Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

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Super Manassero trionfa in Sudafrica

Grande impresa di Matteo Manassero, tornato al successo sul DP World Tour dopo dieci anni e dieci mesi. Con un’ottima prestazione ha firmato il quinto titolo sul circuito vincendo con 262 (68 61 67 66, -26) colpi il Jonsson Workwear Open, dopo aver preso il comando dal secondo round, rimontando dal 20° posto iniziale, con un 61 (-11), suo miglior score personale sul giro, e poi controllando gli avversari con autorità e decisione.

Sul percorso del Glendower GC (par 72), a Dowerglen, un sobborgo di Edenvale in Sudafrica, nel torneo organizzato in collaborazione con il Sunshine Tour, in un turno finale molto combattuto sono stati decisivi i suoi quattro birdie di fila sulle ultime quattro buche (66, -6, sette birdie e un bogey) con cui ha distaccato di tre colpi l’inglese Jordan Smith e i sudafricani Thriston Lawrence e Shaun Norris, secondi con 265 (-23). In quinta posizione con 266 (-22) lo spagnolo Angel Hidalgo, in sesta con 267 (-21) il sudafricano Oliver Bekker e l’altro iberico Ivan Cantero e in ottava con 268 (-20) lo scozzese Connor Syme. Per il titolo Manassero ha ricevuto un assegno di 232.912 euro su un montepremi di circa 1.380.000 euro (1.500.000 dollari la cifra ufficiale).

Un italiano non vinceva sul circuito da settembre del 2022, quando Guido Migliozzi era andato a segno nell’Open de France.

Le dichiarazioni del Presidente FIG Franco Chimenti: "Sono felice ed emozionato. Il ritorno al successo di Matteo Manassero sul DP World Tour, dopo quasi 11 anni dall'ultima volta, mi riempie di orgoglio. Il golf italiano ha ritrovato uno dei suoi campioni più grandi. Ho sempre detto che i risultati sarebbero arrivati dopo la Ryder Cup. Questi sono solo i primi effetti. La sua storia non è solo da raccontare, ma da prendere ad esempio. Manassero da giovanissimo ha vinto molto, collezionando record su record. Poi, come spesso capita nel golf, ha conosciuto le difficoltà. Quando tutti lo davano ormai come un golfista finito, è ripartito dal basso. Passo dopo passo, circuito dopo circuito, con sacrificio, lavoro e determinazione è ritornato tra i grandi. Non poteva esserci notizia migliore, anche in vista delle Olimpiadi di Parigi. Manassero è un fenomeno e il golf italiano non può prescindere dal suo talento. Mai sopra le righe, serio, carismatico, volenteroso, è un vanto per lo sport italiano".

Le dichiarazioni del Presidente del CONI Giovanni Malagò: "Quella di Manassero è una storia da raccontare, da ricordare. E' la dimostrazione di quanto nello sport, come nella vita, sia indispensabile non mollare mai. E’ anche il risultato della sua capacità di affrontare contesti complicati, anche a livello personale, in tutti questi anni. Per l'opinione pubblica, per gli addetti ai lavori, sembrava si fosse perso un talento. Lo sport italiano è felicissimo di aver ritrovato un campione. L'impresa di Manassero in Sudafrica arriva in una settimana, l'ennesima, caratterizzata da risultati importantissimi come quelli arrivati nel nuoto, taekwondo, rugby, pattinaggio, judo, biathlon, snowboard, ginnastica, nello sci grazie a Federica Brignone che ha raggiunto il 26° successo in coppa del mondo consolidando il suo primato. Tutto questo rappresenta un auspicio importantissimo anche in chiave olimpica. Ho sempre sostenuto una tesi: per cercare di fare bene come a Tokyo, a Parigi abbiamo solo una possibilità: vincere delle medaglie in quegli sport dove in Giappone non abbiamo conquistato. Questa è la grande scommessa, che parte da lontano. Sono quattro anni che il Coni, la preparazione olimpica, lavora fianco a fianco con le federazioni. Manassero è oggi nel golf, senza mancare di rispetto a nessun altro campione azzurro del green, una nuova opportunità di cui siamo orgogliosi. E permettetemi di dire che questo risultato è anche uno degli effetti determinati dalla Ryder Cup italiana".

Un successo atteso da 3.942 giorni - Manassero, 30enne di Negrar (VR), ha avuto un’ottima carriera da dilettante imponendosi in molti tornei importanti come “il più giovane” ad aver conseguito il titolo, etichetta con cui ha inaugurato il palmarès sul DP World Tour (all’Epoca European Tour) quando a 17 anni, 6 mesi e 5 giorni ha fatto suo nel 2010 il Castello Masters in Spagna. Sono poi seguite le vittorie nel Malaysian Open (2011), nel Barclays Singapore Open (2012) e nel BMW PGA Championship il 26 maggio 2013, ossia 3.942 giorni fa. Dopo un lungo periodo difficile ha dato segni di ripresa nel 2020 sull’Alps Tour conquistando il Toscana Alps Open e infine lo scorso anno è stato tra i protagonisti del Challenge Tour con due successi (Copenhagen Challenge e Italian Challenge Open), riprendendo la ‘carta’ per il circuito maggiore con il nono posto nella Road To Mallorca (ordine di merito). Da ricordare la quinta piazza a inizio stagione nel South African Open. Manassero, che ora punta alle Olimpiadi di Parigi, e Marco Crespi sono gli unici giocatori italiani ad aver prevalso in tutti e tre i tour continentali.

Questa la gioia del vincitore: "Sono incredibilmente felice di essere qui, con questo trofeo tra le mani. Penso di aver giocato davvero bene, per tutto il torneo. Il golf è uno sport difficile, durante ogni competizione si affrontano momenti difficili, ma se riesci a superarli poi vedi la luce. Il finale di gara è stato fantastico, sono contentissimo".

Gli altri italiani - A ridosso dei top ten Andrea Pavan, 11° con 270 (68 67 67 68, -18) colpi, che è stato sempre in buona classifica mantenendo un ritmo molto regolare e che ha concluso con un 68 (-4, un eagle, quattro birdie, due bogey). A metà graduatoria Lorenzo Scalise, 35° con 275 (70 67 68 70, -13), e in bassa Francesco Laporta, 71° con 284 (72 67 75 70, -4).

 

TERZO GIRO - Matteo Manassero ha offerto un’altra ottima prestazione mantenendo la leadership nel Jonsson Workwear Open, dove con uno score di 196 (68 61 67, -20) inizierà il giro finale con un colpo di vantaggio sul sudafricano Shaun Norris e sull’inglese Jordan Smith, secondi con 197 (-19).

Sul percorso del Glendower GC, a Dowerglen, un sobborgo di Edenvale in Sudafrica, nel torneo organizzato in collaborazione con il Sunshine Tour, Manassero potrà puntare al quinto titolo sul DP World Tour dove non vince dal 26 maggio 2013 quando fece suo in Inghilterra il BMW Championship. Comunque l’azzurro non dovrà guardarsi solo da due inseguitori, ma anche dal sudafricano Oliver Bekker e dallo spagnolo Angel Hidalgo, quarti con 198 (-18), dall’altro iberico Ivan Cantero, sesto con 199 (-17), dal nordirlandese Tom McKirbin e da un terzo sudafricano, Jacques Kruyswijk settimi con 200 (-16).

Buona prova anche di Andrea Pavan, da 17° a 11° con 202 (68 67 67, -14), e di Lorenzo Scalise, da 33° a 25° con 205 (70 67 68, -11), mentre è nelle retrovie Francesco Laporta, 75° con 214 (72 67 75, -2).

Manassero ha iniziato con un bogey alla terza buca, poi ha preso subito il ritmo giusto e con sei birdie ha siglato un 67 (-5) di giornata. Da rilevare che sull’ultima buca Norris ha segnato un bogey e lo ha lasciato da solo in vetta. Anche per Pavan 67 (-5) colpi con sei birdie e un bogey e per Scalise 68 (-4) con cinque birdie e un bogey. Il montepremi è di 1.500.000 dollari (circa 1.380.000 euro).

 

SECONDO GIRO - In Sudafrica l'Italgolf sogna con Matteo Manassero. Nel secondo round del Jonsson Workwear Open, l'azzurro, con un giro bogey free in 61 (-11) su un totale di 129 (68 61, -15) colpi, ha rimontato 19 posizioni ed è volato in vetta alla classifica nel torneo del DP World Tour. Il 30enne veneto, che si è messo in mostra con due eagle e sette birdie, ha realizzato il suo giro più basso in carriera sul massimo circuito continentale maschile.

"Non potrei essere più felice di così, ma la strada da percorrere è ancora lunga e non mi piace guardare indietro, ma avanti, con l'obiettivo di migliorarmi sempre", la soddisfazione moderata del già enfant prodige del golf italiano. Più giovane vincitore di un torneo del DP World (allora si chiamava European Tour), grazie all'exploit in Spagna nel Castello Masters 2010, arrivato all'età di 17 anni, 6 mesi e 5 giorni, Manassero non conquista un evento sul tour maggiore dal 26 maggio 2013 quando trionfò in Inghilterra nel Bmw Championship.

Dopo i record, il 30enne di Negrar di Valpolicella (Verona), che vanta quattro affermazioni sul DP World Tour, ha smarrito la strada. Nel settembre 2020, ripartendo dal basso, ha fatto suo il Toscana Alps Open (Alps Tour e Italian Pro Tour). Poi, nel 2023, ha calato il bis di successi sul Challenge Tour prendendosi prima, in Danimarca, il Copenhagen Challenge e poi, a Sutri (Viterbo), l'Italian Challenge Open. Quindi, ha riconquistato la "carta" piena per giocare sul DP World Tour 2024 e ora sogna un'impresa che potrebbe diventare fondamentale anche in chiave qualificazione alle Olimpiadi di Parigi.

A Edenvale (piccola città dell'Est Rand a Gauteng), sul percorso del Glendower GC (par 72), Manassero - che ha firmato il miglior score di giornata - a metà gara ha un colpo di vantaggio nei confronti del sudafricano Oliver Bekker, secondo con 130 (-14) davanti agli spagnoli Angel Hidalgo e Ivan Cantero,terzi con 131 (-13) insieme al nordirlandese Tom McKibbin. Buona prova anche per gli altri azzurri. Andrea Pavan è infatti 17° con 135 (68 67, -9), Lorenzo Scalise 33° con 137 (70 67, -7) e Francesco Laporta 54° con 139 (72 67, -5), che ha avuto il merito con quattro birdie sulle ultime otto buche di rimediare a una situazione difficile ed evitare il taglio (67, -5, cinque birdie).. Tutti e quattro gli italiani in gara hanno dunque superato il taglio nell'ultimo evento dell'International Swing che mette in palio 1.500.000 dollari.

 

PRIMO GIRO - In Sudafrica, gli azzurri Matteo Manassero e Andrea Pavan hanno chiuso il primo round del Jonsson Workwear Open al 20° posto con uno score di 68 (-4) e sono distanti quattro colpi dalla vetta occupata con 64 (-8) dallo spagnolo Ivan Cantero e da Keenan Davidse, 34enne di Stellenbosch che sogna l'impresa davanti al pubblico di casa.

A Edenvale (piccola città dell'Est Rand a Gauteng), nel torneo del DP World Tour, Manassero ha realizzato un eagle e tre birdie, con un bogey, mentre Pavan di birdie ne ha siglati sei, con due bogey. Dietro di loro, 55° con 70 (-2), ecco Lorenzo Scalise. In ritardo Francesco Laporta, 94° con 72 (par).

Nell'ultimo evento dell'International Swing, che mette in palio 1.500.000 dollari, i due leader sono tallonati da un terzetto di sudafricani, tutti terzi con 65 (-7), composto da Thriston Lawrence, tra i favoriti della vigilia, Oliver Bekker e Louis De Jager.

Sul percorso del Glendower GC (par 72), buon avvio anche per il loro connazionale Robin Williams, sesto con 66 (-6) insieme ad altri tre concorrenti e runner up, la scorsa settimana, dopo play-off, nell'SDC Championship. Avvio deludente, invece, per Nick Bachem. Il tedesco, che difende il titolo conquistato nel 2023, è 130° con 74 (+2) e rischia l'eliminazione.

 

LA VIGILIA - Il DP World Tour fa tappa per la quinta e ultima volta nella stagione in Sudafrica dove è in programma dal 7 al 10 marzo la terza edizione del Jonsson Workwear Open, organizzato in collaborazione con il Sunshine Tour, in cui saranno in gara quattro azzurri: Francesco Laporta, Matteo Manassero, Lorenzo Scalise e Andrea Pavan.

Sul percorso del Glendower GC, a Dowerglen, un sobborgo di Edenvale, difende il suo unico titolo il tedesco Nick Bachem, 24enne di Colonia, che prima di imporsi sul circuito ha ottenuto tre vittorie sul Pro Golf Tour e una sul Toro Tour. È reduce dal quarto posto della scorsa settimana nello SDC Championship, arrivato dopo un periodo in ombra.

Nel field i vincitori dei quattro tornei precedenti, il sudafricano Dylan Frittelli (Bahrain Championship), il giapponese Rikuya Hoshino (Qatar Masters), l’olandese Darius Van Driel (Kenya Open) e lo statunitense Jordan Gumberg (suo a sorpresa citato SDC Championship). Riscuotono buon credito nelle previsioni della vigilia, ma sono in molti a poter puntare al successo e, in particolare, i sudafricani decisi a chiudere in bellezza il ciclo di eventi nella loro terra. Oltre a Frittelli vi saranno JC Ritchie, l’altro past winner della gara (2022), Hennie Du Plessis e Zander Lombard, secondi lo scorso anno, Ockie Strydom e Thriston Lawrence, due volte a segno nel tour 2023, Ryan Van Velzen e Robin Williams, per citarne alcuni. Da seguire anche gli inglesi Daniel Brown, Marcus Armitage e Andy Sullivan, lo scozzese Connor Syme, lo spagnolo Nacho Elvira, il malese Gavin Green e il cinese Ashun Wu.

Tra gli azzurri è molto regolare nell’andare a premio Laporta, che nello SDC Championship si è classificato in 16ª posizione. Piuttosto altalenanti gli altri tre, i quali comunque hanno offerto buoni spunti con un quinto posto di Manassero (South African Open), un 11° di Scalise (Kenya Open) e un 14° di Pavan (Alfred Dunhill Championship). Il montepremi è di 1.500.000 dollari (circa 1.380.000 euro).

Il torneo su Sky e in streaming su NOW - Il Jonsson Workwear Open sarà trasmesso da Sky, sul canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 7 marzo e venerdì 8, dalle ore 11 alle ore 16; sabato 9, dalle ore 11,30 alle ore 16; domenica 10, dalle ore 10,30 alle ore 15,30. Commento di Silvio Grappasonni, Michele Gallerani e di Claudio Viganò.

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Superlega: domina Joaquin Niemann

Ancora una impresa, la terza negli ultimi tre mesi, per Joaquin Niemann. Golfista del momento, il cileno ha vinto in Arabia Saudita il LIV Golf Jeddah, terzo torneo della Superlega araba 2024 disputato al Royal Greens Golf & Country Club (par 70), a Jeddah. Dopo aver fatto suo quello di apertura in Messico, il 25enne di Santiago del Cile ha calato il bis. Prima, però, era riuscito a conquistare a dicembre pure l'ISPS Handa Australian Open sul DP World Tour. Come se non bastasse, ha sfiorato l'exploit nel Dubai Desert Classic e nell'International Series di Oman, sull'Asian Tour.

Premiato recentemente con un invito per il Masters, Niemann si è imposto con 193 (63 64 66, -17) colpi superando nettamente i sudafricani Louis Oosthuizen e Charl Schwartzel, entrambi secondi con 197 (-13). Niente da fare, neanche questa volta, per Jon Rahm. Lo spagnolo, numero 3 al mondo e golfista più pagato del pianeta, in Arabia Saudita non è andato oltre il quinto posto con 199 (-11) nella gara individuale, piazzandosi alle spalle pure dell'americano Bryson DeChambeau, quarto con 198 (-12). La vittoria ha fruttato a Niemann quattro milioni di dollari.

La competizione a squadre è andata con 172 (-38) colpi al team "Crushers GC" capitanato proprio da DeChambeau, con l’inglese Paul Casey, lo statunitense Charles Howell III e l’indiano Anibarn Lahiri. Per loro 750.000 dollari a testa.

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Alps Tour: Lipparelli vince in Egitto

Edoardo Raffaele Lipparelli ha firmato il primo successo dei pro italiani nel 2024 vincendo con 199 (70 66 63, -17) colpi il New Giza Open, terza gara delle Winter Series che hanno aperto la stagione dell’Alps Tour in Egitto. Sul percorso del New Giza Golf Club (par 72), a Il Cairo, l’azzurro con un gran 63 (-9), miglior score di giornata e autentica prodezza frutto di nove birdie senza bogey, ha rimontato dal quarto posto e ha reso vano il 64 (-8) del francese Aymeric Laussot (nove birdie, un bogey) e dell’inglese Harry Goddard (otto birdie), secondi con 200 (-16).

Edoardo Raffaele Lipparelli, 27enne di Frosinone, è al secondo titolo sull’Alps Tour dopo il primo conquistato nel 2019 (Open de St. François Guadeloupe), anno in cui ha dominato nel circuito ottenendo altri nove piazzamenti tra i top ten (con cinque secondi posti) e la vittoria nell’ordine di merito con relativo passaggio sul Challenge Tour. In un ottimo inizio di stagione, con un secondo e un quinto posto, si è preso la rivincita su Laussot, che lo aveva superato di un colpo nell’Ein Bay Open, il primo evento dell’anno. Il vincitore ha ricevuto un assegno di 5.800 euro su un montepremi di 40.000 euro.

Al quarto posto con 201 (-15) lo spagnolo Mario Galiano Aguilar e il transalpino Benjamin Kedochim, che aveva condotto la gara nei primi due round. Tra i top ten e autore di una buona prova Manfredi Manica, settimo con 205 (-11), e subito dietro Cristiano Terragni, 11° con 206 (-10), ed Enrico Di Nitto, 12° con 207 (-9). A premio anche Ludovico Addabbo, 43° con 214 (-2), e Andrea Saracino, 45° con 215 (-1).

Lipparelli è il secondo italiano a vincere il torneo dopo Lorenzo Scalise, salito sul gradino più alto del podio nel 2019.

 

LA VIGILIA - Si conclude il ciclo egiziano delle Winter Series, tre eventi che hanno aperto la stagione dell’Alps Tour 2024. Dopo le prime due gare a Suez, si gioca il New Giza Open (1-3 marzo) sul percorso del New Giza Golf Club a Il Cairo dove si confronteranno 119 atleti, dei quali 21 italiani, in rappresentanza di 23 nazioni.

Nel field 14 dei primi 15 giocatori classificati nella money list capeggiata dai due vincitori stagionali, nell’ordine il francese Aymeric Laussot, a segno nel Ein Bay Open, e il dilettante spagnolo José Antonio Sintes Navarro, che ha fatto suo il successivo Red Sea Little Venice Open. Con loro Edoardo Raffaele Lipparelli (n. 3), tra i protagonisti dei due precedenti tornei con un secondo e un quinto posto, Enrico Di Nitto (n. 6), runner up martedì scorso alle spalle di Sintes Navarro, Manfredi Manica (n. 11) e Cristiano Terragni (n. 15).

Tra i favoriti, oltre ai citati, gli spagnoli Eduard Rousaud (n. 5), Borja Martin (n. 8) e Manuel Morugan (n. 10), il transalpino Nicolas Muller (n. 7) e lo svizzero Luca Galliano (n. 9). Senza dimenticare l’inglese Arron Edwards-Hill, il francese Augustin Hole, l’irlandese Paul McBride e l’olandese Vince Van Veen.

Un solo italiano nell’albo d’oro della manifestazione, Lorenzo Scalise salito sul gradino più alto del podio nel 2019. Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.

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DP Tour: titolo a Gumberg, 16° Laporta

Lo statunitense Jordan Gumberg ha concluso lo SDC Championship con 276 (68 69 71 68, -12) colpi e ha ottenuto il primo titolo sul DP World Tour superando con un birdie alla seconda buca di playoff il sudafricano Robin Williams (276 - 69 67 71 69) con il quale aveva concluso alla pari la gara.

Sul percorso del St. Francis Links (par 72), progettato da Jack Nicklaus a Saint Francis Bay, nell'Eastern Cape in Sudafrica, ha offerto una buona prova Francesco Laporta, 16° con 283 (68 71 71 73, -5). È rimasto in top ten nei primi tre giri (ottavo nel primo e nono negli altri due) e il leggero cedimento nel finale non ha offuscato la sua prestazione. A metà classifica Matteo Manassero, 36° con 287 (68 76 72 71, -1), e Lorenzo Scalise, 47° con 290 (69 75 74 72, +2).

In terza posizione con 278 (-10) il francese David Ravetto, che a febbraio si è imposto nella Dimension Data Pro-Am sul Challenge Tour, in quarta con 280 (-8) il tedesco Nick Bachem, il gallese Jamie Donaldson, gli inglesi Andy Sullivan, Marcus Armitage e Daniel Brown e lo scozzese Connor Syme, gli ultimi due leader dopo tre round. Un colpo in più per i sudafricani Jbe Kruger e Thriston Lawrence, decimi con 281 (-7).

Gumberg, 29enne di Fort Lauderdale (Florida) e alla 14ª presenza sul tour, ha iniziato il giro conclusivo al sesto posto con tre colpi di ritardo dalla coppia di testa e ha rimontato con un 68 (-4, quattro birdie). Non avrebbe potuto far molto, però, senza un doppio bogey di Williams, alla buca 17 (69, -3), che gli ha aperto la strada verso lo spareggio. Per il successo è stato gratificato con un assegno di 235.904 euro su un montepremi di circa 1.380.000 euro (1.500.000 dollari la cifra ufficiale). È uscito al taglio Andrea Pavan, 144° con 155 (+11).

 

TERZO GIRO - Francesco Laporta è rimasto al nono posto con 210 (68 71 71, -6) colpi dopo il terzo giro del SDC Championship sul percorso del St. Francis Links (par 72), progettato da Jack Nicklaus, a Saint Francis Bay, nell'Eastern Cape in Sudafrica. A metà classifica Matteo Manassero, 32° con 216 (68 76 72, par), e Lorenzo Scalise, 48° con 218 (69 75 74, +2).

Ha mantenuto la leadership l’inglese Daniel Brown con 205 (66 67 72, -11), ma è stato raggiunto dallo scozzese Connor Syme (67 71 67). La coppia affronterà il giro finale con due colpi di vantaggio sul sudafricano Robin Williams, sullo statunitense James Nicholas e sull’inglese Andy Sullivan, terzi con 207 (-9).

In sesta posizione con 208 (-8) l’americano Jordan Gumberg e il francese David Ravetto e in ottava con 209 (-7) il tedesco Nick Bachem.L’inglese Matthew Baldwin, 52° con 219 (+3), ha fallito la difesa del suo unico titolo sul circuito. E’ uscito al taglio Andrea Pavan, 144° con 155 (73 82, +11). Il montepremi è di 1.500.000 dollari (circa 1.380.000 euro).

 

SECONDO GIRO - In Sudafrica è Daniel Brown il nuovo leader dell'SDC Championship. A Saint Francis Bay, nell'Eastern Cape, l'inglese con un secondo giro in 67 (-5) su un totale di 133 (66 67, -11), è risalito dalla 3/a posizione e ora, nel torneo del DP World Tour, ha tre colpi di vantaggio nei confronti dei sudafricani Shaun Norris e Robin Williams, entrambi 2/i con 136 (-8). Sul percorso del St. Francis Links (par 72), progettato da Jack Nicklaus, tra gli azzurri ha mantenuto un buon ritmo Francesco Laporta.

Il pugliese, da 8/o a 9/o con 139 (68 71, -5), ha giocato le prime 15 buche senza commettere errori e realizzando tre birdie. Poi, nella parte finale di gara, ha sporcato la sua carta con due bogey rispettivamente alla 16 (par 5) e alla 18 (par 4) che gli hanno fatto perdere colpi e posizioni. Superano il taglio anche Matteo Manassero (68 76) e Lorenzo Scalise (69 75), entrambi 41/i con 144 (par). Manassero, 8/o al termine del primo giro, nel secondo ha pagato a caro prezzo un 76 (+4) con due bogey, un triplo bogey e un birdie nelle prime nove giocate. Partito dalla 10, ha poi siglato altri due birdie con un doppio bogey. E' invece stato eliminato Andrea Pavan, 144/o con 155 (+11).

Quanto a Brown, 29enne di Northallerton con un titolo sul circuito, ha alternato prodezze (un eagle e sette birdie) a errori (due bogey e un doppio bogey) in un evento che mette in palio 1.500.000 dollari di cui 255.000 andranno al vincitore.

 

PRIMO GIRO - Buon avvio in Sudafrica per Matteo Manassero e Francesco Laporta nello SDC Championship. A Saint Francis Bay, nell'Eastern Cape, i due azzurri hanno chiuso il primo round del torneo del DP World Tour all’ottavo posto con uno score di 68 (-4) e sono distanti tre colpi dalla vetta occupata con 65 (-7) dai sudafricani Shaun Norris e Pieter Moolman. Sul percorso del St. Francis Links (par 72), progettato da Jack Nicklaus, Manassero ha realizzato cinque birdie, con un bogey. Un eagle, quattro birdie e due bogey, invece, per Laporta.

Migliori tra i quattro italiani in gara, precedono in classifica Lorenzo Scalise, 15° con 69 (-3) e reduce dall'11° posto a Nairobi nel Magical Kenya Open. Più indietro Andrea Pavan, 71/o con 73 (+1). A tallonare i due leader ecco invece l'inglese Daniel Brown, 3/o con 66 (-6) davanti ai sudafricani Wilco Nienaber e Malco Mitchell, al tedesco Nich Bachem e allo scozzese Connor Syme, tutti 4/i con 67 (-5).

Sia Manassero che Laporta hanno un buon feeling con il Sudafrica. Il primo, 30enne veneto, quest'anno ha chiuso al 5° posto il South African Open, proprio davanti al pugliese, decimo.
Settima e penultima tappa dell'International Swing, l'SDC Championship mette in palio 1.500.000 dollari di cui 255.000 andranno al vincitore.

 

LA VIGILIA - Il DP World Tour ritorna in Sudafrica, dopo oltre due mesi, per la disputa delle ultime due prove delle cinque in programma nel calendario 2024. Si comincia con la seconda edizione dello SDC Championship (29 febbraio - 3 marzo), al St. Francis Links di St. Francis Bay, e si proseguirà la prossima settimana con il Jonsson Workwear Open a Edenvale (7 - 10 marzo), entrambe le gare organizzate in collaborazione con il Sunshine Tour.

Nel primo evento scenderanno in campo quattro azzurri, Lorenzo Scalise, Andrea Pavan, Matteo Manassero e Francesco Laporta, che al momento sono anche i soli iscritti al secondo.

A St. Francis Bay l’inglese Matthew Baldwin, 28enne di Southport e tifoso del Liverpool FC, proverà a bissare il suo unico titolo conseguito superando lo spagnolo Adri Arnaus. L’impresa, tuttavia, appare piuttosto difficile alla luce delle sue prestazioni poco confortanti di quest’anno.

Favoriti i sudafricani, che sono in numero preponderante e vincitori dei primi tre tornei, però grazie alle prodezze di due elementi che giocano nella LIV Golf, assenti nell’occasione: Dean Burmester (due successi) e Louis Oosthuizen (uno). Non mancano comunque connazionali in grado di dire la loro, a partire da Thriston Lawrence e da Ockie Strydom, entrambi due volte a segno nel circuito 2023. Senza dimenticare Wilco Nienaber, JC Ritchie, Louis Albertse, Jaco Prinsloo, Darren Fichardt, Thomas Aiken, Brandon Stone e Zander Lombard, un mix tra giocatori emergenti ed esperti che riscuote buon credito. Merita più attenzione Dylan Frittelli, che ha fatto suo il Bahrain Championship, ma tutti non dovranno sottovalutare il giapponese Rikuya Hoshino, che appare in gran forma. Lo testimoniano il successo nel Qatar Masters e i due secondi posti in Australia.

Nel field figurano altri concorrenti in grado di vivacizzare la contesa come gli spagnoli Nacho Elvira, secondo nel precedente Magical Kenya Open, e il citato Adri Arnaus, gli inglesi Todd Clements, Jordan Smith e Oliver Wilson, gli scozzesi Ewen Ferguson e Connor Syme, il francese Antoine Rozner, il nordirlandese Tom McKibbin e il cinese Ashun Wu. Il montepremi è di 1.500.000 dollari (circa 1.380.000 euro).

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PGA Tour: primo titolo per Austin Eckroat

Lo statunitense Austin Eckroat ha vinto a sorpresa con 267 (65 67 68 67, -17) colpi, il Cognizant Classic firmando il primo titolo sul PGA Tour. Sul percorso The Champion (par 71) del PGA National Resort, a Palm Beach Gardens in Florida, ha superato l’australiano Min Woo Lee e il sudafricano Erik Van Rooyen, secondi con 270 (-14), con quest’ultimo che ha rimontato 29 posizioni nel round conclusivo con un 63 (-8), miglior score di giornata, frutto di nove birdie (sei sulle prime sei buche) e di un bogey.

In quarta posizione con 271 (-13) Cameron Young, Jake Knapp, il coreano K. H. Lee e con loro l’inglese David Skinns e l’irlandese Shane Lowry, che affiancavano in vetta il vincitore dopo tre turni. Soltanto 21.i con con 274 (-10) il nordirlandese Rory McIlroy, numero due mondiale, e l’inglese Matt Fitzpatrick, numero nove.

Eckroat, 25enne di Edmond (Oklahoma), professionista dal 2021 e alla 50ª presenza sul circuito, è stato runner up nel 2023 all’AT&T Byron Nelson e decimo, nello stesso anno, allo US Open. Ha condotto il giro finale in 67 (-4) colpi con cinque birdie e un bogey ed è stato gratificato con un assegno di 1.620.000 dollari su un montepremi di 9.000.000 di dollari. Al torneo, che è terminato con un giorno di ritardo per il maltempo, ha preso parte Francesco Molinari, che è uscito al taglio (79° con 142 - 70 72, par).

 

TERZO GIRO - Nuovo avvicendamento in vetta alla classifica del Cognizant Classic dove si sono portati con 200 (-13) Austin Eckroat (65 67 68), l’irlandese Shane Lowry (67 67 66) e l’inglese David Skinns (65 69 66).

Sul percorso The Champion (par 71) del PGA National ResortaPalm Beach Gardens, in Florida, saranno in corsa per il tiolo nel giro finale anche Jacob Bridgeman, lo scozzese Martin Laird, l’australiano Min Woo Lee, il taiwanese Kevin Yu e il francese Victor Perez, quarti con 203 (-10). Chance anche per Andrew Novak e per l’altro taiwanese C.T. Pan, noni con 204 (-9).

Fuori gioco il nordirlandese Rory McIlroy, numero due mondiale, da sesto a 26° con 206 (-7), mentre non è stato mai in partita Chris Kirk, 55° con 210 (-3), che difende il titolo. E’ uscito al taglio Francesco Molinari, 79° con 142 (70 72, par). Il montepremi è di 9.000.000 di dollari dei quali 1.620.000 andranno al vincitore.

 

SECONDO GIRO - Ancora una delusione per Francesco Molinari, uscito nuovamente al taglio sul PGA Tour, per la nona volta nelle ultime dieci apparizioni. Ha fallito il passaggio ai due turni finali con il 79° posto (142 - 70 72, par) nel Cognizant Classic, al PGA National Resort (The Champion, par 71) di Palm Beach Gardens, in Florida.

Cambio della guardia in vetta alla classifica dove si è portato con 131 (66 65, -11) Bud Cauley, che precede di misura Austin Eckroat e il sudafricano Garrick Higgo, secondi con 132 (-10). In quarta posizione con 133 (-9) il francese Victor Perez e il taiwanese Kevin Yu e in sesta con 134 (-8) il nordirlandese Rory McIlroy, numero 2 mondiale e grande favorito dell’evento, affiancato da altri sette giocatori tra i quali Cameron Young e l’irlandese Shane Lowry. In 28ª con 137 (-5) Chris Kirk, che difende il titolo. Il montepremi è di 9.000.000 di dollari dei quali 1.620.000 andranno al vincitore.

 

PRIMO GIRO - A Palm Beach Gardens, in Florida, Francesco Molinari ha chiuso il primo round del Cognizant Classic al 71° posto con uno score di 70 (-1) colpi. Nel torneo del PGA Tour, il torinese ha realizzato tre birdie, con due bogey. Al PGA National Resort (The Champion, par 71), dopo le 18 buche di apertura a guidare la classifica con 64 (-7) sono l'americano Chad Ramey e il sudcoreano Kim Seong-hyeon. Bagarre al 3/o posto dove, con un totale di 65 (-6), ci sono gli statunitensi Andrew Novak, Ryan Moore, Austin Eckroat, Cameron Young, Chesson Hadley e l'inglese David Skinns.

Nella prima tappa del "Florida Swing" il nordirlandese Rory McIlroy, numero 2 mondiale, già vincitore della competizione nel 2012, è 16° con 67 (-4) dopo un giro condotto con cinque birdie e sporcato da un bogey alla buca 18, l'ultima della sua giornata. Stesso score anche per l'americano Chris Kirk, che difende il titolo conquistato nel 2023. Il Cognizant Classic, che fino allo scorso anno era conosciuto come Honda Classic, mette in palio 9.000.000 di dollari di cui 1.620.000 andrà al vincitore.

 

LA VIGILIA - Francesco Molinari sarà sul tee di partenza del Cognizant Classic in The Palm Beaches, evento del PGA Tour che avrà quale teatro di gara, dal 29 febbraio al 3 marzo, il PGA National Resort (The Champions) a Palm Beach Gardens in Florida.

Nella 52ª edizione del torneo difende il titolo Chris Kirk, 38enne di Knoxville (Tennessee), che si è imposto nel 2023 quando ancora si chiamava Honda Classic. E’ stato il quinto dei suoi sei successi sul circuito, arrivato a oltre sette anni di distanza dal quarto e ottenuto dopo un lungo calvario che lo ha visto sconfiggere alcol e depressione. Poi a inizio gennaio ha fatto suo il The Sentry.

Calamita l’attenzione il nordirlandese Rory McIlroy, numero 2 mondiale e vincitore del torneo nel 2012, il più gettonato nelle previsioni alla vigilia e uno dei soli tre concorrenti nel field tra i primi 20 del world ranking. Insieme a lui, anche loro tra i favoriti, l’inglese Matt Fitzpatrick (n. 9), e il coreano Tom Kim (n. 16). Degli altri otto past winner al via hanno buone possibilità l’austriaco Sepp Straka (2022), il coreano Sungjae Im (2020) e Rickie Fowler (2017). Ne hanno probabilmente meno Keith Mitchell (2019), Russell Henley (2014), il colombiano Camilo Villegas (2010), Matt Kuchar (2002) e l’irlandese Padraig Harrington (2005, 2015). Quest’ultimo è uno dei quattro autori di una doppietta insieme a Johnny Miller, Mark Calcavecchia e a Jack Nicklaus, l’unico ad averla realizzata di fila (1977, 1978).

C’è attesa per vedere alla prova Jake Knapp, il 29enne di Costa Mesa (California) che ha vinto la scorsa settimana il Mexico Open appena alla nona gara disputata sul circuito, e con lui altri protagonisti della stessa manifestazione come il finlandese Sami Valimaki e lo scozzese Robert MacIntyre, rispettivamente secondo e sesto, Justin Lower, il tedesco Stephan Jaeger e il taiwanese C.T. Pan, terzi. Da seguire anche lo spagnolo Jorge Campillo, i danesi Rasmus Hojgaard e Thorbjorn Olesen e il francese Matthieu Pavon, a segno nel Farmers Insurance Open a gennaio. Il montepremi è di 9.000.000 di dollari con prima moneta di 1.620.000 dollari.

Il torneo su Discovery Plus e su Eurosport 2 - Il Cognizant Classic sarà teletrasmesso in diretta da Discovery Plus e da Eurosport 2 ai seguenti orari su entrambe le piattaforme: giovedì 29 febbraio e venerdì 1° marzo, dalle ore 20 alle ore 24; sabato 2 e domenica 3, dalle ore 19 alle ore 24. Commento di Nicola Pomponi e di Alessandro Bellicini.

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Asian Tour: vince Hataji, 58° Mazzoli

Il giapponese Takahiro Hataji ha vinto con 267 (69 65 66 67, -17) colpi, al fotofinish sull’australiano Scott Hend, secondo con 268 (-16), la 103ª edizione del New Zealand Open, dove Stefano Mazzoli si è classificato 58° con 279 (69 67 73 70, -5).

Sui tre percorsi del Millbrook Resort & Country Club (Coronet Course, Remarkables Course e Millbrook Course, dove si è svolto il giro conclusivo, tutti par 71), ad Arrowtown in Nuova Zelanda, Hataji, 30enne di Hiroshima, professionista dal 2015, senza titoli sul Japan Tour, è divenuto il primo nipponico a imporsi in questo evento e lo ha fatto alla terza gara sull’Asian Tour, dopo le prime due giocate nel 2022 in cui era uscito al taglio. Ha conquistato il titolo rimontando dal terzo posto con un 68 (-4), frutto di quattro birdie, superando Hend, in vetta dopo tre turni, che gli ha concesso strada con un bogey sull’ultima buca (70, -2, quattro birdie, due bogey). Hataji ha ricevuto un assegno di 201.686 dollari su un montepremi di circa 1.220.000 dollari (due milioni di dollari neozelandesi la cifra ufficiale).

Al terzo posto con 269 (-19) il neozelandese Josh Geary e gli australiani Anthony Quayle e Matthew Griffin, quest’ultimo al comando con Hend dopo tre round. Al sesto altri tre giocatori di casa, Ben Wharton, Brad Kennedy e Justin Warren, insieme al sudafricano Ian Snyman. Stesso score di Mazzoli anche per l’australiano Branden Jones, che difendeva il titolo.

Stefano Mazzoli è andato a premio anche nel terzo torneo stagionale disputato sul circuito, a cui ha avuto accesso con l’ottavo posto nella Qualifying School. In precedenza ha ottenuto il 31° posto nel Malaysian Open e il 48° nell’International Series Oman, ma ha superato il taglio anche nell’unica presenza sull’Asian Tour, quando non possedeva la ‘carta’, terminando 42° nel Saudi International a gennaio 2023. Nell’ultimo giro ha risalito la graduatoria di 22 posizioni con un 70 (-2) dopo una falsa partenza con un bogey e un doppio bogey sulle prime nove buche e quattro birdie nel rientro.

 

LA VIGILIA - Terzo torneo stagionale dell’Asian Tour che si trasferisce in Nuova Zelanda per il 103° New Zealand Open al quale prende parte Stefano Mazzoli, unico azzurro con ‘carta’ per il circuito 2024 conquistata con l’ottavo posto alla Qualifying School.

Sui percorsi del Millbrook Resort & Country Club (Coronet Course e Remarkables Course), ad Arrowtown, saranno nel field due giocatori tra i primi dieci della money list, gli australiani Maverick Antcliff (n. 6) e Kevin Yuan (n. 7), che si divideranno i favori del pronostico insieme ai connazionali Travis Smyth (n. 11) e Brendan Jones, che difenderà l’unico titolo sull’Asian Tour. Quest’ultimo, 48enne di West Wyalong, peraltro ha svolto la carriera quasi tutta sul Japan Tour dove si è imposto in 15 tornei.

Tra i possibili protagonisti altri giocatori di casa che hanno anche un passato sul DP World Tour come Marcus Fraser (3 successi) e Scott Hend (4) o un presente come Daniel Hillier (uno nel 2023). Senza trascurare alcuni vincitori di torneo quali i thailandesi Jazz Janewattananong e Denwit Boriboonsub, il neozelandese Ben Campbell, secondo lo scorso anno in questo evento, Taichi Ko di Hong Kong e lo statunitense Trevor Simsby.

Stefano Mazzoli, come rookie, ha offerto un buon inizio nel circuito andando a premio in entrambe le occasioni in cui ha giocato, con il 31° posto nel Malaysian Open e con il 48° nell’International Series Oman. In precedenza aveva giocato una sola volta sul tour classificandosi 42° nel Saudi International a gennaio 2023. Attualmente è 51° nella money list. Il montepremi è di 2.000.000 di dollari neozelandesi (circa 1.340.000 euro).

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Spanish maschile, Ferrero terzo

 

Michele Ferrero si è classificato al terzo posto con 288 (71 72 73 72, par), fornendo un’ottima prestazione, nella 109ª edizione dello Spanish International Amateur Championship “Copa S.M. El Rey” svoltosi sul percorso del Club de Golf Alcanada (par 72), a Port d'Alcúdia nell’isola spagnola di Maiorca.

Ha vinto con 282 (68 69 71 74, -6) l’olandese Lars Van Der Vight, che ha superato nel giro finale lo spagnolo Luis Masaveu Roncal (285, -3). Entrambi tra i più accreditati favoriti alla vigilia, avevano chiuso alla pari il terzo round. Al quarto posto con 289 (+1) l’irlandese Sean Keeling, al quinto con 290 (+2) l’inglese Harley Smith, al sesto con 291 (+3) l’iberico Bruno Masques Calvet e al settimo con 292 (+4) lo scozzese Gregor Graham e il francese Darren Strachan.

Tra i top ten anche Alessio Scaramastra, nono con 294 (+1), e in alta classifica Giovanni Binaghi, 14° con 296 (+8), e Luca Memeo, 18° con 297 (+9), quindi Lucas Nicolas Fallotico, 29° con 299 (+11), ed Eugenio Bernardi, 38° con 303 (+15). Sino usciti al taglio Bruno Frontero, 76° con 153 (+9), e Federico Randazzo, 107° con 159 (+15). Hanno accompagnato il team Alberto Binaghi, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Maschile, e Alain Vergari, Vice Commissario Tecnico.

Il torneo è stato avversato dal maltempo che ha costretto gli organizzatori a cambiare formula. Sono state disputate 72 buche medal, con taglio dopo 36 che ha promosso ai due turni finali i primi 64 in graduatoria, mentre si sarebbe dovuto giocare con qualificazione su due giri stroke play e match play tra i primi 64.

Un solo italiano ha fatto suo il torneo, Lucas Nicolas Fallotico nel 2021. Tra i past winner da ricordare gli spagnoli José María Olazábal (1983, 1984), Sergio García (1998), Gonzalo Fernández-Castaño (2003), vincitore di due Open d’Italia, il nordirlandese Darren Clark (1990) e l’inglese Danny Willett (2008). Per due volte è terminato al secondo posto Edoardo Molinari (2001, 2006).

 

LA VIGILIA - Otto giocatori azzurri prendono parte alla 109ª edizione dello Spanish International Amateur Championship “Copa S.M. El Rey” in programma dal 27 febbraio al 3 marzo sul percorso del Club de Golf Alcanada, a Port d'Alcúdia nell’isola spagnola di Maiorca. Sono Alessio Scaramastra, Giovanni Binaghi, Luca Memeo, Eugenio Bernardi, Michele Ferrero, Bruno Frontero, Federico Randazzo e Lucas Nicolas Fallotico, unico italiano ad essersi imposto nel torneo (2021). Con il team Alberto Binaghi, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Maschile, e Alain Vergari, Vice Commissario Tecnico.

Decisi a conquistare un titolo che hanno ottenuto solo per tre volte a iniziare dall’anno 2000 (l’ultima nel 2020 con José Luis Ballester) gli spagnoli, che puntano in particolare su Luis Masaveu Roncal, a segno a inizio mese nel Portuguese International Amateur Championship, Alvaro Pastor Roman, Jorge Martin Sampedro e Pablo Alperi Lopez. Non avranno però vita facile in un field di qualità che comprende, tra gli altri, francese Hugo Le Goff, l’ukraino Lev Grinberg, lo svedese Albert Hansson, gli inglesi Kris Kim e Ben Bolton, l’olandese Abel Derksen, l’irlandese Hugh Foley e lo scozzese Connor Wilson. Senza dimenticare gli azzurri, tutti ben motivati e in grado di inserirsi tra i protagonisti.

Il torneo, nato nel 1911, inizierà con la qualificazione su 36 buche medal, poi i primi 64 classificati dei 143 concorrenti in gara, di cui 26 iberici, accederanno alla fase match play. Tra i past winner da ricordare gli spagnoli José María Olazábal (1983, 1984), Sergio García (1998), Gonzalo Fernández-Castaño (2003), vincitore di due Open d’Italia, il nordirlandese Darren Clark (1990) e l’inglese Danny Willett (2008). Per due volte è terminato al secondo posto Edoardo Molinari (2001, 2006).

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Spanish femminile: azzurre out

La spagnola Andrea Revuelta Goicoechea ha battuto in finale per 2&1 la francese Sara Brentcheneff e ha vinto la 106ª edizione dello Spanish International Ladies Amateur Championship “Copa de S.M. La Reina”, che si è disputato sul percorso del Real Guadalhorce Club de Golf (par 72) a Campanillas, nei pressi di Malaga in Spagna. In semifinale l’iberica ha superato l’irlandese Annabel Wilson per 4&3 e la Brentcheneff ha avuto la meglio sull’altra spagnola Martina Navarro Navarro per 1 up.

Le azzurre si sono fermate agli ottavi: Francesca Fiorellini è stata sconfitta dalla spagnola Anna Cañado Espinal (2&1) e Paris Appendino dalla vincitrice (alla 19ª), che comunque è stata molto in difficoltà. Nei primi due turni la Fiorellini aveva eliminato nell’ordine la spagnola Sofia Perez Escarcena (2&1) e la belga Sixtine De Cordes (5&3), mentre la Appendino aveva estromesso la svedese Havanna Torstensson (3&1) e l’irlandese Jessica Ross (5&3). Sono uscite nel primo turno di match play Francesca Pompa (5&4 anche lei dalla Revuelta Goicoechea), Cristina Albertazzi (3&1 dalla Brentcheneff) e Matilde Partele (3&2 dalla Wilson).

Francesca Fiorellini è stata brillante nella qualificazione su 36 buche medal, che ha vinto con 141 (71 70, -3) colpi, unica giocatrice a scendere sotto par, davanti ad Annabel Wilson (144, par). In terza posizione con 147 (+3) le svedesi Kajsalotta Svarnar e Nora Sundberg, campionessa uscente. Così le altre italiane: Paris Appendino, 52ª con 160 (79 81, +16), Cristina Albertazzi, (82 79) e Francesca Pompa (80 81), 57.e con 161 (+17), e Matilde Partele, 62ª con 162 (84 78, +18). Sono uscite al taglio: Ginevra Coppa, 76ª con 164 (+20), e Natalia Aparicio, 82ª con 165 (+21). Hanno accompagnato la squadra Roberto Zappa, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Femminile, e l’allenatore Luigi Zappa.

Quattro i successi italiani nella storia dell’evento a opera di Isa Goldschmid (1952), Rosanna Bergamo (1956), Isabella Calogero (1989) e di Caterina Quintarelli (1991). Si sono classificate seconde Vanda Rosa (1954), Marina Buscaini (1985), Silvia Cavalleri (1992) e Alessia Nobilio (2017, 2019).

 

LA VIGILIA - A Campanillas, nei pressi di Malaga in Spagna, si svolge dal 27 febbraio al 3 marzo sul percorso del Real Guadalhorce Club de Golf, la 106ª edizione dello Spanish International Ladies Amateur Championship “Copa de S.M. La Reina”.

In campo il team azzurro composto da Natalia Aparicio, Paris Appendino, Ginevra Coppa, Matilde Partele, Francesca Pompa e Francesca Fiorellini. Accompagnano la squadra Roberto Zappa, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Femminile, e l’allenatore Luigi Zappa.

Il torneo, nato nel 1911 e al quale prendono parte 108 concorrenti, di cui 26 spagnole, si svolge in due fasi: qualificazione su 36 buche medal e match play tra le prime 64 classificate. Quattro i successi italiani a opera di Isa Goldschmid (1952), Rosanna Bergamo (1956), Isabella Calogero (1989) e di Caterina Quintarelli (1991). Si sono classificate seconde Vanda Rosa (1954), Marina Buscaini (1985), Silvia Cavalleri (1992) e Alessia Nobilio (2017, 2019).

Difende il titolo la svedese Nora Sundberg, che lo scorso anno sconfisse in finale la belga Savannah De Bock (2/1), in un contesto che comprende 26 concorrenti spagnole tra le quali punteranno decisamente al successo Rocio Tejedo Mulet, Andrea Revuelta Goicoechea, Anna Cañado Espinal, Cloe Amion Vallarino e Alba Gonzalez Fernandez. Hanno comunque le qualità per inserirsi nella lotta per il titolo e contribuire allo spettacolo, oltre alle azzurre, molte altre partecipanti tra le quali citiamo la danese Cecilie Leth-Nissen, che vanta un successo sul LET Access, il secondo circuito femminile europeo (Smorum Ladies Open, 2022), la francese Louise Landgraf, la svizzera Yana Beeli e l’irlandese Annabel Wilson. Al via anche un’altra italiana, Cristina Albertazzi.

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Alps Tour: a Suez Di Nitto secondo

Il dilettante spagnolo José A. Sintes Navarro ha vinto con 200 (68 66 66, -16) colpi il Red Sea Little Venice Open, superando i professionisti al Sokhna GC (Course B&C, par 72) di Suez in Egitto. Nella seconda gara stagionale dell’Alps Tour sono stati tra i protagonisti Enrico Di Nitto, runner up con 201 (67 67 67, -15) colpi alla pari con l’altro iberico Eduard Rousaud e con l’austriaco Lukas Lipold, ed Edoardo Raffaele Lipparelli, quinto con 202 (66 66 70, -14) e ancora tra i top 5 dopo la seconda piazza della scorsa settimana nell’Ein Bay Open. Stesso score per lo spagnolo Borja Martin.

Il 18enne José A. Sintes Navarro ha iniziato dal 21° posto, poi è salito all’ottavo nel round centrale e infine ha superato tutti con un 66 (-6, sei birdie). Ottima la sua prestazione con le ultime 50 buche senza bogey dopo aver commesso l’unico errore alla quarta del primo giro (doppio bogey) per un cammino con 18 birdie complessivi. E’ la seconda vittoria consecutiva degli iberici dopo quella dello scorso anno di Quim Vidal. Sintes Navarro ha offerto un cambio di passo nel 2023 imponendosi in tre importanti gare amatoriali: la Copa de Andalucía, il Campeonato de Madrid e la Copa Nacional Puerta de Hierro. Per il suo status è stato gratificato solo con il trofeo, mentre la prima moneta è andata a Di Nitto, Rousaud e a Lipold che hanno ricevuto 4.100 euro ciascuno su un montepremi di 40.000 euro.

Degli altri italiani si è ben comportato l’amateur Marco Florioli, 18° con 206 (-10) insieme a Francesco Santoni e ad Andrea Romano. Più indietro Federico Livio, 25° con 207 (-9), Cristiano Terragni, 31° con 208 (-8), Manfredi Manica, 34° con 209 (-7), Filippo Grossi e Flavio Michetti, 35.i con 210 (-6), e Ludovico Addabbo, 45° con 214 (-2).

Nell’ordine di merito è rimasto al comando con 7.285 punti il francese Aymeric Laussot, vincitore dell’Ein Bay Open e 17° con 205 (-11) nell’occasione. Terzo Lipparelli con p. 6.480 e sesto Di Nitto con p. 3.687.

Prossimo appuntamento ancora in Egitto per il terzo e ultimo torneo delle Winter Series che hanno aperto la stagione. In programma il New Giza Open (1-3 marzo) al New Giza Golf Club de Il Cairo. Iscritti 22 giocatori italiani.

 

 

LA VIGILIA - L’Alps Tour rimane in Egitto dove si svolge il Red Sea Little Venice Open (25-27 febbraio), secondo evento in calendario e del trittico delle Winter Series, che si concluderà, sempre nella terra dei Faraoni, con il New Giza Open a Il Cairo (1-3 marzo). Si gioca nuovamente, come nella gara d’esordio, al Sokhna GC di Suez, ma sui Course B&C, mentre in precedenza sono stati usati i Course A&B.

Al via 122 concorrenti - in rappresentanza di 24 nazioni tra le quali Venezuela, Marocco, Libano, Estonia, Finlandia e Camerun - compresi 29 italiani. Tra di loro quattro protagonisti dell’Ein Bay Open: Edoardo Raffaele Lipparelli, che si è classificato al secondo posto, Manfredi Manica (4°), Cristiano Terragni (8°) e Jacopo Vecchi Fossa (11°) insieme ad altri che hanno le carte in regola per ben figurare come Ludovico Addabbo, Filippo Bergamaschi, Gianmaria Rean Trinchero, Enrico Di Nitto, Andrea Saracino e Andrea Romano, per citarne alcuni.

Nel field calamita l’attenzione il francese Aymeric Laussot, che ha esordito sul circuito vincendo giovedì scorso l’Ein Bay Open. Il 23enne transalpino, che ha studiato alla Texas Christian University, negli Stati Uniti, attualmente vive a Parigi. È passato al professionismo nel 2023. Ha preso parte alla Qualifying School del PGA Tour Canada classificandosi 12° e con una “conditional card’ ha potuto disputare solo nove tornei, perdendo la ‘carta’ stessa. Così ha deciso di provare sull’Alps Tour “in modo da essere più vicino alla mia famiglia”, come ha dichiarato.

Punterà al bis, ma in un contesto in cui, italiani a parte, vi sono numerosi giocatori in grado di impedirglielo a iniziare dai suoi connazionali Nicolas Muller, Augustin Hole e Damien Perrier. Senza dimenticare gli spagnoli Manuel Morugan e Borja Martin, l’inglese Harry Ellis, l’irlandese Paul McBride e lo svizzero Luca Galliano. Gli italiani hanno vinto due volte questa gara con Stefano Mazzoli (2020) e con Luca Cianchetti (2021). Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.

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Alps: Laussot supera di misura Lipparelli

Il francese Aymeric Laussot ha vinto con 202 (69 66 67, -14) colpi l’Ein Bay Open, torneo d’apertura dell’Alps Tour 2024 che si è disputato al Sokhna GC (Course A&B, par 72) di Suez in Egitto, dove ha superato di misura Edoardo Raffaele Lipparelli, secondo con 203 (69 68 66, -13), autore di una tonica prova.

In terza posizione con 204 (-12) lo svizzero Luca Galliano e in quarta con 206 (-10) Manfredi Manica, che nel round conclusivo non è riuscito a mantenere i ritmi che lo avevano condotto in vetta alla graduatoria dopo 36 buche. Lo hanno affiancato in classifica i transalpini Nicolas Muller e Augustin Hole e lo spagnolo Manuel Morugan. In top ten anche Cristiano Terragni, ottavo con 207 (-9) alla pari con l’iberico Borja Martin, e all’11° posto con 209 (-7) Jacopo Vecchi Fossa. Un colpo in più per Ludovico Addabbo, 18° con 210 (-6), e due per Filippo Bergamaschi, 21° con 211 (-5).

Lipparelli ha operato una decisa rimonta dalla sesta piazza portandosi al comando con sei birdie sulle prime 12 buche. Ha poi proseguito in par (66, -6) rimanendo al vertice fino alla 16ª con un colpo di margine su Galliano, già in club house, e su Laussot che fino a quel momento aveva realizzato sei birdie, un bogey e un doppio bogey. Alla 17ª, però, il francese ha operato il sorpasso con un eagle (67, -5) che gli ha fruttato, oltre al primo titolo al debutto sul tour, anche un assegno di 5.800 euro su un montepremi di 40.000 euro.

Laussot, 23 anni, ha studiato alla Texas Christian University e attualmente vive a Parigi. È passato al professionismo lo scorso anno. Ha preso parte alla Qualifying School del PGA Tour Canada classificandosi 12° e con una “conditional card’ ha potuto disputare solo nove tornei, perdendo la ‘carta’ stessa. Così ha deciso di provare sull’Alps Tour in modo da essere più vicino alla sua famiglia.

L’Ein Bay Open, vinto per due volte dagli italiani (Michele Cea 2018, Stefano Mazzoli 2022), è stato il primo evento, oltre che del circuito, anche delle tre gare denominate Winter Series programmate in Egitto. Seguiranno il Red Sea Little Venice Open (25-27 febbraio), sempre al Sokhna GC (Course B&C), e il New Giza Open al New Giza GC (1-3 marzo) a Il Cairo.

 

LA VIGILIA - La stagione 2024 dell’Alps Tour si apre come di consueto in Egitto con l’Ein Bay Open, primo dei tre eventi delle Winter Series, nel contesto di un calendario al momento di 13 eventi, che si disputa del 20 al 22 febbraio sul percorso del Sokhna GC (Course A&B) a Suez.

Saranno in gara 120 concorrenti provenienti da 21 nazioni comprese Camerun, Estonia, Marocco, Slovenia e Venezuela. Al via 29 giocatori italiani tra i quali Jacopo Vecchi Fossa, Filippo Bergamaschi, Enrico Di Nitto, Edoardo Raffaele Lipparelli, Andrea Romano, Andrea Saracino e Cristiano Terragni oltre a tre vincitori di tornei dello scorso anno: Manfredi Manica (Aravel Golf Open), Gianmaria Rean Trinchero (Fred Olsen Alps de La Gomera) e Giovanni Manzoni (Qualifying Tour 2023, Final Stage). Tuttavia ci sono anche tanti altri in grado di mettersi in evidenza.

Nel field gli spagnoli Mario Galiano Aguilar, Manuel Morugan e Josè Manuel Pardo Benitez, i francesi Benjamin Kedochim, Paul Margolis e Franck Medale, l’irlandese Paul McBride e lo svizzero Luca Galliano. ll montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.

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Primo piano

  • Il ritorno al successo
    di Paratore: “Bisogna
    crederci, sempre”
    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

    Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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