Bella prova per l’amateur azzurra Benedetta Moresco che ha concluso al 26° posto con 282 (73 65 69 75, -6) colpi il LPGA and Epson Tour Qualifying Tournament Stage 1, ottenendo l’accesso allo Stage 2 che si disputerà dal 17 al 20 ottobre al Plantation Golf & Country Club di Venice, in Florida.
Sui tre percorsi del Dinah Shore Tournament Course, l’Arnold Palmer Signature Course del Mission Hills, a Rancho Mirage in California, e l’Indian Wells Golf Resort (Classic Course), sempre in California, le migliori 95 delle 320 atlete in gara si sono qualificate per il secondo step delle Qualiyfing School.
Hanno concluso a pari merito al primo posto con 273 (-15) la giapponese Suzuka Yamaguchi (68 69 66 70) e la dilettante canadese Savannah Grewal (67 68 66 72), che hanno preceduto l’amateur statunitense Jensen Castle e l’australiana Fiona Xu, terze con 275 (-13).
L’azzurra Moresco si è resa protagonista di una grande rimonta. Dopo aver chiuso il primo round al 119° posto nel secondo ha firmato il miglior parziale di giornata (65, -7) raggiungendo la 12ª posizione. Uno score, questo, che le ha permesso poi di gestire al meglio la gara e qualificarsi allo Stage 2.
Dominio scandinavo nel 16° Reply Italian International Under 16 Championship/Teodoro Soldati Trophy disputato sul percorso del Golf Club Biella Le Betulle (par 73) a Magnano (BI).
Si è imposto con 286 (74, 70, 74, 68, -6) lo svedese Enzo Persson, che ha recuperato sei colpi di svantaggio partendo dalla quarta posizione maturata dopo tre round. Al secondo posto con 289 (-3) il norvegese Marcus Audun Goosen, leader per tre turni e penalizzato da un 77 (+4) a chiudere. Una delusione solo in parte compensata dal successo della Norvegia, insieme ai compagni Cornelius Farhang e Sander Vallestad nel Nations Trophy (289, -3).
Con una bella prova, molto regolare, ha ottenuto un gratificante terzo posto Alessandro Giovannini (290 - 74 72 72 72, -2), al quarto con 291 (-1) gli svizzeri Max Tabone e Yannik Beeli e tra i top ten Carlo Roman, ottavo con 294 (+2), e Christian Fantinelli, nono con 295 (+3). Al 12° con 296 (+4) Matteo Gino Sasdelli.
Persson ha regalato alla Svezia il primo successo nella manifestazione: “Nel quarto giro - ha detto - ho giocato molto bene, limitando gli errori e recuperando nei momenti di difficoltà. È la mia prima vittoria internazionale e sono veramente felice e soddisfatto di averla ottenuta in questo evento”. Nel suo score sei birdie e un bogey.
Nel Nations Trophy, come detto, successo della Norvegia che ha preceduto Svizzera (292, par) e Inghilterra 1 (293, +1). Al quarto posto con 295 (+3) Italia 2 (Giovanni Bernardi, Giampaolo Gagliardi, Carlo Melgrati) e al settimo con 296 (+4) Italia 1 (Bruno Frontero, Federico Randazzo, Luca Rimauro).
Da ricordare la “hole in one” nel secondo giro del norvegese Mikkel Bergum Johansen (buca 17), che però, malgrado la prodezza, è uscito al taglio.
Al torneo, disputato sulla distanza di 72 buche, hanno preso parte 144 giocatori in rappresentanza 19 nazioni: Italia, Inghilterra, Svizzera, Repubblica Ceca, Belgio, Irlanda, Sudafrica, Norvegia, Olanda, Germania, Francia, Giappone, Polonia, Svezia, Slovacchia, Galles, Austria, Danimarca e Scozia.
La manifestazione è stata dedicata a Teodoro Soldati, giovane promessa del golf azzurro tragicamente scomparso nel luglio del 2015. Teodoro era molto legato ai campionati avendovi partecipato per ben quattro volte, migliorando di anno in anno la sua prestazione sino a raggiungere il podio nel 2013 (3°) e il successo nel 2014 con una performance che lasciò pochissimo spazio agli avversari. Partner dell’evento Reply, multinazionale leader sui nuovi canali di comunicazione e i media digitali.
Dopo le prime due giornate di gara sul percorso del Golf Club Biella Le Betulle arrivano i primi verdetti nel 16° Reply Italian International Under 16 Championship Teodoro Soldati Trophy. In attesa del gran finale di domani (36 buche compresse in poche ore dove sono attesi i consueti colpi di scena), i norvegesi ispirati dal nuovo leader Marcus Audun Goosen (autore con 69 del miglior score di giornata) si aggiudicano il Nations’Trophy. Per Goosen una carta totale di 142 (73 69, -4): <<Sono molto soddisfatto del mio gioco solo 2 bogey e ben 6 birdie – spiega Marcus -, di cui 2 nelle ultime 3 buche. Non mi sono mai trovato al comando prima della giornata finale, l’obiettivo è di giocare come oggi>>.
Sale al 2° posto lo svizzero Beeli con 143 (70, 73, -3) dopo un round molto regolare chiuso in par: <<Nel complesso una buona giornata, bene nel gioco corto ma irregolare dal tee che mi ha limitato le possibilità di birdie e poi purtroppo ho fatto doppio bogey alla buca 6 – spiega lo svizzero portacolori del Golf Club Sempachersee nel Canton Lucerna -. Strategia per domani? Voglio continuare colpo su colpo, 36 buche sono tante può succedere di tutto>>. In stagione Beeli, che condivide la passione per il golf con la sorella maggiore Yana (a segno quest’anno nel prestigioso “ANNIKA Invitational Europe”), ha già conquistato lo Scottish Under 16 e si è piazzato 4° nell’European Young Masters.
Inseguono al 3° posto con 144 (-2) il migliore dei sudafricani Weber Benjamin (73 71) e lo svedese Enzo Persson (74 70).
Quinti con 146 (par) il giapponese Riki Matsumoto (73, 73), l’inglese Alex Boyes e i migliori degli azzurri Matteo Gino Sasdelli (Castelfalfi, 73, 73) e Alessandro Giovannini (Croara, 74, 72).
Scendono in nona posizione con 147 (+1) i leader della prima giornata Leopold Hess (69, 78) e Leo Maria Rossi Odello (Golf Torino, 69, 78) che si ritrovano appaiati allo svizzero Eric Feng, al ceco Roma Pivoda e agli azzurri Francesco Petrangeli (Acquasanta Roma), Enrico Della Bianca (Lignano), Giovanni Bernardi (Monticello) e il veneto Carlo Roman (Verona), che con 71 (-2) di giornata ha recuperato in parte lo sfortunato 76 dell’esordio (quadruplo bogey alla buca 16 con 2 palle perse).
In parziale rimonta l’inglese Ben Bolton con 148 (76, 72, +2) partito con i favori del pronostico, mentre crolla il compagno Cameron Mukherjee (2° nel prestigioso McGregor Trophy 2023). Diciassettesimi sempre con 148 (+2) e ancora in lizza gli italiani Gianpaolo Gagliardi (Olgiata), Bruno Frontero (Royal Park), Federico Randazzo (Sicilia’s Picciolo) ed Edoardo Spluga (Verona). Sorride malgrado il 70° posto il norvegese Mikkel Bergum Johansen che realizza una hole in one alla buca 17.
Come detto la Novergia grazie alle prove di Farhang, Goosen e Vallestad si è aggiudicata il Nations’Trophy con 289 punti seguita da Svizzera (292) e Inghilterra (293).
Domani sono previste le ultime 36 buche che hanno qualificato i migliori 46 capaci di superare il taglio fissato a 151 (+5). Si inizierà con partenze da due sui tees delle buche 1 e 10 dalle ore 7,10 per il 3° giro, con i migliori che scatteranno dalla 1 verso le 8,30. A seguire dalle 11,30 circa partirà il 4° e ultimo round con i primi in classifica che si contenderanno il titolo in azione verso le 13. La premiazione si svolgerà intorno alle 18.
In campo sono scesi 144 giocatori (su oltre 170 richieste) a rappresentare ben 19 nazioni: Italia, Inghilterra, Svizzera, Rep. Ceca, Belgio, Irlanda, Sudafrica, Norvegia, Olanda, Germania, Francia, Giappone, Polonia, Svezia, Slovacchia, Galles, Austria, Danimarca e Scozia. Il campionato, che è valido per il World Amateur Golf Ranking e per l’EGA European Men’s Amateur Ranking, si disputa sulla distanza di 72 buche stroke-play.
La manifestazione è dedicata a Teodoro Soldati, giovane promessa del golf azzurro tragicamente scomparso nel luglio del 2015. Teodoro era molto legato ai campionati avendoli giocati ben quattro volte, migliorando di anno in anno la sua prestazione sino a raggiungere il podio nel 2013 (3°) e il successo nel 2014 con una performance che lasciò pochissimo spazio agli avversari.
Partner dell'evento è Reply, multinazionale leader sui nuovi canali di comunicazione e i media digitali.
Un must del Campionato è il sistema live scoring che consente aggiornamenti in tempo reale dei risultati del torneo. Per seguire i risultati in diretta della gara di tutti i partecipanti gli interessati non dovranno far altro che collegarsi al sito del G.C.Biella (www.golfclubbiella.it). Aggiornamenti sulla manifestazione sono visibili sulla pagina Facebook del Golf Club Biella Le Betulle, mentre per chi vuole seguire dal vivo può recarsi al Golf Club Biella di Magnano (ingresso libero) che si trova sulla statale che collega Biella ad Ivrea.
Alessandra Fanali ha concluso al 9° posto con 278 (70 70 69 69, -10) colpi nel KPMG Women’s Irish Open, il torneo del Ladies European Tour che è stato vinto dalla Smilla Tarning Soenderby con 272 (71 67 72 62, -16). La danese ha superato grazie ad un eagle alla prima buca di playoff la svedese Lisa Pettersson (69 68 67 68) e l’olandese Anne Van Dam (69 66 66 71), con le quali aveva terminato alla pari il torneo.
Sul percorso del Dromoland Castle Golf Club (par 72) a Newmarket-on-Fergus, nella contea di Clare in Irlanda, al quarto posto con 273 (-15) l’australiana Kirsten Rudgeley e al quinto con 274 (-14) l’inglese Annabel Dimmock e la svedese Sara Kjellker. Solo settima con 275 (-13) l’indiana Diksha Dagar, leader dopo le prime due giornate.
Smilla Tarning Soenderby, 23 enne di Fredericia, è stata la protagonista assoluta della giornata finale grazie ad uno strepitoso giro in 62 (-10), frutto di ben undici birdie e un solo bogey. La Soenderby proprio l’anno scorso, al suo primo anno sul LET, si era classificata al 4° posto nel KPMG Women’s Irish Open, piazzamento che le ha poi permesso di terminare la sua stagione da esordiente al 9° nella classifica Rookie of the Year. Per lei la prima vittoria sul circuito, dopo diversi tagli superati e un 3° posto nell’Helsingborg Open.
LA VIGILIA - Virginia Elena Carta, Alessandra Fanali e Clara Manzalini saranno in campo nel KPMG Women's Irish Open, il torneo del Ladies European Tour che si disputa dal 31 agosto al 3 settembre sul percorso del Dromoland Castle Golf Club a Newmarket-on-Fergus, nella contea di Clare in Irlanda.
Stelle dell’evento l’irlandese Leona Maguire, grande favorita, e la svedese Caroline Hedwall, che ha meno canches di salire sul gradino più alto del podio, le quali faranno parte del Team Europe alla prossima Solheim Cup (Finca Cortesin, Casares, Spagna, 22-24 settembre).
Nel field cinque vincitrici stagionali, con buone possibilità di replica, l’indiana Diksha Dagar, la ceca Kristyna Napoleaova, la svedese Lisa Pettersson, la tedesca Patricia Isabel Schmidt e l’inglese Lily May Humphreys, in un lotto di qualificate concorrenti tra le quali la ceca Klara Davidson Spilkova, che difende il titolo, le inglesi Meghan MacLaren e Liz Young, la slovena Pia Babnik, le sudafricane Nicole Garcia e Casandra Alexander e l’austriaca Christine Wolf, per citarne alcune.
Per le tre azzurre è un’occasione per ritrovare il buon ritmo con cui hanno iniziato l’anno. Virginia Elena Carta è reduce da tre tagli subiti consecutivamente, ma non si deve parlare di bilancio negativo perché vi sono in precedenza tre top ten e alcuni bei piazzamenti. Alessandra Fanali, debuttante sul tour, ha offerto un’ottima partenza con tre top ten in cinque eventi, prima di una flessione e Clara Manzalini, anche lei tra le rookie, si è messa in evidenza con un quinto posto nel contesto di un cammino altalenante. Il montepremi è di 400.000 euro.
Secondo successo stagionale sul Challenge Tour per il tedesco Maximilian Rottluff che con 263 (68 64 66 65, -21) colpi ha vinto la seconda edizione dell’Indoor Golf Group Challenge, torneo in cui l’azzurro Lorenzo Scalise ha offerto una bella prova classificandosi 8° con 269 (65 70 66 68, -15). Positiva anche la gara di Andrea Pavan che, grazie ad un giro finale in 66 (-5), ha recuperato 15 posizioni concludendo 15° con 273 (-11) e di Matteo Manassero che, con uno strepitoso 63 finale (8 birdie e nessun bogey, -8), ha rimontato 42 posizioni terminando 23° con 275 (-9).
Sul percorso del Landeryds Golfklubb (par 71) a Vesterby, in Svezia, Rottluff, 30enne di Dusseldorf, ha preceduto il danese Jeppe Kristian Andersen e lo svedese Jesper Svensson secondi con 266 (-18) e lo svedese Charlie Lindh e il danese Rasmus Petersen-Neergaard quarti con 267 (-17).
Maximilian Rottluff, golfista del GC Hubbelrath che ha compiuto gli Studi all’Arizona State University, ha ottenuto la sua seconda vittoria stagionale (la prima lo scorso maggio in Sudafrica nell’UAE Challenge) in 12 gare disputate. E’ approdato sul circuito lo scorso anno, dopo esperienze oltre Oceano nel Korn Ferry Tour, nel PGA Tour Latinoamerica e nel PGA Tour Canada.
Degli altri azzurri in gara sono andati a premio anche Lorenzo Gagli, 32° con 277 (-7), Francesco La Porta, 62° con 282 (-2), Filippo Bergamaschi, 74° con 287 (+3) e Jacopo Vecchi Fossa, 75° con 289 (+5). Non hanno superato il taglio: Aron Zemmer, 78° con 141 (-1), Stefano Mazzoli, 115° con 143 (+1) e Gregorio De Leo, 138° con 147 (+5).
Al vincitore è andato un assegno di 40.000 euro su un montepremi di 250.000.
PRIMO GIRO - Lorenzo Scalise è al secondo posto con 65 (-6) colpi nell’Indoor Golf Group Challenge, il torneo del Challenge Tour iniziato sul percorso del Landeryds Golfklubb (par 71) a Vesterby in Svezia.
E’ al comando con 63 (-8) Benjamin Follett-Smith dello Zimbabwe, mentre l’azzurro ha la compagnia degli svedesi Joakim Wikstrom e Linus Jonsson, quest’ultimo dilettante, e del danese Jeppe Kristian Andersen. Al sesto posto con 66 (-5) dodici concorrenti tra i quali l’inglese Tom Lewis, lo svedese Jesper Svensson e il gallese Stuart Manley.
Così gli altri italiani: Francesco Laporta 18° con 67 (-4), Jacopo Vecchi Fossa 29° con 68 (-3), Filippo Bergamaschi e Matteo Manassero 46.i con 69 (-2), Lorenzo Gagli 100° con 71 (par), Aron Zemmer, Gregorio De Leo e Andrea Pavan 117° con 72 (+1), e Stefano Mazzoli 143° con 74 (+3). Il montepremi è di 250.000 euro con prima moneta di 40.000 euro.
LA VIGILIA - Il Challenge Tour resta in Svezia dove si svolge la seconda edizione dell’Indoor Golf Group Challenge (31 agosto-3 settembre) sul percorso del Landeryds Golfklubb a Vesterby.
Dieci gli azzurri in campo: Matteo Manassero, che rientra dopo aver saltato due eventi, Lorenzo Scalise, Andrea Pavan, Francesco Laporta, Jacopo Vecchi Fossa, Lorenzo Gagli, Gregorio De Leo, Stefano Mazzoli e Aron Zemmer, tutti in gara nel precedente Dormy Open con quest’ultimo tra i protagonisti (6°), e Filippo Bergamaschi, anche lui in campo dopo un turno di pausa.
Mancano sei tornei per arrivare al Rolex Challenge Tour Grand Final (Club de Golf Alcanada, Mallorca, 2-5 novembre) al quale accederanno i primi 45 dell’ordine di merito che competeranno per conquistare una delle “carte” per il DP World Tour 2024 assegnate ai primi 20 classificati. Di conseguenza nel field vi sono quasi tutti i migliori, tra i quali sette dei primi dieci della money list, ma vi è anche qualche defezione inattesa.
Tesi a mantenere la propria posizione di rilievo in questa graduatoria, e possibilmente a migliorarla, Manassero (quarto), Scalise (sesto) e Pavan (ottavo), mentre Laporta (23°) ha una nuova occasione, dopo aver mancato le precedenti, per ritornare tra i top 20. Sotto questo aspetto sorprendono le assenze dei sudafricani, divenuti ballerini nelle loro partecipazioni, e se appaiono giustificate quelle di Casey Jarvis (numero 1), che ha già un piede sul tour maggiore, e di Brandon Stone (n. 11), che comunque deve stare attento e non scendere oltre, lasciano perplessità quelle di JJ Senekal e di Jaco Prinsloo che, tra forfait e qualche prestazione sotto tono, sono ora al 19° e al 20° posto dopo essere stati per parecchio tempo in alto. I due e l’inglese Sam Bairstow (n. 17), anche lui assente, offrono non solo a Laporta, ma anche al danese Nicolai Kristensen (n. 21), al portoghese Ricardo Gouveia (n. 22), all’inglese Brandon Robinson Thompson (n. 24) e al finlandese Lauri Ruuska (n. 25) l’opportunità di entrare nella zona più ambita.
Tra i favoriti, oltre agli azzurri citati e a Zemmer, che appare in un ottimo momento di forma, il francese Ugo Coussaud (n. 2), che può riprendersi la prima posizione nella Road To Mallorca con i soli cinque punti di ritardo che ha da Jarvis, gli svedesi Adam Blomme (n. 7) e Jesper Svensson (n. 10), così come il gallese Stuart Manley (n. 9) e il sudafricano Jacques Kruyswijk, reduce dal successo nel Dormy Open. Il montepremi è di 250.000 euro con prima moneta di 40.000 euro.
Il neoprofessionista svedese Ludvig Aberg ha vinto con 261 (64 67 66 64, -19) colpi l’Omega European Masters, il torneo del DP World Tour disputato sul percorso del Crans-sur-Sierre GC (par 70), a Crans Montana in Svizzera, dove ha superato in un acceso finale il connazionale Alexander Bjork, secondo con 263 (-17), e l’inglese Matt Fitzpatrick, terzo con 264 (-16) alla pari con lo scozzese Connor Syme, che a cinque buche dalla fine sembrava aver ipotecato il titolo.
Al 13° posto con 267 (-13) Renato Paratore (67 64 68 68) e Guido Migliozzi (72 61 71 63) entrambi autori di bella gara con brani di ottimo gioco tra qualche pausa. Gli azzurri sono stati seguiti da Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf, e da Stella Coppi, Consigliere Federale.
Era l’ultimo torneo di qualificazione per entrare di diritto nel Team Europe alla prossima Ryder Cup, la sfida con il Team USA che per la prima volta si disputerà in Italia, (Marco Simone Golf & Country Club, Guidonia Montecelio, Roma, 29 settembre-1 ottobre). Nelle due apposite classifiche mancava in entrambe il nome del terzo ammesso. Matt Fitzpatrick è entrato attraverso la World Points, alle spalle di Viktor Hovland e di Tyrrell Hatton già qualificati, mentre Robert MacIntyre (55° con 277, -3) ha seguito Rory McIlroy e Jon Rahm, i dominatori nella European Points. Ora mancano i sei giocatori che riceveranno le wild card dal capitano Luke Donald, il quale li assegnerà domani, lunedì 4 settembre, alle ore 15. E magari Aberg, con la sua grande prestazione, potrebbe averne guadagnata una.
Il vincitore, in ritardo di tre colpi da Fitzpatrick alla buca 13, ha infilato quattro birdie consecutivi (64, -6, sette birdie, un bogey) proprio nel momento in cui l’inglese ha avuto una inattesa flessione e gli ha lasciato strada con tre bogey (69, -1, quattro birdie, tre bogey) cedendo anche la seconda piazza.
Ludvig Aberg, 23enne di Eslöv, dopo un’ottima carriera da dilettante in cui ha vinto per due volte il Ben Hogan Award, come miglior giocatore universitario degli Stati Uniti, il secondo a riuscirci dopo Jon Rahm, è passato professionista a giugno 2023 da numero uno del ranking mondiale amateur. Sempre da dilettante si è imposto nel 2020 in due tornei dello Swedish Golf Tour. Ha disputato sei gare sul DP World Tour ed è andato a segno alla seconda da pro dopo il quarto posto nel D+D Real Czech Masters della scorsa settimana.
Hanno concluso la gara in quinta posizione con 265 (-15) Alex Fitzpatrick, fratello minore di Matt che per qualche buca è stato in contesa per il successo, il danese Nicolai Hojgaard e l’olandese Joost Luiten e in ottava con 266 (-14) i sudafricani Oliver Bekker ed Erik Van Rooyen, l’inglese Eddie Pepperell, il giapponese Masahiro Kawamura e il malese Gavin Green. Non sono riusciti nell’intento di superare MacIntyre nella graduatoria European Points i due che lo seguivano, il polacco Adrian Meronk (5°), stesso score dei due azzurri, e il tedesco Yannik Paul (4°), 20° con 268 (-12).
Guido Migliozzi ha recuperato nel round finale 22 posizioni con un parziale di 63 (-7). Ha concluso le ultime cinque buche con un eagle e quattro birdie, dopo aver segnato in precedenza quattro birdie e tre bogey. Da rilevare anche il suo 61 (-9, nove birdie) nel secondo round, miglior score di giornata. Renato Paratore ha girato in 68 (-2) con un bogey in apertura (5ª), uno in chiusura (17ª) e in mezzo quattro birdie tra la 10ª e la 15ª. Da ricordare una grande uscita dal bunker alla 16ª con palla a pochi centimetri dal bersaglio che gli ha permesso di salvare un difficile par. Inoltre nel terzo round ha realizzato un 68 (-2, due birdie) e si è distinto come unico concorrente a non segnare bogey. Out al taglio Edoardo Molinari, uno dei vice capitani del Team Europe, 137° con 144 (73 71, +4).
TERZO GIRO - Renato Paratore, settimo con 199 (67 74 68, -11) colpi, è rimasto in alta classifica con buone prospettive a un giro dal termine dell’Omega European Masters, il torneo del DP World Tour con cui terminano le gare di qualificazione per i giocatori europei onde accedere di diritto al Team Europe di Ryder Cup per la sfida, che per la prima volta si disputerà in Italia, contro il Team Usa (Marco Simone Golf & Country Club, Guidonia Montecelio, Roma, 29 settembre-1 ottobre). L’altro azzurro in gara, Guido Migliozzi, è 35° con 204 (72 61 71, -6).
Sul percorso del Crans-sur-Sierre GC (par 70), a Crans Montana in Svizzera, ha mantenuto il comando con 195 (63 65 67, -15) l’inglese Matt Fitzpatrick, che ha due colpi di vantaggio sugli svedesi Alexander Bjork, il quale per alcune buche gli ha conteso la leadership, e Ludvig Aberg, autore di un gran finale (tre birdie a chiudere), e sullo scozzese Connor Syme, secondi con 197(-13). In quinta posizione con 198 (-12) l’altro inglese Alex Fitzpatrick, fratello minore di Matt, e il danese Nicolai Hojgaard, mentre Paratore è affiancato dal finlandese Kalle Samooja, dal francese Romain Langasque, dall’inglese Eddie Pepperell e dal sudafricano Oliver Bekker.
Paratore ha girato in 68 (-2) colpi con due birdie, senza bogey. Migliozzi ha segnato un 71 (+1) con tre birdie e quattro bogey. Gli azzurri sono seguiti da Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf, e da Stella Coppi, Consigliere Federale.
Con questa posizione Matt Fitzpatrick acquisirebbe il diritto a entrare nel Team Europe di Ryder Cup essendo il terzo classificato nella World Points (già qualificati Viktor Hovland e Tyrrell Hatton), una delle due graduatorie che designano sei (tre per ciascuna) dei dodici giocatori continentali che saranno guidati dal capitano Luke Donald contro il Team Usa. Per l’altra, l’European Points, che ha già promosso Rory McIlroy e Jon Rahm, sono in corsa per il posto rimasto lo scozzese Robert MacIntyre (3°), il tedesco Yannik Paul (4°) e il polacco Adrian Meronk (5°). MacIntyre è in difficoltà, 56° con 207 (-3), ma Paul e Meronk, entrambi 16.i con 201 (-9), hanno chance solo arrivando rispettivamente almeno terzo e secondo. Altri pretendenti quali il transalpino Victor Perez (6°) e il danese Rasmus Hojgaard (8°) sono usciti al taglio come Edoardo Molinari, uno dei vice capitani continentali, 137° con 144 (73 71, +4). Il montepremi è di 2.500.000 euro.
SECONDO GIRO - L’ingresso di Renato Paratore tra i top ten, da 32° a quinto con 131 (67 64, -9) colpi, e la grande rimonta di Guido Migliozzi, da 124° a 13° con 133 (72 61, -7) hanno caratterizzato il secondo round dell’Omega European Masters, il torneo del DP World Tour con cui terminano le gare di qualificazione per i giocatori europei onde accedere di diritto al Team Europe di Ryder Cup per la sfida di Roma contro il Team Usa (Marco Simone Golf & Country Club, Guidonia Montecelio, Roma, 29 settembre-1 ottobre).
Sul percorso del Crans-sur-Sierre GC (par 70), a Crans Montana in Svizzera, è rimasto da solo al comando con 128 (63 65, -12) l’inglese Matt Fitzpatrick, seguito a un colpo dallo svedese Alexander Bjork (129, -11). Al terzo posto con 130 (-10) il fratello minore del leader, Alex Fitzpatrick e il francese Romain Langasque, mentre Paratore è affiancato dal polacco Adrian Meronk e dallo svedese Ludvig Aberg. Si lotta per la terza piazza nella graduatoria European Points che ammette di diritto nel Team Europe (già qualificati Rory McIlroy e Jon Rahm) e il polacco (5°) ha staccato nettamente i due che lo precedono, aprendosi un varco verso Roma, lo scozzese Robert MacIntyre (3°), 62° con 144 (+4), e il tedesco Yannik Paul (4°), 33° con 135 (-5). In ritardo anche il sudafricano Thriston Lawrence, 50° con 136 (-4), che difende il titolo.
Guido Milgiozzi ha girato in 61 (-9), miglior parziale di giornata, con nove birdie senza bogey, e Paratore ha segnato un 64 (-6) con due eagle, tre birdie e un bogey. E’ uscito al taglio Edoardo Molinari, uno dei vice capitani del Team Europe, 137° con 144 (73 71, +4). Il montepremi è di 2.500.000 euro.
PRIMO GIRO - Sei giocatori sono al comando con 63 (-7) colpi nell’Omega European Masters, il torneo del DP World Tour con cui terminano le gare di qualificazione per i giocatori europei onde accedere di diritto al Team Europe di Ryder Cup per la sfida di Roma contro il Team Usa (Marco Simone Golf & Country Club, Guidonia Montecelio, Roma, 29 settembre-1 ottobre).
Sul percorso del Crans-sur-Sierre GC (par 70), a Crans Montana in Svizzera, occupano la prima piazza gli inglesi Matt Fitzpatrick ed Eddie Pepperell, lo spagnolo Nacho Elvira, il malese Gavin Green, il danese John Axelsen e il giapponese Masahiro Kawamura. A un colpo, settimi con 64 (-6), lo svedese Ludvig Aberg, il tedesco Yannik Paul e lo scozzese Scott Jamieson.
Nella corsa al terzo e ultimo posto disponibile per Roma in relazione alla classifica European Points, il primo round è stato favorevole a Paul, attualmente quarto, mentre il terzo, lo scozzese Robert MacIntyre, vincitore nel 2022 dell’Open d’Italia, è 47° con 68 (-2). In ritardo ulteriore il sudafricano Thriston Lawrence, 101° con 71 (+1), che difende il titolo.
Giornata difficile per due dei tre azzurri in gara. Ha retto Renato Paratore, 32° on 67 (-3), mentre sono in grande difficoltà e a rischio di taglio Guido Migliozzi, 124° con 72 (+2), ed Edoardo Molinari, uno dei vice capitani del Team Europe, 137° con 73 (+3). Il montepremi è di 2.500.000 euro.
LA VIGILIA - Ultimo appello nella corsa per accedere nel Team Europe di Ryder Cup o attraverso le apposite graduatorie oppure sperando in una delle sei wild card che il capitano continentale Luke Donald assegnerà lunedì 4 settembre dopo l’Omega European Masters (31 agosto-3 settembre), il torneo del DP World Tour con cui terminano le gare di qualificazione per i giocatori europei.
Sul percorso del Crans-sur-Sierre GC, a Crans Montana in Svizzera, saranno tre gli azzurri in campo: Edoardo Molinari, uno dei vice capitani del Team Europe, Renato Paratore e Guido Migliozzi, che rientra dopo aver disputato a luglio il The Open.
Field di rilievo per un torneo di prestigio, giunto alla 89ª edizione, dove difenderà il titolo il sudafricano Thriston Lawrence, 26enne di Pretoria con quattro titoli sul circuito di cui due in stagione, in un contesto che comprende gli inglesi Matt Fitzpatrick, due volte a segno (2017, 2018), Danny Willett, vincitore nel 2015, e Matt Wallace, i gemelli danesi Rasmus (suo il titolo nel 2021) e Nicolai Hojgaard, i francesi Victor Perez e Antoine Rozner, il polacco Adrian Meronk (suo l’ultimo Open d’Italia), lo scozzese Robert MacIntyre, il tedesco Yannik Paul, gli spagnoli Adrian Otaegui, Pablo Larrazabal e Jorge Campillo, l’altro inglese Todd Clements, reduce dal successo nel precedente D+D Real Czech Masters, e il finlandese Sami Valimaki. Il montepremi è di 2.500.000 euro.
La storia - L’evento, come detto, è giunto alla 89ª edizione, con la prima disputata nel 1905 e la seconda nel 1923 quando è poi proseguito con una certa continuità. Oltre ai past winner citati ci saranno anche lo svedese Sebastian Soderberg (2019), lo scozzese Richie Ramsay (2012) e l’iberico Miguel Angel Jimenez (2010). Quest’ultimo (59 anni) arriverà a 721 presenze sul circuito, difendendo la leadership in questa classifica, insidiato dall’inglese David Howell (48 anni), che toccherà nell’occasione quota 720 e che, grazie anche alla sua età, probabilmente a breve opererà il sorpasso. Assente Luke Donald, che si è imposto nel 2004, mentre con Molinari ci sarà in campo soltanto un altro vice capitano, il belga Nicolas Colsaerts. Otto i successi italiani firmati da Ugo Grappasonni (1948, 1952), Aldo Casera (1950), Alfonso Angelini (1957, 1966), Roberto Bernardini (1968, 1969) e Costantino Rocca (1997).
Per entrare nel Team Europe - Per il terzo posto nella classifica European Points, l’ultimo che concede l’accesso di diritto nel Team Europe (già qualificati Rory McIlroy e Jon Rahm), la competizione è tra sei giocatori con Robert MacIntyre, che deve difendere la terza piazza, e con Yannik Paul (4°), Adrian Meronk (5°), Victor Perez (6°), Rasmus Hojgaard (8°) e Adrian Otaegui (9°), che hanno possibilità di superarlo, con diversi gradi di difficoltà. Lo scozzese non può porre rimedio solo a una eventuale vittoria di Paul, che è anche l’unico a poter centrare l’obiettivo con un terzo posto in solitudine, ma in tal caso dipendendo dalla posizione dell’avversario. MacIntyre ha possibilità di evitare il sorpasso se vincono Meronk, Perez o Hojgaard, ma solo con la seconda posizione solitaria per il primo o al massimo con un compagno per il secondo, mentre se si afferma il danese può anche concedersi la terza. Il trio ha possibilità notevolmente ridotte con la seconda piazza. Quanto a Otaegui ha la sola chance del successo, però con margini molto ristretti. Per la World Points (sono già in squadra Viktor Hovland e Tyrrell Hatton) questione limitata anche in questo caso al terzo e ultimo posto disponibile con Tommy Fleetwood, che lo occupa attualmente e che non giocherà, e con Matt Fitzpatrick, quarto, che come detto sarà al via. L’escluso, comunque, ha buone possibilità di ricevere una delle wild card.
Il torneo su SKY e in streaming su NOW - L’Omega European Masters sarà trasmesso da Sky e in streaming su NOW ai seguenti orari: giovedì 31 agosto, dalle ore 13,30 alle ore 18,30 su Sky Sport Golf, Sky Sport Summer e su NOW; venerdì 1 settembre, dalle ore 13,30 alle ore 18,30 su Sky Sport Golf e su NOW; sabato 2 e domenica 3, dalle ore 12,30 alle ore 17,30 su Sky Sport Golf e su NOW. Commento di Silvio Grappasonni, Massimo Scarpa, Michele Gallerani e di Alessandro Lupi.
Ottimo inizio del 16° Reply Italian International Under 16 Championship Teodoro Soldati Trophy. Sul percorso del Golf Club Biella Le Betulle, ammorbidito dalle piogge del giorno precedente, sono stati diversi i punteggi sotto/sul par del campo (73) a confermare anche l’eccellente livello tecnico dei 144 partecipanti.
Al termine della prima giornata guidano la classifica con uno score di 69 (-4) il tedesco Leopold Hess e l’azzurro Leo Maria Rossi Odello (Golf Torino) entrambi partiti nelle prime partenze del mattino. Il giovane piemontese ha consegnato una carta con 2 soli bogey (alle buche 10 e 1) e ben 6 birdie (3 dei quali nelle ultime 4 buche). Stesso punteggio per Hess (Gc Holledau) con 5 birdie e 1 bogey alla buca 3. Al 3° posto lo svizzero Yannick Beeli (recente vincitore nello Scottish U. 16) con 70 (-3). In quarta posizione con 71 (-2) il siciliano Federico Randazzo (Sicilia's Picciolo) già 6° lo scorso anno. Sempre con 71 si inseriscono gli inglesi Alex Boyes e Cameron Mukherjee (2° nel prestigioso McGregor Trophy 2023) e il francese Maël Lethuillier. Ottavi con 72 (-1) il migliore dei sudafricani Weber Benjamin e l’elvetico Max Tabone. Decimi con (73, par) un gruppone dove si trovano gli italiani Enrico Della Bianca (Lignano), Matteo Gino Sasdelli (Castelfalfi), Gainpaolo Gagliardi (Olgiata) e Giovanni Bernardi (Monticello). Sempre con 73 il britannico Jack Swift, il norvegese Marcus Audun Goosen, l’olandese Stijn Egging e il giapponese (prima volta di un rappresentante del sol levante al campionato) tesserato per il Royal Waterloo Riki Matsumoto autore di un eagle alla 18.
Tra i favoriti che, per ora, sono fuori dalla linea del taglio si segnalano con 76 (+3) Ben Bolton (che vanta già 3 vittorie in stagione) e Luca Rimauro (Monticello). Lontano dai primi anche i sudafricani Bryan Newman (77, +4) e Roelof Craig (79, +6).
Domani seconda giornata già decisiva (primo turno di partenze dalle 7,30 alle 9,30 e secondo turno dalle 12,20 alle 14,21) con taglio che qualificherà i primi 42 della classifica più gli eventuali pari merito alle 36 buche finali che si disputeranno nella giornata conclusiva di giovedì.
In palio oltre al titolo individuale ci sarà anche il Nations’Trophy (con l’Italia campione uscente e che verrà assegnato domani tenendo conto dei migliori 2 score su 3 di ogni giro). Dopo 18 buche è al comando la squadra svizzera con 142 punti, grazie ai risultati di Beeli e Tabone, seguita da Inghilterra e Italia.
In campo sono scesi 144 giocatori (su oltre 170 richieste) a rappresentare ben 19 nazioni: Italia, Inghilterra, Svizzera, Rep. Ceca, Belgio, Irlanda, Sudafrica, Norvegia, Olanda, Germania, Francia, Giappone, Polonia, Svezia, Slovacchia, Galles, Austria, Danimarca e Scozia.
Il campionato, che è valido per il World Amateur Golf Ranking e per l’EGA European Men’s Amateur Ranking, si disputa sulla distanza di 72 buche stroke-play.
La manifestazione è dedicata a Teodoro Soldati, giovane promessa del golf azzurro tragicamente scomparso nel luglio del 2015. Teodoro era molto legato ai campionati avendoli giocati ben quattro volte, migliorando di anno in anno la sua prestazione sino a raggiungere il podio nel 2013 (3°) e il successo nel 2014 con una performance che lasciò pochissimo spazio agli avversari.
Partner dell'evento è Reply, multinazionale leader sui nuovi canali di comunicazione e i media digitali.
Il capitano Zach Johnson, a un mese esatto dall’inizio della Ryder Cup, ha comunicato i nomi dei sei giocatori a cui ha affidato le sei wild card a sua disposizione e completato il Team Usa per la sfida con il Team Europe che, per la prima volta nella sua storia, si giocherà in Italia, sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club (Guidonia Montecelio - Roma), dal prossimo 29 settembre al 1° ottobre.
Faranno parte della squadra Brooks Koepka, Jordan Spieth, Justin Thomas, Collin Morikawa, Sam Burns e Rickie Fowler. I giocatori prescelti si uniranno ai sei già qualificati di diritto, in ordine nell’apposita graduatoria, tutti tra i top ten del World Ranking: Scottie Scheffler (n. 1), Wyndham Clark (n. 10), Brian Harman (n. 9), Patrick Cantlay (n. 5), Max Homa (n. 7) e Xander Schauffele (n. 6).
Saranno alla quinta presenza Fowler e Spieth, alla quarta Koepka, alla terza Thomas, alla seconda Morikawa, Scheffler, Cantlay e Schauffele. Debutteranno Burns, Clark, Harman e Homa.
Nello staff i cinque vice capitani Steve Stricker, Davis Love III, Jim Furyk, Fred Couples e Stewart Cink.
Team Europe - Sul fronte Team Europe le qualifiche termineranno con l’Omega European Masters (31 agosto-3 settembre), poi lunedì 4 settembre il capitano Luke Donald completerà la squadra annunciando i nomi di coloro ai quali affiderà le sei wild card a sua disposizione. Nel frattempo si sono qualificati di diritto quattro giocatori, di cui tre sono nella top ten della classifica mondiale. Due attraverso la graduatoria European Points, Rory McIlroy (n. 2) e Jon Rahm (n. 3), e altri due attraverso la World Points, Viktor Hovland (n. 4) e Tyrrell Hatton (n. 13). Dei primi dieci manca solo Matt Fitzpatrick (n. 8), che attualmente è quarto nella World Points preceduto di poco da Tommy Fleetwood.
La francese Justine Bayle ha vinto con 211 (73 72 66, -2) colpi il Campionato Internazionale d’Italia femminile Under 18 dopo aver superato ai playoff la tedesca Sophie Bingel (69 71 71).
Sul percorso del Golf Club Villa Condulmer (par 71) non hanno preso parte allo spareggio per un colpo l’azzurra Matilde Zocchi, 212 (69 75 68, -1), la francese Sara Brentcheneff, la svizzera Yana Beeli (vincitrice lo scorso anno) e la svedese Havanna Torstensson. In top ten anche Francesca Pompa, 7a con 213 (par) e Matilde Partele, 10a con 215 (+2). Delle altre azzurre hanno ottenuto un buon piazzamento Giulietta Bertero, Alice Alexandra Negroni e Sofia Facchinetti, 13/e con 217 (+4)
Nel Nations’ Trophy successo secco di Italy II (Ginevra Coppa, Diana Maria Casartelli e Francesca Pompa) con 282 (-2) colpi che ha preceduto France I e Norway I (284, par). Quarta con 285 (+1) Italy I (Natalia Aparicio, Matilde Partele e Paris Appendino).
Il torneo è stato vinto due volte dalle azzurre: nel 2018 da Anna Zanusso, che ha avuto ragione di Carolina Melgrati e nel 2019 da Benedetta Moresco, che ha superato Alessia Nobilio.
LA VILIGIA - Il Golf Club Villa Condulmer ospita per la quinta volta consecutiva il Campionato Internazionale d’Italia Femminile Under 18 che avrà luogo dal 29 al 31 agosto. Il torneo si disputa sulla distanza di 72 buche con taglio dopo 36. Accederanno alle 36 finali, che si giocheranno nella terza e ultima giornata, le prime 40 classificate e le pari merito al 40° posto.
Difende il titolo la svizzera Yana Beeli in un contesto che comprende altre giocatrici straniere che possono aspirare a impedirle il bis, tra le quali citiamo le tedesche Sophie Bingel e Sara Brentcheneff, la danese Nina Andersen, le francesi Juliette Demeaux e Justine Bayle, le belghe Louise Cuyvers e Mirthe Waumans e l’austriaca Victoria Bauer.
Nel novero delle favorite anche numerose azzurre, tra le migliori della categoria, di cui ricordiamo Paris Appendino, seconda nel 2021, Natalia Aparicio, Francesca Pompa, Giulietta Bertero, Guia Vittoria Acutis e tre che lo scorso anno hanno concluso tra le top ten: Diana Maria Casartelli, quarta, Matilde Partele, settima, e Ginevra Coppa, decima.
Le ragazze italiane si sono imposte nel 2018 con Anna Zanusso, che ha avuto ragione di Carolina Melgrati, e con Benedetta Moresco, che ha superato Alessia Nobilio.
Al via il 16° Reply Italian International Under 16 Championship/Teodoro Soldati Trophy, il programma dal 29 al 31 agosto sul percorso del Golf Club Biella Le Betulle, a Magnano BI), con la partecipazione di 144 concorrenti compresi numerosi giocatori tra i migliori elementi del panorama europeo ed extra europeo. Saranno rappresentate 19 nazioni: Italia, Inghilterra, Svizzera, Repubblica Ceca, Belgio, Irlanda, Sudafrica, Norvegia, Olanda, Germania, Francia, Giappone, Polonia, Svezia, Slovacchia, Galles, Austria, Danimarca e Scozia.
L’evento si dipana sulla distanza di 72 buche con taglio dopo 36 che lascerà in gara i primi 42 classificati e i pari merito al 42° posto. Costoro disputeranno le 36 buche conclusive nell’ultima giornata giovedì 31 agosto.
Numerosi come sempre gli azzurri tra i quali, per citarne alcuni, saranno sul tee di partenza Luca Rimauro, Bruno Frontero, Federico Randazzo, Carlo Melgrati e Giampaolo Gagliardi. Gli italiani saranno ancora tra i favoriti, dopo aver vinto il torneo in otto occasioni. In particolare negli ultimi due anni sono saliti sul gradino più alto del podio con Michele Ferrero (2021) e con Giovanni Binaghi (2022).
Molto agguerriti gli stranieri tra i quali ricordiamo gli inglesi Ben Bolton (che vanta già tre vittorie in stagione) e Cameron Mukherjee, gli svizzeri Yannick Beeli (a segno nello Scottish Boys U. 16) e Miles Wennestam, il ceco Roman Pivoda, il belga Hugo Duquaine e l’irlandese John Doyle. Immancabile il team sudafricano, a caccia del quarto successo dopo quelli di Haydn Porteous (2008), Martin Vorster (2017) e Amilkar Bhana (2019). Giocheranno Bryan Newman, Roelof Craig, Johndre Ludick e Weber Benjamin. Da segnalare per la prima volta la presenza di un giapponese, Riki Matsumoto, tesserato per il Royal Waterloo.
Oltre che per il titolo individuale, si competerà anche per il Nations Trophy che verrà assegnato alla fine della seconda giornata tenendo conto dei migliori 2 score su 3 di ogni giro di ciascuna squadra.
La manifestazione è dedicata a Teodoro Soldati, giovane promessa del golf azzurro tragicamente scomparso nel luglio del 2015. Teodoro era molto legato ai campionati avendovi partecipato per ben quattro volte, migliorando di anno in anno la sua prestazione sino a raggiungere il podio nel 2013 (3°) e il successo nel 2014 con una performance che lasciò pochissimo spazio agli avversari. Partner dell'evento è Reply, multinazionale leader sui nuovi canali di comunicazione e i media digitali.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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