Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

Giovanni Manzoni, con un’ottima prova, ha vinto la finale della Qualifying School dell’Alps Tour e ha ottenuto la ‘carta’ per il circuito 2024. Ha concluso il torneo, che si è disputato sui due percorsi del Golf Nazionale (par 71), a Sutri (VT), e dell’Olgiata Golf Club (par 73), a Roma, con 205 colpi (72 67 66, -10), rimontando dalla quinta piazza e precedendo due dilettanti, l’inglese Mason Essam, in vetta nei primi due round, secondo con 207 (-8), e l’irlandese Robert Moran, terzo con 209 (-6). Al quarto posto con 210 (-5) lo scozzese Craig Ross e, tra i top ten, Adalberto Montini e Luca Memeo (am), quinti con 211 (-4), Stefano Pitoni e Filippo Bergamaschi, ottavi con 212 (-3)

Il torneo, dove Manzoni ha avuto un caddie speciale in Filippo Celli, che ha appena conquistato la ‘carta’ per il DP World Tour, si è svolto sulla distanza di 54 buche con i 156 concorrenti che si sono alternati sui due percorsi nelle prime 36 buche. Poi sono stati ammessi al turno finale i migliori 74 che hanno concluso la gara al Golf Nazionale.

I primi 39 in graduatoria hanno ottenuto la “carta” categoria 6 per l’Alps Tour, ossia a tempo pieno. I classificati dal 40° al 74° posto saranno in categoria 8, con qualche possibilità di gioco in meno, mentre coloro che non hanno superato il taglio riceveranno la categoria 9.

Oltre ai citati, saranno sul tour nel prossimo anno, anche loro a tempo pieno, altri sette italiani: Riccardo Bregoli e Filippo Ponzano (am), 11.i con 213 (-2), Luca Cavalli (am), 17° con 215 (par), Edoardo Giletta, 27° con 217 (+2), Alessandro Nardini (am), 29° con 218 (+3), Francesco Santoni e Filippo Grossi (am), 35.i con 219 (+4). Avranno la categoria 8 Leonardo Iacovitti (am), 40° con 220 (+5), Marco Florioli (am) e Massimiliano Repele, 44.i con 221 (+6), Andrea Martini, 51° con 222 (+7), Riccardo Pironi, 65° con 226 (+11), Riccardo Baldissoni, 70° con 228 (+13), e Lorenzo Casartelli (am), 74° con 231 (+16).

Giovanni Manzoni, 24enne milanese, è risalito con 66 (-5). Ha tenuto alto il ritmo per quindici buche con nove birdie, contro un bogey. A risultato acquisito si è concesso ii lusso di un doppio bogey e di un bogey a chiudere. E’ approdato tra i pro dopo aver vestito a lungo la maglia azzurra. Tra le sue numerose vittorie ricordiamo quelle nel Campionato Nazionale/Trofeo F. Bevione (2020) e nel Campionato Nazionale Ragazzi Match Play (2016), mentre in campo internazionale si è imposto nello Swiss International Amateur Championship (2019) e ha ottenuto successi individuali e a squadre con i colori della sua università in Florida, dove si è laureato.

 

LA VIGILIA - Sui percorsi del Golf Nazionale, a Sutri (VT), e dell’Olgiata Golf Club, a Roma, si disputa dal 15 al 17 novembrel a finale della Qualifying School dell’Alps Tour al termine della quale si assegneranno le “carte” per il circuito 2024.

Al torneo prendono parte 156 concorrenti, in rappresentanza di 19 nazioni, dei quali 79 ammessi di diritto e 77 provenienti dallo Stage 1. Al via 38 giocatori italiani (17 promossi allo Stage 1) tra i quali citiamo Filippo Bergamaschi, Stefano Pitoni, Riccardo Bregoli, Luca D’Andreamatteo e i dilettanti Marco Florioli, Massimiliano Campigli, Lucas Nicolas Fallotico, Luca Memeo e Filippo Ponzano. Tra gli stranieri, i vincitori delle tre prove dello Stage 1: il francese Antoine Pellissier (Golf Club le Fonti), lo spagnolo Erik Shukhart (Miglianico G&CC), l’iberico Jaime Jaune Julve e lo scozzese John Paterson (ex aequo al Terre dei Consoli GC). Con loro il belga Kevin Hesbois, il transalpino Paul Elissalde, il monegasco Sandro Piaget e l’olandese Koen Kouwenaar, per ricordarne alcuni.

Il torneo si svolge sulla distanza di 54 buche. Nei due turni iniziali i partecipanti si alterneranno sui due tracciati, poi i primi 65 classificati e i pari merito al 65° posto accederanno al giro conclusivo sul percorso del Golf Nazionale. Al termine i migliori 35 e i pari merito al 35° posto avranno una ‘carta’ categoria 6, ossia a tempo pieno sull’Alps Tour 2024. Gli altri una ‘carta’ categoria 8, con minori possibilità di gioco, mentre coloro che non supereranno il taglio riceveranno la categoria 9.

%AM, %19 %514 %2023 %11:%Nov

PGA Tour: domina Aberg, out F. Molinari

Primo successo sul PGA Tour per lo svedese Ludvig Aberg che si è imposto con 253 (67 64 61 61, -29) colpi, nuovo record del torneo, nel RSM Classic che ha avuto luogo sui due percorsi del Sea Island Golf Club (Seaside Course, par 70, e Plantation Course, par 72) a St. Simons Island in Georgia. Alla gara ha partecipato Francesco Molinari il quale è uscito al taglio (79° con 139 – 69 70, -3).

Aberg ha preso il comando nel secondo round e poi ha proseguito la sua corsa solitaria concludendola con un 61 (-9, dieci birdie, un bogey), miglior score di giornata siglato sul Seaside Course dove i concorrenti hanno disputato i due giri finali, dopo aver svolto i primi due alternandosi sul Plantation Course. Ha lasciato a quattro colpi il canadese Mackenzie Hughes, secondo con 257 (-25), e a sette Tyler Duncan ed Eric Cole, terzi con 260 (-22).

In quinta posizione con 263 (-19) Ben Kohles, Denny McCarthy e l’altro canadese Adam Svensson, che difendeva il titolo. Ottava piazza con 264 (-18) per Taylor Montgomery, Ryan Moore, Austin Eckroat, Greyson Sigg e Ben Griffin, l’altro autore di un 61 di giornata (nove birdie).

Aberg, 24enne di Eslöv, professionista da giugno 2023, è andato a segno sul circuito statunitense dopo aver ottenuto nelle precedenti 12 gare (le prime due da dilettante) tre top ten con un secondo posto dopo playoff (Sanderson Farm Championship a ottobre). La prima vittoria da pro l’ha conseguita sul DP World Tour nell’Omega European Masters a settembre e gli è valsa un wild card per partecipare con il vittorioso Team Europe alla Ryder Cup di Roma, la prima svoltasi in Italia. Nel suo palmarès anche due successi nello Swedish Golf Tour da amateur nel 2020. Per il titolo ha ricevuto un assegno di 1.512.000 dollari su un montepremi di 8.400.000 dollari.

 

LA VIGILIA - Francesco Molinari torna a giocare sul PGA Tour prendendo parte al The RSM Classic in programma dal 16 al 19 novembre al Sea Island Golf Club di St. Simons Island in Georgia. Difende l’unico titolo conquistato sul circuito il canadese Adam Svensson, 29enne di Surrey (British Columbia) nel cui palmarès figurano anche tre vittorie sul Korn Ferry Tour, il quale è andato sempre a premio negli ultimi dieci tornei giocati con un settimo posto nel Wyndham Championship a giugno. Nel field gli statunitensi Harris English, Billy Horschel, Webb Simpson e Jimmy Walker, il canadese Corey Conners e il colombiano Camilo Villegas, tornato al dopo sette anni sul gradino più alto del podio nel precedente Butterfield Bermuda Championship.

Molinari aveva disputato l’ultima gara negli Stati Uniti a giugno (Travelers Championship). Varcato l’oceano ha partecipato a sei eventi, cinque nel vecchio continente e uno in Sudafrica (Nedbank Gol Challenge della scorsa settimana). Inoltre è stato uno dei cinque vice capitani del Team Europe nella vittoriosa sfida con gli USA nella Ryder Cup, la prima disputata in Italia e che ha avuto un grande successo. A St. Simons Island saranno in campo anche lo svedese Ludvig Aberg, uno dei 12 componenti della formazione continentale, e Zach Johnson, il capitano americano sconfitto. Il montepremi è di 8.400.000 dollari.

Il torneo su Discovery Plus - Il RSM Classic sarà teletrasmesso da Discovery Plus con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 16 novembre e venerdì 17, dalle ore 18 alle ore 21; sabato 18 e domenica 19, dalle ore 19 alle ore 22. Commento di Alessandro Bellicini e di Isabella Calogero.

Sarà un’Italia da record quella che si presenterà ai nastri di partenza del DP World Tour 2024. Il prossimo anno, per la prima volta dalla nascita (nel 1972) del circuito, saranno 9 gli azzurri con “carta” piena sul più importante tour europeo maschile. Un risultato prestigioso, che arriva a meno di due mesi dalla conclusione della storica Ryder Cup di Roma. Ai fratelli Molinari, Francesco ed Edoardo, e a Guido Migliozzi, certezze azzurre, si sono prima aggiunti Matteo Manassero, Lorenzo Scalise, Andrea Pavan e Francesco Laporta, tutti promossi dal Challenge. E ora, a raggiungerli, ecco Filippo Celli e Renato Paratore. Entrambi romani, dopo una maratona golfistica lunga 108 buche, a Tarragona, in Spagna, hanno conquistato il pass il DP World Tour. Celli, 23 anni compiuti lo scorso settembre, passato al professionismo nel 2022 dopo una carriera da dilettante in cui ha vinto sia il campionato europeo individuale che quello del mondo a squadre, conquistando la “Silver Medal” al The Open, ha chiuso la finale delle Qualifying School, vinta dal tedesco Freddy Schott con uno score di 401 (-27) colpi, al 2° posto con un totale di 403 (68 65 66 66 70 68, -25). In testa al termine del quarto round, secondo alla fine del quinto, ha preceduto in classifica Paratore. Il 26enne capitolino, al rientro sul DP World Tour dopo un anno sul Challenge, si è classificato 11° con 409 (73 64 71 69 67 65, -19) dopo un ultimo giro in 65 (-6) avvalorato da sette birdie (di cui tre consecutivi a chiudere), con un bogey.

La soddisfazione del Presidente della FIG, Franco Chimenti: “Il golf italiano chiude il 2023 nel migliore dei modi. Mai così tanti azzurri, in 51 anni di storia del circuito, erano riusciti ad avere una ‘carta’ piena sul più importante tour europeo. Questo risultato è per me un motivo di orgoglio, in un anno che rimarrà negli annali e che ha raggiunto il suo culmine con la Ryder Cup. Il movimento azzurro è in forte crescita e questa ne è la dimostrazione. Ne sono convinto: nel 2024, anno peraltro delle Olimpiadi di Parigi, ci leveremo grandi soddisfazioni. Complimenti a Celli e Paratore, due talenti dal futuro assicurato in cui ho sempre creduto. Un plauso anche a Bovari, alla prima gara da professionista e protagonista di un’ottima annata, a Zemmer, per essersi battuto, e a tutto lo staff tecnico, un’eccellenza. Dopo un periodo complicato in quanto a risultati, stiamo tornando sui nostri livelli. E vogliamo continuare a crescere, sulle ali dell’entusiasmo”.

Celli secondo in Spagna nella finale delle Qualifying School, Paratore chiude alla grande e torna tra i big - Il torneo, nato nel 1976 e giunto alla 46ª edizione, si è svolto all’Infinitum Golf, sui percorsi del Lakes Course (par 71) e dell’Hills Course (par 72), ed è stato vinto dal tedesco Freddy Schott con 401 (68 63 75 66 64 65, -27) colpi, che ha preceduto Celli (403, -25). Al terzo posto con 405 (-23) il belga Matthis Besard, l’olandese Darius Van Driel e il danese Sebastian Friedrichsen e al sesto con 406 (-22) l’inglese Tom Lewis e il neozelandese Sam Jones.

I primi 33 avranno la “carta” piena, categoria 18, per il DP World Tour 2024 e la categoria 5 per il Challenge Tour 2024, gli altri classificati dal 34° al 78° posto riceveranno la categoria 8 per il Challenge Tour e la categoria 21 per il DP World Tour con meno possibilità di giocare. Infine, coloro che non hanno superato il taglio dopo 72 buche usufruiranno della categoria 15 per il Challenge Tour che consente poche possibilità di presenze. I 156 concorrenti al via hanno disputato i primi quattro round alternandosi sui due campi, poi i 78 rimasti in gara hanno proseguito sul Lakes Course.

Filippo Celli, dopo il 15° posto di partenza, si è portato subito al terzo nel secondo giro per poi condurre nei due successivi. Secondo in graduatoria al termine del quinto round, superato di un colpo da Friedrichsen, nel sesto ha sopperito a un avvio incerto (tre birdie e tre bogey su 10 buche) per consolidare la sua ‘carta’ con tre birdie nel finale (68, -3).

Aveva iniziato male Renato Paratore, 94° dopo 18 buche, ma ha reagito prontamente rimontando 75 posizioni nel secondo turno. Ha proseguito al limite della qualifica entrando tra i 25 al termine del quinto (22°). Quindi il gran finale con cui ha sfiorato la top ten.

Pietro Bovari, che era stato tra i protagonisti dello Stage 2 (secondo all’Isla Canela Links di Huelva in Spagna), ha concluso al 64° posto con 422 (71 66 71 71 70 73, -6) e potrà iniziare la sua carriera da professionista sul Challenge Tour.

Non ha superato il taglio dopo 72 buche Aron Zemmer, 135° con 291 (73 73 72 73, +5). Con lui giocatori che hanno svolto una buona carriera sul circuito europeo quali il francese Gregory Havret (tre titoli con un Open d’Italia), il coreano Jeunghun Wang (tre successi), l’inglese David Howell (cinque), recordman di presenze sul tour con 722, e gli spagnoli Alvaro Quiros (otto) e Gonzalo Fernandez Castaño (sette con due Open d’Italia), quest’ultimo costretto al ritiro.

Un’Italia da primato, dunque. In precedenza, il maggior numero di azzurri sul circuito maggiore era stato di otto sia nel 2019 che nel 2022.

%PM, %19 %698 %2023 %15:%Nov

DP Tour: Hojgaard vince, McIlroy "re"

Il danese Nicolai Hojgaard ha vinto con 267 (67 66 70 64, -21) colpi il DP World Tour Championship, ultima gara stagionale del DP World Tour che ha sancito ufficialmente il successo del nordirlandese Rory McIlroy nella Race To Dubai (ordine di merito), già scontato alla vigilia perché il suo vantaggio sugli inseguitori era incolmabile. È la seconda vittoria consecutiva del numero due mondiale nella money list e la quinta in carriera con quelle del 2012, 2014 e 2015, che ora vede più vicino il recordman, lo scozzese Colin Montgomerie, otto volte a segno di cui sette consecutive.

Sul percorso del Jumeirah Golf Estates (Earth Course, par 72) a Dubai, nella 15ª edizione del torneo, quinto e ultimo delle Rolex Series, Nicolai Hojgaard, 22enne di Billund e gemello di Rasmus, ha rimontato dal quinto posto con un 64 (-8), miglior score di giornata, mettendo fuori gioco gli avversari con un deciso allungo sulle ultime sei buche, dove ha realizzato cinque birdie di fila, anticipati sulle prime dodici da quattro birdie e da un bogey.

Tra i protagonisti del Team Europe che ha sconfitto quello USA nella Ryder Cup di Roma, la prima disputata in Italia e che ha riscontrato un successo mondiale, il danese ha superato altri due compagni d’avventura al Marco Simone Golf & Country Club, l’inglese Tommy Fleetwood e il norvegese Viktor Hovland, secondi con 269 (-19). Con loro l’inglese Matt Wallace, in vetta dopo il terzo round in cui ha siglato uno spettacolare 60 (-12), nuovo record del campo fatto di 12 birdie dei quali nove di fila sulla seconda parte del tracciato (parziale di 27, -9).

Per il terzo titolo sul circuito (compreso quello nell’Open d’Italia 2021) Hojgaard è stato gratificato con un assegno di 3.000.000 di dollari (2.764.461 euro) su un montepremi di 10.000.000 di dollari e con i 2.000 punti acquisiti è salito dalla decima alla seconda piazza nella Race To Dubai.

In quinta posizione con 271 (-17) il sudafricano Thriston Lawrence, il francese Matthieu Pavon e lo spagnolo Jon Rahm, numero tre del world ranking, campione uscente, unico autore di una tripletta nella storia dell’evento e alla vigilia secondo nell’ordine di merito. In ottava con 272 (-16) il transalpino Victor Perez e solo in 22ª con 278 (-10) Rory McIlroy, affiancato dall’austriaco Sepp Straka. Poco dietro l’inglese Matt Fitzpatrick, 27° con 280 (-8), e il polacco Adrian Meronk, 32° con 281 (-7), il solo ad aver firmato tre titoli in una annata più che soddisfacente dove è stato anche in predicato di entrare nella compagine continentale di Ryder Cup.

McIlroy ha conquistato l’Harry Vardon Trophy, riservato al primo nella Race To Dubai, con 5.295 punti, come detto davanti a Nicolai Hojgaard (p. 3.984) e a Rahm (p. 3.511). In top ten, nell’ordine, Meronk, Ryan Fox, Hovland, Perez, Fleetwood, Thorbjorn Olesen e Min Woo Lee.

 

TERZO GIRO - Leadership e record del campo. Terzo giro da sogno a Dubai per Matt Wallace, nuovo leader del DP World Tour Championship. Al termine del "moving day" dell'ultimo torneo stagionale del massimo circuito europeo maschile, l'inglese con un parziale di 60 (-12) avvalorato da 12 birdie, di cui 9 consecutivi, senza bogey, su un totale di 200 (72 68 60, -16) guida la classifica con un solo colpo di vantaggio sul suo connazionale Tommy Fleetwood, 2/o con 201 (-15) al pari del norvegese Viktor Hovland, numero 4 del world ranking.

Al Jumeirah Golf Estates (Earth Course, par 72), Wallace nelle seconde nove buche di giornata si è reso protagonista con un incredibile "27" che gli ha permesso di volare in testa in un appuntamento delle Rolex Series che mette in palio 10.000.000 di dollari, di cui 3.000.000 andranno al vincitore.

"E' stata una giornata fantastica, ho fatto del mio meglio per tornare in gioco nel torneo e ci sono riuscito alla grande. Ora sogno la vittoria", la gioia di Wallace, 33enne di Hillingdon che in carriera vanta quattro successi nel DP World Tour (l'ultimo nel 2018), un'affermazione nel PGA Tour (lo scorso marzo al Corales Puntacana) e che da giovane si è fatto conoscere sull'Alps Tour (sei vittorie, di cui quattro in Italia).
Tra i big, è invece 9/o con 205 (-11) lo spagnolo Jon Rahm, che difende il titolo. Risale Rory McIlroy. Il nordirlandese, secondo nel world ranking, è 19/o con 208 (-8) e domani verrà incoronato, per la quinta volta, miglior giocatore europeo quale vincitore della Race to Dubai. 

 

SECONDO GIRO - A Dubai, ancora una grande prova per Nicolai Hojgaard. Il danese, dopo il secondo giro, con un totale di 133 (67 66, -11), è rimasto da solo al comando della classifica del DP World Tour Championship, ultimo atto stagionale del massimo circuito continentale maschile di golf.

Tra i protagonisti del team Europe alla Ryder Cup di Roma, Hojgaard negli Emirati Arabi Uniti vanta due colpi di vantaggio nei confronti di un quintetto d'inseguitori, tutti 2/i con 135 (-9), composto non solo da due big come il norvegese Viktor Hovland e Tommy Fleetwood, ma anche da tre sorprese: lo svedese Jens Dantorp, il francese Antoine Rozner e il sudafricano Thriston Lawrence. Al Jumeirah Golf Estates (par 72), ha invece rimontato 11 posizioni Jon Rahm, ora 13/o con 138 (-6). Numero 3 mondiale, difende il titolo vinto nel 2022 ma anche nel 2019 e nel 2017.
Lo spagnolo, protagonista con un giro in 66 (-6), ha realizzato un eagle e sei birdie, con due bogey (di cui uno a chiudere).

Torneo, quello delle Rolex Series, fin qui deludente per Rory McIlroy. Il numero 2 del world ranking, che domenica verrà incoronato per la quinta volta, la seconda consecutiva, come miglior giocatore del DP World Tour 2023, a Dubai è solo 34/o con 143 (-1). In un evento che mette in palio 10.000.000 di dollari complessivi, di cui 3.000.000 andranno al vincitore.

 

PRIMO GIRO - A Dubai parla francese il primo round del DP World Tour Championship, ultimo torneo stagionale del massimo circuito europeo maschile di golf. Negli Emirati Arabi Uniti dopo il primo round Julien Guerrier e Matthieu Pavon guidano la classifica, con uno score di 67 (-5) colpi, insieme al danese Nicolai Hojgaard. Al Jumeirah Golf Estates (Earth Course, par 72), dietro di loro ecco un altro transalpino, Antoine Rozner, 4/o con 68 (-4) al fianco dello svedese Jans Dantorp e del polacco Adrian Meronk, alla ricerca del quarto successo stagionale.

Nell'evento clou delle Rolex Series, che mette in palio 10.000.000 di dollari complessivi, di cui 3.000.000 andranno al vincitore, e vede in campo i migliori 50 giocatori del DP World Tour 2023, falsa partenza per i due big più attesi. Il nordirlandese Rory McIlroy, numero 2 del world ranking e già sicuro campione della Race to Dubai, è 15/o con 71 (-1) dopo un giro altalenante avvalorato da cinque birdie e macchiato da quattro bogey. Più indietro ancora lo spagnolo Jon Rahm. Secondo nel world ranking, vincitore del DP World Tour Championship nel 2022, ma anche nel 2019 e nel 2017, a Dubai è solo 24/o con 72 (par).

 

LA VIGILIA - Il DP World Tour si conclude a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, con il DP World Tour Championship (16-19 novembre) sul percorso del Jumeirah Golf Estates (Earth Course). Alla 15ª edizione del torneo, il quinto e ultimo delle Rolex Series, sono stati ammessi i primi 50 classificati nella Race To Dubai, tutti presenti, che si contenderanno il ricco montepremi di 10.000.000 di dollari, con prima moneta di tre milioni di dollari.

Spettacolo assicurato sul piano tecnico per la qualità dei contendenti, ma mancherà una parte della suspense perché non ci sarà corsa per il primo posto nella money list che designa il miglior giocatore del circuito. Infatti il nordirlandese Rory McIlroy (due titoli sul tour quest’anno), numero 2 al mondo, se lo è già assicurato: ha 5.164 punti in classifica, 2.083 in più del secondo, lo spagnolo Jon Rahm, numero tre del World Ranking, che non può più raggiungerlo essendo 2.000 i punti che verranno assegnati al vincitore. McIlroy sarà per la quinta volta “re d’Europa”, la seconda consecutiva, dopo aver conquistato l’Harry Vardon Trophy anche nel 2012, 2014 e 2015, e vede più vicino il recordman, lo scozzese Colin Montgomerie, otto successi nell’ordine di merito di cui sette consecutivi.

A Dubai vi sarà comunque l’atteso duello con Rahm, campione in carica, sia per la rivalità che per la naturale voglia di vincere di entrambi, ma anche perché il nordirlandese, che si è imposto nel 2012 e nel 2015, potrà puntare alla tripletta, al momento prerogativa dell’iberico unico ad averla conseguita (2017, 2019, 2022). Stesso obiettivo pure per l’inglese Matt Fitzpatrick, il terzo past winner in campo, che è andato a segno nel 2016 e nel 2020.

Nel field vi saranno, oltre ai tre citati, altri sette giocatori che hanno fatto parte del Team Europe, nella Ryder Cup di Roma, la prima disputata in Italia e che ha avuto un grande successo, tutti in grado di vincere: il norvegese Viktor Hovland, numero 4 mondiale, il danese Nicolai Hojgaard, lo scozzese Robert MacIntyre, l’austriaco Sepp Straka, l’irlandese Shane Lowry e gli inglesi Tyrrell Hatton e Tommy Fleetwood, quest’ultimo autore del punto decisivo nella sfida contro gli USA.

Non saranno i soli tra i favoriti. Hanno ottime chance i plurivincitori stagionali: il polacco Adrian Meronk, unico con tre titoli, lo svedese Vincent Norrman, lo spagnolo Pablo Larrazabal e il sudafricano Thriston Lawrence con due. Senza dimenticare altri saliti sul gradino più alto del podio quali il neozelandese Ryan Fox, il francese Victor Perez, i danesi Thorbjorn Olesen e Rasmus Hojgaard, fratello gemello di Nicolai, il finlandese Sami Valimaki, il giapponese Ryo Hisatsune e l’australiano Lucas Herbert, che gioca poco sul DP World Tour, ma quando lo fa spesso è tra i protagonisti. Non ha vinto in Europa, ma merita credito e attenzione il coreano Tom Kim, numero 11 mondiale, tre allori sul PGA Tour di cui uno a ottobre.

Il torneo su Sky e in streaming su NOW - Il DP World Tour Championship andrà in onda su Sky, canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW ai seguenti orari su entrambe le piattaforme: giovedì 16 novembre, venerdì 17 e sabato 18, dalle ore 8 alle ore 14; domenica 19, dalle ore 7,30 alle ore 13,30. Commento di Silvio Grappasonni, Alessandro Lupi, Roberto Zappa e di Marco Cogliati.

%PM, %13 %542 %2023 %12:%Nov

PGA Tour: Villegas dopo nove anni

Lo sguardo al cielo dopo la vittoria, le lacrime di gioia e di dolore, la dedica alla figlia Mia, morta nel luglio del 2020, quando aveva solo 22 mesi, per un cancro al cervello. Nove anni dopo l'ultima volta, Camillo Villegas è tornato al successo sul Pga Tour. Alle Bermuda, il colombiano ha conquistato, con un totale di 260 (67 63 65 65, -24) colpi, il Butterfield Bermuda Championship superando lo svedese Alex Noren, secondo con 262 (-22), e il tedesco Matti Schmid, terzo con 263 (-21).

"Difficile spiegare le mie emozioni in questo momento. La vita mi ha dato tanto, cose fantastiche, sì, ma anche un calcio nel sedere. La mia piccola lassù mi sta guardando, lei è lì dopo una lunga battaglia", le dichiarazioni, al termine della gara, di Villegas.

Soprannominato "Spiderman", dopo il secondo posto della scorsa settimana in Messico il 41enne di Medellin ha calato il pokerissimo di successi sul massimo circuito americano maschile.  L'impresa a Southampton Parish gli ha fruttato 1.170.000 dollari a fronte di un montepremi di 6.500.000 dollari.
Per Villegas e la moglie Maria, che in onore di Mia hanno costituito una fondazione, con l'obiettivo di "portare sorrisi e positività alle famiglie e ai bambini che affrontano circostanze difficili", è un nuovo inizio. Da affrontare con fiducia e una serenità ritrovata anche grazie alla nascita, lo scorso dicembre, del figlio Mateo.

%AM, %13 %539 %2023 %11:%Nov

LPGA: Lilia Vu vince e torna numero 1

Lilia Vu si prende tutto in Florida dove ha vinto l'Annika Driven by Gainbridge ed è tornata in vetta al ranking mondiale. Grazie all'impresa, la quarta del 2023, arrivata a Belleair in Florida sul percorso del Pelican Golf Club (par 70), la 26enne californiana è nuovamente la regina del golf femminile dopo esserlo già stata per quattro settimane dal 14 agosto al 10 settembre di quest’anno. La proette di Fountain Valley si è imposta con un totale di 261 (67 66 62 66, -19) colpi superando la sua connazionale Alison Lee, seconda con 264 (-16) come la spagnola Azahara Muñoz. Al quarto posto con 265 (-15) la coreana Amy Yang e al quinto con 266 (-14) l’australiana Stephanie Kyriacou e la danese Emily Kristine Pedersen.

Prima Rolex First-Time winner del 2023 con l'exploit in Thailandia nell'Honda LPGA a febbraio, è diventata poi la prima statunitense dal 1999 a vincere due Major, lo Chevron Championship ad aprile e l'AIG Women's Open ad agosto, imprese che le hanno permesso di conquistare il Rolex Annika Major Award che premia la giocatrice che più si è distinta nei cinque eventi del Grande Slam. Ora, il poker di successi sul LPGA Tour che le ha consentito di sfondare il muro dei 4 milioni di dollari guadagnati in carriera.

Dal passato che diventa storia, la Ryder Cup, al futuro che diventa presente, l’Open d’Italia. Dopo tre appuntamenti consecutivi nel Lazio, l’81esima edizione si giocherà dal 27 al 30 giugno 2024 all’Adriatic Golf Club di Cervia (Ravenna), in Emilia-Romagna. Un anno dopo (le date sono ancora da definire), l’Open d’Italia 2025 sarà invece protagonista in Toscana, all’Argentario Golf Club di Monte Argentario (Grosseto). L’annuncio, doppio, è arrivato in Regione Emilia-Romagna, a Bologna, in una conferenza stampa in cui sono intervenuti: Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna; Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf; Massimo Medri, Sindaco di Cervia; Marzio Perrelli, Executive Vice President Sport di Sky Italia. L’evento è stato moderato da Francesca Piantanida, giornalista di Sky Sport.

Trentuno anni dopo la prima volta, l’Open d’Italia torna in Emilia-Romagna. Lo show dal 27 al 30 giugno 2024 all’Adriatic Golf Club di Cervia - Per la seconda volta nella sua storia, trentuno anni dopo l’ultima (1993, Modena Golf & Country Club, a imporsi fu il neozelandese Greg Turner), l’Open d’Italia tornerà a giocarsi in Emilia-Romagna che in quei giorni sarà al centro dei grandi eventi sportivi. Non solo la 111esima edizione del Tour de France, che partirà dall’Italia il 29 giugno 2024 con la Firenze-Rimini (prima tappa), proseguirà poi con la Cesenatico-Bologna (30 giugno, seconda tappa) e quindi con la Piacenza-Torino (1° luglio, terza tappa), per un omaggio a tre campionissimi come Gino Bartali, Marco Pantani e Fausto Coppi. Perché con l’Open d’Italia all’Adriatic Golf Club di Cervia lo show sarà doppio. Emozioni e spettacolo, dunque, ma anche occasioni di aggregazione, inclusione, e un volano per il turismo sportivo. E ancora: un segnale di vicinanza a una Regione colpita dall’alluvione, a conferma della valenza sociale dello sport e del golf. Per una gara cruciale che si disputerà a un mese dal via delle Olimpiadi di Parigi.

Una seconda volta anche per la Toscana. L’Open d’Italia 2025 all’Argentario Golf Club – Sarà invece l’Argentario Golf Club ad ospitare l’Open d’Italia del 2025 che tornerà in Toscana 42 anni dopo la prima volta. Nel 1983, al Golf Club Ugolino di Firenze, il tedesco Bernhard Langer, campione senza tempo, riuscì a superare allo spareggio una leggenda del golf come lo spagnolo Severiano Ballesteros oltre che lo scozzese Kenneth John Brown (cinque Ryder Cup giocate tra il 1977 e il 1987). Nel field, all’epoca, pure big come, tra gli altri, Greg Norman, Sam Torrance, Sandy Lyle, oltre agli azzurri Costantino Rocca, Massimo Mannelli e Baldovino Dassù. Nel 2025 un nuovo, grande appuntamento, nell’anno della Ryder Cup di Bethpage (New York). Stavolta all’Argentario Golf Club, in un’altra Regione, la Toscana, che rappresenta un’eccellenza non solo italiana, ma mondiale. E un segnale, anche in questo caso, di vicinanza dopo l’alluvione che ha provocato vittime e danni stimati in almeno mezzo miliardo di euro.

I due tornei, gli Open d’Italia 2024 e 2025, con il supporto dell’official advisor della FIG, Infront Italy, saranno inseriti nel calendario del DP World Tour, il massimo circuito continentale maschile.

I Partner dell’81° Open d’Italia – L’81° Open d’Italia ha come Partner Istituzionale la Regione Emilia-Romagna e il supporto di: Rolex (Main Sponsor); Kappa (Official Technical Supplier); S.Bernardo Spa, PosteAssicura (Official Supplier); Corriere dello Sport, Tuttosport (Media Partner); Infront Italy (Official Advisor).

Le dichiarazioni

Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna: “È un grande onore ospitare la massima competizione del golf azzurro. Uno straordinario appuntamento sportivo che conferma la reputazione di una regione capace di ospitare grandi eventi di rilievo internazionale, dalla Formula 1 alla Coppa Davis. E che proprio negli stessi giorni sarà attraversata dalla carovana del Tour de France, per la prima volta al via dall’Italia. Un appuntamento duplice che richiamerà l’attenzione di sportivi e appassionati di tutto il mondo sul nostro territorio. Dopo la drammatica alluvione che ha colpito così duramente la nostra comunità, un’opportunità tanto più importante, per la quale ringrazio la Federazione Italiana Golf. E per questa Regione, la conferma di un impegno forte per lo sport in tutte le sue declinazioni, dalla pratica di base, ai grandi eventi, come strumento di crescita, incontro e condivisione tra le persone, oltre che per le sue ricadute economiche”.

Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf: “Il mondo del golf italiano ha un grande cuore, nei momenti difficili è sempre presente. Siamo orgogliosi di annunciare che le prossime due edizioni degli Open d’Italia si giocheranno rispettivamente in Emilia-Romagna, a Cervia, e in Toscana, all’Argentario. In due regioni che hanno e stanno dimostrando una forza incredibile, andando oltre le difficoltà. Sono sicuro che questi due Open d’Italia contribuiranno a rilanciare il turismo sportivo. Il mio ringraziamento va ai Presidenti Bonaccini e Giani, insieme realizzeremo due grandi tornei internazionali dove i nostri azzurri saranno protagonisti. L’Open del 2024 arriverà a un mese esatto dal via delle Olimpiadi di Parigi, quello del 2025 nell’anno della Ryder Cup di New York. Il golf è veicolo d’inclusione, aggregazione, partecipazione, e ha una valenza sociale ed educativa. Dopo il successo epico della Ryder Cup si apre una nuova era per il golf italiano. Con il sostengo dei Circoli e di tutto il movimento, e grazie all’impulso della Ryder, vogliamo rendere il golf in Italia uno sport sempre più popolare”.

Massimo Medri, Sindaco di Cervia: “Per la città di Cervia il golf è sempre stato un importante fattore di incoming. L’Open d’Italia rappresenta la più importante manifestazione internazionale organizzata dalla Federazione Italiana Golf ed è per noi un grande onore ospitarla a Milano Marittima, sarà un importante evento sportivo in apertura di stagione, che ci porterà in diretta su Sky a livello internazionale per quattro giorni. Una grande opportunità, oltre che sportiva, di visibilità per l’intera città.”

Alessandro Giacomini, Managing Director di Infront Italy: “Dopo il grande successo della Ryder Cup e la passione che la città di Roma e il Lazio hanno potuto sentire e vivere per il grande movimento del golf, il prossimo anno sarà il turno dell'Emilia-Romagna e successivamente della Toscana: due regioni che sono state colpite duramente dalle recenti alluvioni. A dimostrazione che il golf è per tutti e di tutti, che avvicina le persone e che vuole essere di sostegno laddove lo sport non solo significa gioia e passione, ma anche un indotto economico di cui beneficiano i territori ospitanti. Infront è impegnata con il suo team nel diffondere cultura e conoscenza del golf e nel rendere straordinaria l'esperienza per tutte le aziende che decidono di sposare i valori di questo sport come veicolo di comunicazione e riconoscibilità”.

Marzio Perrelli, Executive Vice President Sport di Sky Italia: “Siamo orgogliosi di trasmettere le edizioni 2024 e 2025 dell’Open d’Italia. Sky accompagnerà la Federazione Italiana Golf e le regioni Emilia-Romagna e Toscana in questo viaggio che unisce due mari, l’Adriatico di Cervia e il Tirreno dell’Argentario, e abbraccia un intero Paese. Abbiamo ancora negli occhi il grande successo della Ryder Cup. Con grande piacere continuiamo a ricevere attestati di stima per la nostra copertura editoriale dell’evento. Sull’onda della Ryder Cup, con la stessa qualità e passione racconteremo le prossime due edizioni di Cervia e dell’Argentario. Sono molto felice di confermare lo stretto rapporto tra Sky e il golf, sport che occupa un posto di primo piano nella nostra programmazione, con un canale dedicato ai tornei più prestigiosi del circuito, tra cui i quattro Major. Il nostro obiettivo è continuare a valorizzare il golf con la passione di sempre e l’inconfondibile Sky Touch, il mix di innovazione, competenza ed eccellenza del racconto che ci permette di essere un riferimento per tutti gli appassionati che amano lo sport”.

 

%PM, %09 %546 %2023 %12:%Nov

QS DP Tour con quattro giocatori italiani

A Tarragona, in Spagna, si assegnano le ‘carte’ per il DP World Tour 2024 nella finale della Qualifying School. Avverrà dopo una maratona di 108 buche, 18 al giorno, dal 10 al 15 novembre all’Infinitum Golf, sui percorsi del Lakes Course e dell’Hills Courses, dove saranno gratificati i primi 25 della graduatoria e i pari merito al 25° posto. I 156 contendenti si alterneranno nelle prime 72 buche sui due tracciati, poi i migliori 70 e i pari merito al 70° posto disputeranno i due turni conclusivi sul Lakes Course.

In campo quattro giocatori italiani: Renato Paratore, Filippo Celli, Aron Zemmer e Pietro Bovari, appena passato professionista, il primo ammesso di diritto alla fase finale, Celli e Zemmer promossi allo Stage 2, da dove hanno iniziato il loro iter, mentre Bovari ha superato lo Stage 1 al Bogogno Golf Resort (13°) e lo Stage 2 con il secondo posto all’Isla Canela Links di Huelva in Spagna. Tutti, naturalmente hanno le qualità per arrivare fino in fondo, anche se con differenti livelli di esperienza, per potersi aggiungere ai sette azzurri che nel prossimo anno saranno sul circuito maggiore: Francesco Molinari, Edoardo Molinari, Guido Migliozzi, Lorenzo Scalise, Andrea Pavan, Matteo Manassero e Francesco Laporta, gli ultimi quattro con ‘carta’ acquisita attraverso la money list del Challenge Tour.

Non sarà gara facile per nessuno perché nel field figurano tanti giocatori che hanno già vinto sul DP World Tour, come Paratore (2 successi), molti dei quali avversari difficili anche se hanno accusato battute a vuoto nelle ultime stagioni. Ricordiamo il danese Joachim B. Hansen (2 titoli), i francesi Gregory Bourdy (4), Gregory Havret (3 con un Open d’Italia, 2001) e Alexander Levy (5), lo scozzese Marc Warren (4), lo svedese Kristoffer Broberg (2), gli inglesi Tom Lewis (2) e David Howell (5), 48enne di Swindon, recordman di presenze sul circuito con 722. E ancora gli spagnoli Gonzalo Fernandez Castaño (7 con due in Open d’Italia, 2007, 2012), Alvaro Quiros (7 con uno nel Rocco Forte Open, Verdura Italy 2017), il coreano Jeunghun Wang (3) e i sudafricani Thomas Aiken (3) e Darren Fichardt (5), per citarne alcuni. Al via anche 14 giocatori statunitensi tra i quali John Catlin (3 vittorie).

%PM, %10 %736 %2023 %16:%Nov

Stage 1 QS Alps: 17 italiani in finale

Si è concluso su tre campi italiani lo Stage 1 della Qualifying School dell’Alps Tour con l’ammissione alla finale di 77 concorrenti dei quali 17 italiani. Sul percorso del Golf Club Le Fonti (par 71, 28 promossi), a Castel San Pietro Terme (BO), si è imposto il dilettante francese Antoine Pellissier con 136 (-6) colpi che ha preceduto l’amateur Gabriele Bravin (138, -4). Altri cinque italiani tra i top ten: Riccardo Pironi (am) e Filippo Grossi (am), quarti con 140 (-2), Lorenzo Casartelli (am), settimo con 141 (-1), Marco Archetti, Eugenio Bernardi (am) e Lorenzo Bruzzone (am), noni con 143 (+1). Hanno superato il turno anche Luca Biggiogera (am) e Mattia Vetricini, 21.i con 146 (+4), e Andrea Martini, 27° con 145 (+5).

Al Miglianico Golf & Country Club (par 70, 21 promossi) di Miglianico (CH), al vertice lo spagnolo Erik Shukhart con 135 (-5) davanti al connazionale Ramon Clavell Vallejo (136, -4). Hanno guadagnato la finale Massimiliano Repele, nono con 140 (par), Stefano Pitoni e Lorenzo Castelli, 11.i con 141 (+1), Damiano Marinucci (am) e il pro di casa Luca D’Andreamatteo, 16.i con 143 (+3).

Infine al Terre dei Consoli Golf Club (par 72, 28 promossi) di Monterosi (VT) hanno concluso alla pari in vetta con 138 (-6) lo scozzese John Paterson e l’amateur iberico Jaime Jaume Julve. Al secondo posto con 139 (-5) l’inglese Charlie Thornton, il francese Romain Lanteri e l’iberico Mason Essam (am). Qualificati anche i dilettanti Filippo Ponzano, 10° con 143 (-1), e Leonardo Iacovitti, 20° con 145 (+1).

La finale si svolgerà dal 15 al 17 novembre sui campi del Golf Nazionale, a Sutri (VT) e dell’Olgiata Golf Club a Roma. I 156 partecipanti (79 ammessi di diritto), tra i quali 37 italiani, nei primi due turni si alterneranno sui due tracciati, poi i primi 65 classificati e i pari merito al 65° posto accederanno al giro conclusivo sul percorso del Golf Nazionale. Al termine i primi 35 e i pari merito al 35° posto avranno una ‘carta’ categoria 6, ossia a tempo pieno sull’Alps Tour 2024. Gli altri una ‘carta’ categoria 8, con minori possibilità di gioco, mentre coloro che non supereranno il taglio riceveranno la categoria 9.

 

LA VIGILIA - Inizia la corsa verso le ‘carte’ per l’Alps Tour 2024 con lo Strage 1 della Qualifying School, giunto alla 19ª edizione, che si terrà nei giorni 9 e 10 novembre su tre circoli diversi: al Golf Club Le Fonti di Castel San Pietro Terme (BO), al Miglianico Golf & Country Club di Miglianico (CH) e al Terre dei Consoli Golf Club di Monterosi (VT). Saranno in gara 193 concorrenti (54 italiani) i quali si affronteranno sulla distanza di 36 buche con il numero dei promossi in ciascuna gara che sarà comunicato in corso d’opera. Tra Stage 1 e finale competeranno oltre 260 atleti provenienti da 27 diverse nazioni tra le quali Australia, Bermuda, Brasile, Argentina, Sudafrica e Stati Uniti.

Al Golf Club Le Fonti saranno al via 70 giocatori con 28 italiani, sette professionisti tra cui Marco Archetti e Federico Zuckermann e 21 dilettanti. Inizieranno in 52 a Miglianico con cinque pro, compresi Stefano Pitoni e Luca D’Andreamatteo, e 12 amateur. Infine 71 saranno sul tee di partenza al Terre dei Consoli GC con nove italiani, due pro e sette dilettanti tra i quali Filippo Ponzano e Alessandro Notari.

La finale si svolgerà dal 15 al 17 novembre sui campi del Golf Nazionale, a Sutri (VT) e dell’Olgiata Golf Club a Roma. Ammessi 156 concorrenti (79 qualificati di diritto con 22 italiani), che nei primi due turni si alterneranno sui due tracciati, poi i primi 65 classificati e i pari merito al 65° posto accederanno al giro conclusivo sul percorso del Golf Nazionale. Al termine i primi 35 e i pari merito al 35° posto avranno una ‘carta’ categoria 6, ossia a tempo pieno sull’Alps Tour 2024. Gli altri una ‘carta’ categoria 8, con minori possibilità di gioco, mentre coloro che non supereranno il taglio riceveranno la categoria 9.

Lo statunitense Max Homa ha vinto con 269 (66 68 69 66, -19) colpi il Nedbank Golf Challenge, penultimo torneo stagionale del DP World Tour che si è svolto al Gary Player CC (par 72) di Sun City in Sudafrica. Grandi protagonisti tre giocatori che hanno partecipato alla Ryder Cup di Roma, la prima disputata in Italia: lo stesso Homa e il connazionale Justin Thomas, quarto con 276 (-12), che hanno fatto parte del Team Usa, e il danese Nicolai Hojgaard, secondo con 273 (-15), che ha giocato nel Team Europe vincitore della sfida. Tra di loro l’altro danese Thorbjorn Olesen, terzo con 274 (-14).

In campo altri quattro europei che hanno partecipato allo show al Marco Simone Golf & Country Club: gli inglesi Tommy Fleetwood, 12° con 281 (-7), che si era imposto nelle ultime due edizioni del Nedbank Golf Challenge, e Justin Rose, 51° con 292 (+4), lo scozzese Robert MacIntyre, 58° con 294 (+6), e Francesco Molinari, uno dei vice capitani della compagine continentale, 60° con 297 (68 73 77 79, +9).

Nel torneo, nato nel 1981 e giunto alla 41ª edizione, hanno occupato la quinta posizione con 277 (-11) l’inglese Dan Bradbury e la sesta con 278 (-10) il sudafricano Hennie Du Plessis, il danese Rasmus Hojgaard, fratello gemello di Nicolai, e lo svedese Sebastian Soderberg.

Max Homa, 32enne di Burbank (California), numero 8 mondiale prima di questa gara, sei successi sul PGA Tour e due sul Web.com Tour (ora Korn Ferry Tour), ha firmato il primo titolo sul DP World Tour dopo una corsa di testa, in compagnia nei primi due round e successivamente da solo. Alla terza presenza in Europa nel 2023, dopo quelle nello Scottish Open (12°) e nel The Open (10°), ha terminato la sua corsa vincente con un parziale di 66 (-6, un eagle, sei birdie, due bogey), miglior score di giornata segnato anche da Thomas (sette birdie, un bogey). Per lui un assegno di 1.020.000 dollari (961.124 euro) su un montepremi 6.000.000 di dollari.

 

TERZO GIRO - In Sudafrica, dopo il terzo round del Nedbank Golf Challenge, l'americano Max Homa grazie a un parziale in 69 (-3) su un totale di 203 (66 68 69, -13) colpi è rimasto da solo al comando della classifica. A Sun City, nel penultimo torneo del DP World Tour 2023, che mette in palio 6.000.000 di dollari, il numero 8 mondiale guida il leaderboard con un solo colpo di vantaggio sul francese Matthieu Pavon, secondo con 204 (-12) davanti ai danesi Nicolai Hojgaard e Thorbjorn Olesen, entrambi terzi con 205 (-11).

L'inglese Tommy Fleetwood, che difende il titolo, è invece rimasto all’ottavo posto con 209 (-7), distante sei colpi da Homa che, nel "moving day", ha realizzato un eagle, due birdie e un bogey, l'unico errore in 54 buche giocate.

Sul percorso del Gary Player Country Club (par 72), è invece crollato Francesco Molinari. Il torinese è scivolato dalla 24ª alla 44ª posizione con 218 (68 73 77, +2), complice un giro in 77 (+5) con sei bogey e un solo birdie.

 

SECONDO GIRO - In Sudafrica, nel secondo round del Nedbank Golf Challenge, Francesco Molinari non è riuscito a ripetere la buona prova offerta nel giro di apertura del torneo del DP World Tour ed è scivolato dalla 8/a alla 24/a posizione con un totale di 141 (68 73, -3) colpi. A Sun City, parziale di 73 (+1) per il torinese, che ha realizzato cinque birdie (di cui due nelle ultime buche), con sei bogey. Prova dunque altalenante per l'azzurro, distante ora sette colpi dall'americano Max Homa (66 68), numero 8 mondiale, e dal francese Matthieu Pavon, entrambi in testa alla classifica con uno score di 134 (68 66, -10). Dietro di loro, in 3/a posizione con 135 (-9), ecco l'inglese Dan Bradbury che precede i danesi Nicolai Hojgaard e Thorbjorn Olesen, 4/i con 136 (-8).

Tra i protagonisti di giornata, lo statunitense Justin Thomas, ex numero 1 al mondo, e l'inglese Tommy Fleetwood. Entrambi 8/i con 138 (-6), hanno recuperato rispettivamente 35 e 23 posizioni. Thomas ha brillato con un giro in 66 (-6), frutto di sette birdie e un bogey. Fleetwood, che difende il doppio titolo conquistato nel 2019 e nel 2022 (la competizione non si è giocata, causa Covid-19, nel 2020 e nel 2021), si è messo in evidenza con un round in 67 (-5), firmando sei birdie, con un bogey.
E ora il "moving day" prima del gran finale. Il Nedbank Golf Challenge, arrivato quest'anno alla 41esima edizione, è il penultimo torneo del DP World Tour 2023 e mette in palio 6.000.000 di dollari.

 

PRIMO GIRO - Buon inizio in Sudafrica per Francesco Molinari. A Sun City, il torinese ha chiuso il primo round del Nedbank Golf Challenge, penultimo torneo stagionale del DP World Tour 2023, all'8/o posto con uno score di 68 (-4). Sul percorso del Gary Player Country Club (par 72), prova bogey free per l'azzurro, che ha realizzato quattro birdie, di cui tre nelle prime nove buche giocate, ed è distante due colpi dalla vetta occupata da quattro giocatori. Con l'americano Max Homa, numero 8 mondiale, guidano il leaderboard con 66 (-6) il danese Nicolai Hojgaard, lo svedese Vincent Norrman e l'inglese Dan Bradbury. Dietro di loro, tutti 5/i con un totale di 67 (-5), ecco il francese Julien Guerrier, il polacco Adrian Meronk e il giapponese Ryo Hisatsune.

Dopo i successi del 2019 e del 2022 (la competizione non si è giocata, causa Covid-19, sia nel 2020 che nel 2021), Tommy Fleetwood è invece 31/o con 71 (-1). L'inglese, che nella 41esima edizione dell'evento insegue la tripletta consecutiva, impresa mai riuscita prima a nessuno, ha firmato cinque birdie, con due bogey e un doppio bogey alla 18 (par 4). Mentre è ancora più distante Justin Thomas. Tra i big della rassegna, ex numero 1 al mondo, quest'anno in crisi di gioco e risultati, lo statunitense è 43/o con 72 (par) in una gara che vede confrontarsi 66 giocatori e mette in palio 6.000.000 di dollari, di cui 1.020.000 andrà al vincitore.

 

LA VIGILIA  - Il DP World Tour va in Sudafrica per il penultimo appuntamento stagionale dove al Gary Player CC di Sun City è in programma dal 9 al 12 novembre il Nedbank Golf Challenge, uno dei tornei più prestigiosi del circuito, giunto alla 41ª edizione. L’evento anticipa di una settimana il DP World Tour Championship (16-19 novembre, Jumeirah Golf Estates, Dubai), quinta gara delle Rolex Series e ultima dell’anno in cui i primi 50 classificati nella money list si contenderanno un montepremi di 10 milioni di dollari e verrà incoronato il miglior giocatore del tour. Di rilievo anche il montepremi in Sudafrica, che sarà di sei milioni di dollari.

Torna in campo Francesco Molinari in un contesto di 66 concorrenti nel quale difenderà il titolo l’inglese Tommy Fleetwood, che si è imposto nelle ultime due edizioni, la prima nel 2019 (nel 2020 e 2021 non si è giocato per la pandemia) e in cerca di una tripletta di fila al momento mai riuscita, ma prerogativa in anni diversi dei sudafricani Nick Price, David Frost ed Ernie Els e dell’inglese Lee Westwood.

Nel field di ottima qualità figurano sette giocatori, sei in campo e uno negli staff, che sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club hanno preso parte alla spettacolare Ryder Cup di Roma, la prima disputata in Italia: Max Homa, numero otto e il più in alto nel World Ranking, e Justin Thomas, che hanno fatto parte del Team USA, l’inglese Justin Rose, il danese Nicolai Hojgaard e lo scozzese Robert MacIntyre, oltre a Fleetwood il quale nell’occasione ha realizzato il punto decisivo per la vittoria del Team Europe, che ha avuto tra i vice capitani Francesco Molinari.

Non saranno i soli a puntare in alto con al via ben 24 vincitori stagionali compresi il polacco Adrian Meronk, tre titoli, e i sudafricani Thriston Lawrence e Ockie Strydom, lo svedese Vincente Norrman e lo spagnolo Pablo Larrazabal con due. Ricordiamo, tra gli altri, tutti con un successo, il finlandese Sami Välimäki, suo il precedente Qatar Masters, i francesi Matthieu Pavon, Victor Perez e Antoine Rozner, i danesi Rasmus Hojgaard e Thorbjorn Olesen, il neozelandese Ryan Fox e gli inglesi Dale Whitnell e Daniel Brown. Da seguire l’altro past winner, oltre a Fleetwood, il sudafricano Branden Grace (2017).

La storia – Il torneo è nato nel 1981 con il nome di Million Dollar Challenge, poiché aveva il montepremi di un milione di dollari, cifra ragguardevole per l’epoca. La prima edizione si svolse con cinque campioni: Johnny Miller, Seve Ballesteros, Jack Nicklaus, Gary Player e Lee Trevino. Si impose Miller alla nona buca di playoff con Ballesteros e incassò 500.000 dollari. Si proseguì fino al 2012 a invito con un massimo di 12 giocatori (salvo 18 nel 2003) appartenenti all’élite mondiale. Nel 1987 il vincitore Ian Woosnam prese tutto il milione, ma la formula di dare l’intero jackpot a uno solo venne subito abbandonata l’anno successivo, però la prima moneta rimase invariata fino al 1999. Dal 2000 divenne di due milioni, poi scese a cifre più basse, ma sempre superiori al milione. Dal 2006 la gara concede punti per il World Ranking, poi dal 2013, quando l’evento è entrato nel calendario dell’allora European Tour, i concorrenti sono divenuti 30, aumentando successivamente. Dal 2017 al 2019 il Nedbank Golf Challenge ha fatto parte delle Rolex Series. Albo d’oro naturalmente ricco di campioni, con triplette come detto di Price, Els, Frost e Westwood, che hanno anche firmato la doppietta consecutiva. Con due vittorie il tedesco Bernhard Langer, gli iberici Sergio Garcia e Seve Ballesteros e lo statunitense Jim Furyk, gli ultimi due a segno per due edizioni di fila come Fleetwood, che nel 2019 ha intascato la prima moneta più alta in assoluto (2.500.000 dollari).

In torneo su Sky e in streaming su NOW – Il Nedbank Golf Challenge andrà in onda in diretta su Sky, canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW con collegamenti ai seguenti orari su entrambe le piattaforme: giovedì 9 novembre, venerdì 10 e sabato 11, dalle ore 9,30 alle ore 15; domenica 12, dalle ore 8,30 alle ore 14. Commento di Alessandro Lupi, Roberto Zappa, Claudio Viganò e di Michele Gallerani.

Pagina 48 di 291

Primo piano

  • Il ritorno al successo
    di Paratore: “Bisogna
    crederci, sempre”
    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

    Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.

    (Cliccare sul titolo per continuare a leggere)

Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

    (Cliccare sul titolo per continuare a leggere)

Viaggi

Attualità

Cerca