L’irlandese Leona Maguire ha realizzato uno score di 267 (69 65 69 64, -21) colpi e ha vinto il Meijer LPGA Classic for Simply Give (LPGA Tour), recuperando dal quinto posto, dopo essere stata 22ª nel primo round e seconda dopo 36 buche. Sul percorso del Blythefield Country Club (par 72), a Belmont nel Michigan, con un round conclusivo in 64 (-8, un eagle, sei birdie), miglior score di giornata, l’irlandese ha superato di due lunghezze la thailandese Ariya Jutanugarn (269, -19), tornata a buoni livelli dopo un inizio di stagione piuttosto in ombra e al di sotto delle sue possibilità di ex numero 1 mondiale. In terza posizione con 270 (-18) la cinese Xiyu Lin e la coreana Amy Yang, in vetta dopo tre turni. In quinta con 272 (-16) l’altra coreana Hyo Joo Kim e in sesta con 273 (-15) Jennifer Kupcho, che difendeva il titolo, e la thailandese Jasmine Suwannapura.
Ha partecipato all’evento Roberta Liti, ma anche la sua terza presenza stagionale sul LPGA Tour non è andata a buon fine. Infatti, come nelle due precedenti, è uscita al taglio (115ª con 146 - 72 74, +2). Al contrario di quanto avviene sull’Epson Tour, dove è quasi sempre tra le protagoniste (già quattro top ten).
Leona Maguire, 28enne di Caven e residente a Orlando in Florida, è al secondo titolo sul circuito dove è approdata del 2020 dopo essere passata tra le proette nel 2018. In precedenza si era imposta nel Drive On Championship (2022). Ha ricevuto un assegno di 375.000 dollari su un montepremi di 2.500.000 dollari, portando i suoi guadagni stagionali a 714.666 dollari e a un totale di 3.593.025 dollari in carriera.
LA VIGILIA - Roberta Liti torna sul LPGA Tour per la terza volta in stagione dove prende parte al Meijer LPGA Classic for Simply Give (15-18 giugno) sul percorso del Blythefield Country Club, a Belmont nel Michigan.
Difende il titolo Jennifer Kupcho, 26enne di Littleton (Colorado), tre successi sul circuito con uno in un Major, tutti conquistati lo scorso anno, e che ha perso una gara al playoff a inizio giugno contro la debuttante Rose Zhang (Mizuho Americas Open), la quale non sarà della partita.
D’obbligo tra le favorite cinque tra le prime dieci del Rolex Ranking in campo: la neozelandese Lydia Ko (n. 3), l’australiana Minjee Lee (n. 5), la coreana Hyo-Joo Kim (n. 7), Lexi Thompson (n. 8) e la canadese Brooke M. Henderson (n. 10), unica vincitrice stagionale (Tournament of Champions) del quintetto. Vi sono, in ogni caso, numerose concorrenti che hanno le qualità per puntare in alto tra le quali ricordiamo altre atlete a segno in stagione: la sudafricana Ashleigh Buhai (ShopRite Classic), la thailandese Pajaree Anannarukarn (Bank of Hope LPGA Match-Play) e le australiane Grace Kim (LOTTE Championship) e Hannah Green (JM Eagle LA Championship). Possono dire la loro anche tre giovani emergenti: la svedese Maja Stark, l’indiana Aditi Ashok e la francese Pauline Roussin.
Roberto Liti, che ha iniziato la stagione sull’Epson Tour nel modo migliore con quattro top ten, proverà a cambiare il trend negativo sul LPGA Tour dove nei due precedenti tornei a cui ha partecipato è uscita al taglio. Il montepremi è di 2.500.000 dollari.
Vittoria a sorpresa, ma meritata di Wyndham Clark nella 123ª edizione dell’US Open, il terzo Major stagionale che ha concluso con 270 (64 67 69 70, -10) colpi superando due campioni quali Rory McIlroy, numero tre mondiale, secondo con 271 (-9), e Scottie Scheffler, numero 1, terzo con 273 (-7).
Sul percorso del Los Angeles Country Club (North Course, par 70), a Los Angeles in California, a Clark, leader nel terzo turno insieme a Rickie Fowler, dopo aver iniziato in terza posizione ed essere passato per la seconda, è bastato un round nel 70 del par (quattro birdie, quattro bogey) per avere la meglio, ma non senza qualche brivido con quei due bogey segnati alle buche 15 e 16 che avrebbero potuto costringerlo quanto meno a un playoff. McIlroy e Scheffler, anche loro ancorati a un 70, non sono riusciti a cambiare passo: il nordirlandese ha segnato un birdie in avvio e un bogey alla 14ª, incapace nelle quattro buche rimanenti di trovare il birdie della speranza, mentre a Scheffler i due birdie nelle ultime sei buche sono serviti solo a ritornare in par, dopo un birdie e tre bogey precedenti, salvaguardando la terza piazza.
Clark, 29enne di Denver (Colorado) alla 137ª gara sul tour, ha firmato il secondo titolo sul circuito dopo quello nel Wells Fargo Championship di maggio. E’ stato il 55° giocatore a imporsi nell’US Open da leader o coleader dopo 54 buche e per la prodezza ha ricevuto un assegno di 3.600.000 dollari su un montepremi di 20 milioni di dollari. Inoltre è salito dal 32° al 13° posto del World Ranking e dal 10° al quarto nella graduatoria della FedEx Cup. In precedenza ha partecipato a sei Major con un 75° e un 76° posto e subendo quattro tagli. Non ha mai giocato il Masters.
Quanto a McIlroy è alla 19ª top ten da quando si è imposto nel suo ultimo Major (PGA Championship, 2014), mentre Scheffler, saldamente al comando della classifica mondiale, nei primi tre tornei stagionali del Grande Slam è sempre giunto tra i primi dieci (10° Masters, 2° PGA Championship).
Al quarto posto con 274 (-6) l’australiano Cameron Smith e al quinto con 275 (-5) l’inglese Tommy Fleetwood, l’australiano Min Woo Lee e Rickie Fowler, dodicesimo giocatore a mancare il successo nel torneo dopo essere stato in vetta nei primi tre round. Al 10° con 277 (-3) Xander Schauffele, Dustin Johnson e Jon Rahm e al 17° con 279 (-1) Brooks Koepka e Matt Fitzpatrick, che difendeva il titolo. E’ uscito al taglio, caduto a 142 (+2), Francesco Molinari, 92° con 145 (72 73, +5), e stessa sorte per Jordan Spieth (143, +3), Justin Thomas (154, +14) e per Phil Mickelson (143, +3), per il quale a 53 anni probabilmente sono svanite definitivamente le possibilità di completare il Grande Slam con l’unico Major che manca nel suo palmarés e dove si è classificato sei volte secondo.
Nel corso della gara sono state realizzate tre “hole in one” tutte alla buca 15, par 3 di 124 yards. Nel primo giro gli autori sono stati Sam Burns (32° con 283, +3) e Matthieu Pavon (out al taglio con 149, +9), entrambi alla prima prodezza sul tour. Nel secondo round è andato a segno dal tee Fitzpatrick, unico ad aver segnato nell’evento la “buca in uno” da defender. E’ stata la prima volta in cui si sono verificate tre ace alla stessa buca nell’US Open a partire dal 1989 (Oak Hill Country Club di Rochester).
TERZO GIRO - Equilibrio e spettacolo a Los Angeles dove, dopo il terzo round dello US Open, Rickie Fowler (62 68 70) è stato raggiunto in vetta alla classifica da Wyndham Clark (64 67 69). In California i due americani guidano la classifica con 200 (-10) colpi, uno di vantaggio nei confronti del nordirlandese Rory McIIroy, terzo con 201 (-9) e già vincitore di questo torneo nel 2011.
Al Los Angeles Country Club (North Course, par 70), in lizza per il titolo, nel terzo Major maschile del 2023, c'è anche Scottie Scheffler. Lo statunitense, numero 1 al mondo, è quarto con 203 (-7) dopo un "moving day" chiuso in 68 (-2) colpi e avvalorato da un eagle show realizzato alla buca 17 (par 4) da 196 yards (179 metri). E ora Scheffler sogna di emulare Tiger Woods, grande assente quest'anno e l'unico ad aver fatto suo lo US Open da leader del world ranking.
Classifica corta in California dove Harris English è quinto con 204 (-6). Dietro di lui ecco Dustin Johnson (campione nel 2016 e golfista più pagato al mondo, secondo Forbes, negli ultimi 12 mesi) e Xander Schauffele, sesti con 205 (-5). Mentre non sembra avere alcuna chance per bissare l'impresa dello scorso anno l'inglese Matt Fitzpatrick, 15° con 209 (-1) dopo una rimonta che lo ha visto guadagnare 24 posizioni. Più indietro Brooks Koepka. Ventesimo con 210 (par), l'americano quest'anno si è prima classificato secondo al The Masters e poi ha trionfato al PGA Championship. Gara complicata per Jon Rahm. Lo spagnolo, a segno nel 2021, è 38° con 212 (+2). E’ uscito al taglio Francesco Molinari, 92° con 145 (+5).
SECONDO GIRO - Primi verdetti a Los Angeles nella 123ª edizione dello US Open. In California, nel terzo Major maschile del 2023, a metà gara in testa con uno score di 130 (62 68, -10) colpi c'è Rickie Fowler. L'americano, che ha eguagliato il miglior score nella storia della competizione dopo 36 buche, nei primi due round ha realizzato 18 birdie (contro otto bogey) e precede in classifica il suo connazionale Wyndham Clark, secondo con 131 (-9) davanti a un altro statunitense, Xander Schauffele, terzo con 132 (-8) come il nordirlandese Rory McIlroy, vincitore nel 2011. E’ uscito al taglio Francesco Molinari, 92° con 145 (+5).
Al Los Angeles Country Club (North Course, par 70), è invece al sesto posto con 134 (-6) Dustin Johnson. L'ex numero 1 al mondo, campione nel 2016 e golfista più pagato degli ultimi 12 mesi, secondo Forbes, è tallonato da Scottie Scheffler (leader del world ranking), ottavo con 135 (-5). Più indietro l'australiano Cameron Smith, decimo con 136 (-4). Per quel che riguarda gli altri big, Brooks Koepka, l'ultimo a vincere consecutivamente lo US Open nel 2017 e nel 2018, re quest'anno del PGA Championship e secondo al The Masters, occupa la 30ª piazza con 140 (par).
Alle sue spalle c'è Matt Fitzpatrick. Campione in carica l'inglese, 39° con 141 (+1), ha realizzato la terza "hole in one" della competizione (dopo quelle firmate nel primo round rispettivamente da Matthieu Pavon e Sam Burns), sempre alla buca 15 (par 3 di 124 yards, 113 metri). E' la prima volta dal 1989 (Oak Hill Country Club di Rochester) che allo US Open vengono firmate tre 'hole in one' nella stessa buca.
Supera il taglio, con l'ultimo punteggio utile, anche Jon Rahm. Lo spagnolo, numero 2 mondiale che ha fatto suo questo evento nel 2021, è solo 49° con 142 (+2). Diversi, invece, i protagonisti annunciati usciti al taglio: da Phil Mickelson (143, +3), che ha perso nuovamente l'occasione di completare il Grande Slam, a Jordan Spieth (143, +3), campione nel 2015. Senza dimenticare Justin Rose (144, +4) e Justin Thomas (154, +14).
PRIMO GIRO - L'inizio da record di Xander Schauffele e Rickie Fowler, entrambi leader con 62 (-8) colpi. Le buone prove di Dustin Johnson, Rory McIlroy, Scottie Scheffler e Bryson DeChambeau. E ancora: luci e ombre per Jon Rahm, falsa partenza per Francesco Molinari e due "hole in one". E' successo di tutto a Los Angeles nel primo round dello US Open. Terzo Major maschile del 2023, il primo dopo la pace tra circuiti, ha visto gli americani Schauffele e Fowler eguagliare il punteggio più basso dal 2017 (Branden Grace nel terzo round del The Open) in un evento del Grande Slam. Dieci birdie e due bogey per Fowler, prova bogey free con otto birdie per Schauffele.
Al Los Angeles Country Club (North Course, par 70), Johnson (il golfista più pagato al mondo, secondo Forbes, degli ultimi 12 mesi), già vincitore nel 2016, è ora terzo con 64 (-6) al fianco di un altro statunitense: Wyndham Clark. Parla americano il leaderboard, con Brian Harman quinto con 65 (-5) al pari del nordirlandese Rory McIlroy, campione nel 2011. Sorride pure Scheffler. Il numero 1 mondiale condivide la settima piazza (67, -3), tra gli altri, con DeChambeau, a segno nel 2020. Sono invece 25.i con 69 (-1), Rahm (vincitore nel 2021), Viktor Hovland e Phil Mickelson che, all'età di 53 anni, sogna di completare il Grande Slam in un evento a lui stregato che lo ha visto classificarsi per sei volte secondo. Stesso score pure per Sam Burns che, alla buca 15 (par 3), da 124 yards (113 metri), ha realizzato il suo primo ace in carriera.
Esattamente come il francese Matthieu Pavon, 56° con 71 (+1), che sempre alla 15 ha firmato per primo la 'hole in one'. Al 56° posto ecco pure Matt Fitzpatrick, che difende il titolo, e Brooks Koepka. Re quest'anno del PGA Championship, secondo al Masters e campione dello US Open sia nel 2017 che nel 2018, Koepka (asso della Superlega araba) non ha cominciato al meglio la sua gara. In ritardo Francesco Molinari. L'azzurro, 83° con 72 (+2), ha siglato tre birdie con cinque bogey, di cui tre consecutivi.
LA VIGILIA - Un titolo prestigioso, un nuovo capitolo della contesa per il trono mondiale, l’élite del golf nuovamente a confronto e il primo Major in un clima diverso dopo gli accordi tra i maggiori circuiti e il PIF, fondo sovrano dell’Arabia Saudita che finanzia la Superlega Araba. È l’U.S. Open, il terzo evento stagionale del Grande Slam giunto alla 123ª edizione, in programma dal 15 al 18 giugno sul percorso del Los Angeles Country Club (North Course), a Los Angeles in California, dove sarà Francesco Molinari a difendere i colori azzurri.
Al via i migliori giocatori del mondo, compresi 29 tra i primi 30 del World Ranking, con Scottie Scheffler che difende la leadership nel World Ranking, e Jon Rahm, vincitore del torneo nel 2021 e del Masters quest’anno, che vuole riprendersela in un duello senza fine. Il tutto in un contesto in cui sono in tanti a proporsi per il successo, compresi almeno sei dei dieci past winner in gara. A iniziare da Rory McIlroy (2011), in crescendo di condizione e con tre top ten nelle ultime tre uscite sul PGA Tour, autore dello score più basso dell’evento con 268, in assoluto e rispetto al par (-16). Sembra però avere qualcosa in più Brooks Koepka, a segno nel PGA Championship, che cerca la terza vittoria, dopo la doppietta di fila (2017-2018), prerogativa di pochi giocatori, per avvicinarsi al quartetto che saputo fare meglio di tutti con quattro titoli: Willie Anderson (unico a firmare la tripletta di fila dal 1903 al 1905), Bobby Jones, Ben Hogan e Jack Nicklaus.
Difende il titolo Matt Fitzpatrick, 28enne di Sheffield, due successi sul PGA Tour e sette sul DP World Tour al netto del Major, che ha buone possibilità di ripetersi, anche alla luce del recente successo nel RBC Heritage, così come tra gli ex vincitori possono dire la loro Bryson DeChambeau (2020), Dustin Johnson (2016) e Jordan Spieth (2015). Difficile invece che possano riproporsi Gary Woodland (2019), Martin Kaymer (2014) e Justin Rose (2013).
Nelle previsioni della vigilia trovano posto Patrick Cantlay, Viktor Hovland, Xander Schauffele, Cameron Smith e Justin Thomas con altri candidati al ruolo di outsider quali Tony Finau, Sam Burns, Collin Morikawa e Sungjae Im, per citarne alcuni. Poco credito, invece, alla possibilità che Phil Mickelson possa divenire il sesto giocatore a chiudere il Grande Slam con l’unico Major che manca nel suo palmarès e in cui per sei volte è giunto secondo. Compirà 53 anni il 16 giugno e diventerebbe di gran lunga il giocatore più anziano a firmare l’albo d’oro, prerogativa che ora è di Hale Irwin, il quale nel 1990 aveva però 45 anni e 15 giorni. Nel golf tuttavia può accadere di tutto.
Assente Tiger Woods. Era scontato, ma fa lo stesso notizia perché comunque, anche se l’età avanza e i suoi problemi fisici non gli danno tregua, lascia sempre l’impressione che manchi qualcosa alla completezza dell’evento. Dei primi 30 nel ranking non ci sarà solo lo sfortunato Will Zalatoris, ancora ai box per infortunio.
Molinari - Francesco Molinari partecipa per la 13ª volta al torneo e per la 52ª a un Major. L’U.S. Open è l’unico in cui non è mai entrato tra i top ten, con migliori piazzamenti nel 2021 (13°) e nel 2019 (16°). Ha necessità di ritrovare quel gioco che aveva mostrato a inizio stagione, protagonista nella vittoriosa Hero Cup, da capitano del Team dell’Europa Continentale e come giocatore, e con il quinto posto nell’Abu Dhabi Championship. Poi la sua condizione è andata declinando fino alle ultime due uscite al taglio. E un Major offre le motivazioni giuste per risalire.
Le partenze - Nei primi due giri Molinari sarà in terna con Bryson DeChambeau e Tyrrell Hatton, mentre Scottie Scheffler giocherà con Max Homa e Collin Morikawa e Jon Rahm con Viktor Hovland e Xander Schauffele. Insieme a Rory McIlroy vi saranno Hideki Matsuyama e Brooks Koepka.
Il torneo su Sky e in streaming su NOW - L’U.S. Open verrà teletrasmesso in diretta sui canali Sky e in streaming su NOW ai seguenti orari. Giovedì 15 giugno, dalle ore 16,15 alle ore 2 su Sky Sport Golf e su NOW e dalle 16,15 alle ore 20,45 su Sky Sport Uno. Alle ore 15,45 Studio Golf su Sky Sport 24 e su NOW. Venerdì 16: dalle ore 16,15 alle ore 2 su Sky Sport Golf e su NOW e dalle ore 17,30 alle ore 20,45 su Sky Sport Uno. Alle ore 15,45 Studio Golf su Sky Sport 24 e su NOW. Sabato 17: dalle ore 19 alle ore 5 su Sky Sport Golf e su NOW e dalle ore 0,15 alle ore 5 su Sky Sport Uno. Alle ore 18,15 Studio Golf su Sky Sport 24 e su NOW. Domenica 18: dalle ore 18,15 alle ore 4 su Sky Sport Golf e su NOW e dalle ore 23 alle ore 4 su Sky Sport Uno. Alle ore 17,45 Studio Golf su Sky Sport 24 e su NOW. Commento di Alessandro Lupi, Silvio Grappasonni, Massimo Scarpa, Marco Cogliati e Michele Gallerani. “Studio Golf” condotto da Francesca Piantanida.
La ceca Kristyna Napoleaova ha vinto con 274 (68 66 69 71, -14) colpi l’Amundi German Masters, torneo del Ladies European Tour disputato al Golf & Country Club Seddiner See (par 72) di Berlino, in Germania. La Napoleaova ha superato con un birdie alla prima buca di playoff l’inglese Cara Gainer (68 67 68 71) con cui aveva concluso alla pari le 72 buche regolamentari. Ha offerto una buona prova Virginia Elena Carta, nona con 281 (68 71 69 73, -7). L’azzurra è rimasta sempre nelle prime posizioni e ha concluso la sua gara con un 73 (+1) dopo quattro birdie, tre bogey e un doppio bogey.
Terze con 277 (-11) l’atleta di casa Sophie Hausmann e l’indiana Diksha Dagar. Subito dopo l’altra inglese Alice Hewson, 5/a con 278 (-10). Delle azzurre è andata a premio anche Clara Manzalini, 49/ma con 291 (+3) mentre Alessandra Fanali non ha superato il taglio, classificandosi 71/ma con 149 (+5).
La storia della vincitrice, golfista di Pelhřimov, è singolare: dopo una carriera da calciatrice della nazionale femminile under 17 della Repubblica Ceca e con sei titoli ottenuti sul campionato ceco femminile U-15 e U-19 con l’AC Sparta Praga, un infortunio all’età di vent’anni, nel 2016, ha portato la Napoleaova a giocare a golf, sport nella quale è diventata professionista dopo soli tre anni. Per lei un assegno di 45.000 euro su un montepremi di 300.000.
TERZO GIRO - Cambio della guardia a un giro dal termine dell’Amundi German Masters (Ladies European Tour) sul percorso del Golf & Country Club Seddiner See (par 72), a Berlino in Germania, dove sono passate a condurre con 203 (-13) l’inglese Cara Gainer (68 67 68) e la ceca Kristyna Napoleaova (68 66 69). Hanno due colpi di vantaggio sull’indiana Diksha Dagar, terza con 205 (-11), e quattro sulla svedese Johanna Gustavsson, quarta con 207 (-9), che era in vetta dopo due turni.
E’ salita dal nono al quinto posto, dove era dopo il primo round, Virginia Elena Carta che ha un totale di 208 (68 71 69, -8) dopo un parziale di 69 (-3, tre birdie) e che può nutrire qualche speranza di inserirsi nella corsa al titolo insieme alla nordirlandese Olivia Mehaffey e all’inglese Meghan MacLaren, che l’affiancano. E’ al 39° posto con 217 (69 76 72, +1) Clara Manzalini, mentre è uscita al taglio Alessandra Fanali, 71ª con 149 (+5) e fuori per un colpo. Il montepremi è di 300.000 euro dei quali 45.000 andranno alla vincitrice.
SECONDO GIRO - Virginia Elena Carta, nona con 139 (68 71, -5) colpi, è rimasta in alta classifica nell’Amundi German Masters (Ladies European Tour) sul percorso del Golf & Country Club Seddiner See (par 72) di Berlino in Germania. Ha preso il comando con 133 (66 67, -11) la svedese Johanna Gustavsson, che precede la ceca Kristyna Napoleaova, seconda con 134 (-10). In terza posizione con 135 (-9) la nordirlandese Olivia Mehaffey, in vetta dopo un round, e l’inglese Cara Gainer, in quinta con 136 (-8) l’inglese Alice Hewson e in sesta con 137 (-7) l’inglese Meghan MacLaren.
Ha perso terreno Clara Manzalini, 38ª con 145 (69 76, +1), ed è uscita al taglio Alessandra Fanali, 71ª con 149 (+5) e out per un colpo. Il montepremi è di 300.000 euro dei quali 45.000 andranno alla vincitrice.
PRIMO GIRO - Nell’Amundi German Masters bella partenza di Virginia Elena Carta, quinta con 68 (-4, sei birdie, due bogey), e Clara Manzalini, nona con 69 (-3, un eagle, sei birdie, un bogey, due doppi bogey). Nel torneo del Ladies European Tour, che si sta svolgendo sul percorso del Golf & Country Club Seddiner See (par 72) di Berlino in Germania, è al vertice con 64 (-8) la nordirlandese Olivia Mehaffey davanti alla dilettante indiana Avani Prashanth, seconda con 65 (-7).
In terza posizione con 66 (-6) la svedese Johanna Gustavsson e l’inglese Meghan McLaren, mentre la Carta è affiancata dalla ceca Kristyna Napoleaova, dall’inglese Cara Gainer e dalla francese Celine Herbin. In bassa classifica Alessandra Fanali, 89ª con 76 (+4). Il montepremi è di 300.000 euro dei quali 45.000 andranno alla vincitrice.
LA VIGILIA - Virginia Elena Carta, Alessandra Fanali e Clara Manzalini prendono parte all’Amundi German Masters, il torneo del Ladies European Tour che avrà luogo dal 15 al 18 giugno al Golf & Country Club Seddiner See di Berlino in Germania.
Nel field sei tra le prime dieci della Race To Costa del Sol (ordine di merito) con la spagnola Ana Pelaez Trivino, numero due, particolarmente motivata, poiché ha l’occasione di superare l’indiana Aditi Ashok, numero uno, da cui la dividono 49,47 punti, che non sarà della partita. Proveranno a migliorare la loro posizione la ceca Klara Davidson Spilkova (n. 4), la tedesca Chiara Noja (n. 5), seconda nella money list del LET Access 2022, l’olandese Anne Van Dam (n. 9) e le uniche due vincitrici stagionali in campo, l’inglese Lily May Humphreys, n. 6 (Joburg Ladies Open), e l’altra tedesca Patricia Isabel Schmidt, n. 10 (Belgian Ladies Open), che come la Noja ha l’obiettivo di divenire profeta in patria.
Tante altre, comunque, entrano nelle previsioni della vigilia come la svedese Johanna Gustavsson, le inglesi Meghan MacLaren, Gabriella Cowley e Liz Young, la tedesca Olivia Cowan. la slovena Pia Babnik e la danese Nicole Broch Estrup, per citarne alcune.
Dopo lo l’insolito Scandinavian Mixed, con classifica unica per uomini e donne, che le ha viste uscire al taglio, Virginia Elena Carta e Alessandra Fanali proveranno a riprende il cammino fino ad ora assolutamente positivo. La prima è terminata per due volte tra le top ten (e una terza in gara a squadre) e la seconda, debuttante sul tour, ha ottenuto un quarto e due settimi posti andando sempre a premio nelle altre quattro gare a cui ha preso parte. Ha giocato meno Clara Manzalini, con quattro presenze, ma si è piazzata quinta in Belgio.
Sul tee di partenza 126 giocatrici che competeranno sulla distanza di 72 buche. Dopo 36 accederanno ai due round conclusivi le prime 60 e le pari merito al 60° posto. Il montepremi è di 300.000 euro dei quali 45.000 andranno alla vincitrice.
Lo spagnolo Jose Manuel Pardo Benitez ha vinto con 198 (66 68 64, -18) l’Alps de Andalucia, seconda delle cinque tappe dell’Alps Tour programmate in terra iberica e disputata sul percorso dell’Isla Canela Links (par 72), ad Ayamonte nei pressi di Huelva, in Spagna. Il giocatore di casa ha superato dopo due buche di playoff il francese Benjamin Kedochim (66 66 66) con cui aveva concluso alla pari il torneo. Terzo l’iberico Quim Vidal con 200 (-16) e 4/i il francese Paul Margolis e l’olandese Lars Keunen con 199 (-15).
Buona prova dell’azzurro Edoardo Raffaele Lipparelli, il migliore degli italiani, 7/mo con 204 (69 68 67, -12). Top ten anche per Andrea Romano, 8/o con 205 (-11) e 11/ma posizione per Luca Cianchetti che, reduce dal successo al Croara Alps Open, ha confermato il suo positivo stato di forma concludendo il torneo con 206 (-10). Degli altri azzurri sono andati a premio Gianmaria Rean Trinchero 23/mo con 209 (-7), Elia Dallanegra (am) e Davide Buchi, 27/mi con 210 (-6), Ludovico Addabbo 30/mo con 211 (-5), Michele Ortolani 34/mo con 212 (-4) e Manfredi Manica, 42/mo con 214 (-2).
Per lo spagnolo, che nelle ultime settimane aveva mostrato segni di crescita grazie anche al 4/o posto ottenuto al Croara Alps Open, un assegno di 5.800 euro su un montepremi di 40.000.
LA VIGILIA - L’Alps Tour, dopo il successo di Luca Cianchetti nel Croara Alps Open, si trasferisce dall’Italia alla Spagna per la seconda delle cinque tappe programmate in terra iberica. Si disputa dal 15 al 17 giugno l’Alps de Andalucia, sul percorso dell’Isla Canela Links, ad Ayamonte nei pressi di Huelva, dove saranno in gara 143 concorrenti, dei quali 25 italiani, in rappresentanza di 17 nazioni.
In un field di livello vi sono 18 giocatori tra i primi venti della money list, compresi quattro dei cinque vincitori stagionali: l’irlandese Ronan Mullarney (n. 2), l’inglese Jack Floydd (n. 3), Luca Cianchetti (n. 4) e lo spagnolo Quim Vidal Mora (n. 5). Assente il numero 1, l’olandese Kiet Van der Weele (insieme al connazionale Davey Porsius, n. 11), che con tre titoli ha avuto accesso al Challenge Tour. Norma in vigore dal 2017 e sfruttata in precedenza dal francese Frederic Lacroix (2019) e da Gregorio De Leo (2022). L’olandese resta comunque in classifica e non libererà un posto. Ossia a fine stagione saranno promossi sul secondo circuito continentale comunque i primi cinque del ranking e se lui sarà dentro farà parte del quintetto e non passerà il sesto.
Tra i top ten si trovano altri tre italiani, Andrea Romano (n. 6), Enrico Di Nitto (n. 8) e Cristiano Terragni (n. 9) e, in una graduatoria abbastanza corta, possono pensare alla ‘carta’ anche Gianmaria Rean Trinchero (n. 13), Ludovico Addabbo (n. 14) e Andrea Saracino (n. 20), meglio se con il lasciapassare di un titolo.
Con i citati, saranno tra i favoriti anche il transalpino Oihan Guillamoundeguy (n. 7) e l’olandese Lars Keunen (n. 10) insieme ai francesi Theo Brizard, Paul Margolis e Benjamin Kedochim, agli iberici Asier Aguirre Izcue e Iacobo Pastor e allo svizzero Luca Galliano, tutti tra i top 20 della money list. Il montepremi è di 40.000 euro dei quali 5.800 gratificheranno il vincitore.
Il Challenge Tour si tinge sempre più di azzurro con il terzo successo nel circuito 2023, questa volta firmato da Lorenzo Scalise, che ha trionfato con 272 (64 68 70 70, -12) colpi nel Kaskáda Golf Challenge, sul percorso del Kaskáda Golf Resort (par 71) di Brno nella Repubblica Ceca. Il 27enne di Vimercate (MB) ha preso il comando al termine del terzo round, dopo essere già stato leader in apertura, e ha ottenuto la prima vittoria sul tour senza mai aver lasciato chance ai suoi avversari. Ha superato lo spagnolo Manuel Elvira, secondo con 275 (-9), l’inglese Jack Senior e il tedesco Allen John, terzi con 276 (-8).
Le dichiarazioni del Presidente FIG Franco Chimenti: “Tre vittorie e un secondo posto nelle ultime quattro gare sul Challenge Tour rappresentano un unicum. Un trionfo dopo l’altro che, stavolta, porta la firma di Lorenzo Scalise. Il lombardo ha più volte sfiorato l’impresa e adesso può finalmente festeggiare il primo successo in carriera su un circuito importantissimo che, settimana dopo settimana, si sta colorando di azzurro. Già da dilettante Scalise, che peraltro vanta una laurea negli Usa, si era messo in mostra distinguendosi nel 2015 come miglior amateur nella storia dell’Open d’Italia, un record tolto a un campione come Francesco Molinari. A 103 giorni dal via della Ryder Cup di Roma il movimento italiano sta vivendo un periodo esaltante, non potrei essere più soddisfatto di così”.
Quattro settimane da ricordare - Nell’arco di quattro settimane particolarmente felici per il golf italiano, a 103 giorni dall’inizio della Ryder Cup, il titolo di Scalise fa seguito a quelli conseguiti in precedenza sul Challenge Tour da Matteo Manassero (Copenhagen Challenge) e da Andrea Pavan (D+D Real Czech Challenge), mentre Luca Cianchetti ne ha ottenuto uno sull’Alps Tour (Croara Alps Open). Inoltre domenica scorsa Filippo Celli si è classificato secondo dopo playoff nell’Andalucía Challenge de Cádiz.
Scalise, che quest’anno era andato già vicino al successo soprattutto tra febbraio e marzo con tre top 5 consecutive, ha iniziato molto deciso con un gran 64 (-7) e con altrettanta determinazione, dopo essere stato sorpassato dallo spagnolo Borja Virto nel secondo round, poi defilatosi (23° con 282, -2), ha riconquistato la leadership nel terzo con un colpo di margine sul sudafricano Pieter Moolman. Un birdie in partenza e un secondo dopo sette buche hanno allontanato gli avversari incapaci di rimontare. Moolman è praticamente scomparso (15° con 280, -4), mentre Elvira ha provato almeno a tenere il ritmo dell’azzurro. Ci è riuscito, sia pure con un po’ di fatica, per dieci buche poi gli ha lasciato strada nel rientro con due bogey (70, -1, cinque birdie, quattro bogey) riuscendo però a mantenere la seconda piazza dall’attacco di John e Senior, mai in corsa per la vittoria.
Al quinto posto con 277 (-7) l’inglese Gary Boyd, il danese Nicolai Kristensen e l’australiano Connor McKinney e all’ottavo con 277 (-7) il tedesco Marc Hammer.
Sono andati a premio altri quattro italiani: Aron Zemmer, 23° con 282 (-2), Gregorio De Leo, 30° con 284 (par), Filippo Bergamaschi, 58° con 290 (+6), e Filippo Celli, 60° con 293 (+9). Sono usciti al taglio Francesco Laporta, 65° con 144 (+2), Stefano Mazzoli e Jacopo Vecchi Fossa, 99.i con 147 (+5). Si è ritirato Federico Maccario
Scalise terzo nella Road To Mallorca - Lorenzo Scalise ha iniziato a praticare all’età di nove anni e ha avuto una buona carriera da dilettante con vittorie in campo nazionale e internazionale e nei College USA quando era studente alla University of Tennesee, dove si è laureato. Con l’11° posto nel 2015 ha stabilito il miglior risultato ottenuto da un amateur all’Open d’Italia, record tolto a Francesco Molinari, 13° nel 2004. A settembre del 2018 è passato al professionismo e all’inizio del 2019 si è imposto nel New Giza Open (Alps Tour). Nelle 86 gare precedenti sul Challenge Tour ha ottenuto due secondi posti, nell’Italian Challenge Open (2019) e nel torneo che ha appena vinto (2021), e due terzi insieme ad altri cinque piazzamenti tra i top ten. Per il successo ha ricevuto un assegno di 42.400 euro su un montepremi di 265.000 euro ed è salito dal 15° al terzo posto nella Road To Mallorca (ordine di merito), dove al termine della stagione i primi 20 riceveranno la ‘carta’ per il DP World Tour 2024. Tra i top ten anche Andrea Pavan (7°) e Matteo Manassero (10°).
TERZO GIRO - Lorenzo Scalise è tornato al comando con 202 (64 68 70, -11) colpi a un giro al termine del Kaskáda Golf Challenge, sul percorso del Kaskáda Golf Resort (par 71) di Brno nella Repubblica Ceca. L’azzurro proverà a firmare il primo titolo sul Challenge Tour contando su due colpi di vantaggio nei riguardi del sudafricano Pieter Moolman, secondo con 204 (-9), e tre sullo spagnolo Manuel Elvira, terzo con 205 (-8).
La matematica non esclude dalla corsa al titolo l’altro iberico David Borda e il tedesco Allen John, quarti con 207 (-6), ma di sicuro cinque colpi di ritardo non sono facili da recuperare. Sembrano invece fuori il ceco Michel Pospisil e gli inglesi Gary Boyd e Jack Senior, sesti con 208 (-5).
Il migliore tra gli altri italiani che hanno superato il taglio è Gregorio De Leo, da 26° a 20° con 212 (-1). Sono poco oltre metà classifica Aron Zemmer e Flippo Bergamaschi, 46° con 215 (+2), mentre è sceso dal 19° al 59° posto Filippo Celli con 217 (+4), penalizzato da un 77 (+6). Sono usciti al taglio Francesco Laporta, 65° con 144 (+2), Stefano Mazzoli e Jacopo Vecchi Fossa, 99.i con 147 (+5). Si è ritirato Federico Maccario. Il montepremi è di 265.000 euro con prima moneta di 42.400 euro.
SECONDO GIRO - Lorenzo Scalise è scivolato dal primo al secondo posto con 132 (64 68, -10) colpi nel Kaskáda Golf Challenge, torneo del Challenge Tour in svolgimento al Kaskáda Golf Resort (par 71) di Brno nella Repubblica Ceca. E’ stato sorpassato dallo spagnolo Borja Virto (131 – 65 66, -11) che comunque ha un solo colpo di vantaggio. Al terzo posto con 135 (-7) lo spagnolo Manuel Elvira e al quarto con 136 (-6) i danesi Nicolai Kristensen e Lucas Bjerregaard, lo spagnolo David Borda, il sudafricano Martin Vorster, il tedesco Allen John, lo svedese Christofer Blomstrand e l’austriaco Niklas Regner.
Ha perso nove posizioni, ma è rimasto in buona classifica Filippo Celli, 19° con 140 (-2), e bella rimonta di Gregorio De Leo, dal 66° al 26° posto con 141 (-1). Hanno superato il taglio Aron Zemmer e Filippo Bergamaschi, 48.i con 143 (+1), mentre sono usciti Francesco Laporta, 65° con 144 (+2), Stefano Mazzoli e Jacopo Vecchi Fossa, 99.i con 147 (+5). Si è ritirato Federico Maccario. Il montepremi è di 265.000 euro con prima moneta di 42.400 euro.
PRIMO GIRO - Lorenzo Scalise è al comando con 64 (-7) colpi e Filippo Celli al 10° con 67 (-4) dopo il primo giro del Kaskáda Golf Challenge, evento del Challenge Tour che si sta svolgendo al Kaskáda Golf Resort (par 71) di Brno nella Repubblica Ceca.
Il leader, che ha realizzato otto birdie e un bogey, è seguito a un colpo dall’australiano Connor McKinney, dall’austriaco Niklas Regner e dagli spagnoli Borja Virto e Manuel Elvira. Al sesto posto con 66 (-5) i danesi Hamish Brown e Lucas Bjerregaard e i norvegesi Jarand Ekeland Arnoy ed Elias Bertheussen.
E’ in buona posizione anche Aron Zemmer, 21° con 69 (-2), e anticipa la linea del taglio Francesco Laporta, 49° con 71 (par). Sono oltre Gregorio De Leo, 66° con 72 (+1), Filippo Bergamaschi, 84° con 73 (+2), Stefano Mazzoli, 111° con 75 (+4), Jacopo Vecchi Fossa, 133° con 77 (+6), e Federico Maccario, 155° con 85 (+14). Il montepremi è di 265.000 euro con prima moneta di 42.400 euro.
LA VIGILIA - Il Challenge Tour ritorna nella Repubblica Ceca, dopo il passaggio in Spagna, per la disputa del Kaskáda Golf Challenge, tredicesimo evento stagionale del circuito che si svolge dal 15 al 18 giugno e al quale prendono parte nove giocatori italiani. Sul percorso del Kaskáda Golf Resort, a Brno, saranno sul tee di partenza Filippo Celli, Francesco Laporta, Lorenzo Scalise, Aron Zemmer, Filippo Bergamaschi, Federico Maccario, Gregorio De Leo, Stefano Mazzoli e Jacopo Vecchi Fossa, tutti ben motivati, anche se con obiettivi diversi.
In particolare Celli, dopo la bella e sfortunata prova della scorsa settimana nell’Andalucía Challenge de Cádiz, dove il titolo gli è praticamente sfuggito sull’ultima buca, più che nel playoff, proverà a riproporsi nelle parti alte della classifica così come Laporta, che a Cadice è terminato nono. Entrambi dando anche uno sguardo alla Road To Mallorca (ordine di merito), dove stanno risalendo. Scalise, invece, che rientra dopo una pausa deve consolidare la sua 15ª posizione, che comunque sarebbe valida per approdare nel DP World Tour 2024 dove andranno i primi 20. Per gli altri la necessità di cogliere un risultato significativo. Si sono concessi un turno di riposo Andrea Pavan (n. 4) e Matteo Manassero (n. 7), vincitori rispettivamente del D+D Real Czech Challenge e del Copenhagen Challenge.
Nel field vi sono dodici tra i primi 20 nella money list, di cui cinque tra i top ten: i sudafricani Casey Jarvis (n. 2), JJ Senekal (n. 6) e Jaco Prinsloo (n. 9) e gli svedesi Adam Blomme (n. 3) e Jesper Svensson (n. 5), tutti tra i favoriti insieme a Celli, Laporta e a Scalise.
Altri possibili protagonisti i tedeschi Velten Meyer e Marc Hammer, il sudafricano Dylan Mostert, lo scozzese Craig Howie, l’olandese Lars Van Meijel, il francese Clément Berardo e lo spagnolo Ivan Cantero Gutierrez. Attesa tra i fan di casa per Ondrej Lieser.
È la sesta edizione dell’evento nato nel 2017 come Prague Golf Challenge, sospeso nel 2020 per la pandemia e ripreso nel 2021 con il nome attuale. Non è presente nessuno dei past winner. Il montepremi è di 265.000 euro con prima moneta di 42.400 euro.
La tedesca Chiara Horder ha travolto in finale (7/6) la statunitense Annabelle Pancake e ha vinto il prestigioso 120th Women's Amateur Championship disputato al Prince’s Golf Club (par 72) di Sandwich Bay in Inghilterra. In semifinale secca sconfitta delle svedesi con Ingrid Lindblad, che ha lasciato strada alla vincitrice (4/3), e con la Pancake che ha messo fuori gioco Elin Pudas Remler (2/1).
Due azzurre hanno superato la qualificazione su 36 buche medal, vinta dall’inglese Beth Coulter con 139 (69 70, -5), Francesca Fiorellini, decima con 144 (74 70, par), e Benedetta Moresco, 31ª con 147 (71 76, +3), mentre sono rimaste fuori Paris Appendino, 71ª con 152 (77 75, +8), Ginevra Coppa, 80ª con 153 (77 76, +9), Carolina Melgrati, 93ª con 155 (78 77, +11), e Natalia Aparicio, 125ª con 160 (83 77, +16).
Nei match play la Fiorellini ha battuto la polacca MajaAmbroziak (2/1) e la tedesca Christin Eisenbeiss dopo 20 combattute buche, ma si è fermata negli ottavi battuta dalla svedese Kajsa Arwefijall (3/1). Benedetta Moresco, dopo aver eliminato nel primo turno la svizzera Victoria Levy (5/4) è uscita nel secondo per mano dell’australiana Caitlin Peirce (2/1). Le azzurre sono accompagnate da Roberto Zappa, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Femminile.
LA VIGILIA - Sei giocatrici azzurre prendono parte al 120th Women's Amateur Championship, il prestigioso torneo nato nel 1893, in programma dal 13 al 18 giugno al Prince’s Golf Club di Sandwich Bay in Inghilterra. Sono Natalia Aparicio, Paris Appendino, Ginevra Coppa, Francesca Fiorellini, Carolina Melgrati e Benedetta Moresco.
Molto qualificato il field che comprende tra le 144 concorrenti, oltre alle azzurre tutte in grado di porsi in evidenza, le spagnole Cayetana Fernandez Garcia-Poggio, Paula Martin Sampedro e Andrea Revuelta, l’irlandese Sara Byrne, le inglesi Rosie Belsham e Annabell Fuller, la tedesca Helen Briem, la scozzese Hannah Darling, la taiwanese Ting-Hsuan Huan, l’olandese Anne-Sterre den Dunnen e le svedesi Meja Ortengren, Ingrid Lindblad e Amanda Linner, per citarne alcune.
La gara inizierà con la qualificazione su 36 buche medal e poi proseguirà con i match play ai quali saranno ammesse le prime 64 classificate. Tutti gli incontri su 18 buche, ad eccezione della finale su 36. Le azzurre sono accompagnate da Roberto Zappa, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Femminile.
La svizzera Yana Beeli ha vinto l’Annika Invitational Europe con 210 (73 68 69, -6) colpi sul percorso dell’Halmstad Golf Club (par 72), ad Halmstad in Svezia, dove Francesca Pompa, unica azzurra in gara, ha offerto una buona prova classificandosi 14ª con 223 (76 75 72, +7). La golfista lombarda (accompagna da Daniele Pompa) nella giornata finale, grazie ad un giro in 72 (par), frutto di tre birdie e altrettanti bogey, ha recuperato quattro posizioni che le hanno permesso di chiudere il torneo in top 15. La Beeli ha preceduto di due colpi la polacca Kinga Kusmierska, l’olandese Fleur Van Beek e la spagnola Balma Davalos Guaita, seconde con 212 (-4) e le svedesi Alexandra Berglund, quinta con 214 (-2), e Matilda Bjorkman, sesta con 215 (-1).
Il torneo, giunto alla 11ª edizione, è stato conquistato per due volte dalle italiane, nel 2018 da Anna Zanusso e nel 2022 da Francesca Fiorellini. Nell’albo d’oro anche i nomi dell’inglese Lily May Humphreys (2019) e della spagnola Ana Pelaez Trivino (2015), oggi proette e vincitrici sul Ladies European Tour. L’Annika Invitational Europe è uno degli eventi organizzati in vari continenti dalla Annika Foundation di cui è promotrice la grande campionessa svedese Annika Sorenstam, ritiratasi dalle scene agonistiche nel 2008 dopo essere stata ai vertici mondiali per oltre un decennio e aver vinto 72 gare nel LPGA Tour (con dieci major), 14 nel LET, quattro nel circuito australiano, due in quello giapponese e tre eventi a squadre, compresa la World Cup (2006).
LA VIGILIA - Francesca Pompa sarà l’unica rappresentante azzurra all’Annika Invitational Europe in programma dal 13 al 15 giugno sul percorso dell’Halmstad Golf Club, ad Halmstad in Svezia. Il torneo si disputa sulla distanza di 54 buche, senza taglio, con la partecipazione di 80 concorrenti tra le quali la spagnola Anna
Cañado Espinal, la danese Johanna Axelsen, la svizzera Flavia Tamburlini e la tedesca Uma Bergner, per citare alcune possibili protagoniste in un field in cui sono in tante a poter competere per il successo.
Il torneo, giunto alla 11ª edizione, è stato conquistato per due volte dalle italiane, nel 2018 da Anna Zanusso e nel 2022 da Francesca Fiorellini. Nell’albo d’oro anche i nomi dell’inglese Lily May Humphreys (2019) e della spagnola Ana Pelaez Trivino (2015), oggi proette e vincitrici sul Ladies European Tour.
L’Annika Invitational Europe è uno degli eventi organizzati in vari continenti dalla Annika Foundation di cui è promotrice la grande campionessa svedese Annika Sorenstam, ritiratasi dalle scene agonistiche nel 2008 dopo essere stata ai vertici mondiali per oltre un decennio e aver vinto 72 gare nel LPGA Tour (con dieci major), 14 nel LET, quattro nel circuito australiano, due in quello giapponese e tre eventi a squadre, compresa la World Cup (2006). Francesca Pompa è accompagnata da Daniele Pompa.
L'RBC Canadian Open va a Nick Taylor (75 67 63 66) che, dopo una rimonta nell'ultimo round ha superato a Toronto e con un eagle, alla quarta buca del play-off, l'inglese Tommy Fleetwood. Nell'Ontario, il canadese ha festeggiato in casa il terzo successo in carriera sul PGA Tour, il primo dal febbraio 2020 (AT&T Pebble Beach Pro-Am). Era dal 1954 (Pat Fletcher) che un canadese non riusciva a imporsi in questo evento.
Niente da fare per gli inglesi. Se Fleetwood, per la quinta volta runner up sul circuito, è stato costretto ad accontentarsi del secondo posto, i suoi connazionali Tyrrell Hatton e Aaron Rai hanno condiviso la terza piazza con 272 (-16) insieme al taiwanese Pan Cheng-tsung. All'Oakdale Golf & Country Club (par 72), top 10 e nono posto con 276 (-12) per Rory McIlroy.
Il nordirlandese, che aveva conquistato le ultime due edizioni della rassegna (nel 2019 e nel 2022, nel 2020 e nel 2021 il torneo è stato cancellato a causa dell'emergenza sanitaria), dopo aver chiuso in seconda posizione il "moving day" ha perso terreno nel finale.
L'exploit ha fruttato a Taylor 1.620.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 9.000.000 e gli ha permesso di passare dalla 69/a alla 44/a posizione nel world ranking
Terzo successo azzurro in tre settimane in un momento particolarmente felice per il golf italiano. Lo ha ottenuto Luca Cianchetti con 196 (69 61 66, -17) colpi nel Croara Alps Open, che si è trasformato in un trionfo con il secondo posto di Ludovico Addabbo e di Andrea Romano (201, -12). La prodezza del 27enne modenese segue quelle di Matteo Manassero (Copenhagen Challenge) e di Andrea Pavan (D+D Real Czech Challenge), entrambe sul Challenge Tour.
Sul percorso del Croara Country Club (par 71), a Gazzola (Piacenza), dove è approdato per la prima volta l’Italian Pro Tour, il circuito di gare nazionali e internazionali organizzato dalla Federazione Italiana Golf con il supporto dell’Official Advisor Infront Italy, nel torneo inserito anche nel calendario dell’Alps Tour, altri due azzurri hanno concluso tra i top ten: Cristiano Terrragni, quarto con 202 (-11), insieme allo spagnolo José Manuel Pardo Benitez e allo svizzero Luca Galliano, e Alessandro Radig, il migliore tra i dilettanti, settimo con 203 (-10) alla pari con l’olandese Lars Keunen e con i francesi Mathieu Prost e Antoine Santarelli. E ancora le buone prove di Jacopo Albertoni, Enrico Di Nitto e dell’altro amateur Flavio Michetti, 11.i con 204 (-9).
Cianchetti ha iniziato il giro finale con un colpo di margine su Addabbo e su Galliano mantenendo alto il ritmo con tre birdie sulle prime otto buche. Dopo un bogey alla 11ª, che ha ridato speranze agli avversari, li ha messi definitivamente fuori gioco con altri tre birdie nelle ultime sette per il 66 (-5) vincente. Un doppio bogey alla 13ª ha tolto dalla corsa Galliano, mentre Addabbo, che è stato sempre sulla scia del vincitore (70, -1, tre birdie, due bogey), con un bogey alla 17ª ha permesso a Romano, autore di un gran 63 (-8, otto birdie), miglior score di giornata, di agganciarlo sulla seconda piazza dopo una spettacolare rimonta dalla 30ª.
Le dichiarazioni del vincitore - Luca Cianchetti ha ricevuto per il successo un assegno di 5.800 euro su un montepremi di 40.000 euro ed è risalito dal 27° al quarto posto nell’ordine di merito rilanciando la sua candidatura a una delle ‘carte’ per il Challenge Tour 2024. Passato professionista a metà del 2017, è al quarto titolo sull’Alps Tour dopo aver conseguito il primo nel 2015 (Abruzzo Open), quando era ancora dilettante. Nel 2018 ha vinto il Campionato della PGA Italiana, lo Stage 1 della Qualifying School dell’Alps Tour (Asia Course) e l’Invitational Pro-Am del circuito PGAs of Europe (oggi CPG, Confederation of Professional Golf). Gli altri due titoli sul terzo tour continentale sono arrivati nel Katameya Dunes Open (2019) e nel Red Sea Little Venice Open (2021). In quella occasione realizzò un 62, suo miglior score fino al 61(-10) che nel secondo round gli lo ha lanciato verso la vittoria nel Croara Alps Open.
“Sono particolarmente felice - ha detto al termine Cianchetti - di aver vinto su questo campo, che conosco bene e dove mi sento di casa, e nella mia Regione. Il successo offre sempre una grande spinta morale, ma in questo caso, con il bel salto nel ranking, mi ha dato l’opportunità di inserirmi concretamente nella corsa verso il prossimo Challenge Tour. Faccio i complimenti ad Abbaddo, con cui sono stato in lotta fino all’ultimo, e a Romano per l’incredibile rimonta. Sotto l’aspetto del gioco oggi sicuramente sono stato ai livelli che mi avevano portato alle precedenti vittorie e di questo ringrazio il mio maestro Duncan Muscroft”.
Prossima tappa dell’Italian Pro Tour a Sutri (VT) - Il prossimo evento dell’Italian Pro Tour si svolgerà al Golf Nazionale, la casa del gol italiano, a Sutri (VT), dove è in programma dal 6 al 9 luglio l’Italian Challenge Open, che fa parte del Challenge Tour
Il percorso - Ha ottenuto il consenso incondizionato dei partecipanti il percorso del Croara Country Club. Nato nel 1976, originariamente di 9 buche disegnate da Raffaele Buratti e poi ampliato a 18 da Marco Croze, da un lato è costeggiato dal fiume Trebbia, da cui prende il nome la valle, e dall’altro da un bosco secolare di querce. Di rara bellezza gli scorci panoramici, sia di carattere naturalistico che storico-architettonico (per tutti la vista dello splendido Castello di Rivalta).
Prima sede dell’Open d’Italia Femminile nel 1987, il campo, nel bel mezzo del quale sorge una villa del ‘600, è ricco di insidie naturali e di ostacoli appositamente creati, che hanno richiesto massima concentrazione ai concorrenti.
I Partner – L’Italian Pro Tour 2023 ha il supporto di DS Automobiles (Main Partner); Fideuram Intesa SanPaolo Private Banking (Official Bank); Kappa (Technical Supplier); Rinascente e Poste Assicura (Official Supplier); Corriere dello Sport e Tuttosport (Media Partner); Sport Senza Frontiere Onlus (Social Partner). Official advisor: Infront Italy.
Italiani protagonisti anche nella seconda giornata del Croara Alps Open dove il nuovo leader è Luca Cianchetti con 130 (69 61, -12), autore di un gran 61 (-10) miglior score del turno, seguito a un colpo da Ludovico Addabbo (131 - 64 67, -11) affiancato dallo svizzero Luca Galliano.
Sul percorso del Croara Country Club (par 71), a Gazzola (Piacenza), dove è approdato per la prima volta l’Italian Pro Tour, il circuito di gare nazionali e internazionali organizzato dalla Federazione Italiana Golf con il supporto dell’Official Advisor Infront Italy, nel torneo inserito anche nel calendario dell’Alps Tour in evidenza pure Flavio Michetti, quarto con 133 (-9) e già due volte terminato tra i top ten. Stesso score anche per lo scozzese Callum Bruce e per i francesi Benjamin Kedochim e Nicolas Peyrichou.
Nel giro finale ha possibilità di inserirsi nella corsa al titolo Enrico Di Nitto, ottavo con 134 (-8), e hanno qualche chance anche Cristiano Terragni e Jacopo Albertoni, 12.i con 135 (-7). Bene anche altri due amateur, Alessandro Radig, 17° con 136 (-6) insieme a Giovanni Manzoni, e Alessandro Nardini, 23° con 137 (-5), alla pari con Gianmaria Rean Trinchero, Manfredi Manica ed Edoardo Giletta.
Il taglio, dopo 36 buche, ha lasciato in gara per il giro finale 55 concorrenti, tra i quali otto amateur. I professionisti si contenderanno un montepremi di 40.000 euro dei quali 5.800 saranno destinati al vincitore.
Le interviste
Luca Cianchetti: “Il risultato è eloquente su come ho giocato. Sono partito subito bene con degli ottimi colpi, specialmente nelle prime quattro buche in cui ho realizzato quattro birdie. Poi ho segnato un bogey, ma ho subito reagito con decisione perché sentivo di essere padrone del mio gioco. Il 61 è il mio score più basso, dopo il 62 ottenuto del 2021 quando vinsi in Egitto il Red Sea Little Venice Open. Speriamo sia di buon auspicio. Ora mi auguro che questa condizione che sta crescendo progressivamente mi possa aiutare a risalire nella money list”. Nel suo 61 (-10) undici birdie e un bogey.
Ludovico Addabbo: “Ho effettuato un bel giro, sono stato molto preciso dal tee, ma rispetto al primo round ho giocato meno bene con i ferri. Fortunatamente, però, ho sbagliato sempre dal lato giusto e questo ha limitato di molto i danni. Inoltre ho risolto qualche situazione con il putter, con il quale sto ritrovando confidenza, e sono sicuramente contento della giornata. Obiettivi? Il gioco mi assiste, il putting migliora, il lavoro che sto facendo è quello giusto e quindi proseguo per la mia strada”. Ha girato in 67 (-4) colpi con sei birdie e due bgoey.
Il percorso - Il percorso è nato nel 1976. Originariamente di 9 buche, disegnate da Raffaele Buratti, e poi ampliato a 18 da Marco Croze, da un lato è costeggiato dal fiume Trebbia, da cui prende il nome la valle, e dall’altro da un bosco secolare di querce. Di rara bellezza gli scorci panoramici, sia di carattere naturalistico che storico-architettonico (per tutti la vista dello splendido Castello di Rivalta).
Prima sede dell’Open d’Italia Femminile nel 1987, il campo, nel bel mezzo del quale sorge una villa del ‘600, ricco di insidie naturali e di ostacoli appositamente creati, richiede massima concentrazione ad ogni colpo.
I Partner – L’Italian Pro Tour 2023 ha il supporto di DS Automobiles (Main Partner); Fideuram Intesa SanPaolo Private Banking (Official Bank); Kappa (Technical Supplier); Rinascente e Poste Assicura (Official Supplier); Corriere dello Sport e Tuttosport (Media Partner); Sport Senza Frontiere Onlus (Social Partner). Official advisor: Infront Italy.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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