Matteo Manassero a Oakmont si classifica al 46° posto
Sono uscite al taglio dopo 36 buche Giulia Sergas e Giulia Molinaro
Un finale a sorpresa nel Four Winds Invitational nell’Indiana
Dopo sette anni vince il portoghese José-Filipe Lima
Alla danese il Tipsport Golf Masters nella Repubblica Ceca
Nell'Open di casa successo di Josephine Janson
Nel FedEx St. Jude Classic Francesco Molinari si è classificato 34°
Il KPMG Women's Championship si è imposta nello spareggio
Nel Lyoness Open in Austria Nino Bertasio 19° e Marco Crespi, 42°
Lo svedese Simon Forsstrom ha vinto a sorpresa con 264 colpi (69 66 65 64, -20) il KPMG Trophy, ottenendo il primo titolo nel Challenge Tour sul percorso del Cleydael G&CC (par 71) ad Aartselaar in Belgio. Hanno concluso al 22° posto con 273 (-11) colpi Lorenzo Gagli (67 71 67 68) e Andrea Pavan (65 69 70 69) e al 65° con 282 (-2) Leonardo Motta (70 69 72 71) e Filippo Bergamaschi (69 68 69 76).
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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