Ha prevalso in un combattuto finale nella The CJ Cup (
Nell’Empordà Challenge Matteo Manassero si è classificato 28°
Al Glen Oaks Club di Old Westburysi è giocato individuale e a squadre
Al GC Monticello vincono Tullia Calzavara e Filippo Prini
Ha fatto suo l’Estrella Damm N.A. Andalucía Masters
L'Emilia-Romagna Grand Final vinto da Victor Garcia Broto
Nel torneo sponsorizzato da Sanofi Genzyme bis del toscano
É Tommaso Perrino il leader dell’Open d’Italia Disabili Sanofi Genzyme al termine del primo dei due giri sul percorso (par 72) del Royal Park I Roveri di Fiano (Torino). Nella tappa italiana dell’European Disabled Golf Association (EDGA) il campione in carica, che ha partecipato anche alle ultime due edizioni dell’Open d’Italia (European Tour), conduce la classifica “strokeplay medal” con 75 (+3) colpi, seguito in seconda posizione, con 77 (+5), dall’irlandese Cian Arthurs e dal francese Hassan Chakboub. Buon avvio di gara anche del giovane Vittorio Cascino, quarto con 82 (+10). Decima posizione, con 88 (+16), per Pierfederico Rocchetti vincitore di quattro titoli nazionali tra il 2014 e il 2019.
Nella classifica “strokeplay pareggiata” Andrea Plachesi, con 65 colpi, è in testa davanti a Riccardo Bianciardi, secondo con 67. Terzi, con 69, Luisa Ceola, Pietro Andrini, Edoardo Biagi, Giuseppe Bagnarelli e lo svizzero Emmanuel Berset. Nella categoria stableford Paolo Fancelli e Rodolfo Cappellazzo condividono la prima posizione con 41 punti. (Cliccare sul titolo per proseguire)
Passione, impegno e determinazione per superare gli ostacoli della vita sul green: l’Open d’Italia Disabili Sanofi Genzyme - torneo dell’EDGA in programma dal 13 al 14 ottobre al Royal Park I Roveri di Fiano (Torino) - è molto più di una competizione golfistica. Per i partecipanti (oltre 50 atleti diversamente abili provenienti da varie nazioni), giocare un torneo così prestigioso è la dimostrazione della forza inclusiva di uno sport aggregante
Gran rimonta finale del coreano nello Shriners Children's Open
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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