Lorenzo Scalise ha ottenuto un buon 12° posto con 279 (71 68 68 72, -5) colpi nell’Irish Challenge, torneo del Challenge Tour che ha avuto per teatro il percorso dell’Headfort Golf Club (par 71), a Kells in Irlanda, dove Lorenzo Gagli si è classificato 56° con 288 (70 71 75 72, +4)
Ha vinto con 272 (69 64 72 67, -12) Brandon Robinson Thompson, alla prima gara sul circuito, dopo che ne aveva disputate soltanto tre sul DP World Tour. Il 30enne di Totland Bay è risalito dal terzo posto con un 67 (-4, cinque birdie, un bogey) superando lo statunitense Jordan Gumberg, secondo con 274 (-10), alla pari con l’altro inglese Will Enefer, che ha recuperato trenta posizioni con un 63 (-8, un eagle, sei birdie), miglior parziale di giornata. Al quarto posto con 275 (-9) lo scozzese Ryan Lumsdem e al quinto con 276 (-8) l’inglese Sam Bairstow, lo svedese Adam Blomme, il gallese Rhys Enoch e il norvegese Kristoffer Reitan, leader dopo tre round.
Lorenzo Scalise, che ha firmato una delle cinque vittorie azzurre in stagione (Kaskáda Golf Challenge), ha guadagnato punti preziosi per Road To Mallorca (ordine di merito) nella sua corsa verso la ‘carta’ per il DP World Tour 2024. Ha concluso la gara con un 72 (+1) dovuto a un birdie e a un doppio bogey. Stesso score anche per Lorenzo Gagli con due birdie e tre bogey.
Sono usciti al taglio Stefano Mazzoli e Andrea Pavan, 64.i con 142 (par) e out per un colpo, Mattia Comotti, 108° con 146 (+4), al debutto sul Challenge Tour, e Filippo Celli, 139° con 151 (+9).
Per Brandon Robinson Thompson, che ha avuto quale caddie la sua fidanzata, è stato un mese speciale. Infatti ha disputato il Made In HimmerLand, la sua seconda gara sul DP World Tour dopo la prima nel 2020 (Qatar Masters, 77°), dove è terminato 49°, poi ha superato le qualifiche ha preso parte al 151° The Open (59°) e quindi ha debuttato sul Challenge Tour con un risultato che offre alla sua carriera bel trampolino di lancio. Per lui un assegno di 40.000 euro su un montepremi di 250.000 euro.
TERZO GIRO - Lorenzo Scalise è salito dal 19° al settimo posto con 207 (71 68 68, -6) colpi, grazie a un parziale di 68 (-3, quattro birdie, un bogey), procurandosi la possibilità di competere per il titolo nel giro finale dell’Irish Challenge, il torneo del Challenge Tour che si conclude con la disputa del quarto giro sul percorso dell’Headfort Golf Club (par 71), a Kells in Irlanda, dove Lorenzo Gagli è 59° con 216 (70 71 75, +3).
Si è portato al comando con 203 (-10) il norvegese Kristoffer Reitan che precede di un colpo lo statunitense Jordan Gumberg (204, -9). A terzo posto con 205 (-8) lo scozzese Ryan Lumsden e gli inglesi Sam Bairstow e Brandon Robinson Thompson, che era in vetta con l’irlandese Conor Purcell, ora settimo. In sesta posizione con 206 (-7) il danese Nicolai Kristensen e insieme a Scalise e a Purcell il francese Frederic Lacroix, il nordirlandese Jonathan Caldwell e lo svedese Adam Blomme.
Sono usciti al taglio Stefano Mazzoli e Andrea Pavan, 64.i con 142 (par), e out per un colpo, Mattia Comotti, 108° con 146 (+4), al debutto sul Challenge Tour, e Filippo Celli, 139° con 151 (+9). Il montepremi è di 250.000 euro con prima moneta di 40.000 euro.
SECONDO GIRO - Lorenzo Scalise, 19° con 139 (71 68, -3) colpi, e Lorenzo Gagli, 42° con 141 (70 71, -1), sono gli unici due italiani rimasti in gara nell’Irish Challenge, il torneo del Challenge Tour in svolgimento sul percorso dell’Headfort Golf Club (par 71), a Kells in Irlanda.
Nuovi leader con 133 (-9) colpi sono l’inglese Brandon Robinson Thompson (69 64) e l’irlandese Conor Purcell (66 67). Li seguono, terzi con 135 (-7), lo statunitense Jordan Gumberg, il norvegese Kristoffer Reitan, il gallese Rhys Enoch e gli inglesi Sam Bairstow e Jamie Rutheford, quest’ultimo in vetta con lo spagnolo Borja Virto, ora 42° con 141 (-1) dopo un 76 (+5).
Sono usciti al taglio Stefano Mazzoli e Andrea Pavan, 64.i con 142 (par), e out per un colpo, Mattia Comotti, 108° con 146 (+4), al debutto sul Challenge Tour, e Filippo Celli, 139° con 151 (+9). Il montepremi è di 250.000 euro con prima moneta di 40.000 euro.
PRIMO GIRO - Inizio in tono minore per gli italiani nell’Irish Challenge, il torneo del Challenge Tour in svolgimento sul percorso dell’Headfort Golf Club (par 71), a Kells in Irlanda, dove il migliore è stato Lorenzo Gagli, 36° con 70 (-1).
Sono al vertice con 65 (-6) lo spagnolo Borja Virto e l’inglese Jamie Rutherford che sono seguiti a un colpo dallo scozzese Ryan Lumdsen, dall’irlandese Conor Purcell, dal francese Frederic Lacroix e dallo svedese Rikard Kalberg, vincitore di un Open d’Italia (2015) in tempi sicuramente migliori per lui.
Così gli altri azzurri: Lorenzo Scalise, 49° con 71 (par), Andrea Pavan, Stefano Mazzoli e Mattia Comotti, all’esordio sul circuito, 109.i con 74 (+3), e Filippo Celli, 148° con 78 (+7). Il montepremi è di 250.000 euro con prima moneta di 40.000 euro.
LA VIGILIA - Dalla Germania all’Irlanda per la 19ª tappa. Il Challenge Tour propone l’Irish Challenge in programma dal 27 al 30 luglio sul percorso dell’Headfort Golf Club, a Kells, dove saranno in campo sei giocatori italiani: Lorenzo Scalise, Andrea Pavan, Filippo Celli, Lorenzo Gagli, Stefano Mazzoli e Mattia Comotti. Field di tutto rispetto con 17 tra i primi 20 della Road To Mallorca (ordine di merito) e altro capitolo di quello che sembra stia diventando un testa a testa tra azzurri e sudafricani per la leadership nel circuito, che si dividono il maggior numero di vittorie in stagione, cinque a testa, e anche il maggior numero di giocatori tra i primi 20 dell’ordine di merito (che a fine anno saliranno sul DP World Tour 2024) con quattro per parte.
Tra gli otto vi saranno Scalise (n. 5) e Pavan (n. 10), con le defezioni di Matteo Manassero (n. 3) e di Francesco Laporta (n. 19), che domenica scorsa ha firmato il quinto successo degli azzurri (Big Green Egg German Challenge), un record nella storia del circuito, mentre tra i sudafricani saranno presenti Brandon Stone (n. 7), Jaco Prinsloo (n. 12) e JJ Senekal (n. 13) con l’assenza di Casey Jarvis, il numero uno.
Non saranno i soli favoriti in un contesto in cui hanno carte importanti da giocare gli svedesi Adam Blomme e Jesper Svensson, l’inglese Ashley Chesters, il gallese Stuart Manley, il portoghese Ricardo Gouveia e lo scozzese Euan Walker. Con particolare attenzione anche agli inglesi Sam Hutsby e Will Enefer, al tedesco Dominic Foos e all’olandese Kiet Van der Weele, che ha acquisito la ‘carta’ vincendo tre tornei a inizio stagione sull’Alps Tour. Un discorso a parte per l’inglese Alex Fitzpatrick, reduce da un ottimo 151° The Open (17°), che con tre top ten stagionali e prestazioni quasi sempre terminate a premio è ora al 21° posto della money list, ben deciso ad arrivare alla ‘carta’. Due i past winner: lo spagnolo Emilio Cuartero Blanco (2019) e Tom Murray (2015), che nella prima delle sette edizioni disputate dell’evento superò al playoff Nino Bertasio.
Degli altri azzurri Filippo Celli, Lorenzo Gagli e Stefano Mazzoli sono alla ricerca della continuità di rendimento, mentre Mattia Comotti è al debutto sul circuito. Il montepremi è di 250.000 euro con prima moneta di 40.000 euro.
Sul percorso del Miglianico Golf & Country Club inizia l’Abruzzo Alps Open, quarto appuntamento nel calendario dell’Italian Pro Tour, il circuito delle gare nazionali e internazionali gestito dalla Federazione Italiana Golf, con il supporto dell’Official Advisor Infront Italy.
La gara, giunta alla nona edizione, riveste particolare importanza poiché assegna punti che possono essere decisivi, a tre eventi dal termine della stagione, per la corsa alla conquista delle cinque ‘carte’ per il Challenge Tour 2024 che verranno assegnate ai primi cinque classificati nella money list. Non è un caso, quindi, se al via, tra i 144 concorrenti in rappresentanza di 15 nazioni, vi saranno 19 giocatori dei primi venti dell’ordine di merito, garanzia di grande agonismo e spettacolo.
L’Abruzzo Alps Open, organizzato con il supporto del Dipartimento per lo Sport nel cammino di avvicinamento alla Ryder Cup 2023 (Marco Simone Golf & Country Club, Guidonia Montecelio - Roma, 29 settembre - 1 ottobre), è stato anticipato dalla Pro-Am vinta con “meno 40” dalla squadra del pro Giovanni Manzoni, con i dilettanti Alessio Matricardi, Fulvio Di Virgilio Reale e Andrea Malandra, che ha preceduto il team di Riccardo Bregoli, con Maurizio Della Camera, Tommaso Cuomo e Matteo Pistilli, secondo con “meno 38”. In terza posizione con “meno 35” la formazione dell’austriaco Lukas Lipold, con Tullio Tiravia, Desiderio Pardo e Federica D’Arielli, in quarta con “meno 34” quella del francese Benjamin Kedochim, con Fabio Ponte Pellegrino, Renato Mazzolani e Pino Mazzocchetti, e in quinta con “meno 33” la compagine del pro di casa Luca D’Andreamatteo, con Giacomo Cerasa, Paolo Chiarella e Daniele Fontecchio.
Si è giocato sulla distanza di 18 buche con formula “Tour Scramble - net aggregate team score in relation to par” and “Use your pro” e per la graduatoria sono stati conteggiati solamente birdie, eagle e albatross.
Azzurri tra i favoriti - È un momento particolarmente favorevole ai giocatori italiani impegnati sul circuito che sono reduci da due successi nelle ultime due gare disputate, ottenuti da Manfredi Manica (Aravell Golf Open) e da Gianmaria Rean Trinchero (Fred Olsen Alps de La Gomera), anticipati da quello di Luca Cianchetti nel Croara Alps Open a inizio giugno. Sono tutti a ridosso dei primi cinque della money list, così come Andrea Romano, e saranno tra i favoriti insieme a coloro che li precedono e che al momento occupano i posti che contano: l’irlandese Ronan Mullarney (n. 2), l’inglese Jack Floydd (n. 3), l’olandese Lars Keunen (n. 4) e lo spagnolo Quim Vidal Mora (n. 5), anche loro vincitori stagionali. Senza dimenticare i francesi Benjiamin Kedochim e Oihan Guillamoundeguy, lo spagnolo Josè Manuel Pardo Benitez e l’olandese Davey Porsius, che possono nutrire serie speranze di salire sul tour superiore. Assente l’altro olandese Kiet Van der Weele, il numero uno, perché è già sul Challenge Tour essendosi imposto in tre gare. Difende il titolo l’iberico Manuel Morugan che non ha molte possibilità di ripetersi, poiché dopo due top ten a inizio stagione ha perso brillantezza.
Saranno 69 gli italiani in campo con molti, oltre ai citati, che possono ritagliarsi uno spazio tra i protagonisti come Filippo Bergamaschi, Enrico Di Nitto, Edoardo Raffaele Lipparelli, Andrea Saracino, Davide Buchi e Cristiano Terragni, per ricordarne alcuni.
Formula di gara e montepremi – L’Abruzzo Alps Open si disputerà sulla distanza di 54 buche, con taglio dopo 36 che lascerà in gara i primi 40 classificati e i pari merito al 40° posto. Il montepremi è di 40.000 euro con 5.800 di prima moneta.
Il percorso – Il tracciato di 18 buche, che si snoda tra uliveti, vigneti, bunker e laghi artificiali, conferisce al campo del Miglianico Golf & Country Club una personalità unica. Progettato da Ronald Kirby, uno dei più famosi architetti americani del golf, il percorso è stimolante sia per i professionisti sia per i giocatori dilettanti. Ha già ospitato negli anni, oltre ai Giochi del Mediterraneo nel 2009, gare dell’Alps Tour tra le quali il Grand Final 2016, vinto dall’inglese Matt Wallace che attualmente gioca sia sul DP World Tour che sul PGA Tour.
I Partner – L’Italian Pro Tour 2023 ha il supporto di DS Automobiles (Main Partner); Fideuram Intesa SanPaolo Private Banking (Official Bank); Kappa (Technical Supplier); Rinascente e Poste Assicura (Official Supplier); Corriere dello Sport e Tuttosport (Media Partner); Sport Senza Frontiere Onlus (Social Partner). Official advisor: Infront Italy.
Alex Cejka ha vinto con 289 (68 71 74 76, +5) il The Senior Open Presented by Rolex, il Major per “over 50” disputato sul percorso del Royal Porthcawl Golf Club (par 71), a Bridgend in Galles, dove si sono classificati al 25° posto con 298 (72 70 77 79, +14) Emanuele Canonica e al 65° con 305 (70 75 79 81, +21) Michele Reale, entrato nel field attraverso la prequalifica.
Cejka, tedesco di 52 anni nato a Marienbad nella Repubblica Ceca, ha firmato il secondo Major della categoria, superando con un birdie alla seconda buca di spareggio l’irlandese Padraig Harrington (289 - 75 68 71 75), che era riuscito a raggiungerlo con un birdie sull’ultimo green. Cejka ha conquistato in carriera quattro titoli sul DP World Tour, uno sul PGA Tour, uno sul Korn Ferry Tour, quattro sul Challenge Tour, due sul PGA Tour Champions, con il primo dei due Major per “over 50” (KitchenAID Senior PGA Championship, 2021), e un sul Legends Tour.
Harrington, 51enne di Dublino, è il secondo Major che perde quest’anno allo spareggio, dopo aver ceduto a Steve Stricker nel KitchenAID Senior PGA Championship. Nella sua grande carriera ha vinto tre major e, al netto di questi e dei tornei validi su più circuiti, ha ottenuto tre successi sul PGA Tour, 12 sul DP World Tour, uno sul Japan Tour, due sull’Asian Tour e undici in altri eventi compresa una World Cup (con Paul McGinley, 1997). Tra i Senior ha conseguito cinque successi sul PGA Tour Champions, con un Major.
In una giornata difficile per tutti, in cui sono stati realizzati quali migliori risultati due soli 71 (par), è terminato al terzo posto con 291 (+7) il figiano Vijay Singh. Al quarto con 292 (+8) lo svedese Michael Jonzon, al quinto con 293 (+9) l’inglese Phillip Archer e il gallese Phillip Price e al settimo con 294 (+10), lo statunitense Jerry Kelly, l’australiano Richard Green, lo scozzese Euan McIntosh e il tedesco Bernhard Langer, che recentemente ha stabilito il record di successi sul PGA Tour Champions, il circuito “over 50” statunitense, con 46 vittorie, delle quali 12 in Major della categoria, superando lo statunitense Hale Irvin, fermo a 45.
LA VIGILIA - Emanuele Canonica e Michele Reale parteciperanno al The Senior Open Presented by Rolex, il Major più ambito dagli "over 50" che si disputerà dal 27 al 30 luglio sul percorso del Royal Porthcawl Golf Club, a Bridgend in Galles. Reale è entrato nel field in extremis, grazie al secondo posto ottenuto nelle qualifiche disputate sul percorso del Pyle & Kenfig Golf Club sempre a Bridgend. Il torneo torna al Royal Porthcawl dopo sei anni e nel Galles meridionale per la terza volta, un anno dopo che Gleneagles ha ospitato l’evento nel 2022.
Field ricco di golfisti che hanno fatto la storia di questo sport a partire dal tedesco Bernhard Langer, a segno in tutti i maggiori circuito del mondo, che ha collezionato 42 titoli (comprensivi di due Major) sul DP World Tour e che recentemente ha stabilito il record di successi sul PGA Tour Champions, il circuito “over 50” statunitense, con 46 vittorie, delle quali 12 in major della categoria, superando Hale Irvin, fermo a 45.
Favoriti anche il sudafricano Ernie Els (quattro volte Major Champion), il nordirlandese Darren Clarke che proverà a difendere il titolo, lo spagnolo José María Olazabal (due volte Masters Champion, nel 1994 e 1999) e l’irlandese Padraig Harrington (vincitore di tre major). Da menzionare anche la partecipazione dello scozzese Colin Montgomerie, capitano del vittorioso Team Europe nella Ryder Cup del 2010, dello statunitense John Daly, dello spagnolo Miguel Angel Jimenez (21 titoli sul DP World Tour) e dell’ex numero 1 al mondo, il figiano Vijay Singh (34 successi nel PGA Tour).
Emanuele Canonica quest’anno ha offerto buone prove durante la stagione del Legends Tour, tra cui un settimo posto all’Irish Legends lo scorso 25 giugno. Per l’azzurro chanche importante in un palcoscenico di prestigio.
Natalia Aparicio vincitrice della gara individuale femminile, Bruno Frontero quarto in quella maschile, e il quartetto azzurro, che comprendeva anche Ginevra Coppa e Federico Randazzo, argento nella graduatoria a squadre nella 28ª edizione dell’European Young Masters, al quale hanno preso parte 30 selezioni nazionali e che viene considerato una sorta di campionato europeo per Under 16.
Sul percorso del Sedin Golf Resort (par 73), a Veľké Úľany in Slovacchia, Natalia Aparicio ha concluso con 208 (68 70 70, -11) colpi divenendo la quarta azzurra a imporsi nell’individuale femminile, venticinque anni dopo Diana Luna che aveva firmato la gara nel 1998 preceduta da Barbara Paruscio, nell’evento inaugurale del 1995, e da Giulia Sergas (1997).
Seconda dopo un round, la Aparicio ha preso il comando nel giro centrale con due colpi di margine sulla francese Marie Elodie Prats-Rigual e sulla norvegese Henriette Spilling Gjelten.
Nel terzo turno ha tenuto alto il ritmo e con un 70 (-3, sei birdie, un bogey, un doppio bogey) ha portato a tre colpi il margine sulla Prats-Riguals (211, -8), mentre ha ceduto la Gjelten, scesa al settimo posto (217, -2), superata dalla tedesca Antonia Steiner e dall’irlandese Olivia Costello, terze con 214 (-5), dalla finlandese June Weckman, quinta con 215 (-4), e dalla transalpina Kirra St. Laurent, sesta con 216 (-3). In 20ª posizione Ginevra Coppa con 223 (71 75 77, +4), che ha dato il suo contributo all’argento conquistato dal quartetto.
Nella gara a squadre, dove venivano conteggiati per la classifica i migliori tre risultati su quattro giornalieri del team, l’Italia ha concluso con 643 (208 219 216, -14) colpi preceduta dalla Francia (639, -18) e contenendo brillantemente il tentativo di rimonta della Spagna, terza con 647 (-10). In quarta posizione l’Inghilterra (653, -4) e in quinta il Belgio (656, -1).
Nel torneo individuale maschile tonica prestazione di Bruno Frontero, quarto con 217 (73 74 70, -2), che ha sfiorato il podio dopo una rimonta iniziata dalla 14ª piazza, passando per la decima nel secondo giro. L’altro azzurro Federico Randazzo è terminato 16° con 225 (69 80 76, +6).
Il titolo è stato appannaggio dell’inglese Ben Bolton con 208 (70 71 67, -11), che ha lasciato a sei colpi l’islandese Markus Marelsson (214, -5). Al terzo posto con 216 (-3) lo spagnolo Raul Gomez, mentre Frontero ha condiviso la posizione con lo svizzero Yannick Beeli e i francesi Hugo LeGoff e Oscar Couilleau. Il team italiano è stato accompagnato da Alain Vergari, Vice Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Maschile, e dal Capitano Giovanni Bartoli.
Oltre ai successi nell’individuale femminile, l’Italia ha conquistato quattro volte la Nation’s Cup (1997, 1998, 2007, 2012) e ha ottenuto tre titoli individuali maschili con Roberto Paolillo (1997), Matteo Manassero (2007) e Renato Paratore (2012). Nelle vittorie per nazioni gli azzurri stati raggiunti al terzo posto dalla Francia. In questa speciale graduatoria al vertice la Spagna con otto successi seguita dalla Germania con sette, quindi Repubblica Ceca con tre, Finlandia e Svezia con uno.
LA VIGILIA - L’Italia schiera Natalia Aparicio, Ginevra Coppa, Bruno Frontero e Federico Randazzo nel prestigioso Young European Masters, torneo giovanile che si svolge dal 27 al 29 luglio sul percorso del Sedin Golf Resort, a Veľké Úľany, in Slovacchia. Il team è accompagnato da Alain Vergari, Vice Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Maschile, e dal Capitano Giovanni Bartoli.
Saranno 30 le rappresentative nazionali in gara tra le quali, oltre all’Italia, l’Inghilterra, l’Olanda, la Spagna, la Francia, la Germania, la Svezia, la Scozia, la Danimarca, l’Irlanda, la Finlandia, il Galles e la Repubblica Ceca.
La gara si disputa sulla distanza di 54 buche, 18 al giorno, con classifica maschile e femminile. Si competerà anche per la Nation’s Cup con graduatoria che si compilerà tenendo conto dei migliori tre score su quattro giornalieri delle formazioni nazionali, composte da due ragazzi e da due ragazze. Ai vincitori dell’individuale verrà assegnato il trofeo e una medaglia d’oro. Per il secondo e il terzo medaglie d’argento e di bronzo.
Nel torneo, giunto alla 28ª edizione, l’Italia ha conquistato quattro volte la Nation’s Cup (1997, 1998, 2007, 2012), ha ottenuto tre titoli individuali maschili con Roberto Paolillo (1997), Matteo Manassero (2007) e Renato Paratore (2012) e altrettanti femminili con Barbara Paruscio, nell’evento inaugurale del 1995, con Giulia Sergas (1997) e con Diana Luna (1998).
Nelle vittorie per nazioni gli azzurri sono al terzo posto preceduti da Spagna con otto successi e Germania con sette. Seguono Francia e Repubblica Ceca con tre, Finlandia e Svezia con uno.
L’Italian Pro Tour ritorna al Miglianico Golf & Country Club dove è in programma dal 27 al 29 luglio l’Abruzzo Alps Open, uno dei classici appuntamenti del circuito delle gare nazionali e internazionali organizzato dalla Federazione Italiana Golf, con il supporto dell’Official Advisor Infront Italy. A Miglianico (CH), nell’evento in calendario anche sull’Alps Tour, scenderanno in campo tutti i migliori giocatori del momento e, in particolare, tra i 144 concorrenti al via in rappresentanza di 15 nazioni, vi saranno 19 tra i primi 20 dell’ordine di merito, che promettono spettacolo e spunti tecnici interessanti.
Prologo mercoledì 26 luglio con la Pro-Am dell’Abruzzo Alps Open, che anticiperà la gara organizzata con il supporto del Dipartimento per lo Sport nel cammino di avvicinamento alla Ryder Cup 2023 (Marco Simone Golf & Country Club, Guidonia Montecelio - Roma, 29 settembre - 1 ottobre).
Un field di qualità - A tre tornei dalla fine dell’Alps Tour si sta facendo sempre più intensa la contesa per occupare i primi cinque posti della money list che, a fine stagione, assegneranno cinque ‘carte’ per il Challenge Tour 2024. I top 19 in campo hanno ancora tutti la possibilità di cambiare circuito, anche se con diversi gradi di difficoltà. L’unico al sicuro è anche il solo assente, l’olandese Kiet Van der Weele, numero uno della money list, che ha già preso la ‘carta’ con anticipo essendosi imposto in tre tornei. Gli altri otto vincitori stagionali saranno tutti in gara a iniziare dai quattro che seguono in classifica l’olandese: l’irlandese Ronan Mullarney (n. 2), l’inglese Jack Floydd (n. 3), l’altro olandese Lars Keunen (n. 4) e lo spagnolo Quim Vidal Mora (n. 5), tutti desiderosi di difendere la posizione privilegiata.
Sono tuttavia in grado di cambiare le carte in tavola i tre azzurri a segno quest’anno, Gianmaria Rean Trinchero (n. 6, Fred Olsen Alps de La Gomera), Luca Cianchetti (n. 9, Croara Alps Open) e Manfredi Manica (n. 12, Aravell Golf Open), ma può farlo anche Andrea Romano (n. 11), due volte runner up. Occhio anche ai francesi Benjiamin Kedochim e Oihan Guillamoundeguy (n. 7 e 8) e allo spagnolo Josè Manuel Pardo Benitez (n. 10), l’altro vincitore nel 2023. Difende il titolo l’iberico Manuel Morugan, che non ha altra possibilità se non quella di rimanere sull’Alps Tour anche nel prossimo anno.
Saranno 67 gli italiani in campo con molti, oltre ai citati, che possono ritagliarsi uno spazio tra i protagonisti come Filippo Bergamaschi, Enrico Di Nitto, Edoardo Raffaele Lipparelli, Andrea Saracino, Davide Buchi e Cristiano Terragni, per citarne alcuni.
La storia - L’Abruzzo Alps Open, giunto alla nona edizione (la prima nel 2014), ha una tradizione favorevole agli italiani che lo hanno vinto cinque volte, contro le tre degli spagnoli. Il primo a salire sul gradino più alto del podio è stato l’iberico Juan Antonio Bragulat, poi è arrivata una quaterna italiana con Luca Cianchetti, che quando si è imposto nel 2015 era ancora dilettante, con Stefano Pitoni (2016) e con i due titoli di Guido Migliozzi (2017, 2018), che hanno dato il via alla sua carriera lanciandolo verso i successi sul DP World Tour. Spagnoli nuovamente a segno nel 2019 con Sebastian Garcia Rodriguez, cugino di Sergio Garcia, e ritorno azzurro nel 2021 con Jacopo Vecchi Fossa (nel 2020 torneo cancellato per la pandemia). Poi Manuel Morugan.
Formula di gara e montepremi – L’Abruzzo Alps Open si disputerà sulla distanza di 54 buche, con taglio dopo 36 che lascerà in gara i primi 40 classificati e i pari merito al 40° posto. Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.
Prologo all’evento la Pro Am dell’Abruzzo Alps Open – La manifestazione sarà anticipata dalla Pro Am dell’Abruzzo Alps Open con la partecipazione di 26 squadre, composte da un professionista e da tre dilettanti, che competeranno sulla distanza di 18 buche con formula “Tour Scramble - net aggregate team score in relation to par” and “Use your pro” e per la classifica saranno conteggiati solamente birdie, eagle ed eventuali albatross. Partenza shotgun alle ore 11 (ossia tutte le compagini insieme dalle varie buche del campo). Tra i pro alla guida delle formazioni ricordiamo Ronan Mullarney, Benjamin Kedochim, Mario Galiano Aguilar, Lukas Lipold, Luca Cianchetti, Gianmaria Rean Trinchero, Manfredi Manica, Enrico Di Nitto, Andrea Romano e Filippo Bergamaschi
Il percorso – Il tracciato di 18 buche, che si snoda tra uliveti, vigneti, bunker e laghi artificiali, conferisce al campo del Miglianico Golf & Country Club una personalità unica. Progettato da Ronald Kirby, uno dei più famosi architetti americani del golf, il percorso è stimolante sia per i professionisti sia per i giocatori dilettanti. Ha già ospitato negli anni, oltre ai Giochi del Mediterraneo nel 2009, gare dell’Alps Tour tra le quali il Grand Final 2016, vinto dall’inglese Matt Wallace che attualmente gioca sia sul DP World Tour che sul PGA Tour.
I Partner – L’Italian Pro Tour 2023 ha il supporto di DS Automobiles (Main Partner); Fideuram Intesa SanPaolo Private Banking (Official Bank); Kappa (Technical Supplier); Rinascente e Poste Assicura (Official Supplier); Corriere dello Sport e Tuttosport (Media Partner); Sport Senza Frontiere Onlus (Social Partner). Official advisor: Infront Italy.
Francesca Fiorellini, con un’ottima prestazione, si è classificata al quarto posto con 283 (72 72 68 71,-1) nell’European Ladies' Amateur Championship, il Campionato Europeo individuale disputato sul percorso del Tegelberga Golfklubb (par 71), a Trelleborg in Svezia. Hanno dominato le spagnole che hanno conquistato il titolo con Julia Lopez Ramirez (276 - 70 76 63 67, -8) e l’argento con Carla Bernat Escuder (278, - 6). Il bronzo alla svedese Ingrid Lindblad (279, -5), che si era imposta nel 2021.
Francesca Fiorellini ha iniziato al 21° posto e ha sfiorato il podio passando per il 14° e per il settimo. L’azzurra ha concluso alla pari con Helen Briem, che ha battuto quest’anno ai Campionati Internazionali d’Italia dove la tedesca difendeva il titolo conseguito nel 2021. In sesta posizione con 284 (par) due forti concorrenti indicate alla vigilia tra le favorite, l’iberica Rocio Tejedo Mulet e la francese Vairana Heck, e in ottava con 285 (+1) la scozzese Hannah Darling, la francese Adela Cernousek, l’irlandese Beth Coulter e altre due spagnole, Carolina Lopez-Chacarra Coto e Carla Tejedo Mulet.
A metà classifica Carolina Melgrati, 25ª con 289 (71 73 78 67, +5), alla pari con la belga Savannah De Bock, campionessa uscente, e più indietro Alessia Nobilio, 48ª con 295 (77 74 71 73, +11), e Anna Zanusso, 52ª con 297 (73 77 71 76, +13).
Non hanno superato il taglio dopo 54 buche Caterina Don, 84ª con 227 (+14), Matilde Partele, 103ª con 230 (+17), e Paris Appendino, 142ª con 247 (+34).
Le azzurre sono state assistite da Roberto Zappa, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Femminile, e dall’accompagnatore Stefano Sardi.
Le italiane hanno vinto la gara per quattro volte dominando in un quadriennio d’oro con i titoli di Silvia Cavalleri (1996,1997), Giulia Sergas (1998) e di Sophie Sandolo (1999), che l’anno precedente era giunta seconda conquistando l’unico argento italiano. Tra le vincitrici del passato, oltre alle azzurre, che hanno svolto o stanno svolgendo una buona carriera come proette la belga Florence Descampe, le svedesi Maria Hjorth e Caroline Hedwall, la spagnola Carlota Ciganda e la francese Celine Boutier.
LA VIGILIA - A Trelleborg, in Svezia, sette azzurre difenderanno i colori italiani nell’European Ladies' Amateur Championship, il Campionato Europeo individuale che avrà luogo dal 26 al 29 luglio sul percorso del Tegelberga Golfklubb. Compongono il team Paris Appendino, Caterina Don, Francesca Fiorellini, Matilde Partele, Carolina Melgrati, Alessia Nobilio e Anna Zanusso che saranno assistite da Roberto Zappa, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Femminile, e dall’accompagnatore Stefano Sardi.
Nel torneo, nato nel 1986 e giunto alla 36ª edizione, difende il titolo la belga Savannah De Bock in un field che comprende buona parte delle migliori amateur continentali tra le quali altre due past winner, la svedese Ingrid Lindblad (2021) e la tedesca Paula Schulz-Hanssen (2020). Tante altre, tra le 144 concorrenti, le pretendenti al successo tra le quali, oltre alle italiane, ricordiamo le spagnole Cloe Amion Villarino, Carla Bernat, Paula Martin Sampedro, Andrea Revuelta e Rocio Tejedo, le svedesi Kajsa Arwefjäll, Sara Ericsson, Amanda Linner e Meja Ortengren, la svizzera Yana Beeli, l’inglese Rosie Belsham, l’irlandese Beth Coulter, le francesi Maylis Lamoure, Constance Fouillet e Vairana Heck, la gallese Tynan Ffion, la tedesca Helen Briem, vincitrice del Campionato Internazionale d’Italia femminile nel 2022 e seconda quest’anno superata dalla Fiorellini, e la danese Cecilie Leth-Nissen, che nel 2022 si impose in un evento del LET Access (Smorum Ladies Open).
Le azzurre hanno vinto la gara per quattro volte dominando in un quadriennio d’oro con i titoli di Silvia Cavalleri (1996,1997), Giulia Sergas (1998) e di Sophie Sandolo (1999), che l’anno precedente era giunta seconda conquistando l’unico argento italiano. Tra le vincitrici del passato, oltre alle azzurre, che hanno svolto o stanno svolgendo una buona carriera come proette la belga Florence Descampe, le svedesi Maria Hjorth e Caroline Hedwall, la spagnola Carlota Ciganda e la francese Celine Boutier.
Il torneo si disputa sulla distanza di 72 buche con taglio dopo 54 che lascerà in gara le prime 60 classificate e le pari merito al 60° posto.
L’austriaca Katharina Muehlbauer ha vinto con 206 (68 70 68, -10) colpi il LETAS Links Series, seconda tappa consecutiva del LET Access Series che si è svolta al Ramside Hall Golf Club (par 72) di Carrville, in Inghilterra, dove Lucrezia Colombotto Rosso ha concluso al 37° posto con 224 (79 69 76, +8).
La vincitrice 25enne di Vocklabruck, dodici volte top ten in carriera nel LETAS, dove gioca dal 2021, ha distanziato di tre colpi l’inglese Hannah Screen, seconda con 209 (-7) e l’altra britannica, Emily Price, terza con 211 (-5). Al quarto posto con 213 (-3) la tedesca Sarina Schmidt e al quinto l’inglese Georgina Blackman e la scozzese Hannah McCook con 214 (-2).
Le altre azzurre Erika De Martini, 61ª con 151 (+7), Marta Spiazzi 68ª con 152 (+8), Martina Flori 91ª con 156 (+12), Sara Berselli 101ª con 159 (+15) e Alessia Fornara, 108ª con 163 (+19) non hanno superato il taglio. Alla giocatrice del Golf Club Regau un assegno di 6.400 euro su un montepremi di 40.000.
LA VIGILIA - Il LET Access resta al Ramside Hall Golf Club di Carrville, in Inghilterra, dove è in programma dal 24 al 26 luglio il LETAS Links Series con la partecipazione di sei giocatrici italiane: Lucrezia Colombotto Rosso, Erika De Martini, Sara Berselli, Martina Flori, Alessia Fornara e Marta Spiazzi.
Nel field di 118 concorrenti, sette delle prime dieci della money list tra le quali la svizzera Elena Moosmann, numero due, la più alta in classifica, e tre vincitrici stagionali, la francese Lucie Andrè, n. 8 (Santander Golf Tour-Girona), la spagnola Marta Martin, n. 4 (Czech Ladies Challenge), e l’inglese Lianna Bailey, a segno nel precedente Links Series Ramside Hall. Tra le favorite anche le altre in top ten, la slovena Katja Pogacar (n. 6), l’inglese Emily Price (n. 7) e la scozzese Hannah McCook (n. 10). Senza dimenticare l’australiana Kristalle Blum, l’inglese Gemma Clews, le olandesi Pasqualle Coffa e Zhen Bontan, l’iberica Teresa Diez Moliner, la danese Fie Olsen e la scozzese Clara Young.
Attesa a una conferma Lucrezia Colombotto Rosso, 11ª nel Links Series Ramside Hall, che sta provando a risalire nell’ordine di merito dove attualmente occupa la 28ª posizione. Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 6.400 euro.
Trionfo dell’azzurro Tommaso Perrino al Campionato Europeo Individuale EGA (European Golf Association) maschile per golfisti con disabilità. Con 215 (77 67 71, +2), il golfista livornese ha preceduto di due colpi l’inglese Bradley Smith, secondo con 217 (+4) e di sette il tedesco Rene Schwenk, terzo con 222 (+9). Seguono quarti gli svedesi Rasmus Lia (Campione dello scorso Open d’Italia disabili by Sanofi) e Johan Kammerstad con 224 (+11).
La gara: Sul percorso del Dutch Golf Club (par 71), ad est di Rotterdam in Olanda, in occasione della gara organizzata da EGA in collaborazione EDGA (European Disabled Golf Association) e la federazione olandese, Perrino, attuale commissario Tecnico della Squadra Nazionale Paralimpica Maschile e Femminile, grazie ad un secondo round in 67 (-4), frutto di quattro birdie, un eagle e due bogey, ha raggiunto la vetta poi abilmente confermata con un 71 (quattro birdie e quattro bogey, par) finale. L’altro giovane atleta paralimpico italiano in gara, Vittorio Cascino, ha concluso 40/o con 265 (83 89 93, +52).
Nel torneo femminile successo per l’atleta di casa Daphne Van Houten con 245 (77 80 88, +37) che ha preceduto la connazionale Marcela Neggers, seconda con 249 (+36). L’azzurra Luisa Ceola, golfista del circuito EDGA dal 2018 e già protagonista in diverse gare, non ha terminato il torneo a poche buche dalla fine.
Vittoria olandese anche nella competizione per giocatori su sedia a rotelle (Paragolfer), dove Richard Kluven ha festeggiato con 283 (+70) colpi.
Hanno accompagnato i golfisti italiani gli allenatori federali Nicola Maestroni e Stefano Bertola, a sottolineare il supporto che la Federazione Italiana Golf mette sempre a disposizione di tutti i giocatori paralimpici azzurri nell’ambito del Progetto Ryder Cup 2023.
La gioia di Tommaso Perrino: ‘’Una vittoria bellissima che voglio condividere con gli allenatori federali Stefano Bertola e Nicola Maestroni e con gli altri azzurri presenti Vittorio Cascino e Luisa Ceola. Non ero partito al massimo il primo giorno, forse perché accusavo un po’ di pressione. Poi un grande secondo giro mi ha permesso di riprendere la vetta. Nell’ultimo round ho fatto bene le prime nove buche mentre nelle seconde ho tenuto duro fino alla fine, ma ce l’ho fatta’’.
Ancora una convincente prova di Roberta Liti che si è classificata quarta con 209 (68 68 73, -4) colpi al Twin Bridges Championship, torneo dell’Epson Tour che è stato vinto dalla 21enne statunitense Jenny Bae (al suo secondo successo consecutivo) con 207 (65 69 73, -6). La Bae ha superato dopo cinque buche di playoff la malesiana Natasha Andrea Onn (69 72 66) con la quale aveva terminato alla pari la gara. Sul percorso del Pinehaven Country Club (par 71), a Guilderland nello stato di New York, l’australiana Gabriela Ruffels ha concluso al terzo posto con 208 (-5) mentre, con un colpo di ritardo dalla Liti, al quinto posto l’altra australiana Robyn Choi e la sudcoreana Minji Kang con 210 (-3).
Roberta Liti, alla quarta top 4 (terza al Champions Fore Change Invitational e quarta all’Inova Mission Inn Resort & Club Championship e all’IOA Golf Classic presented by LPT Realty), ha guadagnato cinque posizioni nella Race For The Card (ordine di merito), raggiungendo la quarta. Davanti all’azzurra l’australiana Gabriela Ruffels (n. 1), la malesiana Natasha Andrea Oon (n. 2) e l’americana Gigi Stoll (n.3). L’altra italiana in gara, Angelica Moresco con 150 (76 74, +8) non ha superato il taglio.
Seconda vittoria consecutiva nelle tre gare disputate dalla giovane golfista dell’Università della Georgia che la scorsa settimana aveva trionfato dopo sette buche di playoff in uno spareggio a tre con la coreana Minji Kang e la taiwanese Ssu-Chia Cheng, all’Hartford HealthCare Women's Championship. La giovane proette con è salita al n. 9 dell’ordine di merito e punta adesso a conquistare la carta dell’LPGA Tour. Per lei un assegno di 30.000 dollari su un montepremi di 200.000.
LA VIGILIA - Roberta Liti e Angelica Moresco prendono parte al Twin Bridges Championship (21-23 luglio) che avrà luogo sul percorso del Pinehaven Country Club, a Guilderland nello stato di New York.
In gara otto tra le prime dieci della Race For The Card (ordine di merito), compresa la stessa Liti (n. 9) e le prime quattro, nell’ordine l’australiana Gabriela Ruffels, la malesiana Natasha Andrea Onn e le statunitensi Jenny Cooleman e Gigi Stoll. Assente Auston Kim (n. 5), quarta nel precedente Hartford HealthCare Women's Championship, che rischia di essere sorpassata da Savannah Villaubi (n. 6) e dalla francese Agathe Laisne (n. 7) se supereranno il taglio.
Tra le altre possibili protagoniste Jenny Bae, la 21enne neopro vincitrice dell’Hartford HealthCare appena alla seconda gara sul circuito, la taiwanese Ssu-Chia Cheng e la coreana Minji Kang, sconfitte dalla Bae dopo sette buche di playoff, la cinese Miranda Wang, Jenny Coleman, Becca Huffer e l’australiana Robin Choi, per citane alcune.
Per Roberta Liti, all’undicesima gara stagionale, obiettivo primario mantenersi tra le prime dieci della money list, che a fine stagione saranno promosse sul LPGA Tour 2024. Angelica Moresco (11ª presenza anche per lei), al primo anno di tour, è piuttosto costante nell’andare a premio, cosa che dovrebbe quanto meno garantirle il mantenimento della ‘carta’. Il montepremi è di 200.000 dollari con prima moneta di 30.000 dollari.
Lucrezia Colombotto Rosso si è classificata all’undicesimo posto nel Links Series Ramside Hall con 219 (76 72 71, par) colpi, torneo del Let Access Series vinto dall’inglese Lianna Bailey con 213 (71 67 75, -6).
Sul tracciato del Ramside Hall GC (par 73), a Carrville, in Inghilterra, l’atleta di casa ha preceduto l’irlandese Lauren Walsh, seconda con 214 (-5), l’australiana Stephanie Bunque e la danese Cecilie Finne-Ipsen, terze con 215 (-4). Seguono al quinto posto con 216 (-3) la norvegese Karoline Lund e al sesto l’austriaca Kelsey Bennett e la neozelandese Hanee Song con 217 (-2).
La 26enne di Leicester, nonostante qualche difficoltà nel round finale (75, +2), ha festeggiato, dopo essere passata professionista da poco più di un anno, il suo primo titolo sul circuito. Ancora una bella prova dell’azzurra Lucrezia Colombotto Rosso che dopo un inizio in salita nel primo round, grazie alle ultime 36 buche (72 71, -3) ha recuperato 36 posizioni confermando uno stato di forma positivo. Erika De Martini, 53/a con 153 (+7), Martina Flori, Alessia Fornara e Marta Spiazzi, 76/e con 156 (+10), così come Caterina Tatti e Sara Berselli, 81/e con 157 (+11), non hanno superato il taglio. Alla vincitrice è andato un assegno di 6.400 euro su un montepremi di 40.000.
LA VIGILIA - Il Let Access Series si sposta in Inghilterra per il Trust Links Series Ramside Hall (19-21 luglio), torneo dove partecipano Lucrezia Colombotto Rosso, Erika De Martini, Sara Berselli, Martina Flori, Alessia Fornara, Caterina Tatti e Marta Spiazzi. Sul percorso del Ramside Hall GC, a Carrville, dieci delle migliori quindici dell’ordine di merito prenderanno parte alla gara.
Tra tutte c’è attesa per la svizzera Elena Moosmann (n. 2), già vincitrice quest’anno al Flumserberg Ladies Open e quattro volte in top ten. Con lei la spagnola Marta Martin (n. 4), campionessa in Repubblica Ceca nell’AMUNDI Czech Ladies Challenge, la slovena Katja Pogacar (n. 5), runner up nel Montauban Ladies Open e terza classificata nel Vasteras Open By Elite Hotels. Potranno dire la loro anche la francese Lucie Andre (n. 6), l’inglese Emily Price (n. 8) quindi la danese Fie Olsen (n. 9). Assenti la n. 1, la danese Sofie Kibsgaard Nielsen, che quest’anno ha già trionfato in due gare del LETAS (Montauban Ladies Open e Capio Ogon Trophy) e la connazionale Puk Lyng Thomsen (n. 3), vittoriosa lo scorso fine giugno nel Vasteras Open By Elite Hotels.
Occasione per guadagnare ulteriori punti nell’ordine di merito per Lucrezia Colombotto Rosso che arriva da un bel terzo posto ottenuto lo scorso metà giugno nell’AMUNDI Czech Ladies Challenge. Erika De Martini e Sara Berselli proveranno a riscattare il taglio non superato nella precedente gara svedese in occasione del Capio Ogon Trophy mentre tornerà in campo dopo tre settimane anche Martina Flori, al suo ottavo torneo stagionale. Importante appuntamento anche per Alessia Fornara, Caterina Tatti e Marta Spiazzi. Il montepremi del torneo è di 40.000 euro con prima moneta di 6.400 euro.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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