Matteo Manassero ha offerto un’altra buona prestazione classificandosi 13° con 271 (68 68 67 68, -13) colpi nel Soudal Open, 21° torneo del DP World Tour 2024 e primo in Europa dopo i precedenti disputati tra Asia, Africa e Australia. Sul percorso del Rinkven International GC (par 71) di Anversa, in Belgio, ha vinto con 266 (64 64 67 71, -18) lo spagnolo Nacho Elvira, che ha superato di misura il danese Niklas Norgaard, il francese Romain Langasque e il belga Thomas Pieters, membro della LIV Golf, secondi con 267 (-17).
Al quinto posto con 268 (- 16) gli inglesi Joe Dean e Matthew Jordan e al settimo con 269 (-15) l’iberico Sebastian Garcia, l’inglese Laurie Canter e il neozelandese Sam Jones, leader dopo un round e autore di un raro albatross (secondo colpo a segno alla buca 17, par 5, da 273 yards con un legno 3).
Manassero, che ha ottenuto la qualificazione al prossimo Major (US Open, 13-16 giugno), e che si è imposto nel Jonsson Workwear Open a marzo, ha girato in 68 (-3, quattro birdie, un bogey), mentre un 72 (+1) ha fatto perdere terreno a Guido Migliozzi, nono dopo tre turni e 24° al traguardo con 274 (-10), affiancato da Andrea Pavan che ha recuperato 24 posizioni. Al 41° posto con 276 (-8) Edoardo Molinari, l’altro azzurro entrato nel field dell’US Open così come il fratello Francesco, e al 48° con 277 (-7) Francesco Laporta e Filippo Celli. Non hanno superato il taglio Lorenzo Scalise, 77° con 140 (70 70, -2), e per la settima volta consecutiva Renato Paratore, 97° con 142 (71 71, par).
Nacho Elvira, 37enne di Madrid, ha ottenuto il secondo successo sul tour maggiore (suo nel 2021 il Cazoo Open) alla 275ª partecipazione, per un palmarès che comprende anche quattro vittorie sul Challenge Tour. Preso il comando nel secondo giro, ha allungato nel terzo e ha iniziato l’ultimo con quattro colpi di vantaggio sui primi inseguitori. Ha avuto un avvio incerto (due birdie e due bogey che hanno prodotto il 71, par), poi nella seconda parte del percorso ha dovuto difendersi dagli attacchi portati in extremis da Langasque (due birdie a chiudere), da Nordaard (eagle e birdie sulle ultime tre buche e putt mancato di poco alla 18ª per il birdie del playoff), e da Pieters, che ha fallito l’aggancio con due par a chiudere. Quest’ultimo, nel torneo nato nel 1910 e giunto alla 56ª edizione, avrebbe potuto riportare in patria un titolo che manca dal 1956, da quanto il campione di casa Flory Van Donck stabilì il record di successi nell’evento con cinque. Elvira è stato gratificato con un assegno di 382.500 dollari su un montepremi di 2.500.000 dollari.
TERZO GIRO - Lo spagnolo Nacho Elvira è rimasto al comando con 195 (64 64 67, -18) e affronterà il giro finale del Soudal Open con quattro colpi di vantaggio sugli inglesi Ross Fisher e Joe Dean, sul francese Romain Langasque e sul danese Niklas Norgaard, secondi con 199 (-14).
Sul percorso del Rinkven International GC (par 71), ad Anversa in Belgio, nel 21° torneo del circuito e il primo in Europa dopo i precedenti disputati tra Asia, Africa e Australia, è risalito dal 23° al nono posto con 202 (70 66 66, -11), grazie al secondo 66 di fila (-5, un eagle, quattro birdie, un bogey) Guido Migliozzi, che sicuramente proverà a rimontare ancora nel round conclusivo anche se sette colpi sono difficili da recuperare al leader.
Cinque passi avanti per Matteo Manassero, 18° con 203 (68 68 67, -10), e tra media e bassa classifica gli altri italiani: Filippo Celli, 44° con 207 (-6), Andrea Pavan e Francesco Laporta, 48.i con 208 (-5), ed Edoardo Molinari, 57° con 209 (-4). Sono usciti al taglio Lorenzo Scalise, 77° con 140 (-2), e per la settima volta consecutiva Renato Paratore, 97° con 142 (par).
Sono in buona posizione, ma distanti dalla vetta, l’inglese Andrew Wilson, sesto con 200 (-13), il belga Thomas Pieters e lo spagnolo Sebastian Garcia Rodriguez, settimi con 201 (-12). Il montepremi è di 2.500.000 dollari con prima moneta di 382.500 dollari.
SECONDO GIRO - Lo spagnolo Nacho Elvira è passato a condurre con 128 (64 64, -14) colpi nel Soudal Open, 21° torneo del circuito e il primo in Europa dopo i precedenti disputati tra Asia, Africa e Australia. Sul percorso del Rinkven International GC (par 71), ad Anversa in Belgio, il leader ha un colpo di vantaggio sull’inglese Ross Fisher, secondo con 129 (-13) e tre sul francese Romain Langasque, terzo con 131 (-11).
In quarta posizione con 132 (-12) il canadese Aaron Cockerill, il danese Niklas Norgaard, l’inglese Andrew Wilson e il neozelandese Sam Jones, in vetta dopo un round.
Degli italiani Guido Migliozzi (suo il torneo nel 2019) è risalito dal 68° al 23° posto con 136 (70 66, -6), grazie a un 66 (-5), dove si trova anche Matteo Manassero (68 68), 27° dopo un giro. Hanno recuperato, entrambi dalla 68ª piazza, anche Edoardo Molinari, 34° con 137 (70 67, -5), e Filippo Celli, 46° con 138 (70 68, -4), insieme ad Andrea Pavan (69 69). Ha perso terreno, da 27° a 61° con 139 (68 71, -3) Francesco Laporta, che è rimasto in gara, mentre sono usciti Lorenzo Scalise, 77° con 140 (70 70, -2), e Renato Paratore, 97° con 142 (71 71, par), out al taglio per la settima volta consecutiva. Il montepremi è di 2.500.000 dollari con prima moneta di 382.500 dollari.
PRIMO GIRO - Sam Jones, 27enne neozelandese, ha preso il comando con 62 (-9) colpi nel Soudal Open, il 21° torneo del circuito e il primo in Europa dopo i precedenti disputati tra Asia, Africa e Australia. Sul percorso del Rinkven International GC (par 71), ad Anversa in Belgio, il leader dopo aver messo a segno sette birdie, contro un bogey, si è reso autore di una autentica prodezza alla buca 17, par 5 di 568 yards, dove ha realizzato un rarissimo albatross, imbucando la palla con il secondo colpo da 273 yards, utilizzando un legno 3.
Sono al secondo posto con 64 (-7) gli inglesi Matthew Jordan e Andrew Wilson, lo spagnolo Nacho Elvira, il francese Romain Langasque e il danese Niklas Norgaard, mentre è al settimo con 65 (-6) lo scozzese Syme Connor.
I migliori tra gli otto italiani in gara sono stati Matteo Manassero e Francesco Laporta, 27.i con 68 (-3). Dietro di loro Andrea Pavan, 47° con 69 (-2), Filippo Celli, Edoardo Molinari, Lorenzo Scalise e Guido Migliozzi, che ha vinto la gara nel 2019, 68.i con 70 (-1), e Renato Paratore, 87° con 71 (par). Il montepremi è di 2.500.000 dollari con prima moneta di 382.500 dollari.
LA VIGILIA - Il DP World Tour approda in Europa per la prima volta in stagione dopo 20 eventi tra Asia, Africa e Australia, compresi due Major negli Stati Uniti. Al Rinkven International GC di Anversa, in Belgio, è in programma dal 23 al 26 maggio il Soudal Open, primo di un ciclo di sette tornei denominato European Swing, in cui figura l’81°Open d’Italia (27-30 giugno, Adriatic Golf Club Cervia). Otto gli azzurri in campo: Matteo Manassero ed Edoardo Molinari, che hanno appena ottenuto la qualificazione al prossimo Major (US Open, 13-16 giugno), Guido Migliozzi e Andrea Pavan, che l’hanno mancata per un colpo, Lorenzo Scalise, Francesco Laporta, Renato Paratore e Filippo Celli.
Difende l’unico titolo sul circuito lo svedese Simon Forsstrom, 35enne di Bromma, ma non è tra i favoriti perché non appare in buona condizione con quattro tagli subiti nelle otto partecipazioni stagionali e con piazzamenti mai superiori al 21° posto. Riscuotono invece credito i cinque vincitori nel 2024 in gara: Matteo Manassero, il sudafricano Dylan Frittelli, l’olandese Darius Van Driel, lo statunitense Jordan Gumberg e lo spagnolo Adrian Otaegui, il secondo dei tre past winner (2018) al via. L’altro è Guido Migliozzi (2019), reduce dal secondo posto nel Volvo China Open e anche lui tra i candidati alla vittoria.
Nel field pure gli inglesi Richard Mansell, Andy Sullivan e Matthew Jordan, lo scozzese Grant Forrest, lo spagnolo Pablo Larrazabal, il tedesco Yannik Paul, i francesi Antoine Rozner e Julien Guerrier, i sudafricani Thriston Lawrence, Zander Lombard e Darren Fichardt, il neozelandese Daniel Hillier, l’americano Sean Crocker, il cinese Ashun Wu e il malese Gavin Green. Numerosi i giocatori belgi, tutti ben determinati a conquistare l’Open di casa che sfugge loro dal 1956, tra i quali ricordiamo Thomas Pieters, Nicolas Colsaerts, Christopher Mivis e Kristof Ulenaers.
Degli azzurri Manassero, grazie in particolare al successo nel Jonsson Workwear Open e a due quinti posti, è il più in alto nella money list (14°), mentre l’exploit in Cina ha rilanciato Migliozzi (27°). È in un buon periodo Scalise, a premio nei precedenti sette eventi, e ha una certa regolarità anche Laporta che per dieci volte (su dodici) ha giocato tutte le 72 buche. Molto altalenanti Pavan, Molinari e Celli, con quest’ultimo che mostra segni di miglioramento. Paratore, ultime sei presenze terminate al taglio, attraversa un momento difficile, tuttavia un buon inizio di stagione con il secondo posto nel South African Open lo rende il terzo degli azzurri nell’ordine di merito (65°). Il montepremi è di 2.500.000 dollari con prima moneta di 382.500 dollari.
La storia del torneo - Il Belgian Open, nome originario del torneo che poi ha avuto otto variazioni fino all’attuale Soudal Open, è nato oltre un secolo fa, nel 1910, ma avendo subito numerose interruzioni in 114 anni è alla 56ª edizione. Primo vincitore Arnaud Massy, unico francese ad aver firmato un Major, in un albo d’oro che annovera numerosi campioni tra i quali spicca il nome di Flory Van Donck, recordman di vittorie con cinque tra il 1939 e il 1956, anno dell’ultimo successo belga. Van Donck vanta anche il primato di titoli (quattro) nell’Open d’Italia condiviso con il francese Auguste Boyer, che in Belgio si è imposto due volte. L’inglese Henry Cotton è andato a segno in tre occasioni e hanno fatto la doppietta anche gli inglesi Tom Ball, Arthur Lacey e Lee Westwood, i francesi Eugène Lafitte e Marcel Dallemagne e Aubrey Boomer del Baliato di Jersey. Tra i vincitori ricordiamo anche lo statunitense Walter Hagen, l’argentino Roberto De Vicenzo, gli spagnoli José Maria Olazabal e Miguel Angel Jimenez, il nordirlandese Darren Clarke e l’inglese Nick Faldo.
Inizialmente si è giocato sulla distanza di 36 buche che dal 1928 sono diventate 72. Nel 1978 l’evento è entrato nel calendario del tour europeo, disputato a intermittenza fino al 2000. E’ ripreso nel 2018 come Belgian Knockout che per due anni si è svolto con una formula mista, medal per 36 buche e poi match play (appannaggio di Otaegui e Migliozzi). Altri due anni di stop e il ritorno nel 2022 come Soudal Open con le canoniche 72 buche medal.
Il torneo su Sky e in streaming su NOW - Il Soudal Open sarà trasmesso da Sky, canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW, con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 23 maggio e venerdì 24, dalle ore 13 alle ore 18; sabato 25, dalle ore 13,30 alle ore 18; domenica 26, dalle ore 13 alle ore 18. Commento di Alessandro Lupi, Michele Gallerani e di Silvio Grappasonni.
Volata finale tra francesi con Antoine Auboin che ha avuto la meglio con 200 (68 65 67, -16) colpi su Louis Darthenay, secondo 202 (-14), nel Lacanau Alps Open, evento per la prima volta nel calendario dell’Alps Tour disputato sul percorso dell’UGolf Lacanau (par 72), a Lacanau-Océan in Francia.
Bella prova del dilettante azzurro Marco Florioli, sesto con 204 (67 65 72, -12), il migliore tra gli italiani dopo una gara da protagonista in cui è stato terzo e poi secondo nei primi due round. In top ten anche Adalberto Montini e Jacopo Vecchi Fossa, settimi con 205 (-11), e poco dietro Mattia Comotti e Flavio Michetti, 13.i con 206 (-10), e l’altro amateur Alessandro Nardini, 15° con 207 (-7).
Auboin ha rimontato dal terzo posto con una decisa progressione finale, sottolineata da due eagle e un birdie sulle ultime sei buche per il 67 (-5, due eagle, due birdie, un bogey) vincente. Una prodezza se si pensa che Darthenay, leader dopo 36 buche, a metà giro aveva un margine di cinque colpi sui primi inseguitori, grazie a quattro birdie e a un bogey, che poi è svanito nel rientro, dove prima ha rallentato con due bogey e due birdie, e poi ha lasciato via libera al connazionale con un doppio bogey sul green della 18ª (71, -1). Auboin ha ricevuto un assegno di 6.525 euro su un montepremi di 45.000 euro.
Alle loro spalle l’inglese Mason Essam, lo statunitense Brandon Kewalramani e l’olandese Vince Van Veen, terzi con 203 (-13) e in bassa classifica gli altri italiani andati a premio: Filippo Bergamaschi, 27° con 211 (-5), Manfredi Manica, 33° con 212 (-4), Luca Cavalli (am), 37° con 213 (-3), Edoardo Giletta, 40° con 214 (-2), e Gianmaria Rean Trinchero, 44° con 215 (-1).
Malgrado l’uscita al taglio, Edoardo Raffaele Lipparelli ha mantenuto saldamente il comando nell’ordine di merito ed è rimasto al terzo posto Enrico Di Nitto, assente nell’occasione. Al quinto Gianmaria Trinchero, al sesto Mattia Comotti e all’undicesimo Manfredi Manica.
LA VIGILIA - L’Alps Tour si trasferisce dall’Austria alla Francia per un torneo che entra per la prima volta in calendario, il Lacanau Alps Open che avrà quale teatro dal 23 al 25 maggio il percorso dell’UGolf Lacanau, a Lacanau-Océan. Al via 144 concorrenti, in rappresentanza di 19 nazioni, dei quali 25 italiani, mentre il gruppo più numeroso sarà quello dei padroni di casa con 60 partenti.
Nel field calamitano l’attenzione i tre azzurri vincitori stagionali e nelle prime sei posizioni della money list: Edoardo Raffaele Lipparelli (n. 1, New Giza Open), Gianmaria Rean Trinchero (n. 5, Tunisian Golf Open) e Mattia Comotti (n. 6, Memorial Giorgio Bordoni by AON). Con loro anche il francese Aymeric Laussot (n. 2) andato a segno nell’Ein Bay Open. In gara altri cinque nella top ten dell’ordine di merito: Enrico Di Nitto (n. 3) e il transalpino Benjamin Kedochim (n. 4), annunciati in gran forma, lo spagnolo Eduard Rosaud (n. 8), lo svizzero Luca Galliano (n. 9) e il transalpino Nicolas Muller (n. 10), tutti con le qualità per imporsi.
Da seguire anche Jacopo Vecchi Fossa, Manfredi Manica, Flavio Michetti, Andrea Romano, Cristiano Terragni e il dilettante Marco Florioli, quarto nel precedente Gosser Open, per citarne alcuni tra i tanti italiani in grado di ben figurare. Nel field pure gli spagnoli Mario Galiano Aguilar e Asier Aguirre Izcue, i francesi Alexandre Daydou, Paul Elissalde e Paul Margolis, l’irlandese Robert Moran e l’olandese Vince Van Veen. Il montepremi è di 45.000 euro dei quali 6.252 andranno al vincitore.
Matteo Manassero, Edoardo Molinari e Francesco Molinari hanno superato la Final Qualifying e parteciperanno al prossimo US Open, il terzo Major stagionale in programma dal 13 al 16 giugno al Pinehurst Resort & CC nel North Carolina (USA). Un ottimo risultato per il movimento italiano che tornerà ad avere tre protagonisti in un evento del Grande Slam, cosa che non si verificava dal 2021 proprio all’US Open (in campo i due Molinari e Guido Migliozzi).
Gli azzurri hanno giocato in due tornei diversi. Sul percorso del Walton Heath GC (par 72), a Walton on the Hill in Inghilterra, Matteo Manassero ed Edoardo Molinari si sono classificati sesti con 136 (-6) colpi nella gara vinta ex aequo con 134 (-10) dallo scozzese Forrest Grant (66 68) e dagli inglesi Richard Mansell (65 69) e Brandon Robinson Thompson (68 66). Hanno staccato il biglietto per gli Stati Uniti anche gli altri due inglesi Sam Bairstow e Robert Rock, quarti con 135 (-9), il nordirlandese Tom McKibbin e l’australiano Jason Scrivener, che hanno affiancato i due italiani. Hanno sfiorato la qualificazione Andrea Pavan e Guido Migliozzi, anche loro autori di una tonica prova e out per un colpo (137, -7).
Manassero (71 65) ha recuperato 41 posizioni con un ottimo 65 (-7), miglior parziale del secondo round (i due giri si sono svolti in un solo giorno) con otto birdie, di cui sei sulle ultime otto buche, e un bogey, mentre aveva concluso in 71 (-1) il primo con cinque birdie e quattro bogey. Il veronese, che a marzo è tornato al successo sul DP World Tour (Jonsson Workwear Open), non partecipava a un Major dal 2016.
Più regolare Edoardo Molinari (67 69). Quinto dopo un turno in 67 (-5, sei birdie e un bogey), ha poi praticamente difeso la posizione con un parziale di 69 (-3, sei birdie, un bogey, un doppio bogey). L’US Open 2021 è stato l’ultimo Major a cui ha preso parte.
Hanno partecipato alla qualifica anche Francesco Laporta, 28° con 140 (-4), e Pietro Bovari, 70° con 149 (+5).
Francesco Molinari è stato tra i protagonisti al Dallas Athletic Club, in Texas, dove i concorrenti si sono alternati sul Gold Course (par 72) e sul Blue Course (par 70). Ha concluso al quarto posto con 138 (68 70, -4), alla pari con il giapponese Takumi Kanaya, con tre colpi di ritardo dal vincitore, il colombiano Nicolas Echevarria (135 - 67 68, -7) in un torneo in cui era importante soltanto classificarsi tra i primi undici che avrebbero ottenuto il visto per Pinehurst. Al secondo posto con 136 (-6) lo statunitense McClure Meissner e lo spagnolo Eugenio Lopez Chacarra, membro della LIV Golf. Sette giocatori al sesto con 139 (-3) si sono contesi i sei pass ancora a disposizione e a farne le spese è stato lo spagnolo Sergio Garcia, rimasto fuori e che sarà la prima alternativa.
Francesco Molinari ha messo un punto fermo sulla qualificazione con un 68 (-4) iniziale sul Gold Course, frutto di quattro birdie senza bogey, poi non ha corso rischi nel secondo round con un 70 (par, tre birdie, tre bogey) sul Blue Course.
Una tradizione che si rinnova. Per la terza volta negli ultimi quattro anni, il Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour e quarta tappa dell’Italian Pro Tour 2024, il circuito di gare nazionali e internazionali della Federazione Italiana Golf (FIG), si giocherà al San Domenico Golf di Savelletri (Brindisi). In Puglia, dal 24 al 26 ottobre prossimi, sarà sfida show tra tanti campioni over 50 che hanno contribuito a scrivere pagine importanti nella storia della disciplina.
Dopo le edizioni del 2021 e del 2023, entrambe vinte dal sudafricano James Kingston, il San Domenico è pronto a calare il tris. L’evento, che si chiuderà domenica 27 ottobre con la tradizionale Pro-Am, organizzato con il supporto di Infront, official advisor della FIG, arrivato alla 13esima edizione (la prima si giocò nel 2004 al Circolo Golf Venezia), metterà in palio 300.000 euro con prima moneta di 45.000. Gli azzurri saranno guidati in campo da Costantino Rocca, pioniere del golf italiano, ed Emanuele Canonica, che ha chiuso il 2023 al 18/o posto nell’ordine di merito del Legends Tour. Prenderanno sicuramente parte al torneo, tra gli altri, Alessandro Tadini e Michele Reale.
Il San Domenico Golf, eccellenza italiana immersa nel verde tra natura, mare e campagna - Il San Domenico Golf, fondato da Sergio Melpignano, è stato disegnato dall’architetto Andy Haggar secondo i più alti standard USGA. Percorso di 6.300 metri, vanta viste mozzafiato sul mare da ogni buca e si snoda lungo la suggestiva costa adriatica. Arricchito da ulivi di rara bellezza è punteggiato dai colori e i profumi della tipica vegetazione mediterranea. La scelta del manto erboso è studiata a filo d’erba: la bermuda per i fairway, la festuca per i rough, mentre per i green è stata utilizzata la classica varietà pencross. Una superficie veloce unita a pendenze non facili da domare e bunker strategici offriranno a tutti i giocatori il terreno perfetto per una delle sfide di golf più stimolanti.
Le dichiarazioni
Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf: “Il Sergio Melpignano Senior Italian Open è un torneo-eccellenza del Legends Tour per celebrare il ricordo di un imprenditore illuminato che ha avuto l’intuizione e la capacità di far diventare Savelletri una località nota a livello mondiale e un punto di riferimento anche green. Per la terza volta nella sua storia, l’evento si giocherà al San Domenico Golf, circolo all’avanguardia tra tradizione e innovazione, in un luogo davvero unico, meta di turisti da tutto il mondo. Questo appuntamento rappresenta una vetrina per il Sud Italia, un volano per il turismo, anche golfistico, che dopo il successo della Ryder Cup italiana sta vivendo un periodo esaltante. Questa è una delle legacy della Ryder Cup, che ha generato non solo un indotto economico senza precedenti nella storia dell’evento, ma un entusiasmo contagioso. Non ci resta che aspettare ottobre, per ammirare i colpi e le giocate di tanti campioni senza tempo”.
Aldo Melpignano, Co-Proprietario del San Domenico Golf: “Siamo felicissimi di poter ospitare il Sergio Melpignano Senior Italian Open per la terza volta al San Domenico Golf. Un sentito ringraziamento va al Legends Tour e alla Federazione Italiana Golf per averci resi protagonisti di questa opportunità. La nostra avventura nel golf è iniziata oltre vent’anni fa e, da allora, ogni torneo che abbiamo ospitato ci ha avvicinato al sogno di mio padre di portare il golf di alto livello in Puglia. È un onore per me oggi vedere il nostro campo accogliere un evento così prestigioso dedicato a lui.”
Phil Harrison, Chief Executive Legends Tour: “Siamo entusiasti di tornare al San Domenico per la terza volta. Il percorso di gioco, le strutture e le persone hanno contribuito a rendere questo evento speciale nel nostro circuito di gare. Un torneo che i nostri giocatori attendono con ansia, forse nessuno più di James Kingston! Sono sicuro che sarà determinato a mettere a segno una tripletta di titoli al San Domenico e a diventare il Re di Puglia del Legends Tour! Siamo grati per il sostegno della Federazione Italiana Golf e siamo entusiasti di poter dare il nostro apporto per dare seguito al successo della Ryder Cup in Italia. Il Sergio Melpignano Senior Italian Open è un appuntamento importante del nostro ampio calendario nel 2024 e non vediamo l'ora di tornare in Puglia a ottobre!"
La neozelandese Fiona Xu ha letteralmente travolto le avversarie nel Copper Rock Championship, settimo torneo stagionale dell’Epson Tour disputato al Copper Rock Golf Course di Hurricane, in Utah, che ha vinto con 194 (67 63 64, -22) colpi, sette di vantaggio sulla sudafricana Kaleigh Telfer, seconda con 201 (-15), e otto sulla canadese Alena Sharp, terza con 202 (-14), che ha vissuto tempi migliori sul LPGA Tour.
Sono andate a premio le sorelle Moresco, uniche italiane in gara: Benedetta si è classificata 47ª con 215 (71 69 75, -1) e Angelica 52ª con 216 (76 69 71, par), più regolare la prima nel rendimento complessivo di questa prima parte dell’anno, piuttosto altalenante la seconda.
Hanno concluso in quarta posizione con 205 (-11) Jessica Porvasnik e la taiwanese Cynthia Lu, in sesta con 210 (-6) Dana Fall e in settima con 207 (-9) Becca Huffer, Lauren Stephenson e l’olandese Dewi Weber. È uscita al taglio, caduto a 145 (+1) Savannah Vilaubi (147, +3), che difendeva il titolo.
Fiona Xu, diciannove anni, neo pro e rockie sul circuito, ha firmato la prima vittoria sull’Epson Tour alla sesta gara disputata. Nelle precedenti cinque aveva ottenuto un secondo posto (IOA Championship) e non era mai scesa sotto il 22°. Con 194 (-22) ha stabilito lo score più basso di tutti i tempi nel tour sulle 54 buche, superando il 195 (-21) realizzato dalla taiwanese Juliana Hung nel citato IOA Championship a fine aprile. Negli ultimi due round ha segnato anche il punteggio più basso di giornata e con il 63 (-9) del secondo giro ha eguagliato il primato del Copper Rock GC sulle 18 buche stabilito da Savannah Vilaubi e dall’australiana Su Oh nel 2023. In totale ha messo insieme 25 birdie e tre bogey. Con il successo è salita dalla decima alla prima piazza della Race for the Card 2024 (ordine di merito che porta a fine anno alla conquista della ‘carta’ per il LPGA Tour) ed è stata gratificata con un assegno di 37.500 dollari su un montepremi di 250.000 dollari. Prima di cambiare categoria era 12ª nel ranking mondiale amateur.
SECONDO GIRO - Hanno recuperato posizioni le sorelle Moresco nel secondo giro del Copper Rock Championship, torneo dell’Epson Tour, che si sta svolgendo al Copper Rock Golf Course (par 72) di Hurricane, in Utah: Benedetta è salita dal 39° al 14° posto con 140 (71 69, -4) colpi e Angelica dal 105° al 54° con 145 (75 69, +1) evitando il taglio.
E’ al vertice la neozelandese Fiona Xu con 130 (67 63, -14) che ha due colpi di vantaggio sulla sudafricana Kaleigh Telfer, seconda con 132 (-12), e sei sulla canadese Alena Sharp, terza con 136 (-8). Al quarto posto con 137 (-7) Dana Fall e Samantha Wagner e al sesto con 138 (-6) Karen Chung, Lauren Stephenson, Jessica Porvasnik e la taiwanese Cynthia Lu. Il montepremi è di 250.000 dollari con prima moneta di 37.500 dollari.
PRIMO GIRO - La canadese Alena Sharp e la sudafricana Kaleigh Telfer sono al comando con 64 (-8) colpi nel Copper Rock Championship, evento dell’Epson Tour, che si sta svolgendo al Copper Rock Golf Course (par 72) di Hurricane, in Utah. Delle due italiane in campo Benedetta Moresco è 39ª con 71 (-1), mentre la sorella Angelica, 105ª con 76 (+4), è a rischio di taglio.
La coppia di testa precede Daniela Iacobelli, terza con 65 (-7), e Jessica Porvasnik, quarta con 66 (-6). In quinta posizione con 67 (-5) Therese Warner, Jenny Bae, Amy Lee, Lakareber Abe, Samantha Wagner e la neozelandese Fiona Xu. In 67ª con 73 (+1) Savannah Vilaubi, che difende il titolo. Il montepremi è di 250.000 dollari con prima moneta di 37.500 dollari.
LA VIGILIA - Le sorelle Angelica e Benedetta Moresco saranno tra le 132 concorrenti al via del Copper Rock Championship, settimo torneo stagionale dell’Epson Tour in programma dal 16 al 18 maggio, su 54 buche, al Copper Rock Golf Course di Hurricane, in Utah.
Difende il titolo Savannah Vilaubi, 30enne professionista dal 2016, in un contesto che comprende quattro delle sei vincitrici stagionali: Briana Chacon, che è anche la più in alto nella money list (n. 3), la colombiana Valery Plata, la taiwanese Juliana Hung e Gigi Stoll. Nel buon field tante le concorrenti in grado di spuntarla, tra le quali ricordiamo Mariel Galdiano, Kim Kaufman, Becca Huffer, Jenny Bae, Kathleen Scavo, la canadese Alena Sharp, la taiwanese Ssu-Chia Cheng, la cinese Miranda Wang, la filippina Clarisse Guce, la neozelandese Fiona Xu e l’australiana Cassie Porter, per citarne alcune.
Inizio di stagione con qualche incertezza per le sorelle Moresco, nell’occasione in cerca di riscatto dopo il taglio subito nel precedente Carlisle Arizona Women's Golf Classic. Il montepremi è di 250.000 dollari con prima moneta di 37.500 dollari.
L’austriaco Maximilian Steinlechner ha vinto con 199 (67 68 64, -17) colpi la 32ª edizione del Gosser Open, uno dei tornei più attesi e longevi dell’Alps Tour, disputato sul percorso del GC Erzherzog Johann (par 72) a Maria Lankowitz, nei pressi di Graz in Austria. Ha superato con un par alla prima buca di spareggio lo spagnolo Asier Aguirre Izcue (199 - 68 65 66), con il quale aveva terminato alla pari la gara.
Ancora una bella prova di Enrico Di Nitto, terzo con 201 (67 68 66, -15), per la terza volta nei sei eventi stagionali tra i primi tre dopo i secondi posti nel Red Sea Little Venice Open e nel precedente Memorial Giorgio Bordoni by AON. Al 31enne romano non è bastato aver concluso le 54 buche senza bogey, realizzando 15 birdie (sei nel round finale in 66, -6). Note di merito anche per il dilettante Marco Florioli, quarto con 204 (67 68 69, -12), che ha tenuto il campo con molta autorità, ma scendendo sotto questa posizione. È stato affiancato dai francesi Nicolas Muller e Paul Elissalde, (a segno nel 2021), dall’ungherese Oliver Csanyi, dall’iberico Borja Martin e dall’austriaco Lukas Nemecz, leader dopo due giri con Aguirre Izcue e due volte vincitore del torneo (2017, 2020).
Degli altri italiani, Andrea Romano si è classificato 14° con 206 (-10), Riccardo Bregoli 18° con 207 (-9), Davide Buchi 24° con 208 (-8), Filippo Bergamaschi e Giovanni Manzoni, 31.i con 210 (-6). Più indietro Gianmaria Rean Trinchero e Leonardo Rigotti, 40.i con 211 (-5), e Filippo Grossi, 44° con 212 (-4).
Maximilian Steinlechner, 24enne di Innsbruck, laureato alla North Carolina State University e professionista dal 2023, quarto dopo due turni, ha recuperato con un 64 (-8), miglior parziale di giornata, costringendo Aguirre Izcue al playoff dopo averlo raggiunto con l’ultimo dei suoi otto birdie (senza bogey) sul green finale. Per il primo titolo ha ricevuto un assegno di 5.800 euro su un montepremi di 40.000 euro.
LA VIGILIA - Dopo il successo del Memorial Giorgio Bordoni by AON, vinto da Mattia Comotti al La Pinetina Golf Club, l’Alps Tour si trasferisce in Austria dove, dal 16 al 18 maggio, è in programma uno dei tornei più longevi e prestigiosi del circuito, il Gosser Open, nato nel 1993 e giunto alla 32ª edizione.
Sul percorso del GC Erzherzog Johann, a Maria Lankowitz nei pressi di Graz, saranno in gara 144 concorrenti, in rappresentanza di 16 nazioni, compresi 31 italiani che costituiscono il gruppo più numeroso dopo quello dei padroni di casa con 48 partenti.
Gli azzurri sono i grandi favoriti in un momento in cui stanno dominando sul circuito. Infatti hanno ottenuto tre successi nelle ultime tre gare disputate, mentre cinque atleti sono tra i primi dieci dell’ordine di merito: Edoardo Raffaele Lipparelli, numero uno e a segno nel News Giza Open, Gianmaria Rean Trinchero (n. 5), che ha fatto suo il Tunisian Golf Open, il citato Comotti (n. 6), Enrico Di Nitto (n. 5), secondo in Lombardia, e Manfredi Manica (n. 9). Da seguire, comunque, anche gli altri quattro della top ten: i francesi Aymeric Laussot (n. 2) e Benjamin Kedochim (n. 3), lo svizzero Luca Galliano (n. 8) e lo spagnolo Eduard Rousaud (n. 10). Unico assente l’amateur iberico José Antonio Sintes Navarro (n. 7).
Tra gli altri concorrenti ricordiamo quattro past winner austriaci, Timon Baltl (2019), Lukas Nemecz (2017, 2020), Jurgen Maurer (2006) e Martin Wiegele (2008), e uno transalpino, Paul Elissalde (2021), ma saranno da seguire anche il francese Xavier Poncelet, l’irlandese Robert Moran, gli inglesi Arron Edward-Hill e Harry Ellis e l’iberico Manuel Morugan.
Il torneo è stato vinto due volte dai giocatori italiani: nel 2002 da Marco Soffietti e nel 2004 da Alessio Bruschi. Il montepremi è di 40.000 euro dei quali 5.800 andranno al vincitore.
Ancora Nelly Korda. Al momento regina del golf femminile mondiale, è molto difficile batterla tanto che ha firmato il sesto titolo in otto gare disputate nel 2024 e non siamo neanche a metà stagione. Ha vinto con 274 (70 68 65 71, -14) colpi il Mizuho Americas Open, sul percorso del Liberty National Golf Club (par 72), a Jersey City nel New Jersey, in un cammino stagionale impressionante con un 16° posto nella gara d’apertura (Tournament of Champions) quindi cinque successi di fila (Drive On Championship, Fir Hills Seri Pak, Ford Championship, T-Mobile Match Play, The Chevron Championship, un Major), la settima posizione nella Cognizant Fourders Cup e il successo attuale.
Nell’occasione le cose non sono state semplici, perché nell’ultimo giro, iniziato da leader, ha stentato sulle prime nove buche (un birdie, tre bogey), poi si è ripresa con tre birdie nel rientro (71, -1), ma non sarebbe bastato senza la collaborazione dell’australiana Hannah Green, due successi in stagione, che le ha lasciato strada con un bogey sull’ultima buca (70,- 2, quattro birdie due bogey). La Green aveva fatto un miracolo nel terzo round rimontando dalla 35ª alla seconda piazza con un 63 (-9) e poi agganciando la vincitrice, ma ha steccato l’acuto finale.
In terza posizione con 278 (-10) Jennifer Kupcho, l’australiana Gabriela Ruffels, e le thailandesi Chanettee Wannasaen e Ariya Jutanugarn e in settima con 279 (-9) Marina Alex, le giapponesi Ayaka Furue e Yuna Nishimura, le thailandesi Patty Tavatanakit e Atthaya Thitikul, la coreana Sei Young Kim e la filippina Bianca Pagdanganan. Ha preso parte al torneo Roberta Liti, 64ª con 145 (73 72, +1), uscita al taglio per la terza volta in otto partecipazioni nell’anno.
Nelly Korda, 25enne di Bradenton, figlia degli ex dei tennisti cechi Petr Korda e Regina Rajchrtová e sorella minore di Jessica, che inizialmente sembrava la più forte in famiglia, ha portato a 14 i titoli, comprensivi di due Major, sul LPGA Tour, per un palmarès che ne comprende anche tre sul Ladies European Tour, uno sul Symetra Tour (ora Epson Tour), oltre alla medaglia d’oro olimpica a Tokyo 2020.
Dal 1980 solo sette proette hanno ottenuto sei o più allori nella stessa stagione: Betsy King (1989) e Beth Daniel (1990), le ultime due americane capaci dell’exploit, Annika Sorenstam (1997, 2001, 2002, 2003, 2004, 2005), Karrie Webb (1999, 2000), Lorena Ochoa (2006, 2007, 2008), Yani Tseng (2011) e Inbee Park (2013). Nelly Korda, che ha portato a 17 i punti nella sua corsa verso la LPGA Hall of Fame, dove per entrare ne occorrono 27, è stata gratificata con un assegno di 450.000 dollari su un montepremi di 3.000.000 di dollari, portando i suoi guadagni stagionali a 2.943.708 dollari, giocatrice più veloce a raggiungere i due milioni di dollari di incassi in un solo anno nella storia del circuito.
TERZO GIRO - Nelly Korda si è portata dal terzo al primo posto con 203 (70 68 65, -13) colpi nel Mizuho Americas Open e ha posto le basi per il suo sesto successo stagionale sul LPGA Tour.
Sul percorso del Liberty National Golf Club (par 72), a Jersey City nel New Jersey, Nelly Korda ha rimontato dalla terza posizione con un 65 (-7, sette birdie), ma ha fatto meglio l’australiana Hannah Green, due vittorie quest’anno, che con un 63 (-9, nove birdie), miglior parziale di giornata, per un totale di 205 (-11) si è portata dalla 35ª alla seconda piazza e proverà a contenderle il titolo.
Ne hanno la possibilità anche la giapponese Ayaka Furue e l’australiana Gabriela Ruffels, terze con 296 (-10), Jennifer Kupcho, la tedesca Sophia Popov e la thailandese Pajaree Anannarukarn, quinte con 207 (-9).
E’ uscita al taglio Roberta Liti, 64ª con 145 (73 72, +1). Il montepremi è di 3.000.000 di dollari con prima moneta di 450.000 dollari.
SECONDO GIRO - Roberta Liti, 64ª con 145 (73 72, +1) colpi, è uscita al taglio nel Mizuho Americas Open, che si sta svolgendo sul percorso del Liberty National Golf Club (par 72), a Jersey City nel New Jersey.
E’ passata a condurre la thailandese Atthaya Thitikul con 135 (70 65, -9), che ha sorpassato la coreana So Mi Lee, leader dopo un round e ora seconda con 137 (-7). Al terzo posto con 138 (-6) Nelly Korda, numero uno mondiale, l’australiana Gabriela Ruffels, la giapponese Mao Saigo e la thailandese Ariya Jutanugarn e al settimo con 139 (-5) otto concorrenti tra le quali la nipponica Ayako Furue, le thailandesi Moriya Jutanugarn, sorella maggiore di Ariya, e Pajaree Anannarukarn e la sudafricana Ashleigh Buhai. Il montepremi è di 3.000.000 di dollari con prima moneta di 450.000 dollari.
PRIMO GIRO - Roberta Liti è al 58° posto con 73 (+1) colpi nel Mizuho Americas Open, iniziato sul percorso del Liberty National Golf Club (par 72), a Jersey City nel New Jersey, dove è al vertice la coreana So Mi Lee con 66 (-6).
Al secondo posto con 68 (-4) Andrea Lee, l’australiana Gabriela Ruffels, la filippina Bianca Pagdanganan e la giapponese Mao Salgo e al sesto con 69 (-3) Jennifer Kupcho, Megan Khang, la cinese Xiyu Lin, le thailandesi Moriya Jutanugarn e Patty Tavatanakit, le svedesi Frida Kinhult e Linn Grant, la francese Celine Boutier, la sudafricana Ashleigh Buhai, l’australiana Minjee Lee e la coreana Jenny Shin. Il montepremi è di 3.000.000 di dollari con prima moneta di 450.000 dollari.
LA VIGILIA - Ottavo impegno stagionale per Roberta Liti sul LPGA Tour, dopo aver preso la ‘carta’ con l’ottavo posto nella money list dell’Epson Tour 2023. Sarà in gara al Liberty National Golf Club di Jersey City, nel New Jersey, dove dal 16 al 19 maggio si svolge il Mizuho Americas Open.
In un field di alta qualità, che comprende nove tra le prime dieci della classifica mondiale, osservate speciali Nelly Korda, numero uno, e Rose Zhang. La seconda, in grande ascesa, difende il titolo dopo aver vinto la scorsa settimana la Cognizant Founders Cup, successo che l’ha proiettata al sesto posto del Rolex Ranking. Tuttavia nelle previsioni della vigilia la Korda è più gettonata, anche se a Cliffton, sempre nel New Jersey, è terminata “solo” settima dopo essersi imposta in cinque eventi di fila.
Non andranno certo in campo per garantire soltanto lo spettacolo le altre della top ten, ma soprattutto punteranno anche loro alla vittoria, perché sono tutte giocatrici di peso a iniziare dalla coreana Jin Young Ko, ex regina del golf mondiale. Per proseguire con la francese Celine Boutier, la cinese Ruoning Yin, l’inglese Charley Hull, le australiane Minjee Lee e Hannah Green e la canadese Brooke M. Henderson.
Senza dimenticare Angel Yin, Megan Khang, l’irlandese Leona Maguire, le svedesi Maja Stark e Linn Grant, la tedesca Esther Henseleit, le giapponesi Nasa Hataoka e Ayaka Furue e la thailandese Pajaree Anannarukarn, per citare altre in grado di scombinare i piani delle favorite.
Roberta Liti, dopo una partenza con due tagli subiti su tre eventi, è poi andata a premio negli altri quattro successivi. L’andatura è ancora altalenante, ma ha espresso momenti di bel gioco con posizioni in alta classifica, come accaduto nei primi due round della Cognizant Founders Cup in cui è stata tra le prime dieci. Il montepremi è di 3.000.000 di dollari con prima moneta di 450.000 dollari.
Xander Schauffele è stato l’assoluto protagonista della 106ª edizione del PGA Championship, che ha vinto con 263 (62 68 68 65, -21) colpi, precedendo di misura Bryson DeChambeau, secondo con 264 (-20), uno dei 16 concorrenti della LIV Golf in un contesto che comprendeva anche i primi 93 classificati nel World Ranking.
Sul percorso del Valhalla Golf Club (par 71) a Louisville nel Kentucky, che ha ospitato per la quarta volta l’evento, ha chiuso al terzo posto con 266 (-18) Viktor Hovland. Al quarto con 269 (-15) Collin Morikawa, leader con Schauffele dopo tre giri, e Thomas Detry, al sesto con 270 (-14) Justin Rose e Shane Lowry e all’ottavo con 271 (-13) Billy Horschel, Justin Thomas, Robert MacIntyre e Scottie Scheffler, numero uno mondiale.
Quest’ultimo, che rientrava dopo circa un mese essendosi fermato per la nascita del primo figlio, ha rimontato dalla 24ª piazza, dove era scivolato nel terzo round praticamente uscendo dalla contesa per la vittoria, ma è stato al centro di un episodio clamoroso prima dell’inizio del secondo, quando è stato arrestato per non essersi fermato a un posto di blocco e aver litigato con un agente. Ammanettato, portato in caserma, schedato e fotografato, è stato poi rilasciato in tempo per proseguire la gara.
Major ancora tabù per Rory McIlroy, 12° con 272 (-12), a digiuno da dieci anni dopo il quarto conquistato nel 2014 proprio al Valhalla Golf Club. Fuori dalla zona titolo per tutto il torneo Brooks Koepka, 26° con 275 (-9), campione in carica e vincitore anche nel 2018 e 2019, e settimo tentativo fallito da Jordan Spieth, 43° con 278 (-6), di completare il Grande Slam con il solo Major assente nel suo palmarès.
Sono usciti al taglio sia Tiger Woods che Francesco Molinari. Il primo, 133° con 149 (72 77, +7), è rimasto fuori dopo 36 buche in un Major per la 13ª volta da quando è professionista, mentre l’azzurro, 115° con 146 (71 75, +4), ha visto allontanarsi le speranze di qualificarsi per i Giochi Olimpici di Parigi. Non ha brillato (68° con 282, -2) Sebastian Soderberg, ma ha avuto la soddisfazione di realizzare una “hole in one” nel secondo turno (buca 8, par 3, yards 173, ferro 8).
Il giro finale è stato caratterizzato dal duello tra Schauffele e DeChambeau, che ha tentato la rimonta dalla quarta posizione. Il secondo, in ritardo di tre colpi dopo 12 buche, ne ha recuperati due con altrettanti birdie e poi con un altro sull’ultimo green (64, -7, sette birdie) ha cercato di forzare al playoff l’avversario, che però ha reagito con la stessa moneta per il 65 (-6, sette birdie, un bogey) vincente.
Schauffele, nativo di San Diego (California), ha vinto il primo Major (28° disputato) all’età di 30 anni, sei mesi e 24 giorni e ha portato a otto i successi sul PGA Tour in 175 partecipazioni. È andato a segno per la terza volta nelle nove occasioni in cui era al vertice dopo 54 buche, l’ultima l’aveva fallita la scorsa settimana nel Wells Fargo Championship. Ha stabilito con 263 il nuovo primato del torneo sulle 72 buche (dopo il 264, -16, di Brooks Koepka nel 2018) e con il totale di “meno 21” ha realizzato lo score più basso rispetto al par nella storia dei Major. Cinque i giocatori che hanno siglato un “meno 20”: Jason Day (PGA Championship, 2015), Henrik Stenson (Open Championship 2016), Dustin Johnson (Masters Tournament, 2020), Cameron Smith (Open Championship 2022) e Bryson DeChambeau in questo evento.
Schauffele, che ha segnato il maggior numero di birdie tra i concorrenti (25) ed è stato il più preciso nei colpi al green (60 presi su 72), con la prodezza è salito dal terzo al secondo posto nel World Ranking, alle spalle dell’imprendibile (per il momento) Scheffler e ai danni di McIlroy, ora terzo. Unico giocatore ad aver vinto un evento del Grande Slam da campione olimpico (Tokyo 2020), è rimasto in seconda posizione nella graduatoria della FedEx Cup ed è stato gratificato con un assegno di 3.300.000 dollari su un montepremi di 18.500.000 dollari, il più alto nella storia della manifestazione, ma inferiore agli altri Major e ai tornei “elevati” del PGA Tour.
TERZO GIRO - Dopo il terzo e penultimo round del PGA Championship, Xander Schauffele (62 68 68) è stato raggiunto in vetta alla classifica da Collin Morikawa (66 65 67). I due americani guidano il leaderboard con un totale di 198 (-15) colpi, uno di vantaggio nei confronti del loro connazionale Sahith Theegala, terzo con 199 (-14).
A Louisville, nel Kentucky, rimonta show di Shane Lowry. L'irlandese, vincitore nel 2019 del The Open, ha guadagnato 20 posizioni e ora è quarto con 200 (-13) al fianco del californiano Bryson DeChambeau, asso della LIV Golf, e del norvegese Viktor Hovland.
Al Valhalla Golf Club (par 71), il nordirlandese Rory McIlroy, che non vince un Major dal 2014, quando su questo campo conquistò proprio il PGA Championship, è 19° con 205 (-8) e non sembra avere alcuna chance di successo. Stesso score per il texano Jordan Spieth, che fallirà per la settima volta il tentativo di chiudere il Grande Slam con l’unico Major che manca nel suo plamarès.
Stop improvviso per Scottie Scheffler. Dopo le disavventure arrivate prima del secondo round (è stato ammanettato e poi rilasciato perché accusato di aver forzato un posto di blocco), il numero 1 mondiale è scivolato dalla quarta alla 24ª piazza con 206 (-7). Per lui giro in 73 (+2) con cinque birdie, altrettanti bogey e un doppio bogey. Dopo 43 round si ferma così la striscia di parziali pari o sotto il par del 27enne di Ridgewood (New Jersey). Sono usciti al taglio, dopo 36 buche, Francesco Molinari, 115° con 146 (71 75, +4), e Tiger Woods, 133° con 149 (72 77, +7).
SECONDO GIRO - Prima viene accusato di aver forzato un posto di blocco, poi litiga con un agente di polizia, quindi viene ammanettato e portato in caserma. Viene schedato, fotografato, poi rilasciato. Dunque, torna in campo e stupisce tutti. E' stata una giornata pazza quella riguardante Scottie Scheffler al PGA Championship. Dopo lo choc, il numero 1 mondiale negli Usa è tornato in campo guadagnando colpi e posizioni.
A Louisville, nel Kentucky, è passato dal dodicesimo al quarto posto della classifica provvisoria (il secondo giro è stato infatti sospeso anzitempo per l'arrivo dell'oscurità) della 106ª edizione del torneo Major. Con uno score di 133 (67 66, -9) l'americano è distante ora tre colpi dal suo connazionale Xander Schauffele, da solo al comando con 130 (62 68, -12) davanti a Collin Morikawa, secondo con 131 (-11) , e a Sahith Theegala, terzo con 132 (-10).
"Mi sono preparato alla gara facendo un po' di stretching in cella", ha provato a sdrammatizzare Scheffler dopo la gara. Il 27enne di Ridgewood (New Jersey), che quest'anno ha già vinto quattro tornei, tra cui il The Masters (per la seconda volta in carriera), è da 42 giri consecutivi che fa registrare un parziale in par o sotto il par. Per lui al Valhalla Golf Club (par 71) round in 66 (-5) con sei birdie e un bogey.
Negli Stati Uniti, è invece 11° con 135 (-7) Brooks Koepka. Asso della LIV Golf, campione uscente, ha fatto suo l'evento nel 2023, ma anche nel 2018 e nel 2019. Battuta d'arresto, invece, per Rory McIlroy. Il nordirlandese, che non conquista uno Slam dal 2014 (l'ultima volta ci riuscì in questa competizione e su questo campo), ha perso 17 posizioni e ora è 22/o con 137 (-5). Probabilmente svanito il sogno di Jordan Spieth, 29° con 138 (-4), al settimo tentativo per provare a completare il Grande Slam con l’unico Major assente nel suo palmarès.
Per la 13ª volta da quando è un giocatore professionista, Tiger Woods è uscito al taglio in un Major. Il californiano, 133° con 149 (+7), è stato eliminato come Francesco Molinari, 115° con 146 (+4). L'azzurro vede così allontanare le speranze di qualificarsi ai Giochi di Parigi. Anche una "hole in one" a Louisville. A realizzarla, Sebastian Soderberg. Lo svedese, 51° con 140 (-2), ha firmato la prodezza alla buca 8 (par 3) utilizzando un ferro 8 da 173 yard (158 metri).
PRIMA SECONDO GIRO - Clamoroso negli Stati Uniti. Il numero 1 del golf mondiale, Scottie Scheffler, è stato arrestato a Louisville, nel Kentucky, dove fino a domenica 19 maggio è in corso la 106/a edizione del PGA Championship.
L'americano, secondo le prime ricostruzioni, è stato fermato dopo una lite con un poliziotto ad un posto di blocco: non si è fermato all'alt e l'agente pur di non farlo passare si è aggrappato alla sua auto. A quel punto Scheffler sarebbe sceso dalla macchina iniziando un diverbio con la polizia che, poi, lo ha ammanettato.
PRIMO GIRO - La 106ª edizione del PGA Championship, negli Usa, è iniziata nel segno di Xander Schauffele. A Louisville, nel Kentucky, l'americano ha chiuso il primo round con uno score di 62 (-9) colpi, tre di vantaggio nei confronti dei suoi connazionali Tony Finau, Sahith Theegala e Mark Hubbard, tutti secondi con 65 (-6) davanti al nordirlandese Rory McIlroy, quinto con 66 (-5) insieme ad altri sei giocatori.
Condividono invece la 12ª piazza con 67 (-4) gli statunitensi Brooks Koepka e Scottie Scheffler. Il primo, campione in carica, ha vinto il torneo già tre volte: nel 2023, 2018 e 2019. Il secondo, numero 1 al mondo, nel 2024 ha già conquistato quattro trofei indossando per la seconda volta in carriera la "Green Jacket" dopo il trionfo al Masters. Al Valhalla Golf Club (par 71), Francesco Molinari, unico azzurro in gara, è invece 65° con 71 (par) e precede in classifica Tiger Woods, 85° con 72 (+1).
Schauffele, sette volte vincitore sul PGA Tour e medaglia d'oro ai Giochi di Tokyo, alla 28ª presenza in un Major insegue il primo exploit in uno Slam. Il margine che vanta sugli avversari dopo giro di apertura è da record. Come lui, nella storia dell'evento, solo Nick Hart (1963), Bobby Nichols (1964) e Raymond Floyd (1982). Prova bogey free per il 30enne di San Diego, che ha realizzato nove birdie.
E' cominciata nel migliore dei modi la gara di McIlroy. Secondo nel world ranking, non vince un Major dal 2014. L'ultimo capolavoro arrivò proprio dieci anni fa, su questo campo e nel PGA Championship. Per lui, sei birdie con un bogey. Quanto a Scheffler, il re del green ha siglato un eagle e quattro birdie, con due bogey. Prova sull'altalena per Molinari (partito dalla buca 10), autore di un eagle alla 13 (par 4) e un birdie, con tre bogey. Era invece dal The Masters del 2022, quando aprì la gara con un 71 (-1), che Woods non faceva registrare un punteggio positivo in un Major.
Nonostante questo, il californiano, che nella sua carta ha 'segnato' tre birdie, con quattro bogey, dovrà scalare posizioni nel secondo round per scongiurare l'eliminazione.
LA VIGILIA - Il ritorno di Scottie Scheffler, il tentativo di Rory McIlroy di vincere un Major dopo dieci anni, la presenza di Francesco Molinari, in un torneo in cui è stato runner up nel 2017, e la partecipazione di Tiger Woods, comunque un valore aggiunto in un evento che si è aggiudicato per quattro volte. È la 106ª edizione del PGA Championship, secondo Major stagionale, in programma dal 16 al 19 maggio per la quarta volta al Valhalla Golf Club di Louisville nel Kentucky, dove sarà di scena l’élite mondiale con i primi 93 classificati nel World Ranking e in totale 97 dei top 100.
Difende il titolo Brooks Koepka, uno dei 16 giocatori della LIV Golf tra i 156 del field, che ha alzato il Wanamaker Trophy (destinato al vincitore) per ben tre volte negli ultimi sei anni con doppietta consecutiva nel 2018 e 2019. Ha l’occasione di realizzare un altro double, merce rara da quando la gara si gioca dal 1958 con formula medal, ed eguagliare Woods. Infatti è l’altro golfista che l’aveva conseguita prima di lui, ma poiché a Tiger piacciono gli effetti speciali l’ha fatta due volte (1999-2000 e 2007-2008).
Le attese della vigilia sono comunque per Scottie Scheffler e Rory McIlroy, numero uno e due al mondo divisi da oltre sei punti nel ranking. Scheffler, runner up nel 2023 insieme a Viktor Hovland, non gioca da circa un mese, poiché si è fermato per la nascita del primo figlio, ma prima dello stop si era imposto in quattro delle ultime cinque gare disputate (Masters compreso) con un secondo posto. La domanda è se sarà nella stessa forma spettacolare, nel qual caso la corsa al titolo diventerebbe problematica per tutti.
Rory McIlroy ha firmato l’ultimo dei suoi quattro Major, il secondo nel PGA Championship (l’altro nel 2012), nel 2014 proprio al Valhalla Golf Club e, per una strana combinazione, si ripresenta all’appuntamento nuovamente reduce da un successo. Infatti in quella occasione aveva fatto suo una settimana prima il WGC-Bridgestone Invitational e questa volta le condizioni sembrano ancora più favorevoli, perché viene da due exploit consecutivi, nello Zurich Classic (in coppia con Shane Lowry) e nel Wells Fargo Championship.
Nella lunga lista dei favoriti Jordan Spieth è al settimo tentativo di completare il Grande Slam con l’unico Major che manca nel suo palmarès. È andato vicino a chiuderlo nel 2019 (terzo), tuttavia le sensazioni non sono favorevoli a giudicare dai quattro tagli subiti nelle ultime otto prestazioni.
Tra i primi dieci del World Ranking sanno come si vince un Major Wyndham Clark, Jon Rahm e Brian Harman, mentre proveranno sfatare il tabù Xander Schauffele, Viktor Hovland, Patrick Cantlay e Max Homa. Con loro anche Ludvig Aberg (n. 6) alla “prima” nel PGA Championship. Molti si attendono una prova simile a quella del Masters dove, anche in quel caso da debuttante, terminò secondo. Altri possibili protagonisti Justin Thomas (due titoli, 2017 e 2022), Cameron Smith, Collin Morikawa, Sahith Theegala e Matt Fitzpatrick.
Francesco Molinari, alla 14ª partecipazione, non ha brillato nelle ultime uscite, ma potrebbe ricevere le giuste motivazioni sia dall’avvicinarsi delle Olimpiadi di Parigi, con la ricerca di un posto nel field, che dal disputare un torneo in cui, oltre ad essere stato runner up, ha colto altre due top ten (6° nel 2018 e 10° nel 2009).
Tiger Woods - Basta la presenza di Tiger Woods ad accendere la fantasia dei tifosi, che vorrebbero vederlo vincere il 16° Major o quanto meno un evento qualunque per portare a 83 le vittorie sul circuito e distaccare Sam Snead con cui condivide il record. E lui, che al Valhalla Golf Club superò al playoff Bob May nel 2000, non spegne di certo gli entusiasmi: “Il mio corpo sta bene - ha dichiarato - anche se ormai non è più quello di prima. Sentirò sempre rigidità e dolore alla schiena, ma desidero migliorare ancora il mio gioco. Se mi chiedete se credo ancora di avere le carte in regola per vincere, la risposta è sì". Meno possibilista per il ruolo di capitano del Team USA nella Ryder Cup 2025: “Dovrò valutare se avrò abbastanza tempo per ricoprire un incarico così importante”.
Solo otto successi europei - Il PGA Championship è il Major meno favorevole ai giocatori europei che lo hanno vinto solo otto volte. Le prime due edizioni sono state appannaggio dell’inglese Jim Barnes (1916, 1919), quindi hanno avuto la meglio Jock Hutchison (1920) e Tommy Armour (1930), entrambi scozzesi e in seguito naturalizzati statunitensi, poi più nulla fino al 2008 quando si è imposto l’irlandese Padraig Harrington. Successivamente si è aggiudicato il titolo il tedesco Martin Kaymer (2010) prima della doppietta di McIlroy.
I past winner - Sedici i past winner in gara. Oltre a Koepka, Thomas, McIlroy e a Woods saranno al via Phil Mickelson (vincitore più anziano nel 2021 a 50 anni e 11 mesi dopo la prodezza nel 2005), Collin Morikawa, Jimmy Walker, Jason Day, Jason Dufner, Keegan Bradley, Martin Kaymer, Yong-eun Yang, Padraig Harrington, Shaun Micheel, Rick Beem e John Daly.
Il torneo, nato nel 1916, si è svolto con formula match play fino al 1957 per poi passare alla medal. Detto di Koepka e Woods in questa seconda fase, nel periodo match play hanno conseguito la doppietta di fila Jim Barnes, Leo Diegel (1928-1929), Denny Shute (1936-1937) e Walter Hagen, autore di una quaterna dal 1924 al 1927, e recordman di vittorie con cinque insieme a Jack Nicklaus. Seguono Tiger Woods con quattro, Gene Sarazen, Sam Snead e Brooks Koepka con tre.
Il Wanamaker Trophy - La prima edizione dell’evento si svolse a ottobre del 1916, dopo che a gennaio era stata fondata l’Associazione dei professionisti su spinta dell’imprenditore Rodman Wanamaker con l’intento di far loro aumentare i guadagni. Il trofeo in palio prese il nome da Wanamaker stesso, che contribuì al montepremi con 2.500 dollari. Inizialmente il trofeo originale veniva consegnato al vincitore che doveva restituirlo l’anno successivo, ma la consuetudine si interruppe nel 1928 quando Walter Hagen ammise di averlo perduto. La PGA of America fece realizzare una copia, mentre conserva l’originale che fu ritrovato due anni dopo. Attualmente al primo classificato viene riconosciuta un’esenzione di cinque anni per tutti e quattro i Major e sul PGA Tour.
Il percorso - Il Valhalla Golf Club, dove nel 2008 si è svolta la Ryder Cup, è stato progettato nel 1986 da Jack Nicklaus e, come detto, ospita per la quarta volta il PGA Championship dopo le edizioni del 1996, vinta da Mark Brooks, del 2000 appannaggio di Tiger Woods, e quella ricordata del 2014 quando McIlroy concluse il torneo quasi al buio superando Mickelson. Si giocò un un percorso che era stato sottoposto a una profonda ristrutturazione con i 18 green ricostruiti, con bunker rinnovati o aggiunti e con l’istallazione di un nuovo sistema d’irrigazione per risolvere problemi di drenaggio. Ora il tracciato è di 151 metri più lungo e, McIlroy compreso, saranno 34 i giocatori già presenti nel 2014.
Il torneo in diretta su Sky e in streaming su NOW - Il PGA Championship sarà trasmesso in diretta da Sky, sul canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW ai seguenti orari su entrambe le piattaforme: giovedì 16 maggio e venerdì 17, dalle ore 14 alle ore 1; sabato 18 e domenica 19, dalle ore 15 alle ore 1. Commento di Michele Gallerani, Silvio Grappasonni, Marco Cogliati, Claudio Viganò, Roberto Zappa, Massimo Scarpa e Giovanni Dassù.
Nell’Italian Open Qualifying Tournament l’inglese Joshua Berry, Flavio Michetti e lo spagnolo Angel Ayora hanno conquistato i tre posti in palio nel field dell’81°Open d’Italia, che si disputerà dal 27 al 30 giugno all’Adriatic Golf Club Cervia (Ravenna). Sul percorso del Golf Nazionale, a Sutri (VT), Berry ha vinto con 67 (-4) colpi, mentre si sono classificati in seconda posizione con 68 (-3) Michetti, Ayora ed Enrico Di Nitto. Pertanto per assegnare gli altri due pass per Cervia è stato necessario uno spareggio che ha promosso Michetti e Ayora.
Joshua Berry, 19enne inglese, ha guadagnato la ‘carta’ per il DP World Tour con il 17° posto nella finale della Qualifying School 2023 e sta ora alternandosi sui due circuiti continentali con miglior risultato al momento un 12° posto nello SDC Open (Challenge Tour) a febbraio. Flavio Michetti, 20 anni, sta facendo esperienza sull’Alps Tour dove ad aprile è giunto nono nel Tunisian Open, quarta sua top ten sul circuito. Nel 2022 è stato il miglior dilettante all’Open d’Italia. Angel Ayora, 19enne neo professionista, dopo una buona carriera da amateur sta giocando sul Challenge Tour e si è fatto subito notare con la nona piazza nell’UAE Challenge ad Abu Dhabi.
Il Golf Nazionale, che ha dato conferma ancora una volta delle sue ottime qualità tecniche ricevendo il consenso unanime dei partecipanti, dopo aver ospitato lo scorso anno le prime due giornate della Junior Ryder Cup e il Challenge Italian Open (Challenge Tour), ora sarà il teatro di gara dal 14 al 16 giugno del Ladies Italian Open, uno degli eventi più attesi nel calendario del Ladies European Tour, il circuito femminile europeo.
81°Open d’Italia: lo spettacolo del golf internazionale abbraccia l’Emilia-Romagna – Dopo l’edizione del 1993 al Modena Golf & Country Club, l’Emilia Romagna torna ad ospitare per la seconda volta nella storia l’Open d’Italia. I campioni del DP World Tour sono pronti ad accendere la sfida all’Adriatic Golf Club Cervia in un contesto di grande sport che vedrà protagonista l’Emilia Romagna, teatro, insieme ad altre regioni, delle tre tappe di apertura del Tour de France tra il 29 giugno e il 1°luglio. A Cervia lo show del golf internazionale rappresenterà anche un segnale concreto di vicinanza della FIG a una Regione colpita dall’alluvione. Non mancheranno gli spunti di interesse agonistico per una sfida che si disputerà a un mese dal via delle Olimpiadi di Parigi.
I Partner dell’81° Open d’Italia – L’81° Open d’Italia ha come Partner Istituzionale la Regione Emilia-Romagna e il supporto di: Rolex (Main Sponsor); Fideuram Intesa SanPaolo Private Banking (Official Bank); Kappa (Technical Sponsor); Piva Group, Noleggiare, Fantini Club, Howden (Special Partner); San Bernardo, Deloitte, Caffè Vergnano, Allegrini, APL Lavoro, Poste Assicura, Sharp (Official Supplier); Corriere dello Sport, Tuttosport, RDS (Media Partner). Official advisor: Infront Italy.
Ventiseiesimo titolo in carriera sul PGA Tour per Rory McIlroy. Il numero 2 mondiale, all'età di 35 anni e 8 giorni, ha vinto negli Usa, con un totale di 267 (67 68 67 65, -17) colpi, il Wells Fargo Championship. A Charlotte, il nordirlandese ha dominato la scena staccando di cinque colpi l'americano Xander Schauffele, secondo con 272 (-12) davanti al sudcoreano Byeong Hun An, terzo con 275 (-9).
Per McIlroy è il secondo successo stagionale e consecutivo sul PGA Tour dopo quello arrivato allo Zurich Classic of New Orleans, torneo a coppie che ha fatto suo insieme all'irlandese Shane Lowry.
L'emblema del golf europeo ha calato il poker di trionfi nell'evento, già vinto nel 2010, 2015 e 2021. Per McIlroy ora arriva la sfida più dura. E' dall'estate del 2014 che non conquista un Major. L'ultimo grande exploit in un evento del Grande Slam arrivò proprio nel PGA Championship, in programma questa settimana, dal 16 al 19 maggio, a Louisville, nel Kentucky.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
(Cliccare sul titolo per continuare a leggere)
Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
(Cliccare sul titolo per continuare a leggere)