Il dilettante Pietro Bovari, Filippo Celli e Aron Zemmer hanno superato lo Stage 2 della Qualifying School del DP World Tour, disputato su quattro percorsi spagnoli, e sono stati ammessi alla finale.
Bovari si è classificato secondo con 268 (-20), alla pari con il tedesco Michael Hirmer, e Celli è terminato quinto con 272 (-16) all’Isla Canela Links (par 72) di Huelva dove ha vinto con 267 (-21) l’altro tedesco Philipp Katich. Non qualificato l’alto amateur Julian Paltrinieri, 73° con 293 (+5).
Al Fontanals Golf Club (par 71) di Girona è passato al turno successivo Aron Zemmer, 15° con 280 (-4), mentre non vi sono riusciti Manfredi Manica, 44° con 287 (+3), e Filippo Bergamaschi, 55° con 291 (+7). In prima posizione con 271 (-13) il danese Hamish Brown che ha preceduto il dilettante inglese Joshua Berry (272, -12).
Al Desert Springs Golf Club (par 72) di Almería è rimasto fuori per un colpo di troppo Enrico Di Nitto, 27° con 281 (-7). Successo del tedesco Jannik De Bruyn con 267 (-21) davanti allo statunitense Nicolo Galletti (270, -18).
Infine al Golf Las Pinaillas (par 71) di Albacete il torneo si è concluso con un giorno di ritardo per i problemi creati dal maltempo. Non è passato per un solo colpo Gregorio De Leo, 26° con 284 (par), malgrado un vigorosa rimonta espressa con un 67 (-4) e un 65 (-6) finali. Al vertice con 272 (-12) l’australiano Connor McKinney seguito con 273 (-11) dall’inglese Joe Dean e con 276 (-8) dal finlandese Oliver Lindell.
La finale, alla quale prenderà parte anche Renato Paratore, ammesso di diritto, si svolgerà a Tarragona, sempre in Spagna, all’Infinitum Golf (Lakes Course e Hills Courses) dal 10 al 15 novembre sulla distanza di 108 buche. I contendenti ne disputeranno 72 alternandosi sui due percorsi, poi i primi 70 e i pari merito al 70° posto si contenderanno sul Lakes Course le ‘carte’ per il circuito 2024 che saranno concesse ai primi 25 classificati e ai pari merito al 25° posto.
Con un bel finale Emanuele Canonica si è classificato al sesto posto con 214 (72 73 69, -5), rimontando dal 15°, nel Farmfoods European Senior Masters, il torneo del Legends Tour disputato sul percorso South Course (par 73) del La Manga Club, a Cartagena in Spagna.
Si è imposto con 205 (67 70 68, -14) lo svedese Patrick Sjoland, vincitore di un Open d’Italia (1998, Castelconturbia), che ha preceduto l’argentino Ricardo Gonzalez, secondo con 206 (-13), e l’altro svedese Mikael Lundberg, terzo con 209 (-10). Subito dietro due inglesi, Phillip Archer, quarto con 211 (-8), e Paul Eales, quinto con 213 (-6), mentre Canonica è stato affiancato dal brasiliano Adilson Da Silva, dal neozelandese Michael Long, dallo scozzese Euan McIntosh, dall’argentino José Coceres e dall’inglese Van Phillips. In 16ª posizione con 217 (-2) lo scozzese Paul Lawrie, che difendeva il titolo.
Nei primi due turni si è svolta in concomitanza una pro-am con i professionisti affiancati da un amateur. Hanno vinto con 128 (-18) lo svedese Michael Jonzon e il dilettante Alfie Hunt davanti alla coppia Paul Eales/Howard Rishton. Il duo Canonica/Stephen Nichols è terminato 23° con 136 (-10).
LA VIGILIA - Emanuele Canonica torna subito in campo per prendere parte al Farmfoods European Senior Masters che si disputa dal 3 al 5 novembre sul percorso South Course del La Manga Club, a Cartagena in Spagna. Come dichiarato recentemente, l’azzurro prenderà parte anche alle successive due gare, con cui terminerà il Legends Tour, con l’intento di chiudere nel migliore dei modi un anno in cui ha ottenuto due top ten (5° The Legends Tour Trophy e 7° Irish Legends) e altri buoni piazzamenti. È reduce dal Sergio Melpignano Senior Italian Open, al San Domenico Golf, in cui si è classificato 17° penalizzato da un problema alla caviglia.
Nel field vi saranno vincitori di Major quali il gallese Ian Woosnam, lo scozzese Paul Lawrie, che difende il titolo, e il neozelandese Michael Campbell insieme ad altri candidati al titolo quali l’inglese Peter Baker, numero uno dell’ordine di merito e promotore dell’evento, il brasiliano Adilson Da Silva, numero due, il sudafricano James Kingston (n. 5), che ha appena vinto per la seconda volta il Sergio Melpignano Italian Open.
E ancora, i cinque che li seguono nella top ten della money list: l’inglese Phillip Archer, i gallesi Phillip Price e Bradley Dredge, lo scozzese Greig Hutcheon e il sudafricano Keith Horne. Si gioca a coppie (Alliance) con i pro che saranno in gara insieme a un dilettante. Tra costoro due ex stelle del calcio britannico, Kenny Dalglish e Gordon Strachan.
Lorenzo Scalise, Andrea Pavan, Matteo Manassero e Francesco Laporta giocheranno nel prossimo anno sul DP World Tour. Hanno conquistato la ‘carta’ classificandosi tra i top 20 della Road To Mallorca (ordine di merito) del Challenge Tour così che nel 2024 saranno sette gli italiani sul massimo circuito continentale dove già si trovano Francesco ed Edoardo Molinari e Guido Migliozzi. È stata la logica conclusione in una stagione in cui gli azzurri sono stati tra gli assoluti protagonisti con cinque vittorie, record storico, stabilendo anche altri primati. Un risultato che nell’anno dello strepitoso successo della Ryder Cup di Roma, la prima disputata in Italia, rilancia tutto il movimento golfistico nazionale ponendolo nella sua giusta dimensione.
Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf, ha dichiarato: “Nel 2024 saranno almeno 7 gli azzurri sul DP World Tour. Oltre ai fratelli Molinari e a Migliozzi, ecco il ritorno di Manassero, Laporta, Pavan e Scalise. E non è ancora finita. Oltretutto, in campo femminile riavremo sicuramente una proette, Roberta Liti, sul LPGA Tour, il più importante circuito al mondo. Dopo quello della prima Ryder Cup italiana, festeggiamo un nuovo successo che arriva a meno di 9 mesi dal via delle Olimpiadi di Parigi. Al Le Golf National, che ospiterà le gare maschili e femminili, abbiamo sempre raggiunto grandi risultati. Prima con Francesco Molinari: alla Ryder Cup 2018 trascinò il team Europe al trionfo vincendo tutti e cinque gli incontri. Sempre su quel percorso, Migliozzi conquistò nel 2022 l’Open di Francia subito dopo l’exploit dei giovani Bovari, Celli e Florioli, capaci d’imporsi, per la prima volta nella storia del golf italiano, nel campionato del mondo a squadre per dilettanti. A Parigi mi aspetto molto anche dalle azzurre, perché il movimento femminile è in forte crescita. Ne sono sicuro: alle Olimpiadi l’Italgolf sarà protagonista”.
Il torneo finale - La stagione del Challenge Tour si è conclusa con il Rolex Challenge Tour Grand Final supported by the R&A, sul percorso del Club de Golf Alcanada (par 72) di Port d’Alcúdia, nell’isola di Mallorca, dominato da Marco Penge. L’inglese si è imposto con 278 (69 68 72 69, -10) colpi e con i 640 punti spettanti al vincitore non solo ha preso una delle ‘carte’, ma ha fatto anche l’en plein divenendo il numero del circuito 2023 dopo una rimonta dal 24° posto occupato alla vigilia. Per lui, infine, un assegno di 85.000 euro su un montepremi di 500.000 euro.
Gli azzurri, praticamente già tutti promossi prima dell’inizio del torneo, hanno fatto una gara molto attenta. Il migliore è stato Francesco Laporta, settimo con 289 (74 70 75 70, +1), seguito da Andrea Pavan, 16° con 292 (74 67 79 72, +4), Matteo Manassero, 19° con 293 (76 71 76 70, +5), e da Lorenzo Scalise, 22° con 294 (73 79 72 70, +6).
Penge ha superato i francesi Tom Vaillant, secondo con 284 (-4), e Frederic Lacroix, terzo con 285 (-3). In quarta posizione con 287 (-1) gli inglesi Brandon Robinson Thompson e Sam Bairstow e in sesta con 288 (par) l’irlandese Conor Pourcel.
Nella money list Penge con 1.285 punti ha avuto ragione per soli sette del sudafricano Casey Jarvis (p. 1.278). Al terzo posto lo spagnolo Manuel Elvira (1.261) e al quarto il transalpino Ugo Coussaud (1.240). Settimo Scalise (1.179), ottavo Pavan (1.139), nono Manassero (1.127) e 14° Laporta (913). Grazie al loro piazzamento promossi anche Vaillant (973), da 33° a 12°, e Lacroix (923), da 25° a 13°.
I record azzurri - Nella storia del Challenge Tour mai quattro azzurri erano terminati nella top 20 dell’ordine di merito e nemmeno tre fra i primi dieci. Una sola volta nei venti ve ne sono stati tre, nel 2011 con Pavan secondo, Federico Colombo settimo e Alessandro Tadini 20° ed è stata anche la sola occasione con due entro i dieci.
Sono 40 i successi, oltre a tre in eventi non ufficiali. Recordmen con cinque Edoardo Molinari e Andrea Pavan, seguiti da Tadini con quattro.
Il massimo di allori in una stagione era stato di tre: nel 1998 (due titoli Massimo Scarpa, uno Marcello Santi), nel 2009 (tris di Edoardo Molinari) e nel 2013 (due vittorie di Pavan e una di Marco Crespi).
Due triplette si sono verificate anche nel 1990 e nel 2000, ma uno dei tre successi è stato in entrambe le occasioni conquistato in eventi non ufficiali. Nel primo caso dopo le gli exploit di Giuseppe Calì e di Emanuele Bolognesi, lo stesso Calì si impose nel Memorial Barras, gara non ufficiale, e nel 2000 a Massimo Scarpa e a Marco Bernardini fece eco Adriano Mori, anche lui nel Memorial Barras.
TERZO GIRO - L’inglese Marcus Penge è rimasto da solo al comando con 209 (69 68 72, -7) colpi a un giro dal termine del Rolex Challenge Tour Grand Final supported by the R&A, il torneo del Challenge Tour che si sta disputando al Club de Golf Alcanada (par 72) di Port d'Alcúdia, nell’isola di Mallorca, e al termine del quale saranno assegnate le ‘carte’ per il DP World Tour 2024 ai primi 20 della Road To Mallorca (ordine di merito).
Il leader ha distaccato di un colpo il francese Tom Vaillant, secondo con 210 (-6), suo compagno di viaggio nei primi due round. Al terzo posto con 214 (-2) il suo connazionale Frederic Lacroix, quindi due inglesi che con questa posizione avrebbero grandi possibilità di prendersi una delle ‘carte’, Brandon Robinson Thompson, quarto con 215 (-1), e l’inglese Sam Bairstow, quinto con 216 (par). Sarebbero invece tra i top 20 i primi tre.
Tre dei quattro italiani in gara hanno perso posizioni: Francesco Laporta, da ottavo a decimo con 219 (74 70 75, +3), Andrea Pavan, da quarto a 14° con 220 (74 67 79, +4), e Matteo Manassero, da 15° a 26° con 223 (76 71 76, +7), mentre è salito da 41° a 31° con 224 (73 79 72, +8) Lorenzo Scalise, che si è ripreso dopo la defaillance del secondo giro. Tutti comunque hanno praticamente la ‘carta’ in tasca, ma con l’attuale classifica corre qualche rischio Laporta, che dovrà comunque mantenere quanto meno l’attuale posizione Il montepremi è di 500.000 dollari.
SECONDO GIRO - Al Club de Golf Alcanada (par 72) di Port d'Alcúdia, nell’isola di Mallorca, l’inglese Marco Penge (137 – 69 68, -7) e il francese Tom Vaillant (137 – 69 68) hanno allungato il passo nel secondo giro del Rolex Challenge Tour Grand Final supported by the R&A e ora hanno tre colpi di vantaggio sul transalpino Frederic Lacroix, terzo con 140(-4).
Nel torneo in cui al termine dell’evento saranno assegnate le ‘carte’ per il DP World Tour 2024 ai primi 20 della Road To Mallorca (ordine di merito), sono risaliti in classifica Andrea Pavan, da 12° a quarto con 141 (74 67, -3) dopo un 67 (-5, sette birdie, due bogey), Francesco Laporta, da 12° a 8° con 144 (74 70, par), grazie a un 70 (-2, tre birdie, un bogey), e Matteo Manassero da 29° a 15° con 147 (76 71, +3) con un 71 (-1, tre birdie, due bogey). Giornata nera per Lorenzo Scalise, da settimo a 41° con 152 (73 79, +8), che nelle prime nove buche ha segnato nove colpi sopra il par (due bogey, due doppi bogey, un triplo bogey) per poi recuperarne due nel rientro con tre birdie e un bogey (79, +7). Sesto nell’ordine di merito, comunque, non corre alcun rischio di perdere la ‘carta’.
In classifica sono in quinta posizione con 143 (+1) il tedesco Maximilian Rottluff, l’irlandese Conor Purcell e lo statunitense Julian Suri, mentre affiancano Laporta, l’inglese Brandon Robinson Thompson e lo svizzero Joel Girrbach. Il montepremi è di 500.000 euro.
PRIMO GIRO - Nella mattinata di venerdì 3 novembre si è concluso il primo giro del Rolex Challenge Tour Grand Final supported by the R&A sospeso per maltempo la sera precedente. Al Club de Golf Alcanada (par 72) di Port d'Alcúdia, nell’isola di Mallorca, dove al termine dell’evento saranno assegnate le ‘carte’ per il DP World Tour 2024 ai primi 20 della Road To Mallorca (ordine di merito), sono al comando con 69 (-3) colpi l’inglese Marco Penge e il francese Tom Vaillant che precedono di due colpi lo zimbabwese Benjamin Follett-Smith, il tedesco Maximilian Ruttluff e l’irlandese Conor Purcell, terzi con 71 (-1). Al sesto posto con 72 (par) il sudafricano JJ Senekal.
Quattro gli italiani in gara, tutti tra i top 20 nella money list dei quali tre sono sicuri di avere una ‘carta’ e con un quarto al quale difficilmente potrà sfuggire. Sono in alta classifica Lorenzo Scalise (n. 6 della Road To Mallorca), settimo con 73 (+1), Andrea Pavan (n. 7) e Francesco Laporta (n. 15 e unico non ancora al sicuro, che corre comunque rischi prossimi allo zero), 12.i con 74 (+2), e Matteo Manassero, 29° con 74 (+4). Il montepremi è di 500.000 euro.
LA VIGILIA - Il Challenge Tour giunge a destinazione in Spagna, dove si conclude la corsa verso le ‘carte’ per il DP World Tour 2024 che saranno assegnate ai primi venti classificati nella Road To Mallorca (ordine di merito). Al Club de Golf Alcanada di Port d'Alcúdia, nell’isola di Mallorca, si disputa il Rolex Challenge Tour Grand Final supported by the R&A (2-5 novembre), 30° e ultimo evento della stagione al quale sono stati ammessi i primi 45 della money list, a scalare, tra i quali vi saranno quattro italiani, tutti in posizione di privilegio: Lorenzo Scalise, sesto, Andrea Pavan, settimo, Matteo Manassero, ottavo, e Francesco Laporta, 15°. I primi tre sono già sicuri di cambiare tour, mentre Laporta per mancare l’obiettivo dovrebbe essere sorpassato da sei giocatori dei 30 che lo seguono. Evento sostanzialmente quasi impossibile perché, sebbene ci siano a disposizione 4.000 punti totali con 640 per il vincitore (440 al secondo e 280 al terzo), il piazzamento e il punteggio di Laporta sono tali che i pretendenti all’impresa dovrebbero terminare tutti in altissima classifica e anche in un preciso ordine. E ancora, a patto che nessuno dei primi della classe si inserisca tra di loro e con discriminante fondamentale la prestazione del pugliese.
Intanto gli azzurri si presentano al Grand Final con un altro primato sul Challenge Tour in un anno in cui ne hanno già stabilito uno relativo alle vittorie (al momento cinque, due di Manassero e una di Pavan, Scalise e Laporta): mai nella storia del circuito ce ne sono stati tre tra i primi dieci e quattro tra i primi 20 dell’ordine di merito (massimo due e tre).
In campo si competerà su due fronti, per la leadership nel tour e per la ‘carta’. Proverà a difendere il primo posto nell’ordine di merito lo spagnolo Manuel Elvira, che ha appena 19 punti di vantaggio sul francese Ugo Coussaud, ma sono vicini il sudafricano Casey Jarvis (n. 3) e gli svedesi Jesper Svensson (n. 4) e Adam Blomme (n. 5). In corsa anche Scalise, Pavan e Manassero, che però hanno necessità di un piazzamento almeno tra i primi cinque con un aiuto da parte di chi li precede se non terminano in vetta. Con i 640 punti destinati al vincitore hanno chance di prevalere almeno i primi 25 in graduatoria, tuttavia con la limitazione di che cosa faranno coloro che sono avanti. Con il titolo, invece, accederanno alla ‘carta’ tutti i 45 in campo, anche l’ultimo, il francese Martin Couvra (n. 46) che ha preso il posto dell’inglese Alex Fitzpatrick (n. 9), il quale ha dato forfait.
In chiave ‘carta’ ci sarà bagarre attorno alla 20ª piazza con Benjamin Follett-Smith (n. 18) dello Zimbabwe, l’inglese Jamie Rutherford (n. 19) e lo scozzese Euan Walker (n. 20) i più esposti a sorpassi, mentre il sudafricano Brandon Stone (n. 16) ha una protezione quasi simile a quella di Laporta e lo svizzero Joel Girrbach (n. 17) vi è abbastanza vicino. Saranno quanto mai agguerriti gli inglesi Ashley Chesters (n. 21), Sam Bairstow (n. 23) e Marcus Penge (n. 24), il gallese Oliver Farr (n. 22) e il francese Frederic Lacroix (n. 25) così come faranno di tutto per rientrare buona parte di coloro che sono più indietro. Il montepremi è di 500.000 euro.
I past winner - Nel torneo, giunto alla 29ª edizione, ci saranno tre past winner: Laporta (2019), il portoghese Ricardo Gouveia (2015) e Pavan (2011) che si sono imposti anche nell’ordine di merito, nello stesso anno del successo i primi due e nel 2013 Pavan. Altri tre azzurri sono stati i migliori sul Challenge Tour: Giuseppe Calì (1990), Michele Reale (1997) ed Edoardo Molinari (2009). Tra gli altri vincitori l’inglese Tommy Fleetwood (2011), lo svedese Henrik Stenson (2000) e il danese Thomas Bjorn (1995).
Il torneo in diretta su SKY e streaming su NOW – Il Rolex Challenge Tour Grand Final andrà in onda in diretta su Sky, canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW ai seguenti orari: giovedì 2 novembre, dalle ore 9,30 alle ore 14,30; venerdì 3 e sabato 4, dalle ore 12 alle ore 17; domenica 5, dalle ore 11,30 alle ore 16,30. Commento di Silvio Grappasonni, Marco Cogliati, Giovanni Dassù, Alessandro Lupi e di Roberto Zappa.
Dopo il successo del Sergio Melpignano Senior Italian Open, vinto dal sudafricano James Kingston, sul percorso del San Domenico Golf a Savelletri (BR), la settimana di grande golf in Puglia, imperniata sul torneo in calendario nel Legends Tour europeo e nell’Italian Pro Tour, il circuito delle gare nazionali e internazionali organizzato dalla Federazione Italiana Golf, con il supporto dell’Official Advisor Infront Italy, si è conclusa con la disputa della Pro-Am.
La manifestazione, con il supporto del Dipartimento per lo Sport nel proseguimento del Progetto Ryder Cup, si è svolta nel ricordo di Sergio Melpignano, fondatore e forza trainante dello sviluppo di San Domenico Hotels e che ha avuto tra i suoi obiettivi quello di portare il golf ad alto livello in Puglia, riuscendovi pienamente.
La Pro-Am, alla quale hanno preso parte 30 formazioni composte da due professionisti (che hanno partecipato all’Open) e da tre dilettanti e che si è disputata su 18 buche con formula Texas Scramble, è stata vinta con 50 dal team condotto dallo scozzese Euan McIntosh e dall’inglese Andrew Raitt con gli amateur Gennaro Attilio Di Matteo, Michele Monachino e Nicola Di Matteo. Al secondo posto con 51 la compagine dei pro inglesi Phillip Archer e David Shacklady con Nicola Pignataro, Luigi Sante Milici e Pasquale Pignataro e al terzo, con lo stesso score, quella del canadese David Morland IV e dell’irlandese Gary Murphy con Anna D’Alessio, Massimo Pagliarulo e Ignazio Velo. Primo lordo con 53 al quintetto degli inglesi Philip Golding e Andrew Marshall con Nigel Williams, Ian Lawer e Richard Dillon. Alla gara ha preso parte una formazione composta dagli ex calciatori Christian Panucci, Roberto Donadoni e Michele Paramatti, guidata dai pro inglesi Simon Khan e Malcolm Mackenzie, che ha concluso a metà classifica con 56.
Il percorso – Teatro di numerosi eventi nazionali e internazionali e sede del Grand Final del Challenge Tour dal 2005 al 2012, il San Domenico Golf, perfettamente incastonato tra le pendici della Valle dell’Itria e il porto turistico di Savelletri, ha ricevuto elogi incondizionati da tutti i concorrenti per le sue qualità. Caratterizzato da una combinazione di bunker strategicamente posizionati e da un intricato design orientato a maestrale, il percorso links, disegnato dall’European Golf Design di Londra, si snoda attraverso dolci pendii e ulivi secolari, con suggestivi scorci dell’antica città di Egnathia.
I Partner – L’Italian Pro Tour 2023 ha il supporto di DS Automobiles (Main Partner); Fideuram Intesa SanPaolo Private Banking (Official Bank); Kappa (Technical Supplier); Rinascente e Poste Assicura (Official Supplier); Corriere dello Sport e Tuttosport (Media Partner); Sport Senza Frontiere Onlus (Social Partner). Official advisor: Infront Italy.
Il sudafricano James Kingston ha vinto con 200 (69 70 61, -16) colpi, dopo una rimonta finale dal 21° posto propiziata da uno straordinario 61 (-11), il Sergio Melpignano Senior Italian Open, quinto evento nel calendario dell’Italian Pro Tour, il circuito delle gare nazionali e internazionali organizzato dalla Federazione Italiana Golf, con il supporto dell’Official Advisor Infront Italy, disputato sul percorso del San Domenico Golf (par 72) a Savelletri (BR) dove domani, domenica 29 ottobre, la settimana di grande golf in Puglia si concluderà con la Pro Am. Il vincitore ha superato di un colpo l’inglese Peter Baker e il brasiliano Adilson Da Silva, secondi con 201 (-15), mentre tra gli italiani il migliore è stato Emanuele Canonica, 17° con 208 (-8).
Il torneo di grande prestigio, che fa anche parte del Legends Tour europeo riservato agli “over 50”, con il supporto del Dipartimento per lo Sport nel proseguimento del Progetto Ryder Cup, si è svolto nel ricordo di Sergio Melpignano, fondatore e forza trainante dello sviluppo di San Domenico Hotels e che ha avuto tra i suoi obiettivi quello di portare il golf ad alto livello in Puglia, riuscendovi pienamente.
Kingston, 57enne di Ottosdal, al terzo titolo sul circuito e al secondo in questo torneo (l’altro nel 2021), con una carriera svolta tra DP World Tour (due titoli), Sunshine Tour (dieci vittorie) e Asian Tour (quattro successi), ha realizzato un eagle e dieci birdie, contro un bogey ed è giunto in club house con notevole anticipo, quando Baker, numero uno dell’ordine di merito e con tre successi in stagione, in vetta per 36 buche, era ancora alla 12ª in ritardo di due colpi. Ne ha potuto recuperare solo uno (69, tre birdie) ed è stato agganciato nel finale da Da Silva, numero tre del ranking e anche lui con tre titoli nel 2023, autore di un 65 (-7, otto birdie, di cui sei consecutivi, e un bogey). Kingston, che ha ricevuto un assegno di 45.000 euro su un montepremi di 300.000 euro, ha eguagliato numericamente il record del campo di 61 realizzato da Tommy Fleetwood, ma con par diversi, 71 per l’inglese (-10) e 72 per il sudafricano (-11).
In quarta posizione con 202 (-14) l’altro sudafricano Keith Horne, in quinta con 203 (-13) l’inglese David Shacklady, in sesta con 204 (-12) il tedesco Thomas Gogele e gli inglesi Paul Eales e Malcolm Mackenzie e in 13ª con 207 (-9) l’argentino Ricardo Gonzalez, campione uscente.
Degli altri italiani ha concluso a metà classifica Michele Reale, 37° con 212 (70 71 71, -4). Più indietro Costantino Rocca e Mauro Bianco, 58.i con 228 (+12), e Umberto Cuomo, 60° con 239 (+23). Canonica (68 71 69) ha segnato un parziale di 69 (-3) con quattro birdie, un bogey e Reale un 71 (-1) con tre birdie e due bogey.
La stagione dell’Italian Pro Tour si concluderà al Golf Nazionale di Sutri (VT), la casa del golf italiano, con il Campionato Nazionale Open dal 22 al 25 novembre.
Le interviste - James Kingston: “Sono arrivato qui con delle buone sensazioni, perché due anni fa avevo vinto proprio su questo campo, però non mi attendevo assolutamente di replicare specie con un ritardo di sette colpi e sole 18 buche davanti. Sono contento anche di aver fatto il record del campo, poiché sono quelle cose che poi rimangono nelle bacheche. Adoro la Puglia, come tutta l’Italia, dove si sta veramente bene e dove i tornei vengono organizzati in maniera perfetta”.
Emanuele Canonica: “Sono contento del risultato pensando anche i problemi che ho con la caviglia. Il gioco mi ha sempre sostenuto su un ottimo campo dove lo score che ha realizzato il vincitore si può ottenere soltanto avendo un ottimo feeling con il putter. Ora mi concentro sul finale di stagione partecipando alle ultime gare”.
Christian Panucci e Roberto Donadoni sono tornati sul grande successo della Ryder Cup a Roma. “Devo ringraziare la Federazione Italiana Golf di aver creduto nel progetto – ha detto il primo – perché vedere quello spettacolo e quel tifo mi ha veramente inorgoglito di essere italiano”. Ha aggiunto Donadoni: “Una grande manifestazione come la Ryder Cup, seguita in tutto il mondo, aiuterà sicuramente il golf italiano a crescere. Penso anche che per chi ha praticato sport di squadra e voglia mettersi alla prova non ci sia di meglio che il golf”.
Team Alliance: Donadoni secondo - In concomitanza con l’Open si sono svolte due gare, una a squadre (Team Alliance, 36 buche) e una individuale (54 buche), in cui sono stati impegnati anche 12 dilettanti, tra i quali gli ex calciatori Roberto Donadoni e Christian Panucci. Tra i team (due pro, che hanno preso parte all’Open, e un amateur) ha prevalso quello dell’inglese John Farrell con 251 (-37) davanti alla compagine di Donadoni (257, -31) e con ottava piazza per la formazione di Panucci con 265 (-23). Nell’individuale, con formula stableford, è andato a segno ancora Farrell (120 punti), ma protagonista anche Donadoni, secondo con 114, dopo essere stato leader per due round, e quinto posto per Panucci con 108.
La Pro Am di chiusura con 30 squadre – Gran finale con la Pro Am del Sergio Melpignano Senior Italian Open alla quale partecipano 30 squadre composte da due professionisti (in gara tutti i 60 che hanno dato vita all’Open) e da tre dilettanti. Una sarà formata dai tre ex calciatori: Panucci, Donadoni e Michele Paramatti che saranno insieme a Clark Dennis (suo il torneo nel 2017 e 2018) e a Kingston, divenuto il secondo a realizzare la doppietta. Si giocherà con formula Texas Scramble sulla distanza di 18 buche.
Il percorso – Teatro di numerosi eventi nazionali e internazionali e sede del Grand Final del Challenge Tour dal 2005 al 2012, il San Domenico Golf, perfettamente incastonato tra le pendici della Valle dell’Itria e il porto turistico di Savelletri, ha ricevuto elogi incondizionati da tutti i concorrenti per le sue qualità. Caratterizzato da una combinazione di bunker strategicamente posizionati e da un intricato design orientato a maestrale, il percorso links, disegnato dall’European Golf Design di Londra, si snoda attraverso dolci pendii e ulivi secolari, con suggestivi scorci dell’antica città di Egnathia.
I Partner – L’Italian Pro Tour 2023 ha il supporto di DS Automobiles (Main Partner); Fideuram Intesa SanPaolo Private Banking (Official Bank); Kappa (Technical Supplier); Rinascente e Poste Assicura (Official Supplier); Corriere dello Sport e Tuttosport (Media Partner); Sport Senza Frontiere Onlus (Social Partner). Official advisor: Infront Italy.
La statunitense Alison Lee ha dominato con 187 (61 61 65, -29) colpi l’ultimo evento dell’Aramco Team Series presented by PIF, gara in cui Virginia Elena Carta ha offerto una bella prova terminando 11ª con 202 (65 69 68, -14).
Sul percorso del Riyadh Golf Club (par 72), a Riyadh, capitale dell’Arabia Saudita, la Lee ha preceduto la spagnola Carlota Ciganda, seconda con 195 (-21) e l’inglese Charley Hull, terza con 198 (-18). Al quarto posto con 199 (-17) la britannica Bronte Law e la thailandese Trichat Cheenglab. Subito dietro al 6° posto con 200 (-16) l’australiana Minjee Lee (n. 4 quattro al mondo) e all’8° con 201 (-15) la statunitense Lilia Vu (n. 1 mondiale). Alessandra Fanali, l’altra azzurra in gara, si è classificata 46ª con 210 (-6).
Alison Lee, 28enne di Los Angeles, ex studentessa dell’UCLA, ha festeggiato la sua seconda vittoria da professionista (la prima sempre in un evento Aramco a Sotogrande, nell’agosto del 2021). La proette americana, che oggi gioca stabilmente nel LPGA Tour, vanta una carriera da amateur ricca di successi, gli stessi che le hanno permesso nella stagione 2013-2014 di diventare la numero 1 della classifica mondiale amateur per 16 settimane. Tra le vittorie più importanti da dilettante l’Annika Invitational (2012), il Rolex Junior Championship (2013) e il PAC-12 Championship (2014). Per lei un assegno di 71.000 dollari (circa 67.000 euro) su un montepremi di 500.000.
Nella competizione a squadre su 36 buche si è imposto con 245 (-43) il team di Carlota Ciganda, con Alessandra Fanali, la ceca Sara Kouskova e l’amateur di casa Lujain Khalil davanti alla compagine guidata da Alison Lee, seconda con 248 (-40). Al 14° posto con 258 (-30) la formazione guidata da Caroline Hedwall, di cui faceva parte Virginia Elena Carta. Le tre proette vincitrici hanno ricevuto 33.000 dollari ciascuna su un montepremi di 500.000 dollari.
LA VIGILIA - Quinto e ultimo evento dell’Aramco Team Series presented by PIF (27-29 ottobre), gara del Ladies European Tour che in quest’occasione si sposterà in Arabia Saudita, dove le azzurre Virginia Elena Carta e Alessandra Fanali prenderanno parte all’evento.
Sul percorso del Riyadh Golf Club, a Riyadh, capitale dello stato arabo, 84 atlete provenienti da 24 nazioni competeranno nel consueto format Aramco Team Series, ovvero disputando due competizioni parallele, la gara individuale e quella a squadre. Per i team, come in precedenza, ogni compagine sarà composta da tre professioniste e uno o una dilettante. Il torneo a squadre si disputerà su 36 buche (le capitane sono state scelte in base alle migliori 28 professioniste della Rolex Women’s World Golf Rankings) nei primi due giorni, mentre quello individuale si articolerà su 54, con taglio dopo i primi due round che lascerà in campo le prime 60 classificate e le pari merito.
Sul tee di partenza un field di ottima qualità che comprende la numero 1 mondiale, l’americana Lilia Vu, e la numero 4, l’australiana Minjee Lee. Oltre a loro anche 7 delle migliori 10 della Race to Costa del Sol (ordine di merito): l’indiana Diksha Dagar (n. 2), la svedese Johanna Gustavsson (n. 3), la spagnola Ana Pelaez Trinino (n. 4), la thailandese Trichat Cheenglab (n. 5), la ceca Klara Davidson Spilkova (n. 8), l’altra iberica, Nuria Iturrioz (n. 9) e l’inglese Gabriella Cowley (n. 10).
Alessandra Fanali sta dimostrando di essere matura per il tour, dopo aver conquistato cinque top ten, durante la stagione. Virginia Elena Carta proverà a dar seguito all’11° posto ottenuto nell’Aramco Team Series di Hong Kong. Il montepremi sarà di 500.000 di dollari per ciascuna competizione.
Gli inglesi Peter Baker e Andrew Raitt sono al comando con 64 (-8) colpi nel Sergio Melpignano Senior Italian Open, riservato agli “over 50”, torneo tra i più attesi nel calendario dell’Italian Pro Tour e nel Legends Tour, che ripropone in Italia un evento di prestigio dopo il grande successo della Ryder Cup di Roma. È il quinto appuntamento del circuito delle gare nazionali e internazionali organizzato dalla Federazione Italiana Golf, con il supporto dell’Official Advisor Infront Italy, che si disputa nel ricordo di Sergio Melpignano, fondatore e forza trainante dello sviluppo di San Domenico Hotels e che ha avuto tra i suoi obiettivi quello di portare il golf ad alto livello in Puglia, riuscendovi pienamente.
Sul percorso del San Domenico Golf (par 72) di Savelletri (BR), nella manifestazione allestita con il supporto del Dipartimento per lo Sport nel proseguimento del Progetto Ryder Cup, subito alla ribalta i favoriti. Infatti la coppia di testa, con Baker numero uno della money list, è seguita dal brasiliano Adilson Da Silva (65, -7), numero tre, che condivide con l’inglese il primato di successi stagionali (tre titoli).
Tra i cinque italiani in campo il migliore è stato Emanuele Canonica 18° con 68 (-4), tra i protagonisti delle ultime due edizioni dove si è classificato rispettivamente terzo e sesto. “Un risultato soddisfacente – ha detto il piemontese - malgrado un problema alla caviglia che per fortuna non ha inciso molto sulla prestazione. Sono in buona condizione, tanto che in prova lunedì ho realizzato un ‘meno 11’. Difficile ripeterlo, ma per come mi sto esprimendo mi attendo quanto prima di realizzare un gran giro in gara”.
A metà graduatoria Michele Reale, 34° con 70 (-2), affiancato dall’argentino Ricardo Gonzalez campione in carica, e più indietro Costantino Rocca, 53° con 74 (+2), Mauro Bianco, 57° con 76 (+4), e Umberto Cuomo, 59° con 77 (+5).
In classifica occupano la quarta posizione con 66 (-6) lo spagnolo Josè Manuel Carriles, l’inglese Simon P. Brown, il tedesco Thomas Gogele e il gallese Phillip Price e tra i dieci concorrenti in ottava con 67 (-5) il neozelandese Michael Campbell (vincitore di un major, US Open 2005), l’indiano Jyoti Randhawa e lo statunitense Clark Dennis, a segno nell’Open due volte di fila (2017-2018), unico autore di una doppietta.
Contemporaneamente si sta svolgendo una gara a squadre (su 36 buche) con 12 compagini formate da due professionisti, che partecipano all’Open, e da un amateur, tra i quali vi sono i due ex calciatori Christian Panucci e Roberto Donadoni. Nella classifica per team è in vetta con 121 (-23) colpi il trio composto da Baker, Raitt e dal dilettante inglese John Farrell, seguito con 128 (-16) dalla formazione di Donadoni con Gonzalez e Canonica. Al quarto posto con 130 (-14) Panucci con i pro Carl Suneson e Reale. Nell’individuale amateur guida Donadoni con 40 punti stableford davanti agli inglesi Nigel Williams e Farrell con 38. Settimo Panucci con 30.
Raitt ha segnato un eagle, sette birdie e un bogey, mentre non hanno commesso errori Baker (un eagle, sei birdie) e Da Silva (sette birdie). Per Canonica cinque birdie e un bogey e per Reale quattro birdie e due bogey. Il torneo, che si svolge sulla distanza di 54 buche, ha un montepremi di 300.000 euro con prima moneta di 45.000 euro.
La Pro Am – Gran finale dell’evento domenica prossima con la Pro Am del Sergio Melpignano Senior Italian Open alla quale prenderanno parte 30 squadre composte da due professionisti (in gara tutti i 60 che stanno dando vita all’Open) e da tre dilettanti. Si giocherà con formula Texas Scramble sulla distanza di 18 buche.
Il percorso – Teatro di numerosi eventi nazionali e internazionali e sede del Grand Final del Challenge Tour dal 2005 al 2012, il San Domenico Golf, perfettamente incastonato tra le pendici della Valle dell’Itria e il porto turistico di Savelletri, scrive un’altra pagina importante della sua storia. Caratterizzato da una combinazione di bunker strategicamente posizionati e da un intricato design orientato a maestrale, il percorso links, disegnato dall’European Golf Design di Londra, si snoda attraverso dolci pendii e ulivi secolari, con suggestivi scorci dell’antica città di Egnathia.
I Partner – L’Italian Pro Tour 2023 ha il supporto di DS Automobiles (Main Partner); Fideuram Intesa SanPaolo Private Banking (Official Bank); Kappa (Technical Supplier); Rinascente e Poste Assicura (Official Supplier); Corriere dello Sport e Tuttosport (Media Partner); Sport Senza Frontiere Onlus (Social Partner). Official advisor: Infront Italy.
La svizzera Elena Moosmann ha vinto con 207 (67 70 70, -9) colpi il Santander Golf Tour, ultima tappa stagionale del LET Access dove Erika De Martini ha concluso 21ª con 216 (72 70 74, par).
Sul percorso del Real Club de Golf La Penaza (par 72), a Saragozza in Spagna, la Moosmann ha superato nella giornata finale l’inglese Hannah Screen, leader dopo i primi due giri, che ha terminato seconda con 209 (-7). Al terzo posto con 211 (-5) la spagnola Marta Martin e al quarto con 212 (-4) l’australiana Kelsey Bennett, le inglesi Thalia Martin e Gemma Clews, la scozzese Jane Turner e la svedese Corinne Viden. Non hanno superato il taglio le altre azzurre in gara: Marta Spiazzi, 64ª con 149 (+5), Alessia Fornara, 96ª con 158 (+14) e Caterina Tatti, 101ª con 161 (+17).
Elena Moosmann, 21enne neo pro di Zugo, oltre ad aver festeggiato il conseguimento della ‘carta’ per il Ladies European Tour 2024, ha celebrato la seconda vittoria stagionale sul Letas (dopo il Flumserberg Ladies Open), che si aggiunge ad altri ottimi piazzamenti: il 2° posto nel Rose Ladies Open, il 4° nell’Ahlsell Final at Elisefarm e i due 5/i nel Capio Ogon Trophy e PGA Championship Gothenburg. Per lei un assegno di 6.400 euro su un montepremi di 40.000.
Il Santander Golf Tour è stato dunque l’ultimo evento in cui si sono assegnate le sei ‘carte’ per il Ladies European Tour 2024 alle prime sei classificate nella money list, in ordine: la danese Sofie Kibsgaard Nielsen, numero uno, autentica dominatrice del tour che in tredici gare disputate ha ottenuto tre successi, la svizzera Chiara Tamburlini, l’inglese Emily Price, Elena Moosmann e le altre due britanniche Gemma Clews e Hannah Screen. Tutte le atlete che invece hanno terminato nell’ordine di merito dal settimo al 20° posto hanno avuto accesso di diritto alla finale della Qualifying School del LET che si svolgerà all’Al Maaden Golf Marrakech & Royal Golf Marrakech, in Marocco, dal 16 al 20 dicembre sulla distanza di 90 buche.
LA VIGILIA - Si conclude la stagione del LET Access con il Santander Golf Tour – Zaragoza in programma dal 26 al 28 ottobre (54 buche) sul percorso del Real Club de Golf La Penaza, a Saragozza in Spagna, dove saranno in gara quattro italiane: Erika De Martini, Alessia Fornara, Marta Spiazzi e Caterina Tatti.
È l’evento in cui si assegnano le sei ‘carte’ per il Ladies European Tour 2024 alle prime sei classificate nella money list, tra le quali quattro sono ormai al sicuro da sorprese, a iniziare dalla danese Sofie Kibsgaard Nielsen, numero uno, autentica dominatrice del tour che in tredici gare disputate ha ottenuto tre successi (l’ultimo nel Lombardia Ladies Open al Golf Club Varese), tre secondi posti e non è mai uscita al taglio.
E’ seguita dalla svizzera Chiara Tamburlini, dall’inglese Emily Price, nell’occasione unica assente tra le top ten, e dall’altra elvetica Elena Moosmann. Corre rischi relativi l’inglese Gemma Clews (n. 5), mentre la corsa delle inseguitrici sarà fatta sull’inglese Hannah Screen, che si è portata al sesto posto con il successo nel precedente Calatayud Ladies Open. Dovrà guardarsi dalla slovena Katja Pogacar (n. 7), in ritardo di soli quattro punti, mentre la danese Puk Lyng Thomsen (n. 8), per compiere l’impresa deve classificarsi al massimo quarta, ma dipendendo anche dalla posizione della Screen. Quest’ultima, Pogacar e Thomsen sono anche le sole proette in grado di mettere fuori gioco la Clews con una serie di combinazioni per cui potrebbe venire sorpassata contemporaneamente da due di loro.
Altre sei giocatrici possono ancora aspirare alla ‘carta’: l’austriaca Katharina Muehlbauer, solo vincendo o arrivando seconda, e le cinque che la seguono, ma unicamente conquistando il titolo. Importante anche terminare nell’ordine di merito dal settimo al 20° posto poiché si acquisisce il diritto ad accedere direttamente alla finale della Qualifying School del LET (Al Maaden Golf Marrakech & Royal Golf Marrakech, Marocco, 16-20 dicembre, 90 buche). Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 6.400 euro.
Il finlandese Sami Valimaki ha firmato il secondo titolo sul DP Wolrd Tour vincendo con 270 (67 67 67 69, -18) colpi il Commercial Bank Qatar Masters disputato sul percorso del Doha Golf Club (par 72), nella capitale del Qatar, dove ha superato con un birdie alla prima buca di spareggio lo spagnolo Jorge Campillo (270 - 69 65 66 70) con il quale aveva terminato alla pari la gara. Dei due azzurri in campo, Edoardo Molinari si è classificato 21° con 278 (68 69 72 69, -10), recuperando tre posizioni con un parziale di 69 (-3, cinque birdie, due bogey), e Guido Migliozzi 59° con 287 (71 68 72 76, -1).
A due colpi dai protagonisti dell’evento l’altro iberico Nacho Elvira e lo scozzese Scott Jamieson, terzi con 272 (-16), quindi l’inglese Jordan Smith, quinto con 273 (-15), lo spagnolo Santiago Tarrio, Joshua Grenville-Wood degli Emirati Arabi Uniti e lo scozzese Robert MacIntryre, sesti con 274 (-14), con quest’ultimo tra i protagonisti del vittorioso Team Europe nella Ryder Cup di Roma, la prima disputata in Italia. Al 16° posto con 277 (-11) il suo connazionale Ewen Ferguson, campione uscente.
Sami Valimaki, 25enne di Nokia, è alla settima vittoria da professionista per un palmarès che comprende, oltre ai due successi nel tour continentale, anche quattro titoli sul Pro Golf Tour e uno sul Finnish Golf Tour, tutti nel 2019. Campillo, 37enne di Caceres, ha mancato il quarto sigillo sul circuito in una stagione in cui si è imposto nel Magical Kenya Open a marzo.
Con i due contendenti in parità alla 14ª buca, le emozioni si sono concentrate sulle ultime quattro. Un bogey del finlandese alla 15ª ha mandato avanti Campillo che alla 16ª ha restituito favore, un birdie alla 17ª ha privilegiato Valimaki, ma l’iberico ha pareggiato i conti con un birdie alla 18ª. Poi l’epilogo. Al finlandese è andato un assegno di 603.208 euro su un montepremi di circa 3.560.000 euro (3.750.000 dollari la cifra ufficiale).
Era il terz’ultimo torneo del DP World Tour che si esaurirà con il Nedbank Golf Challenge (Sun City, Sudafrica, 9-12 novembre), al quale saranno ammessi 66 concorrenti, e con il gran finale di Dubai (DP World Tour Championship, 16-19 novembre) dove ne accederanno 50.
TERZO GIRO - A Doha è Jorge Campillo il nuovo leader del Commercial Bank Qatar Masters di golf. Nel torneo del DP World Tour, sospeso anche nel terzo giro per l'arrivo dell'oscurità, lo spagnolo guida provvisoriamente la classifica con uno score di "-16" dopo 17 buche del 'moving day' giocate ed ha un solo colpo di vantaggio sul finlandese Sami Valimaki, 2/o con 201 (-15) davanti allo scozzese Robert MacIntyre, 3/o con "-14" dopo 16 e tra i protagonisti del successo europeo alla Ryder Cup di Roma.
Al Doha GC (par 72), Edoardo Molinari è scivolato dalla 4/a alla 24/a posizione con un totale di 209 (68 69 72, -7) colpi. Più indietro Guido Migliozzi, 40/o con 211 (-5). Il torinese Molinari, fermato ieri dall'oscurità dopo cinque birdie di fila, nelle ultime sette buche del secondo round è inciampato in due bogey. Poi, nel terzo round, dopo altri tre bogey nelle prime 14 buche, ha siglato tre birdie nelle ultime quattro.
SECONDO GIRO - Ancora uno stop, stavolta per l'arrivo dell'oscurità, a Doha, dove Edoardo Molinari è stato uno dei grandi protagonisti del secondo round (che si concluderà solo domani, subito dopo prenderà il via il terzo giro) del Qatar Masters. Nel torneo del DP World Tour, il torinese è 4/o con un totale di "-9" dopo 11 buche giocate. Sul "-5" di giornata, ha realizzato sei birdie (di cui cinque consecutivi tra la buca 16 e la buca 2, è partito dalla 10), con un bogey.
Tra i vicecapitani del team Europe alla Ryder Cup di Roma, è a un solo colpo dalla vetta occupata dal sudafricano Thomas Aiken (134, -10). Sul -10 anche lo spagnolo Santiago Tarrio e il neozelandese Daniel Hillier, fermati dall'oscurità rispettivamente alla 12 e alla 11. Rimonta pure Guido Migliozzi, da 35/o a 24/o con "-5" dopo 12 buche. Il vicentino, sul "-4" di giornata, si è messo in mostra con quattro birdie.
Al fianco di Molinari, 4/i, anche gli scozzesi Robert MacIntyre (tra i protagonisti dell'euro-trionfo alla Ryder italiana) e Ewen Ferguson, che difende il proprio titolo conquistato nel 2022. In un evento che, quest'anno, è arrivato alla 26esima edizione, mette in palio 3.750.000 dollari complessivi, ed è l'ultimo torneo utile per conservare la 'carta' (e rimanere sul massimo circuito continentale nel 2024), assegnata ai primi 116 della Race To Dubai (money list), visto che gli ultimi due saranno a numero chiuso e riservati ai primi della classe (66 in Sudafrica e 50 a Dubai).
PRIMO GIRO - Prima il forte vento, poi il pericolo di fulmini, quindi lo stop. A Doha, è stato sospeso il primo round del Qatar Masters di golf che vede provvisoriamente in testa, con uno score di 65 (-7) colpi, lo scozzese Scott Jamieson e il neozelandese Daniel Hillier. Scozzesi grandi protagonisti nel torneo del DP World Tour. Perché se Jamieson è in vetta, Ewen Ferguson (che difende il titolo vinto nel 2022), Stephen Gallacher e Robert MacIntyre (tra gli artefici dell'euro-trionfo alla Ryder Cup di Roma) condividono la terza posizione con 66 (-6) insieme allo spagnolo Santiago Tarrio.
Al Doha GC (par 72) buon avvio di Edoardo Molinari, 14° con 68 (-4) davanti al vicentino Guido Migliozzi, 35° con 71 (-1). Cinque birdie (consecutivi) e un bogey per Molinari, prova bogey free con un birdie per Migliozzi. L'evento, arrivato alla 26ª edizione, mette in palio 3.750.000 dollari (circa 3.560.000 euro) ed è l'ultimo torneo utile per conservare la 'carta' (e rimanere sul massimo circuito continentale nel 2024), assegnata ai primi 116 della Race To Dubai (money list), visto che gli ultimi due saranno a numero chiuso e riservati ai primi della classe (66 in Sudafrica e 50 a Dubai).
LA VIGILIA - Il DP World Tour fa tappa in Qatar per il Commercial Bank Qatar Masters, terz’ultimo torneo di una stagione che si esaurirà con il Nedbank Golf Challenge (Sun City, Sudafrica, 9-12 novembre) e con il gran finale di Dubai (DP World Tour Championship, 16-19 novembre). È in pratica l’ultimo evento utile per conservare la ‘carta’ e rimanere sul circuito nella prossima stagione, assegnata ai primi 116 della Race To Dubai (money list), poiché gli ultimi due saranno a numero chiuso e riservati ai primi della classe (66 in Sudafrica e 50 a Dubai). Una novità, infine, relativa all’ordine di merito: i primi dieci al termine della gara finale, non altrimenti esenti, avranno la ‘carta’ per il PGA Tour 2024.
Sul percorso del Doha Golf Club dal 26 al 29 ottobre saranno in campo Edoardo Molinari e Guido Migliozzi in cerca di un buon risultato dopo una annata in cui sono stati piuttosto altalenanti e nella quale entrambi una sola volta si sono piazzati tra i top ten. Non hanno, comunque, problemi di 'carta'.
Difende il primo dei suoi due titoli lo scozzese Ewen Ferguson, 27enne di Glasgow, che in 25 eventi disputati ha ottenuto sei top ten e altri buoni piazzamenti. Punterà a un bis, sempre difficile per natura, ma reso ancora più arduo dalla presenza di diciotto vincitori stagionali, tra i quali lo spagnolo Pablo Larrazabal e i sudafricani Thriston Lawrence e Ockie Strydom, autori di una doppietta, e ancorai danesi Rasmus Hojgaard e Thorbjorn Olesen, gli inglesi Daniel Gavins e Matthew Baldwin, il giapponese Ryo Hisatsune, i francesi Matthieu Pavon e Antoine Rozner (a segno nel 2021), l’iberico Jorge Campillo (su o il torneo nel 2020), il tedesco Nick Bachem e lo svedese Simon Forsstrom, per citarne alcuni. Altri possibili protagonisti il tedesco Yannik Paul, lo scozzese Robert MacIntyre, uno dei migliori del Team Europe vincitore della Ryder Cup a Roma, in finlandese Sami Valimaki, il malese Gavin Green e lo statunitense Chase Hanna, secondo nel 2022. Il montepremi è di 3.750.000 dollari (circa 3.560.000 euro), mentre saranno in palio 4.250 punti per la Race To Dubai (710 al vincitore).
Albo d’oro di prestigio - Nella 26ª edizione del torneo, nato nel 1998, oltre a Ferguson, Rozner e Campillo, vi saranno altri quattro past winner: l’inglese Eddie Pepperell (2018), il coreano Jeung-hun Wang (2017), l’iberico Alvaro Quiros (2009) e il sudafricano Darren Fichardt (2003). Ferguson potrebbe diventare il quarto atleta a firmare la doppietta dopo l’australiano Adam Scott (2002-2008), lo scozzese Paul Lawrie (1999-2012) e il sudafricano Branden Grace, l’unico a siglarla consecutivamente (2015-2016). Di prestigio l’albo d’oro dove figurano sei vincitori di Major: oltre a Scott e a Lawrie vi sono i sudafricani Ernie Els (2005) e Retief Goosen (2007), lo svedese Henrik Stenson (2006) e lo spagnolo Sergio Garcia (2014). Il miglior risultato tra gli azzurri lo ha ottenuto Guido Migliozzi, secondo nel 2021.
Il torneo su Sky e in streaming su NOW - Il Commercial Bank Qatar Masters sarà trasmesso da Sky, sul canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW ai seguenti orari su entrambe le piattaforme: giovedì 26 ottobre e venerdì 27, dalle ore 10 alle ore 15; sabato 28, dalle ore 10,30 alle ore 15; domenica 29, dalle ore 9 alle ore 14. Commento di Silvio Grappasonni, Alessandro Lupi, Michele Gallerani e di Claudio Viganò.
L’Italian Pro Tour ritorna al San Domenico Golf per la disputa di uno dei tornei più attesi della stagione, il Sergio Melpignano Senior Italian Open (26-28 ottobre), riservato agli “over 50” e in calendario anche nel Legends Tour europeo. È il quinto appuntamento del circuito delle gare nazionali e internazionali organizzato dalla Federazione Italiana Golf, con il supporto dell’Official Advisor Infront Italy. Saranno in campo quasi tutti i migliori giocatori della categoria, compresi otto tra i primi dieci della money list e cinque italiani tra i quali Costantino Rocca ed Emanuele Canonica.
Sul percorso di Savelletri (BR), domenica 29 ottobre, con la Pro Am del Sergio Melpignano Senior Italian Open si concluderà la settimana di grande golf pugliese. Manifestazione organizzata con il supporto del Dipartimento per lo Sport nel proseguimento del Progetto Ryder Cup, dopo il grande successo a Roma della sfida tra il Team Europe e il Team USA, che per la prima volta si è disputata in Italia.
Nel field Rocca e Canonica – Nella 12ª edizione dell’evento difenderà il titolo l’argentino Ricardo Gonzalez, uno dei tre past winner in gara insieme al sudafricano James Kingston, a segno nel 2021 nell’altra occasione in cui l’Open si è giocato sui fairway del San Domenico Golf, e allo statunitense Clark Dennis, autore dell’unica doppietta, peraltro consecutiva (2017-2018) conseguita al Golf Club Udine. Gonzalez avrà probabilmente qualche difficoltà a concedere il bis in un contesto in cui sono due gli indiscussi favoriti, entrambi con tre vittorie in stagione (quattro complessive per ciascuno): l’inglese Peter Baker, leader dell’ordine di merito, 56enne di Shifnal, con tre successi nella carriera sul DP World Tour, quando si chiamava European Tour, e tre sul Challenge Tour, e il brasiliano Adilson Da Silva, numero tre, 51enne di Santa Cruz do Sul, una vita golfistica tutta sul Sunshine Tour sudafricano con 12 titoli insieme a uno sull’Asian Tour. Hanno ottime possibilità di contrastarli molti concorrenti, tra i quali gli altri che sono nella top ten della money list: l’inglese Phillip Archer (n. 5), i gallesi Phillip Price (n. 6) e Bradley Dredge (n. 8), lo scozzese Greig Hutcheon (n. 7) e gli svedesi Michael Jonzon (n. 9) e Joakim Haeggman (n. 10).
Emanuele Canonica ha indubbiamente le capacità tecniche per divenire il primo italiano a imporsi nell’evento, dove lo scorso anno è giunto sesto e nel 2021 terzo. Recentemente ha fatto suo il Campionato Seniores PGAI e in stagione ha ottenuto due top ten (5° The Legends Tour Trophy e 7° Irish Legends) offrendo poi altre prestazioni foriere di buone prospettive. Insieme al piemontese sarà al via Costantino Rocca, un “grande” del golf azzurro e non solo, cinque titoli sul DP World Tour, due tra gli “over 50” e tre partecipazioni alla Ryder Cup (due vinte). Con loro in campo anche Michele Reale, Mauro Bianco e Umberto Cuomo.
La Pro Am – Gran finale dell’evento domenica prossima con la Pro Am del Sergio Melpignano Senior Italian Open alla quale prenderanno parte 30 squadre composte da due professionisti (in gara tutti i 60 che daranno vita all’Open) e da tre dilettanti. Si giocherà con formula Texas Scramble sulla distanza di 18 buche.
Formula e montepremi – Al torneo, programmato su 54 buche, 18 al giorno, senza taglio prendono parte 60 concorrenti. Il montepremi è di 300.000 euro con prima moneta di 45.000 euro.
In memoria di Sergio Melpignano –Si gioca nel ricordo di Sergio Melpignano, fondatore e forza trainante dello sviluppo di San Domenico Hotels e del turismo pugliese. Grazie alla sua intraprendenza visionaria e alla sua determinazione, Melpignano ha vissuto con ispirazione il suo sogno di una vita: portare il golf di alto livello in Puglia.
Il percorso – Teatro di numerosi eventi nazionali e internazionali e sede del Grand Final del Challenge Tour dal 2005 al 2012, il San Domenico Golf, perfettamente incastonato tra le pendici della Valle dell’Itria e il porto turistico di Savelletri, scrive un’altra pagina importante della sua storia. Caratterizzato da una combinazione di bunker strategicamente posizionati e da un intricato design orientato a maestrale, il percorso links, disegnato dall’European Golf Design di Londra, si snoda attraverso dolci pendii e ulivi secolari, con suggestivi scorci dell’antica città di Egnathia.
I Partner – L’Italian Pro Tour 2023 ha il supporto di DS Automobiles (Main Partner); Fideuram Intesa SanPaolo Private Banking (Official Bank); Kappa (Technical Supplier); Rinascente e Poste Assicura (Official Supplier); Corriere dello Sport e Tuttosport (Media Partner); Sport Senza Frontiere Onlus (Social Partner). Official advisor: Infront Italy.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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