Jaco Prinsloo ha vinto con 327 (-15) colpi la Serengeti Pro-Am Invitational, torneo del Sunshine Tour disputato al Serengeti Estates (par 72) di Ekurhuleni in Sudafrica, sulla distanza di cinque giri. I primi due si sono svolti con formula medal e il taglio ha lasciato in gara 52 concorrenti, che poi hanno proseguito con formula pro.am. Non ha preso parte a questa seconda fase Philip Geerts, uscito dopo 36 buche (84° con 148 - 78 70, +4).
Prinsloo ha ottenuto il terzo successo sul circuito, il secondo nelle ultime tre gare dopo aver prevalso nel Players Championship, superando di due colpi Jaco Ahlers (329, -13) e di quattro MJ Viljoen e Neil Schieteka (331, -11).
Determinante in queste due vittorie di Prinsoo un passo indietro fatto prima dell’inizio del circuito, quando è ritornato al suo gioco più naturale, rinunciando ai cambiamenti di swing su cui stava lavorando.
Il circuito ora osserverà un mese di pausa prima di riprendere con tre gare di fila organizzate in collaborazione con il Challenge Tour. Si comincerà con il Limpopo Championship (Euphoria GC, Modimolle, 22-25 aprile)
IL TAGLIO - Jaco Prinsloo ha mantenuto il comando con 135 (64 71, -9) colpi nella Serengeti Pro-Am Invitational, torneo del Sunshine Tour che si sta svolgendo al Serengeti Estates (par 72) di Ekurhuleni in Sudafrica, dove è uscito al taglio Philip Geerts, 84° con 148 (78 70, +4), unico italiano in campo.
La gara si disputa sulla distanza di cinque giri. Nei primi due i concorrenti hanno giocato individualmente, poi i 52 concorrenti che hanno superato il taglio nei tre turni conclusivi proseguiranno con formula pro am. Il terzo si svolgerà sul famoso tracciato del Whistling Thorn Par 3 del Serengeti, quindi per gli ultimi due si tornerà al Jack Nicklaus Signature Design Championship.
Prinsloo, 32 anni, due titoli sul circuito, il secondo due settimane addietro nel Player Championship, si è espresso con due birdie e un bogey per i 71 (-1) sufficiente per mantenere un colpo di vantaggio su MJ Viljoen, James Hart du Preez e sul dilettante Christiaan Maas. In quinta posizione con 137 (-7) Riekus Nortje, Kyle McClatchie, Jaco Ahlers, Jbe’ Kruger, vincitore domenica scorsa del Gauteng Championship, lo svedese Fredrik From e il tedesco Freddy Schott.
A Geerts non è bastato un 70 (-2, un eagle, due birdie, due bogey) per evitare il secondo taglio in tre eventi nel 2021. Il montepremi è di 1.500.000 rand (circa 85.500 euro).
PRIMO GIRO - Jaco Prinsloo al vertice con 64 (-8) colpi e falsa partenza di Philip Geerts, 126° con 78 (+6), nella Serengeti Pro-Am Invitational, torneo del Sunshine Tour iniziato al Serengeti Estates (par 72) di Ekurhuleni in Sudafrica.
La gara si disputa sulla distanza di cinque giri. Nei primi due i concorrenti giocano individualmente, poi il taglio lascerà in corsa i primi 50 classificati e i pari merito al 50° posto per i tre turni conclusivi con formula pro am. Il terzo si svolgerà sul famoso tracciato del Whistling Thorn Par 3 del Serengeti, quindi per gli ultimi due si tornerà al Jack Nicklaus Signature Design Championship.
Prinsloo, 32 anni, due titoli sul circuito, il secondo due settimane addietro nel Player Championship, ha realizzato un eagle, otto birdie e due bogey e precede di misura James Hart du Preez (65, -7). In terza posizione con 66 (-6) Jean-Paul Strydom, Anthony Michael e Daniel Green e in sesta Jean Hugo, Ibe’ Kruger, vincitore del precedente Gauteng Championship, Freddy Schott, MJ Viljoen e Louis Albertse.
Primo tra i giocatori non sudafricani l’irlandese Richie O’Donovan, 19° con 69 (-3). Geerts, che ha segnato tre bogey e un triplo bogey, rischia il secondo taglio in tre gare stagionali. Il montepremi è di 1.500.000 rand (circa 85.500 euro).
LA VIGILIA - Torna subito in campo Philip Geerts, che prende parte alla Serengeti Pro-Am Invitational, torneo del Sunshine Tour che si svolge dal 23 al 28 marzo al Serengeti Golf Estates ad Ekurhuleni in Sudafrica.
Insolito formato per il torneo che si dipanerà su cinque giri. Nei primi due i concorrenti giocheranno individualmente, poi il taglio lascerà in gara i primi 50 e i pari merito al 50° posto per i tre turni conclusivi con formula pro am. Il terzo si svolgerà sul famoso tracciato del Whistling Thorn Par 3 del Serengeti, quindi per gli ultimi due si tornerà al Jack Nicklaus Signature Design Championship.
Nel field i sudafricani Jbe’ Kruger, a segno nel precedente Gauteng Championship, e Jaco Prinsloo, vincitore del Players Championship, insieme ai connazionali Jaco Ahlers, Martin Rohwer, Neil Schietekat, Anthony Michael, Hennie Otto, James Kingstom, Jacques Blaauw e Jaco Van Zyl. Tra i pochi “stranieri” oltre a Geerts, il brasiliano Adilson Da Silva, la cui lunga carriera si è svolta tutta in Sudafrica, lo scozzese Doug McGuigan, l’inglese Steve Surry e il portoghese Stephen Ferreira. Il montepremi è di 1.500.000 rand (circa 85.500 euro).
Il sudafricano Daniel Van Tonder (263, -21 colpi) ha superato con un birdie alla terza buca di playoff il thailandese Jazz Janewattananond, stesso score, e ha vinto il Kenya Savannah Classic, dove hanno operato una bella rimonta finale Nino Bertasio, da 39° a decimo con 268 (-16), dopo un 63 (-3) miglior parziale del turno, e Lorenzo Scalise, da 48° a 30° con 273 (-11), grazie anche all’ausilio di una “buca in uno”.
Sul percorso del Karen Country Club (par 71) di Nairobi in Kenya, Daniel Van Tonder (65 64 70 64), 30enne di Sasolbarg, ha firmato il primo titolo sul circuito dopo i sette ottenuti sul Sunshine Tour di casa dove svolge la maggior parte della sua attività. Ha girato in 64 (-7) colpi con otto birdie (cinque di fila) sulle prime 14 buche, due bogey e il nono birdie alla 18ª che gli ha permesso di agganciare Janewattananond (66 68 65 64), stesso 64 con otto birdie (anche per lui cinque in sequenza) in 13 buche e un bogey alla 16ª che, con il senno di poi, è stato devastante. Nel playoff, disputato alla 18ª (par 4), Van Tonder ha mancato per due volte il birdie poi alla terza buca, dopo un perfetto secondo colpo all’asta, lo ha messo a segno, mentre il suo rivale, rimasto corto al green, non è andato oltre il par.
Bogey beffa in extremis - Fuori allo spareggio per un colpo e terzi con 264 (-20) l’inglese Sam Horsfield e lo scozzese Calum Hill, entrambi penalizzati da un bogey sul green finale. Al quinto posto con 266 (-18) il sudafricano Jacques Kruyswijk e l’altro scozzese David Drysdale e al settimo con 267 (-17) l’olandese Joost Luiten, l’austriaco Matthias Schwab e il redivivo francese Victor Dubuisson.
Crollo inatteso del sudafricano Justin Harding, vincitore domenica scorsa del Magical Kenya Open, svoltosi sullo stesso tracciato, che con un 73 (+2), da leader dopo tre turni con tre colpi di margine è terminato 14° con 269 (-15). Si è ritagliato il suo momento di gloria in patria il keniano David Wakhu, 57° con 277 (-7), unico ad aver superato il taglio tra i 18 connazionali in gara.
Nino Bertasio (67 70 68 63), senza dubbio il migliore tra gli italiani in questo avvio di 2021, ha ottenuto la terza top 20 di fila con una progressione dal 19° posto nel Qatar Masters e passando per il 12° nel Kenya Open. Come detto ha segnato lo score più basso della giornata aggredendo il campo con decisione e realizzando un eagle e sei birdie, senza bogey.
“Buca in uno” di Scalise - Lorenzo Scalise (70 66 70 67) dopo aver debuttato la scorsa settimana nel Kenya Open (62°) è andato a premio anche in questa occasione, con una buona risalita nel finale e con la soddisfazione di una “hole in one”, centrando dal tee la buca 2, par 3 di 129 metri, Ha poi aggiunto all’ace cinque birdie prima di incontrare un doppio bogey e un bogey sulle ultime quattro buche (67, -4) che lo hanno punito ben oltre i demeriti facendogli perdere una decina di posizioni. Sono usciti al taglio di metà torneo Francesco Laporta, 74° con 139 (70 69, -3), Lorenzo Gagli, 82° con 140 (69 71, 2), Edoardo Molinari, 110° con 143 (74 69, +1), e Guido Migliozzi, 132° con 147 (73 74, +5), che era giunto dodicesimo nel Kenya Open.
TERZO GIRO - Il sudafricano Justin Harding, dopo aver vinto la scorsa settimana il Magical Kenya Open, prova a concedere il bis nel Kenya Savannah Classic, secondo torneo di fila dell’European Tour in Kenya. Sullo stesso percorso del Karen Country Club (par 71) di Nairobi, dove si è svolto l’evento precedente, Harding (196 - 64 66 66, -17) è al vertice per la seconda volta consecutiva dopo tre giri, ma sua posizione è migliore con tre colpi di vantaggio sugli inseguitori invece di due. Sono poco oltre metà classifica i due italiani rimasti in gara dopo il taglio, Nino Bertasio, 39° con 205 (67 70 68, -8), e Lorenzo Scalise, 48° con 206 (70 66 70, -7).
Sei all’inseguimento - Justin Adam Harding, 35enne di Somerset West, punta a cogliere il terzo titolo sul circuito, (il primo nel Qatar Masters del 2019), per un palmarès che comprende anche due vittorie sull’Asian Tour e sette sul Sunshine Tour, dove ha iniziato e svolto buona parte della carriera. Ha realizzato il secondo 66 (-5) consecutivo partendo con qualche incertezza, due birdie e due bogey in quattro buche, e poi accelerando con altri sei birdie e un bogey. A rincorrerlo sei concorrenti con tre colpi di ritardo: i connazionali Daniel Van Tonder, in vetta dopo due turni, e Darren Fichardt, il norvegese Kristoffer Reitan, il thailandese Jazz Janewattananond, lo scozzese David Drysdale e l’inglese Marcus Armitage (199, -14).
Hanno chances anche i cinque all’ottavo posto con 200 (-13): il sudafricano Louis De Jager, lo scozzese Calum Hill, gli inglesi Ashley Chesters e Sam Horsfield e lo spagnolo Gonzalo Fernandez Castaño, da tempo scomparso dai radar e vincitore di due Open d’Italia (2007-2012). Ha perso molto terreno, da 14° a 61° con 208 (-5), David Wakhu, ma probabilmente sarà comunque contento per essere stato unico tra i 18 keniani in gara capace di superare il taglio.
Sale Bertasio - Nino Bertasio ha realizzato cinque birdie sulle prime dodici buche, poi ha rallentato con due bogey, ma il 68 (-3) gli ha permesso di guadagnare dieci posizioni. Ne ha perse invece 14 Lorenzo Scalise con un 70 (-1), nato dopo un cammino altalenante fatto di cinque birdie e di quattro bogey. Sono usciti dopo 36 buche Francesco Laporta, 74° con 139 (70 69, -3), Lorenzo Gagli, 82° con 140 (69 71, 2), Edoardo Molinari, 110° con 143 (74 69, +1), e Guido Migliozzi, 132° con 147 (73 74, +5), che era giunto dodicesimo nel Kenya Open. Il montepremi è di un milione di euro.
SECONDO GIRO - Lorenzo Scalise, 34° con 136 ( -6) colpi, e Nino Bertasio, 49° con 137 (-5), sono gli unici due italiani rimasti in gara nel Kenya Savannah Classic, secondo torneo di fila dell’European Tour in Kenya sullo stesso percorso del Karen Country Club (par 71) di Nairobi dove si è svolto il precedente Magical Kenya Open.
Ha rimontato dalla quinta alla prima posizione con 129 (65 64, -13) colpi il sudafricano Daniel Van Tonder, 30enne di Sasolbarg senza titoli sul circuito, ma con sette sul Sunshine Tour dove svolge la maggior parte della sua attività, rinvenuto con un 64 (-7), secondo score di giornata ottenuto con ben tre eagle, una rarità in un solo giro, tre birdie e due bogey.
Lo seguono con 130 (-12) il connazionale Justin Harding, vincitore domenica scorsa del Kenya Open, e lo scozzese David Drysdale e con 131 (-11) un altro sudafricano, Darren Fichardt, il giapponese Masahiro Kawamura e lo svedese Nicklas Lemke. Al settimo posto con 132 (-10) gli olandesi Darius Van Driel, autore con 62 (-9, un eagle, otto birdie, un bogey) del punteggio più basso del turno, e Joost Luiten, lo spagnolo Gonzalo Fernandez Castaño, a segno in due Open d’Italia (2007-2012, il francese Romain Langasque e l’inglese Marcus Armitage e tra i concorrenti al 14° con 134 (-8) il thailandese Jazz Janewattananond e David Wakhu, unico tra i 18 keniani in campo capace di superare il taglio.
Lorenzo Scalise (70 66) ha girato in 66 (-5) colpi con un eagle, cinque birdie e due bogey e Nino Bertasio in 70 (-1) con cinque birdie, due bogey e un doppio bogey. Sono rimasti fuori Francesco Laporta, 74° con 139 (70 69, -3), Lorenzo Gagli, 82° con 140 (69 71, 2), Edoardo Molinari, 110° con 143 (74 69, +1), e Guido Migliozzi, 132° con 147 (73 74, +5), che era giunto dodicesimo nel Kenya Open. Il montepremi è di un milione di euro.
PRIMO GIRO - Ancora una buona partenza di Nino Bertasio, 26° con 67 (-4) colpi e il migliore tra i sei italiani in gara, nel Kenya Savannah Classic, secondo torneo di fila in Kenya sullo stesso percorso del Karen Country Club (par 71) di Nairobi dove si è svolto il precedente Magical Kenya Open.
Classifica molto corta, in una gara dall’insolita collocazione dal martedì al venerdì, e quartetto al vertice con 64 (-7) colpi composto dal sudafricano Justin Harding, a segno domenica scorsa e nuovamente in grande spolvero, dall’olandese Joost Luiten, dal francese Clément Sordet e dallo spagnolo Alejandro Cañizares. Nessun bogey e sette birdie per Luiten, otto birdie e un bogey per Harging e per Sordet e un eagle, sette birdie e due bogey per Cañizares.
Tanti all’inseguimento - Quasi una folla in quinta posizione con 65 (-6) e altri tre sudafricani al proscenio, Darren Fichardt, Daniel Van Tonder e Mathiam Keyser. Con loro i nordirlandesi Jonathan Caldwell e Cormac Sharwin, gli inglesi Marcus Armitage e Ross McGowan, vincitore dell’ultimo Open d’Italia, e lo scozzese David Drysdale. In 13ª, tra gli altri, l’australiano Scott Hend, il thailandese Jazz Janewattananond e David Wakhu, che si è distinto tra i 18 giocatori di casa per il resto tutti oltre la linea del taglio.
In panne Migliozzi - Degli altri azzurri, Lorenzo Gagli è 54° con 69 -2) alla pari con lo statunitense Kurt Kitayama, secondo nel Kenya Open, Lorenzo Scalise e Francesco Laporta sono 66.i con 70 (-1), mentre sono partiti molto male Guido Migliozzi, 119° con 73 (+2) ed Edoardo Molinari, 130° con 74 (+3). Bertasio ha segnato sette birdie e tre bogey, Gagli cinque birdie e quattro bogey, Scalise quattro birdie, un bogey e un doppio bogey e Laporta sette birdie, un bogey, un doppio bogey e un triplo bogey. Sopra par Migliozzi con sei birdie, tre bogey, un doppio bogey e un triplo bogey e Molinari con due birdie, cinque bogey. Il montepremi è di un milione di euro.
LA VIGILIA - L’European Tour concede il bis in Kenya. Stesso campo, praticamente medesimi protagonisti, ma nome del torneo cambiato e insolita collocazione dal martedì al venerdì. Al Karen Country Club, di Nairobi in Kenya, prende il via il Kenya Savannah Classic (23-26 marzo) dove replicheranno i sei italiani che hanno preso parte al precedente Magical Kenya Open: Guido Migliozzi, che nell’occasione difendeva il titolo, e Nino Bertasio, che hanno concluso con un buon 12° posto, Francesco Laporta, Lorenzo Gagli e Lorenzo Scalise, terminati nella seconda parte della graduatoria, ed Edoardo Molinari, che invece dovrà riscattare il taglio subito.
Attesi alla prova i due grandi protagonisti della scorsa settimana, il sudafricano Justin Harding, che ha firmato il secondo titolo sul circuito, e lo statunitense Kurt Kitayama, secondo e desideroso di prendersi la rivincita.
Difficile comunque dire se daranno corso alle attese, perché lo spazio tra i due eventi è minimo e potrebbero ancora non aver smaltito la carica nervosa accumulata. Nel field anche gli altri sudafricani Dean Burmester, Jacques Kruyswijk e Wilco Nienaber, gli inglesi Ross McGowan, vincitore dell’Open d’Italia, e Aaron Rai, gli spagnoli Sebastian Garcia Rodriguez, cugino di Sergio Garcia e quarto nel Kenya Open, Jorge Campillo e Adrian Otaegui, gli scozzesi Connor Syme e Calum Hill e l’australiano Scott Hend,
Tra i partenti 18 atleti del Kenya tra i quali Samuel Njoroge Chege, l’unico che la scorsa settimana ha avuto il merito di superare il taglio (77°). Il montepremi è di un milione di euro.
Diretta su GOLFTV ed Eurosport 2 - Il Kenya Savannah Classic sarà trasmesso in diretta da GOLF TV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it), e da Eurosport 2 agli orari indicati. GOLFTV: martedì 23 marzo e mercoledì 24, dalle ore 11 alle ore 17; giovedì 25 e venerdì 26, dalle ore 10 alle ore 15. Su Eurosport 2: martedì 23, dalle ore 12 alle ore 17; mercoledì 24, dalle ore 12 alle ore 15; giovedì 25 e venerdì 26, dalle ore 11 alle ore 15. Commento di Isabella Calogero e di Marco Durante
Jbe’ Kruger ha vinto con 267 (70 64 67 66, -21) colpi il Gauteng Championship, terzo torneo stagionale del Sunshine Tour disputato sul percorso dell’Ebotse Links (par 72) a Benoni in Sudafrica, dove Philip Geerts ha occupato la 44ª e ultima posizione tra coloro che sono andati a premio con 288 (72 67 77 72, par).
James Barry Kruger, detto Jbe’, 34enne di Kimberley, ha ottenuto il quinto titolo sul circuito in un palmarès che comprende anche un successo sull’European Tour, uno sull’Asian Topur e uno sul Japan Tour, grazie a un 66 (-6) finale, frutto di un eagle e di quattro birdie, con cui ha rimontato dalla seconda piazza. Ha superato Martin Rohwer, secondo con 269 (-19), e Neil Schietekat, terzo con 270 (-18) dopo essere stato in vetta nei due turni centrali. In quarta posizione con 271 (-17) Hennie Otto, due Open d’Italia (2008 e 2014) per lui, e MJ Viljoen e in sesta con 273 (-15) il brasiliano Adilson Da Silva.
Philip Geerts, che nel secondo giro ha realizzato una “hole in one” (buca 11, par 3, yards 205), ha concluso la sua gara con tre birdie e tre bogey per il 72 del par. Il vincitore ha ricevuto un assegno di 158.599 rand (circa 8.850 euro) su un montepremi di un milione di rand (circa 54.500 euro).
TERZO GIRO - Neil Schietekat è rimasto al comando con 200 (69 62 69, -16) nel Gauteng Championship e proverà a cogliere il quarto titolo nel Sunshine Tour sul percorso dell’Ebotse Links (par 72) a Benoni in Sudafrica.
Dopo il bel secondo giro con un 67 (-5), caratterizzato anche da una “hole in one” (buca 11, par 3, yards 205) Philip Geerts ha avuto un netto cedimento e con un 77 (+5, due birdie, tre bogey e un “8” a un par 4) è finito in coda al gruppo, 44° con 216 (72 67 77, par) colpi.
Schietekat, 37 anni, ha notevolmente rallentato dopo il 62 (-10) della seconda frazione, tuttavia con il parziale di 69 (-3, sei birdie, tre bogey), è riuscito a mantenere un colpo di vantaggio su Jbe Kruger (201, -15), un successo sull’European Tour datato 2012. Hanno chances di arrivare alla vittoria anche MJ Viljoen, terzo con 202 (-14), Ockie Strydom e Martin Rohwer, quarti con 203 (-13), e i cinque concorrenti al sesto posto con 204 (-12): Hennie Otto (due Open d’Italia per lui, 2008 e 2014), Anthony Michael, Jean Hugo, Tristen Strydom e il brasiliano Adilson Da Silva, unico atleta non sudafricano tra i primi ventisette in graduatoria. Il montepremi è di un milione di rand (circa 54.500 euro).
SECONDO GIRO - Una gran rincorsa con l’effetto speciale di una “hole in one” ha permesso a Philip Geerts di salire dal 65° al 32° posto con 139 (-72 67, -5) colpi e di superare il taglio con l’ultimo punteggio utile nel Gauteng Championship, il terzo torneo stagionale del Sunshine Tour in svolgimento sul percorso dell’Ebotse Links (par 72) a Benoni in Sudafrica, dove il nuovo leader è Neil Schietekat volato al vertice con 131 (69 62, -13) dopo un gran 62 (-10).
Geerts, alla seconda uscita nel 2021 e out a metà gara nella precedente Players Championship, ha centrato direttamente dal tee la buca 11, par 3 di 205 yards, e poi ha aggiunto all’ace cinque birdie, di cui uno decisivo per il passaggio sull’ultimo green, e due bogey che hanno fatto 67 (-5) colpi.
Schietekat, 37 anni, tre titoli sul Sunshine Tour, ha infilato dieci birdie di cui sette sulle seconde nove buche per un parziale di 29 (-7). “Aver ottenuto la ‘carta’ per l’Asian Tour - ha dichiarato - mi ha dato grande fiducia. Per la pandemia poi il circuito è stato sospeso, ma ho approfittato dello stop per apportare alcune modifiche al mio gioco che sono state fondamentali e che stanno dando i frutti sperati”.
Schietekat precede di misura CJ du Plessis e Trysten Strydom (132, -12) e di due lunghezze Martin Rohwer (133, -11). In quinta posizione con 134 (-10) Jean Hugo, Ruan Conradie, Anthony Michael, Jbe Kruher e Hennie du Plessis, mentre tra i concorrenti al decimo posto con 135 (-9) si trova il brasiliano Adilson Da Silva, una carriera in Sudafrica, e unico atleta non di casa tra i primi 14 classificati. Il montepremi è di un milione di rand (circa 54.500 euro).
PRIMO GIRO - l sudafricano Tristen Strydom è in vetta alla classifica con 64 (-8) colpi nel Gauteng Championship, il terzo torneo stagionale del Sunshine Tour che si sta svolgendo sul percorso dell’Ebotse Links (par 72) a Benoni in Sudafrica. Philip Geerts, unico italiano in campo, è 65° con 72 (par) e si trova praticamente sulla linea del taglio. Pertanto dovrà dare un deciso cambio alla sua marcia se non vorrà uscire dopo 36 buche come accaduto al debutto nel 2021 la scorsa settimana.
Strydom, 24 anni, professionista dal 2017, nessun titolo sul circuito, ma reduce da due top ten e autore di un eagle e sei birdie, è seguito dai connazionali Kyle Barker, secondo con 65 (-7), James Kingstom (due titoli sull’European Tour), Paul Boshoff e Jaco Prinsloo, vincitore la scorsa settimana del Players Championship, terzi con 66 (-6). In sesta posizione con 67 (-5) Martin Rohwer e Anthony Michael e tra i concorrenti in ottava con 68 (-4) Jacques Blaauw ed Hennie Otto, a segno in due Open d’Italia (2008 e 2014).
Philip Geerts ha segnato due birdie e altrettanti bogey. Il montepremi è di un milione di rand (circa 54.500 euro).
LA VIGILIA - Secondo impegno stagionale nel Sunshine Tour per Philip Geerts che prende parte al Gauteng Championship (18-21 marzo), sul percorso dell’Ebotse Links a Benoni in Sudafrica, con l’intento di cancellare l’uscita al taglio della settimana passata.
Preponderanza assoluta tra i 142 concorrenti dei giocatori di casa tra i quali aspirano a un ruolo di primo piano Jaco Prinsloo, reduce dal successo nel precedente Players Championship, Jaco Ahlers, Jaco Van Zyl, Jean-Paul Strydom, Neil Shietekat, Hennie Otto, vincitore di due Open d’Italia (2008-2014), Jean Hugo, Thriston Lawrence e James Kingston, due titoli sull’European Tour, l’ultimo nel 2009,
Da seguire anche l’inglese Steve Surry, il cileno Matias Calderon, lo svedese Fredrik From e lo svizzero André Bossert, che cercheranno di fare gli “infiltrati” in una classifica che ovviamente parlerà quasi per intero il linguaggio del Sudafrica. Il montepremi è di un milione di rand (circa 54.500 euro).
L’australiano Matt Jones ha firmato il secondo successo sul PGA Tour, quasi sette anni dopo il primo, imponendosi con 268 (61 70 69 68, -12) colpi nell’Honda Classic, disputato sul percorso del PGA National (par 70), a Palm Beach Gardens in Florida.
Sono passati esattamente sei anni, 11 mesi e 15 giorni (ossia 2.541 giorni) da quando Jones, 41 anni il prossimo 19 aprile e alla 330ª partenza, alzò il trofeo nello Houston Open del 2014, dopo un playoff, ma la sua ultima vittoria l’aveva ottenuta nel 2019 sul circuito di casa nell’Australian Open già suo nel 2015, due titoli che completano un anemico palmarès.
Vantaggio record - Come già nel terzo turno non aveva dovuto fare miracoli per salire in vetta, così nel quarto a Jones è bastato scendere di due colpi sotto par (68, cinque birdie, tre bogey) non solo per prevalere, ma anche per eguagliare il più ampio vantaggio sul secondo classificato, Brandon Hagy (273, -7), che era stato stabilito da Jack Niclaus (1997) e dal colombiano Camilo Villegas (2010). Inoltre ha convertito in successo al terzo tentativo la leadership dopo 54 buche, ha realizzato in maggior numero di birdie fra tutti i partecipanti (20), è balzato dall’89° posto al 49° nel World Ranking e dal 60° all’11° nella graduatoria FedEx Cup. Andando nel più pratico sarà esente sul tour fino al 2022-2023, potrà disputare due major nel 2021, il Masters e il PGA Championship, quindi nel 2022 il Tournament of Champions e il The Players Championship e avrà a sua scelta un veicolo a motore Honda. Infine, non trascurabile, anche l’assegno di 1.260.000 dollari percepito su un montepremi di 7.000.000 milioni di dollari.
Come detto il secondo posto è stato occupato da Brandon Hagy, che ha conseguito il miglior risultato sul circuito nel giorno del suo trentesimo compleanno. Fuori dal torneo, è entrato all’ultimo momento per la defezione di Kramer Hickok, e ha guadagnato ben 101 posizioni nella FedEx Cup (77°).
Crollo di Wise - Sulla terza piazza con 274 (-6) Chase Seiffert, Brendan Steele, Denny McCarthy, Russell Henley e il taiwanese T.C. Pan e tra i cinque concorrenti in ottava con 275 (-5) il coreano Sungjae Im, campione uscente, che non è riuscito ad imitare Jack Nicklaus, unico a fare la doppietta (1977-1978). Crollo verticale di Aaron Wise, al vertice dopo due turni, secondo nel terzo e 13° al termine con 276 (-4), affiancato dall’australiano Adam Scott, e al 25° posto con 278 (-2) Phil Michelson, miglior prestazione in dieci apparizioni nella stagione 2020-2021.
Il torneo è stato disertato dai big con la mente rivolta al WGC Dell Technologies Match Play (24-28 marzo, Austin, Texas) con ancora un montepremi super (10.500.000 dollari).
TERZO GIRO - L’australiano Matt Jones è tornato al vertice con 200 (61 70 69, -10) colpi nell’Honda Classic dove era già stato nel primo giro e nuovamente con tre colpi di margine. Sul percorso del PGA National (par 70), a Palm Beach Gardens in Florida, lo seguono J.B Holmes, risalito dal 16° posto, e Aaron Wise (203, -7), in vetta dopo due turni e che ha segnato un 75 (+5) del tutto inatteso dopo i due 64 (-6) precedenti.
Cabala pro Jones - Matt Jones, 41 anni il prossimo 19 aprile, ha un solo titolo sul PGA Tour (Houston Open 2014 dopo playoff) in 330 tornei disputati, ma in tempi più recenti si è imposto nell’Australian Open (2019) suo secondo successo sul tour di casa, dopo il primo nella stessa gara (2015). Per riprendersi la leadership non ha avuto bisogno di effetti speciali, ma gli sono bastati un po’ di altalena (tre birdie e due bogey) e parecchia prudenza per firmare un parziale di 69 (-1). Da quando l’evento si disputa al PGA National (2007) il “meno 10” e lo score migliore dopo tre turni, mentre sempre dalla stessa data sono stati sette i vincitori partiti al comando nel quarto giro. Un buon auspicio per Jones. J.B. Holmes ha girato in 67 (-3) con cinque birdie e due bogey e Aaron Wise ha pasticciato parecchio con due birdie, cinque bogey e un doppio bogey.
Qualche chance per Sungjae Im - Altra decisa rimonta quella del taiwanese C.T (Chen Tsung) Pan, 29enne di Miaoli, un titolo nel 2019 (RBC Heritage), da 42° a quarto con 204 (-6) dopo un 65 (-5, cinque birdie), miglior score del turno e uno dei due giocatori a non aver segnato bogey nella giornata. Si è messo in corsa per il titolo, ma stesse chances anche Cameron Tringale e Sam Ryder che lo affiancano. Possibilità anche per i concorrenti in settima posizione con 205 (-5): Stewart Cink, Brice Garnett, Zach Johnson, Robert Strebb, Keegan Bradley e il coreano Sungjae Im, campione in carica, che può provare ad emulare Jack Nickaus, unico a fare doppietta (1977-1978) nell’Honda Classic.
Nessun birdie anche per Chris Kirk, 13° con 206 (-4), autore di un 67 (-3, tre birdie). Stesso punteggio per il colombiano Camilo Villegas, che ha l’ultima occasione per guadagnare 136 punti nella classifica FedEx Cup onde rimanere nella categoria Major Medical (ha avuto un infortuno alla spalla) o 24 per giocare nel resto dalla stagione fuori da quella categoria. In media classifica Phil Mickelson e l’australiano Adam Scott, 27.i con 208 (-2). Il montepremi è di 7.000.000 milioni di dollari.
SECONDO GIRO - Aaron Wise ha realizzato il secondo 64 (-6) di fila e con il totale di 128 (-12) ha sorpassato l’australiano Matt Jones, ora secondo con 131 (-9) insieme a Brandon Hagy, quest’ultimo autore con 62 (-8, un eagle, sei birdie) del miglior score di giornata, nell’Honda Classic, torneo del PGA Tour) disertato dai big e che si sta svolgendo sul percorso del PGA National (par 70) a Palm Beach Gardens in Florida.
Wise a tempo di record - Aaron Wise, 24enne nato a Cape Town in Sudafrica, ma di nazionalità statunitense, ha realizzato due eagle, cinque birdie e tre bogey e con 128 colpi ha eguagliato il primato della gara su 36 buche, stabilito da Dan Pohl nel 1989 e ha battuto quello fissato a 129 da Rory McIlroy (2014) da quando l’evento si gioca al PGA National (2007). Wise, un titolo sul circuito (AT&T Byron Nelson, maggio 2018), uno sul Web.com Tour (ora Korn Ferry Tour) e uno sul tour canadese, si trova per la prima volta in vetta a metà gara in 88 partenze.
Bella reazione di Mickelson - In quarta posizione con 132 (-8) Sam Ryder e in quinta con 133 (-7) Russell Henley, Scott Harrington, Denny McCarthy e l’irlandese Shane Lowry e in 16ª con 136 (-4) Sungjae Im, 22enne coreano di Jeju Island, campione in carica e le cui speranze di emulare Jack Nicklaus, (doppietta 1977-1978) vanno scemando. Con un bel recupero fatto di tre birdie, dopo un bogey e un triplo bogey, ha evitato il taglio Phil Mickelson, 42° con 139 (-1), mentre non ci è riuscito l’inglese Lee Westwood (148, +8, sette colpi oltre il limite di qualifica), reduce da due secondi posti nei precedenti Arnold Palmer Invitational e The Players Championship. Sono stati realizzati nei due giri otto score di 64 o inferiori ed è stato superato il primo di cinque (2012 e 2014) a partire dal 2007. Il montepremi è di 7.000.000 milioni di dollari.
PRIMO GIRO - L’australiano Matt Jones, leader con 61 (-9) colpi, è stato il protagonista nella prima giornata dell’Honda Classic (PGA Tour), disertato dai big e che si sta svolgendo su tracciato del PGA National (par 70) a Palm Beach Gardens in Florida.
Jones, 41 anni il prossimo 19 aprile, alla 330ª partenza, ha ottenuto una sola vittoria sul circuito nel 2014 (Houston Open dopo playoff), ma ha vinto più recentemente nel 2019 quando ha siglato il secondo dei suoi due successi sul tour australiano, Ha segnato nove birdie, solo concorrente a non inciampare in bogey, ha eguagliato il record del torneo sulle 18 buche stabilito da Brian Harman nel 2012 e ha abbassato di due colpi quello relativo al turno di apertura da quando nel 2007 l’evento si disputa al PGA National (63 nel 2014 di Rory McIlroy). E’ seguito a tre colpi da Aaron Wise e da Russell Henley (64, -6), il margine più ampio sui secondi nel round iniziale dal 1987, quando Mike Sullivan si avvantaggiò di quattro colpi.
Ottimo Stricker - In quarta posizione con 66 (-4) Steve Stricker, a 54 anni ancora molto competitivo e che sarà il capitano del Team USA alla prossima Ryder Cup (24-26 settembre nel Wisconsin), Joseph Bramlett, Scott Harrington, Kevin Chappell e l’australiano Cameron Davis e in 15ª il 22enne coreano di Jeju Island Sungjae Im, che sta difendendo l’unico titolo conquistato sul circuito. In 27ª con 69 (-1) l’australiano Adam Scott e qualche difficoltà per l’inglese Lee Westwood, 43° con 70 (par), reduce da due secondi posti nei precedenti Arnold Palmer Invitational e The Players Championship, e per Phil Mickelson, 63° con 71).
Record negativo - Record negativo battuto due volte a breve distanza. L’inglese Luke Donald, 125° con 76 (+6) ha segnato un “9” alla buca 17 (par), score più alto in assoluto su questo green nella storia del torneo, ma poco dopo Brian Stuard, 138° con 79 (+9), ha voluto…strafare e con un 11 sulla medesima buca si è preso lo scomodo primato. Infine una curiosità: alla buca 18 (par 5) sono stati messi a segno 14 eagle e anche questo è un record assoluto. Il massimo in quella buca era stato di nove (2017). Il montepremi è di 7.000.000 milioni di dollari.
LA VIGILIA - Big a riposo nell’Honda Classic, il torneo del PGA Tour che avrà per teatro di gara, dal 18 al 21 marzo, il PGA National a Palm Beach Gardens in Florida.
Difende l’unico titolo conquistato sul circuito Sungjae Im, 22enne coreano di Jeju Island, in un field che comprende l’inglese Lee Westwood, reduce da due secondi posti consecutivi nell’Arnold Palmer Invitational e nel The Players Championship, Phil Mickelson, Ryan Moore, Doug Ghim, recentemente in buona evidenza, Chris Kirk, l’australiano Adam Scott, il cileno Joaquin Niemann, lo svedese Henrik Stenson e l’irlnadese Shane Lowry.
n cerca della condizione perduta da qualche tempo Rickie Fowler e curiosità per Steve Stricker e per l’irlandese Padraig Harrington, che saranno i capitani rispettivamente del Team USA e del Team Europe alla prossima Ryder Cup (24-26 settembre, Whistling Straits GC, Sheboygan, Wisconsin, USA).
Alla vigilia sono stati costretti a dare forfait Gary Woodland, Scott Piercy e Doc Redman perché positivi al test per il Covid-19. Il montepremi è di 7.000.000 milioni di dollari, da ritenersi quasi “modesto” dopo l’orgia di dollari nelle gare dell’ultimo mese.
Il torneo su GOLFTV e su Eurosport 2 – L’Honda Classic viene trasmesso in diretta su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it), e su Eurosport 2 con collegamentiagli orari indicati. GOLFTV: giovedì 18 marzo e venerdì 19, dalle ore 19 alle ore 23; sabato 20 e domenica 21, dalle ore 18 alle ore 23. Eurosport 2: giovedì 18 marzo e venerdì 19, dalle ore 19 alle ore 23; sabato 20 e domenica 21, dalle ore 20 alle ore 23. Commento di Alessandro Bellicini e di Federico Colombo.
La cinese Ruixin Liu è andata a segno nel Carlisle Arizona Women's Golf Classic, primo torneo nel 2021 del Symetra Tour, non senza qualche patema. In vetta dopo tre turni sul percorso del Longbow Golf Club (par 72), a Mesa in Arizona, ha concluso con 271 (66 69 67 69, -17) colpi, ma quando pensava di aver messo fuori gioco l’avversaria più temibile, ossia la spagnola Fatima Fernandez Cano, terza con 273 (-15) e seconda nella money list alla fine del 2020, si è vista raggiungere dalla forte dilettante Rose Zhang (271 - 70 69 66 66) leader del World Ranking Amateur femminile. La Liu ha terminato con un pariziale di 69 (-3, quattro birdie e un bogey) e la Zhang ha rimontato dalla quinta piazza con un 66 (-6) frutto di sette birdie, di cui conque nelle ultime nove buche, e di un bogey. Nello spareggio, dopo la parità alla prima buca, la Liu ha prevalso con un birdie alla seconda.
E’ stato il quinto successo sul circuito della 22enne cinese, che dopo averne ottenuti tre nel 2018 con leadership anche nell’ordine di merito, era salita sul LPGA Tour nel 2019. L’esperienza non è stata fortunata e nel 2020 è ritornata sul Symetra dove ha vinto ancora (FireKeepers Casino Hotel Championship). Ora spera che il nuovo alloro sia la chiave di volta per avere una seconda occasione sul circuito maggiore: “Non poteva esserci inizio migliore - ha detto - per provare a tornare al livello più alto. Ora credo di avere la maturazione e l’esperienza giusta per poter affrontare la nuova prova”. Anche questa volta, come nelle precedenti quattro vittorie, la Riu ha avuto vicino il padre, che sembra stia divenendo una specie di portafortuna.
In quarta posizione con 275 (-13 Haylee Harford, in quinta con 276 (-12) la tedesca Esther Henseleit, in sesta con 277 (-11) Sophia Schubert, Lauren Coughlin, la tedesca Sophie Hausmann e un’altra dilettante d’avvenire, la nordirlandese Olivia Mehaffey. Ancora in rodaggio la slovena Ana Belac, 44ª con 288 (par), leader della money list al termine del 2020.
Alla gara hanno partecipato uscendo al taglio Roberta Liti, 125ª con 154 (78 76, +10) e Giulia Molinaro, 127ª con 156 (77 79, +12).
TERZO GIRO - Volata finale per il titolo nel Carlisle Arizona Women's Golf Classic con almeno sette concorrenti in corsa per vincere la prima gara stagionale del Symetra Tour 2021. Sul percorso del Longbow Golf Club (par 72), a Mesa in Arizona, sarà in posizione privilegiata la 22enne cinese Ruixin Liu, tre successi sul circuito nel 2018 con promozione sul LPGA Tour e tornata indietro nel 2020 siglando la quarta vittoria (FireKeepers Casino Hotel Championship), dopo aver fallito l’occasione e perso la ‘carta’ sul tour maggiore nel 2019. Ora leader con 202 (66 69 67, -14) colpi dopo un 67 (-5) con cinque birdie senza bogey, punta alla quinta. Una curiosità: nelle sue quattro performance vincenti è stata sempre accompagnata dal padre, presente anche questa volta.
La seguono con possibilità a scalare di prevalere, la spagnola Fatima Fernandez Cano, seconda con 203 (-13) e risalita dalla sesta piazza con un 66 (-6, sei birdie), la francese Celine Herbin e la dilettante nordirlandese Olivia Mehaffey, in vetta dopo un turno, terze con 204 (-12). Subito dietro l’altra dilettante Rose Zhang, quinta con 205 (-11). la messicana Ingrid Gutierrez Nunez, sesta con 206 (-10) e autrice con 64 (-8, otto birdie) del miglior parziale di giornata, Marissa Steen e la norvegese Karoline Stormo, settime con 207 (-9). Deludente la slovena Ana Belac, 51ª con 217 (+1) e leader dell’ordine di merito a fine 2020 davanti alla Fernandez Cano.
Liti e Molinaro fuori - Hanno preso parte alla gara uscendo al taglio Roberta Liti, 125ª con 154 (78 76, +10), che era al debutto stagionale, e Giulia Molinaro, 127ª con 156 (77 79, +12). Quest’ultima ha iniziato il 2021 con due gare sul LPGA Tour, entrambe concluse dopo 36 buche, e con questo sul Symetra ha allungato la sua serie negativa a undici tagli consecutivi (otto nelle ultime otto presenze sul circuito maggiore 2020).
SECONDO GIRO - Un’uscita al taglio annunciata già dopo il primo giro per Roberta Liti, 125ª con 154 (78 76, +10) colpi, e per Giulia Molinaro, 127ª con 156 (77 79, +12), nel Carlisle Arizona Women's Golf Classic, prima gara stagionale del Symetra Tour 2021 in oda sul tracciato del Longbow Golf Club (par 72), a Mesa in Arizona.
Leader a sorpresa Olivia Mehaffey (133, - 69 64, -11), che però è un’ottima dilettante nordirlandese nativa di Belfast, attualmente decima nel ranking mondiale, studentessa all’Arizona State University, numerose vittorie e lo scorso anno capace di superare il taglio in un major, l’ANA Inspiration. Ha rimontato dal nono posto con un 64 (-8, nove birdie, un bogey), miglior punteggio di giornata, e ha preso due colpi di vantaggio su Lauren Coughlin, sulla cinese Ruixin Liu e sulla francese Celine Herbin (135, -9), in vetta dopo un turno.
In quinta posizione con 136 (-8) Allie White, in sesta con 137 (-7) la spagnola Fatima Fernandez Cano, numero due nell’ordine di merito al termine del 2020, e in settima con 138 (-6) la norvegese Karoline Stormo e l’australiana Robyn Choi. Ha recuperato venti posizioni la slovena Ana Belac, 30ª con 143 (-1), numero uno della money list a fine 2020. Il montepremi è di 200.000 dollari con prima moneta di 30.000 dollari.
Molinaro, che succede? - Roberta Liti, al debutto stagionale, ha probabilmente accusato il lungo periodo di top, mentre da tempo è in grande affanno Giulia Molinaro, la cui striscia negativa non accenna a finire e che è anche caratterizzata da score piuttosto pesanti. Lo scorso anno ha disputato undici tornei sul LPGA Tour con in sequenza due tagli subiti in avvio, un 70° posto, e altri otto tagli di fila, che ora sono diventati undici consecutivi dopo le due presenza nel circuito maggiore 2021 e questa sul Symetra Tour. Lei sicuramente saprà come gestirsi, ma forse sarebbe opportuna una pausa di riflessione su quanto le sta accadendo.
PRIMO GIRO - La francese Celine Herbin guida la graduatoria con 65 (-7) colpi nel Carlisle Arizona Women's Golf Classic, prima gara stagionale del Symetra Tour 2021, che non è cominciata molto bene per le due italiane in campo sulle quali si stanno addensando le nere nubi del taglio. Infatti Giulia Molinaro, che ha già disputato due gare sul LPGA Tour entrambe concluse con l’uscita dopo 36 buche, è 112ª con 77 (+5), e Roberta Liti è 121ª con 78 (+6).
Sul percorso del Longbow Golf Club (par 72), a Mesa in Arizona, Celine Herbin, 38enne di Avranches, due successi Ladies European Tour (Open de France 2015, La Reserva de Sotogrande Invitational 2019) e sui due circuiti americani dal 2015, anche se con salti nel vecchio continente, ha messo insieme un eagle, sei bidie e un bogey, che non sono serviti per un accenno di fuga, ma solo per prendere un colpo di vantaggio su Janet Mao e sulla cinese Ruixin Liu (66, -6).
In quarta posizione con 68 (-4) Mina Harigae, Lauren Coughlin, Demi Runas, la svedese Elin Arvidsson e l’australiana Robyn Choi e in nona con 69 (-3) la spagnola Fatima Fernandez Cano, numero due nell’ordine di merito alla fine del 2020. mentre è a metà classifica, 50ª con 72 (par), la slovena Ana Belac, numero uno. Il montepremi è di 200.000 dollari con prima moneta di 30.000 dollari.
LA VIGILIA - Primo evento 2021 del Symetra Tour, il secondo circuito femminile statunitense, che riparte con il Carlisle Arizona Women's Golf Classic (18-21 marzo), sul percorso del Longbow Golf Club, a Mesa in Arizona, al quale prenderanno parte Giulia Molinaro e Roberta Liti.
In un field con quasi tutte le migliori giocatrici del circuito spiccano i nomi di coloro che hanno occupato i primi cinque posti della money list al termine del 2020, nell’ordine la slovena Ana Belac, la spagnola Fatima Fernandez Cano, Kim Kaufman, la svedese Frida Kinhult e Janie Jackson.
Altre possibili protagoniste a Mesa le statunitensi Daniela Iacobelli, Casey Danielson e Marissa Steen, l’iberica Nuria Iturrioz, la ceca Klara Spilkova, la francese Celine Herbin, la canadese Maddle Szenyk, l’israeliana Laetitia Beck, l’australiana Stephanie Na, le inglesi Meghan MacLaren e Holly Clyburn, la cinese Ruixin Liu e la taiwanese Peiyun Chien.
Al torneo prendono parte 132 concorrenti (62 statuntensi) in rappresentanza di 33 nazioni, le quali competeranno sulla distanza di 72 buche, con taglio dopo 36 che lascerà proseguire le prime 60 classificate e le pari merito al 60° posto. Il montepremi è di 200.000 dollari con prima moneta di 30.000 dollari. A fine stagione saranno assegnate alle migliori dell’ordine di merito “carte” per il LPGA Tour. Da suo inizio nel 1999 sono state 162 le giocatrici che hanno ottenuto la promozione.
Ritorno in Arizona per Roberta Liti e Giulia Molinaro, che si sono laureate entrambe alla Arizona State University. La prima, al debutto nel 2021, ha concluso la scorsa stagione con un quinto e un 11° posto nelle ultime quattro gare e proverà a proseguire la serie positiva. Giulia Molinaro, che ha iniziato l’anno nel LPGA Tour subendo due tagli nelle prime due partecipazioni, cercherà di spezzare la serie negativa che la vede da dieci gare consecutive uscire dopo 36 buche.
Belle prove di Nino Bertasio e Guido Migliozzi, entrambi dodicesimi con 271 (-13) colpi nel Magical Kenya Open, vinto con 263 (66 67 64 66, -21) dal sudafricano Justin Harding davanti allo statunitense Kurt Kitayama (265, -19).
Secondo titolo per Harding - Justin Adam Harding, 35enne di Somerset West, ha portato a due i tioli sul circuito (suo il Qatar Masters nel 2019) in un palmarès in cui figurano anche due successi sull’Asian Tour e sette sul Sunshine Tour, dove ha iniziato e svolto buona parte della carriera. In vetta dopo tre turni, ha tenuto sotto continuo controllo la situazione con molta attenzione e senza sbavature, con momento decisivo quando ha realizzato un eagle alla buca 9, che era stato preceduto da due birdie e poi seguito a un terzo birdie alla 17ª con cui ha definitivamente sbarrato la strada al tenace Kitayama, stesso 66 (due eagle, due birdie e un bogey).
In terza posizione con 267 (-17) lo scozzese Connor Syme, in quarta con 268 (-16) lo spagnolo Sebastian Garcia Rodriguez, cugino di Sergio Garcia, e in quinta con 269 (-15) il sudafricano Jacques Kruyswijk e i francesi Romain Langasque e Jean.Baptiste Gonnet. Oltre metà classifica Francesco Laporta, 47° con 277 (-7), Lorenzo Gagli, 52° con 278 (-6), e Lorenzo Scalise, 62° con 279 (-5).
Gli score degli azzurri - Nino Bertasio (67 69 69 66) è risalito di cinque posizioni con un 66 (-5) emergendo nelle buche di rientro con quattro birdie, dopo i tre birdie e i due bogey sulle prime nove. In tal modo ha raggiunto Migliozzi, (71 65 67 68), che difendeva il titolo conquistato nel 2019 (lo scorso anno il torneo non si è disputato per la pandemia,) il quale ne ha perse cinque. Il veneto ha iniziato forte con un birdie, è stato frenato da due bogey e poi ha avviato un tentativo di rimonta con quattro birdie di fila dalla settima buca alla decima, ma la sua vena si è esaurita lì e otto par a chiudere hanno fatto 68 (-3). Ha ceduto Laporta (70 67 68 72), scivolato dal 17° al 47° posto con un 72 (+1) fatto di cinque birdie, tre bogey e un “8” a un par cinque. Ha guadagnato qualcosa Gagli (70 70 71 67) con un eagle, tre birdie e un bogey per un bel 67 (-4) e ha fatto passi indietro Scalise (72 68 68 71, -5) con un 71 (par) nato da quattro birdie, due bogey e da un doppio bogey. Harding ha percepito un assegno di 145.500 euro su un montepremi di un milione di euro.
TERZO GIRO - Guido Migliozzi ha recuperato ancora e si è portato dalla 12ª alla settima posizione con 203 (-10) colpi, grazie a un 67 (-4), nel terzo giro del Magical Kenya Open, dove difende il titolo conquistato nel 2019 (lo scorso anno il torneo non si è disputato per la pandemia). Dopo il secondo posto nel Qatar Masters potrà competere per il successo per la seconda settimana consecutiva, ma con l’onere di recuperare sei colpi al nuovo leader, il sudafricano Justin Harding (197 - 66 67 64, -16). Si stanno ben comportando, entrambi 17.i con 205 (-8), Francesco Laporta e Nino Bertasio e sono nelle retrovie Lorenzo Scalise, 47° con 208 (-5), e Lorenzo Gagli, 66° con 211 (-2).
Caccia al secondo titolo - Justin Adam Harding, 35enne di Somerset West, ha risalito la classifica dalla sesta piazza con un 64 (-7, un eagle, sei birdie, un bogey), e proverà a conquistare il secondo titolo sul circuito, dopo quello nel Qatar Masters del 2019, per arricchire un palmarès che comprende anche due successi sull’Asian Tour e sette sul Sunshine Tour, dove ha iniziato e svolto buona parte della carriera.
Al secondo posto con 199 (-14), e in piena corsa anche loro, l’australiano Scott Hend e gli statunitensi Kurt Kitayama e Johannes Veerman, autore di un 62 (-9, nove birdie), miglior punteggio parziale del turno. Subito dietro lo scozzese Calum Hill, quinto con 200 (-13), e il francese Jean-Baptiste Gonnet, sesto con 202 (-11), mentre Harding dovrà guardarsi, oltre che da Migliozzi, anche dai connazionali Dean Burmester e Garrick Higgo e dal finlandese Kalle Samooja, in vetta dopo due turni con Hend, che lo affiancano.
Gli azzurri - Migliozzi (71 65 67) ha segnato un eagle, cinque birdie e tre bogey, Bertasio (67 69 69) ha girato in 69 (-2) con tre birdie e un bogey e Laporta (70 67 68) in 68 (-3) con tre birdie senza bogey. Stesso punteggio per Scalise (72 68 68) con cinque birdie e due bogey e 71 (par) colpi per Gagli (70 70 71) con cinque birdie e altrettanti bogey. E’ uscito al taglio Edoardo Molinari, 93° con 142 (73 69, par). Il montepremi è di un milione di euro.
SECONDO GIRO - Tiene Nino Bertasio, rimonta bulgara di Guido Migliozzi, entrambi dodicesimi con 136 (-6),, e cambio al vertice dove si sono portati con 131 (-11) colpi il finlandese Kalle Samooja (65 66) e l’australiano Scott Hend (67 64) nel secondo round del Magical Kenya Open.
Azzurri in crescendo - Sul percorso del Karen Country Club (par 71), a Nairobi in Kenya, tutti gli azzurri hanno recuperato posizioni e, in particolare, Migliozzi (71 65), campione in carica (titolo ottenuto nel 2019 e non difeso lo scorso anno perché la pandemia ha cancellato l’evento) ne ha guadagnate ben 67 con un 65 (-6), mentre Bertasio (67 69), è risalito di due. Da 60° a 24° con 137 (70 67, -5) Francesco Laporta, da 96° a 59° con 140 (72 68, -2) Lorenzo Scalise e stesso score per Lorenzo Gagli (70 70) rimasto praticamente stabile (era 60°). Generoso Edoardo Molinari, 93° con 142 (73 69, par), ma il parziale di 69 (-2) non è bastato dopo la 114ª piazza di partenza.
Hend e Burmester miglior score del turno - Kalle Samooja, 33enne di Turku, un titolo sul Challenge Tour (Hainan Open 2018), ha girato in 66 (-5) con un eagle, sei birdie e tre bogey, mentre Scott Hend, 47enne di Townsville, tre successi sull’European Tour, l’ultimo nel 2019 (Maybank Championship) ha scalato a classifica di tredici gradini con un 64 (-7, otto birdie, un bogey). E’ stato uno dei due giocatori a realizzare il miglior score del turno, imitato dal sudafricano Dean Burmester, anch’egli con otto birdie e un bogey, da 30° a terzo con 132 (-10), alla pari con gli scozzesi Connor Syme e Richie Ramsay. Sesti con 133 (-9) lo statunitense Kurt Kitayama, lo scozzese Calum Hill, il francese Raphael Jacquelin e il sudafricano Justin Harding, secondo alle spalle di Migliozzi nel 2019. Nel folto gruppo al 12° posto anche il transalpino Benjamin Hebert, in vetta dopo 18 buche, e il sudafricano Wilko Nienaber, mentre hanno ceduto l’indiano Gaganjeet Bhullar, secondo nel precedente Qatar Masters, e il sudafricano Justin Walters, 37. con 138 (-4). Onore al merito per lo sconosciuto Samuel Njoroge Chege, unico tra i 18 atleti del Kenya che ha passato il taglio con l’ultimo punteggio utile (59° con 140, -2).
Migliozzi, il mistero del primo giro - Migliozzi, 79° dopo un giro, è partito molto male e praticamente allo stesso modo che in Qatar (78°), poi la grande reazione con un 65 (-6) dovuto a un avvio veloce dalla buca 10 con cinque birdie sulle prime otto e poi con altri due birdie e un bogey nel rientro. Dovrà comunque interrogarsi sul perché di certe amnesie in partenza che molto spesso, come la scorsa settimana, costano carissime. Bertasio(via dalla 10ª) ha viaggiato in par per undici buche, poi un bogey e la decisa reazione con tre birdie per il parziale di 69 (-2). Gran finale di Laporta (anche per lui inizio dalla 10ª) on quattro birdie nelle ultime sei buche, preceduti da un birdie e da un bogey per il 67 (-4), quindi 68 (-3) colpi per Scalise con cinque birdie e due bogey, 70 (-1) per Gagli con quattro birdie e tre bogey e 69 (-2) per Molinari con un eagle, due birdie e due bogey. Il montepremi è di un milione di euro.
PRIMO GIRO - Partenza in salita per Guido Migliozzi, 79° con 71 (par), nel Magical Kenya Open, il torneo dell’European Tour dove difende il primo dei due titoli conquistati nel 2019, una difesa rimandata di un anno dalla pandemia che ha bloccato l’evento nella passata stagione. Una partenza simile (78°) a quella effettuata una settimana addietro nel Qatar Masters, dove poi ha ottenuto un brillantissimo secondo posto con una imperiosa rimonta.
Naturalmente spera di potersi ripetere sul percorso del Karen Country Club (par 71), a Nairobi in Kenya, dove accusa sette colpi di ritardo dal leader, il francese Benjamin Hebert, autore di un 64 (-7) con un eagle, sei birdie e un bogey. Il 34enne di Brive, in cerca del primo alloro sul circuito, ha ottenuto sei successi sul Challenge Tour, tre nel 2011 e altrettanti nel 2014, con la prodezza di essere salito sul tour maggiore in entrambe la occasioni in corso d’opera, ossia al conseguimento del terzo, come prevede la norma, ma senza poi dare un seguito concreto alle aspettative.
Gli italiani - Il migliore tra gli italiani dopo un turno, come era accaduto in Qatar, è stato ancora Nino Bertasio, 14° con 67 (-4), mentre sono da metà graduatoria in poi gli altri: Francesco Laporta e Lorenzo Gagli (sua la gara nel 2018, ultimo anno in cui fu nel calendario del Challenge Tour), 60.i con 70 (-2), Lorenzo Scalise, 96° con 72 (+1), ed Edoardo Molinari (vincitore nel 2007), 114° con 73 (+2).
In sei inseguono Hebert - Hebert è praticamente braccato da sette concorrenti con 65 (-6): il polacco Adrian Meronk, l’inglese Sam Horsfield, il redivivo transalpino Raphael Jacquelin, il tedesco Bernd Ritthammer, il finlandese Kalle Samooja e gli scozzesi Connor Syme e Calum Hill. Tra i giocatori aal nono posto con 66 (-5) si trovano il sudafricano Justin Harding, secondo alle spalle di Migliozzi nel 2019, e l’indiano Gaganjeet Bhullar, secondo anch’egli nel Qatar Masters, e subito dietro, insieme a Bertasio, altri due sudafricani, Wilco Nienaber e Justin Walters insieme allo statunitense Kurt Kitayama. Al 48° con 69 (-2) altro protagonista in Qatar, pure lui secondo, il sudafricano Darren Fichardt, e i primi due tra i 18 atleti di casa in campo, Ooko Erick Obura e il dilettante Taimur Malik. Rivedibili il thailandese Jazz Janewattananond e l’inglese Aaron Rai, che affiancano Gagli e Laporta.
Partenza sprint di Bertasio - Ha iniziato dalla buca 10 con un avvio velocissimo Bertasio, e poi ha percorso le altre quindici buche con due birdie e un bogey. Di pari passo Laporta e Gagli, con quattro birdie e tre bogey, quindi tre birdie e tre bogey per Migliozzi, due birdie e tre bogey per Scalise e tre birdie e cinque bogey per Molinari. Il montepremi è di un milione di euro.
LA VIGILIA - E’ in ottima forma e difende il titolo. Guido Migliozzi, secondo la scorsa settimana nel Qatar Masters, ha le motivazioni e le carte in regola per avere un posto di rilievo tra i favoriti del Magical Kenya Open (18-21 marzo). Torna da defender sul percorso del Karen Country Club, a Nairobi in Kenya, due anni dopo aver ottenuto il primo dei suoi due successi sull’European Tour (l’altro poco dopo, a inizio giugno, nel Belgian Knockout) perché nella passata stagione la pandemia ha cancellato l’evento. Nell’occasione Migliozzi chiuse con 268 (-16) e superò di uno colpo lo spagnolo Adri Arnaus e i sudafricani Louis De Jager e Justin Harding, con quest’ultimo nuovamente in campo in cerca di rivincita.
Gli altri azzurri - Saranno della partita anche Nino Bertasio, Edoardo Molinari, Lorenzo Gagli, Francesco Laporta e Lorenzo Scalise, la scorsa settimana fermato dalla positività al Covid-19 alla vigilia della gara in Qatar e che ha superato i nuovi test, mentre si è concesso un momento di riposo, e forse di riflessione, Renato Paratore dopo gli ultimi pesanti score.
Sudafricani agguerriti - Sarà agguerrito e di qualità il gruppo dei sudafricani tra i quali, oltre ad Harding, vi saranno Wilco Nienaber, George Coetzee, Daniel Van Tonder, domenica passata superato al playoff nel Players Championship sul circuito di casa, Zander Lombard, Justin Walters e Garrick Higgo.
Nel field anche gli inglesi Ross McGowan, vincitore dell’ultimo Open d’Italia, Aaron Rai e Chris Paisley il tedesco Marcel Schneider, gli spagnoli Jorge Campillo, e Adrian Otaegui, l’olandese Joost Luiten, lo statunitense Kurt Kitayama, il thailandese Jazz Janewattananond, che ha fatto una recente esperienza sul PGA Tour realizzando anche una “hole in one”, gli indiani Gaganjeet Bhullar, secondo in Qatar alla pari con Migliozzi, e Shubhankar Sharma che, dopo un bell’inizio sul tour con due titoli, ha offerto poi negli ultimi tre anni solo qualche sporadico sprazzo, e il cinese Haotong Li, anch’egli fermatosi dopo due vittorie, l’ultima nel 2018. Da segnalare la presenza di diciannove giocatori del Kenya. Il montepremi è di un milione di euro.
Diretta su GOLFTV ed Eurosport 2 – Il Magical Kenya Open viene trasmesso in diretta su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it) con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 18 marzo e venerdì 19, dalle ore 11 alle ore 16; sabato 20 e domenica 21, dalle ore 10,30 alle ore 15. Commento di Maurizio Trezzi e di Isabella Calogero.
Trionfo azzurro nel Campionato Internazionale d’Italia maschile con il successo di Gregorio De Leo, il secondo posto di Marco Florioli e con altri sei italiani tra i primi undici, e podio anche per due azzurre nel Campionato Internazionale d’Italia femminile con Carolina Melgrati e Francesca Fiorellini, seconda e terza. Inoltre c’è stata la doppia vittoria nel Nations Trophy.
De Leo dal principio alla fine - Nel torneo maschile, sul percorso del Circolo Acaya Golf & Country (par 71), a Vernole (LE), Gregorio De Leo, ventunenne tesserato per il GC Biella, si è imposto con 274 (66 66 69 73, -10) dopo una corsa di testa e ha lasciato a sette colpi Marco Florioli (281, -3), che lo aveva affiancato al termine del secondo giro. Al terzo posto con 282 (-2) lo svizzero Nicola Gerhardsen, al quarto con 283 (-1) Nicola Fontana insieme ai francesi Tom Vaillant e Paul Margolis, autore di una vigorosa rimonta dopo una falsa partenza, al settimo con 284 (par) Riccardo Bregoli e Massimiliano Campigli e al nono con 286 (+2) Matteo Cristoni, Alessandro Nardini e Andrea Romano, che era andato a segno in questa gara nel 2018.
De Leo ha fatto doppietta poiché era nella formazione di Italia 1, con Romano e Lucas Nicolas Fallotico (51° con 303, +19) vincitrice del Nations Trophy con 409 (136 134 139, -17) colpi davanti a Francia 1 (416, -10) e a Italia 2 (Riccardo Bregoli, Davide Buchi, Alessandro Gambetti) terza con 423 (140 140 143, -3).
De Leo si è imposto quest’anno nella Coppa d’Oro Mario Camicia e ha vinto il Trofeo Castelconturbia nel 2020, il Trofeo Lolli Ghetti nel 2019 e il Campionato Italiano Ragazzi medal nel 2018, anche in questo caso con una corsa di testa. Inoltre nella passata stagione si è particolarmente distinto in alcune gare con i professionisti classificandosi sesto nel Cervino Open (Alps Tour) e settimo nel Campionato Nazionale Open.
De Leo ha firmato la seconda vittoria stagionale degli azzurri dopo quella di Lucas Nicolas Fallotico agli Internazionali di Spagna “Copa S. M. El Rey” a cui si aggiungono i due successi a squadre in gare di College USA di Virginia Bossi, con il team della University of Virginia, di cui una in un triangolare amichevole. Quanto a Fallotico in Spagna ha battuto in finale Margolis.
Femminile a Charlotte Liautier - Nel campionato femminile, al Golf Club Parco de’ Medici (par 72) di Roma, secondo successo di fila francese con Charlotte Liautier (285 - 76 69 69 71, -3) dopo quello della connazionale Pauline Roussin Bouchard, cne nel 2019 prevalse su Alessia Nobilio (nel 2020 gara cancellata per la pandemia). Anche in tale occasione azzurre a ruota, ma questa volta sono state due con 281 (-1) colpi, Carolina Melgrati e Francesca Fiorellini, che sono salite sul podio nell’ordine per il miglior score della prima nelle ultime 36 buche. Quarto e quinto posto ad altre due transalpine, Constance Fouillet (289, +1) e Clemence Martin (292, +4). Ottava con 295 (+7) Alessia Nobilio (seconda pure nel 2016) risalita dalle retrovie dopo una brutta partenza, e 16.e con 299 (+11) Andreina Pupa D’Angelo e Alessia Gaido. Le azzurre sono assenti nell’albo d’oro dal 2014 (titolo ad Alessandra Braida).
Come detto Nations Trophy alle azzurre. Italia 1 (Melgrati, Fiorellini, Nobilio) ha avuto la meglio con 430 (146 139 145, -2) precedendo Francia 1 (434, +2) e Olanda (437, +5). Al quinto posto con 444 (148 147 149, +12) Italia 2 (Matilde Innocenti Angelini, Charlotte Cattaneo, Andreina Pupa D’Angelo).
TERZO GIRO - Azzurri protagonisti anche nella terza giornata dei Campionati Internazionali d’Italia maschili e femminili, dove hanno ottenuto un doppio successo nel Nations Trophy e in cui hanno posto le basi per poter competere per il titolo in entrambi gli eventi, con ampie possibilità di poterne cogliere almeno uno nel quarto e ultimo giro.
Nel torneo maschile, sul percorso del Circolo Acaya Golf & Country (par 71), a Vernole (LE), gli azzurri occupano le prime quattro posizioni con Gregorio De Leo (201 - 66 66 69. -12), che ha proseguito la sua corsa di testa, seguito da Massimiliano Campigli (203, -10), da Marco Florioli (204, -9), che aveva agganciato De Leo dopo due giri, e da Nicola Fontana (208, -5). Altri due italiani in quinta posizione con 209 (-4), Matteo Cristoni e Andrea Romano, ultimo italiano a imporsi nella gara (2018), affiancati dal francese Tom Vaillant e dallo svizzero Cedric Gugler. Ha continuato la sua tardiva rimonta, rimanendo fuori nella caccia al successo, il transalpino Paul Margolis, nono con 210 (-3), giunto secondo ai recenti Internazionali di Spagna “Copa S.M. El Rey”, e non è mai stato in partita Lucas Nicolas Fallotico, 52° con 223 (+10), che lo aveva battuto nella finale.
Nel Nations Trophy netto successo di Italia 1 (De Leo, Romano, Fallotico) con 409 (136 134 139, -17) colpi che ha superato Francia 1 (416, -10). Sul podio anche Italia 2 (Riccardo Bregoli, Davide Buchi, Alessandro Gambetti) terza con 423 (140 140 143, -3).
Nel campionato femminile, al Golf Club Parco de’ Medici (par 72) di Roma, due francesi al proscenio, Charlotte Liautier, in testa con 214 (76 69 69, -2), e Constance Fouillet, seconda con 215 (-1), ma sono subito dietro con 213 (par) e in piena lotta per il titolo Carolina Melgrati e Francesca Fiorellini, quest’ultima al comando dopo 36 buche. Hanno chances l’olandese Anne-Sterre Den Dunnen e la transalpina Nastasia Nadaud, quinte con 218 (+2), e l’altra olandese Danielle Modder, settima con 219 (+3). Nulla da fare per Alessia Nobilio, 17 con 224 (+8), due volte seconda nella competizione (2016 e 2019), per la francese Lilas Pinthier, 24ª con 226 (+10), e per la svizzera Elena Moosmann, 30ª con 228 (+12), tutte e tre tra le favorite della vigilia.
La Nobilio ha comunque contribuito al successo di Italia 1 (430 - 146 139 145, -2) nel Nations Trophy insieme a Carolina Melgrati e a Francesca Fiorellini. Al secondo posto Francia 1 (434, +2), al terzo l’Olanda (437, +5) e al quinto con 444 (148 147 149, +12) Italia 2 (Matilde Innocenti Angelini, Charlotte Cattaneo, Andreina Pupa D’Angelo)
SECONDO GIRO - Tre azzurri ai vertici delle due classifiche nei Campionati Internazionali d’Italia, giunti alla seconda giornata. Sul percorso del Circolo Acaya Golf & Country (par 71), a Vernole (LE), Marco Florioli (132 - 67 65, -10), autore del miglior score di giornata (65, -6), ha raggiunto al vertice Gregorio De Leo (132 - 66 66) e i due hanno preso un buon vantaggio di quattro colpi su Massimiliano Campigli (136, -6). Al momento gli italiani stanno esprimendosi molto bene con altri quattro giocatori tra i primi dieci. E’ infatti al quinto posto con 138 (-4) Andrea Romano, ultimo azzurro vincitore del torneo nel 2018, che è affiancato dallo svizzero Nicola Gerhardsen ed entrambi preceduti dal francese Tom Vaillant, quarto con 137 (-5). In settima posizione con 139 (-3) Alessandro Gambetti, alla pari con il francese Thomas Buisson, e in nona con 141 (-1) Nicola Fontana e Francesco Abba. Gran rimonta del transalpino Paul Margolis, da 72° a 14° con 142 (par), grazie a un 66 (-5), secondo ai recenti Internazionali di Spagna “Copa S.M. El Rey”, mentre è completamente fuori gioco Lucas Nicolas Fallotico, 88° con 153 (+11), che lo aveva vinto superandolo in finale.
Nel Nations Trophy ha allungato il passo Italia 1 (De Leo, Romano, Fallotico) che con 270 (-14) precede di sei colpi Francia 1 (276, -8) e di dieci Svizzera 1 e Italia 2 (Riccardo Bregoli, Davide Buchi, Alessandro Gambetti) entrambe con 280 (-4).
Nel campionato femminile, al Golf Club Parco de’ Medici (par 72) di Roma, deciso attacco di Francesca Fiorellini (141 - 72 69, -3), che ha sorpassato la francese Constance Fouillet, leader dopo un giro e ora seconda con 143 (-1) insieme alla connazionale Nastasia Nadaud. Inseguono a quattro colpi l’olandese Danielle Modder e le transalpine Maylis Lamoure e Charlotte Liautier (145, +1) e a cinque Carolina Melgrati, l’olandese Anne-Sterre Den Dunnen e la francese Lou Rousselot (146, +2). Impennata di Alessia Nobilio, due volte seconda in questo evento nel 2016 e nel 2019, da 53ª a 17ª con149 (+5), e più indietro la transalpina Lilas Pinthier, 20ª con 150 (+6), e la svizzera Elena Moosmann, 34ª con 153 (+9), che erano tra le favorite.
Nel Nations Trophy al vertice con 285 (-3) Italia 1 (Nobilio, Melgrati, Fuorellini), davanti a Olanda con 291 (+3), Francia 2 con 292 (+4) e a Italia 2 (Matilde Innocenti Angelini, Charlotte Cattaneo, Andreina Pupa D’Angelo) con 295 (+7).
Stessa formula per entrambe le gare: 72 buche medal con taglio dopo 54 che lascerà in gara i primi 60 classificati e i pari merito al 60° posto. Al Nations Trophy al quale prendono parte rappresentative nazionali di tre giocatori con un massimo di due squadre per ciascun Paese, per la classifica sono validi due risultati su tre giornalieri. e verrà assegnato dopo il terzo giro
PRIMO GIRO - Sono iniziati sui due percorsi del Circolo Acaya Golf & Country (par 71), a Vernole (LE), e del Golf Club Parco de’ Medici (par 72) a Roma i Campionati Internazionali d’Italia, rispettivamente maschile e femminile.
Nel torneo maschile leadership di Gregorio De Leo con 66 (-5) colpi, uno di vantaggio su Marco Florioli, sullo svizzero Nicola Gerhardsen e sui francesi Thomas Buisson e Tom Vaillant (67, -4). Vi sono altri otto italiani tra i primi 15: Manfredi Manica e Massimiliano Campigli, sesti con 68 (-3), Riccardo Bregoli, ottavo con 69 (-2), Alessandro Nardini, Jacopo Albertoni, Edoardo Tadini, Andrea Romano, ultimo vincitore italiano dell’evento nel 2018, e Antonino Urso, noni con 70 (-1). In netto ritardo Lucas Nicolas Fallotico, 82° con 77 (+5), recente vincitore degli Internaizonali di Spagna “Copa S.M. El Rey”, e il francese Paul Margolis, che l’azzurro aveva superato in finale, il quale lo precede di un colpo (72° con 76, +4).
Nel Nations Trophy al vertice Italia 1 con 136 (-6) colpi (Gregorio De Leo 66, Andrea Romano 70, Lucas Nicolas Fallotico 77) davanti a Svizzera 1, Italia 1 (Riccardo Bregoli 69, Davide Buchi 74, Alessandro Gambetti 71) e a Francia 1, tutte con 140 (-2), ma messe nell’ordine secondo il risultato migliore scartato.
Nel campionato femminile la francese Constance Fouillet (69, -3) precede Erika De Martini (71, -1), uniche due giocatrici capaci di scendere sotto par. In terza posizione con 72 (par) la svizzera Elena Colombo, Pupa Andreina D’Angelo e Francesca Fiorellini. Seguono con 73 (+1) la francese Maylis Lamoure e l’olandese Anouk Sohier e con 74 (+2) Laura Ruggeri, Lucrezia Rossettin, Carolina Melgrati Alessia Gaido, la spagnola Marta Garcia Llorca, l’olandese Danielle Modder e la francese Nastasia Nadaud. Al 24° posto con 76 (+4) la transalpina Lilas Pinthier, lo scorso anno a segno negli Internazionali di Spagna “Copa S.M. La Reina, e al 34° con 77 (+5) la svizzera Elena Moosmann, entrambe tra le favorite come Alessia Nobilio, due volte seconda nella manifestazione (2016 e 2019), 53ª dopo un pesante 79 (+7).
Nel Nations Trophy in vetta con 144 (par) Francia 1, seconda con 146 (+2) Italia 1 (Alessia Nobilio 79, Carolina Megrati 74, Francesca Fiorellini 72) e terza con 148 (+4) Italia 2 (Matilde Innocenti Angelini 76, Charlotte Cattaneo 78, Andreina Pupa D’Angelo 72).
Stessa formula per entrambe le gare: 72 buche medal con taglio dopo 54 che lascerà in gara i primi 60 classificati e i pari merito al 60° posto. Si assegna anche il Nations Trophy al quale prendono parte rappresentative nazionali di tre giocatori con un massimo di due squadre per ciascun Paese, Per la classifica sono validi due risultati su tre giornalieri.
LA VIGILIA - Dopo un anno di stop per la pandemia tornano i Campionati Internazionali d’Italia, maschile e femminile, che avranno luogo dal 18 al 21 marzo rispettivamente sui percorsi del Circolo Acaya Golf & Country, a Vernole (LE), e del Golf Club Parco de’ Medici a Roma, e che nel tempo ha lanciato molti giovani sulla scena continentale..
Nel campionato maschile prenderanno il via 120 concorrenti con 55 in rappresentanza di dieci nazioni europee: Olanda, Svizzera, Francia, Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Croazia, Inghilterra, Lussemburgo e Spagna. Tra gli italiani attraversa un ottimo periodo Lucas Nicolas Fallotico che si è imposto da poco agli Internazionali di Spagna “Copa S.M. El Rey” dove ha battuto in finale il transalpino Paul Margolis, che sarà anch’egli della partita. Numerosi gli azzurri in grado di dire la loro tra i quali Andrea Romano (Castelgandolfo), a segno nel 2018, Gregorio De Leo (Biella), Riccardo Bregoli e Matteo Cristoni (Modena), Jacopo Albertoni (Marco Simone), Sebastiano Frau (La Pinetina) e Massimiliano Campigli (Torino).
Nella gara femminile saranno in campo anche in questo caso 120 concorrenti dei quali 63 straniere provenienti da dieci nazioni: Svizzera, Spagna, Olanda, Belgio, Francia, Austria, Germania, Finlandia, Polonia e Croazia. In campo alcune tra le migliori azzurre tra le quali Alessia Nobilio (Ambrosiano), Carolina Melgrati e Charlotte Cattaneo (Milano), Francesca Fiorellini (Olgiata), Matilde Innocenti Angelini (Firenze), Andreina Pupa D’Angelo (Marco Simone) per citarne alcune. Tra le giocatrici straniere spiccano i nomi della svizzera Elena Moosmann e della francese Lilas Pinthier, che lo scorso anno ha vinto gli Internazionali di Spagna “Copa S.M. La Reina”.
Stessa formula per entrambe le gare: 72 buche medal con taglio dopo 54 che lascerà in gara i primi 60 classificati e i pari merito al 60° posto. Si assegnerà anche Nations Trophy al quale potranno prendere parte rappresentative nazionali di tre giocatori con un massimo di due squadre per ciascun Paese, Per la classifica saranno validi due risultati su tre giornalieri.
Secondo successo sul Sunshine Tour per Jaco Prinsloo che si è imposto con 263 (65 67 66 65. -25) nel Players Championship, secondo torneo nel calendario 2021 disputato sul percorso del Dainfern Country Club (par 72), nel distretto del Fourways Nationa Park, nei pressi di Johannesburg in Sudafrica, dove è uscito al taglio per un solo colpo Philip Geerts, 48° con 139 (69 70, -5), che era al debutto stagionale.
Prinsloo ha concluso la gara alla pari con Jake Roos (65 63 72 63) e con Daniel Van Tonder (67 68 63 65) e poi ha prevalso dopo tre buche di spareggio. Nella prima ha segnato un eagle insieme a Van Tonder e i due hanno messo fuori gioco Roos, poi i hanno proseguito nella seconda con un birdie e nella terza decisivo un altro birdie di Prinsloo contro il par del rivale. Per lui un assegno di 158.599 rand (circa 8.850 euro) su un montepremi di un milione di rand (circa 54.500 euro). In terza posizione con 266 (-22) Thriston Lawrence e Jean Hugo e in sesta con 267 (-21) Tristen Strydom, Trevor Fisher jr, Jacques Kruyswijk e Oliver Bekker.
TERZO GIRO - Almeno diciotto concorrenti saranno in corsa per il titolo nel giro finale del Players Championship, secondo torneo nel calendario 2021 del Sunshine Tour che si sta svolgendo sul percorso del Dainfern Country Club (par 72), nel distretto del Fourways Nationa Park, nei pressi di Johannesburg in Sudafrica.
Partiranno per il turno conclusivo da posizione privilegiata Daniel van Tonder, Jaco Prinsloo e Oliver Bekker, al comando con 198 (-18), che hanno due colpi di vantaggio su Jacques Kruvswijk e Jake Roos (200, -16), quest’ultimo in vetta dopo due turni. In sesta posizione con 201 (-15) Alex Haindl, Anthony Michael, Jean Hugo, Michael Hollick e lo svedese Fredrik From, unico non sudafricano tra i primi diciotto in graduatoria. È uscito al taglio per un solo colpo Philip Geerts, 48° con 139 (69 70, -5), che era al debutto stagionale.
SECONDO GIRO - Philip Geerts, al debutto stagionale nel Sunshine Tour sudafricano, 48° con 139 (69 70, -5) colpi, è uscito al taglio per un solo colpo nel Players Championship, secondo torneo nel calendario 2021 che si sta svolgendo sul percorso del Dainfern Country Club (par 72), nel distretto del Fourways Nationa Park, nei pressi di Johannesburg in Sudafrica.
E’ passato a condurre con 128 (65 63, -16) Jake Roos, 40enne di Pretoria, sei titoli sul circuito di casa, due sul Challenge Tour e altri otto su tour minori, che ha girato in 63 (-9) colpi con nove birdie senza bogey. Ha preso tre colpi di vantaggio su Oliver Bekker (131, -13), quattro su Jean Hugo e Jaco Prinsloo (132, -12) e cinque su Ulrich van den Berg. Michael Hollick, Jacques Blaauw, Paul Boshoff e sull’inglese Steve Surry, unico giocatore non sudafricano tra i primi 15 classificati.
Geerts ha concluso la sua prestazione con un 70 (-2) frutto di cinque birdie e di tre bogey. Il montepremi è di un milione di rand (circa 54.500 euro).
PRIMO GIRO - Philip Geerts, unico italiano in gara, è nella prima metà della classifica (44° con 69, -3 colpi) nel Players Championship, secondo torneo nel calendario 2021 del Sunshine Tour iniziato sul percorso del Dainfern Country Club, nel distretto del Fourways National Park, nei pressi di Johannesburg in Sudafrica.
Al vertice con 64 (-8) Ulrich van den Berg e Jared Harvey, seguiti a un colpo da Jacques Blaauw, Ruan Conradie, Jaco Prinsloo, Roberto Lupini, Oliver Bekker, James Kingston, due successi sull’European Tour (2007 e 2009), Jake Roos, due titoli sul Challenge Tour nel 2014, e dall’inglese Steve Surry (65, -7). All’undicesimo posto con 66 (-6) lo svizzero Andrè Bossert, il secondo atleta non sudafricano tra i primi 27, e al 18° con 67 (-5) JC Richie, vincitore del Limpopo Championship (2020) torneo che anche quest’anno aprirà la stagione del Challenge Tour (22-25 aprile).
Geerts (sei birdie e tre bogey per lui) ha la compagnia di Hennie Otto, a segno in due Open d’Italia (2008-2014). Un colpo in più per Jaco Van Zyl, 54° con 70 (-2), più volte impegnato in Europa, ma senza vittorie. Il montepremi è di un milione di rand (circa 54.500 euro).
LA VIGILIA - Prima gara stagionale in Sudafrica per Philip Geerts che prende parte al Players Championship (11-14 marzo), secondo torneo nel calendario 2021 del Sunshine Tour. Sul percorso del Dainfern Country Club, nel distretto del Fourways National Park, nei pressi di Johannesburg, saranno di scena alcuni giocatori sudafricani che sono transitati a più riprese sull’European Tour o sul Challenge Tour quali Jaco Van Zyl, Jaco Alhers, Daniel Van Tonder, Hennie Otto (due Open d’Italia per lui, 2008 e 2014), Jean Hugo e Jake Roos (due successi sul Challenge nel 2014).
Da seguire anche Neil Schietekat, JJ Senekal, Thriston Lawrence, il brasiliano Adilson Da Silva e lo svizzero Andrè Bossert. La scorsa settimana Geerts non aveva superato la prequalifica per l’evento inaugurale, la Kit Kat Group Pro Am. Il montepremi è di un milione di rand (circa 54.500 euro).
Una gran rimonta iniziata dal 18° posto non è bastata a Guido Migliozzi per cogliere il terzo titolo sull’European Tour. A negagli almeno la possibilità di un playoff è stato il francese Antoine Rozner che mettendo a segno un putt da oltre 18 metri sull’ultima buca ha vinto il Commercial Bank Qatar Masters con 276 colpi (69 72 68 67, -8), primo transalpino a imporsi in questa gara, cancellando uno spareggio a quattro nel quale avrebbe dovuto battersi con lo stesso Migliozzi (71 67 74 65), con l’indiano Gaganjeet Bhullar e con il sudafricano Darren Fichardt, che aveva iniziato da leader il turno conclusivo, tutti secondi con 277 (-7).
Francese superveloce - Sul percorso dell’Education City GC (par 71), a Doha in Qatar, Rozner, 28enne di Parigi, ha girato in 67 (-4, cinque birdie, un bogey), e ha portato a due i titoli sul circuito, dopo il primo conseguito a dicembre ancora nei Paesi arabi (Golf in Dubai dove ha superato un altro italiano, Francesco Laporta che era nel quartetto al secondo posto), ), che nel palmarès si sono uniti ai due sul Challenge Tour. E’ stato il transalpino più veloce di sempre ad ottenere due allori sul circuito, avendolo fatto in appena 29 tornei disputati. Con la vittoria anche un assegno di 190.836 euro su un montepremi di 1.260.000 euro.
Al quinto posto con 279 (-5) il gallese Jamie Donaldson e l’inglese Richard McEvoy e al settimo con 280 (-4) l’altro inglese Chris Paisley e il sudafricano Brandon Stone. Solo 28° con 285 (+1) lo spagnolo Jorge Campillo, che difendeva il titolo.
Bertasio 19° - Degli altri tre azzurri che hanno superato il taglio hanno concluso poco prima di metà classifica Nino Bertasio, 19° con 284 (65 72 74 73, par), che era stato secondo dopo un turno, e Lorenzo Gagli, 28° con 285 (68 70 73 74, +1), mentre ha chiuso nelle retrovie Francesco Laporta, 72° con 296 (68 73 78 77, +12).
Migliozzi, che ha risalito la classifica partendo dall’iniziale 78° posto e passando per il 15° e il 18°, ha attaccato e si è messo rapidamente in corsa con quattro birdie sulle prime sette buche, poi altri due hanno fatto un 65 (-6), miglior punteggio di giornata (realizzato anche dallo svedese Alexander Bjork, 19°), ma corto di un colpo perché la rimonta avesse possibilità di finire in gloria. Ha comunque ottenuto un buon assegno di 84.009 euro.
Bertasio ha segnato 73 (+2) colpi con due birdie, due bogey e un doppio bogey, Gagli 74 (+3) con due birdie e cinque bogey e Laporta 77 (+6) con due birdie, quattro bogey e due doppi bogey. Sono usciti dopo 36 buche Edoardo Molinari, 73° con 144 (69 75, +2), e Renato Paratore, 137° con 156 (78 78, +14).
TERZO GIRO - Il sudafricano Darren Fichardt è il nuovo leader con 206 (68 68 70, -7) colpi nel Commercial Bank Qatar Masters dopo una giornata resa molto difficile dal vento e in cui solo quattro giocatori, lui compreso, hanno realizzato uno score sotto par. Sul percorso dell’Education City GC (par 71), a Doha in Qatar, hanno comunque tratto beneficio anche da uno score sopra par Lorenzo Gagli e Nino Bertasio, decimi con 211 (-2), e Guido Migliozzi, 18° con 212 (-1), mentre è in bassa classifica Francesco Laporta, 63° con 219 (+6).
Darren Fichardt, 45enne di Pretoria, vincitore di questo evento nel 2003, con cinque titoli nel circuito (l’ultimo nel 2017) e 16 sul Sunshine Tour (al netto di due tornei in collaborazione con l’European Tour che sono tra i cinque), dove ne ha colti due nel 2020, ha segnato cinque birdie, due bogey e un doppio bogey per il 70 (-1) e ha lasciato a un colpo l’inglese Jack Senior (207, -6), che se l’è cavata con un par (71).
Bhullar e Rozner, miglior score di giornata - Hanno realizzato con 68 (-3) il punteggio più basso nel turno l’indiano Gaganjeet Bhullar, da 31° terzo con 208 (-5), e il francese Antoine Rozner, da 39° a quarto con 209 (-4) dove ha la compagnia del danese Joachim B. Hansen e del gallese Jamie Donaldson. In settima posizione con 210 (-3), e anche loro in corsa per il titolo, il belga Thomas Detry, l’inglese Chris Paisley e il sudafricano Brandon Stone e ha qualche chance anche lo spagnolo Jorge Campillo, campione in carica, che è alla pari con Gagli e Bertasio, e quarto concorrente sceso sotto par con un 70 (-1) con cui ha guadagnato 29 posizioni.
Risale Gagli - Gagli (68 70 73) con due birdie e quattro bogey per il 73 (+2) ha risalito la classifica di cinque gradini, mentre ne hanno discesi tre ciascuno, entrambi dopo un 74 (+3), Bertasio (65 72 74), che ha segnato tre bogey, e Migliozzi (71 67 74) autore di un birdie, due bogey e di un doppio bogey. Laporta (68 73 78) ha girato in 78 (-7) con due birdie, sei bogey e un triplo bogey. Sono usciti al taglio Edoardo Molinari, 73° con 144 (69 75, +2), e Renato Paratore, 137° con 156 (78 78, +14). Il montepremi è di 1.500.000 dollari (circa 1.260.000 euro).
SECONDO GIRO - Tre azzurri tra i “top 15” dopo il secondo giro del Commercial Bank Qatar Masters: sono Nino Bertasio, settimo con 137 (65 72, -5) colpi, Lorenzo Gagli (68 70) e Guido Migliozzi (71 67), 15.i con 138 (-4).
Guizzo di Winther - Nel quarto torneo stagionale di fila dell’European Tour che nel 2021 si disputa nei Paesi arabi, il danese Jeff Winther si è portato al vertice con 134 (67 67, -8) colpi sul percorso dell’Education City GC (par 71), a Doha in Qatar. Winther, 32 anni, nativo di Gladsaxe, senza successi sul circuito, ha replicato il 67 (-4) del primo giro con cinque birdie e un bogey.
In una classifica provvisoria molto corta, con 15 concorrenti fermati lungo il tracciato per oscurità e che non apporteranno sensibili variazione alla stessa, il leader è seguito a due colpi da cinque concorrenti con 136 (-6): il gallese Jamie Donaldson, l’inglese Jack Senior, il sudafricano Darren Fichardt, il finlandese Kalle Samooja e lo statunitense Kurt Kitayama. Affiancano Bertasio sette giocatori tra i quali i sudafricani Brandon Stone e Garrick Higgo e il belga Thomas Pieters. In media classifica l’inglese Eddie Pepperell, vincitore della gara nel 2018, 33° con 140 (-2), e lo spagnolo Jorge Campillo, campione in carica, da decimo a 39° con 141 (-3), dopo un 74 (+3).
Out E. Molinari e Paratore - E’ rimasto in corsa un altro italiano, Francesco Laporta (68 73), stessa posizione di Campillo, e destino già deciso, perché non potranno evitare il taglio, per Edoardo Molinari, 74° con 144 (69 75, +2), e per Renato Paratore, 138° con 156 (78 78, +14). Non è stato felice il giorno del 20° compleanno dell’emergente danese Rasmus Hojgaard, costretto a festeggiarlo con una uscita dal torneo anticipata (96° con 146 (+4).
Ha girato un colpo sopra par (72, con due birdie e tre bogey) Nino Bertasio, secondo dopo un turno, e Guido Migliozzi ha fatto un bel salto dal 78° posto con un 67 (-4, cinque birdie, un bogey). Sei i gradini della graduatoria risaliti da Lorenzo Gagli con un 70 (-1, cinque birdie, quattro bogey) e diciotto qualli discesi da Francesco Laporta con un 73 (+2, due birdie, quattro bogey). Costretto a dare forfait alla vigilia Lorenzo Scalise risultato positivo al test per il Covid-19. Il montepremi è di 1.500.000 dollari (circa 1.260.000 euro).
PRIMO GIRO - Nino Bertasio, con un gran giro in 65 (-6) colpi, ha iniziato al secondo posto il Commercial Bank Qatar Masters, il quarto torneo stagionale di fila che nel 2021 si disputa nei Paesi arabi. Sul percorso dell’Education City GC (par 71), a Doha in Qatar, lo scozzese David Law, 29enne di Aberdeen con un titolo sul circuito (Vic Open, 2019) e uno sul Challenge (Scottish Challenge, 2018), ha realizzato sette birdie, senza bogey, per un 64 (-7) che gli ha concesso un colpo di vantaggio su Bertasio e i tre concorrenti che lo affiancano, l’inglese Richard McEvoy, il finlandese Kalle Samooja e il sudafricano Hennie Du Plessis.
In casa azzurra hanno offerto buone prestazioni anche Francesco Laporta e Lorenzo Gagli, 21.i con 68 (-3), ed Edoardo Molinari, 33° con 69 (-2), mentre è appena fuori della linea del taglio Guido Migliozzi, 78° con 71 (par), e avrà molte difficoltà per superarlo Renato Paratore, 139° con 78 (+7).
Campillo defender soddisfatto - A ridosso dei primi cinque il belga Thomas Detry, il sudafricano Garrick Higgo, lo svedese Joakim Lagergren e il danese Joachim B. Hansen, sesti con 66(-5), ed è iniziata al decimo posto con 67 (-4) la difesa del titolo da parte dello spagnolo Jorge Campillo, rimasto soddisfatto del gioco espresso “molto solido”.
Hanno lo stesso score di Molinari quattro giocatori alla vigilia indicati come possibili protagonisti, i sudafricani Wilko Nienaber e Brandon Stone e gli inglesi Eddie Pepperell, vincitore del torneo nel 2018, e Andy Sullivan e si trova al 57° con 70 (-1) l’altro sudafricano Justin Harding, sua la gara nel 2019. Deludente la prova di Rasmus Hojgaard, astro nascente danese, due titoli in carriera che domani, venerdì, compirà 20 anni, e che 116° con 74 (+3) proverà a regalarsi per il compleanno il superamento del taglio. Tre giocatori non hanno compeltato il turno per oscurità, ma sono ininfluenti ai fini della classifica.
Molinari nessun bogey - Nino Bertasio ha realizzato otto birdie e due bogey, Francesco Laporta quattro birdie e un bogey, Lorenzo Gagli cinque birdie e due bogey ed Edoardo Molinari due soli birdie, ma nessun bogey. Il par di Guido Migliozzi è maturato con quattro birdie, due bogey e un doppio bogey e Renato Paratore ha segnato un birdie, cinque bogey e un doppio bogey. Costretto a dare forfait alla vigilia Lorenzo Scalise risultato positivo al test per il Covid-19. E’ asintomatico e si trova attualmente in autoisolamento. Il montepremi è di 1.500.000 dollari (circa 1.260.000 euro).
LA VIGILIA - L’European Tour ritorna dopo un mese di pausa - con l’intermezzo del WGC-Workday Championship che fa parte del calendario internazionale comune a tutti i circuiti maggiori e riservato all’élite - e riparte dai Paesi Arabi, dove si erano disputate le prime tre gare del 2021. Questa volta, dopo Abu Dhabi, Dubai e Arabia Saudita, si gioca in Qatar per il tradizionale Commercial Bank Qatar Masters (11-14 marzo) sul percorso dell’Education City GC, a Doha.
Sei gli italiani in campo: Renato Paratore, Nino Bertasio, Edoardo Molinari, Francesco Laporta, Lorenzo Gagli e Guido Migliozzi tutti alla ricerca di una condizione che fino a questo momento è mancata. Infatti, in un inizio 2021 che non può essere positivo, Migliozzi e Bertasio sono andati due volte a premio a metà classifica e hanno subito un un taglio, Paratore e Molinari hanno superato un taglio e due volte sono usciti, mentre si sono sempre fermati dopo 36 buche Gagli (3 tagli) e Laporta (due).
Campillo defender - Difenderà il titolo lo spagnolo Jorge Campillo, 34enne di Caceres con due titoli sul circuito (l’altro nel Trophée Hassan II, 2019), un field nel quale mancano tutti i giocatori di primo piano. In questi casi c’è sempre un grande equilibrio e non esiste il favorito che spicca sugli altri, ma vi è un buon nucleo di concorrenti che possono aspirare a ruoli da protagonisti. Citiamo, tra i tanti, gli altri due iberici Adrian Otaegui e Pablo Larrazabal, gli inglesi Chris Wood ed Eddie Pepperell, vincitori nel 2013 e nel 2018, Laurie Canter e Andy Sullivan, il francese Antoine Rozner, l’olandese Joost Luiten e l’emergente danese Rasmus Hojgaard (due successi per lui in carriera), che compirà 20 anni venerdì prossimo e che recentemente ha disputato qualche gara nel PGA Tour dove non è riuscito a farsi notare. Agguerrito il gruppo dei sudafricani in cui si lasciano preferire Justin Harding, a segno in questa gara nel 2019, Wilco Nienaber, Dean Burmester, secondo la scorsa settimana nell Kit Kat GroupPro Am (Sunshine Tour), e Brandon Stone. Da oltre Oceano il canadese Aaron Cockerill e lo statunitense John Catlin, mentre tra gli asiatici vi saranno il malese Gavin Green, il cinese Haotong Li e il thailandese Jazz Janewattananond, reduce dall’Arnord Palmer Invitational (PGA Tour), dove è crollato nel giro finale (da 7° a 57°), ma nel terzo ha lasciato la sua impronta con la sua prima “hole in one” su quel circuito. Il montepremi è di 1.500.000 dollari (circa 1.260.000 euro).
Lorenzo Scalise positivo - Lorenzo Scalise non potrà partecipare al torneo poiché è risultato positivo al Covid 19 nel test effettuato all’arrivo all’aeroporto internazionale di Hamad. In accordo con le linee guida del Ministero della Salute Pubblica del Qatar, Scalise, che non presenta sintomi, è ora in autoisolamento e sarà supportato dallo stesso Ministero e dall’European Tour in questo particolare momento.
Diretta su GOLFTV ed Eurosport 2 – Il Qatar Masters viene trasmesso in diretta su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it), e su Eurosport 2 con collegamenti agli orari indicati. GOLFTV: giovedì 11 marzo e venerdì 12, dalle ore 9,30 alle ore 14,30; sabato 13 e domenica 14, dalle ore 10 alle ore 14,30. Su Eurosport 2: giovedì 11 marzo, dalle ore 9,30 alle ore 13,30; venerdì 12, dalle ore 10,30 alle ore 13,30; sabato 13, dalle ore 10,20 alle ore 13,20; domenica 14, dalle ore 12,25 alle ore 14,30. Commento di Maurizio Trezzi e di Giovanni Magni.
Justin Thomas ha fatto valere il peso della sua classe negli ultimi due giri e ha vinto il THE PLAYERS Championship con 274 (71 71 64 68, -14) colpi, ponendosi come terzo incomodo in quella che doveva essere la seconda sfida consecutiva nel turno conclusivo tra l’inglese Lee Westwood e Bryson DeChambeau, primo e secondo dopo 54 buche, come era accaduto una settimana prima nell’Arnold Palmer Invitational vinto poi da DeChambeau. Entrambi delusi, naturalmente, con Westwood runner up per la seconda volta di fila e in difetto di un colpo (275, -13), che comunque a 47 anni sta facendo miracoli, e DeChambeau terzo con 276 (-12) e alla quinta top ten negli otto tornei disputati in stagione, con due titoli (uno major, US Open). Stesso score per Brian Herman.
I record di Thomas - Sul percorso del TPC Sawgrass (par 72), a Ponte Vedra Beach in Florida, Thomas ha girato in 68 (-4) colpi con un eagle, quattro birdie e due bogey annullando i tre colpi di ritardo che aveva da Westwood. All’età di 27 anni, dieci mesi e 13 giorni ha portato a 14 i titoli sul circuito (comprensivi di un major e di due WGC) e ha emulato Tiger Woods, Jack Nicklaus e Johnny Miller che, a partire del 1960, sono arrivati a 14 successi anche loro prima di compiere 28 anni. È il quarto giocatore a imporsi in questo torneo insieme alla FedEx Cup, a un major e a un WGC, al pari di Tiger Woods, Henrik Stenson e di Rory McIlroy (campione in carica e uscito al taglio nell’occasione).
Con la sequenza di 64 e 68 ha eguagliato lo score record del torneo negli ultimi due turni stabilito con 132 (-12) nel 1996 da Fred Couples e da Rocco Mediate, mentre giocando i 16 par 5 in 14 colpi sotto par ha emulato il primato dell’australiano Geoff Ogilvy (2004, titolo al connazionale Adam Scott) e ha stabilito il nuovo record in materia per un vincitore che era di Webb Simpson con “-13” (2018). Infine è salito dal terzo al secondo posto nella classifica mondiale e ha intascato un assegno di 2.700.000 dollari su un montepremi di 15.000.000 milioni di dollari, il più alto in assoluto per un evento di golf.
Delusi Rahm e Garcia - Hanno offerto una buona prova Talor Gooch e l’inglese Paul Casey, quinti con 277 (-11). il canadese Corey Conners, settimo con 278 (-10), e l’irlandese Shane Lowry, ottavo con 279 (-9), mentre non è stato sicuramente soddisfacente il responso per gli spagnoli Jon Rahm, da secondo a terzo nel World Ranking, e Sergio Garcia, che era stato al vertice dopo un giro, per l’inglese Matthew Fitzpatrick e per il coreano Si Woo Kim, noni con 280 (-8).
Passi indietro di Spieth - Non sono mai stati in partita Patrick Reed, 22° con 283 (-5), Phil Mickelson, 35° con 285 (-3) e rientrato tra i primi 100 nella graduatoria mondiale (99°), Collin Morikawa, 41° con 286 (-2), Dustin Johnson, numero uno al mondo con buon margine su Thomas, e Jordan Spieth, che ha fatto un brutto passo indietro dopo tre “top 4” in tre delle precedenti quattro uscite, 48.i con 287 (-1). Non ha superato il taglio Francesco Molinari (99° con 147 - 76 71, +3) per la seconda settimana consecutiva. dopo tre piazzamenti entro i dieci nelle prime quattro gare del 2021, che ha perso tre posizioni nella classifica mondiale (95°).
TERZO GIRO - Lee Westwood leader (203, -13) e Bryson De Chambeau secondo (205, -11) nel THE PLAYERS Championship. Un film già visto la scorsa settimana girato sullo stesso set del terzo giro, ma nell’Arnold Palmer Invitational con la sola differenza che il divario tra i due era di un solo colpo e che lo statunitense era affiancato dal canadese Corey Conners.
Questa volta il 47enne inglese di Worksop proverà a prendersi la rivincita per il sorpasso accusato sulla dirittura d’arrivo e per portare a tre i titoli sul circuito, undici anni dopo il secondo (St. Jude Classic, 2010) e a distanza lunare dal primo, il Freemont-McDermott Classic (1998), il cui ricordo potrebbe essergli di buon auspicio perché, per la sesta volta al comando dopo 54 buche, è stata l’unica in cui gli è andata bene.
Sul percorso del TPC Sawgrass (par 72), a Ponte Vedra Beach in Florida, Westwood (69 66 68), in vetta dopo due turni, ha girato in 68 (-4, quattro birdie) e per il secondo giro di fila non ha segnato bogey. In caso di successo diventerebbe domani, all’età di 47 anni, dieci mesi e 18 giorni, il secondo vincitore più anziano dell’evento dopo Fred Funk che lo fece suo nel 2005 (48 anni, nove mesi, 14 giorni). Un successo permetterebbe invece a DeChambeau di essere il quarto atleta a imporsi nel THE PLAYERS reduce da un titolo la settimana precedente. L’ultimo a riuscirci è stato Tiger Woods (2001).
Gran rimonta di Thomas - Una gran rimonta con un 64 (-8), score più basso di giornata frutto di un eagle, sette birdie e un bogey, ha portato Justin Thomas, numero tre mondiale, dal 22° al terzo posto con 206 (-10) e a candidarsi per divenire il quarto giocatore a conquistare questo torneo insieme alla FedEx Cup, a un major e a un WGC, al pari di Tiger Woods, Henrik Stenson e di Rory McIlroy, nell’occasione defender bocciato al taglio. Thomas ha la compagnia di Doug Ghim, che proverà ad imitare Jack Nicklaus, Hal Sutton e Craig Perks, capaci di andare a segno al debutto in tale evento.
In corsa anche Rahm - Si è messo in corsa anche lo spagnolo Jon Rahm, numero due del World Ranking, da 14° a quinto con 207 (-9) grazie a un 67 (-5, sei birdie, un bogey). Pari chances anche per Brian Harman e per l’inglese Paul Casey che lo affiancano. Un po’ meno per l’iberico Sergio Garcia, che era stato in vetta dopo un turno, per Chris Kirk e per l’inglese Matthew Fitzpatrick, ottavi con 208 (-8).
Sono fuori gioco Patrick Reed e Jordan Spieth, 22.i con 212 (-4), ma a quest’ultimo va riconosciuto il merito di un salto in alto di 28 posizioni con un 68 (-4, cinque birdie, un bogey). Phil Mickelson è 36° con 214 (-2) e hanno pienamente deluso Dustin Johnson, numero uno mondiale, 55° con 216 (par), e Collin Morikawa, 69° con 220 (+4), Da ricordare il messicano Abraham Ancer, 13° con 210 (-6), altro concorrente con un giro bogey-free (68, -4, quattro birdie). E’ uscito al taglio Francesco Molinari (99° con 147 - 76 71, +3) per la seconda settimana consecutiva. Montepremi spropositato di 15 milioni di dollari, il più alto in assoluto nel mondo.
SECONDO GIRO - Lee Westwood ancora al proscenio, buona parte dei big in affanno e secondo taglio consecutivo subito da Francesco Molinari (99° con 147 - 76 71, +3) i motivi della seconda giornata del THE PLAYERS Championship, il torneo che offre 15 milioni di dollari di montepremi sul percorso del TPC Sawgrass (par 72), a Ponte Vedra Beach in Florida.
Westwood ha preso il comando con 135 (69 66, -9) colpi, e si trova leader per la seconda settimana consecutiva, dopo esserlo stato nel terzo giro dell’Arnold Palmer Invitational, che poi ha concluso al secondo posto sulla scia di Bryson DeChambeau, che peraltro, quinto con 138 (-6) punta a divenire il quarto giocatore a imporsi in questa gara dopo aver vinto la settimana precedente. L’ultimo a riuscirci è stato Tiger Woods nel 2001.
Westwood, 47 anni, nativo di Worksop in Inghilterra, ha realizzato un 66 (-6) con sei birdie ed è stato uno dei due concorrenti a non segnare bogey insieme a Doug Ghim (67, -5, cinque birdie) anch’egli quinto. Precede di un colpo il connazionale Matthew Fitzpatrick (136, -8) e di due Chris Kirk e lo spagnolo Sergio Garcia (137, -7), quest’ultimo in vetta dopo un turno.
Lee, successi in tutto il mondo - Westwood è per la quarta volta al vertice sul circuito dopo 36 buche e nelle precedenti tre è andato a segno nel St. Jude Classic (2010), il secondo dei suoi titoli sul tour, dopo il primo datato 1998 (Freemont-McDermott Classic). Qualora riuscisse ad andare a segno diventerebbe il secondo vincitore più anziano dell’evento dopo Fred Funk che lo fece suo nel 2005 (48 anni, nove mesi, 14 giorni). Westwood è uno dei pochissimi giocatori ad aver conseguito successi su tutti i tour più importanti del mondo. Oltre ai due titoli sul PGA Tour, ne vanta anche 25 sull’European Tour, 4 nel Japan Tour, 6 nell’Asian Tour, uno sull’Australasia Tour e tre sul Sunshine Tour sudafricano, però nel suo ottimo palmarès manca un major.
In rimonta Rahm - Tra i sei al quinto posto, oltre a Dechambeau e a Ghim, si trova pure il coreano Sungjae Im, mentre ha rimontato 28 posizioni l’iberico Jon Rahm, 14° con 140 (-4), numero due mondiale. Poco dietro Justin Thomas, numero tre, e Patrick Reed, 22° con 142 (-2) e in risalita anche Dustin Johnson, numero uno, da 60° a 36° con 143 (-1), alla pari con Phil Mickelson. Al 50° posto con 144 (par), dopo scivoloni inattesi, Jordan Spieth (da 12°) e Collin Morikawa (da 26°).
McIlroy fuori - E’ finita al taglio, 142° con 154 (79 75, +10), la difesa del titolo del nordirlandese Rory McIlroy, che si era imposto nel 2019 e che lo scorso anno non aveva potuto farlo perché il torneo fu interrotto dopo un turno per la pandemia. Hanno realizzato score migliori, ma il risultato è stato lo stesso, ossia l’uscita anticipata, Webb Simpson, l’inglese Tommy Fleetwood e per il norvegese Viktor Hovland, 83.i con 146 (+2), e Xander Schauffele, 112° con 148 (+4).
Francesco Molinari, partito dalla buca 10, ha realizzato tre birdie sulle prime sette buche, poi però il tentativo di rimonta è naufragato sotto il peso di tre bogey, contro un quarto birdie a chiudere per il 71 (-1).
Due “hole in one” e una curiosità - Circostanza curiosa per le due “hole in one” del turno che si sono associate alla leadership di Westwood, poiché anche nell’Arnord Palmer si era verificata la stessa cosa quando l’inglese era salito in vetta nel terzo giro. In quell’occasione i due ace furono realizzati da Jordan Spieth e dal thailandese Jazz Janewattananond, questa volta la prodezza è stata di Denny McCarthy e di Brendon Todd e per entrambi è stata la prima “hole in one” sul circuito. McCarthy è stato il quinto giocatore nella storia del torneo a segnarla alla buca 3 (par 3, yards 165, ferro 8). e Todd il settimo alla buca 8 (par 3, yards 213, legno 5).
PRIMO GIRO - Sergio Garcia, leader con 65 (-7) colpi, grande protagonista nel primo turno del prestigioso THE PLAYERS Championship, uno dei tornei che vengono equiparati a un major, e ancora una delusione da Francesco Molinari, 112° con 76 (+4).
Sul percorso del TPC Sawgrass (par 72), a Ponte Vedra Beach in Florida, dove il giro è stato sospeso per l’oscurità con 21 giocatori ancora in campo, Sergio Garcia Fernandez, 41enne di Borriol, nei pressi di Castellon in Spagna, nel cui palmarès figura un major (Masters 2017) e, al netto di questo, dieci titoli sul PGA Tour, dove è anche terminato per 106 volte tra i top ten in 375 partecipazioni, 15 sull’European Tour, uno su Japan Tour e cinque sull’Asian Tour (un sesto già conteggiato sull’European Tour), ha segnato due eagle, che non è mai una cosa semplice, insieme a quattro birdie e a un bogey per lasciare a due lunghezze Brian Harman (67, -5).
DeChambeau e Westwood di pari passo - In un evento dal montepremi esagerato di 15 milioni di dollari, che ha richiamato inizialmente 48 tra i primi 50 giocatori del World Ranking, poi ridotti a 47 per il forfait dell’inglese Justin Rose (dolori alla schiena), occupano la terza piazza con 68 (-4) l’inglese Matthew Fitzpatrick, il canadese Corey Conners e l’irlandese Shane Lowry e, tra i primi della classe, si è messo in evidenza Bryson DeChambeau, sesto con 69 (-3) insieme all’inglese Lee Westwood, entrambi al proscenio la scorsa settimana, primo e secondo nell’Arnold Palmer Invitational. Con loro anche Tom Hoge, unico autore di un giro bogey-free (tre birdie). In buona posizione Jordan Spieth, i cui segni di ripresa sono evidenti, e Patrick Reed, 12.i con 70 (-2), e hanno tenuto anche Justin Thomas, numero tre mondiale, Collin Morikawa, numero quattro, e Phil Mickelson, 26.i con 71 (-1).
McIlroy, difesa del titolo problematica - Non sono andate molto bene le cose per l’iberico Jon Rahm, numero due del World Ranking, 42° con 72 (par), e per Dustin Johnson, numero uno, 60° con 73 (+1). Responsi invece decisamente negativi per Xander Schauffele, numero cinque, per il giapponese Hideki Matsuyama e per l’inglese Tyrrell Hatton, che hanno lo stesso score di Molinari, e per il nordirlandese Rory McIlroy, 139° con 79 (+7), campione in carica e in problematica difesa del titolo due anni dopo averlo conquistato, perché nel 2020 il The Players fu interrotto dopo 18 buche per la pandemia. McIlroy ha eguagliato il suo secondo score peggiore nel primo turno sul PGA Tour, dopo l’80 nell’US Open del 2018.
Francesco Molinari, reduce dal primo taglio nel 2021 subito nell’Arnorld Palmer, ha trovato sulla sua strada quattro bogey fino alla buca 16, poi alla 17, una delle più complicate del tracciato, ha raccolto l’unico birdie per poi chiudere con il quinto bogey.
Undici colpi in un par 3 - Protagonista a modo suo anche il creano Byeong Hun An che alla buca 17 ha segnato 11 colpi. Malgrado l’83 (+11) non è ultimo (150°) perché ha fatto peggio lo svedese Henrik Stenson, 153° con 85 (+13), il quale aveva vinto il torneo nel 2008, un anno dopo il successo di Garcia. Due colpi di penalità per il norvegese Viktor Hovland il cui 12° posto con 70 (-2) si è trasformato in un 42° alla pari con Rahm. Ha violato la regola 14.7 giocando una palla da un punto sbagliato. Sul green ha spostato la pallina di una lunghezza pari alla testa del putter per favorire il colpo di un altro giocatore e poi, anziché rimetterla nel luogo originario, l’ha mossa di una testa nuovamente nella stessa direzione.
LA VIGILIA - Quindici milioni di dollari di montepremi, il più alto al mondo. Diciamoci la verità, una cifra spaventosa ed esagerata per un evento golfistico e che dovrebbe far riflettere. Comunque sarà così nel THE PLAYERS Championship (11-14 marzo) sul percorso del TPC Sawgrass, a Ponte Vedra Beach in Florida, dove dopo il primo giro si era fermato il PGA Tour causa pandemia per riprendere poi dopo 13 settimane.
Un montepremi del genere non poteva che richiamare praticamente tutti i giocatori più forti a iniziare da 48 dei primi 50 classificati nel World Ranking e 28 dei primi 30 in quella delle FedEx Cup. Mancheranno solo Brooks Koepka, bloccato alla vigilia da un infortunio al ginocchio destro, e Matthew Wolff, che si è infortunato a una mano nel Farmers Insurance, i quali figurano in entrambe le graduatorie. Ci sarà anche Francesco Molinari (92° al mondo), che non è in queste liste, uscito la taglio inaspettatamente la scorsa settimana nell’Arnold Palmer Invitational, dopo tre top ten nelle prime quattro gare stagionali.
Difenderà il titolo con un anno di ritardo Rory McIlroy. Fu la prima delle quattro vittorie ottenute nel 2019 e anche le ultime perché non è andato più a segno da novembre di quell’anno dopo il WGC-HSBC Champions. Da un campione c’è da attendersi di tutto, anche che riesca all’improvviso a ritrovare brillantezza, ma francamente le recenti prestazioni offerte non lasciano tanto spazio all’idea che possa confermarsi. Peraltro fino ad ora nessun defender nella storia del torneo è riuscito nell’impresa di concedere il bis.
I favoriti - Le previsioni della vigilia si orientano soprattutto su Dustin Johnson, leader mondiale, che cerca il primo successo nel 2021 sul circuito, dopo aver fatto suo a febbraio il Saudi International sull’European Tour, su Collin Morikawa, numero quattro, che rientra dopo essersi imposto nel WGC-Workday Championship, e su Bryson DeChambeau, fresco numero sei, a segno domenica passata nell’Arnord Palmer e al momento unico plurivincitore nella stagione 2020-2021 (suo anche l’US Open a settembre). Riscuotono meno credito, a causa delle loro ultime prove piuttosto altalenanti, Jon Rahm (n. 2), Justin Thomas (n. 3), Xander Schauffele (n. 5) e anche Tyrrell Hatton, Patrick Reed, Patrick Cantlay e Webb Simpson, che seguono nel ranking DeChambeau.
E’ risalito nella considerazione Jordan Spieth, due terzi posti e un quarto nelle ultime quattro uscite e sempre in corsa per il titolo, per poi accusare una flessione nell’ultimo turno. Sembra in grado di poter tornare al successo dopo quattro anni (Open Championship, 2017) e probabilmente è più una questione di fiducia in se stesso che tecnica. Da seguire Lee Westwood, secondo all’Arnold Palmer e che a 47 anni sta vivendo una seconda giovinezza. Costretto al forfait alla vigilia Danny Willett risultato positivo nel test per il Covid-19.
Dieci past winner - Tra i 111 vincitori sul PGA Tour vi saranno, oltre a McIlroy, altri nove past winner: Adam Scott (2004), Phil Mickelson (2007), Sergio Garcia (2008), Henrik Stenson (2009), Matt Kuchar (2012), Rickie Fowler (2015), Jason Day (2016), Si Woo Kim (2017), e Webb Simpson (2018). Otto coloro che hanno conquistato il jackpot della FedEx Cup: Brandt Snedeker (2012), Billy Horschel (2014), Jordan Spieth (2015), Justin Thomas (2017), Justin Rose (2018), Dustin Johnson (2020) e i citati nel precedente elenco Henrik Stenson (2013) e Rory McIlroy (2016, 2019).
Alcuni numeri - Questi i record in vigore e possibilmente da battere. E’ di 63 colpi, siglato da otto concorrenti, il primato sul giro, di 129 su 36 buche (Jason Day 2016, Webb Simpson 2018), di 197 su 54 (Greg Norman 1994, Webb Simpson 2018) e di 264 su 72 (Greg Norman 1994). Il maggior vantaggio sul secondo è di sette colpi (Steve Elkington 1997), mentre il vincitore più giovane è Si Woo Kim (2017 - 21 anni, 10 mesi, 16 giorni), che di recente è salito sul gradino più alto del podio nell’American Express, e il più anziano Fred Funk (2005 - 48 anni, 9 mesi, 13 giorni).
RBC Heritage cancellato - Il PGA Tour ha comunicato la cancellazione per il secondo anno consecutivo del RBC Heritage per i problemi legati alla pandemia. Il terzo torneo più longevo, dopo Open Championship e US Open, nato nel 1903, era in programma a Toronto dal 10 al 13 giugno.
Il torneo su GOLFTV ed Eurosport 2 – Il THE PLAYERS Championship viene trasmesso in diretta su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it), e su Eurosport 2 con collegamenti agli orari indicati. GOLFTV: giovedì 11 marzo e venerdì 12, dalle ore 18 alle ore 24; sabato 13, dalle ore19 alle ore 24; domenica 14, dalle ore 18 alle ore 23. Su Eurosport 2: giovedì 11 marzo e martedì 12, dalle ore 20 alle ore 24; sabato 13, dalle ore 19 alle ore 24; domenica 14, dalle ore 19,05 alle ore 23. Commento di Nicola Pomponi, Alessandro Bellicini e di Matteo Delpodio.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
(Cliccare sul titolo per continuare a leggere)
Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
(Cliccare sul titolo per continuare a leggere)