Successo azzurro in Spagna nell’Aravell Golf Open by Creand dove Manfredi Manica, grazie ad una grande rimonta finale, ha conquistato con 198 (63 69 66, -15) colpi il suo primo titolo sull’Alps Tour.
Sul percorso dell’Aravell Golf & Country Club (par 71) a Lleida, il 27enne novarese, secondo nei primi due round, nel terzo, grazie a uno score bogey free in 66 (-5), frutto di cinque birdie (quattro dei quali sulle ultime sei buche), ha sorpassato l’irlandese Paul McBride, leader dopo due giri, che ha pagato cari il doppio bogey alla buca 15 e il bogey alla 17 (69, -2, sei birdie, due bogey, un doppio bogey).
Hanno completato il trionfo azzurro altri tre italiani tra i top ten: Edoardo Raffaele Lipparelli, quarto con 204 (-9), Luca Cianchetti, settimo con 206 (-7), e Jacopo Albertoni, nono con 207 (-6).
Manica gioca sull’Alps Tour dal 2021, dopo aver preso la ‘carta’ nella Qualifying School del 2020. Prima di questo successo aveva al suo attivo quali migliori risultati un secondo posto nell’Open de la Mirabelle d’Oro, un terzo nel HDF-PDC e un nono nel Gosser Open nel 2022.
Con la sua prestazione ha confermato il buon momento del golf italiano. Infatti in poco più di un mese, come detto, i pro hanno ottenuto cinque successi sui circuiti internazionali, tre sul Challenge Tour con Matteo Manassero (Copenhagen Challenge), Andrea Pavan (D+D Real Czech Challenge) e con Lorenzo Scalise (Kaskáda Golf Challenge), circuito dove non era mai accaduto che si imponessero tre azzurri diversi nella stessa stagione, e due sull’Alps Tour, il primo firmato da Luca Cianchetti (Croara Alps Open).
Lipparelli è stato affiancato dall’amateur spagnolo Joseba Torres e dal francese Oihan Guillamoundeguy, tutti preceduti dall’iberico Asier Aguirre Izcue, terzo con 201 (-12), mentre Cianchetti ha avuto la compagnia dell’inglese Jack Floydd.
Tra gli altri italiani nota di merito per il dilettante Elia Dallanegra, 13° con 208 (-5), e a metà classifica Agustin Bardas, 22° con 209 (-4), Niccolò Agugiaro e Andrea Saracino, 26.i con 210 (-3). Al vincitore è andato un assegno di 5.800 euro su un montepremi di 40.000 euro.
LA VIGILIA - Quarto dei cinque appuntamenti stagionali iberici dell’Alps Tour che approda all’Aravell Golf & Country Club (percorso progettato da José María Olazábal, vincitore del The Masters nel 1994 e nel 1999) a Lleida, nel nord-orientale della Spagna, per l’Aravell Golf Open by Creand (29 giugno – 1 luglio). In gara ci saranno 23 italiani, tra cui sei dei primi venti dell’ordine di merito del circuito: Luca Cianchetti (n. 6), vincitore del Croara Golf Open, Andrea Romano (n. 9), Enrico Di Nitto (n. 11), Cristiano Terragni (n. 14), Gianmaria Rean Trinchero (n. 15), decimo nella precedente tappa del Tenerife Pro Golf Open, e Ludovico Addabbo (n. 17).
Field di qualità con la presenza di nove dei dieci migliori dell’ordine di merito, tra cui il vincitore del Tenerife Open, l’olandese Lars Keunen, uno dei più in forma del momento. Favoriti anche l’irlandese Ronan Mullarney (n. 2), l’inglese Jack Floydd (n. 4) e lo spagnolo Quim Vidal Mora (n. 5). C’è attesa pure per i due italiani in top ten, Luca Cianchetti e Andrea Romano, in buona condizione.
Non sarà presente il leader, l’olandese Kiet Van der Weele che, avendo già vinto tre tornei sul circuito quest’anno ha avuto accesso diretto al Challenge Tour per una norma in vigore dal 2017. Alla gara prenderanno parte 144 atleti in rappresentanza di 20 paesi. Il montepremi del torneo è di 40.000 euro, dei quali 5.800 andranno al primo classificato.
Carmen Alonso, 38enne di Valladolid, al suo secondo titolo da professionista (il primo era arrivato nel LETAS all’AXA Czech Ladies Challenge del 2018) è passata di categoria alla fine del 2004, dopo aver ottenuto la carta alla Qualifying School. Due anni più tardi, nel 2006, ha iniziato ad ottenere i suoi primi piazzamenti nella top ten, con un settimo posto all’Open de España e al Ladies English Open. Nel 2008 è stata invece runner up al Ladies Italian Open. La Alonso è nota nel circuito per il suo driver. Nel 2010, infatti, ha guidato le statistiche del LET della distanza con un drive medio di 287,85 yard. Per la vittoria, la spagnola è stata gratificata da un assegno di 45.000 euro su un montepremi di 300.000.
LA VIGILIA - Il LET fa tappa in Finlandia per il Ladies Open By Pickala Rock Resort (29 giugno – 1 luglio) che si disputa sul percorso del Pickala Golf Club a Siunto dove sarà presente Virginia Elena Carta.
Nel field, composto da 126 atlete, ci saranno 7 delle migliori 15 della Race To Costa Del Sol (ordine di merito) e fra tutte i favori del pronostico vanno all’indiana Diksha Dakar (n. 5) che proverà a bissare la vittoria della scorsa settimana al Tipsport Czech Ladies Open. Occasione anche per la tedesca Chiara Noja (n. 7) che, vista l’assenza delle prime quattro dell’ordine di merito, con una buona prestazione potrebbe guadagnare posizioni in classifica e per la francese Celine Herbin (n. 10) terza classificata in Repubblica Ceca e quattro volte tra le top ten quest’anno.
Virginia Elena Carta ha confermato il buon momento come testimonia l’11° posto in Repubblica Ceca e proverà in Finlandia a fare ulteriori passi avanti nella condizione. Il torneo si svolge su 54 buche con taglio dopo 36 che promuoverà alla giornata finale le migliori 60 classificate e le pari merito. Su un montepremi di 300.000 euro, 45.000 andranno alla vincitrice.
Lorenzo Scalise è salito dall’11° all’ottavo posto con 210 (68 70 72, -6) e Gregorio De Leo è sceso dal quinto al 12° con 211 (68 69 74, -5) nel “moving day” del Le Vaudreuil Golf Challenge, torneo del Challenge Tour che si conclude sul percorso del Golf PGA France du Vaudreuil (par 72), in Francia.
Si è portato al vertice con 206 (-10) un terzetto composto dal sudafricano Darren Fichardt (68 68 70), dal gallese Oliver Farr (67 69 70) e dal nordirlandese Jonathan Caldwell (72 67 67), che precedono di misura l’inglese Richard McEvoy (207, -9). In quinta posizione con 208 (-8) lo svedese Christopher Feldborg, il sudafricano Yurav Premlall e il portoghese Thomas Gouveia. In bassa classifica Lorenzo Gagli e Giovanni Manzoni, 43.i con 216 (par), Francesco Laporta, 55° con 218 (+2), e Stefano Mazzoli, 64° con 221 (+5). Sono usciti al taglio Matteo Manassero, 71° con 144 (72 72, par), out per un colpo, e Andrea Pavan, 109° con 147 (73 74, +3). Il montepremi è di 260.000 euro.
SECONDO GIRO - Gregorio De Leo è salito dal nono al quinto posto con 137 (68 69, -7) colpi dopo il secondo giro del Le Vaudreuil Golf Challenge, torneo del Challenge Tour che si sta svolgendo sul percorso del Golf PGA France du Vaudreuil (par 72), in Francia, dove il nuovo leader è lo svedese Hugo Townsend con 135 (71 64, -9).
Sono in buona posizione anche Lorenzo Scalise, 11° con 138 (68 70, -6), e Stefano Mazzoli, 16° con 139 (69 72, -5), mentre sono a metà classifica con 141 (-3) Giovanni Manzoni (72 69), Lorenzo Gagli (72 69) e Francesco Laporta (75 66). Sono usciti al taglio Matteo Manassero, 71° con 144 (72 72, par), out per un colpo, e Andrea Pavan, 109° con 147 (73 74, +3).
Il leader è seguito a un colpo dall’inglese Alex Fitzpatrick, fratello di Matt, dal gallese Oliver Farr e dal sudafricano Darren Fichardt, secondi con 136 (-8). Insieme a De Leo vi sono il francese Gregory Bourdy, il finlandese Oliver Lindell, lo svedese Christopher Feldborg, l’inglese Ashley Chesters e lo scozzese David Drysdale. Il montepremi è di 260.000 euro.
PRIMO GIRO - Tre azzurri tra i top ten e gli altri cinque in gara a rischiare il taglio dopo il primo giro del Le Vaudreuil Golf Challenge che si sta svolgendo sul percorso del Golf PGA France du Vaudreuil (par 72), in Francia, dove è al vertice con 65 (-7) lo svedese Christopher Feldborg, seguito con 66 (-6) dal francese Gregory Bourdy e dall’inglese James Rutheford.
E’ al quarto posto con 67 (-5, sette birdie, due bogey) Stefano Mazzoli e si trovano al nono con 68 (-4) Gregorio De Leo (sette birdie, un bogey, un doppio bogey) e Lorenzo Scalise (cinque birdie, un bogey). Mazzoli ha la compagnia dello spagnolo David Borda, dei gallesi Oliver Farr e Jack Davidson e dell’inglese Matt Ford.
Sono oltre la linea del taglio: Giovanni Manzoni, Matteo Manassero e Lorenzo Gagli, 72.i con 72 (par), Andrea Pavan, 92° con 73 (+1), e Francesco Laporta, 118° con 75 (+3). Il montepremi è di 260.000 euro.
LA VIGILIA - Il Challenge Tour rimane in Francia per la seconda settimana consecutiva in occasione del Le Vaudreuil Golf Challenge che si disputerà dal 29 giugno al 2 luglio sul percorso del Golf PGA France du Vaudreuil, nella regione della Normandia. Otto gli azzurri in campo: Lorenzo Scalise, Andrea Pavan, Matteo Manassero, Giovanni Manzoni, Francesco Laporta, Lorenzo Gagli, Gregorio De Leo e Stefano Mazzoli.
L’evento, nato nel 2013 e giunto alla decima edizione, ha visto nel corso degli anni trionfare giocatori come Ryan Fox\, Alexander Bjork, Aaron Rai e Marcel Siem, tutti promossi poi sul circuito maggiore. Al via 156 atleti tra cui otto dei migliori dieci della Race To Mallorca (ordine di merito) compreso il leader francese, Ugo Coussaud che proverà a consolidare la leadership e possibilmente a conseguire il suo secondo titolo sul circuito. In cerca della sua prima vittoria stagionale il sudafricano Jarvis Casey (n. 3), già tre volte runner up quest’anno. Buone possibilità anche per i due svedesi Adam Blomme (n. 5) e Jesper Svensson (n. 6).
Tra i favoriti i tre azzurri che quest’anno hanno trionfato sul Challenge Tour. Lorenzo Scalise (n. 4), a segno nel Kaskada Golf Challenge, è stato il terzo vincitore italiano sul circuito nel giro di quattro settimane, unendosi a Matteo Manassero e ad Andrea Pavan, che lo hanno preceduto. Scalise ha giocato sul percorso della Normandia in tre occasioni, con il suo miglior piazzamento nel 2021 quando si è classificato al nono posto. Andrea Pavan (n. 7) e Matteo Manassero (n. 12) hanno l’obiettivo di consolidare la loro posizione nell’ordine di merito. Il montepremi del torneo è di 260.000 euro.
Il neozelandese Daniel Hillier ha ottenuto il primo titolo sul DP World Tour vincendo con 278 (72 71 69 66, -10) colpi la 71ª edizione del Betfred British Masters hosted by Sir Nick Faldo, grazie a un gran finale in 66 (-6) che gli ha permesso di rimontare dall’11° posto e anche di tenere a distanza di due colpi l’inglese Oliver Wilson e lo statunitense Gunner Wiebe, secondi con 280 (-8), con quest’ultimo risalito dalla 31ª piazza, anche lui con un 66 (-6). Sul percorso di The Belfry, che ha ospitato per quattro volte la Ryder Cup, a Sutton Coldfield in Inghilterra, ha ceduto Guido Migliozzi, leader dopo tre turni insieme ad altri cinque concorrenti e finito al 28° posto con 286 (71 70 68 77, -2). Poco dietro Renato Paratore, 39° con 288 (72 73 68 75, par), ed Edoardo Molinari, 49° con 289 (69 75 73 72, +1).
Hillier, 24enne di Porirua, in precedenza a segno due volte sul Challenge Tour e tre nel Charles Tour, il circuito di casa, ha costruito il successo sulle ultime quattro buche in cui ha segnato due eagle e un birdie, dopo due birdie e un bogey in precedenza, realizzando il miglior score parziale di giornata imitato da Wiebe con un eagle, sette birdie e un triplo bogey. Wilson, che era uno dei sei in vetta all’inizio del quarto round, ha concluso con un 71 (-1, cinque birdie, quattro bogey).
Il favorito alla vigilia era il campione inglese Justin Rose, quarto con 281 (-7). Al comando per 36 buche, ha compromesso la sua gara nel terzo giro in cui è sceso all’11° posto e non è bastato l’orgoglio, insieme a un parziale di 69 (-3), per arrivare al titolo. Stesso score per gli scozzesi Ewen Ferguson e Calum Hill, settima piazza con 282 (-6) per il danese Niklas Norgaard e 15ª con 284 (-4) per il suo connazionale Thorbjorn Olesen che difendeva il titolo.
Migliozzi, secondo classificato in questo evento nel 2021, ha vanificato la sua prestazione bella per tre turni perdendo sette colpi sulle prime nove buche e chiudendo poi con un 77 (+5).
Paratore, che lo ha vinto il British Masters nel 2020 emulando l’impresa compiuta 44 anni prima da Baldovino Bassù (1976), ha perso terreno nel finale con un 75 (+3) e Molinari è salito di otto posizioni con il 72 del par. Al vincitore è andato un assegno di 547.411 euro su un montepremi di circa 3.210.000 euro (3.500.000 dollari la cifra ufficiale).
TERZO GIRO - Guido Migliozzi è salito dal 13° al primo posto con 209 (71 70 68, -7) e sarà in corsa per il titolo nel giro finale del 71° Betfred British Masters hosted by Sir Nick Faldo che si conclude sul percorso di The Belfry (par 72), che ha ospitato per quattro volte la Ryder Cup, a Sutton Coldfield in Inghilterra.
L’azzurro condivide la posizione con altri cinque concorrenti, tutti a 209 (-7): gli inglesi Oliver Wilson, Andy Sullivan e James Morrison, il danese Niklas Norgaard e l’olandese Joost Luiten. Sarà un finale comunque difficile per tutti con almeno 22 concorrenti, racchiusi nell’arco di tre colpi, tutti in grado di imporsi. Hanno maggiori chance, oltre ai leader, il tedesco Maximilian Kieffer, settimo con 210 (-6), il francese Romain Langasque e i sudafricani Justin Walters e Bryce Easton, ottavi con 211 (-5). Un po’ meno possibilità per i 12 concorrenti all’11° posto con 212 (-4) tra i quali l’inglese Justin Rose, ch dopo due giri in vetta ha ceduto con un 74 (+2).
Ha guadagnato 40 posizioni Renato Paratore, 23° con 213 (72 73 68, -3) ed è rimasto nelle retrovie Edoardo Molinari, 57° con 217 (69 75 73). Migliozzi e Paratore hanno realizzato un 68 (-4) entrambi con un eagle, tre birdie e un bogey. Il montepremi è di 3.500.000 dollari (circa 3.210.000 euro).
SECONDO GIRO - Il francese Antoine Rozner (138 - 70 68, -6) ha raggiunto l’inglese Justin Rose (138 - 65 73) in vetta alla classifica del Betfred British Masters hosted by Sir Nick Faldo, giunto alla 71ª edizione, che si sta svolgendo sul percorso di The Belfry (par 72), che ha ospitato per quattro volte la Ryder Cup, a Sutton Coldfield in Inghilterra. Tre gli azzurri in campo dei quali Guido Migliozzi è 13° con 141 (71 70, -3), dopo esser risalito di 20 posizioni, mentre sono nelle retrovie Edoardo Molinari, 50° con 144 (69 75, par), e Renato Paratore, 63° con 145 (72 73, +1), rimasto in gara con l’ultimo punteggio utile.
Terzo posto affollato con sette concorrenti a un colpo dai due leader: sono gli inglesi James Morrison, Andy Sullivan, Oliver Wilson e il dilettante John Gough, i danesi Niklas Norgaard e Thorbjorn Olesen, che difende il titolo, e il tedesco Yannik Paul (139, -5).
Rose ha girato in 73 (+1) colpi con quattro birdie e cinque bogey, Rozner lo ha raggiunto con un 68 (-4) dovuto a sei birdie e a due bogery e Migliozzi ha realizzato un 70 (2) con quattro birdie e due bogey. Il montepremi è di 3.500.000 dollari (circa 3.210.000 euro).
PRIMO GIRO - Grande favorito alla vigilia, l’inglese Justin Rose non si è smentito e ha preso subito il comando con 65 (-7, otto birdie, un bogey) colpi nella 71ª edizione del Betfred British Masters hosted by Sir Nick Faldo sul percorso di The Belfry (par 72), che ha ospitato per quattro volte la Ryder Cup, a Sutton Coldfield in Inghilterra. Bella partenza di Edoardo Molinari, il migliore dei tre azzurri in gara, ottavo con 69 (-3, quattro birdie, un bogey), quindi media classifica per Guido Migliozzi, 33° con 71 (-1, quattro birdie, tre bogey), e per Renato Paratore, 54° con 72 (par, tre birdie, tre bogey).
Rose ha un colpo di vantaggio sul gallese Jamie Donaldson (66, -6) e tre su cinque concorrenti al terzo posto con 68 (-4): il tedesco Yannik Paul, gli inglesi James Morrison e John Gough (am), lo spagnolo Sebastian Garcia e il francese Adrien Saddier. Al 19° con 70 (-2) il danese Thorbjorn Olesen, che difende il titolo. Il montepremi è di 3.500.000 dollari (circa 3.210.000 euro).
LA VIGILIA - Un titolo di prestigio in palio, la presenza di un campione come Justin Rose e la corsa per trovare posto nel Team Europe di Ryder Cup nella 71ª edizione del Betfred British Masters hosted by Sir Nick Faldo in programma dal 29 giugno al 2 luglio sul percorso di The Belfry, che ha ospitato per quattro volte la Ryder Cup, a Sutton Coldfield in Inghilterra. Per due volte negli ultimi tre anni il torneo del DP World Tour ha avuto due azzurri protagonisti, i quali saranno nuovamente in gara: Renato Paratore, che lo ha vinto nel 2020 emulando l’impresa compiuta 44 anni prima da Baldovino Bassù (1976), e Guido Migliozzi, secondo nel 2021. Con loro ci sarà anche Edoardo Molinari, vice capitano del Team Europe alla Ryder Cup di Roma, interessato sia alla gara che ai candidati alle wild card, così come l’altro vice capitano, il belga Nicolas Colsaerts.
Non solo wild card, ma anche le due graduatorie, la European Points e la World Points, che assegnano di diritto sei posti in squadra, tre per ciascuna. Della prima saranno in campo quattro dei primi dieci classificati, il tedesco Yannik Paul (n. 3), il polacco Adrian Meronk (n. 4), il francese Victor Perez (n. 5) e lo spagnolo Jorge Campillo (n. 9). Migliozzi, il migliore tra gli italiani nel ranking nell’European Points, ha dato segni di crescita la settimana passata con il decimo posto in Germania. La rincorsa non è impossibile, ma per rientrare in partita, al momento, servirebbe un piazzamento tra il primo e il quinto posto, naturalmente dando poi continuità al rendimento.
Difende il titolo il danese Thorbjorn Olesen, 33enne di Furesø, 283 gare sul tour e sette vittorie di cui una nell’Open d’Italia (2018) e una nel Sicilian Open (2012), in un contesto di ottimi giocatori che comprende, tra gli altri oltre ai citati, i sudafricani Thriston Lawrence, che ha firmato il quarto titolo sul circuito domenica scorsa nel BMW International Open, e Ockie Strydom, due successi in stagione. E ancora gli inglesi Daniel Gavins e Dale Whitnell, il tedesco Marcel Siem, lo svedese Simon Forsstrom, il nordirlandese Tom McKibbin e il francese Antoine Rozner, anche loro sul gradino più alto del podio.
Presenza di prestigio quella del campione inglese Justin Rose, che sarà il più seguito dagli spettatori di casa, nel cui palmarès figurano un major, due WGC e, al netto di questi, sette vittorie sul PGA Tour e otto sul DP World Tour, di cui una proprio nel British Masters (2002). Con lui, Olesen e Paratore vi saranno altri tre past winner: lo svedese Marcus Kinhult (2019), l’inglese Eddie Pepperell (2018) e lo spagnolo Gonzalo Fernandez Castaño (2008).
Il torneo, nato nel 1946 e che quando fu vinto da Dassù si chiamava Dunlop Masters, è iniziato in modo insolito perché il titolo fu assegnato ex aequo al sudafricano Bobby Locke e allo scozzese Jimmy Adams. L’albo d’oro comprende tanti nomi di campioni tra i quali ricordiamo lo spagnolo Severiano Ballesteros, l’inglese Tony Jacklin, il gallese Ian Woosnam, gli australiani Greg Norman e Peter Thomson, oltre a Locke, tutti tra i tredici autori di una doppietta (unica consecutiva di Norman), che è anche record di vittorie nell’evento. Il montepremi è di 3.500.000 dollari (circa 3.210.000 euro).
Il torneo su Sky e in streaming su NOW - Il Betfred British Masters sarà trasmesso in diretta su Sky (canale Sky Sport Golf) e in streaming su NOW con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 29 giugno e venerdì 30, dalle ore 14,30 alle ore 19,30; sabato 1 luglio e domenica 2, dalle ore 13,30 alle ore 18,30. Commento di Silvio Grappasonni, Roberto Zappa, Marco Cogliati e di Claudio Viganò.
Il trofeo della Ryder Cup fa rotta su Genova dove, sabato 1 e domenica 2 luglio, sarà ospite del “Grand Finale” di The Ocean Race, la festa che il capoluogo ligure e l’Italia hanno riservato al traguardo del giro del mondo in equipaggio a tappe che proprio quest’anno celebra i suoi 50 anni. Dalla vela al golf, nell’Ocean Live Park allestito sul nuovo Waterfront di Levante si parlerà di grandi eventi, volano per il turismo, tra divertimento, business e organizzazione, all’insegna dello sport, comparto industriale fondamentale e dal grande spessore valoriale.
Il trofeo della Ryder Cup arriva a Genova a -90 giorni dal via della sfida tra il Team Europe e il Team Usa - Con il vento in poppa, a -90 giorni dal via della storica Ryder Cup che, per la prima volta nella sua storia quasi centenaria si giocherà in Italia, a Roma e sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club (dal 29 settembre al 1° ottobre 2023), l’iconico trofeo della sfida tra il Team Europe e il Team Usa arriverà a Genova. Un’occasione ‘Superba’, proprio come Francesco Petrarca nel 1358 ribattezzò Genova, la “Signora del mare”.
Ocean Race “Grand Finale”, sul palco del nuovo Waterfront si parlerà anche di golf con ospiti d’eccezione - E nella “ondata” di eventi organizzati sul palco centrale allestito sul Waterfront, donato alla città dall’architetto Renzo Piano, ci sarà un momento tutto dedicato alla Ryder Cup. Tra i protagonisti annunciati, sabato 1° luglio alle ore 16:30, ecco: il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi; il Sindaco di Genova, Marco Bucci; il Capo del Dipartimento per lo Sport, Flavio Siniscalchi; il Direttore Generale del Progetto Ryder Cup 2023, Gian Paolo Montali.
Prove gratuite per tutti e l’abbraccio simbolico tra i due trofei – Entrambi grandi eventi, The Ocean Race e Ryder Cup sono due eccellenze sportive. E se la gara di vela intorno al mondo si tiene ogni tre anni, la Ryder Cup è invece una competizione biennale. E a Genova tutti potranno scoprire da vicino la storia e l’importanza di questi appuntamenti. Nello spazio dedicato al golf ci si potrà cimentare attraverso un “putting green” e un gonfiabile, tra gioco corto e lungo, per scoprire da vicino la magia di uno sport inclusivo e sempre più accessibile. La tappa di Genova per il trofeo della Ryder Cup rappresenta dunque un giro di boa fondamentale verso la prima, storica sfida in Italia tra il Team Europe e il Team Usa.
Nessuno come Bernhard Langer sul PGA Tour Champions. Con il successo arrivato allo US Senior Open Championship, il tedesco si è distinto come il golfista che più ha vinto sul circuito riservato agli "over 50". Sono adesso 46 le vittorie di Langer sul PGA Tour Champions, di cui 12 arrivate in Major di categoria, cifra record che gli ha permesso di staccare Hale Irwin, fermo a 45.
Al SentryWorld Golf Club di Stevens Point, in Wisconsin, il 65enne teutonico si è imposto con un totale di 277 (71 68 68 70, -7) colpi, superando Steve Stricker, 2/o con 279 (-5) davanti a Jerry Kelly, 3/o con 280 (-4). Mentre è uscito al taglio l'azzurro Emanuele Canonica (154, +12).
Meglio anche di Gary Player e Jack Nicklaus, che di Major su questo circuito ne hanno vinti rispettivamente nove e otto.
Vincitore in carriera di due The Masters (nel 1985 e nel 1993), secondo al The Open nel 1981, già capitano di Ryder Cup (nel 2004 in Michigan), Langer ha scritto ora una importante pagina di storia del PGA Tour Champions.
LA VIGILIA - Emanuele Canonica scende in campo al SentryWorld Golf Club di Stevens Point nel Wisconsin, dove al 29 giugno al 2 luglio si svolge l’U.S. Senior Open Championship, uno dei Major per gli “over 50”.
Nel field quasi tutti i migliori giocatori della categoria tra i quali tanti campioni che alcuni anni fa rubavano la scena sui maggiori circuiti mondiali. Tra costoro nove tra i primi dieci della money list del PGA Tour Champions con l’irlandese Padraig Harrington (n. 5), che difenderà il titolo, e con Steve Stricker (n. 1) che proverà a prendersi la rivincita sull’avversario che lo superò di un colpo lo scorso anno. E ancora gli altri della top ten, il canadese Stephen Ames, il neozelandese Steven Alker, David Toms, il sudafricano Ernie Els, lo spagnolo Miguel Angel Jimenez, l’australiano Mark Hensby e Jerry Kelly. Unico assente lo svedese Robert Karlsson (n. 9). Con loro, a competere per il titolo, altri giocatori di peso quali Jim Furyk, il nordirlandese Darren Clarke, il tedesco Bernhard Langer e lo scozzese Colin Montgomerie. Ma non sono i soli.
Ha chance di fornire una bella prova Canonica, che attraversa un buon momento come testimonia il settimo posto della scorsa settimana nell’Irish Legends.
Il Continent of Europe, in cui hanno giocato Ginevra Coppa e Natalia Aparicio, e la Gran Bretagna & Irlanda hanno pareggiato per 9 a 9 nell’ottava edizione del Junior Vagliano Trophy, sfida a livello Under 16 che si è svolta sul percorso del Royal Dornoch, a Dornoch in Scozia. E’ la prima volta che la gara termina in parità, dopo le sette vittorie delle continentali nei precedenti sette incontri, ma il Trofeo è comunque rimasto anche in questa ottava occasione, su otto, in mano alla formazione condotta per la terza volta consecutiva all’olandese Myrte Eikenaar, con vice capitano Stefano Sardi, perché detentrice.
Oltre alle due azzurre hanno fatto parte della compagine vincente la polacca Kinga Kuśmierska, la francese Marie-Elodie Prats-Rigual e le tedesche Sofia Maier-Borst e Antonia Steiner. Le britanniche, guidate dell’inglese Janet Melville, anche lei capitana per la terza volta di fila, hanno schierato le irlandesi Olivia Costello e Kate Dillon, la gallese Isobel Kelly e le inglesi Sadie Adams, Rosie Kim e Chloe Tarbard.
Le due azzurre hanno giocato i doppi in coppia. Nel primo turno sono state superate per 2 up da Olivia Costello e e Kate Dillon e nel secondo hanno travolto per 5&3 Isobel Kelly e Rosie Bee Kim. Nei singoli doppietta di Ginevra Coppa che ha sconfitto prima Chloe Tarbard per 2&1 e poi Rosie Bee Kim per 4&2. Natalia Aparicio, invece, ha ceduto due volte contro Sadie Adams per 4&3 up e per 3&1.
Vagliano Trophy al Continent of Europe (13,5-10,5) - In contemporanea, stesso percorso ha avuto luogo il Vagliano Trophy tra le compagini maggiori senza azzurre in campo. Il Continent of Europe, con vice capitano Stefano Sardi, si è imposto sulla GB&I per 13,5 a 10,5 e ora dopo 31 edizioni è in vantaggio come incontri vinti per 16 a 15, ma le due formazioni hanno riportato il trofeo entrambe per 16 volte. Infatti in occasione dell’unico pareggio (1979) GB&I era la squadra detentrice. Le statistiche si riferiscono alla versione nata nel 1959, mentre dal 1931 dal 1957 la GB&I ha avuto per avversaria la Francia. A quella data, dopo il 16-0 in favore delle britanniche, si decise di chiamare in causa il Continent of Europe.
LA VIGILIA - Natalia Aparicio e Ginevra Coppa faranno parte del sestetto del Continent of Europe che affronterà le Under 16 di Gran Bretagna & Irlanda nel Junior Vagliano Trophy in programma nei giorni 30 giugno e 1 luglio sul percorso del Royal Dornoch, a Dornoch in Scozia. Completeranno il team, affidato per la terza volta consecutiva all’olandese Myrte Eikenaar, la polacca Kinga Kuśmierska, la francese Marie-Elodie Prats-Rigual e le tedesche Sofia Maier-Borst e Antonia Steiner. Le britanniche, guidate dell’inglese Janet Melville, anche lei capitana per la terza volta di fila, schiereranno le irlandesi Olivia Costello e Kate Dillon, la gallese Isobel Kelly e le inglesi Sadie Adams, Rosie Kim e Chloe Tarbard.
E’ l’ottava edizione della sfida, nata nel 2011 e dallo scorso anno divenuta annuale dopo essere stata biennale fino al 2021, che la GB&I non ha mai vinto e che accusa un clamoroso 0-7. Il torneo di svolge in due giornate e in entrambe si svolgono tre foursome e sei singoli per un totale di 18 punti in palio. In caso di parità il trofeo resta ai detentori. Nell’edizione del 2022 il Continent of Europe si è imposto al Blairgowrie GC in Scozia per 10 a 8.
In precedenza sono state quattro le italiane che hanno preso parte all’evento: Caterina Don, Alessia Nobilio, ed Emilie Alba Paltrinieri (2017) e Francesca Fiorellini (2019 e 2021).
Vagliano Trophy - In contemporanea, stesso percorso e data, avrà luogo il Vagliano Trophy tra le compagini maggiori. Non vi saranno azzurre in campo. Nell’evento, giunto alla 32ª edizione, entrambe le squadre si sono imposte per 15 volte, ma la GB&I ha riportato il trofeo una volta in più perché nell’unica occasione in cui si è verificato il pari (1979) era la squadra detentrice. Le statistiche si riferiscono alla versione nata nel 1959, mentre dal 1931 dal 1957 la GB&I ha avuto per avversaria la Francia. A quella data, dopo il 16-0 in favore delle britanniche, si decise di chiamare in causa il Continent of Europe.
Lo spagnolo José Luis Ballester Barrio, numero tre del ranking europeo, ha vinto con 267 (62 66 66 73, -21) l’European Amateur Championship, ossia il campionato europeo individuale disputato sul percorso del Parnu Bay Golf Links (par 72), a Reiu in Estonia, dove ha preceduto di due colpi il danese Mads Laage e il gallese James Ashfield, secondi con 269 (-19). Al quarto posto con 270 (-18) l’inglese Jack Bigham, l’irlandese Hugh Foley e il portoghese Daniel Rodrigues.
Buona prova dell’azzurro Riccardo Fantinelli, che si è classificato al settimo posto con 271 (69 67 63 72, -17), alla pari con l’estone Richard Teder, il francese Quentin Debove e con il tedesco Tiger Christensen. Degli altri quattro italiani in gara Flavio Michetti è terminato 44° con 279 (69 68 66 76, -9), e Lucas Nicolas Fallotico 61° con 282 (68 70 66 78, -6), mentre sono usciti al taglio dopo 54 buche Matteo Cristoni, 66° con 208 (67 71 70, -8), e Pietro Bovari, 85° con 211 (70 69 72, -5).
Il torneo, giunto alla 36ª edizione e al quale hanno preso parte 144 concorrenti, è stato vinto per quattro volte dai giocatori italiani. Si sono imposti Massimo Scarpa (1992), Stefano Mazzoli (2015), Luca Cianchetti (2016) e lo scorso anno Filippo Celli. Inoltre nel 2017 Cianchetti e Lorenzo Scalise si sono classificati secondi, entrambi superati al playoff dall’inglese Alfie Plant. Gli azzurri sono stati accompagnati dagli allenatori Marco Soffietti e Alessandro Bandini.
LA VIGILIA - Cinque azzurri saranno impegnati nell’European Amateur Championship, il campionato europeo individuale, lo scorso anno vinto da Filippo Celli, che si disputa dal 28 giugno al 1° luglio sul percorso del Parnu Bay Golf Links in Estonia. Sono Pietro Bovari, Matteo Cristoni, Lucas Nicolas Fallotico, Flavio Michetti e Riccardo Fantinelli, che saranno accompagnati dagli allenatori Marco Soffietti e Alessandro Bandini.
In un evento in cui è difficile fare previsioni, tra i tanti possibili protagonisti sembrano avere qualcosa in più sette giocatori tra i primi dieci del ranking europeo presenti: il danese Frederic Kjettrup (n. 2), lo spagnolo José Luis Ballester Barrio (n. 3) il tedesco Jonas Baumgartner (n. 6), gli svedesi Albert Hansson (n. 7) e Tobias Jonsson (n. 10), il norvegese Michael Alexander Mjaaseth (n. 9) e lo scozzese Callun Scott (n. 8), lo scorso anno terzo. Da seguire anche gli spagnoli Alejandro Aguilera, Angel Ayora e Luis Masaveu (n. 12), gli inglesi Jack Bigham e Arron Edwards-Hill, lo svizzero Nicola Gerhardsen e gli olandesi Jerry Ji e Lars van der Vight. Tutti gli azzurri possono dire la loro e, in particolare, Pietro Bovari (n. 16 del ranking), che lo scorso anno ha fatto parte del trio che ha portato l’Italia per la prima volta a vincere il World Amateur Team Championship/Eisenhower Trophy, ossia il campionato del mondo a squadre, insieme allo stesso Celli e a Marco Florioli.
Il torneo, giunto alla 36ª edizione, si disputa con la partecipazione di 144 concorrenti sulla distanza di 72 buche con taglio dopo 54 che promuoverà al turno finale i primi 60 classificati e i pari merito al 60° posto. Si sono fregiati del titolo europeo altri tre azzurri: Massimo Scarpa (1992), Stefano Mazzoli (2015) e Luca Cianchetti (2016), che poi si è classificato al secondo posto l’anno successivo insieme a Lorenzo Scalise, entrambi superati al playoff dall’inglese Alfie Plant.
Tra i past winner lo spagnolo Sergio Garcia (1995) e l’irlandese Rory McIlroy (2006 a Biella). Due soli giocatori hanno fatto doppietta ed entrambi consecutiva: l’inglese Ashley Chesters (2013, 2014) e il tedesco Matti Schmid (2019, 2020).
Emanuele Canonica, dopo una bella prestazione, si è classificato settimo con 213 (72 73 68, -3) colpi nell’Irish Legends, torneo in calendario nel Legends Tour e disputato sul percorso del Seapoint Golf Links (par 72), a Newtown in Irlanda.
Ha dominato l’inglese Peter Baker che ha concluso la sua corsa di testa con 198 (66 63 69, -18), lasciando a ben sette colpi l’argentino Ricardo Gonzalez (205, -11) e a undici il neozelandese Michael Long (209, -7). Al quarto posto con 211 (-5) lo svedese Patrik Sjoland e il brasiliano Adilson Da Silva e al sesto con 212 (-4) il gallese Phillip Price, che difendeva il titolo.
Baker, 55enne di Shifnal, è al secondo successo sul Legends Tour dopo aver ottenuto in carriera tre vittorie sul DP World Tour (quando si chiamava European Tour) e tre sul Challenge Tour. Canonica, che lo scorso anno di era classificato secondo, ha ribadito il suo buon feeling con questo evento. Nel giro finale ha recuperato dal 15° posto con un 68 (-4) frutto di quattro birdie, due bogey e un doppio bogey.
LA VIGILIA - Emanuele Canonica prende parte all’Irish Legends, evento del Legends Tour in programma dal 23 al 25 giugno sul percorso del Seapoint Golf Links, a Newtown in Irlanda. L’azzurro proverà a migliorare la prestazione dello scorso anno quando si classificò al secondo posto insieme ad altri quattro concorrenti, alle spalle del gallese Phillip Price, che sarà in gara per difendere il titolo.
Nel field sei tra i primi 10 della money list compreso il brasiliano Adilson Da Silva, numero 1, una carriera tutta svolta sul Sunshine Tour. Vincitore del Riegler & Partner Legends, sarà tra i favoriti insieme agli scozzesi Greig Hutcheon, Euan McIntosh e Gary Orr, al sudafricano Keith Horne e all’inglese Peter Baker, ossia gli altri presenti della top ten del ranking. Da seguire anche il gallese Ian Woosnam e lo scozzese Paul Lawrie, vincitori di Major, e quattro giocatori a segno nel Senior Italian Open, il sudafricano James Kingston, l’argentino Ricardo Gonzalez, il gallese Stephen Dodd e lo statunitense Clark Dennis.
Il gallese Stuart Manley ha vinto l’Open de Bretagne con 271 (68 62 71 70, -13) colpi, torneo francese del Challenge Tour disputato sul percorso del Golf Bluegreen de Pléneuf Val André (par 70), nella Côtes-d’Armor.
Subito dopo Manley lo spagnolo Manuel Elvira e l’inglese Lee Slattery, secondi con 273 (-7) e quarti con 275 (-5) i francesi Jerome Lando Casanova e Felix Mori e l’atleta dello Zimbabwe Benjamin Follett Smith. Buona prestazione di Lorenzo Scalise, che dopo il trionfo della precedente gara in Repubblica Ceca, si è classificato 18/o con 279 (-1). A due colpi di distanza l’altro azzurro Jacopo Vecchi Fossa, 25/o con 281 (+1). Tra gli azzurri sono andati a premio anche Andrea Pavan, 36/o con 284 (+4), Gregorio De Leo, 56/o con 291 (+11). Non hanno superato il taglio Stefano Mazzoli e Matteo Manassero, entrambi 66/i con 143 (+3) e Filippo Bergamaschi, 117/o con 149 (+9).
Per Manley il quarto titolo sul Challenge Tour dopo il Finnish Challenge (2013), l’Hauts de France Golf Open (2018) e l’Euram Bank Open (2021). Manley da piccolo era stato molto vicino ad una carriera da giocatore di calcio. A 16 anni infatti ha fatto dei provini con il Manchester United, il Crystal Palace e Luton Town. Tuttavia, poco dopo ha scelto di concentrarsi sul golf, ottenendo dopo gli studi superiori una borsa di studio di quattro anni per l’Università della Florida occidentale. Per la vittoria ha ricevuto un assegno da 43.200 euro su un montepremi di 270.000.
LA VIGILIA - Matteo Manassero, Andrea Pavan e Lorenzo Scalise, i tre azzurri vincitori negli ultimi quattro tornei in calendario sul Challenge Tour, saranno tra i protagonisti del Blot Open de Bretagne in programma dal 22 al 25 giugno sul percorso del Golf Bluegreen de Pléneuf Val André, nella Côtes-d’Armor, in Francia. Con loro parteciperanno alla gara anche Filippo Bergamaschi, Gregorio De Leo, Stefano Mazzoli e Jacopo Vecchi Fossa, tutti in grado di conseguire un risultato positivo.
Nell’evento nato nel 2004, giunto alla 19ª edizione e con le prime tre in calendario sull’Alps Tour, difende il titolo l’inglese Alfie Plant, in grado di potersi ripetere come Andrea Pavan, a segno nel 2013, mentre sembrano avere meno possibilità di concedere il bis, mai riuscito a nessuno, gli altri tre past winner al via: l’inglese Jack Singh Brar (2018), lo spagnolo Alvaro Velasco (2016) e il francese Benjanin Hebert (2014). Pavan è stato runner up nel 2017, così come Andrea Maestroni nella prima edizione.
In campo sei tra i primi dieci della Road To Mallorca (ordine di merito) compresi i tre vincitori azzurri. Rientra il transalpino Ugo Coussaud, numero 1 e un titolo in stagione, dopo un passaggio sul DP World Tour, e vi saranno lo svedese Adam Blomme (n. 4) e lo spagnolo Manuel Elvira (n. 5), che sono alle spalle di Scalise (n. 3), mentre seguono Pavan (n. 7) e Manassero (n. 10). Turno di riposo per quattro dei cinque sudafricani che sono tra i top 15: Casey Jarvis (n. 2), JJ Senekal (n. 8), Jaco Prinsloo (n. 9) e Dylan Monstert (n.14). Unica eccezione la presenza di Brandon Stone (n. 11), che vanta una buona carriera sul circuito maggiore con tre titoli.
Nel field altri tre vincitori stagionali, lo zimbabwese Benjamin Follett-Smith, il portoghese Ricardo Gouveia e il tedesco Maximilian Rottluff, e giocatori che hanno buone possibilità di rendersi protagonisti quali lo scozzese Euan Walker, lo svedese Oscar Lengden e gli inglesi Ashley Chesters e Alex Fitzpatrick, fratello di Matt vincitore di un Major, che ha mostrato interessanti segni di crescita. Il montepremi è di 270.000 euro.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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