Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

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LPGA: Giulia Molinaro al 16°° posto

Giulia Molinaro, 16ª con 276 (70 69 68 69, -12) colpi, ha ottenuto nel Volvik Championship (LPGA Tour)  il buon risultato che cercava da inizio stagione al termine di una prova tonica, con bel gioco e grande regolarità tradotta nell’escursione di appena due colpi tra i quattro score. E in tal modo è risalita nella money list fino al 96° posto, a un passo dalla zona che conferma la presenza nel tour 2018.

Sul percorso del Travis Pointe CC (par 72), ad Ann Arbor nel Michigan, ha vinto con 269 (68 67 66 68, -19) colpi la cinese Shanshan Feng  precedendo due ostiche avversarie quali l’australiana Minjee Lee e la coreana Sung Hyun Park (270, -18), che non hanno mollato fino all’ultimo putt.

In quarta posizione con 271 (-17) Lizette Salas e la coreana Jeong Eun Lee e in sesta con 272 (-16) la norvegese Suzann Pettersen e la thailandese Moriya Jutanugarn, sorella di Ariya, numero tre mondiale prima della gara, che ha perso preziose posizioni nel finale (21ª con 277, -11, alla pari con la canadese Brooke M. Henderson) e ha fallito l’attacco alla leadership nel Rolex ranking della neozelandese Lydia Ko, che aveva lasciato la porta aperta disertando il torneo. Stacy Lewis ha concluso con lo stesso punteggio della Molinaro e sono terminate in bassa classifica la coreana So Yeon Ryu, 56ª con 285 (-3), che aveva maggiori possibilità della Jutanugarn di indossare la corona mondiale, e Lexi Thompson, 65ª con 287 (-1).

Shanshan Feng, 28enne di Guangzhou, che ha iniziato la sua carriera nel LPGA Tour vincendo un major, ha portato a sette i titoli acquisiti nel circuito a cui si aggiungono cinque successi nel Japan Tour e sette nel Ladies European Tour. A tre buche dal termine aveva un vantaggio praticamente incolmabile dopo sei birdie, ma ha rischiato molto con due bogey (68, -4). Per lei un assegno di 195.000 dollari su un montepremi di 1.300.000 dollari.

Giulia Molinaro, come detto, ha effettuato una gara molto regolare e ha concluso con 69 (-3) colpi, ma con il piccolo rammarico di aver perso un posto tra le top ten per i tre bogey nelle ultime quattro buche dopo sei birdie. Tutto sommato un dettaglio perché i 16.167 dollari di premio e soprattutto la regolarità espressa in campo sono giunti al momento giusto per rilanciarla nel tour e darle il morale che serviva.

 

TERZO GIRO - Giulia Molinaro si è portata da 25° al 15° posto con 207 (70 69 68, -9) colpi a un giro dal termine del Volvik Championship (LPGA Tour) che si sta disputando sul percorso del Travis Pointe CC (par 72) ad Ann Arbor nel Michigan.

Ha attaccato la cinese Shanshan Feng, nuova leader con 201 (68 67 66, -15), che ha allungato la classifica lasciando in lotta per il titolo con fondate speranze di recupero Lizette Salas, seconda con 202 (-14), la norvegese Suzann Pettersen, terza con 203 (-13), e le coreane Jeong Eun Lee e Sung Hyun Park, in vetta dopo due turni, quarte con 204 (-12). Più difficile un rientro di Stacy Lewis, Jennifer Song e dell’australiana Minjee Lee, seste con 205 (-11).

E’ continuata la corsa verso il trono mondiale della thailandese Ariya Jutanugarn, nona con 206 (-1), che ha rimontato dal 66° posto di partenza passando per il 16°. La numero tre del Rolex ranking ha solo 22 centesimi di punto di ritardo dalla neozelandese Lydia Ko, numero uno, a riposo questa settimana. Ha perso l’occasione la coreana So Yeon Ryu, numero, due che naviga in retrovia (53ª con 213, -3).

Shanshan Feng, 28enne di Guangzhou, ha iniziato la sua carriera nel LPGA Tour vincendo un major a cui poi ha aggiunto altri cinque titoli. Nel palmares anche cinque successi nel Japan Tour e sette nel Ladies European Tour. Ha girato in 66 (-6) colpi con sei birdie senza bgoey. Giulia Molinaro, che ha bisogno di un piazzamento in alta classifica per salire nella money list, si è espressa con cinque birdie e un bogey per il 68 (-4). Il montepremi è di 1.300.000 dollari.

SECONDO GIRO - Giulia Molinaro è risalita dal 40° al 25° posto con 139 (70 69, -5) colpi nel secondo giro del Volvik Championship (LPGA Tour) sul percorso del Travis Pointe CC (par 72) ad Ann Arbor nel Michigan dove ha preso il comando con 132 (67 65, -12) le 23enne coreana Sung Hyun Park, al primo anno di circuito. E’ seguita con 134 (-10) da due candidate al titolo, la norvegese Suzann Pettersen e l’australiana Minjee Lee, e con 135 (-9) da Lizette Salas, Cydney Clanton, Jennifer Song, dalla cinese Shanshan Feng e dall’australiana Sarah Jane Smith. Al decimo posto con 137 (-7) Stacy Lewis, in vetta dopo un turno, la canadese Brooke M. Henderson e la giapponese Haru Nomura.

Ha operato una vigorosa rimonta la thailandese Ariya Jutanugarn, numero tre mondiale, da 84ª a 16ª con 138 (-6), grazie a un 66 (-6), mettendosi in condizione di insidiare la leadership nel Rolex ranking della neozelandese Lydia Ko, da cui dista solo 22 centesimi di punto e che non partecipa alla gara. L’altra in grado di detronizzale la Ko, ossia la coreana So Yeon Ryu, numero due, è in grande affanno e ha superato il taglio con l’ultimo punteggio utile (68ª con 143, -1).

Sung Hyun Park ha realizzato otto birdie e un bogey per un 65 (-7), miglior score di giornata ottenuto anche da Lizette Salas. Giulia Molinaro ha segnato un parziale di 69 (-3) colpi con cinque birdie e due bogey. Il montepremi è di 1.300.000 dollari.

PRIMO GIRO - Giulia Molinaro ha iniziato al 40° posto con 70 (-2) colpi il Volvik Championship (LPGA Tour) sul percorso del Travis Pointe CC (par 72) ad Ann Arbor nel Michigan. Dopo un periodo di prestazioni sotto tono si è riproposta al comando con 65 (-7) Stacy Lewis, ex numero uno mondiale, che è affiancata dalla taiwanese Wei-Ling Hsu. In terza posizione con 66 (-6) Nelly Korda, in quarta con 67 (-5) Brittany Lincicome, le coreane Ilhee Lee e Sung Hyun Park, la norvegese Suzann Pettersen e l’australiana Sarah Jane Smith e in nona con 68 (-4) la cinese Shanshan Feng, la giapponese Haru Nomura, la coreana Na Yeon Choi e l’australiana Minjee Lee.

Si attendeva un deciso attacco della coreana So Yeon Ryu, numero due mondiale, e della thailandese Ariya Jutanugarn, numero, tre, che hanno l’occasione di sorpassare la neozelandese Lydia Ko, numero uno del Rolex ranking e assente nell’occasione, ma entrambe hanno concluso all’84° posto con 72 (par), insieme a Lexi Thompson, vincitrice domenica sorsa del Kingsmill Championship, e il trio rischia il taglio.

Stacy Lewis ha realizzato un eagle, sei birdie e un bogey e Wei-Ling Hsu ha prodotto lo stesso score con due eagle, quattro birdie e un bogey. Per Giulia Molinaro quattro bridie e due bogey. Il montepremi è di 1.300.000 dollari.

LA VIGILIA - Giulia Molinaro prende parte al Volvik Championship (25-28 maggio), torneo del LPGA Tour che avrò luogo al Travis Pointe CC ad Ann Arbor nel Michigan. E’ la settima gara stagionale dell’azzurra che fino a questo momento è andata a premio in tre occasioni, ma sempre in bassa classifica e quindi ha necessità di cambiare passo per salvaguardare l’anemica money list,

Non parteciperà alla gara la neozelandese Lydia Ko e in tal modo metterà a rischio la sua leadership mondiale. Infatti difficilmente potrà salvare il trono dall’attacco che le porteranno la coreana So Yeon Ryu, seconda nel Rolex ranking con 13 centesimi di ritardo, e la thailandese Ariya Jutanugarn, terza a 22 centesimi e campionessa uscente.

Saranno sul tee di partenza anche Lexi Thompson, decisa a dar seguito al successo di domenica scorsa nel Kingsmill Championship, Stacy Lewis, Paula Creamer, Michelle Wie, la spagnola Carlota Ciganda, la cinese Shanshan Feng, la canadese Brooke M. Henderson, le australiane Minjee Lee e Karrie Webb, la giapponese Haru Nomura e le coreane Na Yeon Choi e In Gee Chun. Il montepremi è di 1.300.000 dollari.

La classifica

 

 

 

 

 

Il transalpino Ugo Coussaud (209 - 67 76 66, -7) ha vinto l’Open Golf Clement Ader Paris (Alps Tour) sul percorso del Golf Clement Ader Paris (par 72)  nella capitale francese. Ha compiuto una bella impresa nel giro finale risalendo dalla sesta posizione e recuperando ben otto colpi al leader, il dilettante spagnolo Adria Arnaus (209 - 66 69 74), che ha agganciato nel finale e poi ha battuto dopo cinque buche di spareggio. Per lui un assegno di 6.525 euro su un montepremi di 45.000 euro e al bravo amateur una coppa d’argento.

Hanno concluso alle loro spalle l’austriaco Lukas Nemecz, terzo con 212 (-4), e i francesi Nicolas Tacher, quarto con 213 (-3), e Antoine Rozner, quinto con 214 (-2).

Il migliore tra gli italiani è stato Joon Kim, 13° con 218 (73 75 70, +2), e hanno realizzato un colpo in più Niccolò Quintarelli (72 75 72) e Michele Cea (74 70 75), 17.i con 219 (+3). Quindi al 32° posto Alessandro Grammatica con 223 (80 69 74, +7), al 37° Lorenzo Magini con 224 (73 76 75, +8), e al 42° Stefano Pitoni con 226 (77 71 78, +10). 

Sono usciti al taglio, caduto a 149, Gregory Molteni e Andrea Saracino, 54° con 151 (+7), Corrado De Stefani, 72° con 153 (+9), Nunzio Lombardi, 81° con 154 (+10), Cristiano Terragni e Carlo Casalegno, 98.i con 156 (+12), Michele Ortolani, 103° con 157 (+13), e Andrea Cavallaro, 130° con 165 (+21).

SECONDO GIRO - Lo spagnolo Adria Arnaus ha mantenuto con 135 (66 69, -9) colpi la leadership nell’Open Golf Clement Ader Paris (Alps Tour) che termina sul percorso del Golf Clement Ader Paris (par 72)  nella capitale francese. L’iberico ha buone probabilità di impossessarsi del titolo con i sei colpi di margine che vanta nei riguardi dell’austriaco Lukas Nemecz e del belga Kevin Hesbois (141, -3) e con i sette sui francesi Antoine Rozner e Thomas Grava (142, -2)..

Il miglior score degli italiani lo ha realizzato Michele Cea, 11° con 144 (74 70, par), e sono rimasti in gara Niccolò Quintarelli, 24° con 147 (72 75, +3), Joon Kim (73 75) e Stefano Pitoni (77 71), 33.i con 148 (+4), Alessandro Grammatica (80 69) e Lorenzo Magini (73 76), 39..i con 149 (+5).

Sono usciti al taglio, caduto a 149, Gregory Molteni e Andrea Saracino, 54° con 151 (+7), Corrado De Stefani, 72° con 153 (+9), Nunzio Lombardi, 81° con 154 (+10), Cristiano Terragni e Carlo Casalegno, 98.i con 156 (+12), Michele Ortolani, 103° con 157 (+13), e Andrea Cavallaro, 130° con 165 (+21). Il montepremi è di 45.000 euro.

PRIMO GIRO - Lo spagnolo Adria Arnaus ha preso il comando con 66 (-6) colpi nell’Open Golf Clement Ader Paris (Alps Tour) in svolgimento sul percorso del Golf Clement Ader Paris (par 72)  nella capitale francese. Lo seguono il francese Ugo Coussaud (67, -5) e l’altro iberico David Morago (69, -3). In quarta posizione con 70 (-2) gli austriaci Markus Habeler e Lukas Nemecz, l’inglese Liam Harper e il transalpino Antoine Rozner.

Della nutrita pattuglia italiana sono al 15° posto con 72 (par) Niccolò Quintarelli e Gregory Molteni, al 24° con 73 (-1) Corrado De Stefani, Joon Kim, Lorenzo Magini e Michele Ortolani, e al 32° con 74 (+2) Michele Cea. Rischiano di non andare a premio Carlo Casalegno 56° con 76 (+4), Stefano Pitoni, 67° con 77 (+5), Nunzio Lombardi, 81° con 78 (+6), Andrea Saracino, Andrea Cavallaro e Alessandro Grammatica, 104.i con 80 (+8), e Cristiano Terragni, 119° con 82 (+10). Il montepremi è di 45.000 euro.

LA VIGILIA - Sempre nutrita la partecipazione italiana ai tornei dell’Alps Tour. Saranno infatti 14 i giocatori di casa nostra impegnati nell’Open Golf Clement Ader Paris (25-27 maggio, 54 buche) sul percorso del Golf Clement Ader Paris nella capitale francese: Carlo Casalegno, Andrea Cavallaro, Michele Cea, Corrado De Stefani, Alessandro Grammatica, Joon Kim, Nunzio Lombardi, Lorenzo Magini, Gregory Molteni, Michele Ortolani, Stefano Pitoni, Niccolò Quintarelli, Andrea Saracino e Cristiano Terragni.

Nel field meritano attenzione i transalpini Romain Bechu, Baptiste Chapellan, Ugo Coussaud, Thomas Elissalde e Leo Lespinasse, gli spagnoli David Borda, Jesus Legarrea e Gerard Piris, l’inglese Liam Harper, l’austriaco Lukas Nemec, vincitore del precedente Gosser Open, l’olandese Lars Van Meijel e lo svizzero Marc Dobias. Il montepremi è di 45.000 euro. La classifica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Challenge: Vecchi Fossa 18°, vince Suri

Lo statunitense Julian Suri (265 - 67 65 63 70, -23) ha vinto il D+D REAL Czech Challenge (Challenge Tour) superando di due colpi il finlandese Tapio Pulkkanen (267, -21) con il quale praticamente ha portato avanti un duello sin dalle battute iniziali.

Ha ottenuto un buon 16° posto con 278 (71 67 69 71, -10) Jacopo Vecchi Fossa e sono andati a premio anche Aron Zemmer, 47° con 283 (71 64 73 75, -5), e Filippo Bergamaschi, 52° con 284 (68 72 75 69, -4).

Ha concluso al terzo posto con 271 (-17) il gallese Oliver Farr, quindi al quarto con 273 (-15) lo spagnolo Scott Fernandez e al quinto con 274 (-14) il belga Christopher Mivis, il nordirlandese Michael Hoey e il francese Thomas Linard.

Sono usciti al taglio Andrea Pavan (70 72) ed Enrico Di Nitto (69 73), 65.i con 142 (-2), fuori per un colpo, Leonardo Sbarigia, 102° con 143 (72 73, +1), Guido Migliozzi, 119° con 146 (76 70, +2), Federico Maccario, 131° con 148 (73 75, +4), e Nicolò Ravano, 133° con 149 (74 75, +5). Non hanno preso parte alla gara Marco Crespi e Francesco Laporta, che erano tra gli iscritti. Al vincitore è andato un assegno di 28.800 euro su un montepremi di 180.000 euro.

 

TERZO GIRO - Jacopo Vecchi Fossa, 12° con 207 (71 67 69, -9) colpi, ha guadagnato otto posizioni nel D+D REAL Czech Challenge (Challenge Tour) che termina sul percorso del Golf & Spa Kunětická Hora (par 72), a Dříteč nella Repubblica Ceca. Ha tenuto Aron Zemmer, 19° con 208 (71 64 73, -8), e ha perso altro terreno Filippo Bergamaschi, 60° con 215 (68 72 75, -1).

E’ rimasto da solo al comando con 195 (67 65 63, -21) lo statunitense Julian Suri, che ha distanziato di tre colpi il finlandese Tapio Pulkkanen (198, -18) con il quale era in vetta dopo 36 buche. Al terzo posto con 203 (-13), e molto probabilmente fuori dalla corsa al titolo, l’inglese Oliver Farr, al quarto con 204 (-12) lo scozzese Peter Whiteford, il francese Thomas Linard e lo spagnolo Scott Fernandez e al settimo con 205 (-11) il nordirlandese Michael Hoey.

Sono usciti al taglio Andrea Pavan (70 72) ed Enrico Di Nitto (69 73), 65.i con 142 (-2), fuori per un colpo, Leonardo Sbarigia, 102° con 143 (72 73, +1), Guido Migliozzi, 119° con 146 (76 70, +2), Federico Maccario, 131° con 148 (73 75, +4), e Nicolò Ravano, 133° con 149 (74 75, +5). Non hanno preso parte alla gara Marco Crespi e Francesco Laporta, che erano tra gli iscritti. Il montepremi è di 180.000 euro.

SECONDO GIRO - Aron Zemmer è volato dal 49° al settimo posto con 135 (71 64, -9) colpi nel D+D REAL Czech Challenge (Challenge Tour) in svolgimento  sul percorso del Golf & Spa Kunětická Hora (par 72), a Dříteč nella Repubblica Ceca. In recupero anche Jacopo Vecchi Fossa, da 49° a 20° con 138 (71 67, -) ed è sceso dalla sesta alla 39ª posizione Filippo Bergamaschi con 140 (68 72, -4).

Guidano la graduatoria con 132 (-12) il finlandese Tapio Pulkkanen (67 65) e lo statunitense Julian Suri (67 65), ma sono a ridosso lo spagnolo Scott Fernandez (133, -11), il francese Thomas Linard, l’irlandese Gary Hurley e l’inglese Liam Robinson (134, -10).

Non hanno superato il taglio Andrea Pavan (70 72) ed Enrico Di Nitto (69 73), 65.i con 142 (-2), fuori per un colpo, Leonardo Sbarigia, 102° con 143 (72 73, +1), Guido Migliozzi, 119° con 146 (76 70, +2), Federico Maccario, 131° con 148 (73 75, +4), e Nicolò Ravano, 133° con 149 (74 75, +5). Non hanno preso parte alla gara Marco Crespi e Francesco Laporta, che erano tra gli iscritti. Il montepremi è di 180.000 euro.

PRIMO GIRO - Filippo Bergamaschi è al sesto posto con 68 (-4) colpi nel D+D REAL Czech Challenge (Challenge Tour) iniziato sul percorso del Golf & Spa Kunětická Hora (par 72), a Dříteč nella Repubblica Ceca. Lo precedono lo svedese Oscar Lengden, leader con 64 (-8), il francese Thomas Linard, secondo con 65 (-7),  il finlandese Tapio Pulkkanen, l’inglese Liam Robinson e lo statunitense Julian Suri, terzi con 67 (-5).

Sono in buona posizione Enrico Di Nitto, 17° con 69 (-3), e Andrea Pavan. 27° con 70 (-2), e si trovano subito dietro Aron Zemmer e Jacopo Vecchi Fossa, 49.i con 71 (-1).  Sono oltre la linea del taglio Leonardo Sbarigia, 70° con 72 (par), Federico Maccario, 89° con 73 (+1), Nicolò Ravano, 107° con 74 (+2), e Guido Migliozzi, 132° con 76 (+4). Non hanno preso parte alla gara Marco Crespi e Francesco Laporta, che erano tra gli iscritti. Il montepremi è di 180.000 euro.

LA VIGILIA - Marco Crespi, Francesco Laporta, Enrico Di Nitto, Andrea Pavan, Nicolò Ravano, Leonardo Sbarigia, Jacopo Vecchi Fossa, Aron Zemmer, Guido Migliozzi, Federico Maccario e Filippo Bergamaschi scendono in campo nel D+D REAL Czech Challenge  (Challenge Tour) in programma al Golf & Spa Kunětická Hora, a Dříteč nella Repubblica Ceca.

Tra i possibili protagonisti, oltre a buona parte degli azzurri, gli inglesi Aaron Rai, vincitore domenica scorsa del match play in Spagna, Matthew Baldwin e Ryan Evans, l’irlandese Gavin Moynihan, lo spagnolo Alvaro Velasco, il tedesco Julian Kunzenbacher, lo svedese Björn Åkesson, il gallese Rhys Davies, l’australiano Daniel Gaunt e lo statunitense Brinson Paolini. Il montepremi è di 180.000 euro.

La classifica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Francesco Molinari, secondo con 279 (67 70 74 68, -9) colpi, è stato ancora una volta autore di una grande prova, ma nel BMW PGA Championship non ha potuto nulla contro il fantastico finale dello svedese Alex Noren che con un 62 (-10) e lo score di 277 (68 75 72 62, -11) è risalito dal 21° posto divenendo il primo svedese a imporsi nel torneo fiore all’occhiello dell’European Tour.

Sul West Course (par 72) del Wentworth Club a Virginia Water, in Inghilterra, nella prima delle otto gare delle Rolex Series si è ottimamente comportato Nino Bertasio, 14° con 284 (68 73 73 70, --4), che in tal modo ha dato una scossa alla sua stagione e alla money list, e tonico finale di Matteo Manassero, 30° con 287 (73 71 75 68, -1).

Alex Noren, alla vigilia della gara numero 13 mondiale, dopo aver effettuato il suo capolavoro con un eagle e otto birdie e aver fissato l’asticella a "meno 11", è stato per oltre due ore in club house attendendo di poter festeggiare la sua nona vittoria nel circuito, mentre gli avversari diretti si defilavano sul percorso reso ancor più difficile da un po’ di pioggia.

Francesco Molinari ha perso subito terreno, segnando per la quarta volta di fila n bogey in partenza e scivolando attorno alla decima posizione, poi è iniziata la sua rimonta che gli ha permesso con cinque birdie, di cui gli ultimi due sui par cinque conclusivi, di rimontare con sicurezza fino a lasciarsi dietro proprio in extremis lo svedese Henrik Stenson, numero cinque del world ranking, il belga Nicolas Colsaerts e il giapponese Hideto Tanihara, terzi con 280 (-8). Al sesto posto con 281 (-7) l’inglese Graeme Storm, l’irlandese Shane Lowry e l’australiano Andrew Dodt, leader dopo tre giri e tradito dal nervosismo e da un 73 (+1).

Ha recuperato l’inglese Justin Rose, 12° con 283 (-5), e sono mancati alle attese i suoi connazionali Ian Poulter, 40° con 288 (par), Chris Wood, campione uscente, 49° con 290 (+2), e Danny Willett, 58° con 294 (+6).

Nino Bertasio è stato sempre a ridosso dei top ten, palesando molta padronanza del gioco, grinta e decisione nei momenti difficili, costretto anche a recuperi che non erano affatto agevoli. Nel giro finale alla 14ª buca era tra i primi dieci, grazie a cinque birdie e a un bogey, poi un doppio bogey (70, -2) lo ha fatto tornare indietro, ma come detto, è stata una prestazione che avrà sicuramente benefici effetti sul suo morale e sul prosieguo della stagione.

Quanto mai generoso Matteo Manassero, che su questo tracciato ha vissuto momenti indimenticabili, secondo italiano a vince a Wentworth (2013) dopo Costantino Rocca (1996). Pur tra alti e bassi di rendimento ha lasciato la bassa classifica risalendola di 16 gradini con un 68 (-4) e terminando con la sequenza birdie-eagle dopo  quattro birdie e tre bogey precedenti. Sono usciti al taglio Edoardo Molinari, 116° con 151 (77 74, +7), e Renato Paratore, 137° con 154 (75 79, +10).

 

TERZO GIRO - Francesco Molinari. al terzo posto con 211 (67 70 74, -5), ha ceduto il comando, ma correrà per il titolo nel giro finale del BMW PGA Championship, il prestigioso torneo dell’European Tour, equiparato quasi a un major e primo degli otto eventi delle Rolex Series, che si conclude sul West Course (par 72) del Wentworth Club a Virginia Water, in Inghilterra. Il torinese ha tre colpi di ritardo dall’australiano Andrew Dodt, leader un po’ a sorpresa con 208 (70 70 68, -8), rinvenuto  dal decimo posto con un 68 (-4) secondo score di giornata.

Sta disputando una bella gara in alta classifica Nino Bertasio, 16° con 214 (68 73 73, -2), e sta lottando generosamente Matteo Manassero, 47° con 219 (73 71 75, +3), tra alti e bassi.

Dodt precede di misura il sudafricano Branden Grace (209, -7), mentre Lee Westwood affianca Molinari. Al quinto posto con 212 (-4) lo svedese Henrik Stenson, numero cinque mondiale e il più in alto nel ranking, l’irlandese Shane Lowry e il giapponese Hideto Tanihara. Tra i numerosi concorrenti all’ottavo con 213 (-3) l’inglese Tyrrell Hatton e il thailandese Kiradech Aphibarnrat.

Dopo un buon inizio di torneo ha un po’ ceduto lo svedese Alex Noren, 21° con 215 (-1), ha rimontato invece l’inglese Justin Rose, campione olimpico, da 52° a 28° con 216 (par), e sono rimaste inespresse le ambizioni degli altri inglesi Ian Poulter, 40° con 218 (+2), Chris Wood, campione uscente, stesso score di Manassero, e Danny Willett, 61° con 221 (+5).

Andrew Dodt, 31enne di Gatton con due titoli nel circuito, l’ultimo nel 2015, e uno nel tour di casa, ha girato, come detto, in 68 con cinque birdie che sono seguiti a un bogey dopo quattro buche.

Gli azzurri - In una giornata dalle condizioni difficili per il vento Francesco Molinari, sempre sostenuto dal pubblico, ha avuto parecchie difficoltà sul green e anche nel gioco lungo non è stato impeccabile. Per la terza volta consecutiva ha iniziato con un bogey, ma al contrario  delle altre due giornate non ha trovato adeguate contromisure ed è stato costretto più a difendersi che ad attaccare. Ha avuto, comunque, l’accortezza di limitare al minimo i danni, pur non potendo evitare altri due bogey prima di realizzare l’unico birdie di giornata alla 17ª buca (74, +2).

"Penso di essermi battuto bene - ha detto l’azzurro - specialmente sulle prime nove buche. Alla 11 e alla 12 dire che sono stato sfortunato è il minimo. Ho comunque combattuto duramente fino alla fine. Non sono troppo lontano dal leader, quindi domani posso giocarmela. Nelle condizioni meteo odierne era difficile cogliere i fairway e in questi casi bisogna trovare delle alternative. Io mi sono creato alcune opportunità, ma evidentemente non sufficienti per ottenere uno score sotto par".

Nino Bertasio ha difeso con grande grinta la sua posizione a ridosso dei top ten, che ha la possibilità di agganciare. E’ andato subito due colpi sopra par con altrettanti bogey, ma con pazienza è riuscito a recuperarne uno sul resto del tracciato con tre birdie a fronte di altri due bogey (73, +1). Anche Matteo Manassero ha incontrato due bogey appena partito, che sono divenuti cinque quando è giunto sulla 16ª buca. Ha avuto il merito di non disunirsi e sugli ultimi due par 5 ha reso meno pesante il passivo con due birdie (75, +3) evitando la bassa graduatoria. Sono usciti al taglio Edoardo Molinari, 116° con 151 (77 74, +7), e Renato Paratore, 137° con 154 (75 79, +10). Il montepremi è di sette milioni di dollari.

SECONDO GIRO - Francesco Molinari (137 - 67 70, -7), con una prova d’autore, è salito in vetta al BMW PGA Championship, il prestigioso torneo dell’European Tour, equiparato quasi a un major e primo degli otto eventi delle Rolex Series, che si sta svolgendo sul West Course (par 72) del Wentworth Club a Virginia Water, in Inghilterra.

Il torinese ha la compagnia dello scozzese Scott Jamieson (67 70) e del belga Thomas Pieters (68 69) e il trio precede di un colpo il tedesco Maximilian Kieffer (138, -4) e di due gli svedesi Henrik Stenson, numero cinque mondiale, e Johan Carlsson, l’inglese Lee Westwood, il sudafricano Branden Grace e il coreano Byeong Hun An (139, -5).

Belle prestazioni anche degli altri due azzurri Nino Bertasio, 14° con 141 (68 73, -3), che ha saputo mantenersi in alta classifica, e di Matteo Manassero, 31° con 144 (par), risalito dalla 61ª posizione, mentre sono usciti al taglio Edoardo Molinari, 116° con 151 (77 74, +7), e Renato Paratore, 137° con 154 (75 79, +10).

Navigano tra metà e bassa graduatoria lo svedese Alex Noren, 23° con 143 (-1), gli inglesi Danny Willett e Ian Poulter, 37.i con 145 (+1), e Chris Wood, campione in carica, e Justin Rose, 52.i con 146 (+2). Out il tedesco Martin Kaymer, 91° con 149 (+5).

Il pubblico per Francesco  - Francesco Molinari, che risiede a Londra, come già nel primo giro, ha avuto un significativo sostegno dal pubblico, per lo più straniero, che dimostra molto calore nei suoi riguardi. Sul West Course, piuttosto ostico e pieno di insidie, vento compreso, si trova particolarmente a suo agio tanto che dal 2013 è il giocatore che ha effettuato più giri sotto par di ogni altro concorrente, ben 12. Ha iniziato nuovamente perdendo un colpo sulle buche in uscita con la sequenza bogey-birdie-bogey, poi nella seconda parte del tracciato, con il vento che disturbava parecchio, non ha praticamente commesso errori. E’ tornato in par con un birdie alla 13ª e ha sfruttato a pieno i due par cinque finali con altrettanti birdie.

Da incorniciare il secondo colpo alla buca 18, a circa quattro metri dall’asta, ma la palla per l’eagle, che poteva dargli la leadership solitaria, si è fermata a cinque centimetri dal bersaglio (70, -2). Thomas Pieters ha girato in 69 (-3) colpi con quattro birdie e un bogey e Scott Jamieson non è stato un modello di regolarità, ma alla fine i conti gli sono tornati con sette birdie, tre bogey e un doppio bogey per il 70.

Gli altri azzurri - Nino Bertasio si è difeso con grande grinta. E’ stato costretto a inseguire sempre il par, ma ha limitato al minimo i danni di tre bogey grazie a due birdie (73, +1).  Matteo Manassero ha rimontato con un eagle, due birdie e tre bogey per il 71(-1). Edoardo Molinari ha lottato generosamente, ma il passivo iniziale troppo pesante e problemi da risolvere con il driver lo hanno messo fuori gioco. Renato Paratore, invece, è apparso un po’ scarico dopo la bella prestazione in Sicilia.

PRIMO GIRO - E’ iniziato al Wentworth Club di Virginia Water, in Inghilterra, il BMW PGA Championship dove il golf, come primo atto, ha voluto onorare le vittime dell’attentato di Manchester. I giocatori, che hanno tutti indossato un nastrino nero in segno di lutto, e il pubblico hanno osservato un minuto di silenzio con intensa commozione, che poi ha permeato tutta la giornata.

Sul West Course (par 72), nel primo degli otto eventi delle Rolex Series che caratterizzano il calendario dell’European Tour, c’è stato grande gioco al quale hanno contribuito Francesco Molinari, secondo con 67 (-6) colpi, e Nino Bertasio, quinto con 68 (-4), entrambi a ridosso del leader, lo svedese Johan Carlsson, autore di un gran 66 (-6) che ha destato un po’ di sorpresa anche se da qualche tempo sta esprimendosi bene. A metà classifica Matteo Manassero, 61° con 73 (+1),  e in bassa Renato Paratore, 99° con 75 (+5), ed Edoardo Molinari, 132° con 77 (+5).

Francesco Molinari è affiancato dal thailandese Kiradech Aphibarnrat e dallo scozzese Scott Jamieson, mentre Bertasio ha la compagnia di numerosi concorrenti tra i quali gli svedesi Henrik Stenson, numero cinque mondiale, e Alex Noren, il sudafricano Branden Grace e il belga Thomas Pieters. Ancora una buona prova, dopo la terza posizione nel Rocco Forte Open - Verdura, Sicily, del cinese Haotong Li, 14° con 69 (-3), e qualche sbavatura nel cammino dell’austriaco Bernd Wiesberger, 31° con 71 (-1), e degli inglesi Justin Rose, Danny Willett e Chris Wood, campione uscente, e del thailandese Thongchai Jaidee, 51.i con il 72 del par. Deludenti il tedesco Martin Kaymer e l’inglese Ian Poulter, 116.i con 76 (+4).

Johan Carlsson, 30enne di Gothenburg, è sul circuito dal 2014 dopo essere stato promosso dal Challenge Tour, in cui figura l’unico suo successo, e aver fatto gavetta nella Nordic League. La sua giornata di grazia è stata sottolineata da otto birdie, di cui cinque nella prima metà del tracciato, e da due bogey.

Francesco Molinari ha iniziato con un bogey, poi ha subito cambiato marcia e ha infilato sei birdie. Rispetto alla media dei pro dell’European Tour sembra avere un altro passo dovuto alla sua esperienza sul PGA Tour. Sicuro e concentrato Nino Bertasio. In vantaggio sul par con due birdie al giro di boa, lo ha poi incrementato sopperendo a due bogey con altri quattro birdie. Matteo Manassero è stato invece costretto a inseguire il par dopo il primo dei tre bogey all’ottava buca. Ha comunque parzialmente rimediato con due birdie, di cui prezioso quello sul green finale. Sono andati in altalena Renato Paratore, con tre birdie, quattro bogey e un doppio bogey, ed Edoardo Molinari con due birdie, cinque bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di sette milioni di dollari.

 

LA VIGILIA - E’ considerato quasi un major, ma probabilmente non lo diventerà mai, perché portare a cinque i tornei del grande slam, come è stato fatto per i tour femminili, è considerata un’eresia dagli organismi che governano il golf mondiale e poi perché avrebbe anche la forte concorrenza del The Players Championhsip statunitense. Un dettaglio, comunque, poiché il BMW PGA Championship, fiore all’occhiello nel calendario dell’European Tour, non perderà per questo appeal e importanza. La location, il Wentworth Club ricco di fascino e tradizione, sede dell’European Tour, il field che richiama buona parte dei migliori giocatori del mondo e non ultimo il montepremi di sette milioni di dollari che ne ha fatto la prima gara dell’anno tra le otto delle Rolex Series sono una garanzia, insieme alla lunga storia nata nel 1955 e scritta quasi esclusivamente da grandi protagonisti che non mancheranno anche in questa occasione.

GLI AZZURRI Il Wentworth Club (West Course), di Virginia Water in Inghilterra, ospiterà per la 34ª volta consecutiva il torneo (25-28 maggio), itinerante fino al 1983, con tanti campioni su tee di partenza, compresi alcuni ormai stabilmente nel circuito statunitense tra i quali Francesco Molinari, che disputerà la sua prima gara stagionale in Europa. Altri quattro gli azzurri in campo: Edoardo Molinari, vincitore del Trophée Hasssan II, Renato Paratore, reduce dalla bella prova nel Rocco Forte Open-Verdura, Sicily, Nino Bertasio e Matteo Manassero, il secondo italiano a vincere questo  prestigioso evento (2013) dopo Costantino Rocca (1996).

CHRIS WOOD CAMPIONE IN CARICA Difenderà il titolo l’inglese Chris Wood 66° nel world ranking, impresa ardua quando tra gli avversari ve ne sono dieci tra i primi 31 della graduatoria mondiale: lo svedese Henrik Stenson, numero 5, gli inglesi Justin Rose, numero 9 e campione olimpico, Tyrrell Hatton (16°), Danny Willett (22°) e Tommy Fleetwood (28°), l’altro svedese Alex Noren (13°), il belga Thomas Pieters (24°), il sudafricano Branden Grace (26°), l’austriaco Bernd Wiesberger (30°) e, naturalmente Francesco Molinari (31°), che sta disputando un’ottima stagione nel PGA Tour e che, tra i citati, è uno dei più in forma. Senza dimenticare altri elementi quali il tedesco Martin Kaymer, gli inglesi

Luke Donald e Ian Poulter, gli spagnoli Pablo Larrazabal e Alvaro Quiros, rigenerato dal successo nel Rocco Forte Open-Verdura, Sicily,  il coreano Byeong Hun An, il thailandese Thongchai Jaidee e il giovane cineseHaotong Li, terzo in Sicilia. A contribuire allo spettacolo l’irlandese Padraig Harrington e il sudafricano Ernie Els, forse non più vincenti, ma sempre da ammirare per le loro giocate. Assente importante il nordirlandese Rory McIrloy, che non ha ancora recuperato dalla frattura costale da stress che lo affligge da mesi.

Degli altri azzurri si attende una prova pari alle loro capacità. Edoardo Molinari è desideroso di recuperare il tempo perduto per gli infortuni, Matteo Manassero avrà stimoli particolari dai ricordi esaltanti del 2013 e Renato Paratore sta salendo in maniera sicura la scala dei valori. Nino Bertasio ha l’opportunità di riprendere il passo dello scorso anno in un avvenimento in cui non c’è bisogno di cercare motivazioni.

STAND FIG A WENTWORTH - La Federazione Italiana Golf è presente all’interno del Wentworth Club con uno stand per lanciare in ambito internazionale la "Road to Rome 2022", il percorso di avvicinamento alla Ryder Cup del 2022 che si giocherà a Roma presso il Marco Simone Golf & Country Club. Nello stand FIG - gestito in collaborazione con la Ryder Cup Europe e posizionato nel BMW PGA Championship Exhibition - il personale presente guiderà i visitatori nella navigazione con i tablet sul sito web www.rydercup.com per acquisire il diritto di acquisto degli ambiti tagliandi per la Ryder Cup 2018 in Francia e darà appuntamento a tutti al 74° Open d’Italia, in programma al Royal Park I Roveri dal 12 al 15 ottobre 2017. E per gli spettatori foto e selfie con il trofeo in oro della Ryder Cup, che verrà esposto per tutta la durata della manifestazione.

UN RICONOSCIMENTO A SAM TORRANCE - Nella festa in casa dell’European Tour c’è spazio anche per le celebrazioni. Sam Torrance, il campione scozzese beniamino anche degli appassionati italiani che l’hanno sempre sostenuto nelle tante presenze all’Open d’Italia, persino quando in occasione della sua seconda vittoria nel torneo, nel 1995 a Le Rovedine, sconfisse Costantino Rocca, ha ricevuto l’ Honorary Life Members of the European Tour. Ventuno titoli nel circuito, undici nel Senior Tour e altri undici in giro per il mondo con il sigillo di una vittoria in Ryder Cup da capitano del team europeo (2002 The Belfry), oltre a otto presenze come giocatore, sono gli elementi alla base dell’ambito riconoscimento.

IL TORNEO SU SKY - Il BMW PGA Championship sarà teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky con collegamenti sul canale Sky Sport 2 HD ai seguenti orari: giovedì 25 maggio e venerdì 26, dalle ore 11 alle ore 19; sabato 27 e domenica 28, dalle ore 13,30 alle ore 18,30.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Renato Paratore latinista mancato

Suo nonno Ettore Paratore, uomo di immensa cultura, è stato un grande latinista e tutto portava a pensare che il piccolo Renato sarebbe rimasto attratto inevitabilmente da libri e studi di alto livello. "In effetti - racconta il 20enne golfista romano - c’era una certa aspettativa in famiglia che io prendessi quella strada. Anzi mio padre non voleva che io giocassi a golf ed è stato contrario fino a poco tempo addietro. Ha cominciato ad ammorbidire la sua posizione quando sono entrato nell’European Tour. Io ho ammirato mio nonno per quello che è stato e che ha fatto, ma non ho mai pensato di seguirne le orme". Così niente studi approfonditi, stanze piene di libri o biblioteche da frequentare, in cambio le sensazioni uniche che sanno dare le immense distese verdi dei campi da golf. Ormai una certezza del golf italiano, ha dato una nuova prova delle sue grandi qualità nel Rocco Forte Open-Verdura, Sicily, dove è stato in corsa con i primi fino alle ultime battute.

"E’ stata una prova positiva - racconta - perché non è mai facile nell’European Tour iniziare al 116° posto e poi risalire fino al 23°. Può lasciare qualche rammarico il rendimento nella parte finale l’ultimo giro, ma in realtà sono pienamente soddisfatto".

IO E LA RYDER CUP - Prima dell’inizio del torneo hai partecipato a "La Ryder Cup nella Valle dei Templi" e hai potuto prendere tra le mani il trofeo originale. Cosa hai provato?

"Una forte emozione. Uno dei miei obiettivi è quello di poter giocare la Ryder Cup nel 2022. Per ora è un sogno, ma ho davanti il tempo necessario per farlo divenire una realtà. Sarebbe pazzesco difendere i colori europei nella mia città e addirittura a venti minuti di distanza da casa mia".

- Cosa significa per l’Italia ospitare la Ryder Cup 2022?

"Intanto è un grande evento che richiamerà una forte attenzione sul nostro movimento. Inoltre saranno importanti tutte quelle attività collaterali che si svolgeranno durante i sei anni di avvicinamento, tese a far aumentare i numeri del golf. Sono state già promosse iniziative adeguate per sollecitare l’attenzione dei neofiti, per interessare gli studenti e altro. Però credo che sia fondamentare puntare sulla creazione di campi pubblici, non necessariamente da campionato".

DISTRAZIONE FATALE - Dopo 54 buche del Rocco Forte Open, Verdura – Sicily eri terzo, anche se un po’ lontano dal leader. Pensieri fino a quando sei salito sul tee?

"Nessuno in particolare. Ero tranquillo perché stavo giocando molto bene. Inoltre in una giornata ventosa occorre essere concentrati ancor di più del solito e liberare la mente da tutto. Non ho pensato agli altri, ma solo di andare in campo e dare il meglio".

- Nove buche ottime, poi...

"Purtroppo mi sono distratto un po’ nelle tre successive. Ho sbagliato un putt corto, poi ho preso tre putt e infine ho mancato un birdie in un par cinque facile. Quegli errori mi hanno condizionato e hanno cambiato l’andamento della gara".

- Cosa salvi di questa trasferta siciliana e cosa cancelli?

"Salvo quasi tutto, perché un 23° posto sul tour è sempre un risultato apprezzabile e quindi da accettare senza riserve. Cancello ovviamente quelle tre buche che non mi hanno permesso di arrivare tra i primi quattro".

IL MIO STILE DI GIOCO - Sul campo appari come un giocatore tranquillo, che non si lascia andare. E’ la realtà o riesci a mascherare l’attimo difficile?

"E’ la mia indole, non perdo quasi mai la testa per un errore, mantengo la calma e cerco di salvaguardare la concentrazione. Però debbo confessarlo: domenica dopo lo sbaglio alla buca 11 proprio non ce l’ho fatta a rimanere impassibile".

- Hai innata la mentalità vincente, ma che cosa ti manca a questo punto per importi in un torneo?

"Non riesco ancora a finalizzare il giro quando è decisivo. Mi è accaduto in Sicilia, ma soprattutto in Marocco dove le condizioni per puntare al successo erano più favorevoli. In entrambe le occasioni a un gioco all’altezza non ha corrisposto il responso numerico che avrebbe dovuto produrre. Mi sono perso con piccole sbavature che nell’ultimo turno sono deleterie. Quindi debbo focalizzare la mia attenzione su quegli errori, capire perché accadono e come evitarli. Sicuramente con il gioco ci siamo".

- Hai il rimedio?

"Ancor più concentrazione, pensare a un colpo per volta e a una buca per volta. E se anche il gioco è quello giusto, non bisogna mai fermarsi nel cercare di migliorarlo".

- Quando sei entrato nel circuito ti emozionavi nell’affrontare i campioni che avevi visto solo in TV...

"All’inizio le mie emozioni andavano di pari passo con il gioco. Non potevo arrivare subito ai massimi livelli, ma mi comportavo come se ne fossi all’altezza e con la testa puntavo in alto, ben sapendo dentro di me che avevo ancora parecchio da imparare. Così i campioni rimanevano lontani. Poi con il crescere dell’esperienza e della qualità delle mie prestazioni sono arrivato alla conclusione che ora posso competere con tutti senza timori reverenziali"

- La spensieratezza iniziale è rimasta o magari è limitata da qualche responsabilità in più?

"Scendo in campo ancora spensierato e mi diverto, soprattutto adesso che il gioco mi assiste. Certo qualcosa sta cambiando, però non è un peso perché in fondo quando ti senti investito di responsabilità vuol dire che qualcuno si attende da te cose sempre migliori, ma che evidentemente sei in grado di fare".

L’ORO OLIMPICO  Hai avuto una grande carriera di dilettante culminata con l’oro olimpico ai Giochi giovanili. Che cosa ti ha detto quella medaglia?

"Non mi aspettavo che salire su quel podio procurasse così tanta emozione. E’ stato qualcosa di unico e di fantastico che rimarrà indelebile nella mia mente. Come giocatore i due birdie finali, che mi hanno dato il titolo, e lo score basso mi hanno fatto prendere coscienza di avere delle potenzialità di cui ancora non avevo il sospetto".

I MIEI IDOLI - I campioni a cui fai riferimento sono sempre Tiger Woods e Rory McIlroy?

"Si, sono loro. Sia da Tiger, finché ha giocato, sia da Rory  ho cercato di carpire i segreti del loro comportamento in campo, di come si muovono e di come gestiscono ogni situazione al meglio".

FAMIGLIA E HOBBIES - La professione del tournament player cambia anche la vita con la famiglia, fatta di parecchia lontananza. Al Verdura Resort, però, hai avuto il supporto della mamma e della tua fidanzata Jessica. Una serata con loro e a un 71 ha corrisposto subito dopo un 62.

"Abbiamo trascorso momenti piacevolissimi e stare insieme a persone che ti vogliono bene aiuta in tutti i sensi. Quando i miei mi sono vicini nelle gare generalmente riesco a ottenere buoni risultati. No, non mi dicono cose particolari, ma è solo un quadro di vita familiare. Consigli per il campo mai: sono io a non volerli".

- Sei fidanzato con Jessica: come si lega la vita sentimentale con il golf agonistico?

"In verità non sono molto compatibili. E’ una convivenza difficile in cui occorre pazienza da ambo le parti e noi fortunatamente l’abbiamo".

- Gli amici sono rimasti gli stessi?

"Del liceo me ne sono restati pochi, perché le occasioni per incontrarli sono rare. Quelli di sempre sono praticamente i medesimi, poiché sono tutti golfisti e quanto meno ci ritroviamo sul campo d’allenamento quando sono a casa"

- Nelle poche volte che torni a Roma come passi la giornata?

"Di solito alle ore 9 sono al campo da golf per praticare. Il pomeriggio lo trascorro in palestra e la sera vado a cena fuori. Una vita ripetitiva, ma qualche volta mi prendo un giorno completamente libero".

L’AMORE PER IL GOLF - Cosa ti intriga del golf?

"Mi piace in particolare sentire quel dolce suono della pallina che finisce in buca. Ancor di più se per un birdie. Ma mi affascina anche la sfida quotidiana con i colpi difficili, la grande soddisfazione che procura mettere a segno un approccio o un putt lungo e, più in generale, il mistero che sembra avvolgere ogni buca, dove non sai mai dove si va a parare".

- Tu giocavi anche a tennis e bene. Perché poi ha scelto il golf?

"Francamente non ricordo i motivi. Di sicuro il golf mi piaceva di più, era più coinvolgente e poi la continua sfida con te stesso è più stimolante che affrontare necessariamente un altro come nel tennis".

- Cosa diresti a un ragazzo per convincerlo a giocare a golf?

"Di provare perché è uno sport che ha la prerogativa di essere fortemente coinvolgente, che puoi scegliere di praticarlo da solo o farlo divenire un momento di aggregazione con gli amici, che ti consente il contatto diretto con la natura e che si gioca sempre in località molto belle. E a quelli più bravi consiglio l’esperienza del tour".

 

 

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Rocco Forte Open ad Alvaro Quiros

Valigie in mano, era già salito sul pullman per andare all’aeroporto, ma Haotong Li, il 22enne cinese di grande talento, è stato richiamato e fatto scendere, perché l’emozionate evolversi del Rocco Forte Open - Verdura, Sicily nelle ultime buche lo aveva improvvisamente lanciato in zona playoff. Spareggio non è stato, ma è rimasto un brillante terzo posto, tuttavia questo episodio è quanto mai esplicativo di come nello sport del golf non ci sia mai nulla di scontato fino all’ultimo colpo, di quanto sia coinvolgente, imprevedibile e come a volte si colori anche un po’ di giallo fino a evidenziare storie persino toccanti.

Quella, ad esempio, che saputo raccontare il vincitore, lo spagnolo Alvaro Quiros (270 - 63 64 70 73, -14), 34enne di Guadiaro, che ha ritrovato improvvisamente l’uscita dal tunnel in cui era terminato dopo sei anni difficilissimi, seguiti a sei vittorie tra i 2007 e il 2011 che l’avevano lanciato nell’élite europea.

Quiros ha vissuto il giro finale passando dall’esaltazione di una partenza che sembrava averlo messo al sicuro da sorprese, alla tensione che l’ha attanagliato nelle seconde nove buche quando ha visto il suo grande vantaggio svanire sotto i suoi errori e i colpi degli avversari, tra i quali i più efficaci sono stati quelli di Zander Lombard, un 22 sudafricano con i numeri per emergere. Quiros ha probabilmente visto il mondo crollargli addosso quando ha rischiato di essere sorpassato in extremis, ma all’improvviso la vecchia classe è riapparsa per fargli mettere a segno il putt della sua nuova vita golfistica. Ha prevalso alla seconda buca di playoff e si sono materializzate, come d’incanto, la ‘carta’ per l’European Tour, che aveva persa, il settimo successo che sembrava una chimera e il ritorno in quel contesto dove ora può riproporre il suo talento che, anche nei momenti più difficili, non l’ha mai abbandonato.

Alla sua gioia si è contrapposta la delusione di Zander Lombard (270 - 62 68 72 68), conscio di aver perso una grande occasione, ma ora più forte moralmente avendo preso coscienza che può essere un vincente. Forse ha avuto solo la sfortuna di aver incontrato un giocatore che sapeva di essere arrivato all’ultima spiaggia. Allo spagnolo è andato un assegno di 166.660 euro su un montepremi di un milione di euro.

Le dichiarazioni - Sir Rocco Forte ha aperto la cerimonia di premiazione ringraziando l’European Tour, per aver scelto di tornare al Verdura Resort, e la Federazione Italiana Golf, per il supporto organizzativo.

Franco Chimenti, presidente della FIG e vice presidente vicario del CONI, ha detto: "E’ stato un torneo bellissimo, in una location unica. Mi auguro vivamente che non trascorrano altri cinque anni per vedere nuovamente un così grande evento. Sono particolarmente felice per Alvaro Quiros, un vero campione e da sempre un amico dell’Italia".

Giustamente su di giri Alvaro Quiros: "E'stata una settimana fantastica. Qui in Sicilia si respirava tanto entusiasmo per il golf e sono certo che l'assegnazione della Ryder Cup si rivelerà decisiva per la crescita del movimento in Italia. Anche se non avessi vinto, sarei stato comunque felice per aver ritrovato il mio gioco. Negli ultimi cinque anni l'assenza di risultati mi aveva progressivamente tolto fiducia. Poi ultimamente ho gradualmente ricominciato a credere in me stesso. Sono orgoglioso per come ho gestito questa gara. Non era affatto facile controllare la tensione e adattarsi alle forti raffiche di vento degli ultimi due giri. Mi sono divertito molto nell'affrontare un campo davvero speciale per la sua vicinanza al mare. Ora inizia la mia seconda vita golfistica e sono felice di avere subito l'occasione di confrontarmi con i top players al mondo nel BMW PGA Championship".

Protagonisti - Tra i protagonisti del torneo il citato Haotong Lee (271, -13), il sorprendente 23enne spagnolo Pep Angles, appena approdato nel tour e quarto (272, -12) in una gara che ha messo in evidenza giovani talenti tra i quali Renato Paratore, 20 anni, che non ha trovato riscontro alla sua grande prova solo nel risultato (23° con 278 - 71 62 70 75, -6), penalizzato dalle nove buche finali dopo averne disputate 63 da manuale. Il romano ha evidenziato le sue grandi capacità nel gestire sia il gioco che la tensione, soprattutto nei due turni centrali quando è stato a lottare con i primi. Matteo Manassero (48° con 282 - 67 67 73 75, -2) ha confermato ancora una volta di essere in sicura crescita. Due ottimi giri, poi qualche problema con il vento, ma il suo gioco è stato di buon livello, indipendentemente da qualche sbavatura. Stesso score per Francesco Laporta, grintoso come sempre, e troppo alterno Lorenzo Gagli (71°). Nota di merito per il dilettante Luca Cianchetti (67°), campione europeo, che ha superato il taglio (cosa non facile per un amateur) e che potrà competere in un major, l’Open Championship, prima di passare di categoria.

E’ riuscito a mantenere la concentrazione sul suo gioco il danese Thomas Bjorn, 23° come Paratore, capitano europeo nella prossima Ryder Cup (Francia, 2018), sebbene si sia dovuto anche impegnare a seguire gli altri giocatori per iniziare a rendersi conto di quali forze potrà avere a disposizione.

Il percorso - Il Verdura Resort, nominato European Tour Destination, dispone di due percorsi da campionato e di uno di 9 buche, disegnati dal famoso architetto californiano Kyle Phillips in piena armonia con la natura. Molto suggestive e impegnative le buche che scorrono lungo il mare dove il vento, nei due giri finali, ha fatto la differenza. Si è giocato su un tracciato misto (metri 6.600, par 71) tratto dai percorsi East e West, che ha ricevuto elogi incondizionati da parte dei giocatori per spettacolarità, tasso tecnico e preparazione. La classifica

 

 

 

 

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Rocco Forte Open: Paratore terzo

Renato Paratore ancora protagonista nella terza giornata del Rocco Forte Open - Verdura, Sicily dove è salito dal 17° al terzo posto con 203 colpi (71 62 70, -10) per puntare nel giro finale a una posizone di assoluto prestigio. Nel torneo dell’European Tour che si sta disputando sul percorso (par 71) dello splendido Verdura Resort nei pressi di Sciacca (AG), ha mantenuto il comando lo spagnolo Alvaro Quiros (197 - 63 64 70, -16), che ha portato il suo vantaggio a cinque colpi sul sudafricano Zander Lombard (202 - 62 68 72, -11). Paratore è affiancato dallo spagnolo Pep Angles, risalito dal 31° posto con un 68 (-3), miglior score nella giornata ventosa.

E’ rimasto sostanzialmente stabile Matteo Manassero, 24° con 207 (67 67 73, -6) e hanno perso parecchio terreno Lorenzo Gagli (68 67 78) e Francesco Laporta (66 69 78), 61.i con 213 (par), e il dilettante Luca Cianchetti, 72° con 217 (67 70 80, +4).

Sono al quinto posto con 204 (-9), ma forse troppo lontani per agganciar Quiros, gli inglesi Lee Slattery e David Horsey, lo svedese Johan Carlsson, il portoghese José Filipe Lima, il nordirlandese Michael Hoey e il francese Raphael Jacquelin, vincitore nell’isola del Sicilian Open 2011. E’ a metà classifica, 30° con 208 (-5), il danese Thomas Bjorn, capitano europeo nella prossima Ryder Cup (Francia, 2018), in bassa lo svedese Robert Karlsson, 43° con 210 (-3), e il canadese Mike Weir, Masters Champion 2003, 61° come Gagli e Laporta.

Il leader - Alvaro Quiros, 34enne di Guadiaro con sei titoli nel circuito, sembra tornato al gioco che tra il 2007 e il 2011 lo portò tra i più forti giocatori del tour. Come tutti i concorrenti ha subito il vento e ha dovuto necessariamente rallentare, tuttavia cinque colpi sono un vantaggio rassicurante per sperare di tornare nell’élite continentale.

"Oggi sicuramente è stata la mia prestazione meno brillante della settimana, ma era prevedibile a causa del forte vento. Tuttavia posso ritenermi soddisfatto, soprattutto per essere riuscito a rimediare sull’ultima buca a una situazione difficile. Domani bisognerà combattere ancora contro il vento e sperare che le condizioni meteo siano uguali per tutti". Nel suo score di 70 (-1) colpi, il secondo di giornata ottenuto anche da Paratore, cinque birdie e quattro bogey.

Un pizzico di tranquillità in più gliela ha data Zander Lombard, 22enne senza titoli nel Sunshine Tour e che si è messo in evidenza quest’anno vincendo nell’IGT Race to Qualifying School, un minitour rampa di lancio per giovani. Il sudafricano si è allontanato dall’iberico con un doppio bogey sull’ultima buca (72, +1 con un eagle, tre birdie, quattro bogey e il doppio bogey citato).

Gli azzurri  - Molto soddisfatto Renato Paratore, che pensa giustamente in grande: "Sono felice per la mia prestazione. Oggi non era affatto semplice restare concentrati per tutta la gara e gestire le forti raffiche di vento. Ho un po' di rammarico per il bogey alla buca 17: è stata una dinamica strana. Fortunatamente ho gestito bene l'ultima buca e ora mi preparo per il rush finale. Voglio provarci". E’ partito con un birdie ed è arrivato al giro di boa con un colpo sotto par dopo un’altalena con due bogey e due birdie, poi ha mantenuto il vantaggio sul campo con un birdie e un bogey (70).

Matteo Manassero ha iniziato con due birdie, poi tra la terza e la 14ª buca ha avuto un lungo blackout pagato con un doppio bogey e con cinque bogey. Ha avuto però il merito di risolevarsi con tre birdie di fila per il 73 (+2).

Ingresso libero - Anche nell’ultima giornata di gara l’ingresso per il pubblico sarà libero. Tante le famiglie che si sono affacciate per la prima volta su un campo da golf. Grande tifo per Paratore, che è stato seguito dalla prima all’ultima buca da numerosi bambini.

Il percorso - Il Verdura Resort, nominato European Tour Destination, dispone di due percorsi da campionato e di uno di 9 buche, disegnati dal famoso architetto californiano Kyle Phillips in piena armonia con la natura. Molto suggestive e impegnative le buche che scorrono lungo il mare dove il vento sta facendo la differenza. Si gioca su un tracciato misto (metri 6.600, par 71) tratto dai percorsi East e West, che sta ricevendo elogi incondizionati da parte dei giocatori per spettacolarità, tecnica e preparazione.

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Rocco Forte Open: attacca Alvaro Quiros

Renato Paratore (133 - 71 62, -9) è stato il grande protagonista della seconda giornata del Rocco Forte Open - Verdura, Sicily, torneo dell’European Tour che si sta disputando sul percorso (par 71) del Verdura Resort nei pressi di Sciacca (AG), dove il nuovo leader è lo spagnolo Alvaro Quiros (127 - 63 64, -15). Il ventenne azzurro con uno spettacolare score di 62 (-9) colpi, il migliore di giornata ottenuto anche dal francese Raphael Jacquelin e dallo statunitense Julian Suri, si è portato dal 116° al 17° posto. Belle anche le prove di Matteo Manassero, 22° con 134 (67 67, -8), autore di un buon 67 (-4), e di Lorenzo Gagli (68 67) e Francesco Laporta (66 69), 31.i con 135 (-7), e sicuramente da elogiare il dilettante Luca Cianchetti, 57° con 137 (67 70, -5).

Quiros ha sorpassato il nordirlandese Michael Hoey e lo svedese Sebastian Soderberg, secondi con 129 (-13)  e in vetta dopo un giro. Al quarto posto con 130 (-12) il sudafricano Zander Lombard e l’inglese David Horsey, al sesto con 131 (-11) il portoghese José Filipe Lima, l’inglese Mark Foster e Raphael Jacquelin, che ha un buon feeling con l’isola avendo vinto il Sicilian Open nel 2011.

Ha tenuto Thomas Bjorn, capitano  della squadra europea per la prossima Ryder Cup in Francia (2018), che ha lo stesso punteggio di Manassero. Il danese è impegnato a controllare il proprio gioco e ad osservare le forze che potrà avere a disposizione il prossimo anno. Sono rimasti in gara con l’ultimo punteggio utile lo svedese Robert Karlsson e il canadese Mike Weir, campione Masters 2003, 59.i con 137 (-5) insieme a Julian Suri, mentre il sudafricano Trevor Immelman, l’altro Masters Champions (2008), è out (94° con 139, -3).

Sono usciti al taglio, caduto a 137 e che ha lasciato in gara 72 concorrenti, gli altri italiani partecipanti, tra i quali Nino Bertasio, 73° con 138 (-4), il bravo amateur Andrea Romano, 94° con 139 (-3) e fuori per due colpi, Alessandro Tadini, 105° con 140 (-2), Andrea Pavan, 121° con 142 (par), ed Edoardo Molinari, 128° con 143 (+1). I professionisti si contenderanno negli ultimi due turni il montepremi di un milione di euro con prima moneta di 166.660 euro.

Il leader - Alvaro Quiros, 34enne di Guadiaro con sei titoli nel circuito, ha girato in 64 (-7) colpi con un eagle e cinque birdie, gli ultimi quattro a chiudere che gli hanno permesso di salire al vertice. Ha giocato molto bene, come aveva fatto nel primo giro con un 63 (-8) impreziosito da una "hole in one", quando ha messo a segno la palla direttamente dal tee alla buca 13, par 3 di 170 metri, utilizzando un ferro 7. In 36 buche il bilancio è di due eagle, 12 birdie e un solo bogey.

"Giocare su questo percorso - ha dichiarato - è davvero fantastico: c’è un contesto e un clima unico, con il mare così vicino. Per il terzo turno non ho strategie particolari da attuare: penserò solo al mio gioco buca per buca".

Gli azzurri - Spettacolare il giro di Renato Paratore, che ha segnato birdie sulla metà delle 18 buche, senza bogey. "I due birdie - ha detto - nelle buche finali del primo round e quelli con cui ho aperto la giornata odierna mi hanno dato una grande fiducia. Oggi ho messo il turbo e ora posso guardare con ottimismo al weekend. Questo campo offre molte occasioni da birdie, ma la presenza del vento può rendere insidiosi diversi tee shot". Poi è tornato su contest disputato nella Valle dei Templi per lanciare la Road to Rome 2022, con l’emozione di aver toccato con mano la Ryder Cup: "Vedere da vicino quel trofeo ti fa scattare la voglia di impegnarti ancora di più per raggiungere un traguardo così importante. Far parte del team europeo nella Ryder Cup 2022 che si disputerà a Roma è un sogno e allo stesso tempo un obiettivo".

A seguire la sua gara fuori dalle corde c’erano Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf e Gian Paolo Montali, Direttore Tecnico delle Squadre Nazionali. "Un giro sensazionale - ha dichiarato Gian Paolo Montali - che lascia ben sperare per il prosieguo del torneo e conferma l’enorme potenziale di Renato".

Fiducioso Matteo Manassero: "E' stato un ottimo giro dal principio alla fine. Peccato aver pagato la tattica aggressiva alla buca 16 con il doppio bogey che ha rallentato un po' il mio ritmo. In questi due giorni ho sbagliato pochissimo dal tee al green e posso ritenermi soddisfatto anche del gioco corto. Guardo al weekend con fiducia e se ci dovesse essere vento mi dovrò adattare rapidamente, facendo attenzione nei tee shot che potrebbero essere disturbati dalle raffiche laterali". Nel suo secondo 67 (-4) di fila un eagle, quattro birdie e un doppio bogey.

Luca Cianchetti, ancora una volta si è trovato a suo agio tra i pro, categoria dove approderà a luglio al termine di un major, l’Open Championship: "Dopo il bel primo giro, nel secondo round ho avuto una partenza incerta, riuscendo poi a ritrovare solidità nel rientro. Sono emozionato e carico in vista delle ultime 36 buche. Partecipare a tornei così prestigiosi mi sta dando la giusta esperienza in vista del major dove gareggerò in virtù della vittoria nel Campionato Europeo individuale". Per lui 70 (-1) colpi con tre birdie e due bogey.

Il golf scende in spiaggia - Il fantastico scenario che circonda il percorso di gara del Verdura Resort fa sì che spesso i giocatori siano costretti a giocare colpi da posizioni quasi impensabili. E' andata così per l'inglese James Morrison (46° con 136, -6), che nello svolgimento della buca 16 è stato costretto a eseguire un approccio dalla spiaggia sottostante il fairway. Tanta audacia è stata premiata, perché la pallina dopo aver scavalcato la scogliera ha terminato la sua corsa a qualche metro dall'asta.

Question and Answer - Al termine del round, Nino Bertasio, Renato Paratore e Richard Karlberg (vincitore dell'Open d'Italia nel 2015) si sono intrattenuti con i presenti in un botta e risposta molto divertente. Tra curiosità e aneddoti i tre giocatori hanno rivelato anche qualche segreto del mestiere.

Studenti tra il pubblico - Nel pubblico anche 120 ragazzi del Liceo Scientifico Leonardo di Agrigento, già spettatori dell'evento "La Ryder Cup nella Valle dei Templi". Un primo contatto con la realtà golfistica che conferma la volontà della FIG di coinvolgere i giovani per dare nuovo impulso al movimento.

Ingresso libero - L’ingresso per i pubblico è libero per tutta la durata dell’evento.

Il percorso - Il Verdura Resort, nominato European Tour Destination, dispone di due percorsi da campionato e di uno di 9 buche, disegnati dal famoso architetto californiano Kyle Phillips in piena armonia con la natura. Molto suggestive e impegnative le buche che scorrono lungo il mare dove il vento può fare la differenza. Si gioca su un tracciato misto (metri 6.600,  par 71) tratto dai percorsi East e West, che sta ricevendo elogi incondizionati da parte dei giocatori per spettacolarità, tecnica e preparazione.

 

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Challenge Tour: match play ad Aaron Rai

L’inglese Aaron Rai ha battuto in finale per 2/1 l’irlandese Gavin Moynihan e  ha vinto l’Andalucía Costa del Sol Match Play 9, torneo del Challenge Tour dalla formula innovativa, che si è disputato sull’Asia Course (par 71) al La Cala Resort di Mijas, sulla Costa del Sol in Spagna.

La gara è iniziata con 36 buche giocate con la classica formula medal (al vertice Charlie Ford), poi i primi 32 classificati sono stati ammessi alla fase match play con incontri a eliminazione diretta sulla distanza di nove buche.

Rai, 22enne di Wolverhampton, al secondo successo stagionale e in carriera dopo essersi imposto nel Kenya Open, nell’ultima giornata è approdato alla finale dopo aver eliminato nei quarti il francese Robin Sciot-Siegrist (2/1) e in semifinale il connazionale Tom Murray (2 up). Moynihan ha messo fuori gioco lo svedese Marcus Kinhult (1 up) e l’inglese Charlie Ford ((3/2), che poi si è assicurato il terzo posto sconfiggendo Murray (2/1). Per il quinto posto Robin Sciot-Siegrist ha battuto Marcus Kinhult (3/2), e per il settimo l’inglese Matthew Baldwin ha prevalso sul connazionale Oliver Lindell (3/2). Per il titolo Rai è stato gratificato con un assegno di 32.000 euro su un montepremi di 200.000 euro.

 

TERZA GIORNATA - Si disputano i quarti di finale dell’Andalucía Costa del Sol Match Play 9, torneo del Challenge Tour che si sta disputando sull’Asia Course (par 71) al La Cala Resort di Mijas, sulla Costa del Sol in Spagna. Particolare la formula: infatti dopo la prima fase medal su 36 buche, i primi 32 classificati sono stati ammessi ai match play su nove buche che assegneranno il titolo. E’ la prima volta in 18 anni che il circuito propone una gara con una fase a eliminazione diretta, ma tutto rientra nel quadro di un tentativo dell’European di Tour di vivacizzare lo spettacolo.

Questi gli incontri:  Aaron Rai (Ing)- Robin Sciot-Siegrist (Fra); Tom Murray (Ing)-Oliver Lindell (Fin); Marcus Kinhult (Sve)-Gavin Moynihan (Irl); Charlie Ford (Ing)-Matthew Baldwin (Ing).

Charlie Ford, primo nelle 36 buche,  ha superato il connazionale Sam Hutsby (1 up) e l’irlandese Ruaidhri McGee (2/1). Altro candidato al titolo Aaron Rai, che ha eliminato il finlandese Jaakko Makitako (1 up) e il tedesco Julian Kunzenbacher (2/1). Quanto a Markus Kinhult ha messo fuori gioco il finlandese Kalle Samooja (2 up) e il danese Rasmus Hjelm (2/1). Non hanno partecipato alla gara giocatori italiani. Il montepremi è di 200.000 euro dei quali 32.000 euro andranno al vincitore.

SECONDA GIORNATA - Charlie Ford ha concluso al comando con 130 (63 67, -12) colpi la seconda giornata dell’Andalucía Costa del Sol Match Play 9, torneo del Challenge Tour che si sta disputando sull’Asia Course (par 71) al La Cala Resort di Mijas, sulla Costa del Sol in Spagna.

Lo seguono con 132 (-10) il tedesco Julian Kunzenbacher e il francese Julien Brun e l’altro transalpino Victor Riu, quarto con 133 (-9), dopo essere stato leader nel primo giro. Al quinto posto con 134 (-8) i francesi Clément Sordet e Victor Perez, lo spagnolo Scott Fernandez e il cileno Mark Tullo. Non vi sono in gara giocatori italiani. Il montepremi è di 200.000 euro dei quali 32.000 euro andranno al vincitore.

PRIMA GIORNATA - Il 32enne francese Victor Riu ha offerto con un 61 (-10) la miglior prestazione sul giro della sua carriera e ha preso il comando nell’Andalucía Costa del Sol Match Play 9, torneo del Challenge Tour che si sta disputando sull’Asia Course (par 71) al La Cala Resort di Mijas, sulla Costa del Sol in Spagna. Si gioca con una formula innovativa che prevede, dopo 36 buche e il taglio, la prosecuzione con match play su nove buche. Riu, parigino con un titolo nel circuito, ha segnato dieci birdie senza bogey e ha preso due colpi di vantaggio sull’inglese Charlie Ford (63, -8) e quattro sul tedesco Julian Kunzenbacher (65, -6). Al quarto posto con 66 (-5) l’olandese Maarten Lafeber, il transalpino Victor Perez e l’inglese Harry Casey e al settimo con 67 (-4) gli inglesi Aaron Rai, Paul Howard e Sam Hutsby, lo scozzese Jack Doherty, il tedesco Patrick Kopp e lo spagnolo Pablo Martin. Alla gara non prendono parte giocatori italiani. Il montepremi è di 200.000 euro dei quali 32.000 euro andranno al vincitore.

 LA VIGILIA - Innovativo torneo per il Challenge Tour che per la prima volta, in diciotto anni, proporrà una gara match play. Si disputa l’Andalucía Costa del Sol Match Play 9 (18-21 maggio), al La Cala Resort di Mijas, sulla Costa del Sol in Spagna, dove i concorrenti inizieranno la prova con le prime 36 buche medal e, dopo il taglio, proseguiranno con incontri a eliminazione diretta sulla distanza di nove buche.

Si gioca sull’Asia Course, uno dei tre tracciati del resort, molto impegnativo per il disegno particolare e per i fairways stretti. Nel field gli inglesi Aaron Rai e Ryan Evans, l’australiano Scott Arnold, l’irlandese Ruaidhri McGee, il danese Morten Orum Madsen, il gallese Rhys Davies, il tedesco Moritz Lampert, gli spagnoli Pedro Oriol e Jordi Garcia Pinto, il belga Pierre Relecom e l’argentino Estanislao Goya. Non vi saranno giocatori italiani. Il montepremi è di 200.000 euro dei quali 32.000 euro andranno al vincitore.

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PGA Tour: Bill Horschel batte Jason Day

Billy Horschel (268 - 68 65 66 69, -12) ha portato a quattro i titoli nel PGA Tour imponendosi nell'AT&T Byron Nelson sul percorso del TPC Four Seasons Resort (par 70) a Irving nel Texas. Ha battuto con un par alla prima buca di spareggio l’australiano Jason Day (268 - 68 69 63 68) con il quale aveva terminato alla pari la gara. Al terzo posto con 269 (-11) James Hahn, in vetta dopo tre turni, e al quarto con 270 (-10) Jason Kokrak, leader nel secondo. Più staccati e mai in lotta per il titolo Sean O’Hair, Bud Cauley, il coreano Byeong Hun An e l’australiano Danny Lee, quinti con 272 (-8).

Dustin Johnson, numero uno mondiale, necessita ancora di riprendere pienamente il ritmo, dopo lo stop di due mesi per i postumi di una caduta per le scale di una casa presa in affitto ad Augusta prima del Masters. E’ andato su e giù per la classifica fino a terminare 13° con 274 (-6). Si era riportato in corsa per il successo lo spagnolo Sergio Garcia, campione in carica, dopo una partenza incerta, ma nel turno conclusivo è mancato alle attese scivolando dalla sesta alla 20ª posizione con 276 (-4) dopo un 74 (+4).

In un finale molto combattuto Billy Horschel, trentenne di Grant (Florida), è riuscito ad agganciare Jason Day con un birdie a due buche dalla fine (69, -1 con cinque birdie e quattro bogey), poi è stato favorito nella buca supplementare dai tre putt dell’avversario e ha acquisito l’assegno di 1.350.000 dollari riservato al vincitore du un montepremi di 7.500.000 dollari.

Jason Day ha girato in 68 (-2) con tre birdie e un bogey e con questo piazzamento è tornato al terzo posto nella graduatoria mondiale. Non vince da un anno (10 titoli comprensivi di un major), ma è stato a lungo penalizzato da un infortunio alla schiena che gli è costato anche il trono mondiale.

TERZO GIRO - James Hahn con 198 (64 70 64 ,12) colpi è tornato in vetta all'AT&T Byron Nelson (PGA Tour), dove era già stato nel primo giro, sul percorso del TPC Four Seasons Resort (par 70) a Irving nel Texas. Hahn è tallonato da Billy Horschel (199, -11), avversario pericoloso, ma lo sono sicuramente di più l’australiano Jason Day, salito dal 17° al terzo posto con 200 (-10) - occupato anche da Jason Kokrak, leader dopo due turni - e lo spagnolo Sergio Garcia, campione uscente, da 19° a sesto con 202 (-8), in piena corsa per la riconferma.

Stesse possibilità di arrivare al titolo anche per Cameron Tringale, quinto con 201 (-9), e per Jason Dufner e Bud Cauley, che affiancano Garcia.. Ha ceduto Dustin Johnson, numero uno mondiale, da terzo a 19° con 205 (-5) e che ha ancora bisogno di tempo per recuperare la forma migliore dopo lo stop di due mesi per il malanno alla schiena procurato da una caduta sulle scale di una casa presa in affitto alla vigilia del Masters.

James Hahn, 35enne nato a Seoul in Corea, ma di nazionalità statunitense, due successi nel circuito, ha replicato il 64 (-6) del turno d’avvio con sei birdie senza bogey. Il montepremi è di 7.500.000 dollari.

SECONDO GIRO - Dustin Johnson, numero uno mondiale, è salito dal settimo al terzo posto con 134 (67 67, -6) colpi nell'AT&T Byron Nelson (PGA Tour), che si sta disputando sul percorso del TPC Four Seasons Resort (par 70) a Irving nel Texas, ma dovrà aumentare ancora il ritmo se vorrà raggiungere il leader, Jason Kokrak (128 - 66 62, -12) al quale rende sei colpi.

E’ al secondo posto con 133 (-7) Billy Horschel, mentre Johnson ha la compagnia di Cameron Tringale, Bud Cauley, James Hahn, del venezuelano Jhonattan Vegas e del coreano Byeong Hun An. Sostanzialmente stabile l’australiano Jason Day, 17° con 137 (-3) insieme a Matt Kuchar, e gran balzo in avanti dello spagnolo Sergio Garcia, campione uscente,  da 93° a 25° con 138 (-2). Non decollano Patrick Reed e il sudafricano Charl Schwartzel, 38.i con 139 (-1), ed è uscito al taglio Jordan Spieth, 77° con 143 (+3), un colpo oltre il limite di qualifica.

Jason Kokrak, 32enne nato a North Bay in Canada, ma cittadino statunitense, ha stabilito con cinque colpi il record del maggior vantaggio sul secondo classificato dopo due giri nel torneo. Con otto birdie ha realizzato il 62 (-8) e ora ha speranze di ottenere il primo titolo nel circuito. Quattro birdie e un bogey nel 67 (-3) di Dustin Johnson. Il montepremi è di 7.500.000 dollari.

PRIMO GIRO - Lo spagnolo Sergio Garcia, 93° con 73 (+3) colpi, ha forse perso molte delle possibilità di difendere il titolo nell'AT&T Byron Nelson (PGA Tour), iniziato sul percorso del TPC Four Seasons Resort (par 70) a Irving nel Texas.

Guidano la graduatoria con 64 (-6) James Hahn e Ricky Barnes con due colpi di margine su Matt Kuchar, Jason Kokrak, Cameron Tringale e sul venezuelano Jhonattan Vegas. Al settimo posto con 67 (-3) Dustin Johnson, leader mondiale e al 14° con 68 (-2) l’australiano Jason Day, numero quattro, e Jordan Spieth, numero sei. Sono poco dietro i sudafricani Ernie Els e Louis Oosthuizen, 26.i con 69 (-1), e Patrick Reed e l’altro sudafricano Charl Schwartzel, 41.i con 70 (par).

James Hahn, 35enne nato a Seoul in Corea, ma di nazionalità statunitense, due titoli nel circuito, ha infilato sei birdie senza bogey. Ricky Barnes, 36enne di Stockton (California) ancora alla ricerca del primo successo nel tour, ha ottenuto lo stesso risultato con otto birdie e due bogey. Per Sergio Garcia, numero cinque del world ranking, un birdie e quattro bogey. Settimana di riposo per Francesco Molinari. Il montepremi è di 7.500.000 dollari.

LA VIGILIA - Lo spagnolo Sergio Garcia difende il titolo nell'AT&T Byron Nelson (18-21 maggio), che avrà luogo sul percorso del TPC Four Seasons Resort a Irving nel Texas. Proveranno a impedirgli il bis Dustin Johnson, leader mondiale che sta comunque cercando la forma migliore dopo lo stop di circa due mesi per un infortunio alla schiena, l’australiano Jason Day, numero quattro Jordan Spieth, numero sei,Patrick Reed, Matt Kuchar, e il sudafricano Charl Schwartzel. Saranno della partita anche Keegan Bradley, Brandt Snedeker, Bryson DeChambeau. il sudafricano Ernie Els, lo spagnolo Gonzalo Fernandez Castaño e l’argentino Angel Cabrera. Settimana di riposo per Francesco Molinari. Il montepremi è di 7.500.000 dollari.

Diretta su Sky - L’AT&T Byron Nelson sarà teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 18 maggio, dalle ore 22 alle ore 1 (Sky Sport 2 HD); venerdì 19, dalle ore 22 alle ore 1 (Sky Sport 3 HD); sabato 20, dalle ore 21 alle ore 24 (Sky Sport 3 HD); domenica 21, dalle ore 21 alle ore 24 (Sky Sport 2 HD).

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Primo piano

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