Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

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LET: La Sella Open a Nuria Iturrioz

Nuria Iturrioz ha vinto con 205 (68 70 67, -11) colpi il La Sella Open, tappa iberica del Ladies European Tour che si è disputata sul percorso del La Sella Golf (par 72), ad Alicante. L’atleta di casa ha superato dopo due buche di spareggio la tedesca Laura Fuenfstueck (71 66 68) con la quale aveva terminato alla pari il torneo. Al terzo posto l’inglese Cara Gainer con 206 (-10) e al quarto la ceca Kristyna Napoleaova con 207 (-9). Hanno condiviso il quinto posto con 208 (-8) l’altra tedesca Alexandra Forsterling, la svedese Anna Nordqvist e la thailandese Trichat Cheenglab.

Clara Manzalini, la migliore delle italiane, ha concluso al 46/o posto con 218 (68 73 77, +2) colpi, mentre Alessandra Fanali e Virginia Elena Carta, 100/e con 151 (+7) non hanno superato il taglio.

Nuria Iturrioz, 28enne di Palma di Maiorca, grazie a una grande rimonta nel giro finale in 67 (-5, cinque birdie, un eagle e due bogey) ha festeggiato la sua quarta vittoria sul LET e la sua settima da professionista. Quest’anno aveva già vinto la competizione a squadre nell’Aramco Team Series in Florida (19-20 maggio) insieme alla francese Pauline Roussin, l’inglese Trish Johnson e con l’amateur Michael Bickford. La spagnola è stata gratificata con un assegno di 150.000 euro su un montepremi di 1.000,000 di euro.

 

LA VIGILIA - Virginia Elena Carta, Alessandra Fanali e Clara Manzalini saranno in campo questa settimana in Spagna, per La Sella Open (20-23 luglio), gara del Ladies European Tour a cui prenderanno parte sei delle migliori dieci giocatrici della Race To Costa del Sol (ordine di merito). Sul percorso del La Sella Golf, ad Alicante, la golfista di casa, Ana Pelaez Trivino (n. 1 del ranking), tre volte runner up in nel 2023 (Joburg Ladies Open, Investec SA Women’s Open e Helsingborg Open) cercherà di festeggiare il primo titolo stagionale davanti al suo pubblico.

Tra le favorite la ceca Klara Davidson Spilkova (n. 3), più volte in evidenza quest’anno, l’indiana Diksha Dagar (n. 5), la svedese Johanna Gustavsson (n. 6) e l’altra iberica, Carmen Alonso (n. 9). Oltre alla francese Celine Herbin (n. 10) e all’inglese Cara Gainer (n. 11).

Le azzurre Virginia Elena Carta e Alessandra Fanali cercheranno di riscattare il taglio subito la scorsa settimana in Inghilterra, mentre Clara Manzalini ha un’ulteriore occasione per confermare i segnali di crescita. Il montepremi del torneo è di 1.000,000 di euro.

Primo successo sul circuito del PGA Tour per Akshay Bhatia che, con 40 (6, 8, 17, 9) punti, ha vinto il Barracuda Championship, torneo organizzato in collaborazione tra PGA Tour e DP World Tour e disputato con formula stableford modificata in cui Edoardo Molinari, unico azzurro in gara, ha concluso 39° con 27 (5, 6, 8, 8).

Sul percorso del Tahoe Mountain Club (Old Greenwood, par 71), a Truckee in California, il 21enne americano ha prevalso dopo una buca di playoff sul connazionale Patrick Rodgers (15, 11, 8, 6), che aveva concluso alla pari con lui il torneo. Al terzo posto con 37 il francese Julien Guerrier e lo svedese Jens Dantorp e al quinto l’altro statunitense Ryan Gerard con 36. Buona prova di Edoardo Molinari, uno dei vice capitani del Team Europe alla Ryder Cup 2023, che nelle ultime 36 buche della gara, grazie ai 16 punti realizzati, ha recuperato 17 posizioni.

Bhatia, diventato professionista a 17 anni, con questa prima vittoria sul circuito si è guadagnato la ‘’carta’’ per il Tour, oltre ad aver ottenuto di diritto un posto nei playoff FedEx. Il golfista della California, alla 36esima gara sul Tour, grazie ad un bel birdie all’ultima buca del round finale ha eguagliato Rodgers a 40 punti, proprio quando quest’ultimo ha sbagliato la stessa chance di birdie. Un altro birdie alla prima buca di spareggio ha concesso poi allo statunitense di festeggiare la sua quinta vittoria da professionista. Rodgers, che non è riuscito a sfruttare il vantaggio che aveva maturato nelle prime 54 buche, rimane invece senza vittoria in ben 246 partecipazioni sul PGA Tour. Per il vincitore un assegno di 648.000 dollari (circa 613.000 euro) su un montepremi di 3.800.000.

 

LA VIGILIA - Edoardo Molinari, uno dei vice capitani del Team Europe alla Ryder Cup 2023 di Roma, sarà l’unico italiano in gara nel Barracuda Championship, torneo organizzato in collaborazione tra PGA Tour e DP World Tour che si svolge dal 20 al 23 luglio sul percorso del Tahoe Mountain Club (Old Greenwood), a Truckee in California.

E’ uno dei tornei che vengono programmati in concomitanza con grandi eventi e che permette ai giocatori del PGA Tour, e in questo caso anche di quello continentale, rimasti fuori dal grande giro di non sospendere l’attività. Hanno le stesse caratteristiche degli altri in calendario, ma solo con un montepremi inferiore rispetto alla media del PGA Tour (nell’occasione 3.800.000 dollari).

Difende l’ultimo dei suoi tre titoli Chez Reavie, 41enne di Wichita (Kansas), in un field che comprende gli statunitensi JJ Spaun, Robert Streb, Ryan Moore, Brandt Snedeker, Scott Piercy e Nick Watney, concorrenti di altre nazioni che svolgono attività in USA, come lo scozzese Russell Knox, l’austriaco Matthias Schwab e lo svedese Henrik Norlander, e altri che giocano in Europa quali l’inglese Dale Whitnell, il francese Matthieu Pavon, lo svedese Simon Forsstrom e il cinese Ashun Wu.

Il torneo su Discovery Plus e su Eurosport 2 - Il Barracuda Championship sarà trasmesso da Discovery Plus e da Eurosport 2 ai seguenti orari su entrambe le piattaforme: da giovedì 20 luglio a domenica 23, dalle ore 23 alle ore 2. Commento di Nicola Pomponi, Alessandro Bellicini e di Isabella Calogero.

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The Open: a sorpresa Brian Harman

Una vittoria a sorpresa, ma di quelle che cambiano la vita. Brian Harman ha trionfato nel 151° The Open, il quarto e ultimo Major stagionale, concluso con 271 (67 65 69 70, -13) colpi, dopo essere stato al comando a iniziare dal secondo round, tenendo sempre a debita distanza gli avversari e addirittura aumentando il vantaggio nell’ultimo.

Sul percorso del Royal Liverpool GC (par 71), a Hoylake in Inghilterra, Harman ha lasciato a sei colpi Sepp Straka, Tom Kim, Jason Day e Jon Rahm, secondi con 277 (-7), con quest’ultimo che dopo la rimonta imperiosa nel terzo giro sperava in un esito migliore, magari aggiungendo nel palmarès un altro Major dopo il The Masters di quest’anno. Ha ceduto, dopo tre buoni giri, Guido Migliozzi, 64° con 282 (+8).

Harman, 36enne di Savannah (Georgia), due titoli in precedenza sul PGA Tour, l’ultimo nel 2017, e altri due successi in eventi minori, un secondo posto nell’US Open del 2017 (nell’altra occasione in cui aveva iniziato da leader un Major dopo 54 buche) e sesto lo scorso anno in questo evento, nella sua corsa di testa è stato in difficoltà solo all’inizio del turno conclusivo quando, dopo due bogey in cinque buche, si è visto arrivare alle spalle Rahm con soli tre colpi di ritardo. Appena un brivido perché nelle due buche successive ha rimesso le cose a posto con due birdie e poi, sotto la pioggia, non ha più avuto problemi sino al traguardo che forse neanche lui si aspettava di tagliare per primo. Ha chiuso in 70 (-1) con quattro birdie e tre bogey. “Essere campione del The Open è veramente incredibile, era il sogno che cullavo da sempre” ha detto Harman che per il titolo ha ricevuto un assegno di tre milioni di dollari su un montepremi, record per il torneo, di 16.500.000 dollari. E ora per la sua carriera sarà tutta un’altra storia.

Grandi i suoi meriti, come i demeriti degli avversari a iniziare dallo stesso Rahm, che non è stato capace di ritrovare il ritmo del giorno precedente (63, -8), ma anche di tutti gli altri big che si sono persi lungo la classifica, senza mai incidere. Ha provato a reagire Rory McIlroy, che spinto dall’orgoglio è salito al sesto posto (278, -6), però è rimasto un fatto dimostrativo più che sostanziale.

Merita un discorso a parte Sepp Straka, che essendo austriaco potrebbe ispirare lo staff del Team Europe per la prossima Ryder Cup (29 settembre-1° ottobre, Marco Simone Golf & Country Club, Guidonia Montecelio -Roma). Giocatore peraltro già sotto osservazione avendo preso parte alla Hero Cup di inizio gennaio nella squadra dell’Europa Continentale, un test effettuato nell’ottica della sfida con gli USA.

Ha ceduto Viktor Hovland, da quarto a 13° con 281 (-3), ha segnato un colpo in più Xander Schauffele, 17° con 282 (-2), e ha risalito la classifica di 40 gradini Scottie Scheffler, numero uno mondiale, 23° con 284 (par), grazie a un 67 (-4) che comunque non cancella la sua prova negativa. Stesso score per Jordan Spieth, 33ª piazza con 285 (+1) per Wyndham Clark, Patrick Cantlay e Cameron Smith, che difendeva il titolo, e 41ª con 286 (+2) per Matt Fitzpatrick (meglio il fratello minore Alex, 17°). Insieme a Migliozzi anche Brooks Koepka e 74° posto per Christo Lamprecht con 295 (+11). E’ finito quasi in coda dopo la leadership del primo giro, ma il sudafricano è stato l’unico dilettante, dei sei alla partenza, ad arrivare fino in fondo.

Guido Migliozzi (69 72 71 80) ha giocato con molta accortezza per tre round, iniziando al 13° posto, poi salendo all’11° e scendendo al 24°, quindi il black out nell’ultimo turno veramente inatteso. Non ha superato il taglio Francesco Molinari, 92° con 148 (73 75, +6).

 

TERZO GIRO - La marcia imperiosa e sicura di Brian Harman, rimasto leader con 201 (67 65 69, -12) colpi, e la decisa rimonta di Jon Rahm, terzo con 207 (-6) e uno dei due tra i top ten della classifica mondiale che abbia ancora la chance di competere per il titolo insieme a Viktor Hovland, quarto con 208 (-5), nel “moving day” del 151° The Open, quarto e ultimo Major stagionale, dove  si è mantenuto in una buona posizione di classifica Guido Migliozzi, 24° con 212 (-1), molto attento nel gioco e piuttosto regolare nel rendimento.

Sul percorso del Royal Liverpool GC (par 71), a Hoylake in Inghilterra, che ospita il torneo per la 13ª volta, Harman, 36enne di Savannah (Georgia), due titoli sul PGA Tour, l’ultimo nel 2017, e altri due successi in eventi minori, un secondo posto nell’US Open del 2017 e sesto lo scorso anno in questo evento, ha rallentato con un parziale di 69 (-2) dopo una pessima partenza con due bogey e il recupero con quattro birdie. Ha comunque mantenuto i cinque colpi di vantaggio sul primo inseguitore che ora è Cameron Young, secondo con 206 (-7). Rahm, numero tre mondiale e vincitore del The Masters, ha recuperato 36 posizioni in graduatoria e sei colpi al leader con un 63 (-8, otto birdie), miglior score di giornata, mentre Hovland, numero 5, è affiancato da Tommy Fleetwood, Jason Day, Antoine Rozner e Sepp Straka.

E’ rimasto in undicesima posizione con 210 (-3), e fuori dai giochi, Rory McIlroy, numero due del World Ranking, ed è scivolato dalla settima alla 17ª Jordan Spieth con 211 (-2), stesso punteggio di Max Homa e di Matt Fitzpatrick (meglio il fratello minore Alex, nono con 209, -4).

Tra i 14 giocatori alla pari con Migliozzi si trovano Patrick Cantlay, Xander Schauffele, Cameron Smith, che non ha più possibilità di difendere il titolo, e Wyndham Clark, a segno nell’US Open. Torneo da dimenticare in fretta per Scottie Scheffler, leader mondiale, e per Brooks Koepka, il terzo vincitore di Major in stagione (PGA Championship), 63.i con 217 (+4). Non è andata meglio a Bryson DeChambeau, 69° con 218 (+5), mentre Christo Lamprecht da leader nel giro iniziale è ora 76° e ultimo con 221 (+8), ma il sudafricano sarà l’unico dilettante in gara, dei sei al via, a tagliare il traguardo.

Guido Migliozzi sta conducendo sin dall’inizio la sua gara in modo accorto e regolare, come testimoniano le 45 buche, su 54, giocate in par. Ha girato in 71 (par) con due birdie e un bogey nella prima metà del tracciato e con un bogey nel rientro. E’ uscito al taglio Francesco Molinari, 92° con 148 (73 75, +6).

Il montepremi - Sono in palio 16.500.000 dollari, il più alto montepremi in assoluto nella storia del torneo, superiore di 2.500.000 dollari a quello dello scorso anno. Il vincitore riceverà 3.000.000 di dollari e potrà giocare il Major fino a 60 anni.

 

SECONDO GIRO - Brian Harman è stato il protagonista assoluto della seconda giornata del The Open, quarto e ultimo Major stagionale, che conduce con 132 (67 65, -10) colpi, dopo aver fatto il vuoto con una volata in 65 (-6), in una seconda giornata che ha già emesso qualche verdetto inatteso o creato grosse difficoltà ad alcuni big.

Sul percorso del Royal Liverpool GC (par 71), a Hoylake in Inghilterra, che ospita il torneo per la 13ª volta, si è mantenuto in alta classifica guadagnando due posizioni Guido Migliozzi, 11° con 141 (69 72, -1), mentre è uscito al taglio Francesco Molinari, 92° con 148 (73 75, +6).

Harman, 36enne di Savannah (Georgia), due titoli sul PGA Tour, l’ultimo nel 2017, e altri due successi in eventi minori, quarto dopo un round, ha iniziato con un par, poi con un’improvvisa accelerazione dalla seconda buca ha messo a segno quattro birdie di fila. Ha proseguito per altre 12 in par e ha concluso con un eagle alla 18ª con cui ha perfezionato il 65 che gli ha dato cinque colpi di vantaggio su Tommy Fleetwood, secondo con 137 (-5), sei su Sepp Straka, terzo con 138 (-4), e sette su Min Woo Lee, Shubhankar Sharma e su Jason Day, quarti con 139 (-3). Tra i big hanno tenuto Jordan Spieth, settimo con 140 (-2), Rory McIlroy, numero due mondiale, Max Homa e Wyndham Clark, vincitore dell’US Open, stesso score di Migliozzi. Poco dietro Viktor Hovland, 25° con 142 (par), mentre dodici colpi di ritardo sembrano veramente troppi da recuperare anche per campioni quali Jon Rahm, numero tre del World Ranking e vincitore del Masters, Matt Fitzpatrick, Xander Schauffele e Cameron Smith, che difende il titolo, 39.i con 144 (+2). Per non parlare di Scottie Scheffler, leader mondiale, salvatosi con una prodezza in extremis, Brooks Koepka, a segno nel PGA Championship, e Patrick Cantlay che hanno evitato il taglio con l’ultimo punteggio utile, 62.i con 145 (+3). Con loro anche il sudafricano Christo Lamprecht, da leader con Fleetwood e Grillo dopo 18 buche a 62° causa un rovinoso 79 (+8). E’ in ogni caso l’unico dilettante rimasto in gara.

Tra i concorrenti, oltre a Molinari, usciti al taglio, caduto a 145 (+3), Collin Morikawa (146, +4), Tony Finau, Justin Rose e Sam Burns, tutti con lo stesso punteggio dell’azzurro, Phil Mickelson (151, +9), Justin Thomas (153, +11) e Dustin Johnson (155, +13). Fuori anche Travis Smyth (150, +8), che comunque ha avuto il suo momento di gloria perché ha realizzato una “hole in one” alla buca 17 (par 3 di 132 yards, ferro 9), prodezza che non gli ha evitato l’eliminazione.

Guido Migliozzi sta disputando una gara molto accorta, che si è tradotta in un primo giro in 69 colpi (-2) con due birdie senza bogey e in un secondo in 72 (+1) con due bogey e un birdie maturati nel finale dopo le prime 14 buche in par. Francesco Molinari ha condotto in par la prima metà del percorso (un bogey in apertura e un birdie), poi le cose sono precipitate a iniziare dalla 12ª con tre bogey e un doppio bogey, prima di un birdie a chiudere per il 75 (+4) e l’uscita anticipata dalla gara.

Il montepremi - Sono in palio 16.500.000 dollari, il più alto montepremi in assoluto, superiore di 2.500.000 dollari a quello dello scorso anno. Il vincitore riceverà 3.000.000 di dollari e potrà giocare il Major fino a 60 anni.

 

PRIMO GIRO - L’inglese Tommy Fleetwood, l’argentino Emiliano Grillo e il dilettante sudafricano Christo Lamprecht sono stati i protagonisti della prima giornata del 151° The Open e guidano la classifica con 66 (-5) colpi. Sul percorso del Royal Liverpool GC (par 71), a Hoylake in Inghilterra, nel quarto e ultimo Major stagionale, ottima prova di Guido Migliozzi, 13° con 69 (-2). Francesco Molinari, l’altro azzurro in campo, è 66° con 73 (+2).

Sono in quarta posizione con 67 (-4) Antoine Rozner, Adrian Otaegui e Brian Harman e in settima con 68 (-3) Stewart Cink, Max Homa, Wyndham Clark, a segno in uno degli altri tre Major (US Open), Michael Stewart, Shubhankar Sharma e Alex Noren. Stesso score di Migliozzi per Jordan Spieth e appaiati al 19° posto con 70 (-1) Scottie Scheffler, numero 1 mondiale, e altri quattro accreditati pretendenti al titolo, Patrick Cantlay (n. 4), Viktor Hovland (n. 5), Xander Schauffele (n. 6) e Brooks Koepka, vincitore del PGA Championship. Inizio sotto le attese, ma situazione ancora recuperabile, per Rory McIlroy (n. 2), 32° con 71 (par), per Cameron Smith (n. 7), che difende il titolo, 47° con 72 (+1), e per Jon Rahm (n. 3), suo il The Masters, 90° con 74 (+3). Giornataccia di Justin Thomas, 154° con 82 (+11).

Fleetwood ha realizzato sei birdie e un bogey e sono andati di pari passo Grillo e Lamprecht con sette birdie e due bogey. Arrivato in club house abbastanza presto, il 22enne Lamprecht, inatteso leader (e il primo dilettante al vertice dopo Paul Dunne dal 2015, terzo round) è stato tutto il giorno sotto i riflettori. E’ entrato nel field grazie al successo nel recente The Amateur, un Major per dilettanti vinto nel 2009 da Matteo Manassero, che lo porterà a disputare anche il The Masters e l’US Open nel 2024.

"Sono estremamente soddisfatto - ha detto - e orgoglioso di me stesso. Ho guardato la classifica e ho visto il mio nome in cima. Una situazione abbastanza surreale, ma è bello constatare che tanto lavoro dietro le quinte viene ripagato”. E subito è stato fatto rilevare, più che altro a fini statistici, che l’unico a imporsi nel The Amateur e nel The Open è stato Bobby Jones nel 1930, l’anno del suo Grande Slam.

Guido Migliozzi ha segnato due birdie di fila in apertura (4ª e 5ª buca) e poi ha proseguito in par fino al traguardo. Francesco Molinari è stato piuttosto altalenante e ha ceduto un colpo al par in entrambe le metà del percorso: due birdie e tre bogey sulle prime nove buche e un birdie e due bogey sulle rimanenti.

Il montepremi - Sono in palio 16.500.000 dollari, il più alto montepremi in assoluto, superiore di 2.500.000 dollari a quello dello scorso anno. Il vincitore riceverà 3.000.000 di dollari e potrà giocare il Major fino a 60 anni.

 

LA VIGILIA - È il Major più antico al mondo, nato nel 1860, tanta tradizione e storia attraverso tre secoli. Il The Open celebra la 151ª edizione sul percorso del Royal Liverpool GC, a Hoylake in Inghilterra (20-23 luglio), con la presenza di tutti i migliori giocatori del mondo tesi a conquistare la Claret Jug, un autentico simbolo del golf. Nel field due azzurri, Francesco Molinari, che ha vinto la gara nel 2018, e Guido Migliozzi.

Nel quarto e ultimo torneo stagionale del Grande Slam, a difendere il titolo sarà l’australiano Cameron Smith, numero 7 del World Ranking, uno dei dodici giocatori della Superlega Araba in campo che lancerà nuovamente la sfida per divenire il primo a firmare una doppietta consecutiva dopo Padraig Harrington (2007, 2008) e per targare un altro Major LIV Golf, dopo il PGA Championship appannaggio di Brooks Koepka.

Si gioca per la 52ª volta in Inghilterra, contro le 97 in Scozia e le due in Irlanda del Nord, e per la 13ª al Royal Liverpool GC, la prima nel 1897 e la precedente nel 2014 quando a imporsi fu Rory McIlroy, settimo e ultimo a concludere la gara, al momento, wire-to-wire. Reduce dal successo nel Genesis Scottish Open, il nordirlandese, numero due mondiale, trova ampio spazio tra i favoriti insieme a Scottie Scheffler, numero uno, e a Jon Rahm, numero tre, che tuttavia dopo aver conquistato il Masters ha avuto un calo di forma. Non significa comunque che non possa divenire il primo spagnolo a salire sul gradino più alto del podio dopo Severiano Ballesteros (1988).

Con tanti campioni la lista dei possibili protagonisti è ovviamente lunga. Da Xander Schauffele a Patrick Cantlay, da Matt Fitzpatrick a Max Homa per proseguire con il citato Koepka, Jordan Spieth (a segno nel 2017), Collin Morikawa (suo il titolo nel 2021), Viktor Hovland, Justin Thomas per passare ad outsider come Wyndham Clark, il terzo vincitore di Major in stagione (US Open), Tony Finau, Sam Burns, Tom Kim e Tyrrell Hatton, per citare alcuni in grado di scombinare i piani dei più attesi. Assente Tiger Woods, non è una novità, ma fa sempre notizia anche quando è costretto a dare forfait.

Gli azzurri - Francesco Molinari disputa il 53° Major in carriera con 15ª presenza al The Open che ha vinto nel 2018, unico successo azzurro nella storia dei tornei del Grande Slam. Ha anche partecipato a 12 Masters, 13 US Open e ad altrettanti PGA Championship. Guido Migliozzi è al sesto Major, il terzo in Gran Bretagna. Ha disputato anche un Masters e due US Open, dove ha ottenuto un 4° e un 14° posto. Si gioca, naturalmente, anche in ottica Ryder Cup, quando manca poco alla chiusura dei giochi per completare i team della sfida al Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio-Roma (29 settembre-1 ottobre). C’è però ancora spazio per entrare in squadra anche per i due azzurri, o con una grande impresa, che è sempre possibile, o magari con una delle sei wild card a disposizione del capitano europeo Luke Donald, assente nell’occasione, mentre ci sarà il capitano USA Zach Johnson, che ha portato a casa la Claret Jug nel 2015.

Record - Saranno in gara 156 giocatori dei quali 41 debuttanti e sei amateur, che si contenderanno la Silver Medal, lo scorso anno appannaggio di Filippo Celli, ora professionista, secondo italiano a conquistarla dopo Matteo Manassero (2009). Quindici i past winner: oltre a Smith, McIlroy, Spieth, Molinari, Johnson, Harrington e a Morikawa vi saranno Shane Lowry, Phil Mickelson, Henrik Stenson, Darren Clarke, Ernie Els, Louis Oosthuizen, Stewart Cink e John Daly. Il successo di Cink è legato alla disavventura di Tom Watson (cinque titoli) che nel 2009 sbagliò un putt di poco più di un metro con cui sarebbe divenuto a 60 anni il più vecchio vincitore dell’evento (record ancora di Old Tom Morris, 46 anni, 102 giorni, 1867) e che lo avrebbe affiancato ad Harry Wardon (sei titoli). Fallito il colpo, lo statunitense poi perse nello spareggio. Daly, invece, nel 1995 superò nel playoff Costantino Rocca, secondo, rimasto miglior risultato azzurro sino all’exploit di Molinari.

Quanto a primati Cameron Smith lo scorso anno con “meno 20” (268 colpi su par 72) ha eguagliato lo score più basso in relazione al par di Henrik Stenson (264, -20, par 71, 2016), che però è recordman rispetto ai colpi. Tornando a Old Tom Morris, è il giocatore che ha vinto con il maggior distacco, 13 colpi sul secondo, nel 1862 (si giocava su 36 buche). Primato che resiste ancora per il The Open (e probabilmente durerà a lungo) e che lo è stato anche per gli altri Major fino al 2000, quando Tiger Woods ne inflisse 15 a Miguel Angel Jimenez e a Ernie Els nell’US Open.

Nella storia del torneo sono stati 27 i plurivincitori. Leader della graduatoria, come detto, Harry Vardon con sei successi seguito con cinque da Watson, James Braid, John Henry Taylor e da Peter Thomson.

Le partenze - Nei primi due giri Francesco Molinari sarà in terna con Denny McCarthy e con Mateo Fernandez de Oliveira e Guido Migliozzi avrà per compagni Oliver Wilson e Connor McKinney. Con Scottie Scheffler giocheranno Tommy Fleetwood e Adam Scott, mentre con Rory McIlroy ci saranno Jon Rahm e Justin Rose.

Il montepremi - Sono in palio 16.500.000 dollari, il più alto montepremi in assoluto, superiore di 2.500.000 dollari a quello dello scorso anno. Il vincitore riceverà 3.000.000 di dollari e potrà giocare il Major fino a 60 anni.

I Il torneo su Sky e in streaming su NOW - Il The Open sarà trasmesso in diretta sui canali Sky e in streaming su NOW ai seguenti orari: giovedì 20 luglio: dalle ore 7,30 alle ore 21,30 su Sky Sport Golf e su NOW e dalle ore 14 alle ore 17 su Sky Sport Summer; venerdì 21 luglio, dalle ore 7,30 alle ore 21,30 su Sky Sport Golf e su NOW e dalle ore 14 alle ore 20 su Sky Sport Summer; sabato 22, dalle ore 12,45 alle ore 21 su Sky Sport Golf e su NOW; domenica 23, dalle ore 12 alle ore 20 su Sky Sport Golf e su NOW. Commento di Silvio Grappasonni, Marco Cogliati, Giovanni Dassù, Michele Gallerani, Alessandro Lupi, Massimo Scarpa, Claudio Viganò e Roberto Zappa. 

Grande vittoria di Francesco Laporta, che si è imposto con 281 (69 70 70 72, –7) colpi nel Big Green Egg German Challenge, e record per gli italiani in un Challenge Tour sempre più azzurro. Infatti nella storia del torneo è la prima volta che ottengono cinque titoli in una stagione in cui stanno dominando. I precedenti di Matteo Manassero (Copenhagen Challenge, Italian Challenge Open), Andrea Pavan (D+D Real Czech Challenge) e di Lorenzo Scalise (Kaskada Golf Challenge).

La soddisfazione del Presidente FIG Franco Chimenti: “Nessuno come l’Italia sul Challenge Tour 2023. Con quella di Francesco Laporta in Germania festeggiamo la quinta vittoria stagionale su questo circuito. Solo il Sudafrica, che però ha ospitato quattro tornei durante l’anno, può vantare questi numeri e risultati. Dopo la doppietta di Matteo Manassero e gli exploit di Andrea Pavan e Lorenzo Scalise, è arrivata la gemma di Laporta, un altro campione ritrovato.

Straripanti, non c’è altro aggettivo per definire le performance degli azzurri sul Challenge Tour. Sono risultati importantissimi, che arrivano a -68 giorni dal via della Ryder Cup di Roma. Nel 2024, sul DP World Tour, il massimo circuito continentale, torneremo a schierare tutti i nostri migliori giocatori. E’ il frutto di un lavoro che parte da lontano e che, finalmente, sta dando i suoi risultati”. 

La gara - Sul percorso del Wittelsbacher Golfclub (par 72), a Neuburg an der Donau in Germania, Laporta, 32enne di Castellana Grotte (BA), ha firmato il terzo titolo sul circuito dopo i due nel 2019 (Hainan Open e Challenge Tour Grand Final) in cui ha fatto suo anche l’ordine di merito. Con un parziale di 72 (par) nel round conclusivo ha lasciato a un colpo il ceco Jiří Zuska, il tedesco Dominic Foos e gli inglesi Gary Boyd e Ashley Chesters, secondi con 282 (-6).

Il pugliese ha iniziato la sua volata vincente dal nono posto, passando per il sesto e poi per il terzo. Nel giro finale dopo un bogey ha recuperato con due birdie e poi ha chiuso la prima parte del percorso con un bogey per il parziale di 36 (par). Da quel momento il vincitore ha marciato in par e la scelta è stata vincente. In testa al gruppo, con già in club house Foos, che aveva fissato l’asticella a 282, è stata guerra di nervi con Zuska, Chesters, Boyd e, per qualche buca, anche con il finlandese Roope Kakko, poi sesto con 283 (-5). Alla buca 15 si sono ritrovati in vetta con “meno 7” Laporta, Boyd e Chesters, poi la decisione alla 16 quando i due inglesi si sono defilati con un bogey lasciandogli via libera.

Con il successo Laporta, che ha ricevuto un assegno di 40.000 euro su un montepremi di 250.000 euro, è salito al 19° posto, recuperando 49 posizioni, nella Road To Mallorca (ordine di merito) che a fine anno concederà la ‘carta’ per il DP World Tour 2024 ai primi 20 classificati. Ora sono quattro i giocatori azzurri nella parte che conta questa graduatoria con gli altri tre tra i primi dieci: Manassero terzo, Scalise quinto e Pavan decimo.

Gli altri azzurri - Con un bel finale si sono portati all’11° posto con 286 (-2) Andrea Pavan, che ha raccolto punti preziosi per la money list, e Stefano Mazzoli, recuperando rispettivamente 26 e 36 posizioni. Subito dietro Renato Paratore, 20° con 287 (-1), e a premio anche Gregorio De Leo, 46° con 291 (+3), e Jacopo Vecchi Fossa, 61° con 294 (+6). Sono usciti al taglio Filippo Celli, 83° con 148 (+4), Lorenzo Gagli, 113° con 151 (+7), Giovanni Manzoni, 122° con 152 (+8), e Aron Zemmer, 127° con 153 (+9).

 

LA VIGILIA - Il Challenge Tour si trasferisce dall’Austria in Germania per il 18° evento stagionale in calendario, il Big Green Egg German Challenge powered by VcG, giunto alla terza edizione e in programma dal 20 al 23 luglio al Wittelsbacher Golfclub di Neuburg an der Donau. Dieci gli italiani in campo: Andrea Pavan, Renato Paratore, Francesco Laporta, Lorenzo Gagli, Filippo Celli, Jacopo Vecchi Fossa, Aron Zemmer, Gregorio De Leo, Stefano Mazzoli e Giovanni Manzoni.

Nel field cinque dei primi dieci della Road To Mallorca (ordine di merito) compreso il nuovo numero 1, il 19enne sudafricano Casey Jarvis che ha ottenuto il primo successo nel precedente Euram Bank Open, dopo essere stato tra i protagonisti in assoluto durante l’anno come testimoniano cinque piazzamenti tra i top ten, comprensivi di tre secondi posti. Con lui lo spagnolo Manuel Elvira (n. 4), lo zimbabwese Benjamin Follett-Smith, il sudafricano Brandon Stone (n. 9) e il citato Pavan (n. 10) a cui il turno di riposo della settimana scorsa è costato un passo indietro nel ranking.

Tra i favoriti il portoghese Ricardo Gouveia e gli inglesi Jamie Rutherford e Will Enefer e il gruppo dei sudafricani quasi sempre compatti sul tee di partenza. Oltre a Stone vi saranno gli altri che competono per avere a fine stagione la ‘carta’ per il DP World Tour 2024 che spetterà ai primi 20 della money list: JJ Senekal (n. 11), Jaco Prinsloo (n. 12) e Dylan Mostert, che dopo aver vinto una gara (Nelson Mandela Bay Championship) ha perso sempre più la condizione scendendo dalle parti alte della classifica fino alla 20ª piazza.

Tra gli azzurri mancheranno Matteo Manassero (due successi), e Lorenzo Scalise (un titolo), che si è concesso un secondo turno di riposo consecutivo. Rientra Paratore e seconda gara di fila per Laporta, i quali si alternano sul DP World Tour, mentre cercano conferme dopo la buona prova in Austria Celli (13°) e Mazzoli (25°). Il montepremi è di 250.000 euro con prima moneta di 40.000 euro.

Le compagini del Royal Park I Roveri e dell’Olgiata hanno vinto i Campionati Nazionali Assoluti a squadre, rispettivamente maschile e femminile, superando in finale Monticello e Asolo.

La gara maschile - Nel torneo maschile, al Golf Club Monticello di Casina Rizzardi (CO), la compagine del Royal Park I Roveri, che ha espresso la sua superiorità sin dalla qualificazione su 36 buche medal prendendo il primo posto sul tabellone dei match play, ha messo un punto fermo sul titolo imponendosi in entrambi i foursome con Alessandro Nardini/Tommaso Rossin (2&1 su Eugenio Bernardi/Giovanni Daniele Binaghi) e con Bruno Frontero/Luca Memeo (2/1 su Luca Rimauro/Lorenzo Casartelli). Nei singoli Monticello ha provato a rimontare con Giovanni Bernardi (2&1 su Gianmarco Manfredi) e con Luca Rimauro (2&1 su Tommaso Rossin), ma i torinesi hanno avuto partita vinta con Alessandro Nardini (2&1 su Giovanni Daniele Binaghi) e con Luca Memeo (1 up su Lorenzo Casartelli). Pari tra Bruno Frontero ed Eugenio Bernardi.

Per accedere alla finale Royal Park I Roveri ha superato negli incontri a eliminazione diretta Marco Simone (4,5-2,5) e Modena (5-2), mentre Monticello ha avuto ragione di Torino (4,5-2,5), campione uscente, e di Bogogno (5,5-1,5).

La qualificazione è stata vinta, come detto, dal Royal Park I Roveri (558) davanti a Torino (569) e all’Olgiata (575). Sono entrate nel girone a otto, dove si competeva per il titolo, anche Montecchia, Modena, Bogogno, Monticello e Marco Simone, nell’ordine dalla quarta all’ottava posizione.

Le compagini terminate dal nono al 16° posto, hanno disputato un turno di eliminazione con i seguenti risultati: Riviera Golf-Alpino 4-1; Parco di Roma-Tolcinasco 3,5-1,5; Bergamo L’Albenza-Milano 4-1; Croara-Firenze Ugolino 3-2. Le vincitrici nel prossimo anno disputeranno questo stesso torneo, mentre le perdenti sono retrocesse nel Torneo di Qualifica 2024 insieme a Varese e Matilde Golf che hanno occupato la 17ª e la 18ª piazza in qualifica.

Il torneo femminile - Al Golf Club Margara di Fubine (AL), l’Olgiata ha superato nettamente in finale Asolo per 4-1. Le romane sono andate in vantaggio per 2-0 nei doppi con Francesca Fiorellini/Maria Vittoria Corbi (5&4 su Matilde Partele/Natalia Aparicio) e con Giulia Foresta/Elena Verticchio (3&2 su Lisabel Raffa/Chiara Cornetti). Nel singolo il punto decisivo di Francesca Fiorellini (5&4 su Chiara Cornetti), poi la parità tra Elena Verticchio e Natalia Aparicio e tra Maria Vittoria Corbi e Matilde Partele.

L’Olgiata ha dominato sin dalla qualificazione medal dove ha occupato la prima posizione con 426 colpi davanti a Royal Park I Roveri (435) e ad Asolo (442). Nel primo girone anche Villa Condulmer, Padova, Verona, Varese e Torino, terminate nell’ordine. Poi, nei match play, le romane hanno messo fuori gioco nell’ordine e con lo stesso 4-1 Torino e Padova, che difendeva il titolo. Asolo è giunta in finale eliminando Verona (3,5-1,5) e Royal Park I Roveri (3-2).Tornando alla qualifica, le altre compagini escluse dalla corsa al titolo hanno preso parte al turno di eliminazione con i successi di Madonna di Campiglio (4-1 su Modena), Firenze Ugolino (4-1 su Montecchia) e di Molinetto (3-2 su Monticello). Marco Simone, nono classificato, ha passato il turno per mancanza di competitore, non avendo preso parte al torneo Des Iles Borromées, retrocesso nel Torneo di Qualifica 2024 insieme alle tre compagini perdenti.

Torneo di Qualifica maschile al Sicilia’s Picciolo - Il team del Sicilia’s Picciolo (Luca Civello, Federico Randazzo, Alessandro Merendino, Gabriele Salvatore Costanzo) ha vinto con 642 (223 209 210) colpi il Torneo Nazionale di Qualifica Maschile a Squadre, che si è svolto sul percorso del Golf Club Le Fonti a Castel San Pietro Terme (BO).

La compagine siciliana è risalita dal quinto posto e ha concluso con lo stesso score di Franciacorta, in vetta nei primi due round, ma ha avuto la meglio in base all’ordine crescente della somma dei migliori score di ogni giro (202 contro 203). Le due formazioni sono state promosse al Campionato Nazionale Assoluto 2024 insieme alle altre quattro che le hanno seguite in classifica: Villa Condulmer (645), Biella Le Betulle (645), Ducato La Rocca (654) e Carimate (654), anche in questo caso con ordine di graduatoria determinato, tra i pari merito, sempre dalla somma dei punteggi migliori.

Al torneo, che si è disputato sulla distanza di 54 buche, hanno preso parte 33 delle 36 squadre aventi diritto e per la graduatoria sono stati presi in considerazione i migliori tre risultati su quattro di ogni round. Le formazioni che si sono classificate dal settimo al 28° posto disputeranno nel prossimo anno lo stesso campionato, mentre sono state retrocesse nel Torneo di Selezione 2024 quelle terminate dal 29° in poi: Casalunga, Barlassina, Ca’ Amata, Bologna e Villa d’Este insieme a Castelgandolfo, Colli di Bergamo e Zoate, che hanno dato forfait.

Torneo Nazionale di Qualifica femminile a Squadre al CG Venezia - Il team del Circolo Golf Venezia (Lorenza Parini, Alessia Cristina Avanzo, Corinna Ponte) ha dominato nel Torneo Nazionale di Qualifica Femminile a Squadre. Sul percorso di casa la compagine lagunare ha concluso con 433 (141 148 144) precedendo di 14 colpi la formazione degli Archi di Claudio (447).

In terza posizione Bergamo L’Albenza con 448 e in quarta Valle d’Oro con 452. Alle spalle di questo quartetto che si è guadagnato la promozione nel Campionato Assoluto 2024, nell’ordine Villa d’Este (454), Castelconturbia e Franciacorta (457), Rapallo (466), Roma Acquasanta (472) e Castelfalfi (473). Il torneo, con squadre di tre giocatrici, si è svolto sulla distanza di 54 buche, con i due migliori score su tre giornalieri validi per la classifica.

Torneo di Selezione maschile al Golf Club Lecco - La compagine del Golf Club Lecco (Davide Bertini, Carlo Riva, Alessandro Gerosa) si è imposta con 295 (150 145) colpi nel Torneo di Selezione maschile a squadre. Sul percorso di casa, che ha ospitato l’evento, i vincitori hanno superato di un colpo il Golf Dei laghi (296) e di due Rapallo (297).

Nella gara, che si è disputata sulla distanza di 36 buche, con formazioni di tre giocatori e con due risultati su tre giornalieri validi per la classifica, le prime otto compagini in graduatoria hanno ottenuto la promozione al Torneo di Qualifica 2024. Hanno fatto compagnia al trio di testa nell’ordine: Argentario (300), Le Robinie (306), Argenta (308), Is Molas (310) e Folgaria (312).

 

LA VIGILIA - Campionato Nazionale maschile a squadre - Il team del Circolo Golf Torino difende il titolo, al Golf Club Monticello di Casina Rizzardi (CO), nel Campionato Nazionale maschile a squadre in un contesto che comprende altre 17 compagini composte di cinque giocatori: Royal Park I Roveri, secondo nella precedente edizione, Alpino, Matilde Golf, Parco di Roma, Bergamo L’Albenza, Milano, Riviera Golf, Bogogno, Modena, Croara, Montecchia, Tolcinasco, Firenze Ugolino, Monticello, Marco Simone, Olgiata e Varese. Nel field alcuni azzurri che hanno preso parte ai recenti Campionati Europei a Squadre quali Marco Florioli, Bruno Frontero, Luca Memeo, Biagio Andrea Gagliardi, Giovanni Daniele Binaghi, Michele Ferrero, Matteo Cristoni, Flavio Michetti e Julien Paltrinieri e altri concorrenti che hanno dato già prova delle loro qualità.

La gara si disputa in due fasi, con qualificazione su 36 buche medal (con quattro score su cinque giornalieri che fanno classifica) e con match play tra le prime otto squadre classificate, che si contenderanno il titolo. In ogni incontro si svolgeranno due foursome e cinque singoli.

Le compagini dal nono al 16° posto in graduatoria disputeranno un turno di eliminazione il 20 luglio, con le perdenti che retrocederanno nel Torneo di Qualifica 2024 insieme alle due che occuperanno la 17ª e la 18ª posizione.

Campionato Nazionale femminile a squadre - Saranno 15 i team in campo al Golf Club Margara di Fubine (AL), composti da quattro atlete, nel Campionato Nazionale femminile a squadre, dove la compagine del Golf Club Padova proverà a bissare il successo dello scorso anno. Avversarie le formazioni di Torino, runner up nel 2022, Asolo, Marco Simone, Monticello, Modena, Olgiata, Varese, Firenze Ugolino, Molinetto, Verona, Madonna di Campiglio, Montecchia, Royal Park I Roveri e Villa Condulmer.

Numerose le azzurre in campo tra le quali le sei che hanno conquistato l’argento agli Europei Girls: Francesca Fiorellini, Natalia Aparicio, Matilde Partele, Paris Appendino, Ginevra Coppa, e Francesca Pompa. Anche in questo caso qualificazione su 36 buche medal, ma con tre risultati giornalieri su quattro validi per la classifica, e match play tra le prime otto che competeranno per il tricolore. In ogni incontro avranno luogo due foursome e tre singoli. Le altre formazioni disputeranno il 20 luglio un turno di eliminazione e quelle sconfitte retrocederanno nel Torneo di Qualifica 2024 insieme a Des Iles Borromées, che ha dato forfait.

Torneo di Qualifica maschile - Al Golf Club Le Fonti è in programma dal 22 al 24 luglio il Torneo di Qualifica Maschile a Squadre con la partecipazione di 33 delle 36 compagini aventi diritto. Obiettivo il successo, naturalmente, ma anche terminare nelle prime sei posizioni che portano nella prossima stagione al Campionato Assoluto. Saranno sul tee di partenza le selezioni di Ambrosiano, Carimate, Des Iles Borromées, Padova, Archi di Claudio, Casalunga, Ducato - La Rocca, La Pinetina, Arzaga, Castelconturbia, Le Fonti, Roma Acquasanta, Asiago, Castelfalfi, Franciacorta, Sicilia’s Picciolo, Asolo, Gardagolf, Venezia, Barlassina, Cervia, Garlenda, Verona, Biella Le Betulle, Cherasco, Lanzo, Villa Condulmer, Bologna, Madonna di Campiglio, Villa d’Este, Ca’ Amata, Continental Verbania e Molinetto.

Le compagini di quattro giocatori si batteranno sulla distanza di 54 buche, 18 al giorno, e per la classifica saranno validi i migliori tre score su quattro in ciascuno giro. Promosse, come detto, le prime sei, stesso torneo l’anno prossimo per i team che finiranno tra il settimo e il 28° posto e retrocessione nel Torneo di Selezione 2024 per le altre, comprese le rappresentative di Castelgandolfo, Colli di Bergamo e Zoate, che non parteciperanno alla gara.

Torneo di Qualifica femminile - Saranno 15 le rappresentative di circolo, composte da tre giocatrici, che prenderanno parte al Torneo di Qualifica Femminile a squadre che avrà luogo dal 22 al 24 luglio sul percorso del Circolo Golf Venezia. Si compete per il titolo, ma anche per terminare tra le prime quattro posizioni della classifica che danno diritto a partecipare al Campionato Assoluto nel 2024.

Formula stroke play sulla distanza di 54 buche come per la qualifica maschile, ma per la classifica saranno validi due risultati su tre giornalieri.

Torneo di Selezione maschile - Al Golf Club Lecco, nei giorni 23 e 24 luglio, 17 formazioni di circolo, di tre elementi ciascuna, saranno in gara per il Torneo di Selezione maschile a squadre. Obiettivo prioritario e più difficile vincere la gara, più abbordabile, invece, quello di conquistate un posto nel prossimo Torneo di Qualifica 2024, perché otterranno la promozione le prime otto formazioni classificate. Si gioca sulla distanza di 36 buche e per la graduatoria saranno presi in considerazione due risultati su tre giornalieri di ciascun team.

 

Il Circolo Golf Torino ha vinto con 280 colpi (Anita Marrone 68 66, Mattia Rosso 71 75, Giovanni Bertero 71 75) il Campionato Nazionale Under 14 a squadre precedendo di 4 colpi il Golf della Montecchia (Emanuela Balbi Ferruzzi, Sebastiano Cristofori e Alberto Pittarello), secondo con 284. Con un colpo di ritardo al terzo posto il Franciacorta Golf Club (Mattia Frusca, Giorgia Scortichini ed Edoardo Ribola) con 285. Al quarto con 288 Bergamo Albenza, quindi con 290 Campodoglio e Parco di Roma.

Sul percorso del Golf Club Cervino (par 69), il più alto d’Italia e uno dei più alti in Europa, nel torneo intitolato a Giuseppe Sabini, per molti anni apprezzatissimo dirigente federale, subito dopo la disputa dei Tricolori Pulcini e Pulcine, tanti giovani golfisti si sono divertiti condividendo due giornate di passione e amore verso il golf, in un palcoscenico unico.

 

LA VIGILIA - Il Golf Club Cervino di Cervinia torna ad essere un importante palcoscenico per gli Under 14 in occasione del Campionato Nazionale a squadre (14-15 luglio), al quale prenderanno parte 30 formazioni di circolo, subito dopo aver ospitato i Tricolori Pulcini e Pulcine.

Il percorso più alto in Italia, e uno dei più alti in Europa (2.050 metri sul livello del mare) è pronto a fare da cornice al torneo intitolato a Giuseppe Sabini, per tanti anni apprezzato e stimato dirigente federale. La gara, che si svolgerà su 36 buche (18 al giorno), si giocherà con formula Stroke play medal scratch. Le squadre, nelle quali devono essere rappresentati entrambi i sessi, sono composte da 3 atleti  e per la classifica conteranno i migliori due score per giro di ogni team.

A difendere il titolo il club piemontese del Royal Park I Roveri, vincitore nelle precedenti edizioni del 2021 e 2022. Presente anche il circolo toscano Castelfalfi, terzo classificato nel 2022 mentre è assente l’Olgiata Golf Club, vice campione nella scorsa edizione.

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Alps: alle Canarie vince Rean Trinchero

Ancora azzurro sull’Alps Tour. Gianmaria Rean Trinchero ha vinto con 194 (69 63 62, -19) colpi il Fred Olsen Alps de La Gomera, quartultima tappa stagionale del circuito e ultima gara in programma delle cinque in Spagna. E’ il terzo successo stagionale degli italiani dopo quelli di Manfredi Manica nel precedente Aravell Golf Open, e di Luca Cianchetti nel Croara Alps Open.

Sul percorso del Tecina Golf (par 71) nell’isola di La Gomera, alle Canarie, il golfista italiano ha preceduto lo spagnolo Alvaro Hernandez Cabezuela, secondo con 198 (-15) e gli olandesi Davey Porsius e Bob Geurts, terzi con 200 (-10). Quinti con 201 (-12) l’altro iberico Quim Vidal, i francesi Franck Medale e Oihan Guillamoundeguy e l’irlandese Ronan Mullarney. Degli altri azzurri bene Davide Buchi, 11/o con 203 (-10) e Manfredi Manica e Andrea Romano, 14/i con 204 (-9). Al 17° posto Riccardo Bregoli con 205 (-8) che ha anticipato di un colpo l’altro azzurro, Ludovico Addabbo, 22/o con 206 (-7).

Rean Trinchero, che dopo la prima giornata si trovava al 31/o posto, con il 63 (-8) nel secondo round, e il 62 (-9) dell’ultimo (frutto di 8 birdie, 1 eagle e un solo bogey), ha cambiato decisamente passo rendendo impossibile il recupero agli avversari. In stagione è stato spesso protagonista come testimoniano il secondo posto al Gosser Open e il decimo al Tenerife Pro Golf Open. Per lui un assegno di 5.800 euro su un montepremi di 40.000.

 

LA VIGILIA - L’Alps Tour si sposta da Lleida alle Canarie per la quinta e ultima tappa stagionale in Spagna dove è in programma, dal 13 al 15 luglio, il Fred Olsen Alps de La Gomera sul percorso del Tecina Golf nell’isola di La Gomera. A quattro gare dal termine del circuito ognuna può essere fondamentale per guadagnare uno dei primi cinque posti nella money list che, a fine anno, conducono sul Challenge Tour 2024, e quindi non sorprende la presenza di 19 dei primi venti classificati nella money list, con assente giustificato dell’olandese Kiet Van der Weele, che avendo vinto tre tornei è già sul secondo tour continentale.

Tra i 19 vi sono sette italiani: Luca Cianchetti (n. 6), Andrea Romano (n. 10), Manfredi Manica (n. 11), che si è imposto nel precedente Aravell Golf Open, Enrico Di Nitto (n. 15), Gianmaria Rean Trinchero (n. 16), Cristiano Terragni (n. 17) ed Edoardo Raffaele Lipparelli (n. 19). Sono tutti in grado di imporsi come peraltro ha già fatto Luca Cianchetti, che ha firmato l’altra vittoria italiana in stagione (Croara Alps Open), ma la concorrenza sarà ampia e agguerrita soprattutto da parte dell’irlandese Ronan Mullarney (n. 2), dell’inglese Jack Floydd (n. 3), dell’olandese Lars Keunen (n. 4) e dello spagnolo Quim Vidal Mora (n. 5) anche loro a segno nell’anno.

Alla gara, che si disputa sulla distanza di 54 buche, prendono parte 99 concorrenti (dei quali 22 italiani) in rappresentanza di 16 nazioni. Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.

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LET: Nelly Korda domina nell'Aramco

La statunitense Nelly Korda (n. 2 del ranking mondiale) ha vinto con 208 (68 69 71, -11) colpi l’Aramco Team Series Presented By PIF – London, quarto dei sei eventi del Ladies European Tour targati Aramco che si disputano con classifica individuale e a squadre. Sul percorso del Centurion Club (par 73), a Saint Albans, in Inghilterra, dove Clara Manzalini si è classificata 47/a con 228 (+9), la vincitrice ha superato l’inglese Charley Hull, seconda con 212 (-7). Al terzo posto la sudafricana Nicole Garcia con 214 (-5) che ha preceduto l’irlandese Leona Maguire, quarta con 216 (-3) e l’inglese Georgia Hall, quinta con 217 (-2).

La Korda, 24enne di Bradenton (Florida), vincitrice della medaglia d’oro nel torneo individuale dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020, ha ipotecato il titolo dopo le prime 36 buche, quando aveva già 5 colpi di vantaggio sulla seconda. La proette statunitense ha festeggiato la terza vittoria sul LET per un palmares che comprende otto titoli sull’LPGA Tour (con un Major), suo circuito di competenza. Per il titolo ha ricevuto un assegno di 67.000 dollari su un montepremi di 500.000. Non hanno superato il taglio Alessandra Fanali e Virginia Elena Carta, 61/e con 154 (+8).

Nella competizione a squadre su 36 buche si è imposto con 268 (-24) colpi il team dell’inglese Georgia Hall, con la gallese Lea Anne Bramwell, la scozzese Kylie Henry e l’amateur inglese Michael Austick. La compagine dell’azzurra Virginia Elena Carta, con la svedese Camilla Lennarth, la francese Emma Grechi e l’amateur inglese Andrew Hibbert, ha concluso al quarto posto con 272 (-20) preceduta dalla formazione dell’inglese Charley Hull, seconda con 269 (-23) e dal team della sudafricana Nicole Garcia, terza con 271 (-21). Alessandra Fanali e Clara Manzalini, entrambe nella squadra dell’austriaca Christine Wolf, si sono classificate al 23/o posto con 281 (-11). Le tre proette vincitrici hanno ricevuto 31.290 dollari ciascuna su un montepremi di 500.000 dollari.

 

LA VIGILIA - Virginia Elena Carta, Alessandra Fanali e Clara Manzalini saranno in campo nell’Aramco Team Series Presented By PIF – London (14-16 luglio), quarto dei sei eventi del 2023 targati Aramco che si disputano con classifica individuale e a squadre. Sul percorso del Centurion Club, a Saint Albans, in Inghilterra, in gara sette delle migliori dieci della Race To Costa del Sol (ordine di merito) tra cui la n. 1, la spagnola Ana Pelaez Trivino e la n. 3, la ceca Klara Davidson Spilkova.

Favorite anche l’indiana Diksha Dagar (n. 5), già vittoriosa quest’anno al Tipsport Czech Ladies Open, la svedese Johanna Gustavsson (n. 6), runner up al Ladies Open By Pickala, ultima gara del circuito, l’inglese Lily May Humphreys (n. 7), la tedesca Chiara Noja (n. 8) e la spagnola Carmen Alonso (n. 9), reduce dalla vittoria in Finlandia.

L’azzurra Virginia Elena Carta appare in crescita e negli ultimi tre tornei disputati sul LET non è scesa oltre il 22esimo posto. Tornano in campo anche Alessandra Fanali e Clara Manzalini, entrambe assenti in Finlandia. Il montepremi è di 1.000.000 dollari.

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Epson: Jenny Bae al playoff, 39ª Liti

Jenny Bae ha vinto con 205 (69 66 70, -11) colpi l’Hartford HealthCare Women’s Championship, dopo uno spareggio a tre con la taiwanese Ssu-Chia Cheng (67 69 69) e con la coreana Minji Kang (69 66 70). Il torneo dell’Epson Tour si è svolto sul tracciato del Great River Golf Club (par 72), a Milford nel Connecticut, dove Roberta Liti si è classificata 39ª con 219 (73 69 77, +3), e Angelica Moresco 53ª con 222 (76 71 75, +6).

Nell’evento terminato di lunedì a causa delle sospensioni dovute al maltempo, la vincitrice, 21enne statunitense, neo pro e alla seconda gara sul circuito, ha battuto con un birdie dopo sette buche di playoff Minji Kang, anche lei al primo anno di tour, mentre Ssu-Chia Cheng, che aveva agganciato le due rivali, in vetta dopo due turni, nel corso del terzo giro è uscita con un bogey alla prima buca.

Al quarto posto con 207 (-9) Auston Kim, al quinto con 208 (-8) Jiwon Jeon e al sesto con 210 (-6) Amy Lee, la svedese Beatrice Wallin e la malese Alyaa Abdulghany.

Le due azzurre hanno disputato 15 buche nella giornata finale, dopo le tre iniziali di domenica prima della sospensione. Alla vincitrice è andato un assegno di 30.000 dollari su un montepremi di 200.000 dollari.

 

LA VIGILIA - L’Epson Tour torna nel Connecticut per l’Hartford HealthCare Women’s Championship (14-16 luglio), torneo del circuito al quale prendono parte Roberta Liti e Angelica Moresco. Sul percorso del Great River Golf Club, a Milford, 144 giocatrici scenderanno in campo nella gara per la prima volta in calendario sul circuito. Sul tee di partenza nove delle attuali migliori dieci della Race For The Card (ordine di merito) con la sola assenza della numero 1, l’australiana Gabriela Ruffels.

Tra tutte i favori del pronostico vanno alla malesiana Natasha Andrea Oon (n. 2), runner up all’Island Resort Championship, l’americana Gigi Stoll (n. 3), vincitrice quest’anno del Casino Del Sol Golf Classic e l’altra americana Jenny Coleman (n. 4), che ha trionfato in questa stagione all’IOA Golf Classic presented by LPT Realty. Possibili protagoniste – tra le altre -, la francese Agathe Laisne (n. 6), la canadese Alena Sharp (n. 8) e Roberta Liti, attualmente settima nell’ordine di merito, che cercherà di ottenere ulteriori punti per la classifica e dare seguito a un rendimento stagionale finora più che positivo.

Nono appuntamento stagionale invece per Angelica Moresco, che ha dimostrato di essere matura per il circuito. Dopo 36 buche il taglio promuoverà le migliori 60 classificate e le parimerito alla giornata finale. Su un montepremi di 200.000 dollari, 30.000 andranno alla vincitrice.

Primo successo sul Challenge Tour per il sudafricano Casey Jarvis, che ha vinto l’Euram Bank Open con 262 (65 63 65 69, -18) colpi, torneo in cui Filippo Celli e Matteo Manassero hanno offerto una buona prova concludendo 13/i con 272 (-8). Sul percorso del Golf Club di Adamstal (par 70), a Ramsau in Austria, il 19enne Jarvis ha superato di un colpo lo scozzese Euan Walker, secondo con 263 (-17), e di cinque l’americano Julian Suri, terzo con 267 (-13). Quarto con 268 (-12) il francese Robin Roussel e quinti con 269 (-11) l'altro transalpino Romain Wattel, il portoghese Tomas Gouveia e l’inglese Sam Hutsby. 

Bel testa a testa nella giornata finale tra il sudafricano e lo scozzese, che al giro di boa delle prime 9 buche condividevano la vetta, prima che Jarvis, già diverse volte protagonista in questa stagione sul Challenge Tour con cinque top ten (di cui tre secondi posti) firmasse il birdie decisivo alla buca 15.

Ha confermato l’ottimo stato di forma Matteo Manassero, che con un ultimo giro in 67 (-3), frutto di cinque birdie e due bogey, ha recuperato sette posizioni. Bene anche l’altro azzurro, Filippo Celli, autore di una rimonta di 19 posizioni grazie al 66 (-4) dell’ultimo round (un eagle, cinque birdie e tre bogey). Degli altri italiani nota di merito anche per Stefano Mazzoli, 25/o con 274 (-6). Seguono Aron Zemmer 62/o con 282 (+2) e Francesco Laporta 69/o con 285 (+5). Gregorio De Leo, 74/o con 140 e Jacopo Vecchi Fossa, 118/o con 145 (+5) non hanno superato il taglio. Al vincitore un assegno di 40.000 euro su un montepremi di 250.000.

 

LA VIGILIA - Matteo Manassero torna subito in campo dopo la splendida vittoria nell’Italian Challenge Open, la sua seconda stagionale, nell’Euram Bank Open, evento del Challenge Tour in programma dal 13 al 16 luglio al GC Adamstal di Ramsau in Austria. L’obiettivo dell’azzurro, secondo nella Road to Mallorca (ordine di merito) e praticamente già sul DP World Tour 2024, è quello di accelerare i tempi del ritorno sul circuito maggiore, cosa che avverrebbe immediatamente con un terzo successo nell’anno. E quindi spera di sfruttare al meglio il suo momento di ottima forma. Con Manassero saranno al via in Austria anche Francesco Laporta, Gregorio De Leo, Filippo Celli, Stefano Mazzoli, Jacopo Vecchi Fossa e Aron Zemmer.

Si sono concessi un turno di riposo Lorenzo Scalise, numero 4 della money list, e Andrea Pavan, numero 9, così come altri tra i primi 20, compreso il francese Ugo Coussaud (n. 1), in un contesto in cui vi saranno solo quattro dei giocatori in top ten e complessivamente dieci nei venti. Manassero ha pertanto l’opportunità di consolidare la sua posizione e di poter fare anche di meglio.

Nella sesta edizione del torneo, nato nel 2018, oltre al veneto, saranno tra i favoriti  il tedesco Marc Hammer, campione in carica e terzo la scorsa settimana in Italia, l’altro past winner in campo, il gallese Stuart Manley (2021), recentemente a segno nel Blot Open de Bretagne, lo spagnolo Manuel Elvira e il danese Nicolai Kristensen insieme ai cinque sudafricani che sono tra i primi venti della money list, i quali non nascondono il loro obiettivo di rimanervi, perché in tal caso riceverebbero a fine 2023 la ‘carta’ per il DP World Tour: Casey Jarvis, Brandon Stone, JJ Senekal, Jaco Pinsloo e Dylan Mostert. Quest’ultimo, però, appare in un momento difficile, poiché in poche settimane dalle prime posizioni è sceso fino alla 19ª.

Tra gli azzurri torna Laporta, che sta facendo una stagione su due fronti, alternandosi sul tour maggiore. Il pugliese ha partecipato complessivamente a 16 eventi con un nono posto nell’Andalucia Challenge de Cádiz (Challenge Tour), un 13° nel Joburg Open (DP World Tour) e qualche passaggio a vuoto. Cercano continuità di rendimento Jacopo Vecchi Fossa, il migliore al Golf Nazionale (18°) dopo Manassero, e tutti gli altri, mentre Celli spera di ripetere l’ottima prestazione in Andalucia, dove fu secondo dopo playoff, superato dall’inglese Sam Hutsby, che sarà in gara anche lui. Il montepremi è di 250.000 euro con prima moneta di 40.000 euro.

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Primo piano

  • Il ritorno al successo
    di Paratore: “Bisogna
    crederci, sempre”
    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

    Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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