Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

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Girls’ Amateur e Helen Briem

La tedesca Helen Briem ha letteralmente travolto in finale la spagnola Martina Navarro Navarro (12&10) e ha trionfato nelThe R&A Girls’ Amateur Championship, uno dei più importanti tornei giovanili disputato sui percorsi del Ganton Golf Club (par 74), a Scarborough, e del Fulford Golf Club (par 74), a Heslington, in Inghilterra. In semifinale la vincitrice ha eliminato l’inglese Isla McDonald-O’Brien per 2&1 e l’iberica ha battuto dopo 20 buche la svedese Meja Ortengren che a quel punto era indicata come la favorita. Helen Briem potrà disputare il Women’s Amateur Championship, l’US Girls’ Junior Championship, la Final Qualifying dell’AIG Women’s Open e, per tradizione, riceverà un invito per l’Augusta National Women's Amateur Championship.

Delle azzurre Francesca Fiorellini e Paris Appendino sono uscite nel secondo turno di match play. La prima è stata superata per 2 up dall’inglese Lauren Crump, dopo aver battuto per 5&4 la ceca Tiphani Knight, mentre Paris Appendino ha sconfitto per 3&2 l’indiana Mannat Brar prima di lasciare il passo all’inglese Maggie Whitehead (1 up).

Si sono fermate nel primo turno Natalia Aparicio (1 up dalla spagnola Cloe Amion) e Ginevra Coppa (2&1 da Martina Navarro Navarro).

Le quattro azzurre hanno avuto accesso alla fase match play entrando tra le 64 concorrenti che hanno superato la qualificazione su 36 buche medal vinta da Meja Ortergren con 136 (69 67, -12) colpi davanti alla connazionale Josefin Widal (141, -7), alla spagnola Andrea Revuelta e alla svizzera Yana Beeli (142, -6). In sesta posizione Helen Briem con 143 (-5) e in 12ª Martina Navarro Navarro con 147 (-1). Si è classificata al quinto posto, con lo stesso score della Briem, Francesca Fiorellini (74 69), seguita nell’ordine da Paris Appendino 31ª con 151 (76 75 + 3), Natalia Aparicio 48ª con 153 (78 75, +5) e da Ginevra Coppa 53ª con 154 (79 75 +6). Out al taglio Matilde Partele 75ª con 156 (78 78 +8) e Francesca Pompa 108ª con 159 (84 75 +11).

Il torneo nato nel 1919 e giunto alla 94ª edizione, si è disputato fino al 1938 allo Stoke Park di Stoke Poges nel Buckinghamshire. Dopo la sospensione per la Seconda Guerra Mondiale, è ripreso nel 1949 diventando itinerante. Le azzurre si sono imposte quattro volte con Stefania Croce (1986), Silvia Cavalleri (1990), Tullia Calzavara (2000) e con Emilie Alba Paltrinieri (2016) e in altre tre occasioni sono giunte seconde con la stessa Croce (1987), Laura Sedda (2010) e con Roberta Liti (2013).

Tra le past winner tante proette che hanno scritto pagine importanti nella storia del golf quali le francesi Anne Marie Palli (1973) e Marie-Laure De Lorenzi (1978), le svedesi Maria Hjorth (1991) e Anna Nordqvist (2005), le norvegesi Suzann Pettersen (1999) e Marianne Skarpnord (2003), la spagnola Azahara Muñoz (2004) e l’inglese Georgia Hall (2012). In tempi più recenti hanno firmato l’albo d’oro giovani molto promettenti, attualmente professioniste, come l’inglese Lily May Humphreys (2017), l’austriaca Emma Spitz (2018) e la slovena Pia Babnik (2019).

Le azzurre hanno avuto il supporto dell’allenatore federale Roberto Recchione e dell’accompagnatore Stefano Sardi.

 

LA VIGILIA - Natalia Aparicio, Paris Appendino, Ginevra Coppa, Francesca Fiorellini, Matilde Partele e Francesca Pompa difendono i colori azzurri nel The R&A Girls’ Amateur Championship, uno dei più importanti tornei giovanili che si disputerà dal 15 al 20 agosto sui percorsi del Ganton Golf Club, a Scarborough, e del Fulford Golf Club, a Heslington, in Inghilterra.

La gara si svolgerà in due fasi. Inizierà con la qualificazione su 36 buche medal, 18 al giorno, con le concorrenti che si alterneranno sui due tracciati. Le prime 64 classificate accederanno ai match play, che si svolgeranno al Ganton Golf Club tutti sulla distanza di 18 buche ad eccezione della finale che avrà luogo su 36. La vincitrice potrà disputare il Women’s Amateur Championship, l’US Girls’ Junior Championship, la Final Qualifying dell’AIG Women’s Open e, per tradizione, riceverà un invito per l’Augusta National Women's Amateur Championship.

Nel field, dove figurano molte tra le migliori giovani della categoria, la tedesca Helen Briem, la belga Savannah De Bock, l’inglese Chloe Tarbard, che ha appena vinto English Girls U16 Stroke Play Championship, le spagnole Rocio Tejedo, Andrea Revuelta e Anna Canado Espinal, le svedesi Meja Ortengren e Nora Sundberg e la francese Marie-Elodie Prats-Rigual.

Il torneo nato nel 1919 e giunto alla 94ª edizione, si è disputato fino al 1938 allo Stoke Park di Stoke Poges nel Buckinghamshire. Dopo la sospensione per la Seconda Guerra Mondiale, è ripreso nel 1949 diventando itinerante. Le azzurre si sono imposte quattro volte con Stefania Croce (1986), Silvia Cavalleri (1990), Tullia Calzavara (2000) e con Emilie Alba Paltrinieri (2016) e in altre tre occasioni sono giunte seconde con la stessa Croce (1987), Laura Sedda (2010) e con Roberta Liti (2013).

Tra le past winner tante proette che hanno scritto pagine importanti nella storia del golf quali le francesi Anne Marie Palli (1973) e Marie-Laure De Lorenzi (1978), le svedesi Maria Hjorth (1991) e Anna Nordqvist (2005), le norvegesi Suzann Pettersen (1999) e Marianne Skarpnord (2003), la spagnola Azahara Muñoz (2004) e l’inglese Georgia Hall (2012). In tempi più recenti hanno firmato l’albo d’oro giovani molto promettenti, attualmente professioniste, come l’inglese Lily May Humphreys (2017), l’austriaca Emma Spitz (2018) e la slovena Pia Babnik (2019).

Le azzurre avranno il supporto dell’allenatore federale Roberto Recchione e dell’accompagnatore Stefano Sardi.

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Boys Amateur all’inglese Kris Kim

L’inglese Kris Kim si è imposto nella finale su 36 buche superando lo statunitense Alex Papayoanou con un bogey alla 38ª buca (contro un doppio bogey) e ha iscritto il proprio nome nel prestigioso albo d’oro del The Boys Amateur Championship, giunto alla 96ª edizione, e svoltosi sui percorsi del Ganton Golf Club (par 71), a Scarborough, e del Fulford Golf Club (par 72), a Heslington, in Inghilterra. In semifinale il vincitore aveva estromesso il francese Hugo Le Goff (2&1) e Papayoanou aveva eliminato il norvegese Oscar Bach (2&1).

Il migliore tra gli azzurri è stato Michele Ferrero, che si è fermato nei match play ai quarti di finale sconfitto per 6&5 da Papayoanou dopo aver superato nell’ordine l’inglese Edward Featherstone (19ª), lo svedese Willian Wistrand (19ª) e nel derby italiano degli ottavi Giovanni Daniele Binaghi. E’ stato un incontro molto combattuto in cui Ferrero ha avuto ragione alla 20ª buca, la seconda supplementare, dopo aver recuperato da un 2 down alla 15ª.

Binaghi era giunto agli ottavi mettendo fuori gioco Sebastian Desoisa di Gibilterra (3&2) e il gallese William Sandoz (4&3).

Altri italiani sono entrati tra i 64 concorrenti che hanno avuto accesso agli incontri a eliminazione diretta. Giovanni Andrea Gagliardi è uscito nel secondo turno per mano dello spagnolo José Antonio Sintes Navarro (2&1) dopo aver prevalso sull’islandese Gunnlaugur Árni Sveinsson alla 21ª. Un solo match per Marco Florioli (5&3 dallo svedese Jonathan Ericsson) e per Luca Memeo (3&2 da Kris Kim).

Nella qualificazione su 36 buche medal hanno concluso con lo stesso 136 (-7) il gallese Jack Murphy (63 73), che ha avuto il posto numero 1 sul tabellone, e lo scozzese Connor Graham (66 70), al quale è andato il numero 2. Con 139 (-4) il francese Hugo Le Goff, il bulgaro Hristo Yanakiev e il norvegese Oscar Bach. Settima piazza con 140 (-3) per Kris Kim e 48ª con 147 (+4) per Alex Papayoanou.

Così gli azzurri: 24° Michele Ferrero con 145 (77 68 +2), 33° Biagio Andrea Gagliardi con 145 (71 74 +2), 40° Giovanni Daniele Binaghi con 146 (71 75 +3), 51° Marco Florioli con 147 (70 77 +4) e 59° Luca Memeo, 58° con 148 (74 74 +5)

Non hanno superato il taglio Luca Rimauro, 77° con 150 (75 75 +7), Bruno Frontero, 84° con 152 (74 78, +9), Luca Cavalli, 105° con 154 (77 77 +11), Alessio Scaramastra, 107° con 154 (75 79 +11), e Giovanni Manassero, 116° con 157 (74 83 +14)

Nessun italiano ha mai vinto il torneo, ma in tre hanno disputato la finale terminando al secondo posto: Stefano Betti (1973), che è stato superato per 5&3 dallo scozzese David Robertson, Stefano Reale (1998), che ha ceduto per 1 up allo scozzese Steven O’Hara, e Riccardo Fantinelli (2021) battuto alla 37ª buca, la prima di spareggio, dall’inglese Jack Bigham.

Tra i vincitori del passato gli spagnoli Jose Maria Olazabal (1983), Sergio Garcia (1997) e Adrian Otaegui (2010), gli inglesi Matt Fitzpatrick (2012), David Howell (1993) e Tom Lewis (2009), il nordirlandese Ronan Rafferty (1979) e lo scozzese Ewen Ferguson (2013).

Hanno assistito gli azzurri Alberto Binaghi, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Maschile, e l’allenatore Giorgio Grillo.

 

LA VIGILIA - Dieci giocatori azzurri prendono parte al The Boys Amateur Championship, il prestigioso torneo giovanile nato nel 1921 e giunto alla 96ª edizione, in programma dal 15 al 20 agosto sui percorsi del Ganton Golf Club, a Scarborough, e del Fulford Golf Club, a Heslington, in Inghilterra.

Il team azzurro è composto da Giovanni Daniele Binaghi, Luca Cavalli, Michele Ferrero, Marco Florioli, Bruno Frontero, Biagio Andrea Gagliardi, Giovanni Manassero, Luca Memeo, Luca Rimauro e da Alessio Scaramastra. Con la squadra Alberto Binaghi, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Maschile, e l’allenatore Giorgio Grillo.

Il torneo, con la partecipazione di 144 giocatori, inizierà con la qualificazione su 36 buche medal, 18 su ciascuno dei due campi, poi i primi 64 qualificati accederanno ai match play, che si disputeranno al Ganton Golf Club, sulla distanza di 18 buche, ad eccezione della finale su 36. Il vincitore parteciperà di diritto al The Amateur Championship e sarà ammesso alla Final Qualifying del The Open.

Nel field, tra gli altri, lo spagnolo Jorge Siyuan Hao, lo svizzero, Yannick Beeli, lo scozzese Connor Graham, il francese Hugo Le Goff e il ceco Jakub Janda.

Nessun italiano ha mai vinto il torneo, ma in tre hanno disputato la finale terminando al secondo posto: Stefano Betti (1973), che è stato superato per 5&3 dallo scozzese David Robertson, Stefano Reale (1998), che ha ceduto per 1 up allo scozzese Steven O’Hara, e Riccardo Fantinelli (2021) battuto alla 37ª buca, la prima di spareggio, dall’inglese Jack Bigham.

Tra i vincitori del passato gli spagnoli Jose Maria Olazabal (1983), Sergio Garcia (1997) e Adrian Otaegui (2010), gli inglesi Matt Fitzpatrick (2012), David Howell (1993) e Tom Lewis (2009), il nordirlandese Ronan Rafferty (1979) e lo scozzese Ewen Ferguson (2013).

Melissa Satta condurrà la cerimonia di apertura della Ryder Cup 2023, in programma al Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio (Roma) giovedì 28 settembre. La showgirl con cittadinanza italiana e americana (è nata a Boston da genitori italiani) aprirà il tradizionale sipario della competizione biennale tra Europa e Stati Uniti, seguendo le orme dell'ex calciatore francese David Ginola, che ha ricoperto questo ruolo l'ultima volta che la Ryder Cup si è svolta in Europa, a Parigi, nel 2018. La cerimonia di apertura, della durata di un'ora, avrà luogo a partire dalle ore 16:00 presso il Fan Village Stage del Marco Simone Golf & Country Club e sarà caratterizzata anche da uno show musicale live.

Team Europe e Team USA, si accende la sfida - Tutti i 24 giocatori delle squadre europee e statunitensi saliranno sul palco per essere presentati ufficialmente dai rispettivi capitani, Luke Donald (Team Europe) e Zach Johnson (Team USA). La cerimonia si concluderà con la presentazione degli accoppiamenti per la prima sessione di gioco, i Foursomes del venerdì mattina, che inizieranno alle 07:35 del giorno successivo.

L’emozione della Satta - "Sarà stupendo condurre la cerimonia di apertura della Ryder Cup. Quando mi è stata prospettata questa opportunità, stentavo a crederci. Sarà davvero speciale vedere persone provenienti da tutta Europa e dall'America ritrovarsi a Roma per divertirsi insieme e vivere l’esperienza dell’evento sportivo. Roma è una delle migliori città al mondo: cultura, cibo e clima ideale a settembre. C’è tutto per una manifestazione che si preannuncia fantastica" ha commentato Melissa Satta.

La Satta, dopo le esperienze nel mondo della moda, ha condotto, tra gli altri, programmi televisivi su MTV, Sky Sport, Mediaset e Rai. Ama lo sport e ha praticato a livello agonistico karate e calcio.

Primo titolo sul Legends Tour per il gallese Bradley Dredge, che si è aggiudicato con 202 (67 69 66, -14) colpi il Legends Tour Trophy, sul percorso dell’Hanbury Manor Marriot Hotel & Country Club (par 72), a Ware nei pressi di Londra in Inghilterra, dove ha offerto ancora una buona prova Emanuele Canonica, quinto con 209 (68 68 73, -7).

Dredge ha avuto ragione della concorrenza con un 66 (-6) finale, frutto di sette birdie e di un bogey, miglior parziale di giornata. Ha lasciato a due colpi lo svedese Joakim Haeggman e lo scozzese Greig Hutcheon, secondi con 204 (-12), e a quattro il connazionale Stephen Dodd, quarto con 206 (-10), con il quale ha vinto la World Cup nel 2005. Insieme a Canonica l’inglese Greg Owen e un colpo in più per altri due inglesi, Gary Marks e Simon Khan, promotore dell’evento, per l’indiano Jeev Milkha Singh e per l’australiano Jason Norris, settimi con 210 (-6).

Dredge, 50enne di Tredegar, in carriera oltre ad aver firmato la World Cup, ha ottenuto due titoli sul DP World Tour, tre sul Challenge Tour, uno sul PGA EuroPro Tour e uno sul Pro Golf Tour. Canonica ha segnato un 73 (+1, due birdie, tre bogey) che gli ha permesso di concludere tra i top 5, dopo il sesto posto in avvio e il terzo nel secondo round.

L’Hanbury Manor Marriott Hotel & Country Club progettato da Jack Nicklaus II e inserito nella top 100 dei campi di golf del Regno Unito, ha richiesto massima concentrazione ai concorrenti. In passato ha ospitato molti eventi del DP World e del Legends Tour come l’English Championship (2020), il Sinclair Invitational (2019) e il Willow Senior Classic (2016 – 2018).

 

LA VIGILIA - Il Legends Tour resta in Inghilterra per il The Legends Tour Trophy (12-14 agosto) dove in campo sarà presente l’azzurro Emanuele Canonica. Sul percorso del Hanbury Manor Marriot Hotel & Country Club a Ware, nei pressi di Londra, nel torneo organizzato dall’atleta di casa Simon Khan (vincitore del BMW PGA Championship nel 2010) in campo cinque dei migliori dieci dell’ordine di merito: l’inglese Peter Baker (n. 2), due volte vincitore quest’anno, il brasiliano Adilson Da Silva (n. 4), anche lui con due titoli stagionali, il gallese Phillip Price (n. 6), tre volte top ten, Phillip Archer (n. 8) e l’argentino Ricardo González (n. 10).

Oltre a quest’ultimi chance – tra gli altri – anche per il gallese Stephen Dodd, l’indiano Jeev Milkha Singh, lo svedese Niclas Fasth e per lo scozzese Euan Mcintosh. Progettato da Jack Nicklaus II e inserito nella top 100 dei campi di golf del Regno Unito, l’Hanbury Manor Marriott Hotel & Country Club ha ospitato in passato molti eventi del DP World e del Legends Tour come l’English Championship (2020), il Sinclair Invitational (2019) e il Willow Senior Classic (2016 – 2018).

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Challenge: prevale Bairstow, nono Zemmer

Primo titolo sul Challenge Tour per l’inglese Sam Bairstow, che ha vinto con 269 (70 68 66 65, -15) colpi il Farmfoods Scottish Challenge sul percorso del Newmachar Golf Club (par 71), nella città da cui il circolo prende il nome, nei pressi di Aberdeen in Scozia, dove hanno offerto buone prove Aron Zemmer, nono con 274 (-10), e Jacopo Vecchi Fossa, 17° con 276 (-8).

Bairstow, 25enne di Sheffield, neopro al primo anno e alla 18ª gara sul circuito, ha superato di un colpo il francese Romain Wattel, secondo con 270 (-14). In terza posizione con 272 (-12) il nordirlandese Jonathan Caldwell, lo statunitense Jordan Gumberg e l’inglese Brandon Robinson Thompson, risalito dalla 23ª con un 64 (-7, sette birdie), miglior parziale di giornata, e a segno nell’Irish Challenge di fine luglio, alla sua prima presenza sul Challenge Tour. In sesta con 273 (-11) il sudafricano Keenan Davidse e altri due inglesi, Steven Brown e Dave Coupland, e in 32ª con 278 (-6) il sudafricano Brandon Stone, l’altro autore di un 64 (otto birdie, un bogey).

Il vincitore ha preso il comando nel terzo giro, insieme allo scozzese Craig Lee che all’inizio del quarto ha perso subito terreno (poi 12° con 275, -9) di fronte al ritmo imposto dall’inglese. Tre birdie sulle prime sei buche, poi un cammino sicuro con altri tre, senza bogey, e importante anche il par alla buca 18, per il 65 (-6) finale, con cui ha impedito a Wattel, che ha chiuso il suo 65 con un birdie (il settimo contro un bogey), di andare al playoff. Bairstow ha ricevuto un assegno di 42.467 euro su un montepremi di circa 270.000 euro (230.000 sterline la cifra ufficiale) ed è salito dal 43° al 18 posto nella Road To Mallorca (ordine di merito) che a fine anno concederà ai primi 20 la ‘carta’ per il DP World Tour 2024.

Zemmer (71 64 70 69) e Vecchi Fossa (71 69 68 68) hanno iniziato entrambi al 68° posto. Il primo con un 64 (-7) nel secondo round è salito al terzo, che ha mantenuto nel giro successivo per poi terminare con un parziale di 69 (-2, quattro birdie, due bogey). Ha perso sei posizioni, ma sono passi indietro che nulla tolgono alla sua tonica prestazione. Vecchi Fossa è pazientemente risalito passando per la 49ª e la 23ª piazza e arrivando alla 17ª con un 68 (-3, cinque birdie, due bogey) a chiudere. Sono usciti al taglio Matteo Manassero e Gregorio De Leo, 75.i con 142 (par), e Stefano Mazzoli, 110° con 145 (+3). Stessa sorte per lo spagnolo Javier Sainz, che difendeva il titolo, 63° con 141 (-1).

 

TERZO GIRO - Aron Zemmer è rimasto al terzo posto con 205 (71 64 70, -8) colpi nel “moving day” del Farmfoods Scottish Challenge e sarà in corsa per il titolo nel giro finale del torneo del Challenge Tour sul percorso del Newmachar Golf Club (par 71), nella città da cui il circolo prende il nome, nei pressi di Aberdeen in Scozia.

Hanno preso il comando con 204 (-9) lo scozzese Craig Lee (70 68 66) e l’inglese Sam Bairstrow (70 68 66) che hanno un colpo di margine sull’azzurro e sugli altri cinque suoi compagni di viaggio, il francese Romain Wattel, gli inglesi Taylor Carter e Steven Brown, il nordirlandese Jonathan Caldwell  lo statunitense Jordan Gumberg, in vetta dopo due turni. Hanno chance di vittoria anche gli altri otto giocatori in nona posizione con 206 (-7), tra i quali il transalpino Benjamin Hebert, il tedesco Dominic Foos e il sudafricano Casey Jarvis, numero uno della Road To Mallorca (ordine di merito), graduatoria che a fine stagione concederà ai primi 20 la ‘carta’ per DP World Tour 2024. Ha recuperato l’altro italiano rimasto in gara, Jacopo Vecchi Fossa, da 49° a 23° con 208 (71 69 68, -5).

Sono usciti al taglio Matteo Manassero e Gregorio De Leo, 75.i con 142 (par), e Stefano Mazzoli, 110° con 145 (+3). Stessa sorte per lo spagnolo Javier Sainz, che difendeva il titolo, 63° con 141 (-1). Il montepremi è di 230.000 sterline (circa 270.000 euro).

 

SECONDO GIRO - Grande rimonta di Aron Zemmer, da 68° a terzo con 135 (71 64, -7) colpi, nel Farmfoods Scottish Challenge, il torneo del Challenge Tour che si sta svolgendo sul percorso del Newmachar Golf Club (par 71), nella città da cui il circolo prende il nome, nei pressi di Aberdeen in Scozia.

Nuovo leader con 133 (69 64, -9) lo statunitense Jordan Grumberg, che precede di un colpo il nordirlandese Jonathan Caldwell (134, -8), mentre Zemmer è affiancato dagli inglesi Steven Brown e Taylor Carter e dagli scozzesi Sandy Scott e David Law. Hanno ceduto i due giocatori al vertice dopo il primo giro, il sudafricano Casey Jarvis, numero uno della Road To Mallorca (ordine di merito), graduatoria che a fine stagione concederà ai primi 20 la ‘carta’ per DP World Tour 2024, sceso all’11° posto con 137 (-5), e lo svedese Christofer Blomstrand, ora 17° con 138 (-4).

Degli altri italiani è rimasto in gara Jacopo Vecchi Fossa, 49° con 140 (71 69, -2). Sono usciti al taglio Matteo Manassero e Gregorio De Leo, 75.i con 142 (par), e Stefano Mazzoli, 110° con 145 (+3). Stessa sorte per lo spagnolo Javier Sainz, che difendeva il titolo, 63° con 141 (-1).

Zemmer ha girato in 64 (-7) colpi con otto birdie e un bogey, miglior score di giornata realizzato anche da Gumberg (un eagle, sei birdie, un bogey) e da Scott (un eagle, cinque birdie). Il montepremi è di 230.000 sterline (circa 270.000 euro).

 

PRIMO GIRO - Italiani in difficoltà nel primo giro del Farmfoods Scottish Challenge, il torneo del Challenge Tour iniziato sul percorso del Newmachar Golf Club (par 71), nella città da cui il circolo prende il nome, nei pressi di Aberdeen. Infatti sono al 68° posto con 71 (par) colpi, praticamente sulla linea del taglio, Matteo Manassero, Aron Zemmer e Jacopo Vecchi Fossa e si trovano più indietro Stefano Mazzoli, 108° con 73 (+2), e Gregorio De Leo, 124° con 74 (+3).

Sono al comando con 65 (-6) lo svedese Christofer Blomstrand e il sudafricano Casey Jarvis, numero uno della Road To Mallorca (ordine di merito), graduatoria che a fine stagione concederà ai primi 20 la ‘carta’ per il circuito maggiore 2024. Al terzo posto con 66 (-5) gli scozzesi Calum Fyfe e David Law, vincitore dell’evento nel 2018, l’australiano Jordan Zunic, il portoghese Tomas Gouveia, il francese Jerome Lando Casanova, lo svedese Jesper Svensson e il nordirlandese Jonathan Caldwell. Al 96° con 72 (+1) lo spagnolo Javier Sainz, che difende il titolo. Il montepremi è di 230.000 sterline (circa 270.000 euro).

 

LA VIGILIA - Trasferta in Scozia per cinque giocatori italiani che saranno impegnati nel Farmfoods Scottish Challenge, il torneo del Challenge Tour in programma al 10 al 13 agosto. Sul percorso del Newmachar Golf Club, nella città da cui il circolo prende il nome, nei pressi di Aberdeen, saranno sul tee di partenza Matteo Manassero, Jacopo Vecchi Fossa, Aron Zemmer, Gregorio De Leo e Stefano Mazzoli con il primo, tra i favoriti della vigilia, che proverà a conquistare il terzo titolo stagionale, con cui salirebbe immediatamente sul DP World Tour, o quanto meno a mantenere o a consolidare il suo terzo posto nella Road To Mallorca (ordine di merito), graduatoria che a fine stagione concederà ai primi 20 la ‘carta’ per il circuito maggiore 2024.

In gara 15 tra i top 20 attuali, compresi sette tra i dieci che sono quelli, come Manassero, quasi al sicuro da sorprese, anche se devono comunque rimanere accorti. Tra costoro mancheranno il francese Ugo Coussaud (n. 2), Lorenzo Scalise (n. 5) e Andrea Pavan (n. 8), che possono perdere qualcosa, ma è sicuramente un rischio calcolato quello di concedersi un attimo di respiro in vista dell’impegnativa la volata finale.

In questo gruppo spicca l’inglese Alex Fitzpatrick, fratello minore di Matt, che con il successo della scorsa settimana nel British Challenge è passato dal 21° al settimo posto della money list e che sembra quanto mai deciso a salire ancora, approfittando del suo ottimo momento di forma. Ha un buon vantaggio il sudafricano Casey Jarvis (n. 1), un titolo nell’anno, e deve a una vittoria la sua posizione anche il gallese Stuart Manley (n. 9), mentre si stanno affidando alla regolarità lo spagnolo Manuel Elvira (n. 4), lo svedese Adam Blomme (n. 6) e l’altro sudafricano Brandon Stone (n. 10).

C’è, invece, bagarre attorno alla 20ª posizione con il coinvolgimento dei sudafricani JJ Senekal (16°) e Jaco Prinsloo (17°), che poche settimane fa sembravano inattaccabili e che hanno perso brillantezza, mentre dovranno continuare a difendersi l’iberico Ivan Cantero Gutierrez (18°) e l’inglese Jamie Rutherford (20°). Il quartetto potrebbe comunque nell’occasione non subire danni, perché hanno dato forfait il danese Nicolai Kristensen (19°), il portoghese Ricardo Gouveia (21°) e Francesco Laporta (22°), mentre l’olandese Lars Van Meijel (23°) è abbastanza indietro come punteggio.

Difende il suo unico titolo, con poche possibilità di ripetersi, lo spagnolo Javier Sainz, ma non sembrano al top neanche gli altri due past winner in campo, lo scozzese David Law (2018) e l’inglese Jack Senior (2015). Il torneo, giunto alla 15ª edizione, è nato nel 2006 e si è svolto consecutivamente fino al 2018, poi è ripreso nel 2022. Tra i vincitori l’inglese Sam Walker, unico autore di una doppietta (2006, 2012), e Brooks Koepka (2013). Per gli italiani due secondi posti ottenuti da Edoardo Molinari (2009) e da Andrea Pavan (2013). Il montepremi è di 230.000 sterline (circa 270.000 euro).

Le qualificazioni si concluderanno il 3 settembre dopo l’Omega European Masters e il 4 settembre il capitano, l’inglese Luke Donald, comunicherà a chi affiderà le sei wild card a sua disposizione -Comincia a prendere forma il Team Europe per la Ryder Cup 2023, la sfida con il Team USA in programma dal 29 settembre al 1° ottobre, che avrà luogo per la prima volta in Italia (Marco Simone Golf & Country Club, Guidonia Montecelio - Roma).

I primi due qualificati del Vecchio Continente sono il nordirlandese Rory McIlroy, numero 2 mondiale, e lo spagnolo Jon Rahm, numero tre, nell’ordine al vertice dell’European Points (graduatoria che ammette di diritto nella squadra i primi tre) e che non sono più raggiungibili. Altri tre si qualificheranno attraverso la World Points, mentre il capitano, l’inglese Luke Donald, ha a disposizione sei wild card per completare il roster. Le qualificazioni si concluderanno il 3 settembre, al termine dell’Omega European Masters (Crans sur Sierre, Svizzera), e il 4 settembre, alle ore 15 italiane, Luke Donald, annuncerà le sue scelte.

Le qualificazioni per il Team USA termineranno il 27 agosto dopo il Tour Championship (Atlanta, Georgia) e il capitano statunitense Zach Johnson comunicherà il 28 agosto a chi affiderà le sei wild card a sua disposizione per completare la compagine. Attualmente sono già qualificati di diritto Scottie Scheffler, numero 1 del World Ranking, e Wyndham Clark, numero 11.

Roberta Liti si è classificata 14ª con 212 (-4) colpi al Four Winds Invitational, gara dell’Epson Tour che ha visto trionfare l’australiana Gabriela Ruffels con 204 (70 65 69, -12). Sul percorso del South Bend Country Club (par 72), a South Bend nell’Indiana, hanno concluso al secondo posto con 207 (-9) le americane Katherine Smith e Becca Huffer e al quarto con 208 (-8) l’altra statunitense Laura Wearn e la francese Agathe Laisne.

Ancora una buona prova dell’azzurra Roberta Liti che in 13 tornei ha ottenuto cinque top ten (un terzo e tre quarti posti) e che in dieci occasioni non è andata sotto la 17ª piazza.

 

Con questo risultato l'azzurra ha mantenuto il sesto posto nella Race For The Card (ordine di merito del circuito) che la vede con un vantaggio di oltre 10 mila dollari sull’11ª , l’americana Auston Kim, prima delle escluse per l’ottenimento della carta per l’LPGA Tour 2024 (che verrà concessa alle prime dieci classificate).  L’altra italiana in gara, Angelica Moresco, ha terminato al 68esimo posto con 221 (+5).

 

Per la Ruffels, 23enne di Melbourne, si tratta della terza vittoria stagionale sull’Epson Tour quest’anno (sulle 12 gare disputate) dopo il Carlisle Arizona Women’s Golf Classic e il Garden City Charity Classic. Con questo successo l’australiana, ampiamente leader dell’ordine di merito, ha dichiarato di essere più che pronta a disputare l’LPGA Tour 2024, nonostante l’intento di voler continuare a giocare gli eventi finali del calendario dell’Epson Tour, al fine di prepararsi al meglio alla sua prossima stagione da debuttante sul circuito maggiore. La Ruffels è la prima giocatrice del 2023 a vincere per tre volte sull’Epson Tour. Per lei un assegno di 30.000 dollari su un montepremi di 200.000.

 

LA VIGILIA - Roberta Liti e Angelica Moresco nuovamente in campo nell’Epson Tour per partecipare, con differenti obiettivi, al Four Winds Invitational (10-12 agosto, 54 buche), giunto alla 12ª edizione e che si disputa sul percorso del South Bend Country Club, a South Bend nell’Indiana.

Roberta Liti, che la scorsa settimana pur con un buon 12° posto nel French Lick Charity Classic, è scesa dalla quarta alla sesta posizione nella Race for the Card - l’ordine di merito che a fine stagione concederà le ‘carte’ per il LPGA Tour 2024 alle prime dieci classificate - proverà a recuperare il terreno perduto e può farlo anche con relativa tranquillità, poiché ha un buon margine su Savannah Vilaubi (11ª) che attualmente sarebbe la prima delle escluse. Angelica Moresco, invece, 29ª la scorsa settimana e 65ª nella money list deve continuare ad andare a premio per poter mantenere la ‘carta’ e prendere parte al prossimo Epson Tour.

Roberta Liti, che in 12 tornei ha ottenuto cinque top ten (con un terzo e tre quarti posti) e che in nove occasioni non è andata sotto la 17ª piazza, sarà tra le favorite in un field di alta qualità. Infatti comprende anche le altre nove giocatrici che si trovano nelle prime dieci posizioni della Race for the Card, a iniziare dall’australiana Gabriela Ruffels, numero uno, e dalla malese Natasha Andrea On, numero due. In questo momento sembrano però avere una marcia in più la coreana Jiwon Jeon (n. 3) e Jenny Bae (n. 4), entrambe a segno due volte in stagione con la prima reduce dal successo di domenica scorsa nel French Lick Charity Classic e la seconda vincitrice delle due gare precedenti. Hanno chances anche la francese Agathe Laisne, che precede in graduatoria la Liti e le altre che la seguono: Gigi Stoll, Jenny Coleman, la coreana Minji Kang e Auston Kim.

Vi sono comunque tante altre che hanno la possibilità di prevalere tra le quali, per citarne alcune, ricordiamo Kim Kaufman, unica past winner presente (2020), Jillian Hollis, Becca Huffer, Maddie McCrary, l’australiana Robyn Choi, la taiwanese Ssu-Chia Cheng, la tedesca Sophie Hausmann, l’israeliana Laetitia Beck e la cinese Miranda Wang. Il montepremi è di 200.000 dollari con prima moneta di 30.000 dollari.

 

Belle prestazioni degli azzurri nel Finnish Amateur Championship - The Erkko Trophy con Alessia Nobilio al secondo posto nel torneo femminile e Alessandro Nardini al settimo in quello maschile.

Sul percorso dell’Helsinki Golf Club (par 71), nella capitale finlandese, non è bastato un ottimo terzo giro in 69 (-2), miglior parziale di giornata, ad Alessia Nobilio, che ha concluso con 211 (71 71 69, -2) colpi, per agganciare la finlandese Katri Bakker, vincitrice con 209 (68 68 73, -4), leader dopo due turni con sei colpi di margine sull’azzurra e cinque sulla connazionale Ada Huhtala, terza al traguardo con 214 (+1). La Bakker è apparsa subito in difficoltà e con un bogey e un doppio bogey sulle prime nove buche si è trovata quasi a ridosso la Nobilio (un birdie), che nel frattempo ha sorpassato la Huhtala.

La leader ha proseguito con due birdie e due bogey e alla buca 16 il suo vantaggio si è ridotto a un solo colpo sulla milanese (due birdie, un bogey), ma sul green finale con un birdie ha chiuso il conto (73, +2). Altre due finlandesi, che erano in numero preponderante in entrambi i tornei, alle spalle delle tre protagoniste: Adeliina Virtanen, quarta con 215 (+2), e Anna Backman, quinta con 217 (+4) insieme alla spagnola Casilda Allende Salazar. Al 15° posto la seconda azzurra in gara, Alessia Mengoni, con 228 (74 74 80, +15).

Alessandro Nardini ha iniziato la gara maschile in ottava posizione, l’ha mantenuta nel secondo round e poi è salito in settima concludendo con 210 (71 69 70, -3). Ha dominato il finlandese Jesse Saareks, che si è imposto con 200 (68 64 68, -13) lasciando a quattro colpi il connazionale Niilo Maki-Petaja, secondo con 204 (-9), e a cinque l’estone Richard Teder, terzo con 205 (-8). Poi altri cinque finlandesi: Sakke Siltala, quarto con 208 (-5), Elias Haavisto e Markus Luoma, quinti con 209 (-4), Jesse Waaralinna e Jaapo Jamsa, che hanno affiancato Nardini. È stato costretto al ritiro l’altro azzurro in campo Eugenio Bernardi.

 

LA VIGILIA - Quattro azzurri saranno di scena nel Finnish Amateur Championship - The Erkko Trophy che si disputerà dal 10 al 12 agosto all’Helsinki Golf Club nella capitale della Finlandia. Il team azzurro sarà composto da Alessia Nobilio, Alessia Mengoni, Alessandro Nardini e da Eugenio Bernardi. Alla gara prendono parte 152 concorrenti, 118 ragazzi e 34 ragazze, che si batteranno sulla distanza di 54 buche. Dopo 36 il taglio lascerà in gara 42 partecipanti nel torneo maschile e 18 in quello femminile, oltre ai pari merito con l’ultimo punteggio utile per la qualifica.

Pochi i giocatori stranieri tra i quali, oltre agli azzurri, ricordiamo in campo maschile lo slovacco René Bergendi, gli svedesi Otto Hedén ed Erik Karlsson, l’inglese Alastair Sloane e l’estone Carl Hellat e in quello femminile le spagnole Casilda Allende Salazar e Costanza Guerrero Bolanos.

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Reid Trophy: al terzo posto Galeppini

Emanuele Galeppini, autore di un’ottima prestazione, si è classificato al terzo posto con 209 (71 71 67, -1) colpi nell’English Boys' Under 14 Open Amateur Stroke Play Championship (Reid Trophy), il prestigioso torneo giovanile che si è concluso sul percorso del Sandiway Golf Club (par 70), a Sandiway, nei pressi di Northwich, in Inghilterra.

Ha vinto con 208 (72 65 71, -2) lo spagnolo Juan Miro Asorey che nel giro finale ha raggiunto l’inglese Sullivan Goddard (208 - 71 65 72), leader dopo 36 buche e che lo precedeva di un colpo, e poi lo ha superato nello spareggio. E’ stato un trionfo iberico con i piazzamenti di Samuel Love, stesso punteggio di Galeppini, e con il quinto posto di Miguel Fuertes Burdeos (210, par), affiancato dagli inglesi Thomas Hartshome e Alex Boyes.

Ammessi al giro finale altri tre italiani: Eric Grilli, 30° con 220 (76 72 72, +10), Davide Maltese, 35° con 222 (73 70 79, +12), e Tommaso Regoli, 61° con 228 (72 74 82, +18). Sono usciti al taglio dopo 36 buche Mattia Pagani, 84° con 154 (+14), Riccardo Romano, 123° con 162 (+22), e Matteo Trucco, 137° con 171 (+31).

Galeppini ha iniziato la gara al 13° posto, è sceso al 15° nel secondo round è poi è salito al terzo con un 67 finale (-3, quattro birdie, un bogey), miglior score di giornata, rimanendo fuori dallo spareggio per un solo colpo. “Ho giocato molto bene - ha detto al termine - e in particolare ho avuto un ottimo feeling con il putter. Sono molto soddisfatto per un risultato, che dopo due turni non mi aspettavo, e per quanto ho espresso in campo”.

Il team ufficiale azzurro composto da Galeppini, Grilli, Maltese e Pagani è stato accompagnato dall’allenatore Carlo Basciu.

 

LA VIGILIA - Emanuele Galeppini, Eric Grilli, Davide Maltese e Mattia Pagani difendono i colori azzurri nell’English Boys' Under 14 Open Amateur Stroke Play Championship (Reid Trophy), il prestigioso torneo giovanile in programma dall’8 al 10 agosto sul percorso del Sandiway Golf Club, a Sandiway, nei pressi di Northwich, in Inghilterra. Oltre al quartetto ufficiale azzurro saranno nel field anche Tommaso Regoli, Matteo Trucco e Riccardo Romano.

La gara, alla quale prendono parte 144 concorrenti, si disputa sulla distanza di 54 buche con taglio dopo 36 che promuoverà alle 18 finali i primi 70 classificati e i pari merito al 70° posto. Il team azzurro è accompagnato dall’allenatore Carlo Basciu.

Il Sandiway Golf Club è nato nel 1920, ma le origini risalgono al vecchio Mid-Cheshire Golf Club, creato nel 1902, poi abbandonato e sostituito da un altro tracciato nel 1908 che scomparve dopo la prima guerra mondiale per lasciare spazio allo sviluppo abitativo. Durante il secondo periodo bellico il percorso subì dei cambiamenti con qualche buca persa e poi ricostruita in terreno circostante. Migliorie furono apportate negli anni Sessanta e Settanta, ma il 1967 segnò una svolta perché vi si disputarono le prequalifiche per il The Open. Da qual momento, infatti, il Sandiway Golf Club è stato teatro di tante altre manifestazioni nazionali e internazionali. Sicuramente da ricordare la giornata del 4 gennaio del 2020 in cui sono iniziati i festeggiamenti per il Centenario di un campo ritenuto uno dei migliori del Cheshire.

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LETAS: in Svezia vince Price, 41ª Flori

L’inglese Emily Price ha vinto con 67 (-5) colpi il Big Green Egg Swedish Open, gara del Let Access Series che si è svolta sul percorso del Varbergs Golf Klub Sweden (par 72), a Tvååker in Svezia. Sulla distanza di 18 buche (il torneo è stato ridotto ad un solo round dopo le continue piogge degli scorsi giorni) l’inglese ha preceduto di un colpo l’australiana Stephanie Bunque e la finlandese Karina Kukkonen, seconde con 68 (-4). Al quarto posto con 69 (-3) l’altra britannica Lianna Bailey.

Martina Flori, unica azzurra in gara, ha terminato al 41° posto con 74 (+2), frutto di cinque bogey e due birdie.

Per la Price, neopro 23enne di Birmingham, si tratta del primo successo sul circuito, dopo aver collezionato due secondi posti (Santander Golf Tour e Montauban Ladies Open), un terzo (lo scorso fine luglio al Letas Links Series) e un quinto (Flumserberg Ladies Open) su 11 gare disputate. Per lei un assegno di 3.200 euro su un montepremi di 20.000.

 

LA VIGILIA - Martina Flori sarà l’unica italiana in gara nel Big Green Egg Swedish Open, il torneo del LET Access - secondo tour femminile europeo - che avrà luogo dal 9 all’11 agosto sul percorso del Varbergs Golf Klub Sweden, a Tvååker in Svezia. Mancano otto gare al termine del circuito e si fa sempre più intensa la contesa per conquistare le sei ‘carte’ per il Ladies European Tour 2024 che saranno assegnate a fine anno alle prime sei classificate nella money list, ma è anche importante terminare tra il settimo e il 20° posto poiché concede l’accesso direttamente alla finale della Qualifying School (16-20 dicembre Marrakech).

Così che non è un caso se al via vi saranno le prime dodici dell’ordine di merito tra le quali otto delle nove vincitrici stagionali compresa la danese Sofie Kibsgaard Nielsen, numero uno, dominatrice della scena fino a questo momento con due titoli e che ha ormai in tasca la ‘carta’ con i 1.787 punti conquistati, quasi il doppio di quanti ne ha assommati la seconda (994), l’inglese Gemma Clews (un successo). Sono tra le prime sei anche l’austriaca Katharina Muehlbauer (n. 4) e l’altra danese Puk Lyng Thomsen (n. 6), entrambe a segno, insieme all’inglese Emily Price (n. 3) e alla svizzera Elena Moosmann (n. 5), che non sono salite sul gradino più alto del podio, ma che stanno facendo affidamento sulla regolarità.

Tra le favorite anche la slovena Katja Pogacar (n. 7), la scozzese Hannah McCook (n. 9) e la danese Fie Olsen (n. 12), altre specialiste in piazzamenti, e la spagnola Marta Martin (n. 8), l’inglese Lianna Bailey (n. 10) e la francese Lucie Andrè (n. 11), trio più altalenante ma una volta vincente. Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 6.400 euro.

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Primo piano

  • Il ritorno al successo
    di Paratore: “Bisogna
    crederci, sempre”
    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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