Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

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Eurotour: Higgo travolgente, 27° Laporta

Super Garrick Higgo e gran momento dei giocatori sudafricani, capaci di vincere negli ultimi tre tornei disputati sia sull’European Tour che sul Challenge Tour. Garrick Higgo, 21 anni, ha firmato in terzo titolo sul massimo circuito continentale dominando nel Canary Islands Championship, ultima gara del trittico denominato “Canary Islands Swing” e disputato nelle Isole Canarie in Spagna.

Sul percorso del Golf Costa Adeje (par 71) a Tenerife, Higgo ha concluso con 257 (66 63 64 64, -27) colpi tenendo altissima l’andatura con un 64 (-7) e ricorrendo anche agli effetti speciali di una “hole in one” siglata alla buca 7, par 3 di 157 metri, a cui ha aggiunto sette birdie e due bogey. Higgo ha concluso il trittico iberico con un clamoroso totale di 68 sotto par, dopo aver vinto il primo evento, il Gran Canaria Lopesan Open con un “-25”, essere giunto ottavo nel secondo Con un “-16”, il Tenerife Open (vinto dal connazionale Dean Burmester), e con il “-27” finale. Per la prima volta dal 2012 i giocatori sudafricani si sono imposti in tre eventi di fila e per la prima volta l’impresa è accaduta fuori dalla loro nazione.

Higgo è divenuto il sudafricano più veloce a raggiungere tre successi, perché lo ha fatto nell’arco di 26 gare, e ha eguagliato Tiger Woods in questa statistica relativa sia all’European Tour che al PGA Tour. Da rilevare infine l’eccezionalità di un altro caso: parallelamente altri tre sudafricani hanno prevalso nel trittico di gare che in Sudafrica hanno aperto il Challenge Tour, nell’ordine Brandon Stone JC Ritchie e Wilco Nienaber e per tre settimane si è assistito a una insolita e straordinaria doppietta di atleti dello stesso stato.

Quanto ai giocatori italiani, dopo l’ottima partenza e la leadership nel primo giro, Francesco Laporta è andato lentamente calando fino a chiudere al 27° posto con 270 (62 68 70 70, -14). Poco oltre metà classifica Edoardo Molinari, 45° con 274 (70 66 70 68, -10), e Nino Bertasio, 51° con 275 (68 70 67 70, -9).

Seconda posizione a ben sei colpi da Higgo per l’australiano Maverick Antcliff (263, -21), in grande evidenza nel China Tour 2019 (tre successi e primo nella money list) e terzo posto con 264 (-20) per il finlandese Tapio Pulkkanen. In quarta posizione con 265 (-19) l’irlandese Niall Kearney, che con 61 (-10, un eagle, nove birdie, un bogey), miglior parziale di giornata, ha eguagliato il record del tracciato stabilito nel terzo turno da Pulkkanen. Con lo stesso 265 lo spagnolo Adri Arnaus, Dean Burmester, il danese Nicolai Hojgard e l’inglese Andrew Johnston.

Nel giro finale sono andati sull montagne russe sia Laporta che Bertasio, i quali hanno segnato entrambi 70 (-1) colpi. Il primo con cinque birdie e quattro bogey e il secondo con un eagle, quattro birdie e cinque bogey. Per Molinari un 68 (-3) con tre birdie senza bogey. Sono usciti al taglio Guido Migliozzi, 96° con 141 (73 68, -1), e Andrea Pavan, 110° con 143 (71 72, +1), mentre è stato costretto al ritiro per un dolore alla mano Renato Paratore, il quale la prossima settimana dovrebbe difendere il titolo, infortunio permettendo, nel British Masters. A Higgo è andato un assegno di 234.070 euro su un montepremi di 1.500.000 euro.

 

TERZO GIRO - Il 21enne sudafricano Garrick Higgo ha l’occasione per firmare il suo terzo titolo sull’European Tour. Ha preso con 193 (66 63 64, -20) colpi la leadership nel Canary Islands Championship, ultimo evento di un trittico dell’European Tour, il “Canary Islands Swing”, che si conclude sul percorso del Golf Costa Adeje (par 71) a Tenerife, nelle Isole Canarie. Ha perso sei posizioni Francesco Laporta, nono con 200 (62 68 70, -13), ma rimasto comunque in alto, mentre sono tra media e bassa classifica Nino Bertasio, 45° con 205 (68 70 67, -8), ed Edoardo Molinari, 58° con 206 (70 66 70, -7).

Higgo con un parziale di 64 (-8, due eagle, cinque birdie, due bogey) ha preso due colpi di vantaggio sull’inglese Richard Mansell (195, -18) e tre sullo scozzese Calum Hill (196, -17). Al quarto posto con  198 (-15) l’australiano Maverick Anticliff, in grande evidenza nel China Tour 2019 (tre successi e primo nella money list), l’inglese Andrew Johnson e il finlandese Tapio Pulkkanen, che ha risalito la graduatoria di 56 gradini grazie a un 61 (-10, dieci birdie), nuovo record del tracciato. Poche speranze di agganciare Higgo per il danese Nicolai Hojgaard e per il francese Robin Sciot-Siegrist, settimi con 199 (-14).

Laporta è stato piuttosto discontinuo e ha girato in 70 (-1) colpi con cinque birdie, due bogey e un doppio bogey, Bertasio ha rimontato venti posizioni con un 67 (-4, un eagle, tre birdie, un bogey) e Molinari ne ha perse quattro con un 70 (quattro birdie, tre bogey). Sono usciti al taglio Guido Migliozzi, 96° con 141 (73 68, -1), e Andrea Pavan, 110° con 143 (71 72, +1), mentre è stato costretto al ritiro per un dolore alla mano Renato Paratore, il quale la prossima settimana dovrebbe difendere il titolo, infortunio permettendo, nel British Masters. Il montepremi è di 1.500.000 euro con prima moneta di 230.500 euro.

 

SECONDO GIRO - Francesco Laporta è sceso dal primo al terzo posto con 130 (62 68, -12) colpi, ma è rimasto tra gli assoluti protagonisti anche nel secondo giro del Canary Islands Championship, ultimo evento di un trittico dell’European Tour che si sta svolgendo sul percorso del Golf Costa Adeje (par 71) a Tenerife, nelle Isole Canarie.

E’ stato sorpassato nelle battute finali dallo spagnolo Adri Arnaus, leader con 128 (64 64, -14), e dal sudafricano Garrick Higgo, secondo con 129 (-13), risalito dal 16° posto e vincitore del Gran Canaria Lopesan Open, primo torneo del trittico. Arnaus, 26enne di Moià, nei pressi di Barcellona, con un titolo sul Challenge e due sull’Alps Tour, dove si fece conoscere, ha realizzato otto birdie e un bogey per il secondo 64 (-7) di fila.

Laporta ha la compagnia di tre scozzesi, Calum Hill, Richie Ramsay e Connor Syme, mentre sono al settimo posto con 131 (-11) gli inglesi Andrew Johnston e Richard Mansell, il canadese Aaron Cockerill e il sudafricano Dean Burmester, rinvenuto dal 38° e a segno nella seconda gara del trittico, il Tenerife Open della scorsa settimana.

Hanno superato il taglio Edoardo Molinari, da 70° a 46° con 136 (70 66, -6), e Nino Bertasio, scivolato dalla 38ª alla 65ª posizione con 138 (68 70, -4), l’ultima utile per rimanere in corsa. Molinari ha girato in 66 (-5) con un eagle, cinque birdie e due bogey. Bertasio è riuscito a scendere sotto par (70, -1), malgrado un “9” alla buca 3 (par 5) e due bogey a cui ha sopperito con un eagle e cinque birdie.

Sono usciti al taglio Guido Migliozzi, 96° con 141 (73 68, -1), e Andrea Pavan, 110° con 143 (71 72, +1), mentre è stato costretto al ritiro per un dolore alla mano Renato Paratore, il quale la prossima settimana dovrebbe difendere il titolo, infortunio permettendo, nel British Masters. Il montepremi è di 1.500.000 euro con prima moneta di 230.500 euro.

 

PRIMO GIRO - Francesco Laporta con una ottima prova sottolineata da un 62 (-9), suo miglior score sul giro in assoluto nel circuito, ha preso il comando nel Canary Islands Championship, ultimo evento di un trittico dell’European Tour che si sta svolgendo sul percorso del Golf Costa Adeje (par 71) a Tenerife, nelle Isole Canarie.

"È stato uno di quei giorni - ha detto il 30enne pugliese - in cui tutto va per il verso giusto. Ho iniziato a pensare anche al 59, quando ero nove colpi sotto par alla buca 14. Mi sarebbero serviti un birdie e poi un eagle alla 18. Invece L’idea mi ha messo un po’ sotto pressione e così alla 17 ho mancato un putt abbordabile e alla 18 ho dovuto salvare un par difficile dopo che la palla era finita dal tee tra gli alberi. Comunque grande contentezza e nulla da recriminare”.

L’azzurro si è lasciato alle spalle tre motivatissimi spagnoli, Scott Fernandez, secondo con 63 (-8), Adri Arnaus e Alfredo Garcia Heredia, terzi con 64 (-7) insieme al francese Joel Stalter. Tra i dieci concorrenti al sesto posto con 65 (-6) il gallese Rys Enoch, che si cimenta pure

nel Sunshine Tour dove quest’anno ha ottenuto un titolo, i sudafricani Louis De Jager e Justin Harding (suo il Kenya Open), l’iberico Pep Angles e lo scozzese Calum Hill. Un po’ in ritardo altri due sudafricani vincitori stagionali, Garrick Higgo, 16° con 66 (-5), e Dean Burmester, 38° con 68 (-3). che si sono imposti nei due primi eventi del trittico, rispettivamente Gran Camaria Lopesan Open e Tenerife Open.

Insieme a Burmester anche Nino Bertasio e sono oltre la linea del taglio Edoardo Molinari, 74° con 70 (-1), Andrea Pavan, 93° con 71 (par), Guido Migliozzi e Renato Paratore, 114.i con 73 (+2), che ancora una volta sono partiti con il piede sbagliato.

Laporta ha realizzato cinque birdie in uscita, poi dopo un bogey ha reagito con un eagle e tre birdie di fila. Per Bertasio cinque birdie e due bogey e per Molinari cinque birdie, un bogey e un triplo bogey. Pavan ha iniziato molto male con un bogey, un doppio bogey e un triplo bogey sulle prime otto buche, ma sulle successive sette è tornato in par con un eagle e quattro birdie. Per Migliozzi un birdie e tre bogey e per Paratore tre birdie, altrettanti bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 1.500.000 euro con prima moneta di 230.500 euro.

 

LA VIGILIA - Si conclude il “Canary Islands Swing” con l’ultimo torneo del trittico dell’European Tour il svolgimento nelle Isole Canarie in Spagna, il Canary Islands Championship (6-9 maggio), alla prima edizione, che avrà luogo sul percorso del Golf Costa Adeje (par 71), dove è stato ospitato il seconda, il Tenerife Open.

In campo sei azzurri: Nino Bertasio, il migliore nella gara precedente (22°), Edoardo Molinari, Francesco Laporta e Guido Migliozzi, anche loro a premio, Renato Paratore e Andra Pavan, che invece sono usciti al taglio, mentre si è preso un turno di riposo Lorenzo Gagli.

Proveranno a riscattarsi gli spagnoli, che fino ad ora hanno raccolto poco in patria. Sembrano più in palla degli altri Pedro Oriol, Adri Arnaus e Sebastian Garcia Rodriguez, cugino di Sergio Garcia, che sono stati tra i top ten domenica scorsa, mentre non sono ancora al meglio Adrian Otaegui, Jorge Campillo, Nacho Elvira, Eduard Rosaud  e Alejandro Del Rey, quest’ultimo comunque intenzionato a farsi strada dopo essere emerso sull’Alps Tour.

Nel field gli inglesi Eddie Pepperell, Chris Paisley e Paul Waring. il tedesco Nicolai Van Dellingshausen, secondo nel Tenerife Open, il polacco Adrian Meronk e il finlandese Kalle Samooja, anche loro tra i protagonisti, l’australiano Scott Hend, lo statunitense Julian Suri e il cinese Yikeun Chang.

Molto attesi i sudafricani, che hanno raccolto quattro titoli in stagione. Al via tre dei quattro vincitori: Dean Burmester e Garrick Higgo, a segno nei primi due eventi del trittico. e Justin Harding, suo il Kenya Open, mentre è rimasto in patria Daniel Van Tonder (Kenya Savannah Classic). Da seguire anche Justin Walters e Zander Lombard. Il montepremi, come per gli altri due tornei che lo hanno preceduto è di 1.500.000 euro con prima moneta di 230.500 euro.

Diretta su GOLFTV ed Eurosport 2 - Il Canary Islands Championship viene trasmesso in diretta da GOLF TV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it), e da Eurosport 2 agli orari indicati. GOLFTV: giovedì 6 maggio e venerdì 7, dalle ore 15 alle ore 20; sabato 8 e domenica 9, dalle ore 12,30 alle ore 17. Eurosport 2: giovedì 6 maggio e venerdì 7, dalle ore 16 alle ore 20; sabato 8 e domenica 9, dalle ore 13 alle ore 17. Commento Maurizio Trezzi e di Marco Durante.

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Symetra: Lilia Vu sorpasso vincente

Lilia Vu ha vinto con 208 (69 70 69, -8) colpi il Garden City Charity Classic, torneo del Symetra Tour svoltosi sul percorso del Buffalo Dunes Golf Club (par 72), a Garden City nel Kansas, dove ha avuto ragione di Beth Wu, seconda con 209 (-7), e dove Roberta Liti si è classificata 48ª con 224 (72 77 75, +8)

Lilia Vu, 23enne di Fountain Valley (California), ha avuto un’ottima carriera da dilettante e detiene il primato assoluto di vittorie di tutti i tempi nell’UCLA con otto. E’ passata professionista nel 2019 e alla Qualifying School ha guadagnato la ‘carta’ per il LPGA Tour dove praticamente non ha combinato nulla e non ha fatto molto neanche sul Symetra Tour 2020. Poi quest’anno si è fatta notare con l’ottavo posto nel Copper Rock Championship e ora il successo grazie a un parziale nel turno conclusivo di 69 (-3, cinque birdie, due bogey) con cui ha sorpassato Beth Wu, che non è andata oltre il 71 (-1, un eagle, due birdie, due bogey) perdendo la leadership maturata dopo due turni con il colpo di vantaggio sulla vincitrice. Per la Vu la seconda piazza nella money list, alle spalle della cinese Ruixin Liu uscita al taglio, e un assegno di 26.250 dollari su un montepremi di 175.000 dollari.

Molto distaccata al terzo posto Kyung Kim (214, -2) e al quarto con 215 (-1) Amanda Doherty, la coreana Yaeeun Hong e la tedesca Isi Gabsa. Nel gruppo all’ottavo con 217 (+1) le spagnole Marta Sanz Barrio e Fatima Fernandez Cano, numero tre dell’ordine di merito, e la norvegese Celine Borge.

Roberta Liti ha concluso la sua gara con un 75 (+3) dovuto a due birdie e a cinque bogey. E’ la seconda volta che va a premio in stagione dopo il sesto posto nel Casino Del Sol Classic.

 

SECONDO GIRO - Cambio al vertice nel secondo giro del Garden City Charity Classic (Symetra Tour) dove è salita con 138 (69 69, -6) colpi la statunitense Beth Wu e in cui Roberta Liti, scesa dal 30ª al 60ª posto con 149 (72 77, +5), ha superato il taglio con l’ultimo punteggio utile.

Sul percorso del Buffalo Dunes Golf Club (par 72, a Garden City nel Kansas, Beth Wu, 24enne di Diamond Bar (California), rookie nel 2020 e alla quinta gara sul circuito, prima stagionale, con un 39° posto quale miglior risultato, ha realizzato un parziale di 69 (-3, tre birdie senza bogey) che le ha permesso di precedere di un colpo Lilia Vu (139, -5) e di due Kyung Kim (140, -4), in vetta dopo un giro, entrambe americane.

In quarta posizione con 141 (-3) la spagnola Fatima Fernandez Cano, seconda nell’ordine di merito, e la coreana Yaeeun Hong e in sesta con 142 (-2), e anche loro candidate al titolo,  Amanda Doherty, l’israeliana Laetitia Beck e l’iberica Marta Sanz Barrio.

Sono uscite al taglio Bailey Tardy, numero quattro della money list e vincitrice del precedente Copper Rock Championship, 80ª con 151 (+7), e la messicana Alejandra Llaneza, 100ª con 152 (+8), che difendeva il titolo. Si è ritirata la cinese Ruixin Liu, due successi in stagione e prima nell’ordine di merito. Roberta Liti ha segnato un birdie, quattro bogey e un doppio bogey per il 77 )+5). Il montepremi è di 175.000 dollari.

 

PRIMO GIRO - Roberta Liti si è disimpegnata con il 72 del par e occupa la 30ª posizione dopo il primo giro del Garden City Charity Classic (Symetra Tour) sul percorso del Buffalo Dunes Golf Club (par 72, a Garden City nel Kansas.

Cinque birdie, senza bogey, hanno concesso la leadership con 67 (-5) colpi a Kyung Kim, 27enne di Chandler (Arizona), origini coreane, ma statunitense a tutti gli effetti, rookie nel 2017 e al quinto anno di circuito della quale si ricordano solo undici top ten complessive. Hanno un colpo di ritardo la norvegese Celine Borge e la belga Laura Gonzalez Escallon (68, -4) e sono al quarto posto con 69 (-3) sei concorrenti tra cui Lilia Vu e l’inglese Meghan MacLaren.

La cinese Ruixin Liu, due successi in stagione e al comando nella money list, occupa la decima piazza con 70 (-2), insieme alla svedese Frida Kinhult, ma le sono a ridosso la spagnola Fatima Fernandez Cano, seconda nell’ordine di merito, e Bailey Tardy, quarta e reduce dalla vittoria nel precedente Copper Rock Championship, 18.e con 71 (-1).

Difesa del titolo già problematica per la messicana Alejandra Llaneza, 81ª con 75 (+3), 32enne di Città del Messico che si impose nel 2019 (nel 2020 gara annullata per la pandemia) e che da tempo non riesce a esprimersi come nel lontano 2015, la sua stagione migliore con un alloro e la promozione sul LPGA Tour, da cui tuttavia tornò indietro dopo appena un anno.

Roberta Liti ha avuto un cammino accidentato riuscendo comunque a compensare tre bogey e un doppio bogey con cinque birdie. Il montepremi è di 175.000 dollari.

 

LA VIGILIA - Roberta Liti partecipa al Garden City Charity Classic (30 aprile.-2 maggio) sul percorso del Buffalo Dunes Golf Club, a Garden City nel Kansas. E’ il quinto evento stagionale del Symetra Tour che presenta un field con quattro delle prime cinque classificate nella money list, in cui sono comprese le tre vincitrici stagionali: la cinese Ruixin Liu, leader e autrice di una doppietta (Carlisle Arizona e Casino Del Sol Classic), la spagnola Fatima Fernandez Cano, seconda, Bailey Tardy, quarta, che si è imposta la scorsa settimana nel Copper Rock Championship, e Sophie Hausmann, quinta, a segno nel IOA Championship.

Difende il secondo dei suoi due titoli sul circuito, conquistato nel 2019 e non difeso nel 2020 perché il torneo è stato cancellato per la pandemia, la messicana Alejandra Llaneza, 32enne di Città del Messico. Ottenne il suo primo successo nel 2015 (Self Regional Healthcare Foundation) che unito a tre top ten la portò sul LPGA Tour (dal quale riscese subito) con il settimo posto nella money list in cui Gulia Molinaro fu seconda, dietro ad Annie Park, per una differenza di 41 dollari con l’azzurra che subì il sorpasso in extremis non avendo potuto partecipare all’ultima gara. Alejandra Llaneza Gomez-Palacio, in nome intero, non si è più ripetuta a quei livelli successivamente.

Tra le tante altre, delle 144 concorrenti, che aspirano a ruoli da protagonista ricordiamo Daniela Iacobelli, Janie Jackson, Laura Wearn, Casey Danielson, Vicky Hurst (sua la gara, giunta alla settima edizione, nel 2015). le svedesi Linnea Johansson e Frida Kinhult, la messicana Regina Plasencia e l’australiana Stephanie Na,

Roberta Liti cerca riscatto dopo l’uscita al taglio della scorsa settimana. Nelle ultime quattro gare del 2020 ha ottenuto un quinto e un undicesimo posto. poi un sesto nel terzo dei quatto tornei a cui ha preso parte nel 2021. Non ha altri piazzamenti perché negli altri cinque eventi del periodo considerato (uno sul LPGA Tour, il Kia Classic dove era entrata vincendo la prequalifica) non ha superato le 36 buche. Il montepremi è di 175.000 dollari.

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LPGA: gran finale di Hyo Joo Kim

La coreana Hyo Joo Kim con un eccellente giro finale in 64 (-8) colpi, miglior parziale di giornata, per un totale di 271 (67 68 72 64, -17) ha vinto lo HSBC Women's World Championship, torneo a numero chiuso (69 partecipanti) del LPGA Tour che si è svolto al New Tanjong Course (par 72) del Sentosa Golf Club di Singapore, dove ha lasciato a un colpo l’australiana Hannah Green (272, -16).

Hyo Joo Kim ha operato la sua volata vincente, risalendo dall’ottava piazza, con otto birdie senza bogey e cogliendo 13 fairway su 14, 16 green su 18 e utilizzando il putter 26 volte. Ha portato a quarto i titoli sul circuito, comprensivi di un major (Evian Championship 2014, primo dei suoi allori sul tour), a distanza di cinque anni dal terzo, in un palmarès che comprende  anche 12 successi sul LPGA of Korea Tour, uno su Japan Tour e uno sul circuito di Taiwan. Detiene con 61 (-10) il record dello score più basso su un round realizzato in un major, appunto nell’Evian Championship. Lo scorso anno non ha gareggiato nel LPGA Tour, per scelta personale contro i rischi della pandemia, e ha giocato sul tour di casa dove ha ottenuto due vittorie e altre sei top ten. Inoltre ha il primato di giocatrice più giovane imporsi nella storia del Japan LPGA Tour avendo fatto suo il Suntory Ladies Open (2012) all’età di 16 anni e 332 giorni, quando era ancora dilettante. Per lei un assegno di 240.000 dollari su un montepremi di 1.600.000 dollari.

In terza posizione con 273 (-15) la thailandese Patty Tavatanakit (suol l’ANA Inspiration, primo major dell’anno), la coreana Inbee Park, numero due mondiale e leader nei primi due turni, e la cinese Xiyu Lin, al vertice dopo tre giri, al sesto con 276 (-12) la coreana So Yeon Ryu e tra le concorrenti al settino con 277 (-11) la neozelandese Lydia Ko. Mai in partita la coreana Jin Young Ko, leader mondiale, l’australiana Minjee Lee e la thailandese Ariya Jutanugarn, 24.e con 284 (-4), e la cinese Shanshan Feng, 43ª con 288 (par). Assolutamente deludenti la giapponese Nasa Hataoka, 49ª con 290 (+2), Danielle Kang e la coreana Sung Hyun Park, che difendeva il titolo, 57.e con 293 (+5).

 

TERZO GIRO - Cambio della guardia al vertice dello HSBC Women's World Championship, dove è salita la cinese Xiyu Lin con 202 (67 68 67, -14) colpi, torneo a numero chiuso (69 concorrenti) del LPGA Tour che si sta svolgendo al New Tanjong Course (par 72) del Sentosa Golf Club di Singapore. Precede si misura l’australiana Hanna Green e la coreana Inbee Park (203, -13) , numero due mondiale, che era in vetta dopo due turni con la connazionale Hee Young Park, precipitata al 21° posto con 212 (-4), dopo un rovinoso 79 (+7), dove è affiancata dall’australiana Minjee Lee, numero 10 del Rolex Ranking.

Xiyu Lin, 25enne su Guangzhou, nessun titolo sul LPGA Tour, dove gioca dal 2014 (miglior risultato un quinto posto nel Blue Bay LPGA 2015), due successi sul Ladies European Tour, uno nel ALPG Tour australiano e cinque sul China LPGA Tour, l’ultimo nel 2019, è alla 202ª gara sul circuito e si trova per la prima volta al vertice dopo 54 buche. Ha segnato sette birdie e due bogey per il 67 (-5) e ha eguagliato il suo punteggio personale più basso sui tre giri, stesso 202 che aveva già realizzato nel 2016 (Meijer Classic).

Si è portata dal 16° al quarto posto con 204 (-12) la messicana Gaby Lopez, autrice con 65 (-7, nove birdie, due bogey) del parziale più basso di giornata, e al quinto con 206 (-10), e anche loro in corsa per il titolo, la neozelandese Lydia Ko (n. 8), ritornata al successo dopo circa tre anni nel recente Lotte Championship, e le coreane So Yeon Ryu e In Gee Chun. Qualche chance anche per la svedese Madelene Sagstrom e per altre due coreane, Amy Yang e Hyo Joo Kim (n. 9), ottave con 207 (-9).

Fuori gioco e, comunque, deludente, la coreana Jin Young Ko, numero uno al mondo, che ha scambiato la graduatoria per un ascensore andando su e giù. Questa volta è risalita dal 58° posto, dove era finita dal 28° nel secondo turno, al 38° con 214 (-2), grazie a un 66 (-6), e condivide la posizione con la thailandese Ariya Jutanugarn e con Shanshan Feng, unica cinese che sia riuscita a salire sul trono mondiale, sia pure per breve tempo, e alla quale Xiyu Lin ha dichiarato di ispirarsi. Quasi in coda la giapponese Nasa Hataoka, 50ª con 218 (+2), la coreana Sung Hyun Park, 52ª con 219 (+3), campionessa uscente, e Danielle Kang (n. 6), 61ª con 221 (+5). Il montepremi è di 1.600.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - La coreana Hee Young Park (133 - 65 68, -11) ha raggiunto la connazionale Inbee Park (133 - 64 69), numero due mondiale, in vetta alla classifica dello HSBC Women's World Championship, torneo a numero chiuso (69 concorrenti) del LPGA Tour che si sta disputando al New Tanjong Course (par 72) del Sentosa Golf Club di Singapore.

Le due leader hanno due colpi di vantaggio sulla connazionale Hyo Joo Kim, numero nove, e sulla cinese Xiyu Lin (135, -9) e tre sulla spagnola Carlota Ciganda e sull’altra coreana So Yeon Ryu (136, -8). In rimonta la neozelandese Lydia Ko (n. 8), da 14ª a settima con 137 (-7), mentre sono in panne le altre giocatrici inserite alla vigilia nel novero delle favorite. Infatti Danielle Kang (n. 6) e l’australiana Minjee Lee (n. 10) sono 48.e con 145 (+1), la giapponese Nasa Hataoka è 53ª con 146 (+2) e la numero uno del Rolex Ranking, la coreana Jin Young Ko, è precipitata dal 28° al 58° posto con 147 (+3), dopo un 76 (+4). Ancora più indietro la thailandese Ariya Jutanugarn, 61ª con 148 (+4), e la coreana Sung Hyun Park, 66ª con 149 (+5), campionessa in carica.

Hee Young Park, 33 anni. ha segnato cinque birdie e un bogey per il 68 (-4) che l’ha portata al vertice, cogliendo 12 fairway su 14, 16 green su 18 e utilizzando il putt per 31 volte. E’ alla 14ª stagione sul circuito dove ha ottenuto tre vittorie per un palmares in cui ne figurano anche una sul Ladies Asian Golf Tour e sei sul circuito di casa. Dopo la prima conseguita su quest’ultimo (Hite Cup, 2004), quando era ancora dilettante, è passata di categoria. In carriera ha guadagnato oltre cinque milioni di dollari.

Inbee Park, 32 anni, 21 titoli sul LPGA Tour comprensivi di sette major, quattro successi sul Japan Tour, uno sul LET, uno sul LPGA of Korea Tour, un oro olimpico a Rio 2016 e tre nel World Ladies Championship (l’equivalente al femminile della World Cup maschile) ha messo insieme cinque birdie e due bogey per il parziale di 69. Ha colto 13 fairway, 13 green e ha avuto bisogno di 28 putt. Il montepremi è di 1.600.000 dollari.

 

PRIMO GIRO - La coreana Inbee Park, numero due mondiale e in un periodo di ottima forma sintetizzato dal successo nel recente Kia Classic, ha preso subito il comando con 64 (-8) colpi nello HSBC Women's World Championship, torneo a numero chiuso (69 concorrenti) del LPGA Tour  in svolgimento al New Tanjong Course (par 72) del Sentosa Golf Club di Singapore, considerato uno degli impianti sportivi più ecosostenibili in assoluto e i cui responsabili hanno preso l'impegno, annunciato nel corso del giro d’apertura, di farlo diventare il primo golf club al mondo a emissioni zero entro il 2022.

La leader precede di un colpo la connazionale Hee Young Park (65, -7) e di tre altre due connazionali, So Yeon Ryu (con la quale ha vinto due World Ladies Championship, l’equivalente femminile della World Cup) e Hyo Joo Kim, numero 9 del Rolex ranking, la tedesca Sophia Popov, la cinese Xiyu Lin e la tedesca Caroline Masson, terze con 67 (-5).

Inbee Park, 32enne di Seoul, ha collezionato 21 titoli in quindici annate sul LPGA Tour, comprensivi di sette major, per un palmarès nel quale figurano anche quattro successi sul Japan Tour, uno sul LET e uno sul circuito di casa, oltre a un oro olimpico a Rio 2016 e a tre World Ladies Championship, rappresentando la Corea del Sud. E’ stata leader mondiale per 106 settimane tra aprile 2013 e luglio 2018. Ha realizzato otto birdie senza bogey, cogliendo tutti e 14 i faiarway, 16 green su 18 e ricorrendo al putter per 26 volte. Le sta facendo da caddie il marito e allenatore Gi Hyeob Nam, al quale ha dato un dieci pieno per il suo contributo nella performance, mentre lei si è concessa solo un nove per aver commesso un errore sulla lettura di un putt alla buca 18. Più perfezionista di così…

Buona classifica, ma con cinque colpi di ritardo, per la neozelandese Lydia Ko (n. 8) e per l’australiana Minjee Lee (n. 10), 14.e con 69 (-3), colpi di disavanzo che sono sette per la coreana Jin Young Ko, numero uno mondiale, 28ª con 71 (-1). Più lontane Danielle Kang, (n. 6), 40ª con 72 (par), la thailandese Ariya Jutanugarn e la giapponese Nasa Hataoka, 55.e con 74 (+2). Non poteva cominciare peggio la coreana Sung Hyun Park, 69ª e ultima con 78 (+6), che, sollecitata dalla difesa del titolo siglato nel 2019 (nel 2020 torneo annullato per pandemia), sperava di riprendere un bel cammino bruscamente interrotto da un serio infortunio alla spalla proprio nel 2019 e dal quale, pure se tecnicamente guarita, non si è ripresa del tutto per problemi legati al gioco e anche alla fiducia in se stessa. Non ci sono italiane in campo. Il montepremi è di 1.600.000 dollari.

 

LA VIGILIA - Il LPGA Tour si trasferisce a Singapore per uno dei tornei a numero chiuso, lo HSBC Women's World Championship (29 aprile-2 maggio), che avrà luogo al Sentosa Golf Club. E’ la 13ª edizione del torneo nato nel 2008 e saltato lo scorso anno per la pandemia, dove difenderà il titolo la coreana Sung Hyun Park in un contesto che comprende le due connazionali più in voga del momento, Jin Young Ko, numero uno mondiale, e Inbee Park, numero 2, due volte vincitrice della gara (2015-2017) e anche a segno quest’anno (Kia Classic), al contrario della Ko, a secco da CME Group Tour Championship, evento conclusivo del 2020.

Nel field anche altre quattro nella top ten mondiale, Danielle Kang, numero 6, la neozelandese Lydia Ko (n. 7), in risalita grazie al successo nel Lotte Championship, arrivato dopo circa tre anni di attesa e ad altre buone prove, la coreana Hyo-Joo Kim (n. 9) e l’australiana Minjee Lee (n. 10).

Con loro anche le giapponesi Nasa Hataoka e Hinako Shibuno, le thailandesi Ariya Jutanugarn e Patty Tavatanakit, che è entrata solo con un invito a dispetto del major vinto di recente (ANA Inspiration), la cinese Shanshan Feng e Angela Stanford, l’altra past winner in gara (2012) insieme a Inbee Park.

Sung Hyun Park defender - Sung Hyun Park, 27enne di Seoul, sta ancora pagando i postumi di un incidente alla spalla accadutogli nel 2019. Tecnicamente è guarita, approfittando anche del riposo forzato per la pandemia nel 2020, ma sul piano pratico ne risente tuttora, sia sul campo che psicologicamente. “Il mio swing è cambiato molto per compensare i guai dell’infortuno-  ha detto - e deve essere sicuramente migliorato. Sto cercando di trovare i movimenti giusti sia attraverso gli allenamenti che nei tornei”.

Nel frattempo il 2021 è iniziato con quattro tagli subiti e la miseria di un 34° posto, mentre nel 2020 ha superato cinque tagli su sette gare con miglior risultato un 17° posto. Ora spera di ricominciare da dove aveva ottenuto il sesto dei sette successi, comprensivi di due major, in carriera (oltre a 11 sul LPGA of Korea Tour) a febbraio 2019 (il settimo a giugno nel Walmart Arkansas) quando rimontò dall’ottavo posto con un 64 (-8) finale. Una difesa del titolo che ha insita la speranza di risalire nella classifica mondiale (attualmente 19ª) dove è stata leader per la terza volta proprio poco dopo il successo al Sentosa, per le ultime cinque delle 16 settimane al vertice nell’arco di due anni (1 nel 2017, 10 nel 2018 e 5 nel 2019).

Il 64 (-4) non è il record del campo che appartiene alla connazionale Sei Young Kim con un 62 (-10) siglato nel 2018 quando vinse Michelle Wie assente nell’occasione. Gli altri su 36 buche (131, -13), su 54 (200, -16) e su 72 (268, -20) sono stati realizzati dalla straordinaria campionessa messicana Lorena Ochoa nella prima edizione che vinse nel 2008. Annunciò il suo ritiro nel 2010, a 29 anni “perché ormai aveva raggiunto tutti gli obiettivi prefissati, giocare per alcuni anni sul LPGA Tour e divenire numero uno al mondo”. Non ci sono italiane in gara. Il montepremi è di 1.600.000 dollari.

Il sudafricano Dean Burmester (259 - 63 68 66 62, -25) ha travolto gli avversari nel giro finale del Tenerife Open e ha conquistato il secondo titolo sull’European Tour. Sul percorso del Golf Costa Adeje (par 71), nell’isola di Tenerife in Spagna, nella seconda gara di un trittico denominato “Canary Islands Swing”, che si concluderà la prossima settimana con il Canary Islands Championship (6-9 maggio) sullo stesso tracciato, il migliore tra gli italiani è stato Nino Bertasio, 22° con 271 (-13), che ha preceduto Edoardo Molinari, 28° con 272 (-12), Guido Migliozzi e Francesco Laporta, 33.i con 273 (-11).

Dean Burmester, 31enne nato a Mutare nello Zimbabwe, ma sudafricano a tutti gi effetti, aveva ottenuto la prima vittoria sul circuito nel 2017 in un evento, lo Tshwane Open, organizzato in collaborazione con il Sunshine Tour e che gli è valso anche per questo secondo circuito, in cui ha iniziato la carriera, dove in totale è salito sul gradino più alto del podio sette volte.

Terzo dopo 54 buche con un colpo di ritardo dai due leader, il finlandese Kalle Samooja e il tedesco Nicolai Van Dellingshausen, Burmester ha subito tenuto un ritmo insostenibile per tutti e alla fine ha messo sul piatto nove birdie per il 62 (-9), score più basso di giornata sul giro e del torneo realizzato anche dal danese Thorbjorn Olesen per la leadership in apertura e 12° con 269 (-15) al traguardo. Al sudafricano la prima moneta di 230.500 euro su un montepremi di 1.500.000 euro.

Al secondo posto con 264 (-20) Nicolai Van Dellingshausen, suo miglior risultato in assoluto, e al terzo con 265 (-19) Kalle Samooja e il polacco Adrian Meronk. In quinta posizione con 266 (-18) lo statunitense John Catlin e in sesta con 267 (-17) il coreano Yikeun Chang e Pedro Oriol, il primo degli spagnoli che sostanzialmente hanno deluso.

Bertasio (67 67 69 68) ha girato in 68 (-3) colpi con quattro birdie e un bogey, Molinari (69 65 66 72) è andato di un colpo sopra par con un 72 (quattro birdie, tre bogey, un doppio bogey), Migliozzi (70 68 65 70) ha portato ai giudici in 70 (-1, quattro birdie, un bogey, un doppio bogey) e Laporta (68 67 67 71) un 71 (par, tre birdie e tre bogey). Sono usciti al taglio Andrea Pavan, 91° con 140 (69 71, -2), Renato Paratore, 129° con 145 (71 74, +3), e Lorenzo Gagli, 143° con 147 (71 76, +5).

 

TERZO GIRO - Il finlandese Kalle Samooja e il tedesco Nicolai Van Dellingshausen sono alla pari con 196 (-17) colpi in vetta alla classifica a un giro dal termine del Tenerife Open, il secondo torneo di un trittico dell’European Tour denominato “Canary Islands Swing” che si sta svolgendo al Golf Costa Adeje (par 71) nell’isola di Tenerife in Spagna, percorso dove la prossima settimana si svolgerà anche il terzo evento (Canary Islands Championship, 6-9 maggio). 

Giornata favorevole ai giocatori italiani con tre che sono risaliti in classifica: Edoardo Molinari da 20° a 11° con 200 (69 65 66, -13), Francesco Laporta da 28° a 21° con 202 (68 67 67, -11) e Guido Migliozzi da 65° a 27° con 203 (70 68 65, -10), stessa posizione che occupa Nino Bertasio (67 67 69), il quale ha disceso la graduatoria di sette gradini.

Kalle Samooja (64 66 66), 33enne di Turku con un solo successo sul Challenge Tour datato 2018 (Hainan Open), ha rimontato dal terzo posto con un 66 (-5) dovuto a sei birdie e a un bogey e Von Dellingshausen (64 62 70), 28 anni, che ha combinato ben poco nei precedenti quattro anni sul secondo tour europeo e che ha al suo attivo tre titoli nel Pro Golf Tour, uno dei circuiti di terzo livello continentali, non ha saputo gestire il vantaggio, accusando parecchio la pressione, tuttavia ha evitato il sorpasso, con un 70 (-1, tre birdie e due bogey).

Saranno in corsa per il titolo anche il sudafricano Dean Burmester, terzo con 197 (-16), lo spagnolo Sebastian Garcia Rodriguez, cugino di Sergio Garcia, il polacco Adrian Meronk e il coreano Yikeun Chang, quarti con 198 (-15), l’altro sudafricano Garrick Higgo (suo il precedente Gran Canaria Lopesan Open), l’iberico Alfredo Garcia Heredia e gli statunitensi John Catlin e Sean Crocker, settimi con 199 (-14). I numeri non escludono certo Edoardo Molinari, perché quattro colpi, come ha dimostrato Samooja, si possono recuperare, ma ha l’handicap di troppi avversari avanti.

Molinari ha girato in 66 (-5) colpi con cinque birdie senza bogey, Laporta in 67 (-4) con cinque birdie e un bogey, Migliozzi in 65 (-6), secondo parziale di giornata, con un eagle, sei birdie e due bogey e Bertasio in 69 (-2) con cinque birdie e tre bogey. Sono usciti al taglio Andrea Pavan, 91° con 140 (69 71, -2), Renato Paratore, 129° con 145 (71 74, +3), e Lorenzo Gagli, 143° con 147 (71 76, +5). Il montepremi di 1.500.000 euro dei quali 230.500 euro spetteranno al vincitore.

 

SECONDO GIRO - Il 28enne tedesco Nicolai Van Dellingshausen è il leader a sorpresa con 126 (64 62, -16) colpi nel Tenerife Open, il secondo torneo di un trittico denominato “Canary Islands Swing” che si sta svolgendo al Golf Costa Adeje (par 71) nell’isola di Tenerife in Spagna, percorso dove la prossima settimana si svolgerà anche  il terzo evento (Canary Islands Championship, 6-9 maggio).  

Hanno superato il taglio quattro dei sette italiani in campo, Edoardo Molinari (69 65) e Nino Bertasio (67 67), 20.i con 134 (-8), Francesco Laporta, 28° con 135 (68 67, -7), e Guido Migliozzi, 65° con 138 (70 68, -4) ultimo punteggio utile per la qualifica.

Nicolai Van Dellingshausen, professionista dal 2016 con in tutto dieci top ten nei quattro anni sul Challenge Tour e con tre successi nel Pro Golf Tour, uno dei circuiti di terzo livello continentali, ha ottenuto un ottimo 62 (-9, un eagle, otto birdie, un bogey), che però è stato solo il secondo score di giornata perché il migliore lo ha siglato lo scozzese Scott Jamieson con un 61 (-10, dieci birdie) che l’ha collocato al terzo posto con 130 (-12) insieme all’australiano Scott Hend, allo spagnolo Eduard Rosaud e al finlandese Kalle Samooja. Al secondo, con tre colpi di ritardo dal leader, l’iberico Pep Angles (129, -13).

In settima posizione con 131 (-11) il sudafricano Dean Burmester, il coreano Yikeun Chang, lo statunitense Sam Crocker e il danese Thorbjorn Olesen, in vetta dopo un turno. Poco dietro, 16° con 133 (-9), il sudafricano Garrick Higgo, vincitore domenica scorsa del Gran Canaria Lopesan Open, e appaiati al 36° posto con 136 (-6), tre dei giocatori su cui puntavano gli spagnoli, Pablo Larrazabal, Adrian Otaegui e Adri Arnaus.

Edoardo Molinari non ha commesso errori e ha girato in 65 (-6) con sei birdie, mentre Bertasio di colpi ne ha assommati 67 (-4) con un eagle tre birdie e un bogey. In altalena Francesco Laporta, che ha ottenuto lo stesso score passando per un eagle, cinque birdie, un bogey e un doppio bogey. Quanto a Migliozzi il 68 (-3) che l’ha lasciato in gara è nato da sei birdie, un bogey e un doppio bogey. Sono usciti al taglio Andrea Pavan, 91° con 140 (69 71, -2), Renato Paratore, 129° con 145 (71 74, +3), e Lorenzo Gagli, 143° con 147 (71 76, +5). Il montepremi di 1.500.000 euro dei quali 230.500 euro spetteranno al vincitore.

 

PRIMO GIRO - Torna alla ribalta il danese Thorbjorn Olesen, in vetta con 62 (-9) colpi, che sta ritrovando la condizione dopo che gli è stata revocata la sospensione, comminata dall’European Tour, tornato sulle sue decisioni a seguito del dilungarsi dei tempi del processo in Gran Bretagna che dovrà subire per gravi sciocchezze commesse su un aereo.

Nel Tenerife Open, al Golf Costa Adeje (par 71) nell’isola di Tenerife in Spagna, Olesen, 31enne di Fureso con sei titoli sul circuito, due in Italia (Sicilian Open 2012 e Open d’Italia 2018, ultimo suo acuto), ha realizzato dieci birdie e un bogey, ma non è riuscito a impedire di trovarsi avanti in una classifica molto corta con lo svedese Alexander Bjork, lo statunitense John Catlin e i sudafricani Dean Burmester e Garrick Higgo, secondi con 63 (-9) e con quest’ultimo vincitore domenica scorsa della prima delle tre gare del “Canary Islands Swing”, il Gran Canaria Lopesan Open, trittico che terminerà con il successivo Canary Islands Championship (6-9 maggio) sullo stesso tracciato.

Al sesto posto con 64 (-7) il francese Robin Sciot-Siegrist, il finlandese Kalle Samooja, il tedesco Nicolai Von Dellingshausen e lo spagnolo Eduard Rosaud. Seguono due tra i giocatori iberici più attesi, Adri Arnaus, 10° con 65 (-6), insieme all’olandese Joost Luiten, e Pablo Larrazabal, 16° con 66 (-5).  Quanto a Luiten ha segnato una “hole in one” alla buca 2, par 3 di 150 metri, la seconda consecutiva dopo quella a Gran Canaria.

Tra gli italiani il migliore è stato Nino Bertasio, 24° con 67 (-4, un eagle, cinque birdie, tre bogey), con Francesco Laporta, 38° con 68 (-3, sei birdie, tre bogey), che ha segnato un colpo in più. A metà graduatoria Edoardo Molinari e Andrea Pavan, 55.i con 69 (-2), e più indietro Guido Migliozzi, 86° con 70 (-1), Lorenzo Gagli e Renato Paratore, 103.i con 71 (par). Il montepremi di 1.500.000 euro dei quali 230.500 euro spetteranno al vincitore.

 

LA VIGILIA - Guido Migliozzi, Lorenzo Gagli, Nino Bertasio, Edoardo Molinari, Andrea Pavan, Francesco Laporta e Renato Paratore, che rientra dopo un torneo di pausa, scendono in campo al Golf Costa Adeje, nell’isola di Tenerife in Spagna, per partecipare al Tenerife Open (29 aprile - 2 maggio), secondo di un trittico di gare dell’’European Tour denominato “Canary Islands Swing” che sarà seguito dal Canary Islands Championship (6-9 maggio) sullo stesso tracciato.

Tra i possibili protagonisti il sudafricano Garrick Higgo, a segno nel precedente Gran Canaria Lopesan Open, e altri due vincitori stagionali, il connazionale Justin Harding (Kenya Open) e lo statunitense John Catlin (Austrian Open), con osservato speciale il tedesco Maximilian Kieffer, 30enne di Bergisch-Gladbach in ottima forma e secondo nelle ultime due uscite in Austria e a Gran Canaria, ma che ha poca dimestichezza con il successo visto che l’unico lo ha ottenuto sul Challenge Tour nel 2012,

Particolarmente motivati gli spagnoli, come sempre accade negli eventi che si svolgono in patria. Riscuotono credito i soliti noti, Jorge Campillo. Adri Arnaus, Alejandro Cañizares e Adrian Otaegui e sta guadagnando punti Alejandro Del Rey, che arriva dall’Alps Tour, ma c’è anche chi spera in una impennata di tre giocatori dal buon passato, ma in declino, ossia Pablo Larrazabal, Alvaro Quiros e Gonzalo Fernandez Castaño (due Open d’Italia per lui, 2007 e 2012). Da seguire anche olandese Joost Luiten, lo scozzese Connor Syme, l’austriaco Matthias Schwab, il francese Robin Roussel, gli inglesi Eddie Pepperell, Marcus Armitage e Chris Wood, che però è da tempo in ombra, i danesi Jeff Winther e Thorbjorn Olesen, che sta provando a riemergere ma sempre sotto l’incubo dei guai giudiziari, e i sudafricani Dean Burmester, Justin Walters e Zander Lombard. Tra gli asiatici occhio al cinese Ashun Wu e agli indiani Gaganjeet Bhullar e S.S.P. Chawrasia. Stop per l’olandese Wil Besseling, colpito da Covid-19.

Tra gli azzurri da ricordare che Guido Migliozzi nelle ultime quattro gare ha ottenuto un secondo posto (Qatar Masters), un 12° (Kenya Open), un taglio e un 15° domenica scorsa, tutti con il denominatore comune di una falsa partenza o di un giro dallo score penalizzante. Paratore ha siglato il miglior piazzamento stagionale ckassificandosi 12° in Austria, dopo un avvio da dimenticare (78). Precedentemente non aveva reso secondo le sue potenzialità con tre tagli e un 67° posto. Gli altri hanno tutti accusato un andamento sinuoso, mentre ha più problemi di tutti Andrea Pavan, alle prese prima con un infortunio al polso che lo ha tenuto fermo e ora con la necessità di riprendere ritmo.

Il torneo, del quale sono state disputate sei edizioni dal 1989 al 1995, quattro con la dizione di Open de Tenerife e due di Open de Canaria, ha un montepremi di 1.500.000 euro dei quali  230.500 euro spetteranno al vincitore.

Diretta su GOLFTV ed Eurosport 2 - Il Tenerife Open sarà trasmesso in diretta da GOLF TV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it), e da Eurosport 2 agli orari indicati. GOLFTV: giovedì 29 aprile e venerdì 30, dalle ore 15 alle ore 20; sabato 1 maggio, dalle ore 14,30 alle ore 19; domenica 2, dalle ore 14 alle ore 18,30. Eurosport 2: giovedì 29 aprile e venerdì 30, dalle ore 17,30 alle ore 20; sabato 1 maggio, differita dalle ore 24 alle ore 2; domenica 2, dalle ore 15,15 alle ore 18,30. Commento di Silvio Grappasonni e di Isabella Calogero.

 

Ritorno e traguardo storico per il Ladies Italian Open che rientra nel calendario del Ladies European Tour a distanza di sette anni dall’ultima volta e si prepara a festeggiare un quarto di secolo. La 25esima edizione del torneo si giocherà dal 28 al 30 maggio al Golf Club Margara di Fubine Monferrato (Alessandria), per la prima volta in Piemonte.

Il green si tinge di rosa verso la Ryder Cup 2023 - Un evento di grande prestigio inserito all’interno del Progetto Ryder Cup 2023, il percorso di avvicinamento alla sfida Europa-Usa in programma da venerdì 29 settembre a domenica 1 ottobre al Marco Simone Golf & Country Club di Roma. Con il Patrocinio della Regione Piemonte, la Federazione Italiana Golf guidata da Franco Chimenti – in accordo con l’Official Advisor Infront - punta così alla valorizzazione di una Regione di tradizione golfistica e dal grande appeal turistico con un torneo all’insegna dell’eco-sostenibilità e del rispetto dell’ambiente.

Tre giorni di gara, 126 giocatrici - Le regine del massimo circuito continentale del green si daranno battaglia in un torneo che si annuncia attesissimo e che darà ulteriore slancio alla crescita del movimento femminile in Italia. Saranno 126 le giocatrici in campo e l’evento metterà in palio un montepremi complessivo di 200.000 euro. Dalla 24esima edizione, andata in scena al Golf Club Perugia nel 2014 e vinta dalla inglese (ma nata in Germania) Florentyna Parker, sono passati appunto sette anni. E’ questa una delle grandi novità del 2021 azzurro, per un torneo che ritorna agli antichi fasti.

Il Golf Club Margara ospita per la prima volta l’Open d’Italia femminile – In Monferrato, patrimonio mondiale dell’umanità, sorge il Golf Club Margara, costruito nel 1970 e ultimato nel 1972 e che, per la prima volta in assoluto, ospiterà il Ladies Italian Open. Un’eccellenza golfistica immersa nella natura tra colline, vigneti e le Alpi sullo sfondo. Due i campi di gara, entrambi di 18 buche. Il primo, “Percorso Glauco Lolli Ghetti” – in memoria del fondatore Glauco Lolli Ghetti, che fu un armatore e dirigente sportivo italiano, nominato Cavaliere del Lavoro nel 1973 -, è circondato da alberi ad alto fusto e permette di giocare tra querce, salici e aceri lungo i larghi fairway che si sviluppano tra le colline del Monferrato. Il secondo, “La Guazzetta”, presenta un’architettura più moderna e alterna buche più tecniche.

Il Golf Club Margara è già stato il teatro di gara di ben 21 edizioni del Challenge Tour tra il 1981 e il 2008 e quest’anno accoglierà anche l’Italian Challenge Open (gara del secondo circuito continentale maschile in programma dal 22 al 25 luglio). Nel 2019 il Golf Club Margara ha infatti ricevuto il premio “Impegnati nel verde”, riconoscimento ambientale promosso dalla Federazione Italiana Golf, con il supporto dell’Istituto per il Credito Sportivo, per promuovere lo sviluppo ecosostenibile del golf.

(Estratto dal Comunicato della Federazione Italiana Golf)

Rimonta nel giro finale e poi successo al playoff di JC Ritchie (274 - 71 69 68 66, -14) nel Bain's Whisky Cape Town Open, secondo torneo stagionale del Challenge Tour di un trittico organizzato in collaborazione con il Sunshine Tour che si concluderà con la disputa della Dimension Data Pro-Am (6-9 maggio, George).

Sul percorso del Royal Cape GC (par 72), a Città del Capo in Sudafrica, ha ceduto nel giro conclusivo Aron Zemmer, 32° con 282 (69 69 71 73, -6), dopo essere stato in alta classifica nei primi tre turni, iniziando alla decima posizione, passando poi per la sesta e la tredicesima.

Juan Carlo Ritchie, 27enne di Standerton, ha ottenuto il secondo successo sul Challenge Tour, dopo il primo nel Limpopo Championship del 2020, due titoli che gli contano anche per il Sunshine Tour dove ne ha siglati in precedenza altri sei. Ha concluso la gara alla pari con il connazionale Jacques Blaauw (274 - 66 69 70 69), che era in vetta sin dal primo giro, risalendo dal settimo posto e raggiungendo l’avversario alla 16ª buca dopo sei birdie. Alla 17ª un bogey lo ha ricacciato indietro, poi alla 18° ha segnato il settimo birdie che è significato spareggio. Blaauw, che ha ottenuto un parziale di 69 (-3, tre birdie senza bogey), non ha poi potuto nulla contro il birdie dell’avversario alla prima buca supplementare. A Ritchie, che si è imposto nel quarto playoff su altrettanti disputati, è andato un assegno di 27.320 euro su un montepremi di 175.000 euro.

Sono rimasti fuori dallo spareggio, per un solo colpo, lo scozzese Ewen Ferguson, il sudafricano Luke Jerling e lo svedese Mikael Lindberg, terzi con 275 (-13), ed è terminato sesto con 276 (-12) lo spagnolo Santiago Tarrio.

Zemmer ha messo insieme un eagle, un birdie e quattro bogey per il 73 (+1). Sono usciti al taglio, caduto a 144 (par), Enrico Di Nitto, 73° con 145 (73 72, +1), Federico Maccario, 110° con 148 (75 73, +4), Lorenzo Scalise, 117° con 149 (74 75, +5), ed Edoardo Raffaele Lipparelli, 145° con 153 (76 77, +9).

 

TERZO GIRO - Classifica molto corta e almeno 18 giocatori in corsa per il titolo nel giro finale del Bain's Whisky Cape Town Open, tra i quali si trova anche Aron Zemmer, 13° con 209 (69 69 71, -7), sia pure con meno chances dei 12 concorrenti che lo precedono.

Nella seconda gara stagionale del Challenge Tour, organizzata in collaborazione con il Sunshine Tour sul percorso del Royal Cape GC (par 72), a Città del Capo in Sudafrica, in vetta si è formato un terzetto con 205 (-11) colpi composto dallo spagnolo Santiago Tarrio e dai sudafricani Neil Schietekat e Jacques Blaauw, quest’ultimo leader anche nei due turni precedenti. Hanno due colpi di ritardo lo svedese Mikael Lindberg, il neozelandese Daniel Hillier e l’altro iberico Emilio Quartero Blanco (207, -9). Tra i sei al settimo posto con 208 (-8) i sudafricani JC Ritchie e Jaco Prisnloo, due successi in stagione sul Sunshine Tour, e il francese Jeong weon Ko, che era in vetta dopo due giri con Blaauw, mentre tra i cinque che affiancano Zemmer si trovano altri tre sudafricani.

L’azzurro è stato meno preciso che nei due giri precedenti come dicono i quattro bogey (ne aveva segnati tre nelle prime 36 buche) compensati da cinque birdie per il 71 (-1). Sono usciti al taglio, caduto a 144 (par), Enrico Di Nitto, 73° con 145 (73 72, +1), Federico Maccario, 110° con 148 (75 73, +4), Lorenzo Scalise, 117° con 149 (74 75, +5), ed Edoardo Raffaele Lipparelli, 145° con 153 (76 77, +9). Il montepremi è di 3.000.000 di rand (circa 175.000 euro).

 

SECONDO GIRO - Aron Zemmer, sesto con 138 (69 69, -6), è risalito di quattro posizioni nel secondo giro del Bain's Whisky Cape Town Open, seconda gara stagionale del Challenge Tour, organizzata in collaborazione con il Sunshine Tour sul percorso del Royal Cape GC (par 72), a Città del Capo in Sudafrica.

Il 23enne francese Jeong weon Ko ha realizzato un 64 (-8, nove birdie, un bogey), miglior score di giornata, e con un totale di 135 (71 64, -9) ha raggiunto al vertice il sudafricano Jacques Blaauw (135 - 66 69. -9), che ha rallentato con un parziale di 69 (-3, sei birdie, tre bogey).

Seguono con 136 (-8) il neozelandese Daniel Hillier e con 137 (-7) i danesi Niklas Norgaard Moller e Martin Simonsen, mentre Zemmer, che ha realizzato il secondo score di 69 (-3, quattro birdie, un bogey) di fila, è affiancato dagli spagnoli Santiago Tarrio ed Emilio Quartero Blanco, dallo svedese Mikael Lindberg e dal sudafricano Neil Schietekat.

Sono usciti al taglio, caduto a 144 (par), Enrico Di Nitto, 73° con 145 (73 72, +1), Federico Maccario, 110° con 148 (75 73, +4), Lorenzo Scalise, 117° con 149 (74 75, +5), ed Edoardo Raffaele Lipparelli, 145° con 153 (76 77, +9). Il montepremi è di 3.000.000 di rand (circa 175.000 euro).

 

PRIMO GIRO - Inizio in chiave sudafricana anche nel Bain's Whisky Cape Town Open, seconda gara stagionale del Challenge Tour, organizzata in collaborazione con il Sunshine Tour sul percorso del Royal Cape GC (par 72), a Città del Capo in Sudafrica, come già era accaduto nella prima, il Limpopo Championship.

E’, infatti, al vertice con 66 (-6, sei birdie) colpi Jacques Blaauw, 35enne di Paarl con tre titoli sul Sunshine Tour tutti acquisiti nel 2013, seguito con 67 (-5) dal connazionale Tristen Strydom, dal danese Martin Simonsen e dal neozelandese Daniel Hillier.

Tra i cinque azzurri in gara bella prestazione di Aron Zemmer (cinque birdie, due bogey) nel gruppo al decimo posto con 69 (-3) che comprende anche i sudafricani Neil Schietekat e CJ Du Plessis e lo scozzese Ewen Ferguson, gruppo che è preceduto dal giocatore di casa Jaco Prinsloo (due vittorie stagionale sul Sunshine Tour), dallo spagnolo Emilio Quartero Blanco, dallo svedese Robin Petersson, dal belga Christopher Mivis e dal tedesco Thomas Rosenmuller, quinti con 68 (-4).

Sono oltre la linea del taglio Enrico Di Nitto, 68° con 73 (+1) insieme al sudafricano Brandon Stone, a segno nel Limpopo Championship, Lorenzo Scalise, 88° con 74 (+2), Federico Maccario, 107° con 75 (+3) ed Edoardo Raffaele Lipparelli, 123° con 76 (+4). Il montepremi è di 3.000.000 di rand (circa 175.000 euro).

 

LA VIGILIA - Cercano riscatto Enrico Di Nitto, Federico Maccario, Aron Zemmer ed Edoardo Raffaele Lipparelli usciti al taglio la scorsa settimana nel LImpopo Championship e ne hanno subito occasione nel Bain's Whisky Cape Town Open (29 aprile-2 maggio), seconda gara stagionale del Challenge Tour, organizzata in collaborazione con il Sunshine Tour sul percorso del Royal Cape GC, a Città del Capo in Sudafrica. Al quartetto si è aggiunto Lorenzo Scalise, al debutto nel circuito, mentre non ha superato la prequalifica, per la seconda settimana consecutiva, Philip Geerts.

Anche in questa occasione previsioni favorevoli ai sudafricani che hanno dominato la settimana scorsa a Modimolle, con sette di loro tra i primi dieci e con Brandon Stone, vincitore di un playoff a quattro con i tre connazionali Hennie Du Plessis, Oliver Bekker e Daniel Van Tonder, tutti ai blocchi di partenza. Con loro tanti altri giocatori di casa in grado di imporsi tra i quali ricordiamo Tristen Strydom, MJ Viljoen, Wilko Nienaber, Jaco Ahlers, JJ Senekal, Jacques Kruyswijk, Jaco Van Zyl, Darren Fichardt e Jaco Prinsloo, due successi nel 2021 sul Sunshine Tour.

Tra gli “stranieri” gli inglesi Matthew Baldwin, il francesi Romain Wattel, Gary Stal e Jeong Weon Ko, i tedeschi Marcel Siem, che ha conosciuto tempi migliori sull’European Tour, Alexander Knappe e Hurly Long, il norvegese Kristian Krogh Johannessen  e il nordirlandese Michel Hoey. Il montepremi è di 3.000.000 di rand (circa 175.000 euro).

Seguirà la terza e ultima gara del trittico sudafricano, la Dimension Data Pro-Am (6-9 maggio), uno degli eventi più prestigiosi del Sunshine Tour, per alcuni anni anche nel calendario dell’European Tour.

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PGA Tour: primo successo di Sam Burns

Primo titolo per Sam Burns sul PGA Tour. Lo ha ottenuto nel Valspar Championship, che ha concluso con 267 (67 63 69 68, -17) colpi,e  dove ha ceduto vistosamente sulle nove buche conclusive Keegan Bradley, che lo affiancava dopo tre turni, terminando secondo (270, -14).

Sam Burns, nativo di Shreveport (Louisiana), 75 partenze sul circuito, aveva fino ad ora solo un successo sul Web.com Tour (oggi Korn Ferry Tour) nel 2018. Al Copperhead Course (par 71) dell’Innisbrook Resort, a Palm Harbor in Florida, nel giro finale è stato distaccato di un colpo da Bradley al giro di boa (4 birdie e un bogey contro tre birdie e un bogey), poi però quest’ultimo si è smarrito e gli ha lasciato via libera con un doppio bogey alla 13ª e un bogey alla 15 ª (71, par), Burns ha proseguito con tre birdie e due bogey e ha fatto festa  con un 68 (-3). Per la prima volta su tre ha sfruttato la leadership dopo tre turni ed è divenuto il quinto giocatore a cogliere il primo successo in carriera nel Valspar Championship, preceduto dallo svedese Carl Pettersson (2005), da Gary Woodland (2011), Kevin Streelman (2013) e dal canadese Adam Hadwin (2017), e il secondo più giovane a vincere tale evento a 24 anni, 9 mesi e 9 giorni dopo Jordan Spieth (21 anni, sette mesi 16 giorni nel 2015).

Per un solo colpo non è riuscito a superare lo score più basso dell’evento (266 di Vijay Singh nel 2004), ma strada facendo, insieme a Bradley, ha fissato il nuovo primato dopo 36 buche (130, -12) e ha eguagliato quello dopo 54 (199, -14). Inoltre ha anche eguagliato con “meno 15” il punteggio su basso sui par 5 del Copperhead Course appartenente a Paul Casey (2019). Insieme al titolo ha ricevuto un congruo assegno di 1.242.000 dollari su un montepremi di 6.900.000 dollari, ed è salito dal 94° al 44° posto nel World Ranking e dal 47° al 14° nella graduatoria FedEx Cup.

Quanto a Bradley, che ha ottenuto il quarto e ultimo titolo nel 2018, ma che in realtà si è fermato nel 2012 dopo aver vinto un major (PGA Championship, 2011) e un WGC (Bridgestone Invitational, 2012), è terminato secondo per la settima volta in 273 presenze sul circuito. Il terzo posto con 271 (-13) ha portato il norvegese Viktor Hovland a ridosso dei top ten della classifica mondiale (da 15° a 11°). Stesso score per Cameron Tringale, quinta piazza con 272 (-12) per il messicano Abraham Ancer e parziale delusione per Max Homa, sesto con 274 (-10) insieme a Vaughn Taylor, e che sicuramente si aspettava di più dalla terza posizione dopo tre round a un colpo dai leader.

Non hanno brillato i due giocatori che calamitavano le attenzioni della vigilia, Dustin Johnson, numero uno mondiale, e Justin Thomas, numero due. Johnson è in un momento decisamente negativo, tanto da chiudere al 48° posto con 282 (-2), dopo aver iniziato al 66°, mentre Thomas ha recuperato negli ultimi due giri epiazzandosi 13° (277, -7) è salito al vertice della graduatoria FedEx Cup sopravanzando Bryson DeChambeau, assente nell’occasione. Difendeva il titolo l’inglese Paul Casey, che provava a imporsi per la terza volta consecutiva, cosa mai riuscita a nessuno nel Valspar Championship e a un solo giocatore, in altra gara, nella storia del PGA Tour (Steve Stricker, John Deere Classic, 2009, 2010, 2011), ma è praticamente uscito subito di scena viaggiando nell’anonimato (21° con 279, -5).

 

TERZO GIRO - Sam Burns e Keegan Bradley hanno mantenuto la leadership con 199 (-14) colpi anche nel terzo giro del Valspar Championship (PGA Tour), un torneo che potrebbe concludersi con una contesa a tre, avendo Max Homa, che li segue a un colpo (200, -13), quale terzo incomodo.

Al Copperhead Course (par 71) dell’Innisbrook Resort a Palm Harbor in Florida, Sam Burns (67 63 69), 24enne di Shreveport (Louisiana), con un successo sul Web.com Tour (oggi Korn Ferry Tour) nel 2018 e al 75° evento nel tour maggiore, e Keegan Bradley (64 66 69), 34enne di Woodstock (Vermont), alla 272ª gara sul circuito con quattro vittorie, ma da nove anni in cerca dello smalto perduto che tra il 2011 e 2012 lo aveva portato a imporsi in un major (PGA Championship) e in un WGC (Bridgestone Invitational), hanno realizzato lo stesso parziale di 69 (-2) con un cammino identico fatto di un eagle, due birdie e due bogey. Max Homa, invece, ha recuperato tre colpi a entrambi con un 66 (-5, un eagle, cinque birdie, due bogey).

Sembra difficile, anche se non impossibile, che possano inserirsi nella corsa al titolo, quarti con 203 (-10), Cameron Tringale, Ted Potter Jr, il cileno Joaquin Niemann e il messicano Abraham Ancer, soprattutto in base al rendimento di Homa, 30enne di Burbank (California),  ben intenzionato a ottenere il secondo successo in stagione, dopo il Genesis Invitational, e il terzo in carriera.

Seguono in classifica, Charley Hoffman, ottavo con 204 (-9), e Troy Merritt, Bubba Watson e Brandt Snedeker, noni con 205 (-8). Gara senza storia per Justin Thomas, numero due mondiale, dal 41° a 18° con 207 (-6), che continua ad andare su e giù per la graduatoria, mentre hanno abbandonato il 33° posto l’inglese Paul Casey, vincitore delle ultime due edizioni della gara, per scendere al 47° con 211 (-2) e Dustin Johnson, leader mondiale, per finire al 60° con 213 (par). Il montepremi è di 6.900.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - Sam Burns ha raggiunto in vetta al Valspar Championship (PGA Tour) Keegan Bradley in un giornata in cui ha recuperato Dustin Johnson, numero uno mondiale, e ha perso terreno Justin Thomas, numero due, comunque entrambi lontani dai leader.

Al Copperhead Course (par 71) dell’Innisbrook Resort a Palm Harbor in Florida, Burns (130 - 67 63, -12), 24enne di Shreveport (Louisiana, con un titolo datato 2018 (Savannah Championship) ul Web.com Tour (oggi Korn Ferry Tour), ha realizzato un 63 (-8, otto birdie) miglior score del turno, ma Bradley (130 - 64 66), 34enne di Woodstock (Vermont), con quattro successi sul circuito, ma la cui vena si è quasi estinta nel 2012 dopo aver vinto un major (PGA Championship, 2011) e un WGC (Bridgestone Invitational, 2012) anche se poi ha avuto un guizzo nel 2018 quando è andato a segno per la quarta volta, ha evitato il sorpasso con un buon 66 (-5, un eagle, quattro birdie, un bogey).

La coppia, che ha stabilito il nuovo record del punteggio dopo 36 buche, superando il precedente di 131 (-11) appartenente al coreano K.J. Choi (2002), ha distanziato di ben quattro colpi Charley Hoffman, Lucas Glover e Max Homa (134, -8) e di cinque Hank Lebioda, Zach Johnson, l’inglese Tom Lewis, il coreano Sungjae Im e il sudafricano Charl Schwartzel. Ha recuperato 33 posizioni Dustin Johnson, 33° con 139 (-3), dopo un 68 (-3, quattro birdie un bogey), e si sono notevolmente diluite le speranze dell’inglese Paul Casey, che ha lo stesso score, di vincere per la terza volta consecutiva la gara. In regresso Justin Thomas, da 28° a 41° con 140 (-2), autore di un giro in par (71, un birdie, un bogey) che su un percorso che concede molto non aiuta proprio. Sono usciti al taglio, caduto a 141 (-1), Patrick Reed e Phil Mickelson (142, par) e l’inglese Justin Rose (147, +5). Il montepremi è di 6.900.000 dollari.

 

PRIMO GIRO - A volte ritornano. Nell’occasione è stato il turno di Keegan Bradley, al vertice con 64 (-7) colpi nel Valspar Championship (PGA Tour ) al Copperhead Course (par 71) dell’Innisbrook Resort a Palm Harbor in Florida, dove hanno tenuto un’andatura lenta i due giocatori grandi favoriti della vigilia, Justin Thomas, numero due mondiale, 28° con 69 (-2), e Dustin Johnson, numero uno, 66° con 71 (par).

Sembrava avviato a un grande avvenire Bradley, 34enne di Woodstock (Vermont), quanto nel 2012 i suoi titoli erano tre, con un major (PGA Championship, 2011) e un WGC, il Bridgestone Invitational, a agosto 2012, ma da quel momento non è avvenuto il decollo che molti avevano previsto. E neanche il quarto titolo a settembre 2018 (BMW Championship) è servito a cambiare le cose. Con sette birdie, senza bogey, alla 274ª gara, si trova per l’ottava volta al vertice in carriera, ma con uno dato assolutamente negativo, perché nelle sette precedenti non ha mai vinto, e un altro poco incoraggiante poichè nel Valspar Championship un solo leader dopo un turno è riuscito a farla franca, il coreano K.J Choi nel lontano 2002.

Bradley precede di due colpi Max Homa, Patton Kizzire, Ryan Moore, Hank Lebioda e l’argentino Emiliano Grillo, in quale spesso si affaccia ai vertici per poi vedere il gradino più alto del podio occupato da altri. Tra i concorrenti al settimo posto con 67 (-4) Jason Kokrak e il messicano Abraham Ancer.

Ha tenuto l’inglese Paul Casey, 14° con 68 (-3) ,campione in carica e a segno nelle due precedenti edizioni dell’evento, unico ad aver realizzato la doppietta consecutiva, mentre altri due l’hanno ottenuta in anni diversi, K.J. Choi (2002, 2006) e il sudafricano Retief Goosen (2003, 2009). Obiettivo è fare tripletta per emulare Steve Stricker, il solo nella storia del circuito a firmare tre successi di fila in un torneo (John Deere Classic, 2009, 2010, 2011). Non ha brillato Patrick Reed, 45 con 70 (-1), e hanno completamente deluso Phil Mickelson, 110° con 73 (+2), e l’inglese Justin Rose, 129° con 74 (+3). Il montepremi è di 6.900.000 dollari.

 

LA VIGILIA - Dustin Johnson, numero uno mondiale, e Justin Thomas, numero due, calamitano l’attenzione e si prendono i favori della vigilia nel Valspar Championship (28 aprile- 2 maggio), evento del PGA Tour che avrà luogo al Copperhead Course dell’Innisbrook Resort a Palm Harbor in Florida. C’è anche un terzo giocatore su cui converge l’attenzione, l’inglese Paul Casey, unico giocatore ad aver vinto la gara per due volte di fila (2018-2019 ) e che difenderà il titolo, poiché il torneo nel 2020 non si è disputato per la pandemia.

Caccia al record - Casey, a segno nel Dubai Desert Classic (European Tour) a gennaio, ha l’occasione per una eccezionale tripletta, perché lascerebbe a due vittorie il coreano K.J. Choi (2002, 2006) e il sudafricano Retief Goosen (2003, 2009) che le hanno ottenute in anni diversi, ed emulerebbe Steve Stricker, unico nella storia del tour ad aver conquistato un torneo per tre anni di fila (John Deere Classic, 2009, 2010, 2011).

Oltre a Johnson e a Thomas, sarà di scena un altro nella top ten del World Ranking, Patrick Reed (n. 7) e complessivamente saranno in gara diciassette giocatori tra i primi 50.

Diamo i numeri - Ancora altri numeri: nel field undici tra i primi 30 in graduatoria FedEx Cup, 97 vincitori sul circuito, 17 major champions per un totale di 25 titoli, con Mickelson che ha più di tutti (cinque), e otto past winner, i già citati Casey e Choi, insieme a Sean O’Hair (2008), Gary Woodland (2011), Luke Donald (2012), Kevin Streelman (2013), Adam Hadwin (2017) e al sudafricano Charl Schwartzel (2016), secondo dopo playoff domenica scorza nello Zurich Classic in coppia con il connazionale Louis Oosthuizen, anch’egli al via, mentre non si saranno i due che li hanno sconfitti, gli australiani Marc Leishman e Cameron Smith.

Molinari torna nel Wells Fargo - Assente anche Francesco Molinari, che riprenderà nella prossima settimana (Wells Fargo Championship, 6-9 maggio) e poi disputerà il PGA Championship (20-23 maggio), secondo major stagionale. Da seguire nel torneo anche Scottie Scheffler, il norvegese Viktor Hovland, il coreano Sungjae Im e l’inglese Justin Rose.

Quattro fermati dal Covid-19 - Il Covid 19 ha fermato alla vigilia Will Gordon, Brice Garnett, l’austriaco Sepp Straka e l’inglese Tyrrell Hatton, sostituiti da J.J. Spaun, Tim Wilkinson, dall’argentino Nelson Ledesma e dal thailandese Kiradech Aphibarnrat. Il montepremi è di 6.900.000 dollari.

Il torneo su GOLFTV ed Eurosport 2 - Il Valspar Championship sarà trasmesso in diretta da GOLF TV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it), e da Eurosport 2 agli orari indicati. GOLFTV: giovedì 29 aprile e venerdì 30, dalle ore 20 alle ore 24; sabato 1 maggio e domenica 2, dalle ore 19 alle ore 24. Eurosport 2: giovedì 29 aprile e venerdì 30, dalle ore 20 alle ore 24; sabato 1 maggio e domenica 2, dalle ore 21 alle ore 24. Commento di Nicola Pomponi e di Maurizio Trezzi.

Nuovo successo italiano sull’Alps Tour, il secondo di fila. Lo ha siglato Stefano Mazzoli con un’autentica prodezza e dopo un pazzesco finale nell’Antognolla Alps Open by+energia, torneo in calendario anche sull’Italian Pro Tour, disputato sul percorso dell’Antognolla Golf (par 71) a San Giovanni del Pantano (PG).

Mazzoli ha effettuato una grande rimonta dal 41° e ultimo posto - occupato in ampia comproprietà dopo il secondo turno e con l’ultimo punteggio utile per evitare il taglio - con uno straordinario 61 (-10) arrivando in vetta con 204 (72 71 61, -9) colpi non sufficienti però per vincere perché realizzati anche da altri due azzurri, Stefano Pitoni e Filippo Bergamaschi, dall’irlandese Paul McBride e dallo spagnolo Alex Esmatges. Incredibile la conclusione. L’iberico, che sembrava irraggiungibile a due buche dalla fine, ridava qualche speranza agli inseguitori con un bogey alla 17, ma sul tee della 18 aveva ancora un colpo di margine su Pitoni e Bergamaschi, due su Mazzoli e tre su McBride. Poi l’imprevedibile: Esmatges segnava un doppio bogey, Pitoni e Bergamaschi un bogey, Mazzoli finiva in par e McBride con un birdie e il risultato era un maxi spareggio a cinque che Mazzoli chiudeva in suo favore con un birdie alla prima buca supplementare.

Secondo successo stagionale dei pro azzurri - Il secondo successo stagionale dei professionisti italiani, dopo quello di Jacopo Vecchi Fossa nell’Abruzzo Open della scorsa settimana, si è trasformato in trionfo per la presenza di cinque azzurri  tra i primi nove i graduatoria. Gli altri due sono stati lo stesso Vecchi Fossa e Matteo Manassero, sesti con 207 (-6), insieme all’irlandese David Carey e al francese Pierre Pineau. Vecchi Fossa e Manassero, che nel round conclusivo ha recuperato sei posizioni, hanno confermato la prima e la seconda piazza nell’ordine di merito rispettivamente con 10.147,50 e 9.686,25 punti.

Buona prova anche di Luca Cianchetti e di Ludovico Addabbo, 13,i con 208 (-4) e note di merito per i dilettanti Jacopo Albertoni, 36° con 213 (par), e Riccardo Bregoli, 40° con 214 (+1), capaci di superare il taglio.

L’intervista - Stefano Mazzoli, 25 anni nel prossimo dicembre, nativo di Segrate (MI), è passato professionista a circa metà anno nel 2019, dopo la laurea conseguita negli Stati Uniti alla Texas Christian University. Bella la sua carriera tra i dilettanti in cui spiccano un titolo europeo Boys a squadre con l’Italia (2014) e uno individuale (2015) e tre vittorie in gare di College USA. A fine 2019 ha preso la ‘carta’ per l’Alps Tour con il 13° posto alla Qualifying School. E’ al secondo successo da pro dopo quello ottenuto all’inizio del 2020 nel Red Sea Little Venice Open in Egitto. Quando sembrava che potesse ottenere una delle tre ‘carte’ per il Challenge Tour 2021 a fine anno, ha dovuto fare i conti con una buona dose di sfortuna e il salto è sfumato in extremis.

“Questo titolo proprio non me l’aspettavo” ha detto al termine della gara. “E’ stato incredibile passare da un taglio superato dopo 36 buche per un colpo a vincere. Sono davvero felice, specie dopo un periodo in cui le cose non andavano come mi attendevo. E’ stato duro durante il lockdown della scorsa annata mantenere viva la mente, tuttavia sono riuscito a giungere secondo al Cervino Open. A quel punto però mi sono infortunato a un polso, ho perso brillantezza e poi sono stato costretto a tre mesi di stop in inverno. Questa stagione era cominciata male, poi negli ultimi tempi ho ritrovato la concentrazione, ho recuperato il mio gioco dal tee e sui green e oggi ho avuto conferma del buon lavoro svolto e, in particolare, ho un altro motivo di soddisfazione, ossia l’aver sopportato ottimamente la pressione”. Un eagle e otto birdie senza bogey sulle 18 buche, poi il nono birdie a suggello di una giornata che ricorderà a lungo. Per lui un assegno di 5.800 euro su un montepremi di 40.000 euro.

Gli sponsor - L’Italian Pro Tour ha il supporto di DS Automobiles (Main Sponsor); Fideuram (Official Bank); Kappa ed Eureco (Official Supplier); Corriere dello Sport, Tuttosport, Il Giornale (Media Partner. Official advisor: Infront. Il circuito sostiene Sport Senza Frontiere Onlus che da anni porta avanti un progetto di inclusione sociale attraverso il golf.

 

SECONDO GIRO - Tre italiani in corsa per il titolo nel giro finale dell’Antognolla Alps Open by+energia, quarto torneo dell’Alps Tour 2021 e terzo evento stagionale dell’Italian Pro Tour che si conclude sul percorso dell’Antognolla Golf (par 71) a San Giovanni del Pantano (PG). Sono Stefano Pitoni, leader con 134 (66 68, -8) colpi, Jacopo Vecchi Fossa, terzo con 136 (69 67, -6), reduce da due successi consecutivi nel Campionato Nazionale Open e nell’Abruzzo Open, e Filippo Bergamaschi, quarto con 137 (69 68, -5). Tra di loro il dilettante spagnolo Joel Moscatel, secondo con 137 (-7), in vetta alla pari con Pitoni dopo il turno d’apertura.

Possono competere per la vittoria anche il francese David Ravetto e l’iberico Alex Esmatges quinti con 138 (-4), l’irlandese Paul McBride, il transalpino Pierre Pineau, l’iberico David Morago, lo svedese Ollie Jacobsson e il belga Kevin Hesbois, settimi con 139 (-3). Difficile che possa entrare in gioco Matteo Manassero, tre volte secondo nei primi tre eventi stagionali, 12° con 140 (69 71, -2) e frenato da un 71 (par). Stessa posizione per Ludovico Addabbo e per Cristiano Terragni. Due gli amateur azzurri he anno superato il taglio, Jacopo Abertoni, 20° con 141 (-1), e Riccardo Bregoli, 31° con 142 (par).

L’intervista - Stefano Pitoni, 31enne reatino, può tornare al successo che gli manca da cinque anni dopo la tripletta del 2016 ((Open La Pinetina, St. Malo Golf Open e Abruzzo Open). Tre birdie e nessun bogey per un 68 (-3) che fa veramente molto morale per provarci. ”Ho giocato molto bene da tee a green, prendendo tutti i diciotto fairway, ma ho mancato qualche birdie perché con il putter le cose si sono complicate rispetto al giro iniziale. Ciò comunque non mi rende certo meno soddisfatto del risultato. Il gioco? In questo campo essere, come si dice, ‘lunghi’, è molto importante. Io non lo sono e pertanto mi sono dovuto appellare alla precisione, cercando, come ho fatto piuttosto bene, di rimanere sempre in pista e di essere efficace anche con il colpo al green. Domani? Penserò a un tiro alla volta, cercando di rimanere il più possibile tranquillo”.

Montepremi e sponsor - Il taglio, caduto a143 (+1), ha lasciato in gara 51 concorrenti, tra i quali 14 italiani (come detto due dilettanti), I professionisti nel giro finale si contenderanno un montepremi di 40.000 euro dei quali 5.800 andranno al vincitore.

L’Italian Pro Tour ha il supporto di DS Automobiles (Main Sponsor); Fideuram (Official Bank); Kappa ed Eureco (Official Supplier); Corriere dello Sport, Tuttosport, Il Giornale (Media Partner. Official advisor: Infront. Il circuito sostiene Sport Senza Frontiere Onlus che da anni porta avanti un progetto di inclusione sociale attraverso il golf.

 

PRIMO GIRO - Stefano Pitoni e il dilettante spagnolo Joel Moscatel conducono con 66 (-5) colpi la classifica dell’Antognolla Alps Open by+energia, quarto torneo dell’Alps Tour 2021 e terzo evento stagionale dell’Italian Pro Tour iniziato sul percorso dell’Antognolla Golf (par 71) a San Giovanni del Pantano (PG).

La coppia di testa è seguita a due colpi dall’inglese Jack Floydd (68, -3), mentre sono al quarto posto con 69 (-2) ben 13 concorrenti tra i quali Jacopo Vecchi Fossa, vincitore del Campionato Nazionale Open e dell’Abruzzo Open in sequenza, Matteo Manassero, tre volte secondo in questo avvio di stagione e che ha perso una miglior posizione in graduatoria per un doppio bogey sull’ultima buca, Luca Cianchetti e Filippo Bergamaschi. Nel gruppo anche l’iberico Angel Hidalgo Portillo e lo scozzese Ryan Lumsden, a segno nel MIRA Golf Experience Acaya Open, gara inaugurale dell’Alps Tour.

In buona classifica Cristiano Terragni, Andrea Saracino, Ludovico Addabbo e l’amateur Andrea Martini , 17.i con 70 (-1), e un colpo in più, 29.i con 71 (par), per altri due dilettanti che si sono distinti in precedenti impegni sull’Alps Tour, Gregorio De Leo e Riccardo Bregoli.

Le interviste - Joel Moscatel, che è reduve da un ottimo quarto posto nell’Abruzzo Open, ha segnato sei birdie e un bogey. “L’inizio con pioggia intermittente - ha detto l’iberico -  ha reso ancora più difficile la prestazione, ma sono molto felice per come ho interpretato il gioco. Il percorso è davvero affascinante ed è in ottime condizioni. Poter scendere in campo con tanti professionisti mi farà acquisire esperienza preziosa per il futuro”.

Stefano Pitoni, 31enne reatino con tre successi sul tour tutti nel 2016 (Open La Pinetina, St. Malo Golf Open e Abruzzo Open) si è disimpegnato con sette birdie e due bogey. “Sono molto soddisfatto - ha dichiarato - per la qualità di gioco espressa. Il rendimento sul green, in particolare, è stato decisivo ai fini dello score. Il percorso mette a dura prova dal punto di vista fisico e la pioggia dei giorni scorsi ha imposto di valutare molto attentamente la potenza da imprimere ai colpi”.

Formula, montepremi e sponsor - Il torneo, che si svolge a porte chiuse sulla distanza di 54 buche con taglio dopo 36 che lascerà in gara i primi 40 classificati, i pari merito al 40° posto e i dilettanti entro il punteggio di qualifica, ha un montepremi di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.

L’Italian Pro Tour ha il supporto di DS Automobiles (Main Sponsor); Fideuram (Official Bank); Kappa ed Eureco (Official Supplier); Corriere dello Sport, Tuttosport, Il Giornale (Media Partner. Official advisor: Infront. Il circuito sostiene Sport Senza Frontiere Onlus che da anni porta avanti un progetto di inclusione sociale attraverso il golf.

 

PRIMO GIRO - Prosegue la stagione dell’Italian Pro Tour con il terzo evento dell’anno, l’Antognolla Alps Open by +energia (28-30 aprile), in calendario anche quale quarta gara dell’Alps Tour, in programma sul tracciato dell’Antognolla Golf, a San Giovanni del Pantano (PG), che avrà il battesimo internazionale, al quale prendono parte 138 concorrenti provenienti da 14 nazioni dei quali 60 italiani.

Grandi favoriti Jacopo Vecchi Fossa, vincitore in sequenza del Campionato Nazionale Open e dell’Abruzzo Alps Open, che su questo percorso fece suo nel 2019 il PGAI Championship, e Matteo Manassero, al rientro dopo una settimana di pausa. al quale manca solo un successo per confermare un ottimo inizio di stagione con tre secondi posti, due delle prime due gare dell’Alps Tour all’Acaya GC di Vernole (LE) e il terzo nel Campionato Nazionale Open. Peraltro i due sono anche rispettivamente primo e secondo nell’ordine di merito dell’Alps Tour e sono seguiti in graduatoria dai due giocatori che hanno superato Manassero nelle battute finali all’Acaya GC, lo scozzese Ryan Lumsden (MIRA Golf Experience Acaya Open) e il dilettante francese Paul Margolis (LIRA Live the Soul Open).

Field con i migliori - Ci saranno anche gli altri sei che li seguono nella top ten della money list, a iniziare da Gregorio De Leo (n. 5), dilettante a segno a marzo nei Campionati Internazionali d’Italia, e in grande spolvero nelle prime tre manifestazioni targate Alps Tour con un terzo e due settimi posti, come a dire che il ruolo di amateur tra i pro gli sta andando piuttosto stretto. Buone prestazioni, anche se senza titoli, da parte del francese David Ravetto (n. 6), dello spagnolo Angel Hidalgo Portillo (n. 7), degli altri due transalpini Theo Brizard (n. 8), dilettante anch’egli, e Pierre Pineau (n. 9) e del portoghese Tomas Bessa Guimaraes (n. 10), tutti da inserire nel novero dei possibili protagonisti.

Attenti ai dilettanti - Tra gli altri italiani da ricordare Filippo Bergamaschi, Luca Cianchetti, Edoardo Giletta, Cristiano Terragni, gli esperti Gregory Molteni e Alessandro Tadini e gli amateur Riccardo Bregoli, Massimiliano Campigli e Andrea Romano. Tra gli altri stranieri un occhio di riguardo per i francesi Julien Foret e Thomas Elissalde e per gli irlandesi Jonathan Yates e David Carey che nel 2019 si impose nel Cervino Open realizzando un 57 (-11, undici birdie) in apertura, score più basso in assoluto sul giro nel circuito inferiore di due colpi al precedente primato di 59 ottenuto da Jean-Luc Burnier (Sestrieres Open, 2007), Michael Bush (Cervino Open, 2013) e da Julien Clement (Vigevano Open, 2016), tutti in Italia.

Il torneo, che si giocherà a porte chiuse, ha un montepremi di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.

Gli Sponsor – L’Italian Pro Tour ha il supporto di DS Automobiles (Main Sponsor); Fideuram (Official Bank); Kappa ed Eureco (Official Supplier); Corriere dello Sport, Tuttosport, Il Giornale (Media Partner. Official advisor: Infront. Il circuito sostiene Sport Senza Frontiere Onlus che da anni porta avanti un progetto di inclusione sociale attraverso il golf.

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LPGA: Henderson sprint, Molinaro 42ª

Gran rimonta e successo con 268 (69 65 67 67, -16)  colpi della canadese Brooke M. Henderson nell’HUGEL-AIR PREMIA LA Open. la quale ha superato Jessica Korda, seconda con 269 (-15), la coreana Jin Young Ko, numero uno mondiale, e l’australiana Hannah Green, terze con 270 (-14). Nel torneo del LPGA Tour, disputato sul percorso del Wilshire Country Club (par 71) a Los Angeles in California, è andata a premio per la seconda settimana consecutiva Giulia Molinaro, 42ª con 284 (70 70 75 69, par).

Brooke Mackenzie Henderson, nativa di Smiths Falls, nell’Ontario dove risiede, ha portato a dieci i titoli sul circuito, comprensivi di un major, all’età di 23 anni, sette mesi e 14 giorni. Nel suo palmarès anche uno sul Symetra Tour nel 2015, dove si è fatta conoscere. E’ l’atleta, tra uomini e donne, più vincente nel golf della sua nazione già dal 2019 quando aveva conquistato il nono successo facendo meglio di Sandra Post, Mike Weir e George Knudson, che si sono fermati a otto. E’ stata la seconda giocatrice più giovane a imporsi in un major (KPMG Women’s PGA Championship, 2016, all’età di 18 anni, nove mesi e 2 giorni) e con Lydia Ko e Lexi Thompson condivide il primato di aver siglato la prima vittoria sul tour prima di aver compiuto 18 anni. Le fa da caddie la sorella Brittany, che nel 2015 si era cimentata sul Symetra Tour. Con i 225.000 dollari guadagnati, su un montepremi di 1.500.000 dollari, ha portato i suoi guadagni complessivi a 7.526.392 dollari in sette stagioni di circuito dove si è imposta almeno una volta l’anno ad esclusione del 2020.

La vincitrice, partita per il giro conclusivo al terzo posto con quattro colpi di ritardo da Jessica Korda, in vetta per tre turni, e con tre da Jin Young Ko, ha alzato subito il ritmo passando alla nona buca con tre birdie e un bogey, raggiungendo la Korda in difficoltà (due bogey) e avvicinandosi alla Ko (un birdie, un bogey). Poi l’attacco decisivo con altri tre birdie che le hanno permesso di mettere fuori gioco le avversarie e di concedersi anche il lusso di un bogey alla buca 17 (67, -4). Si risollevava un poco la Korda con due birdie e un bogey (72, +1) per prendersi almeno il secondo posto, mentre cedeva la Ko (un birdie e due bogey facevano 72 anche per lei) agganciata al terzo dall’australiana Hannah Green, autrice con un 66 (-5, un eagle, tre birdie) miglior score di giornata segnato anche da altre tre concorrenti.

Al quinto posto con 272 (-12) Angela Stanford e la coreana So Yeon Ryu e al settimo con 273 (-11) l’altra coreana Jeongeun Lee6 (il numero sul cognome si deve a casi di omonimia), da qualche tempo in ombra. In buona classifica, ma sicuramente non soddisfatte, Nelly Korda, sorella minore di Jessica, decima con 276 (-8), le coreane Inbee Park, 15ª con 278 (-6), e Sei Young Kim, 17ª con 279 (-5), e la thailandese Ariya Jutanugarn, 23ª con 280 (-4). Non pervenuta l’australiana Minjee Le, 32ª con 282 (-2), che difendeva il titolo.

Giulia Molinaro ha concluso la sua buona gara con un parziale di 69 (-2, quattro birdie, due bogey), per il migliore dei sui tre score sotto par, mentre ha accusato qualche disattenzione di troppo nel terzo round (75, +4). E’ positivo. comunque, il fatto che si

 

TERZO GIRO - Jessica Korda ha continuato con 197 (64 65 68, -16) colpi la sua corsa di testa nell’HUGEL-AIR PREMIA LA Open (LPGA Tour) dove Giulia Molinaro ha preso terreno scendendo dal 33° al 58° posto con 215 (70 70 75, +2).

Sul percorso del Wilshire Country Club (par 71) a Los Angeles in California, Jessica Korda ha abbassato un po’ il ritmo con un 68 (-3), frutto di un’andatura traballante con sei birdie e tre bogey, e ha permesso alla coreana Jin Young Ko, numero uno mondiale, di recuperarle due colpi e di portarsi a uno, seconda con 198 (-15), anche lei facendo buone cose (sette birdie) e parecchi errori (quattro bogey).

Proverà a inserirsi nella corsa al titolo, che sembrerebbe ridotta a un duello tra le prime, la canadese Brooke M. Henderson, numero sei mondiale, da quarta a terza con 201 (-12) dopo un 67 (-4, sei birdie, un doppio bogey). Spera anche Angela Stanford, quarta con 202 (-11), mentre probabilmente possono solo pensare a migliorare la propria classifica la coreana So Yeon Ryu e l’australiana Hannah Green, quinte con 204 (-9).

Sono fuori gioco la coreana Inbee Park, numero due del Rolex Ranking, 11ª con 208 (-5), Nelly Korda, sorella minore di Jessica, numero quattro, e la coreana Sei Young Kim, numero tre, scivolata dalla terza piazza, 18.e con 209 (-4). Torneo da chiudere come meglio potranno per la thailandese Ariya Jutanugarn, 33ª con 211 (-2), per l’australiana Minjee Lee, 38ª con 212 (-1) e la cui difesa del titolo è stata fallimentare, e per Lexi Thompson e per la cinese Shanshan Feng, 49.e con 214 (+1).

Giulia Molinaro ha ceduto quattro colpi al campo con un 75 (+4) dovuto a un birdie e a cinque bogey. Comunque andrà a premio per la seconda settimana consecutiva e dopo una striscia negativa di dodici tagli consecutivi subiti (otto nella scorsa stagione) non è poco. Il montepremi è di 1.500.000 dollari con prima moneta di 225.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - Jessica Korda ha mantenuto la leadership con 129 (64 65, -13) colpi nell’HUGEL-AIR PREMIA LA Open (LPGA Tour), ma anche se ha aumentato il vantaggio un paio di nubi plumbee si addensano sui suoi prossimi due giri e hanno le sembianze di due coreane, la numero uno mondiale Jin Young Ko, seconda con 132 (-10), e la numero tre, Sei Young Kim, terza con 133 (-8). Sul percorso del Wilshire Country Club (par 71) a Los Angeles in California. sta effettuando una buona prova Giulia Molinaro, salita dal 43° al 33° posto con 140 (70 70, -2).

Jessica Korda, 28enne di Bradenton (Florida), numero 21 mondiale, sei titoli sul tour, l’ultimo nella prima gara della stagione (Tournament of Champions), ha tenuto alto il ritmo con un 65 (-6) frutto di sei birdie senza bogey, ma con un pizzico di precisione in meno rispetto al turno precedente, cogliendo 11 fairway (invece di 12) su 14, 16 (contro 17) green su 18 e confermando i 28 putt. Stesso 65, miglior parziale del turno, anche per Jin Young Ko con sette birdie e un bogey e per la canadese Brooke M. Henderson (sette birdie e un bogey pure per lei), numero 6 al mondo, quarta con 134 (-8) alla pari con Angela Stanford. Un po’ più lontana, ma da non sottovalutare, l’altra coreana Inbee Park, campionessa olimpica e numero 2 del Rolex Ranking, ottava con 136 (-6) e comunque con le qualità tecniche per poter recuperare sette colpi in 36 buche.

Sono già fuori gioco Nelly Korda, sorella minore di Jessica, numero quattro e leader nell’ordine di merito, 25ª con 139 (-3), Lexi Thompson, stesso score della Molinaro, la cinese Shanshan Feng, 40ª con 141 (-1), prima e per ora unica della sua nazione a salire sul trono mondiale, sia pure per breve tempo (23 settimane da novembre 2017 ad aprile 2018), la thailandese Ariya Jutanugarn, 54ª con 142 (par), e l’australiana Minjee Lee, 63ª con 143 (+1), che difende il titolo. Fuori al taglio la neozelandese Lydia Ko, 90ª con 146 (+4), che era tornata al successo la scorsa settimana nel Lotte Championhship dopo oltre tre anni di attesa, e Michelle Wie, 97ª con 147 (+5).

Giulia Molinaro ha superato il taglio per la seconda settimana di fila dopo averne subiti ben dodici consecutivi. Ha ripetuto il 70 (-1) d’apertura con tre birdie e due bogey. Il montepremi è di 1.500.000 dollari con prima moneta di 225.000 dollari.

 

PRIMO GIRO - Jessica Korda al comando con 64 (-7) colpi, buon giro di Giulia Molinaro, 43ª con 70 (-1), e alcune big mondiali in alta classifica nel primo giro dell’HUGEL-AIR PREMIA LA Open, torneo del LPGA Tour ritornato dopo un anno di stop per la pandemia sul percorso del Wilshire Country Club (par 71) a Los Angeles in California.

Jessica Korda, 28enne di Bradenton (Florida), numero 21 mondiale, figlia dei tennisti Petr Korda e Regina Rajchrtová e sorella maggiore di Nelly, all’11° anno di circuito dove ha firmato sei titoli, l’ultimo in apertura di stagione (Tournament of Champions) e con due presenze in Solheim Cup, ha realizzato otto birdie e un bogey prendendo 12 fairway su 14, 17 green su 18 e utilizzando il putter 28 volte. Precede di misura la thailandese Moriya Jutanugarn, sorella di Ariya, più giovane di lei, che ha vinto la gara nel 2018, suo unico successo, e che ha offerto uno score molto fantasioso con dieci birdie, due bogey e un doppio bogey, e Tiffany Chan (65, -6), molto più regolare con sette birdie e un bogey, la quale ha difeso i colori di Hong Kong alle Olimpiadi di Rio 2016.

In quarta posizione con 66 (-5) Austin Ernst (a segno nel recente Drive On Championship), Dana Finkelstein, la spagnola Carlota Ciganda, l’australiana Su Oh e Nelly Korda, numero quattro mondiale. Da rilevare che le sorelle Korda, Jutanugarn e Sorenstam (Annika e Charlota) sono le uniche ad aver vinto entrambe sul circuito nella storia del LPGA Tour.

Subito dietro a Nelly Korda le coreane Jin Young Kim, numero uno del Rolex Ranking, e Sei Young Kim, numero tre, none con 67 (-4), e Inbee Park, numero due, 17ª con 68 (-3). In ritardo, ma ancora recuperabile, la canadese Brooke M. Henderson e la cinese Shanshan Feng, 31.e con 69 (-2), Lexi Thompson, Michelle Wie e l’australiana Minjee Lee, che difende il titolo, lo quali hanno lo stesso score della Molinaro, e Ariya Jutanugarn, 57ª con 71 (par).

Giulia Molinaro, che scorsa settimana con il 64° posto nel Lotte Championship ha interrotto una spirale di dodici tagli consecutivi, ha segnato tre birdie e un doppio bogey. Il montepremi è di 1.500.000 dollari con prima moneta di 225.000 dollari.

 

LA VIGILIA - Giulia Molinaro torna subito in pista nell’HUGEL-AIR PREMIA LA Open (21-24 aprile), evento del LPGA Tour in programma al Wilshire Country Club di Los Angeles in California. L’azzurra viene da un 64° posto nel Lotte Championship, che non è certo un risultato esaltante, ma che le ha finalmente permesso di uscire dalla spirale di tagli in cui era finita, ben dodici di fila, otto nella passata stagione e quattro in questa (uno sul Symetra Tour), probabilmente con un buon esito sul suo morale.

Difende il titolo conquistato nel 2019 (lo scorso anno la gara è stata cancellata per la pandemia) l’australiana Minjee Lee, numero dieci mondiale, in un contesto che comprende altre sei tra le top del ranking con le coreane Jin Young Ko, In Bee Park e Sei Young Kim, numeri uno, due e tre, Nelly Korda (n. 4), la canadese Brooke M. Henderson (n. 6) e Lexi Thompson (n. 7). Con In Bee Park e Nelly Korda saranno in campo anche tutte le altre vincitrici stagionali: Jessica Korda, sorella maggiore di Nelly, Austin Ernst, la thailandese Patty Tavatanakit, a segno nel primo major (ANA Inspiration), e la neozelandese Lydia Ko, tornata al successo la scorsa settimana nel Lotte Championship dopo oltre tre anni di digiuno, e chiamata non tanto a imporsi quanto a dare una conferma della sua vena ritrovata dopo anche due secondi post e un ottavo in stagione.

Nel field altre due sorelle, le thailandesi Ariya e Moriya Jutanugarn, quest’ultima vincitrice dell’evento nel 2018, le coreane Sung Hyun Park e So Yeon Ryu, buone giocatrici anche se non attraversano un momento esaltante, la cinese Shanshan Feng, l’emergente Jennifer Kupcho e Michelle Wie, che dopo la lunga pausa per il matrimonio e la nascita della figlia, sta cercando di ritrovare la condizione.

In campo 145 concorrenti che si affronteranno sulla distanza di 72 buche, con taglio dopo 36 che ammetterà ai due turni conclusivi le prime 70 classificate e le pari merito al 70° posto. Il montepremi è di 1.500.000 dollari con prima moneta di 225.000 dollari.

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Abruzzo Open: il titolo a Vecchi Fossa

Ancora un successo italiano nell’Abruzzo Open, il quinto in sette edizioni. Lo ha firmato il giocatore azzurro più in forma del momento, Jacopo Vecchi Fossa. con 198 (66 64 68, -15) colpi, che due settimane addietro sullo stesso percorso del Miglianico Golf & Country Club (par 71) a Miglianico (Chieti) si era imposto nel Campionato Nazionale Open.

Nel torneo in calendario nell’Alps Tour e nell’Italian Pro Tour, il circuito di gare nazionali e internazionali organizzate dalla FIG, gli italiani sono stati i grandi protagonisti con sei di loro nelle prime dodici posizioni e non permettendo nei tre giri a nessun avversario di porsi in vetta alla classifica. Infatti Edoardo Giletta è stato al comando da solo nel turno d’apertura, e insieme a Vecchi Fossa nel secondo, prima di chiudere la sua bella prova in quarta posizione con 202 (-11), alla pari con il dilettante francese Tom Vaillant e quello spagnolo Joel Moscatel. Tra i due azzurri, al secondo posto con 201 (-12) i transalpini David Ravetto e Pierre Pineau.

Buone prove dei dilettanti - Hanno occupato la settima piazza con 203 (-10) Luca Cianchetti, Andrea Saracino e Gregorio De Leo, miglior dilettante tra gli italiani e che, ancora una volta, si è ben districato in un evento tra i pro, ed è terminato decimo con 204 (-9) l’altro amateur Riccardo Bregoli, anche lui a suo agio tra i pro, affiancato dallo scozzese Ryan Lumsden, uno dei due precedenti vincitori stagionali (MIRA Golf Experience Acaya Open) con l’altro, il francese Paul Margolis (am), a segno nel MIRA Live the Soul Open, 22° con 208 (-5), il quale nel corso del primo giro ha realizzato una “hole in one” (buca 2, par 3, metri 186).

Da segnalare il 16° posto con 206 (-7) di Carlo Casalegno e di Flavio Michetti (am) e il 22°, alla pari con Margolis, di Cristiano Terragni e di Alessandro Nardini (am), che stato secondo dopo un turno. Diciotto italiani hanno superato il taglio, tra i quali cinque dilettanti.

Il vincitore - Jacopo Vecchi Fossa, 27 anni il prossimo 14 luglio, nativo di Reggio Emilia, è al quinto titolo in carriera, dopo quelli del Campionato Nazionale Open (2018 e 2021), del Campionato della PGA Italiana (2019) e dell’Italy Alps Open (2020, Alps Tour). E’ il quinto vincitore italiano dell’Abruzzo Open dopo Luca Cianchetti (2015, da dilettante), Stefano Pitoni (2016) e Guido Migliozzi (2017 e 2018), mentre gli altri due sono andati agli spagnoli Juan Antonio Bragulat (2014) e Sebastian Garcia Rodriguez (2019).

Vecchi Fossa ha iniziato a costruire il successo nel secondo giro con un 64 (-7, sette birdie), che gli ha permesso di agganciare Giletta, poi lo ha perfezionato con il 68 (-3) nel terzo sopperendo con sei birdie al doppio bogey sulla terza buca e al bogey alla 12ª.

“Sono veramente felice - ha detto Vecchi Fossa - per le due vittorie consecutive, in due tornei così prestigiosi, a Miglianico, su un percorso con cui ho un feeling speciale. Questi risultati mi danno grande energia e autostima. Vedere il mio nome in cima all’ordine di merito dell’Alps Tour davanti anche a un campione come Manassero, che ora è terzo, è motivo di orgoglio e mi spinge a concentrarmi su questo circuito per guadagnarmi l’accesso diretto sul Challenge Tour a fine stagione. La settimana prossima scenderò di nuovo in campo in Umbria nella tappa all’Antognolla Golf“.

Il titolo gli è valso un assegno di 5.800 euro su un montepremi di 40.000 euro. E’ stata anche la prima vittoria stagionale dei professionisti azzurri in campo internazionale dopo le due ottenute dai dilettanti Lucas Nicolas Fallotico agli Internazionali di Spagna “Copa El Rey”, dove ha superato in finale proprio Margolis, e Gregorio De Leo agli Internazionali d’Italia.

Gli Sponsor – L’Italian Pro Tour ha il supporto di DS Automobiles (Main Sponsor); Fideuram (Official Bank); Kappa ed Eureco (Official Supplier); Corriere dello Sport, Tuttosport, Il Giornale (Media Partner). Sport Senza Frontiere Onlus (Social Partner). Official advisor: Infront.

 

SECONDO GIRO - L’Abruzzo Alps Open continua a parlare italiano con tre azzurri ai primi quattro posti. A un giro dal termine, infatti, Jacopo Vecchi Fossa (130 - 66 64, -12), ha raggiunto al vertice Edoardo Giletta (132 - 64 66), mentre è al quarto posto con 133 (66 67, -9) l’ottimo dilettante Riccardo Bregoli, preceduto al terzo dall’amateur francese Tom Vaillant (131, -11).

Sul percorso del Miglianico Golf & Country Club (par 71) di Miglianico (Chieti), nel torneo inserito in calendario nell’Alps Tour e nell’Italian Pro Tour, il circuito di gare nazionali e internazionali organizzate dalla FIG, Vecchi Fossa, rinvenuto con un 64 (-7, sette birdie di cui cinque consecutivi), miglior score del turno, proverà a bissare il successo ottenuto sullo stesso tracciato nel Campionato Nazionale Open di due settimane addietro. Saranno in corsa per il titolo anche il transalpino Pierre Pineau e il portoghese Tomas Bessa Guimaraes, quinti con 134 (-8), e hanno chances anche altri due bravi amateur azzurri, Gregorio De Leo, vincitore a marzo degli Internazionali d’Italia, e Flavio Michetti, autore  anch’egli di un 64, settimi con 135 (-7), insieme all’austriaco Jurgen Maurer. Tra i top ten, ma con meno chances di rientrare, Andrea Saracino, decimo con 136 (-6) come l’iberico Joel Moscatel (am), il terzo capace di girare in 64.  In buona posizione anche Alessandro Nardini, altro dilettante, sceso dal secondo al 16° posto con 137 (-5), e Carlo Casalegno, 20° con 138 (-4).

Il taglio, caduto a 143 (+1), ha lasciato in gara 55 concorrenti dei quali 18 italiani (5 dilettanti). I professionisti si contenderanno nel giro finale il montepremi di 40.000 euro dei quali 5.800 andranno al vincitore.

Le interviste - Edoardo Giletta, 23enne di Novara, professionista da gennaio 2020, è alla seconda stagione sull’Alps dove lo scorso anno ha ottenuto un nono posto nel Cervino Open e quest’anno un 23° nel Mira Live the Soul Open.

“Ho giocato bene. L’obiettivo - ha detto - era passare in par sulle prime nove buche e poi attaccare sulle seconde che erano più abbordabili. Green abbastanza morbidi con pendenze molto delicate e il putter che mi ha aiutato molto. In campo ho seguito la strategia di ieri, ossia fare il mio gioco senza guardare alla classifica. Domani? Non cambierà nulla, cercherò di rimanere molto concentrato pensando a un colpo alla volta”. Il piemontese, seguito dal coach Alain Vergari, ha iniziato dalla buca 10 guadagnando un colpo sul par al giro di boa (due birdie e l’unico bogey su 36 buche) e poi ha dato corpo al suo programma con quattro birdie per il 66 (-5) nel rientro.

Riccardo Bregoli, 24enne modenese, non è la prima volta che dice la sua nei tornei pro dove quasi sempre passa il taglio. In particolare quest’anno è giunto decimo nel Campionato Nazionale Open e 19° nel Mira Live the Soul Open: “E’ andata bene - ha spiegato - anche se con il rammarico di qualche putt poco preciso. Il vento ha complicato un po’ le cose sulle seconde nove bcuhe, ma nel complesso sono contento. Il mio gioco è buono da tee a green, mi trovo bene sui par 5, dove arrivo quasi sempre in green con il secondo colpo, poi però il putter non sempre risponde alle attese. Il futuro? Penso che a fine anno cambierò categoria, nel frattempo continuerò a fare esperienza internazionale con la maglia azzurra e, quando possibile, ha farla tra i professionisti”. Ha girato in 67 (-4) colpi con cinque birdie e un bogey.

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PRIMO GIRO - Italiani protagonisti nel primo giro dell’Abruzzo Alps Open che si sta disputando sul percorso del Miglianico Golf & Country Club (par 71) di Miglianico (Chieti). Nel torneo inserito in calendario nell’Alps Tour e nell’Italian Pro Tour, il circuito di gare nazionali e internazionali organizzate dalla FIG, è al vertice con 64 (-7) colpi Edoardo Giletta, ma hanno brillato i dilettanti Alessandro Nardini, secondo con 65 (-6) insieme all’irlandese Jonathan Yates, all’austriaco Uli Weinhandl e al francese Tom Vaillant (am), e l’altro amateur azzurro Riccardo Bregoli, sesto con 66 (-5), alla pari con Jacopo Vecchi Fossa, recente vincitore del Campionato Nazionale Open, e Carlo Casalegno e con l’inglese Thomas Thurloway. In alta classifica anche Andrea Saracino, Alessandro Notaro e Riccardo Baldissoni, decimi con 67 (-4), Mauro Bianco, Lorenzo Magini, Gregory Molteni e il dilettante Gregorio De Leo, 18.i con 68 (-3).

“Buca in uno” di Margolis – Il francese Paul Margolis, 28° con 69 (-2), reduce dal successo nel precedente Mira Live the Soul Open all’Acaya GC di Vernole (Lecce), ha realizzato una “hole in one” alla buca 2, par 3 di 186 metri.

Le interviste - “Sono partito forte - ha detto Giletta - ed è andata bene, credo che la concentrazione mostrata abbia fatto la differenza. Il percorso è ottimo con buche difficili come la 10, la 11 e la 12. Mentre nelle prime nove è più facile attaccare e spingere”. Nel suo score un eagle, sette birdie e un bogey.

Alessandro Nardini, nativo di Camaiore, diciotto anni da compiere, tesserato per il GC La Pinetina, ha realizzato sei birdie senza bogey. “Sono partito scendendo di tre colpi sotto par nella prima metà del campo, esprimendo un buon gioco e finalmente efficace anche sul green. Sono stato costante e non ho mai avuto cali di tensione. Sul campo vedo sempre le cose in maniera positiva, non mi deprimo se sbaglio una buca, ma mi impegno subito per recuperare e credo di essere dotato anche una certa dose di cattiveria agonistica. Giocare con i pro? Cerco soprattutto di imparare”.

Formula e montepremi – L’Abruzzo Alps Open si disputa sulla distanza di 54 buche con taglio dopo 36 che lascerà in gara i primi 40 classificati e i pari merito al 40° posto. In palio un montepremi di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.

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LA VIGILIA - Seconda gara consecutiva al Miglianico Golf & Country Club di Miglianico (Chieti) dove, dopo il Campionato Nazionale Open, va in scena l’Alps Tour con l’Abruzzo Alps Open (22-24 aprile), inserito anche nel calendario dell’Italian Pro Tour, il circuito delle gare nazionali e internazionali della FIG giunto alla 15ª edizione. E’ un evento che è stato spesso favorevole ai colori azzurri, ricordando i successi di Luca Cianchetti nel 2015, quando era ancora dilettante, di Stefano Pitoni, a segno nel 2016 con uno spettacolare eagle sull’ultima buca, e di Guido Migliozzi nel 2017 e 2018 dai quali il veneto ha preso slancio per approdare poi sull’European Tour dove ha vinto due volte.

Pitoni e Cianchetti saranno gli unici due past winner in gara anche in questa occasione, mentre mancheranno gli spagnoli Juan Antonio Bragulat (2014) e Sebastian Garcia Rodriguez (2019), cugino di Sergio Garcia, anch’egli salito sull’European Tour come Migliozzi, mentre nel 2020 il torneo non si è svolto causa la pandemia. Saranno in gara 132 concorrenti in rappresentanza di 14 nazioni e tra i 58 italiani sono parecchi coloro che possono iscrivere il proprio nome sull’albo d’oro. In particolare appare in ottima forma Jacopo Vecchi Fossa, che si è appena imposto nel Campionato Nazionale Open, ma insieme a lui possono sperare anche Stefano Mazzoli, Giulio Castagnara, Cristiano Terragni, Giacomo Fortini, Stefano Mazzoli, Michele Ortolani, Andrea Saracino e i sempreverdi Alessandro Tadini e Gregory Molteni. Da seguire i dilettanti che nelle prime gare stagionali hanno offerte buone prove nei confronti con i pro quali Gregorio De Leo (suo il titolo negli Internazionali d’Italia maschili a marzo), Massimiliano Campigli e Andrea Romano, rispettivamente terzo e quarto nel Campionato Nazionale Open, Riccardo Bregoli e Matteo Cristoni per ricordarne alcuni.

Tra gli stranieri i vincitori dei primi due tornei stagionali del circuito, lo scozzese Ryan Lumsden (MIRA Golf Experience Acaya Open) e l’amateur francese Paul Margolis (MIRA Live the Soul Open). Entrambi, sul percorso dell’Acaya Golf Club a Vernole (LE) hanno superato Matteo Manassero (secondo anche nel Campionato Nazional Open), che si è concesso un turno di riposo e che tornerà nel prossimo Antognolla Alps Open (28-30 aprile).

Tra i favoriti anche i francesi Julien Foret e Thomas Elissalde, lo spagnolo Angel Hidalgo Portillo, gli inglesi James Sharp e Sam Robinson, l’irlandese David Carey e l’austriaco Jurgen Maurer. Il torneo si svolge sulla distanza di 54 buche con taglio dopo 36 che lascerà in gara i primi 40 classificati e i pari merito al 40° posto. In palio un montepremi di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.

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Primo piano

  • Il ritorno al successo
    di Paratore: “Bisogna
    crederci, sempre”
    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

    Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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