Il Team Europe ha conquistato per la prima volta in tre edizioni il Patsy Hankins Trophy travolgendo la compagine dell’Asia Pacific con un pesante 19 a 13 nel confronto disputato sul percorso del La Manga Club, a Cartagena in Spagna. Della formazione continentale ha fatto parte Francesca Fiorellini che nella giornata finale ha superato nel singolo l’australiana Caitlin Pierce per 4&3. In precedenza ha disputato tre dei quattro doppi previsti dalla sfida (cinque incontri foursome e altrettanti fourball nelle prime due giornate di gara). Ha vinto il primo fourball con la spagnola Cayetana Fernandez Garcia-Poggio (4&3 sulla coreana Yeii Park e sulla giapponese Mizuki Hashimoto) e ha ceduto in entrambi i foursome. Nel primo con l’irlandese Beth Coulter (3&1 dalla neozelandese Fiona Xu e dalla taiwanese Thing-Hsuan Huang) e nel secondo con la tedesca Helen Briem, che quest’anno l’azzurra ha battuto negli Internazionali d’Italia, (3&2 dalle australiane Caitlin Pierce e Maddison Hinson-Tolchard).
Le continentali sono state in vantaggio sin dalla prima giornata con un 6,5 a 3,5, poi sono rimaste avanti sia pure con un punto di margine in meno nella seconda (11-9). A fare la differenza la netta superiorità nei singoli con un parziale di 8 a 4.
La migliori in assoluto e uniche imbattute fra le 24 concorrenti (12 per squadra) sono state la svedese Meja Ortergren (TE) e l’australiana Maddison Hinson-Tolchard (AP) che hanno realizzato ciascuna 4,5 punti con quattro vittorie e un pareggio. Nella compagine vincitrice, guidata dall’olandese Myrte Eikenaar, hanno ottenuto 4 punti l’iberica Rocio Tejedo Mulet (4 v, 1 s) e 3,5 punti l’altra svedese Kajsa Arwefjall e l’inglese Lottie Woad (3 v, 1 s, un pari). Con 3 l’inglese Patience Rhodes (3 v, 1 s, su 4 gare) e l’irlandese Beth Coulter (2 v, 1 s, 2 pari).
Nell’Asia Pacific hanno realizzato 3 punti, tutte con tre successi e due sconfitte, le coreane Minsol Kim e Yeji Park e la giapponese Nanako Inagaki.
Come detto è stata la terza edizione dell’evento dopo le prime due vinte dall’Asia Pacific, nel 2016 in Portogallo per 17-15 e nel 2018 in Qatar per 23,5 a 8,5, poi lo stop per la pandemia. Prima della Fiorellini hanno fatto parte della compagine europea Lucrezia Colombotto Rosso (2016) e Bianca Fabrizio (2016, 2018). L’evento è dedicato alla neozelandese Patsy Hankins (1945–2015), una delle amministratrici di golf più rispettate al mondo.
LA VIGILIA - Francesca Fiorellini farà parte del Team Europe che affronterà la selezione dell’Asia Pacific nella terza edizione del Patsy Hankins Trophy che si disputerà dal 3 al 5 agosto sul percorso del La Manga Club, a Cartagena in Spagna. L’equivalente al femminile del Bonallack Trophy, che si svolgerà in concomitanza, pone di fronte due compagini di 12 elementi che disputeranno nelle prime due giornate cinque match di foursome e altrettanti di fourball per terminare nella terza con 12 singoli, secondo il modello Ryder Cup. In palio 32 punti (1 per la vittoria, mezzo per il pari e zero per la sconfitta).
Insieme a Francesca Fiorellini saranno nella squadra continentale le svedesi Kajsa Arwefjall e Meja Ortengren, le tedesche Helen Briem e Celina Rosa Sattelkau, le spagnole Rocio Tejedo Mulet e Cayetana Fernandez Garcia-Poggio, l’irlandese Beth Coulter, la belga Savannah De Bock, la ceca Patricie Mackova e le inglesi Charlotte Heath e Lottie Woad. Capitana l’olandese Myrte Eikenaar.
L’Asia Pacific manderà in campo le giapponesi Mizuki Hashimoto e Nanako Inagaki, le australiane Maddison Hinson-Tolchard e Caitlin Peirce, le corene Minsol Kim e Yeji Park, la taiwanese Ting-Hsuan Huang, la thailandese Rina Tatematsu, l’indiana Elaine Widjaja, la neozelandese Fiona Xu, l’indiana Avani Prashanth e Shannon Tan di Singapore.
È la terza edizione del torneo, nato nel 2016 e proseguito nel 2018 prima della sospensione per la pandemia. In entrambe le occasioni si è imposta la formazione dell’Asia Pacific che, come campione in carica, manterrebbe il trofeo in caso di parità. Due le italiane che hanno fatto parte in precedenza del Team Europe, Lucrezia Colombotto Rosso (2016) e Bianca Fabrizio (2016, 2018)
L’evento è dedicato alla neozelandese Patsy Hankins (1945–2015), una delle amministratrici di golf più rispettate al mondo.
Tommaso Zorzetto ha vinto con 274 (68 70 68 68, -14) colpi il Campionato Internazionale d’Italia Maschile, disputato sul percorso del Royal Park I Roveri (par 72), a Fiano Torinese. E’ stato un trionfo azzurro con il secondo posto di Elia Dallanegra (276, -12) seguito da Luca Rimauro e dal francese Maxime Legros con 277 (-11), e con il successo nel Nations’ Trophy.
Altri cinque italiani tra i top ten: Carlo Melgrati e Luca Cavalli, quinti con 278 (-10), alla pari con lo svizzero Loic Naas e con il transalpino Ugo Malcor, secondo lo scorso anno, quindi Filippo Ponzano, che difendeva il titolo, Filippo Zeroli e Massimiliano Campigli, noni con 280 (-8) insieme all’elvetico Michel Fridolin.
Zorzetto ha iniziato la gara in nona posizione, passando poi in sesta e dopo tre turni in vetta insieme a Dallanegra, Cavalli e a Giovanni Manassero (terminato 13° con 281, -7), distaccando poi gli avversari con un round conclusivo in 68 (-4), score che ha ripetuto per tre volte a conferma di un cammino molto regolare.
In azzurro, come detto, anche il Nations’ Trophy dove si è imposta con 428 (135 148 145, -4) colpi Italia 2 (Lucas Nicolas Fallotico, Julien Paltrinieri, Alessandro Nardini) che ha preceduto Svizzera 1, seconda con 434 (+2). Al terzo posto con 440 (+8) Italia 1 (Marco Florioli, Giovanni Daniele Binaghi, Flavio Michetti), al quarto con 452 (+20) la Germania e al quinto con 453 (+21) l’India.
Zorzetto, padovano tesserato per il Golf della Montecchia e che sta compiendo gli studi negli Stati Uniti, ha festeggiato nel migliore dei modi il suo 23° compleanno, appena trascorso, dopo essersi imposto a giugno nella Targa d’Oro Villa d’Este. Tra i suoi successi ricordiamo il Gran Premio Città di Padova (2022), il Campionato Regionale Veneto individuale (2020), il Leone San Marco e il Trofeo della Montecchia (2019).
Al torneo hanno preso parte 120 concorrenti dei quali 52 stranieri provenienti da Francia, Svizzera, Repubblica Ceca, Croazia, Germania, Sudafrica e India. Si è giocato sulla distanza di 72 buche con taglio dopo 54, caduto a 222 (+6), che ha lasciato in gara 63 concorrenti dei quali 23 stranieri.
LA VIGILIA - Sul percorso del Royal Park I Roveri, a Fiano Torinese, si disputa il Campionato Internazionale d’Italia Maschile, uno degli eventi più prestigiosi e attesi nel calendario azzurro con la partecipazione di 120 giocatori. Nel torneo, in programma dal 3 al 6 agosto, difende il titolo Filippo Ponzano, che lo scorso anno ha superato di tre colpi il francese Ugo Malcor, il quale proverà a prendersi la rivincita, così come saranno ben determinati anche Gianmarco Manfredi e Miguel Orzi, che terminarono terzi. Tra gli oltre 50 stranieri i nomi del ceco Matej Baca, del croato Ivan Ninkovic e degli svizzeri Patrick Foley e Max Schliesing. In campo anche rappresentanti della Germania, del Sudafrica e dell’India, che schiera quattro elementi.
Numerosi gli azzurri in grado di competere per il titolo tra i quali ricordiamo Marco Florioli, secondo nel 2021 quando vinse Gregorio De Leo, ora professionista, Flavio Michetti, Lucas Nicolas Fallotico, Elia Dallanegra, Giovanni Daniele Binaghi, Julien Paltrinieri, Bruno Frontero, Luca Memeo, Biagio Andrea Gagliardi, Michele Ferrero, Luca Cavalli, Federico Randazzo, Luca Rimauro e Pietro Guido Fenoglio. Per citarne alcuni, naturalmente, perché non saranno i soli in grado di potersi imporre in un field che presenta tanti altri ragazzi che hanno dato prova del loro valore.
La gara si svolge sulla distanza di 72 buche, 18 al giorno, con taglio dopo 54 che lascerà in gara i primi 60 classificati e i pari merito al 60° posto.
L’inglese Peter Baker ha vinto con 138 (69 69, -6) colpi il The JCB Championship, torneo del Legends Tour che si è svolto sul percorso del JCB Golf & Country Club (par 72), a Uttoxeter in Inghilterra. Dopo la violenta pioggia caduta tra la notte e il mattino il comitato organizzatore ha deciso di annullare l’ultimo giro, proclamando così l’ex giocatore di Ryder Cup (1993), leader dopo le prime 36 buche, vincitore del torneo. Dietro di lui il figiano Vijay Singh, secondo con 139 (-5) e il sudafricano Ernie Els insieme all’australiano Steven Alker terzi con 140 (-4). Al quinto posto l’indiano Jeev Milkha Singh con 141 (-3).
Emanuele Canonica, unico azzurro in gara, ha concluso al 43° posto con 151 (72 79, +7).
Secondo successo stagionale dopo l’Irish Legends di fine giugno per il 55enne di Shifnal che si aggiunge ad un palmares di 13 vittorie da professionista, tra cui 3 sullo European Tour e 3 sul Senior Tour (oggi Legends Tour). Il golfista britannico sta svolgendo un’ottima stagione: per lui, oltre le due vittorie, da menzionare anche un terzo posto al Jersey Legends e un quinto allo Swiss Seniors Open. Il suo secondo trofeo del 2023 lo porta al secondo posto nella MCB Road to Mauritius, ordine di merito del Legends Tour.
LA VIGILIA - Emanuele Canonica partecipa al The JCB Championship, il torneo del Legends Tour in programma dal 3 al 5 agosto sul percorso del JCB Golf & Country Club, a Uttoxeter in Inghilterra.
Nel field numerosi campioni che hanno scritto pagine importanti nella storia del golf quali il sudafricano Ernie Els, lo statunitense John Daly, il nordirlandese Darren Clarke, il figiano Vijay Singh e lo scozzese Colin Montgomerie, vincitore per otto volte della money list del DP World Tour di cui sette di fila dal 1993 al 1999.
Tanti altri, comunque, i possibili protagonisti tra i quali ricordiamo il tedesco Alex Cejka, che ha appena vinto il The Senior Open, secondo Major della categoria “over 50” che figura nel suo palmarès e numero uno della money list, il brasiliano Adilson Da Silva, numero due, la cui carriera golfistica si è svolta quasi tutta sul Sunshine Tour sudafricano, lo statunitense Clark Dennis, che si è imposto in due Senior Italian Open (2017, 2018), il gallese Stephen Dodd, che lo ha vinto nel 2016 e che anche lui si è fregiato del The Senior Open (2021). E ancora l’inglese Peter Baker, il sudafricano James Kingston, il gallese Phillip Price, lo scozzese Euan McIntosh e l’australiano Peter Fowler, per un torneo che promette spettacolo e belle giocate.
Roberta Liti ha offerto nuovamente una buona prova nell’Epson Tour classificandosi 12ª con 285 (73 70 68 74, -3) colpi nel French Lick Charity Classic sul percorso del The Pete Dye Course (par 72), a French Lick nell’Indiana. Si è ben difesa anche Angelica Moresco, 29ª con 290 (70 70 76 74, +2).
Ha ottenuto il secondo titolo in stagione e sul tour con 273 (72 64 66 71, -15) la coreana Jiwon Jeon, 27enne di Daegu, che dopo aver preso il comando nel secondo giro insieme a Maddie McCrary, è rimasta da sola nel terzo con tre colpi di margine che poi ha mantenuto agevolmente nel quarto con un 71 (-1, quattro birdie, tre bogey). Al secondo posto con 276 (-12) Kristen Gillman, al terzo con 279 (-9) Maddie McCrary, al quarto con 281 (-7) Jenny Bae, che aveva vinto i due tornei precedenti, e l’australiana Gabriela Ruffels, leader della Race For The Card (ordine di merito), e al sesto con 283 (-5) Mariel Galdiano e la taiwanese Cynthia Lu.
Roberta Liti, che ha guadagnato dollari preziosi per la money list, ha iniziato ila gara al 51° posto, poi è salita al 24°, arrivando al settimo nel terzo round. Una leggera flessione nel quarto, con un 74 (+2, tre birdie, cinque bogey) che le ha fatto perdere cinque posizioni, non ha tolto nulla alla sua prestazione con cui per la nona volta (su 12 tornei) è terminata entro le prime 17 classificate, con cinque top ten. Angelica Moresco è calata di ritmo nelle seconde 36 buche e anche lei ha concluso con un 74 (+2, due birdie, quattro bogey).
A Jiwon Jeon, che in precedenza si era imposta a maggio nell’Inova Mission Inn Resort & Club Championship, è andato un assegno di 50.250 dollari su un montepremi di 335.000 dollari.
LA VIGILIA - Roberta Liti, numero 4 della Race for The Card (ordine di merito) per mantenere o migliorare la propria posizione nella classifica che porta sul LPGA Tour 2024, e Angelica Moresco per acquisire ancora maggiore esperienza nel suo primo anno sull’Epson Tour. Così le due azzurre al French Lick Charity Classic (3-6 agosto) che avrà luogo al The Pete Dye Course di French Lick nell’Indiana, un torneo che con il montepremi di 335.000 dollari (50.250 per la vincitrice), uno dei più alti in stagione, ha richiamato le migliori giocatrici del circuito.
Con Roberta Liti, infatti, ci saranno tutte le altre che completano la top ten della money list a iniziare dalle prime tre: l’australiana Gabriela Ruffels, la malese Natasha Andrea Oon e Gigi Stoll. Per proseguire con le altre che sono alle spalle dell’azzurra, nell’ordine Jenny Coleman, la francese Agathe Laisne, Savannah Vilaubi, Auston Kim, Jenny Bae e la coreana Jiwon Jeon.
Gran favorita la rivelazione Jenny Bae, 21enne neoprofessionista che dopo essere uscita al taglio nella gara d’esordio ha poi vinto le altre due a cui ha preso parte, le precedenti Hartford HealthCare Women's Championship e Twin Bridges Championship, dopo playoff infiniti. Infatti si è imposta nel primo evento dopo sette buche supplementari, mentre nel secondo ne ha giocate cinque.
Tra le 144 concorrenti ve ne sono numerose altre in grado di puntare al titolo tra le quali ricordiamo, per citarne alcune, le statunitensi Daniela Iacobelli, Laura Wearn, Jillian Hollis e Becca Huffer, l’australiana Robyn Choi, le filippine Dottie Ardina e Clariss Guce, la taiwanese Ssu-Chia Cheng, la tedesca Sophie Hausmann, la cinese Miranda Wang oltre naturalmente a Roberta Liti. Nel Twin Bridges Championship si è classificata per la terza volta al quarto posto in una stagione in cui ha anche collezionato altri due piazzamenti tra le top ten, tre tra le top 20 e uscendo al taglio una sola volta in undici tornei.
La francese Celine Boutier ha vinto con 273 (69 68 66 70, -15) colpi il FREED GROUP Women’s Scottish Open, torneo organizzato dal LPGA Tour e dal Ladies European Tour. Subito dopo aver trionfato la scorsa settimana nel quarto Major stagionale, l’Amundi Evian Championship, la transalpina sul percorso del Dundonald Links (par 72), a Troon in Scozia, ha preceduto la coreana Hyo-Joo Kim, seconda con 275 (-13) e la cinese Ruoning Yin, terza con 276 (-12). Hanno concluso al quarto posto con 277 (-11) l’altra coreana A Lim Kim e la svedese Maja Stark.
Virginia Elena Carta, unica azzurra in gara, 84/a con 149 (+5) non ha superato il taglio.
Seconda vittoria consecutiva per la Boutier, 29 enne di Clamart, che proprio al Women’s Scottish Open dello scorso anno era stata runner up. La golfista francese, oltre a vantare una bella carriera amatoriale (successo nell’European Ladies Amateur Championship del 2012 e nel British Ladies Amateur del 2015) ha festeggiato la tredicesima vittoria da professionista (tra cui 4 sull’LPGA, 5 sul LET e 2 sul Symetra Tour), raggiungendo così il primo posto nella Race To Costa del Sol (ordine di merito). Per lei un assegno di 274.000 dollari su un montepremi di 2.000.000. Il FREED GROUP Women’s Scottish Open ha preceduto l’AIG Women’s Open, quinto e ultimo Major che si disputerà sul percorso del Walton Heath (10-13 agosto) in Inghilterra.
LA VIGILIA - In Scozia va in scena il FREED GROUP Women's Scottish Open, torneo organizzato da LPGA Tour e Ladies European Tour subito dopo il quarto Major stagionale, l’Amundi Evian Championship vinto dalla francese Celine Boutier, e prologo al quinto e ultimo, l’AIG Women’s Open, in programma la prossima settimana in Inghilterra (10-13 agosto). Si gioca dal 3 al 6 agosto sul percorso del Dundonald Links, a Troon in Scozia, dove nel field vi sarà Virginia Elena Carta, unica italiana in campo.
Difende il titolo la giapponese Ayaka Furue che avrà quali avversarie più accreditate sei tra le prime dieci classificate nel Rolex Ranking a iniziare proprio Celine Boutier, che ha guadagnato undici posizioni nel Rolex Ranking, salendo in quarta posizione. Con lei la cinese Ruoning Yin (n. 5), Lilia Vu (n. 6), Allisen Corpuz (n. 7), l’australiana Minjee Lee (n. 9) e la thailandese Atthaya Thitikul (n. 10). Si sono concesse un turno di riposo le prime tre del ranking, nell’ordine Nelly Korda, tornata sul trono mondiale, la coreana Jin Young Ko e la neozelandese Lydia Ko insieme alla canadese Brooke M. Henderson (n. 8), che con il secondo posto in Francia è rientrata tra le top ten.
Nel field di 144 concorrenti Jennifer Kupcho, la sudafricana Ashleigh Buhai, l’inglese Charley Hull, la thailandese Ariya Jutanugarn, le svedesi Anna Nodqvist e Linn Grant, e quattro delle cinque terminate al terzo posto nel Major francese, la nipponica Nasa Hataoka, la messicana Gaby Lopez, la coreana A Lim Kim e la norvegese Celine Borge (ha dato forfait la filippina naturalizzata giapponese Yuka Saso). Per Virginia Elena Carta l’obiettivo è riprendere il cammino che si è interrotto con l’uscita al taglio negli ultimi due tornei disputati. Il montepremi è di 2.000.000 di dollari.
Josè Maria Olazabal, due volte vincitore del The Masters (lo ha fatto suo sia nel 1994 che nel 1999) e tra gli emblemi del golf spagnolo, è il quarto vicecapitano del team Europe alla Ryder Cup di Roma in programma dal prossimo 29 settembre al 1° ottobre sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club. Scelto dal capitano, l’inglese Luke Donald, va ad aggiungersi al danese Thomas Bjorn, al torinese Edoardo Molinari e al belga Nicolas Colsaerts.
Il 57enne di Fuenterrabia, campione Major, secondo nel 1992 al The Open, vincitore di 33 tornei a livello professionistico, ha giocato per sette volte la Ryder Cup tra il 1987 e il 2006 raccogliendo tre vittorie e un pareggio nel 1989 (con il Vecchio Continente, campione in carica, che conservò il trofeo). In tandem (per 15 volte) con l’indimenticato Severiano Ballesteros, ha scritto pagine importanti nella storia della competizione. Dove già per tre volte ha ricoperto il ruolo di vicecapitano (2008, 2010 e 2014), guidando il team Europe al successo, da capitano (non giocatore) nella Ryder Cup del 2012, quella del miracolo di Medinah.
Le dichiarazioni
“Sono entusiasta di ricoprire questo incarico, non vedo l’ora di sentire l’adrenalina, l’elettricità e l’intensità che caratterizzano un evento come la Ryder Cup. Non mi aspettavo la chiamata di Donald ma, quando è arrivata, mi ha reso davvero felice. Non ho dubbi sul fatto che sarà un grande capitano”, la soddisfazione di Olazabal.
“Quando pensi a Olazabal ti viene subito in mente la Ryder Cup. Non potrei essere più entusiasta di così, averlo nel mio team mi rende orgoglioso. E’ stato il mio capitano nella Ryder Cup 2012, l’ultima che ho giocato. Ho una fiducia enorme in lui, un leader ammirato e rispettato da tutti”, la felicità di Donald. Certamente soddisfatto anche Jon Rahm, numero 3 mondiale e tra i big del team Europe che, a Roma, potrà contare sull’apporto di uno dei suoi idoli, insieme a Ballesteros, di sempre.
Andrea Pavan ha offerto ancora una buona prova sul Challenge Tour, classificandosi al quinto posto con 282 (-6) colpi nel British Challenge, disputato sul percorso del St. Mellion Estate (par 72), a Cornwall in Inghilterra. Ha firmato la sua prima vittoria sul circuito con 276 (72 66 70 68, -12) l’inglese Alex Fitzpatrick, fratello minore di Matt, vincitore di un Major, che ha rimontato dalla terza posizione con un round conclusivo in 68 (-4, cinque birdie, un bogey), lasciando a ben cinque colpi il gallese Stuart Manley, in vetta dopo tre turni, il francese Tom Vaillant e l’inglese Ross McGowan, secondi con 281 (-7).
Pavan è stato affiancato dallo scozzese Euan Walker, che difendeva il titolo, e dall’inglese Ashley Chesters, con l’altro inglese Josh Hilleard e il danese Hamish Brown in ottava posizione con 283 (-5). A metà classifica Gregorio De Leo, 34° con 289 (+1), Matteo Manassero, 39° con 290 (+2), e Renato Paratore, 46° con 292 (+4).
Alex Fitzpatrick, 24enne di Sheffield, è passato professionista a giugno 2022 e ha disputato sette gare sul DP World Tour con un 13° posto (Open de France). Quest’anno ha partecipato al The Open (17°), Major dove è entrato nel field attraverso la prequalifica, dedicando la sua attenzione più al Challenge Tour (tre top ten in precedenti otto tornei) con l’intento di ottenere la ‘carta’ per il DP World Tour 2024, riservata ai primi 20 della Road To Mallorca (ordine di merito). Era al 21° posto prima di questo successo che l’ha proiettato al settimo. Per lui un assegno di 42.756 euro su un montepremi di circa 270.000 euro (230.000 sterline la cifra ufficiale).
Pavan (69 69 73 71) ha terminato la sua corsa con un 71 (-1) frutto di quattro birdie, un bogey e un doppio bogey e con la quinta piazza è salito nella money list dall’11° all’ottavo posto, mentre sono rimasti stabili Matteo Manassero (terzo) e Lorenzo Scalise (quinto), malgrado quest’ultimo sia uscito al taglio, così come Francesco Laporta, entrambi 76.i con 145 (+1). Stessa sorte per Stefano Mazzoli, 96° con 147 (+3), Luca Cianchetti e Gianmaria Rean Trinchero, 106.i con 148 (+4).
TERZO GIRO - Andrea Pavan, ottavo con 211 (69 69 73, -3) colpi, ha perso cinque posizioni, ma è rimasto in alta classifica nel British Challenge, il torneo del Challenge Tour che si sta svolgendo sul percorso del St. Mellion Estate (par 72), a Cornwall in Inghilterra, e dove è cambiato ancora il leader.
Infatti è salito al vertice il gallese Stuart Manley con 205 (69 68 68, -11) che ha sorpassato l’inglese Josh Hilleard, ora secondo con 207 (-9). In terza posizione con 208 (-8) il francese Tom Vailand e l’inglese Alex Fitzpatrick, fratello minore del più famoso Matt, il quale, 21° nella money list, con questa posizione entrerebbe tra i top 20 che a fine anno avranno la ‘carta’ per il DP World Tour 2024. In quinta, risalito dalla 17ª, lo scozzese Euan Walker con 209 (-7), che difende il titolo.
Hanno perso molto terreno Renato Paratore, da 17° a 45° con 217 (68 72 77, +1), e Matteo Manassero, da ottavo a 50° con 218 (67 72 79, +2). Pavan ha girato in 73 (+1) colpi con tre birdie e quattro bogey e De Leo in 71 (+1). Partito fortissimo dalla buca 10 con cinque birdie sulle prime sette, ha poi perso quasi tutto il vantaggio sul par nel rientro con un triplo bogey e un bogey.
Sono usciti al taglio Lorenzo Scalise e Francesco Laporta, 76.i con 145 (+1), Stefano Mazzoli, 96° con 147 (+3), Luca Cianchetti e Gianmaria Rean Trinchero, 106.i con 148 (+4). Il montepremi è di 230.000 sterline (circa 270.000 euro).
SECONDO GIRO - Andrea Pavan è salito dal settimo al terzo posto con 138 (69 69, -6) colpi nel British Challenge, il torneo del Challenge Tour che si sta svolgendo sul percorso del St. Mellion Estate (par 72), a Cornwall in Inghilterra, dove il nuovo leader è il 28enne inglese Josh Hilleard con 136 (68 68).
In seconda posizione con 137 (-7) il gallese Stuart Manley e in terza, insieme a Pavan, il danese Lucas Bjerregaard, il sudafricano JJ Senekal, l’irlandese Stuart Grehan e l’inglese Alex Fitzpatrick, fratello minore di Matt, vincitore di un major, il quale, 21° nella money list, ha l’occasione per entrare tra i primi 20 che a fine stagione avranno la ‘carta’ per il DP World Tour. 2024
Hanno perso posizioni, ma sono rimasti in alta classifica Matteo Manassero, da secondo a ottavo con 139 (67 72, -5), e Renato Paratore, da quarto a 17° con 140 (68 72, -4), stesso punteggio dello scozzese Euan Walker, che difende il titolo, mentre è sceso in media graduatoria Gregorio De Leo, da settimo a 41° con 142 (69 73, -2). E’ uscito incredibilmente al taglio il tedesco Marc Hammer, 96° con 147 (+3), leader dopo un round e affondato con un 81 (+9).
Pavan ha realizzato il secondo parziale di 69 (-3) di fila con quattro birdie e un bogey. Per Manassero 72 (par) colpi con tre birdie, un bogey e un doppio bogey, stesso score per Paratore con cinque birdie, tre bogey e un doppio bogey e 73 (+1) per DeLeo con due birdie e tre bogey. Sono usciti al taglio Lorenzo Scalise e Francesco Laporta, 76.i con 145 (+1), Stefano Mazzoli, 96° con 147 (+3), Luca Cianchetti e Gianmaria Rean Trinchero, 106.i con 148 (+4). Il montepremi è di 230.000 sterline (circa 270.000 euro).
PRIMO GIRO - Ottimo inizio dei giocatori italiani nel British Challenge, il torneo del Challenge Tour che si sta svolgendo sul percorso del St. Mellion Estate (par 72), a Cornwall in Inghilterra. Infatti sono in quattro tra i top ten: Matteo Manassero, secondo con 67 (-5) alla pari con il nordirlandese Jonathan Caldwell, entrambi a un colpo dal leader, il tedesco Marc Hammer, con 66 (-6). Al quarto posto con 68 (-4) Renato Paratore e al settimo con 69 (-3), Andrea Pavan e Gregorio De Leo. Paratore è alla pari con il sudafricano Wilco Nienaber e con l’inglese Josh Hilleard, mentre gli altri due azzurri hanno la compagnia di dieci concorrenti.
In gara altri cinque italiani: Stefano Mazzoli, 50° con 72 (par), Luca Cianchetti, 71° con 73 (+1), Francesco Laporta e Lorenzo Scalise, 102.i con 75 (+3) e Gianmaria Rean Trinchero, 114° con 76 (+4).
Manassero ha segnato cinque birdie senza bogey, mentre è stato più accidentato, ma comunque efficace, il cammino di Paratore (un eagle, cinque birdie, tre bogey), Pavan (sei birdie, tre bogey) e di De Leo (otto birdie, un bogey e un doppio bogey). Il montepremi è di 230.000 sterline (circa 270.000 euro).
LA VIGILIA - Dall’Irlanda all’Inghilterra. Il Challenge Tour fa tappa a Cornwall, sul percorso del St. Mellion Estate, per il 20° evento stagionale, il British Challenge (3-6 agosto) al quale partecipano nove giocatori italiani: Francesco Laporta, Lorenzo Scalise, Matteo Manassero, Andrea Pavan, Renato Paratore, Stefano Mazzoli, Gianmaria Rean Trinchero, Luca Cianchetti e Gregorio De Leo.
Mancano ancora dieci tornei al termine dell’anno, ma si fa sempre più intensa la contesa per la conquista delle 20 ‘carte’ per il DP World Tour 2024 - che saranno assegnate ai primi 20 classificati della Road To Mallorca (ordine di merito) - e il field è il miglior testimone. Infatti saranno sul tee di partenza otto tra i top ten e complessivamente 16 tra i 20. In alta graduatoria, dove si trovano Manassero (n. 3) e Scalise (n. 5), sono tutti abbastanza tranquilli dato il vantaggio piuttosto ampio, e può giocare in serenità anche Pavan (n. 11) che ha quasi 150 punti di margine su chi occupa la 21ª piazza, la prima che esclude dal salto di tour.
Invece nella parte bassa della graduatoria c’è fermento e, in particolare, deve rientrare nella zona privilegiata Laporta (22°), che ne è uscito dopo la pausa che si è concesso la scorsa settimana. L’azzurro è preceduto dall’inglese Alex Fitzpatrick (n. 21), fratello minore di Matt, e seguito dall’olandese Lars Van Meijel (n. 23) e dall’inglese Sam Hutsby (n. 24), tutti abbastanza agguerriti. Sotto attacco l’inglese Jamie Rutherford (n. 18) e lo spagnolo Ivan Cantero Gutierrez (n. 20) insieme al danese Nicolai Kristensen (n. 17) e al portoghese Ricardo Gouveia (n. 19) destinati a pagare la loro assenza dalla gara.
Difende il titolo lo scozzese Euan Walker (n. 17), uscito al taglio la scorsa settimana nell’Irish Challenge, ma che nelle sei gare precedenti era terminato per cinque volte tra i primi dieci con un secondo posto. Tra i favoriti il sudafricano Casey Jarvis e il francese Ugo Coussaud, leader e secondo nella Road To Mallorca, lo svedese Adam Blomme, l’inglese Will Enefer e i quattro azzurri che hanno portato cinque titoli all’Italia nell’arco di due mesi: Manassero (due), Pavan, Scalise e Laporta. Atteso alla prova con una certa curiosità l’altro inglese Brandon Robinson Thompson, che si è imposto in Irlanda alla sua prima gara sul Challenge Tour dopo averne disputate appena tre sul DP World Tour.
Degli altri azzurri da seguire Renato Paratore, che sta alternandosi tra i due circuiti continentali, ma che al momento è fuori dalle zone che contano in entrambe le money list. Hanno una buona occasione per mettersi in evidenza Stefano Mazzoli, Gianmaria Rean Trinchero, Luca Cianchetti e Gregorio De Leo.
Il torneo è giunto appena alla 12ª edizione pur essendo nato nel 1993. Infatti ha subito numerose interruzioni e ha cambiato denominazione per ben sei volte. Oltre a Euan Walker vi saranno altri tre past winner: gli inglesi Tom Lewis e Chris Paisley e il francese Beniamin Hébert. Il montepremi è di 230.000 sterline (circa 270.000 euro).
Il francese Oihan Guillamoundeguy ha vinto con 197 (65 66 66, -13) colpi l’Abruzzo Alps Open, quarto appuntamento dell’Italian Pro Tour, il circuito delle gare nazionali e internazionali gestito dalla Federazione Italiana Golf, con il supporto dell’Official Advisor Infront Italy, e inserito nel calendario dell’Alps Tour, dove Manfredi Manica, il migliore tra gli azzurri, si è classificato settimo con 201 (-9).
Sul percorso del Miglianico Golf & Country Club (par 70), a Miglianico (CH), il 18enne transalpino ha avuto ragione dell’olandese Davey Porsius, secondo con 198 (-12), al termine di un serrato duello che è stato deciso sulle ultime tre buche. In parità dopo la 15ª, il francese, che aveva recuperato i tre colpi di svantaggio con cui aveva iniziato il round conclusivo alle spalle del rivale, si è lasciato sorpassare per un suo bogey alla 16ª, ma Porsius gli ha restituito il favore alla 17ª con un doppio bogey che gli ha negato il titolo. Per il vincitore 66 (-4) colpi con sei birdie e due bogey e 70 (par) per l’olandese con cinque birdie, tre bogey e un doppio bogey.
Nel torneo organizzato con il supporto del Dipartimento per lo Sport nel cammino di avvicinamento alla Ryder Cup 2023 (Marco Simone Golf & Country Club, Guidonia Montecelio - Roma, 29 settembre - 1 ottobre), si sono classificati al terzo posto con 200 (-10), completando il trionfo dei transalpini, Augustin Hole e Franck Medale, alla pari con lo spagnolo Victor Garcia Broto, leader dopo un giro, e con l’estone Sander Aadusaar, che ha rimontato dalla 26ª piazza con un 63 (-7), parziale più basso di giornata. Manica (68 64 69), uno dei tre azzurri vincitori stagionali (Aravell Golf Open), è stato affiancato dallo spagnolo Quim Vidal Mora e dall’olandese Lars Keunen.
In alta classifica, 12.i con 203 (-7), anche gli altri due italiani andati a segno quest’anno, Luca Cianchetti (Croara Alps Open) e Gianmaria Rean Trinchero (Fred Olsen Alps de La Gomera). Poco dietro Andrea Romano e Ludovico Addabbo, 17.i con 204 (-6), in 26ª posizione con 206 (-4) Adalberto Montini, Agustin Bardas ed Enrico Di Nitto e in 33ª con 207 (-3) Pietro Boeris, il migliore tra i dilettanti italiani.
Oihan Guillamoundeguy, neoprofessionista, è al secondo successo sull’Alps Tour e il primo francese a imporsi nelle nove edizioni dell’evento che ha visto prevalere in precedenza per cinque volte gli azzurri e per tre gli spagnoli. Nel 2022 Guillamoundeguy da amateur ha disputato quasi tutta la stagione sull’Alps Tour vincendo il Red Sea Venice Little Open, con tre top ten. Quest’anno per cinque volte si è piazzato tra i primi cinque e ora grazie al titolo, per il quale ha ricevuto un assegno di 5.800 euro su un montepremi di 40.000 euro, è salito dall’ottavo posto al secondo nella money list, che a fine anno concederà una ‘carta’ per il Challenge Tour 2024 ai primi cinque classificati. Passi avanti di Porsius da 13° a ottavo. Tra i top ten Gianmaria Rean Trinchero (n. 7) e Luca Cianchetti (n. 9).
L’Italian Pro Tour tornerà dal 27 al 29 ottobre con il Sergio Melpignano Senior Italian Open, in calendario anche nel Legends Tour, sul percorso del San Domenico Golf a Savelletri di Fasano (BR).
Le interviste
Oihan Guillamoundeguy: “Devo essere sincero. Il successo era il mio obiettivo in questa occasione, ma ora che sono al secondo posto nell’ordine di merito altrettanto sinceramente debbo dire che nelle prossime due gare cercherò di vincere ancora per avere la sicurezza di essere l’anno prossimo sul circuito superiore. Ho fatto un po’ di fatica sulle prime nove buche, poi sulle seconde, quando ho visto che Porsius non attaccava molto, ho preso coraggio, l’ho fatto io ed è andata bene. Il campo mi piace molto: è complicato e allo stesso tempo stimolante. Le bandiere erano in posizioni difficili e quando le trovi così o sei convinto del tuo gioco e non ottieni quanto speri”.
Manfredi Manica: “È stata una giornata particolare perché era cominciata nel modo giusto con un birdie, ma successivamente ho alternato cose buone ad altre meno. Comunque va bene così. Ho ancora chance per salire nella money list con due gare da giocare. La prossima è in Francia, su un campo che mi suscita tanti bei ricordi per la bella prestazione dello scorso anno. Vedremo”.
Il percorso – Il tracciato di 18 buche, che ha ricevuto unanimi consensi da tutti i partecipanti, si snoda tra uliveti, vigneti, bunker e laghi artificiali, conferendo al campo del Miglianico Golf & Country Club una personalità unica. Progettato da Ronald Kirby, uno dei più famosi architetti americani del golf, il percorso è stimolante sia per i professionisti che per i giocatori dilettanti. Ha già ospitato negli anni, oltre ai Giochi del Mediterraneo nel 2009, gare dell’Alps Tour tra le quali il Grand Final 2016, vinto dall’inglese Matt Wallace che attualmente gioca sia sul DP World Tour che sul PGA Tour.
I Partner – L’Italian Pro Tour 2023 ha il supporto di DS Automobiles (Main Partner); Fideuram Intesa SanPaolo Private Banking (Official Bank); Kappa (Technical Supplier); Rinascente e Poste Assicura (Official Supplier); Corriere dello Sport e Tuttosport (Media Partner); Sport Senza Frontiere Onlus (Social Partner). Official advisor: Infront Italy.
Davey Porsius è il nuovo leader con 128 (66 62, -12) colpi dell’Abruzzo Alps Open, quarto appuntamento dell’Italian Pro Tour, il circuito delle gare nazionali e internazionali gestito dalla Federazione Italiana Golf, con il supporto dell’Official Advisor Infront Italy, e inserito nel calendario dell’Alps Tour. Sul percorso del Miglianico Golf & Country Club (par 70), a Miglianico (CH), l’olandese, risalito dalla terza posizione, ha sorpassato il francese Oihan Guillamoundeguy, in vetta dopo un turno e ora secondo con 131 (-9). È al terzo posto con 132 (68 64, -8), dopo una rimonta dal 18°, Manfredi Manica, alla pari con i transalpini Franck Medale e Xavier Poncelet, e sono al settimo con 134 (-6) Enrico Di Nitto e Ludovico Addabbo. Al sesto con 133 (-7) lo spagnolo Victor Garcia Broto, che era al vertice con Guillamoundeguy dopo 18 buche.
Nel torneo organizzato con il supporto del Dipartimento per lo Sport nel cammino di avvicinamento alla Ryder Cup 2023 (Marco Simone Golf & Country Club, Guidonia Montecelio - Roma, 29 settembre - 1 ottobre), Luca Cianchetti è 11° con 135 (-5) Cianchetti affiancato da quattro giocatori tra i quali l’irlandese Ronan Mullarney e l’olandese Lars Keunen, rispettivamente numero 2 e numero 4 della money list e in piena corsa per ottenere la ‘carta’ per il Challenge Tour 2024 riservata ai primi cinque di questa classifica. Subito dietro, 16.i con 136 (-4), Giovanni Manzoni, Gianmaria Rean Trinchero, Andrea Romano e gli amateur Gianmarco Manfredi e Pietro Boeris.
Davey Porsius, che il 2 agosto compirà 28 anni, un successo (Hauts de France-PDC Golf Open, 2022) e tredici top ten sul circuito dove è entrato nel 2018, è 13° nella money list e ha bisogno di una vittoria per potersi giocare le sue chance in ottica ‘carta’ per il tour superiore. Ha realizzato un 62 (-8, nove birdie, un bogey), miglior parziale di giornata.
Manfredi Manica, 27enne di Novara, è sul circuito dal 2021. Dopo tre piazzamenti tra i primi dieci lo scorso anno, è stato uno dei tre italiani a segno in questa stagione (Aravell Golf Open in Spagna), insieme a Luca Cianchetti (Croara Alps Open) e a Gianmaria Rean Trinchero (Fred Olsen Alps de La Gomera). Ha segnato un 64 (-6) frutto di sei birdie, senza bogey.
Il taglio, dopo 36 buche, caduto a 139 (-1), ha lasciato in gara per il giro finale 55 concorrenti (20 italiani) compresi nove dilettanti. I pro si contenderanno il montepremi di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.
Le interviste
Davey Porsius: “Ho giocato benissimo. Era da tempo che non mi capitava una giornata come questa. Sul campo sono stato sereno, perché non ho pressioni particolari dovute alla money list. Non è stata la mia stagione migliore fino ad ora, sono lontano dai primi per puntare alla ‘carta’ per il Challenge Tour, ma se arrivasse una vittoria certamente tutto cambierebbe”.
Manfredi Manica: “Un gioco lungo molto solido, putting niente male a parte un errore alla prima buca e ho mancato un solo green: sicuramente non posso lamentarmi. Il percorso era più abbordabile, con meno vento e le aste più scoperte e questo ha aiutato lo score. Inoltre ho giocato con Luca Cianchetti, un amico con il quale è bello stare in campo perché con lui c’è sempre un clima di serenità. L’ordine di merito? Questa è una gara importante, forse non è l’ultima chiamata, ma bisogna piazzarsi in alta classifica”.
Il percorso – Il tracciato di 18 buche, che si snoda tra uliveti, vigneti, bunker e laghi artificiali, conferisce al campo del Miglianico Golf & Country Club una personalità unica. Progettato da Ronald Kirby, uno dei più famosi architetti americani del golf, il percorso è stimolante sia per i professionisti che per i giocatori dilettanti. Ha già ospitato negli anni, oltre ai Giochi del Mediterraneo nel 2009, gare dell’Alps Tour tra le quali il Grand Final 2016, vinto dall’inglese Matt Wallace che attualmente gioca sia sul DP World Tour che sul PGA Tour.
I Partner – L’Italian Pro Tour 2023 ha il supporto di DS Automobiles (Main Partner); Fideuram Intesa SanPaolo Private Banking (Official Bank); Kappa (Technical Supplier); Rinascente e Poste Assicura (Official Supplier); Corriere dello Sport e Tuttosport (Media Partner); Sport Senza Frontiere Onlus (Social Partner). Official advisor: Infront Italy.
Lo spagnolo Victor Garcia Broto e il francese Oihan Guillamoundeguy sono al comando con 65 (-5) colpi, dopo il primo giro dell’Abruzzo Alps Open, quarto appuntamento dell’Italian Pro Tour, il circuito delle gare nazionali e internazionali gestito dalla Federazione Italiana Golf, con il supporto dell’Official Advisor Infront Italy, e inserito nel calendario dell’Alps Tour.
Sul percorso del Miglianico Golf & Country Club (par 70), nel torneo organizzato con il supporto del Dipartimento per lo Sport nel cammino di avvicinamento alla Ryder Cup 2023 (Marco Simone Golf & Country Club, Guidonia Montecelio - Roma, 29 settembre - 1 ottobre), la coppia di testa precede di un colpo Ludovico Addabbo, terzo con 66 (-4). Lo affiancano gli spagnoli Quim Vidal Mora e Joel Moscatel, l’olandese Davey Porsius, l’estone Sander Aadusaar e i francesi Franck Medale e Augustin Hole. Altri cinque italiani sono tra i top ten: Andrea Saracino, Giovanni Manzoni, Andrea Romano, e i dilettanti Pietro Boeris e Lorenzo Casartelli, decimi con 67 (-3). Un colpo in più per Lorenzo Magini, Agustin Bardas, Enrico Di Nitto, Pierluigi Severa e Manfredi Manica, 18.i con 68 (-2). In panne lo spagnolo Manuel Morugan, campione in carica, 109° con 75 (+5).
Victor Garcia Broto, 26enne legato al Real Club de Golf El Prat di Terrassa, nei pressi di Barcellona, ha un buon legame con l’Italia per aver vinto nel 2021, sua prima stagione sul circuito, l’Emilia Romagna Grand Final al Modena G&CC ed essere giunto nello stesso anno quarto nel Memorial Bordoni (con altre due top ten). Quarto nella money list, è salito sul Challenge Tour 2022, ma le cose non sono andate per il meglio ed è tornato indietro. Attualmente è alla sesta gara con settima piazza nell’Open de la Mirabelle d’Or e 11ª nell’Alps de Andalucia.
Oihan Guillamoundeguy, 18 anni neoprofessionista, nel 2022 da amateur ha disputato quasi tutta la stagione sull’Alps Tour vincendo il Red Sea Venice Little Open, con tre top ten. Quest’anno, ottavo nella money list, per cinque volte si è piazzato tra i primi cinque. Per lui un eagle, cinque birdie e due bogey.
Le interviste
Victor Garcia Broto: “Non è stato facile giocare con il vento, ma sicuramente ho effettuato un bel giro. Sono partito con un bogey, poi ho preso un buon ritmo e sono arrivati sei birdie. A mio avviso sono complicate le buche dalla 10 alla 12, in sequenza par 3, par 4 e par 3, ma le ho superate nel modo migliore con due birdie. Strategia? Proverò a scendere sotto par il più possibile per affrontare nelle condizioni migliori di classifica l’ultimo giro”.
Ludovico Addabbo: “Ho giocato da tee a green in maniera ottimale e ho saputo ben districarmi nel vento. Il risultato è eloquente. Non faccio calcoli, però con una vittoria e qualche altro buon risultato potrei ancora aspirare a una delle cinque carte per il Challenge Tour. Naturalmente vado in campo pensando a un colpo alla volta, ma l’obiettivo è chiaro. Debbo ringraziare la mia fidanzata, che mi sta facendo da caddie e che mi è di grande supporto”. Nel suo score sette birdie e tre bogey.
Formula di gara e montepremi – L’Abruzzo Alps Open si disputa sulla distanza di 54 buche, con taglio dopo 36 che lascerà in gara i primi 40 classificati e i pari merito al 40° posto. Il montepremi è di 40.000 euro con 5.800 di prima moneta.
Il percorso – Il tracciato di 18 buche, che si snoda tra uliveti, vigneti, bunker e laghi artificiali, conferisce al campo del Miglianico Golf & Country Club una personalità unica. Progettato da Ronald Kirby, uno dei più famosi architetti americani del golf, il percorso è stimolante sia per i professionisti sia per i giocatori dilettanti. Ha già ospitato negli anni, oltre ai Giochi del Mediterraneo nel 2009, gare dell’Alps Tour tra le quali il Grand Final 2016, vinto dall’inglese Matt Wallace che attualmente gioca sia sul DP World Tour che sul PGA Tour.
I Partner – L’Italian Pro Tour 2023 ha il supporto di DS Automobiles (Main Partner); Fideuram Intesa SanPaolo Private Banking (Official Bank); Kappa (Technical Supplier); Rinascente e Poste Assicura (Official Supplier); Corriere dello Sport e Tuttosport (Media Partner); Sport Senza Frontiere Onlus (Social Partner). Official advisor: Infront Italy.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
(Cliccare sul titolo per continuare a leggere)
Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
(Cliccare sul titolo per continuare a leggere)