Louis Oosthuizen dopo cinque anni. Il 41enne sudafricano di Mossel Bay ha vinto con 270 (70 68 63 69, -18) colpi l’Alfred Dunhill Championship, organizzato in collaborazione tra DP World Tour e Sunshine Tour, superando il connazionale Charl Schwartzel, secondo con 272 (-16).
Sul percorso del Leopard Creek CC (par 72), a Malelane in Sudafrica, dove la gara si è conclusa con un giorno di ritardo a causa del maltempo che ha costretto all’interruzione del quarto round, sono rimasti per tutto il torneo in buona classifica il regolarissimo Andrea Pavan, 14° con 281 (70 70 70 71, -7), e Renato Paratore, 20° con 283 (69 70 71 73, -5), stesso score anche di Edoardo Molinari (70 73 72 68) risalito nel finale dal 50° posto. Più indietro Francesco Laporta, 48° con 288 (70 71 75 72, par).
Anche nel terzo evento consecutivo in Sudafrica, che insieme ai due svoltisi in Australia hanno aperto la stagione 2024 del circuito europeo, hanno nuovamente dominato i giocatori della LIV Golf, di cui sono membri i due assoluti protagonisti in campo, dopo che Dean Burmester, pure lui nella Superlega Araba, si era imposto nei primi due (Joburg Open e South African Open).
Oosthuizen e Schwartzel, quest’ultimo a segno nella gara per quattro volte, hanno preso il comando insieme dopo tre round e sono stati fermati nel quarto alla settima buca ancora alla pari, poi il primo si è avvantaggiato di tre colpi con quattro birdie tra la 11ª e la 15ª. Un bogey alla 17ª e un drive sballato del leader alla 18ª hanno rimesso tutto in discussione, ma Oosthuizen è stato bravo a salvare il par sull’ultimo green con un putt di circa quattro metri evitando il rischio di un playoff perché Schwartzel aveva una palla da birdie, che poi ha fallito probabilmente deconcentrato dalla prodezza dell’avversario. Il vincitore ha concluso con un parziale di 69 (-3, sei birdie, tre bogey) firmando il decimo successo sul DP World Tour (con un Major, The Open, 2010), che gli vale anche per il circuito di casa dove ne ha ottenuti cinque al netto di quelli in combinata. Nessuna vittoria per lui sulla LIV Golf, mentre Schwartzel ha messo la sua sigla nel torneo inaugurale della Superlega a giugno del 2022.
A completare il trionfo dei giocatori di casa il terzo posto di Chirstiaan Bezuidenhout con 274 (-14), che aveva fatto suo il titolo nel 2020. Al quarto con 278 (-10) l’inglese Marco Penge, il tedesco Matti Schmid e l’olandese Darius Van Driel e al settimo con 279 (-9) altri due sudafricani, Jayden Schaper e Casey Jarvis, l’inglese Andy Sullivan e lo spagnolo Alejandro Del Rey. Solo 44° con 287 (-1) Dean Burmester.
Pavan, che ha rimontato con pazienza dal 35° posto in avvio, ha concluso con un 71 (-1) frutto di quattro birdie e di tre bogey e Paratore ha girato in 73 (+1) con due birdie, un bogey e un doppio bogey alla buca 18 che gli ha fatto perdere sei posizioni. Molinari ha risalito la graduatoria con un 68 (-4), grazie a cinque birdie e a un bogey. Non hanno superato il taglio Lorenzo Scalise, 75° con 145 (71 74, +1), Matteo Manassero, 83° con 146 (70 76, +2), Guido Migliozzi (75 74), al debutto nella nuova stagione, e Filippo Celli (71 78), 116.i con 149 (+5). Stesso punteggio e medesima sorte per il sudafricano Ockie Strydom, campione uscente. Al vincitore è andato un assegno di 255.000 euro su un montepremi di 1.500.000 euro.
TERZO GIRO - I sudafricani continuano a menare la danza. Infatti nell’Alfred Dunhill Championship c’è stato un cambio della guardia al vertice con i due giocatori di casa saliti al vertice con 201 (-15), Louis Oosthuizen (70 68 63) e Charl Schwartzel (68 68 65), che hanno soppiantato Casey Jarvis, in vetta dopo due round e penalizzato da un 74 (+2) che l’ha relegato in settima posizione (208, -8).
Sul percorso del Leopard Creek CC (par 72), a Malelane in Sudafrica, è rimasto al 18° posto Renato Paratore con 210 (69 70 71, -6), che è stato agganciato dal regolarissimo Andrea Pavan (70 70 70), mentre sono in bassa classifica Edoardo Molinari, 50° con 215 (70 73 72, -1), e Francesco Laporta, da 26° a 54° con 216 (70 71 75, par).
Entrambi i leader giocano nella LIV Golf e a questo punto è probabile che gli appartenenti alla Superlega Araba facciano strike: infatti i due eventi precedenti, che hanno aperto la stagione del DP World Tour, sono stati appannaggio di Dean Burmester (Joburg Open e South African Open), altro membro LIV e in questa occasione fuori dai giochi (61° con 217, +1).
La sensazione, infatti, è che cinque colpi di vantaggio, per la qualità del duo di testa, siano troppi da recuperare per gli inseguitori: entrambi sono vincitori di Major e, in particolare, Schwartzel, recordman di successi in questa gara con quattro, punta decisamente alla clamorosa cinquina. Comunque non molleranno sicuramente l’altro sudafricano Christiaan Bezuidenhout, peraltro a segno nel 2020, e l’inglese Andy Sullivan, terzi con 206 (-10), così come la matematica non esclude l’inglese Marco Penge e il cinese Ashun Wu, quinti con 207 (-9), solo la matmatica però, perché il gioco messo in mostra presenta alcune lacune.
Non hanno superato il taglio Lorenzo Scalise, 76° con 145 (71 74, +1), Matteo Manassero, 83° con 146 (70 76, +2), Guido Migliozzi (75 74), al debutto nella nuova stagione, e Filippo Celli (71 78), 116.i con 149 (+5). Stesso punteggio e medesima sorte per il sudafricano Ockie Strydom, che difendeva il titolo. Il montepremi è di 1.500.000 dollari.
SECONDO GIRO - Renato Paratore, 18° con 139 (69 70, -5), ha risalito a classifica di quattro gradini nel secondo giro dell’Alfred Dunhill Championship, terzo evento consecutivo del DP World Tour in Sudafrica organizzato in collaborazione con il Sunshine Tour e che si sta disputando sul percorso del Leopard Creek CC (par 72), a Malelane.
Si è portato al comando con 134 (67 67, -10) il sudafricano Casey Jarvis che ha un colpo di vantaggio sull’inglese Marco Penge, secondo con 135 (-9). Al terzo posto con 136 (-8) altri tre atleti di casa, Charl Schwartzel, che ha vinto la gara per quattro volte, Robin Williams e il dilettante Christo Lamprecht, insieme all’altro inglese Paul Waring. In ritardo il sudafricano Dean Burmester, 38° con 142 (-2), a segno nelle due gare precedenti (Joburg Open e South African Open).
Hanno guadagnato posizioni Andrea Pavan, da 35° a 22° con 140 (70 70, -4), e Francesco Laporta, da 54° a 26° con 141 (70 71, -3), ed è rimasto in gara Edoardo Molinari, 54° con 143 (70 73, -1). Sono usciti al taglio Lorenzo Scalise, 76° con 145 (71 74, +1), Matteo Manassero, 83° con 146 (70 76, +2), Guido Migliozzi (75 74) e Filippo Celli (71 78), 116.i con 149 (+5) Stesso punteggio e medesima sorte per il sudafricano Ockie Strydom, che difendeva il titolo. Il montepremi è di 1.500.000 dollari.
PRIMO GIRO - Renato Paratore, 22° con 69 (-3) colpi, è stato il migliore azzurro nel primo giro dell’Alfred Dunhill Championship, terzo evento consecutivo del DP World Tour in Sudafrica organizzato in collaborazione con il Sunshine Tour e che si sta disputando sul percorso del Leopard Creek CC (par 72), a Malelane.
E’ al comando con 65 (-7) il sudafricano Robin Williams seguito con 66 (-6) dal connazionale Jayden Schaper e dello spagnolo Manuel Elvira. Al quarto posto con 67 (-5) il neozelandese Samuel Jones, lo scozzese Scott Jamieson e altri quattro sudafricani, Casey Jarvis, Jaco Prinsloo e i due dilettanti Christo Lamprecht e Christian Maas. Ha lo stesso score di Paratore anche il giocatore di casa Dean Burmester, vincitore delle due gare precedenti (Joburg Open e South African Open), mentre è attardato Ockie Strydom che difende il titolo, 54° con 71 (-1).
Sono al 35° posto con 70 (-2) Matteo Manassero, Andrea Pavan ed Edoardo Molinari, al 54° anche Lorenzo Scalise e Filippo Celli e al 114° con 75 (+3) Guido Migliozzi, al debutto nella nuova stagione. Il montepremi è di 1.500.000 dollari.
LA VIGILIA - Quinta gara del DP World Tour 2024, iniziato con anticipo sull’anno solare, la terza consecutiva in Sudafrica organizzata in collaborazione con il Sunshine Tour, dopo le prime due che si sono svolte in contemporanea con altrettanti eventi in Australia. È in programma dal 7 al 10 dicembre l’Alfred Dunhill Championship sul percorso del Leopard Creek CC, a Malelane, con la partecipazione di otto dei nove giocatori italiani con ‘carta’ piena: Renato Paratore, Matteo Manassero, Francesco Laporta, Andrea Pavan, Edoardo Molinari, Lorenzo Scalise, Filippo Celli e Guido Migliozzi, al debutto nella nuova annata. Unico assente Francesco Molinari.
Nel torneo, nato nel 2000 e giunto alla 23ª edizione, difende il titolo Ockie Strydom, 38enne di Kempton Park, due successi sul tour continentale, uno su quello di casa e 11 sull’IGT Pro Tour. L’attenzione, però, si calamita su Dean Burmester, 34enne nato ad Harare nello Zimbabwe ma sudafricano a tutti gli effetti, attuale membro della LIV Golf, a caccia di un clamoroso tris dopo essersi imposto nelle due gare precedenti (Joburg Open e South African Open). Comunque sudafricani favoriti, che peraltro hanno vinto l’evento per undici volte (contro quattro di spagnoli e inglesi) e che sono in numero preponderante. In particolare da seguire altri quattro past winner: Charl Schwartzel, recordman di vittorie con quattro l’ultima nel 2015, e Branden Grace (2014), anche loro nella LIV Golf, Brandon Stone (2016) e Christiaan Bezuidenhout (2020). Senza dimenticare Thriston Lawrence, reduce da due top ten, Louis Oosthuizen, Ryan Van Velzen, Louis De Jager, Jayden Schaper, Zander Lombard e Wilco Nienaber, per citarne alcuni. Ci sono comunque tanti altri concorrenti in grado di contrastarli tra i quali ricordiamo lo svedese Jesper Svensson, lo spagnolo Alejandro Del Rey, gli inglesi Dan Bradbury, Marco Penge e Dale Whitnell, il tedesco Nick Bachem e il malese Gavin Green.
Tra gli azzurri hanno concrete chance, perché in buona condizione di forma, Paratore, secondo nel precedente South African Open insieme a Svensson e a Van Velzen, Manassero e Laporta, rispettivamente quinto e decimo nell’occasione, così come Pavan (17°). Cercheranno un cambio di passo Scalise e Celli, mentre Molinari dovrà riscattare l’uscita al taglio. Quanto a Migliozzi ha le qualità per farsi valere, ma con l’incognita del debutto. Quest’ultimo nei primi due giri sarà in terna con Burmester e Lawrence, mentre Paratore avrà per compagni Bradbury e Oosthuizen (pure lui nella LIV Golf). Il montepremi è di 1.500.000 dollari.
Il torneo su SKY e in streaming su NOW - L’Alfred Dunhill Championship sarà trasmesso in diretta su Sky e in streaming su NOW ai seguenti orari: giovedì 7 dicembre, dalle ore 11 alle ore 16 su Sky Sport Uno, Sky Sport Golf e su NOW. La programmazione proseguirà su Sky Sport Golf e su NOW: venerdì 6, dalle ore 11 alle ore 16; sabato 9, dalle ore 11 alle ore 15,30; domenica 10, dalle ore 10,30 alle ore 15,30.
Il Lazio-Umbria (Zona 6) ha vinto con 906 (591 315) colpi la Finale Attività Giovanile/Memorial Bordoni, giunta alla 18ª edizione, che si è disputata sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club, sede della Ryder Cup 2023, la prima disputata in Italia con grande successo.
Al torneo hanno preso parte le rappresentative delle sette sezioni zonali italiane composte di 10 giocatori, sette ragazzi e tre ragazze. La gara si è dipanata su due giornate: nella prima ogni formazione ha disputato cinque foursome su 18 buche, con i migliori quattro score validi per la classifica, e nella seconda si sono svolti 10 singoli su 18 buche medal con otto punteggi su 10 validi per la graduatoria.
Hanno fatto parte della formazione vincente Christian Fantinelli, Federica Rossi, Tommaso Regoli, Fabrizia Salituro, Lorenzo Palmieri, Francesca Pencelli, Davide Maltese, Giampaolo Gagliardi, Daniel Baldassarri e Pietro Bordi.
Il Lazio-Umbria ha preso il comando sin dalla fase foursome con 591 colpi e poi ha confermato la leadership anche con il miglior score complessivo dei singoli (315 colpi). Al secondo posto con 918 la Lombardia (Zona 2), al terzo con 932 Veneto-Friuli Venezia Giulia-Trentino Alto Adige (Zona 3). Quindi con 943 Piemonte-Liguria-Valle d’Aosta (Zona 1), con 969 Toscana (Zona 5), con 979 Emilia Romagna-Marche (Zona 4) e con 1006 Sud e Isole (Zona 7).
Quarto successo stagionale per il brasiliano Adilson Da Silva che con 203 (66 69 68, -10) colpi ha vinto il Vinpearl DIC Legends Vietnam, penultimo torneo del Legends Tour che si è svolto sul percorso del Vinpearl Resort Nha Trang (par 71), sulla costa del Vietnam meridionale e dove Emanuele Canonica, grazie a un buon recupero finale, ha concluso 19° con 217 (74 73 70, +4). Da Silva ha preceduto di tre colpi l’australiano Scott Hend, secondo con 206 (-7) e di quattro l’argentino Ricardo Gonzalez e l’altro australiano Michael Campbell, terzi con 207 (-6). Al quinto posto con 209 (-4) l’inglese Andrew Marshall, al sesto lo svedese Joakim Haeggman con 210 (-3).
Adilson Da Silva, 51enne di Santa Cruz, è partito subito bene con un primo round in 66 (-5) che gli ha permesso di raggiungere la vetta dopo le prime 18 buche. Per lui si tratta del quinto titolo sul circuito e del quarto stagionale (dopo lo Swiss Seniors Open, il Riegler & Partner Legends e il WCM Legends Open de France). Nel suo palmares, anche 12 successi sul Sunshine Tour, dove si è svolta la sua carriera (circuito sul tra l’altro quale detiene il record per maggior numero di tagli superati consecutivamente: 43), e uno sull’Asian Tour.
Dopo questo successo Da Silva è a soli 264,2 punti dal tre volte vincitore stagionale Peter Baker (n. 1) nella MCB Road to Mauritius (ordine di merito), con 675 punti a disposizione del vincitore del MCB Tour Championship - Mauritius, tappa che chiuderà la stagione.
LA VIGILIA - Emanuele Canonica scenderà in campo nel Vinpearl DIC Legends Vietnam 2023 (30 novembre - 2 dicembre), penultimo torneo del Legends Tour che si disputa sul percorso del Vinpearl Resort Nha Trang, sulla costa del Vietnam meridionale.
Nel field otto dei migliori dieci giocatori della Road to Mauritius (ordine di merito) tra cui i primi cinque che guidano l’attuale classifica: l’inglese Peter Baker (n. 1), il brasiliano Adilson Da Silva (n. 2), il sudafricano James Kingston (n. 3), l’altro inglese Philip Archer (n. 4) e il gallese Philip Price (n. 5).
Oltre a loro, possibili candidati alla vittoria finale il neozelandese Michael Campbell vincitore di un Major (US Open, 2005) e il gallese Stephen Dodd (suo il Senior Open Championship nel 2021). E ancora l’argentino Ricardo Gonzalez (n.7), lo scozzese Greig Hutcheon, il gallese Bradley Dredge e lo svedese Patrik Sjoland.
Canonica proverà a confermare il suo ottimo stato di forma come testimoniano il sesto posto nel recente European Senior Masters in Spagna e le altre due top ten stagionali (5° The Legends Tour Trophy e 7° Irish Legends).
Con una bella prova nella finale della LPGA Q-Series, Benedetta Moresco si è classificata 27ª con 419 (71 69 67 70 70 72, -11) colpi e nel 2024 potrà giocare sul LPGA Tour, dove si affianca a Roberta Liti, con ‘carta’ categoria 15, che prevede qualche limitazione, e sull’Epson Tour con ‘carta’ categoria C dove è la sorella Angelica.
Al Magnolia Grove di Mobile in Alabama, dove le 104 concorrenti si sono alternate per 72 delle 108 buche in programma sui due percorsi del Crossings Course (par 72) e del Falls Course (par 71), per poi disputare le ultime 36 sul primo, si è imposta la 25enne australiana di Sydney Robyn Choi con 401 (69 68 64 64 68 68, -29), tornata sul LPGA Tour dove mancava dal 2019. Ha preceduto la giapponese Mao Saigo, sei titoli sul Japan LPGA Tour, e la coreana So Mi Lee, leader dopo cinque round, seconde con 404 (-26). In quarta posizione con 409 (-21) Mina Harigae e in quinta con 410 (-20) Gurleen Kaur e la tedesca Polly Mack. Le giocatrici citate hanno tutte ricevuto la ‘carta’ categoria 14 a tempo pieno per il circuito 2024 insieme alle altre 16 che le hanno seguite in graduatoria tra le quali l’israeliana Laetitia Beck (10ª con 412, -18) e Lucy Li (17ª con 417, -13). Le altre terminate dal 23° al 50° posto hanno tutte avuto lo status della Moresco. Tra di loro atlete con un passato su tour maggiore quali la colombiana MariaJo Uribe e la canadese Alena Sharp. Le classificate da 51° al 70° posto giocheranno sull’Epson Tour. Nella lista la francese Pauline Roussin, l’indiana Diksha Dagar e la portoricana Maria Torres.
Benedetta Moresco, 22 anni, da poco passata professionista, prima di arrivare alla finale ha superato sia lo Stage 1 (26ª) che lo Stage 2 (25ª) e ha tenuto bene nell’atto conclusivo con un po’ di rammarico per come sono andate le cose nelle ultime quattro buche, quando con due bogey è uscita dal gruppo che poi ha ottenuto la categoria 14. Resta comunque da sottolineare la sua regolarità di rendimento che sicuramente è un buon biglietto da visita per iniziare il suo cammino sui circuiti statunitensi.
Robyn Choi, oltre alla ‘carta’, ha ricevuto un assegno di 15.000 dollari su un montepremi di 150.000 dollari.
LA VIGILIA - Benedetta Moresco proverà a seguire le orme di Roberta Liti, che ha ottenuto la ‘carta’ per il LPGA Tour 2024, nella LPGA Q-Series, ossia la finale della Qualifying School dove è approdata dopo aver superato lo Stage 1 (26ª) e lo Stage 2 (25ª). Si gioca dal 30 novembre al 5 dicembre al Magnolia Grove, di Mobile in Alabama, sui percorsi del Falls Course Tour e del Crossings Course Tour dove le 104 concorrenti si affronteranno sulla distanza di 108 buche, con taglio dopo 72. Rispetto agli anni precedenti i giri da compiere sono stati ridotti da otto a sei “perché rappresentano una misura adeguata e un test impegnativo per coloro aspirano a competere sul LPGA Tour” hanno spiegato i responsabili del massimo tour femminile statunitense.
Saranno in gara numerose giocatrici di buon nome quali le statunitensi Lucy Li, Mina Harigae e Christina Kim, la filippina Dottie Ardina, l’ecuadoriana Daniela Darquea, la canadese Alena Sharp, la colombiana MariaJo Uribe, mentre proveranno a varcare l’Oceano alcune giocatrici del LET come, tra le altre, la thailandese Trichat Cheenglab, vincitrice dell’ordine di merito 2023, l’indiana Diksha Dakar, la spagnola Ana Pelaez Trivino, la tedesca Alexandra Forsterling e la marocchina Ines Laklalech.
Al termine le prime 20 classificate e le pari merito al 20° posto riceveranno una ‘carta’ categoria 14 a tempo pieno per il LPGA Tour 2024. Coloro che termineranno dalla 21ª alla 45ª posizione avranno la categoria 15, che offre meno opportunità di gioco, e la categoria C per l’Epson Tour 2024. Stesso circuito per le altre che supereranno il taglio, ma con meno chance di entrate nei field. Nella finale vi saranno in palio 150.000 dollari che si divideranno le prime 45 in graduatoria.
Scottie Scheffler, numero uno mondiale, ha dominato nell’Hero World Challenge, vinto con 268 (69 66 65 68, -20) colpi, torneo non ufficiale del PGA Tour, riservato a 20 selezionati concorrenti, che ha visto il ritorno alle gare di Tiger Woods, dopo sette mesi di stop a seguito dei problemi fisici, il quale ha chiuso la gara al 18° posto con 288 (75 70 71 72, par).
Sul percorso dell’Albany Golf Course (par 72), sull'isola di New Providence alle Bahamas, Scheffler, 27enne di Ridgewood (New Jersey), dopo un guizzo iniziale di Tony Finau e di Brian Harman, ha preso il comando nel secondo round in compagnia di Jordan Spieth e poi ha fatto corsa solitaria negli ultimi due. Nel terzo ha conquistato un vantaggio di tre colpi con un 65 (-7, due eagle, quattro birdie, un bogey), che poi ha mantenuto nel quarto con un 68 (-4, quattro birdie) portando i suoi titoli complessivi in carriera a nove, con sei sul PGA Tour (con un Major), due nel Korn Ferry Tour e l’attuale fuori dai circuiti. Per lui un assegno di un milione di dollari su un montepremi di 4,5 milioni di dollari, uno in più dello scorso anno.
Un gran finale ha permesso all’austriaco Sepp Straka di salire dall’ottava alla seconda posizione con 271 (-17). Ha segnato un 64 (-8), miglior score del turno, con otto birdie senza bogey con cui ha superato di un colpo Justin Thomas, terzo con 272 (-16). Al quarto posto con 273 (-14) Tony Finau e l’inglese Matt Fitzpatrick, al sesto con 274 (-14) Jordan Spieth e al settimo con 276 (-12) Collin Morikawa. Dopo l’exploit iniziare Harman è scivolato all’ottavo con 277 (-11), affiancato dall’inglese Justin Rose, e solo decimo con 279 (-9) il norvegese Viktor Hovland, che aveva vinto le due edizioni precedenti dell’evento, le prime a cui aveva preso parte.
Quanto a Woods, che compirà 48 anni il 30 dicembre, è sembrato un po’ arrugginito e del resto non poteva essere altrimenti dopo il lungo stop. Fisicamente ha tenuto bene e inoltre non ha accusato i forti dolori che lo avevano costretto al ritiro al Masters. “Il mio gioco non è poi così lontano, ma ho bisogno di ritrovare la condizione” ha dichiarato palesando anche un certo ottimismo per il ritorno alle competizioni, che sarà comunque limitato: un torneo al mese secondo i suoi programmi. “Un piano che mi sembra ragionevole” ha continuato. “Due settimane per riprendermi e una per mettere a punto la preparazione”. Alla vigilia della gara non ha nascosto la sua ambizione di tornare a vincere e c’è più di qualcuno tra gli addetti ai lavori che pensa possa farcela. E anche chi, come Paul McGinley, che nel corso della telecronaca del torneo ha detto: “Probabilmente questo è l’ultimo lancio di dadi della sua carriera”.
TERZO GIRO - Un inizio difficile, poi la reazione con diverse prodezze macchiate da alcuni errori dovuti alla stanchezza. Alle Bahamas, terzo round dell'Hero World Challenge sempre tra alti e bassi per Tiger Woods. Ad Albany, nell'isola di New Providence, dopo il "moving day" del torneo non ufficiale del PGA Tour, organizzato dalla sua fondazione, il californiano è 16/o con uno score di 216 (75 70 71, par) al fianco del norvegese Viktor Hovland, numero 4 al mondo e vincitore delle ultime due edizioni della competizione. Ancora una grande prova per Scottie Scheffler.
L'americano, leader del world ranking, guida la classifica alle Bahamas con un totale di 200 (69 66 65, -16) colpi, tre di vantaggio nei confronti dell'inglese Matt Fitzpatrick, 2/o con 203 (-13) davanti a un altro statunitense, Justin Thomas, 3/o con 205 (-11).
Quattro birdie, due eagle show e un bogey alla buca 18, l'ultima di giornata, per Scheffler, protagonista con un giro in 65 (-7) all'Albany Golf Course (par 72), dove Woods ha realizzato cinque birdie, con quattro bogey. E ora il rush finale con Scheffler che, dopo una Ryder Cup, quella di Roma, giocata sottotono, punta l'impresa alle Bahamas.
SECONDO GIRO - Le prime nove buche giocate da fenomeno, poi il rallentamento nella parte finale dovuto dalla stanchezza. Sprazzi di vero Tiger Woods alle Bahamas dove, il californiano, ha chiuso il secondo giro dell'Hero World Challenge al 15/o posto con uno score di 145 (75 70, +1) colpi.
Ad Albany, nell'isola di New Providence, con un round in 70 (-2) avvalorato da cinque birdie (di cui quattro nella prima parte di gara), con tre bogey (arrivati tutti nella parte finale, rispettivamente alle buche 13, 15 e 16), il 15 volte campione Major ha rimontato tre posizioni. In un evento, quello non ufficiale del PGA Tour organizzato dalla sua fondazione, che a metà gara vede in testa gli americani Scottie Scheffler (69 66), numero 1 mondiale, e Jordan Spieth (68 67). Con un totale di 135 (-9) precedono in classifica i loro connazionali Brian Harman, 3/o con 136 (-8), e Justin Thomas, 4/o con 137 (-7). Mentre Viktor Hovland non sembra avere alcuna chance di calare il tris di successi consecutivi nella competizione. Il norvegese, a segno sia nel 2021 che nel 2022, è ora 16/o con 146 (+2) alle spalle proprio di Woods che vanta il primato di affermazioni (cinque) nell'evento.
PRIMO GIRO - Un inizio convincente con tante prodezze. Poi, i primi errori. Quindi, il crollo finale dettato dalla stanchezza e dalla lunga assenza dai campi di gioco. Alle Bahamas, primo giro tra gioie e dolori per Tiger Woods nell'Hero World Challenge. Ad Albany, nell'isola di New Providence, Woods ha chiuso il round di apertura con uno score di 75 (+3) colpi, al 18/o posto davanti solo a Wyndham Clark e Will Zalatoris. Al rientro dopo quasi 8 mesi, ha realizzato il primo birdie alla buca 3 (par 5). Poi, è arrivato il primo di cinque bogey complessivi. Nel mezzo, altri tre birdie con un doppio bogey alla 15 (par 5).
Nel torneo non ufficiale del PGA Tour, organizzato dalla fondazione del campione californiano, che vede in campo 20 big di cui 13 hanno giocato la recente Ryder Cup di Roma, in testa alla classifica ecco il duo americano composto da Tony Finau e Brian Harman. Entrambi leader con un totale di 67 (-5), hanno realizzato sei birdie, con un bogey. Dietro di loro, distante un solo colpo, ecco il texano Jordan Spieth, 3/o con 68 (-4) davanti a Scottie Scheffler. Il numero 1 mondiale è 4/o con 69 (-3) al fianco di Cameron Young e Collin Morikawa.
All'Albany Golf Course (par 72) non è invece iniziata al meglio la gara di Viktor Hovland. Il norvegese, quarto nel world ranking, è 16/o con 73 (+1) alle Bahamas. Dopo i successi del 2021 e del 2022, il 26enne di Oslo insegue la tripletta consecutiva nella competizione, impresa questa mai riuscita prima a nessuno. Neanche a Tiger Woods che, questa gara, l'ha vinta cinque volte (record assoluto).
LA VIGILIA - Dopo sette mesi torna di nuovo in campo Tiger Woods, che prenderà parte all’Hero World Challenge, il torneo non ufficiale del PGA Tour organizzato dalla sua Fondazione in programma all’Albany Golf Course, sull'isola di New Providence alle Bahamas, dal 30 novembre al 3 dicembre. Woods non gioca da aprile, quando nel Masters si ritirò durante il terzo round, dopo però aver lasciato la sua impronta. Infatti ha superato il taglio nel Major per la 23ª volta di fila eguagliando la striscia di Gary Player (1959-1982) e di Fred Couples (1983-2007). Successivamente farà coppia con il figlio Charlie, per il quarto anno consecutivo, nel PNC Championship (14-17 dicembre).
Ad Albany difenderà il titolo il norvegese Viktor Hovland, numero quattro del World Ranking, che ha vinto le ultime due edizioni dell’evento, le prime che ha disputato. Con lui saranno in gara altri dodici giocatori che hanno partecipato alla Ryder Cup di Roma. Nove del Team Usa: Scottie Scheffler, numero uno mondiale, Max Homa (n. 7) Brian Harman (n. 9), Wyndham Clark (n. 10), Sam Burns, Rickie Fowler, Collin Morikawa, Jordan Spieth e Justin Thomas. Quattro del vittorioso Team Europe: gli inglesi Matt Fitzpatrick (n. 8) e Justin Rose, l’austriaco Sepp Straka, oltre a Hovland. Nel torneo ci sarà un altro ritorno, quello di Will Zalatoris, fermo per un infortunio da marzo.
Nella 24ª edizione della gara, che assegna punti per il World Ranking, saranno altri tre i past winner: Rickie Fowler (2017), Jordan Spieth (2014) e Tiger Woods, recordman con cinque successi, l’ultimo nel 2011, che si è classificato anche cinque volte secondo. Con due titoli Davis Love III, il nordirlandese Graeme McDowell e Hovland. Il montepremi è di 3.500.000 dollari.
Il torneo du Discovery Plus e su Eurosport 2 - L’Hero World Challenge sarà teletrasmesso in diretta da Discovery Plus e da Europort 2 con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 30 novembre e venerdì 1 dicembre, dalle ore 19,30 alle ore 22,30; sabato 2, dalle ore 18 alle ore 23; domenica 3, dalle ore 17,30 alle ore 22,30. Commento di Nicola Pomponi, Alessandro Bellicini e di Maurizio Trezzi.
Il cileno Joaquin Niemann ha vinto con 271 (66 69 70 66, -14) colpi l’ISPS HANDA Australian Open superando con un eagle alla seconda buca di playoff il giapponese Rikuya Hoshino (271 - 68 68 65 70). Il torneo è stato organizzato dal DP World Tour in collaborazione con la PGA of Australia sui percorsi del The Australian Golf Club (par 71), il più antico circolo del Commonwealth nato nel 1882, e del The Lakes Golf Club (par 72), a Sydney in Australia. Per due round i giocatori si sono alternati su entrambi i tracciati, poi hanno proseguito sul primo. Alla gara ha preso parte Pietro Bovari, al secondo evento sul tour da professionista, che non ha superato il taglio (149° con 151 - 76 75, +8).
La coppia di testa ha lasciato a due colpi l’australiano Min Woo Lee, terzo con 273 (-12), che era stato al vertice nei due giri centrali - da solo dopo 36 buche e con Hoshino dopo 54 - e vincitore la scorsa settimana del Fortinet Australian PGA Championship. Al quarto posto con 274 (-11) l’inglese Laurie Canter, lo scozzese Grant Forrest e l’australiano Adam Scott, al settimo con 275 (-10) l’altro australiano Lucas Herbert e tra gli otto concorrenti all’ottavo con 276 (-9) il polacco Adrian Meronk, campione uscente.
Joaquin Niemann, 25enne di Santiago del Cile, gioca nella LIV Golf dopo aver iniziato la carriera sul PGA Tour in cui ha conquistato due titoli per un palmarès, che oltre a quello sul DP World Tour (che gli vale pure per il PGA of Australia) ne comprende anche sette sul Chilean Tour. E’ la prima volta che si impone in un playoff dopo averne persi due sul circuito statunitense e uno nella LIV Golf. Emozioni forti nel finale. Alla 16ª buca il vincitore aveva un colpo di margine sul nipponico, ma alla 17ª la situazione si è ribaltata con il birdie di Hoshino e il bogey di Niemann, che poi ha forzato al playoff l’avversario con un birdie alla 18ª (66, -5, sei birdie, un bogey). Il giapponese (70, -1, tre birdie, due bogey) ha pareggiato alla prima buca supplementare il birdie del rivale, poi un altro birdie alla seconda non è bastato contro l’eagle del cileno e per la seconda settimana di fila il 27enne con sei vittorie sul Japan Golf Tour ha chiuso in seconda posizione. A Niemann è andato un assegno di 187.030 euro su un montepremi di circa 1.020.000 euro (1.700.000 dollari australiani la cifra ufficiale).
LA VIGILIA - Pietro Bovari, dopo il buon debutto da professionista sul DP World Tour, sarà sul tee di partenza dell’ISPS HANDA Australian Open (30 novembre - 3 dicembre), organizzato in collaborazione con la PGA of Australia sui percorsi del The Australian Golf Club, il più antico circolo del Commonwealth nato nel 1882, e del The Lakes Golf Club, a Sydney in Australia.
Difende il terzo dei suoi cinque titoli Adrian Meronk, 30enne nato ad Amburgo in Germania, ma polacco a tutti gli effetti, unico aver ottenuto tre vittorie sul circuito continentale nella stagione 2023. Avrà tuttavia la forte concorrenza dei giocatori di casa, in numero preponderante, a iniziare da Min Woo Lee, a segno nel precedente Fortinet Australian PGA Championship, per proseguire con tre past winner in grado di ripetersi quali Adam Scott (2009), Cameron Davis (2017) e Matt Jones (2015, 2019). Senza dimenticare Marc Leishman e Cameron Smith, quest’ultimo in vena di rivincite dopo l’inatteso taglio subito a Brisbane. Tra gli altri, da seguire il neozelandese Daniel Hillier, il cileno Joaquin Niemann, impegnato nella LIV Golf come Smith e Jones, gli spagnoli Rafa Cabrera Bello e Joel Moscatel, i giapponesi Rikuya Hoshino, secondo la scorsa settimana, e Ryo Hisatsune, e lo scozzese Robert MacIntyre, tra i protagonisti del vittorioso Team Europe nella sfida con il Team USA alla Ryder Cup di Roma, la prima disputata in Italia a che ha avuto un successo mondiale.
È la 106ª edizione del torneo (la prima nel 1904) dove saranno al via altri quattro vincitori dell’evento, tutti australiani, che non hanno molte possibilità di mettersi in evidenza perché hanno esaurito la parte migliore della loro carriera: Geoff Ogilvy (2010), John Senden (2006), Peter Lonard (2003, 2004) e Aron Baddeley (1999 da amateur, 2000). La gara è stata firmata da tanti grandi campioni con Gary Player recordman di successi con sette, seguito con sei da Jack Nicklaus e con cinque da Greg Norman e da Ivo Whitton, un dilettante che li ha conseguiti tra i 1912 e il 1931.
Per Bovari, che ha ottenuto una ‘carta’ categoria 21 alla Qualifying School, un’altra utile esperienza nel suo cammino appena iniziato nel mondo dei pro. Il montepremi è di 1.700.000 dollari australiani (circa 1.020.000 euro).
Il torneo su Sky e in streaming su NOW - L’ISPS HANDA Australian Open andrà in onda su Sky, canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW con collegamenti agli orari seguenti nelle nottate dei giorni indicati: giovedì 30 novembre e venerdì 1 dicembre, dalle ore 2 alle ore 7; sabato 2, dalle ore 4 alle ore 9; domenica 3, dalle ore 3 alle ore 8. Commento originale in inglese.
Grande prova degli azzurri in Sudafrica dove Renato Paratore, Matteo Manassero e Francesco Laporta si sono classificati tra i top ten, i primi due sfiorando l’impresa, nell’Investec South African Open Championship, torneo giunto alla 113ª edizione e organizzato in collaborazione tra DP World Tour e Sunshine Tour. Sul percorso del Blair Atholl Golf & Equestrian Estate (par 72), a Johannesburg, ha vinto il sudafricano Dean Burmester con 277 (70 74 65 68, -11) colpi e a segno per la seconda settimana consecutiva dopo aver firmato il precedente Joburg Open, doppietta che non si verificava dal 2015, autore l’inglese Andy Sullivan.
Paratore ha chiuso al secondo posto con 280 (69 71 70 70, -8), Manassero al quinto con 281 (68 68 73 72, -7) e Laporta al decimo con 282 (69 71 69 73, -6). Buona prestazione anche di Pavan, 17° con 284 (70 71 74 69, -4)
Burmester, 34enne nato ad Harare nello Zimbabwe ma sudafricano a tutti gli effetti, alla 178ª presenza sul circuito continentale, ha conquistando il quarto titolo sul DP World Tour per un palmarès che ne conta sette sul circuito di casa, al netto dei tre che sono in combinata con quello continentale. Attualmente sulla LIV Golf, ha condotto il round conclusivo in 68 (-4) colpi con sei birdie, gli ultimi due nel finale decisivi, e due bogey, rimontando dalla quarta piazza. È stato gratificato con un assegno di 233.727 euro su un montepremi di circa 1.370.000 euro (1.500.000 dollari la cifra ufficiale).
Paratore è stato affiancato dallo svedese Jesper Svensson e dal sudafricano Ryan Van Velzen. mentre Manassero ha avuto la compagnia dal francese Frederic Lacroix, dallo spagnolo Alejandro Del Rey e di altri due atleti di casa, Jayden Schaper e Louis De Jager. Insieme a Laporta anche l’altro sudafricano Thriston Lawrence, campione uscente.
Paratore è risalito dal decimo posto con un 70 (-2) dopo nove buche sofferte (due birdie, un bogey, un doppio bogey) e poi con tre birdie, l’ultimo alla 18ª in cui ha mancato l’eagle per centimetri. Manassero, che è stato sempre nelle prime posizioni (sesto in avvio, poi secondo e quarto), ha segnato un 72 (par) con un eagle, due birdie, due bogey e un doppio bogey. È stato anche in vetta, ma due putt sbagliati alle buche 11 e 14 sono stati determinanti. Laporta ha girato in 73 (+1) con due birdie e tre bogey. Andrea Pavan, con un buon round tradotto in un parziale di 69 (-3, tre birdie senza bogey) colpi, ha recuperato dal 41° posto, mentre hanno concluso in bassa classifica Lorenzo Scalise, 66° con 294 (72 72 78 72, +6), e Filippo Celli, 70° con 299 (72 72 76 79, +11). E’ uscito al taglio Edoardo Molinari, 84° con 146 (76 70, +2).
TERZO GIRO - A Johannesburg, in Sudafrica, dopo il terzo giro del South African Open, guidano la graduatoria con 207 (-9) colpi i sudafricani Jayden Schaper e Ryan Van Velzen.
Sul percorso del Blair Atholl Golf & Equestrian Estate (par 72), nel torneo organizzato in collaborazione tra DP World Tour e il Sunshine Tour, sono al quarto posto con 209 (-7) Francesco Laporta e Matteo Manassero, mentre Renato Paratore è 10° con 210 (-6). Tutti e tre gli italiani sono in corsa per il titolo. Più attardati Andrea Pavan, 41° con 215 (-1), Filippo Celli, 69° con 220 (+4), e Lorenzo Scalise, 71° con 222 (+6). E’ uscito al taglio Edoardo Molinari, 84° con 146 (76 70, +2). Il montepremi è di 1.500.000 dollari (circa 1.370.000 euro).
SECONDO GIRO - A Johannesburg, dopo il secondo giro del South African Open, Matteo Manassero con uno score di 136 (68 68, -8) è 2/o a un solo colpo dalla vetta occupata dallo svedese Jesper Svensson, in testa con 135 (68 67, -9). Migliore tra gli azzurri, Manassero in 36 buche giocate ha realizzato nove birdie (di cui quattro nel primo round e cinque nel secondo), con un solo bogey. In uno dei tornei più antichi del DP World Tour, arrivato quest'anno alla 113/a edizione, condivide la seconda posizione col sudafricano Casey Jarvis e lo svedese Joakim Lagergren.
Per quel che riguarda gli altri italiani, buone prove pure per Francesco Laporta (69 71) e Renato Paratore (69 71), entrambi 15/i con 140 (-4). Dietro di loro Andrea Pavan, 26/o con 141 (70 71, -3). Superano il taglio anche Filippo Celli (72 72) e Lorenzo Scalise (72 72), 59/i con 144 (par). E' stato eliminato Edoardo Molinari, 84/o con 146 (76 70, +2).
Dopo essere stato promosso dal Challenge e aver riconquistato la 'carta' piena per il massimo circuito continentale maschile, Manassero in Sudafrica, nella seconda gara del DP World Tour 2024, sogna l'impresa. Il 30enne di Negrar Valpolicella (Verona) non vince sul tour maggiore dal maggio 2013, anno dell'ultima, grande impresa al BMW Championship. Il montepremi è di 1.500.000 dollari (circa 1.370.000 euro).
PRIMO GIRO - Lo svedese Joakim Lagergren è al comando con 65 (-7) colpi nell’Investec South African Open Championship che si sta disputando a Johannesburg sul percorso del Blair Atholl Golf & Equestrian Estate (par 72), organizzato in collaborazione da DP World Tour e Sunshine Tour.
Il leader precede di un colpo il sudafricano Casey Jarvis, secondo con 66 (-6). In terza posizione con 67 (-5) l’inglese Andy Sullivan e altri due sudafricani, Louis De Jager e Joan Rebula.
Bella prova di Matteo Manassero, sesto con 68 (-4), ma hanno tenuto un buon ritmo anche Francesco Laporta e Renato Paratore, 16.i con 69 (-3), e Andrea Pavan, 27° con 70 (-2). A metà classifica Lorenzo Scalise e Filippo Celli, 61.i con 72 (par), e in bassa Edoardo Molinari, 126° con 76 (+4). Il montepremi è di 1.500.000 dollari (circa 1.370.000 euro).
LA VIGILIA - Nuovo doppio appuntamento per il DP World Tour in Sudafrica e in Australia, nazioni in cui la scorsa settimana è iniziata la stagione 2024 con anticipo sull’anno solare. Dal 30 novembre al 3 dicembre a Johannesburg si disputa l’Investec South African Open Championship sul percorso del Blair Atholl Golf & Equestrian Estate, organizzato in collaborazione con il Sunshine Tour, evento che si svolge in concomitanza con l’ISPS HANDA Australian Open a Sydney.
A Johannesburg, nella 113ª edizione di una delle gare più longeve nel panorama golfistico mondiale, saranno al via sette giocatori italiani: Edoardo Molinari, Lorenzo Scalise, Andrea Pavan, Matteo Manassero, Francesco Laporta, Renato Paratore e Filippo Celli.
Difende il titolo Thriston Lawrence, nativo di Nelspruit che compirà 27 anni durante la gara, quattro successi sul circuito continentale. Avrà quali più accreditati avversari i suoi connazionali presenti in numero considerevole e grandi favoriti, a iniziare dal terzetto che lo ha preceduto sul gradino più alto del podio: Daniel Van Tonder (2021), Christiaan Bezuidenhout (2020) e Brandon Stone (2016). Con loro Charl Schwartzel, Ockie Strydom, Dylan Frittelli e Jaco Van Zyl, insieme a Dean Burmester, che come Schwartzel gioca sulla LIV Golf, vincitore del precedente Joburg Open, e ai tre che si sono classificati alle sue spalle, Darren Fichardt (2°), Zander Lombard e Jacques Kruyswijk (4.i). Tra di loro si è piazzato terzo l’inglese Dan Bradbury, che appare in buona condizione e in grado di cambiare le carte in tavola, ma nutrono ambizioni parecchi concorrenti tra cui gli altri inglesi Dale Whitnell, Daniel Brown e Andy Sullivan, a segno nel 2015, lo scozzese Ewen Ferguson, il tedesco Nick Bachem, il cinese Ashun Wu e il malese Gavin Green, per citarne alcuni. Sul tee di partenza, ma senza molte possibilità, anche il sudafricano Hennie Otto, 47enne di Boksburg, che si è imposto nel 2011 e che ha firmato per due volte l’Open d’Italia (2008 e 2014). Il montepremi è di 1.500.000 dollari (circa 1.370.000 euro).
Gli azzurri - Tra gli azzurri debuttano nella nuova stagione Edoardo Molinari e Celli, che ha conquistato una ‘carta’ a tempo pieno categoria 18 con la brillante prova alla Qualifying School (secondo). Laporta e Manassero, tornati sul circuito maggiore con la ‘carta’ categoria 15 ottenuta attraverso l’ordine di merito del Challenge Tour e andati a premio nel Joburg Open, proveranno ad alzare i ritmi per migliorare la propria prestazione, mentre Paratore, Pavan e Scalise dovranno riscattare il taglio subito.
Il record - La gara, nata nel 1903 e che tutti i giocatori di casa ambiscono ad avere nel proprio palmarès, è stata appannaggio per ben 13 volte di Gary Player, icona del golf sudafricano, record completato nel 1981 (primo successo nel 1956) e che probabilmente rimarrà imbattuto ancora per tanti anni visto che tra gli atleti in piena attività nessuno è arrivato almeno alla doppietta. Player è seguito con nove titoli da Bobby Locke (dal 1935 al 1955), con otto da Sid Brews (dal 1925 al 1952) e con cinque da Ernie Els (dal 1992 al 2010) e dallo scozzese George Fotheringham (dal 1908 al 1914).
Diretta su Sky e in streaming su NOW - L’Investec South African Open Championship sarà trasmesso in diretta da Sky, sul canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW ai seguenti orari su entrambe le piattaforme: giovedì 30 novembre e venerdì 1 dicembre, dalle ore 11 alle ore 16; sabato 2, dalle ore 11 alle ore 15,30; domenica 3, dalle ore 10 alle ore 15. Commento di Silvio Grappasonni, Roberto Zappa e di Alessandro Lupi.
Dopo la trionfale edizione della Ryder Cup, Roma riaccende la passione per il green con “Golf in Piazza”, evento che chiude l’appassionante cammino della “Road to Rome 2023”. A Viale delle Magnolie, nel cuore di Villa Borghese, 13 le postazioni allestite dalla Federazione Italiana Golf che hanno permesso a tutti di mettersi alla prova all’interno di un mini-villaggio, comprensivo di infopoint, con le indicazioni per iniziare a giocare a golf nel Lazio. Famiglie, tantissimi bambini e numerosi turisti si sono cimentati sull’onda lunga dei colpi sensazionali dei top players ammirati due mesi fa al Marco Simone Golf & Country Club in occasione della 44esima edizione della super sfida Europa-USA.
Dopo il successo record della Ryder Cup, con un totale di 271.000 spettatori in sei giorni, di cui solamente tre di gara, Roma, in attesa del verdetto per Expo 2030, abbraccia ancora il golf a conferma del crescente interesse verso uno sport che si sta diffondendo in maniera trasversale su tutto il territorio con un effetto trainante per il turismo.
L’evento, alla presenza di Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf, Gian Paolo Montali, Direttore Generale del Progetto Ryder Cup 2023 e Marta Maestroni, Segretario Generale FIG, ha visto sport e intrattenimento unirsi al ritmo della musica che ha accompagnato i sorrisi dei piccoli golfisti entusiasti di aver vissuto la magia del primo swing. In rappresentanza dei circoli del Lazio, presenti il Parco di Roma Golf Club e l’Archi di Claudio Golf Club con il Presidente Riccardo Luciano.
I Partner – L’evento “Golf in Piazza”, organizzato dalla Federazione Italiana Golf con l’official advisor Infront, ha come Partner Istituzionali: Ministero del Turismo, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Ministro per lo Sport e i Giovani, Regione Lazio, ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo e del Comitato Promotore Expo 2030 Roma. Il patrocinio dell’Assessorato ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale. E il supporto di: DS Automobiles (Main Partner); Fideuram (Official Bank); Kappa (Official Technical Supplier); Rinascente; PosteAssicura (Official Supplier); S.Bernardo Spa (Official Water); Corriere dello Sport, Tuttosport (Media Partner); Infront Italy (Official Advisor).
Enrico Di Nitto ha vinto con 282 (74 68 67 73, -6) colpi il Campionato Nazionale Open, torneo che ha concluso la 17ª stagione dell’Italian Pro Tour, il circuito di sei gare nazionali e internazionali organizzato dalla Federazione Italiana Golf, con il supporto dell’official advisor Infront.
Sul percorso del Golf Nazionale (par 72), a Sutri (Viterbo), in una giornata ventosa che ha reso complicato il gioco e alti gli score, il 30enne romano è riuscito a tenere un’andatura molto regolare per 14 buche (un birdie e un bogey) e poi, sia pure con qualche brivido nel finale, a concludere con un 73 (+1) vincente, dopo due bogey e un birdie, secondo punteggio di giornata abbastanza eloquente sulle condizioni meteo sfavorevoli.
Nell’evento, allestito con il supporto del Dipartimento per lo Sport, Di Nitto ha firmato per la seconda volta l’albo d’oro, dopo essersi imposto nel 2017, distaccando di due colpi Luca Cianchetti, secondo con 284 (-4), e di tre Aron Zemmer, campione uscente, risalito dal 13° al terzo posto con 285 (-3), grazie a un parziale di 69 (-3, sette birdie, quattro bogey) miglior score del round e unico sotto par. In quarta posizione con 286 (-2) Jacopo Vecchi Fossa, a segno nel 2018 e nel 2021, in quinta con 287 (-1) Gregorio De Leo, Andrea Rota e Gregory Molteni, che ha nettamente ceduto dopo essere stato al vertice per tre giri. A seguire Stefano Mazzoli, ottavo con 289 (+1), Riccardo Bregoli e Giovanni Manzoni, noni con 290 (+2), Lorenzo Gagli (vincitore nel 2010) e Luca Galliano, 11.i con 291 (+3).
Un colpo in più per Alessandro Nardini, 13° con 292 (+4), premiato come miglior dilettante, che ha preceduto Giovanni Daniele Binaghi e Lucas Nicolas Fallotico, 17.i con 296 (+8). Primo seniores Gianluca Pietrobono, 42° con 310 (+22), mentre Riccardo Baldissoni (33° con 306, +18) è stato l’altro autore di un 73 (+1).
Di Nitto, nel cui palmarès figurano due successi sull’Alps Tour (Open Colli Berici, 2015, e Nazionale Open, 2019), fino a poche buche dal termine ha avuto a ridosso Cianchetti, Vecchi Fossa e De Leo, per i quali è stata fatale la buca 15. Infatti il primo vi ha segnato un doppio bogey e gli altri due un triplo bogey.
“Un bis dopo sei anni - ha detto il vincitore che ha ricevuto un assegno di 7.250 euro su un montepremi di 50.000 euro - che mi fa molto piacere, al quale tenevo molto e che dedico alla mia famiglia. E’ bello imporsi così, perché con tanto vento e con avversari ben decisi a conquistare il titolo poteva succedere di tutto, ma io sono riuscito gestire nel migliore dei modi la situazione. Inoltre conosco bene il Golf Nazionale dove avevo già vinto e del quale ho tanti bei ricordi anche da dilettante azzurro. Ringrazio infine la FIG, gli organizzatori e lo staff del Golf Nazionale per il lavoro svolto su questo campo, perché viene presentato sempre in ottime condizioni e che sta crescendo ulteriormente”.
Il Golf Nazionale - Il tracciato del Golf Nazionale, disegnato dagli architetti George e Jim Fazio e David Mezzacane, si dipana in un suggestivo scenario naturale, tra boschi e querce secolari. Di eccellente caratura tecnica e qualitativa, ha ospitato tante manifestazioni di prestigio tra le quali la World Cup nel 1991, il Campionato Europeo Dilettanti nel 1992 e nello scorso settembre la Junior Ryder Cup, prologo alla Ryder Cup di Roma, la prima disputata in Italia e che ha avuto un grande successo a livello mondiale.
Il Golf Nazionale è anche la sede del Centro Tecnico Federale, base operativa per tutte le figure professionali legate alla disciplina. Il circolo ha sposato i principi dell’ecosostenibilità con il manto erboso costituito da una Bermuda Grass di nuova generazione che si adatta bene al clima del bacino del Mediterraneo e consente di superare nel modo migliore inverni molto rigidi.
I Partner – L’Italian Pro Tour 2023 ha il supporto di DS Automobiles (Main Partner); Fideuram Intesa SanPaolo Private Banking (Official Bank); Kappa (Technical Supplier); Rinascente e Poste Assicura (Official Supplier); Hydrogen (Fashion Partner/Official Formalwear Supplier); Corriere dello Sport e Tuttosport (Media Partner); Sport Senza Frontiere Onlus (Social Partner). Official advisor: Infront Italy.
Gregory Molteni ha mantenuto con 207 (69 68 70, -9) colpi la leadership nel “moving day” del Campionato Nazionale Open, l’evento che conclude la 17ª stagione dell’Italian Pro Tour, il circuito di sei gare nazionali e internazionali organizzato dalla Federazione Italiana Golf, con il supporto dell’official advisor Infront.
Sul percorso del Golf Nazionale (par 72) a Sutri (Viterbo), il comasco, vincitore del torneo nel 2005, ha proseguito la sua corsa di testa mantenendo due colpi di vantaggio sui primi inseguitori, anche loro past winner: Enrico Di Nitto (2017) e Jacopo Vecchi Fossa (doppietta nel 2018 e 2021), secondi con 209 (-7) e risaliti rispettivamente dalla quinta e dalla sesta posizione. Come già nel turno precedente, Molteni ha costruito sull’ultima buca il primato in solitudine. Nel secondo round vi ha segnato un eagle, mentre nell’occasione è stato un birdie per il 70 (-2, tre birdie, un bogey) a farlo liberare di Luca Cianchetti, con il quale era alla pari dopo 17 buche e che con un doppio bogey è scivolato al quarto posto con 210 (-6).
“Sono soddisfatto - ha detto il leader - perché sono riuscito a esprimermi come desideravo. Le condizioni meteo erano nettamente migliori rispetto ai primi due giri, cosa ha permesso ai giocatori più ‘lunghi’ di poter recuperare e pertanto domani ci sarà parecchio da soffrire. Da mio punto di vista mi auguro che si alzi ancora il vento”.
Nel turno finale del torneo, allestito con il supporto del Dipartimento per lo Sport, non sono esclusi dalla corsa per il successo, anche se hanno cinque colpi di ritardo, Gregorio De Leo e Andrea Rota, quinti con 212 (-4), così come può sperare il trio al settimo posto con 213 (-3). Lo compongono Luca Galliano e gli autori di una buona rimonta, Stefano Mazzoli e Flavio Michetti. E’ risalito dalla 16ª piazza Mazzoli con un 65 (-7, sette birdie), miglior score di giornata, e Michetti, 15° dopo 36 buche, ha rimontato con un 66 (-6), secondo punteggio parziale.
L’altro autore di un 65 (-7, sette birdie), che l’ha portato dalla 21ª all’11ª posizione con 215 (-1), è stato Giovanni Manzoni, che si è imposto nella recente finale della Qualifying School dell’Alps Tour. E’ alla pari con Alessandro Nardini, il migliore tra i dilettanti, entrambi preceduti da Riccardo Bregoli, 10° con 214 (-2).
Non ha chance di difendere il titolo conquistato lo scorso anno Aron Zemmer, 13° con 216 (par) insieme a Lorenzo Gagli (suo il torneo nel 2010) e a Mattia Comotti. Un colpo in più per Lucas Nicolas Fallotico, 16° con 217 (+1) e secondo tra gli amateur. Il montepremi di 50.000 euro con prima moneta di 7.250 euro. Medaglie per il primo senior e per il miglior amateur.
Ingresso libero per il pubblico – Anche nell’ultima giornata di gara l’ingresso per il pubblico è gratuito.
Il Golf Nazionale - Il tracciato del Golf Nazionale, disegnato dagli architetti George e Jim Fazio e David Mezzacane, presentato per l’occasione in ottime condizioni, si dipana in un suggestivo scenario naturale, tra boschi e querce secolari. Di eccellente caratura tecnica e qualitativa, ha ospitato tante manifestazioni di prestigio tra le quali la World Cup nel 1991, il Campionato Europeo Dilettanti nel 1992 e nello scorso settembre la Junior Ryder Cup, prologo alla Ryder Cup di Roma, la prima disputata in Italia e che ha avuto un grande successo a livello mondiale.
Il Golf Nazionale è anche la sede del Centro Tecnico Federale, base operativa per tutte le figure professionali legate alla disciplina. Il circolo ha sposato i principi dell’ecosostenibilità con il manto erboso costituito da una Bermuda Grass di nuova generazione che si adatta bene al clima del bacino del Mediterraneo e consente di superare nel modo migliore inverni molto rigidi.
I Partner – L’Italian Pro Tour 2023 ha il supporto di DS Automobiles (Main Partner); Fideuram Intesa SanPaolo Private Banking (Official Bank); Kappa (Technical Supplier); Rinascente e Poste Assicura (Official Supplier); Hydrogen (Fashion Partner/Official Formalwear Supplier); Corriere dello Sport e Tuttosport (Media Partner); Sport Senza Frontiere Onlus (Social Partner). Official advisor: Infront Italy.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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