Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

L’inglese Marco Penge ha ottenuto il primo titolo sul Challenge Tour vincendo con 272 (65 68 69 70, -16) colpi l’Open de Portugal at Royal Óbidos, sul percorso del Royal Óbidos Spa & Golf Resort (par 72), a Vau Óbidos in Portogallo. Con un’ottima prova Lorenzo Scalise si è classificato al secondo posto con 276 (72 67 68 69, -12), alla pari con lo statunitense Julian Suri, dopo una gara tutta in rimonta partendo dalla 69ª posizione del round iniziale. In alta classifica anche Filippo Celli, Renato Paratore e Andrea Pavan, 15.i con 279 (-9), Gregorio De Leo, 22° con 280 (-8), e Stefano Mazzoli, 24° con 281 (-7).

Marco Penge, 25 anni, alla 54ª gara sul circuito dove fino ad ora aveva ottenuto soltanto cinque top ten, è stato per tre round al secondo posto poi gli è bastato un 70 (-2, quattro birdie, due bogey) per avere partita vinta agevolato dal cedimento del connazionale Andrew Wilson, leader dopo 54 buche e penalizzato da un 76 (-+4) che lo ha relegato in seconda posizione con 277 (-11). Lo hanno affiancato i gallesi Stuart Manley e Oliver Farr, lo spagnolo Manuel Elvira, il francese Felix Mory e l’inglese James Allan.

Scalise, come detto, ha iniziato dalla 69ª piazza passando per la 23ª e per l’undicesima e approdando poi in seconda con un parziale di 69 (-3, cinque birdie, due bogey). Con questa prestazione si è portato dal settimo al terzo posto nella Road To Mallorca (ordine di merito) che a fine stagione promuoverà i primi 20 sul DP World Tour 2024.

Bel recupero anche di Celli, 89° in avvio e successivamente autore di due buoni round centrali con cui ha risalito la graduatoria per chiudere con un 71 (-1, tre birdie, due bogey). Stesso score di giornata per Paratore (quattro birdie, tre bogey) e un 68 (-4, sei birdie, due bogey) per Pavan che gli è valso un salto di 20 gradini in graduatoria. Medesimo 72 (par) per De Leo (tre birdie, tre bogey) e per Mazzoli (un eagle, due birdie, un bogey, un triplo bogey). Non hanno superato il taglio Aron Zemmer, 76° con 143 (-1), Filippo Bergamaschi, 111° con 146 (+2), e Francesco Laporta, 128° con 149 (+5)

Al vincitore è andato un assegno di 40.000 euro su un montepremi di 250.000 euro.

 

TERZO GIRO - L’inglese Andrew Wilson, 29enne alla 42ª gara sul Challenge Tour dove ha ottenuto in tutto otto top ten, è salito al vertice con 201 (68 68 65, -15) colpi nell’Open de Portugal at Royal Óbidos, sul percorso del Royal Óbidos Spa & Golf Resort (par 72), a Vau Óbidos in Portogallo, dove è rimasto al secondo posto per il terzo round consecutivo il connazionale Marco Penge con 202 (-14).

Hanno ceduto Gregorio De Leo (67 68 73) e Renato Paratore (68 69 71), entrambi 17.i con 208 (-8) e scesi rispettivamente dalla terza e dalla settima piazza. Stesso score per Filippo Celli (73 68 67), che invece ha rimontato dalla 44ª. Il migliore tra gli italiani è Lorenzo Scalise, da 23° a 11° con 207 (72 67 68, -9), mentre sono più indietro Stefano Mazzoli, 24° con 209 (72 69 68, -7), e Andrea Pavan, 35° con 211 (71 70 70, -5).

Nel giro conclusivo saranno in corsa per il titolo anche lo spagnolo Manuel Elvira, il polacco Mateusz Gradecki, terzi con 205 (-12), il francese Felix Mory, il gallese Oliver Farr e il redivivo statunitense Julian Suri quinti con 205 (-11). Relative chance anche per lo scozzese Euan Walker, per lo spagnolo Alfredo Garcia-Heredia e per l’inglese Charlie Thornton, ottavi con 206 (-10).

Non hanno superato il taglio Aron Zemmer, 75° con 143 (-1), Filippo Bergamaschi, 111° con 146 (+2), e Francesco Laporta, 128° con 149 (+5). Il montepremi è di 250.000 euro con prima moneta di 40.000 euro.

 

SECONDO GIRO - Passi avanti significativi di Gregorio De Leo, da settimo a terzo con 135 (67 68, -9) colpi, e di Renato Paratore, da nono a settimo con 137 (68 69, -7), nel secondo giro dell’Open de Portugal at Royal Óbidos (Challenge Tour) sul percorso del Royal Óbidos Spa & Golf Resort (par 72), a Vau Óbidos in Portogallo, dove si è portato al comando lo spagnolo Manuel Elvira con 132 (66 66, -12).

Al secondo posto è rimasto l’inglese Marco Penge con 133 (-11), mentre De Leo è alla pari con il francese Frederic Lacroix. In quinta posizione con 136 (-8) il gallese David Boote e l’inglese Andrew Wilson e, insieme a Paratore, lo statunitense Joshua Lee, l’iberico Javier Sainz e l’inglese James Allan.

Hanno rimontato 46 posizioni Lorenzo Scalise, da 69° a 23° con 139 (72 67, -5), e 45 Filippo Celli, da 89° a 44° con 141 (73 68, -3) affiancato da Andrea Pavan (71 70) e da Stefano Mazzoli (72 69). Non hanno superato il taglio Aron Zemmer, 75° con 143 (-1), Filippo Bergamaschi, 111° con 146 (+2), e Francesco Laporta, 128° con 149 (+5). Il montepremi è di 250.000 euro con prima moneta di 40.000 euro.

 

PRIMO GIRO - Bella partenza di Gregorio De Leo, settimo con 67 (-5) colpi, e Renato Paratore, nono con 68 (-4), nell’Open de Portugal at Royal Óbidos (Challenge Tour) sul percorso del Royal Óbidos Spa & Golf Resort, a Vau Óbidos in Portogallo.

E’ al comando con 63 (-9) il portoghese Tomas Bessa che precede l’inglese Marco Penge, secondo con 65 (-7). Al terzo posto con 66 (-6) lo spagnolo Manuel Elvira, l’olandese Dario Antonisse, il francese Frederic Lacroix e l’inglese Lee Slattery.

Sono tra media e bassa classifica gli altri italiani: Andrea Pavan 51° con 71 (-1), Lorenzo Scalise e Stefano Mazzoli 69.i con 72 (par), Filippo Celli 89° con 73 (+1), Francesco Laporta 111° con 74 (+2), Aron Zemmer 121° con 75 (+3) e Filippo Bergamaschi 137° con 78 (+6). Il montepremi è di 250.000 euro con prima moneta di 40.000 euro.

Nella gara, giunta alla 61ª edizione, sono state due le vittorie italiane, entrambe ottenute da Alfonso Angelini (1962, 1966). Nell’albo d’oro, tra gli altri, i nomi di Flory Van Donck (quattro Open d’Italia per lui), Ramon Sota, Sam Torrance, Colin Montgomerie, Miguel Angel Jimenez, Thomas Bjorn, Matt Wallace e Adrian Meronk.

 

LA VIGILIA - Nove giocatori azzurri prendono parte all’Open de Portugal at Royal Óbidos in programma dal 14 al 17 settembre sul percorso del Royal Óbidos Spa & Golf Resort, a Vau Óbidos in Portogallo. Sono i tre vincitori stagionali Lorenzo Scalise, Andrea Pavan e Francesco Laporta insieme a Renato Paratore, Filippo Bergamaschi, Aron Zemmer, Gregorio De Leo, Stefano Mazzoli e a Filippo Celli.

Mancano quattro eventi prima del Rolex Challenge Tour Grand Final (2-5 novembre, Mallorca, Spagna) dove si assegneranno le ‘carte’ e al quale saranno ammessi soltanto i primi 45 classificati della Road To Mallorca (money list). Quindi non si compete solo per entrare tra i top 20, ma anche per arrivare a Mallorca e procurarsi comunque una possibilità di accedere in extremis tra i venti migliori.

In tale ottica va letto il field dove figurano 23 dei primi 25 dell’ordine di merito con la presenza di otto tra i primi dieci, i quali hanno probabilmente tutti la ‘carta’ già in tasca. C’è contesa per il primo posto tra il sudafricano Casey Jarvis, il leader, e il francese Ugo Coussaud, numero due, che sono dividi appena da 71 centesimi di punto, mentre gli altri sono concentrati nel mantenere la posizione e magari migliorarla. Tra costoro Pavan (6°) che, superato nel Challenge de España al playoff da Martin Couvra (il quale sarà in gara), è comunque risalito dal decimo posto, e Scalise (7°), che ne ha perso uno dopo un turno di riposo, mentre è rimasto al terzo Matteo Manassero. Il veronese si è concesso una pausa per prepararsi al rush finale, dopo essere uscito al taglio in tre delle ultime quattro apparizioni senza subire conseguenze nella corsa verso Mallorca. L’altro assente è Alex Fitzpatrick (4°).

Deciso a rientrare tra i primi venti Laporta (23°), ma in quella zona della graduatoria le cose cambiano ad ogni evento. Questa settimana saranno sulla difensiva i classificati dalla

16ª alla 20ª piazza (Jamie Rutherford, Euan Walker, Will Enefer, Sam Bairstow e JJ Senekal), mentre, oltre all’azzurro, attaccheranno anche Ricardo Gouveia (21°), Nicolai Kristensen (22°), Jaco Prinsloo (24°) e Brandon Robinson Thompson (25°).

Per Celli (67°), De Leo (69°), Zemmer (75°) e Paratore (101°) il torneo è una delle ultime chiamate per approdare almeno tra i 45 che andranno al Grand Final, ma necessitano o una vittoria o una serie di prestazioni da alta classifica. Difende il titolo il francese Pierre Pineau (71°) che è nelle stesse condizioni dei quattro italiani. Il montepremi è di 250.000 euro con prima moneta di 40.000 euro.

Nella gara, giunta alla 61ª edizione, sono state due le vittorie italiane, entrambe ottenute da Alfonso Angelini (1962, 1966). Nell’albo d’oro, tra gli altri, i nomi di Flory Van Donck (quattro Open d’Italia per lui), Ramon Sota, Sam Torrance, Colin Montgomerie, Miguel Angel Jimenez, Thomas Bjorn, Matt Wallace e Adrian Meronk.

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Tricolori Ragazzi/e a Bisazza e Coppa

Lapo Francesco Bisazza e Ginevra Coppa hanno vinto i Campionati Nazionali Ragazzi e Ragazze Match Play che si sono disputati rispettivamente sui percorsi dell’Asolo Golf Club (par 72) e del Miglianico Golf & Country Club (par 72), dedicati a due azzurri prematuramente scomparsi, Andrea Brotto e Roberta Bertotto.

Nel torneo maschile, Trofeo Andrea Brotto, Lapo Francesco Bisazza (Golf della Montecchia) ha superato in finale per 4&2 Carlo Roman (Verona). Entrambi sono stati autori di un’ottima prestazione, anche se poi la finale ha premiato il 17enne figlio d’arte (suo padre è il maestro Niccolò). Bisazza ha avuto accesso ai match play, ai quali sono stati ammessi 32 concorrenti, con il terzo posto nella qualificazione su 36 buche medal (142, -2) dove si è imposto Michele Ferrero (140, -4) davanti a Giovanni Manassero (141, -3). Al quinto posto Roman con 143 (-1).

Nella corsa verso la finale il vincitore ha eliminato Lorenzo Rigoldi (7&5), poi due concorrenti che puntavano in alto, Luca Memeo (3&1) e Luca Cavalli (2 up) e in semifinale Filippo Bonomi (4&3). Roman ha sconfitto Luca Bordoni (19ª), Lorenzo Palmieri (1 up) e altri due aspiranti al titolo, Giovanni Daniele Binaghi (4&3) e in semifinale Biagio Andrea Gagliardi (1 up).

Bisazza quest’anno ha vinto il Trofeo Città di Treviso, si è imposto nel Venice Open, titoli uniti a cinque top ten.

Nella gara femminile, Trofeo Roberta Bertotto, Ginevra Coppa (Villa Condulmer) ha avuto ragione alla 19ª buca di Matilde Zocchi (Royal Park I Roveri) dopo una gara molto equilibrata, combattuta ed emozionante. La vincitrice ha messo la sua firma sulla qualificazione medal prendendo il numero uno sul tabellone per 32 ammesse con 144 (par) colpi, precedendo Paris Appendino e Giulietta Bertero (146, +2). Zocchi ha chiuso al 30° posto con 160 (+16).

Nel cammino verso la finale Coppa ha superato Sveva Gherardi (2&1), Luce Ravizza (3&2), poi ha avuto il match concesso da Francesca Pompa e in semifinale ha prevaldo per 1 up sull’ottima Francesca Pencelli. Matilde Zocchi ha eliminato avversarie di peso quali Giulietta Bertero (5&4), Sofia Terzoli (6&5), Diana Maria Casartelli (2&1) e in semifinale Paris Appendino (2 up)

Ginevra Coppa, 16 anni, si è imposta in campo internazionale nel French International Girls Junior U14 Championship (2021). Tra i suoi successi la Gara Nazionale ST Sergio Tumino, il Trofeo Chiocciola D'oro e il Mira Hotel Golf Challenge (2022).

 

LA VIGILIA - Sui percorsi dell’Asolo Golf Club e del Miglianico Golf & Country Club si disputano dal 6 al 10 settembre i Campionati Nazionali U 18 Match Play, rispettivamente Ragazzi e Ragazze, dedicati a due azzurri prematuramente scomparsi, Andrea Brotto e Roberta Bertotto.

Ad Asolo, nel Trofeo Andrea Brotto, si preannuncia una gara molto avvincente e combattuta per la presenza, tra i 93 iscritti, di numerosi azzurri tutti in condizione di vincere. Di una lista molto più lunga ricordiamo Luca Memeo, Biagio Andrea Gagliardi, Giovanni Daniele Binaghi, secondo nel 2020, Luca Rimauro, Bruno Frontero, Alessio Scaramastra, Giovanni Manassero, Michele Ferrero, Federico Randazzo, Luca Cavalli, Carlo Melgrati e Lorenzo Lombardozzi.

A Miglianico, nel Trofeo Roberta Bertotto, difende il titolo Paris Appendino, che avrà tra le avversarie più agguerrite Francesca Pompa, vincitrice nel 2021, e Ginevra Coppa, seconda lo scorso anno. Tra le 52 iscritte ci sono tante altre concorrenti in grado di competere per il successo tra le quali Diana Maria Casartelli, Guia Vittoria Acutis, Giulietta Bertero, Noa Zocco, Giorgia Scortichini e Alice Alexandra Negroni, per citarne alcune

Entrambi i tornei si giocano con la stessa formula. Dopo la qualificazione su 36 buche medal, 18 al giorno, accederanno alla fase match play i primi 32 in classifica. Doppio turno venerdì 8 settembre (sedicesimi e ottavi) e sabato 9 (quarti e semifinale) e finale su 18 buche domenica 10 settembre.

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LET: a segno Cheenglab, sesta Fanali

Bella prova di Alessandra Fanali, 6ª con 207 (70 71 66, -9) colpi, nel Big Green Egg Open, gara del Ladies European Tour che è stata vinta dalla thailandese Trichat Cheenglab con 204 (69 68 67, -12). Al secondo posto con 205 (-11) la danese Nicole Broch Estrup e la gallese Lydia Hall. Al quarto con 206 (-10) la svedese Sara Kjellker e l’altra gallese Chloe Williams.

Sul percorso dell'Hilversumsche Golf Club (par 72) di Hilversum, in Olanda, l’azzurra è stata protagonista di un bel giro finale in 66 (-6) frutto di 7 birdie e un solo bogey, che le ha permesso di recuperare 12 posizioni e di ottenere la sua quinta top ten stagionale nelle 14 gare svolte. Delle altre italiane a premio anche Virginia Elena Carta, 42ª con 216 (par), mentre non ha superato il taglio Clara Manzalini, 108ª con 155 (+11).

Trichat Cheenglab, 28enne di Bangkok, ha festeggiato la sua prima vittoria sul LET nei 18 eventi individuali disputati, dove aveva già ottenuto un secondo posto nel Tipsport Czech Ladies Open, un quinto nel La Sella Open e un settimo nell’Aramco Team Series – Singapore. Per lei un assegno di 45.000 euro su un montepremi di 300.000.

 

LA VIGILIA - Virginia Elena Carta, Alessandra Fanali e Clara Manzalini ancora in campo nel Ladies European Tour. Prendono parte al Big Green Egg Open in programma dall’8 al 10 settembre (54 buche) all’Hilversumsche Golf Club  di Hilversum in Olanda.

Nel field le svedesi Anna Nordqvist e Caroline Hedwall, che faranno parte del Team Europe alla prossima edizione della Solheim Cup, la sfida con il Team Usa che avrà luogo dal 22 al 24 settembre sul percorso del Finca Cortesin di Casares, vicino a Malaga, in Spagna.

In gara cinque vincitrici stagionali: l’indiana Diksha Dagar, numero tre della Race To Costa del Sol e la più in alto in questa classifica, la svedese Lisa Pettersson, l’inglese Lily May Humphreys, la tedesca Patricia Isabel Schmidt e la spagnola Nuria Iturrioz. Tutte tra le favorite, senza però dimenticare la ceca Klara Davidson Spilkova, n. 6 della money list, le inglesi Cara Gainer (n. 9) e Gabriella Cowley, l’olandese Anne Van Dam, su cui si fondano le speranze dei fans di casa, le sudafricane Nicole Garcia e Lee-Anne Pace, la tedesca Laura Fuenfstueck e le austriache Emma Spitz e Christine Wolf. Da seguire anche due forti dilettanti: la belga Savannah De Bock e la tedesca Helen Briem.

Alessandra Fanali, che nel precedente KPMG Women's Irish Open (nona) ha ottenuto la quarta top ten stagionale in tredici gare individuali al suo primo anno sul circuito, ha ripreso un buon ritmo, mentre debbono ritrovarlo Virginia Elena Carta e Clara Manzalini, rispettivamente reduci da quattro e da due tagli consecutivi subiti. Il montepremi è di 300.000 euro con prima moneta di 45.000 euro.

Grande prova di Roberta Liti che ha concluso al secondo posto, miglior risultato assoluto sull’Epson Tour, con 200 (68 65 67, -16) colpi il Black Desert Resort Championship, torneo che è stato vinto dalla russa Nataliya Guseva con 198 (66 67 65, -18). Sul percorso del Soldier Hollow Golf Club (Silver Course, par 72) di Salt Lake City nell’Utah, l’azzurra ha condiviso la posizione con le statunitensi Mariel Galdiano e Jenny Coleman e la francese Agathe Laisne. In sesta con 201 (-15) l’israeliana Laetitia Beck e la sudcoreana Minji Kang.

Roberta Liti è stata in corsa per il titolo fino alla buca 17 (par 3) quando un bogey l’ha messa fuori gioco. Per l’azzurra comunque ancora una convincente prova: la toscana infatti quest’anno, nei suoi sedici tornei disputati ha ottenuto 6 top ten (compresi un secondo, un terzo e tre quarti posti) e in undici occasioni non è mai andata oltre il 17° posto. Con questo piazzamento la Liti ha recuperato 3 posizioni nella Race For The Card (ordine di merito) e occupa adesso il 6° posto. L’altra italiana in gara, Angelica Moresco, con 147 (72 75, +3) non ha superato il taglio.

Nataliya Guseva, giovane 20enne di Mosca passata professionista quest’anno, ha ottenuto il suo primo titolo sul circuito grazie al suo miglior giro finale stagionale (65, -7, bogey free). Questa vittoria le ha permesso di fare un grosso balzo in avanti nell’ordine di merito arrivando al 12° posto. In stagione la Guseva ha superato dieci tagli in quindici tornei disputati (il miglior piazzamento era stato un 6° posto Champions Fore Change Invitational di inizio stagione). Per lei un assegno di 56.250 dollari su un montepremi di 375.000 (il più alto dell’anno).

 

LA VIGILIA - Roberta Liti e Angelica Moresco saranno in campo nel Black Desert Resort Championship (7-9 settembre) al Soldier Hollow Golf Club (Silver Course) di Salt Lake City nell’Utah. Mancano cinque tornei al termine della stagione e ognuno riveste una particolare importanza sia per la corsa verso le ‘carte’ per il LPGA Tour 2024, che saranno assegnate alle prime dieci classificate nella Race For The Card (ordine di merito), sia per mantenere quella che invece consente di giocare sull’Epson Tour anche nel prossimo anno. Pienamente impegnate le due azzurre con la Liti che punta al salto nel circuito superiore e la Moresco con l’altro obiettivo per continuare il suo percorso di crescita.

Il field esprime pienamente la delicatezza del momento con la presenza di nove delle prime dieci classificate nella money list, nell’ordine dalla seconda alla decima, la malese Natasha Andrea Oon, la coreana Jiwon Jeon, la francese Agathe Laisne, la coreana Minji Kang, le statunitensi Jenny Bae, Gigi Stoll e Jenny Coleman, la stessa Liti (nona) e la canadese Alena Sharp. Assente l’australiana Gabriela Ruffels, la leader, che avendo ottenuto tre vittorie in stagione si è già assicurata il cambio di tour.

Favorite le giocatrici nella top ten del ranking, ma chiedono strada anche altre che sono fuori dalla lista, sebbene siano salite nel 2023 sul gradino più alto del podio come Savannah Vilaubi, la taiwanese Tsai Ching Tseng e le cinesi Miranda Wang, Yue Ren e Siyun Liu. Naturalmente spazio anche per Roberta Liti che è andata più volte vicino al successo come dimostrano una gara terminata al terzo posto e tre al quarto.

Il montepremi è di 375.000 il più alto dell’anno per un evento su 54 buche. Alla vincitrice andranno 56.250 dollari.

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Challenge: Pavan secondo dopo playoff

Andrea Pavan ha offerto un’altra ottima prova con poca fortuna nel finale, superato in uno spareggio a tre nel Challenge de España, il torneo del Challenge Tour disputato sul percorso del Club de Golf Playa Serena (par 70) ad Almeria in Spagna. Pavan ha concluso la gara con 268 (69 64 67 68, -12) colpi alla pari con il nordirlandese Dermot McElroy (268 - 67 71 68 62) e con il dilettante francese Martin Couvra (268 - 67 70 66 65) con quest’ultimo che poi si è imposto nello spareggio a tre relegando in seconda posizione i suoi due avversari. Per il suo status Couvra ha ricevuto solo il trofeo, mentre si sono divisi primo e secondo premio Pavan e McElroy (33.750 euro per ciascuno su un montepremi di 250.000 euro).

Tra i top ten, dopo una prestazione di buon livello, anche Francesco Laporta (70 68 66 66) e Filippo Bergamaschi (69 69 65 67), ottavi con 270 (-10), e rimonta finale di Filippo Celli, da 41° a 19° con 273 (67 68 72 66, -7).

Al quarto posto con 269 (-11) lo svedese Kristoffer Broberg, lo spagnolo Lucas Vacarisas, l’inglese Jamie Rutherford e il transalpino Benjamin Hebert, leader dopo tre turni con un colpo di margine su Pavan e Broberg.

A dettare i tempi Dermot McElroy, che dopo uno spettacolare 62 (-8, otto birdie senza bogey), miglior score di giornata e dell’evento, è rimasto in attesa, leader in club house, per circa due ore. Pavan (68, -2, tre birdie, un bogey) lo ha agganciato con un birdie alla 15ª e Couvra (65, -5) lo aveva fatto poco prima con il quinto birdie alla 18ª (per lui anche un eagle e due bogey). Poi il francese è imposto alla seconda buca supplementare con due par, mentre un bogey ha messo fuori gioco l’azzurro alla prima e McElroy alla successiva. Per Pavan, che ha vinto a giugno il D+D Real Czech Challenge (uno dei cinque successi azzurri stagionali, un record), è la quarta top ten stagionale. Nella Road To Mallorca (ordine di merito) è salito dal decimo al 6° posto, superando Scalise (assente e sceso dal 6° al 7°), mentre Manassero, è rimasto al terzo. A fine anno i primi venti in questa graduatoria riceveranno una ‘carta’ per il DP World Tour 2024.

Il vincitore, 20 anni, è andato a segno alla decima gara sul circuito (due nel 2022 e otto quest’anno) dove aveva ottenuto fino ad ora quale miglior risultato il 19° posto nel recente Challenge de Cadiz.

Bergamaschi ha realizzato un 67 (-3) con quattro birdie e un bogey, mentre Laporta e Celli hanno girato in 66 (-4) entrambi con cinque birdie e un bogey.

Non hanno superato il taglio, caduto a 139 (-1) Renato Paratore, Matteo Manassero e Gregorio De Leo, 63.i con 140 (par), Jacopo Vecchi Fossa, 77° con 141 (+1), e Stefano Mazzoli, 87° con 142 (+2).

 

TERZO GIRO - Andrea Pavan, secondo con 200 (69 64 67, -10) colpi alla pari con lo svedese Kristoffer Broberg, sarà in corsa per il titolo nel giro finale del Challenge de España (Challenge Tour), sul percorso del Club de Golf Playa Serena (par 70) ad Almeria. L’azzurro ha un colpo di ritardo dal leader, il francese Benjamin Hebert (199 - 66 68 65, -11).

Hanno possibilità di puntare alla vittoria anche il sudafricano Brandon Stone, quarto con 201 (-9), gli iberici Borja Virto e Lucas Vacarisas, il portoghese Ricardo Gouveia, lo svedese Joakim Wikstrom e l’inglese Jack Senior, quinti con 202 (-8), e sia pure con chance più limitate anche Filippo Bergamaschi, salito da 32° al nono posto con 203 (69 69 65, -7). Ha recuperato Francesco Laporta, da 32° a 15° con 204 (70 68 66, -6), mentre ha ceduto Filippo Celli, da 11° a 41° con 207 (67 68 72, -3).

Pavan ha realizzato un 67 (-3) con cinque birdie e due bogey, Bergamaschi ha girato in 65 (-5) con un eagle, cinque birdie e due bogey, Laporta in 66 (-4) con quattro birdie senza bogey e Celli in 72 (+2) con quattro birdie, altrettanti bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 250.000 euro con prima moneta di 40.000 euro.

 

SECONDO GIRO - Grande balzo di Andrea Pavan, da 40° a primo con 133 (69 64, -7) colpi dopo un 64 (-6, un eagle, cinque birdie, un bogey), nel Challenge de España (Challenge Tour), che si sta svolgendo sul percorso del Club de Golf Playa Serena (par 70) ad Almeria. L’azzurro condivide la posizione con lo svedese Kristoffer Broberg (64 69), leader solitario dopo il round d’apertura, lo svizzero Benjamin Rusch (66 67), i portoghesi Tomas (68 65) e Ricardo Gouveia (70 63) e con l’inglese Jack Senior (65 68). Sono sulla settima piazza con 134 (-6) il francese Benjamin Hebert, lo svedese Joakim Wikstrom, l’inglese Sam Hutsby e il sudafricano Brandon Stone e si trova sull’undicesima Filippo Celli con 135 (67 68, -5) insieme allo svedese Christopher Feldbord..

Degli altri italiani sono rimasti in gara Francesco Laporta e Filippo Bergamaschi, 32.i con 138 (-2) e non hanno superato il taglio, caduto a 139 (-1) Renato Paratore, Matteo Manassero e Gregorio De Leo, 63.i con 140 (par), Jacopo Vecchi Fossa, 77° con 141 (+1), e Stefano Mazzoli, 87° con 142 (+2). Il montepremi è di 250.000 euro con prima moneta di 40.000 euro.

 

PRIMO GIRO - Lo svedese Kristoffer Broberg è al comando con 64 (-6) colpi nel Challenge de España (Challenge Tour), che si sta svolgendo sul percorso del Club de Golf Playa Serena (par 70) ad Almeria, dove ha offerto una buona prova Filippo Celli, 12° con 67 (-3, tre birdie senza bogey).

Il leader precede di misura il danese Lucas Bjerregaard e l’inglese Jack Senior, secondi con 65 (-5), mentre sono al quarto posto con 66 (-4) i francesi Romain Wattel e Benjamin Hebert, lo svedese Christopher Feldborg, lo svizzero Benjamin Rusch, lo spagnolo Pedro Oriol, i tedeschi Jannik De Bruyn e Dominic Foos e l’austriaco Niklas Regner.

Sono al 40° posto con 69 (-1) Andrea Pavan e Filippo Bergamaschi, navigano attorno alla linea del taglio Renato Paratore, Gregorio De Leo e Francesco Laporta, 58.i con 70 (par), e sono oltre Jacopo Vecchi Fossa, 83° con 71 (+1), Matteo Manassero, 98° con 72 (+2), e Stefano Mazzoli, 111° con 73 (+3). Il montepremi è di 250.000 euro con prima moneta di 40.000 euro.

 

LA VIGILIA - Il Challenge Tour dopo la doppia tappa in Svezia si sposta nella penisola iberica per due tornei molto importanti nella corsa verso le venti ‘carte’ per il DP World Tour che spetteranno a fine stagione ai primi 20 della Road To Mallorca (ordine di merito). Prima fermata ad Almeria in Spagna per il Challenge de España (7-10 settembre), poi la seconda a Vau Obidos in Portogallo per l’Open de Portugal at Royal Óbidos (14-17 settembre). Mancano cinque eventi prima del Rolex Challenge Tour Grand Final (2-5 novembre, Mallorca, Spagna) dove si assegneranno le ‘carte’ e al quale saranno ammessi soltanto i primi 45 classificati della money list e, quindi, non si compete solo per entrare tra i top 20, ma anche per arrivare a Mallorca e procurarsi comunque una possibilità di accedere in extremis tra i venti migliori.

Nel Challenge de España, sul percorso del Club de Golf Playa Serena, saranno in gara nove giocatori italiani: Francesco Laporta, Matteo Manassero, Andrea Pavan, Renato Paratore, Filippo Bergamaschi, Jacopo Vecchi Fossa, Filippo Celli, Gregorio De Leo e Stefano Mazzoli. Alcuni come Manassero e Scalise (che sarà assente), sono praticamente a un passo dalla ‘carta’ e Pavan lo è anche lui se non si distrae. Al momento Laporta è di poco fuori dalla 20ª piazza. Non corre rischi di mancare il Grand Final, ma l’obiettivo immediato e riportarsi nella zona che conta dove peraltro era già stato dopo il successo nel Big Green Egg German Challenge. Sono tra i top 100 De Leo, Zemmer, Celli e Paratore e vi sono ancora abbastanza punti a diposizione per un viaggio a Mallorca, ma occorre almeno un primo (320 punti) o un secondo posto (220) e altri piazzamenti di rilievo per giungere alla meta.

Nel field, tra i favoriti insieme a Manassero, Pavan e a Laporta già a segno in stagione, i sudafricani Casey Jarvis e Brandon Stone, lo spagnolo Manuel Elvira, il tedesco Maximilian Rottluff, rilanciato dal successo della scorsa settimana nell’Indoor Golf Group Challenge, il gallese Stuart Manley, lo spagnolo Ivan Cantero Gutierrez, gli inglesi Will Enefer, Sam Bairstow e Jamie Rutherford e il portoghese Ricardo Gouveia, per citarne alcuni in un elenco molto più lungo. Tutti gli altri azzurri hanno possibilità proporsi ai vertici e in particolare Paratore, che è sembrato in buona forma la scorsa settimana nell’Omega Europea Masters (DP World Tour, 13°). Il montepremi è di 250.000 euro con prima moneta di 40.000 euro.

Alla gara, nata nel 1999 e giunta alla 24ª edizione, non partecipa nessun past winner. Non è stata mai vinta dagli italiani, ma hanno ottenuto il secondo posto Alessandro Napoleoni (2004) e Nicolò Ravano (2016), il quale, nell’occasione, divenne il secondo giocatore a infrangere il muro dei 60 colpi con un 59 (-12), preceduto nella prodezza dal francese Adrien Mork (Tikida Hotels Agadir Moroccan Classic, 2006, vincitore) e seguito da quella del finlandese Lauri Ruuska (Vierumäki Finnish Challenge, 2023, primo classificato). Meglio di tutti ha fatto lo spagnolo Alejandro Del Rey, il quale ha segnato un 58 (-14) nello Swiss Challenge (2021, decimo al termine), score che nessuno ha eguagliato sia sul Challenge Tour che sul DP World Tour.

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DP Tour: Norrmann show, 16° Migliozzi

Lo svedese Vincent Oliver Norrman ha vinto con 274 (68 71 70 65, -14) colpi l’Horizon Irish Open, uno dei tornei di lunga tradizione del DP World Tour, dove Guido Migliozzi ha concluso in 16ª posizione con 279 (69 66 74 70, -9).

Sul percorso del The K Club (par 72), a Straffan in Irlanda, il 25enne Norrman, grazie a un ottimo giro finale in 65 (-7, sette birdie, bogey free), miglior score di giornata, ha preceduto di un colpo il tedesco Hurly Long, secondo con 275 (-13), e di due lo scozzese Grant Forrest, l’australiano Ryan Fox, l’irlandese Shane Lowry e il sudafricano Thriston Lawrence, terzi con 276 (-12). Ha ceduto Rory McIlroy, numero due mondiale, da terzo a 16° con 279 (-9). Il nordirlandese era uno dei tre giocatori del Team Europe in campo insieme a Lowry e all’inglese Tyrrell Hatton, out dopo 36 buche (104° con 144, par). Solo 23° con 280 (-8) il polacco Adrian Meronk, che difendeva il titolo.

Buon recupero dell’azzurro Guido Migliozzi, che dopo un ottimo avvio nelle prime due giornate (69 66, -9) aveva perso terreno con il 74 (+2) della terza. Grazie al round finale in 70 (-2), frutto di due birdie, un eagle e un bogey, ha poi rimontato di cinque posizioni. Non ha superato il taglio Edoardo Molinari, 117° con 146 (72 74, +3), uno dei vice capitani del Team Europe della Ryder Cup che per la prima volta si svolgerà in Italia sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club dal prossimo 29 settembre al 1° ottobre.

Norrman, golfista professionista dal giugno del 2021, che gioca stabilmente sul circuito americano  ha festeggiato il suo secondo titolo in carriera dopo il Barbasol Championship, l’evento organizzato in combinata da PGA Tour e DP World Tour. Da dilettante, ha fatto parte della squadra svedese vincitrice dell’European Amateur Team Championship 2019.

Hanno concluso la gara in settima posizione con 277 (-11) l’indiano Shubhankar Sharma, l’australiano Min Woo Lee, il tedesco Nick Bachem, il giapponese Rikuya Hoshino e lo scozzese Connor Syme.

 

TERZO GIRO - Il tedesco Hurly Long è il nuovo leader con 203 (67 66 70, -13) colpi a un giro dal termine dell’Horizon Irish Open, uno dei tornei di più lunga tradizione del DP World Tour, giunto alla 68ª edizione, che si sta svolgendo per seconda volta nella storia sul percorso del The K Club (par 72), a Straffan in Irlanda. Ha perso posizioni, uscendo dalla lotta per il titolo, Guido Migliozzi, da sesto a 21° con 209 (69 66 74, -7), autore di un 74 (+2, tre birdie, cinque bogey).

Long, che ha girato in 70 (-2, quattro birdie, due bogey), ha un colpo di vantaggio sull’inglese Jordan Smith, secondo con 204 (-12), e due sul nordirlandese Rory McIlroy, numero due mondiale, salito dal 26° al terzo posto con 205 (-11) e che ora riscuote il maggior credito nelle previsioni sulla volata finale.

Hanno chance di imporsi, quarti con 206 (-10), anche il francese Julien Brun, gli scozzesi Grant Forrest e Calum Hill, il neozelandese Ryan Fox, l’inglese Ross Fisher, vincitore dell’evento nel 2010, e l’indiano Shubhankar Sharma, leader dopo due giri insieme a Smith.

E’ al 13° posto con 208 (-8) l’irlandese Shane Lowry, uno dei tre componenti del Team Europe alla prossima Ryder Cup che hanno preso parte alla gara. Gli altri due sono McIlroy e l’inglese Tyrrell Hatton, che è uscito al taglio 104° con 144 (par), stessa sorte toccata a Edoardo Molinari, vice capitano europeo a Roma, 117° con 146 (72 74, +2). Non ha chances di difendere il titolo il polacco Adrian Meronk, 28° con 210 (-6). Il montepremi è di 6.000.000 di dollari (circa 5.560.000 euro).

 

SECONDO GIRO - Guido Migliozzi, con una bella prova sottolineata da un parziale di 66 (-6, otto birdie, due bogey), è salito dal 27° al sesto posto con 135 (69 66, -9) colpi nel l’Horizon Irish Open, uno dei tornei di più lunga tradizione del DP World Tour, giunto alla 68ª edizione, che si sta svolgendo per seconda volta nella storia sul percorso del The K Club (par 72), a Straffan in Irlanda, dove l’altro azzurro, Edoardo Molinari, vice capitano del Team Europe alla Ryder Cup di Roma, 117° con 146 (72 74, +2) è uscito al taglio.

L’indiano Shubhankar Sharma, 27enne di Jhansi, due titoli sul circuito, l’ultimo nel 2018, ha mantenuto la leadership con 131 (65 66, -13) colpi, ma è stato raggiunto dall’inglese Jordan Smith (131 - 66 65), 30enne di Bath a caccia del primo successo. Sharma ha realizzato in 66 (-6) con otto bridie e due bogey e Smith un 65 (-7) con nove birdie e un doppio bogey.

La coppia di testa è tallonata dall’inglese Ross Fisher, terzo con 132 (-12) e vincitore del torneo nel lontano 2010, quindi quarto con 133 (-11) il tedesco Hurly Long e quinto con 135 (-10) lo scozzese Calum Hill, mentre Migliozzi ha la compagnia dell’altro scozzese Scott Jamieson e del tedesco Freddy Schott.

In nona posizione con 136 (-8) l’irlandese Shane Lowry, uno dei tre giocatori in campo che difenderanno i colori continentali nella Ryder Cup. Degli altri due, il nordirlandese Rory McIlroy è 26° con 139 (-5), alla pari con il polacco Adrian Meronk che difende il titolo, e l’inglese Tyrrell Hatton, 104° con 144 (par), non ha superato il taglio. Il montepremi è di 6.000.000 di dollari (circa 5.560.000 euro).

 

PRMO GIRO - Guido Migliozzi ha iniziato al 27° posto con 69 (-3) colpi l’Horizon Irish Open, uno dei tornei di più lunga tradizione del DP World Tour, giunto alla 68ª edizione, che si sta svolgendo per seconda volta nella storia sul percorso del The K Club (par 72), a Straffan in Irlanda, dove l’altro azzurro in gara, Edoardo Molinari, è 85° con 72 (par).

Si è rivisto dopo parecchio tempo l’indiano Shubhankar Sharma, 27enne di Jhansi, due titoli, l’ultimo nel 2018, leader con 65 (-7, un eagle, cinque birdie) colpi, praticamente braccato dagli inglesi Jordan Smith e Ross Fisher, dal tedesco Marcel Schneider, dal norvegese Kristian Krogh Johannessen e dal danese Thomas Bjorn, uno dei vice capitani europei alla prossima Ryder Cup di Roma, secondi con 66 (-6). In una classifica molto corta sono al settimo posto con 67 (-5) il francese Julien Brun, il tedesco Hurly Long, lo svedese Mikael Lundberg, l’olandese Joost Luiten, il sudafricano Zander Lombard e il cinese Ashun Wu. Hanno lo stesso score di Migliozzi anche il nordirlandese Rory McIlroy, numero due mondiale, e il polacco Adrian Meronk, che difende il titolo.

Migliozzi ha segnato cinque birdie e due bogey e Molinari, anche lui vice capitano del Team Europe, quattro birdie e altrettanti bogey. Il montepremi è di 6.000.000 di dollari (circa 5.560.000 euro).

 

LA VIGILIA - Il DP World Tour, esaurite le qualificazioni per la Ryder Cup, continua il suo cammino in Irlanda con l’Horizon Irish Open, uno dei tornei di lunga tradizione del circuito, giunto alla 68ª edizione, in programma dal 7 al 10 settembre e ospitato per la seconda volta sul percorso del The K Club, a Straffan. Vi prendono parte Guido Migliozzi ed Edoardo Molinari, uno dei vice capitani del Team Europe nella sfida contro il Team Usa, che per la prima volta si svolgerà in Italia, sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club (Guidonia Montecelio - Roma), dal prossimo 29 settembre al 1° ottobre.

Nel field di qualità, tre giocatori che faranno parte della compagine continentale: il nordirlandese Rory McIlroy, numero due mondiale, e l’irlandese Shane Lowry, vincitori in passato dell’evento, e l’inglese Tyrrell Hatton (n. 13), nel ruolo di favoriti da condividere, comunque, con numerosi concorrenti.

Difende il titolo il polacco Adrian Meronk (due successi in stagione compreso l’Open d’Italia), probabilmente deluso per non aver avuto una wild card con destinazione Roma e determinato a concedere il bis per dimostrare che magari l’avrebbe meritata. In gara altri tre giocatori due volte a segno, lo spagnolo Pablo Larrazabal e i sudafricani Thriston Lawrence e Ockie Strydom, e ancora candidati al successo quali lo statunitense Billy Horschel, gli australiani Adam Scott e Min Woo Lee, gli inglesi Danny Willett e Matt Wallace e i danesi Thorbjorn Olesen e Rasmus Hojgaard. Da seguire anche lo svedese Alexander Bjork, lo scozzese Connor Syme e l’inglese Alex Fitzpatrick, secondo, terzo e quinto nel precedente Omega European Masters, il tedesco Yannik Paul, un altro che sperava in una wild card dopo un anno sempre a un passo dalla qualificazione diretta, e i nordirlandesi Tom McKibbin e Jonathan Caldwell. Tra gli orientali il thailandese Kiradech Aphibarnrat, il coreano Jeunghun Wang e i cinesi Haotong Li e Ashun Wu, che però non appaiono nel loro momento migliore.

Al via, oltre a Molinari, altri tre componenti lo staff del Team Europe, il capitano Luke Donald e i vice capitani Thomas Bjorn e Nicolas Colsaerts.

Sul tee di partenza nove past winner del torneo, nato nel 1927. Oltre a Meronk, McIlroy (2016) e a Lowry (2009 da dilettante) vi saranno lo statunitense John Catlin (2020), il danese Soren Kjeldsen (2015), il gallese Jamie Donaldson (2012), l’inglese Ross Fisher (2010), l’irlandese Padraig Harrington (2007) e Bjorn (2006). Nessun successo italiano e un secondo posto di Edoardo Molinari nel 2014. Il record di tre vittorie appartiene a quattro grandi campioni: Seve Ballesteros, Nick Faldo, Bernhard Langer e Colin Montgomerie. Il montepremi è di 6.000.000 di dollari (circa 5.560.000 euro).

Il torneo su Sky e in streaming su NOW - L’Horizon Irish Open verrà trasmesso da Sky, sul canale Sky Golf, e in streaming su NOW ai seguenti orari: giovedì 7 settembre e venerdì 8, dalle ore 14 alle 19; sabato 9 e domenica 10, dalle ore 13,30 alle ore 18,30. Commento di Alessandro Lupi, Silvio Grappasonni, Claudio Viganò e di Michele Gallerani.

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Ryder Cup: ecco l’All Star Match

Da Novak Djokovic, tennista più vincente nella storia dei tornei del Grande Slam, ad Andriy Shevchenko, Pallone d’Oro nel 2004. Da Carlos Sainz, pilota della Ferrari, a Gareth Bale, vincitore di cinque Uefa Champions League con il Real Madrid. Passando per Leonardo Fioravanti, surfista italiano che si è già qualificato per le Olimpiadi di Parigi 2024, e Kathryn Newton, attrice hollywoodiana. Senza dimenticare altri personaggi dello sport, anche del mondo paralimpico, del cinema e dello spettacolo. È un vero e proprio “All Star Match” quello che andrà in scena mercoledì 27 settembre al Marco Simone Golf & Country Club di Roma e precederà la 44esima edizione della Ryder Cup. Uno show che vedrà sfidarsi il “Team Monty”, capitanato dallo scozzese Colin Montgomerie e il “Team Pavin” diretto dallo statunitense Corey Pavin, rispettivamente alla guida del Team Europe e del Team Usa alla Ryder Cup del 2010 quando, in Galles, i fratelli Molinari, Francesco ed Edoardo, fecero il loro debutto vincente nella sfida più importante di golf al mondo.

Nel Celebrity Match, Montgomerie al fianco di Bale sfiderà in un match di doppio Pavin e Shevchenko. Poi toccherà allo youtuber Garrett Hilbert e a Fioravanti affrontare la Newton e Victor Cruz, ex giocatore di football americano. Il “match 1” metterà invece di fronte Djokovic e Sainz, in tandem rispettivamente con i golfisti paralimpici Kipp Popert e Tommaso Perrino, CT della Squadra Nazionale Paralimpica Maschile e Femminile della Federazione Italiana Golf. Nel segno del Progetto Ryder Cup 2023 della FIG che vede l’inclusione sociale come punto imprescindibile di uno sport che va oltre ogni barriera.

A differenza dei precedenti “Celebrity Match”, quello che sarà protagonista in Italia, a due giorni dal via della Ryder Cup (29 settembre – 1° ottobre sempre al Marco Simone Golf & Country Club), non sarà un evento che vedrà di fronte l’Europa e gli Usa, ma campioni e personaggi che condividono una grande passione per il golf. 

 All Star Match, ecco il “Team Monty” e il “Team Pavin”

 Fanno parte del “Team Monty”: Montgomerie (capitano), Fioravanti, Bale, Djokovic, Hillbert e Popert.

Compongono il “Team Pavin”: Pavin (capitano), Cruz, Shevchenko, Newton, Sainz e Perrino.

Le dichiarazioni

Collin Montgomerie: “Non vedo l’ora di giocare a Roma e vivere ancora una volta la magia della Ryder Cup, questa volta in compagnia di celebrità che porteranno in dote tante competenze oltre che la passione per il golf”.

Corey Pavin: “Con Montgomerie abbiamo vissuto memorabili sfide in Ryder Cup, in particolare nel 2010 quando, entrambi, ricoprivamo il ruolo di capitani. Non vedo l’ora di confrontarmi nuovamente con lui, sarà un match avvincente e mi aspetto che la forte competitività che contraddistingue la mia squadra possa far la differenza perché c’è sempre la voglia di vincere”.

Gareth Bale: “La Ryder Cup è un evento speciale. Nel 2010, in Galles, ho vissuto l’incredibile magia di questo appuntamento e ora potrò riviverla a Roma. Sarà una esperienza straordinaria e non vedo l’ora di giocare l’All Star Match con persone fantastiche. E’ un appuntamento di altissimo livello, che i tifosi di tutto il mondo apprezzeranno molto”.  

 

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LETAS: Tamburlini concede il bis

Secondo successo stagionale in meno di un mese per la svizzera Chiara Tamburlini che con 204 (71 68 65, -12) colpi ha vinto il Rose Ladies Open, gara del Let Access Series che si è disputata in Inghilterra. Sul percorso del Melbourne Club At Brocket Hall (par 72) di Welwyn Garden City, la giovane proette ha preceduto la connazionale Elena Moosmann, seconda con 206 (-10) e l’amateur inglese Jessica Hall e la scozzese Hazel Macgarvie, terze con 209 (-7). Al quinto posto pari merito con 210 (-6) l’australiana Amy Walsh e l’inglese Georgina Blackman. Le italiane Erika De Martini, 54ª con 149 (+5), Sara Berselli, 85ª con 154 (+10) e Martina Flori, 95ª con 157 (+13), non hanno superato il taglio.

La Tamburlini, 23enne nata a San Gallo, si è ripetuta dopo il titolo conseguito lo scorso agosto nel PGA Championship Gothenburg. Durante la stagione, nelle otto gare disputate, ha sempre superato il taglio, conquistando, oltre le due vittorie, un 5° posto nel Big Green Egg Swedish Open e due 10/i: nel Vasteras Open By Elite Hotels e nell’Ahlsell Final At Elisefarm. Per lei un assegno di 11.200 euro su un montepremi di 70.000 (il più alto della stagione). Prossima gara del circuito l’Hauts De France Pas De Calais Golf Open che si svolgerà al Golf Saint Omer di Lumbres dal 14 al 16 settembre e al quale prenderanno parte Lucrezia Colombotto Rosso, Sara Berselli ed Erika De Martini.

 

LA VIGILIA - Erika De Martini, Sara Berselli e Martina Flori saranno impegnate nel Rose Ladies Open (7-9 settembre), evento del LET Access in programma al Melbourne Club At Brocket Hall di Welwyn Garden City, in Inghilterra, con un montepremi di 70.000 euro, il più alto nella stagione.

Con soli cinque eventi ancora in calendario si intensifica la contesa per conquistare uno dei primi sei posti nella money list, che concedono una ‘carta’ per il Ladies European Tour 2024, ma è anche importante classificarsi tra il settimo e il 20° posto per avere accesso direttamente alla finale della Qualifying School.

E nel field, non a caso, vi sono le prime dieci dell’ordine di merito con la numero uno, la danese Sofie Kibsgaard Nielsen autentica dominatrice, la quale con due successi, tre secondi posti e un quarto in dieci eventi, è già sostanzialmente sul circuito maggiore. E’ a buon punto l’inglese Emily Price, numero due, che però non deve abbassare la guardia, mentre l’inglese Gemma Clews, la svizzera Elena Moosmann, la danese Puk Lyng Thomsen e l’austriaca Katharina Muehlbauer, classificate dalla terza alla sesta posizione, dovranno guardarsi dalle quattro che le seguono, l’elvetica Chiara Tamburlini, la slovena Katja Pogacar, la scozzese Hannah McCook e l’inglese Lianna Bailey, ben intenzionate ad agganciarle. Ma non sono da sottovalutare la spagnola Marta Martin e la francese Lucie André, che hanno già vinto in stagione e che sono subito dietro insieme alla svedese Emma Thorngren e alla danese Fie Olsen.

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Legends Tour: terzo titolo per Da Silva

Il brasiliano Adilson Da Silva ha vinto con 198 (65 65 68, -15) colpi il WCM Legends Open de France, gara del Legends Tour che si è disputata sul percorso del Golf de Saint-Cloud (par 71), a Garches in Francia. Il golfista di Santa Cruz do Sul ha preceduto lo svedese Michael Jonzon, secondo con 201 (-12) e il sudafricano Keith Horne, terzo con 202 (-11). Al quarto posto con 203 (-10) l’argentino Mauricio Molina e al quinto con 204 (-9) l’inglese Robert Coles.

Degli azzurri Emanuele Canonica ha concluso al 34° posto con 219 (+6) e Costantino Rocca al 39° con 229 (+16).

Adilson Da Silva, 51enne, grazie ai primi due giri in 65 (-6) ha presto ipotecato il titolo non rischiando mai davvero la leadership. Per lui si tratta del quarto titolo sul circuito e del terzo stagionale (dopo lo Swiss Seniors Open e il Riegler & Partner Legends). Nel suo palmares, anche 12 successi sul Sunshine Tour, dove si è svolta la sua carriera (circuito sul tra l’altro quale detiene il record per maggior numero di tagli superati consecutivamente: 43), e uno sull’Asian Tour.

 

LA VIGILIA - Costantino Rocca ed Emanuele Canonica saranno impegnati nel WCM Legends Open de France, la gara del Legends Tour che si disputa dal 7 al 9 settembre sul percorso del Golf de Saint-Cloud, a Garches in Francia.

Nel field calamitano l’attenzione l’inglese Peter Baker, leader della money list e vincitore di tre tornei in stagione (Irish Legends, JCB Championship e il precedente Staysure PGA Seniors Championship), e il brasiliano Adilson Da Silva, quarto in questa graduatoria, a segno due volte e con una carriera tutta svolta sul Sunshine Tour.

Altri possibili protagonisti lo scozzese Greig Hutcheon, il gallese Phillip Price, l’inglese Phillip Archer, l’argentino Ricardo Gonzalez, lo statunitense Clark Dennis, che si è imposto due volte nel Senior Italian Open, lo svizzero Andrè Bossert e il francese Jean Van de Velde, promotore dell’evento. Ha possibilità di ben figurare Emanuele Canonica, che sta offrendo buone prove e che per due volte è terminato tra i top ten (5° nel The Legends Tour Trophy e 7° nell’Irish Legends).

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Ryder Cup: fatto il Team Europe

Il Team Europe è pronto per la 44ª edizione della Ryder Cup. Il capitano Luke Donald ha, infatti, comunicato i nomi dei sei giocatori a cui ha affidato le wild card, completando la squadra per la sfida con il Team Usa che, per la prima volta nella sua storia quasi centenaria, si svolgerà in Italia, sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club (Guidonia Montecelio - Roma), dal prossimo 29 settembre al 1° ottobre.

La fiducia del capitano è andata all’irlandese Shane Lowry, agli inglesi Tommy Fleetwood e Justin Rose, all’austriaco Sepp Straka, al danese Nicolai Hojgaard e allo svedese Ludvig Aberg, vincitore dell’Omega European Masters (DP World Tour), prodezza sostanzialmente decisiva nella scelta di Donald.

Si uniranno ai sei qualificati automaticamente attraverso due apposite classifiche (tre per ciascuna): il nordirlandese Rory McIlroy, numero 2 mondiale, lo spagnolo Jon Rahm, numero 3, e lo scozzese Robert MacIntyre (European Points), il norvegese Viktor Hovland, numero 5, e gli inglesi Tyrrell Hatton e Matt Fitzpatrick, numero 8 (World Points). Nello staff i cinque vice capitani: i due azzurri Edoardo e Francesco Molinari (per la prima volta due fratelli in questo ruolo nella storia del torneo) insieme al danese Thomas Bjorn, al belga Nicolas Colsaerts e all’iberico Josè Maria Olazabal.

Nella formazione, che dovrà riscattare la sconfitta nel Wisconsin del 2021 (19-9, margine più ampio a partire dal 1979), ma con i continentali che si sono imposti per quattro volte nelle ultime sei edizioni, ha il maggior numero di partecipazioni Rory McIlroy, che sarà alla settima consecutiva. La prima nel 2010 a Newport, in Galles, dove nel vittorioso team guidato da Colin Montgomerie (14,5-13,5) c’erano anche i fratelli Molinari. Il trio sarà di nuovo insieme dopo 13 anni con ruoli diversi. Alla sesta presenza Rose, alla terza Rahm, Hatton, Fitzpatrick e Fleetwood, alla seconda Hovland e Lowry. Quattro i debuttanti (come per gli Usa): Straka, Aberg, Hojgaard e MacIntyre, gli ultimi due entrambi vincitori al Marco Simone Golf & Country Club dell’Open d’Italia nel 2021 e quest’anno. Per nazioni vi sono quattro inglesi, uno svedese, un irlandese, uno spagnolo, un norvegese, un nordirlandese, un danese, uno scozzese e un austriaco.

La squadra effettuerà un allenamento sul campo di gara lunedì 11 settembre, mentre venerdì 8 settembre saranno gli americani a prendere confidenza con il percorso.

Il Team USA - A Roma vi saranno i primi dieci della classifica mondiale. Infatti, oltre ai quattro europei, gli altri sei della top ten saranno nel Team Usa, la cui formazione è stata annunciata la scorsa settimana. Sono stati ammessi di diritto Scottie Scheffler (n. 1 del World Ranking), Wyndham Clark (n. 10), Brian Harman (n. 9), Patrick Cantlay (n. 5), Max Homa (n. 7) e Xander Schauffele (n. 6), mentre il capitano Zach Johnson ha affidato le sue wild card a Brooks Koepka, Jordan Spieth, Justin Thomas, Collin Morikawa, Sam Burns e Rickie Fowler. Vice capitani: Steve Stricker, Davis Love III, Jim Furyk, Fred Couples e Stewart Cink.

Saranno alla quinta presenza Fowler e Spieth, alla quarta Koepka, alla terza Thomas, alla seconda Morikawa, Scheffler, Cantlay e Schauffele. Debutteranno Burns, Clark, Harman e Homa.

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Primo piano

  • Il ritorno al successo
    di Paratore: “Bisogna
    crederci, sempre”
    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

    Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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