabili supported by Regione Marche: al Conero Golf Club vince Tommaso Perrino 14/04/2024

    Si è imposto per la quarta volta il torneo, firmando anche il suo quarto successo nel Campionato Italiano. Nella strokeplay pareggiata successo del tedesco Reinhard Berer e nella stableford titolo a Mario Gazzetta

    Tommaso Perrino ha vinto con 143 (70 73, +1) colpi l’Open d’Italia Disabili supported by Regione Marche, torneo internazionale dell’European Disabled Golf Association disputato al Conero Golf Club (par 71) di Sirolo (AN). Un trionfo per il livornese che ha fatto l’en plein conquistando anche il Campionato Italiano. Nel round conclusivo dell’evento, giunto alla 24ª edizione, il vincitore, leader dopo un giro, ha contenuto con un 73 (+2) il ritorno del camerunense Issa A Amang Nlareb, che ha provato a rimontare dalla terza piazza, ma che si è dovuto accontentare della seconda con 145 (73 72, +3). In terza posizione con 146 (+4) Nicola Maestroni, in quarta con 147 (+5) il tedesco René Schwenk e in ottava con 165 (+23) Vittorio Cascino e Davide Palestro. Perrino ha conquistato il titolo per la quarta volta, dopo essersi imposto nel 2019, 2021 e 2022.

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Golf Story

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    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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