Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

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PGA Championship a Vecchi Fossa

Jacopo Vecchi Fossa ha vinto con 199 (69 66 64, -17) colpi il 46° PGAI Championship, ossia il campionato dell’associazione dei professionisti, sul percorso La Rocca (par 72) del Golf del Ducato, presentato in ottime condizioni, nel quadro del PGAI WEEK, manifestazione con eventi collaterali e in cui tante persone hanno potuto provare i primi colpi di golf seguiti dai maestri PGAI.

Vecchi Fossa, 29enne di Reggio Emilia, ha iniziato il round conclusivo al terzo posto con due colpi di ritardo dal leader Luca Galliano e ha subito tenuto un ritmo molto alto che si è tradotto in un 64 (-8, due eagle, quattro birdie), miglior score di giornata con cui ha lasciato a due lunghezze Gregorio De Leo (201, -15), campione in carica, e a quattro lo stesso Galliano (203, -13). In quarta posizione con 206 (-10) Cristiano Terragni e Manfredi Manica, in sesta con 207 (-9) Luca Cianchetti, e in settima con 208 (-8) Lorenzo Gagli, Riccardo Bregoli ed Emanuele Canonica, che il giorno precedente si è imposto nel Campionato Seniores.

Il vincitore, che ha ricevuto un assegno di 6.000 euro su un montepremi di 40.000 euro, è al secondo titolo dopo quello conquistato nel 2019: “Finalmente – ha dichiarato - ho trovato delle buone sensazioni soprattutto con i ferri al green, il putter ha funzionato e, in particolare, ho imbucato un approccio per l’eagle alla buca 7”. Ha poi aggiunto Giorgio Grillo, suo coach da lunga data: “Jacopo deve solo credere di più in se stesso quando si alza l’asticella”. Tra le proette la migliore è stata Federica Piovano, che è terminata 21ª con 215 (70 73 72, -1).

A Canonica il titolo Seniores – Nei primi due giri si è assegnato il titolo del Campionato Seniores, giunto alla 34ª edizione e, come detto, vinto con 139 (70 69, -5) colpi da Emanuele Canonica che ha superato di misura Michele Reale (140, -4). Al terzo posto con 145 (+1) Alessandro Carrara, Mauro Bianco e Massimo Florioli, che difendeva il titolo, al sesto con 146 (+2) Alessandro Tadini e al settimo con 147 (+3) Massimo Scarpa.

Canonica, 52enne di Moncalieri, tanti anni sull’European Tour (oggi DP World Tour) con un titolo (Johnnie Walker Championship, 2005) ha spiegato la sua gara: “Ho giocato bene, mancando solo un green. Sono contento in vista del Senior Italian Open tra due settimane al San Domenico Golf. In quella gara due anni fa, quando ho iniziato il mio cammino sul Legends Tour, sono arrivato terzo, il mio miglior risultato sul circuito: ero stato in testa quasi sempre e con tantissimo vento”. Poi un quinto posto nella stessa gara all’Argentario nel 2022. Segno distintivo del pro torinese, la potenza del drive (il più lungo del tour europeo per tre anni di fila, dal 1998 al 2000). “Se mi fossi espresso vent’anni fa come ora avrei raccontato un’altra storia. Ho avuto occasioni che non ho sfruttato, ma non cambierei nulla. Si invecchia, si matura, si sta più tranquilli in campo; oggi sono più padrone del gioco, quello corto è molto migliorato e il drive negli ultimi cinque anni è diventato il colpo migliore che ho in sacca. Lo sbaglio raramente”. I Seniores hanno giocato i primi due giri insieme ai partecipanti al PGA Championship con l’opzione di poter partecipare a entrambe le gare, come hanno fatto tra gli altri Canonica e Reale, che hanno disputato insieme il turno conclusivo.

 

LA VIGILIA - PGA Italiana, l’Associazione dei Professionisti di Golf, trova presso il circolo del Ducato di Parma il setting perfetto per mettere in campo la sua PGAI WEEK (10 - 13 ottobre). Una settimana per scrivere, raccontare, scoprire il golf.

L’evento è stato presentato nella Sala Consiliare del Comune di Sala Baganza, presso la Rocca Sanvitale, con l’intervento in video del Presidente federale Franco Chimenti, che ha ribadito di voler «rafforzare il rapporto della Federazione con i professionisti per impegnarsi insieme dopo la Ryder Cup in percorsi nuovi, incluso un rinnovamento e un salto di qualità della scuola per promuovere una rapida evoluzione della figura del professionista di golf».

Al tavolo dei relatori il Sindaco di Sala Baganza, Aldo Spina (il suo comune vive un rapporto molto stretto con il Golf del Ducato, a pochi metri dalla Rocca). Alessandro Carrara, direttore del circolo, ha raccontato Parma Golf Experience, sistema vincente sul territorio che permette al nuovo giocatore di fare un percorso di crescita completo con impianti (un campo pratica e due circoli) che lavorano in sinergia. Coni Emilia Romagna, ha portato il suo contributo con il vice Presidente Vittorio Andrea Vaccaro. Al tavolo anche il Presidente Regionale Federgolf Stefano Frigeri e il professionista Emanuele Canonica, ambasciatore dell’Associazione sul Legends Tour over 50. Ascanio Pacelli, presidente di PGA Italiana ha poi presentato la PGAI WEEK, in scena al Golf del Ducato.

Con due titoli in gioco, l’Associazione scrive un’altra pagina della sua tradizione agonistica. Il PGAI Championship compie 46 anni e mette in campo i migliori, chi sta crescendo nei tour minori, chi ha giocato e vinto in quelli maggiori. C’è il defender biellese Gregorio De Leo che, prima di conquistare questo titolo un anno fa, aveva

scalato il ranking dell’Alps Tour per poi proseguire la strada sul Challenge Tour, un gradino più in alto. Ci sono Baldovino Dassù ed Emanuele Canonica, che hanno lasciato il segno al massimo livello. L’anno stellare del fiorentino è stato il 1976 con due vittorie nello European Tour, dove invece il torinese (oggi impegnato nel Legends Tour over 50) si è imposto in Scozia nel 2005. Raccolgono la sfida di Parma anche alcune proette: gioca in casa Federica Piovano, dieci anni (2001-2011) da protagonista nel Ladies European Tour, dove ha vinto nel 2005 e segnato altre dieci top ten. Sul piatto 40.000 euro (6 mila per la prima moneta).

Sulle buche del percorso La Rocca disegnate tra i boschi, il PGAI Championship si incrocia con il titolo riservato ai giocatori Seniores (over 50); sono trenta, alcuni in caccia del doppio successo. In palio per loro 10.000 euro. In tutto sono 102 i professionisti in gara, con gli ultimi posti assegnati da una prequalifica per l’alto numero di iscrizioni.

«PGAI WEEK è un momento agonistico importante, ma vuole essere anche una festa del golf», dice Ascanio Pacelli, presidente dell’Associazione. «La settimana diventa un contenitore di attività apprezzato dai professionisti come dai giocatori dilettanti, che sono sempre coinvolti nelle nostre gare in un mix di competizione individuale e gioco di squadra». C’è anche una pro-am, infatti, che vede in campo team di quattro giocatori, tre amateur a fianco di pro e proette. E poi un tocco di tecnologia con software di ultima generazione per mettere a nudo punti di forza e debolezze, dal putt allo swing completo.

Ed è anche l’occasione per essere accompagnati dai maestri nella scelta dei bastoni giusti: in programma test, demo e sessioni di fitting con la regia delle case di bastoni Callaway, Cobra, Honma, Mizuno, Odyssey, Ping, Scotty cameron, Titleist, TaylorMade, Wilson.

Sulla scia dell’eco fragoroso della Ryder Cup di Roma appena conclusa con il successo dell’Europa, una nuova percezione di questo sport è probabilmente passata e la curiosità di un pubblico nuovo può trovare risposte subito, proprio durante la PGAI WEEK di Parma. Che vuole raccontare il golf in un modo diverso, semplice e accattivante a chi vorrà entrare per la prima volta in un circolo, camminare lungo il campo, osservare a pochi metri campioni e amateur di ogni livello e anche provare i primi colpi (i maestri sono disponibili il giorno 12 ottobre, dalle 9 alle 18). Tutti giorni invece ingresso libero.

Lo spagnolo Lucas Vacarisas ha vinto con 268 (68 69 64 67, -20) colpi l’Hopps Open de Provence, penultimo torneo del Challenge Tour prima della disputa del Rolex Challenge Tour Grand Final (2-5 novembre, Mallorca, Spagna) al quale saranno ammessi i primi 45 classificati nella Road To Mallorca (ordine di merito) che si contenderanno le venti ‘carte’ il palio per il DP World Tour 2024. Da evidenziare la bella prova di Francesco Laporta, il migliore degli azzurri, quinto con 272 (67 64 69 72, -16).

Sul percorso del Golf International de Pont Royal (par 72), a Mallemort in Francia, lo spagnolo ha superato il francese Felix Mory e il gallese Oliver Farr, secondi con 270 (-18) e il connazionale Manuel Elvira, quarto con 271 (-17). In top ten, ottavo con 275 (-13), anche l’altro azzurro Lorenzo Gagli che, grazie ad un giro finale bogey free in 67 (-5), frutto di cinque birdie, ha recuperato 12 posizione. Non è riuscito ad esprimersi come avrebbe voluto nel round conclusivo Francesco Laporta, leader nei due turni centrali, che ha perso tre colpi sulle prime sei buche (un birdie, due bogey, un doppio bogey) e poi non è riuscito più a rimontare pur avendo segnato quattro birdie contro un bogey nel resto del percorso (72, par).

Resta comunque una bella prova che consente al pugliese di rimontare sei posizione e di rientrare nella top 20 della Road to Mallorca (19°). Degli altri azzurri sono andati a premio anche Lorenzo Scalise, 34° con 281 (-7), Filippo Celli, 41° con 283 (-5) e Aron Zemmer, 49° con 285 (-3). Non hanno superato il taglio: Enrico Di Nitto, 85° con 145 (+1) e Gregorio De Leo, 110° con 150 (+6).

Vacarisas, 25enne di Barcellona, ha ottenuto il suo primo titolo sul circuito dopo aver vinto nel settembre del 2020 l’Alps de Andalucia, anno in cui ha poi ottenuto il passaggio sul Challenge Tour con il secondo posto nell’ordine di merito. In stagione andamento altalenante per l’iberico con un 4° posto nel Challenge de España e alcuni tagli non superati. Per lui un assegno di 40.000 euro su un montepremi di 260.000.

 

La vigilia - l Challenge Tour è alle ultime battute. Mancano due eventi prima della disputa del Rolex Challenge Tour Grand Final (2-5 novembre, Mallorca, Spagna) al quale saranno ammessi i primi 45 classificati nella Road To Mallorca (ordine di merito) che si contenderanno le venti ‘carte’ il palio per il DP World Tour 2024. Il primo dei due è l’Hopps Open de Provence, dal 5 all’8 ottobre in Francia, e il secondo sarà l’Hainan Open in Cina (13-16 ottobre) dove si competerà con un duplice obiettivo: entrare tra i 45, per chi è ancora fuori, oppure di salire più in alto in classifica, per coloro che sono dentro, perché presentarsi nell’isola spagnola già tra i primi venti è quasi una garanzia di cambiare circuito.

Nell’Hopps Open de Provence, sul percorso del Golf International de Pont Royal, a Mallemort, saranno in gara sette italiani: Lorenzo Scalise, Francesco Laporta, Filippo Celli, Aron Zemmer, Enrico Di Nitto, Lorenzo Gagli e Gregorio De Leo. Il primo, quarto nella money list, è sostanzialmente già sicuro di avere la ‘carta’ e quindi può giocare quanto meno in serenità, mentre Laporta (25°) mirerà ai “top 20”, ma a Mallorca andrà comunque. Hanno ancora chance di staccare il biglietto per l’isola iberica Celli (62°), De Leo (71°) e Zemmer (75°), però a questo punto serve la grande impresa.

Al via solamente undici tra i primi 20 della money list di cui solo quattro tra i top ten: oltre a Scalise, il francese Coussaud (leader) e gli spagnoli Manuel Elvira (7°) e Ivan Cantero (10°), nel ruolo di favoriti. Assenti Andrea Pavan (6°) e Matteo Manassero (8°), che sono protetti dal punteggio raggiunto e che non corrono alcun rischio in tema ‘carta’, se non quello di perdere qualche posizione.

Con Laporta cercheranno di attaccare la 20ª piazza anche il portoghese Ricardo Gouveia (21°) e il danese Nicolai Kristensen (24°), mentre non ci saranno lo statunitense Julian Suri (n. 22) e il sudafricano JJ Senekal (n. 23), che era stato a lungo tra i primi dieci. Presenti tutti i classificati dal 15° al 20° posto con unica defezione quella dell’inglese Sam Baistrow (19°), che rischia di lasciare una porta aperta a chi insegue. Il montepremi è di 260.000 euro.

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World Jr Championship: Italia nona

Nel World Junior Girls Golf Championship presented By Sargent Farm, il campionato del mondo a squadre della categoria disputato sul percorso del Brampton Golf Club (par 71), a Brampton nell’Ontario, in Canada, l’Italia (Francesca Fiorellini, Matilde Partele, Natalia Aparicio) è terminata al nono posto con 584 (146 144 152 142, +16) colpi nella classifica a squadre e Francesca Fiorellini, ottava con 288 (73 70 74 71, +4), ha chiuso tra le top ten nell’individuale.

Il torneo è stato vinto per la prima volta dal Canada con la formazione 1 (Anna Huang, Vanessa Zhang, Vanessa Borovilos) che ha realizzato 564 (141 142 143 138, -4) colpi e che per regolamento è l’unica nazione che può schierare due team. Ha superato praticamente in volata la Corea del Sud, seconda con 565 (-3), che non è riuscita a divenire la prima compagine a imporsi per tre volte dopo i successi del 2015 e del 2019. Al terzo posto con 572 (+4) la Repubblica Ceca, al quarto con 573 (+5) la Svezia, al quinto con 576 (+8) il Messico, al sesto con 577 (+9) gli Stati Uniti, in vetta dopo tre round insieme alle vincitrici e alla Corea, quindi Belgio (580, +12) e Spagna (583, +15), che difendeva il titolo.

Nell’individuale ha prevalso la ceca Denisa Vodickova con 277 (72 68 66 71, -7), che ha preceduto Anna Huang (280, -4) e la coreana Soomin Ho (281, -3). In quarta posizione con 283 (-1) la belga Savannah De Bock, in quinta con 286 (+2) la svedese Nora Sundberg e in sesta con 287 (+3) la messicana Clarisa Temelo e la statunitense Chloe Kovelesky. Al 28° posto con 300 (+16) Natalia Aparicio (74 76 79 71) e Matilde Partele (73 74 78 75).

Il torneo, giunto all’ottava edizione, ha avuto inizio nel 2014, si è sempre svolto in Canada, ma nel 2020 e nel 2021 l’appuntamento è saltato per la pandemia. Le azzurre lo hanno vinto nel 2018 con Caterina Don, Emilie Alba Paltrinieri e Alessia Nobilio e sono salite sul podio anche nel 2019, terze con Carolina Melgrati, Alessia Nobilio e Benedetta Moresco. Nell’individuale i due secondi posti (2017 e 2018) e il terzo (2019) di Alessia Nobilio e il terzo di Caterina Don (2016). Complessivamente vi sono stati due successi di Spagna e Corea del Sud e uno di Italia, Stati Uniti, Filippine e Canada. La squadra italiana è stata accompagnata da Roberto Zappa, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Femminile, e da Alex Senoner (Team Advisor).

 

 

LA VIGILIA - Natalia Aparicio, Matilde Partele e Francesca Fiorellini difendono i colori azzurri nel World Junior Girls Golf Championship presented By Sargent Farm, il campionato del mondo a squadre della categoria, con graduatorie per team e individuale, che si disputa dal 4 al 7 ottobre sul percorso del Brampton Golf Club, a Brampton nell’Ontario, in Canada.

Ventuno le nazioni partecipanti per 22 team con il Canada che potrà schierare per regolamento due formazioni. Insieme alle padrone di casa e all’Italia scenderanno in campo le rappresentative di Spagna, che difenderà il titolo, Austria, Belgio, Taiwan, Colombia, Repubblica Ceca, Danimarca, Inghilterra, Finlandia, Germania, Islanda, Messico, Perù, Polonia, Corea del Sud, Svezia, Svizzera, Stati Uniti e Galles.

Il torneo, a cadenza annuale e giunto all’ottava edizione, ha avuto inizio nel 2014, si è sempre svolto in Canada, ma nel 2020 e nel 2021 l’appuntamento è saltato per la pandemia. Le azzurre lo hanno vinto nel 2018 con Caterina Don, Emilie Alba Paltrinieri e Alessia Nobilio e sono salite sul podio anche nel 2019, terze con Carolina Melgrati, Alessia Nobilio e Benedetta Moresco Nell’individuale i due secondi posti (2017 e 2018) e il terzo (2019) di Alessia Nobilio e il terzo di Caterina Don (2016). Complessivamente vi sono stati due successi di Spagna e Corea del Sud e uno di Italia, Stati Uniti e Filippine.

La Spagna schiera una formazione molto forte composta da Andrea Revuelta Goicoechea, già presente nel 2022, da Rocio Tejedo Mulet e da Anna Cañado Espinal. Le prime due hanno preso parte sia alla Junior Solheim Cup che alla Junior Ryder Cup, così come Francesca Fiorellini, contribuendo al successo del Team Europe in entrambe le occasioni. Le italiane, delle quali Fiorellini parteciperà all’evento per la seconda volta consecutiva, sono accompagnate da Roberto Zappa, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Femminile, e da Alex Senoner (Team Advisor).

La gara si svolge sulla distanza di 72 buche, 18 al giorno. Per la graduatoria a squadre vengono presi in considerazione i migliori due score su tre giornalieri di ciascuna formazione.

 

 

La cinese Xiyu Lin ha vinto con 135 (69 66, -11) colpi l’Aramco Team Series presented by PIF, 25° evento stagionale del Ladies European Tour ridotto da 54 a 36 buche a causa del maltempo e in cui Virginia Elena Carta ha offerto una bella prova piazzandosi 11ª con 143 (70 73, -3).

Sul percorso dell’Hong Kong Golf Club (par 73), a Hong Kong, Xiyu Lin ha superato con un birdie alla seconda buca di playoff la sudcoreana Jin Young Ko (65 70), con la quale aveva terminato alla pari il torneo. Terza con 136 (-10) l’olandese Anne Van Dam, quarte con 137 (-9) l’australiana Stephanie Kyriacou e la spagnola Nuria Iturrioz.

Virginia Elena Carta, dopo un 70 (-3) iniziale, ha chiuso con un 73 (par), frutto di due birdie e due bogey e ha guadagnato importanti punti nell’ordine di merito. L’altra azzurra in gara, Alessandra Fanali, 70a con 153 (+7), non ha superato il taglio.

Xiyu Lin, 27enne di Guangzhou e giocatrice dell’LPGA Tour, ha festeggiato il suo terzo titolo sul LET, che si aggiunge ad un palmarès che comprende anche cinque vittorie sul China LPGA Tour e a uno sul tour australiano. Professionista dal 2011 l’atleta cinese vanta anche una partecipazione alle Olimpiadi di Rio 2016. Per lei un assegno di 71.230 mila dollari su un montepremi di 500.000.

Nella competizione a squadre, sempre su 36 buche, si è imposto con 261 (-31) colpi il team della ceca KristynaNapoleaova, con la tedesca Laura Fuenfstueck, l’argentina Magdalena Simmermacher e la dilettante sudcoreana John Hyun. Al secondo posto, la compagine della thailandese Trichat Cheenglab (262, -30). Al 16° con 271 (-21) la formazione della tedesca Alexandra Försterling, di cui faceva parte Alessandra Fanali, e al 19° con 273 (-19) la squadra in cui ha era Virginia Elena Carta guidata dalla slovena Pia Babnik. Le tre proette vincitrici hanno ricevuto 33.000 dollari ciascuna su un montepremi di 500.000.

 

LA VIGILIA - Virginia Elena Carta e Alessandra Fanali prenderanno parte all’Aramco Team Series presented by PIF ad Hong Kong, quarto torneo stagionale Aramco Team Series e 25esimo del Ladies European Tour. Sul percorso dell’Hong Kong Golf Club, a Hong Kong, 84 atlete provenienti da 27 nazioni competeranno nel consueto format Aramco Team Series, ovvero disputando due competizioni parallele, la gara individuale e quella a squadre. Per i team, come in precedenza, ogni squadra sarà composta da tre professioniste e una dilettante. La gara a squadre si disputerà su 36 buche nei primi due giorni, mentre quella individuale si articolerà su 54 , con taglio dopo i primi due round che lascerà in gara le prime 60 classificate e le pari merito.

Sul tee di partenza un field di ottima qualità dove spiccano i nomi della californiana Lilia Vu, numero uno al mondo, e della coreana Jin Young Ko, numero tre. Oltre a loro anche 5 delle migliori 10 della Race To Costa del Sol (ordine di merito): la svedese Johanna Gustavsson (n. 2), fresca vincitrice del Lacoste Ladies Open de France, l’indiana Diksha Dakar (n. 4), la thailandese Trichat Cheenglab (n. 5), la ceca Klara Davidson Spilkova (n. 8) e l’inglese Gabriella Cowley (n. 10). Presenti, a poco più di una settimana dalla conclusione della Solheim Cup, oltre alla Vu, anche due atlete che hanno fatto parte del team Europe, la spagnola Carlota Ciganda e la svedese Caroline Hedwall.

Alessandra Fanali torna in campo dopo poco meno di tre settimane con l'obiettivo di concludere nel migliore dei modi una prima stagione sul circuito più che positiva, come testimoniano cinque piazzamenti tra le top ten. In cerca di continuità di rendimento l’altra azzurra, Virginia Elena Carta. Il montepremi sarà di 500.000 dollari per ciascuna competizione.

L’Italia ha dominato nel Junior Quadrangular Under 16 disputato sul percorso del Golf Nazionale, a Sutri (VT), la casa del golf italiano, vincendo tutti e tre gli incontri in programma. Nel match finale gli azzurrini hanno superato la Svizzera per 5,5 a 2,5 dopo aver battuto in precedenza il Belgio per 5,5 a 2,5 e travolto l’Olanda per 7 a 1. In classifica hanno ottenuto 3 punti, mentre hanno concluso con uno Olanda, Belgio e Svizzera.

Gli altri risultati: Olanda-Svizzera 6-2; Svizzera-Belgio 5-3; Belgio-Olanda 5,5-2,5.

In campo squadre miste con quattro ragazze e sei ragazzi e in ogni incontro si sono svolti un foursome e due singoli femminili e un foursome e quattro singoli maschili.

L’Italia ha schierato Guia Vittoria Acutis, Matilde Andreozzi, Diana Maria Casartelli, Giulietta Bertero, Bruno Frontero, Giampaolo Gagliardi, Alessandro Giovannini, Carlo Melgrati, Federico Randazzo e Luca Rimauro.

Hanno ottenuto 3 punti, vincendo i tre match disputati, Guia Vittoria Acutis e Federico Randazzo e ne hanno conseguiti 2,5 (due successi e un pari) Carlo Melgrati, Giampaolo Gagliardi e Giulietta Bertero in un contesto in cui tutti hanno giocato bene e hanno dato il contributo almeno con 1,5 punti. Il team è stato assistito dagli allenatori Alessandro Bandini e Camilla Mortigliengo.

E’ un successo che conferma la crescita delle nuove leve dove figurano tanti elementi interessanti. Arriva all’indomani di due presenze in campo internazionale in gare di assoluto rilievo come la Junior Solheim Cup e la Junior Ryder Cup in cui nei due vittoriosi Team Europe hanno dato il loro apporto di peso Francesca Fiorellini, in entrambi e match, e Giovanni Daniele Binaghi nel secondo. Un premio anche alla bontà del lavoro dello staff tecnico federale che mette gli atleti nelle condizioni di esprimersi al meglio.

 

LA VIGILIA - Il percorso del Golf Nazionale, a Sutri (VT), ospita il Junior Quadrangular Under 16 in programma nei giorni 7 e 8 ottobre al quale prendono parte le rappresentative di Italia, Olanda, Svizzera e Belgio composte da dieci giocatori, sei ragazzi e quattro ragazze.

L’Italia schiera Guia Vittoria Acutis, Matilde Andreozzi, Diana Maria Casartelli, Giulietta Bertero, Bruno Frontero, Giampaolo Gagliardi, Alessandro Giovannini, Carlo Melgrati, Federico Randazzo e Luca Rimauro. Il team sarà assistito dagli allenatori Alessandro Bandini e Camilla Mortigliengo.

Si gioca con girone all’italiana, ossia ogni formazione incontrerà le altre tre, e classifica a punti. Nella prima giornata, sabato 7 ottobre, si svolgerà un doppio turno. Al mattino saranno di fronte Olanda e Svizzera, mentre l’Italia affronterà il Belgio, nel pomeriggio Svizzera-Belgio e Olanda-Italia. La conclusione domenica 8 con Italia-Svizzera e Belgio-Olanda. In ogni match si disputeranno un foursome e due singoli femminili e un foursome e quattro singoli maschili.

Ancora un successo per la danese Sofie Kibsgaard Nielsen che con 208 (66 73 69, -8) colpi ha vinto il Lombardia Ladies Open, terz’ultimo torneo stagionale del LET Access che si è disputato in Italia e dove Clara Manzalini ha concluso al 24° posto con 221 (71 77 73, +5).

Sul percorso del Golf Club Varese (par 72), a Luvinate (VA) la danese ha preceduto la spagnola Maria Herraez Galvez e la norvegese Dorthea Forbrigd, seconde con 212 (-4), e l’inglese Emily Price, quarta con 213 (-3). Al quinto posto con 215 (-1) le britanniche Amy Taylor e Gemma Clews, l’irlandese Lauren Walsh e la svizzera Chiara Tamburlini.

Delle 16 italiane in gara da sottolineare buona prova dell’amateur Federica Torre, 27ª con 222 (+6) e di Stefania Croce, 32ª con 223 (+7), che per per tanti anni ha giocato sull’LPGA Tour con un secondo dopo playoff in un Major (LPGA Championship, 2000). A premio anche Erika De Martini, 40ª con 226 (+10).

La Kibsgaard Nielsen sta conducendo una stagione ricca di successi. La danese ha infatti festeggiato il terzo titolo stagionale (dopo quelli nel Montauban Ladies Open e nel Capio Ogon Trophy), al quale si aggiungono altre tre top ten (due secondi posti e un quarto). La 24enne di Thisted ha avuto inoltre una proficua carriera da amateur, avendo conquistato due volte il Danish National Stroke Play Championship, prima nel 2017 e poi nel 2018, e avendo fatto parte per diversi anni della squadra nazionale in competizioni internazionali. Il LET Access si sposta in Spagna, per le ultime due gare stagionali dove vi sarà un’accesa contesa per conquistare una delle sei ‘carte’ per il Ladies European Tour 2024, riservate alle prime sei dell’ordine di merito.

 

LA VIGILIA - Il LET Access, secondo circuito femminile europeo, fa tappa in Italia per il Lombardia Ladies Open in programma dal 5 al 7 ottobre (54 buche) sul percorso del Golf Club Varese, a Luvinate (VA).

Saranno 16 le giocatrici italiane in un field di qualità nel terz’ultimo torneo dell’anno in cui si fa sempre più avvincente la contesa per ottenere una delle sei ‘carte’ per il Ladies European Tour 2024, riservate alle prime sei dell’ordine di merito, ma anche ambite le posizioni dalla settima alla 20ª che consentono di accedere direttamente alla finale della Qualifying School (16-20 dicembre, Marrakech, Marocco).

Al via Stefania Croce, per tanti anni sul LPGA Tour, Lucrezia Colombotto Rosso, Clara Manzalini, Erika De Martini, Sara Berselli, Alessia Fornara, Caterina Tatti, Marta Spiazzi e le dilettanti Francesca Pompa, Alice D’Adamo, Anastasia Maroni, Matilde Zocchi, Federica Torre, Elisa Galli, Carolina Caminoli e Maria Eugenia Furnari.

In campo le prime dieci della money list e undici vincitrici stagionali. Fai puntati su la danese Sofie Kibsgaard Nielsen, numero 1 con due successi nell’anno, e sulle svizzere Elena Moosmann (n. 2) e Chiara Tamburlini (n. 3 e due titoli), rivelazione dell’ultimo periodo, che saranno le favorite. Hanno ottenuto un titolo anche le inglesi Emily Price (n. 4) e Gemma Clews (n. 5), la danese Puk Lyng Thomsen (n. 7), l’austriaca Katharina Muehlbauer (n. 8) e la spagnola Marta Martin (n. 9) e, a completare la top ten, la slovena Katja Pogacar (n. 6) e la scozzese Hannah McCook (n. 10). Sono salite sul gradino più alto del podio, e saranno in gara, anche l’inglese Lianna Bailey, la danese Fie Olsen, la transalpina Lucie Andrè e la sudafricana Lejan Lewthwaite, a segno nel precedente Hauts de France Pas de Calais Golf Open.

Quanto alle azzurre hanno possibilità di mettersi in evidenza Lucrezia Colombotto Rosso, Clara Manzalini, Erika De Martini e Sara Berselli, oltre a Stefania Croce che comunque darà saggio della sua classe. Il montepremi è di 50.000 euro, il terzo più alto in questa stagione del tour.

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Roberta Liti sul LPGA Tour 2024

Roberta Liti nel 2024 giocherà sul LPGA Tour. Un’impresa, la sua, che arriva dopo il clamoroso successo della prima Ryder Cup disputata in Italia e che gratifica tutto il golf italiano e, in particolare, quello femminile. Infatti, classificandosi all’ottavo posto nella Race For The Card (ordine di merito) dell’Epson Tour, la 28enne proette toscana ha ottenuto una delle dieci ‘carte’ a tempo pieno che erano in palio per le top ten di questa graduatoria al termine della stagione. Al LPGA International (Jones Course, par 72) di Daytona Beach in Florida, l’azzurra ha iniziato al sesto posto della money list l’ultima gara del circuito 2023, l’Epson Tour Championship vinto con 265 (71 64 65 65, -23) colpi dalla statunitense Auston Kim. Per cambiare tour senza correre rischi le sarebbe bastato superare il taglio, cosa che ha fatto classificandosi al 47° posto con 281 (69 72 69 71, -7), dopo aver iniziato il torneo in 21ª posizione, passando poi per la 52ª e la 46ª. Ha concluso con un 71 (-1) frutto di tre birdie e due bogey.

Auston Kim, 23enne di St. Augustine (Florida), ha firmato il suo primo titolo sul circuito rimontando con un 65 (-7, un eagle, sei birdie, un bogey) dal quarto posto e con i 37.500 dollari di prima moneta, su un montepremi di 250.000 dollari, ha conseguito in extremis una ‘carta’ che sembrava problematica, volando dalla 15ª alla terza piazza. Ha lasciato a due colpi Gurleen Kaur e la sudafricana Kaleigh Telfer (267, -21), quest’ultima leader dopo tre round insieme alla cinese Michelle Zhang, terminata ottava (271, -17). In quarta posizione con 269 (-19) Kristen Gillman e la coreana Minji Kang e in sesta con 270 (-18) Alana Uriell e la cinese Shuangshuang Fan.

La Race For The Card è stata vinta dall’australiana Gabriela Ruffels, dominatrice assoluta con tre successi nell’anno in sole 13 gare e con 159.926 dollari guadagnati. Con lei sono salite sul LPGA Tour 2024, nell’ordine, la malese Natasha Andrea Oon, Auston Kim, le coreane Jiwon Jeon e Minji Kang, la francese Agathe Laisne, Jenny Coleman, quindi la Liti ($ 103.913), la messicana Isabella Fierro e Kristen Gillman.

Golf italiano femminile in forte crescita - Acquisire una ‘carta’ per il LPGA Tour è sempre un’impresa rimarchevole, sia per le difficoltà determinate dal fatto che sono poche quelle concesse, sia per le aspiranti in continua crescita qualitativa. Roberta Liti ha costruito il suo passaggio sul circuito maggiore gara dopo gara, ma soprattutto proponendosi sin dall’inizio della stagione con un approccio, un gioco e una mentalità diverse che l’hanno portata subito nelle parti alte della classifica a competere con le migliori. Nelle prime sette gare è andata vicino al successo con due quarti posti e un terzo di fila, dopo essersi posizionata nelle quattro iniziali tra il 10° e il 17° posto. Successivamente è terminata ancora quarta, ha mancato di poco la vittoria nel Black Desert Resort Championship (seconda a settembre) e nel totale di 20 tornei disputati ha subito solamente tre tagli e nei 17 in cui è andata a premio per ben undici volte non è scesa sotto la 17ª posizione (sei top ten).

Non solo Liti, perché è stata una stagione positiva per il golf femminile italiano. Nell’Epson Tour ha fatto una buona esperienza Angelica Moresco, alla sua prima stagione, mentre sul Ladies European Tour Virginia Elena Carta ha confermato le sue qualità (tre top ten individuali e due a squadre) e Alessandra Fanali, al debutto sul circuito, è stata brillante in alcuni eventi con i suoi cinque piazzamenti tra le prime dieci. Clara Manzalini, anche lei rookie, sta compiendo il suo percorso di crescita con qualche pausa, ma anche con un quinto posto.

Nel settore dilettantistico grande stagione di Francesca Fiorellini, numero uno dell’ordine di merito italiano, che si è imposta nel Campionato Internazionale d’Italia e che ha fatto parte del Team Europe vincitore del Patsy Hankins Trophy, della Junior Solheim Cup e della Junior Ryder Cup (in squadra anche Giovanni Daniele Binaghi), oltre ad aver conquistato il Tricolore Match Play e recitato ruoli da protagonista in altri eventi internazionali. E ha dato il suo apporto alla compagine Girls, seconda ai Campionati Europei a squadre. Nel team altre cinque giovani che stanno facendo emergere le loro qualità: Matilde Partele, Ginevra Coppa e Natalia Aparicio, a segno quest’anno in campionati nazionali e con la terza vincitrice dell’individuale nell’European Young Masters, Francesca Pompa e Paris Appendino. Vi sono però altre ragazze di belle prospettive che stanno mettendosi in evidenza tra le quali Noa Zocco (suo il tricolore Cadette) e Alice Alexandra Negroni (campionessa Pulcine).

 

LA VIGILIA - A Dayton Beach, in Florida, si conclude la stagione dell’Epson Tour e si assegnano le dieci ‘carte’ per il LPGA Tour 2024 alle prime classificate della Race For The Card (ordine di merito). In posizione privilegiata Roberta Liti, che grazie ad alcune ottime prestazioni nel corso del 2023, inizierà al sesto posto nella money list l’Epson Tour Championship al LPGA International (Jones Course). Avendo 14.119 dollari di vantaggio sull’undicesima classificata (l’australiana Robyn Choi) ha rischi praticamente nulli di uscire dalle top ten.

Nel field di 108 concorrenti saranno al via tutte le migliori, insieme a coloro che possono ancora salire sul circuito maggiore con un successo (almeno altre 15 fuori dalla top ten).

Già matematicamente con la ‘carta’ in tasca il terzetto al vertice nella Race For The Card, nell’ordine l’australiana Gabriela Ruffels (tre vittorie in stagione), la malese Natasha Andrea Oon (una) e la coreana Jiwon Jeon (due), ma le prime due hanno la possibilità di battere il record di vincita in un anno sul circuito che appartiene alla svedese Madelene Sagstrom con 167.064 dollari ottenuti nel 216 in 15 eventi.

La Ruffels (12 partecipazioni), che al momento ne ha circa 11.000 dollari in meno, può farcela con un piazzamento tra le prime tre, mentre la Oon (18 gare) deve necessariamente vincere. Il trio è seguito dalla francese Agathe Laisne e da Jenny Coleman, tutte sostanzialmente al riparo da sorprese, mentre lo è un po’ meno la coreana Minji Kang, settima con un distacco superiore a i 2.000 dollari dalla Liti. Dovranno invece respingere con decisione gli attacchi dal basso la messicana Isabella Fierro, Becca Huffer e Jenny Bae, che occupano le ultime tre posizioni che promuovono.

Le proette citate sono tra le favorite in un contesto che vedrà molto agguerrite le altre concorrenti a un passo dalle prime dieci: la citata Robyn Choi, la russa Nataliya Guseva, Kristen Gillman, la cinese Miranda Wang e Auston Kim che si sono tutte messe in evidenza nel corso dell’anno. Sarà assente Angelica Moresco. Il montepremi è di 250.000 dollari.

L’inglese Matt Fitzpatrick ha vinto con 197 (67 64 66, -19) colpi la 22ª edizione dell’Alfred Dunhill Links Championship disputata tra le difficoltà create dal maltempo che ha costretto a fermare il gioco nelle giornate di sabato e domenica, a ridurre la gara da 72 a 54 buche e a farla concludere di lunedì, con un giorno di ritardo.

Il torneo si è svolto con formula pro-am (un pro e un dilettante) sui tre percorsi scozzesi dell’Old Course di St. Andrews, del Carnoustie Golf Links a Carnoustie e del Kingsbarns Golf Links a Kingsbarns (tutti par 72), in Scozia, dove si sono alternati i concorrenti nei tre round disputati. Due gli azzurri in gara, Guido Migliozzi, 37° con 207 (68 72 67, -9), e Renato Paratore, 44° con 208 (73 70 65, -8).

Fitzpatrick, 29enne di Sheffield e uno dei protagonisti del Team Europe nella vittoriosa Ryder Cup di Roma, ha portato a nove i titoli sul circuito, comprensivi di un Major (US Open, 2022) per un palmarès che comprende anche un successo sul PGA Tour, al netto del Major stesso, con un round finale in 66 (-6, otto birdie, due bogey) sull’Old Course, con cui ha tenuto lontani gli avversari dopo essere salito in vetta nel secondo round. Ha superato di tre colpi i connazionali Marcus Armitage e Matthew Southgate e il neozelandese Ryan Fox, campione uscente, secondi con 200 (-16). In quinta posizione con 201 (-15) lo svedese Sebastian Soderberg, autore con un 62 (10, dieci birdie) al Kingsbarns Golf Links del miglior parziale di giornata, e in sesta con 202 (-14) il finlandese Sami Valimaki, il francese Matthieu Pavon, l’inglese Matt Wallace e il belga Nicolas Colsaerts, vice capitano del Team Europe. In campo altri due reduci dalla Ryder Cup, lo scozzese Robert MacIntyre, 25° con 206 (-10), e l’inglese Tommy Fleetwood, 84° con 211 (-5), autore del 15° punto, sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club, che ha dato la sicurezza della vittoria ai continentali.

E’ divenuto il numero uno per presenze sul circuito, con 722, il 48enne inglese di Swindon David Howell (nel 2013 l’ultimo di cinque titoli), che ha superato il 59enne spagnolo Miguel Angel Jimenez, fermatosi a 721, con lo scozzese Sam Torrance, terzo con 706. Howell si è classificato 121° con 216 (par) e quest’anno nella sua rincorsa al primato ha partecipato in precedenza a 14 eventi senza mai superare il taglio. E anche in questa occasione non è andato a premio.

Nel round conclusivo Paratore ha recuperato 42 posizioni con un 65 (-7) ottenuto sull’Old Course con sette birdie senza bogey. Migliozzi è risalito di tre con un 67 (-5, sei birdie, un bogey) sempre sullo stesso tracciato.

Doppio successo per Matt Fitzpatrick che ha fatto sua anche la gara a squadre con 181 (64 58 59, - 35) colpi dove ha giocato insieme alla mamma Susan. Al secondo posto Rasmus Neergaard-Petersen/Botha con 186 (-30) e al terzo Julien Guerrier (188, -28). Sono usciti al taglio dopo 36 buche Migliozzi/Eldin, 47.i con 131 (-13), e Paratore/Giannulli, 143.i con 138 (-6). Per il titolo Fitzpatrick ha ricevuto un assegno di  774.583 euro su un montepremi di circa 4.750.000 euro (5.000.000 di dollari la cifra ufficiale).

 

LA VIGILIA - Dopo la spettacolare edizione della Ryder Cup, disputata per la prima volta in Italia sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio (Roma) e celebrata in tutto il mondo per l’alto livello tecnico espresso dal Team Europe, vincitore, e dal Team Usa, per lo scenario suggestivo in cui si è svolta, per il numero di spettatori oltre le attese e per la perfetta organizzazione, riprende il DP World Tour.

Si riparte con l’Alfred Dunhill Links Championship, a cui parteciperanno Renato Paratore e Guido Migliozzi, uno degli eventi classici del circuito che si disputa dal 5 all’8 ottobre sui tre percorsi scozzesi dell’Old Course di St. Andrews, del Carnoustie Golf Links a Carnoustie e del Kingsbarns Golf Links a Kingsbarns. Si gioca con formula pro am a coppie, formate da un pro e da un dilettante, in cui figureranno personaggi del mondo dello sport, dello spettacolo e della cultura.

In gara tre giocatori del Team Europe - Fari puntati su tre giocatori del Team Europe, reduci dalla Ryder Cup: lo scozzese Robert MacIntyre e gli inglesi Matt Fitzpatrick e Tommy Fleetwood, quest’ultimo autore del 15° punto, quello che ha dato la certezza della vittoria alla formazione guidata da Luke Donald. Annunciato in ottima condizione anche il neozelandese Ryan Fox, campione in carica, 36enne di Auckland, quattro titoli sul tour, l’ultimo a metà settembre (BMW PGA Championship). Il quartetto sarà tra i favoriti in un field di qualità che comprende 19 vincitori stagionali tra i quali ricordiamo i sudafricani Thriston Lawrence e Deon Germishuys, i danesi Thorbjorn Olesen e Rasmus Hojgaard, gli inglesi Daniel Gavins, Todd Clements, Daniel Brown e Dale Whitnell, i francesi Antoine Rozner e Victor Perez, lo spagnolo Jorge Campillo e il polacco Adrian Meronk.

Da seguire anche gli statunitensi Billy Horschel, Matt Kuchar e Talor Gooch (quest’ultimo membro nella LIV Golf), i sudafricani Thomas Aiken e Dean Burmester, il tedesco Yannik Paul e l’indiano Shubhankar Sharma. Dalla Ryder Cup anche due vice capitani continentali, il belga Nicolas Colsaerts e il danese Thomas Bjorn, alla gara numero 600 sul tour. In chiave azzurra quanto mai importante il torneo per Paratore, in corsa per assicurarsi la ‘carta’ per il circuito 2024, mentre Migliozzi cerca l’exploit stagionale. Il montepremi è di 5.000.000 di dollari (circa 4.750.000 euro).

Sette past winner - All’evento, iniziato del 2001 e giunto alla 22ª edizione, prenderanno parte sette past winner: i citati Fox, Perez (2019) e Olesen (2015), quindi l’inglese Oliver Wilson (2014), l’irlandese Padraig Harrington, autore di una doppietta (2002-2006), lo scozzese Stephen Gallacher (2004), che ha guidato al successo i giovani europei nella Junior Ryder Cup (in squadra Francesca Fiorellini e Giovanni Daniele Binaghi), e l’inglese 48enne David Howell (nel 2013 l’ultimo di cinque titoli), che si appresta a divenire il giocatore con più presenze sul DP World Tour (722). Distaccherà il 59enne spagnolo Miguel Angel Jimenez con il quale al momento è alla pari a quota 721. Da rilevare che Howell in stagione ha giocato 14 tornei, inseguendo il record, senza mai superare il taglio.

Le celebrità sul tee di partenza - Nella Pro Am affiancheranno i professionisti numerosi noti personaggi appassionati di golf tra i quali gli attori Andy Garcia, Catherine Zeta-Jones, Billy Murray, Kathryn Newton e Matthew Goode, gli ex calciatori Ruud Gullit e Gareth Bale, ed esponenti del mondo musicale passato e presente come il cantautore Ronan Keating, Tom Chaplin dei Keane, Dave Farrell dei Linkin Park, Mike Rutherford dei Genesis, Mike dei The Mechanics, Huey Lewis e Tico Torres di Bon Jovi.

La formula - Si gioca sulla distanza 72 buche con taglio dopo le prime 54 in cui i concorrenti si alterneranno sui tre tracciati. Saranno ammessi al round conclusivo i primi 60 pro della classifica individuale e le prime 20 coppie di quella a squadre, oltre ai pari merito con l’ultimo punteggio utile di qualifica.

Il torneo su Sky e in streaming su NOW - L’Alfred Dunhill Links Championship sarà trasmesso da Sky, sul canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW. Prime tre giornate, dalle ore 13 alle ore 18; quarta giornata, dalle ore 12,30 alle ore 18. Commento di Michele Gallerani, Giovanni Dassù, Marco Cogliati e di Claudio Viganò.

Un totale di 271.191 spettatori, per una media di 45.198 al giorno nei sei (di cui solamente tre di gara) che hanno caratterizzato l’evento. La Ryder Cup italiana ha superato ogni aspettativa, facendo registrare il tutto esaurito al Marco Simone Golf & Country Club di Roma dove, dal 26 settembre al 1° ottobre, è andato in scena uno show senza precedenti che si è concluso con il trionfo dell’Europa unita, capace di sconfiggere per 16,5 a 11,5 gli Stati Uniti.

Sono numeri da record, che hanno superato ampiamente le stime dei 250.000 appassionati attesi per il terzo appuntamento sportivo più importante al mondo che, per la prima volta nella sua storia quasi centenaria, si è disputato in Italia. Un risultato frutto di un lavoro lungo otto anni, partito il 14 dicembre 2015 (giorno dell’assegnazione all’Italia) e che ha raggiunto il suo culmine la scorsa settimana. E se già durante i practice day (martedì, mercoledì e giovedì, quando c’è stata anche la cerimonia di apertura, tra i momenti più esaltanti) l’affluenza di pubblico è stata importante, il week-end (da venerdì a domenica) ha fatto registrare il sold-out con circa 55.000 appassionati al giorno, sin dalle prime ore dell’alba, a riempire di entusiasmo e passione il Marco Simone Golf & Country Club, con corse sfrenate per garantirsi un posto in tribuna.

Gli effetti della prima Ryder Cup italiana si fanno sentire e i numeri sono da capogiro: oltre 620 milioni di telespettatori in più di 190 Paesi, 270.000 presenze solo a Roma, 100.000 passaggi in tre giorni sulla Metro B. Si tratta solo di alcuni dati evidenziati dal Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Come riportato da Federalberghi Roma, tutte piene le 70.000 camere degli alberghi della Città Eterna, tra ristoranti, bar, musei, taxi e negozi presi d’assalto da turisti di tutto il mondo, arrivati da 85 nazioni diverse. Trentanove i broadcaster coinvolti, per una copertura mediatica mondiale, che in Italia ha potuto vantare dirette integrali su Sky (Sky Sport, Sky Sport Uno e Sky Sport Golf) e Rai (Rai 2, Rai Sport e Rai Play). Un evento organizzato in sinergia con Ryder Cup Europe, ritenuto impeccabile all’unanimità, grazie anche a un servizio di sicurezza che ha visto coinvolti vertici di Forze Armate, Forze dell’Ordine e i Corpi dello Stato, e a un piano di viabilità e trasporti all’insegna dell’efficienza.

Un riconoscimento per la Federazione Italiana Golf, guidata da Franco Chimenti, colui che ha creduto fin da subito in un sogno che si è trasformato in una meravigliosa realtà. Dove compagni di viaggio sono state le Istituzioni. Dal Governo, a fare da capofila il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero del Turismo e il Ministro per lo Sport e i Giovani, il Dipartimento per lo Sport, a ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, da ENIT-Agenzia Nazionale del Turismo alla Regione Lazio, al Comune di Roma e al CONI.

Le dichiarazioni

Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf: “Quello raggiunto è un risultato straordinario, con Roma e l’Italia al centro non solo del golf ma dello sport mondiale. Un volano per il turismo e per la valorizzazione e promozione di una disciplina per tutti, capace di unire e non dividere. Vedere oltre 50.000 persone al giorno, dal giovedì alla domenica, arrivare alle 4:30 del mattino al Marco Simone Golf & Country Club e fare le corse per prendersi un posto in tribuna, è un qualcosa che non si era mai visto prima. Ci ho creduto fin dal primo giorno, con lavoro e abnegazione siamo riusciti a far capire a tutti cosa significhi ospitare un evento planetario che è unico nel suo genere. L’indotto sarà incredibile e a beneficiarne tutto il Paese e quindi anche i Circoli di golf italiani, delle vere eccellenze. La Ryder Cup 2023 oggi viene vista come un modello da emulare. Siamo andati oltre ogni aspettativa, garantendo credibilità e affidabilità. La Federazione Italiana Golf, che ho l’onore di presiedere, ha raggiunto un risultato clamoroso che resterà nella storia dello sport mondiale. Ma non ci fermiamo qui. Perché, come promesso, il golf in Italia raggiungerà la popolarità che merita. Anche grazie a questa Ryder Cup, un vero e proprio inno alla gioia, con l’Europa unita che in campo ha entusiasmato e sovvertito ogni pronostico, superando una corazzata come il team Usa, con il supporto dei due vicecapitani azzurri, Francesco ed Edoardo Molinari, che si è dimostrato determinante. Il mio grazie va a tutte le Istituzioni coinvolte, che ci hanno accompagnato in un percorso davvero esaltante. Ha vinto il modello Italia”.

Gian Paolo Montali, Direttore Generale Progetto Ryder Cup 2023: "Un successo trasversale che resterà nella storia del golf. Questa Ryder Cup verrà presa ad esempio per l'organizzazione degli eventi sportivi. Tutti gli addetti ai lavori l'hanno eletta come l'edizione più bella di sempre. La magia e l'unicità della sfida Europa-Usa si sono unite in un unico abbraccio con la maestosità di Roma, regalando immagini che hanno fatto il giro del mondo come la foto iconica delle due squadre a Piazza di Spagna tra l'entusiasmo incontenibile dei tifosi. Dal piano di mobilità, studiato in sinergia con le Istituzioni locali e con Ryder Cup Europe, fino alla gestione di tutti gli aspetti dell'evento all'interno del Marco Simone Golf & Country Club, sono arrivati consensi all'unanimità. I dati sugli spettatori sono andati oltre le aspettative, a conferma dello straordinario interesse che questa competizione unica ha suscitato tra gli appassionati e anche tra chi non conosceva il golf. E l'effetto Ryder Cup non finisce qui, perché la legacy in termini di infrastrutture lascia ai cittadini di Roma una nuova viabilità. Una sfida vinta giocando di squadra". 

Natalia Aparicio, Matilde Partele e Francesca Fiorellini difendono i colori azzurri nel World Junior Girls Golf Championship presented By Sargent Farm, il campionato del mondo a squadre della categoria, con graduatorie per team e individuale, che si disputa dal 4 al 7 ottobre sul percorso del Brampton Golf Club, a Brampton nell’Ontario, in Canada.

Ventuno le nazioni partecipanti per 22 team con il Canada che potrà schierare per regolamento due formazioni. Insieme alle padrone di casa e all’Italia scenderanno in campo le rappresentative di Spagna, che difenderà il titolo, Austria, Belgio, Taiwan, Colombia, Repubblica Ceca, Danimarca, Inghilterra, Finlandia, Germania, Islanda, Messico, Perù, Polonia, Corea del Sud, Svezia, Svizzera, Stati Uniti e Galles.

Il torneo, a cadenza annuale e giunto all’ottava edizione, ha avuto inizio nel 2014, si è sempre svolto in Canada, ma nel 2020 e nel 2021 l’appuntamento è saltato per la pandemia. Le azzurre lo hanno vinto nel 2018 con Caterina Don, Emilie Alba Paltrinieri e Alessia Nobilio e sono salite sul podio anche nel 2019, terze con Carolina Melgrati, Alessia Nobilio e Benedetta Moresco Nell’individuale i due secondi posti (2017 e 2018) e il terzo (2019) di Alessia Nobilio e il terzo di Caterina Don (2016). Complessivamente vi sono stati due successi di Spagna e Corea del Sud e uno di Italia, Stati Uniti e Filippine.

La Spagna schiera una formazione molto forte composta da Andrea Revuelta Goicoechea, già presente nel 2022, da Rocio Tejedo Mulet e da Anna Cañado Espinal. Le prime due hanno preso parte sia alla Junior Solheim Cup che alla Junior Ryder Cup, così come Francesca Fiorellini, contribuendo al successo del Team Europe in entrambe le occasioni. Le italiane, delle quali Fiorellini parteciperà all’evento per la seconda volta consecutiva, sono accompagnate da Roberto Zappa, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Femminile, e da Alex Senoner (Team Advisor).

La gara si svolge sulla distanza di 72 buche, 18 al giorno. Per la graduatoria a squadre vengono presi in considerazione i migliori due score su tre giornalieri di ciascuna formazione.

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Primo piano

  • Il ritorno al successo
    di Paratore: “Bisogna
    crederci, sempre”
    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

    Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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