Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

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US Open: primo major per Brooks Koepka

Brooks Koepka ha vinto con 272 (67 70 68 67, -16) colpi, eguagliando lo score più basso dell’evento, l’US Open, il secondo major stagionale disputato sul percorso dell’Erin Hills (par 72), a Erin nel Wisconsin.

Nel corso di un combattuto ultimo giro, Koepka è emerso con una progressione irresistibile nelle battute finali e ha lasciato a quattro colpi Brian Harman, leader dopo tre turni, e il giapponese Hideki Matsuyama (276, -12), dopo questa prova da quattro a numero due mondiale e uno dei pochi big che non sono stati travolti dal taglio. Al quarto posto con 277 (-11) l’inglese Tommy Fleetwood e al quinto con 278 (-10) Rickie Fowler, che è mancato nel momento decisivo, Xander Schauffele e Bill Haas. Quando sembrava potesse prendersi la scena è invece crollato con un 75 (+3) Justin Thomas, salito fino al secondo posto dopo 54 buche e poi nono con 280 (-8) al traguardo.

Non è andata meglio a Patrick Reed, 13° con 282 (-6), penalizzato da un 74 (+2), ed è rimasto praticamente nella stessa posizione di classifica per tutto il torneo lo spagnolo Sergio Garcia, 21° con 284 (-4). Poco dietro Jim Furyk e il sudafricano Louis Oosthuizen, 23.i con 285 (-3), e l’inglese Paul Casey, 26° con 286 (-2),  spentosi dopo la leadership del secondo turno. Prestazione anomina di Jordan Spieth e del tedesco Martin Kaymer, 35.i con 289 (+1).

E’ uscito al taglio Francesco Molinari, 79° con 147 (74 73, +3) e hanno subito la stessa sorte i primi tre della classifica mondiale alla vigilia: Dustin Johnson, 92° con 148 (+4), il nordirlandese Rory McIlroy, 102° con 149 (+5) e l’australiano Jason Day, 144° con 154 (+10). Con loro anche l’inglese Justin Rose, campione olimpico, 69° con 146 (+2), l’australiano Adan Scott e lo svedese Henrik Stenson, medesimo score di Molinari. Una situazione piuttosto insolita che ha lasciato mano libera agli outsider.

In realtà alla fine ha vinto un giocatore di gran valore, che aveva già dato prova delle sue qualità e che nelle quotazioni della viglia era appena dietro ai primi del ranking. Ventisette anni, nativo di West Palm Beach (Florida), ha iniziato la carriera nel Challenge Tour europeo, con passaggi anche in Italia, e ha impiegato un mese nel 2013 a vincere i tre tornei che l’hanno fatto salire immediatamente nell’European Tour. Fu spettacolare la sua prestazione nel Montecchia Open, che ha aperto la serie, con sette colpi di vantaggio sul secondo. Una dimostrazione anche dell’importanza dell’Italian Pro Tour, di cui la gara faceva parte, confermatosi ancora una volta importante trampolino di lancio per giovani talenti.

L’anno dopo si è imposto nel Turkish Open (Eurotour) poi è tornato negli Stati Uniti per giocare nel PGA Tour. Un titolo anche qui nel 2015, uno nel Japan Tour (2016) e la partecipazione con la squadra americana alla vittoriosa Ryder Cup in Minnesota.

Nel giro finale Brooks Koepka ha subito attaccato il leader Brian Herman con tre birdie, ha effettuato una frenata con un bogey alla buca 10, che ha creato un accorciamento della classifica, poi l’irresistibile progressione con tre birdie di fila dalla 14ª alla 16ª (67, -5) con i quali ha fatto il vuoto e ha eguagliato lo score più basso dell’US Open stabilito con lo stesso 272 da Rory McIlroy al Congressional nel 2011, ma il quel caso il par era di 71.

Con il titolo Koepka ha ricevuto un assegno di ben 2.160.000 dollari su un montepremi di 12.000.000 di dollari, il più alto in assoluto di tutti i tour, insieme a vari benefici, Avrà l’esenzione per cinque anni sul PGA Tour, ossia giocherà indipendentemente dalla posizione nella money list, parteciperà nei prossimi dieci anni all’US Open e nei prossimi cinque agli altri tre major e al Players Championship.

Infine una statistica: gli ultimi sette major sono stati appannaggio di giocatori che non ne avevano mai vinti prima.

Hanno preceduto Koepka: Sergio Garcia (2017 Masters), Jimmy Walker (2016 PGA Championship), Henrik Stenson (2016 Open Championship), Dustin Johnson (2016 U.S. Open), Danny Willett (2016 Masters) e Jason Day (2015 PGA). Non era mai accaduto nella storia dei major.

 

TERZO GIRO - Brian Harman (204 - 67 70 67, -12) è rimasto da solo al comando a un giro dal termine dell’US Open, il secondo major stagionale che si sta disputando sul tracciato dell’Erin Hills (par 72), a Erin nel Wisconsin. Protagonista della giornata Justin Thomas, che con un gran 63 (-9), score record per il major, è volato dal 24° al secondo posto con 205 (-11), praticamente l’unico tra i big in grado di vincere e che non abbia deluso dopo la falcidia di campioni al taglio. Lo affiancano Brooks Koepka e l’inglese Tommy Fleetwood, in vetta con Harman a metà torneo insieme all’inglese Paul Casey, scivolato al 17° posto con 212 (-4) e uscito di scena con un 75 (+3).

Sono in corsa per il titolo Rickie Fowler, quinto con 206 (-10), il coreano Si Woo Kim, sesto con 207 (-9), Patrick Reed, Russell Henley e Charley Hoffman, settimi con 208 (-8), messi in gioco dalla matematica, ma probabilmente mancanti dello spunto necessario in queste occasioni. Si è defilato il giapponese Hideki Matsuyama, 14° con 210 (-6), e non ha praticamente quasi mai abbandonato la posizione lo spagnolo Sergio Garcia, stesso score di Casey, realizzato anche al sudafricano Louis Oosthuizen. Hanno perso terreno il tedesco Martin Kaymer, 43° con 216 (par), e Jordan Spieth, 59° con 220 (+4), che se n’è andato verso il fondo della graduatoria con un 76 (+4).

E’ uscito dopo 36 buche Francesco Molinari, 79° con 147 (74 73, +3), e ha fatto molto rumore il flop contemporaneo dei primi tre della classifica mondiale: Dustin Johnson, 92° con 148 (+4), il nordirlandese Rory McIlroy, 102° con 149 (+5) e l’australiano Jason Day, 144° con 154 (+10). Hanno fissato un primato, sia pure negativo, perché da quando è stato istituito il world ranking nel 1986 è la prima volta che i primi tre non passano il taglio tutti insieme in un major.

Brian Harman, 30enne di Savannha (Georgia), due successi nel circuito, l’ultimo a maggio, non ha molta dimestichezza con i major, poiché ne ha disputati pochi e ha quale miglior risultato il 40° posto nel PGA Championship del 2014. Ha tenuto una buona andatura nella prima parte del tracciato con tre birdie e un bogey, poi ha realizzato gli altri tre birdie nel rientro (67, -5) ha gli hanno permesso di superare Justin Thomas, leader da tempo in club house.

Il 24enne d Louisville (Kentucky), quattro titoli nel tour di cui tre quest’anno, ha realizzato lo score più basso in assoluto dell’US Open in relazione al par (-9), ma hanno ottenuto lo stesso punteggio anche Johnny Miller (63, -8) a Oakmont (1973) e Jack Nicklaus eTom Weiskopf (63, -7) al Baltusrol GC. Dopo nove birdie e due bogey Thomas ha piazzato la palla a due metri dalla bandiera con un legno 3 da 310 yards e ha imbucato per l’eagle. Da ricordare che Thomas quest’anno ha realizzato in 59 (-11) nel Sony Open e in carriera ha segnato anche due 61, un 62 e altri due 63. Il torneo ha un montepremi di 12.000.000 di dollari, il più alto in assoluto.

SECONDO GIRO - Francesco Molinari, 79° con 147 (74 73, +3) non ha superato il taglio nell’US Open, il secondo major stagionale che si sta svolgendo sul percorso dell’Erin Hills (par 72), a Erin nel Wisconsin. In un secondo turno in cui ci sono stati crolli clamorosi, si è formato al comando un quartetto con 137 (-7) composto da Brian Harman (67 70), Brooks Koepka (67 70) e dagli inglesi Paul Casey (66 71) e Tommy Fleetwood (67 70), che precede di un colpo Rickie Fowler, J. B. Holmes e Jamie Lovemark (138, -6).

E’ stata una giornata nera per i big, molti dei quali andati fuori gioco, a iniziare dai primi tre al mondo, nell’ordine Dustin Johnson, 92° con 148 (+4), il nordirlandese Rory McIlroy, 102° con 149 (+5) e l’australiano Jason Day, 144° con 154 (+10). Da quando è stato istituito il world ranking nel 1986 è la prima volta che i primi tre della classifica non passano il taglio tutti insieme in un major. Hanno subito la stessa sorte l’inglese Justin Rose, campione olimpico, 69° con 146 (+2), l’australiano Adan Scott, lo svedese Henrik Stenson e il sudafricano Charl Schwartzel, medesimo score di Molinari, quindi Bubba Watson, 102° come Johnson, e lo svedese Alex Noren, 115° con 150 (+6).

Ha avuto invece una decisa impennata il giapponese Hideki Matsuyama, numero 4 del ranking, che dall’82° posto è risalito fino all’ottavo con 139 (-5), rimettendosi in corsa per il titolo grazie a un 65 (-7), miglior punteggio del giro realizzato anche da Chez Reavie, 13° con 140 (-4). Al 19° posto con 141 (-3) lo spagnolo Sergio Garcia e il tedesco Martin Kaymer, al 24° con 142 (-2) Justin Thomas e al 33° con 143 (-1) Patrick Reed.

Quasi miracolosa la leadership di Paul Casey, perché ottenuta malgrado un triplo bogey alla buca 14 e a due bogey, compensati comunque con sei birdie (71, -1). Per gli altri tre compagni di viaggio 70 (-2) colpi con tre birdie e un bogey per Brian Harman e con quattro birdie e due bogey per Brooks Koepka e per Tommy Fleetwood.

Francesco Molinari ha viste compromesse le sue possibilità di proseguire il torneo con due bogey sulle prime cinque buche. Ha reagito con un birdie, poi un altro bogey alla buca 10 lo ha riportato due colpi sopra par e il secondo birdie alla buca 14 ha solo reso il punteggio (73, +1) meno pesante. Hanno provato a reagire Dustin Johnson (73 con tre birdie e quattro bogey) e Rory McIlroy (71 con cinque birdie e quattro bogey), ma entrambi hanno palesato ancora difetto di condizione dopo i recenti infortuni, così come Jason Day (75, +3 con quattro birdie, cinque bogey e un doppio bogey) che era stato a lungo fermo per dolori alla schiena. Il torneo ha un montepremi record di 12.000.000 di dollari.

PRIMO GIRO - Francesco Molinari, 82° con 74 (+2) colpi, è poco oltre metà classifica dopo il giro iniziale dell’US Open, il secondo major stagionale che si sta svolgendo sul percorso dell’Erin Hills (par 72), a Erin nel Wisconsin, dove con un ottimo 65 (-7) è in vetta Rickie Fowler. E’ stata una giornata caratterizzata soprattutto dal tonfo clamoroso di quasi tutti i giocatori più attesi e, in particolare, di Dustin Johnson, numero uno mondiale e campione uscente, 102° con 75 (+3), del nordirlandese Rory McIlroy, numero due, 143° con 78 (+6), e dell’australiano Jason Day, numero tre, 151° con 79 (+7). Dovranno fare un secondo giro di alta qualità anche gli altri tre che li seguono nel world ranking: Jordan Spieth (n. 5), 61° con 73 (+1), il giapponese Hideki Matsuyama (n. 4) e lo svedese Henrik Stenson (n. 6) che hanno lo stesso score di Molinari.

L’incidente - Un incidente ha turbato la giornata di Erin. Infatti nelle vicinanze del circolo è precipitato un dirigibile pubblicitario, provocando paura e panico tra gli spettatori, soprattutto per le notizie e le immagini subito circolate. Rimasti scossi anche alcuni giocatori che hanno seguito dal campo il velivolo in avaria. A bordo solo il pilota che è stato ricoverato con alcune ustioni.

La gara - Fowler, 28enne di Murieta con quattro titoli nel circuito, ha stabilito con "meno 7" lo score più basso in relazione al par del torneo e ha eguagliato le prodezze di Jack Nicklaus e di Tom Weiskopf che avevano ottenuto il "-7" con 63 colpi sul par 70 del Baltusrol G.C. nel 1980. Non ha avuto, però, gran vantaggio poiché lo seguono a un colpo Xander Schauffele e l’inglese Paul Casey (66, -6), e a due Brian Harman, Brooks Koepka e l’inglese Tommy Fleetwood (67, -5). Tra i big in alta classifica Patrick Reed, settimo con 68 (-4), Sergio Garcia, 18° con 70 (-2), e il sudafricano Charl Schwartzel, 29° con 71 (-1). Con il medesimo punteggio Davis Love IV, appena passato pro e qualificatosi per il major, che ha avuto quale caddie d’eccezione il padre Davis Love III, 21 titoli con un major nel tour.

Alla vigilia Phil Mickelson ha poi annunciato il forfait ponendo fine alla lunga attesa della prima riserva, il messicano Roberto Diaz, 45° con 72 (par) insieme all’australiano Adam Scott, al tedesco Martin Kaymer e all’inglese Justin Rose.

Giro sofferto anche per Justin Thomas e per lo svedese Alex Noren, 61.i come Spieth, per Bubba Watson, che affianca Dustin Johnson, e per lo spagnolo Jon Rahm, 114° con 76 (+4).

Gli score - Rickie Fowler, ultimo successo a febbraio nell’Honda Classic, ha realizzato con sette birdie senza bogey il suo punteggio più basso in un major.

Francesco Molinari, partito dalla dieci, si è gravato di un doppio bogey recuperando parzialmente con un birdie prima del giro di boa. Le cose si sono ulteriormente complicate con tre bogey in quattro buche, ma ha avuto la forza di non mollare e ha reso il punteggio meno severo con due birdie a chiudere.

Dustin Johnson ha fissato lo score in quattro buche con la sequenza doppio bogey-bogey-birdie-bogey e poi ha proseguito per il resto in par pensando più che altro a salvare il salvabile. Evidente che la caduta per le scale ad Augusta e il conseguente stop ha ancora i suoi riflessi sul fisico. Difficile ora che possa infrangere le tradizione negativa riguardante i vincitori dal 1989 a oggi: nessuno l’anno dopo è terminato entro i primi cinque.

Rory McIlroy e Jason Day hanno giocato insieme. Il primo aveva iniziato con un eagle (buca 2, par 4), poi però sono stati quattro bogey e due doppi bogey. Il secondo ha siglato un birdie prima del diluvio di colpi persi con cinque bogey e due tripli bogey a fronte di altri tre birdie. Laconico con chi gli ha chiesto un commento: "Ho appena finito di giocare male a golf".

Il torneo ha un montepremi record di 12.000.000 di dollari.

LA VIGILIA - Ai nastri di partenza l’US Open (15-18 giugno), il secondo major stagionale che avrà per teatro di gara il tracciato dell’Erin Hills, a Erin nel Wisconsin, ed elargirà un montepremi record di 12 milioni di dollari. Lo disputerà per l’ottava volta Francesco Molinari, che lo aveva saltato lo scorso anno dopo sette presenze di fila. E’ in ottime condizioni di forma, come testimoniano gli ultimi suoi risultati e il salto da 31° a 17° nel world ranking. E’ a un passo da superare il record della posizione più alta raggiunta nella classifica mondiale da un italiano, che lui stesso detiene, con il 14° posto, a pari merito con suo fratello Edoardo, seguiti da Rocca che si fermò al 18° L’US Open è l’occasione giusta anche per andare oltre la 23ª piazza, suo piazzamento migliore nel major (2014).

I due temi della vigilia - Alla vigilia due temi sembrano prevalere sugli altri. Il primo riguarda i giudizi sul campo, ritenuto molto difficile per un rough esageratamente alto, che si unisce alle difficoltà create da bunker molto profondi, ma in realtà non esiste US Open che non sia stato anticipato da tali considerazioni, poiché di tende sempre a preparare un percorso al limite e forse anche oltre.

L’altro argomento riguarda la scelta di Phil Mickelson. Domani mattina, giovedì, alle ore 10 sarà in California, alla Pacific Ridge School di Carlsbad, dove la figlia Amanda prenderà il diploma. Non si è però cancellato dal torneo. Nel Wisconsin il tee time per lui è alle ore 14,20 insieme a Steve Stricker e a Stewart Cink. Tempi della cerimonia e duemila miglia da percorrere in aereo presuppongono che il 47enne di San Diego arrivi con circa tre ore di ritardo sull’orario fissato per la sua partenza. E Mickelson ha puntato tutto su qualcosa di meteorologico che faccia saltare i tempi previsti di gioco. Però, per una tale dilazione, non basterà certo un po’ di pioggia, bensì ci vorrà un diluvio.

Prima riserva in attesa - Chi invece fa tifo contrario e monitorizza il cielo continuamente sperando di non vedere nuvole è il messicano Roberto Diaz, 30 anni, giocatore del Web.com Tour. E’ la prima riserva e prenderebbe il posto di Mickelson se non dovesse arrivare in tempo. Naturalmente giocare il major rappresenterebbe l’occasione della sua vita. Comunque. Mickelson o no, dovrà essere domani mattina sul campo alle ore 6,45 e rimanere in attesa. Infatti potrebbe subentrare a chiunque altro dovesse dare forfait all’ultimo momento.

Il campo - Sul percorso, e in particolare sul rough, ha espresso il suo parere Francesco Molinari su Twitter: "E’ un campo dove il vento sarà decisivo per gli score. I fairway sono abbastanza generosi, ma molti colpi sono ciechi. Il rough però è fuori controllo!"

Più accomodante il nordirlandese Rory McIlroy, perseguitato da tempo da un infortunio, che gioca per la nona volta il torneo e asserisce di star bene: "Ho avuto parecchie settimane per provare, ho fatto molta pratica e non ho avuto difficoltà. Si tratta di gestire il carico adeguato che mi faccia sopperire al problema. Ho provato il tracciato e mi piace, perché consente di essere aggressivi, e io mi sento tale, ma è necessario evitare il rough. Comunque offre una sfida diversa da quelle a cui siamo abituati".

Jordan Spieth, vincitore nel 2015, invece, va contro le speranze di Mickelson: "Mi auguro che il tempo sia buono, anche se fa un po’ freddo. Il percorso è davvero ben progettato, ma non ti concede distrazioni. L’ho provato a lungo e credo di poter esprimere un gioco abbastanza solido e adeguato all’impegno".

I protagonisti - Difende il titolo Dustin Johnson, il numero uno mondiale, che aveva iniziato la stagione con tre successi di fila, prima di essere messo al tappeto da una caduta dalle scale alla vigilia del Masters. Due mesi di stop gli hanno fatto perdere brillantezza e quindi non potrà assumere il ruolo di favorito assoluto. In realtà, però, non c’è nessuno tra i big che sembri in condizioni migliori di altri, poiché tutti, anche coloro che hanno vinto, sono andati in altalena. Parliamo di Jordan Spieth, Justin Thomas, degli spagnoli Sergio Garcia e Jon Rahm e del giapponese Hideki Matsuyama. Lo stesso McIlroy è un’incognita così come l’australiano Jason Day, che ha sofferto parecchio di dolori alla schiena. In tale contesto sono un po’ salite le quotazioni del sudafricano Charl Schwartzel, degli svedesi Alex Noren ed Henrik Stenson, delll’inglese Justin Rose e l’australiano Adam Scott e si guarda anche alle possibilità di outsider quali Jason Dufner, Daniel Berger, Billy Horschel e Kevin Kisner o anche a improvvisi ritorni di Patrick Reed, Bubba Watson e del tedesco Martin Kaymer.

Nel primo giro Francesco Molinari sarà in terna con Matt Kuchar e Patrick Reed. Partirà dalla buca 10 alle ore 8,24 locali

PROLOGO - Francesco Molinari si confronta nuovamente con l’élite mondiale nell’US Open (15-18 giugno), il secondo major stagionale in programma sul percorso dell’Erin Hills, a  Erin nel Wisconsin, con un montepremi di 12.000.000 di dollari, il più alto della storia, e dove difenderà il titolo Dustin Johnson, numero uno mondiale. L’azzurro, lo scorso anno assente dopo sette presenze di fila, sta attraversando un gran momento che in poche settimane l’ha lanciato dal 31° al 17° posto nel world ranking, e all’ottava partecipazione ha le carte in regola non solo per superare il 23° posto quale sua miglior prestazione (2014), ma per poter competere con ben altre giuste aspirazioni.

Dustin Johnson era in condizioni di forma straripanti prima del Masters, al quale era arrivato con tre vittorie di fila, ma una caduta dalle scale della casa affittata ad Augusta glielo ha fatto saltare e ora, complici anche due mesi di stop, stenta a ritrovare quel passo, sebbene abbia dato segni di crescita evidenti. Sarà dunque uno dei favoriti, ma con riserva.

Giallo Mickelson - Nella vigilia sta tenendo banco Phil Mickelson. Giovedì 15 mattina, alle ore 10, sarà in platea alla Pacific Ridge School di Carlsbad, in California, dove la figlia Amanda prenderà il diploma. Non si è, però, cancellato dal major, tanto che la sua partenza è fissata alle ore 14,20 insieme  a Steve Stricker e a Stewart Cink. Pur usufruendo di un aereo privato, considerati i tempi della cerimonia, il 47enne di San Diego non potrebbe mai arrivare in tempo sul tee lontano duemila miglia, ma si è lasciato una porta aperta un po’ singolare: infatti spera in una giornata di maltempo che possa fare ritardare l’orario di partenza di quelle tre/quattro ore che gli sarebbero sufficienti onde poter giocare per la 27ª volta l’unico major che non ha mai vinto, giungendo secondo per ben sei volte.

La gara - L’US Open è il torneo più sentito e amato dagli statunitensi perché in teoria permette a ogni buon giocatore di potervi partecipare attraverso una serie impressionate di prequalifiche, In realtà alla fine il field raramente annovera qualche sconosciuto, però resta la bellezza del sogno.

Sarà una gara un po’ particolare poiché tra i bigs nessuno sembra al top della condizione, anche se qualcuno ha già vinto in stagione. Abbiamo già detto di Dustin Johnson, ma il discorso vale anche per Justin Thomas (3 titoli), Jordan Spieth (1), Rickie Fowler (1), uscito al taglio la scorsa settimana, per gli spagnoli Sergio Garcia e Jon Rahm (1 ciascuno), e per il giapponese Hideki Matsuyama (3). In sostanza chi si avventura in previsioni deve fare i conti con l’incertezza e inoltre deve chiedersi in che stato si presenterà il nordirlandese Rory McIlroy, numero due mondiale al rientro dopo uno stop per problemi fisici, così come l’australiano Jason Day, numero tre mondiale, sebbene abbia ripreso da qualche mese dopo essere stato fermato da dolori alla schiena. Non hanno invece problemi il sudafricano Charl Schwartzel, gli svedesi Alex Noren ed Henrik Stenson, l’inglese Justin Rose e l’australiano Adam Scott e questo segna punti in loro favore.

In tale situazione sarà bene fare attenzione alle "mine vaganti" quali Jason Dufner, Daniel Berger, Billy Horschel e Kevin Kisner o anche a improvvisi ritorni di Patrick Reed, Bubba Watson e del tedesco Martin Kaymer.

Diretta su Sky - L’US Open sarà teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta defizione da Sky con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 15 giugno, dalle ore 19 alle ore 3 (Sky Sport 2HD); venerdì 16, dalle ore 19 alle ore 3 (Sky Sport 3 HD); sabato 17, dalle ore 19 alle 2 (Sky Sport 3 HD); domenica 18, dalle ore 19 alle ore 2,30 (Sky Sport 3 HD). Commento di Silvio Grappasonni, Nicola Pomponi, Massimo Scarpa e di Donato Di Ponziano.

La classifica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’Alps Tour torna per il quarto anno consecutivo sul percorso de La Pinetina Golf Club per il Memorial Giorgio Bordoni presented by Aon (14-16 giugno). Il torneo, inserito nel calendario dell’Italian Pro Tour, il circuito delle gare nazionali e internazionali che si svolgono in Italia, sarà anticipato della Pro Am domani martedì 13 giugno.

L’evento onora la memoria di Giorgio Bordoni scomparso nel 2013 a 48 anni. Lo stimatissimo tecnico è stato artefice di importanti successi delle nazionali azzurre dal 1997 al 2005 come Responsabile Tecnico sia della squadra maschile sia di quella femminile, dando un prezioso contributo alla crescita di tanti atleti italiani.

La Pro Am - Alla Pro Am Memorial Giorgio Bordoni presented by Aon  prendono parte 26 squadre composte da un professionista e da tre amateur che competeranno sulla distanza di 18 buche con la divertente formula "Tour Scramble - net aggregate team score in relation to par" and "Use your pro". Partenza shotgun (ossia tutte le compagini insieme dai diversi tee del campo) alle ore 13.

Faranno da guida ai dilettanti alcuni dei giocatori che poi daranno vita all’Open e sarà un’occasione per seguirli mentre affinano la condizione prendendo confidenza con il campo. Giocheranno, tra gli altri, Marco Crespi, Joon Kim, ottavo la scorsa settimana nel Villaverde Open, Stefano Pitoni, tre titoli nel circuito 2016, Alessandro Grammatica, Niccolò Quintarelli, Leonardo Motta, Corrado De Stefani, l’austriaco Lukas Nemecz, vincitore stagionale, lo spagnolo David Morago, i francesi Julien Foret e Jean-Baptiste Gonnet, Alla partenza anche un team guidato dalla proette Laura Mantegazza.

Il torneo - Da mercoledì 14 giugno via al Memorial Giorgio Bordoni presented by Aon, che si svolgerà sulla distanza di 54 buche. Il taglio dopo 36 lascerà in gara i primi 40 classificati e i pari merito al 40° posto, dilettanti compresi. Al via 138 concorrenti, tra i quali 60 italiani, in rappresentanza di 12 nazioni. Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.

Ingresso gratuito - Per tutta la durata della manifestazione l’ingresso per il pubblico sarà gratuito.

Il percorso - Il tracciato comasco si estende su settanta ettari di verde immersi nel Parco Pineta di Appiano Gentile e Tradate con i suoi boschi di pini silvestre, betulle, querce e castagni. Il campo, che esalterà le doti tecniche dei concorrenti, si snoda su un terreno molto ondulato che propone differenti situazioni di gioco. Sotto l’aspetto paesaggistico offre incantevoli scorci panoramici con vista sul Monte Rosa, sulle Prealpi lombarde e, nelle giornate più limpide, sugli Appennini.

 

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Scatta il Memorial Giorgio Bordoni by Aon

Inizia sul percorso de La Pinetina Golf Club, ad Appiano Gentile (MI), la quarta edizione del Memorial Giorgio Bordoni presented by Aon (14-16 giugno), torneo dell’Alps Tour inserito anche nel calendario dell’Italian Pro Tour, il circuito delle gare nazionali e internazionali che si svolgono in Italia, curato dal Comitato Organizzatore Open Professionistici FIG.

L’evento onora la memoria di Giorgio Bordoni scomparso nel 2013 a 48 anni. Lo stimatissimo tecnico è stato artefice di importanti successi delle nazionali azzurre dal 1997 al 2005 come Responsabile Tecnico sia della squadra maschile sia di quella femminile, dando un prezioso contributo alla crescita di tanti atleti italiani.

La Pro Am - Ha fatto da prologo alla gara la Pro Am Memorial Giorgio Bordoni presented by Aon vinta con "meno 35" dal team del francese Erwan Vieilledent con Gigi Favalli, Gabriele Camorani e Lorenzo Tommasini. Al secondo posto con "-33" la compagine del connazionale Xavier Poncelet con Massimo Citterio, Paola Brugnoli e Giancarlo Ipavec, al terzo con lo stesso score la formazione di Niccolò Quintarelli con Filippo Di Felice, Giuseppe Villari e Letterio Villari e al quarto con "-31" la squadra di Andrea Cavallaro con Fabrizio Di Modugno, Edoardo Di Segni e Giovanni Arcadi.

Alla Pro Am. hanno preso parte 26 squadre che si sono affrontate sulla distanza di 18 buche con la divertente formula "Tour Scramble - net aggregate team score in relation to par" and "Use your pro" e per la graduatoria sono stati presi in considerazione eagle e birdie realizzati.

I protagonisti - Si prevede un torneo ricco di spunti tecnici e agonistici per la qualità dei concorrenti tra i quali figurano quattro vincitori stagionali: i francesi Thomas Elissalde e Ugo Coussaud, l’olandese Lars Van Meijel e l’austriaco Lukas Nemecz. Altri possibili protagonisti i transalpini Julien Foret, Xavier Poncelet ed Erwan Vieilledent, gli spagnoli David Borda e David Morago e l’inglese Liam Harper. Si nutre molta fiducia in campo italiano, perché sono in molti ad avere le possibilità di emergere, in particolare il monzese Marco Crespi, vincitore sull’European Tour, il comasco Gregory Molteni, tanta esperienza, Leonardo Motta e Corrado De Stefani, cresciuti golfisticamente nel GC Biella, il bergamasco Andrea Rota, i veneti Niccolò Quintarelli e Joon Kim, il reatino Stefano Pitoni, tre volte a segno lo scorso anno, e il romano Michele Cea. Sessanta gli italiani in gara di cui dodici dilettanti: tra costoro Gianmarco Manfredi, che ha appena vinto il Campionato Nazionale Ragazzi medal.

Formula e montepremi - Il Memorial Giorgio Bordoni presented by Aon si svolge sulla distanza di 54 buche. Il taglio dopo 36 lascerà in gara i primi 40 classificati e i pari merito al 40° posto, dilettanti compresi. Al via 138 concorrenti in rappresentanza di 12 nazioni. Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.

Ingresso gratuito - Per tutta la durata della manifestazione l’ingresso per il pubblico sarà gratuito. Domani prima partenza alle ore 7,30, ultima alle ore 14,31 con conclusione prevista attorno alle ore 19,30.

Il percorso – Situato fra Milano e Como, il La Pinetina Golf Club dispone di un percorso di alto profilo con scorci panoramici del Monte Rosa, delle Prealpi lombarde e, nelle giornate più limpide, anche degli Appennini. Immerso nei settanta ettari di verde del Parco Pineta di Appiano Gentile e Tradate, il tracciato si estende su un terreno molto ondulato, a vantaggio dell’imprevedibilità di gioco e della spettacolarità, e dove i concorrenti dovranno ricorrere a tutte le loro qualità tecniche.

Web e social network - News e informazioni sul torneo sono consultabili dal sito

 

www.italianprotour.com. Inoltre, sui profili social Italian Pro Tour e Federazione Italiana Golf di Facebook, Twitter e Instagram saranno pubblicati foto e video con interviste, curiosità e highlights, quest’ultimi visibili anche sul canale YouTube Federgolf.

 

 

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Challenge: Laporta cede sul più bello

Challenge Tour: Laporta cede sul più bello

Francesco Laporta ha ceduto nel giro finale è si è classificato 11° con 274 (69 65 67 73, -15) colpi nel KPMG Trophy (Challenge Tour) disputato sul percorso del Royal Waterloo GC (par 72) a Lasne in Belgio. Al 20° posto con 277 (74 68 66 69, -11) Federico Maccario e al 51° con 283 (69 73 70 71, -5) Enrico Di Nitto.

Si è imposto con 269 (69 69 66 66, -19) il tedesco Martin Wiegele, che ha preceduto lo spagnolo Pedro Oriol (270, -18) e il danese Mark Flindt Haastrup (271, -17). In quarta posizione con 272 (-16) l’islandese Birgir Hafthorsson, gli inglesi David Dixon e Steven Brown, lo svedese Joel Sjoholm, il finlandese Kalle Samooja e lo scozzese Grant Forrest.

Martin Wiegele, 38enne di Graz che non vinceva dal 2010,  ha siglato il terzo titolo nel Challenge Tour, ma nel suo palmares figura anche un successo nell’European Tour. Ha concluso la sua corsa vittoriosa con sei birdie senza bogey per il 66 (-6). Ha ricevuto 27.200 euro su un montepremi di 170.000 euro.

Francesco Laporta (nella foto), leader dopo tre turni, ha ben tenuto per dieci buche in cui ha realizzato tre birdie, poi l’inatteso black out con cinque bogey nelle successive sei buche. Un birdie a chiudere ha fatto 73 (+1).

Federico Maccario, che ha effettuato un bel recupero dopo una partenza in salita, ha concluso con un parziale di 69 (-3) frutto di un eagle, cinque birdie e quattro bogey ed Enrico Di Nitto ha segnato un 71 con un eagle, tre birdie, due bogey e un doppio bogey. Non ha preso parte alla gara Marco Crespi, che era tra gli iscritti.

TERZO GIRO - Francesco Laporta è passato a comando con 201 colpi (69 65 67, -15) nel KPMG Trophy (Challenge Tour) che si conclude sul percorso del Royal Waterloo GC (par 72) di Lasne in Belgio. L’azzurro precede di un colpo l’inglese David Dixon e lo spagnolo Pedro Oriol (202, -14), di due l’austriaco Martin Wiegele (203, -13) e di tre l’argentino Estanislao Goya e il finlandese Kalle Samooja (204, -12). Al 21° posto con 208 (74 68 66, -8) Federico Maccario e al 51° con 212 (69 73 70, -4) Enrico Di Nitto.

Francesco Laporta, 27enne di Castellana Grotte (BA), ha preso il comando con un parziale di 67 (-5) frutto di un eagle, cinque birdie e di due bogey. Federico Maccario è risalito dal 58° posto con un eagle, cinque birdie e un bogey per il 66 (-6) ed Enrico Di Nitto ha girato in 70 (-2) con sei birdie, un bogey e un triplo bogey.

Sono usciti al taglio Michele Ortolani (69 75) e Matteo Delpodio (70 74) 83.i con 144 (par), Filippo Bergamaschi 102° con 145 (73 72, +1), Alessandro Tadini 119° con 147 (72 75, +3) e Niccolò Ravano, 15° con 150 (71 79, +6). Non ha preso parte alla gara Marco Crespi, che era tra gli iscritti.  Il montepremi è di 170.000 euro.

SECONDO GIRO - Francesco Laporta è al secondo posto con 134 (69 65, -10) colpi, insieme all’argentino Estanislao Goya, nel KPMG Trophy (Challenge Tour) che si sta svolgendo al Royal Waterloo GC (par 72) di Lasne in Belgio. Ha un colpo di vantaggio lo spagnolo Pedro Oriol, leader con 133 (69 64, -11), e sono al quarto posto con 135 (-9) il norvegese Aksel Olsen e l’inglese Ashton Turner.

Hanno superato il taglio Enrico Di Nitto (69 73) e Federico Maccario (74 68), 58.i con 142 (-2), e sono usciti al taglio Michele Ortolani (69 75) e Matteo Delpodio (70 74) 83.i con 144 (par), Filippo Bergamaschi 102° con 145 (73 72, +1), Alessandro Tadini 119° con 147 (72 75, +3) e Niccolò Ravano, 15° con 150 (71 79, +6). Non ha preso parte alla gara Marco Crespi, che era tra gli iscritti.  Il montepremi è di 170.000 euro.

PRIMO GIRO - Michele Ortolani, Francesco Laporta ed Enrico Di Nitto sono al 24° posto con 69 (-3) colpi nel KPMG Trophy (Challenge Tour) che si sta svolgendo al Royal Waterloo GC (par 72) di Lasne in Belgio.

Guida la graduatoria con 63 (-9) il danese Joachim B. Hansen, che precede un terzetto al secondo posto con 64 (-8) composto dal norvegese Aksel Olsen, dallo svedese Joel Sjoholm e dall’australiano Jordan Zunic. In quinta posizione con 65 (-7) l’inglese Ashton Tuner. Sono a metà classifica Matteo Delpodio, 40° con 70 (-2), e Nicolò Ravano, 59° con 71 (-1), e si trovano oltre la linea del taglio Alessandro Tadini, 79° con 72 (par), Filippo Bergamaschi, 97° con 73 (+1), e Federico Maccario, 111° con 74 (+2). Non ha preso parte alla gara Marco Crespi, che era tra gli iscritti.  Il montepremi è di 170.000 euro.

PROLOGO - Nutrita partecipazione italiana al KPMG Trophy (8-11 giugno), il torneo del Challenge Tour che avrà luogo al Royal Waterloo GC di Lasne in Belgio. Saliranno sul tee di partenza; Francesco Laporta, Michele Ortolani, Matteo Delpodio, Enrico Di Nitto, Nicolò Ravano, Alessandro Tadini, Federico Maccario, Filippo Bergamaschi e Marco Crespi.

Tra i possibili protagonisti lo svizzero Joel Girrbach, vincitore domenica scorsa dello SwissChallenge, il francese Clément Sordet, il finlandese Tapio Pulkkanen, l’irlandese Gavin Moynihan, il belga Pierre Relecom e due concorrenti che hanno conosciuto tempi migliori sull’European Tour, lo svedese Mikael Lundberg e l’olandese Maarten Lafeber. Tra gli azzurri potrà avere peso l’esperienza di Francesco Laporta, Alessandro Tadini e Marco Crespi, mentre sono da seguire i neopro Enrico Di Nitto e Federico Maccario. Il montepremi è di 170.000 euro.

 

 

 

 

 

 

Il dilettante spagnolo Adria Arnaus (199 – 66 64 67, -13) ha vinto il Villaverde Open, torneo dell’Alps Tour e in calendario anche nell’Italian Pro Tour, il circuito delle gare nazionali e internazionali che si svolgono in Italia, disputato sull’impegnativo percorso del Golf Club Udine. L’iberico ha terminato la gara alla pari con il francese Gregoire Schoeb (199 - 63 69 65) e poi lo ha superato con un par alla prima buca di spareggio. Sono rimasti fuori per un colpo dal playoff lo scozzese Ewen Ferguson e i transalpini Anthony Renard, Jean-Baptiste Gonnet e Ugo Coussaud (198, -12).

Tra gli italiani è terminato all’ottavo posto Joon Kim con 200 (69 67 64, -10) colpi dopo una rimonta dal 21°, mentre hanno ceduto nel turno conclusivo, ma questo non toglie nulla alla loro bella prova, Andrea Rota (66 67 68) e Jacopo Vecchi Fossa (65 67 69), decimi con 201 (-9), e Leonardo Motta, 19° con 203 (69 65 69, -7).

Sono andati a premio anche Niccolò Quintarelli e Lorenzo Magini, 24.i con 204 (-6), Stefano Pitoni, 33° con 206 (-4), e Aron Zemmer, 36° con 207 (-3). Nota di merito per i due amateur Alessandro Stucchi, 29° con 205 (-5), e Alberto Castagnara, 40° con 208 (-2), che hanno tenuto bene il campo, facendo sicuramente un’esperienza che tornerà molto utile.

Il vincitore – Adria Arnaus, alla terza gara nel circuito, aveva concluso anche le precedenti con due spareggi, che però non erano andati come sperava. Ha fatto centro alla terza occasione, salendo in vetta anche all’ordine di merito con i punti acquisiti. A due buche dal termine sembrava tagliato fuori, con Schoeb già in club house avanti di due lunghezze, ma con due secondi colpi in green spettacolari ha posto le basi per i due birdie necessari a raggiungerlo.

“Finalmente un titolo dopo due playoff persi” ha detto il 22enne di Barcellona, tifoso del Barça. “E’ stata fondamentale la continuità di gioco che ho avuto oggi e decisive le due buche finali che mi hanno dato l’opportunità di provare ancora a vincere. Ho affrontato lo spareggio molto più tranquillo rispetto ai precedenti ed è andata nel verso giusto. Ho studiato negli Stati Uniti, faccio parte della selezione spagnola anche se non con presenze assidue a causa dei miei impegni nel College, e a fine anno passerò professionista”. Quanto a Schoeb si è consolato con la prima moneta di 5.800 euro, su un montepremi di 40.000 euro, poiché Arnaus come amateur ha ricevuto una coppa d’argento.

Il miglior italiano – Il veneto Joon Kim tra le sue prerogative ha la tenacia, che ancora una volta ha pagato. Con sette birdie e un bogey per il 64 (-6) ha rimontato tredici posizioni. “Oggi ho giocato molto bene. In generale l’ho fatto per tutto il torneo, ma nel primo giro un doppio bogey mi ha appesantito lo score e mi sono trovato un po’ indietro. Questo è un campo dove se perdi qualche colpo poi è difficile recuperare. La mia stagione? Non posso dire molto, poiché sono solo alla quarta gara, ma mi pare che le premesse siano buone”.

Il presidente guarda al futuro - Pienamente soddisfatto dell’ottimo esito della manifestazione il presidente del GC Udine Gabriele Lualdi: “Tempo perfetto, e questo è stato un ingrediente importante, e campo in ottime condizioni che ha soddisfatto i partecipanti. C’è stata una bella lotta, che ha coinvolto anche i giocatori italiani, e tutti comunque si sono divertiti, spettatori compresi. A settembre ospiteremo nuovamente il Senior Italian Open e spero che questo evento si disputi da noi ancora per altri quattro o cinque anni, come da impegni che mi ero preso, ma in linea generale mi auguro di avere altri tornei di livello internazionale. Sul tracciato stiamo facendo grossi investimenti e tendiamo a fare promozione verso i giovani, che sono il futuro, ma anche richiamando persone di tutte le età, perché il golf non pone limiti temporali alla pratica. La Ryder Cup? In Italia sicuramente ha aumentato l’interesse per il golf e lo farà ulteriormente nel cammino verso il 2022”.

Il percorso – Tutti i giocatori hanno espresso elogi incondizionati per il percorso, sia per la qualità tecnica che per l’ottima preparazione. Le 18 impegnative ma divertenti buche, disegnate dagli architetti John Harris e Marco Croze e dall'agronomo Fulvio Bani, si snodano in uno splendido contesto paesaggistico seguendo la morfologia dei colli, tra querce e alberi secolari, con un manto erboso curatissimo. Negli ultimi anni sono state soggette a importanti interventi, che ne hanno ulteriormente elevato lo standard già di caratura internazionale. Il circolo partecipa al programma “Impegnati nel verde” e ha ricevuto la certificazione GEO.

Il dilettante spagnolo Adria Arnaus, nuovo leader con 130 (66 64, -10) colpi, è stato il protagonista del secondo giro del Villaverde Open, che si conclude sull’impegnativo percorso del Golf Club Udine (par 70). Nel torneo dell’Alps Tour, inserito anche nel calendario dell’Italian Pro Tour, il circuito delle gare nazionali e internazionali che si svolgono in Italia curato dal Comitato Organizzatore Open Professionistici FIG, Arnaus precede di misura il francese Ugo Coussaud (131, -9), ma nella volata finale saranno in corsa per il titolo anche Jacopo Vecchi Fossa, terzo con 132 (65 67, -8), insieme ai transalpini Gregoire Schoeb e Xavier Poncelet e al nezelandese Shaun Jones, e gli altri italiani Andrea Rota, settimo con 133 (66 67, -7), Stefano Pitoni (67 67) e Leonardo Motta (69 65) noni con 134 (-6). Si sta ben comportando il dilettante Alessandro Stucchi, 18° con 135 (-5), e sono rimasti in gara anche  Lorenzo Magini, Joon Kim, Niccolò Quintarelli e l’altro dilettante meritevole di elogio Alberto Castagnara, 21.i con 136 (-4), e Aron Zemmer, 34° con 137 (-3).

Il taglio ha lasciato in gara 44 concorrenti (10 italiani), compresi tre dilettanti. I professionisti si contenderanno il montepremi di 40.000 euro dei quali 5.800 spetteranno al vincitore.

Buca in uno – Prodezza del francese Raphael Ginouves che ha realizzato una "hole in one" mettendo a segno la palla direttamente da tee alla buca 3, par 3 di 193 metri, utilizzando un ferro cinque. In classifica è al 21° posto.

I protagonisti – Adria Arnaus, 22 anni, approdato sul circuito grazie agli inviti, già si è messo in grande evidenza nell’Open Clement  Ader, dove è stato superato nel playoff proprio da Coussaud. Spettacolari le sue seconde nove buche (le prime del tracciato) condotte in 29 colpi, meno 8. "Sto ancora tremando per l’emozione – ha detto a caldo – una cosa così non mi era mai capitata. Sto andando bene nel circuito e l’anno prossimo, quando avrò completato gli studi, passerò di categoria". Gran finale dopo una partenza piuttosto difficile. Infatti era arrivato al giro di boa con un solo birdie contro un bogey e un doppio bogey.

Andrea Rota ha preparato la volata finale con un cinque birdie e due bogey per il 67 (-3): "Sicuramente è stata un’altra bella giornata. Ero partito un po’ contratto, poi nelle seconde nove buche ho recuperato con un bel finale. Cosa farò domani? Proverò a vincere. Sono in corsa, perché non tentare? Tra l’altro il successo nel Campionato Open della scorsa stagione mi ha dato la convinzione giusta per affrontare situazioni di questo tipo".

Stefano Pitoni, tre successi nel 2016, sta crescendo di forma: "Ho giocato bene in entrambi i giri. Tiri con il driver sempre regolari in fairway, ferri precisi con palla in green e un putter che non risponde come vorrei, ma che poi non fa grandi danni. Si, è vero, mi diverto perché le cose vanno nel verso giusto. Funzionando il gioco lungo mi sento più tranquillo, ho meno pressione e quindi arrivano anche score apprezzabili". Anche per lui 67 colpi con quattro birdie e un bogey.

Ingresso gratuito – Anche nell’ultima giornata di gara l’ingresso per il pubblico sarà gratuito.

Il percorso - Le 18 impegnative ma divertenti buche del campo, disegnate dagli architetti John Harris e Marco Croze e dall'agronomo Fulvio Bani, si snodano in uno splendido contesto paesaggistico seguendo la morfologia dei colli, tra querce e alberi secolari, con un manto erboso curatissimo. Negli ultimi anni sono state soggette a importanti interventi, che ne hanno ulteriormente elevato lo standard già di caratura internazionale. Il circolo partecipa al programma "Impegnati nel verde" e ha ricevuto la certificazione GEO. Unanime il consenso dei giocatori per la qualità e per l’ottima preparazione del tracciato.

Web e social network - News e informazioni sul torneo sono consultabili dal sito www.italianprotour.com. Inoltre, sui profili social Italian Pro Tour e Federazione Italiana Golf di Facebook, Twitter e Instagram saranno pubblicati foto e video con interviste, curiosità e highlights, quest’ultimi visibili anche sul canale YouTube Federgolf.

 

 

Jacopo Vecchi Fossa è al quinto posto con 65 (-5) colpi dopo il giro iniziale del Villaverde Open, torneo dell’Alps Tour, inserito anche nel calendario dell’Italian Pro Tour, il circuito delle gare nazionali e internazionali che si svolgono in Italia. Sull’impegnativo percorso del Golf Club Udine (par 70) è al vertice con 62 (-8) il francese Antoine Rozner davanti al connazionale Gregoire Schoeb (63, -7), al neozelandese Shaun Jones e all’olandese Max Albertus (64, -6). Tra i concorrenti al sesto posto con 66 (-4) Andrea Rota e Niccolò Quintarelli e nota di merito per i dilettanti Riccardo Bregoli, Alessandro Stucchi e Alberto Castagnara, che hanno tenuto un ottimo passo e occupano la 13ª piazza con 67 (-3) colpi insieme a Leonardo Sbarigia e a Stefano Pitoni, tre successi lo scorso anno nel circuito. In buona classifica anche Luca D’Andreamatteo, 30° con 68 (-2).

Il Villaverde Open si gioca sulla distanza di 54 buche. Domani, dopo 36, il taglio lascerà in gara i primi 40 classificati e i pari merito al 40° posto. Nel giro finale i professionisti di contenderanno il montepremi di 40.000 euro dei quali 5.800 spetteranno al vincitore.

I protagonisti – Antoine Rozner, neoprofessionista 23enne e miglior dilettante francese lo scorso anno, ha realizzato otto birdie, senza bogey: "Ho iniziato dalla buca 10 e nella prima parte ho incontrato difficoltà. Ho messo a segno un solo birdie e ho salvato qualche par importante, poi nel rientro ho cambiato marcia ed è stato un finale di grande soffisfazione e di ottimo gioco. Ho avuto un bel feeling con il putter e questa è stata la carta vincente".

Jacopo Vecchi Fossa, 23enne nativo di Reggio Emilia passato di categoria a ottobre, ha già fornito belle prove nei pochi mesi da pro. Ha spiegato così la sua prova: "Sono partito forte con cinque birdie sulle prime otto buche, poi ho un po’ rallentato nella parte centrale, ma ho recuperato bene nel finale e ho concluso imbucando un approccio per l’ultimo birdie di giornata. Sto imparando a gestirmi anche nei momenti difficili e in tal modo sono riuscito a riprendere il controllo della situazione. Per ottenere score bassi occorre non uscire dai fairway, perché è fondamentale poter tirare da posizione favorevole ai green, che sono piccoli, per procurarsi occasioni di birdie". Per lui sette birdie e due bogey.

Ingresso gratuito - Per tutta la durata della manifestazione l’ingresso per il pubblico è gratuito. Il secondo giro comincerà domani alle ore 7,30, con ultima partenza alle ore 14,31 e conclusione prevista attorno alle ore 19.

Il percorso - Le 18 impegnative ma divertenti buche del campo, disegnate dagli architetti John Harris e Marco Croze e dall'agronomo Fulvio Bani, si snodano in uno splendido contesto paesaggistico seguendo la morfologia dei colli, tra querce e alberi secolari, con un manto erboso curatissimo. Negli ultimi anni sono state soggette a importanti interventi, che ne hanno ulteriormente elevato lo standard già di caratura internazionale. Il circolo partecipa al programma "Impegnati nel verde" e ha ricevuto la certificazione GEO. Unanime il consenso dei giocatori per la qualità e per l’ottima preparazione del tracciato.

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IPT: scatta il Villaverde Open a GC Udine

Inizia sul percorso del Golf Club Udine il Villaverde Open (8-10 giugno). Il torneo dell’Alps Tour, inserito anche nel calendario dell’Italian Pro Tour, il circuito delle gare nazionali e internazionali che si svolgono in Italia, ripropone il grande golf sul tracciato friulano, che poi dall’8 al 10 settembre ospiterà nuovamente il Senior Italian Open, dopo la felice esperienza e il grande successo ottenuto nello scorso ottobre.

L’evento è stato anticipato dalla Villaverde Open Pro Am dove ai primi quattro posti sono terminati team guidati da pro francesi. Ha vinto con "meno 38" la squadra di Julien Brun con i dilettanti Piergiorgio Lazzaroni, Niccolò Plazzotta e Leonardo Filippo Plazzotta seguita con "-33" da quella di Thomas Perrot con Pietro Fonda, Stenio Di Giusto e Cristina D’Andrea. Al terzo posto con "-29" la formazione di Leo Lespinasse con Marko Prekic, Luciano Roveredo e Alioscia Tanzi, quindi con lo stesso score Raphael Marguery con Rodolfo Cappellazzo, Silvano Favaro e Roberto Roversi. In quinta posizione la compagine di Alessandro Grammatica con Mauro Lorenzi, Stanislao Spinelli Barrile e Cristina Coslovich (-28). Adottata  la divertente formula "Tour Scramble - net aggregate team score in relation to par" and "Use your pro" in cui hanno fatto classifica birdie ed eagle.

I protagonisti  – Via dunque al torneo che si preannuncia ad alto contenuto tecnico e agonistico per la qualità della partecipazione, essendo presenti quasi tutti i migliori elementi dell’Alps Tour. C’è però molta fiducia in chiave azzurra, poiché sono molti i giocatori di casa nostra, tra i 47 in campo, che hanno le potenzialità per emergere a iniziare da Alessandro Grammatica, reduce dal secondo posto nell’Open de Saint François, in Guadalupa, dove è stato superato nello spareggio da Thomas Elissalde. Ricordiamo anche Stefano Pitoni, lo scorso anno tre volte a segno nel circuito, Joon Kim,  Niccolò Quintarelli, Andrea Rota, Aron Zemmer, Michele Cea, Corrado De Stefani, Leonardo Motta, Nunzio Lombardi e il neopro Jacopo Vecchi Fossa, per citarne alcuni.

Tra gli stranieri da seguire i francesi Ugo Coussaud, leader della money list, Thomas Elissalde e Julien Brun insieme all’olandese Lars Van Meijel, ossia quattro vincitori stagionali e tutti in ottima condizione, ma tra i favoriti vanno compresi anche i transalpini Jean-Baptiste Gonnet, Robin Roussel, Raphael Marguery, Antoine Rozner e Xavier Poncelet, il sorprendente dilettante spagnolo Adria Arnaus, l’austriaco Uli Weinhandl e l’inglese Liam Harper.

Al Villaverde Open prendono parte 134 concorrenti provenienti da tredici nazioni. Si gioca sulla distanza di 54 buche con taglio dopo 36 che lascerà in gara i primi 40 classificati e i pari merito al 40° posto. Il montepremi è di 40.000 euro dei quali 5.800 spetteranno al vincitore.

Ingresso gratuito - Per tutta la durata della manifestazione l’ingresso per il pubblico è gratuito. Il primo giro comincerà domani alle ore 7,30, con ultima partenza alle ore 14,20 e conclusione prevista attorno alle ore 19.

Un percorso di qualità - Le 18 impegnative ma divertenti buche del campo, disegnate dagli architetti John Harris e Marco Croze e dall'agronomo Fulvio Bani, si snodano in uno splendido contesto paesaggistico seguendo la morfologia dei colli, tra querce e alberi secolari, con un manto erboso curatissimo. Negli ultimi anni sono state soggette a importanti interventi, che ne hanno ulteriormente elevato lo standard già di caratura internazionale. Il circolo partecipa al programma "Impegnati nel verde" e ha ricevuto la certificazione GEO.

Solidarietà - La Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus è il Charity Partner dell’Italian Pro Tour e dell’Open d’Italia per il 2017 e sosterrà il Comitato Organizzatore nella raccolta di fondi attraverso iniziative ad hoc durante le manifestazioni in calendario. Presieduta da Allegra Agnelli, la Fondazione è stata costituita per offrire un contributo significativo alla sconfitta del cancro attraverso la realizzazione in Piemonte di un centro oncologico.

Web e social network - News e informazioni sul torneo sono consultabili dal sito

www.italianprotour.com. Inoltre, sui profili social Italian Pro Tour e Federazione Italiana Golf di Facebook, Twitter e Instagram saranno pubblicati foto e video con interviste, curiosità e highlights, quest’ultimi visibili anche sul canale YouTube Federgolf.

 

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IPT: Villaverde Open Pro Am per iniziare

L’Italian Pro Tour riprende il suo cammino con il Villaverde Open. Inserito nel calendario dell’Alps Tour, avrà luogo sul percorso del Golf Club Udine a Fagagna (UD) da giovedì 8 giugno a sabato 10, anticipato dalla Villaverde Open Pro Am mercoledì 7 giugno. Sarà il primo dei due eventi che riporteranno il grande golf internazionale sul tracciato friulano, che poi dall’8 al 10 settembre ospiterà nuovamente il Senior Italian Open, dopo la felice esperienza e il grande successo ottenuto nello scorso ottobre.

La Pro Am - Prologo con la Villaverde Open Pro Am, dove competeranno 20 squadre composte da un professionista e da tre dilettanti. Si gioca sulla distanza di 18 buche con la divertente formula "Tour Scramble - net aggregate team score in relation to par" and "Use your pro". Partenza shotgun (ossia tutte le compagini insieme dai diversi tee del campo) alle ore 12. Un’occasione per poter seguire alcuni dei  professionisti, che poi daranno vita alla gara, impegnati nel mettere a punto la loro condizione di forma.

Field di qualità - Il torneo si preannuncia di alta qualità tecnica avendo richiamato i migliori protagonisti dell’Alps Tour, compresi nove giocatori tra i primi dieci dell’ordine di merito e quattro dei sei vincitori stagionali. Sono andati a segno i francesi Ugo Coussaud, leader della money list, Thomas Elissalde e Julien Brun e l’olandese Lars Van Meijel, che si lasciano preferire nelle previsioni della vigilia, ma saranno da seguire anche gli altri nella top ten dei guadagni, ossia i transalpini Jean-Baptiste Gonnet, Robin Roussel e Xavier Poncelet, il sorprendente dilettante spagnolo Adria Arnaus, secondo, e in particolare Alessandro Grammatica. Il sanremese, che occupa il settimo posto nella lista, è reduce da un’ottima prova nell’Open de Saint François, in Guadalupa, dove è stato superato nello spareggio da Elissalde. Tra gli altri 48 italiani in campo hanno buone prospettive Stefano Pitoni, Niccolò Quintarelli, Joon Kim, Andrea Rota, Aron Zemmer e il neopro Jacopo Vecchi Fossa.

La formula - Il Villaverde Open si svolge sulla distanza di 54 buche con taglio dopo 36 che lascerà in gara i primi 40 classificati e i pari merito al 40° posto. Vi prendono parte 138 concorrenti provenienti da 12 nazioni. Il montepremi è di 40.000 euro dei quali 5.800 spetteranno al vincitore.

Ingresso gratuito - Per tutta la durata della manifestazione, Pro Am compresa, l’ingresso per il pubblico sarà gratuito.

Il percorso - Il tracciato del GC Udine è legato all’elegante Villaverde Hotel & Resort – Wellness Spa & Golf. Progettato dall’architetto Alessio Princic, il Resort si sviluppa su quattro piani di architettura contemporanea, location unica e ideale per una innovativa e completa offerta turistica e sportiva. Le 18 impegnative ma divertenti buche del campo, disegnate dagli architetti John Harris e Marco Croze e dall'agronomo Fulvio Bani, si snodano in uno splendido contesto paesaggistico seguendo la morfologia dei colli, tra querce e alberi secolari, con un manto erboso curatissimo. Negli ultimi anni sono state soggette a importanti interventi, che ne hanno ulteriormente elevato lo standard già di caratura internazionale. Il circolo partecipa al programma "Impegnati nel verde" e ha ricevuto la certificazione GEO.

Solidarietà - La Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus è il Charity Partner dell’Italian Pro Tour e dell’Open d’Italia per il 2017 e sosterrà il Comitato Organizzatore nella raccolta di fondi attraverso iniziative ad hoc durante le manifestazioni in calendario. Presieduta da Allegra Agnelli, la Fondazione è stata costituita per offrire un contributo significativo alla sconfitta del cancro attraverso la realizzazione in Piemonte di un centro oncologico.

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Symetra: Barbieri esce al taglio

L’australiana HannaH Green (135 - 67 68, -7), una delle più forti giocatrici del circuito, ha sorpassato la filippina Mia Piccio (136, -6) nel secondo turno del Fuccillo Kia Classic, torneo del Symetra Tour - il secondo circuito femminile statunitense - che si disputa sul percorso del Capital Hills (par 71), ad Albany nello stato di New York. Non ha superato il taglio, caduto a 146 (+4) Alice Barbieri, 137ª con 156 (77 79, +14), unica italiana in gara.

Saranno in corsa per il successo nel giro finale, in una classifica che si è allungata, anche Kendall Dye, terza con 137 (-5), la cinese Yu Liu, quarta con 138 (-4), e il gruppetto al quinto posto con 139 (-3) composto da Erynne Lee, Kim Welch, Jane Rah, Daniela Iacobelli e dalla danese Nanna Koerstz Madsen, che in questa stagione ha firmato il suo primo titolo nel circuito (Symetra Classic). Il montepremi è di 125.000 euro.

 

PRIMO GIRO - La filippina Mia Piccio è in vetta con 66 (-5) colpi al Fuccillo Kia Classic, torneo del Symetra Tour - il secondo circuito femminile statunitense - che si disputa sul percorso del Capital Hills (par 71), ad Albany nello stato di New York e dove Alice Barbieri, unica italiana in gara, è al 127° posto con 77 (+6).

La leader è seguita con 67 (-4) da Nannette Hill, dalla canadese Elizabeth Tong e dall’australiana Hannah Green e con 68 (-3) dalla danese Nanna Koerstz Madsen, che in questa stagione ha firmato il suo primo titolo nel circuito (Symetra Classic).

In una giornata in cui il vento ha raggiunto le 20 miglia orarie e in cui solo 28 giocatrici su 144 hanno realizzato uno score sotto par, Mia Piccio ha segnato cinque birdie e un bogey. Per Alice Barbieri un birdie, tre bogey e due doppi bogey. Il montepremi è di 125.000 euro.

LA VIGILIA - Alice Barbieri sarà l’unica italiana presente nel Fuccillo Kia Classic (2-4 giugno, 54 buche), torneo del Symetra Tour -  il secondo circuito femminile statunitense - che avrà luogo sul percorso del Capital Hills, ad Albany nello stato di New York.

Nuovamente in campo la paraguaiana Julieta Granada, in cerca di riscatto dopo qualche anno di declino seguito alla partenza folgorante sul LPGA Tour, e saranno della partita anche la francese Celine Boutier, la tedesca Isi Gabsa,  Daniela Iacobelli, Katie Kempter, Kristy McPherson, Jean Reynold e la canadese Anne-Catherine Tanguay. Il montepremi è di 125.000 euro.

La classifica

 

 

 

 

 

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Primo piano

  • Il ritorno al successo
    di Paratore: “Bisogna
    crederci, sempre”
    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

    Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.

    (Cliccare sul titolo per continuare a leggere)

Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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