03 Settembre 2022

L'Italia trionfa nel World Amateur Team

Il team azzurro dopo la premiazione Il team azzurro dopo la premiazione

L’Italia ha trionfato nel Campionato del Mondo a squadre. Con una straordinaria prestazione il trio azzurro composto da Pietro Bovari, Filippo Celli e Marco Florioli si è imposto con 541 colpi (- 31, 135 GN 134 SN 139 SN 133 GN) nel World Amateur Team Championship/Eisenhower Trophy, che si è disputato sui due percorsi del Le Golf National (Albatross Course, par 71), a Guyancourt, e del Golf de Saint-Nom-La-Brèteche (par 72), nella città da cui questo club prende il nome, nei pressi di Parigi in Francia. E’ la prima volta che l’Italia vince questa gara nata nel 1958 e giunta alla 32ª edizione. Nel giro finale, dove tutte le compagini in alta classifica hanno giocato a Le Golf National, l’Italia ha concluso con 133 (-9) colpi (Bovari 68, -3, Florioli 65, -6, Celli 70, -1) e ha avuto la meglio sulla Svezia (542, -30), leader dopo tre turni, al termine di un lungo duello con il risultato sempre in bilico e che si è deciso solo nelle ultime due buche.

Le dichiarazioni di Franco Chimenti, presidente FIG - “E’ un trionfo strepitoso che proietta l’Italia del golf nella storia. E che testimonia la forza di un movimento, quello azzurro, che ha dimostrato di essere il migliore al mondo. Complimenti ai protagonisti: Filippo Celli, Pietro Bovari e Marco Florioli. Hanno firmato un’impresa straordinaria, superando potenze del green del calibro di Svezia e Stati Uniti. E applausi a tutto lo staff: da Matteo Delpodio ad Alberto Binaghi, da Giovanni Gaudioso a Massimo Messina. Oggi questi protagonisti hanno scritto una pagina indimenticabile del golf italiano, proprio a pochi giorni dal via del DS Automobiles 79° Open d’Italia. Un torneo che si annuncia incredibile e che vanterà in campo campioni assoluti come, tra gli altri, Rory McIlroy e Matt Fitzpatrick. Quando manca ormai un anno alla Ryder Cup 2023, che per la prima volta si giocherà in Italia e sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club, questi sono i risultati di un lavoro incredibile, che parte da lontano”.

Stati Uniti al terzo posto - Gli Stati Uniti, che erano tra le compagini favorite e che detengono il record di titoli con 15 (e per nove volte runner up), hanno occupato con 545 (-27) colpi la terza posizione per la terza volta nella storia precedendo la Norvegia, quarta con 547 (-25) dopo una buona rimonta. Quindi Spagna (549, -23), Francia (551, -21) e Giappone (552, -20), che ha ceduto dopo i primi due round da leader.

Nella classifica individuale successo dello svedese Tobias Jonsson con 269 (-17) colpi che ha superato di misura il giapponese Taiga Semikawa (270, -16). In terza posizione con 271 (-15) lo statunitense Austin Greaser e in quarta con 272 (-14) Filippo Celli (67 GN 65 SN 70 SN 70 GN) insieme all’austriaco Maximilian Steinlechner e allo spagnolo David Puig. All’11° posto con 275 (-11, 68 GN 70 SN 69 SN 68 GN) Pietro Bovari e al 15° con 276 (-10, 68 GN 69 SN 74 SN 65 GN) Marco Florioli.

In questa eccellente performance la squadra azzurra è stata assistita da Matteo Delpodio, Direttore Tecnico Squadre Nazionali e Capitano, Alberto Binaghi, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Maschile, Giovanni Gaudioso, Vice Commissario Tecnico, e Massimo Messina, Preparatore Atletico e Nutrizionista.

 

TERZO GIRO - L’Italia (Pietro Bovari, Filippo Celli, Marco Florioli) è rimasta al secondo posto con 408 (-22, 135 GN 134 SN 139 SN) colpi e competerà per il titolo nel giro finale del World Amateur Team Championship/Eisenhower Trophy, ossia il Campionato del Mondo a Squadre maschile.

Nel torneo che si sta svolgendo sui percorsi del Le Golf National (Albatross Course, par 71), a Guyancourt, e del Golf de Saint-Nom-La-Brèteche (par 72), nella città da cui questo club prende il nome, nei pressi di Parigi in Francia, gli azzurri, affiancati da Giappone e Stati Uniti, dopo 54 buche rendono un colpo al team della Svezia, nuovo leader con 407 (-23, 137 SN 140 GN 130 SN). Tutte le compagini della parte alta della classifica hanno girato al Golf de Saint-Nom-La-Brèteche in cui i nordici, risaliti dall’undicesima posizione, hanno fatto registrare con 130 (-14) il miglior parziale di giornata grazie a Tobias Jonsson (64, -8) e a Ludvig Aberg (66, -6) e scartando il 70 (-2) di Adam Wallin.

L’Italia ha messo insieme 139 (-5) colpi con Pietro Bovari (69, -3, un eagle, cinque birdie, quattro bogey) e con Filippo Celli (70, -2, sei birdie, quattro bogey), mentre Marco Florioli ha girato in 74 (+2, due birdie, quattro bogey). Ha ceduto il Giappone, in vetta per due turni, che non è andato oltre il 144 del par. Ha tenuto Taiga Semikawa (69, -3), ma è stato insufficiente l’apporto di Keita Nakajima (75, +3) e di Kohei Okada (76, +4). Quanto agli Stati Uniti hanno risalito la graduatoria di due gradini, mentre ne ha discesi due la Francia, quinta con 409 (-21), che sarà comunque in contesa per il successo come la Spagna, sesta con 411 (-19) e la Norvegia, settima con 412 (-18), Poche chances per Argentina (413, -17) e Galles (415, -15). La Danimarca, campione in carica, è 17ª con 422 (-8)

Nella classifica individuale è rimasto al vertice con 197 (-18) Taiga Semikawa e ha conservato la seconda posizione Filippo Celli con 202 (-13). In terza con 203 (-12) Tobias Jonsson e il gallese Archie Davis e in quinta con 204 (-11) Ludvig Aberg, lo spagnolo David Puig, il francese Tom Vaillant (due successi in stagione tra i pro dell’Alps Tour), e gli statunitensi Michael Thorbjornsen e Austin Greaser. Bovari è 16° con 207 (-8) e Florioli 29° con 211 (-4).

Assistono il team azzurro Matteo Delpodio, Direttore Tecnico Squadre Nazionali e Capitano, Alberto Binaghi, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Maschile, Giovanni Gaudioso, Vice Commissario Tecnico, e Massimo Messina, Preparatore Atletico e Nutrizionista.

 

SECONDO GIRO - L’Italia (Pietro Bovari, Filippo Celli, Marco Florioli) è salita del terzo al secondo posto con 269 (-17, 135 GN 134 SN) colpi offrendo un’ottima prestazione anche nel secondo giro del World Amateur Team Championship/Eisenhower Trophy, ossia il Campionato del Mondo a Squadre maschile che si sta svolgendo sui percorsi del Le Golf National (Albatross Course, par 71), a Guyancourt, e del Golf de Saint-Nom-La-Brèteche (par 72), nella città da cui questo club prende il nome, nei pressi di Parigi in Francia.

Gli azzurri hanno ridotto da sette a cinque i colpi di divario dal Giappone, che ha mantenuto la leadership con 264 (-22, 130 SN, 134 GN). Ancora una volta trai nipponici, che hanno giocato a Le Golf National, il migliore è stato Taiga Semikawa, che dopo il 63 (-9) iniziale ha segnato un 65 (-6) a cui si è aggiunto il parziale di 69 (-2) di Keita Nakajima, mentre non è servito il 70 (-1) di Kohei Okada. Per gli azzurri, che hanno girato al Saint-Nom-La-Brèteche, un tracciato più corto dell’altro, con green molto difficili e con pendenze accentuate, hanno firmato il 134 (-10) di giornata Filippo Celli con un 65 (-7, un eagle, sei birdie, un bogey) e Marco Florioli con 69 colpi (-3, tre birdie senza bogey), ma anche Pietro Bovari si è espresso bene con un 70 (-2, tre birdie, un bogey) pure se non entrato nel conto. Nel primo round, a Le Golf National, il 67 (-4) di Celli, e i 68 (-3) di Florioli e Bovari.

E’ rimasta al terzo posto la Francia con 270 (-16), si è portato dal quinto al quarto il team degli Stati Uniti con 271 (-15) ed è scivolata dal secondo al quinto la Spagna con 273 (-13), affiancata dalla Norvegia. Al settimo con 276 (-10) Australia, Canada, Germania e Galles. Praticamente impossibile per la Danimarca, 23ª con 284 (-2), difendere il titolo.

Nella classifica individuale Filippo Celli si è portato dall’ottavo al secondo posto con 132 (-11), dove ha la compagnia dello spagnolo David Puig, alle spalle di Taiga Semikawa, che ha mantenuto il comando con 128 (-15). In quarta posizione con 134 (-9) il francese Tom Vaillant (due titoli quest’anno tra i pro dell’Alps Tour) e il gallese Archie Davies, in 11ª con 137 (-6) Marco Florioli e in 17ª con 138 (-5) Pietro Bovari.

Assistono il team azzurro Matteo Delpodio, Direttore Tecnico Squadre Nazionali e Capitano, Alberto Binaghi, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Maschile, Giovanni Gaudioso, Vice Commissario Tecnico, e Massimo Messina, Preparatore Atletico e Nutrizionista.

PRIMO GIRO - Ottima partenza dell’Italia (Pietro Bovari, Filippo Celli, Marco Florioli), terza con “meno 7” colpi, nella 32ª edizione del World Amateur Team Championship/Eisenhower Trophy, ossia il Campionato del Mondo a Squadre maschile, iniziato sugli stessi percorsi che hanno ospitato la scorsa settimana il campionato femminile, ossia Le Golf National (Albatross Course, par 71), il circolo dove si è svolta nel 2018 la Ryder Cup, a Guyancourt, e il Golf de Saint-Nom-La-Brèteche (par 72), nella città da cui questo club prende il nome, nei pressi di Parigi in Francia. Nella classifica si fa riferimento al par essendo differente quello dei due tracciati in cui si sono esibite le 71 compagini in campo.

Grande prestazione del Giappone che ha preso il comando con “meno 14” (130 sul Golf de Saint-Nom-La-Brèteche con Taiga Semikawa, 63, -9, Kohei Okada, 67, -5, e Keita Nakajima, 72, par) e ha distanziato di sei colpi la Spagna (meno 8, SN 136 colpi). Gli azzurri, che hanno girato a Le Golf Nazional, uno dei migliori tracciati d’Europa, ottimamente preparato e molto tecnico, hanno la compagnia di Francia e Germania (135 sullo stesso tracciato) e di Austria, Svezia e Svizzera (137 al SN). In nona posizione con “meno 6” Inghilterra e Stati Uniti (136, entrambe al GN). In ritardo i campioni uscenti della Danimarca, 24.i con “meno 1” (141 GN).

Per gli italiani Filippo Celli ha realizzato un 67 (-4) con sei birdie e due bogey, Florioli e Bovari un 68 (-3), entrambi con quattro birdie e un bogey, con il lusso di aver dovuto scartarne uno perché per la graduatoria vengono presi in considerazione due score su tre giornalieri.

Nella classifica individuale è al vertice Taiga Semikawa (63, -9 SN) seguito con “meno 6” dal tedesco Jonas Baumgartner e dal gallese Archie Davies (65, GN) e dallo spagnolo David Puig e dallo svizzero Cedric Gugler (66, SN). All’ottavo posto Celli e al dodicesimo Florioli e Bovari. Accompagnano la compagine italiana Matteo Delpodio, Direttore Tecnico Squadre Nazionali e Capitano, Alberto Binaghi, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Maschile, Giovanni Gaudioso, Vice Commissario Tecnico, e Massimo Messina, Preparatore Atletico e Nutrizionista.

 

LA VIGILIA - Pietro Bovari, Filippo Celli e Marco Florioli difendono i colori azzurri nella 32ª edizione del World Amateur Team Championship/Eisenhower Trophy, ossia il Campionato del Mondo a squadre maschile, che si disputa sugli stessi percorsi che hanno ospitato la scorsa settimana il campionato femminile, ossia Le Golf National (Albatross Course), il circolo dove si è svolta nel 2018 la Ryder Cup, a Guyancourt, e il Golf de Saint-Nom-La-Brèteche (par 72), nella città da cui questo club prende il nome, nei pressi di Parigi in Francia.

Nell’evento nato nel 1958, difende il titolo la Danimarca, che si è imposta nel 2018 in Irlanda, con i gemelli Rasmus e Nicolai Hojgaard e con John Axelsen, davanti agli Stati Uniti e alla Spagna, mentre nel 2020 non si è giocato a causa della pandemia. Impresa difficile la replica per i danesi in un contesto in cui, tra le 72 nazioni partecipanti, recitano il ruolo di grandi favoriti proprio gli statunitensi, che hanno già vinto la gara 15 volte e che sono saliti sul podio complessivamente in 26 occasioni, avendo ottenuto anche nove secondi posti e due terzi. A distanza siderale, con soli quattro successi, le altre due plurivittoriose, l’Australia e la Gran Bretagna & Irlanda che si è imposta l’ultima volta nel 1998 e che da tempo schiera le quattro nazioni separatamente. Seguono otto Paesi con una vittoria.

Numerose comunque le compagini che proveranno a rendere la vita difficile agli Stati Uniti tra le quali ricordiamo la stessa Australia, l’Inghilterra, la Spagna, la Svezia, il Sudafrica e le formazioni orientali della Corea, di Taiwan, della Thailandia e del Giappone. Merita attenzione la Francia, sia perché gioca in casa sia perché schiera tre elementi che stanno facendo ottime cose tra i professionisti dell’Alps Tour: Tom Vaillant (due titoli), Julien Sale e Martin Couvra. Gli azzurri hanno le carte in regola per ben figurare con l’esperienza di Pietro Bovari, con Filippo Celli, campione europeo e che ha conseguito la Silver Medal quale miglior dilettante al The Open, e con la freschezza di Marco Florioli.

L’Italia ha ottenuto in Irlanda il quinto posto con Giovanni Manzoni, Stefano Mazzoli e con Lorenzo Scalise, secondo miglior risultato di sempre dopo due quarti posti. Li hanno siglati nel 2004 i fratelli Francesco ed Edoardo Molinari e Matteo Delpodio a Portorico e nel 2008 Nino Bertasio, Andrea Pavan e Federico Colombo in Australia.

Il torneo si disputa sulla distanza di 72 buche, 18 al giorno, con formula stroke play e con i concorrenti che si alterneranno sui due tracciati. Per la classifica conteranno i due migliori score giornalieri su tre.

Accompagnano la compagine italiana Matteo Delpodio, Direttore Tecnico Squadre Nazionali e Capitano, Alberto Binaghi, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Maschile, Giovanni Gaudioso, Vice Commissario Tecnico, e Massimo Messina, Preparatore Atletico e Nutrizionista.

 

Primo piano

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    Open d’Italia Disabili supported by Regione Marche: al Conero Golf Club vince Tommaso Perrino 14/04/2024

    Si è imposto per la quarta volta il torneo, firmando anche il suo quarto successo nel Campionato Italiano. Nella strokeplay pareggiata successo del tedesco Reinhard Berer e nella stableford titolo a Mario Gazzetta

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Golf Story

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    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

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