Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

Giovanni Binaghi, 12° con 289 (72 73 70 74, +5), e Michele Ferrero, 15° con 290 (72 73 74 71, +6), si sono classificati a ridosso della top ten nella 60ª edizione del Junior Orange Bowl International Golf Champioship disputata sul percorso del Biltmore Golf Course (par71), a Coral Gables nei pressi di Miami in Florida. Ha firmato l’albo d’oro del prestigioso torneo con 279 (69 71 72 67, -5) colpi il 13enne statunitense Darren Zhou, originario di Hong Kong, che con un 67 (-4, sette birdie, un bogey, un doppio bogey), in una giornata in cui il vento, che ha accompagnato tutta la gara, ha raggiuto raffiche di 30 miglia orarie, ha sorpassato il sudafricano Jack Buchanan, leader dopo tre turni e secondo con 281 (-3). Altri due americani al terzo posto con 283 (-1) Bryson Hughes e Zachary Pelzar, al quinto con 284 (par) l’ucruaino Mykhailo Golod, al sesto con 285 (+1) il canadese Eric Zhao e al settimo con 286 (+2) il bulgaro Hristo Yanakiev e gli statunitensi Carson Baez, Tristan Wieland e Lorenzo Rodriguez. Nella gara femminile, che si è disputata in contemporanea, ha dominato con 278 (68 73 68 69, -6) la statunitense Kyala Bryant. A cinque colpi la francese Sara Brentcheneff e la canadese Vanessa Borovilos (283, -1). Con gli italiani Alberto Binaghi, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Maschile.

Zhou, che frequenta l'IMG Academy di Bradenton in Florida, ha dichiarato: "È sicuramente la mia più grande vittoria. È semplicemente bello imporsi in questo torneo e spero sia di buon auspicio, perché nella scorsa stagione non mi ero espresso al meglio negli eventi più importanti.". Soddisfatto anche Buchanan, che tra poco passerà di categoria: "E’ la prima volta in cui arrivo secondo negli Stati Uniti e torno a casa portandomi dietro una grande esperienza che sarà utilissima per il futuro”.

In passato tre azzurri sono saliti sul gradino più alto del podio: nel 1979 Marco Durante, attuale Consigliere Federale, nel 2013 Renato Paratore e nel 2019 Andrea Romano. Lo scorso anno è terminato al secondo posto Marco Florioli. Nell’albo d’oro figurano i nomi di tanti giocatori che hanno scritto pagine importanti nel mondo professionistico tra i quali ricordiamo gli statunitensi Tiger Woods, Andy North, Craig Stadler, Hal Sutton, Mark Calcavecchia, Bob Tway, Billy Mayfair, Willie Wood e lo spagnolo José Maria Olazabal, per citarne alcuni.

 

LA VIGILIA - Giovanni Binaghi e Michele Ferrero prendono parte al Junior Orange Bowl International Golf Champioship, il prestigioso torneo giovanile giunto alla 60ª edizione che avrà luogo dal 3 al 6 gennaio sul percorso del Biltmore Golf Course, a Coral Gables nei pressi di Miami in Florida.

Alla gara, programmata sulla distanza di 72 buche con formula stroke play, partecipano 57 selezionati concorrenti con gli italiani che possono far valere le loro qualità in un contesto che comprende, tra gli altri, lo statunitense Kris Kim, l’inglese Ben Bolton, il sudafricano Jack Buchanan, l’ucraino Mykhailo Golod, lo spagnolo Francisco Gavilan e il giapponese Ko Shibukawa. Con gli italiani Alberto Binaghi, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Maschile

In passato tre azzurri sono saliti sul gradino più alto del podio: nel 1979 Marco Durante, attuale Consigliere Federale, nel 2013 Renato Paratore e nel 2019 Andrea Romano. Lo scorso anno è terminato al secondo posto Marco Florioli. Nell’albo d’oro figurano i nomi di tanti giocatori che hanno scritto pagine importanti nel mondo professionistico tra i quali ricordiamo gli statunitensi Tiger Woods, Andy North, Craig Stadler, Hal Sutton, Mark Calcavecchia, Bob Tway, Billy Mayfair, Willie Wood e lo spagnolo José Maria Olazabal.

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PGA Tour: alle Hawaii vince Chris Kirk

Il primo torneo del 2024 va a Chris Kirk. Alle Hawaii, ha vinto a sorpresa il The Sentry, torneo del PGA Tour con in palio 20.000.000 di dollari di cui 3.600.000 sono andati all'americano. A Kapalua, nell'isola di Maui, con un totale di 263 (67 65 66 65, -29) ha superato di un colpo il suo connazionale Sahith Theegala, 2/o con 264 (-28) davanti a un altro statunitense, Jordan Spieth, 3/o con 265 (-27). Mentre Scottie Scheffler, numero 1 mondiale e in testa a metà gara, ha chiuso la competizione al 5/o posto con 267 (-25), dietro pure al sudcoreano Byeong Hun An, 4/o con 266 (-26).

Per Kirk, 38enne di Knoxville (Tennessee), è il sesto successo in carriera sul PGA Tour, il primo dallo scorso febbraio quando festeggiò il ritorno al successo sul circuito (grazie all'impresa nell'Honda Classic) otto anni dopo l'ultima volta.
Dopo un lungo calvario, che lo ha visto sconfiggere alcol e depressione, Kirk è tornato a vincere e a sorridere. "Per molto tempo ho perso la gioia di vivere, ma finalmente sono tornato. E' stato difficile, ma ora sono nuovamente innamorato della vita", le parole dello statunitense.

 

LA VIGILIA - Il 2024 del PGA Tour parte dalle Hawaii dove, dal 4 al 7 gennaio, si giocherà la 72esima edizione del The Sentry. A Kapalua, nella contea di Maui, per la prima volta nella storia della competizione si sfideranno 59 giocatori, tra vincitori di almeno un torneo del massimo circuito americano maschile del 2023 e i migliori 50 classificati della FedEx Cup. In campo anche il numero 1 al mondo, l'americano Scottie Scheffler. All'appello mancherà però uno dei big più attesi: Jon Rahm. Lo spagnolo, che ha fatto sua la competizione lo scorso anno, ha scelto la Superlega araba per oltre 550 milioni di dollari ed è stato sospeso dal PGA Tour.

Spettacolo comunque assicurato al Plantation Course dove l'evento si disputerà sulla distanza di 72 buche (18 al giorno), senza taglio. In palio, un montepremi complessivo di 20.000.000 di dollari, di cui 3.600.000 andranno al vincitore (che riceverà anche 700 punti per la corsa alla FedEx Cup). Tra i favoriti della vigilia, insieme a Scheffler, ecco Viktor Hovland. La stella norvegese, che ha deciso di rifiutare la LIV, nel 2023 ha vinto la FedEx Cup e si è messo in grande evidenza alla Ryder Cup di Roma. Con lui chance pure per gli statunitensi Collin Morikawa, Max Homa, Xander Schauffele (medaglia d'oro ai Giochi di Tokyo, a segno in questo evento nel 2019), Patrick Cantlay, l'inglese Matt Fitzpatrick e lo svedese Ludvig Aberg, talento in erba del golf mondiale.

Nel field ci saranno 21 tra i migliori 25 al mondo. In quello che rappresenta l'appuntamento d'apertura dell' 'Opening Drive', che precede il Sony Open in calendario dall'11 al 14 gennaio sempre all'Hawaii, ma a Honolulu.

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South Beach in USA: Zorzetto 23°

Dominio statunitense nel South Beach International Amateur, disputato a Miami in Florida. Infatti ha vinto con 271 (70 67 66 68, -12) Benjamin James, che ha superato di due colpi i connazionali Michael La Sasso e Miles Russell, secondi con 273 (-10). Al quarto posto con 275 (-8) l’olandese Loran Appel e il portoghese Kiko Coelho e al sesto con 276 (-7) il francese Quentin Debove, il norvegese Mats Ege e l’americano Ben Warian.

L’unico italiano che ha superato il taglio è stato Tommaso Zorzetto, 23° con 281 (68 69 73 71, -2), mentre sono usciti dopo 36 buche Giovanni Binaghi e Lucas Nicolas Fallotico, 126.i con 145 (+4), Tommaso Rossin, 141° con 146 (+5), Eugenio Bernardi, 155° con 147 (+6), Marco Florioli e Alessandro Nardini, 167.i con 149 (+7), Luca Memeo, 191° con 152 (+11), e Pietro Guido Fenoglio, 205° con 163 (+22).

Il torneo, nato nel 2011 e giunto alla 13ª edizione, si è svolto sulla distanza di 72 buche stroke play. Nel field 208 giocatori che nei primi due giri si sono alternati sui percorsi del Miami Beach Golf Club (par 71) e del Normandy Shores Golf Course (par 70). Dopo 36 buche hanno avuto accesso agli ultimi due round 87 concorrenti che hanno completato il torneo sul Miami Beach Golf Club. Hanno accompagnato gli azzurri Alberto Binaghi, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Maschile, e Alain Vergari, Vice Commissario Tecnico.

 

LA VIGILIA - A Miami Beach, in Florida, si disputa dal 19 al 22 dicembre il South Beach International Amateur, nato nel 2011 e giunto alla 13ª edizione. Vi prendono parte nove giocatori italiani: Lucas Nicolas Fallotico, Marco Florioli, Giovanni Daniele Binaghi, Pietro Guido Fenoglio, Tommaso Zorzetto, Luca Memeo, Alessandro Nardini, Eugenio Bernardi e Tommaso Rossin. Lo staff è composto da Alberto Binaghi, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Maschile, e da Alain Vergari, Vice Commissario Tecnico.

La gara si svolgerà sulla distanza di 72 buche stroke play. Nel field 208 giocatori che nei primi due giri si alterneranno sui percorsi del Miami Beach Golf Club e del Normandy Shores Golf Course. Dopo 36 buche accederanno agli ultimi due round i migliori 72 e i pari merito al 72° posto che competeranno sul Miami Beach Golf Club. Oltre agli italiani vi saranno numerosi altri giocatori europei tra i quali ricordiamo il gallese Tom Bostow, i francesi Quentin Debove e Hugo LeGoff, l’ucraino Lev Grinberg e l’olandese Jerry Ji.

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QS Asian: Saracino va in finale

Andrea Saracino ha avuto accesso alla fase finale della Qualifying School per l’Asian Tour. Sul percorso del Grand Prix Golf Club (par 71) a Kanchanaburi in Thailandia, l’azzurro è stato protagonista di un gran giro conclusivo in 63 colpi (-8), che gli ha permesso di concludere 16° con 275 ( 70 71 71  63, -9) ottenendo così uno dei 18 pass disponibili per la finale. Ha vinto con 269 (69 67 65 68, -15) il thailandese Weerawish Narkprachar che ha preceduto lo statunitense Blake Wagoner, secondo con 270 (-14) e lo svedese Christofer Rahm, terzo con 271( -13). Al quarto posto con 272 (-12) il thailandese Thitipat Lem e l’australiano Shae Wools-Cobb. Non hanno avuto accesso all’atto conclusivo gli altri due italiani in gara: Federico Zucchetti, 28° con 277 (-7) e Gianmarco Federici, eliminato dopo il terzo giro, 93° con 228 (+15).

La finale si svolgerà dal 16 al 20 gennaio sulla distanza di 90 buche sui percorsi dello Springfield Royal Country Club e del Lake View Resort & Golf Club a Cha-Am in Thailandia. Dopo 36 buche rimarranno in gara 140 giocatori e i pari merito con l’ultimo punteggio di qualifica. Un secondo taglio dopo 72 ne promuoverà all’ultimo round 70 e i pari merito al 70° posto. Al termie i migliori 35 in graduatoria riceveranno la ‘carta’ per l’Asian Tour 2024.

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Finale QS LET: le italiane restano fuori

Lucrezia Colombotto Rosso e la dilettante Emma Lundgren non sono riuscite a prendere la ‘carta’ per il Ladies European Tour 2024 nella finale della Lalla Aicha Q-School che si è disputata sui percorsi del Royal Golf (par 72) e dell’Al Maaden Golf (par 73), a Marrakech in Marocco. Infatti sono entrambe uscite al taglio dopo 72 delle 90 buche in cui si articolava il torneo: la prima si è classificata al 130° posto con 304 (73 78 77 76. +14) e Lundgren al 147° con 312 (79 74 78 81, +22).

Il torneo è stato vinto dalla russa Nataliya Guseva con 340 (67 67 67 70 69, -23), che ha superato di quattro colpi la sudafricana Cara Gorlei, seconda con 344 (-19), e di cinque la thailandese Aunchisa Utama, terza con 345 (-18). Al quarto posto con 346 (-17) la spagnola Luna Sobron Galmes e al quinto con 347 (-16) la francese Agathe Laisne, la messicana Fernanda Lira e l’amateur inglese Annabell Fuller.

La vincitrice ha ricevuto un assegno di 5.000 euro, su un montepremi di 10.000 dollari riservato alle prime cinque in graduatoria, e la ‘carta’ categoria 12 a tempo pieno per il LET 2024 insieme alle altre 21 che l’hanno seguita in classifica. Coloro che sono terminate tra la 23ª e la 52ª piazza avranno una ‘carta’ categoria 16, con meno possibilità di gioco. Le altre saranno nella categoria 19.

 

LA VIGILIA - Lucrezia Colombotto Rosso e la dilettante Emma Lundgren provano a prendere la ‘carta’ per il Ladies European Tour 2024 nella finale della Lalla Aicha Q-School che si disputa dal 16 al 20 dicembre sui percorsi del Royal Golf e dell’Al Maaden Golf, a Marrakech in Marocco. Le due azzurre hanno avuto accesso all’atto conclusivo superando la Stage 1, disputato su tre campi, sempre a Marrakech: Colombotto Rosso con il quarto posto al Golf Club Rotana e Lundgren con il 23° al Noria Golf Club.

La gara avrà luogo sulla distanza di 90 buche, 18 al giorno. Nelle prime 72 le 151 atlete al via, in rappresentanza di 41 nazioni, si alterneranno sui due tracciati, poi le migliori 65 in graduatoria e le pari merito al 65° posto accederanno al round conclusivo che si svolgerà all’Al Maaden Golf. Al termine le prime 20 classificate e le pari merito in 20ª posizione otterranno una ‘carta’ categoria 12, a tempo pieno, mentre coloro che termineranno tra la 21ª e la 50ª piazza avranno una ‘carta’ categoria 16, con meno possibilità di gioco. Le altre saranno nella categoria 19. In palio anche un montepremi di 10.000 euro (5.000 euro alla vincitrice).

Nel field vi sono parecchie concorrenti con un passato sul tour tra cui la sudafricana Stacy Lee Bregman, la marocchina Maha Haddioui, l’indiana Tvesa Malik, che si è imposta nella QS Stage 1-Asia, la nordirlandese Olivia Mehaffey e la scozzese Michele Thomson. Con loro tre atlete con una lunga militanza sul LET quali l’inglese Florentyna Parker, 259 tornei disputati con tre successi (uno nel Ladies Italian Open, 2014), la svedese Linda Wessberg, 294 gare e quattro titoli, e la gallese Becky Brewerton, 315 presenze e tre vittorie. Cercheranno di entrare sul circuito continentale la spagnola Fatima Fernandez Cano, che ha avuto buoni spunti sull’Epson Tour, e l’amateur indiana Avani Prashanth che si è imposta quest’anno sul LET Access (Ahlsell Final) e in precedenza in tre eventi dell’Hero Women’s Pro Golf Tour (2021 e 2022).

Ancora Louis Oosthuizen. Il sudafricano ha vinto con 271 (68 69 65 69, -17) colpi l’AfrAsia Bank Mauritius Open, il torneo del DP World Tour, organizzato in collaborazione con il Sunshine Tour e disputato sul percorso dell’Heritage La Réserve GC (par 72) di Heritage Bel Ombre, alle Mauritius. Il 41enne di Mossel Bay ha concesso il bis dopo essersi imposto la scorsa settimana nell’Alfred Dunhill Championship. È il quarto successo di fila dei giocatori sudafricani che giocano nella LIV Golf, essendo stati siglati i primi due da Dean Burmester, anche lui come Oosthuizen nella Superlega Araba.

Per gli azzurri ancora una presenza in alta classifica di Renato Paratore e di Andrea Pavan, 18.i con 280 (-8), mentre Migliozzi si è classificato 40° con 285 (-3).

Oosthuizen ha preso il comando terzo round e nel quarto si è dovuto impegnare a fondo per respingere gli attacchi dell’inglese Laurie Canter, secondo con 273 (-15), e del connazionale Jacques P. De Villiers. Quest’ultimo dopo 14 buche era in vetta alla pari con il vincitore che alla 15ª ha preso il largo con un birdie combinatosi con un bogey nel rivale, il quale ha poi commesso un altro errore ed è sceso in terza posizione con 274 (-14) affiancato dallo svedese Sebastian Soderberg e dall’inglese Daniel Brown. Oosthuizen, che ha concluso con un parziale di 69 (-3, sei birdie, tre bogey), ha firmato l’undicesimo titolo sul DP World Tour (uno in un Major, The Open, 2010) per un palmarès che ne comprende cinque sul circuito di casa al netto di quelli in combinata. Per lui un assegno di 185.672 euro su un montepremi di circa 1.100.000 euro (1.200.000 dollari la cifra ufficiale).

Altri quattro sudafricani in top ten: Jayden Schaper, sesto con 275 (-13), Lyle Rowe, Darren Fichardt e Thomas Aiken, settimi con 276 (-12). Solo 29° con 282 (-6) il francese Antoine Rozner, che difendeva il titolo e che era stato al comando dopo un round.

Per Pavan (68 75 70 67) e Paratore (68 74 70 68) è la terza presenza consecutiva tra i primi 20 nei quattro eventi a cui hanno preso parte nella nuova stagione. Il primo ha realizzato un 67 (-5) con sette birdie e due bogey e Paratore, che ha ottenuto un secondo posto (South African Open), ha segnato un 68 (-4) con un eagle, sei birdie, due bogey e un doppio bogey. Per Migliozzi (73 67 74 71) un 71 (-1) con cinque birdie, due bogey e un doppio bogey. È uscito al taglio Matteo Manassero, 66° con 144 (67 77, par), fuori per un colpo.

 

TERZO GIRO - Italiani in altalena nel terzo giro dell’AfrAsia Bank Mauritius Open, il torneo del DP World Tour, organizzato in collaborazione con il Sunshine Tour, che si sta disputando sul percorso dell’Heritage La Réserve GC (par 72) di Heritage Bel Ombre, alle Mauritius, dove sono risaliti Renato Paratore, dal 46° al 28° posto con 212 (68 74 70, -4), e Andrea Pavan, dal 53° al 34° con 213 (68 75 70, -3), mentre Guido Migliozzi è sceso dal 26° al 46° con 214 (73 67 74, -2).

Ha preso il comando con 202 (68 69 65, -14) il sudafricano Louis Oosthuizen, 41enne di Mossel Bay con dieci successi sul DP World Tour (uno in un Major, The Open, 2010) e con altri cinque sul circuito di casa al netto di quelli in combinata. Vincitore la scorsa settimana dell’Alfred Dunhill Championship e attualmente impegnato sulla LIV Golf, Oosthuizen ha rimontato dalla settima piazza con un 65 (-7), miglior score del round, realizzando ben tre eagle, che si sono uniti a quattro birdie e a tre bogey, punteggio che gli ha permesso di prendere un colpo di vantaggio sul connazionale Jacques P. De Villiers, secondo con 203 (-13).

In terza posizione con 205 (-11) l’inglese Laurie Canter, l’altro autore di un 65 (-7, sette birdie senza bogey), quindi altri quattro sudafricani: Jaco Prinsloo e Jayden Schaper, quarti con 206 (-10), Lyle Rowe e Pieter Moolman, sesti con 207 (-9). Ha ceduto il francese Antoine Rozner, campione in carica, 13° con 209 (-7), dopo essere stato al vertice al termine del primo giro.

Hanno girato in 70 (-2) colpi Paratore, con quattro birdie e due bogey, e Pavan, con sei birdie e quattro bogey, mentre Migliozzi ha segnato un 74 (+2) con tre birdie e cinque bogey. E’ uscito al taglio Matteo Manassero, 66° con 144 (67 77, par), fuori per un colpo e per un posto. Il montepremi è di 1.500.000 dollari (circa 1.110.000 euro).

 

SECONDO GIRO - Con un gran recupero Guido Migliozzi è salito dal 108° al 26° posto con 140 (73 67, -4) colpi, grazie a un 67 (-5, sette birdie, due bogey) nell’AfrAsia Bank Mauritius Open, il torneo del DP World Tour, organizzato in collaborazione con il Sunshine Tour, che si sta disputando sul percorso dell’Heritage La Réserve GC (par 72) di Heritage Bel Ombre, alle Mauritius dove il nuovo leader è lo svedese Sebastian Soderberg con 134 (69 65, -10).

Il secondo giro è stato sospeso per l’oscurità, ma la situazione è paradossale. Infatti deve concludere un solo giocatore, il sudafricano Toto Thimba jr, fermato all buca 18, par 5, ma dal suo risultato dipende il destino di altri 15 giocatori, attualmente al 66° posto, tra i quali Manassero (67 77 - 144, par). Infatti Thimba jr con un par li lascerebbe tutto fuori al taglio, mentre con un bogey li rimetterebbe tutti in corsa. Il verdetto rinviato a domani mattina alle 6,10, ora locale, quando il gioco riprenderà.

Gli altri due azzurri in campo, entrambi 16.i dopo un round, hanno perso terreno: Renato Paratore è 46° con 142 (68 74, -2) e Andrea Pavan 53° con 143 (68 75, -1).

Soderberg, che ha realizzato un 65 (-7) con nove birdie e un doppio bogey, precede di misura il tedesco Marcel Schneider e il sudafricano Jacques P. De Villiers, secondi con 135 (-9). Al quarto posto con 136 (-8) gli inglesi Paul Waring e Daniel Brown e il francese Antoine Rozner, che difende il titolo. Tra i giocatori al settimo con 137 (-7) il sudafricano Louis Oosthuizen, che gioca nella LIV Golf, la scorsa settimana vincitore dell’Alfred Dunhill Championship. Il montepremi è di 1.500.000 dollari (circa 1.110.000 euro).

 

PRIMO GIRO - Buona partenza degli azzurri nell’AfrAsia Bank Mauritius Open con Matteo Manassero ottavo con 67 (-5), Renato Paratore e Andrea Pavan 16.i con 68 (-4). Nella sesta gara della stagione 2024 del DP World Tour, iniziata con anticipo sull’anno solare, la quarta organizzata in collaborazione con il Sunshine Tour, è al comando con 62 (-10) colpi il francese Antoine Rozner, campione in carica, che sul percorso dell’Heritage La Réserve GC (par 72) di Heritage Bel Ombre, alle Mauritius, ha lasciato a un colpo l’inglese Paul Waring (63 (-9).

Al terzo posto con 65 (-7) il sudafricano Jayden Schaper e al quarto con 66 (-6) lo statunitense Dan Erickson, l’inglese Laurie Canter e i sudafricani Darren Fichardt e Lyle Rowe. Al 16° anche il sudafricano Louis Oosthuizen, che si è imposto nel precedente Alfred Dunhill Championship. Ancora difficoltà per Guido Migliozzi, uscito al taglio la scorsa settimana e al momento 108° con 73 (+1).

Rozner ha realizzato un eagle, dieci birdie e due bogey, Manassero un eagle, cinque birdie e due bogey, Paratore un eagle, sei birdie, due bogey e un doppio bogey, Pavan otto birdie, due bogey e un doppio bogey e Migliozzi quattro birdie, tre bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 1.500.000 dollari (circa 1.110.000 euro).

 

LA VIGILIA - Andrea Pavan, Matteo Manassero, Renato Paratore e Guido Migliozzi partecipano all’AfrAsia Bank Mauritius Open (14-17 dicembre), sesta gara della stagione 2024 del DP World Tour, iniziata con anticipo sull’anno solare, anche questa organizzata in collaborazione con il Sunshine Tour, mentre le altre due si sono svolte in Australia.

All’Heritage La Réserve GC di Heritage Bel Ombre, alle Mauritius, nel torneo giunto alla settima edizione difende il terzo dei suoi tre titoli il francese Antoine Rozner, 30enne parigino, alla 104ª presenza sul tour continentale, che cercherà il bis insieme al sudafricano Dylan Frittelli, l’altro past winner in campo che vinse nel 2017. Hanno buone possibilità di riuscire nell’intento, ma il favorito d’obbligo è l’altro sudafricano Louis Oosthuizen, membro della LIV Golf e a segno nel precedente Alfred Dunhill Championship, che avrà la forte concorrenza dei suoi connazionali, che sono in numero preponderante. Tra costoro raccolgono un buon credito Daniel Van Tonder, Wilco Nienaber, Louis De Jager, Darren Fichardt e Brandon Stone. Da seguire inoltre Jayden Schaper e Casey Jarvis, entrambi in buona condizione come dimostra il settimo posto ottenuto la settimana scorsa a Melalane.

Nel field anche il transalpino Matthieu Pavon, gli inglesi Daniel Brown e Paul Waring, il tedesco Marcel Siem, lo svedese Sebastian Soderberg, lo zimbabwese Benjamin Follett-Smith e lo statunitense John Catlin.

Altalenante, ma sicuramente positivo, il cammino nelle prime tre uscite di Pavan, Manassero e Paratore. Il primo è reduce da un 17° e un 14° posto e Manassero ha ottenuto la quinta piazza nel South African Open. Paratore, secondo nel medesimo evento e poi 20° a Melalane, ha un buon feeling con questa gara dove fu superato al playoff nel 2019 dal danese Rasmus Hojgaard. Tutti e tre hanno subito un taglio, così come Migliozzi uscito dopo 36 buche nell’Alfred Dunhill Championship al suo debutto nella nuova stagione. Il montepremi è di 1.500.000 dollari (circa 1.110.000 euro).

Premio extra - L’AfrAsia Bank Mauritius Open è l’ultima gara del 2023, poi il DP World Tour tornerà nel 2024 con il Dubai Invitational (11-14 gennaio). Alle Mauritius si chiude anche l’Opening Swing legato ai primi sei tornei del circuito 2024 che, attraverso uno speciale ordine di merito, designerà il vincitore al quale andranno 200.000 dollari, l’invito per l’Hero Dubai Desert Classic (18-21 gennaio) delle Rolex Series e un posto nel field di tutte le “Black Nine”, nove eventi di alto profilo.

Il torneo su Sky e in streaming su NOW - L’AfrAsia Bank Mauritius Open sarà trasmesso in diretta su Sky, canali Sky Sport Golf e Sky Sport Uno, e in streaming su NOW ai seguenti orari: giovedì 14 dicembre e venerdì 15, dalle ore 9,30 alle ore 14,30; sabato 16, dalle ore 9 alle ore 13,30; domenica 17, dalle ore 8,30 alle ore 13,30 (solo su Skysport Golf e NOW). Commento di Alessandro Lupi, Roberto Zappa, Marco Cogliati, Claudio Viganò e di Andrea Sillitti.

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PNC: vincono i Langer, i Woods quinti

Finale da applausi a Orlando, in Florida, per Tiger e Charlie Woods al PNC Championship vinto, con un totale di 119 (60 59, -25), da Bernhard e Jason Langer, bravi a superare in volata il team Duval, al 2/o posto con 121 (-23) davanti al team Singh, 3/o con 122 (-22). Ma al Ritz Carlton Golf Club, nel secondo e ultimo round, ad illuminare la scena è stato Charlie Woods. Il 14enne, figlio del campione californiano, dopo un primo giro non esaltante ha regalato colpi da predestinato, imbucando putt a ripetizione e collezionato magie anche da fuori green. Quinti con 125 (-19), nelle seconde 18 buche hanno rimontato sei posizioni.

Quattro anni dopo l'ultima volta (2019), nove dopo la prima (2013), i Langer sono tornati a far loro quella competizione a coppie che, fino a quattro anni fa, veniva chiamata Father/Son Challenge. E pensare che Bernhard ha vinto il torneo pure nel 2005 e nel 2006, ma al fianco dell'altro figlio, Stefan. Vero e proprio specialista, due volte campione Major (ha conquistato il The Masters sia nel 1985 che nel 1993), ha calato dunque il pokerissimo di successi nel torneo.

"E' una gioia speciale, festeggiare una impresa con i tuoi figli è qualcosa di unico", la soddisfazione del 66enne tedesco che in carriera si è imposto, complessivamente, in 74 tornei.

 

PRIMO GIRO - Il PNC Championship di golf, tradizionale torneo a coppie che vede i campioni del green giocare con figli o papà, non è iniziato al meglio per Tiger e Charlie Woods. In Florida, il campione californiano e il figlio baby prodigio, hanno chiuso il primo round della competizione all'11/o posto con uno score di 64 (-8), con otto birdie. Distanti sette colpi dal team Kuchar, in testa con 57 (-15), la strada verso l'impresa per i Woods, già secondi nel 2021, è in salita.

E' stata comunque una giornata speciale, quella d'apertura, per Tiger Woods. Non solo perché, per la quarta volta consecutiva, sta giocando questo evento al fianco di Charlie. Ma anche perché, per l'occasione, ha scelto come caddie la figlia 16enne Sam Alexis. "E' stato fantastico averla con noi, questa è la prima volta ed è qualcosa d'inspiegabile avere entrambi i miei amori al mio fianco. Abbiamo giocato bene in tutte le zone del campo, non sul green, dove la pallina non voleva entrare", le dichiarazioni di Woods.
Il fuoriclasse si è poi soffermato sulla scelta di Jon Rahm, numero 3 mondiale, che per 550 milioni di dollari ha deciso di lasciare il PGA Tour e scegliere la Superlega araba, la LIV Golf. "Pensavamo inizialmente si trattasse di una speculazione, così non è stato. I negoziati tra il PGA Tour e lo Strategic Sports Group procedono e il 31 dicembre è la data ultima per sancire un accordo definitivo con il Public Investment Fund che finanzia la Superlega araba", ha tagliato corto Woods.

 

LA VIGILIA - Per il quarto anno consecutivo, Tiger e Charlie Woods saranno le star del PNC Championship. Dal 16 al 17 dicembre a Orlando, in Florida, andrà in scena il tradizionale show a coppie che vedrà in gara 20 campioni di golf al fianco dei loro figli o papà. In quello che fino al 2019 veniva chiamato Father/Son Challenge, Tiger Woods, 15 volte campione Major, e il figlio 14enne Charlie, saranno i protagonisti più attesi. Secondi in questo evento nel 2021, ottavi nel 2022, stavolta punteranno al titolo.

Per Woods, due settimane dopo il rientro in campo arrivato alle Bahamas, dopo otto mesi di attesa, nell'Hero World Challenge, sarà un nuovo banco di prova. Il californiano, da gennaio in poi, punta a giocare almeno un torneo al mese. Occasione speciale per il 47enne di Cypress che avrà al suo fianco quello che in tanti considerano come il suo erede anche in campo. Identico nelle movenze, nelle esultanze, Charlie Woods nel 2024, nei tornei più attesi del golf, i 4 Major (Masters, Us Open, PGA Championship e The Open), potrebbe accompagnare in campo il papà-campione in qualità di caddie. Intanto, a Orlando torneranno a divertirsi insieme.

Sfideranno i campioni uscenti Vijay e Qass Singh, ma anche Justin e Mike Thomas, vincitori nel 2021. Proprio Justin Thomas non è solo il migliore amico di Tiger Woods, ma anche un modello da emulare per suo figlio Charlie. In gara, inoltre, due regine del golf come Annika Sorenstam (giocherà con il figlio Will McGee) e Nelly Korda, l'unica (insieme a Justin Thomas) che parteciperà in tandem con il papà Petr, ex tennista vincitore dell'Australian Open 1998 (nel singolo) e 1996 (nel doppio con Stefan Edberg). C'è attesa poi per Bernhard e Jason Langer, Nick e Matthew Faldo.

L'evento si disputerà sulla distanza di 36 buche, 18 al giorno, con formula scramble.

Le azzurre Lucrezia Colombotto Rosso e l’amateur Emma Lundgren hanno avuto accesso alla fase finale della Qualifying School del Ladies European Tour dopo una bella prova nelle prequalifiche che si sono disputate a Marrakech, in Marocco su tre percorsi differenti.

Sul percorso del Golf Club Rotana (par 72) ha concluso in vetta la dilettante inglese Annabell Fuller con 202 (65 68 69, -14) colpi. Ottimo recupero di Lucrezia Colombotto Rosso che grazie all’ultimo giro in 67 (-5) è terminata quarta con 209 (75 67 67, -7). Non è entrata tra le 30 atlete ammesse alla finale Erika De Martini, 38ª con 220 (+4).

Sul tracciato del Noria Golf Club (par 73, 28 promosse) hanno terminato al primo posto con 208 (-11) l’amateur di Singapore Shannon Tan e la scozzese Alison Muirhead. Convincente prova della dilettante azzurra Emma Lundgren classificatasi 23ª con 223 (75 71 77, +4). Sono rimaste fuori Sara Berselli, 47ª con 230 (+11), Carolina Caminoli (am), 58ª con 235 (+16) e Alessia Fornara, 70ª con 257 (+38).

Sul percorso del Samanah Golf Club (par 72, 28 promosse) al primo posto con 205 (69 68 68,-11) la statunitense Aneka Seumanutafa. Non qualificate Marta Spiazzi, 31ª con 222 (+6), Caterina Tatti, 40ª con 228 (+8) e Federica Torre, 53ª con 228 (+12).

La finale si disputerà sempre a Marrakech dal 16 al 20 dicembre sui due percorsi del Royal Golf Marrakech e dell’Al Maaden Golf sulla distanza di 90 buche, con taglio dopo 72. Lo scorso anno furono assegnate 24 ‘carte’ categoria 12 (20 più quattro alle pari merito), per giocare a tempo pieno sul LET e una è stata conquistata da Alessandra Fanali con il 17° posto.

 

LA VIGILIA - Lucrezia Colombotto Rosso, Erika De Martini, Marta Spiazzi, Caterina Tatti, Alessia Fornara, Sara Berselli, Federica Torre e le dilettanti Carolina Caminoli ed Emma Lundgren partecipano alla Prequalifica della Lalla Aicha Qualifying School del Ladies European Tour che si disputa dal 10 al 12 dicembre a Marrachech, in Marocco, sui tre percorsi del Noria Golf Club, del Golf Club Rotana e del Samanah Golf by Nicklaus.

Le 220 concorrenti saranno suddivise sui tre campi e, in corso d’opera, verrà comunicato il numero delle giocatrici ammesse alla finale. Si gioca sulla distanza di 54 buche, senza taglio, e gli organizzatori faranno di tutto, in caso di impedimenti da maltempo, per completare l’evento con l’opzione di allungarlo di un giorno. Sarà comunque anche possibile dichiarare chiuso il torneo dopo due round qualora le condizioni meteo fossero talmente proibitive da non permettere di andare oltre. Se nei primi due turni una giocatrice segnerà un punteggio di “+36” o superiore verrà esclusa dalla gara e non avrà diritto a ricevere nessuno status per la stagione 2024. Coloro che la completeranno con uno score inferiore a “+54” avranno una categoria per il LET Access 2024.

Quanto alle italiane Colombotto Rosso e De Martini giocheranno al Golf Club Rotana (75 partenti), Fornara, Berselli, Caminoli e Lundgren al Noria Golf Club (72 al via), Stazzi, Tatti e Torre al Samanah Golf by Nicklaus (74 in gara).

La finale si disputerà sempre a Marrakech dal 16 al 20 dicembre sui due percorsi del Royal Golf Marrakech e dell’Al Maaden Golf sulla distanza di 90 buche, con taglio dopo 72. Lo scorso anno furono assegnate 24 ‘carte’ categoria 12 (20 più quattro alle pari merito), per giocare a tempo pieno sul LET e una è stata conquistata da Alessandra Fanali con il 17° posto.

 

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Paperon Rahm: delirio di dollari

 I milioni, tanti, dell'Arabia, fanno capitolare anche Jon Rahm. Il numero 3 del golf mondiale mette a rischio la partecipazione alle Olimpiadi di Parigi, alla Ryder Cup 2025 di New York, ma non ha saputo rifiutare l'offerta monstre superiore ai 550 milioni di dollari, tra le più alte nella storia dello sport, e passa alla Superlega araba. "Perché i soldi contano" ammette il golfista basco, due volte campione Major, dopo aver firmato un contratto faraonico con la LIV Golf, finanziata dal Public investment fund (Pif) e i cui tornei ancora non sono riconosciuti dall'official world ranking. Una scekta che lo taglia fuori dal PGA Tour e il DP World Tour. "Non nascondo che il denaro sia stato uno dei grandi motivi che mi ha spinto a prendere questa decisione. Ma non ho alcuna intenzione di rivelare l'entità del mio ingaggio". Cifre da record paragonabili o superiori a quelle di star del calcio come Kylian Mbappè (630 milioni lordi per tre anni) e Messi (dal 2017 al 2021 ha percepito 550 milioni dal Barcellona), forse secondo solo a quello di Cristiano Ronaldo che, dall'Al-Nasrr, percepisce 217 milioni a stagione tra stipendio, bonus, benefit e diritti d'immagine. La cifra incassata da Rahm (si parla di 300 milioni solo alla firma del contratto siglato a New York) non comprende però sponsor, guadagni derivanti da ogni torneo vinto (una media di 4 milioni a successo nella LIV Golf, a cui se ne devono aggiungere oltre 18 in caso di primo posto, alla fine dell'anno, nella classifica individuale). Per tutti questi motivi, Rahm potrebbe diventare lo sportivo più pagato al mondo.

Del resto l'Arabia Saudita è diventata, anche per i giocatori di golf, la nuova Eldorado. Anche le strapagate stelle Nba, da Stephen Curry (51,9 milioni a stagione) a LeBron James (47,6 milioni), o quelle della Formula 1, da Max Verstappen (70 milioni) a Lewis Hamilton (55 milioni), restano distanti dai top player del golf. Secondo Forbes, nel 2023 tra i 50 sportivi più pagati c'erano 12 protagonisti (quattro volte tanto quelli del 2022) del green. L'impatto dei petrodollari ha scatenato non solo un acceso scontro tra gli addetti ai lavori ma incrementato il guadagno totale dei giocatori che nell'ultimo anno ammonta a 1,1 miliardi di dollari.

Il caso Rahm rischia di cambiare gli equilibri già precari del golf. Entro il 31 dicembre, PGA Tour e DP World Tour dovranno provare a raggiungere una intesa con la LIV Golf con l'obiettivo di creare quel circuito globale che in tanti ora reclamano. Tr questi anche Tiger Woods, che in passato avrebbe rifiutato un'offerta araba vicina al miliardo di dollari. Così come Rory McIlroy, numero 2 del golf mondiale, da sempre tra i principali oppositori della LIV. "La mia paura è che, procedendo su questa strada, il golf continuerà a dividersi e a litigare. Per quel che mi riguarda, voglio Rahm nel team Europe alla Ryder Cup 2025 di New York", le parole del nordirlandese. Ad oggi, chi gioca nella LIV Golf può partecipare solamente ai 4 tradizionali Major (Masters, Us Open, PGA Championship, The Open), gli unici tornei in cui possono conquistare punti per la classifica mondiale. Ma la vicenda Rahm, il cui contratto è superiore perfino ai premi totali stanziati dal PGA Tour nel 2023 per i suoi tornei (460 milioni di dollari), è destinata a cambiare le carte in tavola.

"Adoro la Ryder Cup e spero di giocarne altre in futuro. Tutto questo non dipenderà da me, sono a conoscenza dei rischi che ho dovuto e voluto correre. Gioco a golf per l'amore che provo per questo sport, ma come marito, padre, ho il dovere nei confronti della mia famiglia di offrire loro le migliori opportunità", ha motivato la scelta Rahm, che però nel febbraio 2022 criticava fortemente il format della LIV Golf (54 buche senza taglio, con 48 giocatori in campo). "Non sono tornei di golf, quello che voglio è giocare con i migliori al mondo. Rido quando la gente dice che passerò in Superlega araba". A distanza di 20 mesi, lo spagnolo, in barba alla coerenza, è la nuova superpagata stella della LIv, milionaria lega araba sostenuta anche da Donald Trump che costringerà a cambiare anche le regole, quasi centenarie, della Ryder Cup. 

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Legends: doppio colpo di Peter Baker

Doppio successo di Peter Baker nell’ultima gara del Legends Tour. Infatti l’inglese ha ottenuto il quarto successo stagionale nell’MCB Tour Championship-Mauritius con 201 (67 67 67, -15) colpi e si è imposto nella money list (p. 4160), che designa il miglior giocatore del circuito.

Baker, 56enne di Shifnal, cinque vittorie tra gli “over 50”, tre sul DP World Tour, quando di chiamava European Tour, e tre sul Challenge Tour, ha lasciato a un colpo lo svedese Patrik Sjoland e l’australiano Peter Fowler, secondi con 202 (-14).

Sul percorso del Constance Belle Mare Plage (par 72), alle Mauritius, si è classificato al 27° posto con 212 (72 67 73, -4) Emanuele Canonica, autore di una buona stagione con tre top ten e altri quattro piazzamenti tra i primi venti, terminando 18° nell’ordine di merito (912 punti).

Nel torneo hanno occupato la quarta piazza con 203 (-13) il francese Jean-François Remesy e il brasiliano Adilson Da Silva e la sesta con 204 (-12) lo svedese Michael Jonzon e l’inglese Robert Coles.

Peter Baker, dunque, “re” degli over 50, ma altro grande protagonista dell’anno è stato Adilson Da Silva, secondo alle sue spalle con 3.443 punti. Il 51enne di Santa Cruz du Sol, ha siglato quattro vittorie nel 2023 delle cinque complessive in due anni di circuito. La sua carriera si è svolta tutta sul Sunshine Tour dove è andato a segno dodici volte. In terza posizione il sudafricano James Kingston (p. 1.634), in quarta l’argentino Ricardo Gonzalez (p. 1.617) e in quinta Patrik Sjoland (p. 1.593).

 

LA VIGILIA - La stagione del Legends Tour, circuito europeo over 50, si conclude con la dodicesima edizione dell’MCB Tour Championship, tappa in cui scenderà in campo anche Emanuele Canonica.

Sul percorso del Constance Belle Mare Plage nelle Mauritius, sede che ospita per la terza volta consecutiva il torneo e dove inoltre si assegnerà il titolo di campione del Legends Tour, in campo i primi 9 dell’ordine di merito, tra i quali l’inglese Peter Baker (n. 1), il brasiliano Adilson Da Silva (n. 2), il sudafricano James Kingston (n. 3), l’argentina Ricardo Gonzalez (n. 4) e l’altro britannico Phillip Archer (n. 5). Oltre a loro, diversi possibili candidati alla vittoria finale come l’indiano Jeev Milkha Singh, il neozelandese vincitore di un Major (US Open, 2005), Michael Campbell, il gallese Stephen Dodd (suo il Senior Open Championship nel 2021). Ma anche lo svedese Niclas Fasth (sei volte vincente nel DP World Tour), l’argentino Ricardo Gonzalez (n. 4), lo scozzese Greig Hutcheon e l’altro svedese Patrik Sjoland. Difende il titolo il danese Thomas Bjørn, che l’anno scorso grazie ad un gran 61 (-11) nel secondo giro conquistò il torneo.

Emanuele Canonica arriva dal 19° posto ottenuto in Vietnam, e cercherà di chiudere al meglio una stagione più che positiva, come testimoniano il sesto posto nell’European Senior Masters in Spagna e le altre 2 top ten stagionali (5° The Legends Tour Trophy e 7° Irish Legends).

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Primo piano

  • Il ritorno al successo
    di Paratore: “Bisogna
    crederci, sempre”
    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

    Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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