19 Novembre 2023

DP Tour: Hojgaard vince, McIlroy "re"

Rory McIlroy e Nicolai Hojgaard Rory McIlroy e Nicolai Hojgaard

Il danese Nicolai Hojgaard ha vinto con 267 (67 66 70 64, -21) colpi il DP World Tour Championship, ultima gara stagionale del DP World Tour che ha sancito ufficialmente il successo del nordirlandese Rory McIlroy nella Race To Dubai (ordine di merito), già scontato alla vigilia perché il suo vantaggio sugli inseguitori era incolmabile. È la seconda vittoria consecutiva del numero due mondiale nella money list e la quinta in carriera con quelle del 2012, 2014 e 2015, che ora vede più vicino il recordman, lo scozzese Colin Montgomerie, otto volte a segno di cui sette consecutive.

Sul percorso del Jumeirah Golf Estates (Earth Course, par 72) a Dubai, nella 15ª edizione del torneo, quinto e ultimo delle Rolex Series, Nicolai Hojgaard, 22enne di Billund e gemello di Rasmus, ha rimontato dal quinto posto con un 64 (-8), miglior score di giornata, mettendo fuori gioco gli avversari con un deciso allungo sulle ultime sei buche, dove ha realizzato cinque birdie di fila, anticipati sulle prime dodici da quattro birdie e da un bogey.

Tra i protagonisti del Team Europe che ha sconfitto quello USA nella Ryder Cup di Roma, la prima disputata in Italia e che ha riscontrato un successo mondiale, il danese ha superato altri due compagni d’avventura al Marco Simone Golf & Country Club, l’inglese Tommy Fleetwood e il norvegese Viktor Hovland, secondi con 269 (-19). Con loro l’inglese Matt Wallace, in vetta dopo il terzo round in cui ha siglato uno spettacolare 60 (-12), nuovo record del campo fatto di 12 birdie dei quali nove di fila sulla seconda parte del tracciato (parziale di 27, -9).

Per il terzo titolo sul circuito (compreso quello nell’Open d’Italia 2021) Hojgaard è stato gratificato con un assegno di 3.000.000 di dollari (2.764.461 euro) su un montepremi di 10.000.000 di dollari e con i 2.000 punti acquisiti è salito dalla decima alla seconda piazza nella Race To Dubai.

In quinta posizione con 271 (-17) il sudafricano Thriston Lawrence, il francese Matthieu Pavon e lo spagnolo Jon Rahm, numero tre del world ranking, campione uscente, unico autore di una tripletta nella storia dell’evento e alla vigilia secondo nell’ordine di merito. In ottava con 272 (-16) il transalpino Victor Perez e solo in 22ª con 278 (-10) Rory McIlroy, affiancato dall’austriaco Sepp Straka. Poco dietro l’inglese Matt Fitzpatrick, 27° con 280 (-8), e il polacco Adrian Meronk, 32° con 281 (-7), il solo ad aver firmato tre titoli in una annata più che soddisfacente dove è stato anche in predicato di entrare nella compagine continentale di Ryder Cup.

McIlroy ha conquistato l’Harry Vardon Trophy, riservato al primo nella Race To Dubai, con 5.295 punti, come detto davanti a Nicolai Hojgaard (p. 3.984) e a Rahm (p. 3.511). In top ten, nell’ordine, Meronk, Ryan Fox, Hovland, Perez, Fleetwood, Thorbjorn Olesen e Min Woo Lee.

 

TERZO GIRO - Leadership e record del campo. Terzo giro da sogno a Dubai per Matt Wallace, nuovo leader del DP World Tour Championship. Al termine del "moving day" dell'ultimo torneo stagionale del massimo circuito europeo maschile, l'inglese con un parziale di 60 (-12) avvalorato da 12 birdie, di cui 9 consecutivi, senza bogey, su un totale di 200 (72 68 60, -16) guida la classifica con un solo colpo di vantaggio sul suo connazionale Tommy Fleetwood, 2/o con 201 (-15) al pari del norvegese Viktor Hovland, numero 4 del world ranking.

Al Jumeirah Golf Estates (Earth Course, par 72), Wallace nelle seconde nove buche di giornata si è reso protagonista con un incredibile "27" che gli ha permesso di volare in testa in un appuntamento delle Rolex Series che mette in palio 10.000.000 di dollari, di cui 3.000.000 andranno al vincitore.

"E' stata una giornata fantastica, ho fatto del mio meglio per tornare in gioco nel torneo e ci sono riuscito alla grande. Ora sogno la vittoria", la gioia di Wallace, 33enne di Hillingdon che in carriera vanta quattro successi nel DP World Tour (l'ultimo nel 2018), un'affermazione nel PGA Tour (lo scorso marzo al Corales Puntacana) e che da giovane si è fatto conoscere sull'Alps Tour (sei vittorie, di cui quattro in Italia).
Tra i big, è invece 9/o con 205 (-11) lo spagnolo Jon Rahm, che difende il titolo. Risale Rory McIlroy. Il nordirlandese, secondo nel world ranking, è 19/o con 208 (-8) e domani verrà incoronato, per la quinta volta, miglior giocatore europeo quale vincitore della Race to Dubai. 

 

SECONDO GIRO - A Dubai, ancora una grande prova per Nicolai Hojgaard. Il danese, dopo il secondo giro, con un totale di 133 (67 66, -11), è rimasto da solo al comando della classifica del DP World Tour Championship, ultimo atto stagionale del massimo circuito continentale maschile di golf.

Tra i protagonisti del team Europe alla Ryder Cup di Roma, Hojgaard negli Emirati Arabi Uniti vanta due colpi di vantaggio nei confronti di un quintetto d'inseguitori, tutti 2/i con 135 (-9), composto non solo da due big come il norvegese Viktor Hovland e Tommy Fleetwood, ma anche da tre sorprese: lo svedese Jens Dantorp, il francese Antoine Rozner e il sudafricano Thriston Lawrence. Al Jumeirah Golf Estates (par 72), ha invece rimontato 11 posizioni Jon Rahm, ora 13/o con 138 (-6). Numero 3 mondiale, difende il titolo vinto nel 2022 ma anche nel 2019 e nel 2017.
Lo spagnolo, protagonista con un giro in 66 (-6), ha realizzato un eagle e sei birdie, con due bogey (di cui uno a chiudere).

Torneo, quello delle Rolex Series, fin qui deludente per Rory McIlroy. Il numero 2 del world ranking, che domenica verrà incoronato per la quinta volta, la seconda consecutiva, come miglior giocatore del DP World Tour 2023, a Dubai è solo 34/o con 143 (-1). In un evento che mette in palio 10.000.000 di dollari complessivi, di cui 3.000.000 andranno al vincitore.

 

PRIMO GIRO - A Dubai parla francese il primo round del DP World Tour Championship, ultimo torneo stagionale del massimo circuito europeo maschile di golf. Negli Emirati Arabi Uniti dopo il primo round Julien Guerrier e Matthieu Pavon guidano la classifica, con uno score di 67 (-5) colpi, insieme al danese Nicolai Hojgaard. Al Jumeirah Golf Estates (Earth Course, par 72), dietro di loro ecco un altro transalpino, Antoine Rozner, 4/o con 68 (-4) al fianco dello svedese Jans Dantorp e del polacco Adrian Meronk, alla ricerca del quarto successo stagionale.

Nell'evento clou delle Rolex Series, che mette in palio 10.000.000 di dollari complessivi, di cui 3.000.000 andranno al vincitore, e vede in campo i migliori 50 giocatori del DP World Tour 2023, falsa partenza per i due big più attesi. Il nordirlandese Rory McIlroy, numero 2 del world ranking e già sicuro campione della Race to Dubai, è 15/o con 71 (-1) dopo un giro altalenante avvalorato da cinque birdie e macchiato da quattro bogey. Più indietro ancora lo spagnolo Jon Rahm. Secondo nel world ranking, vincitore del DP World Tour Championship nel 2022, ma anche nel 2019 e nel 2017, a Dubai è solo 24/o con 72 (par).

 

LA VIGILIA - Il DP World Tour si conclude a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, con il DP World Tour Championship (16-19 novembre) sul percorso del Jumeirah Golf Estates (Earth Course). Alla 15ª edizione del torneo, il quinto e ultimo delle Rolex Series, sono stati ammessi i primi 50 classificati nella Race To Dubai, tutti presenti, che si contenderanno il ricco montepremi di 10.000.000 di dollari, con prima moneta di tre milioni di dollari.

Spettacolo assicurato sul piano tecnico per la qualità dei contendenti, ma mancherà una parte della suspense perché non ci sarà corsa per il primo posto nella money list che designa il miglior giocatore del circuito. Infatti il nordirlandese Rory McIlroy (due titoli sul tour quest’anno), numero 2 al mondo, se lo è già assicurato: ha 5.164 punti in classifica, 2.083 in più del secondo, lo spagnolo Jon Rahm, numero tre del World Ranking, che non può più raggiungerlo essendo 2.000 i punti che verranno assegnati al vincitore. McIlroy sarà per la quinta volta “re d’Europa”, la seconda consecutiva, dopo aver conquistato l’Harry Vardon Trophy anche nel 2012, 2014 e 2015, e vede più vicino il recordman, lo scozzese Colin Montgomerie, otto successi nell’ordine di merito di cui sette consecutivi.

A Dubai vi sarà comunque l’atteso duello con Rahm, campione in carica, sia per la rivalità che per la naturale voglia di vincere di entrambi, ma anche perché il nordirlandese, che si è imposto nel 2012 e nel 2015, potrà puntare alla tripletta, al momento prerogativa dell’iberico unico ad averla conseguita (2017, 2019, 2022). Stesso obiettivo pure per l’inglese Matt Fitzpatrick, il terzo past winner in campo, che è andato a segno nel 2016 e nel 2020.

Nel field vi saranno, oltre ai tre citati, altri sette giocatori che hanno fatto parte del Team Europe, nella Ryder Cup di Roma, la prima disputata in Italia e che ha avuto un grande successo, tutti in grado di vincere: il norvegese Viktor Hovland, numero 4 mondiale, il danese Nicolai Hojgaard, lo scozzese Robert MacIntyre, l’austriaco Sepp Straka, l’irlandese Shane Lowry e gli inglesi Tyrrell Hatton e Tommy Fleetwood, quest’ultimo autore del punto decisivo nella sfida contro gli USA.

Non saranno i soli tra i favoriti. Hanno ottime chance i plurivincitori stagionali: il polacco Adrian Meronk, unico con tre titoli, lo svedese Vincent Norrman, lo spagnolo Pablo Larrazabal e il sudafricano Thriston Lawrence con due. Senza dimenticare altri saliti sul gradino più alto del podio quali il neozelandese Ryan Fox, il francese Victor Perez, i danesi Thorbjorn Olesen e Rasmus Hojgaard, fratello gemello di Nicolai, il finlandese Sami Valimaki, il giapponese Ryo Hisatsune e l’australiano Lucas Herbert, che gioca poco sul DP World Tour, ma quando lo fa spesso è tra i protagonisti. Non ha vinto in Europa, ma merita credito e attenzione il coreano Tom Kim, numero 11 mondiale, tre allori sul PGA Tour di cui uno a ottobre.

Il torneo su Sky e in streaming su NOW - Il DP World Tour Championship andrà in onda su Sky, canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW ai seguenti orari su entrambe le piattaforme: giovedì 16 novembre, venerdì 17 e sabato 18, dalle ore 8 alle ore 14; domenica 19, dalle ore 7,30 alle ore 13,30. Commento di Silvio Grappasonni, Alessandro Lupi, Roberto Zappa e di Marco Cogliati.

Primo piano

  • Il Sergio Melpignano Senior Italian Open torna al San Domenico Golf
    Il Sergio Melpignano Senior Italian Open torna al San Domenico Golf 20/05/2024

    Una tradizione che si rinnova. Per la terza volta negli ultimi quattro anni, il Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour e quarta tappa dell’Italian Pro Tour 2024, il circuito di gare nazionali e internazionali della Federazione Italiana Golf (FIG), si giocherà al San Domenico Golf di Savelletri (Brindisi). In Puglia, dal 24 al 26 ottobre prossimi, sarà sfida show tra tanti campioni over 50 che hanno contribuito a scrivere pagine importanti nella storia della disciplina.

    Dopo le edizioni del 2021 e del 2023, entrambe vinte dal sudafricano James Kingston, il San Domenico è pronto a calare il tris. L’evento, che si chiuderà domenica 27 ottobre con la tradizionale Pro-Am, organizzato con il supporto di Infront, official advisor della FIG, arrivato alla 13esima edizione (la prima si giocò nel 2004 al Circolo Golf Venezia), metterà in palio 300.000 euro con prima moneta di 45.000. Gli azzurri saranno guidati in campo da Costantino Rocca, pioniere del golf italiano, ed Emanuele Canonica, che ha chiuso il 2023 al 18/o posto nell’ordine di merito del Legends Tour.

    (Per continuare a leggere cliccare sul titolo)

Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

    (Cliccare sul titolo per continuare a leggere)

Viaggi

Attualità

Cerca