Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

La malese Natasha Andrea Oon ha ottenuto il primo titolo sull’Epson Tour vincendo con 206 (67 70 69, -10) colpi il Murphy USA El Dorado Shootout, disputato sul percorso del Mystic Creek Golf Club (par 72) a El Dorado, in Arkansas. Con una buona rimonta finale Roberta Liti si è portata dal 46° al 23° posto con 216 (73 74 69, par) e in tal modo è rimasta in sesta posizione nella Race For The Card (ordine di merito), che porterà le prime dieci ad ottenere a fine stagione la ‘carta’ per il LPGA Tour 2024. Nel round conclusivo l’azzurra ha segnato un parziale di 69 (-3) con quattro birdie e un bogey.

Natasha Andrea Oon, 22enne di Kuala Lumpur, ha rimontato dalla seconda piazza anche lei con uno score di 69 (-3, un eagle, due birdie, un bogey) e ha sorpassato Karen Chung, leader dopo due round e terminata al quarto posto con 210 (-6), superata anche da Carley Cox e dall’australiana Robyn Choi, seconda con 209 (-7). Insieme alla Chung anche Jillian Hollis, Kristen Gillman e la messicana Isabella Fierro. Alla vincitrice è andato un assegno di 33.750 dollari su un montepremi di 225.000 dollari.

 

LA VIGILIA - Roberta Liti prenderà parte al Murphy USA El Dorado Shootout, terzultimo torneo dell’Epson Tour che si disputa dal 22 al 24 settembre presso il Mystic Creek Golf Club a El Dorado, in Arkansas.

Sul tee di partenza 108 atlete tra cui 8 delle migliori dieci della Race For The Card (ordine di merito), che porterà  le prime dieci ad ottenere a fine stagione la ‘carta’ per il LPGA Tour: la malesiana Natasha Andrea Oon (n. 2), la sudcoreana Jiwon Jeon (n. 3), la statunitense Jenny Coleman (n. 5), l’azzurra Roberta Liti (n. 6), la sudcoreana Minji Kang (n. 7), la russa Nataliya Guseva (n. 8), e le altre americane Jenny Bae (n. 9) e Gigi Stoll (n. 10).

Occasione per riscattare il taglio non superato al Guardian Championship per Roberta Liti, runner up nel Black Desert Resort Championship e più volte vicino al titolo come dimostrano una gara terminata al terzo posto (Champions Fore Change Invitational) e tre al quarto (Twin Bridges Championship, Inova Mission Inn Resort & Club Championship e IOA Golf Classic). Difenderà il titolo la statunitense Britney Yada.

Le atlete si contenderanno un montepremi di 225.000 dollari. Dopo le prime 36 buche rimarranno in gara per la giornata finale le prime 60 classificate e le pari merito.

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Solheim Cup: il Team Europe fa il tris

Il Team Europe ha conquistato per la terza volta consecutiva la Solheim Cup in una 18ª edizione della sfida quanto mai emozionante, ricca di colpi di scena fino alle ultime battute e terminata in parità 14 a 14 sul percorso del Finca Cortesin di Casares, vicino a Malaga, in Spagna. Così il trofeo è rimasto tra le mani delle giocatrici continentali, perché detentrici.

E’ stata una continua corsa in salita per il Team Europe guidato dalla norvegese Suzann Pettersen, con vice capitane la connazionale Caroline Martens, l’inglese Laura Davis e la svedese Anna Nordqvist, dopo una partenza disastrosa con uno 0-4 al termine dei foursome della prima giornata. La rimonta è iniziata nel pomeriggio con il 3 a 1 nei fourball, ma con le americane, dirette da Stacy Lewis e con vice capitane Natalie Gulbis, Morgan Pressel e Angela Stanford, avanti per 5 a 3. Situazione di stallo dopo il 2 a 2 nei foursome della seconda giornata e pareggio raggiunto con il nuovo 3 a 1 nei fourball pomeridiani. Sull’8 a 8 tutto domandato ai singoli dove le europee, dopo aver conquistato il primo punto con Leona Maguire (4&3 su Rose Zhang) sono state costrette nuovamente a rincorrere le avversarie passate in vantaggio con Megan Khang (1 up su Linn Grant) e con Danielle Kang (4&2 su Charley Hull). Ha pareggiato quasi subito Anna Nordqvist, vice capitana e giocatrice allo stesso tempo e la più esperta con otto presenze nel torneo (2&1 su Jennifer Kupcho), ma Lilia Vu (4&3 su Madelene Sagstrom) e Angel Yin (2&1 su Celine Boutier) hanno riportato avanti le americane.

I pareggi tra Georgia Hall e Andrea Lee e tra Gemma Dryburgh e Cheyenne Knight hanno fissato il risultato sul 13 a 11 per il Team USA, ma con Lexi Thompson in stabile vantaggio su Emily Kristine Pedersen e con gli altri match in cui vi era una buona possibilità che il mezzo punto mancante potesse essere reperibile per la squadra di Stacy Lewis. Invece all’improvviso è cambiato tutto. Caroline Hedwall, altra veterana con cinque presenze, che aveva perso l’unico doppio disputato e che era 3 down contro Ally Ewing, si produceva in uno spettacolare finale e ribaltava il risultato con la sequenza birdie-birdie-par-birdie-birdie-eagle (2 up in suo favore). Maja Stark, che era stata sempre avanti dalla settima buca chiudeva il conto alla 17ª con Allisen Corpuz (2&1) e poi la spagnola Carlota Ciganda, davanti al suo pubblico, compiva il capolavoro finale. In vantaggio di 3 up all’ottava buca, veniva raggiunta da Nelly Korda, numero tre mondiale, alla 15ª. Con quel mezzo punto sarebbe stata vittoria Usa, ma l’iberica metteva a segno due birdie di fila (2&1) e dava inizio alla festa, mentre Lexi Thompson sconfiggeva inutilmente la Pedersen (2&1).

Carlota Ciganda è entrata in gioco dopo lo 0-4 iniziale, ha disputato quattro incontri vincendoli tutti (nessun’altra ha realizzato quattro punti) con il merito di aver firmato il punto decisivo. Imbattuta, seppure con meno gloria, anche la debuttante Gemma Dryburgh, che però ha ottenuto due pareggi in altrettanti match. Hanno conquistato 3 punti Linn Grant e Leona Maguire e 2,5 Emily Kristine Pedersen. Deludenti Celine Boutier, nessun punto e tre sconfitte, e Anna Nordqvist (1 punto), sebbene abbia vinto un singolo importante, però dopo aver preso tre doppi.

In casa statunitense imbattute Megan Khang (3,5 punti con tre vittorie e un pari) e Cheyenne Knight (2,5 con due successi e un pari).Tre punti per Lexi Thompson, 2,5 per Allisen Corpuz e due per Danielle Kang, Nelly Korda e Angel Yin.

Nella storia del torneo è la prima volta la gara finisce in parità ed è anche la prima volta che il Team Europe riporta il trofeo per tre volte consecutive (successi precedenti in Scozia per 14,5-13,5 e in Ohio per 15-13), mentre le statunitensi avevano fatto la tripletta in due occasioni (1994-1996-1998 e 2005-2007-2009). Nel bilancio sempre Stati Uniti avanti con 10 successi, ma l’Europa è ora più vicina con otto e poco importa se sul campo ha vinto realmente sette volte.

 

LA VIGILIA - Team Europe in cerca della terza vittoria consecutiva nella Solheim Cup e Team Usa a caccia di rivincita dopo il doppio rovescio. La 18ª sfida si disputa dal 22 al 24 settembre sul percorso del Finca Cortesin di Casares, vicino a Malaga, in Spagna, e precede di una settimana la Ryder Cup che, per la prima volta nella sua storia, si giocherà in Italia (Marco Simone Golf & Country Club, Guidonia Montecelio - Roma - 29 settembre al 1° ottobre).

La compagine continentale è guidata dalla norvegese Suzann Pettersen, con vice capitane la connazionale Caroline Martens, l’inglese Laura Davis e la svedese Anna Nordqvist, che sarà anche una delle giocatrici. Quest’ultima ha avuto accesso alla squadra attraverso le qualificazioni insieme alla francese Celine Boutier (numero 5 mondiale), alle svedesi Maja Stark e Linn Grant, alle inglesi Charley Hull (n. 8) e Georgia Hall, all'irlandese Leona Maguire e a Carlota Ciganda, unica spagnola in campo. A queste otto si sono aggiunte la scozzese Gemma Dryburgh, la danese Emily Kristine Pedersen e le svedesi (ben cinque quelle in gara) Madelene Sagstrom e Caroline Hedwall alle quali la Pettersen ha affidato le quattro wild card a sua disposizione. La veterana è Anna Nordqvist, all’ottava presenza, seguita da Charley Hull e da Carlota Ciganda che sono alla sesta. Entrambe hanno debuttato nel 2013 (con la Hull che aveva appena 17 anni) in Colorado nella squadra vittoriosa per 18-10 (il divario maggiore mai registrato) di cui ha fatto parte anche Giulia Sergas, seconda italiana a disputare la sfida dopo Diana Luna (2009). Alla quinta partecipazione Caroline Hedwall, alla quarta Georgia Hall e alla terza Celine Boutier, Madelene Sagstrom ed Emily Kristine Pedersen e alla seconda Leona Maguire. Al debutto Gemma Dryburgh, Linn Grant e Maja Stark.

Criterio di selezione leggermente diverso per le americane dirette da Stacy Lewis, ex numero uno mondiale (5 settimane tra i 2013 e il 2014), con vice capitane Natalie Gulbis, Morgan Pressel e Angela Stanford.  Infatti sono state selezionate automaticamente nove delle 12 componenti la formazione. Sette attraverso la U.S. Solheim Cup team standings: Lilia Vu, numero 2 del Rolex Ranking, Nelly Korda (n. 3), Allisen Corpuz (n. 9), Megan Khang, Jennifer Kupcho, Danielle Kang e Andrea Lee e due attraverso la classifica mondiale, Lexi Thompson e Rose Zhang. Tre le wild card affidate ad Ally Ewing, Cheyenne Knight e ad Angel Yin. Saranno alla sesta presenza Lexi Thompson, alla quarta Danielle Kang e alla terza Ally Ewing, Megan Khang, Nelly Korda e Angel Yin. Seconda volta per Jennifer Kupcho, mentre debutteranno Allisen Corpuz, Cheyenne Knight, Andrea Lee, Lilia Vu e Rose Zhang.

Proveranno, come detto, a cogliere terza vittoria di fila le continentali (dopo le due in Scozia per 14,5-13,5 e in Ohio per 15-13), impresa mai riuscita, che avranno il vantaggio di poter conquistare il trofeo anche con un pareggio (mai verificatosi in precedenza) essendo detentrici. Le statunitensi hanno siglato la tripletta in due occasioni (1994-1996-1998 e 2005-2007-2009) e hanno ottenuto complessivamente 10 vittorie contro le sette delle avversarie, ma nelle ultime sei edizioni sono uscite sconfitte quattro volte. Solo per una statistica, nel loro team vi sono tre giocatrici tra le top ten del Rolex Ranking contro due in quello dell’Europa, ma allargando alle top 20 il conteggio e di 5 a 4 per le continentali.

Il torneo si svolge con la stessa formula della Ryder Cup: quattro incontri di foursome e altrettanti di fourball nelle prime due giornate e dodici singoli nella terza e ultima.

Il giapponese Ryo Hisatsune ha vinto con 270 (66 69 69 66, -14) colpi, dopo una decisa rimonta finale, la 105ª edizione del Cazoo Open de France, disputata per la 29ª volta, la 20ª consecutiva, sul percorso de Le Golf National (par 71), a Saint-Quentin-en-Yvelines nei pressi Parigi, in Francia. E’ stato il torneo che ha preceduto la Ryder Cup, sfida tra il Team Europe e il Team Usa che la prossima settimana si disputerà per la prima volta in Italia (Marco Simone Golf & Country Club, Guidonia Montecelio, Roma, 29 settembre-1 ottobre). Quasi un passaggio di consegne perché il Cazoo Open de France si è svolto sul percorso che ha ospitato la precedente edizione giocata in Europa nel 2018 (dove trionfarono i continentali per 17,5-10,5).

In gara tre giocatori azzurri tra i quali il migliore è stato Edoardo Molinari, uno dei cinque vice capitani del Team Europe a Roma, 28° con 280 (70 71 68 71, -4). Tre colpi in più, 47.i con 283 (-1), per Guido Migliozzi (72 69 69 73), che difendeva il terzo dei suoi tre titoli sul DP World Tour, e Renato Paratore (67 75 74 67).

Ryo Hisatsune, 21 anni, ha ottenuto il suo primo titolo rimontando dalla quinta posizione con un 66 (-5). Dopo due birdie e due bogey sulle prime nove buche ha cambiato decisamente marcia sulle seconde e con cinque birdie ha sorpassato l’inglese Jordan Smith, leader dopo tre turni, e terminato secondo con 272 (-12) alla pari con il danese Jeff Winther, autore di un 65 (-6, un eagle, sei birdie, due bogey), miglior parziale di giornata. Il nipponico, alla 25ª gara sul circuito, si era messo in evidenza ottenendo in stagione sei top ten compresi un secondo posto (Australian PGA Championship) e un terzo (Magical Kenya Open). E’ stato numero uno dell’ordine di merito del Japan Challenge Tour nella sua nazione (2020-2021).

Al quarto posto con 273 (-11) il danese Rasmus Hojgaard, al quinto con 274 (-10) l’austriaco Lukas Nemecz, al sesto con 275 (-9) il giapponese Kazuki Higa, il tedesco Yannik Paul, il francese Julien Brun e il coreano Tom Kim, numero 18 mondiale, che riscuoteva il maggior credito alla vigilia. Al 10° con 276 (-8) lo scozzese Ewen Ferguson, in vetta con Smith dopo 54 buche. Ha preso parte alla gara l’altro scozzese Robert MacIntyre, unico in campo dei giocatori che faranno parte del Team Europe, 113° con 148 (+6), uscito al taglio e stessa sorte per il belga Nicolas Colsaerts, anche lui vice capitano della compagine continentale a Roma, 99° con 146 (+4).

Molinari ha girato in 71 (par) colpi con quattro birdie e altrettanti bogey, Migliozzi in 73 (+2) con quattro birdie e sei bogey e Paratore è risalito di 17 posizioni con un 67 (-4, cinque birdie e un bogey). Al vincitore è andato un assegno di 518.780 euro su un montepremi di circa 3.050.000 euro (3.250.000 dollari la cifra ufficiale).

 

LA VIGILIA - Guido Migliozzi difende il titolo nel Cazoo Open de France, dove saranno in campo anche Edoardo Molinari e Renato Paratore, torneo del DP World Tour giunto alla 105ª edizione e in programma dal 21 al 24 settembre per la 29ª volta, la 20ª consecutiva, sul percorso de Le Golf National, a Saint-Quentin-en-Yvelines nei pressi Parigi, in Francia. E’ l’evento che precede di una settimana la Ryder Cup, sfida con il Team Usa che per la prima volta si disputerà in Italia (Marco Simone Golf & Country Club, Guidonia Montecelio, Roma, 29 settembre-1 ottobre) e che curiosamente si svolge proprio sul percorso che ha ospitato la precedente edizione giocata in Europa (dove trionfarono i continentali per 17,5-10,5), quasi per un passaggio di consegne.

In campo un solo giocatore che farà parte del Team Europe, lo scozzese Robert MacIntyre, mentre dello staff, insieme a Molinari, ci sarà anche un altro vice capitano, il belga Nicolas Colsaerts, che ha fatto sua la gara nel 2019.

Nel field fari puntati sul coreano Tom Kim, 21enne di Seoul, numero 18 mondiale, due successi sul PGA Tour e altri nove sui circuiti asiatici, e sullo statunitense Billy Horschel, ma saranno tanti i concorrenti capaci di regalare spettacolo a iniziare da ben 17 vincitori stagionali tra i quali ricordiamo il neozelandese Ryan Fox, a segno del precedente BMW PGA Championship, il sudafricano Thriston Lawrence (due successi), i francesi Victor Perez e Antoine Rozner, sui quali si fondano le speranze transalpine di riportare in patria un titolo che manca dal 2011 (appannaggio di Thomas Levet), lo spagnolo Jorge Campillo, gli inglesi Dale Whitnell e Daniel Brown, il tedesco Marcel Siem, l’altro past winner in campo (2012), e i danesi Thorbjorn Olesen e Rasmus Hojgaard.

Quest’ultimo, secondo lo scorso anno, fu sorpassato nel giro finale da Migliozzi dopo una strepitosa rimonta dal nono posto propiziata da un 62 (-9) con cui eguagliò il record del campo firmando il terzo dei suoi successi sul DP World Tour (dopo il Magical Kenya Open e il Belgian Knockout del 2019). Sebbene sia stato piuttosto altalenante in stagione, il 26enne veneto ha sicuramente la potenzialità per poter concedere il bis in una gara che sarà particolarmente importante per Renato Paratore, il quale ha un’occasione da non perdere per arrivare alla ‘carta’ per il circuito 2024 che, al momento, è distante poco più di un centinaio di punti. Molinari deve riscattare i tre tagli di fila subiti nelle ultime uscite seguite a un buon 11° posto nel D+D Real Czech Masters.

Nel torneo, nato nel 1906, Migliozzi è stato il terzo azzurro a porre il proprio nome nell’albo d’oro dopo Ugo Grappasonni (1949) e Costantino Rocca (1993). Sei volte gli italiani si sono classificati secondi: una con Aldo Casera (1954), con Massimo Florioli (1998) e con lo stesso Rocca (2001) e tre con Francesco Molinari (2010, 2012, 2016) che, però, sullo stesso percorso nella Ryder Cup 2018 vinse tutti e cinque gli incontri (4 doppi con Tommy Fleetwood e il singolo) record per i giocatori continentali. Il montepremi è di 3.250.000 dollari (circa 3.050.000 euro).

Il torneo su Sky e in streaming su NOW - Il Cazoo Open de France sarà trasmesso da Sky, sul canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW ai seguenti orari: giovedì 21 settembre e venerdì 22, dalle ore 13,30 alle ore 18,30; sabato 23 e domenica 24, dalle ore 13,30 alle ore 18.

Andrea Pavan, con una bella prova, ha concluso al quarto posto con 275 (68 71 68 68, -13) colpi nello Swiss Challenge, terzultimo torneo del Challenge Tour prima del Rolex Challenge Tour Grand Final, la gara conclusiva del circuito in programma dal 2 al 5 novembre a Mallorca in Spagna, in cui si assegneranno le 20 “carte” per il DP World Tour 2024 ai primi 20 della Road To Mallorca (ordine di merito). Sul percorso del Golf Saint Apollinaire (par 72), a Folgensbourg in Francia, successo con 271 (67 69 69 66, -17) dello svedese Adam Blomme, 27enne di Stoccolma che ha superato alla prima buca di playoff (con un bogey contro un doppio bogey) il connazionale Jesper Svensson (68 70 68 65), con il quale aveva concluso alla pari la gara.

Al terzo posto lo statunitense Julian Suri con 272 (-16), al quarto con 275 (-13), pari merito con Pavan, il danese Rasmus Neergaard-Petersen, lo spagnolo Ivan Cantero e il francese Pierre Pineau. Degli altri azzurri in gara buona prova anche di Matteo Manassero e Filippo Celli, 18/i con 279 (-9). A premio pure Aron Zemmer, 34° con 282 (-6) e Lorenzo Scalise, 35° con 283 (-5). Non hanno superato il taglio: Gregorio De Leo, 76° con 143 (-1) e Giovanni Manzoni, 123° con 150 (+6).

Bella rimonta di Andrea Pavan, che grazie ad un round finale in 68 (-4), frutto di sei birdie e due bogey, ha rimontato 8 posizioni e si è portato dal settimo al sesto posto nella Road To Mallorca, dove tra i top ten figurano anche Lorenzo Scalise (n. 4) e Matteo Manassero (n. 8).

Blomme, giovane svedese che si è formato alla Texas Tech University, ha festeggiato la sua prima vittoria sul Challenge Tour e la terza nella sua carriera da professionista dopo l’Ovako Hagge Open (2020) e il Siljan Open (2021), entrambi nello Swedish Future Series. Successo che arriva dopo altri bei piazzamenti di cui il 27enne aveva dato prova nel corso della stagione: un 5° posto nell’Irish Challenge, un 3° nel D+D Real Czech Challenge e un 7° nel Copenhagen Challenge. Per lui un assegno di 40.000 euro su un montepremi di 250.000.

 

LA VIGILIA - Il Challenge Tour è alle tappe decisive nella corsa verso le 20 ‘carte’ per il DP World Tour 2024 che verranno assegnate ai primi classificati nella Road To Mallorca (ordine di merito). Mancano tre eventi prima di arrivare a quello finale (Rolex Challenge Tour Grand Final, 2-5 novembre, Mallorca, Spagna) a cui accederanno i migliori 45 della money list e quindi si compete con il doppio scopo di staccare un biglietto per Mallorca, ma anche di salire il più possibile in classifica, perché se è vero che in teoria in quell’occasione tutti possono ancora sperare di cambiare circuito, la realtà è molto diversa poiché le cose potranno variare solo nelle posizioni attorno alla 20ª piazza. Salvo che qualcuno nelle retrovie non riesca a vincere.

Si disputa lo Swiss Challenge (21-24 settembre), sul percorso del Golf Saint Apollinaire, a Folgensbourg in Francia, dove saranno al via sette giocatori italiani: Lorenzo Scalise, Matteo Manassero e Andrea Pavan, vincitori stagionali e tra i top sette della Road To Mallorca, Gregorio De Leo, Aron Zemmer, Filippo Celli e Giovanni Manzoni.

Il field è esplicativo sull’importanza del torneo per la presenza di 17 tra i primi venti della money list, con Scalise (n. 3), che ha guadagnato quattro posizioni con il secondo posto in Portogallo, e con Manassero (n. 5) e Pavan (n. 7), che invece ne hanno perse dopo la stessa gara rispettivamente due e una. Obiettivo minimo per i tre azzurri rimanere dove sono, perché presentandosi così a Mallorca sicuramente cambieranno tour.

A Folgensbourg il trio in ogni caso sarà tra i favoriti insieme al sudafricano Casey Jarvis (n. 2), che ha appena perso la leadership, ma che può praticamente riprendersela subito approfittando dell’assenza del francese Ugo Coussaud (n. 1), il quale lo precede con un vantaggio di poco superiore ai dieci punti. E’ in buona condizione di forma lo spagnolo Manuel Elvira (n. 4), mentre è atteso alla prova l’inglese Marco Penge, vincitore dell’Open de Portugal at Royal Óbidos, prodezza che gli ha permesso di scalare 42 posti nella classifica, approdare al 19° e cambiare le prospettive stagionali.

Per Celli (65°), De Leo (69°) e Zemmer (78°) necessario un successo per pensare a Mallorca, ma c’è anche l’obiettivo della ‘carta’ per il Challenge Tour 2024 da perseguire. Manzoni, invece, alla quinta gara sul circuito, ha occasione per fare ulteriore preziosa esperienza. Il montepremi è di 250.000 euro con prima moneta di 40.000 euro.

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Jr Solheim Cup al Team Europe

Il Team Europe ha battuto nettamente per 15-9 il Team USA nella 12ª edizione della PING Junior Solheim Cup, vincendo per la seconda volta consecutiva il confronto a livello Under 18 fra squadre di 12 elementi disputato a La Zagaleda Golf Club di Benahavís, sulla Costa del Sol spagnola, antefatto alla Solheim Cup (22-24 settembre, Finca Cortesin, Spagna).

Tra le protagoniste assolute della compagine continentale Francesca Fiorellini (in campo anche nel precedente vittorioso incontro in Ohio, 13-11) che si è imposta in tutti e tre i match disputati. L’azzurra e la compagna di doppio, la ceca Denisa Vodickova, hanno battuto nei foursome per 2&1 Elizabeth Rudisill/Ryleigh Knaub e nei fourball per 4&3 Anna Song/Megan Meng. Nel singolo dell’ultima giornata ha poi travolto Anna Davis (5&3), una delle migliori giocatrici statunitensi, che ritroverà nuovamente a Roma da avversaria la prossima settimana nella Junior Ryder Cup (due sessioni di doppio al Golf Nazionale di Sutri (Viterbo) e i singoli al Marco Simone Golf & Country Club, 26-28 settembre).

La squadra europea, affidata alla francese Gwladys Nocera (14 vittorie sul Ladies European Tour dove ha svolto la carriera) e con vice capitana la svizzera Nora Angehrn, ha subito evidenziato la propria superiorità con secco 5,5-0,5 nel foursome, poi ha fermato sul 3-3 il tentativo di reazione delle statunitensi nei fourball (8,5-3,5 il parziale dopo la prima giornata) e infine ha esercitato una leggera prevalenza anche nei singoli (6,5-5,5). Altre tre giocatrici hanno fatto tripletta: la Vodickova, la spagnola Cloe Amion e la belga Savannah De Bock.

Tra le statunitensi, guidate dalla californiana Amy Alcott (29 titoli sul LPGA Tour con cinque major) e con vice capitana Libby Burroughs, sono rimaste imbattute Yana Wilson e Jasmine Koo, che hanno ottenuto un pari (giocando insieme nel foursome) e due successi, mentre nel resto del gruppo la migliore è stata Kathryn Ha che ha raccolto due punti (due vittorie, una sconfitta).

Il bilancio è sempre favorevole alle americane per otto vittorie contro quattro, ma nelle ultime due edizioni hanno accusato due sconfitte, dopo aver in precedenza vinto sei sfide di fila. E’ la prima volta, invece, che il Team Europe va a segno consecutivamente.

Oltre alla Fiorellini e alla Davis, altre nove giocatrici si trasferiranno a Roma per la Junior Ryder Cup. Comporranno l’intero sestetto femminile europeo, oltre all’azzurra, Rocio Tejedo, Nora Sundberg, Meja Ortengren, Helen Briem e Andrea Revuelta (tra i sei ragazzi vi sarà Giovanni Binaghi). Insieme alla Davis saranno in campo Gianna Clemente, Ryleigh Knaub, Yana Wilson e Leigh Chien alle quali si unirà Kylie Chong.

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Legends: titolo a Hend, 34° Canonica

Successo dell’australiano Scott Hend con 206 (70 70 66, -10) colpi nel WINSTON golf Senior Open, torneo del Legends Tour che si è disputato in Germania dove Emanuele Canonica, unico azzurro in gara, ha concluso 34° con 218 (75 75 68, +2).

Sul percorso del WINSTONgolf (par 72), a Gneven, per la tappa che precederà il Sergio Melpignano Senior Italian Open (in programma dal 26 al 28 ottobre in Puglia al San Domenico Golf), Hend, grazie a sei birdie consecutivi dalla buca 12 alla buca 17, ha operato la rimonta sorpassando gli inglesi Philip Archer e Peter Baker, secondi con 207 (-9). Quarti con 208 (-8) lo scozzese Raymond Russell e il brasiliano Adilson Da Silva e sesto posto con 209 (-7) il francese Lionel Alexandre.

Hend, 50enne di Townsville professionista dal 1997 ha giocato nella maggior parte dei principali circuiti internazionali, collezionando in tutto 16 vittorie, di cui 3 sul DP World Tour (Hong Kong Open nel 2014, True Thailand Classic nel 2016 e Maybank Championship nel 2019) e 10 sull’Asian Tour, il terzo di tutti tempi ad averne ottenute tante sul circuito asiatico, dietro solo a Thongchai Jaidee (13) e Thaworn Wiratchant (18). Nel 2005 è stato il primo giocatore non americano a vincere la statistica del “Long Drive” sul PGA Tour.

 

LA VIGILIA - Il Legends Tour si sposta dalla Francia alla Germania per lo WINSTON golf Senior Open (15-17 settembre) dove in campo ci sarà l’azzurro Emanuele Canonica. Sul percorso del WINSTONgolf, a Gneven, per la tappa che precederà il Sergio Melpignano Senior Italian Open (in programma dal 26 al 28 ottobre in Puglia al San Domenico Golf), in campo sei dei migliori dieci dell’ordine di merito. Tra tutti chance di vittoria per il n.1 della money list, l’inglese Peter Baker, e per il brasiliano Adilson Da Silva (n. 3), fresco vincitore del suo terzo titolo stagionale nel WCM Legends Open de France. Favori del pronostico anche per lo scozzese Greig Hutcheon (n. 6) e il gallese Phillip Price (n. 7), entrambi diverse volte in top ten questa stagione. Difende il titolo l’australiano Richard Green (n. 9).

Occasione anche per Emanuele Canonica che in questa stagione ha offerto buone prove terminando due volte tra i top ten (5° nel The Legends Tour Trophy e 7° nell’Irish Legends).

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LET: s'impone Forsterling, 37ª Fanali

Primo titolo in carriera per la tedesca Alexandra Forsterling che con 198 (66 66 66, -15) colpi ha vinto il VP Bank Swiss Ladies Open disputato a Risch-Rotkreuz, a sud di Zurigo, dove Alessandra Fanali ha concluso 37ª con 213 (72 70 71, par).

Sul percorso del Golfpark Holzhäusern (par 71), per la quarta edizione consecutiva del torneo dopo una pausa di otto anni, la Forsterling ha preceduto la norvegese Madelene Stavnar, seconda con 200 (-13). Al terzo posto con 201 (-12) la tedesca Sophie Witt, la gallese Chloe Williams e la francese Anne-Charlotte Mora, sesta con 202 (-11) la transalpina Anne-Lise Caudal. L’altra italiana in gara, Virginia Elena Carta, 90ª con 149 (+7), non ha superato il taglio.

La Forsterling, 23enne di Berlino che ha studiato nell’Arizona State University, professionista dal dicembre del 2022, vanta diverse vittorie da amateur, come quella nell’European Young Masters sia individualmente che a squadre del 2014. Stesso anno in cui è stata poi selezionata per la squadra europea alla Junior Ryder Cup. Nel suo palmares da dilettante anche tre edizioni del Berlin Open del 2016, 2017 e 2019. Per lei un assegno di 45.000 euro su un montepremi di 300.000.

 

LA VIGILIA - Alessandra Fanali e Virginia Elena Carta saranno in campo nel VP Bank Swiss Ladies Open (15-17 settembre), torneo del Ladies European Tour che si disputa a Risch-Rotkreuz, a sud di Zurigo, in Svizzera. Sul percorso del Golfpark Holzhäusern, per la quarta edizione consecutiva del torneo dopo una pausa di otto anni, sul tee di partenza 126 giocatrici provenienti da 24 nazioni. Tra loro tre delle prime quattro della Race To Costa del Sol (ordine di merito): la spagnola Ana Pelaez Trivino (n. 2), l’indiana Diksha Dagar (n. 3) e la thailandese Trichat Cheenglab (n. 4 ), reduce dalla recente vittoria nel Big Green Egg Open. Nel field anche nove giocatrici svizzere, con Kim Metraux che guida la carica delle atlete di casa insieme alle rookie Vanessa Knecht e Tiffany Arafi. Oltre a loro in campo le dilettanti Sarah Uebelhart, Caroline Sturdza e Natalie Armbruester. Da seguire inoltre l’emergente Elena Moosmann, attualmente numero due nella money list del LET Access, star locale che si è classificata terza nel 2021. Difende il titolo l’inglese Liz Young.

Alessandra Fanali, già cinque volte in top ten quest’anno, arriva da due belle prove: un 6° posto nel recente Big Green Egg Open, e un 9° nel KPMG Women’s Irish Open. Al suo primo anno sul circuito la golfista di Fiuggi ha dimostrato di essere competitiva sul tour. Deve ritrovare un buon ritmo l’altra azzurra in gara, Virgina Elena Carta, che dopo 4 tagli non superati, nella precedente gara del  Big Green Egg Open si è classificata 42a.

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Epson: vince Clanton, 18ª A. Moresco

La statunitense Cydney Clanton ha condotto un’autoritaria corsa di testa e ha vinto con 199 (63 68 68, -17) colpi il Guardian Championship, evento dell’Epson Tour che ha avuto quale teatro il percorso del Capitol Hill Golf Club (par 72) a Prattville, in Alabama. Con una buona prestazione Angelica Moresco si è classificata al 18° posto con 207 (67 70 70, -9) nella gara che ha subito sospensioni nei primi due round, mentre Roberta Liti, 61ª con 142 (73 69, -2), è uscita al taglio per un solo colpo. Sicuramente una sorpresa dopo il secondo posto della scorsa settimana nel Black Desert Resort Championship.

La vincitrice ha superato di due colpi la cinese Miranda Wang (201, -15) e di quattro sei concorrenti in terza posizione con 203 (-13): Carley Cox, Karen Chung, la cinese Michelle Zhang, la messicana Isabella Fierro, la thailandese Siri Patchana e la russa Nataliya Guseva, a segno nel Black Desert Resort Championship. In nona con 204 (-12) Jessica Porvasnik e la sudafricana Kaleigh Telfer.

Cydney Clanton. 34enne di Concord (North Carolina), professionista dal 2011, è al terzo titolo sull’Epson Tour (dopo quelli nel Four Winds Invitational, 2013, e nel Murphy USA El Dorado Shootout, 2019) dove ha ottenuto anche 18 top ten, ma vanta pure un successo sul LPGA Tour (Dow Great Lakes Bay Invitational, 2019) in cui è terminata in nove occasioni tra le prime dieci. Nel giro finale ha realizzato in parziale di 68 (-4) con dodici buche sul filo del par (due birdie e due bogey) e con una decisa accelerazione nelle ultime sei con quattro birdie. Con il titolo ha ricevuto un assegno di 30.000 dollari, su un montepremi di 200.000 dollari, ed è salita al 27° posto nella Race For The Card (ordine di merito), ancora lontana dai primi dieci che daranno diritto, a coloro che li occuperanno a fine stagione, a una ‘carta’ per il LPGA Tour 2024. Malgrado il taglio subito Roberta Liti è rimasta in sesta posizione con un vantaggio di poco più di 22.000 dollari su chi occupa l’undicesima (Miranda Wang).

Quanto ad Angelica Moresco ha concluso la sua bella gara con un 70 (-2, cinque birdie, un bogey, un doppio bogey) con un po’ di rammarico per il doppio bogey sull’ultimo green senza il quale sarebbe giunta undicesima. Il suo obiettivo, naturalmente è mantenere la ‘carta’ per giocare ancora sull’Epson Tour nel 2024. Attualmente è 75ª nella money list.

 

LA VIGILIA - Roberta Liti e Angelica Moresco di nuovo in campo in occasione del Guardian Champions (15-17 settembre), torneo dell’Epson Tour che si svolge a Prattville, in Alabama.

Sul percorso del Capitol Hill Golf Club 120 giocatrici scenderanno in campo per la fase finale della stagione che porterà le prime dieci della Race For the the Card (ordine di merito) ad ottenere la ‘carta’ per LPGA, il circuito maggiore americano. Sul tee di partenza sette delle migliori dieci: la francese Agathe Laisne (n. 4, vincitrice del Florida’s Natural Charity Classic), la statunitense Jenny Coleman (n. 5, suo l’IOA Golf Classic presented by LPT Realty), l’azzurra Roberta Liti (n. 6), la sudcoreana Minji Kang (n. 7), le statunitensi Jenny Bae (n. 8, vittoriosa nell’Hartford HealthCare Women’s Championship e nel Twin Bridges Championship), Gigi Stoll (n. 9, campionessa nel Casino Del Sol Golf Classic) e la canadese Alena Sharp (n. 10), anche lei con un titolo nel 2023 (Champions Fore Change Invitational).

Tra le favorite, oltre le prime del ranking sopra citato, spazio anche per Roberta Liti, runner up nell’ultimo evento (Black Desert Resort Championship) e più volte vicino al successo come dimostrano una gara terminata al terzo posto (Champions Fore Change Invitational) e tre al quarto (Twin Bridges Championship, Inova Mission Inn Resort & Club Championship e IOA Golf Classic). Chance per riscattare il taglio non superato nell’ultimo appuntamento del Black Desert Resort Championship per Angelica Moresco, che al suo primo anno sul circuito sta comunque acquisendo sicurezza e consapevolezza.

Nel torneo, dopo le prime 36 buche, resteranno in gara per la giornata finale le prime 60 classificate e le pari merito al 60° posto. Il montepremi è di 200.000 dollari.

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Alps/LETAS: Manica e Di Nitto secondi

Grande prova di Enrico Di Nitto (69 72 65) e Manfredi Manica (66 67 73), secondi con 206 (-7) colpi nell’Hauts de France-Pas de Calais Golf Open, torneo organizzato in combinata dall’Alps Tour e dal LET Access Series con gare separate, la maschile vinta dall’irlandese Ronan Mullarney con 197 (67 64 66, -16) e quella femminile dalla sudafricana Lejan Lewthwaite con 208 (71 69 68, -11).

Sul percorso dell’AA Saint Omer GC (par 71), nella città da cui il circolo prende il nome in Francia, al quarto posto con 207 (-6) l’olandese Davey Porsius e al quinto con 208 (-5) l’inglese Jack Floydd. Ottima prova dell’amateur azzurro Flavio Michetti che ha concluso all’ottavo posto con 210 (-3). 14/i con 212 (-1) gli altri italiani Cristiano Terragni, Andrea Saracino e Davide Buchi. A premio anche Gianmaria Trinchero, 22° con 214 (+1) e Riccardo Bregoli, 33° con 217 (+4).

Nella gara femminile la Lejan Lewthwaite ha battuto alla terza di playoff la slovena Katja Pogacar (67 69 72) con la quale aveva terminato alla pari il torneo. Al terzo posto con 209 (-10) le svedesi Ellen Hutchinson-Key e Corinne Vide, al quinto 210 (-9) l’inglese Thalia Martin e l’australiana Kristalle Blum. Buona prestazione di Lucrezia Colombotto Rosso, la migliore delle azzurre, 17a con 215 (73 68 74, -4).

Per Mullarney, 28enne di Galway, secondo successo stagionale dopo il Gösser Open nei suoi undici tornei disputati. Professionista dal 2019, l’irlandese vanta una bella carriera da amateur, avendo vinto nel 2017 il BUCS Golf Tour – Fife Tournament e nel 2019 l’Irish Amateur Close Championship a Ballybunion, battendo in finale Robert Brazill.

La Lewthwaite, 32enne di Benoni ha ottenuto il suo primo titolo sul circuito. Nel suo palmares anche tre successi nel Sunshine Ladies Tour: South African Women’s Masters (2019), SuperSport Ladies Challenge e al Dimension Data Ladies Pro-Am (2020).

 

LA VIGILIA - Alps Tour e LET Access collaborano di nuovo per la seconda edizione dell'Hauts de France-Pas de Calais Golf Open (14-16 settembre), che avrà luogo sul percorso dell’AA Saint Omer GC, nella città da cui il circolo prende il nome in Francia. Si giocano due gare separate sulla distanza di 54 buche, con 66 giocatori del circuito maschile e altrettante giocatrici di quello femminile. Taglio per entrambi i tornei dopo 36 buche che lascerà in gara i primi 35 in graduatoria e i pari merito al 35° posto. In ciascuno dei due eventi il montepremi è di 40.000 euro.

Complessivamente 22 gli italiani in campo, 18 uomini e quattro ragazze. Nel torneo maschile vi saranno i tre azzurri vincitori stagionali, Gianmaria Rean Trinchero (numero 7 della money list), Luca Cianchetti (n. 9) e Manfredi Manica (n. 11). Con loro, tra gli altri, Enrico Di Nitto, Edoardo Raffaele Lipparelli, Andrea Romano, Cristiano Terragni e Andrea Saracino, terzo lo scorso anno insieme a Manica.

Difende il titolo l’olandese Davey Porsius (n. 8 del ranking) in un contesto che comprende 14 dei primi 15 dell’ordine di merito, tra i quali il francese Oihan Guillamoundeguy (n. 2), suo l’Abruzzo Alps Open, l’altro olandese Lars Keunen (n. 4) e lo spagnolo Quim Vidal Mora (n. 5). Assente il leader, l’olandese Kiet Van der Weele, che essendosi imposto in tre tornei, è già con anticipo sul Challenge Tour dove a fine stagione accederanno i primi cinque dell’ordine di merito.

Sul fronte LETAS saranno in gara Lucrezia Colombotto Rosso, Erika De Martini, Sara Berselli e Martina Flori. Nel field sette tra le prime dieci del ranking (a fine anno le prime sei avranno la ‘carta’ per il Ladies European Tour 2024) tra le quali la svizzera Chiara Tamburlini, numero 3 e la più in alto in questa graduatoria, a segno in due degli ultimi tre eventi, le inglesi Emily Price (n. 4) e Gemma Clews (n. 5) e la slovena Katja Pogacar (n. 8). Non parteciperà la neozelandese Momoka Kobori. che si imposenel 2022 e ora sul LET.

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DP World Tour: prodezze di Ryan Fox

Il neozelandese Ryan Fox ha vinto con 270 (69 68 66 67, -18) colpi il BMW PGA Championship, uno dei tornei più prestigiosi nel calendario del DP World Tour, giunto alla 69ª edizione e quarto dei cinque inseriti nelle Rolex Series. All’evento ha preso parte il Team Europe della Ryder Cup, una sorta di prova generale a due settimane dalla sfida con il Team Usa che si disputerà per la prima volta in Italia sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club (Guidonia Montecelio - Roma) dal 29 settembre al 1° ottobre.

E al Wentworth Club (par 72) di Virginia Water in Inghilterra non è mancato lo spettacolo e anche se il titolo è stato appannaggio di Fox ben sette dei “magnifici 12”, che saranno guidati dal capitano Luke Donald e da cinque vice capitani tra i quali i fratelli Edoardo e Francesco Molinari, si sono classificati tra i top ten.

Il migliore è stato l’inglese Tyrrel Hatton, secondo con 271 (-17) alla pari con il connazionale Aaron Rai, seguito dallo spagnolo Jon Rahm, numero tre mondiale, quarto con 272 (-16) e risalito di tre posizioni nel round conclusivo, mentre ne ha guadagnate sette il norvegese Viktor Hovland, quinto con 273 (-15). E’ rimasto sempre tra i primi l’inglese Tommy Fleetwood, sesto con 274 (-14), e il nordirlandese Rory McIloy, numero due del World Ranking, settimo con 275 (-13), ha dato vita a uno show finale realizzando un 65 (-7, un eagle, sei birdie, un bogey), miglior parziale di giornata che gli ha permesso di risalire la graduatoria di 28 gradini. Infine al decimo posto con 276 (-12) l’austriaco Sepp Straka e lo svedese Ludvig Aberg il quale, dopo tre bei giri con leadership al termine del moving day, ha ceduto nell’ultimo round. Poco dietro, 18.i con 278 (-10), l’irlandese Shane Lowry, il quale difendeva il titolo, e l’inglese Matt Fitzpatrick, che saranno anche loro tra i protagonisti a Roma.

Ryan Fox, 36enne di Auckland, giocatore che ha dato a più riprese prova del suo valore, si è reso autore di una autentica prodezza. Quarto dopo tre giri, ha segnato un triplo bogey alla terza buca (par 4), ma dopo le successive due in cui ha rispettato il par ha cambiato improvvisamente marcia con due birdie prima del giro di boa e altri sei sulle seconde nove buche, compreso l’ultimo decisivo alla 18. Con il 67 (-5) ha firmato il quarto titolo sul circuito dopo quelli ottenuti nell’ISPS Handa World Super 6 Perth (2019) e nel Ras Al Khaimah Classic e nell’Alfred Dunhill Links Championship (2022) per un totale di 17 vittorie da professionista. Per le ottime prestazioni della scorsa stagione, in cui si è classificato secondo nell’ordine di merito, superato da Rory McIlroy, ha ricevuto il Seve Ballesteros Award, quale miglior giocatore dell’anno. Per il successo sul BMW PGA Championship, che viene considerato quasi alla stregua di un quinto major, ha ricevuto un assegno di 1.435.857 euro su un montepremi di circa 8.445.000 euro (nove milioni di dollari la cifra ufficiale).

Sono usciti al taglio i tre giocatori italiani in gara: Francesco Molinari 92° con 145 (75 70, +1), Edoardo Molinari (73 74) e Guido Migliozzi (72 75) 110.i con 147 (+3).

 

TERZO GIRO - Lo svedese Ludvig Aberg è rimasto da solo al comando con 200 (68 66 66, -16) colpi nel BMW PGA Championship, uno dei tornei più prestigiosi nel calendario del DP World Tour, giunto alla 69ª edizione, che si conclude con la disputa del quarto giro sul percorso del Wentworth Club (par 72) di Virginia Water in Inghilterra.

Aberg, 23 anni, rivelazione dell’anno e vincitore dell’Omega European Masters, successo che gli ha spalancato le porte nel Team Europe per la prossima Ryder Cup, che per la prima volta si svolgerà in Italia (Marco Simone Golf & Country Club, Guidonia Montecelio, Roma, 29 settembre-1° ottobre).

Tutti i 12 componenti della compagine continentale sono scesi in campo e altri quattro sono tra i top ten: l’inglese Tommy Fleetwood, secondo con 202 (-14) insieme allo scozzese Connor Syme, lo spagnolo Jon Rahm, numero tre mondiale settimo con 204 (-12), preceduto dagli inglesi Aaron Rai e Callum Shinkwin e dal neozelandese Ryan Fox, quarti con 203 (-13). E ancora l’austriaco Sepp Straka e l’inglese Tyrrell Hatton ottavi con 205 (-11) alla pari con il danese Marcus Helligkilde e l’altro inglese Nathan Kimsey. Poco dietro altri due, l’irlandese Shane Lowry, campione in carica, 17° con 207 (-9), e il nordirlandese Rory McIlroy, numero due del World Ranking, 35° con 210 (-6), che ha recuperato 26 posizioni.

Sono usciti al taglio i tre italiani in gara: Francesco Molinari 92° con 145 (75 70, +1), Edoardo Molinari (73 74) e Guido Migliozzi (72 75) 110.i con 147 (+3). Da ricordare che i fratelli Molinari saranno due dei cinque vice capitani del Team Europe.

Il BMW PGA Championship. quarto dei cinque eventi inseriti nelle Rolex Series, è dotato di un montepremi di nove milioni di dollari.

 

SECONDO GIRO - Cambio della guardia nel BMW PGA Championship, uno dei tornei più prestigiosi nel calendario del DP World Tour, giunto alla 69ª edizione, che si sta svolgendo al Wentworth Club (par 72) di Virginia Water in Inghilterra dove i nuovi leader con 134 (-10) sono gli svedesi Sebastian Soderberg (70 64) e Ludvig Aberg (68 66), uno dei dodici componenti del Team Europe che sono tutti in gara.

Nella classifica provvisoria (giro sospeso per oscurità) è al terzo posto con 135 (-9) un altro giocatore che disputerà la Ryder Cup a Roma, l’inglese Tommy Fleetwood, il quale ha la compagnia del polacco Adrian Meronk, del belga Thomas Detry e del giapponese Masahiro Kawamura. Degli altri elementi del Team Europe segnaliamo lo spagnolo Jon Rahm, numero tre mondiale, 16° con 138 ( -6), l’irlandese Shane Lowry, che difende il titolo, 31° con 140 (-4), e il nordirlandese Rory McIlroy, 61° con 143 (-1), che eviterà il taglio con l’ultimo punteggio utile.

Dei tre italiani Francesco Molinari, 78° con il par, è stato fermato alla buca 16 e ne ha due a disposizione per segnare il birdie che lo lascerebbe in gara, mentre Edoardo Molinari, 101° con “+2” anche lui alla 16, dovrebbe scendere di tre colpi sotto par sugli ultimi due green per non uscire di scena. Ormai fuori Guido Migliozzi, 110° con 147 (72 75, +3). Il torneo quarto dei cinque inseriti nelle Rolex Series, è dotato di un montepremi di nove milioni di dollari.

 

PRIMO GIRO - Il danese Marcus Helligkilde è il leader con 64 (-8 colpi del BMW PGA Championship, uno dei tornei più prestigiosi nel calendario del DP World Tour, giunto alla 69ª edizione, quarto dei cinque inseriti nelle Rolex Series e dotato di nove milioni di dollari di montepremi, che si sta svolgendo al Wentworth Club (par 72) di Virginia Water in Inghilterra.

Nella classifica provvisoria, perché il giro non si è concluso per oscurità, il leader è seguito con 66 (-6) dall’inglese Matt Fitzpatrick e dallo scozzese Richie Ramsay, mentre sono in quarta posizione con 67 (-6) gli spagnoli Pablo Larrazabal e Jorge Campillo, gli inglesi James Morrison e Matthew Baldwin, il giapponese Rikuya Hoshino, lo scozzese Connor Syme, il belga Thomas Detry e il polacco Adrian Meronk.

In ritardo i tre azzurri in campo: Guido Migliozzi è 65° con 72 (par), Edoardo Molinari 84° con 73 (+1) e Francesco Molinari 111° con 75 (+3), gli ultimi due vice capitani del Team Europe di Ryder Cup. Sono tutti in gara i 12 componenti della formazione continentale tra i quali l’irlandese Shane Lowry, campione in carica, è 21° con 69 (-3), mentre il nordirlandese Rory McIlroy, numero due mondiale, ha lo stesso score di Migliozzi.

 

LA VIGILIA - Il Team Europe di Ryder Cup sarà sul tee di partenza del BMW PGA Championship (14-17 settembre), uno dei tornei più prestigiosi nel calendario del DP World Tour, giunto alla 69ª edizione, quarto dei cinque inseriti nelle Rolex Series e dotato di nove milioni di dollari di montepremi. Una prova generale a due settimane dalla sfida con il Team Usa che si disputerà per la prima volta in Italia sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club (Guidonia Montecelio - Roma) dal 29 settembre al 1° ottobre.

Sul percorso del Wentworth Club, a Virginia Water in Inghilterra, sarà un autentico show con tanti campioni, tra i quali sei tra i primi 15 del ranking mondiale e con l’Italia che sarà rappresentata da Francesco ed Edoardo Molinari, due dei vice capitani della compagine continentale, e da Guido Migliozzi.

Difende il titolo Shane Lowry, impresa piuttosto complicata con gli altri undici del Team Europe ben determinati a conquistare il titolo, in una gara che viene ritenuta una sorta di quinto major, a iniziare da Rory McIlroy, numero due del World Ranking, e da Jon Rahm, numero tre, con il primo vincitore nel 2014 ed entrambi due volte secondi, l’ultima lo scorso anno quando furono superati di un solo colpo dall’irlandese. E ancora Viktor Hovland (n. 4), che ha da poco vinto la FedExCup intascando 18 milioni di dollari, Matt Fitzpatrick (n. 8), Tyrrell Hatton (n. 13), anche lui a segno nella gara (2020), e Tommy Fleetwood (n. 14), passando per l’esperienza di Justin Rose, l’entusiasmo dei debuttanti Robert MacIntyre e Sepp Straka e la freschezza di Nicolai Hojgaard e di Ludvig Aberg, vincitore dell’Omega European Masters, anche loro al primo confronto con gli Usa. Dello staff saranno in campo, oltre ai due Molinari, con Francesco sul gradino più alto del podio nel 2018, anche il capitano Luke Donald (doppietta per lui 2011-2012) e altri due dei cinque vice capitani, Thomas Bjorn e Nicolas Colsaerts. Assente ii quinto, José Maria Olazabal.

Non è tutto, perché in un field di gran livello la lista dei favoriti è comunque molto lunga. Citiamo, tra i tanti, Thriston Lawrence. Pablo Larrazabal, Ockie Strydom e Adrian Meronk, due volte vincitori in stagione, Billy Horschel e Danny Willett, che hanno conquistato il titolo nel 2021 e nel 2019, Tom Hoge, Vincent Norrman, il quale svolge attività sul PGA Tour e che la scorsa settimana ha messo la sua firma sull’Horizon Irish Open.

Vincitori azzurri e record - Francesco Molinari è stato il terzo italiano a trionfare nel BMW Championship (battendo McIlroy) preceduto da Costantino Rocca (1996), che superò di due colpi Nick Faldo e Paul Lawrie, e Matteo Manassero (2013) dopo spareggio a tre con Simon Khan e Marc Warren. Inoltre gli azzurri hanno ottenuto due secondi posti con Baldovino Dassù (1979) e con lo stesso Francesco Molinari (2017).

Il primato di vittorie è di Nick Faldo con quattro, che è giunto anche tre volte secondo. Lo seguono con tre Peter Alliss, Bernhard Langer e Colin Montgomerie e con due, oltre a Donald, anche Seve Ballesteros, Tony Jacklin, Ian Woosnam e Anders Hansen.

Presenti otto past winner. Oltre ai sette citati ci sarà anche David Howell (2006) che nell’occasione raggiungerà le 721 presenze sul DP World Tour eguagliando l’attuale recordman, lo spagnolo Miguel Angel Jimenez. L’inglese, 48enne con cinque titoli sul circuito, ha finalizzato la stagione a questo obiettivo che ha raggiunto in maniera quanto meno insolita, perché nelle 14 presenze stagionali è sempre uscito al taglio. Tuttavia è destinato prendere il comando di questa classifica con l’iberico fermato dall’età (59 anni).

Le partenze - Nei primi due round i fratelli Molinari giocheranno insieme a Donald, mentre McIlroy sarà in terna con Aberg e Hovland e Rahm avrà per compagni Nicolai Hojgaard e Hatton. Migliozzi girerà insieme a Tom McKibbin e ad Haotong Li.

Il torneo su SKY e in streaming su NOW - Il BMW PGA Championship sarà trasmesso in diretta da Sky, sul canale Sky Golf, e in streaming su NOW ai seguenti orari: giovedì 14 settembre e venerdì 15, dalle ore 13 alle ore 19; sabato 16, dalle ore 13,30 alle ore 18,30; domenica 17, dalle ore 13 alle ore 18,30.

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Primo piano

  • Il ritorno al successo
    di Paratore: “Bisogna
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    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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