28 Maggio 2017

BMW PGA: Francesco Molinari gran prova (2°)

Edoardo Molinari Edoardo Molinari

Francesco Molinari, secondo con 279 (67 70 74 68, -9) colpi, è stato ancora una volta autore di una grande prova, ma nel BMW PGA Championship non ha potuto nulla contro il fantastico finale dello svedese Alex Noren che con un 62 (-10) e lo score di 277 (68 75 72 62, -11) è risalito dal 21° posto divenendo il primo svedese a imporsi nel torneo fiore all’occhiello dell’European Tour.

Sul West Course (par 72) del Wentworth Club a Virginia Water, in Inghilterra, nella prima delle otto gare delle Rolex Series si è ottimamente comportato Nino Bertasio, 14° con 284 (68 73 73 70, --4), che in tal modo ha dato una scossa alla sua stagione e alla money list, e tonico finale di Matteo Manassero, 30° con 287 (73 71 75 68, -1).

Alex Noren, alla vigilia della gara numero 13 mondiale, dopo aver effettuato il suo capolavoro con un eagle e otto birdie e aver fissato l’asticella a "meno 11", è stato per oltre due ore in club house attendendo di poter festeggiare la sua nona vittoria nel circuito, mentre gli avversari diretti si defilavano sul percorso reso ancor più difficile da un po’ di pioggia.

Francesco Molinari ha perso subito terreno, segnando per la quarta volta di fila n bogey in partenza e scivolando attorno alla decima posizione, poi è iniziata la sua rimonta che gli ha permesso con cinque birdie, di cui gli ultimi due sui par cinque conclusivi, di rimontare con sicurezza fino a lasciarsi dietro proprio in extremis lo svedese Henrik Stenson, numero cinque del world ranking, il belga Nicolas Colsaerts e il giapponese Hideto Tanihara, terzi con 280 (-8). Al sesto posto con 281 (-7) l’inglese Graeme Storm, l’irlandese Shane Lowry e l’australiano Andrew Dodt, leader dopo tre giri e tradito dal nervosismo e da un 73 (+1).

Ha recuperato l’inglese Justin Rose, 12° con 283 (-5), e sono mancati alle attese i suoi connazionali Ian Poulter, 40° con 288 (par), Chris Wood, campione uscente, 49° con 290 (+2), e Danny Willett, 58° con 294 (+6).

Nino Bertasio è stato sempre a ridosso dei top ten, palesando molta padronanza del gioco, grinta e decisione nei momenti difficili, costretto anche a recuperi che non erano affatto agevoli. Nel giro finale alla 14ª buca era tra i primi dieci, grazie a cinque birdie e a un bogey, poi un doppio bogey (70, -2) lo ha fatto tornare indietro, ma come detto, è stata una prestazione che avrà sicuramente benefici effetti sul suo morale e sul prosieguo della stagione.

Quanto mai generoso Matteo Manassero, che su questo tracciato ha vissuto momenti indimenticabili, secondo italiano a vince a Wentworth (2013) dopo Costantino Rocca (1996). Pur tra alti e bassi di rendimento ha lasciato la bassa classifica risalendola di 16 gradini con un 68 (-4) e terminando con la sequenza birdie-eagle dopo  quattro birdie e tre bogey precedenti. Sono usciti al taglio Edoardo Molinari, 116° con 151 (77 74, +7), e Renato Paratore, 137° con 154 (75 79, +10).

 

TERZO GIRO - Francesco Molinari. al terzo posto con 211 (67 70 74, -5), ha ceduto il comando, ma correrà per il titolo nel giro finale del BMW PGA Championship, il prestigioso torneo dell’European Tour, equiparato quasi a un major e primo degli otto eventi delle Rolex Series, che si conclude sul West Course (par 72) del Wentworth Club a Virginia Water, in Inghilterra. Il torinese ha tre colpi di ritardo dall’australiano Andrew Dodt, leader un po’ a sorpresa con 208 (70 70 68, -8), rinvenuto  dal decimo posto con un 68 (-4) secondo score di giornata.

Sta disputando una bella gara in alta classifica Nino Bertasio, 16° con 214 (68 73 73, -2), e sta lottando generosamente Matteo Manassero, 47° con 219 (73 71 75, +3), tra alti e bassi.

Dodt precede di misura il sudafricano Branden Grace (209, -7), mentre Lee Westwood affianca Molinari. Al quinto posto con 212 (-4) lo svedese Henrik Stenson, numero cinque mondiale e il più in alto nel ranking, l’irlandese Shane Lowry e il giapponese Hideto Tanihara. Tra i numerosi concorrenti all’ottavo con 213 (-3) l’inglese Tyrrell Hatton e il thailandese Kiradech Aphibarnrat.

Dopo un buon inizio di torneo ha un po’ ceduto lo svedese Alex Noren, 21° con 215 (-1), ha rimontato invece l’inglese Justin Rose, campione olimpico, da 52° a 28° con 216 (par), e sono rimaste inespresse le ambizioni degli altri inglesi Ian Poulter, 40° con 218 (+2), Chris Wood, campione uscente, stesso score di Manassero, e Danny Willett, 61° con 221 (+5).

Andrew Dodt, 31enne di Gatton con due titoli nel circuito, l’ultimo nel 2015, e uno nel tour di casa, ha girato, come detto, in 68 con cinque birdie che sono seguiti a un bogey dopo quattro buche.

Gli azzurri - In una giornata dalle condizioni difficili per il vento Francesco Molinari, sempre sostenuto dal pubblico, ha avuto parecchie difficoltà sul green e anche nel gioco lungo non è stato impeccabile. Per la terza volta consecutiva ha iniziato con un bogey, ma al contrario  delle altre due giornate non ha trovato adeguate contromisure ed è stato costretto più a difendersi che ad attaccare. Ha avuto, comunque, l’accortezza di limitare al minimo i danni, pur non potendo evitare altri due bogey prima di realizzare l’unico birdie di giornata alla 17ª buca (74, +2).

"Penso di essermi battuto bene - ha detto l’azzurro - specialmente sulle prime nove buche. Alla 11 e alla 12 dire che sono stato sfortunato è il minimo. Ho comunque combattuto duramente fino alla fine. Non sono troppo lontano dal leader, quindi domani posso giocarmela. Nelle condizioni meteo odierne era difficile cogliere i fairway e in questi casi bisogna trovare delle alternative. Io mi sono creato alcune opportunità, ma evidentemente non sufficienti per ottenere uno score sotto par".

Nino Bertasio ha difeso con grande grinta la sua posizione a ridosso dei top ten, che ha la possibilità di agganciare. E’ andato subito due colpi sopra par con altrettanti bogey, ma con pazienza è riuscito a recuperarne uno sul resto del tracciato con tre birdie a fronte di altri due bogey (73, +1). Anche Matteo Manassero ha incontrato due bogey appena partito, che sono divenuti cinque quando è giunto sulla 16ª buca. Ha avuto il merito di non disunirsi e sugli ultimi due par 5 ha reso meno pesante il passivo con due birdie (75, +3) evitando la bassa graduatoria. Sono usciti al taglio Edoardo Molinari, 116° con 151 (77 74, +7), e Renato Paratore, 137° con 154 (75 79, +10). Il montepremi è di sette milioni di dollari.

SECONDO GIRO - Francesco Molinari (137 - 67 70, -7), con una prova d’autore, è salito in vetta al BMW PGA Championship, il prestigioso torneo dell’European Tour, equiparato quasi a un major e primo degli otto eventi delle Rolex Series, che si sta svolgendo sul West Course (par 72) del Wentworth Club a Virginia Water, in Inghilterra.

Il torinese ha la compagnia dello scozzese Scott Jamieson (67 70) e del belga Thomas Pieters (68 69) e il trio precede di un colpo il tedesco Maximilian Kieffer (138, -4) e di due gli svedesi Henrik Stenson, numero cinque mondiale, e Johan Carlsson, l’inglese Lee Westwood, il sudafricano Branden Grace e il coreano Byeong Hun An (139, -5).

Belle prestazioni anche degli altri due azzurri Nino Bertasio, 14° con 141 (68 73, -3), che ha saputo mantenersi in alta classifica, e di Matteo Manassero, 31° con 144 (par), risalito dalla 61ª posizione, mentre sono usciti al taglio Edoardo Molinari, 116° con 151 (77 74, +7), e Renato Paratore, 137° con 154 (75 79, +10).

Navigano tra metà e bassa graduatoria lo svedese Alex Noren, 23° con 143 (-1), gli inglesi Danny Willett e Ian Poulter, 37.i con 145 (+1), e Chris Wood, campione in carica, e Justin Rose, 52.i con 146 (+2). Out il tedesco Martin Kaymer, 91° con 149 (+5).

Il pubblico per Francesco  - Francesco Molinari, che risiede a Londra, come già nel primo giro, ha avuto un significativo sostegno dal pubblico, per lo più straniero, che dimostra molto calore nei suoi riguardi. Sul West Course, piuttosto ostico e pieno di insidie, vento compreso, si trova particolarmente a suo agio tanto che dal 2013 è il giocatore che ha effettuato più giri sotto par di ogni altro concorrente, ben 12. Ha iniziato nuovamente perdendo un colpo sulle buche in uscita con la sequenza bogey-birdie-bogey, poi nella seconda parte del tracciato, con il vento che disturbava parecchio, non ha praticamente commesso errori. E’ tornato in par con un birdie alla 13ª e ha sfruttato a pieno i due par cinque finali con altrettanti birdie.

Da incorniciare il secondo colpo alla buca 18, a circa quattro metri dall’asta, ma la palla per l’eagle, che poteva dargli la leadership solitaria, si è fermata a cinque centimetri dal bersaglio (70, -2). Thomas Pieters ha girato in 69 (-3) colpi con quattro birdie e un bogey e Scott Jamieson non è stato un modello di regolarità, ma alla fine i conti gli sono tornati con sette birdie, tre bogey e un doppio bogey per il 70.

Gli altri azzurri - Nino Bertasio si è difeso con grande grinta. E’ stato costretto a inseguire sempre il par, ma ha limitato al minimo i danni di tre bogey grazie a due birdie (73, +1).  Matteo Manassero ha rimontato con un eagle, due birdie e tre bogey per il 71(-1). Edoardo Molinari ha lottato generosamente, ma il passivo iniziale troppo pesante e problemi da risolvere con il driver lo hanno messo fuori gioco. Renato Paratore, invece, è apparso un po’ scarico dopo la bella prestazione in Sicilia.

PRIMO GIRO - E’ iniziato al Wentworth Club di Virginia Water, in Inghilterra, il BMW PGA Championship dove il golf, come primo atto, ha voluto onorare le vittime dell’attentato di Manchester. I giocatori, che hanno tutti indossato un nastrino nero in segno di lutto, e il pubblico hanno osservato un minuto di silenzio con intensa commozione, che poi ha permeato tutta la giornata.

Sul West Course (par 72), nel primo degli otto eventi delle Rolex Series che caratterizzano il calendario dell’European Tour, c’è stato grande gioco al quale hanno contribuito Francesco Molinari, secondo con 67 (-6) colpi, e Nino Bertasio, quinto con 68 (-4), entrambi a ridosso del leader, lo svedese Johan Carlsson, autore di un gran 66 (-6) che ha destato un po’ di sorpresa anche se da qualche tempo sta esprimendosi bene. A metà classifica Matteo Manassero, 61° con 73 (+1),  e in bassa Renato Paratore, 99° con 75 (+5), ed Edoardo Molinari, 132° con 77 (+5).

Francesco Molinari è affiancato dal thailandese Kiradech Aphibarnrat e dallo scozzese Scott Jamieson, mentre Bertasio ha la compagnia di numerosi concorrenti tra i quali gli svedesi Henrik Stenson, numero cinque mondiale, e Alex Noren, il sudafricano Branden Grace e il belga Thomas Pieters. Ancora una buona prova, dopo la terza posizione nel Rocco Forte Open - Verdura, Sicily, del cinese Haotong Li, 14° con 69 (-3), e qualche sbavatura nel cammino dell’austriaco Bernd Wiesberger, 31° con 71 (-1), e degli inglesi Justin Rose, Danny Willett e Chris Wood, campione uscente, e del thailandese Thongchai Jaidee, 51.i con il 72 del par. Deludenti il tedesco Martin Kaymer e l’inglese Ian Poulter, 116.i con 76 (+4).

Johan Carlsson, 30enne di Gothenburg, è sul circuito dal 2014 dopo essere stato promosso dal Challenge Tour, in cui figura l’unico suo successo, e aver fatto gavetta nella Nordic League. La sua giornata di grazia è stata sottolineata da otto birdie, di cui cinque nella prima metà del tracciato, e da due bogey.

Francesco Molinari ha iniziato con un bogey, poi ha subito cambiato marcia e ha infilato sei birdie. Rispetto alla media dei pro dell’European Tour sembra avere un altro passo dovuto alla sua esperienza sul PGA Tour. Sicuro e concentrato Nino Bertasio. In vantaggio sul par con due birdie al giro di boa, lo ha poi incrementato sopperendo a due bogey con altri quattro birdie. Matteo Manassero è stato invece costretto a inseguire il par dopo il primo dei tre bogey all’ottava buca. Ha comunque parzialmente rimediato con due birdie, di cui prezioso quello sul green finale. Sono andati in altalena Renato Paratore, con tre birdie, quattro bogey e un doppio bogey, ed Edoardo Molinari con due birdie, cinque bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di sette milioni di dollari.

 

LA VIGILIA - E’ considerato quasi un major, ma probabilmente non lo diventerà mai, perché portare a cinque i tornei del grande slam, come è stato fatto per i tour femminili, è considerata un’eresia dagli organismi che governano il golf mondiale e poi perché avrebbe anche la forte concorrenza del The Players Championhsip statunitense. Un dettaglio, comunque, poiché il BMW PGA Championship, fiore all’occhiello nel calendario dell’European Tour, non perderà per questo appeal e importanza. La location, il Wentworth Club ricco di fascino e tradizione, sede dell’European Tour, il field che richiama buona parte dei migliori giocatori del mondo e non ultimo il montepremi di sette milioni di dollari che ne ha fatto la prima gara dell’anno tra le otto delle Rolex Series sono una garanzia, insieme alla lunga storia nata nel 1955 e scritta quasi esclusivamente da grandi protagonisti che non mancheranno anche in questa occasione.

GLI AZZURRI Il Wentworth Club (West Course), di Virginia Water in Inghilterra, ospiterà per la 34ª volta consecutiva il torneo (25-28 maggio), itinerante fino al 1983, con tanti campioni su tee di partenza, compresi alcuni ormai stabilmente nel circuito statunitense tra i quali Francesco Molinari, che disputerà la sua prima gara stagionale in Europa. Altri quattro gli azzurri in campo: Edoardo Molinari, vincitore del Trophée Hasssan II, Renato Paratore, reduce dalla bella prova nel Rocco Forte Open-Verdura, Sicily, Nino Bertasio e Matteo Manassero, il secondo italiano a vincere questo  prestigioso evento (2013) dopo Costantino Rocca (1996).

CHRIS WOOD CAMPIONE IN CARICA Difenderà il titolo l’inglese Chris Wood 66° nel world ranking, impresa ardua quando tra gli avversari ve ne sono dieci tra i primi 31 della graduatoria mondiale: lo svedese Henrik Stenson, numero 5, gli inglesi Justin Rose, numero 9 e campione olimpico, Tyrrell Hatton (16°), Danny Willett (22°) e Tommy Fleetwood (28°), l’altro svedese Alex Noren (13°), il belga Thomas Pieters (24°), il sudafricano Branden Grace (26°), l’austriaco Bernd Wiesberger (30°) e, naturalmente Francesco Molinari (31°), che sta disputando un’ottima stagione nel PGA Tour e che, tra i citati, è uno dei più in forma. Senza dimenticare altri elementi quali il tedesco Martin Kaymer, gli inglesi

Luke Donald e Ian Poulter, gli spagnoli Pablo Larrazabal e Alvaro Quiros, rigenerato dal successo nel Rocco Forte Open-Verdura, Sicily,  il coreano Byeong Hun An, il thailandese Thongchai Jaidee e il giovane cineseHaotong Li, terzo in Sicilia. A contribuire allo spettacolo l’irlandese Padraig Harrington e il sudafricano Ernie Els, forse non più vincenti, ma sempre da ammirare per le loro giocate. Assente importante il nordirlandese Rory McIrloy, che non ha ancora recuperato dalla frattura costale da stress che lo affligge da mesi.

Degli altri azzurri si attende una prova pari alle loro capacità. Edoardo Molinari è desideroso di recuperare il tempo perduto per gli infortuni, Matteo Manassero avrà stimoli particolari dai ricordi esaltanti del 2013 e Renato Paratore sta salendo in maniera sicura la scala dei valori. Nino Bertasio ha l’opportunità di riprendere il passo dello scorso anno in un avvenimento in cui non c’è bisogno di cercare motivazioni.

STAND FIG A WENTWORTH - La Federazione Italiana Golf è presente all’interno del Wentworth Club con uno stand per lanciare in ambito internazionale la "Road to Rome 2022", il percorso di avvicinamento alla Ryder Cup del 2022 che si giocherà a Roma presso il Marco Simone Golf & Country Club. Nello stand FIG - gestito in collaborazione con la Ryder Cup Europe e posizionato nel BMW PGA Championship Exhibition - il personale presente guiderà i visitatori nella navigazione con i tablet sul sito web www.rydercup.com per acquisire il diritto di acquisto degli ambiti tagliandi per la Ryder Cup 2018 in Francia e darà appuntamento a tutti al 74° Open d’Italia, in programma al Royal Park I Roveri dal 12 al 15 ottobre 2017. E per gli spettatori foto e selfie con il trofeo in oro della Ryder Cup, che verrà esposto per tutta la durata della manifestazione.

UN RICONOSCIMENTO A SAM TORRANCE - Nella festa in casa dell’European Tour c’è spazio anche per le celebrazioni. Sam Torrance, il campione scozzese beniamino anche degli appassionati italiani che l’hanno sempre sostenuto nelle tante presenze all’Open d’Italia, persino quando in occasione della sua seconda vittoria nel torneo, nel 1995 a Le Rovedine, sconfisse Costantino Rocca, ha ricevuto l’ Honorary Life Members of the European Tour. Ventuno titoli nel circuito, undici nel Senior Tour e altri undici in giro per il mondo con il sigillo di una vittoria in Ryder Cup da capitano del team europeo (2002 The Belfry), oltre a otto presenze come giocatore, sono gli elementi alla base dell’ambito riconoscimento.

IL TORNEO SU SKY - Il BMW PGA Championship sarà teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky con collegamenti sul canale Sky Sport 2 HD ai seguenti orari: giovedì 25 maggio e venerdì 26, dalle ore 11 alle ore 19; sabato 27 e domenica 28, dalle ore 13,30 alle ore 18,30.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Primo piano

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    Ladies Italian Open con vista sulle Olimpiadi, dal 14 al 16 giugno al Golf Nazionale di Sutri 30/04/2024

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Golf Story

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    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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