Sudafricani implacabili nel Limpopo Championship, vinto da Brandon Stone con 280 (72 69 69 70, -8) e con altri sei di loro tra i top ten. Erano in numero preponderante e in molti con esperienza e vittorie sull’European Tour, come lo stesso Stone (tre titoli), per pensare alla vigilia in un esito diverso.
Sul percorso dell’Euphoria GC (par 72) a Modimolle in Sudafrica, la gara si è decisa, dopo un pazzo ultimo giro con alternarsi continuo di situazioni, con un playoff a quattro, faccenda tra soli sudafricani, ai quali hanno preso parte gli altri tre che avevano concluso alla pari con Stone, ossia Hennie Du Plessis, Oliver Bekker e Daniel Van Tonder, che dopo essere stato al vertice per tre turni, si è dovuto appellare a un birdie sull’ultima buca per partecipare allo spareggio che sembrava a tre. Alla prima buca tutto deciso da un birdie di Stone, contro il par degli altri. Sul percorso dell’Euphoria GC (par 72) a Modimolle in Sudafrica, nella prima gara stagionale del Challenge Tour organizzata in collaborazione con il Sunshine Tour, Stone, 28enne di Runstenberg, che oltre ai tre successi sul circuito maggiore ne ha anche altri due sul tour di casa, si è imposto per la prima volta sul Challenge recuperando dal secondo posto con un parziale di 70 (-2) nato da un eagle, tre birdie e altrettanti bogey. In premio un assegno di 475.000 rand (27.656 euro) su un montepremi di 3.000.000 di rand (circa 175.000 euro).
Al quinto posto con 282 (-6) altri due sudafricani, Tristen Strydom e MJ Viljoen, l’australiano Deyen Lawson e lo scozzese Craig Howe, e un altro giocatore di casa, Neil Schietekat, al nono con 283 (-5), insieme al norvegese Kristian Krogh Johannessen.
Sono usciti al taglio i quattro italiani in campo: Enrico Di Nitto, 65° con 144 (71 73, par), Aron Zemmer, 89° con 146 (76 70, +2), Federico Maccario, 124° con 149 (76 73, +5), ed Edoardo Raffaele Lipparelli, 147° con 159 (82 77, +15).
TERZO GIRO - Il sudafricano Daniel Van Tonder, ben deciso a cogliere il secondo successo stagionale, ha mantenuto il comando anche nel terzo giro con 208 (66 68 74, -8) colpi, dopo averlo preso sin dal primo, nel Limpopo Championship, evento inaugurale del Challenge Tour 2021 organizzato in collaborazione con il Sunshine Tour, che si sta svolgendo sul percorso dell’Euphoria GC (par 72) a Modimolle in Sudafrica, dove sono usciti al taglio i quattro italiani in gara.
Van Tonder, 30enne di Sasolbarg, a marzo vincitore sull’European Tour del Kenya Savannah Classic, supportato sul campo dalla moglie Abi come caddie, è riuscito a segnare un 74 (+2, due birdie, quattro bogey) in condizioni proibitive per il forte vento che ha reso il gioco molto difficoltoso e con soli dieci giocatori che sono riusciti a scendere sotto par, giro che il leader ha commentato con un “poteva andare molto peggio”.
In corsa per il titolo nel round finale anche i connazionali Oliver Bekker e Brandon Stone, il norvegese Kristian Krogh Johannessen e il tedesco Marcel Siem, secondi con 210 (-6), e altri tre sudafricani, Jaco Prinsloo, due successi in stagione sul Sunshine Tour, MJ Viljoen e Louis Albertse e il francese Jeong Weon Ko, sesti con 211 (-5). Nessuna chance per il sudafricano JC Ritchie, 19° con 213 (-3), che difendeva il titolo.
Sono usciti al taglio Enrico Di Nitto, 65° con 144 (71 73, par), Aron Zemmer, 89° con 146 (76 70, +2), Federico Maccario, 124° con 149 (76 73, +5), ed Edoardo Raffaele Lipparelli, 147° con 159 (82 77, +15). Il montepremi è di 3.000.000 di rand (circa 175.000 euro).
SECONDO GIRO - Il sudafricano Daniel Van Tonder ha rallentato un poco, ma non ha assolutamente mollato nel Limpopo Championship, dove è rimasto al vertice con 134 (66 68, -10) colpi in una giornata in cui si è registrata la débâcle dei colori azzurri con l’uscita al taglio di tre quattro italiani in gara e con il quarto a un passo dalla stessa sorte
Sul percorso dell’Euphoria GC (par 72) a Modimolle in Sudafrica, nella prima gara stagionale del Challenge Tour organizzata in collaborazione con il Sunshine Tour, il gioco è stato sospeso anche nel secondo giro, ma difficilmente potrà rimanere in gara Enrico Di Nitto, 66° con 144 (71 73, par) nella classifica provvisoria, e usciranno sicuramente Aron Zemmer, 89° con 146 (76 70, +2), Federico Maccario, 124° con 149 (76 73, +5), ed Edoardo Raffaele Lipparelli, 151° con 159 (82 77, +15).
Van Tonder, 30enne di Sasolbarg, a marzo vincitore sull’European Tour del Kenya Savannah Classic, che ha girato in 68 (-4) con quattro birdie senza bogey, potrebbe essere raggiunto dal norvegese Kristian Krogh Johannessen, secondo con “meno 8” e due buche da giocare, di cui una par 5. Seguono con 137 (-7) quattro sudafricani: Tristen Strydom, MJ Viljoen, Jake Roos e Jaco Prinsloo, due successi in stagione sul Sunhine Tour. Altri due giocatori di casa al settimo posto con 138 (-6), Oliver Bekker e Roberto Lupini, insieme allo svedese Per Langfors e allo scozzese Craig Howie, mentre JC Ritchie, che difende il titolo, è 17° con 140 (-4). Il montepremi è di 3.000.000 di rand (circa 175.000 euro).
PRIMO GIRO - Primo giro sospeso, ma classifica già abbastanza delineata e che non subirà variazioni significative nel Limpopo Championship, gara inaugurale delle 26 che compongono il calendario del Challenge Tour organizzata in collaborazione con il Sunshine Tour, sul percorso dell’Euphoria GC (par 72) a Modimolle in Sudafrica.
Giocatori di casa, che sono in numero preponderante, subito al proscenio con ben sette tra i primi dodici nella graduatoria guidata da Daniel Van Tonder con 66 (colpi -6, un eagle, cinque birdie, un bogey), 30enne di Sasolbarg, recente vincitore sull’European Tour del Kenya Savannah Classic e con sette titoli sul circuito di casa, dove ha svolto la maggior parte della sua attività.
Tra i quattro italiani in gara Enrico Di Nitto è al 41° posto con 71 (-1), mentre sarà molto difficile che nel secondo turno possano evitare il taglio Aron Zemmer e Federico Maccario, 132.i con 76 (+4), ed Edoardo Raffaele Lipparelli, 156° e ultimo con 82 (+10).
Van Tonder precede di misura il connazionale Neil Schietekat e il danese Niklas Norgaard Moller (67, -5) e di due colpi un gruppo di nove concorrenti con 68 (-4) tra i quali i sudafricano Jaco Prinsloo (due successi sul Sunshine quest’anno) e Jacques Kruyswijk, lo svedese Mikael Lindberg e lo spagnolo Nacho Elvira. Al 13° posto con 69 (-3) il sudafricano JC Ritchie, campione in carica.
Di Nitto ha girato di un colpo sotto par con tre birdie e due bogey. Non è in gara Philip Geerts, il quale non ha superato la prequalifica. Il montepremi è di 3.000.000 di rand (circa 175.000 euro).
Dopo il Limpopo Championship si giocherà ancora in Sudafrica dove si svolgeranno il Bain’s Whisky Cape Town Open (29 aprile-2 maggio) e la Dimension Data Pro-Am (6-9 maggio), una delle gare più prestigiose del Sunshine Tour, per alcuni anni anche nel calendario dell’European Tour.
LA VIGILIA - Il Challenge Tour, come lo scorso anno, inizia la stagione con tre gare in Sudafrica. Appuntamento all’Euphoria GC di Modimolle per il Limpopo Championship (22-25 aprile), organizzato in collaborazione con il Sunshine Tour, primo dei 26 tornei in calendario che compongono la “Road To Mallorca” e che si concluderanno appunto nell’isola spagnola di Maiorca con il Challenge Tour Grand Final (4-7 novembre), dove si assegneranno 20 “carte” per l’European Tour 2022 ai primi 20 classificati nell’ordine di merito. Ci sarà anche un passaggio in Italia (Italian Challenge, Margara GC, 22-25 luglio).
Quattro gli italiani impegnati a Modimolle: Enrico Di Nitto, Aron Zemmer, Edoardo Raffaele Lipparelli e Federico Maccario in un field in cui i giocatori di casa sono in maggioranza e grandi favoriti. In particolare si lasciano preferire JC Ritchie, che difende il titolo, Jaco Prinsloo (due successi in stagione sul Sunshine, Players Championship e Serengeti Pro Am), Daniel Van Tonder (a segno nel recente Kenya Savannah Classic, European Tour) e vecchie e nuove conoscenze dei due circuiti continentali quali Brandon Stone, Wilco Nienaber, James Kingston, Darren Fichardt, Jaco Ahlers, Jacques Kruyswijk ed Hennie Otto, due Open d’Italia per lui (2008-2014).
Proveranno a contrastarli, per citarne alcuni, i tedeschi Moritz Lampert, Alexander Knappe e Hurly Long, quest’ultimo vincitore nel 2020 dell’Italian Challenge, i francesi Romain Wattel e Gary Stal, l’inglese Matthew Baldwin e l’olandese Dean Huizing. Tutti gli azzurri hanno le potenzialità per ben figurare. Non sarà in gara Philip Geerts, il quale non ha superato la prequalifica. Il montepremi è di 3.000.000 di rand (circa 175.000 euro).
Dopo il Limpopo Championship si svolgeranno il Bain’s Whisky Cape Town Open (29 aprile-2 maggio) e la Dimension Data Pro-Am (6-9 maggio), una delle gare più prestigiose del Sunshine Tour, per alcuni anni anche nel calendario dell’European Tour.
Il sudafricano Garrick Higgo ha travolto gli avversari nel Gran Canaria Lopesan Open, prima gara di un trittico dell’European Tour denominato “Canary Islands Swing” disputato al Meloneras Golf (par 70) di Las Palmas, a Gran Canaria in Spagna. Preso il comando nel terzo giro, nel quarto non ha mollato la presa e mettendo in scena il secondo 63 (-7, un eagle, cinque birdie) consecutivo, con lo score di 255 (65 64 63 63, -25), ha annullato il tentativo di rimonta del tedesco Maximilian Kieffer (258, -22), runner up per la seconda settimana consecutiva, dopo aver perso al playoff l’Austrian Open, malgrado sia ricorso agli effetti speciali con un 62 (-8, un eagle, sette birdie, un bogey), miglior parziale di giornata.
Protagonista mancato Guido Migliozzi, che aveva effettuato un ottimo recupero nei due giri centrali portandosi al settimo posto dopo una falsa partenza. Realizzato un birdie alla quarta buca, si è arenato e alla fine ha chiuso con un parziale di 69 (-1) - diciassette buche in par - valido per il 15° posto con 265 (70 64 62 69, -15). A metà graduatoria, 38° con 268 (69 63 68 68, -13), Nino Bertasio e in bassa, 62° con 272 (66 68 69 69, -8), Francesco Laporta.
In terza posizione con 259 (-21) il danese Jeff Winther, in quarta con 261 (-19) l’inglese Sam Horsfield e in quinta con 262 (-18) il danese Thorbjorn Olesen e lo scozzese Connor Syme.
Bertasio ha girato in 68 (-2) con tre birdie e un bogey e Laporta in 69 (-1) con quattro birdie e tre bogey. Sono usciti dopo 36 buche: Edoardo Molinari, 100° con 137 (69 68, -3), Lorenzo Gagli, 133° con 140 (67 73, par), e Andrea Pavan, 150° con 146 (78 68, +6), tornato in campo dopo una pausa di quasi tre mesi per un infortunio a un polso.
Il “Canary Islands Swing”, proseguirà con il Tenerife Open (Golf Costa Adeje, 29 aprile- 2 maggio) e con il Tenerife Championship (6-9 maggio, stesso tracciato).
TERZO GIRO -. Sarà il sudafricano Garrick Higgo, leader con 192 (65 64 63, -18) colpi, il primo sui blocchi di partenza per il giro finale del Gran Canaria Lopesan Open, prima gara di un trittico dell’European Tour denominato “Canary Islands Swing”, che si sta disputando al Meloneras Golf (par 70) di Las Palmas, a Gran Canaria in Spagna, dove uno dei protagonisti della giornata è stato anche Guido Migliozzi. Il veneto, infatti con una volata in 62 (-8) colpi, ha rimontato dal 45° al settimo posto con 196 (70 64 62, -14) e si è messo in corsa per il titolo, cosa che ha quasi dell’incredibile ripensando al 70 (par) e al 108° posto dopo il round iniziale.
Saranno in tanti, comunque, a contendersi il successo in una graduatoria con 14pretendenti nell’arco di quattro colpi.
Garrick Higgo, 21enne di Johannesburg, un titolo sull’European Tour (Open de Portugal, 2020), due sul Sunshine Tour dove ha iniziato la carriera e uno sul Big Easy Tour, il secondo circuito di casa, ha rimontato dalla settima piazza con un 63 (-7, un eagle, sei birdie un bogey) su un campo che concede molto. Lo seguono a due colpi lo scozzese Connor Syme, il francese Matthieu Pavon e l’austriaco Matthias Schwab (194, -16) e a tre il danese Jeff Winther e l’inglese Sam Horsfield (195, -15). Insieme a Migliozzi vi sono i gallesi Rhys Enoch e Jamie Donaldson, l’olandese Wil Besseling, il tedesco Maximilian Kieffer, i danesi Joachim B. Hansen e Thorbjorn Olesen in vetta dopo due turni, e il cinese Ashun Wu, che è salito di 50 posizioni con un 61 (-9, nove birdie) eguagliando il record del campo stabilito nel secondo turno da Syme, dallo stesso Olesen e da Horsfield. Ormai fuori gioco l’atleta più atteso, lo spagnolo Rafa Cabrera Bello, nativo di Las Palmas, 29° con 199 (-11).
Hanno perso terreno gli altri due azzurri rimasti in gara dopo il taglio, Nino Bertasio, 35° con 200 (69 63 68, -10), e Francesco Laporta, 61° con 203 (66 68 69, -7). Migliozzi ha realizzato nove birdie e un bogey, Bertasio ha segnato un 68 (-2) colpi con otto birdie e troppi errori (tre bogey e un triplo bogey) e Laporta con quattro birdie e tre bogey ha chiuso con un parziale di 69 (-1). Sono usciti dopo 36 buche: Edoardo Molinari, 100° con 137 (69 68, -3), Lorenzo Gagli, 133° con 140 (67 73, par), e Andrea Pavan, 150° con 146 (78 68, +6), tornato in campo dopo una pausa di quasi tre mesi per un infortunio a un polso. Il montepremi è di 1.500.000 euro.
SECONDO GIRO - Impennata del danese Thorbjorn Olesen, leader con 126 (65 61, -14) colpi, nel Gran Canaria Lopesan Open, prima gara di un trittico dell’European Tour denominato “Canary Islands Swing”, che si sta disputando al Meloneras Golf (par 70) di Las Palmas, a Gran Canaria in Spagna. Alcune volte gli italiani che superano il taglio lo fanno in maniera golfisticamente stravagante con escursioni negli score di sei-sette colpi e, ma non in questo caso, anche di più. Nell’occasione è stato il turno di Nino Bertasio, da 84° a 23° con 132 (69 63, -8) e di Guido Migliozzi, da 108° a 45° con 134 (70 64, -6), un’alternanza troppo marcata di score che poi alla lunga spesso non paga. Al momento, però, si traduce come un “gran recupero”. Con lo stesso score di Migliozzi è passato anche Francesco Laporta (134 - 66 68), piuttosto regolare, ma che ha ceduto venti posizioni.
Thorbjorn Olesen, 31enne di Hareskovby, si è espresso con un gran 61 (-8, un eagle e sette birdie), miglior punteggio di giornata e nuovo record del campo (realizzato anche da Connor Syme e da Sam Horsfield). Attualmente Olesen è in attesa di processo in Inghilterra per gravissime accuse dopo follie commesse su un aereo. Per tale motivo è stato sospeso dall’European Tour proprio quando la sua carriera stava decollando e poi, dopo qualche tempo, riammesso in attesa che iniziasse il processo stesso, non ha più ripreso il ritmo che lo aveva portato a conquistare cinque titoli sul circuito, compresi due nella penisola (Sicilian Open 2012 e Open d’Italia 2018), uno sul Challenge Tour e quattro nella Nordic League, il tour di terzo livello del Nord Europa dove ha iniziato. Per lui anche una World Cup (2016 con Soren Kjeldsen) e una presenza nella vittoriosa Ryder Cup di Parigi nel 2018.
Sulla scia del danese, secondi 127 (-13), l’olandese Will Besseling e il gallese Rhis Enoch, quest’anno a segno nel Sunshine Tour, e quarti con 128 (-12) il tedesco Maximilian Kieffer, il francese Robin Roussel e l’austriaco Matthias Schwab (36 buche senza bogey come Besseling). Al settimo posto con 129 (-11) il sudafricano Garrick Higgo e l’australiano Maverick Antcliff, che un paio d’anni addietro si è fatto conoscere nei circuiti cinesi.
Non stanno brillando gli spagnoli e in particolare ha perso terreno, da 12° a 23° come Bertasio, il meglio classificato tra di loro, Rafa Cabrera Bello, nativo di Las Palmas e rientrato dal PGA Tour per l’occasione. Non decollano neanche il sudafricano Justin Harding, a segno nel Kenya Open, anch’egli 23°, e lo statunitense John Catlin (43°), reduce dal successo nell’Austrian Open dove ha superato al playoff Kieffer.
Nino Bertasio ha girato in 63 (-7) con sette birdie senza bogey, Migliozzi in 64 (-6) con otto birdie e due bogey e Laporta in 68 (-2) con quattro birdie e due bogey. Sono usciti al taglio, caduto a 135 (-5), Edoardo Molinari, 100° con 137 (69 68, -3), Lorenzo Gagli, 133° con 140 (67 73, par), e Andrea Pavan, 150° con 146 (78 68, +6), tornato in campo dopo una pausa di quasi tre mesi per un infortunio a un polso. Il montepremi è di 1.500.000 euro.
PRIMO GIRO - Quartetto al vertice con 63 (-7) colpi nel Gran Canaria Lopesan Open, prima gara di un trittico dell’European Tour denominato “Canary Islands Swing”, che si svolge al Meloneras Golf (par 70 ) di Las Palmas, a Gran Canaria in Spagna, mentre le prossime due avranno luogo nell’isola di Tenerife.
E’ composto dal francese Robin Roussel, dal danese Joachim B. Hansen, dall’olandese Joost Luiten e dal tedesco Maximilian Kieffer, secondo la scorsa settimana nell’Austrian Open, superaro al playoff dallo statunitense John Catlin, al momento 40° con 67 (-3).
Tra gli italiani si sono ben difesi Francesco Laporta, 25° con 66 (-4), e Lorenzo Gagli, 40° come Catlin, mentre sono oltre la linea del taglio Edoardo Molinari e Nino Bertasio, 84.i con 69 (-1), Guido Migliozzi, 108° con 70 (par), e Andrea Pavan, 150° con 78 (+8) dopo un parziale di “+9” sulle prime nove buche giocate (partito dalla 10), al rientro dopo quasi tre mesi per i postumi di iun infortunio al polso.
Seguono il quartetto di testa sette concorrenti al quinto posto con 64 (-6): gli inglesi Matt Ford, Ben Evans e Richard Bland, l’olandese Wil Besseling, lo spagnolo Alejandro Del Rey, lo scozzese Scott Jamieson e l’americano Julien Suri. Molto atteso l’iberico Rafa Cabrera Bello, nativo di Las Palmas, 12° con 65 (-5), insieme ad altri giocatori abbastanza gettonati nelle previsioni della vigilia quali l’inglese Eddie Pepperell e i sudafricani Dean Burmester e Justin Harding, quest’ultimo a segno in stagione nel Kenya Open.
Laporta ha segnato un eagle, quattro birdie e due bogey e Gagli cinque birdie e due bogey. Il montepremi è di 1.500.000 euro.
LA VIGILIA - Comincia il “Canary Islands Swing”, un trittico di gare dell’European Tour che si svolge nelle Isole Canarie in Spagna. Si parte con il Gran Canaria Lopesan Open (22-25 aprile), al Meloneras Golf di Las Palmas, a Gran Canaria, e si proseguirà con il Tenerife Open (Golf Costa Adeje, 29 aprile- 2 maggio) e con il Tenerife Championship (6-9 maggio, stesso tracciato).
A Las Palmas saranno in gara sei italiani, tre presenti la scorsa settimana in Austria, Nino Bertasio, Edoardo Molinari e Lorenzo Gagli e tre al rientro, Francesco Laporta e Guido Migliozzi, fermi da fine marzo (Kenya Savannah Classic), e Andrea Pavan, che ritorna dopo un periodo di stop d quasi tre mesi dovuto a un infortunio a un polso che ne ha condizionato l’inizio di stagione. Assente Renato Paratore, 12° nell’Austrian Open (con Gagli 15°). il quale riprenderà nel prossimo Tenerife Open.
Proveranno a farsi largo i giocatori iberici, che puntano in particolare su Rafa Cabrera Bello, nato a Las Palmas, promotore dal 2019 di un circuito nell’arcipelago riservato a giovani golfisti e rientrato nell’occasione dagli Stati Uniti dove esercita la ua attività sul PGA Tour, su Pablo Lazzarabal, Jorge Campillo, Nacho Elvira, Adrian Otaegui e su Adri Arnaus. Su tee di partenza anche tre vincitori stagionali, il francese Antoine Rozner (Qatar Masters), il sudafricano Justin Harding (Kenya Open) e lo statunitense John Catlin, che ha firmato il terzo titolo sul circuito la scorsa settimana nell’Austrian Open battendo al playoff il tedesco Maximilian Kieffer, anch’egli in gara, gli inglesi Ross McGowan, vincitore dell’ultimo Open d’Italia, Andy Sullivan, Marcus Armitage, Eddie Pepperell e Chris Wood, l’olandese Wil Besseling, il nordirlandese Cormac Sharwin e i sudafricani Justin Walters e Dean Burmester. Dall’Asia l’indiano S.S.P. Chawrasia e il cinese Ashun Wu. Il montepremi è di 1.500.000 euro.
Diretta su GOLFTV ed Eurosport 2 - Il Gran Canaria Lopesan Open sarà trasmesso in diretta da GOLF TV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it), e da Eurosport 2 agli orari indicati. GOLFTV: giovedì 22 aprile e venerdì 23, dalle ore 15 alle ore 20; sabato 24, dalle ore 14,30 alle ore 19; domenica 25, dalle ore 14 alle ore 18,30. Eurosport 2: giovedì 22 aprile e venerdì 23, dalle ore 16 alle ore 20; sabato 24 e domenica 25, differita dalle ore 24 alle ore 2. Commento di Maurizio Trezzi e di Marco Durante.
Gli australiani Marc Leishman e Cameron Smith hanno vinto con 268 (63 72 63 70, -20) lo Zurich Classic of New Orleans, gara a coppie del PGA Tour che si è disputata sul percorso del TPC Louisiana (par 72), di Avondale nella Louisiana, con formula fourball nel primo e terzo giro e foursome nel secondo e quarto.
Gli australiani hanno raggiunto nel turno finale i sudafricani Louis Oosthuizen e Charl Schwartzel (268 - 63 71 63 71) e poi li hanno superati con un par alla prima buca di spareggio.
Marc Leishman, nativo di Warnambool, ha siglato il sesto titolo sul circuito all’età di 37 anni, 6 mesi, e 1 giorno per un palmarès in cui figurano anche un successo sull’European Tour, uno sul Nationwide Tour (oggi Korn Ferry Tour), uno nel Korean Tour e quattro nel Von Nida Tour, il secondo circuito australiano.
Cameron Smith, originario di Brisbane, ha ottenuto la terza vittoria nel PGA Tour a 27 anni, 8 mesi e 7 giorni. E’ la seconda nello Zurich Classic, la prima nel 2017 in coppia con lo svedese Jonas Blixt, anche questa dopo playoff così come l’altra individuale (Sony Open, 2020) in cui ha messo fuori gioco ai supplementari Brendan Steele. Vanta anche due successi nell’Australian PGA Championship (2017 e 2018) e, neanche a dirlo, il primo l’ha conseguito dopo un spareggio, mentre un playoff gli è stato fatale sempre sul tour di casa nell’Australian Open (2016). I due nel round conclusivo hanno operato l’aggancio con un 70 (-2) dopo cinque birdie e tre bogey e hanno ricevuto ciascuno 1.069.300 dollari di prima moneta su un montepremi di 7.400.000 dollari. Avranno, inoltre. l’esenzione fino alla stagione 2022-2023, vale a dire che giocheranno sul PGA Tour indipendentemente dalla posizione nell’ordine di merito dell’annata precedente.
Si sono classificati al terzo posto con 269 (-19) Richy Werenski/Peter Uihlein e al quarto con 270 (-18), Keith Mitchell/Brandt Snedeker, Keegan Bradley/Brendan Steele e Sam Burns/Billy Horschel, quest’ultimo unico ad essersi imposto nella gara sia nella versione individuale e che in quella a coppie. Al settimo con 271 (-17) colpi Jon Rahm/Ryan Palmer che difendevano il titolo.
TERZO GIRO - I sudafricani Louis Oosthuizen e Charl Schwartzel sono passati a condurre con 197 (63 71 63, -19) colpi, grazie a un 63 (-9) nel terzo giro disputato con formula fourball, nello Zurich Classic of New Orleans, la gara a coppie del PGA Tour che si conclude con la disputa del quarto con formula foursome sul tracciato del TPC Louisiana (par 72), di Avondale nella Louisiana.
Oosthuizen (quattro birdie senza bogey) e Schwartzel (cinque birdie e un bogey annullato dal compagno) hanno sorpassato Cameron Champ/Tony Finau, leader dopo due round e ora secondi con 198 (-18), raggiunti da Marc Leishman/Cameron Smith.
Saranno in corsa per il titolo almeno 17 squadre racchiuse nell’arco di quattro colpi e, oltre alle prime tre, hanno maggiori speranze Bubba Watson/Scottie Scheffler e Viktor Hovland/Kris Ventura, quarti con 199 (-17), e Keegan Bradley/Brendan Steele, Thomas Pieters/Tom Lewis e Tyler Duncan/Adam Schenk, sesti con 200 (-16).
Tra le nove coppie in nona posizione con 201 (-15) si trovano Jon Rahm e Ryan Palmer, che stanno difendendo il titolo. Non è servito a molto l’albatross realizzato da Sam Ryder alla buca 2 (par 5, yards 553), il secondo da quando il torneo dal 2017 si svolge a coppie (il primo di Rob Oppenheim proprio nel 2017), che ha messo a segno il secondo colpo da 206 yards con un ferro cinque. Infatti sta giocando insieme con Doc Redman e i due sono al 19° posto con 203 (-13) e fuori gioco come Justin Rose/Henrik Stenson, lil duo olimpico (rispettivamente oro e argento a Rio 2016), crollati di schianto, dopo essere saliti al terzo posto nel turno precedente. Il montepremi è di 7.400.000 dollari con 1.069.300 dollari per ciascuno dei due vincitori.
SECONDO GIRO - norvegesi Viktor Hovland/Kris Ventura sono rimasti al comando con 131 (62 69, -13) colpi nello Zurich Classic of New Orleans, ma sono cambiati i loro compagni di viaggio, ora Cameron Champ/Tony Finau (131 - 63 68), mentre hanno ceduto Brice Garnett/Scott Stallings scesi dal primo al 16° posto con 137 (-7).
Nella gara a coppie del PGA Tour che si sta svolgendo al TPC Louisiana (par 72), di Avondale nella Louisiana, dove nel primo e nel terzo giro si gioca con formula fourball e nel secondo e nel quarto con formula foursome, Tony Finau, poco incline alla vittoria (un solo titolo nel 2016 e in un torneo di secondo piano, il Puerto Rico Open), gran regolarista nei piazzamenti, che indubbiamente fanno poca gloria, ma un conto in banca niente male, potrebbe avere l’occasione, con il supporto di Champ, di tornare sul gradino più alto del podio. Per ora i due hanno realizzato lo score più basso del turno con (68, -4, cinque birdie e un bogey), ma non sono certo decisi a cedere Hovland/Ventura che hanno evitato il sorpasso con un parziale di 69 (-3, cinque birdie, un doppio bogey).
Altra unica squadra a segnare il 68 è stata quella olimpica composta da Justin Rose/Henrik Stenson (oro e argento a Rio 2016), passata dal decimo al terzo posto con 133 (-11) dove ha la compagnia di Bubba Watson/Scottie Scheffler. In quinta posizione con 134 (-10) Richy Werenski/Peter Uihlein e Louis Oosthuizen/Charl Schwartzel e in nona con 136 (-8) Jon Rahm/Ryan Palmer, campioni in carica.
“Buche in uno” di McDowell e Watney - Nel secondo giro sono state realizzate due “hole in one” che hanno portato il totale a cinque dal 2017, ossia da quando il torneo si gioca a coppie. Sono state opera di Graeme McDowell (buca 17, par 3, yards 216, ferro 4) e di Nick Watney (buca 14, par 3, 224 yards, ferro 6). McDowell, che gioca con Matt Wallace ha contribuito al 70 (-2, ace, tre birdie, tre bogey) di giornata per salire dal 29° al nono posto. mentre le cose non sono andate molto bene a Nick Watney, in coppia con Charley Hoffman, perché i due con il 74 (+2, ace, quattro bogey) sono scesi di 14 posizioni (24.i con 138, -6). Il montepremi è di 7.400.000 dollari con 1.069.300 dollari per ciascuno dei due vincitori.
PRIMO GIRO - I norvegesi Viktor Hovland e Kris Ventura e gli statunitensi Brice Garnett e Scott Stallings guidano la graduatoria con 62 (-10) colpi nello Zurich Classic of New Orleans, gara a coppie del PGA Tour che si sta svolgendo al TPC Louisiana (par 72), di Avondale nella Louisiana, dove nel primo e nel terzo giro si gioca con formula fourball e nel secondo e quarto con formula foursome.
Hovland e Ventura hanno segnato nove dei dieci birdie nelle ultime 12 buche, con Ventura che ha contribuito allo score con sette birdie e Hovland con tre, tutti arrivati senza alcuna contemporaneità ed è stato ininfluente il bogey segnato da ognuno di loro, perché compensato dal par dell’altro. Cinque birdie ciascuno per Stallings e per Garnett, che però ha segnato anche due bogey ai quali ha rimediato il suo compagno.
Affollato il terzo posto, in una classifica comunque corta, dove si trovano con 63 (-9) Cameron Champ/Tony Finau, Billy Horschel/Sam Burns, Keegan Bradley/Brendan Steele, Kyoung-hoon Lee/Kyle Stanley, Mark Hubbard/Sebastian Cappelen, Louis Oosthuizen/Charl Schwartzel e Marc Leishman/Cameron Smith. Al decimo posto con 64 (-8) Xander Schauffele/Patrick Cantlay e al 16° con 65 (-5) la coppia olimpica Justin Rose/Henrik Stenson, oro e argento a Rio 2016, e Jon Rahm/Ryan Palmer, che difendono il titolo. Il montepremi è di 7.400.000 dollari con 1.069.300 dollari per ciascuno dei due vincitori.
LA VIGILIA - Sul PGA Tour questa settimana si gioca a coppie, E’ in programma lo Zurich Classic of New Orleans (22-25 aprile) al TPC Louisiana di Avondale nella Louisiana, un evento nato nel 1938 e che dal 2017 si svolge a coppie. Saltata l’edizione dello scorso anno per la pandemia, difenderanno il titolo i campioni del 2019, Ryan Palmer e lo spagnolo Jon Rahm, numero tre mondiale, In campo 80 coppie che si batteranno con formula fourball (primo e terzo giro) e foursome (secondo e quarto). Il taglio dopo 36 buche ne lascerà in gara 33 insieme alle pari merito al 33° posto.
Saranno di scena anche altri quattro giocatori tra i primi dieci al mondo: Collin Morikawa (n. 4), affiancato da un altro giovane emergente, Matthew Wolff, quindi Xander Schauffele (n. 5) e Patrick Cantlay (n. 10), che saranno insieme, e l’inglese Tyrrell Hatton (n. 8), piuttosto altalenante nelle ultime uscite, che farà duo con il connazionale Danny Willett, il quale dopo aver vinto un major (Masters 2016) ha fatto della discontinuità il suo credo a parte due acuti importanti (DP World Tour 2018 e BMW PGA Championship, 2019).
Da seguire l’inglese Justin Rose e lo svedese Henrik Stenson, oro e argento alle Olimpiadi di Rio 2016 dopo uno spettacolo indimenticabile, che però non sono più a quei livelli, Cameron Champ/Tony Finau, Bubba Watson/Scottie Scheffler, gli australiani Cameron Smith/Marc Leishman, i coreani Byeong Hun An/Sungjae Im e i norvegesi Viktor Hovland/Kris Ventura. Esotica e improbabile la coppia formata dall’indiano Arjun Atwal, primo della sua nazione a vincere sul PGA Tour, e dal thailandese Kiradech Aphibarnrat, che da quando ha iniziato le escursioni sul circuito americano non ha combinato più nulla da nessuna delle due parti dell’Oceano. Il montepremi è di 7.400.000 dollari.
Il torneo su GOLFTV ed Eurosport 2 - Lo Zurich Classic of New Orleans sarà trasmesso in diretta da GOLF TV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it), e da Eurosport 2 agli orari indicati. GOLFTV: giovedì 22 aprile e venerdì 23, dalle ore 21,30 alle ore 0.30; sabato 24 e domenica 25, dalle ore 19 alle ore 24. Eurosport 2: da giovedì 22 aprile a domenica 25, dalle ore 21 alle ore 24. Commento di Nicola Pomponi e di Federico Colombo.
Bailey Tardy ha ottenuto il primo titolo sul Symetra Tour imponendosi con 206 (66 70 70, -10) colpi, dopo una corsa di testa, nel Copper Rock Championship, quarto torneo stagionale del circuito che ha avuto luogo sul percorso del Copper Rock Golf Course (par 72), a Hurricane nell’Utah, e nel quale Roberta Liti, 79ª con 150 (76 74, +6), è uscita al taglio. Esito sicuramente inatteso dopo il sesto posto dell’azzurra nel precedente Casino Del Sol Classic.
Bailey Tardy, 24enne di Norcross (Georgia), pro dal 2019 e di cui fino a oggi si ricordavano solo quattro top ten nel 2020 con un secondo posto, ha avuto partita vinta con un 70 (-2), frutto di cinque birdie e di tre bogey. Non è stata una condotta non impeccabile, ma sufficiente per garantirle tre colpi di vantaggio su Samantha Wagner e sulla canadese Maude-Aimee Leblanc (209, -7). Al quarto posto Kendall Dye, la sudafricana Paula Reto, la messicana Regina Plasencia e la spagnola Fatima Fernandez Cano, alla terza “top 5" stagionale, e all’ottavo con 215 (-1), Lilia Vu e la svedese Elin Arvidsson.
Brutto ultimo giro della cinese Ruixin Liu, due titoli nel 2021 e leader della money list, da 11ª a 17ª con 219 (+3), dopo un 77 (+5), e ancora peggio è andata a Rose Zhang, numero uno del ranking mondiale dilettanti femminile, da quarta a 22ª con 220 (+4) per un rovinoso 79 (+7). Da ricordare che la Zhang è stata superata solo al playoff da Ruixin Liu nel primo evento del circuito (Carlisle Arizona) a marzo. Alla vincitrice è andato un assegno di 30.000 dollari u un montepremi di 200.000 dollari.
SECONDO GIRO - Roberta Liti, 79ª con 150 (76 74, +6), è uscita al taglio del Copper Rock Championship, quarto torneo stagionale del Symetra Tour, un risultato inatteso dopo il bel sesto posto della scorsa settimana nel Casino Del Sol Classic.
Sul percorso del Copper Rock Golf Course (par 72), a Hurricane nell’Utah, è rimasta da sola al comando Bailey Tardy con 136 (66 70, -8). La 24enne di Norcross (Georgia), pro dal 2019 e a caccia del primo successo, grazie a un 70 (-2, un eagle, quattro birdie, quattro bogey), ha preso quattro colpi di vantaggio sulla svedese Elin Arvidsson e sulla canadese Maude-Aimee Leblanc (140, -4). Al quarto posto con 141 (-3) sette concorrenti tra le quali Gigi Stol, la sudafricana Paula Reto e Rose Zhang, numero uno della classifica mondiale dilettanti femminile.
Ha ceduto la cinese Ruixin Riu, due titoli in stagione su sei in totale, leader della money list, da terza a undicesima con 142 (-2), mentre l’aria dell’altra classifica ha avuto quale effetto collaterale un devastante 78 (+6) per Natalie Sheary, che era in vetta con Bailey Tardy e ora 20ª con 144 (par).
Roberta Liti ha segnato un eagle, due birdie e sei bogey per il 74 (+2). Singolare il suo andamento. Infatti nelle ultime sette gare sul circuito, le quattro finali dello scorso anno e tre sulle quattro di questa stagione, ha ottenuto un quinto, un sesto e un undicesimo posto, ma nelle altre non ha mai superato il taglio. Nel 2021 è rimasta fuori dopo 36 buche anche nel Kia Classic (LPGA Tour) dove era entrata nel field vincendo la prequalifica. Il montepremi è di 200.000 dollari dei quali 30.000 saranno appannaggio della vincitrice.
PRIMO GIRO - Due outsiders con 66 (-6) colpi, Tardy Bailey e Natalie Sheary, al vertice del Copper Rock Championship, nuovo torneo nel calendario del Symetra Tour e quarto stagionale, dove Roberta Liti ha avuto una partenza complicato che l’ha collocata al 78° posto con 76 (+4).
Sul percorso del Copper Rock Golf Course (par 72), a Hurricane nell’Utah, Bailey Tardy, 24enne di Norcross (Georgia), pro dal 2019 a caccia del primo successo, quattro top ten nel 2020 con un secondo posto, ha segnato un eagle, cinque birdie e un bogey. Natalie Sheary, 31enne di New Britain (Connecticut), pro dal 2011, ha ottenuto complessivamente sul tour 14 piazzamenti tra le prime dieci e ha firmato una vittoria nel 2016 (W.B. Mason Championship at Thorny Lea) su un circuito locale. Score senza bogey e con sei birdie.
E’ subito dietro alla coppia di testa, alla quale ha dovuto concedere due colpi di margine, la cinese Ruixin Liu (68, -4), al momento assoluta dominatrice del circuito dove ha colto due successi (Carlisle Arizona Classic e Casino Del Sol Classic) nelle prime tre gare prendendo il comando nell’ordine di merito. La Liu (sei titoli in tutto su un tour che sembra andarle molto stretto) ha la compagnia della numero uno mondiale delle dilettanti Rose Zhang, che le ha dato filo da torcere nel Carlisle Arizona, dove le ha ceduto solo al play off. Con loro
anche la messicana Regina Plasencia. In sesta posizione con 69 (-3) Samantha Wagner, Casey Danielson, la sudafricana Paula Reto, la canadese Maddle Szeryk, la spagnola Harang Lee e la tedesca Isi Gabsa.
Roberta Liti ha messo insieme un birdie e cinque bogey. Nelle ultime sei gare su circuito (quattro lo scorso anno) ha ottenuto un quinto, un sesto e un undicesimo posto, uscendo al taglio nelle altre tre occasioni. Inoltre in questa stagione è rimasta fuori dopo 36 buche anche nel Kia Classic (LPGA Tour) dove era entrata nel field vincendo la prequalifica. Il montepremi è di 200.000 dollari dei quali 30.000 saranno appannaggio della vincitrice.
LA VIGILIA - Roberta Liti, dopo l’ottimo sesto posto nel Casino Del Sol Classic, dove è stata anche leader nel secondo turno, prova a ritagliarsi un ruolo da protagonista anche nel Copper Rock Championship (22-24 aprile), un nuovo evento nel Symetra Tour e quarto stagionalein programma sul percorso del Copper Rock Golf Course, a Hurricane nell’Utah.
Calamita l’attenzione la cinese Ruixin Liu, sei titoli sul circuito con due nelle prime tre gare dell’anno (Carlisle Arizona Classic e Casino Del Sol Classic) e in vetta al’ordine di merito con 64.558 dollari, praticamente la metà di quanti ne aveva guadagnati nell’intera stagione 2018 ($ 124.839), sesta giocatrice a superare i 100.000 dollari di guadagno in un anno. Come numero uno del circuito approdò sul LPGA Tour el 2019, ma senza fortuna e con rapido ritorno indietro.
In gara anche le altre quattro che la seguono nella money list, nell’ordine la tedesca Sophie Hausmann, suo lo IOA Championship a fine marzo, la spagnola Fatima Fernandez Cano, Sophia Schubert e la svizzera Morgane Metraux, beffata domenica scorsa dalla Liu nel playoff. Da seguire, inoltre, le statunitensi Lauren Coughlin, Janie Jackson, Laura Wearn, Casey Danielson, Gigi Stoll e Rose Zhang, numero uno della classifica mondiale amateur femminile, la canadese Maude-Aimee Leblanc, la taiwanese Peiyun Chen, la slovena Ana Belac, prima nella money list alla fine del 2020, e la svedese Frida Kinhult.
Il torneo si disputa sulla distanza di 54 buche con taglio dopo 36 che lascerà in corsa le prime 60 in graduatoria e le pari merito al 60° posto. Il montepremi è di 200.000 dollari dei quali 30.000 saranno appannaggio della vincitrice.
Federazione Italiana Golf e DS Automobiles insieme per il green. Con il supporto dell’Official Advisor Infront, la FIG sigla una partnership triennale con il brand automobilistico e raggiunge un nuovo importante traguardo nel cammino verso la Ryder Cup 2023. Un accordo all’insegna dell’eco-sostenibilità come un fil rouge che unisce l’impegno della FIG per il rispetto del territorio e l’attenzione all’ambiente di DS Automobiles attraverso la gamma E-Tense.
DS Automobiles Title Sponsor dell’Open d’Italia e Main Sponsor dell’Italian Pro Tour – Oltre ad essere Main Partner della Federazione Italiana Golf, DS Automobiles sarà Title Sponsor dell’Open d’Italia, la cui 78/a edizione andrà in scena dal 2 al 5 settembre al Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio (Roma) sul rinnovato percorso di gara che ospiterà la sfida Europa-Stati Uniti nel 2023. DS Automobiles sarà inoltre Main Sponsor dell’Italian Pro Tour, il circuito di gare nazionali e internazionali della FIG giunto alla 15/a edizione e Main Sponsor anche dei prossimi eventi itineranti “Road to Rome 2023”, il percorso di avvicinamento all’appuntamento più atteso del golf a livello mondiale.
Attraverso gli store sul territorio, DS Automobiles sarà presente poi in alcuni dei più importanti circoli d’Italia con eventi ed iniziative ad hoc per i golfisti.
ITALIAN PRO TOUR 2021 - La 15/a stagione dell’Italian Pro Tour, il circuito di gare nazionali e internazionali della Federazione Italiana Golf, sarà caratterizzata da otto appuntamenti lungo lo Stivale nell’ambito del Progetto Ryder Cup 2023 che, per la prima volta in Italia (dal 29 settembre al 1° ottobre), vedrà affrontarsi al Marco Simone Golf & Country Club di Roma l’Europa, unita sotto un’unica bandiera, e gli Stati Uniti.
Lo show itinerante del golf - Valorizzazione dei territori, promozione del golf e crescita del turismo. Questi alcuni degli obiettivi del Progetto Ryder Cup che la FIG – in accordo con l’Official Advisor, Infront – vuole promuovere anche attraverso l’Italian Pro Tour. La cui stagione quest’anno è partita dall’Abruzzo con il Campionato Nazionale Open, la gara più longeva del golf tricolore (vinta da Jacopo Vecchi Fossa) che ha festeggiato il traguardo delle 81 edizioni al Miglianico Golf & Country Club di Miglianico (Chieti). Circolo che, dal 22 al 24 aprile, ospiterà anche l’Abruzzo Alps Open, secondo evento dell’Italian Pro Tour 2021 e terza tappa stagionale dell’Alps Tour, il terzo circuito europeo del golf maschile.
Un appuntamento che precederà l’Antognolla Alps Open presented by +energia, in scena una settimana più tardi (dal 28 al 30) all’Antognolla Golf di San Giovanni del Pantano (Perugia), in Umbria. Dopo un break di 45 giorni l’Italian Pro Tour tornerà protagonista, dal 16 al 18 giugno, con il Memorial Giorgio Bordoni presented by AON alla Pinetina Golf Club di Appiano Gentile (Como), in Lombardia. Poi, dal 15 al 17 luglio, sarà il turno del Roma Alps Letas Open, uno show che, al Golf Club Parco de’ Medici, nella Città Eterna, vedrà protagonisti non solo gli uomini ma anche le donne, con l’evento inserito pure nel calendario del LET Access, il secondo circuito europeo femminile. Quindi, dal 22 al 25 luglio al Golf Club Margara di Fubine Monferrato (Alessandria), in Piemonte, si giocherà l’Italian Challenge Open, gara del Challenge Tour, il secondo circuito continentale maschile. Al Golf Nazionale di Sutri (Viterbo), nel Lazio e nella casa del golf italiano, dal 30 settembre al 2 ottobre si disputerà il Golf Nazionale Alps Open, penultima tappa dell’Italian Pro Tour 2021. Il gran finale ci sarà dal 5 al 7 novembre con l’Italian Legends Open che vedrà in azione i campioni del golf over 50. Quello riguardante l’Italian Pro Tour 2021 – che quest’anno promuove una raccolta fondi a favore del Social Partner “Sport Senza Frontiere Onlus” per favorire l’inclusione sociale attraverso il golf di bambini con disagio socio-economico - è un viaggio lungo 7 mesi, ricco di appuntamenti. Uno spot, tra golf e valorizzazione dei territori, verso la Ryder Cup 2023.
Le dichiarazioni
Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf: “L’accordo pluriennale con DS Automobiles è un segnale concreto dell'appeal e del prestigio della Federazione Italiana Golf anche da un punto di vista commerciale e riveste grande importanza per la strategia della FIG. L'assegnazione della Ryder Cup - contro tutti i pronostici e grazie al supporto delle Istituzioni - è stata determinante per far compiere un ulteriore salto di qualità al golf italiano. Siamo felici che, con la collaborazione dell'Official Advisor Infront, possiamo contare sul contributo di un partner così importante come DS Automobiles con cui condividiamo il rispetto per l'ambiente, uno dei valori fondanti del nostro sport come dimostrato dall'attenzione all'eco-sostenibilità dei circoli italiani. Nonostante il periodo complicato a causa del Covid-19, la FIG dimostra di proseguire il suo percorso di crescita e guarda al futuro insieme ai propri sponsor”.
Gian Paolo Montali, Direttore Generale del Progetto Ryder Cup 2023: “La partnership tra FIG e DS Automobiles, che sarà anche Title Sponsor dell'Open d'Italia e Main Sponsor dell'Italian Pro Tour e della Road to Rome 2023, apre nuove strade nel cammino della FIG verso la Ryder Cup. Siamo già al lavoro - insieme ad Infront - per dar vita a un Open d'Italia di altissimo livello al Marco Simone Golf & Country Club, il cui completamento del percorso di gioco certifica il rispetto del cronoprogramma del Progetto Ryder Cup. Sarà un'edizione dell'Open d'Italia con in primo piano l'eco-sostenibilità e il rispetto per l'ambiente, per un golf sempre più green in sintonia con gli obiettivi di DS Automobiles. Il circuito di gare dell'Italian Pro Tour, che quest'anno si avvarrà anche di Sport Senza Frontiere Onlus come Social Partner per l'inclusione, conferma inoltre l'impegno della FIG per portare lo spettacolo del golf in tutta la nazione, valorizzando il territorio in chiave turistica".
Francesco Calcara, Managing Director DS Automobiles Italia: “Cercavamo per il nostro brand un territorio a noi affine che potesse diventare un terreno di gioco dove esprimere tutto il nostro savoir-faire. DS Automobiles sarà al fianco di tutti gli appassionati di golf in questo periodo per far vivere i valori di lusso e sostenibilità che trovano la loro perfetta realizzazione nella gamma E-TENSE, composta da modelli elettrici e Plug-In Hybrid. Lo stile e la raffinatezza, anche quando si viaggia, sono certamente valori che un appassionato di golf oggi ricerca e noi abbiamo la risposta per soddisfare questo suo desiderio. La tecnologia, la qualità dei materiali, l’attenzione al dettaglio e la sostenibilità ambientale con cui ogni nostro modello viene progettato sono elementi che caratterizzano anche il gioco del golf. La mobilità “green” si associa immediatamente al contesto nel quale gli appassionati giocano ogni giorno. Con la nostra presenza territoriale nel mondo del golf daremo loro l’opportunità di testare l’eleganza in movimento della gamma E-TENSE di DS Automobiles”.
Alessandro Giacomini, Managing Director Infront Italy: “Siamo molto orgogliosi di aver concluso una partnership così importante come quella con DS, che condivide nel profondo i valori del golf e ha a tal punto creduto nel progetto, da voler associare il proprio marchio con quello del 78° Open d’Italia in qualità di Title sponsor, oltre a essere Main sponsor della Federazione e degli eventi del Pro Tour. Siamo convinti di aver lavorato molto bene con la Federazione, facendo crescere costantemente la popolarità del golf e l’importanza del suo evento di punta, l’Open d’Italia, anche grazie alle numerose attività che abbiamo sviluppato insieme in questi anni di partnership. A partire dal 2017 ci siamo impegnati a garantire alla Federazione un contributo di oltre 40 milioni di euro in 11 anni. Anche grazie a tale impegno, la Federazione ha potuto offrire tutte le garanzie necessarie per poter ospitare la Ryder Cup nel 2023. A distanza di 4 anni dall’inizio di tale progetto, possiamo dire di essere ampiamente soddisfatti dei risultati raggiunti, che ci consentono di guardare con ottimismo al prossimo futuro, sia verso la Ryder Cup 2023, sia dopo questo importantissimo evento, per poter sfruttare l’eredità positiva che rimarrà sul nostro territorio”.
Vittoria annunciata di Stewart Cink con 265 (-19) colpi nel RBC Heritage dove solo nell’ultimo giro Dustin Johnson si è ricordato di essere il numero uno al mondo operando una bella rimonta dal 34° al 13° posto con 274 (-10).
Sul percorso dell’Harbour Town Golf Links (par 71), a Hilton Head nel South Carolina, Cink (parziali di 63 63 69 70), nativo di Huntsville (Alabama), ha firmato l’ottavo titolo sul PGA Tour (con un major, Open Championshiip, 2009) a 47 anni, dieci mesi e 28 giorni e alla 610ª gara sul circuito controllando agevolmente la situazione con un 70 (-1. due birdie, un bogey) dall’alto dei cinque colpi di vantaggio maturati dopo tre turni e dopo aver stabilito lo score più basso del torneo su 36 buche (126, -16) fissato in precedenza con 129 da Jack Nicklaus nel 1975 ed eguagliato da Phil Mickelson nel 2002 e quello su 54 (195, -18), che apparteneva a Justin Leonard (197, 2002). Personalmente aveva un 130 sulle 36 buche e aveva segnato un 195 dopo tre turni solo nel Travelers Championship del 2008 e nel Sony Open di quest’anno.
E’ al terzo successo nel RBC Heritage (che frequenta da 22 anni consecutivi), a distanza di 21 anni e due giorni dal primo nel 2000 e a quasi 17 anni dal secondo nel 2004, e in tal modo è divenuto il terzo atleta con tre o più vittorie nell’evento insieme a Hale Irwin (tre) e a Davis Love III (5). E’ il secondo plurivincitore in stagione insieme a Bryson DeChambeau e il quarto a imporsi più volte nello stesso anno dal 1960 dopo Sam Snead, Julius Boros e Kenny Perry (due volte). E la terza volta, su 13 tentativi, che va sul gradino più alto del podio da leader dopo tre turni. Infine ha intascato un assegno di 1.278.000 dollari, su un montepremi di 7.100.000 dollari, che l’ha portato dal 34° all’11° posto nella money list ($ 3.217.215), guidata da Justin Thomas ($ 5.539.361), dal 115° al 44° nel World Ranking e dal 26° al terzo nella graduatoria della FedEx Cup.
Cink ha distanziato di quattro colpi l’argentino Emiliano Grillo e Harold Varner III (269, -15), che ha ottenuto il suo miglior risultato sul PGA Tour, e di sei Maverick McNealy, l’inglese Matthew Fitzpatrick e il canadese Corey Conners, quarti con 271 (-13), con quest’ultimo che ha dato seguito alla sua serie di toniche prestazioni, dopo l’ottava piazza al Masters. Settimo posto con 272 (-12) che suona come una sconfitta per Collin Morikawa, numero quattro mondiale, secondo all’inizio del turno, mentre fa valutazioni certo diverse Chris Kirk, stesso score. Nono con 273 (-11), andando in altalena, Webb Simpson, numero nove del World Ranking e campione uscente.
Solo nel giro finale si è visto un buon Dustin Johnson, che era reduce da un Masters fallimentare finito al taglio con l’aggravante di essere campione uscente. Ha recuperato 23 posizioni con un 66 (-5, sette birdie, due bogey) ed è riuscito a non aggravare la sua situazione nei confronti dei par 3 dell’Harbour Town Golf Links. Questa volta è passato in par (un birdie, un bogey, due par), è così dopo 20 giri nelle sei apparizioni in questa gara il passivo è rimasto a 26 sopra par, suo peggior risultato sui par 3 di qualsiasi altro campo in carriera sul PGA Tour. Deludente l’inglese Tyrrell Hatton, numero otto, 39° con 278 (-6).
“Hole in one” di Denny McCarthy - Denny McCarthy ha realizzato una “hole in one” andando a segno con il tee-shot alla buca 7, par 3 di 187 yards. Insieme all’ace anche due birdie per un 67 (-4) senza bogey. E la sua seconda “buca in uno” stagionale dopo quella segnata al The Players Championship.
TERZO GIRO - Stewart Cink, leader con 195 (63 63 69, -18), nel terzo giro dello RBC Heritage ha mantenuto i cinque colpi di vantaggio che aveva al termine nel secondo sui primi inseguitori e prova a ottenere il secondo successo stagionale e l’ottavo sul PGA Tour (con un major e un WGC) sul percorso dell’Harbour Town Golf Links (par 71), a Hilton Head nel South Carolina.
Cink, 47enne di Huntsville (Alabama), già a segno due volte in questo evento (2000, 2004) che frequenta da 22 edizioni consecutive, è alla 610ª gara sul circuito e al 77° round nello RBC Heritage concluso con un parziale di 69 (-2, tre birdie, un bogey) che gli ha permesso di battere il record del punteggio più basso in questo evento dopo 54 buche che apparteneva a Justin Leonard (2002), dopo che nel secondo giro aveva stracciato quello su 36 buche con 126 (-16) stabilito con 129 da Jack Nicklaus nel 1975 ed eguagliato da Phil Mickelson nel 2002. Personalmente aveva segnato un 195 dopo tre turni solo nel Travelers Championship del 2008 e nel Sony Open di quest’anno.
Non saranno in molti coloro che possono pensare di invalidare il progetto di Cink, il quale vorrebbe festeggiare il terzo titolo sul questo torneo a distanza di 21 anni e un giorno dal primo e divenire il terzo giocatore con tre o più vittorie nello stesso dopo Davis Love III (5 vittorie) e Hale Irwiin (tre).
Può farlo Collin Morikawa, numero quattro mondiale, secondo con 200 (-13), che ha classe per tentare una rimonta comunque difficile, mentre è già più difficile per l’argentino Emiliano Grillo, terzo con 201 (-12), giocatore di caratura assolutamente inferiore. Sembrano troppi poi sette colpi da recuperare per l’inglese Matt Wallace e per il coreano Sungjae Im, quarti con 202 (-11), così come lo sono otto per Webb Simpson, numero nove del World Ranking, campione in carica, salito dal 40° al sesto posto con 203 (-10), grazie a un 64 (-7, sette birdie), miglior score di giornata, ma svegliatosi troppo tardi. Lo affiancano Harold Varner III, l’inglese Matthew Fitzpatrick e il canadese Corey Conners, ottavo al Masters e che sta dando seguito a quella che al momento appare come un’ottima stagione anche se ancora priva di vittorie. Ha ceduto Will Zalatoris, 21° con 206 (-7), secondo al Masters, rookie sul circuito con una Special Temporary Membership, e con cinque top ten in 15 eventi compresa l’ottava piazza all’US Open.
Sperava nel riscatto dopo il deludente Masters, terminato ingloriosamente al taglio da campione in carica, Dustin Johnson, numero uno al mondo, ma sta navigando a metà classifica, 36° con 208 (-5), dove è ridisceso dopo un tentativo di recupero nel secondo turno (19°). Sta continuando nel frattempo la sua guerra personale, peraltro assolutamente perdente, conto i par 3 dell’Harbour Town Golf Links. Anche in questo suo 19° giro sul tracciato vi ha perso tre colpi (bogey, doppio bogey e due par) e ora il totale generale nei sei RBC Heritage a cui ha preso parte, è di 26 colpi sopra il par, peggior suo risultato in qualsiasi altro campo in carriera sul PGA Tour. In bassa classifica l’inglese Tyrrell Hatton, numero otto del ranking, 60° con 212 (-1). Il montepremi è di 7.100.000 dollari
SECONDO GIRO - Incredibile Stewart Cink che viaggia a tempo di record nello RBC Heritage. Con il secondo 63 (-8) di fila e il totale di 126 (-16) ha preso il comando con ben cinque colpi di vantaggio sul canadese Corey Conners (131, -11). Sul tracciato dell’Harbour Town Golf Links (par 71), a Hilton Head nel South Carolina, Cink, 47 anni, un major e altri sei titoli sul circuito, l’ultimo a settembre nel Safeway Open prima gara della stagione 2020-2021, ha realizzato un eagle e sei birdie e non segna bogey dalla prima buca del turno iniziale. Con 126 colpi ha polverizzato il precedente primato del torneo su 36 buche (129 di Jack Nicklaus nel 1975 e di Phil Mickelson nel 2002) e suo personale sulla distanza (aveva ottenuto un 130 in cinque occasioni). E’ la sesta volta che è al vertice a metà gara e nelle cinque precedenti è andato a segno due volte.
Continua la serie di ottime prestazione di Corey Conners, ambasciatore RBC, ottavo al Masters (per lui anche una “hole in one”) e con sei top ten in stagione, autore di un 64 (-7, nove birdie, un doppio bogey). Al terzo posto con 132 (-10) Emiliano Grillo, unico senza bogey dopo 36 buche, e al quarto con 133 (-9) Collin Morikawa, numero quattro mondiale, Billy Horschel, l’australiano Cameron Smith, in vetta dopo un turno, e il coreano Sungjae Im, che ha risalito la graduatoria di 14 gradini.
Tiene Will Zalatoris, 11° con 137 (-7), rookie con una Special Temporary Membership, rivelazione stagionale e secondo al Masters, e gran balzo in avanti di Dustin Johnson, numero uno del World Ranking, da 46° a 19° con 137 (-5), dopo un 67 (-4, un eagle, quattro birdie, due bogey). Malgrado il buon esito ha peggiorato il suo record negativo sui par 3, dove ha segnato un altro bogey, contro i tre par, e ora il totale su queste buche nei 18 giri su sei presenze nella gara all’Harbour Town Golf Links è di 23 sopra par, peggior suo risultato in qualsiasi altro campo in carriera sul PGA Tour.
Hanno recuperato, evitando quanto meno il taglio anche Webb Simpson, numero nove al mondo e campione in carica, e l’inglese Tyrrell Hatton (n. 8), 40.i con 139 (-3), mentre sono andati oltre il 140 (-2), che ammetteva ai due giri finali l’inglese Tommy Fleetwood (141, -1), malgrado un 65 (-6, sei birdie) senza bogey, Patrick Cantlay (n. 10) out con 142 (par), e Sergio Garcia (143, +1). Il montepremi è di 7.100.000 dollari
PRIMO GIRO - Prodezze dell’australiano Cameron Smith, leader con 62 (-9) colpi, e di Stewart Cink, secondo con 63 (-8), e giro sciatto di Dustin Johnson, numero uno mondiale, 46° con 70 (-1), nello RBC Heritage, un torneo del PGA Tour di lunga tradizione nato nel 1969. in svolgimento all’Harbour Town Golf Links (par 71), a Hilton Head nel South Carolina.
Cameron Smith, 27enne di Brisbane, ha colto due successi sul circuito (Zurich Classic 2017, in coppia con lo svedese Jonas Blixt, e Sony Open in Hawaii 2020) e due sul tour di casa (Australian PGA, 2017 e 2018), che gli contano anche sull’European Tour. La scorsa settimana decimo al Masters, ha segnato nove birdie senza bogey, eguagliando il suo record personale per quanto riguarda i birdie e lo score più basso nel primo giro dell’evento realizzato in precedenza da Davis Love III (2002) e da Peter Lonard (2005).
Quanto a Stewart Cink, 47 anni, nato a Huntsville (Alabama), sette titoli sul tour con un major, ha fissato con un eagle, sette birdie e un bogey il suo punteggio migliore nei 75 round giocati in 22 partecipazioni di fila all’evento.
In terza posizione con 65 (-6) Collin Morikawa, numero quattro mondiale, e l’inglese Matt Wallace e in quinta con 66 (-5) Charles Howell III, Billy Horschel e Harold Varner III. Tra i concorrenti in ottava con 67 (-4) Daniel Berger e il canadese Corey Conners, ottavo al Masters (dove ha siglato una “hole in one”) e che prova a dar seguito ai buoni risultati conseguiti comprensivi di sei top ten. Buon passo anche di Will Zalatoris, il rookie rivelazione stagionale e del Masters (secondo), che sta usufruendo di una Special Temporary Membership, 17° con 68 (-3) insieme allo spagnolo Sergio Garcia e al coreano Sungjae Im.
In gara altri quattro giocatori tra i primi dieci del World Ranking con il leader Dustin Johnson, come detto, ancora in affanno, dopo il Masters fallimentare con taglio subito da campione uscente. Sei birdie, tre bogey e un doppio bogey non fanno la felicità di nessuno, figuriamoci di chi è abituato a stare perennemente sotto i riflettori. Ancora peggio se ci aggiunge un primato negativo: nel 17 giri in sei presenze nella gara all’Harbour Town Golf Links ha segnato un 22 sopra par nei par tre, peggior suo risultato in qualsiasi altro campo in carriera sul PGA Tour.
Non hanno brillato neanche Webb Simpson (n. 9) e Patrick Cantlay (n. 10), 67.i con 71 (par) e con il primo, campione in carica, che difficilmente potrà emulare Payne Stewart (1989-1990), Davis Love III (1991-1992) e Boo Weekley (2007-2008), gli unici tre capaci dell’accoppiata in sequenza. E ancor più indietro si trova l’inglese Tyrrell Hatton (n. 8), 99° con 73 )+2), che ha posto la sua seria candidatura al taglio. Il montepremi è di 7.100.000 dollari
LA VIGILIA - Per il dopo Masters il PGA Tour propone lo RBC Heritage (15-18 aprile), un torneo di buona tradizione, con nomi eccellenti nell’albo d’oro, nato nel 1969 e presentato nel tempo con varie denominazioni: l’originale Heritage Golf Classic, poi Sea Pines Heritage Classic, MCI Heritage Golf Classic, MCI Classic, WorldCom Classic, Verizon Heritage, The Heritage fino all’attuale RBC Heritage adottato dal 2012.
Nel field, quasi incredibilmente per un evento post major, cinque tra i primi dieci del World Ranking, quasi tutti con grossi peccati da farsi perdonare nella prestazione ad Augusta a iniziare da Dustin Johnson, numero uno e campione in carica, uscito ingloriosamente al taglio. Nell’occasione sono stati desiderosi di anonimato anche Collin Morikawa (18°), numero quattro, Tyrrell Hatton (18° anche lui), numero otto, e Patrick Cantlay, numero 10 compagno di disavventura di Johnson. Meglio sicuramente Webb Simpson, numero nove, terminato 12° e che difenderà il titolo conquistato nella scorsa stagione, superando di misura il messicano Abraham Ancer e di due colpi Daniel Berger e Tyrrel Hatton, che saranno anche loro al via.
Attesi alla prova la rivelazione Will Zalatoris e il canadese Corey Conners, secondo e ottavo nel major. Il primo, debuttante ad Augusta, sta usufruendo di una Special Temporary Membership, dopo un’ottima stagione 2020 nel Korn Ferry Tour che lo ha visto al vertice dell’ordine di merito. Ha disputato quindici tornei nel PGA Tour ottenendo sei top ten, compreso un sesto posto nell’US Open. Conners, che al Masters ha segnato una “buca in uno”, è da tempo in buona evidenza e anche lui ha siglato sei top ten di cui due proprio al Masters, compresa la decima piazza nell’edizione di novembre. In gara anche Matt Kuchar, Brian Harman, gli inglesi Tommy Fleetwood (l’altro artefice di una “hole in one” ad Augusta), Matthew Fitzpatrick e Lee Westwood, lo spagnolo Sergio Garcia (quinto lo scorso anno) e il coreano Sungjae Im.
Si gioca all’Harbour Town Golf Links (par 71), a Hilton Head nel South Carolina, con un montepremi è di 7.100.000 dollari.
Il torneo su GOLFTV ed Eurosport 2 - Lo RBC Heritage sarà trasmesso in diretta da GOLF TV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it), e da Eurosport 2 agli orari indicati. GOLFTV: giovedì 15 aprile e venerdì 16, dalle ore 21 alle ore 24; sabato 17 e domenica 18, dalle ore 19 alle ore 24. Su Eurosport 2: da giovedì 15 aprile a domenica 18 collegamento dalle ore 21 alle ore 24. Commento di Maurizio Trezzi e di Matteo Delpodio.
Due azzurri in alta classifica, Renato Paratore, 12° con 282 (-6), e Lorenzo Gagli, 15° con 283 (-5) nell’Austrian Golf Open (European Tour) vinto dallo statunitense John Catlin (274 - 68 70 71 65, -14), 30 anni e al terzo titolo sul circuito dopo i due conquistati lo scorso anno.
Sul percorso del Diamond CC (par 72), ad Atzenbrugg, nei pressi di Vienna in Austria, Catlin ha concluso la gara alla pari con il tedesco Maximilian Kieffer (274 - 72 68 68 66) e poi lo ha superato in un rocambolesco spareggio sulla buca 18 (par 3), terminato al quinto passaggio con un “4” dell’americano e un “8” di Kieffer.
Si attendeva un altro tedesco protagonista, Martin Kaymer, un campione che si è improvvisamente arenato nel 2014, dopo 11 titoli sull’European Tour con due major e uno sul PGA Tour, soprattutto dopo che aveva raggiunto la vetta nel terzo turno, ma evidentemente qualcosa nei suoi delicati meccanismi non funziona più probabilmente a livello di controllo della tensione nervosa sotto pressione. Fatto è che ha buttato al vento l’occasione per tornare al successo, come era accaduto un paio di volte anche lo scorso anno in cui si era defilato nelle battute finali. La partenza, infatti, è stata disastrosa con un bogey e un doppio bogey in tre buche e la buona rma vana eazione con cinque birdie contro un bogey sul resto del tracciato ha solo prodotto un terzo posto con 277 (-11) dopo un 70 (-2).
Più distaccati l’olandese Will Besseling, l’inglese Marcus Armitage e il sudafricano Garrick Higgo, quarti con 280 (-8), il danese Nicolai Hojgaard, gemello del più noto Rasmus che ha due titoli sul circuito, l’australiano Austin Bautista, l’austriaco Matthias Schwab, il sudafricano Jacques Kruyswijk e lo spagnolo Alejandro Cañizares, settimi con 281 (-7), quest’ultimo in vetta da solo per due turni e con Kaymer nel terzo.
Francamente da decifrare la condotta di Renato Paratore che nel corso del torneo è passato indifferentemente da un 78 (+6) a un 66 (-6), che poi ha fatto passi indietro con un 71 (-1), e che infine ha sfiorato la top ten con un 67 (-5), sia pure conseguito come se fosse su una altalena con un eagle, sei birdie e tre bogey. Stagione al momento singolare con tre tagli subiti e un 67° posto nelle precedenti quattro gare di quest’anno.
Molto regolare la condotta di Lorenzo Gagli (70 72 71 70), anche se con score troppo vicini al par, ma comunque efficace. Giro finale in 70 (-2) con quattro birdie e due bogey. Sono usciti al taglio Aron Zemmer e Nino Bertasio, 74.i con 148 /+4) e gli stessi parziali (75 73), ed Edoardo Molinari, 87° con 149 (75 74, +5). Si è ritirato per problemi fisici Lorenzo Scalise che era 46° con 73 (+1) dopo un round. Al vincitore è andato un assegno di 147.370 euro su un montepremi di un milione di euro.
TERZO GIRO - Lorenzo Gagli è rimasto al 14° posto con 213 (-3) colpi e Renato Paratore è salito dal 31° al 25° con 215 (-1) nel moving day dell’Austrian Golf Open (European Tour) che si sta disputando sul percorso del Diamond CC (par 72), ad Atzenbrugg, nei pressi di Vienna in Austria.
Novità in vetta alla classifica dove il tedesco Martin Kaymer (207 - 68 70 69, -9) ha raggiunto lo spagnolo Alejandro Cañizares (207 - 67 70 70), leader solitario nei primi due turni. Kaymer, 36enne di Dusseldorf, aveva 30 anni nel 2014 quando la sua carriera si è improvvisamente arenata dopo undici titoli sull’European Tour con due major e uno sul PGA Tour. Non vince da giugno di quell’anno, dopo un major (US Open), ma ha dato qualche cenno di risveglio nel 2020 quando ha avuto un paio di occasioni per riemergere, mancate nel giro finale. Cinque birdie e due bogey per il parziale di 69 (-3) gli hanno concesso una nuova opportunità, ma una mano gliela hanno data anche lo stesso Cañizares, figlio di José Maria campione degli anni Ottanta, anch’egli a secco dal 2014 dopo due vittorie, ma con un altro successo nella Qualifying School del 2018, e il connazionale Maximilian Kieffer, terzo con 208 (-8). Infatti Cañizares ha effettuato una brusca frenata con due doppi bogey, dopo quattro birdie di fila, rimanendo comunque agganciato alla vetta con altri due birdie (70, -2), e Kieffer dopo cinque birdie per arrivare in vetta è retrocesso malgrado un sesto birdie, causa due bogey nel finale (68, -4).
Saranno in corsa per il titolo anche lo statunitense John Catlin, quarto con 209 (-7), l’inglese Daniel Gavins, l’olandese Joost Luiten e il sudafricano Jacques Kruyswijk, quinti con 210 (-6). Più difficile un rientro del tedesco Nicolai Von Dellingshausen, ottavo con 211 (-5).
Sia Gagli (70 72 71) che Paratore (78 66 71) hanno realizzato un 71 (-1) marciando a corrente alternata. Gagli sulle prime quattro buche ha infilato la sequenza birdie-bogey-bogey-eagle, poi sulle ultime sette buche ha messo insieme tre birdie e altrettanti bogey. Paratore ha iniziato con un bogey, ha reagito con due birdie ma subito vanificati da un doppio bogey. Dopo dieci buche in par un bel finale con due birdie. Sono usciti al taglio Aron Zemmer e Nino Bertasio, 74.i con 148 /+4) e gli stessi parziali (75 73), ed Edoardo Molinari, 87° con 149 (75 74, +5). Si è ritirato per problemi fisici Lorenzo Scalise che era 46° con 73 (+1) dopo un round. Il montepremi è di un milione di euro.
SECONDO GIRO - Ha tenuto Lorenzo Gagli, 14° con 142 (70 72, -2) colpi, e ha effettuato una poderosa rimonta Renato Paratore, da 119° a 31° con 144 (78 66, par), nella seconda giornata dell’Austrian Golf Open (European Tour) che si sta disputando sul percorso del Diamond CC (par 72), ad Atzenbrugg, nei pressi di Vienna in Austria, dove ha mantenuto la leadership lo spagnolo Alejandro Cañizares con 137 (67 70, -7)
Il 38enne madrileno è figlio d’arte con suo padre José Maria ottimo giocatore e vincitore di sei gare sull’European Tour, due World Cup per la Spagna e con un titolo individuale, e quattro presenze in Ryder Cup (due successi del Team Europe con un pari e un pareggio da detentore). Il figlio per ora si è fermato a due titoli, l’ultimo datato 2014, e con un primo posto nella Qualifying School del 2018 dove ha ripreso la ‘carta’ che aveva perso. Cañizares ha rallentato rispetto al round d’apertura, ma il 70 (-2) un po' complicato con sette birdie, tre bogey e un doppio bogey gli è bastato per tenere a un colpo di distanza lo statunitense John Catlin, emerso con due successi nel 2020, e il tedesco Martin Kaymer (138, -6), un campione che si è improvvisamente fermato nel 2014, quando aveva solo 30 anni, dopo undici titoli sull’European Tour con due major e uno sul PGA Tour. Lo scorso anno ha avuto almeno due occasioni per rimettersi in corsa, ma le ha fallite nel giro finale e ora ci riprova sia pure con un’andatura altalenante (cinque birdie, tre bogey per il 70).
In quarta posizione con 139 (-5) il sudafricano Justin Walters, in quinta con 140 (-4) il tedesco Maximilian Kieffer, l’indiano S.S.P. Chawrasia, l’inglese Richard Mansell e l’altro sudafricano Jacques Kruyswijk e tra i concorrenti in nona con 141 (-3) l’olandese Joost Luiten e il polacco Adrian Meronk.
Lorenzo Gagli ha viaggiato nel 72 del par (tre birdie, tre bogey), mantenendosi in alta classifica pur avendola discesa di quattro gradini. Paratore ha subito aggredito in campo con tre birdie di fila dalla terza alla quinta buca e, quando è arrivato in vista del traguardo e ha capito che poteva evitare il taglio, ha effettuato un’altra accelerazione sulle ultime quattro con un eagle e due bogey, dopo una sorta di pausa centrale con un birdie e due bogey, per un 66 (-6) miglior score di giornata.
Sono usciti di scena Aron Zemmer e Nino Bertasio, 74.i con 148 /+4) e gli stessi parziali (75 73), ed Edoardo Molinari, 87° con 149 (75 74, +5). Si è ritirato per problemi fisici Lorenzo Scalise che era 46° con 73 (+1) dopo un round. Il montepremi è di un milione di euro.
PRIMO GIRO - Lorenzo Gagli, decimo con 70 (-2) colpi, è stato l’unico italiano molto tonico in una giornata in cui i colori azzurri non sono apparsi molto brillanti nell’Austrian Golf Open (European Tour) al Diamond CC (par 72) di Atzenbrugg, nei pressi di Vienna in Austria.
Al proscenio lo spagnolo Alejandro Cañizares, leader con 67 (-5). Il 38enne madrileno, ha due successi sull’European Tour, l’ultimo datato 2014, ma nel 2018 si è imposto nella finale della Qualifying School riconquistando la “carta” che aveva perso. E’ figlio di José Maria Cañizares, ottimo giocatore iberico, sei titoli sul circuito e quattro presenze in Ryder Cup. Ha effettuato un ottimo giro espresso da un bel gioco e da un eagle e quattro birdie contro un bogey.
Ha un colpo di vantaggio sul tedesco Martin Kaymer, un campione che non vince dal 2014, sullo svedese Rikard Kalberg, che nel 2015 si impose nell’Open d’Italia, unica sua prodezza, battendo proprio Kaymer al playoff, sullo statunitense John Catlin, due successi nel 2020, e sul sudafricano Jacques Kruyswijk (68, -4), un solo titolo sul Sunshine Tour. Al sesto posto con 69 (-3) lo spagnolo Pedro Oriol, il danese Jeff Winther e gli inglesi Daniel Gavins e Richard Mansell. Stesso score di Gagli per il belga Thomas Detry e per il sudafricano Justin Walters.
Hanno girato sopra par gli altri azzurri: Lorenzo Scalise, 46° con 73 (+1), Aron Zemmer, Edoardo Molinari e Nino Bertasio, 71.i con 75 (+3), e Renato Paratore, 119° con 78 (+6).
Gagli, con una condotta molto accorta, ha realizzato tre birdie e un bogey, Scalise tre birdie e quattro bogey, Zemmer due birdie, tre bgey e un doppio bogey, Bertasio un birdie, un bogey e un triplo bogey e Molinari tre birdie e sei bogey. Rischia il quarto taglio in cinque eventi disputati in stagione Paratore autore di due birdie, sei bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di un milione di euro.
LA VIGILIA - Decima tappa stagionale per l’European Tour, compresi il Masters e due WGC, e prima nel vecchio continente dopo i passaggi negli Emirati Arabi, in Arabia Saudita e in Kenya. Si disputa l’Austrian Golf Open (15-18 aprile) al Diamond CC di Atzenbrugg, nei pressi di Vienna in Austria, e al quale prendono parte Nino Bertasio, Renato Paratore, Edoardo Molinari, Lorenzo Gagli, Aron Zemmer e Lorenzo Scalise.
In un field di discreta qualità spicca il nome del tedesco Martin Kaymer, 36enne di Dusseldorf, non tanto per il suo presente, perché non vince dal 2014, ma per il suo passato con nel palmarès due major e un WGC e, al netto di questi, con otto titoli sull’European Tour, uno sul PGA Tour, uno sul Sunshine Tour, due sul Challenge Tour e sei sull’EDP Tour, il circuito di terzo livello tedesco dove ha cominciato. Questo per dire che è difficile annoverarlo tra i favoriti, anche se nello scorso anno ha avuto qualche occasione per tornare alla vittoria.
Numerosi i concorrenti in grado di poter puntare in alto tra i quali ricordiamo il belga Thomas Detry, gli inglesi Marcus Armitage e Lee Slattery, il danese Rasmus Hojgaard, un po' defilato ultimamente dopo due vittorie all’ingresso nel circuito, lo spagnolo Nacho Elvira, il ceco Ondrej Leiser, i francesi Benjamin Hebert e Robin Roussel, gli statunitensi Kurt Kitayama e Tyler Koivisto e il sudafricano Justin Harding, unico vincitore stagionale presente (Kenya Open). Tre i past winner: l’olandese Joost Luiten (2013), l’inglese Chris Wood (2015) e il cinese Ashun Wu (2016).
Attesa per la prova di Bertasio, l’azzurro migliore in questi primi mesi, cinque volte a premio in sei gare, le ultime tre in crescendo con il 19° posto nel Qatar Master, il 12° nel Kenya Open e il decimo nel Kenya Classic. Due soli gari per Scalise, entrambi conclusi in media classifica, e molto discontinui gli altri che hanno subito parecchi tagli: Paratore tre su quattro eventi, Gagli quattro su sei e Molinari cinque su sei. E’ al debutto Aron Zemmer, mentre sono assenti Guido Migliozzi e Francesco Laporta insieme allo scozzese Marc Warren, campione in carica. Il montepremi è di un milione di euro.
Diretta su GOLFTV ed Eurosport 2 - L’Austria Golf Open sarà trasmesso in diretta da GOLF TV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it), e da Eurosport 2 agli orari indicati. GOLFTV: giovedì 15 aprile e venerdì 16, dalle ore 13,30 alle ore 18,30; sabato 17 e domenica 18, dalle ore 13,30 alle ore 18. Su Eurosport 2: giovedì 15 aprile e venerdì 16, dalle ore 14,30 alle ore 18,30; sabato 17, dalle ore 13,30 alle ore 17,50; domenica 18, differita dalle ore 24 alle ore 2. Commento di Alessandro Bellicini e di Giovanni Magni.
Roberta Liti, con un’ottima prestazione, si è classifica al sesto posto con 279 (-9) colpi nel Casino Del Sol Golf Classic, un nuovo evento nel calendario del Symetra Tour, il secondo circuito femminile statunitense, disputato sul percorso del Sewailo Golf Club (par 72) a Tucson in Arizona.
Ha vinto la cinese Ruixin Liu con 273 (68 68 70 67, -15) che, risalendo dal terzo posto, ha recuperato i sei colpi di svantaggio che aveva dalla leader, la svizzera Morgane Metraux (273 - 67 68 65 73), e poi l’ha superata con un birdie alla seconda buca di spareggio. E’ il secondo titolo stagionale per Ruixin Liu, 23 anni nel prossimo novembre, nativa di Shenzen (nella provincia di Guangdong), e al sesto sigillo sul circuito dopo i tre del 2018, un altro lo scorso anno e il quinto nel Carlisle Arizona Classic, a marzo. Anche quest’anno sembra poter dominare come era avvenuto nel 2018 quando terminò anche in vetta all’ordine di merito, divenendo la sesta giocatrice a superare i 100.000 dollari di guadagno in una stagione ($ 124.839) e fu promossa sul LPGA Tour del 2019. Le cose però non sono andate bene (14 tagli subiti su 20 tornei) e un 11° posto nel Marathon Classic non è bastato per salvare la ‘carta’. E’ ritornata indietro e ha fatto subito risentire la sua voce, per poi ripartire a velocità maggiore nel 2021, dimostrando che questo circuito le va sicuramente stretto.
“Era il mio secondo playoff stagionale e vincere anche questo mi ha dato molta fiducia” ha detto la Liu che con i 30.000 dollari di prima moneta, su un montepremi 200.000 dollari, è salita in vetta alla money list ($ 64.558). “Oggi - ha proseguito - non mi sono davvero preoccupata dello spareggio dopo aver segnato i quattro birdie nel finale. Sono serviti a non farmi sentire la pressione”.
Questi quattro birdie dalla buca 15 alla buca 18 sono stati fondamentali, perché si sono aggiunti a un bogey in partenza e ad altri due birdie per il 67 (-5) che le ha permesso di raggiungere Morgane Metraux, molto incerta nella prima fase (un birdie e tre bogey dopo nove buche) e che si è agganciata al playoff con un birdie alla 18 (73, +1), poi risultato vano contro la palla in bandiera della cinese nella seconda buca supplementare, dopo il par entrambe alla prima. In terza posizione con 275 (-13) Gigi Stoll, in quarta con 277 (-11) Katelyn Dambaugh e Lilia Vu e, insieme alla Liti, la coreana Yaeeun Hong al vertice nel primo turno.
Roberta Liti (69 66 73 71), che è stata leader dopo due giri insieme alla Metraux, ha concluso la sua bella corsa con un 71 (-1). E’ partita molto male con quattro bogey di fila dalla seconda alla quinta buca, ma poi ha operato un vigoroso recupero con cinque birdie. Nelle ultime quattro gare del 2020 aveva ottenuto un quinto e un undicesimo posto e ora il sesto nel terzo torneo stagionale, preceduto da uno nel Symetra Tour (Carlisle Arizona) e l’altro sul LPGA Tour (Kia Classic) dove era approdata imponendosi nella prequalifica. Particolare curioso: tra i tre bei piazzamenti vi sono state quattro uscite al taglio.
TERZO GIRO - Roberta Liti è scesa dal primo al quarto posto con 208 (69 66 73, -8) colpi, ma è rimasta in alta classifica nel Casino Del Sol Golf Classic, un nuovo torneo nel calendario del Symetra Tour, il secondo circuito femminile statunitense, che si conclude con la disputa del quarto giro sul percorso del Sewailo Golf Club (par 72) a Tucson in Arizona.
Ha messo una seria ipoteca sul titolo la svizzera Morgane Metraux, leader insieme alla LIti dopo due turni e rimasta da sola al comando con 200 (67 68 65, -16) colpi grazie a un 65 (-7, nove birdie, due bogey) che le ha concesso ben cinque colpi di vantaggio su Lilia Vu (205, -11). In terza posizione con 206 (-10) la cinese Ruixin Liu, vincitrice in stagione del Carlisle Arizona e numero uno nell’ordine di merito, mentre Roberta Liti è affiancata da Lucy Li, Gigi Stoll, Casey Danielson e dalla coreana Yaeeun Hong, che era stata in vetta nel turno d’apertura.
Roberta Liti ha girato in 73 (+1) colpi con tre birdie e quattro bogey. Ha iniziato l’annata subendo due tagli, uno nel Symetra Tour (Carlisle Arizona) e l’altro sul LPGA Tour (Kia Classic). Sul circuito maggiore era approdata imponendosi nella prequalifica. Nelle ultime quattro gare del 2020 ha ottenuto un quinto e un undicesimo posto. Il montepremi è di 200.000 dollari con prima moneta di 30.000 dollari.
SECONDO GIRO - Roberta Liti è per la prima volta al comando in un torneo del Symetra Tour. Con lo score di 135 (69 66, -9) colpi guida la classifica del Casino Del Sol Golf Classic alla pari con la svizzera Morgane Metraux (135 - 67 68).
Sul percorso del Sewailo Golf Club (par 72) a Tucson in Arizona, la coppia precede di un colpo Lilia Vu e la cinese Ruixin Liu (136, -8), a segno nel Carlisle Arizona e numero uno nella money list. In quinta posizione con 138 (-6) Gigi Stoll e Casey Danielson e in settima con 139 (-5) la canadese Maude-Aimee Leblanc, l’inglese Meghan MacLaren e la coreana Yaeeun Hong, leader dopo un turno.
“Ho avuto una partenza lenta - ha detto l’azzurra risalita dall’ottavo posto - perché dopo un birdie ho accusato un doppio bogey. Ho continuato a giocare pensando a un colpo alla volta. Ho realizzato eagle e birdie, ma non ho guardato la classifica e non avevo idea di dove mi trovassi. Quando ero alla Arizona State University ho giocato più volte su questo percorso in tornei molto sentiti perché c’era parecchia rivalità tra i College. E’ un campo dove è necessaria la precisione dal tee, perché se non vai in fairway finisci nel deserto”.
Nel suo score due eagle, cinque birdie, un bogey e un doppio bogey per il 66 (-6), miglior punteggio di giornata realizzato da altre tre concorrenti. Roberta Liti ha iniziato la stagione con due tagli, uno sul circuito (Carlisle Arizona) e l’altro sul LPGA Tour (Kia Classic). torneo in cui era entrata vincendo la prequalifica. Da ricordare che nelle ultime quattro gare del 2020 ha siglato un quinto e un undicesimo posto. Il montepremi è di 200.000 dollari con prima moneta di 30.000 dollari.
PRIMO GIRO - Tonica partenza di Roberta Liti, ottava con 69 (-3) colpi, nel Casino Del Sol Golf Classic, nuovo evento nel calendario del Symetra Tour che si sta svolgendo al Sewailo Golf Club (par 72) di Tucson in Arizona, e dove con un ottimo 66 (-6) è al vertice la coreana Yaeeun Hong.
La leader, nativa di Seoul che compirà 19 anni a settembre, nella scorsa stagione, a causa del Covid-19, ha potuto disputare una sola gara, in cui è giunta peraltro terza. Quest’anno, dopo l’uscita al taglio nel Carlisle Arizona, si è classificata 20ª nello IOA Championship e ora è in cerca di gloria dopo un giro in cui ha messo insieme un eagle, sette birdie e tre bogey.
Le sono a ridosso la connazionale Ji Eun Baik, la svizzera Morgane Metraux, la svedese Lisa Pettersson e la canadese Maude-Aimee Leblanc (67, -5), e sono quinte a due colpi Lucy Li e la cinese Ruixin Liu (68, -4), vincitrice del Carlisle Arizona e numero uno nella money list. Roberta Liti è affiancata da Casey Danielson, Elise Bradley, Laura Wearn e dalla thailandese Prima Thammaraks.
L’azzurra, autrice di quattro birdie e di un bogey, cerca riscatto dopo i due tagli stagionali subiti, uno sul circuito (Carlisle Arizona) e l’altro sul LPGA Tour (Kia Classic). torneo in cui era entrata vincendo la prequalifica. Va rilevato, comunque, che negli ultimi quattro eventi del 2020 ha conseguito un quinto e un undicesimo posto. Il montepremi è di 200.000 dollari con prima moneta di 30.000 dollari.
LA VIGILIA - Roberta Liti torna in campo per la sua seconda gara stagionale sul Symetra Tour, il Casino Del Sol Golf Classic (15-18 aprile), un nuovo evento in calendario che avrà luogo al Sewailo Golf Club di Tucson in Arizona.
Attirano l’attenzione le due vincitrici stagionali, la cinese Ruixin Liu (Carlisle Arizona) e la tedesca Sophie Hausmann (IOA Championship), rispettivamente prima e seconda nella money list, ma hanno buone possibilità anche le altre tre che le seguono, la spagnola Fatima Fernandez Cano, Sophia Schubert e la canadese Maude-Aimee Leblanc.
Nel field altre giocatrici di buon nome tra le quali Daniela Iacobelli. Laura Wearn e Janie Jackson, l’iberica Marta Sanz Barrio, la svedese Frida Kinhult, l’inglese Meghan MacLaren, l’australiana Stephanie Na e la taiwanese Peiyun Chien.
Roberta Liti, dopo aver chiuso la scorsa annata con un quinto e un undicesimo posto nelle ultime quattro gare, ha iniziato la nuova subendo due tagli, uno sul circuito (Carlisle Arizona) e l’altro sul LPGA Tour (Kia Classic). torneo in cui era entrata vincendo la prequalifica. Il montepremi è di 200.000 dollari con prima moneta di 30.000 dollari.
La neozelandese Lydia Ko è tornata al successo dopo un periodo buio durato oltre tre anni, per l’esattezza 1.084 giorni. Lo ha fatto dominando nel Lotte Championship, sesto evento stagionale del LPGA Tour, che ha concluso con 260 (67 63 65 65, -28) colpi travolgendo nel giro finale tre campionesse quali le coreane Inbee Park, numero due mondiale, e Sei Young Kim, numero tre, e la statunitense Nelly Korda (267, -21), numero quattro, seconde con un distacco di sette colpi insieme all’irlandese Leona Maguire. Si è classificata 64ª con 281 (72 69 71 69, -7) Giulia Molinaro, che è andata a premio dopo aver subito be dodici tagli di fila.
Lydia Ko, 23enne di Seoul, ha portato a 16 i titoli sul circuito, comprensivi di due major, per un palmarès nel quale figurano anche quattro successi sul LET (tutti nel New Zealand Open), uno sul circuito australiano, uno su quello coreano e un argento alle Olimpiadi di Rio 2016 alle spalle di Inbee Park. E’ stata la più giovane golfista, tra uomini e donne, a salire sul trono mondiale dove è rimasta per 104 settimane tra febbraio 2015 e giugno 2017.
Con 260 colpi ha battuto il record relativo al punteggio più basso del torneo (e suo personale), dopo aver superato con 195 anche quello sulle 54 buche. Il “meno 28” è anche il terzo score più basso in assoluto nella storia del PGA Tour dopo il “meno 31” di Sei Young Kim nel Thornberry Creek Classic (2018) e il “meno 29” della cinese Shanshan Feng nello stesso evento (2019). Infine con l’assegno di 300.000 dollari ricevuti, su un montepremi di 2.000.000 di dollari, ha portato i suoi guadagni sul tour a 11.592.269 dollari.
Il successo della neozelandese, che ha chiuso con un 65 (-7, sette birdie) segnando globalmente 29 birdie e un bogey (nel primo turno), era comunque nell’aria dopo che nelle prime quattro gare stagionali aveva ottenuto due secondo posti e un ottavo. L’ultima volta era stata leader dopo 54 buche nel Marathon Classic del 2020, dove poi si classificò seconda. “La notte precedente il giro finale del Marathon - ha spiegato - non dormii e finii per mettermi addosso molta pressione. Questa volta ho riposato benissimo. Mi sono detta solo che dovevo esprimere il mio miglior gioco e andare avanti. Sapevo anche che non sarebbe stato facile, perché su questo percorso le cose cambiano facilmente anche se hai un buon vantaggio. Io non ho pensato alla classifica ma solo a rispettare il mio piano di gioco. Elemento molto importante in questo ritorno al successo la presenza della mia famiglia e del mio staff”.
Hanno ottenuto un buon sesto posto con 269 (-19) Sarah Schmelzel, la coreana Jenny Shin, la taiwanese Wei-Ling Hsu e la filippina Yuka Saso, in vetta nei due giri iniziali. Al 10° con 270 (-18) la coreana Amy Yang, autrice nel secondo giro di una “hole in one” (buca 12, par 3, yards 143, ferro 9), e al 17° con 272 (-16) Lexi Thompson e la coreana Hyo Joo Kim. Non hanno reso come nelle attese la canadese Brooke M. Henderson, campionessa uscente, 27ª con 274 (-14), Danielle Kang, 33ª con 275 (-13), stesso punteggio invece soddisfacente per Rose Zhang, numero uno mondiale delle dilettanti, e soprattutto la giapponese Nasa Hataoka, 72ª con 283 (-5).
E’ auspicabile che il taglio superato agisca nel modo migliore sul morale di Giulia Molinaro e la faccia uscire dall’incubo. Buono il suo giro finale in 69 (-3) colpi con sei birdie, di cui quattro di fila, e tre bogey.
TERZO GIRO - La neozelandese Lydia Ko ha completato la sua rimonta portandosi al vertice con 195 (67 63 65, -21) colpi nel Lotte Championship, sesto evento stagionale del LPGA Tour dove Giulia Molinaro è 72ª con 212 (72 69 71, -4)
Sul percorso del Kapolei Golf Club (par 72) a Kapolei, nell’isola hawaiana di Oahu, Lydia Ko si è procurata la chances per tornare al successo che le manca dall’aprile 2018 (Mediheat Championship) anno in cui si è improvvisamente esaurita la sua vena dopo 15 titoli sul circuito con due major, quattro vittorie sul LET (tutte nel New Zealand Open), una sul tour australiano, una su quello coreano, un argento alle Olimpiadi di Rio 2016 e più giovane golfista, tra uomini e donne, a salire sul trono mondiale dove è rimasta per 104 settimane tra febbraio 2015 e giugno 2017.
Ha girato in 65 (-7) con sette birdie e in 54 buche ha segnato un solo bogey nel primo turno. Con 195 ha stabilito il nuovo record del torneo su tre round e anche il suo più basso in assoluto sulla stessa distanza dopo il 196 nel Walmart NW Arkansas Championship (2016). Se dovesse imporsi supererebbe con i 300.000 dollari di prima moneta (montepremi di 2.000.000 di dollari) gli 11,5 milioni di dollari guadagnati in carriera (attualmente $ 11.292.269).
Ha a suo favore anche l’ottima condizione attuale con due secondi posti e un ottavo nelle prime quattro gare stagionali e questo può esserle di ottimo supporto considerando che la tallona con un solo colpo di ritardo Nelly Korda (196, -20), numero quattro mondiale, a segno nel Gainbridge LPGA di febbraio e rinvenuta con un 63 (-9, dieci birdie, un bogey).
In terza posizione con 199 (-17) la filippina Yuka Saso, in vetta per due giri, in quarta con 200 (-16) l’irlandese Leona Maguire e in quinta con 201 (-15) la coreana Amy Yang, che ha segnato nel secondo giro una “hole in one” (buca 12, par 3, yards 143, ferro 9).
Sebbene siano tra le top ten del Rolex Ranking e in buona classifica sembrano tagliate fuori Lexi Thompson, numero 7, e le coreana Sei Young Kim (n. 3) e Hyo Joo Kim (n. 8), seste con 202 (-14). Sicuramente fuori gioco la coreana Inbee Park (n. 2) e la canadese Brooke M. Henderson (n. 6), campionessa in carica, 16.e con 204 (-12), e Danielle Kang (n. 5), 23ª con 205 (-11). Molto deludente la giapponese Nasa Hataoka (n. 9), 68ª con 211 (-5).
Giulia Molinaro con un 71 (-1, tre birdie, due bogey) è rimasta in bassa graduatoria, ma ha il merito di aver interrotto la lunga serie negativa di tagli (dodici compreso uno nel Symetra Tour), che sicuramente avrà un buon peso sul suo morale.
SECONDO GIRO - Giulia Molinaro, 60ª con 141 (72 69, -3) colpi, è rimasta in gara nel Lotte Championship, sesto evento stagionale del LPGA Tour in svolgimento al Kapolei Golf Club (par 72) di Kapolei, nell’isola hawaiana di Oahu, e ha interrotto la striscia negativa di ben dodici tagli consecutivi, compreso uno quest’anno sul Symetra Tour.
E’ rimasta sola al comando con 128 (64 64, -16) colpi la filippina Yuka Saso, 19enne di San Ildefonso, professionista dal 2019, due titoli nel Japan Tour 2020 e rookie sul circuito dove è appena alla sesta gara, che ha realizzato per il secondo giorno consecutivo un 64 (-8, nove birdie, un bogey) suo punteggio più basso dopo il parziale di 69 (-3) dell’US Womens Open 2020 in cui ha conseguito il 13° posto, al momento sua miglior prestazione. Ha colto 10 fairway su 14, 16 green su 18, ha tirato 28 putt e con 128 ha stabilito il nuovo primato del torneo su 36 buche superando il precedente della coreana Eun Hee Ji (129 nel 2019).
E’ salita dal settimo al secondo posto la neozelandese Lydia Ko (130, -14), 23enne di Seoul, che sta cercando di riemergere dopo tre anni bui seguiti al suo periodo d’oro in cui ha firmato quindici titoli sul LPGA Tour, comprensivi di due major, quattro sul LET (tutti nel New Zealand Open), uno sul circuito australiano, uno su quello coreano ed è rimasta al vertice mondiale per 104 settimane tra febbraio 2015 e giugno 2017.
In terza posizione con 133 (-11) le coreane So Yeon Ryu e Hyu Joo Kim, numero 8 mondiale, la spagnola Luna Sobron, che con un 64 ha segnato il suo score personale più basso sul giro, e Nelly Korda, numero 4 del Rolex Ranking.
Sono in campo nove delle prime dieci giocatrici al mondo con l’esclusione della numero uno, la coreana Jin Young Ko. In altra classifica la sua connazionale Sei Young Kim (n. 3) e Lexi Thompson (n. 7), decime con 135 (-9) alla pari con Brittany Altomare, che era leader dopo un turno con la Saso, e Rose Zhang, la dilettante al vertice del World Amateur Ranking. Ha perso due posizioni la canadese Brooke M. Henderson (n. 6), 16ª con 138 (-8), campionessa in carica, e ne ha guadagnate 45 la coreana Inbee Park (n. 2), 20ª con 137 (-7) insieme con Danielle Kang (n. 5). In panne la giapponese Nasa Hataoka (n. 9), 52ª con 140 (-4), e fuori gioco l’australiana Minjee Lee (n. 10) e la thailandese Ariya Jutanugarn, 77,e con 142 (-2).
Giulia Molinaro ha inseguito la qualificazione per tutto il round con grande tenacia e l’ha raggiunta con un birdie alla buca 8, la penultima giocata, che si è aggiunto ai tre birdie precedenti, contro un bogey, per il parziale di 69 (-3). Il montepremi è di 2.000.000 di dollari.
“Hole in one” di Amy Yang - La coreana Amy Yang, 20ª come Inbee Park e Danielle Kang, ha realizzato una “hole in one” centrando la tee la buca 12, par 3 di 143 yards, utilizzando un ferro 9. Per lei 69 )-3) colpi con, oltre all’eagle, anche tre birdie e un bogey. E la sua terza “buca in uno” personale e la terza in stagione sul circuito. Per questo ace, come per i due precedenti sul LPGA Tour, il CME Group ha donato 20.000 dollari al St. Jude Children's Research Hospital impegnato nella lotta contro il cancro infantile e altre malattie letali per i bambini.
PRIMO GIRO - Brittany Altomare e la filippina Yuka Saso sono al comando con 64 (-8) colpi in una classifica molto corta nel Lotte Championship, sesto evento stagionale del LPGA Tour in svolgimento al Kapolei Golf Club (par 72) di Kapolei, nell’isola hawaiana di Oahu, dove Giulia Molinaro è all’83° posto con 72 (par).
Le due leader hanno entrambe realizzato lo score parziale più basso della loro carriera. Brittany Altomare, 30enne di Worcester (Massachusetts), un titolo perso al playoff nel circuito e con quattro secondi posti, lo ha eguagliato con nove birdie, di cui sette di fila, seconda striscia più lunga sul LPGA Tour, e un bogey con 24 putt. Yuka Suso, 19enne di San Ildefonso, proette dal 2019, due titoli nel Japan Tour 2020 ed esordiante sul tour, e che aveva un personale di 69 (-3) come punteggio più basso, ha realizzato otto birdie senza bogey utilizzando il putter per 27 volte.
Buona parte delle migliori sono nelle prime posizioni con Nelly Korda, numero 4 mondiale, terza con 65 (-7), insieme a Stacy Lewis, Ally Ewing (McDonald da nubile) e alla coreana So Yeon Ryu, e con l’altra coreana Sei Young Kim, numero tre, Jessica Korda, serella maggiore di Nelly, e la neozelandese Lydia Ko, settime con 67 (-5). Con loro anche la taiwanese Wei-Ling Hsu, la nordirlandese Stephanie Meadow, la coreana Mi Hyang Lee e la dilettante Rose Zhang, al vertice della graduatoria del World Amateur Ranking.
Seguono con un colpo in più, 14.e con 68 (-4), la canadese Brooke M. Henderson, numero sei del Rolex Ranking, campionessa in carica, Danielle Kang, numero cinque, e Lexi Thompson, numero sette, mentre sono fuori dal coro la coreana Inbee Park, numero due, e la giapponese Nasa Hataoka, numero nove, 65.e con 71 (-1).
Giulia Molinaro, che viene da una striscia negativa di dodiic tagli consecutivi subiti, ha l’opportunità per cambiare direzione, poiché si trova appena un colpo fuori del limite di qualifica. Nel suo score due birdie e due bogey. Il montepremi è di 2.000.000 di dollari.
LA VIGILIA - Giulia Molinaro prova a dare un colpo di spugna alla serie negativa che la vede fuori al taglio da dodici gare di fila, otto nello scorso anno e quattro in questa stagione, di cui una sul Symetra Tour, nel Lotte Championship (14-17 aprile) che il LPGA Tour propone al Kapolei Golf Club di Kapolei, nell’isola hawaiana di Oahu.
Difende il titolo Brooke M. Henderson, dove “M.” sta per Mackenzie, 23enne canadese di Smiths Falls, numero sei del Rolex Ranking con otto titoli sul LPGA Tour comprensivi di un major, uno sul Symetra Tour, tre nel circuito canadese e uno in un minitour della Florida (Winter Garden), ma che non vince dal giugno 2019 (Meijer Classic).
Non avrà vita facile nella ricerca del bis perché un viaggio alle Hawaii è sicuramente sempre una cosa gradevolissima, tanto che non vi hanno rinunciato ben nove proette tra le prime dieci al mondo, con l’eccezione della numero uno Jin Young Ko. Presenti, citate nell’ordine in cui la seguono nella graduatoria, le connazionali Inbee Park e Sei Young Kim, Nelly Korda, Danielle Kang, quindi Lexi Thompson, numero sette, Hyo-Joo Kim, la giapponese Nasa Hataoka e l’australiana Minjee Lee.
Nel field, di ottima qualità, vi saranno tante altre in cerca di ruoli da protagonista tra le quali ricordiamo, Stacy Lewis, Austin Ernst, Jessica Korda e Jennifer Kupcho, emergente che va a corrente alternata, la neozelandese Lydia Ko, tesa nel tentativo di recuperare la brillantezza perduta, la thailandese Ariya Jutanugarn e le giapponesi Haru Nomura e Hinako Shibuno, una delle due nipponiche capaci di imporsi in un major (British Open, 2019) precedendo l’avvento di Hideki Matsuyama, trionfatore del Masters e primo giocatore della sua nazione a conquistare un titolo del “grande slam”. Il montepremi è di 2.000.000 di dollari.
Jacopo Vecchi Fossa con un eccellente giro finale in 63 (-8) colpi, miglior score assoluto del torneo, e il totale di 268 (72 67 66 63, -16) ha vinto per la seconda volta il Campionato Nazionale Open, già suo nel 2018, evento d’apertura dell’Italian Pro Tour, il circuito organizzato dalla FIG, e quello con più edizioni (81), anche se nato (1935) dopo l’Open d’Italia (1925).
Manassero ancora runner-up - Sul percorso del Miglianico Golf & Country Club (par 71), a Miglianico in provincia di Chieti, è stato costretto alla resa Matteo Manassero, leader dopo tre turni con un colpo di margine su Vecchi Fossa al quale ha poi dovuto rendere cinque colpi. Il veneto ha concluso con 273 (-11) dopo un parziale di 69 (-3) e per la terza volta consecutiva in stagione è terminato secondo dopo aver iniziato al comando il giro finale. Era accaduto anche nei due impegni sull’Alps Tour all’Acaya Golf Club (Acaya Open e Mira Soul Open), ma in quel caso la leadership era maturata dopo 36 buche, poiché si giocava sulla distanza di 54. Gli resta sicuramente l’amarezza di non aver dato seguito al successo siglato a settembre scorso nel Toscana Golf Open (Alps Tour), dopo sette anni di attesa, ma non si può essere sempre protagonisti se non si è assistiti da un gioco di buona levatura. E’ in crescita e probabilmente ha solo bisogno di un po’ più di fortuna, anche perché non si incontrano tutti i giorni avversari che tirano fuori dal cilindro un 63. In ogni caso Vecchi Fossa, 27 anni il prossimo 14 luglio, nativo di Reggio Emilia, il successo se lo è costruito con pazienza rimontando da un 32° posto in avvio e passando per il quinto e poi per il secondo.
E’ il suo quarto titolo in carriera, poiché nel 2019 ha vinto il Campionato della PGA Italiana. e nel 2020 l’Italy Alps Open (Alps Tour).
L’intervista - “Quello finale - ha detto Vecchi Fossa, gratificato con un assegno di 7.250 euro su un montepremi di 50.000 euro - è stato un giro incredibile dove ha funzionato tutto bene, specialmente il putter. Ho imbucato tanti putt da lontano, realizzando molti birdie. Questo mi ha permesso di arrivare con maggiore tranquillità alle ultime buche. Giocare contro Manassero, che ha vinto tornei incredibili, è sempre stimolante. Ci tengo a fargli i complimenti, sta andando bene e sono sicuro che presto arriverà il suo momento. Un plauso va anche a Campigli che a mio avviso potrebbe già stare tra i professionisti”.
Dilettanti protagonisti - Protagonisti anche i dilettanti, con 23 che hanno superato il taglio e con sette che si sono classificati tra i primi tredici. Note di merito particolari per Massimiliano Campigli, terzo con 275 (-9) dopo essere stato in vetta nel secondo turno, ma non è stato da meno Andrea Romano, quarto con 277 (-7). In quinta posizione con 278 (-6) Giacomo Fortini che ha preceduto altri due amateur, Flavio Michetti e Davide Buchi, sesti con 279 (-5). All’ottava con 281 (-3), Neri Checcucci, Niccolò Agugiaro e Lucas Nicolas Fallotico - che recentemente ha vinto i Campionati Internazionali di Spagna “Copa S.M El Rey” - insieme ai pro Aron Zemmer, Alessandro Tadini e a Rocco Sanjust. Ha chiuso in 31ª posizione con 287 (+3) Giulia Castagnara, che difendeva il titolo.
Gli sponsor – L’Italian Pro Tour ha il supporto di DS Automobiles (Main Sponsor); Fideuram (Official Bank); Kappa, Eureco (Official Supplier); Corriere dello Sport, Tuttosport, Il Giornale (Media Partner). Official advisor: Infront.
TERZO GIRO - Matteo Manassero è tornato in vetta con 204 (66 71 67, -9) colpi, a un giro dal termine del Campionato Nazionale Open, evento d’apertura dell’Italian Pro Tour, il circuito organizzato dalla FIG.
Nel torneo italiano con più edizioni (81), anche se nato (1935) dopo l’Open d’Italia (1925), che si sta svolgendo sul percorso del Miglianico Golf & Country Club (par 71), a Miglianico in provincia di Chieti, Manassero, con un parziale di 67 (-4) colpi, ha preso un colpo di vantaggio su Jacopo Vecchi Fossa (205, -8), autore con 66 (-5) del miglior score di giornata,, e tre sul dilettante Massimiliano Campigli (207, -6), che era al vertice dopo due turni.
Manassero al terzo tentativo - Manassero, tornato al successo lo scorso settembre nel Toscana Golf Open (Alps Tour), dopo un’attesa di sette anni, è al terzo torneo stagionale e si trova per la terza volta di fila al comando a un giro dalla fine. Era accaduto lo stesso nei due impegni sull’Alps Tour all’Acaya Golf Club (Acaya Open e Mira Soul Open), ma in quel caso la leadership era maturata dopo 36 buche, poiché si giocava sulla distanza di 54, e in entrambe le occasioni il veneto si è classificato secondo, sorpassato in extremis, la prima volta dallo scozzese Ryan Lumsden e la seconda dal dilettante francese Paul Margolis.
Terzo tentativo che in ogni caso indica come le cose per Manassero stiano comunque cambiando indipendentemente da come finirà il duello con Vecchi Fossa, che ha operato una vigorosa rimonta iniziata al 32° posto e passata per il quinto. Si pensa ad un testa a testa sia per la qualità del gioco espresso da entrambi, sia per il buon vantaggio che hanno sul resto del gruppo, anche se i numeri non escludono sorprese
Amateur al proscenio - Da sottolineare la bella prova degli amateur, in primis per aver superato in 23 il taglio, e poi perché ben sei sono tra i top ten. Ha un ritardo di quattro colpi Manfredi Manica, quarto con 208 (-5), e si trova a cinque Andrea Romano, quinto con 209 (-4), alla pari con Aron Zemmer e con Stefano Pitoni, che nel 2016 conquistò il successo nell’Abruzzo Open (Alps Tour) spiazzando la concorrenza con un eagle sull’ultima buca. E ancora in ottima classifica altri tre dilettanti, Flavio Michetti, ottavo con 210 (-3), Jacopo Albertoni e Francesco Abbà, noni con 211 (-2).
Past winner fuori gioco - Sono fuori gioco i past winner Alessandro Tadini (tre titoli, 2009, 2012 e 2015), 11° con 212 (-1), Filippo Bergamaschi (2016), 15° con 213 (par), Enrico Di Nitto (2017), 23° con 215 (+2), e Giulio Castagnara, campione uin carica, 47° con 220 (+7). Non riuscirà molto probabilmente a terminare tra i top ten, come gli era accaduto nei due eventi dell’Alps Tour all’Acaya GC, il dilettante Gregorio Di Leo, 34° con 217 (+4), che sullo stesso campo a metà marzo si era imposto nei Campionati Internazionali d’Italia. Dopo il taglio sono rimasti in gara 64 concorrenti dei quali 41 professionisti che si divideranno il montepremi di 50.000 euro, con prima moneta di 7.250 euro.
Le interviste - Matteo Manassero pensa positivo, anche se non è stato impeccabile: “Non è stata una giornata memorabile da tee a green però sono molto soddisfatto del risultato. Nel secondo giro non mi ero creato tante opportunità da birdie, perché non riuscivo a porre la palla vicina alla bandiera, mentre oggi è stato il contrario. Nel turno conclusivo devo trovare le giuste sensazioni. Comunque con Vecchi Fossa, con cui ho giocato spesso insieme lo scorso anno, sarà una bella sfida”
Fiducioso Jacopo Vecchi Fossa, che punta al bis dopo il successo del 2018 - “Nel primo giorno di gara ho un po' perso la calma nelle seconde nove buche. Nel secondo ho giocato un bel round e nel terzo è andata davvero bene con un giro perfetto, pulito e bogey free. Il campo rispetto ai primi giorni è cambiato, i green stanno migliorando e diventando veloci e duri. Alcune aste le ho trovate difficili così come alcuni par 3, complicati da giocare specialmente col vento. Sarà bello sfidare Manassero, spero possa andar bene. Ho già vinto questo torneo e sarebbe bello ripetermi, vedremo come andrà a finire”.
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SECONDO GIRO - Un dilettante, Massimiliano Campigli, leader con 134 (69 65, -8) colpi, si è preso la scena nella seconda giornata del Campionato Nazionale Open, prima gara stagionale della quindicesima edizione dell’Italian Pro Tour, il circuito di gare nazionali e internazionali della FIG. Ha rilevato al vertice Matteo Manassero, il favorito assoluto della vigilia, sceso dal primo al secondo posto e che gli rende tre colpi (137, -5).
Sul percorso del Miglianico Golf & Country Club (par 71), a Miglianico in provincia di Chieti, dove il torneo italiano con più edizioni (81), anche se nato (1935) dopo l’Open d’Italia (1925), è approdato per la prima volta, sono saliti al terzo posto con 138 (-4) Stefano Pitoni, che su questo tracciato si è imposto nell’Abruzzo Open del 2016, ed Emmanuele Lattanzi, che vinse nel 2003. Seguono con 139 (-3) Aron Zemmer, Jacopo Vecchi Fossa, suo il titolo nel 2018, e Luca Cianchetti, che conquistò l’Abruzzo Open da dilettante nel 2015.
Non solo Campigli, ma gli amateur stanno offrendo una prova significativa con ben 23 che hanno superato il taglio e con altri tre tra i “top ten”, Andrea Romano, Manfredi Manica e Francesco Abbà, ottavi con 140 (-2), insieme a Nicola Maestroni. Subito dietro, 12.i con 141 (-1), vi sono ancora Flavio Michetti, Riccardo Bregoli e Niccolò Agugiaro alla pari con Paolo Cuomo.
Hanno un distacco significativo alcuni candidati al titolo quali Filippo Bergamaschi (vincitore nel 2016) e Alessandro Tadini (tre titoli, 2009, 2012 e 2015), 16.i con 142 (par), Edoardo Raffaele Lipparelli, 27° con 144 (+2), ed Enrico Di Nitto, a segno nel 2017, 37° con 146 (+4). E’ rimasto in gara, dopo un buon recupero, Giulio Castagnara, 41° con 147 (+5), le cui possibilità di difendere il titolo sono ridotte al lumicino, e i due dilettanti azzurri che hanno firmato le prime vittorie stagionali all’estero, Lucas Nicolas Fallotico, stesso score di Castagnara, dominatore degli Internazionali di Spagna “Copa S.M. El Rey”, e Gregorio De Leo, 45° con 148 (+6), che all’Acaya GC si è imposto prima negli Internazionali d’Italia e poi ha ottenuto due piazzamenti nei primi dieci sulle due gare che hanno aperto la stagione dell’Alps Tour.
Le interviste - Massimiliano Campigli, 21 anni, tesserato per il Circolo Golf Torino, spiega il suo exploit: “Non sono stato impeccabile nel gioco lungo però quello corto e il putting hanno fatto la differenza. Sono contento dell’atteggiamento in campo e in particolare della reazione molto positiva che ho avuto in tutti i momenti di difficoltà, soprattutto sulle ultime nove buche. Lo score parla da solo e sono felice. Il passaggio di categoria? Vedremo i risultati, ma sicuramente ci sto pensando”.
Matteo Manassero ha girato nel 71 del par, perdendo la leadership, ma ha colto anche aspetti positivi: “Non mi sono espresso bene come ieri, però non la definisco una giornata storta anche se il risultato non è stato fantastico. Ho avuto delle occasioni per il birdie, ma non sono mai riuscito a porre la palla vicino alla bandiera e questo mi ha penalizzato. Ho fatto un paio di errori da appena fuori green abbastanza gravi, ma occorre prendere atto di quello che arriva e guardare avanti”.
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Il montepremi - il taglio, dopo 36 buche, ha lasciato in gara 64. concorrenti, dei quali come detto 23 dilettanti. I professionisti si contenderanno nei due turni conclusivi il montepremi di 50.000 euro dei quali 7.250 euro destinati al vincitore.
PRIMO GIRO - Matteo Manassero, leader con 66 (-5) colpi, subito protagonista nel Campionato Nazionale Open, prima gara stagionale della quindicesima edizione dell’Italian Pro Tour, il circuito di gare nazionali e internazionali della FIG. Sul percorso del Miglianico Golf & Country Club (par 71), a Miglianico in provincia di Chieti, che ospita per la prima volta l’evento italiano più longevo.
Manassero, per la terza gara consecutiva si trova al vertice della classifica. Era accaduto nei due tornei dell’Alps Tour disputati recentemente all’Acaya GC di Vernole (LE) in cui era giunto in entrambe secondo, a conferma di un cammino di crescita seguito al ritorno al successo lo scorso settembre, dopo sette anni di attesa, nel Toscana Golf Open (Alps Tour).
Amateur al proscenio - Classifica sicuramente a sorpresa, perché vi sono ben quattro dilettanti tra i primi sei e altri tre seguono al settimo posto. Manassero ha un colpo di margine su Riccardo Bregoli (67, -4) e occupano la terza piazza con 68 (-3) Francesco Abbà, Andrea Romano e Lucas Nicolas Fallotico, recente vincitore degli Internazionali di Spagna “Copa S.M El Rey”, affiancato dal pro Luca Cianchetti, che su questo tracciato nel 2015 da dilettante battè i professionisti nell’Abruzzo Open.
Altri tre amateur, come detto, al settimo posto con 69 (-2): Massimiliano Campigli, Manfredi Manica e Flavio Michetti insieme a Filippo Bergamaschi, a segno nel 2016, Aron Zemmer, Ludovico Addabbo, Nicola Maestroni e a Riccardo Baldissoni. Ritardo già di rilievo, anche se recuperabile, per alcuni partecipanti che hanno obiettivi ambiziosi: Alessandro Tadini, tre titoli per lui (2009, 2012, 2015), 24° con 71 (par), Edoardo Raffaele Lipparelli, Jacopo Vecchi Fossa, a segno nel 2018 e secondo nella passata stagione, Federico Maccario e Stefano Mazzoli, 32.i con 72 (+1). Note negative per Enrico Di Nitto, vincitore nel 2017, 59° con 75 (+4), e per Giulio Castagnara, campione in carica, 70° con 76 (+5) e sicuramente inatteso il 77 (+6) di Gregorio De Leo (79°), dopo le due top ten conseguite all’Acaya Golf Ckub seguite al suo successo negli Internazionali d’Italia, sempre sullo stesso tracciato.
Gli sponsor – L’Italian Pro Tour ha il supporto di DS Automobiles (Main Sponsor); Fideuram (Official Bank); Kappa, Eureco (Official Supplier); Corriere dello Sport, Tuttosport, Il Giornale (Media Partner). Official advisor: Infront.
Formula e montepremi - Il torneo si disputa sulla distanza di 72 buche, con taglio dopo 36 che promuoverà ai due giri finali i primi 40 classificati, i pari merito al 40° posto e i dilettanti entro il punteggio di qualifica. Il montepremi è di 50.000 euro con prima moneta di 7.250 euro.
LA VIGILIA - Torna il Campionato Nazionale Open, la più longeva gara italiana nata nel 1935 e attualmente inserita nel calendario dell’Italian Pro Tour, di cui apre la stagione. Si gioca da giovedì 8 a domenica 11 aprile sul percorso del Miglianico Golf & Country Club, a Miglianico in provincia di Chieti, dove difenderà il titolo e proverà a concedere il bis Giulio Castagnara, che lo scorso anno ebbe la meglio per tre colpi su Andrea Saracino e su Jacopo Vecchi Fossa, a cui non riuscì di replicare il successo conseguito nel 2018, ed entrambi pronti a ritentare.
Nel field ci sarà Matteo Manassero, ritornato alla vittoria nel settembre scorso (Toscana Golf Open, Alps Tour) dopo sette anni di digiuno, il quale è stato protagonista nei due eventi che hanno aperto l’Alps Tour all’Acaya Resort di Vernole, in cui si è classificato due volte secondo, cedendo in entrambe le occasioni nelle ultime battute.
In gara altri past winner recenti, pronti a ripetersi, quali Enrico Di Nitto (2017), Filippo Bergamaschi (2016) e Alessandro Tadini, che però ha fatto tripletta nel 2015 dopo i titoli nel 2009 e nel 2012. Da ricordare anche tre che si sono imposti in tempi più lontani come Emmanuele Lattanzi (2003), Gregory Molteni (2005) e Massimo Florioli (1997) in campo insieme al figlio Marco, dilettante.
Al via anche Aron Zemmer, Stefano Mazzoli, Edoardo Raffaele Lipparelli, Federico Maccario, Philip Geerts, Luca Chianchetti e numerosi dilettanti tra i quali sarà osservato speciale Gregorio De Leo, protagonista anch’egli nelle due gare dell’Alps Tour (settimo Acaya Open e terzo Mira Soul Open) e vincitore dei recenti Campionati Internazionali d’Italia. Con lui Lucas Nicolas Fallotico, a segno negli Internazionali di Spagna “Copa S.M. El Rey”, Andrea Romano, Riccardo Bregoli, Matteo Cristoni e Massimiliano Campigli, per citarne alcuni.
Il torneo si disputa sulla distanza di 72 buche, con taglio dopo 36 che promuoverà ai due giri finali i primi 40 classificati, i pari merito al 40° posto e i dilettanti entro il punteggio di qualifica. Il montepremi è di 50.000 euro con prima moneta di 7.250 euro.
Un po' di storia - In albo d’oro firmato praticamente da tutti i giocatori che hanno scritto brani importanti nella storia del golf italiano, quasi sempre in date corrispondenti al loro periodo di maggior fulgore, spicca il nome di Alfonso Angelini, uno dei mitici “tre moschettieri” con Ugo Grappasonni e con Aldo Casera, che ha stabilito un record destinato a rimanere imbattuto nel tempo con undici vittorie. Gli altri plurivincitori sono arrivati al massimo di quattro titoli.
Vi sono stati alcuni casi di “figli d’arte” che hanno replicato i successi paterni. Il primo a riuscirci è stato Andrea Canessa, il quale nel 1988 fulminò sull’ultima buca Baldovino Dassù con un approccio da cineteca e palla in bandiera, affiancando così il trofeo a quelli del padre Emanuele (1970-1971). Poi fu la volta di Emanuele Bolognesi (1990-1995) a segno come fece papà Ovilio nel 1963 e quindi Silvio Grappasonni, la cui doppietta (1991-1992) lo affiancò al padre Ugo (quattro vittorie). L’ultimo della serie è stato Marco Bernardini (2008) figlio di Roberto, che arrivò a quattro allori.
Infine, anche se il torneo per definizione (inizialmente si chiamava Omnium) è aperto agli amateur nessuno dilettante lo ha mai vinto. Tuttavia non si può neanche dire il contrario. Infatti nel 1960 Angelo Croce fece suo il titolo in un momento in cui non era più professionista, ma ancora non aveva acquisito lo status di dilettante, poiché, dopo aver fatto domanda per tornare amateur, si trovava nel periodo di quarantena.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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