Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

La belga Manon De Roey ha dominato nell’Investec South African Women's Open, evento del Ladies European Tour organizzato in collaborazione con il Sunshine Ladies Tour, che ha concluso con 274 (69 67 66 72, -14) colpi, quattro di vantaggio sull’inglese Gabriella Cowley e sulla neozelandese Momoka Kobori, seconde con 278 (-10).

Si è giocato sul percorso dell’Erinvale Country & Golf Estate (par 72), a Città del Capo in Sudafrica, dove l’’unica azzurra in gara, Virginia Elena Carta, si è classificata 24ª con 288 (70 74 72 72, par).

Manon De Roey, 32enne di Anversa, ha firmato il secondo titolo sul LET, dopo il primo nel 2022 (Aramco Series Bangkok), per un palmarès che comprende anche tre vittorie sul LET Access e una sull’ALPG Tour australiano. Ha iniziato il torneo all’11° posto e poi dal secondo turno l’ha proseguita da leader aumentando progressivamente il vantaggio e chiudendo in tutta tranquillità con il 72 del par (due birdie, due bogey).

In quarta posizione con 280 (-8) la sudafricana Nicole Garcia, in quinta con 281 (-7) Ines Laklalech, prima e unica marocchina ad essersi imposta nel circuito, in sesta con 282 (-6) l’austriaca Sarah Schober e l’inglese Hannah Burke e in ottava con 283 (-5) la svedese Lisa Petterson. La vincitrice ha ricevuto un assegno di 48.000 euro su un montepremi di 320.000 euro.

 

LA VIGILIA - Il Ladies European Tour resta in Sudafrica dove 120 concorrenti daranno vita all’Investec South African Women's Open (25-28 aprile). Sul percorso dell’Erinvale Country & Golf Estate, a Città del Capo, nel torneo organizzato dal LET in collaborazione con il Sunshine Ladies Tour, ha le qualità per ritagliarsi un ruolo da protagoniste  Virginia Elena Carta, particolarmente motivata poiché a quasi cento giorni dai Giochi Olimpici, ogni gara avrà il suo peso per entrare nel field a Parigi.

Fari puntati sulla sudafricana Lee-Anne Pace, 43enne di Paarl, che questo torneo l’ha vinto per quattro volte (le ultime due nel 2021 e 2022), nel cui palmarès figurano undici successi sul LET, altrettanti sul Sunshine Ladies Tour (esclusi tre in combinata con il LET) e uno sul PGA Tour. Nel torneo che tutte le giocatrici di casa vorrebbero vincere cercheranno spazio pure le sue connazionali Nicole Garcia, Casandra Alexander, Stacy Lee Bregman e Cara Gorlei.

Nel field di qualità spiccano anche i nomi dell’inglese Bronte Law, numero uno dell’ordine di merito, della svizzera Chiara Tamburlini (n. 2), che ha appena fatto suo il Joburg Ladies Open, di Shannon Tan di Singapore (n. 4) e della belga Manon De Roey (n. 8). E possono contribuire allo spettacolo anche le inglesi Alice Hewson, Liz Young e Gemma Clews, la tedesca Laura Fuenfstueck, la francese Celine Herbin, la nordirlandese Olivia Mehaffey, la thailandese Aunchisa Utama e l’indiana Diksha Dagar.

Virginia Elena Carta, alla 51ª gara sul circuito, è in crescita di rendimento come testimoniano l’undicesimo e il 16° posto nelle ultime due prestazioni. Il montepremi è di 320.000 euro.

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DP Tour: vince Yuto Katsurawaga

 

Il giapponese Yuto Katsurawaga, con una decisa rimonta finale, ha vinto con 263 (70 65 65 63, -17) colpi l’ISPS Handa - Championship, unico evento stagionale del DP World Tour in Giappone, organizzato in collaborazione con il Japan Golf Tour.

Al Taiheiyo Club (Gotemba Course, par 70) di Gotemba, con un giro finale in 63 (-7, sette birdie), miglior score di giornata e record sul giro eguagliato, Katsurawaga ha superato di tre colpi lo svedese Sebastian Soderberg, secondo con 266 (-14), e di cinque il connazionale Ryosuke Kinoshita, lo spagnolo Ivan Cantero, il tedesco Marcel Schneider e il sudafricano Christiaan Bezuidenhout, terzi con 268 (-12). Hanno ceduto l’altro sudafricano Casey Jarvis, da leader dopo 54 buche a 18° con 271 (-9), e il tedesco Yannik Paul, da secondo a 36° con 274 (-6).

A metà classifica, 42.i con 275 (-5) Filippo Celli (67 68 69 71) e Francesco Laporta (67 68 71 69) e in bassa Lorenzo Scalise, 60° con 279 (70 67 73 69, -1).

Katsuragawa ha ottenuto il secondo successo in questo torneo, il primo nel 2022 quando era solo nel calendario del circuito di casa, con una progressione iniziata dall’83° posto nel primo round. E’ salito al 19° nel secondo e all’ottavo nel terzo per poi concludere con il 63 (-7), senza concedere chance agli avversari. Ha effettuato un autentico show sulle ultime 45 buche in cui ha realizzato 16 birdie senza bogey. Il 25enne di Kiyosu, professionista dall’ottobre 2020, laureato alla Nihiou University di Chyoda City, ora potrà giocare sul DP World Tour, ma il suo obiettivo “è di entrare sul PGA Tour”, come ha dichiarato e dove ha già disputato sei gare, superando per cinque volte il taglio. Katsuragawa è stato gratificato con un assegno di 382.500 dollari su un montepremi di 2.250.000 dollari.

Per i giapponesi è la seconda vittoria di fila, dopo quella di Keita Nakajima nell’Hero Indian Open, e la terza nel 2024 con l’exploit di Rikuya Hoshino (Qatar Masters a febbraio), ma è anche la quarta nel giro di sette mesi con il titolo di Ryo Hisatsune nel Cazoo Open de France (settembre 2023). Una vera impresa se si considera che nella storia del DP World Tour in precedenza erano stati solo quattro i successi nipponici. Infatti il primo ad affermarsi fu nel 1983 Isako Aoki (European Open) seguito da Hideki Matsuyama, che ha fatto tripletta tra il 2016 e il 2021, ma con tre eventi (due WGC e il Masters del 2021) che sono nei calendari dei tour di tutto il mondo e non specificamente di quello europeo.

Sono usciti al taglio gli altri cinque italiani in gara: Matteo Manassero e Guido Migliozzi, 101.i con 140 (par), Andrea Pavan, 116° con 141 (+1), Edoardo Molinari, 125° con 142 (+2), e Renato Paratore, 145° con 144 (+4).

 

LA VIGILIA - Otto giocatori azzurri prendono parte all’ISPS Handa - Championship, unica tappa stagionale del DP World Tour in Giappone, organizzata in collaborazione con il Japan Golf Tour, e quarto evento della serie Asian Swing. Si gioca dal 25 al 28 aprile sul percorso del Taiheiyo Club (Gotemba Course), a Gotemba, dove saranno in gara Matteo Manassero, Guido Migliozzi, Edoardo Molinari, Lorenzo Scalise, Andrea Pavan, Francesco Laporta, Renato Paratore e Filippo Celli.

Nel field di buona qualità proveranno a ritagliarsi un ruolo da protagonisti cinque vincitori nel 2024 a iniziare da Matteo Manassero, reduce dal quinto posto nell’Indian Open, il secondo stagionale, oltre al successo nel Jonsson Wolkwear Open a marzo e 12° nell’ordine di merito. Con lui il sudafricano Dylan Frittelli, gli svedesi Jordan Gumberg e Jesper Svensson e il giapponese Keita Nakajima, a segno in India.

Numerosi i concorrenti in grado di contrastarli tra i quali ricordiamo gli spagnoli Pablo Larrazabal e Adrian Otaegui, il tedesco Yannik Paul, lo scozzese Ewen Ferguson, i francesi Antoine Rozner e Matthieu Pavon, l’inglese Jordan Smith, i sudafricani Christiaan Bezuidenhout e Zander Lombard e i cinesi Haotong Li e Ashun Wu.

Particolarmente agguerriti i giocatori di casa che sono in numero preponderante e che schierano alcuni tra i migliori interpreti del Japan Golf Tour tra i quali Takumi Kanaya, numero uno della money list, Taihei Sato (n. 3), Taisei Shimizu (n. 4), Tomayo Ikemura (n. 6), Yuto Katsuragawa (suo il torneo nel 2022, ma in calendario solo sul Japan Golf Tour) e Yuta Sugiura (n .7 sette a pari merito) e altri elementi di buon nome come Masahiro Kawamura, Hiroshi Iwata e Ryo Ishikawa, 18 vittorie in Giappone e per alcuni anni sul PGA Tour. Assente il campione in carica, l’australiano Lucas Herbert, ora nella LIV Golf.

Detto di Manassero, per quel che riguarda gli altri azzurri Lorenzo Scalise e Francesco Laporta vanno a premio da cinque gare consecutive, Edoardo Molinari da tre, mentre Guido Migliozzi, Andrea Pavan e Filippo Celli sono usciti dopo 36 buche in India. Ha necessità di ritrovare un buon passo Renato Paratore, out al taglio nelle ultime quattro apparizioni, ma ha dalla sua il secondo posto nel South African Open.

Il percorso progettato nel 1977 è stato rivisitato nel 2018 da Rees Jones con la consulenza del Masters Champion Hideki Matsuyama. E’ il tracciato di punta dei 18 campi del Taiheiyo Club e nel 2001 ha ospitato la World Cup. Il montepremi è di 2.250.000 dollari con prima moneta di 382.500 dollari.

Il torneo su Sky e in streaming su NOW - L’ISPS Handa - Championship sarà trasmesso da Sky, canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 25 aprile e venerdì 26, dalle ore 5 alle ore 10; sabato 27, dalle ore 5 alle ore 9,30; domenica 28, dalle ore 4,30 alle ore 9,30. Commento di Silvio Grappasonni, Alessandro Lupi, Giovanni Dassù e di Marco Cogliati.

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PGA Tour: Scheffler non si ferma più

Come Tiger Woods nel 2006. Dopo il The Masters, Scottie Scheffler ha vinto anche l'RBC Heritage emulando il fenomeno californiano il secondo (prima di lui ci riuscì Bernhard Langer nel 1985) e ultimo, fino ad oggi, ad aver fatto suo un torneo del PGA Tour subito dopo aver indossato la "green jacket". L'americano, numero 1 mondiale, a Hilton Head Island, nel South Carolina, si è imposto con uno score di 265 (69 65 63 68, -19) colpi superando nettamente i suoi connazionali Sahith Theegala, secondo con 268 (-16), e Windham Clark e Patrick Cantlay, terzi con 269 (-15).

Il tornado Scheffler, più forte anche della pioggia che ha costretto gli organizzatori a rinviare a oggi la parte finale del quarto e ultimo round, è ormai il padrone incontrastato del green maschile. Per il 27enne di Ridgewood (New Jersey) è la quarta impresa nelle ultime cinque gare giocate (The Players, Arnold Palmer, Masters e RBC Heritage) dove ha ottenuto anche un secondo posto allo Houston Open. Per Scheffler è il decimo trionfo in carriera (cifra comprensiva di due Major, The Masters 2022 e 2024) in 121 gare sul PGA Tour. In doppia cifra, Scheffler si è rivelato al mondo nel 2022 con quattro affermazioni dal 13 febbraio al 10 aprile. Come due anni fa, nei primi mesi dell'anno ha già calato il poker di affermazioni in stagione. E adesso l'asso del green mette nel mirino ancora Woods che, nel 2006, vinse otto gare contro le nove del 2000.

Il nuovo exploit gli ha fruttato 3.600.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 20.000.000. Negli ultimi 42 giorni, l'americano ha guadagnato 16.253.735 solo grazie ai risultati ottenuti sul campo. Dal 2020, da quando è diventato un golfista professionista, sono 61.258.464 i dollari incassati dal nuovo paperone del golf. Dalla green jacket del Masters alla giacca rossa scozzese dell'RBC Heritage, Scheffler continua ad "arricchire" anche il suo guardaroba.

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Major a Nelly Korda con cinquina di fila

Una statunitense è tornata a vincere cinque tornei di fila sul LPGA Tour 46 anni dopo Nancy Lopez. E’ il nuovo capolavoro di Nelly Korda. Medaglia d'oro ai Giochi di Tokyo, numero 1 al mondo del golf femminile, in Texas ha trionfato nello Chevron Championship, primo Major del 2024. Al The Club at Carlton Woods (par 72) di The Woodland, la 26enne di Bradenton (Florida) si è imposta con uno score di 275 (68 69 69 69, -13) superando di due colpi la svedese Maja Stark, seconda con 277 (-11) davanti a un'altra statunitense, Lauren Coughlin, 3/a con 278 (-10).

Nelly Korda in questa stagione ha giocato e vinto cinque tornei (LPGA Drive On Championship, Fir Hills Seri Pak Championship, Ford Championship, T-Mobile Match Play e Chevron Championship) lasciando solo le briciole alle avversarie. Solo la Lopez nel 1978 e Annika Sorenstam nel 2005 erano riuscite in questa impresa. "Sono state settimane davvero folli, dove ho mostrato un gioco solido. Finalmente posso respirare. Il primo Slam che ho giocato è stato lo US Women's Open, da quel momento ho capito che il mio sogno fosse quello di vincere un Major. Averne all'attivo già due è qualcosa d'inspiegabile", la soddisfazione della Korda.

Al 13° successo in carriera sul massimo circuito americano femminile (cifra comprensiva di due Major, il primo, lo Women's PGA Championship lo ha conquistato nel 2021), è attualmente la dominatrice assoluta del golf in rosa. Per il titolo è stata gratificata con 1.200.000 dollari su un montepremi di 7.900.000, il più alto nella storia di questo evento. Terza proette a far suo lo Chevron Championship da numero 1 al mondo dopo Lorena Ochoa (2006) e Lydia Ko (2016), è ora al comando del Rolex Annika Major 2024. 

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LET: domina Chiara Tamburlini, Carta 16ª

La svizzera Chiara Tamburlini ha letteralmente dominato nel Joburg Ladies Open, che ha vinto con 275 (70 68 67 70, -17) colpi, ben sette di vantaggio sulla thailandese Aunchisa Utama, seconda con 282 (-10).

Sul percorso del Modderfontein Golf Club (par 73), a Johannesburg in Sudafrica, nel torneo organizzato dal Ladies European Tour in collaborazione con il Sunshine Ladies Tour, ha ottenuto un buon 16° posto con 289 (73 76 68 72, -3) Virginia Elena Carta, arrivato dopo l’undicesimo nel precedente Australian Women’s Classic.

In terza posizione con 283 (-9) l’indiana Diksha Dagar e la spagnola Luna Sobron Galmes, in quinta con 284 (-8) la belga Manon De Roey, la sudafricana Nicole Garcia e la ceca Tereza Melecka e in ottava con 285 (-7) la panamense Laura Sluman. Non ha superato il taglio dopo 36 buche l’inglese Lily May Humphreys, 107ª con 159 (80 79, +13), che difendeva il titolo.

Chiara Tamburlini, 24enne di St. Gallen, è passata tra le proette all’inizio dello scorso anno partecipando alle gare dell LET Access dove ha firmato due titoli in tredici presenze e ha ottenuto la ‘carta’ per il LET con il terzo posto nell’ordine di merito. Dopo aver iniziato il torneo all’ottavo posto ed essere passata per il secondo, nel terzo round ha preso decisamente la testa con sei colpi di vantaggio, poi nel quarto ha allungato ancora con sette birdie, contro un bogey, in sedici buche per finire, a primo successo sul LET ampiamente acquisito, con un bogey e un doppio bogey. Per lei un assegno di 45.000 euro su un montepremi di 300.000 euro.

 

TERZO GIRO - Virginia Elena Carta, con un ottimo giro in 68 (-5, otto birdie, tre bogey) colpi, secondo score di giornata, è risalita dal 49° al 17° posto con 217 (73 76 68, -2) nel terzo giro del Joburg Ladies Open, torneo organizzato dal Ladies European Tour in collaborazione con il Sunshine Ladies Tour, che si conclude con la disputa del quarto sul percorso del Modderfontein Golf Club (par 73) a Johannesburg in Sudafrica.

Ha fatto il vuoto la svizzera Chiara Tamburlini, salita in vetta con 205 (70 68 67, -14) grazie a un 67 (-6, sei birdie senza bogey), miglior parziale del round. Ha preso ben sei colpi di vantaggio sulla thailandese Aunchisa Utama, seconda con 211 (-8), e sette sulla spagnola Luna Sobron Galmes e sulla ceca Tereza Melecka, terze con 212 (-7). In quinta posizione con 213 (-6) la panamense Laura Sluman e l’indiana Diksha Dagar, e in settima con 214 (-5) la thailandese April Angurasaranee, le sudafricane Nicole Garcia e Nadia Van der Westhuizen, che era in vetta dopo due turni, e Shannon Tan di Singapore. Il montepremi è di 300.000 euro con prima moneta di 45.000 euro.

 

SECONDO GIRO - Virginia Elena Carta è scesa dal 30° al 49° posto con 149 (73 76, +3) colpi nel secondo giro del Joburg Ladies Open, torneo organizzato dal Ladies European Tour in collaborazione con il Sunshine Ladies Tour, sul percorso del Modderfontein Golf Club (par 73) a Johannesburg in Sudafrica.

E’ passata a condurre con 137 (69 68, -9) la sudafricana Nadia Van der Westhuizen che precede la svizzera Chiara Tamburlini, seconda con 138 (-8). Al terzo posto con 140 (-6) la thailandese Aunchisa Utama, al quarto con 141 (-5) la ceca Tereza Melecka e Shannon Tan di Singapore e al sesto con 142 (-4) la belga Manon De Roey e la tedesca Laura Fuenfstueck. Il montepremi è di 300.000 euro con prima moneta di 45.000 euro.

 

PRIMO GIRO - Virginia Elena Carta ha iniziato al 30° posto con 73 (par) colpi il Joburg Ladies Open, torneo organizzato dal Ladies European Tour in collaborazione con il Sunshine Ladies Tour, sul percorso del Modderfontein Golf Club (par 73) a Johannesburg in Sudafrica.

E’ al comando con 67 (-6, nove birdie, tre bogey) la thailandese April Angurasaranee che precede la connazionale Aunchisa Utama, la sudafricana Nadia Van der Westhuizen, le tedesche Laura Fuenfstueck e Verena Gimmy, Shannon Tan di Singapore e Alexandra Swayne delle Isole Vergini, seconde con 69 (-4).

Tra le otto giocatrici in ottava posizione con 70 (-1) si trovano l’inglese Liz Young e le svizzere Chiara Tamburlini e Kim Metraux. Non ha praticamente più possibilità di difendere il titolo l’inglese Lily May Humphreys, 110ª con 80 (+7).

Virginia Elena Carta ha segnato tre birdie e altrettanti bogey. Il montepremi è di 300.000 euro con prima moneta di 45.000 euro.

 

LA VIGILIA - Il Ladies European Tour continua il suo ciclo di gare extra europee spostandosi dall’Australia in Sudafrica. È il programma dal 18 al 21 aprile il Joburg Ladies Open, organizzato in collaborazione con il Sunshine Ladies Tour, sul percorso del Modderfontein Golf Club a Johannesburg, dove Virginia Elena Carta sarà l’unica italiana in campo.

Difende il titolo l’inglese Lily May Humphreys, 22enne di Chelsford alla quarta stagione sul circuito dove ha preso parte a 53 tornei. Non le sarà facile concedere il bis, perché non attraversa un buon momento di forma con quattro tagli subiti nelle sei gare individuali a cui ha preso parte nel 2024. Particolarmente agguerrite le sudafricane tra le quali calamita l’attenzione Lee-Anne Pace, undici vittorie sul LET, una sul LPGA Tour e dodici sul circuito di casa, ma saranno da seguire anche Nicole Garcia, Stacy Lee Bregman e Casandra Alexander.

Nel field di 120 concorrenti vi sono tante altre aspiranti al titolo tra le quali Shannon Tan di Singapore, numero quattro della money list e a segno nel Magical Kenya Ladies Open, l’inglese Alice Hewson (n. 9) e la belga Manon De Roey (n. 10).

E ancora la giapponese Ayako Uehara, l’indiana Diksha Dagar, la spagnola Ana Pelaez Trivino, la tedesca Laura Fuenfstueck, la finlandese Sanna Nuutinen, le svizzere Elena Moosmann e Chiara Tamburlini, le inglesi Gabriella Cowley e Liz Young e la norvegese Madelene Stavnar.

Virginia Elena Carta è alla sesta gara individuale stagionale. Nelle prime cinque è uscita al taglio al debutto, poi è andata sempre a premio ed è reduce dall’undicesimo posto nell’Australian Women’s Classic. È stato un evento avversato dal maltempo, che si è disputato su un solo giro e che ha espresso tre vincitrici a pari merito, la danese Nicole Broch Estrup, la taiwanese Pei-Ying Tsai e l’australiana Jess Whitting. Il montepremi è di 300.000 euro con prima moneta di 45.000 euro.

L’inglese Garrick Porteous ha ottenuto il suo secondo titolo sul Challenge Tour vincendo con 256 (66 63 64 63, -24) l’Abu Dhabi Challenge, superando di un colpo il francese Alexander Levy, secondo con 257 (-23), e di due il danese Nicolai Kristensen, terzo con 258 (-22).

Sul percorso dell’Al Ain Equestrian, Shooting & Golf Club (par 70), ad Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti, Gregorio De Leo si è classificato 38° con 268 (68 64 69 67, -12) e Aron Zemmer 55° con 273 (70 66 68 69, -7). Entrambi sono rimasti nella stessa posizione occupata dopo il terzo round.

Porteous, 34enne di Colchester, ha firmato il secondo successo sul circuito a distanza di sette anni dal primo (Prague Golf Challenge, 2017) per un palmarès in cui figura anche una vittoria sul PGA EuroPro Tour. In carriera ha anche disputato tre Major uscendo sempre al taglio. Ha iniziato il giro finale al vertice insieme a Levy e al sudafricano Wilco Nienaber, che si è subito defilato per concludere a fianco di De Leo dopo un 75 (+5).

L’inglese ha poi ha avuto la meglio nella lotta a due con un 63 (-7, sette birdie, senza bogey), mentre il transalpino si è fermato a 64 (-6, otto birdie, due bogey). Levy, sceso sul Challenge Tour dopo anni di permanenza sul circuito maggiore, dove è andato a segno in cinque occasioni, ha l’obiettivo di tornarvi rapidamente e, in questa ottica, anche con la seconda piazza ha fatto un notevole passo avanti portandosi nelle prime posizioni della Road To Mallorca (ordine di merito) che a fine stagione concederà ai primi 20 ‘carte’ per il DP World Tour 2025.

Ha provato a inserirsi nella corsa al titolo, ma senza fortuna, il danese Nicolai Kristensen, terzo con 258 (-22), dopo essere stato al vertice nei primi due turni. In quarta posizione con 260 (-20) il sudafricano Oliver Bekker, lo scozzese Euan Walker e l’irlandese Conor Purcell e in settima con 261 (-19) l’altro danese Rasmus Neergaard Petersen, l’inglese Bradley Bawden e il francese Felix Mory. Non ha superato il taglio in terzo italiano in gara, Pietro Bovari, 120° con 141 (72 69, +1). Al vincitore è andato un assegno di 45.148 euro su un montepremi di circa 275.000 euro (300.000 dollari la cifra ufficiale).

 

TERZO GIRO - Il sudafricano Wilko Nienaber è rimasto al comando con 193 (67 60 66, -17) colpi nell’Abu Dhabi Challenge, ma ha nuovi compagni di viaggio che sono l’inglese Garrick Porteous (66 63 64) e il francese Alexander Levy (65 64 64) , che in stagione ha l’obiettivo di tornare sul DP World Tour dove è stato per tanti anni e ha vinto cinque gare.

Nel torneo del Challenge Tour, che si sta svolgendo sul percorso dell’Al Ain Equestrian, Shooting & Golf Club (par 70), ad Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti, il trio di testa è tallonato dall’irlandese Conor Purcell, dal sudafricano Oliver Bekker e dal danese Nicolai Kristensen, che era in vetta con Nienaber dopo 36 buche, quarti con 194 (-16). In corsa per il titolo nel round conclusivo anche l’inglese John Parry, settimo con 195 (-15), i danesi Rasmus Neergaard-Petersen e Sebastian Friedrichsen, lo spagnolo Quim Vidal e l’inglese Curtis Knipes, ottavi con 196 (-14).

Ha perso posizioni Gregorio De Leo, da 18° a 39° con 201 (68 64 69, -9), è rimasto in bassa classifica Aron Zemmer, 55° con 204 (70 66 68, -6), ed è uscito al taglio Pietro Bovari, 120° con 141 (72 69, +1). Il montepremi è di 300.000 dollari (circa 275.000 euro).

 

SECONDO GIRO - Con un ottimo giro in 64 (-6) colpi Gregorio De Leo ha rimontato 43 posizioni e si è portato al 18° posto con 132 (68 64, -8) colpi nell’Abu Dhabi Challenge. Ha risalito la classifica di 38 gradini Aron Zemmer che, 58° con 136 (70 66, -4), ha evitato di misura il taglio, cosa che non è riuscita a Pietro Bovari, 120° con 141 (72 69, +1).

Nel torneo del Challenge Tour, che si sta svolgendo sul percorso dell’Al Ain Equestrian, Shooting & Golf Club (par 70) ad Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti, sono al comando con 127 (-13) il danese Nicolai Kristensen (63 64) e il sudafricano Wilco Nienaber (67 60), che lo ha raggiunto con un gran 60 (-10, dieci birdie), nuovo record del campo, partendo dalla 40ª piazza. In terza posizione con 128 (-7) lo scozzese Euan Walker, l’inglese John Parry e il sudafricano Oliver Bekker e in sesta con 129 (-11) il francese Alexander Levy, l’inglese Garrick Porteous e un altro giocatore di casa, Justin Walters. Il montepremi è di 300.000 dollari (circa 275.000 euro).

 

PRIMO GIRO - Inizio sotto tono dei tre giocatori italiani impegnati nell’Abu Dhabi Challenge, il torneo del Challenge Tour iniziato sul percorso dell’Al Ain Equestrian, Shooting & Golf Club (par 70) ad Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti. Infatti Gregorio De Leo è 61° con 68 (-2) colpi, Aron Zemmer 96° con 70 (par) e Pietro Bovari 127° con 72 (+2).

Al comando si è formato un quartetto con 63 (-7) composto dai danesi Sebastian Friedrichsen e Nicolai Kristensen e dagli inglesi John Parry e Bradley Bawden, seguito con 64 (-6) da otto concorrenti: il tedesco Nicolai Von Dellingshausen, i danesi Hamish Brown e Jonathan Goth-Rasmussen, gli inglesi David Horsey e Sam Hutsby, lo svizzero Jeremy Freiburghaus, il sudafricano Justin Walters e Joshua Grenville-Wood degli Emirati Arabi Uniti. Il montepremi è di 300.000 dollari (circa 275.000 euro).

 

LA VIGILIA - Doppio appuntamento negli Emirati Arabi Uniti per il Challenge Tour con due eventi ad Abu Dhabi. Si comincia con l’Abu Dhabi Challenge (18-21 aprile) all’Al Ain Equestrian, Shooting & Golf Club, e si proseguirà con l’UAE Challenge (25-28 aprile) al Saadiyat Beach Golf Club. Nella prima occasione saranno in gara Pietro Bovari, Gregorio De Leo e Aron Zemmer ai quali, nella seconda, si uniranno Stefano Mazzoli e Filippo Celli.

Nel field dell’Abu Dhabi Challenge figurano i primi dieci della Road To Mallorca (ordine di merito) compresi i sei vincitori stagionali che guidano la classifica con lo svedese Mikael Lindberg, numero uno, seguito dal danese Rasmus Neergaard-Petersen, dal gallese Rhys Enoch, dall’inglese John Parry, dal francese David Ravetto e dall’altro svedese Bjorn Akesson. Completano la top ten il transalpino Martin Couvra (n. 8) e gli inglesi Sam Hutsby (n. 7), Chris Paisley (n. 9) e Lee Slattery (n. 10).

Saranno tutti tra i favoriti insieme all’australiano Hayden Hopewell, agli inglesi Jack Senior e Ashley Chesters, al tedesco Maximilian Schmitt, ai sudafricani Deon Germishuys, Justin Walters e Wilco Nienaber, al giocatore di casa Joshua Grenville-Wood e al belga Nicolas Colsaerts, uno dei vice capitani del Team Europe vincitore della spettacolare Ryder Cup di Roma.

Alla ricerca del DP World Tour perduto, dove sono stati per anni, i francesi Alexander Levy (cinque titoli) e Gregory Bourdy (quattro) e gli spagnoli Alvaro Quiros (otto) e Alejandro Cañizares (due).

Tra gli italiani Bovari è alla nona gara stagionale, comprese tre sul circuito maggiore, De Leo e Zemmer alla sesta, con il secondo che ha ottenuto un buon 12° posto nel Delhi Challenge. Il montepremi è di 300.000 dollari (circa 275.000 euro).

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Challenge Godillot: Dossi quarto

Buona prestazione di Gabriele Dossi, che si è classificato al quarto posto con 221 (71 77 73, +8), e di Tommaso Regoli, settimo con 224 (74 76 74, +11), nell’Internationaux de France U14 Garçons - Challenge Alexis Godillot che si che si è svolto sul percorso del Golf de Chantilly (par 71), a Vineuil-Saint-Firmin, in Francia.

Ha vinto l’olandese Youp Orsel con 211 (73 68 70) con largo margine sul francese Louis Le Sager, secondo con 216 (+3), e sull’irlandese John Moran, terzo con 217 (+4). Dossi è stato affiancato al portoghese Martin Johansen e Regoli dal transalpino Alexandre El Khomri. Al 23° posto Mattia Pagani con 234 (+21) e al 28° Riccardo Romano con 235 (+22). Sono usciti al taglio dopo 36 buche Leonardo Girardi, 51° con 166 (+24) e Luigi Gherardi 54° con 167 (+25). Con il team ufficiale azzurro, composto da Dossi e Pagani, l’allenatore Giovanni Magni e il capitano Giovanni Bartoli.

Nel torneo femminile, disputato sullo stesso percorso, tra le top ten Martina Benazzo, settima con 236 (78 83 75, +23) colpi dopo una decisa rimonta. Si è imposta la svizzera Vincente Savioz con 230 (78 77 75, +17), che ha preceduto due francesi, Jurilayci Kardasik, seconda con 233 (+20), e Lana Guyot, terza con 234 (+21). Al 13° posto con 241 (+28) Laetitia Fedeli e Ginevra Tassoni Teg.

Nella Nations Cup successo di Olanda 1 con 289 (+5) colpi davanti a Francia 1 (299, +15) e a Svizzera 1 (302, +18). Al quarto posto con 303 (+19) Italia 1 (Pagani, Dossi, Fedeli) e all’ottavo con 317 (+33) Italia 2 (Benazzo, Tassoni Tag, Romano).

 

LA VIGILIA - Gabriele Dossi e Mattia Pagani difendono i colori azzurri nell’Internationaux de France U14 Garçons – Challenge Alexis Godillot che si svolge dal 18 al 20 aprile sul percorso del Golf de Chantilly, a Vineuil-Saint-Firmin, in Francia. Con il team l’allenatore Giovanni Magni e il capitano Giovanni Bartoli.

L’evento si svolge in concomitanza con quello femminile, sempre sullo stesso tracciato. Entrambi si disputano sulla distanza di 54 buche con taglio dopo 36. Tra i ragazzi accederanno all’ultimo round i primi 48 classificati e i pari merito al 48° posto, e tra le ragazze le prime 24 e le pari merito al 24° posto.

Partecipano a titolo personale altri sette italiani: Tommaso Regoli, Riccardo Romano, Leonardo Girardi e Luigi Gherardi nel torneo maschile e Martina Benazzo, Laetitia Fedeli e Ginevra Tassoni Teg nella gara femminile.

Nella foto: il team azzurro

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PGA Tour: a Horschel il Corales Puntacana

Billy Horschel ha firmato l’ottavo titolo sul PGA Tour vincendo in rimonta con 265 (67 69 66 63, -23) colpi il Corales Puntacana Championship. Grazie a un 63 (-9, un eagle, sette birdie), record sulle 18 buche dell’evento eguagliato che gli ha permesso anche di segnare lo score totale più basso nella storia del torneo, battendo il precedente primato di 269 (-19) realizzato nel 2023 dall’inglese Matt Wallace (assente nell’occasione), Horschel ha superato Wesley Bryan, secondo con 267 (-21), dopo essere stato in vetta nei primi tre round. E anche lui autore di un 63 (-9) nel turno d’apertura.

Sul percorso del Corales Golf Course (par 72) del Puntacana Resort & Club, a Punta Cana nella Repubblica Dominicana, ha occupato la terza piazza con 269 (-19) Kevin Tway. In quarta posizione con 270 (-18) Charley Hoffman e Justin Lower e in sesta con 272 (-16) Chan Kim, Parker Coody e Alex Smalley. Ha preso parte alla gara Francesco Molinari che non ha superato il taglio (81° con 142 - 70 72, -2).

Horschel, 37enne di Grant (Florida) alla 333ª presenza sul PGA Tour e nel cui palmarès figurano anche un successo sul DP World Tour e uno sull’eGolf Professional Tour, un circuito di terzo livello attivo tra il 2002 e il 2015, è stato gratificato con un assegno di 720.000 dollari su un montepremi di 4.000.000 di dollari.

 

TERZO GIRO - Wesley Bryan ha continuato la sua corsa di testa, rimanendo al comando con 199 (63 66 70, -17), e inizierà il giro finale del Corales Puntacana Championship con un colpo di vantaggio su Kevin Tway, secondo con 200 (-16).

Nel torneo del PGA Tour, che si sta svolgendo al Corales Golf Course (par 72) del Puntacana Resort & Club, a Punta Cana nella Repubblica Dominicana, l’unico italiano in gara, Francesco Molinari, 81° con 142 (70 72, -2), è uscito al taglio dopo 36 buche.

Nel round conclusivo saranno in corsa per il titolo anche Justin Lower e il canadese Taylor Pendrith, terzi con 201 (-15), Billy Horschel, quinto con 202 (-14), Parker Coody, Alex Smalley, Bill Haas, Charley Hoffman e Greyson Sigg, sesto con 203 (-13). Il montepremi è di 4.000.000 di dollari, di cui 720.000 andranno al vincitore.

 

SECONDO GIRO - Wesley Bryan ha mantenuto il comando con 129 (63 66, -15) colpi anche nel secondo giro del Corales Puntacana Championship, il torneo del PGA Tour dove Francesco Molinari, 81° con 142 (70 72, -2). è uscito al taglio. Al Corales Golf Course (par 72) del Puntacana Resort & Club, a Punta Cana nella Repubblica Dominicana, il leader precede di un colpo Justin Lower (130, -14), mentre è a quattro con 133 (-11) il terzo classificato Greyson Sigg.

Più lontani Bill Haas, Kevin Tway, Pierceson Coody e Charley Hoffman, quarti con 134 (-10), e Alex Smalley, David Thompson, il colombiano Nico Echevarria e lo svedese Henrik Norlander, ottavi con 135. Il montepremi è di 4.000.000 di dollari, di cui 720.000 andranno al vincitore.

 

PRIMO GIRO - Nella Repubblica Dominicana, Francesco Molinari ha chiuso il primo round del Corales Puntacana Championship al 47° posto con uno score di 70 (-2) colpi. A Punta Cana, l'azzurro ha realizzato cinque birdie e tre bogey. Al Puntacana Resort & Club (Corales Golf Course, par 72), l'americano Wesley Bryan, con un totale di 63 (-9) ha realizzato il nuovo record del percorso su 18 buche ed è ora al comando del torneo del PGA Tour con tre colpi di vantaggio sui suoi connazionali Troy Merritt, Charley Hoffman, Chan Kim, Justin Lower e Parker Coody, tutti 2/i con 66 (-6). Otto birdie, un eagle e un bogey per Bryan, 34enne di Columbia (South Carolina), vincitore dell'RBC Heritage 2017, che ha eguagliato il suo giro più basso in carriera sul tour (63 nel terzo round del Genesis Invitational 2017). Alla seconda gara in stagione sul PGA Tour, dove ha collezionato 115 presenze, vanta anche tre successi, tutti nel 2016, sull'allora Web.com Tour (oggi Korn Ferry).

Nella Top 10, 7/o con 67 (-5), ecco, tra gli altri, Billy Horschel. Dopo il 16° posto nel The Masters, il danese Nicolai Hojgaard a Punta Cana è solo 105° con 73 (+1). Runner up nel 2023, è chiamato a cambiare marcia per evitare l'uscita al taglio in una competizione che mette in palio 4.000.000 di dollari, di cui 720.000 andranno al vincitore.

 

LA VIGILIA - Il PGA Tour fa tappa per la nona volta nella Repubblica Dominicana dove a Punta Cana, dal 18 al 21 aprile, si disputa il Corales Puntacana Championship. Si gioca al Puntacana Resort & Club, sul percorso del Corales Golf Course, con la partecipazione di Francesco Molinari.

Sebbene il torneo si svolga in concomitanza con l’RBC Heritage, ha comunque un buon field nel quale figurano altri due vincitori di Major, oltre a Molinari (The Open, 2018): Jason Dufner, cinque titoli compreso quello nel PGA Championship (2013), e Jimmy Walker, 417 gare sul circuito, sei allori e anche lui a segno nel PGA Championship (2016). Con loro due atleti che si sono imposti nella FedEx Cup, Bill Haas (sei vittorie in carriera) nel 2011 e Billy Horschel (sette) nel 2014. In campo anche alcuni che hanno conquistato successi negli ultimi due anni in un contesto in cui figurano 49 vincitori sul tour per 111 titoli complessivi: Daniel Berger, Ryan Brehm, Nick Hardy, Chez Reavie, il colombiano Nico Echavarria e il coreano K.H. Lee.

Da seguire pure Lanto Griffin, Sean O’Hair, Ryan Palmer, Robert Streb, Kevin Chappell e il venezuelano Jhonattan Vegas, insieme ad alcuni concorrenti che provengono dal DP World Tour quali il francese Victor Perez, lo svedese Alex Noren, lo spagnolo Jorge Campillo, gli inglesi Alex Fitzpatrick e Aaron Rai e i sudafricani Garrick Higgo e Thriston Lawrence.

All’evento, nato nel 2016 e nei primi due anni in calendario sul Web.com Tour (ora Korn Ferry Tour), prendono parte tre past winner: Chad Ramey (2022), Joel Dahmen (2021) e Nate Lashley (2017). Cinque i runner up: il danese Nicolai Hojgaard, tra i più accreditati alla vigilia nella corsa al successo, secondo lo scorso anno e reduce da un buon Masters, sebbene abbia ceduto vistosamente nel finale (16°), Ben Martin e Alex Smalley (2022), il portoricano Rafael Campos (2021) e Sam Ryder (due volte, 2021 e 2016).

Francesco Molinari, 41enne torinese, è alla sesta gara sul PGA Tour nel 2024, dove è andato a premio due volte e ha subito tre tagli in una stagione con prestazioni molto altalenanti che l’ha visto anche classificarsi quinto nel Dubai Invitational (DP World Tour) a metà gennaio. Il montepremi è di 4.000.000 di dollari con prima moneta di 720.000 dollari.

Il torneo su Discovery Plus - Il Corales Puntacana Championship andrà in onda su Discovery Plus ai seguenti orari: giovedì 18 aprile e venerdì 19, dalle ore 14 alle ore 16; sabato 20 e domenica 21, dalle ore 21 alle ore 23. Commento di Maurizio Trezzi e di Nicola Pomponi.

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Copa RCG Sotogrande: Italia quinta

L’Italia (Michele Ferrero, Luca Memeo, Marco Florioli, Lucas Nicolas Fallotico), si è classificata al quinto posto con 872 (214 212 228 218, +8) nella classifica a squadre e Ferrero all’ottavo con 289 (69 68 77 75, +1) in quella individuale nella prestigiosa Copa Real Club de Golf Sotogrande - European Nations Championship disputata sul percorso del Real Club de Golf de Sotogrande (par 72), nella città spagnola da cui il circolo prende il nome, nei pressi di Cadice.

Nella graduatoria per team si è imposta l’Irlanda (Hugh Foley, Mathew McLean, Sean Keeling, Jack Hearn) con 868 (221 209 219 219, +4) con un colpo di vantaggio sulla Svizzera, seconda con 869 (+5). In terza posizione il Galles con 870 (+6), in quarta la Scozia con 871 (+7), in sesta l’Austria con 875 (+11) e in settima Inghilterra e Spagna con 880 (+16).

Nell’individuale ha prevalso con 283 (67 71 76 69, -5) il gallese James Ashfield che ha avuto ragione dello scozzese Gregor Graham, secondo con 285 (-3). Alle loro spalle con 286 (-2) l’olandese Lars Van der Vight, l’inglese Will Hopkins e l’irlandese Jack Hearn e sesti con 288 (par) lo svizzero Tom Mao e il belga Jarno Tollenaire. Al 13° posto con 293 (+5) Luca Memeo (73 74 74 72) e Marco Florioli (75 70 77 71) e al 69° con 312 (+24) Lucas Nicolas Fallotico (72 75 88 77). Hanno accompagnato gli azzurri Alberto Binaghi, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Maschile, e Alain Vergari, vice Commissario Tecnico.

Gli italiani, che non si sono mai affermati tra i team, hanno vinto l’individuale per sei volte: ha fatto tripletta Alberto Croze (1971, 1973, 1973), quando l’evento si è chiamato dalla nascita nel 1970 e fino al 1997 Sherry Cup e aveva solo graduatoria individuale. Successivamente, dopo l’aggiunta della competizione a squadre, sono saliti sul gradino più alto del podio Francesco Molinari (2004), Nino Bertasio (2010) e Guido Migliozzi (2014). Nell’albo d’oro i nomi di Padraig Harrington, Sergio Garcia (doppietta) e Rory McIlroy.

 

LA VIGILIA - Il quartetto azzurro formato da Michele Ferrero, Lucas Nicolas Fallotico, Marco Florioli e Luca Memeo partecipa alla prestigiosa Copa Real Club de Golf Sotogrande - European Nations Championship in programma dal 17 al 20 aprile sul percorso del Real Club de Golf de Sotogrande, nella città spagnola da cui il circolo prende il nome, nei pressi di Cadice. Accompagnano gli azzurri Alberto Binaghi, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Maschile, e Alain Vergari, vice Commissario Tecnico.

Difende il titolo l’Inghilterra che ha vinto in 12 occasioni nelle 24 edizioni del torneo, seguita dalla Spagna con quattro successi e da Scozia e Galles con due. L’evento si svolge sulla distanza di 72 buche. Saranno al via 21 rappresentative nazionali composte da quattro elementi, con classifica a squadra e individuale. Per la graduatoria dei team verranno conteggiati i migliori tre score giornalieri su quattro.

La Copa Real Club de Golf Sotogrande - European Nations Championship è nata come gara individuale nel 1970 (Sherry Cup) di cui si sono disputate 28 edizioni. Nel 1998 è stata introdotta la competizione a squadre e l’evento fino al 2006 si è chiamato European Nations Cup - Sherry Cup, nel 2007 European Nations Cup - Grey Goose Cup e dal 2008 ha preso la denominazione attuale. Gli italiani, che lo scorso anno sono giunti secondi tra i team dove non si sono mai imposti, hanno vinto l’individuale per sei volte: ha fatto tripletta Alberto Croze (1971, 1973, 1973) e si sono affermati successivamente Francesco Molinari (2004), Nino Bertasio (2010) e Guido Migliozzi (2014). Nell’albo d’oro i nomi di Padraig Harrington, Sergio Garcia (doppietta) e Rory McIlroy.

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Asian Tour: Saudi Open a John Catlin

Lo statunitense John Catlin ha siglato il secondo titolo stagionale e il sesto sull’Asian Tour dominando nel Saudi Open presented by PIF sul percorso del Riyadh Golf Club (par 71), a Riyadh in Arabia Saudita. Ha concluso la sua corsa vincente con 260 (65 67 62 66, -24) lasciando a sette colpi l’australiano Wade Ormsby, secondo con 267 (-17), giocatore della LIV Golf. Subito dietro altri due membri della Superlega Araba, l’americano Peter Uihlein, terzo con 269 (-15), insieme al thailandese Kiradech Aphibarnrat, e lo spagnolo David Puig, quinto con 270 (-14). In sesta posizione con 272 (-12) il messicano José Toledo e il thailandese Panuphol Pittayarat.

In campo anche Stefano Mazzoli che è uscito al taglio per la seconda gara consecutiva (80° con 144 - 70 74, +2) dopo essere andato a premio nelle prime tre.

John Catlin, 33enne di Sacramento (California), oltre ai successi sull’Asian Tour, ha conquistato anche tre titoli sul DP World Tour, due nell’Asian Development Tour e uno nell’All Thailand Golf Tour. E’ al comando nell’ordine di merito e ha ricevuto un assegno di 180.000 dollari su un montepremi di un milione di dollari.

 

LA VIGILIA - Torna in campo Stefano Mazzoli nell’Asian Tour, suo circuito di competenza dopo aver conquistato la ‘carta’ con l’ottavo posto nella Qualifying School. Partecipa al Saudi Open presented by PIF in programma dal 17 al 20 aprile sul percorso del Riyadh Golf Club, a Riyadh in Arabia Saudita.

Nei field sei tra i primi dieci della money list: il numero uno, lo spagnolo David Puig, che milita nella LIV Golf, lo statunitense John Catlin (n. 2), gli australiani Scott Hend (n. 6) e Maverick Antcliff (n. 8), il coreano Jeunghun Wang (n. 7) e il thailandese Denwit Boriboonsub (n. 10). Nel field anche il cinese Haotong Li, gli iberici Rafa Cabrera Bello e Gonzalo Fernandez Castaño, vincitore di due Open d’Italia (2007, 2012), i filippini Miguel Tabuena e Angelo Cue, gli indiani Veer Ahlawat e Shiv Kapur, i thailandesi Kiradech Aphibarnrat e Poom Saksansin e i sudafricani Robin Williams e Jbe Kruger. Oltre a Puig vi saranno altri elementi della Superlega araba come lo svedese Henrik Stenson, gli statunitensi Peter Uihlein e Andy Ogletree, lo spagnolo Eugenio Chacarra e l’australiano Wade Ormsby.

Stefano Mazzoli, alla quinta gara stagionale, è andato a premio nelle prime tre poi è uscito al taglio nel precedente International Series Macau. Il montepremi è di un milione di dollari con prima moneta di 180.000 dollari.

 

 

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Primo piano

  • Il ritorno al successo
    di Paratore: “Bisogna
    crederci, sempre”
    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

    Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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