Stefano Mazzoli si è classificato al 31° posto con 271 (66 68 67 70, -13) colpi nell’IRS Prima Malaysian Open, torneo che ha inaugurato la stagione 2024 dell’Asian Tour disputato sul percorso del The Mines Resort & Golf Club (par 71), a Kuala Lumpur in Malesia, e vinto con 261 (66 71 62 62, -23) dallo spagnolo David Puig.
Per Mazzoli, 27enne di Segrate, nel cui curriculum figurano tre successi sull’Alps Tour (Red Sea Little Venice Open 2020, Antognolla Alps Open 2021, Ein Bay Open 2022) e uno nel PGAI Championship (2021), è stata la gara d’esordio nel circuito orientale dopo aver conquistato la ‘carta’ a gennaio, in Thailandia, con l’ottavo posto nella finale della Qualifying School. In precedenza, quando ancora non aveva la ‘carta’, aveva preso parte nel 2023 al PIF Saudi International terminando 42°. Ha condotto il round conclusivo in 70 (-1, tre birdie, due bogey).
David Puig Currius, 22enne di La Garriga, ha studiato all’Arizona State University ed è passato professionista a settembre 2022 entrando subito nella Liv Golf, dove è attualmente e in cui si è imposto in quattro gare a squadre con il Team Torque insieme a Joaquin Niemann, Sebastian Muñoz e a Mito Pereira. E’ al secondo titolo sull’Asian Tour, dopo quello dello scorso anno nell’International Series Singapore, e lo ha conquistato con un’autentica prodezza: infatti ha condotto gli ultimi due giri in 62 (-9), entrambi con nove birdie senza bogey, rimontando dalla 50ª piazza occupata dopo 36 buche e passando per la quarta. Per lui un assegno di 180.000 dollari su un montepremi di un milione di dollari, oltre a un posto nel fiend dell'Open Championship (18-21 luglio, Royal Troon GC, Scozia)
L’iberico ha distaccato di due colpi il coreano Jeunghun Wang, secondo con 263 (-21), che vanta tre vittorie sul DP World Tour, e di tre il thailandese Denwit Boriboonsub e lo statunitense John Catlin, terzi con 264 (-20). In quinta posizione con 265 (-19) l’australiano Kevin Yuan, in sesta con 266 (-18) il thailandese Atiruj Winaicharoenchai e in settima con 267 (-17) l’australiano Deyen Lawson e il canadese Jared Du Toit, quest’ultimo in vetta dopo tre round. Il torneo nel 2011 è stato vinto da Matteo Manassero.
TERZO GIRO - Stefano Mazzoli, 14° con 201 (66 68 67, -12) colpi, ha recuperato tre posizioni, grazie a un 67 (-4, sei birdie, due bogey) nell’IRS Prima Malaysian Open, la prima gara stagionale dell’Asian Tour che si sta disputando sul percorso del The Mines Resort & Golf Club (par 71), a Kuala Lumpur in Malesia.
Con un gran round in 62 (-9, dieci birdie, un bogey), per uno score di 196 (70 64 62, -17) il canadese Jared Du Toit è salito in vetta, rimontando dalla 17ª piazza. Lo seguono l’australiano Kevin Yuan, secondo con 197 (-16), lo statunitense John Catlin, terzo con 198 (-15), il coreano Bio Kim, l’australiano Deyen Lawson, l’inglese Steve Lewton e lo spagnolo David Puig, quarti con 199 (-14). Il montepremi è di un milione di dollari.
SECONDO GIRO - Stefano Mazzoli, 17° con 134 (66 68, -8), ha perso quattro cinque posizioni, ma è rimasto in buona classifica nell’IRS Prima Malaysian Open, la prima gara stagionale dell’Asian Tour che si sta svolgendo al The Mines Resort & Golf Club (par 71), a Kuala Lumpur in Malesia.
Cambio in vetta alla classifica dove si sono portati con 129 (-13) l’australiano Kevin Yuan (65 64) e il malese Khavish Varadan (64 65), che sono tallonati dallo statunitense John Catlin, terzo con 130 (-12). In quarta posizione con 131 (-11) il coreano Guntaek Koh, il filippino Miguel Tabuena e l’inglese Steve Lewton e in settima con 132 (-10) il canadese Richard T. Lee, il malese Ervin Chang, il coreano Yeongsu Kim e il thailandese Jazz Janewattananond, leader dopo un round insieme all’indiano Veer Ahlawat, ora 11° con 133 (-9).
Mazzoli, 27enne di Segrate, ha girato in 68 (-3) colpi. Dopo un birdie e un bogey sulle prime nove buche (ha iniziato dalla 10ª) ha segnato tre birdie di fila nel rientro. L’azzurro è alla prima gara sul circuito dopo aver conquistato la ‘carta’ con l’ottavo posto nella finale della Qualifying School in Thailandia. Lo scorso anno, senza ‘carta’, ha preso parte al PIF Saudi International, vinto dal messicano Abraham Ancer, classificandosi 42°. Il montepremi è di un milione di dollari.
PRIMO GIRO - Stefano Mazzoli è al 13° posto con 66 (-5, un eagle, quattro birdie, un bogey) dopo il giro iniziale dell’IRS Prima Malaysian Open, la prima gara stagionale dell’Asian Tour che si sta svolgendo al The Mines Resort & Golf Club (par 71) a Kuala Lumpur, in Malesia. Per l’azzurro è il debutto sul circuito da titolare di una ‘carta’ conquistata con l’ottavo posto nella finale della Qualifying School in Thailandia.
Hanno preso il comando con 62 (-9) il thailandese Jazz Janewattananond e l’indiano Veer Ahlawat, seguiti a un colpo dal canadese Ricard T. Lee (63, -8). Al quarto posto i malesi Gavin Green e Khavish Varadan. Il montepremi è di un milione di dollari.
LA VIGILIA - Si apre l’Asian Tour 2024 con l’IRS Prima Malaysian Open in programma dal 15 al 18 febbraio sul percorso del The Mines Resort & Golf Club a Kuala Lumpur, in Malesia, dove sarà in gara Stefano Mazzoli al primo impegno dopo aver conquistato la ‘carta’ per il circuito a gennaio, in Thailandia, con l’ottavo posto nella finale della Qualifying School.
Nel torneo calamitano l’attenzione otto tra i primi dieci giocatori della money list al termine del 2023 e tutti vincitori di tornei: il filippino Miguel Tabuena, numero due, l’indiano Gaganjet Bhullar (n. 3), l’australiano Travis Smyth (n. 4), il neozelandese Ben Campbell (n. 5), i thailandesi Phachara Khongwatmai (n. 6) e Poom Saksansin (n. 7), lo spagnolo David Puig (n. 8) e Taichi Koh (n. 9) di Hong Kong.
Nel field anche numerosi concorrenti che hanno avuto un passato sul DP World Tour in cui hanno anche conquistato titoli, tra i quali ricordiamo i thailandesi Kiradech Aphibarnarat (4) e Thaworn Wiratchant (3), l’inglese Sam Horsfield (3), gli indiani SSP Chawrasia (4) e Jeev Milkha Singh (4), il coreano Jeunghun Wang (3) e gli australiani Marcus Fraser (3) e Wade Ormsby (1). Da seguire, perché in grado quanto meno di competere in alta classifica, gli statunitensi Shiwan Kim, leader dell’ordine di merito dell’Asian Tour 2022, e John Catlin, il thailandese Jazz Janewattananond, l’australiano Brendan Jones e il malese Gavin Green.
Stefano Mazzoli, 27enne di Segrate, comincia una nuova avventura professionale su un circuito dove lo scorso anno partecipò al PIF Saudi International, vinto dal messicano Abraham Ancer, classificandosi 42°. Nel suo curriculum tre successi sull’Alps Tour (Red Sea Little Venice Open 2020, Antognolla Alps Open 2021, Ein Bay Open 2022) e uno nel PGAI Championship (2021). Da dilettante ha fatto parte della formazione azzurra Boys campione d’Europa nel 2014,e ha vinto il Campionato Europeo individuale nel 2015.
Non è riuscita a Scottie Scheffler, numero 1 del golf mondiale, l'impresa di vincere, per la terza volta consecutiva in Arizona, il Phoenix Open. L'americano ha chiuso il torneo al terzo posto con uno score di 266 (-18) e il titolo è andato al canadese Nick Taylor (60 70 68 65), bravo a superare con un birdie, alla seconda buca del play-off, Charley Hoffman (67 68 64 64). Entrambi avevano chiuso le 72 buche regolamentari con un totale di 263 (-21) colpi, ma a far la differenza allo spareggio, è stata una prodezza di Taylor.
Al TPC Scottsdale (Stadium Course, par 71) il 35enne di Winnipeg (Manitoba) ha festeggiato il quarto titolo in carriera sul PGA Tour, dove ha giocato 260 gare. Cinquantasei anni dopo l'ultima volta (George Knudson nel 1968), un canadese è tornato a imporsi al Phoenix Open. Grazie a questo exploit, Taylor è passato dalla 55ª alla 28ª posizione nel ranking mondiale e dalla 57ª alla sesta nella FedEx Cup. Il titolo gli ha fruttato 1.584.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 8.800.000. Non solo: grazie a un primo giro in 60 (-11) colpi, Taylor ha eguagliato il punteggio record sul giro del campo.
Qualche rimpianto per Hoffman, 47enne di San Diego con 495 partecipazioni sul PGA Tour, che sognava di diventare il più anziano vincitore sul circuito da quando Phil Mickelson, al PGA Championship 2021, si prese la scena trionfando in un Major all'età di 50 anni, 11 mesi e 7 giorni. Neanche il tempo di rifiatare, il PGA Tour tornerà protagonista dal 15 al 18 febbraio in California con il Genesis Invitational che 'segnerà' il ritorno in gara di Tiger Woods.
Per la prima volta dal 2016 (Zurich Classic of New Orleans), a causa del maltempo, un torneo del PGA Tour, l'AT&T Pebble Beach Pro-Am, è stato ridotto da 72 a 54 buche. Temporali e vento forte hanno costretto gli organizzatori, in California, a prendere una decisione con pochi precedenti e ad assegnare il titolo a Wyndham Clark.
A Pebble Beach, l'americano, che ha respinto (per ora) le avances della Superlega araba e scelto di rimanere sul PGA Tour, si è imposto con uno score di 199 (72 67 60, -17) colpi superando di misura lo svedese Ludvig Aberg, 2/o con 200 (-16), e il francese Matthieu Pavon, 3/o con 201 (-15) e reduce dall'impresa nel Farmers Insurance Open. Solo sesto con 203 (-13) Scottie Scheffler, numero 1 mondiale, e assolutamente deludente Rory McIlroy, numero 2, 66° con 214 (-2).
Per Clark, 30enne di Denver (Colorado), è il terzo exploit in carriera sul massimo circuito statunitense dopo quelli arrivati rispettivamente nel maggio (Wells Fargo Championship) e giugno (US Open, uno dei quattro Major del golf) 2023.
L'affermazione, in un torneo elevato del PGA Tour, gli ha permesso d'incassare 3.600.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 20.000.000. Ma non solo: grazie a questo successo, Clark è passato dal 10/o al 6/o posto nel ranking mondiale. Ora 3/o nella FedEx Cup, nel terzo e ultimo giro, con un parziale di 60 (-12) colpi, avvalorato da due eagle e nove birdie (di cui uno decisivo nel finale), con un bogey, non solo ha rimontato 22 posizioni ma, grazie anche al maltempo, si è preso l'intera posta in palio. Il suo è il 54esimo "60" nella storia del PGA Tour che soltanto cinque volte (2005, 2009, 2011, 2013 e 2016), dal 2005, si era trovato costretto ad accorciare un torneo. Per l'AT&T Pebble-Beach, questa è peraltro la seconda volta dopo la prima del 2009.
LA VIGILIA - Un montepremi complessivo di 20 milioni di dollari. E ancora: la leadership mondiale, con Rory McIlroy che, un anno dopo l'ultima volta, potrebbe tornare al primo posto relegando al secondo Scottie Scheffler. Negli Stati Uniti, la posta in palio dell'AT&T Pebble Beach Pro-Am del PGA Tour, in programma dall'1 al 4 febbraio a Pebble Beach, in California, è altissima. Lo statunitense Scheffler e il nordirlandese McIlroy si giocano lo scettro. McIlroy, reduce da un secondo posto e una vittoria negli Emirati Arabi Uniti, Al Ras Al Khaimah Championship e sul DP World Tour, torna a giocare sul massimo circuito americano con forti ambizioni. L'evento vedrà in gara 80 professionisti in un torneo, senza taglio, che nei primi due round vedrà la partecipazione anche di giocatori dilettanti.
Il field è quello delle grandi occasioni. Per quel che riguarda la Top 10 mondiale, insieme a Scheffler e McIlroy, scenderanno in campo anche il norvegese Viktor Hovland (quarto), i californiani Xander Schauffele (quinto), Patrick Cantlay (sesto), Max Homa (settimo), Matt Fitzpatrick (ottavo), Brian Harman (nono) e Wyndham Clark (decimo). All'appello mancherà dunque soltanto il numero 3, lo spagnolo Jon Rahm, che si prepara a fare il suo debutto, dal 2 al 4 febbraio in Messico, nella Superlega araba e nel LIV Golf Mayakoba.
I riflettori saranno puntati poi sull'inglese Tommy Fleetwood (undicesimo), sullo svedese Ludvig Aberg e sull'americano Nick Dunlap, alla prima gara da professionista dopo il successo da amateur sul PGA Tour (non accadeva da 33 anni, Phil Mickelson nel 1991) arrivato al 'The American Express'.
Il giapponese Rikuya Hoshino ha firmato il suo primo titolo sul DP World Tour vincendo con 274 (69 68 69 68, -14) colpi la 27ª edizione del Commercial Bank Qatar Masters, disputata sul percorso del Doha GC (par 72), a Doha nel Qatar, superando di misura il francese Ugo Coussaud, secondo con 275 (-13).
Hanno perso terreno i giocatori azzurri nel round finale che si sono classificati oltre metà classifica: al 42° posto con 286 (71 70 69 76, -2) Filippo Celli, al 49° con 287 (70 74 68 75, -1) Guido Migliozzi, e al 61° con 289 (72 72 69 76, +1) Francesco Laporta.
Hoshino, 27enne della Prefettura di Ikabari nel cui palmarès figuravano prima di questa gara sei titoli sul Japan Tour e uno sul Japan Challenge Tour, ha iniziato il giro finale alla pari con Coussaud e con il danese Rasmus Hojgaard, che però si è presto defilato concludendo poi in sesta posizione con 279 (-9) dopo un 73 (+1). I due hanno proceduto con alterne fortune fino a quando due birdie del nipponico alle buche 16 e 17 (68, -4, sei birdie, due bogey) hanno fatto la differenza. Coussaud ha chiuso in 69 (-3) con quattro birdie e un bogey, l’ultimo alla 18ª che gli ha permesso di mantenere la seconda piazza in solitudine.
Hoshino è stato il primo giapponese a imporsi in questo evento e il quarto sul circuito continentale dopo Isao Aoki, Hideki Matsuyama e Ryo Hisatsune. E’ stato gratificato con un assegno di 394.468 euro su un montepremi di circa 2.300.000 euro (2.500.000 dollari la cifra ufficiale).
Al terzo posto con 276 (-12) lo scozzese Scott Jamieson, al quarto con 277 (-11) il nordirlandese Tom McKibbin, al quinto con 278 (-10) lo spagnolo Jorge Campillo e al sesto, insieme a Hojgaard, l’inglese Paul Waring e il francese Antoine Rozner. Sono usciti al taglio: Edoardo Molinari e Matteo Manassero, 78.i con 145 (+1), Renato Paratore, 99° con 147 (+3), Lorenzo Scalise, 113° con 149 (+5), e Andrea Pavan, 119° con 151 (+7).
TERZO GIRO - A Doha il terzo giro del Qatar Masters di golf ha regalato spettacolo. Dopo il "moving day" del torneo del DP World Tour a guidare la classifica, con uno score di 206 (-10) colpi, il danese Rasmus Hojgaard (73 66 67), il francese Ugo Coussad (71 68 67) e il giapponese Rikuya Hoshino (69 68 69).
Sul percorso del Doha GC (par 72), i tre leader hanno un solo colpo di vantaggio sullo scozzese Ewen Ferguson (autore del miglior parziale della giornata, 66, -6) sul nordirlandese Tom McKibbin e sul danese Niklas Norgaard, tutti quarti con 207 (-9).
Buona prova degli azzurri. Filippo Celli resta il migliore e, con un round bogey free in 69 (-3) colpi, sottolineato da tre birdie, passa dalla 23ª alla 12ª posizione con 210 (71 70 69, -6). Risalgono anche Guido Migliozzi, da 60°a 32° con 212 (70 74 68, -4), e Francesco Laporta, da 60° a 42° con 213 (72 72 69, -3). Qualche rimpianto per Migliozzi, protagonista nelle prime dodici buche giocate con sei birdie. Qualche errore nel finale, con due bogey, non hanno permesso al veneto di affiancare Celli. Un eagle, tre birdie e due bogey, invece, per Laporta. Il montepremi è di 2.500.000 dollari (circa 2.300.000 euro) con prima moneta di 425.000 dollari (circa 395.000 euro).
SECONDO GIRO - E' Haydn Barron il nuovo leader del Qatar Masters di golf. A Doha, l'australiano con un parziale di 67 (-5) su un totale di 135 (68 67, -9), è volato in testa al torneo del DP World Tour e, a metà gara, ha due colpi di vantaggio nei confronti del suo connazionale Harrison Endycott e del giapponese Rikuya Hoshino, entrambi 2/i con 137 (-7).
Sul percorso del Doha GC (par 72), Filippo Celli ha guadagnato sette posizioni. Ora 23° con 141 (71 70, -3), il romano continua ad essere il migliore tra gli azzurri, proprio come la scorsa settimana in Bahrain. Per lui giro in 70 (-2), con quattro birdie e due bogey. Superano il taglio, 60.icon 144 (par), anche il vicentino Guido Migliozzi (70 74), che ha perso però terreno (era 14° dopo 18 buche), e il pugliese Francesco Laporta (72 72). Sono invece usciti al taglio: Edoardo Molinari e Matteo Manassero, 78.i con 145 (+1), Renato Paratore, 99° con 147 (+3), Lorenzo Scalise, 113° con 149 (+5), e Andrea Pavan, 119° con 151 (+7).
Classifica corta in Qatar, dove il danese Niklas Norgaard e il sudafricano Zander Lombard (reduce dal secondo posto nel Bahrain Championship) condividono la quarta piazza con uno score di 138 (-6). Per quel che riguarda il leader, Barron, si è messo in evidenza con una prova bogey free sottolineata da cinque birdie, di cui tre consecutivi a chiudere, arrivati tutti nelle seconde nove buche giocate. E' scivolato invece dalla prima alla sesta posizione con 139 (-5) colpi il cinese Ashun Wu. Con lui altri nove giocatori tra i quali il danese Rasmus Hojgaardm , il giapponese Keita Nakajima e il neozelandese Daniel Hillier. Il montepremi è di 2.500.000 dollari (circa 2.300.000 euro) con prima moneta di 425.000 dollari (circa 395.000 euro).
PRIMO GIRO - A Doha, dopo il primo giro del Qatar Masters di golf, il cinese Ashun Wu e il sudafricano Zander Lombard guidano la classifica con uno score di 67 (-5) colpi, uno di vantaggio nei confronti di un quartetto d'inseguitori, tutti al terzo posto con 68 (-4), composto dal danese Niklas Norgaard, dall'australiano Haydn Barron, dal francese Clement Sordet e da Jaco Prinsloo.
Sul percorso del Doha Golf Club (par 72), nel torneo del DP World Tour, buon inizio per Guido Migliozzi. Migliore tra gli azzurri, il vicentino è 14° con 70 (-2) dopo un round caratterizzato da sei birdie e quattro bogey.
Dietro di lui, 30° con 71 (-1), ecco Filippo Celli. Il romano, che ha siglato cinque birdie, ha pagato a caro prezzo un triplo bogey alla buca 13 (par 3) e un bogey alla 4. Mentre Francesco Laporta ed Edoardo Molinari, primo vicecapitano del team Europe alla Ryder Cup 2025 di New York, condividono la 47ª piazza con 72 (par) e precedono in classifica Renato Paratore e Matteo Manassero, 68.i con 73 (+1). Avvio complicato, invece, per Andrea Pavan, 123° con 77 (+5), e per Lorenzo Scalise, 126° con 78 (+6).
Dopo il secondo posto della scorsa settimana in Bahrain, Lombard è partito con il piede giusto in Qatar. Nelle 18 buche di apertura della competizione, si è messo in mostra con una prova bogey free esaltata da cinque birdie. Performance identica per Wu, 38enne di Zhangzhou con quattro titoli sul circuito, l'ultimo arrivato nel marzo 2022 nel Kenya Open.
LA VIGILIA - Il DP World Tour fa tappa in Qatar per il Commercial Bank Qatar Masters (8-11 febbraio) dove saranno in gara gli stessi otto azzurri che hanno preso parte, con alterne fortune, al precedente Bahrain Championship: Edoardo Molinari, Lorenzo Scalise, Andrea Pavan, Filippo Celli, Matteo Manassero, Francesco Laporta, Renato Paratore e Guido Migliozzi, secondo in questo evento nel 2021, ossia tutti coloro che hanno la ‘carta’ ad eccezione di Francesco Molinari.
Sul percorso del Doha GC, a Doha, nella 27ª edizione dell’evento nato nel 1998, sarà assente il finlandese Sali Valimaki, campione in carica, ma vi sono alcuni tra gli otto past winner che aspirano alla doppietta con buone possibilità quali, in particolare, lo scozzese Ewen Ferguson (2022), il francese Antoine Rozner (2021) e lo spagnolo Jorge Campillo (2020), runner up lo scorso anno e nel 2019. Hanno buone chance anche gli inglesi Eddie Pepperell (2018) e Chris Wood (2013) e il coreano Jeunghun Wang (2017), mentre sembrano averne meno il sudafricano Darren Fichardt (2003) e lo spagnolo Alvaro Quiros (2009). Nel tempo solo tre giocatori hanno concesso il bis: l’australiano Adam Scott (2002, 2008), lo scozzese Paul Lawrie (199, 2012) e il sudafricano Branden Grace (2015, 2016).
Il field presenta un buon numero di altri concorrenti in grado di puntare al successo tra i quali ricordiamo i sudafricani Dylan Frittelli, a segno nel precedente Bahrain Championship, Zander Lombard, secondo, e Ockie Strydom, quarto, Thriston Lawrence e Hennie Du Plessis insieme ad alcuni vincitori nel 2023 come il danese Rasmus Hojgaard, gli inglesi Todd Clements e Daniel Gavins, l’iberico Pablo Larrazabal, il neozelandese Daniel Hillier e il nordirlandese Tom McKibbin. Da seguire pure lo svedese Jesper Svensson, secondo anche lui la scorsa settimana, il francese Frederic Lacroix e, tra gli asiatici, i cinesi Haotong Li e Ashun Wu, l’indiano Shubhankar Sharma e i giapponesi Masahiro Kawamura e Rikuya Hoshino.
Per gli azzurri l’obiettivo del momento è trovare una certa linearità di rendimento che fino ad ora è mancata praticamente a tutti, anche ci sono stati spunti di rilievo come le top ten di Paratore (2°), Manassero (5°) e Laporta (10°) nel South African Open. In Bahrain ha ottenuto un buon 23° posto Filippo Celli e sono andati a premio Manassero, che ha interrotto la serie negativa che ha caratterizzato le sue ultime quattro gare, Pavan e Scalise che proveranno a dare seguito e magari a migliorare la precedente prestazione, mentre dovranno cambiare passo Migliozzi, Paratore, Molinari e Laporta per riscattarel’ultima uscita al taglio. Il montepremi è di 2.500.000 dollari (circa 2.300.000 euro) con prima moneta di 425.000 dollari (circa 395.000 euro)..
Il torneo su Sky e in streaming au NOW - Il Commercial Bank Qatar Masters sarà trasmesso in diretta da Sky e in streaming su NOW ai seguenti orari: giovedì 8 febbraio e venerdì 9, dalle ore 10 alle ore 15 (Sky Sport Golf e NOW); sabato 10, dalle ore 10,30 alle ore 15 (Sky Sport Golf e NOW) e dalle ore 10,30 alle ore 13 su Sky Sport Uno; domenica 11, dalle ore 9,30 alle ore 14,30 ( Sky Sport Golf, Sky Sport Uno e NOW). Commento di Silvio Grappasonni, Marco Cogliati, Michele Gallerani e di Andrea Sillitti.
Lo spagnolo Luis Masaveu Roncal ha vinto con 208 (68 70 70, -11) colpi la 94ª edizione del Portuguese International Amateur Championship disputata sul percorso del Penina Hotel & Golf Resort (par 73), a Faro in Portogallo. Il torneo è stato ridotto da 72 a 54 buche a causa del maltempo con taglio dopo 36 (anziché 54) e Nations Cup assegnata dopo 36 buche invece che sulle 54 previste.
In una giornata molto ventosa Masaveu Roncal, con un giro finale in 70 (-3, cinque birdie, due bogey), ha rimontato dal terzo posto e ha superato di misura il danese Abel Derksen, secondo con 209 (-10). In terza posizione con 210 (-9) l’estone Richard Teder e in quarta con 211 (-8) il tedesco Carl Siemens e l’altro iberico Jorge Siyuan Hao.
Tra i protagonisti l’azzurro Carlo Roman, nono con 214 (65 72 77, -5), che è stato in vetta nei primi due round e del quale resta la bella prova, all’esordio in maglia azzurra, anche se ha ceduto nel finale. Subito dietro, 12.i con 215 (-4), Lucas Nicolas Fallotico (72 74 69) e Luca Memeo (73 71 71). Quindi Eugenio Bernardi 41° con 222 (+3), Giovanni Binaghi, 47° con 224 (+5), Alessandro Nardini, 67° con 228 (+9) e Marco Florioli, 81° con 234 (+15).
Non sono entrati tra gli 83 concorrenti ammessi al round conclusivo Lapo Francesco Bisazza, 103° con 160 (+14), e Alessio Scaramastra, 113° con 163 (+17).
Nella Nations Cup successo dell’Olanda con 277 (-15) colpi davanti a Italia 3 (Memeo, Roman, Scaramastra), seconda con 281 (-11). Al terzo posto con 282 (-10) la Germania, al settimo con 289 (-3) Italia 1 (Florioli. Fallotico, Binaghi), e al 12° con 296 (+4) Italia 2 (Bernardi, Nardini, Bisazza). Gli azzurri sono stati accompagnati da Alberto Binaghi, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Maschile, e dall’allenatore Giorgio Grillo.
I giocatori italiani non vincono il torneo dal 2016, quando si impose Guido Migliozzi, terzo titolo conquistato di fila dopo quelli di Paolo Ferraris (2015) e di Renato Paratore (2014).
LA VIGILIA - La squadra azzurra prende parte alla 94ª edizione del Portuguese International Amateur Championship in programma dal 7 al 10 febbraio sul percorso del Penina Hotel & Golf Resort, a Faro in Portogallo. Compongono il team: Marco Florioli, Alessandro Nardini, Alessio Scaramastra, Carlo Roman, Luca Memeo, Lucas Nicolas Fallotico, Eugenio Bernardi, Lapo Francesco Bisazza e Giovanni Binaghi, quarto lo scorso anno. Lo staff tecnico è composto da Alberto Binaghi, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Maschile, e dall’allenatore Giorgio Grillo.
Il torneo si svolge sulla distanza di 72 buche con taglio dopo 54 che lascerà in gara i primi 40 classificati e i pari merito al 40° posto. Dopo tre round si assegnerà la Nations Cup.
Tra i partecipanti lo spagnolo Luis Masaveu, l’ucraino Lev Grinberg, lo svedese David Lundgren, l’irlandese Sean Keeling e lo svizzero Yannick Beeli. Assente l’iberico Angel Ayora, vincitore nel 2023 e ora professionista sul Challenge Tour.
I giocatori italiani non vincono il torneo dal 2016, quando si impose Guido Migliozzi, terzo titolo conquistato di fila dopo quelli di Paolo Ferraris (2015) e di Renato Paratore (2014).
Alessandra Fanali, con un’ottima prestazione e nelle prime posizioni sin dal round iniziale, si è classificata al secondo posto con 284 (70 73 67 74, -8) colpi nel Magical Kenya Ladies Open, prima delle 29 gare nel calendario del Ladies European Tour disputata al Vipingo Ridge (par 73), nella Contea di Kilifi in Kenya, dove ha vinto con 280 (73 70 67 70, -12) Shannon Tan di Singapore. Al terzo posto con 288 (-4) la belga Manon De Roey, la spagnola Ana Pelaez Trivino, l’inglese Alice Hewson, la russa Nataliya Guseva e la svizzera Chiara Tamburlini.
Le due protagoniste del torneo hanno iniziato il giro finale alla pari in vetta alla classifica, ma la Tan si è subito portata avanti con tre birdie sulle prime cinque buche, mentre l’azzurra ha proceduto in par (un birdie, un bogey) ed è stata costretta a un continuo inseguimento. Alla buca 15 con un birdie ha ridotto lo svantaggio a due colpi, ma sulle due successive ha sbagliato due corti putt (74, +1, tre birdie, quattro bogey) lasciando via libera all’avversaria che ha concluso con un 70 (-3, cinque birdie, due bogey).
Shannon Tan, 19 anni, neo professionista, si è imposta alla prima gara sul circuito dopo aver preso la ‘carta’ con l’ottavo posto alla Qualifying School dove è approdata vincendo la prequalifica, prima atleta di Singapore a giocare sul LET. Ha studiato alla Texas Tech University e ha firmato il secondo titolo in carriera perché da dilettante, a luglio 2023, ha battuto le proette nel Singapore Ladies Masters (China LPGA Tour). Per il successo ha ricevuto un assegno di 45.000 euro su un montepremi di 300.000 euro.
Alessandra Fanali, alla quale sono andati 27.000 euro, è la seconda volta in cui è runner up in un evento del LET. La prima nel Ladies Italian Open nel 2022, quando era ancora dilettante, dopo un playoff a tre. E’ entrata nel circuito lo scorso anno conducendo una buona stagione con cinque top ten (un quarto posto, un sesto, due settimi, un nono) e un successo in una gara a squadre (Aramco Team Series Riyadh).
TERZO GIRO - Ancora un’ottima prestazione di Alessandra Fanali che si è portata al comando con 210 (70 73 67, -9) colpi, alla pari con Shannon Tan di Singapore (210 – 73 70 67), nel terzo giro del Magical Kenya Ladies Open, prima delle 29 gare nel calendario del Ladies European Tour che si conclude con la disputa del quarto sul percorso del Vipingo Ridge (par 73), nella Contea di Kilifi in Kenya.
Sarà un probabile testa a testa finale tra le due leader, che hanno girato entrambe in 67 (-6) colpi, secondo parziale di giornata, l’azzurra con sei birdie senza bogey e la sua rivale con sette birdie e un bogey. La Fanali ha l’opportunità di competere per il titolo e riportare un successo che alle azzurre manca dal 2011: l’ultima a imporsi fu Diana Luna.
Notevole il vantaggio acquisito dalle due protagoniste, che appare difficilmente recuperabile per le altre concorrenti. Infatti la filippina Samantha Bruce, terza con 215 (-4), accusa cinque colpi di ritardo e sono a sei la thailandese Aunchisa Utama, la svizzera Chiara Tamburlini, la giapponese Ayako Uehara e la russa Nataliya Guseva, quarte con 216 (-3). Il montepremi è di 300.000 euro.
SECONDO GIRO - Ancora un bel giro di Alessandra Fanali, unica italiana in gara, che con un parziale di 73 (par, tre birdie, tre bogey) e lo score di 143 (70 73, -3) si è portata dal quarto al terzo posto nel Magical Kenya Ladies Open, prima delle 29 gare nel calendario del Ladies European Tour che si sta svolgendo sul percorso del Vipingo Ridge (par 73), nella Contea di Kilifi in Kenya.
Nel secondo round la sudafricana Cara Gorlei è rimasta da sola al comando con 141 (69 72, -5), seguita dalla russa Nataliya Guseva con 142 (-4). La Fanali condivide la posizione con la giapponese Ayako Uehara, con la svizzera Chiara Tamburlini e con Shannon Tan di Singapore, mentre sono al settimo posto con 144 (-2) la svedese Ellinor Sudow, l’irlandese Lauren Walsh, la tedesca Alexandra Forsterling e la filippina Samantha Bruce. Il montepremi è di 300.000 euro.
PRIMO GIRO - Ottima partenza di Alessandra Fanali, quarta con 70 (-3) colpi nel Magical Kenya Ladies Open, prima delle 29 gare nel calendario del Ladies European Tour che si sta svolgendo sul percorso del Vipingo Ridge (par 73), nella Contea di Kilifi in Kenya.
Al comando un terzetto con 69 (-4) composto dall’inglese Eleanor Givens, dalla sudafricana Cara Gorlei e dall’irlandese Lauren Walsh, che precedono la Fanali (un eagle, cinque birdie e quattro bogey per lei) e le sue due compagne di viaggio, la nordirlandese Olivia Mehaffey e la danese Sofie Kibsgaard Nielsen, la scorsa stagione grande protagonista del LET Access, vincitrice di tre gare, per altrettante volte runner up e leader della money list.
In settima posizione con 71 (-2) la thailandese Aunchisa Utama e l’indiana Diksha Dagar, una delle favorite, e tra le sette concorrenti in nona con 72 (-1) la russa Nataliya Guseva, la svizzera Chiara Tamburlini e la tedesca Alexandra Forsterling. Il montepremi è di 300.000 euro.
LA VIGILIA - Il Ladies European Tour 2024 inizia con il Magical Kenya Ladies Open, prima delle 29 gare in calendario che avrà luogo dall’8 all’11 febbraio sul percorso del Vipingo Ridge, nella Contea di Kilifi in Kenya, dove sarà in campo una sola azzurra, Alessandra Fanali.
Calamitano l’attenzione tre proette che lo scorso anno sono terminate tra le top ten della Race To Costa del Sol (ordine di merito): l’indiana Diksha Dakar (n. 3), la spagnola Ana Pelaez Trivino (n. 5) e la tedesca Alexandra Forsterling (n. 8) in un field di buona levatura.
Vi figurano, tra le altre, le inglesi Gabriella Cowley, Lily May Humphreys, Meghan MacLaren, Liz Young, Bronte Law, l’iberica Nuria Iturrioz, le sudafricane Lee-Anne Pace e Nicole Garcia, la finlandese Tiia Koivisto, la belga Manon De Roey, la russa Nataliya Guseva, l’argentina Magdalena Simmermacher, la nordirlandese Olivia Mehaffey, le slovene Katja Pogacar e Ana Belac e le svizzere Elena Moosmann e Chiara Tamburlini.
Alessandra Fanali ha disputato lo scorso anno una buona stagione, la sua prima sul Let, ottenendo cinque top ten e un successo a squadre nell’Aramco Team Series Riyadh. Ha conservato la ‘carta’ con il 46° posto nella money list e ora punta a proseguire il percorso di crescita contando anche sulla positiva esperienza maturata. Il montepremi è di 300.000 euro.
Lo svedese Mikael Lindberg (272 – 70 70 65 67, -16) ha superato con un birdie alla seconda buca di playoff il sudafricano Ryan Van Velzen (272 – 68 67 71 66) e ha fatto suo il Bain's Whisky Cape Town Open, secondo torneo del Challenge Tour dei primi quattro stagionali programmati in Sudafrica e organizzati in collaborazione con il Sunshine Tour. Sul percorso del Royal Cape Golf Club (par 72), a Città del Capo, nel giro finale ha recuperato 22 posizioni con un 67 (-5, sette birdie, due bogey) Pietro Bovari, che si è classificato 37° con 281 (71 70 73 67, -7).
Lindberg, leader dopo 54 buche, ha messo le basi per il successo nel terzo round salendo dal 38° al primo posto, ma nel giro finale, che ha compiuto in 67 (-5, sette birdie, due bogey), è stato raggiunto con un 66 (-6, un eagle, quattro birdie) da Van Velzen, che però non è stato fortunato nello spareggio. Per Lindberg, 31 anni, è il secondo successo sul Challenge Tour, che gli vale anche per il Sunshine Tour e che si aggiunge nel palmarès a cinque vittorie sulla Nordic Golf League e a una sullo Swedish Golf Tour. Per lui un assegno di 51.489 euro su un montepremi di circa 323.000 euro (350.000 dollari la cifra ufficiale).
Ancora una volta delusi i sudafricani, che non sono riusciti ad imporsi anche nel secondo evento consecutivo in casa. Tuttavia hanno piazzato altri cinque giocatori in top ten: Louis Albertse, terzo con 273 (-15), JC Ritchie, quarto con 274 (-14) insieme al francese Robin Sciot-Siegrist, e Toto Thimba jr, Shaun Norris e ,, sesti con 275 (-13) alla pari con il francese Martin Couvra, l’olandese Lars Van Meijel e con il danese Rasmus Neergaard-Petersen. Non hanno sperato il taglio Aron Zemmer (71 71) e Gregorio De Leo (72 70), entrambi 71.i con 142 (-2).
TERZO GIRO - Lo svedese Mikael Lindberg, con un gran giro in 65 (-7, due eagle, quattro birdie, un bogey), miglior score di giornata, e il totale di 205 (70 70 65, -11) ha recuperato 37 posizioni e si è portato al comando del Bain's Whisky Cape Town Open, secondo torneo del Challenge Tour dei primi quattro stagionali programmati in Sudafrica e organizzati in collaborazione con il Sunshine Tour.
Sul percorso del Royal Cape Golf Club (par 72), a Città del Capo, è rimasto in bassa classifica l’unico italiano che ha superato il taglio, Pietro Bovari, 59° con 214 (71 70 73, -2), mentre sono usciti dopo due turni Aron Zemmer (71 71) e Gregorio De Leo (72 70), entrambi 71.i con 142 (-2).
In una classifica molto corta, dove nel round conclusivo saranno in corsa per il titolo almeno 24 concorrenti racchiusi in tre colpi, il leader precede di misura i sudafricani Ryan Van Velzen, Louis Albertse, Thomas Aiken e Michael Hollick, i francesi Martin Couvra e Robin Sciot-Siegrist e l’inglese Sam Hutsby, secondi con 206 (-10). Il montepremi è di 350.000 dollari (circa 323.000 euro).
SECONDO GIRO - Pietro Bovari, 49° con 141 (71 70, -3) colpi, è l’unico italiano rimasto in gara nel Bain's Whisky Cape Town Open, secondo torneo del Challenge Tour dei primi quattro stagionali programmati in Sudafrica e organizzati in collaborazione con il Sunshine Tour.
Situazione insolita sul percorso del Royal Cape Golf Club (par 72), a Città del Capo, dove sono in vetta con 135 (-9) ben dieci giocatori: gli inglesi James Allan, Alfio Plant e Sam Hutsby, i sudafricani Ryan Van Velzen, Deon Germishuys, Gerhard Pepler e Rhys West, il francese Benjamin Hebert, il finlandese Tapio Pulkkanen e l’islandese Haraldur Magnus. Seguono a un colpo il sudafricano Louis Albertse, il danese Rasmus Neegaard-Petersen e l’irlandese Conor Purcell, undicesimi con 136 (-8).
Bovari ha girato in 70 (-2) colpi con un eagle, tre birdie e tre bogey. Non hanno superato il taglio: Aron Zemmer (71 71) e Gregorio De Leo (72 70), entrambi 71.i con 142 (-2). Il montepremi è di 350.000 dollari (circa 323.000 euro).
PRIMO GIRO - Il finlandese Tapio Pulkkanen e l’inglese Bradley Bawden sono al vertice con 66 (-6) colpi nel Bain's Whisky Cape Town Open, secondo torneo del Challenge Tour dei primi quattro stagionali programmati in Sudafrica e organizzati in collaborazione con il Sunshine Tour.
Sul tracciato del Royal Cape Golf Club (par 72), a Città del Capo, vi sono in gara tre italiani: Pietro Bovari e Aron Zemmer, 54.i con 71 (-1), e Gregorio De Leo, 84° con 72 (par).
In una classifica molto corta la coppia di testa precede l’irlandese Conor Purcell, l’inglese Alfie Plant, i sudafricani Tristen Strydom e Stefan Wears-Taylor, lo scozzese Daniel Young e il francese Romain Wattell, terrzi con 67 (-5). Seguono quindici giocatori al nono posto con 68 (-4) dei quali quindici sudafricani. Tra costoro Martin Rohwer, Louis Albertse e Deon Germishuys e tre gli “stranieri”, lo scozzese Jack McDonald e gli inglesi Lee Slattery e James Allan. Il montepremi è di 350.000 dollari (circa 323.000 euro).
LA VIGILIA - Aron Zemmer, Gregorio De Leo e Pietro Bovari ritornano subito in campo per partecipare al Bain's Whisky Cape Town Open, secondo torneo del Challenge Tour dei primi quattro stagionali programmati in Sudafrica nel contesto di un calendario che prevede 29 eventi in 18 nazioni di tre diversi continenti. La quinta edizione della gara, organizzata in collaborazione con il Sunshine Tour, si disputa sul percorso del Royal Cape Golf Club, a Città del Capo, dove difende il titolo lo zimbabwese Benjamin Follett-Smith, 29enne di Harare, che oltre a questa vittoria, che gli vale per i due tour, ne vanta un’altra sul circuito di casa, una sul Big Easy Tour e una sul Clutch Pro Tour inglese.
Atteso il gallese Rhys Enoch, vincitore del precedente SDC Open, ma i favori della vigilia si orientano sui giocatori sudafricani, che come sempre in questi casi sono i più numerosi. Nutrono desideri di rivincita Deon Germishuys e Martin Rohwer, secondi a Limpopo, e hanno le carte in regola per ritagliarsi un ruolo da protagonisti anche Daniel Van Tonder, Jaco Ahlers, Gerhard Pepler, Louis Albertse, Jbe Kruger, Justin Harding, Justin Walters e Thomas Aiken. Tanti altri concorrenti, però, hanno le stesse ambizioni come i francesi Alexander Levy, cinque successi sul DP World Tour prima un periodo di difficoltà, e Robin Sciot-Siegrist, il finlandese Tapio Pulkkanen, l’olandese Lars Van Meijel, il neopro spagnolo Angel Ayora e gli inglesi Ross McGowan, vincitore di un Open d’Italia (2020), Sam Hutsby, Chris Paisley e Jamie Rutherford. Oltre a Follett-Smith ci sono altri due past winner in grado di salire sul gradino più alto del podio, lo svedese Anton Karlsson, a segno nel 2020, e il sudafricano JC Ritchie, autore di una doppietta (2021, 2022)
Zemmer e De Leo hanno debuttato nel SDC Open, l’altoatesino con un buon 21° posto e il secondo andando anche lui a premio (43°). Bovari è alla quarta gara, dopo le prime due sul DP World Tour in Australia (29° nel Fortinet Australian PGA Championship) e il taglio subito la scorsa settimana sul Challenge Tour. Il montepremi è di 350.000 dollari (circa 323.000 euro).
La prima gara in carriera di Jon Rahm nella Superlega araba, in Messico, ha fruttato allo spagnolo 2.000.000 di dollari: 1.250.000 per il terzo posto in quella individuale e 750.000 per il successo in quella a squadre. Lo sportivo più pagato al mondo ha fatto il suo debutto a Playa del Carmen nel LIV Golf Mayakoba sfiorando una doppia impresa.
Nella competizione individuale, lo spagnolo per via di due bogey nelle ultime due buche giocate, non è riuscito a partecipare al play-off che ha visto Joaquin Niemann (59 72 70) superare, alla quarta buca di spareggio, lo spagnolo Sergio Garcia (65 70 66). Entrambi hanno chiuso i tre round regolamentari con uno score di 201 (-12) colpi, due in meno di Rahm, 3/o con 203 (-10).
L'exploit ha permesso a Niemann d'incassare 4.000.000 di dollari a cui se ne devono aggiungere 125.000 per il terzo posto nel torneo riservato ai team. Ed è proprio lì che Rahm, anche grazie al supporto di un altro nuovo acquisto della LIV Golf, l'inglese Tyrrell Hatton, ha guidato all'impresa la sua compagine, la "Legion XIII", che si è imposta con un totale di "-24", staccando di quattro colpi il "Crushers GC" capitanato da Bryson DeChambeau e di sette il "Torque GC" di Niemann.
Il gallese Rhys Enoch ha firmato con 264 (66 66 66 66, -24) colpi lo SDC Open, primo evento stagionale del Challenge Tour, organizzato in collaborazione con il Sunshine Tour e disputato sul percorso dello Zebula Golf Estate & Spa (par 72), a Limpopo in Sudafrica, dove Aron Zemmer si è classificato 21° con 274 (70 70 66 68, -14). Più indietro Gregorio De Leo, 43° con 278 (69 70 71 68, -10).
Enoch, 35enne di Truro, la cui carriera si è svolta in buona parte in Sudafrica, ha colto un titolo che gli figura su entrambi i circuiti e che si aggiunge a due vittorie sul Sunshine Tour, una su Challenge Tour, una sul Jamega Pro Golf Tour e a una sul Portugal Pro Golf Tour.
Ha tenuto un passo regolarissimo con quattro round in 66 (-6) colpi, l’ultimo frutto di otto birdie e due bogey che gli ha permesso di risalire dalla terza piazza e di lasciarsi alle spalle tre atleti di casa: Martin Rohwer e Deon Germishuys, secondi con 266 (-22), e Dylan Naidoo, quarto con 268 (-20). In quinta posizione con 269 (-19) gli inglesi Chris Paisley e George Bloor, mentre hanno ceduto nettamente i due leader dopo tre round, i sudafricani Wilco Nienaber, settimo con 270 (-18), dopo un 73 (+1), e Louis Albertse, 16° con 272 (-16), penalizzato da un 75 (+3).
Zemmer, dopo aver iniziato al 45° posto ed essere sceso al 53° nel secondo turno, ha poi recuperato salendo al 26° con un 66 (-6) e al 21° finale con un 68 (-4) a chiudere frutto di quattro birdie senza bogey. De Leo ha girato in 68 (-4) con sei birdie e due bogey. E’ uscito al taglio dopo 36 buche Pietro Bovari, 147° con 148 (75 73, +4) e stessa sorte per il sudafricano JJ Senekal, 111° con 144 (par), che difendeva il titolo.
Enoch è stato gratificato con un assegno di 51.008 euro su un montepremi di circa 323.000 euro (350.000 dollari la cifra ufficiale).
TERZO GIRO - Aron Zemmer ha risalito la classifica di 27 gradini è si è portato al dal 53° al 26° posto con 206 (70 70 66, -10) colpi dopo il terzo giro dello SDC Open, il primo evento stagionale del Challenge Tour, organizzato in collaborazione con il Sunshine Tour, che termina con la disputa del quarto sul percorso dello Zebula Golf Estate & Spa (par 72), a Limpopo in Sudafrica. Passi indietro, invece, di Gregorio De Leo, da 40° a 56° con 210 (69 70 71, -6).
Nuovo cambio della guardia al vertice della graduatoria dove ora si trovano due sudafricani con 197 (-19), Wilco Nienaber (64 69 64), risalito dalla quarta piazza, e Louis Albertse (67 65 65), che era in vetta dopo due round insieme al gallese Rhys Enoch, ora terzo con 198 (-18), e al francese Alexander Levy, quarto con 201 (-15).
Insieme al transalpino, vincitore per cinque volte sul DP World Tour e in declino negli ultimi tempi, si trovano anche i giocatori di casa Gerhard Pepler e Jbe Kruger, gli inglesi Chris Paisley e George Bloor e lo spagnolo Angel Ayora, tutti in grado come Levy di competere per il successo.
E’ uscito al taglio dopo 36 buche Pietro Bovari, 147° con 148 (75 73, +4) e stessa sorte per il sudafricano JJ Senekal, 111° con 144 (par), che difendeva il titolo. Il montepremi è di 350.000 dollari (circa 323.000 euro).
SECONDO GIRO - Gregorio De Leo, 40° con 139 (69 70, -5) colpi, e Aron Zemmer, 53° con 140 (70 /0, -4), hanno superato il taglio nello SDC Open, il primo evento stagionale del Challenge Tour, organizzando in collaborazione con il Sunshine Tour, che si sta disputando sul percorso dello Zebula Golf Estate & Spa (par 72), a Limpopo in Sudafrica.
Il francese Alexander Levy è rimasto al comando con 132 (64 68, -12), ma è stato raggiunto dal gallese Rhys Enoch (66 66) e dal sudafricano Louis Albertse (67 65). Al quarto posto con 133 (-11) l’altro sudafricano Wilco Nienaber e al quinto con 134 (-10) ancora tre sudafricani, Jbe Kruger, Gerhard Pepler e Malcolm Mitchell, lo spagnolo Angel Ayora e l’inglese Curtis Knipes. Fuori gioco dopo 36 buche Pietro Bovari, 147° con 148 (75 73, +4) e stessa sorte per il sudafricano JJ Senekal, 111° con 144 (par), che difendeva il titolo. Il montepremi è di 350.000 dollari (circa 323.000 euro).
PRIMO GIRO - Il Challenge Tour 2024 è iniziato in Sudafrica con lo SDC Open, sul percorso dello Zebula Golf Estate & Spa (par 72) a Limpopo, dove sono al comando con 64 (-8) colpi il giocatore di casa Wilco Nienaber e il francese Alexander Levy, cinque titoli sul DP World Tour e in declino nelle ultime stagioni. La coppia di testa precede di una lunghezza gli inglesi Chris Paisley e Tom Shadbolt, lo spagnolo Angel Ayora, l’olandese Lars Van Meijel e il sudafricano Malcolm Mitchell, terzi con 65 (-7).
Dei tre italiani in gara il migliore è stato Gregorio De Leo, 27° con 69 (-3, sei birdie, un bogey, un doppio bogey). Un colpo in più per Aron Zemmer, 45° con 70 (-2, quattro birdie, due bogey), e round da dimenticare in fretta per Pietro Bovari, 146° con 75 (+3). Giornata in grigio anche per il sudafricano JJ Senekal, 93° con 72 (par), che difende il titolo. Il montepremi è di 350.000 dollari (circa 323.000 euro).
LA VIGILIA - La nuova stagione del Challenge Tour, con un calendario che prevede 29 eventi in 18 nazioni di tre diversi continenti, inizia ancora dal Sudafrica, come accade dal 2020. Lo SDC Open, giunto alla terza edizione, sarà la prima di quattro gare di fila organizzate in collaborazione con il Sunshine Tour e avrà luogo dal 1° al 4 febbraio sul percorso dello Zebula Golf Estate & Spa, a Limpopo, con la partecipazione di tre azzurri: Aron Zemmer, Gregorio De Leo e Pietro Bovari.
Il sudafricano JJ Senekal 36enne di Somerset West, difende il suo unico titolo sul circuito continentale, che gli vale anche per il Sunshine Tour dove ha ottenuto altri due successi. Affronta di nuovo il Challenge Tour dopo la delusione dello scorso anno quando, rimasto a lungo tra i primi 20 della money list (che anche al termine di questa annata saranno promossi sul DP World Tour), ebbe un crollo di rendimento nelle ultime battute e finì al 28° posto perdendo la ‘carta’.
Oltre a Senekal, favoriti anche tanti altri giocatori di casa, che sono in numero preponderante, tra i quali ricordiamo Daniel Van Tonder, Wilco Nienaber, Jaco Van Zyl, Thomas Aiken, Justin Harding, Dean Germishuys e Justin Walters. Da seguire, inoltre, Benjamin Follett-Smith dello Zimbabwe, l’inglese Ashley Chesters, i gallesi Oliver Farr e Rhys Enoch, gli inglesi Alfie Plant e Sam Hutsby, lo spagnolo Borja Virto e lo scozzese Craig Howie.
Con loro quattro concorrenti che hanno vissuto momenti migliori sul circuito maggiore: i francesi Alexander Levy (5 titoli) e Gregory Bourdy (4), lo spagnolo Alejandro Cañizares (2 successi) e l’inglese Ross McGowan, (due vittorie di cui una nell’Open d’Italia 2020).
Zemmer e De Leo sono al debutto stagionale, mentre Bovari ha già disputato due tornei sul DP World Tour, a dicembre in Australia, con un 29° posto nel Fortinet Australian PGA Championship. Il montepremi è di 350.000 dollari (circa 323.000 euro).
Il sudafricano Dylan Frittelli ha vinto con 275 (67 68 69 71, -13) colpi il Bahrain Championship presented by Bapco Energies, decimo evento stagionale del DP World Tour che si è svolto sul percorso del Royal Golf Club (par 72), nel Regno del Bahrain, dove il migliore tra gli azzurri è stato Filippo Celli, 23° con 284 (70 70 73 71, -4).
Dylan Ashley Frittelli, 33enne di Johannesburg, ha portato a tre i titoli sul circuito per un palmarès che comprende anche un successo sul PGA Tour, dove gioca abitualmente, due sul Challenge Tour e uno sul Big Easy Tour sudafricano. Leader dopo tre round, ha avuto difficoltà sulle prime dodici buche (due bogey), poi ha cambiato marcia e con tre birdie sulle successive quattro ha avuto partita vinta. Ha superato di due colpi il connazionale Zander Lombard e lo svedese Jesper Svensson, secondi con 277 (-11), e di quattro il francese Frederic Lacroix e l’altro sudafricano Ockie Strydom, quarti con 279 (-9). Al sesto posto con 280 (-8) lo svedese Sebastian Soderberg e il canadese Aaron Cockerill.
Degli altri italiani Manassero si è classificato 35° con 286 (69 73 72 72, -2) rimanendo per tutta la gara praticamente attorno alla stessa posizione e che ha avuto il merito di interrompere la serie negativa delle ultime quattro uscite. Alle sue spalle Andrea Pavan, 48° con 288 (72 69 75 72, par), e Lorenzo Scalise, 70° con 295 (73 68 75 79, +7). Quanto a Celli, ha iniziato la gara al 41° posto per poi risalire passando per il 19° e il 26°. Ha concluso con un 71 (-1, un eagle, quattro birdie, due bogey, un doppio bogey). Hanno segnato 72 (par) colpi Manasssero (un birdie, un bogey) e Pavan (due birdie, due bogey).
Al vincitore è andato un assegno di 390.779 euro su un montepremi di circa 2.300.000 euro (2.500.000 dollari la cifra ufficiale)
TERZO GIRO - Italiani quasi tutti in retromarcia nel moving day del Bahrain Championship presented by Bapco Energies, decimo evento stagionale del DP World Tour in svolgimento sul percorso del Royal Golf Club (par 72) nel Regno del Bahrain. E’ sceso dal 19° al 26° posto con 213 (70 70 73, -3) Filippo Celli, è rimasto al 38° con 214 (69 73 72, -2) Matteo Manassero, e sono passati dal 27° al 54° con 216 (par) Lorenzo Scalise (73 68 75) e Andrea Pavan (72 69 75).
E’ rimasto da solo al comando con 204 (67 68 69, -12) il sudafricano Dylan Frittelli, 33enne di Johannesburg con due titoli sul circuito, uno su PGA Tour dove gioca abitualmente e due sul Challenge Tour. Con un round in 69 (-3), in cui ha segnato un bogey in apertura e uno in chiusura con in mezzo cinque birdie, ha lasciato a due colpi il connazionale Ockie Strydom, due successi nel 2023, secondo con 206 (-10).
In corsa per il titolo anche lo svedese Jesper Svensson, terzo con 207 (-9), e con qualche probabilità in meno, lo svizzero Joel Girrbach, lo scozzese Scott Jamieson, il danese Niklas Norgaard, il sudafricano Zander Lombard, l’inglese Sam Bairstow, lo spagnolo Sebastian Garcia e il francese Frederic Lacroix, tutti quarti con 209 (-7).
Non hanno superato il taglio Guido Migliozzi, 86° con 146 (73 73, +2), Renato Paratore, 95° con 147 (69 78, +3), Edoardo Molinari, 103° con 148 (74 74, +4) e Francesco Laporta, 116° con 150 (74 76, +6). Il montepremi è di 2.500.000 dollari (circa 2.300.000 euro).
SECONDO GIRO - Trio al vertice dopo il secondo giro del Bahrain Championship presented by Bapco Energies dove guidano la classifica con 135 (-9) il sudafricano Dylan Frittelli (67 68), lo svedese Jesper Svensson (70 65) e lo svizzero Joel Girrbach (65 70).
Sul percorso del Royal Golf Club (par 72) nel Regno del Bahrain il round è stato sospeso per oscurità con tre giocatori ancora in campo che non incideranno sulla classifica. Tra gli azzurri hanno recuperato posizioni Filippo Celli, da 41° a 19° con 140 (70 70, -4), sono saliti al 27° posto con 141 (-3) Andrea Pavan (72 69) dall’85° e Lorenzo Scalise (73 68) dal 93°. Ne ha perse 12 Matteo Manassero, da 26° a 38° con 142 (69 73, -2).
Il trio di testa ha un colpo di vantaggio sullo spagnolo Alejandro Del Rey, quarto con 136 (-8). In quinta posizione con 137 (-7) il sudafricano Ockie Strydom, l’australiano Harrison Endycott, il gallese Jamie Donaldson e i francesi Julien Guerrier e Tom Vaillant, quest’ultimo leader dopo un turno. Passi indietro dell’olandese Rasmus Hojgaard, uno dei giocatori più attesi, che ha lo stesso score di Celli.
Sono usciti al taglio Guido Migliozzi, 86° con 146 (73 73, +2), Renato Paratore, 95° con 147 (69 78, +3), Edoardo Molinari, 103° con 148 (74 74, +4) e Francesco Laporta, 116° con 150 (74 76, +6). Il montepremi è di 2.500.000 dollari (circa 2.300.000 euro).
PRIMO GIRO - Il francese Tom Vaillant è al vertice con 64 (-8) colpi dopo il primo giro del Bahrain Championship presented by Bapco Energies che si sta svolgendo sul percorso del Royal Golf Club (par 72) nel Regno del Bahrain.
Luci e ombre per gli otto azzurri in gara: sono nella parte buona della classifica Matteo Manassero e Renato Paratore, 26.i con 69 (-3, per entrambi sei birdie e tre bogey), e Filippo Celli, 41° con 70 (-2, quattro birdie, due bogey). Sono a rischio di taglio Andrea Pavan, 85° con 72 (par), Lorenzo Scalise e Guido Migliozzi, 93.i con 73 (+1), Edoardo Molinari e Francesco Laporta, 107.i con 74 (+2).
Vaillant, 22enne francese di Cannes che ha iniziato a mettersi in evidenza sull’Alps Tour da dilettante per poi passare sui circuiti continentali, con otto birdie (quattro nelle ultime sei buche), senza bogey, ha distaccato di un colpo il sudafricano Zander Lombard e lo svizzero Joel Girrbach, secondi con 65 (-7). In quarta posizione con 66 (-6) lo spagnolo Alejandro Del Rey, il canadese Aaron Cockerill, il sudafricano Ockie Strydom e il danese Sebastian Friedrichsen e tra I cinque concorrenti in ottava con 67 (-5) il danese Rasmus Hojgaard, uno dei più accreditati favoriti, secondo la scorsa settimana nel Ras Al Khaimah Championship, e il sudafricano Dylan Frittelli. Il montepremi è di 2.500.000 dollari (circa 2.300.000 euro).
LA VIGILIA - Il DP World Tour approda nel Regno del Bahrain per la decima gara della nuova stagione, il Bahrain Championship presented by Bapco Energies, in programma dal 1° al 4 febbraio sul percorso del Royal Golf Club. Vi prendono parte otto dei nove giocatori italiani con “carta”: Guido Migliozzi, Edoardo Molinari, Lorenzo Scalise, Andrea Pavan, Matteo Manassero, Francesco Laporta, Filippo Celli e Renato Paratore. Unico assente Francesco Molinari.
In un field con tanti buoni giocatori si lasciano preferire alcuni dei protagonisti della scorsa settimana nel Ras Al Khaimah Championship, tutti classificati nella top ten: il danese Rasmus Hojgaard (secondo), tra i più gettonati alla vigilia, il francese Frederic Lacroix (terzo), i tedeschi Maximilian Kieffer e Yannik Paul, il giapponese Keita Nakajima, l’inglese Callum Shinkwin e il sudafricano Brandon Stone (quarti) e Joshua Grenville-Wood, 26enne atleta degli Emirati Arabi Uniti, affiliato all’Els Club Golf Course di Dubai, nono insieme allo spagnolo Angel Hidalgo.
Hanno le qualità per contribuire all’interesse del torneo anche gli inglesi Dale Whitnell, Jordan Smith, Dan Bradbury e Alex Fitzpatrick, fratello minore di Matt vincitore di un Major, in crescita di condizione, gli iberici Jorge Campillo e Rafa Cabrera Bello, il tedesco Marcel Siem, i sudafricani Zander Lombard e Louis De Jager e il cinese Ashun Wu.
Fino a questo momento la stagione degli azzurri è stata caratterizzata dalla discontinuità di rendimento in cui non sono però mancate prestazioni di rilievo. Vanno ricordati il secondo posto di Paratore, il quinto di Manassero e il decimo di Laporta (unico che fino ad ora non ha subito tagli), tutti nel South African Open e il 13° di Migliozzi nel Dubai Invitational, oltre al quinto di Francesco Molinari nello stesso evento, come detto assente. Di positivo anche la presenza di sei di loro nella top 110 dell’ordine di merito: Paratore (19°), Migliozzi (49°), F. Molinari (62°), Pavan (64°), Manassero (76°) e Laporta (79°) con ampio margine per gli altri di risalire la graduatoria.
Il DP World Tour torna in Bahrain dopo 13 anni, da quando nel 2011 si svolse il Volvo Champions vinto dall’inglese Paul Casey. Nell’occasione Edoardo Molinari, da poco confermato vicecapitano nel Team Europe per la Ryder Cup 2025, si classificò ottavo, seguito da Manassero (13°) e dal fratello Francesco (20°). Il montepremi è di 2.500.000 dollari (circa 2.300.000 euro).
Il torneo su SKY e in streaming su NOW - Il Bahrain Championship sarà trasmesso in diretta da Sky e in streaming su NOW ai seguenti orari: giovedì 1 febbraio e venerdì 2, dalle ore 9,30 alle ore 14,30 (Sky Sport Golf, NOW); sabato 3 febbraio, dalle ore 10 alle ore 14,30, e domenica 4, dalle ore 9,30 alle ore 14,30 (Sky Sport Golf, Sky Sport Uno, NOW). Commento Alessandro Lupi, Massimo Scarpa e di Marco Cogliati.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
(Cliccare sul titolo per continuare a leggere)
Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
(Cliccare sul titolo per continuare a leggere)