Finale al playoff e primo successo di Allison Emrey sul Symetra Tour. Ha concluso con 203 (72 66 65, -10) colpi lo IOA Golf Classic, alla pari con Amanda Doherty (203 - 65 70 68), e poi l’ha battuta con un birdie alla prima buca supplementare. Sul percorso dell’Alaqua Country Club (par 71) le due protagoniste hanno superato nel giro finale l’inglese Meghan MacLaren, leader dopo due turni e al termine terza con 205 (-8).
Allison Emrey, nativa di Charlotte (North Carolina), ha festeggiato con un po’ di anticipo il 28° compleanno che cadrà il 31 maggio, aggiungendo un buon titolo a un altro di minor valore conseguito su un circuito minore, il Cactus Tour (Dallas Cup Series). Ha realizzato un 65 (-6) con un eagle e quattro birdie, senza bogey, ma dopo aver sopravanzato la Doherty è stata ripresa da quest’ultima alla buca 15 con il sesto birdie di giornata (68, -3 con l’aggiunta di un bogey e di un doppio bogey. Quindi l’epilogo con lo spareggio e con un assegno di 26.250 dollari, su un montepremi di 175.000 dollari, finito sul conto in banca della Emrey.
In quarta psizione con 206 (-7) le svedesi Elin Arvidsson e Frida Kinhult, in sesta con 208 (-5) la messicana Alejandra Llaneza e in settima con 209 (-4) la francese Julie Aime.
Sono uscite al taglio le due italiane in gara: Roberta Liti, 89ª con 149 (74 75, +7), che dal 28 al 30 maggio prenderà parte al Ladies Italian Open sul tracciato del GC Margara, e Silvia Cavalleri, 121ª con 153 (76 77, +11), che era al debutto stagionale sul circuito.
SECONDO GIRO - L’inglese Meghan MacLaren ha fatto il vuoto nel secondo giro dello IOA Golf Classic (Symetra Tour) sul percorso dell’Alaqua Country Club (par 71) a Longwood, in Florida. La 27enne di Wellingborough con due successi sul Ladies European Tour e due sul LET Access, alla 18ª gara sul circuito (nove nel 2018, due nel 2020 e le altre nel 2021) ha realizzato un parziale di 67 (-4, cinque birdie, un bogey) e con lo score di 132 (65 67, -10) colpi ha distaccato di tre lunghezze Amanda Doherty (135, -7), che l’affiancava dopo un giro.
Scarse le possibilità di inserirsi tra le due nella corsa al titolo per la coreana Min A Yoon, terza con 137 (-5), e quasi nulle, avendo un ritardo di sei colpi, le chances delle sette giocatrici al quarto posto con 138 (-4) tra le quali si trovano Allison Emrey, Lilia Vu e la messicana Alejandra Llaneza. Fuori gioco Laura Wearn, 32ª con 143 (+1), che difendeva il titolo.
Sono uscite al taglio le due italiane in gara: Roberta Liti, 89ª con 149 (74 75, +7), che nella prossima settimana sarà sul tee di partenza del Ladies Italian Open (Margara, 28-30 maggio), e Silvia Cavalleri, 121ª con 153 (76 77, +11), al debutto sul circuito. Il montepremi è di 175.000 dollari dei quali 26.250 spetteranno alla vincitrice.
PRIMO GIRO - Roberta Liti, 70ª con 74 (+3), è sulla linea del taglio, e Silvia Cavalleri, 96ª con 76 (+5), è oltre, dopo il primo giro dello IOA Golf Classic (Symetra Tour) sul percorso dell’Alaqua Country Club (par 71) a Longwood, in Florida.
In vetta con 65 (-6) Amanda Doherty e l’inglese Meghan MacLaren. La prima 23enne di Atlanta (Georgia), è sul circuito dal 2020, dopo aver preso la ‘carta’ alla Qualifying School del 2019, e per ora ha come miglior risultato un quarto posto ottenuto quest’anno nel Garden City Classic. Per lei un eagle, cinque birdie e un bogey. Meghan MacLaren, 27enne di Wellingborough con due successi sul Ladies European Tour e due sul LET Access, è alla 18ª gara sul circuito (nove nel 2018, due nel 2020 e le altre nel 2021). Nel suo score sette birdie e un bogey.
Seguono con 66 (-5) la thailandese Prima Thammaraks, con 67 (-4) Sophia Schubert e la coreana Min A Yoon e con 68 (-3) la ceca Karolina Vickova e la norvegese Celine Borge. Roberta Liti, che prenderà parte la prossima settimana al Ladies Italian Open (28-30 maggio, Golf Club Margara) insieme a Giulia Molinaro, ha segnato due birdie e cinque bogey e Silvia Cavalleri un birdie e sei bogey. Il montepremi è di 175.000 dollari dei quali 26.250 spetteranno alla vincitrice.
LA VIGILIA - Roberta Liti e Silvia Cavalleri saranno in gara nello IOA Golf Classic (21-23 maggio), settima tappa stagionale del Symetra Tour che avrà luogo sul percorso dell’Alaqua Country Club (par 71) a Longwood, in Florida, dove difenderà il titolo Laura Wearn.
Osservate speciali Casey Danielson, vincitrice del precedente Symetra Classic, e la spagnola Fatima Fernandez Cano, nell’occasione superata al playoff e comunque particolarmente brillante con cinque top ten, di cui quattro top five, nelle sei gare a cui ha preso parte quest’anno. Nel field anche la sua connazionale Marta Sans Barrio, a segno nel 2019, Bailey Tardy, Kim Kaufman, le tedesche Sophie Hausmann e Isi Gabsa, la svedese Frida Kinhult, la svizzera Morgane Metraux e la messicana Regina Plasencia per citare alcune possibili protagoniste.
Proverà a riscattare il taglio subito nel Symetra Classic Roberta Liti, in attesa di varcare l’Oceano per partecipare al Ladies Italian Open (28-30 maggio, Golf Club Margara), mentre Silvia Cavalleri sarà al debutto stagionale sul circuito. Il montepremi è di 175.000 dollari dei quali 26.250 spetteranno alla vincitrice.
La taiwanese Wei-Ling Hsu ha ottenuto il primo titolo sul LPGA Tour imponendosi con 271 (66 72 65 68, -13) colpi nel Pure Silk Championship. Non è riuscita a partecipare alla corsa al titolo Giulia Molinaro, sesta dopo tre turni, e 25ª al traguardo con 282 (73 70 63 76, -2).
Sul percorso del River Course at Kingsmill Resort (par 71) a Williamsburg in Virginia, è stata decisiva la buca 15 dove la taiwanese ha segnato un eagle (68, -3, un eagle, quattro birdie, tre bogey) e ha sorpassato la thailandese Moriya Jutanugarn, seconda con 273 (-11), con la quale era alla pari dopo 54 buche, vittima di un doppio bogey (70, -1, cinque birdie, due bogey, un doppio bogey).
Wei-Ling Hsu, 27 anni da compiere a ottobre, nativa di New Taipei City, è dal 2015 sul circuito. Il suo primo alloro è stato preceduto da due successi sul Symetra Tour, nel 2013 e nel 2014, anno in cui è passata sul tour maggiore con il sesto posto nella money list. Nel suo palmarès anche una vittoria sul China LPGA Tour datata 2017. L’ultima atleta di Taiwan a vincere sul circuito era stata Yani Tseng nel 2012 (Kia Classic). Wei-Ling Hsu ha ricevuto un assegno di 195.000 dollari su un montepremi di 1.300.000 dollari.
Al terzo posto con 274 (-10) Jessica Korda, a segno nella prima gara del 2021 (Tournament of Champions), al quarto con 275 (-9) l’australiana Sarah Kemp, al quinto con 276 (-8) Lizette Salas, suo il torneo nel 2014, e la thailandese Wichanee Meechai e al settimo con 277 (-7) la coreana Sei Young Kim, numero tre mondiale, e data alla vigilia quale grande favorita. Mai in partita la canadese Brooke M. Henderson, decima con 278 (-6), Nelly Korda, sorella minore di Jessica, da 63ª a 25ª come la Molinaro grazie a un 66 (-5), e Lexi Thompson, 39ª con 284 (par).
Giulia Molinaro era partita bene con un birdie, poi sono iniziati i problemi che si sono concretizzati con quattro bogey e un doppio bogey per il 76 (+5). La veneta sarà impegnata questa settimana, insieme a Roberta Liti che gioca sul Symetra Tour, nel Ladies Italian Open (Margara, 28-30 maggio), tornato nel calendario del Ladies European Tour dopo sette anni.
TERZO GIRO - Un gran giro in 63 (-8) colpi, miglior score di giornata, ha fatto salire Giulia Molinaro dal 47° al sesto posto con 205 (73 70 63, -7) colpi, con buone possibilità di puntare al titolo, nel Pure Silk Championship, dove è tornata al comando con 203 (-10) la taiwanese Wei-Ling Hsu, già in vetta dopo un turno, affiancata dalla thailandese Moriya Jutanugarn.
Sul percorso del River Course at Kingsmill Resort (par 71) a Williamsburg in Virginia, Wei-Ling Hsu (66 72 65), 27 anni nel prossimo ottobre, dal 2015 sul circuito, nessun titolo, ma due successi sul Symetra Tour nel 2013 e nel 2014, anno in cui è passata sul tour maggiore con il sesto posto nella money list, e uno sul China LPGA Tour datato 2017, è rinvenuta dalla quinta piazza con 65 (-6) dovuto a otto birdie e a due bogey. Stesso iter dal quinto posto e uguale 65 (un eagle, cinque birdie, un bogey) per Moriya Jutanugarn (71 67 65), 26enne di Bangkok, una sola vittoria nel 2018. Da dilettante sembrava il gioiello di famiglia, ma da pro è stata sorpassata dalla sorella Ariya, di un anno più piccola, che ha siglato undici titoli sul LPGA Tour, con due major, e che è stata anche numero uno al mondo.
Ha un colpo di ritardo dal duo di testa Jessica Korda (204, -9), vincitrice del primo evento stagionale (Tournament of Champions), e saranno in corsa per il successo anche Lizette Salas, sua la gara nel 2014, e l’australiana Sarah Kemp, quarte con 205 (-8), quest’ultima in regresso dalla prima posizione dopo due giri, e come detto ha chance anche Giulia Molinaro insieme a Ryann O’Toole e Lauren Stephenson che l’affiancano. Ha ceduto la coreana Sei Young Kim, numero 3 del Rolex Ranking, 12ª con 208 (-5), e sono fuori gioco la canadese Brooke M. Henderson, 27ª con 211 (-2), Lexi Thompson, 57ª con 215 (+2), e Nelly Korda, sorella minore di Jessica, 63ª con 216 (+3), crollata con un 76 (+5).
Un eagle e sei birdie per Giulia Molinaro, che ha dichiarato: “Ho giocato bene sul green, ma in realtà fino alla buca 11 i risultati non corrispondevano a quando stavo esprimendo. Poi la svolta con l’eagle alla buca 12 e da quel momento sono arrivati anche i birdie in rapida successione”. L’azzurra, 31 anni a luglio, nativa di Castelsampiero (PD), si è imposta nel 2013 nel Friends of Mission Charity Classic sul Symetra Tour e con il secondo posto nella money list è salita sul circuito maggiore dove quale miglior risultato ha l’ottavo posto nel Walmart NW Arkansas Classic del 2016. Nella prossima settimana parteciperà al Ladies Italian Open (Margara, 28-30 maggio) insieme a Roberta Liti, impegnata sul Symetra Tour. Il montepremi è di 1.300.000 dollari.
SECONDO GIRO - L’australiana Sarah Kemp guida il gruppo con 136 (69 67, -6) colpi nel Pure Silk Championship (LPGA Tour) e Giulia Molinaro è risalita dal 72° al 47° posto con 143 (73 70, +1) superando il taglio per la terza gara di fila, a conferma dia una crescita di rendimento dopo un avvio di stagione difficile.
Sul percorso del River Course at Kingsmill Resort (par 71) a Williamsburg in Virginia, Sarah Kemp, 35enne di Sydney, da 14 anni sul circuito con miglior risultato un secondo posto nell’Handa Vic Open (2019), ma con dodici successi sul ALPG Tour, il circuito femminile australiano, ha segnato sei birdie e due bogey per il 67 (-4) che le ha concesso di rimontare dalla 12ª piazza e di avere un colpo di vantaggio su Stacy Lewis, sulla slovena Ana Belac, lo scorso anno la migliore sul Symetra Tour, e su Jessica Korda (137, -5). Quest’ultima, 24ª dopo un turno e a segno in stagione nel Tournament of Champions, è stata autrice anche lei di un 67 (-4), ma con la prodezza di due eagle, che non sono cosa di tutti i giorni nello stesso giro, e completando lo score con quattro birdie e altrettanti bogey.
E’ scesa dal secondo al quinto posto con 138 (-4) la coreana Sei Young Kim, numero tre mondiale, sulla quale si accentravano le maggiori attenzioni della vigilia, affiancata dalla taiwanese Wei-Ling Hsu, che aveva condotto la danza nel primo round.
Sono passate dal 24° al 14° con 140 (-2) Nelly Korda, numero quattro del Rolex Ranking, e la canadese Brooke M. Henderson, mentre è rimasta in gara con l’ultimo punteggio utile Lexi Thompson (145, +3). Non hanno superato il taglio la giapponese Nasa Hataoka, 82ª con 146 (+4), la thailandese Ariya Jutanugarn, 91ª con 147 (+5), e l’inglese Bronte Law, 101ª con 148 (+6), che difendeva il titolo.
A Giulia Molinaro, che la prossima settimana parteciperà al Ladies Italian Open (Margara, 28-30 maggio) insieme a Roberta Liti, impegnata su Symetra Tour, occorreva uno score sotto par per continuare nel week end e con tre birdie e due bogey ha ottenuto il 70 (-1) necessario. Il montepremi è di 1.300.000 dollari.
PRIMO GIRO - Taiwanese in cerca di gloria. E’ Wei-Ling Hsu, leader con 66 (-5) colpi nel Pure Silk Championship (LPGA Tour) che si sta svolgendo sul percorso del River Course at Kingsmill Resort (par 71) a Williamsburg in Virginia. Giulia Molinaro, 72ª con 73 (+2), è sostanzialmente in mezzo al guado: ha bisogno di un paio di colpi in meno per evitare il taglio, ma per avere la certezza di continuare fino a domenica dovrà pensare decisamente a un score sotto par nel secondo giro.
Wei-Ling Hsu, 27 anni nel prossimo ottobre, è dal 2015 sul circuito dove non ha ottenuto titoli, ma ha vinto due volte sul Symetra Tour, nel 2013 e nel 2014, anno in cui è passata sul tour maggiore con il sesto posto nella money list. Nel suo palmarès anche un successo sul China LPGA Tour datato 2017. Con il 66 (-5), dovuto a cinque birdie senza bogey, ha realizzato il suo secondo miglior score personale sul giro, dopo il 65 che ha siglato in tre occasioni. Ha colpito 13 fairawy su 14, ha preso 14 green su 18 e ha usato il putter 29 volte.
Sono al secondo posto con 67 (-4) le coreane Sei Young Kim, numero tre mondiale e grande favorita, e Jiwon Jeon, Kelly Tan, la spagnola Luna Sobron e la cinese Ruixin Liu, due successi sul Symetra Tour dove è anche leader della money list. Tra le cinque concorrenti al settimo con 68 (-3) si trova Stacy Lewis e tra le 19 al 24° con 70 (-1) vi sono Nelly Korda, numero 4 del Rolex Ranking, e la sorella maggiore Jessica, la thailandese Ariya Jutanugarn e la canadese Brooke M. Henderson (n. 5). Ha lo stesso score di Giulia Molinaro anche Lexi Thompson (n. 9) e non ha più alcuna possibilità di difendere il titolo l’inglese Bronte Law, 118ª con 78 (+7).
Giulia Molinaro, che la prossima settimana parteciperà al Ladies Italian Open (Margara, 28-30 maggio), ha segnato quattro birdie e sei bogey. Il montepremi è di 1.300.000 dollari
LA VIGILIA - Giulia Molinaro, in attesa di partecipare al Ladies Italian Open della prossima settimana (Margara, 28-30 maggio), prova a confermare i recenti progressi nel Pure Silk Championship (20-23 maggio, LPGA Tour) sul percorso del River Course at Kingsmill Resort (par 71) a Williamsburg in Virginia. Dopo aver iniziato la stagione con quattro tagli (uno sul Symetra Tour) è andata due volte a premio nelle ultime due uscite, proponendo anche buone cose di gioco, pur se non sorrette da continuità.
Nel torneo calamitano l’attenzione le uniche quattro giocatrici nella top ten mondiale, la coreana Sei Young Kim, numero tre, Nelly Korda (n. 4), la canadese Brooke M. Henderson (n. 5) e Lexi Thompson (n. 9), che fece suo il torneo nel 2017. Nel field, oltre a Nelly Korda (Gainbridge LPGA) e a Brooke M. Henderson (HUGEL-Air Premia LA Open), vi saranno altre tre vincitrici stagionali, la thailandese Ariya Jutanugarn (Honda LPGA Thailand), che ha fatto doppietta nel Pure Silk nel 2016 e nel 2018, Austin Ernst (LPGA Drive On Championship) e Jessica Korda (Diamond Resorts Tournament of Champions).
Difende per ora il suo unico titolo in carriera, ottenuto nel 2019 e difeso ora perché nel 2020 la gara è stata cancellata per il COVID-19, l’inglese Bronte Law, 26enne di Stockport, in un field che comprende anche Lizette Salas (a segno nel 2014), Stacy Lewis, Jennifer Kupcho, le giapponesi Nasa Hataoka e Haru Nomura e la coreana In Gee Chun.
Ci sarà l’atteso ritorno alle gare di Paula Creamer, fermata a lungo da un infortunio. La 34enne di Mountain View (California), dieci titoli sul circuito, l’ultimo datato 2014, con un major e due sul Japan Tour, ha dichiarato di non aver praticamente toccato un bastone per quasi tutto il 2020 e che è, comunque, molto fiduciosa nella ripresa anche se avrà bisogno di tempo per ritrovare il ritmo. Da ricordare che nel 2012 ha disputato in questa gara il più lungo playoff nella storia del LPGA Tour cedendo dopo nove buche supplementari alla coreana Jiyai Shin. Il montepremi è di 1.300.000 dollari
Phil Mickelson da impazzire nel PGA Championship vinto alla canonica età di 50 anni, undici mesi e 7 giorni, il primo a fregiarsi di un major oltre i 50 anni. Non si può dire che sia entrato nella storia del golf, perché vi era già dentro fino al collo con 44 titoli sul PGA Tour e con cinque major prima di questa impresa, per la quale sarà ricordato di più che per tutte le altre poiché ci vorrà del tempo, probabilmente tanto tanto tempo, perché qualcuno faccia meglio.
Sul percorso dell’Ocean Course (par 72) di Kiawah Island (South Carolina), che ha dato filo da torcere a tutti e dove solo quattro concorrenti sono riusciti a fare un giro senza bogey, Mickelson, alla 644ª gara sul circuito, ha concluso con 282 (70 69 70 73, -6) colpi la sua splendida corsa, iniziata con la leadership nel secondo round, lasciandosi alle spalle Brooks Koepka e il sudafricano Louis Oosthuizen, anche loro vincitori di major, secondi con 284 (-4). E’ stato un giro finale giocato sul filo dei nervi, in cui tutti e tre sono andati sopra par, e dove hanno avuto dei momenti difficili, che però il mancino di San Diego ha saputo gestire meglio. Koepka ha subito accusato un doppio bogey e poi è svanito con quattro bogey tra la settima e la 13ª buca, che gli hanno tolto fiducia (74, +2, quattro birdie, quattro bogey, un doppio bogey). Oosthuizen ci ha provato con convinzione, ma una palla in acqua alla buca 13 è stata devastante, anche se poi non ha mai mollato sebbene le sue frecce si fossero spuntate (73, +1, tre birdie, due bogey, un doppio bogey).
Mickelson è stato soprattutto molto lucido. Ha alternato per tre volte tre volte bogey e birdie sulle prime sette buche e il quarto birdie alla dieci (combinato con bogey dei due avversari) è stato decisivo, perché con quattro colpi di vantaggio sugli altri in quel momento ha potuto affrontare il resto del cammino in difesa. Ha avuto la sua palla in acqua alla 13, ma è stato fortunato perché ha potuto droppare in green e pagare solo con un bogey, poi ha chiuso il conto con il quinto birdie alla 16ª. Tre colpi di margine gli hanno consentito di concedersi anche il lusso del sesto bogey ininfluente alla 17ª (73, +1). Tra le tante prodezze di Mickleson l’unica forse assolutamente inattesa è il fatto che più di una volta ha effettuato drive più lunghi di Koepka, con il quale giocava insieme.
I numeri di Mickelson - Ed ora altri numeri di Mickelson. Ha superato Julius Boros, il precedente giocatore piu anziano a far suo un major (PGA Championship, 1968, 48 anni, 4 mesi, 18 giorni), è divenuto il sesto più anziano a far centro sul PGA Tour (primo Sam Snead, 52 anni, dieci mesi, 8 giorni). Nono a raggiungere 45 vittorie in carriera sul circuito (agganciato all’ottavo posto Walter Hagen), ha portato a sei i major conquistati (secondo PGA Championship, tre Masters, un Open Championship), come Nick Faldo e Lee Trevino, con 11 che hanno fatto meglio di loro. Tra il suo primo titolo (Northern Telecom Open, 1991, ancora dilettante) e l’attuale sono trascorsi 30 anni, quattro mesi e dieci giorni, il tempo più lungo sul PGA Tour (battuto Raymond Floyd, 28 anni, 11 mesi, 20 giorni), ed è divenuto il quarto giocatore a conquistare titoli in quattro decenni diverse, dopo Sam Snead, Raymond Floyd e Davis Love III. E’ volato dal 115° posto al 32° nella classifica mondiale, dal 168° al 45° in quella della FedEx Cup e ha intascato un assegno di 2.160.000 dollari su un montepremi di 12.000.000 di dollari. Prossimo appuntamento per lui con un major dal 17 al 20 giugno per l’US Open (Torrey Pines GC, La Jolla, California) il torneo dove è giunto per ben sei volte secondo. Che sia la volta buona per completare il “grande slam” e stupire ancora?
Il major degli altri - Dopo i tre protagonisti gli altri, che sono sembrati aver giocato un torneo per conto loro con obiettivo il quarto posto raggiunto con 286 (-2) da Harry Higgs, al suo primo major e autore di uno dei due giri del turno senza bogey (70, -2, due birdie), dagli irlandesi Shane Lowry e Padraig Harrington, capitano del Team Europe alla prossima Ryder Cup (Whistling Straits GC, Sheboyan, Wisconsin, USA, 24-26 settembre) e dall’inglese Paul Casey, gli ultimi due esponenti anche loro della generazione Mickelson, che esce trionfante nell’occasione. All’ottavo posto con 287 (-1), Collin Morikawa, che difendeva il titolo, il redivivo Rickie Fowler, Tony Finau, che quando ci sono buoni soldi in palio non manca quasi mai tra i top ten, l’emergente Will Zalatoris, Kevin Streelman, Scottie Scheffler, l’inglese Justin Rose, lo spagnolo Jon Rahm, numero tre mondiale ancora a secco di major, e il messicano Abraham Ancer, l’altro che non ha segnato bogey e che ha realizzato con 65 (-7, sette birdie) il miglior score di giornata.
Senza guizzi e da bocciare le prestazioni di Patrick Reed, 17° con 288 (par), del giapponese Hideki Matsuyama, 23° con 289 (+1), il quale probabilmente è rimasto troppo tempo a riposo dopo il Masters vittorioso, Jordan Spieth, 30° con 290 (+2), che ha dovuto rimandare al prossimo anno il tentativo di completare il “grande slam” con l’unico major assente nel suo palmarès, Bryson DeChambeau, 38° con 291 (+3), che ha chiuso con un 77 (+5), e il nordirlandese Rory McIlroy, 49° con 293 (+5). Hanno fatto di peggio Dustin Johnson, numero uno mondiale, e Justin Thomas, numero due, usciti al taglio.
Molinari superato da Migliozzi nel World Ranking - Francesco Molinari ha dato forfait in vista della partenza del major avendo accusato dolori alla schiena durante i riscaldamento. Un’assenza che, unita alle deludenti prestazioni precedenti, lo hanno portato al 153° posto (p. 1,04) nel World Ranking. E’ stato sorpassato da Guido Migliozzi, divenuto il più in alto tra gli italiani, 142° con p. 1,09. E’ 176° con p. 0,91 Renato Paratore. Invariate le prime tre posizioni con nell’ordine Dustin Johnson (p. 10,16), Justin Thomas (p. 8,61) e Jon Rahm (p. 8,36). Passi avanti di Bryson DeChambeau, quarto con p. 6,94, e di Collin Morikawa, quinto con p. 6,93.
TERZO GIRO - Phil Mickelson è rimasto al vertice del PGA Championship con 209 (-7) colpi, dopo dieci buche da manuale con cinque birdie e un vantaggio di cinque colpi e con la successiva ora da incubo in cui ha rimesso tutti in corsa. Sul percorso dell’Ocean Course (par 72) di Kiawah Island (South Carolina), molto difficile dove fallire il fairway è sinonimo di guai, anche grossi, si preannuncia un finale in cui non mancheranno emozioni e colpi di scena, con Brooks Koepka, secondo con 210 (-6) e teso alla conquista del terzo successo in quattro anni (l’ultimo a riuscirci è stato Tom Watson nell’Open Championship 1980, 1982 e 1983), con Louis Oosthuizen, terzo con 211 (-5), esperto in major come chi lo precede e primo dei tre sudafricano tra i top sei. Gli altri due sono Branden Grace, e Christiaan Bezuindehout, quinti con 213 (-3), con quest’ultimo che ha bisogno di classificarsi entro i primi nove che acquisire gli 86 punti FedEx Cup che gli sono necessari per avere la Special Temporary Membership per il circuito. E non sarà meno agguerrito Kevin Streelman, quarto con 212 (-4).
Naturalmente fari puntati soprattutto su Phil Mickelson (70 69 70), che potrebbe aggiungere un altro brano di storia alla sua splendida carriera. E’ stato esemplare sulle prime dieci buche con un gioco costante fatto di palla in fairway e poi quasi sempre con colpo all’asta promettente per un birdie. Ne sono venuti fuori cinque, quindi l’incubo durato circa un’ora. Il tempo per realizzare un bogey alla buca 12, per vedere la palla affogare miseramente in acqua alla 13, antefatto di un doppio bogey, e infine per mancare un birdie abbordabile 14. A quel punto ha optato per la prudenza, tutti par e un regalo inatteso di Koepka che con un bogey sulla 18 gli ha lasciato la leadership solitaria per il secondo giro di fila.
Il mancino di San Diego, 44 titoli con cinque major, domani avrà 50 anni, 11 mesi e 7 giorni. Vincendo diventerebbe l’unico ad imporsi in un major oltre i 50 anni, superando il più anziano, Julius Boros, che fece suo il PGA Championship nel 1968 a 48 anni, 4 mesi e 18 giorni. Mickelson è il quarto giocatore ad essere in vetta in un major sopra i 50 anni dal 1934 ad oggi. Questa statistica, visti i precedenti, non gli è favorevole, ma depongono a suo carico i tre major su cinque vinti partendo dal giro finale in tale posizione e i 21 titoli acquisti in 36 volte in cui era leader dopo 54 buche. Inoltre in questo torneo 13 vincitori dal 2000 sono stati favoriti dal terzo round in vetta. A sfavore il fatto il suo ultimo titolo major è datato 2013 (Open Championship) e che l’ultima top ten risale al 2016 (ancora Open Championship).
Proverà sicuramente a dire la sua Bryson DeChambeau, settimo con 214 (-2), che però marcia tra errori e prodezze e il canadese Corey Conners, 10° con 215 (-1), cercherà una nuova top ten dopo quelle negli ultimi due Masters (10° e 8°). Rinviato al prossimo anno il sogno di Jordan Spieth, 13° con 216 (par), di completare il “grande slam” con l’unico major assente nel suo palmarès, mentre il giapponese Hideki Matsuyama, 23° con 217 (+1), ha forse festeggiato più del dovuto il successo al Masters.
Nessuna gloria prevista a fine gara per altri che erano tra i più attesi: Patrick Reed, 33° con 218 (+2), lo spagnolo Jon Rahm, ancora a secco di major, e Collin Morikawa, campione uscente, 38.i con 219 (+3), e il nordirlandese Rory McIlroy, 51° con 221 (+5), che i bookmakers hanno dato alla vigilia come grande favorito prendendo una toppa straordinaria. Da segnalare Patrick Cantlay, 13° come Spieth, e lo svedese Alexander Noren, 38°, capaci con un 70 (-2) a testa di realizzare gli unici due score senza bogey fino a questo momento. In qualche modo, nel loro anonimato, hanno fatto notizia.
Il torneo si svolge alla presenza di pubblico. Ammessi solo 10.000 spettatori al giorno tra i quali, a giudicare dalle immagini che arrivano dall’Ocean Course, in parecchi non sono propensi a rispettare le norme dettate dalla pandemia.
SECONDO GIRO - Quattro vincitori di major tra i primi sei classificati, Phil Mickelson che a 50 anni ha dato spettacolo, e uscite al taglio eccellenti come quelle di Dustin Johnson, numero uno mondiale, e di Justin Thomas, numero due, nella seconda giornata del 103° PGA Championship che si sta disputando sull’ostico percorso dell’Ocean Course (par 72) di Kiawah Island (South Carolina) dove nessun concorrente, dopo 36 buche, è uscito indenne da bogey.
Phil Mickelson ha preso il comando con 139 (-5) colpi insieme al sudafricano Louis Oosthuizen e i due precedono di un colpo Brooks Koepka (140, -4), che si è imposto in questo major nel 2018 e nel 2019, e il giapponese Hideki Matsuyama (141, -3), a segno nel Masters, risalito di 37 posizioni e affiancato da altri due sudafricani, Christiaan Bezuindehout e Branden Grace.
Mickelson (70 69), nativo di San Diego (California), 44 titoli con cinque major e alla 644ª gara sul circuito, ha realizzato un parziale di 69 (-3) con un birdie in avvio (partito dalla buca 10), tre bogey prima del giro di boa e con una bella volata fatta di cinque birdie nel rientro. Louis Oosthuizen (71 68), 38enne di Mossel Bay, alla 197ª partecipazione, nove titoli sull’European Tour con un major (l’Open Championship del 2010, vinto il quale per prima cosa acquistò un trattore) e cinque sul Sunshine Tour al netto dei tornei in combinata con il circuito continentale, ha girato in 68 (-4) con cinque birdie e un bogey sull’ultima buca che gli ha negato la leadership solitaria.
Ha ceduto il canadese Corey Conners, eroe del primo round e ora settimo con 142 (-2) dopo un 75 (+3), diciannove passi avanti di Bryson DeChambeau, 12° con 143 (-1), e diciassette indietro di Collin Morikawa, campione in carica, 25° con 145 (+1). Major molto probabilmente già segnato, salvo miracoli, per Patrick Cantlay, 32° con 146 (+2), per lo spagnolo Jon Rahm, numero tre mondiale, per l’inglese Justin Rose e per il nordirlandese Rory McIlroy, 39.i con 147 (+3). Dovrà rinviare alla prossima stagione il sogno di completare il “grande slam” con l’unico major che manca nel suo palmarès Jordan Spieth, 50° con 148 (+4), ed è riuscito a rimanere tra gli 81 concorrenti che hanno superato il taglio Patrick Reed, 63° con 149 (+5), ultimo punteggio utile per giocare nel week end.
Fuori, tutti 82.i con 150 (+6), lo spagnolo Sergio Garcia, Xander Schauffele e, come detto, Justin Thomas e Dustin Johnson. Quest’ultimo è uscito a metà gara nel secondo major consecutivo dopo il Masters: a un numero uno mondiale una disavventura simile non accadeva dal 1997, quando successe all’australiano Greg Norman, che in carriera ha avuto alti e bassi sorprendenti e al quale appartiene uno strano “grande slam”: ha perso tutti e quattro i major al playoff. Non ha preso parte al torneo Francesco Molinari, costretto al ritiro da problemi alla schiena accusati nel riscaldamento.
Il torneo si svolge alla presenza di pubblico, ma possono entrare solo 10.000 spettatori. In uso telemetri laser e GPS utilizzati con lo scopo di velocizzare il gioco e poco graditi da gran parte dei giocatori.
PRIMO GIRO - Il canadese Corey Conners, con un ottimo giro in 67 (-5) colpi, è al vertice del PGA Championship, il secondo major stagionale giunto alla 103ª edizione, che si sta svolgendo per la seconda volta nella storia all’Ocean Course (par 72) di Kiawah Island (South Carolina) e al quale non partecipa Francesco Molinari, costretto al ritiro alla viglia per problemi alla schiena accusati nel corso del riscaldamento.
Sul percorso più lungo (7.876 yards) che abbia mai ospitato un major e che si è dimostrato molto ostico, tanto che nessun giocatore è stato esente da bogey, e dove non cogliere il fairway trasforma tutto in una avventura, Conners, 29enne di Listowel, nell’Ontario, alla 109ª gara sul circuito con un titolo (Valero Texas Open, 2019), ha messo insieme sei bidie e un bogey e ha lasciato a due colpi Brooks Koepka, vincitore nel 2018 e 2019, Keegan Bradley, in ripresa negli ultimi tempi, Aaron Wise, l’inglese Sam Horsfield, due successi nel 2020 sull’European Tour, l’australiano Cameron Davis e il norvegese Viktor Hovland (69. -3). La leadership di Conners non è una sorpresa in una stagione in cui ha ottenuto sette top ten in venti tornei e con un decimo e un ottavo posto negli ultimi due Masters.
Tra i concorrenti in ottava posizione con 70 (-2) Collin Morikawa, campione in carica, e Phil Mickelson, tanti errori (quattro bogey), ma anche molti birdie (sei). Giornata difficile per parecchi big, con lo spagnolo Jon Rahm, numero tre mondiale, Bryson DeChambeau, numero cinque, e l’inglese Justin Rose, che hanno salvato il salvabile con il 72 del par (31,i), e con Jordan Spieth, che punta al titolo per completare il “grande slam” con l’ultimo major che gli manca, Xander Schauffele (n. 4), Patrick Cantaly e il giapponese Hideki Matsuyama, Masters Champions, che sono riusciti a non naufragare aggrappandosi a un 73 (+1) per il 41° posto.
Dense nubi, invece si sono addensate su Patrick Reed (n. 8), 62° con 74 (+2), su Justin Thomas (n. 2) e sul nordirlandese Rory McIlroy (n. 7), 77.i con 75 (+3), nubi che sono ancora più nere e che rischiano di far affogare sotto un autentico diluvio le speranze di Dustin Johnson, numero uno del World Ranking, 97° con 76 (+4), e dell’iberico Sergio Garcia, 110° con 77 (+5). Ammessi al torneo gli spettatori nel numero di 10.000 al giorno e tecnologia in campo con l’uso di telemetri laser e GPS, con l’obiettivo di velocizzare il gioco, strumenti che non tutti i protagonisti stanno apprezzando.
LA VIGILIA - Francesco Molinari non potrà scendere in campo nel PGA Championship. Ha accusato un problema alla schiena durante il riscaldamento. L’annuncio lo ha dato l’azzurro stesso su Instagram: “Spero di risolvere il problema al più presto e tornare presto in campo. Grazie a tutti del tifo comunque".
ollin Morikawa che difende il titolo, Rory McIlroy a caccia del tris, Jordan Spieth che punta a completare il “grande slam” e Francesco Molinari atteso ancora una volta al riscatto, ritornello che salvo poche eccezioni si ripete ormai dal 2019 e che, comunque, nel 2017 fu secondo in questa gara. Sono alcuni dei motivi che caratterizzano il PGA Championship (20-23 maggio), secondo major stagionale giunto alla 103ª edizione, che si disputa per la seconda volta nella storia all’Ocean Course di Kiawah Island (South Carolina), con le sue 7.876 yards il più lungo campo che abbia ospitato un major.
Collin Morikawa, 24enne di Los Angeles, numero sei mondiale, quattro titoli sul circuito comprensivi del major e di un WGC, il Workday Championship conquistato a febbraio, e considerato dai tecnici un predestinato, prova a concedere il bis della splendida prova di agosto 2020 quando lasciò a due colpi Dustin Johnson. In un torneo in cui vi sono 49 tra i primi 50 del World Ranking compresi i primi dieci, non sarà impresa facile, specie poi se Johnson, numero uno, avrà voglia di ribaltare quel verdetto (problemi al ginocchio permettendo) potendo contare su un certo feeling con un evento dove ha colto sei top ten in undici presenze.
Ci sono altri ben motivati quali Justin Thomas, numero due, e Jon Rahm, numero tre, che non vede l’ora di inserire un major nel suo palmarès, e Rory McIlroy, reduce dal successo nel recente Wells Fargo Championship, rientrato tra i primi dieci del ranking (7°), e che i bookmakers danno per grande favorito. Tanta fiducia ci pare eccessiva, anche se tra i possibili protagonisti va sicuramente incluso, ma sapranno il fatto loro. Certo è che su questo tracciato McIlroy nel 2012 ha fatto scintille, vincendo con il vantaggio record di otto colpi sull’inglese David Lynn, poi ha replicato nel 2014 al Valhalla GC di Louisville nel Kentucky (un colpo di margine su Phil Mickelson), ma erano altri tempi e un altro McIlroy.
E’ invece un altro Jordan Spieth, ma in positivo, quello che proverà, e ha le carte in regola per farlo, a completare il “grande slam” con il major che gli manca per affiancarsi ai cinque che hanno compiuto l’impresa: Gene Sarazen, Ben Hogan, Gary Player, Jack Nicklaus e Tiger Woods. E’ tornato al successo dopo oltre tre anni e appare in continua crescita tanto che dall’82° posto della classifica mondiale, dove era a fine 2020, ora è al 26°, ma soprattutto negli ultimi nove tornei ha vinto il Texas Open, ha ottenuto altre “quattro top 4” e due “top ten” e con due piazzamenti (15° e 48°). Da seguire, infine, Hideki Matsuyama (suo il Masters) primo giapponese a imporsi in un major, ma che la scorsa settimana, al rientro dopo quell’exploit, non ha entusiasmato.
A questo punto non ci dilunghiamo su un elenco di possibili altri candidati al titolo, che con un field stellare rischia di divenire la lista della spesa, ma aggiungiamo solo che ci saranno Brooks Koepka, alle prese con i problemi al ginocchio operato di recente, e Paul Casey, che sebbene già vincitore quest’anno (Dubai Desert Classic, gennaio, European Tour), ha veramente scarse probabilità di ripetere la prova del 2020.
Concludiamo con un po’ di numeri. Vi saranno, oltre a Morikawa, altri 13 past winner, per un totale di 16 vittorie con campioni in auge quali lo stesso Morikawa, Rory McIlroy (2012-2014) e Justin Thomas (2017), altri in momentanea difficoltà come Brooks Koepka (2018-2019 e Jason Day (2015), alcuni che hanno già dato il loro meglio e ci riferiamo a Martin Kaymer (2010), Padraig Harrington (2008) e a Phil Mickelson (2005) e vincitori che non sono mai decollati come Jimmy Walker (2016) Jason Dufner (2013), Keegan Bradley (2011), Y.E. Yang (2009), Shaun Mitchell (2003) e Rick Beem (2002).
In campo 33 major champions, 91 a segno sul circuito (con Mickelson al vertice con 44 titoli), cinque vincitori della FedEc Cup (D. Johnson il più recente, 2020) e i primi 30 della graduatoria FedEx Cup, con Bryson DeChambeau che si trova al vertice. Da battere i seguenti primati: 63 colpi sulle 18 buche (ottenuto da 16 giocatori, l’ultimo Koepka, 2018), 128 su 36 (Koepka, 2019), 196 su 54 (David Toms, 2001), e 264 su 72 (Koepka, 2018). Porte aperte per l’occasione con ammessi diecimila spettatori per ciascuna giornata e largo alla tecnologia con l’uso di telemetri laser e GPS, sperando di velocizzare il gioco.
IL TORNEO SU SKY - Il PGA Championship sarà teletrasmesso da Sky in diretta e in alta definizione con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 20 maggio, dalle 19 alle ore 1 (Sky Sport Arena e Sky Sport Uno); venerdì 21, dalle ore 19 alle ore 1 (Sky Sport Arena); sabato 22, dalle ore 19 alle ore 1 (Sky Sport Arena e dalle ore 19,45 anche su Sky Sport Uno); domenica 23, dalle ore 19 alle ore 1 (Sky Sport Arena). Commento di Alessandro Lupi, Roberto Zappa, Michele Gallerani e Massimo Scarpa.
Inoltre andrà in onda Studio Golf, durata 15 minuti condotto da Francesca Piantanida, con due finestre giornaliere. Su Sky Sport 24: giovedì 20 alle ore 17,45; venerdì 21, alle ore 14,45; sabato 22 e domenica 23 alle ore 18,15. Su Sky Soprt Arena, da giovedì 20 a domenica 23, alle ore 18,45.
Le regine del golf continentale sono pronte a sfidarsi nella 25esima edizione del Ladies Italian Open, appuntamento clou che, dopo 7 anni di attesa, torna nel calendario del Ladies European Tour. Secondo evento 2021 del massimo circuito europeo del golf femminile, il torneo - inserito all’interno del Progetto Ryder Cup 2023 con il supporto dell’Official Advisor della FIG, Infront - si giocherà dal 28 al 30 maggio (con la Regione Piemonte Pro-Am prevista per giovedì 27) al Golf Club Margara di Fubine Monferrato (Alessandria), per la prima volta in Piemonte. Una Regione dalla grande tradizione golfistica, che patrocinerà l’evento organizzato in collaborazione con VisitPiemonte (società in house di Regione Piemonte e Unioncamere).
Si alza il sipario sul Ladies Italian Open – La 25esima edizione del Ladies Italian Open è stata presentata oggi a Torino, martedì 18 maggio, nella “Sala Trasparenza” della Regione Piemonte. Per la Regione Piemonte sono intervenuti: il Presidente Alberto Cirio; Vittoria Poggio, Assessore al Turismo, Cultura e Commercio; Fabrizio Ricca, Assessore allo Sport. Mentre per VisitPiemonte, il Direttore Generale Luisa Piazza. Per Fubine Monferrato il Sindaco Lino Pettazzi. Per la Federazione Italiana Golf: il Presidente Franco Chimenti; Gian Paolo Montali, Direttore Generale del Progetto Ryder Cup 2023; Alessandro Rogato, Consigliere speciale delle Squadre Nazionali FIG; Virginia Elena Carta, proette azzurra. Per il Golf Club Margara: Maria Amelia Lolli Ghetti, Presidente del circolo piemontese e Vicepresidente Vicario della Federazione Italiana Golf. Ha moderato la Conferenza Stampa Isabella Calogero, Commentatrice televisiva per Discovery, Eurosport e GOLFTV.
Attesa per le azzurre, 9 quelle in gara – Al Golf Club Margara saranno 9 le azzurre in gara. Da Giulia Molinaro, che da anni gioca in America sul LPGA Tour (il massimo circuito statunitense femminile) e dal 3 al 6 giugno sarà tra le protagoniste della 76esima edizione dello US Women’s Open a San Francisco (California), a Lucrezia Colombotto Rosso, torinese che nel 2020 ha ottenuto due Top 10 sul Ladies European Tour dopo aver conquistato la “carta” nel 2019 chiudendo al terzo posto dell’ordine di merito la stagione sul LET Access. Sono attualmente loro le atlete azzurre più accreditate per la qualificazione ai Giochi di Tokyo. Ma in Piemonte scenderanno in campo pure Roberta Liti (anche lei gioca stabilmente negli Stati Uniti, principalmente sul Symetra Tour, il secondo circuito Usa) e Virginia Elena Carta, che torna a disputare il Ladies Italian Open 7 anni dopo la prima volta al Golf Club Perugia. Per lei sarà una gara speciale, la prima da professionista dopo una brillante carriera da dilettante ricca di successi. Tra questi quello del 2016 in America (con il punteggio più basso nella storia del torneo) nel NCAA Women’s Medal Championship (con la Duke University), il più importante evento di College Usa, oltre alla medaglia di bronzo, in tandem con Renato Paratore, nella gara a squadre dei Giochi Olimpici Giovanili 2014 di Nanjing, in Cina.
Con loro ci saranno poi le veterane Giulia Sergas (tra le due azzurre, insieme a Giulia Molinaro, che hanno partecipato alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016, giocando e vincendo anche con il Team Europe la Solheim Cup 2013), Stefania Croce (per lei tanti anni sul LPGA Tour e un secondo posto in un Major, dopo un play-off con Juli Inkster nel LPGA Championship 2000) e Veronica Zorzi (in bacheca anche due successi all’Open de France, nel 2005 e nel 2006, e un terzo posto nell’ordine di merito del LET nel 2005).
Dalle big ai talenti. Al Golf Club Margara i riflettori saranno puntati anche su due giovani dilettanti, le lombarde Alessia Nobilio e Carolina Melgrati. La prima, 19enne milanese, nel suo palmares vanta già tanti successi a livello giovanile e un’apparizione alla Junior Ryder Cup di Parigi nel 2018. Mentre la seconda, 18enne nata a Monza, ha conquistato 4 titoli nazionali. Entrambe si preparano a coronare un sogno, giocando al fianco di tante tra le migliori proette del golf europeo.
Difende il titolo Florentyna Parker – L’inglese Florentyna Parker difenderà il titolo vinto nel 2014 al Golf Club Perugia in cui le migliori azzurre sono state Diana Luna (quarta), prima italiana nella storia a qualificarsi per la Solheim Cup nel 2009, e Veronica Zorzi (quinta).
Il Ladies Italian Open tappa importante verso i Giochi di Tokyo – Le qualificazioni verso i Giochi di Tokyo (dal 4 al 7 agosto la gara individuale femminile) si concluderanno il 28 giugno. Il Ladies Italian Open, insieme al Jabra Ladies Open, allo Scandinavian Mixed e al Tipsport Czech Ladies Open, è tra le ultime quattro gare del LET 2021 che assegneranno punti fondamentali nella corsa verso le Olimpiadi giapponesi.
Formula di gioco e montepremi – Saranno 126 le concorrenti che, al Golf Club Margara, si contenderanno un montepremi complessivo di 200.000 euro. L’evento si disputerà sulla distanza di 54 buche con taglio dopo 36 che lascerà in gara le prime 60 classificate e le pari merito al 60° posto.
Il torneo a porte chiuse – Nel rispetto delle disposizioni governative in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, il Ladies Italian Open andrà in scena a porte chiuse.
Gli Sponsor e i Partner - Il 25° Ladies Italian Open ha il patrocinio della Regione Piemonte e la collaborazione organizzativa di VisitPiemonte. Ha anche il patrocinio del Comune di Fubine Monferrato. Main Sponsor: DS Automobiles e BDO. Partner Istituzionale: Regione Piemonte. Media Partner: Corriere dello Sport, Tuttosport, Il Giornale. Official Supplier: Kappa, Lindt Italia, Acqua San Benedetto, Titleist, Peviani. Official Advisor: Infront.
Komen Italia Charity Partner dell’evento – La solidarietà scende in campo nel Ladies Italian Open con Komen Italia, Charity Partner dell'evento e di Golf è DONNA, iniziativa della FIG, nell'ambito del Progetto Ryder Cup 2023, che può contare sul supporto di 64 circoli Punti Rosa per lo sviluppo del movimento femminile. In occasione del torneo al Golf Club Margara, sarà attiva una raccolta fondi per Komen Italia, associazione che da oltre 20 anni è impegnata nella lotta ai tumori del seno. Attraverso "Golf for the Cure", Komen Italia propone uno stile di vita corretto all’insegna dello sport e in particolare del golf.
Le dichiarazioni
Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte – “La Regione Piemonte accoglie con piacere l’Open d’Italia Femminile, segno augurale di ripresa per il nostro territorio dopo il lungo periodo che ci ha privati degli eventi. Non possiamo dimenticare che, dal 1925 ad oggi, sui nostri campi si sono giocati ben 13 Open d’Italia, e che il golf rappresenta uno dei settori importanti per il turismo: i grandi spazi verdi, la presenza di impianti estremamente qualificati, strategicamente posizionati sull’intero territorio regionale, e l’alto livello della nostra accoglienza ben si prestano a questo sport, che è anche un forte richiamo per la clientela internazionale”.
Vittoria Poggio, Assessore alla Cultura, Commercio e Turismo della Regione Piemonte – “In occasione di questo Open d’Italia Femminile, il nostro Monferrato e i paesaggi patrimonio UNESCO rappresenteranno un prestigioso biglietto da visita del Piemonte e, grazie alla copertura mediatica e televisiva in 60 Paesi del mondo, l’evento sarà un volano per riportare l’attenzione sul patrimonio dei campi di golf piemontesi. Il nostro mix tra sport e attrazioni artistiche, culturali ed enogastronomiche conferma che l’area piemontese può ambire ad un ruolo importante nello sviluppo e nel consolidamento di un turismo qualificato. I campi piemontesi possono offrire tutto ciò che i golfisti desiderano”.
Fabrizio Ricca, Assessore allo Sport della Regione Piemonte – “L’Open d’Italia Femminile, oltre a essere un grandissimo evento sportivo, è anche la conferma che il Piemonte si sta dimostrando una Regione dalla indiscussa capacità organizzativa per tutti gli eventi agonistici più prestigiosi. Dopo un anno oggettivamente complesso per colpa della pandemia, il nostro territorio ha immediatamente trovato la capacità di rialzarsi per portare nuovamente in scena il grande sport. Il golf è un’eccellenza che abbiamo il dovere di supportare. L’impatto turistico che può avere sul nostro territorio deve essere fonte di attenzione da parte delle istituzioni”.
Luisa Piazza, Direttore Generale di VisitPiemonte – “Il Piemonte può vantare tra i propri campi da golf location spettacolari, dove la varietà di panorami si coniuga con l’altissima qualità tecnica dei percorsi. Nella nostra regione i golfisti possono scegliere tra l’alta montagna, fino ai 2.035 metri di Sestriere, il campo più alto d’Europa; le colline patrimonio Unesco di Langhe, Monferrato e Roero come pure nell’alessandrino, o la pianura novarese. Possono immergersi in splendidi parchi a pochi passi dalla città di Torino, nella suggestiva campagna biellese oppure giocare in prossimità del lago Maggiore. Non è un caso se un sondaggio del prestigioso magazine “Italy Top 4 Golf”, classifica tra i primi 10, ben 5 campi del Piemonte. E al di là dell’elevato livello dei nostri green, il Piemonte, meta fuori dagli itinerari più battuti, può offrire una grande varietà di esperienze che vanno dalla cultura agli itinerari storico-spirituali, fino alla sua rinomata enogastronomia: grandi vini, 46 chef stellati piemontesi e una molteplicità di ristoranti che sanno soddisfare in visitatori più esigenti”.
Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf - “Il ritorno del Ladies Italian Open, per la prima volta in una Regione di grande tradizione golfistica come il Piemonte, è motivo di orgoglio e soddisfazione. La crescita del movimento femminile è uno degli obiettivi prioritari verso la Ryder Cup 2023. Il golf in Italia è in salute e lo dimostra il dato del tesseramento che ad oggi fa registrare un aumento di oltre 10.000 praticanti rispetto al 2020. A nome di tutto il Consiglio Federale, desidero ringraziare il Presidente Cirio per l’impegno profuso dalla Regione Piemonte senza il quale tutto questo non sarebbe stato possibile. Grazie anche al nostro official advisor Infront per il supporto e a tutti gli sponsor che contribuiranno al successo della manifestazione. Si tratterà della 25esima edizione di un torneo che, con l’ausilio del Ladies European Tour, si annuncia esaltante in un circolo, quello del Golf Club Margara, di assoluto prestigio, presieduto da Maria Amelia Lolli Ghetti, vicepresidente vicario FIG, alla quale va il mio ringraziamento per aver condiviso gli obiettivi dell’evento. Avremo in gara numerose azzurre - dalle più esperte alle più giovani – e per le componenti della squadra nazionale questo appuntamento sarà molto importante nel cammino verso i Giochi Olimpici di Tokyo”.
Gian Paolo Montali, Direttore Generale Progetto Ryder Cup 2023 - “Portare sul green nuove golfiste e scoprire le campionesse del futuro: il Progetto Ryder Cup 2023, con il ritorno del Ladies Italian Open, lancia un segnale concreto dell’impegno della Federazione Italiana Golf per tutto l’universo rosa e l’aumento del numero delle giocatrici, come riportano i dati parziali del tesseramento 2021, ne è la conferma. Veder gareggiare in Italia le migliori giocatrici d’Europa darà poi ulteriore impulso all’iniziativa Golf è donna. Il Ladies Italian Open rappresenta anche una vetrina internazionale per la valorizzazione del territorio dal punto di vista del turismo golfistico. Il torneo vedrà in campo le nostre azzurre, che, ispirandosi a punti di riferimento come Diana Luna e Giulia Sergas, sognano di far parte del Team Europe nella Solheim Cup del 2023 in Spagna, competizione che precederà di una settimana l’attesissima Ryder Cup italiana. Per le nostre giovani dilettanti, inoltre, poter giocare un torneo così prestigioso rappresenta una preziosa opportunità verso le due prossime Junior Ryder Cup, con l’edizione in Italia che verrà ospitata dal Golf Nazionale pochi giorni prima della sfida Europa-Usa al Marco Simone Golf & Country Club. Il Ladies Italian Open si legherà anche al tema della solidarietà, supportando la raccolta fondi per Komen Italia, social partner dell’evento”.
Maria Amelia Lolli Ghetti, Presidente Golf Club Margara e Vicepresidente vicario FIG – “Essere scelti come il Circolo che riporterà in Italia il Ladies European Tour è per noi motivo di orgoglio e conferma che il nostro lavoro e il nostro impegno stanno dando i risultati auspicati. Questo non solo nella gestione di una struttura sportiva al massimo livello, ma anche nella promozione di “GolfèDonna” quale progetto di legacy della Ryder Cup 2023. I recenti successi delle nostre Atlete sul piano nazionale ed internazionale sono certamente una delle leve straordinarie per la crescita in rosa del golf in Italia, a cui tengo particolarmente. Ringrazio il nostro Presidente Prof. Franco Chimenti, la cui visione ha saputo una volta di più cogliere questa opportunità per valorizzare tutto il movimento del golf femminile nel nostro Paese”.
Onorevole Lino Pettazzi, Sindaco di Fubine Monferrato - “Siamo onorati che un evento così prestigioso verrà disputato a Fubine Monferrato e in particolare al Golf Club Margara, circolo con cui da anni collaboriamo per la promozione del territorio attraverso il golf. Questo torneo è il giusto riconoscimento per tutto il Monferrato. Ringrazio la Regione Piemonte, la Federazione Italiana Golf e il Ladies European Tour per l’impegno profuso al fine di garantire il successo della manifestazione”.
Alessandro Rogato, Consigliere Speciale Squadre Nazionali FIG: “Il torneo vedrà in azione le principali protagoniste del massimo circuito continentale. Il field è di primo livello: dalle nostre azzurre, all’inglese Florentyna Parker, campionessa in carica, fino alla sudafricana Lee-Anne Pace, vincitrice della prima gara LET del 2021. Si giocherà su un percorso di altissimo profilo dal punto di vista tecnico e il Golf Club Margara tornerà protagonista di un torneo internazionale dopo numerose edizoni del Challenge Tour”.
Virginia Elena Carta, proette azzurra: “Era dall’ultimo putt nel giro finale del Ladies Italian Open 2014 che sognavo di tornare a giocare questo torneo. Farlo da proette sarà ancora più emozionante e per questo ringrazio la Federazione Italiana Golf, che, seppur in un momento storico complesso, ha messo al centro della ripartenza le donne dando vita a un evento così atteso. Il percorso di gara, che ho già avuto modo di provare, è molto stimolante e sarà davvero una sfida entusiasmante”.
Prof. Riccardo Masetti, Presidente Komen Italia – “Siamo davvero grati alla Federazione Italiana Golf per averci scelto come Charity Partner dell’Open d’Italia Femminile, consolidando così la partnership tra Komen Italia e il progetto federale “Golf è Donna”. E’ molto bello, che in una manifestazione sportiva così importante, si scelga di tenere alta l’attenzione anche sulla salute della donna in un periodo così difficile in cui la pandemia ha fortemente rallentato tutte le attività di prevenzione. Il sostegno della Federazione Italiana Golf sarà uno stimolo in più per la Komen Italia a potenziare ulteriormente le attività della sua Carovana della Prevenzione, per offrire gratuitamente esami di diagnosi precoce dei tumori del seno a quelle donne che per varie ragioni hanno meno opportunità di prendersi cura della propria salute”.
Il francese Felix Mory ha vinto il Dormy Open (Challenge Tour) con 273 (-15) colpi superando con un birdie alla seconda buca di spareggio lo svedese Bjorn Hellgren con il quale aveva terminato alla pari il torneo. Il migliore tra gli italiani è stato Enrico Di Nitto, 35° con 284 (-4), quindi 47° con 286 (-2) Matteo Manassero e 64° con 290 (+2) Filippo Bergamaschi.
Sul percorso dell’Österåkers Golfklubb (par 72), ad Åkersberga in Svezia, Mory (69 64 66 74) ha iniziato il giro finale al comando con due colpi di margine su Hellgren (65 65 71 72), ma il suo cammino incerto (due birdie, quattro bogey per il 74, +2) ha permesso allo svedese di riagganciarlo con un birdie sull’ultima buca (72, par, tre birdie, tre bogey). Poi nello spareggio sulla buca 18 (par 5) i due hanno segnato il par al primo passaggio e sul secondo il transalpino ha conquistato il primo titolo appena alla quattordicesima gara sul circuito (due nel 2018, 8 nel 2020 e quattro quest’anno). Felix Mory, 26enne di Turcoining, ha studiato per due anni al Santa Barbara City College di Santa Barbara (California, 2013-2014), poi è andato alla CSUN (California State University Northridge, a Northridge (California, 2015-2018), giocando nella squadra del College e partecipando a numerose gare negli Stati Uniti, anche con alcuni successi. Per lui un assegno di 32.000 euro su un montepremi di 200.000 euro.
Malgrado abbia segnato tre birdie nelle ultime quattro buche, ha mancato lo spareggio per un colpo, terzo con 274 (-14), il portoghese Ricardo Gouveia, tre vittorie sul circuito di cui uno all’Olgiata (EMC Challenge Open, 2014). In quarta posizione con 276 (-12) il tedesco Marcel Siem, che ha conosciuto giorni migliori sull’European Tour (quattro titoli), e in quinta con 277 (-11) il danese Oliver Hundeboll, il norvegese Kristian Krogh Johannessen e l’inglese Steve Tiley, il quale ha risalito la classifica di quindici gradini con un 66 (-6, un eagle, sei birdie, due bogey), miglior parziale del round.
Enrico Di Nitto (70 73 69 72) ha concluso la sua corsa con il 72 del par segnando cinque birdie, tre bogey e un doppio bogey, Matteo Manassero (64 76 72 74), che è stato in vetta dopo un turno, con un 74 (+2) dovuto a due birdie, due bogey e a un doppio bogey, e Filippo Bergamaschi (71 71 75 73) con un 73 (+1) frutto di quattro birdie, tre bogey e un doppio bogey. Sono usciti al taglio Federico Maccario e Aron Zemmer, 85.i con 145 (+1), Michele Ortolani, 98° con 146 (+2), ed Edoardo Raffaele Lipparelli, 146° con 154 (+10)
TERZO GIRO - Il francese Felix Mory è il leader a sorpresa con 199 (69 64 66, -17) colpi a un giro dal termine del Dormy Open (Challenge Tour), sul percorso dell’Österåkers Golfklubb (par 72), ad Åkersberga in Svezia. Ha sorpassato lo svedese Bjorn Hellgren (201, -15), in vetta dopo due turni, e i due probabilmente si giocheranno il titolo, essendo il resto del gruppo sensibilmente distaccato. A metà classifica Enrico Di Nitto (70 73 69) e Matteo Manassero (64 76 72), che era primo dopo un giro, 28.i con 212 (-4), e in bassa Filippo Bergamaschi, 62° con 217 (71 71 75, +1).
Felix Mory, 26enne di Turcoining, ha studiato per due anni al Santa Barbara City College di Santa Barbara (California, 2013-2014), poi è andato alla CSUN (California State University Northridge, a Northridge (California, 2015-2018), giocando nella squadra del College e partecipando a numerose gare negli Stati Uniti, anche con alcuni successi. Appena alla quattordicesima gara sul Challenge Tour (due nel 2018, 8 nel 2020 e quattro quest’anno) ha operato il sorpasso con un eagle, sette birdie e tre bogey, per un 66 (-6), miglior score di giornata realizzato anche dal danese Oliver Hundeboll, ottavo con 208 (-8).
E’ al terzo posto con 205 (-11) lo svedese Hampus Bergman, e al quarto con 207 (-9) si trovano il finlandese Roope Kakko, il portoghese Ricardo Gouveia, il francese Jerome Lando Casanova e lo svedese Marcus Svensson.
Di Nitto ha segnato 69 (-3) colpi con cinque birdie e due bogey, Manassero si è espresso con il 72 del par (quattro birdie, quattro bogey) e Bergamaschi ha segnato un 75 (+3) con due birdie, tre bogey e un doppio bogey. Sono usciti al taglio Federico Maccario e Aron Zemmer, 85.i con 145 (+1), Michele Ortolani, 98° con 146 (+2), ed Edoardo Raffaele Lipparelli, 146° con 154 (+10). Il montepremi è di 200.000 euro dei quali 32.000 andranno al vincitore.
SECONDO GIRO - Matteo Manassero è scivolato dal primo al 21° posto con 140 (64 76, -4) colpi nel secondo giro del Dormy Open (Challenge Tour), dove ha attaccato lo svedese Bjorn Hellgren, leader con 130 (65 65, -14).
Sul percorso dell’Österåkers Golfklubb (par 72), ad Åkersberga in Svezia, Hellgren, 30enne di Vasteras senza titoli sul circuito, ha raddoppiato il 65 (-7) iniziale con sette birdie e nelle prime 36 buche non ha segnato bogey. Lo seguono con 133 (-11) il francese Felix Mory e con 134 (-10) l’altro svedese Hampus Bergman, il transalpino Victor Riu e il finlandese Roope Kakko. Al sesto posto con 136 (-8) il portoghese Ricardo Gouveia e lo svedese Marcus Svensson.
Sono rimasti in gara Filippo Bergamaschi, 44° con 142 (71 71, -2) ed Enrico Di Nitto, 58° con 143 (70 73, -1), ultimo punteggio utile per superare il taglio, mentre sono rimasti fuori Federico Maccario e Aron Zemmer, 85.i con 145 (+1), Michele Ortolani, 98° con 146 (+2), ed Edoardo Raffaele Lipparelli, 146° con 154 (+10).
Manassero ha girato in 76 (+4) colpi con tre birdie, cinque bogey, di cui quattro di fila, e un doppio bogey, Bergamaschi in 71 (-1) con tre birdie e due bogey e Di Nitto in 73 (+1) con quattro birdie e cinque bogey. Il montepremi è di 200.000 euro dei quali 32.000 andranno al vincitore.
PRIMO GIRO - Con un gran giro in 64 (-8) colpi Matteo Manassero ha preso la leadership nel Dormy Open, il torneo del Challenge Tour iniziato sul percorso dell’Österåkers Golfklubb (par 72), ad Åkersberga in Svezia. Non è la prima volta che in stagione il 28enne di Negrar (VR) si trova al vertice, ma era accaduto in due eventi dell’Alps Tour, disputati entrambi all’Acaya Golf Resort, e nel Campionato Nazionale Open, dove poi era giunto secondo in tutti e tre, tuttavia dando prova di aver ritrovato una forte competitività nel gioco, del resto testimoniata anche dal ritorno al successo dopo sette anni nella scorsa stagione (Toscana Open, Alps Tour). E’ alla seconda gara sul circuito dopo essere terminato la settimana scorsa 32° nel Range Servant Challenge, sempre in Svezia.
L’azzurro precede di un colpo lo svedese Bjorn Hellgren e il francese Victor Riu (65, -7), mentre altri tre giocatori di casa sono al quarto posto con 67 (-5), Hampus Bergman, Jesper Svensson ed Henric Sturehed, affiancati dallo statunitense Douglas Quinones e dal finlandese Roope Kakko.
Altri sei gli italiani in gara con Enrico Di Nitto 33° con 70 (-2) e Filippo Bergamasci 53° con 71 (-1), che sono sopra la linea del taglio, mentre sono oltre Federico Maccario, 77° con 72 (par), Aron Zemmer, 100° con 73 (+1), Michele Ortolani, 125° con 75 (+3), ed Edoardo Raffaele Lipparelli, 140° con 77 (+5).
Matteo Manassero ha realizzato nove birdie e un bogey, Enrico Di Nitto quattro birdie e due bogey e Filippo Bergamaschi quattro birdie, un bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 200.000 euro dei quali 32.000 andranno al vincitore.
LA VIGILIA - Il Challenge Tour resta in Svezia dove è in programma il Dormy Open (19-22 maggio) sul percorso dell’Österåkers Golfklubb, ad Åkersberga. Saranno sette gli italiani in gara: Matteo Manassero, alla seconda gara stagionale sul circuito dopo l’inizio sull’Alps Tour, Aron Zemmer, Enrico Di Nitto, Filippo Bergamaschi, Federico Maccario, Michele Ortolani ed Edoardo Raffaele Lipparelli.
Unico vincitore stagionale in campo lo scozzese Craig Howie, reduce dal successo della scorsa settimana nel Range Servant Challenge a Malmoe, mentre saranno assenti Brandon Stone, JC Ritchie e Wilco Nienaber, i tre sudafricani che avevano dominato nel trittico d’apertura del 2021 disputato nella loro nazione.
Nell’occasione i sudafricani saranno solo cinque con qualche chance per Jacques Blaauw e per Oliver Bekker. Nel field anche lo svedese Anton Karlsson, il tedesco Hurly Long, il polacco Mateusz Gradecki, gli inglesi Steven Tiley e Daniel Gavin, lo scozzese Ewen Ferguson, il francese Jeong weon Ko e lo statunitense Tyler Koivisto. Il montepremi è di 200.000 euro dei quali 32.000 andranno al vincitore.
Primo titolo per il 23enne spagnolo Angel Hidalgo Portillo, vincitore con 202 (64 70 68, -14) colpi dell’Ein Bay Open, quinto evento stagionale dell’Alps Tour, e due italiani tra i top ten, Cristiano Terragni, settimo con 204 (-12), e Stefano Mazzoli, a segno nel precedente Antognolla Open, nono con 205 (-11).
Al Sokhna GC (Course B&C, par 72) di Suez in Egitto, Hidalgo Portillo ha terminato la gara alla pari con il francese Pierre Pineau (68 65 69), dopo aver girato in 68 (-4) colpi con un eagle, quattro birdie e due bogey, il secondo dei quali, segnato sull’ultima buca, errore che lo ha costretto al playoff con il transalpino, autore di un parziale di 69 (-3, cinque birdie, due bogey). Alla prima buca supplementare entrambi i contendenti hanno mancato il putt del birdie, poi alla seconda l’iberico ha realizzato il birdie vincente, mentre il suo avversario, vagando per il rough. ha accusato un bogey. In terza posizione con 203 (-13) l’irlandese David Carey, l’iberico Jacobo Pastor e l’inglese Thomas Thurloway.
Altri sette italiani, compresi due dilettanti, hanno superato il taglio con Ludovico Addabbo 14° con 206 (-10) e l’amateur Davide Buchi 20° con 207 (-9). Poco oltre metà classifica Giovanni Craviolo e Carlo Casalegno, 27.i con 209 (-7), Giulio Castagnara, Jacopo Vecchi Fossa e il dilettante Gregorio De Leo, 30.i con 210 (-6), e con quest’ultimo che, alla pari di Buchi, ha dimostrato per l’ennesima volta che forse i tornei amatoriali cominciano ad andargli stretti.
Angel Hidalgo Portillo con i 5.800 euro di prima moneta è salito al vertice della money list (12.820 punti), rilevando Jacopo Vecchi Fossa (p. 10.669).
Da domenica 23 maggio via al Red Sea Little Venice Open: Mazzoli difende il titolo - Da domenica 23 maggio a martedì 25 si replica sempre al Sokhna GC, ma su percorso modificato (Course A&B), con il Red Sea Little Venice Open, presenti gli stessi 24 italiani che hanno preso parte all’Ein Bay Open, dove difenderà il titolo Stefano Mazzoli.
SECONDO GIRO - Passi avanti di Stefano Mazzoli, vincitore del precedente Antognolla Open, da nono a sesto con 136 (68 68, -8) colpi, e indietro di Cristiano Terragni, da terzo a 17° con 138 (-6), nell’Ein Bay Open, quinto evento stagionale dell’Alps Tour che si conclude con la disputa del terzo giro al Sokhna GC (Course B&C, par 72) di Suez in Egitto.
Cambio della guardia in vetta dove si sono portati con 133 (-11) il francese Pierre Pineau (68 65) e l’inglese Luke Joy (69 64), che precedono di misura l’altro transalpino Xavier Poncelet e lo spagnolo Angel Hidalgo Portillo (134, -10), quest’ultimo leader dopo un turno con l’olandese Lars Keunen precipitato al 28° posto con 139 (-5) dopo un 75 (+3). In corsa per il titolo anche il cileno Matias Calderon, quinto con 135 (-9), e naturalmente Mazzoli, che punta al secondo successo di fila, e gli altri tre concorrenti che lo affiancano.
Terragni ha la compagnia di Ludovico Addabbo, Carlo Casalegno e Jacopo Vecchi Fossa e sono rimasti in gara anche due dilettanti, Gregorio De Leo, 28° con Keunen, che sta dimostrando ancora una volta di sapersela cavare bene nei tornei pro, cosi come Davide Buchi, 35° con 140 (-4) alla pari con Giovanni Craviolo, quindi 46° con 142 (-2) Giulio Castagnara. Out gli altri 15 italiani che hanno partecipato al torneo.
Il taglio, caduto a 142 (-2) ha lasciato in gara 52 concorrenti (nove italiani) compresi dieci dilettanti (due azzurri). I professionisti si contenderanno il montepremi di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.
PRIMO GIRO - Cristiano Terragni è al terzo posto con 65 (-7, otto birdie, un bogey) colpi nell’Ein Bay Open, quinta tappa stagionale dell’Alps Tour che arriva dopo le prime quattro in Italia. Al Sokhna GC (Course B&C, par 72) di Suez in Egitto hanno preso il comando con 64 (-8) lo spagnolo Angel Hidalgo Portillo (nove birdie, un bogey), 23 anni e in cerca del primo successo, e l’olandese Lars Keunen (un eagle, sette birdie, un bogey), 25 anni e un titolo, che lo scorso anno si è visto sfuggire la promozione sul Challenge Tour nelle ultime battute della stagione.
Al quarto posto con 66 (-6) il francese Franck Medale e tra i top ten, noni con 68 (-4), cinque azzurri: Giovanni Craviolo, Jacopo Vecchi Fossa, vincitore dell’Abruzzo Open e leader della money list, Stefano Mazzoli, a segno nel precedente Antognolla Alps Open, Ludovico Addabbo e il dilettante Gregorio De Leo, che ha dato più volte prova, con ottimi risultati, di trovarsi a suo agio tra i professionisti.
In buona posizione anche Carlo Casalegno e Giulio Castagnara, 21° con 69 (-3), mentre sono oltre la linea del taglio gli altri 16 italiani in gara. In campo 120 giocatori provenienti da 16 nazioni. Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.
LA VIGILIA - L’Alps Tour si trasferisce in Egitto per la quinta tappa del circuito, dopo le prime quattro in Italia, per la disputa dell’Ein Bay Open (19-21 maggio) al Sokhna GC (Course B&C) di Suez dove saranno di scena ventiquattro giocatori italiani tra i quali Jacopo Vecchi Fossa, leader dell’odine di merito e a segno nell’Abruzzo Open, e Stefano Mazzoli, che si è imposto nel successivo Antognolla Alps Open. Tra gli altri, vi saranno Cristiano Terragni, Andrea Saracino, Federico Zucchetti, Luca Cianchetti, Giulio Castagnara, Carlo Casalegno e il dilettante Gregorio De Leo, a segno negli Internazionali d’Italia, che ha già offerto ottime prove sul circuito.
In gara anche il dilettante francese Paul Margolis, terzo vincitore stagionale (Mira Live the Soul Open), mentre mancherà il quarto, lo scozzese Ryan Lumsden (Mira Golf Experience Acaya Open), che è andato a disputare sul PGA Tour l’AT&T Byron Nelson uscendo al taglio, ma facendo una bella esperienza. Proveranno a dire la loro anche l’inglese Sam Robinson, gli spagnoli Alex Esmatges, Angel Hidago Portillo e Daniel Berna, i francesi Julien Foret e Nicolas Platret e l’irlandese David Carey. In campo 120 giocatori provenienti da 16 nazioni. Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.
Grande prestazione di Massimo Florioli, secondo con 277 (69 68 69 71, -11) colpi, nel 91° Portuguese International Amateur Championship e conclusione con l’amaro in bocca poiché il 16enne di Bergamo ha visto sfumare una vittoria, che sarebbe stata più che meritata, superato al playoff dal danese Sebastian Friedrichsen (277 - 73 67 67 70) con cui ha finito alla pari le 72 buche.
Finale più che emozionante in una giornata ventosa e dopo un giro in cui al comando si sono alternati o raggruppati i due protagonisti, lo spagnolo Alvaro Mueller-Baumgart Lucena, poi terzo con 278 (-10), messo fuori gioco tre bogey di fila, e il tedesco Yannick Malik, quarto con 279 (-9), insieme ad altri quattro concorrenti, uscito di scena con un bogey alla 15ª. Alla buca 16 Florioli, che aveva iniziato il turno da leader, ha segnato il quinto birdie di giornata (contro quattro bogey per il 71, -1) e a quel punto sembrava fatta, ma Sebastian Friedrichsen ha recuperato i due colpi di ritardo con due birdie a chiudere, il secondo imbucando dal bunker. Alla prima buca supplementare Florioli poneva la palla a cinque metri dalla bandiera, con l’avversario a venti metri dall’asta. Ma evidentemente era scritto che il danese dovesse vincere: da quella distanza metteva a segno l’approccio per il birdie, mentre il putt di Florioli, per rimanere in corsa, si arrestava quasi sull’orlo della buca.
Hanno tenuto un buon passo Andrea Romano, 12° con 282 (-6), che era stato in vetta dopo due round, e Riccardo Bregoli, 15° con 284 (-4), e sono terminati al 22° posto con 286 (-2) Flavio Michetti e al 35° con 289 (+1) Niccolò Agugiaro.
Nella Nations Cup, assegnata dopo 54 buche, successo di Belgio 2 con 409 (-23) colpi davanti a Germania (414, -18) e Francia 2 (415, -17). Al quarto posto con 417 (137 139 141, -15) Italia 1 (Romano, Bregoli, Fallotico) e al quinto con 419 (139 139 141, -13) Italia 2 (Florioli, Michetti, Battista).
Sono usciti al taglio, dopo tre giri, Lucas Nicolas Fallotico, 47° con 216 (par), Alessandro Gambetti, 50° con 217 (+1), Matteo Cristoni, 57° con 219 (+3), Sebastiano Frau, 84° con 226 (+10), Alessio Battista, 101° con 234 (+18), Gianmarco Manfredi, 107° con 236 (+20), e Giancarlo Sari, 111° con 239 (+23). Gli azzurri sono stati assistiti dagli allenatori Alessandro Bandini e Giorgio Grillo.
TERZO GIRO - Ancora un azzurro al proscenio nel 91° Portuguese International Amateur Championship: è Marco Florioli, nuovo leader con 206 (69 68 69, -10), che proverà a regalare la terza vittoria in campo internazionale nel 2021 dei dilettanti azzurri.
Sul percorso del Montado Golf Resort (par 72) a Palmela in Portogallo, Florioli, che ha da poco vinto il Campionato Nazionale Ragazzi, ha girato in 69 (-3) colpi con un eagle, due birdie e un bogey, e affronterà il giro finale con un colpo di vantaggio sul tedesco Yannick Malik, sullo spagnolo Alvaro Mueller-Baumgart Lucena, sul belga Jean de Wouters D’Oplinter e sul danese Sebastian Friedrichsen (207, -9).
E’ scivolato dal primo al nono posto Andrea Romano con 210 (-6) dopo un 74 (+2), e sono entrati tra i 46 promossi al giro finale dal taglio, caduto a 215 (-1,) Riccardo Bregoli, 15° con 211 (-5), Flavio Michetti, 22° con 213 (-3) e Niccolò Agugiaro, 29° con 214 (-2). Sono usciti Lucas Nicolas Fallotico, 47° con 216 (par), Alessandro Gambetti, 50° con 217 (+1), Matteo Cristoni, 57° con 219 (+3), Sebastiano Frau, 84° con 226 (+10), Alessio Battista, 101° con 234 (+18), Gianmarco Manfredi, 107° con 236 (+20), e Giancarlo Sari, 111° con 239 (+23).
Nella Nations Cup successo di Belgio 2 con 409 (-23) colpi davanti a Germania (414, -18) e Francia 2 (415, -17). Al quarto posto con 417 (137 139 141, -15) Italia 1 (Romano, Bregoli, Fallotico) e al quinto con 419 (139 139 141, -13) Italia 2 (Florioli, Michetti, Battista). Gli azzurri sono assistiti dagli allenatori Alessandro Bandini e Giorgio Grillo.
SECONDO GIRO - Azzurri protagonisti nella seconda giornata della 91ª edizione del Portuguese International Amateur Championship, sul percorso del Montado Golf Resort (par 72) a Palmela in Portogallo, dove Andrea Romano è salito al vertice con 136 (67 69, -8) colpi e Italia 1 conduce nella Nations Cup.
Romano, che ha girato in 69 colpi con quattro birdie e un bogey, precede di un colpo Marco Florioli, il finlandese Jesse Saareks e il belga Matthis Besard (137, -7). In quinta posizione con 138 (-6) il francese Louis Pilod e lo svizzero Robert Foley. In alta classifica Riccardo Bregoli, 10° con 140 (-4), e Flavio Michetti, 14° con 141 (-3). Sono oltre la linea del taglio gli altri otto azzurri in gara a iniziare da Lucas Nicolas Fallortico e da Alessandro Gambetti, 43.i con 146 (+2).
Nella Nations Cup Italia 1 (Romano, Bregoli, Fallotico) con 276 (137 139, -12) partirà per la volata finale con un colpo di margine su Francia 2 e Belgio 2 (277, -11). In corsa per il trofeo anche Italia 2 (Florioli, Michetti, Alessio Battista) quarta con 278 (139 139, -10).
Il torneo si dipana sulla distanza di 72 buche, 18 al giorno. Dopo 54, al termine delle quali verrà assegnata la Nations Cup, accederanno all’ultimo giro i primi 40 classificati e i pari merito al 40° posto. Accompagnano il team azzurro gli allenatori Alessandro Bandini e Giorgio Grillo
PRIMO GIRO - Andrea Romano ha iniziato al quinto posto con 67 (-5) colpi la 91ª edizione del Portuguese International Amateur Championship, sul percorso del Montado Golf Resort (par 72) di Palmela in Portogallo. L’azzurro ha un colpo di ritardo da un quartetto al vertice composto dal francese Maxence Giboudot, dallo spagnolo Alvaro Mueller-Baumgart Lucena, dal tedesco Tiger Christensen e dall’olandese Kiet Van Der Weele. (66, -6).
Sono in buona posizione Marco Florioli, 13° con 69 (-3), Flavio Michetti e Riccardo Bregoli, 15.i con 70 (-1). Sono in campo altri otto azzurri dei quali il miglior classificato è Alessandro Gambetti, 41° con 72 (par). Gli italiani sono accompagnati dagli allenatori Alessandro Bandini e Giorgio Grillo. Il torneo si svolge sulla distanza di 72 buche, 18 al giorno. Dopo 54, al termine delle quali verrà assegnata la Nations Cup, accederanno all’ultimo giro i primi 40 classificati e i pari merito al 40° posto.
LA VIGILIA - Dodici giocatori azzurri prendono parte alla 91ª edizione del Portuguese International Amateur Championship (18-21 maggio) in programma al Montado Golf Resort di Palmela in Portogallo, lo stesso percorso dove la settimana scorsa si è disputato il torneo femminile vinto dalla francese Lucie Malchirand, con Carolina Melgrati sesta.
Compongono il team azzurro Andrea Romano, Lucas Nicolas Fallotico, Riccardo Bregoli, Niccolò Agugiaro, Marco Florioli, Alessandro Gambetti, Giancarlo Sari. Matteo Cristoni, Sebastiano Frau, Gianmarco Manfredi, Alessio Battista e Flavio Michetti.
Al torneo partecipano 118 concorrenti che competeranno sulla distanza di 72 buche, 18 al giorno. Dopo 54, al termine delle quali verrà assegnata la Nations Cup, accederanno all’ultimo giro i primi 40 classificati e i pari merito al 40° posto.
Gli azzurri, accompagnati dagli allenatori Alessandro Bandini e Giorgio Grillo, vanno a caccia del terzo titolo del 2021 in campo internazionale dopo quelli ottenuti da Gregorio De Leo (assente nell’occasione) agli Internazionali d’Italia, e da Lucas Nicolas Fallotico negli Internazionali di Spagna “Copa S.M. El Rey”. Annunciato in ottima forma Marco Florioli, che ha da poco vinto i tricolori Ragazzi/Trofeo Silvio Marazza.
Casey Danielson ha vinto la sua prima gara sul Symetra Tour prevalendo con 210 (72 69 69, -6) colpi nel Symetra Classic dove ha superato con un birdie alla seconda buca di spareggio la spagnola Fatima Fernandez Cano (210 - 70 67 73) con la quale aveva terminato il torneo alla pari. Solo terza piazza per Allison Emrey (211, -5), che aveva iniziato al vertice il secondo turno.
Casey Danielson, 26 anni a giugno prossimo, nativa di Osceola (Wisconsin), è risalita dalla terza posizione con un parziale di 69 (-3, cinque birdie, due bogey) raggiungendo l’iberica con il quinto birdie sull’ultima buca e arrivando al titolo dopo quattro anni di circuito. Alla fine del 2017 aveva ottenuto simultaneamente la ‘carta’ per il Ladies European Tour e per il Symetra Tour, preferendo rimanere in patria dove ha collezionato complessivamente 14 top ten prima di salire sul gradino più alto del podio.
Molto regolare Fatima Fernandez Cano, 25enne di Santiago di Compostela, che quest’anno ha raccolto la quinta top ten, di cui quattro top five, su sei gare disputate, ma che ancora una volta non è riuscita a dare un fratello all’unico titolo conseguito lo scorso anno (IOA Championship). Seconda dopo 36 buche si è fatta rimontare quattro colpi dalla rivale dopo un giro in 73 (+1) con tre birdie e quattro bogey.
Al quarto posto con 212 (-4) le tedesche Sophie Hausmann, a segno in stagione proprio nello IOA Championship, e Isi Gabsa, e tra le sette concorrenti al sesto posto con 213 (-3) la svedese Frida Kinhult, in vetta dopo un giro. E’ uscita al taglio Roberta Liti, 104ª con 153 (75 78, -9), lo scorso anno quinta in tale evento, suo miglior risultato in carriera. Alla vincitrice è andato un assegno di 26.250 dollari su un montepremi di 175.000 dollari.
SECONDO GIRO - Cambio al vertice del Symetra Classic (Symetra Tour) condotto da Allison Emrey con 136 (69 67, -8) colpi sul percorso del River Run Country Club (par 72), a Davidson nel North Carolina, dove è uscita al taglio Roberta Liti, 104ª con 153 (75 78, -9).
Allison Emry, 27enne di Charlotte (North Carolina), con miglior risultato un secondo posto (Carolina Golf Classic nel 2020) e con una stagione senza fortuna sul LPGA Tour (2018), ha un colpo di vantaggio sulla spagnola Fatima Fernandez Cano (137, -7) dopo che entrambi hanno segnato un 67 (-5) in fotocopia con cinque birdie, senza bogey. Sembrerebbe una corsa tra le due per il titolo, poiché le concorrenti al terzo posto, Casey Danielson, Vicky Hurst e la svedese Frida Kinhult, quest’ultima leader dopo un turno, hanno ben cinque colpi di distacco (141, -3), ma naturalmente i numeri non le condannano. Al sesto posto con 142 (-2) le tedesche Sophie Hausmann e Isi Gabsa, la coreana Yaeeun Hong e l’australiana Gabriela Ruffels.
Per Roberta Liti, che lo scorso anno era giunta quinta in tale evento, e il terzo taglio subito in stagione (oltre a uno sul LPGA Tour) contro un sesto posto (Casino Del Sol Classic) e un 48°. Ha girato in 78 (+6) con quattro bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 175.000 dollari con prima moneta di 26.250 dollari.
PRIMO GIRO - Inizio in sordina per Roberta Liti, 85ª con 75 (+3) colpi, nel Symetra Classic (Symetra Tour) sul percorso del River Run Country Club (par 72), a Davidson nel North Carolina, dove ha iniziato con un bel 68 (-5) per la leadership Frida Kinhult.
La svedese, 21enne di Fiskebäckskil, un titolo sul circuito (Symetra Tour Championship, 2020), con sette birdie e tre bogey, in una classifica molto corta, ha preso un colpo di vantaggio su sei concorrenti: Allison Emrey, Vicky Hurst, la messicana Ingrid Gutierrez Nunez, la tedesca Isi Gabsa, la thailandese Prima Thammaraks e la coreana Min-G Kim (69, -3). Dieci giocatrici in ottava posizione con 70 (-2) tra le quali Lilia Vu, vincitrice del precedente Garden City Charity Classic e seconda nella money list, Rachel Rohanna, la tedesca Sophie Hausmann e la spagnola Fatima Fernandez Cano, terza nell’ordine di merito.
Roberta Liti, lo scorso anno quinta in questa gara, ha segnato quattro birdie, quattro bogey e un triplo bogey. Il montepremi è di 175.000 dollari con prima moneta di 26.250 dollari.
Giulia Molinaro si è qualificata per l’US Womens Open, il major femminile giunto alla 76ª edizione che avrà luogo dal 3 al 6 giugno all’Olympic Club di San Francisco in California. L’azzurra è giunta quarta con 136 (70 66, -8) colpi nella US Women's Open Championship Qualifier disputata al Superstition Mountain Golf & Country Club’s Prospector Course (par 72), a Gold Canyon in Arizona, che assegnava sei posti nel field.
Il torneo è stato vinto da Sarah Schmelzel (132 - 65 67, -12), davanti a Mina Harigae e alla nordirlandese Stephanie Meadows (134, -10). Gli altri due pass li hanno avuti la thailandese Pornanong Phatlum e la svedese Amanda Linner, che hanno affiancato la Molinaro. L’azzurra ha realizzato un 70 (-2) nel primo turno con cinque birdie e tre bogey, poi nel secondo è stata impeccabile con sei birdie senza bogey per il 66 (-6) che le è valso il biglietto per San Francisco.
Ancora un’azzurra al proscenio nelle gare di College USA: è Caterina Don che ha fatto parte della squadra della University of Georgia, dove studia, vincitrice del NCAA Columbus Regional sul percorso dello Scarlet Course della Ohio State University (par 72), a Columbus, nell’Ohio.
Nella classifica a squadre il team della Georgia of University composto da Jenny Bae, che si è imposta nell’individuale, Candice Mahè, Isabella Holpfer, Jo Hua Hung e dalla Don, ha concluso con 865 (289 288 288, +1) superando Duke University e Arizona State (880 +16), University of Kentucky (883, +19), University of Michigan e Kent State University (885, +21).
Nella gara individuale Jenny Bae ha segnato 212 (71 68 73, -4) colpi superando di tre lunghezze Linn Grant (Arizona State), Caley McGinty (Kent State) e Monet Chun (Michigan), seconde con 215 (-1). Sono terminate al quinto posto con 217 (+1) Candice Mahè e Isabella Holpfer e al 36° con 226 (+10) Jo Hua Hung e Caterina Don (76 75 75).
E’ la terza vittoria a squadre negli eventi di College USA delle ragazze azzurre nel 2021 dopo quelle di Virginia Bossi con la compagine della University of Virginia nello UCF Challenge, a inizio febbraio, e nel Match at Spring Creek, a marzo.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
(Cliccare sul titolo per continuare a leggere)
Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
(Cliccare sul titolo per continuare a leggere)