Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

Francesco Molinari ha iniziato con buone prospettive il 2021 classificandosi ottavo con 274 (69 66 69 70, -14) colpi nell’American Express, torneo del PGA Tour che è svolto sui due percorsi del PGA West (Stadium Course e Nicklaus Tournament Course, entrambi par 72), a La Quinta in California, con i concorrenti che si sono alternati nei primi due giri su entrambi i tracciati per poi trasferirsi per gli ultimi due allo Stadium Course. Era dal Masters dell’aprile 2019 (quinto) che il torinese non otteneva un piazzamento tra i top ten.

Alla 164ª gara disputata ha firmato con 265 (66 68 67 64, -23) colpi il terzo titolo sul circuito, dove non si imponeva da 1.352 giorni, il 25enne coreano di Seoul Si Woo Kim che, in un turno molto combattuto e con situazioni al vertice in continuo mutamento, è riuscito a prevalere, grazie a un 64 (-8, otto birdie), per un solo colpo su Patrick Cantlay (266, -22) al quale non è bastato un 61 (-11, undici birdie), miglior score del turno e nuovo record dello Stadium Course, per primeggiare. A suo merito due ottimi giri conclusivi (65 61) con cui ha rimontato dalla 53ª piazza, passando per la 13ª. Si Woo Kim, che al momento ha quale fiore all’occhiello la vittoria nel prestigioso e ambito The Players Championship (2017), ha ricevuto un assegno di 1.206.000 dollari su un montepremi di 6.700.000 dollari ed è salito dal 96° al 48° posto nel World Ranking, dove comanda saldamente Dustin Johnson.

Protagonisti dell’evento anche l’australiano Cameron Davis, terzo con 268 (-20), e Tony Finau, quarto con 269 (-19). in corsa fino alla decima buca per poi smarrirsi con due bogey e con alcuni errori incredibili con il putter. Più distaccati Michael Thompson, Doug Ghim e il messicano Abraham Ancer, quinti con 273 (-14), mentre Molinari è stato affiancato da Brian Harman, dall’inglese Paul Casey e dal coreano Byeong-Hun An. La pressione ha giocato un brutto scherzo a Max Homa che, leader con Si Wo Kim e Finau dopo tre turni, è precipitato in 21ª posizione con 277 (-11), vittima di un 76 (+4). Sono usciti al taglio, caduto a 140 (-4), Patrick Reed e Brooks Koepka (143, -1) e Phil Mickelson (74 72, 146, +2), che per la prima volta in carriera ha condotto un giro con 18 par (72) in 2.201 disputati.

Francesco Molinari, che con questa prestazione è risalito dal 130° al 110° posto nella classifica mondiale dove al termine del 2019 era 18°, ha guadagnato due colpi sul par nelle prime otto buche (tre birdie, un bogey), poi un doppio bogey alla 13ª ha messo a rischio l’ingresso tra i top ten che però ha riguadagnato con due birdie a chiudere (70, -2). L’azzurro sarà in campo nel prossimo Farmers Insurance Open in onda da giovedì 28 gennaio a domenica 31 sul percorso del Torrey Pines, a San Diego in California.

TERZO GIRO - Francesco Molinari sarà in corsa per il titolo nell'ultimo round dell’American Express, torneo del PGA Tour che si sta svolgendo sui due percorsi dello Stadium Course e del Nicklaus Tournament Course, entrambi par 72, a La Quinta in California.

L’azzurro dopo tre giri è ottavo con 204 (69 66 69, -12) a tre colpi da un terzetto al vertice con 201 (-15) composto dal sudcoreano Si Woo Kim  (66 68 67) e dagli statunitensi Max Homa (66 70 65) e Tony Finau (68 66 67). Molinari, che appare molto motivato e in condizione, ha realizzato tre birdie per il parziale di 69 (-3) senza bogey in cui non incappa da 27 buche.

Sfida apertissima sullo Stadium Course in cui si disputano i due giri finali dopo che i concorrenti si sono alternati sui due tracciati nei primi due turni, dove sono in corsa per il titolo anche Richy Werensky, quarto con 202 (-14), Brian Harman, l'argentino Emiliano Grillo e lo scozzese Russell Knox, autore del miglior score di giornata (64, -8), quinti con 203 (-13), mentre Molinari condivide l'ottava posizione Doug Ghim, Chase Seiffert, l’australiano Cameron Davis e lo slovacco Rory Sabbatini.
Risalito, ma comunque fuori gioco, da 53° a 13° con 205 (-11) Patrick Cantlay, numero 10 mondiale, e nelle ultime posizioni, 61° con 213 (-3) Andrew Landry, che difendeva il titolo.Il montepremi è di 6.700.000 dollari.

SECONDO GIRO - Francesco Molinari, con un secondo giro all’altezza delle sue potenzialità tradotto in 66 (-6) colpi per un totale di 135 (69 66, -9), è balzato dal 39° al settimo posto nell’American Express, torneo del PGA Tour che si sta svolgendo sui due percorsi dello Stadium Course e del Nicklaus Tournament Course, entrambi par 72, a La Quinta in California.

Cambio della guardia in vetta alla classifica dove è salito con 133 (68 65, -11) il coreano Sungjae Im, 22enne di Jeju Island, un titolo sul circuito (Honda Classic, 2020), alla sua 74ª gara, il quale ha realizzato un 65 (-7) sullo Stadium Course dove si disputeranno i due giri finali dopo che i concorrenti si sono alternati sui due tracciati nei primi due turni. Con sette birdie, senza bogey, ha fissato lo score più basso di giornata, ottenuto anche da altri tre giocatori, ed è divenuto il più giovane a guidare la classifica nell’American Express dal 1983. E’ la terza volta che si trova leader dopo 36 buche, ma nelle due precedenti occasioni la vittoria non è arrivata.

Hanno un colpo di ritardo da Sungjae Im il connazionale Si Woo Kim, Brandon Hagy, in vetta dopo un giro, Tony Finau, il messicano Abraham Ancer e il canadese Nick Taylor (134, -10), mentre Molinari è affiancato da Doug Ghim e dall’argentino Emiliano Grillo. Difficile che possa conservare il titolo Andrew Landry, 37° con 139 (-5) affiancato da Matthew Wolff, che ha subito un colpo di penalità per aver violato la regola 9.4b (palla alzata o spostata), sanzione decretata dopo prova televisiva. Si è salvato dal taglio con l’ultimo punteggio utile Patrick Cantlay, 56° con 140 (-4), mentre non hanno potuto evitarlo Patrick Reed e Brooks Koepka (143, -1) e Phil Mickelson (146, +2), che per la prima volta in carriera ha condotto un giro con 18 par in 2.201 disputati.

Francesco Molinari, ritornato alle gare dopo circa due mesi, ha segnato sul Nickaus Tournament quattro birdie di fila seguiti da un doppio bogey sulle prime nove buche, poi ha aggiunto altri quattro birdie nel rientro e in tal modo ha proposto la sua candidatura al titolo. Il montepremi è di 6.700.000 dollari

PRIMO GIRO - Francesco Molinari, al rientro dopo oltre due mesi di pausa, ha concluso al 39° posto con 69 (-3) colpi, il primo giro dell’American Express, torneo del PGA Tour che si sta svolgendo sui due percorsi dello Stadium Course e del Nicklaus Tournament Course, entrambi par 72, a La Quinta in California. Al vertice con 64 (-8) Brandon Hagy, 29enne di Santa Monica senza titoli sul circuito dove sta disputando la 77ª gara, entrato nel field per la defezione dello spagnolo Jon Rahm, bloccato da dolori alla schiena, numero due mondiale e più volte suo avversario ai tempi in cui studiava nell’Arizona States University. Hagy ha realizzato dieci birdie e due bogey sul Nicklaus Tournament lasciando a un colpo il coreano Byeong-Hun An (65, -7) e a due Max Homa, l’altro coreano Si Woo Kim e lo scozzese Martin Laird (66, -6).

Si è mantenuto in buona posizione Patrick Reed, 15° con 68 (-4), mentre Patrick Cantlay è alla pari con Molinari. In navigazione con rischio di taglio Andrew Landry, 61° con 70 (-2), campione in carica, Brooks Koepka, 103° con 72 (par), e Phil Mickelson, 132 con 74 (+2).

Francesco Molinari, partito dalla buca 10 dello Stadium Course (che ospiterà i due turni conclusivi), ha iniziato con un bogey, ma ha recuperato con quattro birdie prima del giro di boa, poi nel rientro ha concluso con un bogey e un birdie. Il montepremi è di 6.700.000 dollari.

LA VIGILIA - E’ un ritorno atteso quello di Francesco Molinari, tra i protagonisti del “The American Express”, torneo del PGA Tour in scena dal 21 al 24 gennaio a La Quinta, in California. La competizione nei primi due giri si giocherà su due differenti percorsi del PGA West, il Nicklaus Tournament Course e lo Stadium Course (unico campo di gara del terzo e quarto giro): metterà in palio un montepremi complessivo di 6.700.000 dollari.

Il nuovo inizio di Chicco Molinari – In California il campione azzurro si prepara a giocare la prima gara del 2021 in un evento che vedrà nel field altri big del golf mondiale come, tra gli altri, gli americani Patrick Cantlay (numero 10 mondiale e favorito della vigilia), Patrick Reed (n.11) e Brooks Koepka (n.12).

L’ultima apparizione di Molinari risale a novembre quando il player torinese si presentò ai nastri di partenza del The Masters. L’obiettivo del totem del golf tricolore è quello di ritornare ai livelli del 2018 quando riuscì a imporsi in tutto il mondo, trascinando anche il Team Europe al trionfo nella Ryder Cup di Parigi.

Landry defender - Difenderà il titolo (il secondo conquistato nel circuito dopo l’exploit nel 2018 al Valero Texas Open) lo statunitense Andrew Landry, 33enne di Port Neches (Texas) che, nel 2020, con due birdie nel finale vanificò la rimonta del messicano Abraham Ancer, ora a caccia della rivincita.

Na per un nuovo successo - Dopo l’exploit nel Sony Open punta a una nuova impresa l’americano Kevin Na che, alle Hawaii, ha festeggiato il quinto titolo sul PGA Tour.

I campioni Major – Riflettori puntati sui tanti campioni Major in gara. Con Chicco Molinari, vincitore dell’Open Championship nel 2018, tra gli altri anche Reed (che vinse il torneo nel 2014) e Koepka, al debutto stagionale dopo un 2020 caratterizzato non solo dal Covid ma anche da tanti infortuni e nessun successo. Chance pure per Gary Woodland (re dello US Open 2019). Capitolo a parte merita Phil Mickelson, campione senza tempo con tre Masters in bacheca.

Gli esperti e gli emergenti – Se Rickie Fowler, Paul Casey e Tony Finau nel 2021 e a partire dal The American Express hanno l’intenzione d’inseguire successi e continuità, da tenere d’occhio in California ci saranno anche il sudcoreano Sungjae Im e l’americano Matthew Wolff, talenti in ascesa del PGA Tour. Debutto da professionista per John Augenstein, secondo allo US Amateur 2019. Non sarà della partita, perché positivo al Covid, Donald Ronald Trahan. Al suo posto subentra Michael Gellerman.

Il grande assente – Jon Rahm, numero 2 mondiale, salterà il The American Express (vinto dallo spagnolo nel 2018) per un lieve infortunio alla schiena. Il 26enne di Barrika, con ogni probabilità, tornerà in gara al Phoenix Open (4-7 febbraio in Arizona).

Il torneo su GOLFTV – Il The American Express viene trasmesso in diretta su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it), con collegamento ai seguenti orari: da giovedì 21 a domenica 24, dalle ore 21 alle ore 1:00. Commento di Silvio Grappasonni e di Matteo Delpodio

L’inglese Tyrrell Hatton ha dominato nell’Abu Dhabi HSBC Championship, primo dei quattro tornei delle Rolex Series dell’European Tour disputato all'Abu Dhabi GC (par 72) di Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, dove Nino Bertasio si è classificato 35° con 284 (71 67 73 73, -4) colpi. Hatton ha concluso la sua galoppata vincente con 270 (65 68 71 66, -18) colpi, ben quattro di vantaggio sull’australiano Jason Scrivener (274, -14) e cinque sul nordirlandese Rory McIlroy (275, -13).

Tyrrell Hatton, 29enne di High Wycombe, ha portato a sei i titoli sul circuito per un palmarès che ne comprende anche uno sul PGA Tour, confermandosi uno specialista delle Rolex Series essendosi imposto per la quarta volta consecutiva (compreso un Open d’Italia) in questo tipo di eventi. Ha concluso con un 66 (-6, sei birdie senza bogey), miglior score del turno ottenuto anche da Scrivener (un eagle, sette birdie, tre bogey).

E’ tornato a farsi vedere nelle parti alte della graduatoria lo spagnolo Rafa Cabrera Bello, quarto con 276 (-12), che ha preceduto lo scozzese Marc Warren e lo statunitense David Lipsky, quinti con 277 (-11), gli inglesi Tommy Fleetwood, Chris Paisley, Matt Wallace e il paraguaiano Fabrizio Zanotti, settimi con 278 (-10). Nelle retrovie, 62° con 291 (+3), l’inglese Lee Westwood, campione uscente e vincitore della Race To Dubai 2020 (ordine di merito).

Sono usciti al taglio Francesco Laporta (72 72) e Guido Migliozzi (73 71), 67.i con 144 (par), insieme all’americano Justin Thomas, stesso score,che era il grande favorito, Lorenzo Gagli, 84° con 145 (72 73, +1), Edoardo Molinari, 107° con 148 (74 74, +4) e Renato Paratore, 119° con 150 (78 72, +6), mentre si è ritirato dopo 17 buche del primo giro Andrea Pavan per una infiammazione al polso.

TERZO GIRO - Nino Bertasio, 22° con 211 (71 67 73, -5) colpi, è l’unico italiano rimasto in gara nell'Abu Dhabi HSBC Championship primo dei quattro tornei delle Rolex Series dell’European Tour, che si sta disputando all'Abu Dhabi GC (par 72) di Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, in cui è tornato al vertice, dove era stato già nel primo turno, il nordirlandese Rory McIlroy con 203 (64 72 67, -13).

In una giornata nella quale molti giocatori sono stati costretti agli straordinari per completare il secondo giro (sospeso per oscurità) prima di iniziare il terzo, McIlroy ha realizzato un eagle, cinque birdie e due bogey per il 67 (-5) con cui ha sorpassato l’inglese Tyrrell Hatton (204, -12), che lo aveva rilevato dopo 36 buche.

Saranno in corsa per il titolo nel turno conclusivo anche l’altro inglese Tommy Fleetwood, terzo con 205 (-11), lo scozzese Marc Warren e lo statunitense David Lipsky, quarti con 206 (-10), lo spagnolo Rafa Cabrera Bello, sesto con 207 (-9) e tornato alla ribalta dopo un lungo oblio, e ha qualche chance anche l’australiano Jason Scrivener, settimo con 208 (-8).

Molto deludente Justin Thomas, numero tre mondiale e grande favorito della vigilia, uscito al taglio insieme all’inglese Matthew Fitzpatrick e ai due azzurri Francesco Laporta (72 72) e Guido Migliozzi (73 71), tutti 67.i con 144 (par) e out per un colpo. Fuori anche Lorenzo Gagli, 84° con 145 (72 73, +1), Edoardo Molinari, 107° con 148 (74 74, +4) e Renato Paratore, 119° con 150 (78 72, +6). Bocciato annche il tedesco Martin Kaymer, 102° con 147 (+3), mentre si è ritirato dopo 17 nuche del primo giro Andrea Pavan per una infiammazione al polso. Il montepremi è di 8.000.000 di dollari.

SECONDO GIRO - Ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi, anche il secondo giro dell'Abu Dhabi HSBC Championship è stato sospeso per oscurità, non essendo stato possibile recuperate il ritardo accumulato in precedenza. Nel primo dei quattro tornei delle Rolex Series dell’European Tour, che si sta disputando all'Abu Dhabi GC (par 72), grande prova dell’inglese Tyrrell Hatton che in sole tredici buche giocate (un eagle, quattro birdie, un bogey) ha raggiunto lo score di “meno 12” e ha preso ben cinque colpi di vantaggio sui primi inseguitori. Tra i sette azzurri in gara il migliore è stato Nino Bertasio, 19° con “-4”, che ha ancora due buche davanti per potersi migliorare.

Tyrrell Hatton, 29enne di High Wycombe con cinque titoli sul circuito e uno sul PGA Tour, si è lasciato alle spalle l’australiano Jason Scrivener e il thailandese Jazz Janewattananond, che hanno concluso con 137, il nordirlandese Rory McIlroy, leader dopo un turno, e il francese Romain Langasque, che hanno lo stesso “meno 7”, ma stoppati rispettivamente alla 14ª e alla 16ª buca.

In rimonta l’inglese Tommy Fleetwood, sesto con 138 (-6) colpi, e distacchi già pesanti per gli altri due inglesi Lee Westwood, campione uscente e numero uno 2020 europeo, 24° con “-3” dopo 14 buche, e Justin Rose, 34° con 142 (-2), e lo statunitense Justin Thomas, numero tre mondiale,  48° con “meno 1” alla 14ª.

Degli altri italiani sono stati fermati lungo il percorso Francesco Laporta, 48° come Thomas, ma alla 15ª buca, e Guido Migliozzi, 66° con il par alla 12ª. Uscirà molto probabilmente al taglio Lorenzo Gagli, 83° con 145 (72 73, +1) insieme all’irlandese Shane Lowry, e sicuramente Edoardo Molinari, 107° con 148 (74 74, +4), e Renato Paratore, 119° con 150 (78 72, +6). Si è ritirato Andrea Pavan per una infiammazione al polso. Out anche il tedesco Martin Kaymer, 101° con 147 (+3). Il montepremi è di 8.000.000 di dollari.

PRIMO GIRO - Show di Rory McIlroy e Tyrrell Hatton, tra i big più attesi del torneo, prima della sospensione per l'arrivo dell'oscurità, dopo che la partenza è stata data con tre ore di ritardo per nebbia. Nell'Abu Dhabi HSBC Championship, torneo d'apertura dell'European Tour 2021, dove sono in gara sette italiani e prima delle quattro totali Rolex Series della stagione, che mette in palio un montepremi di 8.000.000 di dollari, McIlroy ha realizzato 64 (-8, otto birdie) colpi ha chiuso il primo round in testa alla classifica. E' lo score più basso mai realizzato nella competizione dal nordirlandese, numero 6 mondiale, che precede in graduatoria il britannico Tyrrell Hatton (nono nel ranking), secondo con 65 (-7).
Sul percorso dell'Abu Dhabi GC (par 72) buon avvio pure per Lee Westwood. L'inglese, campione uscente e vincitore della Race to Dubai (l'ordine di merito del circuito) 2020, è 10° con 69 )-3). Con lui, stesso "-3" ma con 7 buche ancora da giocare, anche il connazionale Justin Rose.
Tra gli azzurri inizio convincente per Andrea Pavan (stoppato alla buca 7), 20° con "-2" e autore di tre birdie macchiati da un bogey. Mentre è 32° con 71 (-1) Nino Bertasio.
Dietro al bresciano c'è invece il pugliese Francesco Laporta, 55° con 72 (par). E' in perfetto par pure il fiorentino Lorenzo Gagli, tornato in Club House - dopo la sospensione della rassegna - con ancora 10 buche da concludere.
L'Abu Dhabi HSBC Championship è iniziato in salita per il Guido Migliozzi, 83° con 73 (+1) come l'americano Justin Thomas, numero 3 mondiale e grande favorito della vigilia. Sul "+1", ma dopo 12 buche, ci sono anche il tedesco Martin Kaymer, recordman di vittorie (3) della competizione, e il torinese Edoardo Molinari, fermato alla sesta buca. In difficoltà linglese Tommy Fleetwood a segno nel 2017 e nel 2018, 116° con “+3“ dopo dieci. E' in ritardo anche un altro past winner (nel 2019), l'irlandese Shane Lowry, 122/o con +4 nelle prime undici.

Gara negativa per Renato Paratore, 126/o con "+5" e ancora cinque buche della manche d'apertura da ultimare.
Domani si torna sui green. Tanti i giocatori chiamati a completare il giro prima del via del secondo round che, ad Abu Dhabi (dove sono in gara 9 campioni Major), sarà già decisivo.

LA VIGILIA - Sette giocatori azzurri, nove campioni Major, per un field caratterizzato da stelle del golf mondiale. L’European Tour dopo un mese di stop torna protagonista con l’Abu Dhabi HSBC Championship, evento inaugurale (per il terzo anno consecutivo) del 2021 e primo di quattro appuntamenti stagionali premium delle Rolex Series, in programma dal 21 al 24 gennaio negli Emirati Arabi Uniti. Il torneo metterà in palio un montepremi complessivo di 8.000.000 di dollari.

Field delle grandi occasioni con 7 italiani - Grande attesa, sul percorso dell’Abu Dhabi GC, per i giocatori italiani. Da Renato Paratore a Guido Migliozzi, da Edoardo Molinari a Francesco Laporta, passando per Andrea Pavan, Lorenzo Gagli e Nino Bertasio. Questo il “settebello” azzurro che dovrà fare i conti con campionissimi della disciplina come Justin Thomas, numero 3 mondiale, Rory McIlroy, sesto nel ranking, e Tyrrell Hatton (nono). E ancora: Justin Rose (vincitore dei Giochi Olimpici a Rio de Janeiro 2016), Lee Westwood (campione in carica e campione, nel 2020, della Race to Dubai), Tommy Fleetwood (per lui doppietta nel 2017 e nel 2018) e Shane Lowry (suo l’exploit nel 2019).

La corsa verso la Ryder Cup 2021 - Gara già fondamentale, quella di Abu Dhabi, anche per la corsa al pass per la Ryder Cup 2021 del Wisconsin. Sponda Europa sono ripartite ufficialmente (dal primo gennaio), dopo il congelamento per Covid, le qualificazioni verso l’appuntamento di Whistling Straits (24-26 settembre) che precederà il grande show del 2023 di Roma al Marco Simone Golf & Country Club. Fino al 9 maggio 2021 i punti guadagnati (quelli totalizzati nel 2019 e 2020 saranno comunque validi) attraverso la Race to Dubai (l’ordine di merito del circuito) e l'Official World Ranking verranno moltiplicati per 1,5. Discorso diverso per quelli che verranno ottenuti tra il 12 maggio e il 12 settembre 2021, da moltiplicare per 2.

Gli azzurri già protagonisti ad Abu Dhabi - Nel 2020 l’Italgolf sfiorò l’impresa con Paratore e Laporta. Il primo, 24enne capitolino, riuscì a chiudere il primo round del torneo al comando della classifica al fianco del sudafricano Shaun Norris. Un’impresa poi emulata da Laporta, 30enne di Castellana Grotte (Bari), leader dopo la seconda manche. La competizione fu poi vinta da Westwood che ora sogna il double per eguagliare Fleetwood (che compie oggi 30 anni), l’ultimo capace di realizzare il back-to-back nel 2017-2018.

I 9 campioni Major – Thomas, McIlroy, Lowry, Rose, Graeme McDowell, Henrik Stenson, Danny Willett, Padraig Harrington e Martin Kaymer. Questi i campioni Major che prenderanno parte all’Abu Dhabi HSBC Championship. Il tedesco Kaymer, ex numero 1 mondiale, è anche l’unico giocatore ad aver vinto per 3 volte la sfida (nel 2008, 2010 e 2011). Mentre Harrington è il capitano del Vecchio Continente alla Ryder Cup 2021.

Gli outsider – Negli Emirati Arabi Uniti puntano a recitare un ruolo da protagonisti pure Matthew Fitzpatrick (che nel 2020 è stato vicino a laurearsi miglior giocatore europeo, riuscendo a vincere il Dp World Tour Championship, atto conclusivo) e Christiaan Bezuidenhout.  Senza dimenticare Ian Poulter (“Mr.Ryder Cup”), Bernd Wiesberger, Matt Wallace, Rasmus Hojgaard, Rafa Cabrera Bello e Haotong Li.

Il torneo su GOLFTV, Eurosport 2 ed Eurosport Player – L’Abu Dhabi HSBC Championship viene trasmesso in diretta su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it), e su Eurosport 2 ed Eurosport Player con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 21 gennaio, dalle ore 4,30 alle ore 9,30 e dalle ore 12 alle ore 14; venerdì 22, dalle ore 8 alle ore 14; sabato 23, dalle ore 9 alle ore 14; domenica 24, dalle ore 8 alle ore 14. Su Eurosport2 ed Eurosport Player: giovedì 21, dalle ore 5,30 alle ore 9,30 e dalle ore 12 alle ore 14; venerdì 22, dalle ore 10 alle ore 14; sabato 23, differita dalle ore 18 alle ore 19,50; domenica 24, differita dalle ore 19,05 alle ore 20,55. Commento di Nicola Pomponi, Alessandro Bellicini e di Maurizio Trezzi.

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Cinque azzurre al Masters femminile

La seconda edizione dell’Augusta National Women’s Amateur Championship, in programma dal 31 marzo al 3 aprile 2021 (il torneo si giocherà sulla distanza di 54 buche), si colora d’azzurro. L’Italia in Georgia (Usa) calerà il pokerissimo di atlete.

Tra le protagoniste in gara, nel Masters in rosa, ci saranno anche Caterina Don, Benedetta Moresco, Alessia Nobilio, Emilie Alba Paltrinieri e Anna Zanusso. Un traguardo storico per la Federazione Italiana Golf, guidata da Franco Chimenti, Vicepresidente Vicario del CONI, a coronamento del proficuo lavoro intrapreso da tutto lo staff tecnico, a partire da Anna Roscio, Coordinatrice delle Squadre Nazionali Femminili, e Roberto Zappa, Commissario Tecnico. Per una Federazione fortemente impegnata nello sviluppo del movimento “rosa” attraverso il Progetto “Golf è donna”.

Quattro azzurre nella Top 30 del world amateur golf ranking - Al fianco delle migliori dilettanti al mondo anche cinque protagoniste del movimento azzurro. Che può vantare un settore di assoluto valore come testimoniano i numeri e le classifiche. Tra le partecipanti al torneo sono infatti quattro quelle nella Top 30 del world amateur golf ranking.  La Nobilio è 11/a e precede nella graduatoria B. Moresco, 14/a. Seguono la Don, 27/a, e la Paltrinieri, 30/a. La Zanusso è invece attualmente 79/a.

Nel 2019 la prima edizione, nel 2020 l’annullamento per Covid - Nel 2019 il torneo - il cui ultimo giro si giocò sul percorso dell’Augusta National, tra  i templi del “green” - fu vinto dalla statunitense Jennifer Kupcho (oggi professionista), la prima a iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro. Alla competizione presero parte anche quattro azzurre: con Don (che con un 12/o posto finale risultò la migliore tra le italiane) e Nobilio - attese quest’anno alla seconda esperienza in altrettante edizioni - anche Virginia Elena Carta e Alessandra Fanali. Poi, nel 2020, l’evento fu cancellato a causa dell’emergenza sanitaria. Il field prevedeva la presenza in gara proprio delle cinque moschettiere azzurre quest’anno nuovamente invitate - solo gli Stati Uniti avrebbero avuto una rappresentativa più numerosa – e che in primavera saranno protagoniste in un appuntamento attesissimo.

Le atlete in gara, tra studio e sport negli Usa - Eccellenze nello sport e nello studio. I risultati raggiunti negli anni da Don, Nobilio, Benedetta Moresco, Paltrinieri e Zanusso hanno attirato le attenzioni dei migliori College Usa. Tutte e cinque le ragazze invitate al Masters femminile sono ora in alcune delle migliori realtà americane. La Don studia e gioca nella University of Georgia, mentre per la Nobilio e la Paltrinieri si sono aperte le porte della University of California (UCLA) di Los Angeles. La Moresco ha raggiunto invece la sorella Angelica alla University of Alabama. Infine, la Zanusso, è alla University of Denver.

Prima l’Augusta National Women’s Amateur, poi il Masters maschile - La sfida al femminile precederà il grande show del Masters maschile. Con i big del golf mondiale che, da giovedì 8 a domenica 11 aprile, nella 85/a edizione del torneo si contenderanno la “Green Jacket” indossata, nel 2020, da Dustin Johnson, numero 1 mondiale.

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PGA Tour: nel finale prevale Kevin Na

Una camminata mano nella mano con la figlia per festeggiare al meglio il quinto titolo in carriera sul PGA Tour. Dall’idea di cancellarsi dal field per un problema alle costole fino alla vittoria. Questa la parabola di Kevin Na che, alle Hawaii, festeggia l’impresa al Sony Open. Ad Honolulu, sul percorso del Waialae Country Club (par 70), il 37enne nato a Seul (Corea del Sud), ma naturalizzato americano, con un birdie finale ha fatto sua la contesa. E con un parziale chiuso in 65 (-5), su un totale di 259 (67 66 61 65, -21) colpi, ha superato la concorrenza dello statunitense Chris Kirk e del cileno Joaquin Niemann, entrambi secondi con 260 (-20).

Na a segno per il quarto anno consecutivo - Per la quarta stagione consecutiva Na (secondo dopo il “moving day”) riesce così a imporsi in un torneo del PGA Tour. Nel 2011 il primo exploit allo Shriners Hospitals for Children Open. Poi, un digiuno di 7 anni a cui ha fatto seguito l’impresa al The Greenbrier nel 2018. Dunque un successo in ogni stagione. La gioia al Charles Schwab 2019 seguita dalla doppietta allo Shriners Open 2020. Ora, l’ultimo capolavoro nel secondo torneo del 2021. Che permette a Na di passare dalla 38/a alla 23/a posizione del ranking mondiale. Bottino pieno per Na che incassa anche un assegno di 1.188.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 6.600.000. Non male per un player che alla vigilia stava per gettare la spugna per un problema alle costole. “Ho stretto i denti e ce l’ho fatta. E’ una vittoria bellissima, che voglio dedicare alla mia famiglia”. Questa la gioia di Na che da anni vive a Las Vegas con la sua famiglia.

Alle Hawaii niente da fare per i big mondiali. Webb Simpson, ottavo nel ranking mondiale, nonostante una rimonta nel giro finale ha chiuso il torneo al 4/o posto (261, -19). Stesso score per l’australiano Marc Leishman e lo statunitense Brendan Steele (leader dopo il terzo round) che, dopo quella nel 2020 al play-off esce dal Sony Open con un’altra delusione. Top 10 pure per Collin Morikawa, 7/o con 262 (-18). Finale da dimenticare per Cameron Smith. L’australiano, campione uscente, non è andato oltre la 62/a posizione (272, -8).

TERZO GIRO - Un anno dopo la beffa al play-off (perso con Cameron Smith) Brendan Steele sogna il riscatto alle Hawaii. E’ lui il nuovo leader del Sony Open, torneo del PGA Tour. Ad Honolulu il 37enne di Idyllwild (California) con un parziale di 61 (-9) su un totale di 192 (65 66 61, -18) colpi, al termine del terzo round guida il leaderboard con due colpi di vantaggio sul connazionale Kevin Na e sul cileno Joaquin Niemann, entrambi secondi con 194 (-16).

Prova bogey free caratterizzata da 9 birdie per Steele che insegue il quarto successo sul circuito dopo l’impresa al Valero Texas Open (2011) e la doppietta nel Safeway Open vinto prima nel 2016 e poi nel 2017. “Moving day” impeccabile per Steele, che ha anche sfiorato un eagle show alla buca 12 (par 4) con il secondo colpo, da 129 yards, che s’è andato a infrangere contro l’asta della bandiera.

Che equilibrio alle Hawaii dove vantano chance per il titolo pure gli statunitensi Peter Malnati, Charley Hoffman, Russell Henley, Chris Kirk e Stewart Cink, tutti 4/i con 195 (-15). Mentre è scivolato in 9/a posizione (196, -14) il canadese Nick Taylor, leader solitario dopo il secondo round. Stesso score per l’australiano Marc Leishman e gli americani Daniel Berger e Keith Mitchell.

Strada in salita per i big del Sony Open. Webb Simpson (ottavo nel ranking mondiale) è 13/o (197, -13) a cinque colpi dalla vetta. Con lui pure il giapponese Hideki Matsuyama. Mentre Collin Morikawa (quinto nelle classifiche mondiali), vincitore del PGA Championship 2020, è solo 17/o (198, -12).

Dopo l’impresa nel Sentry Tournament of Champions nessuna possibilità di calare il bis di vittorie consecutive per Harris English. Il 31enne di Valdosta (Georgia, Usa) è 39/o (201, -9) come l’australiano Smith, campione uscente.

E ora il gran finale con la minaccia maltempo. Previsti forti acquazzoni alle Hawaii per l’ultima manche del Sony Open, che mette in palio un montepremi di 6.600.000 dollari e precede il The American Express (21-24 gennaio a La Quinta, California), evento che vedrà l’atteso ritorno in gara del campione azzurro Francesco Molinari.

SECONDO GIRO - Alle Hawaii Nick Taylor firma il parziale più basso della sua carriera (62, -8) e vola in testa al Sony Open, torneo del PGA Tour. Ad Honolulu, con un totale di 128 (66 62, -12), il canadese ha rimontato ventidue posizioni prendendosi la leadership. Sul percorso del Waialae Country Club (par 70) 7 birdie, un eagle e un bogey per il 32enne di Winnipeg, professionista dal 2010 con due titoli vinti sul circuito (Senderson Farms e AT&T Pebble Beach Pro-Am) che, a metà gara, vanta due colpi di vantaggio su un quintetto d’inseguitori tutto americano. Alla presenza numero 603 sul circuito Stewart Cink ha eguagliato il suo punteggio più basso nei primi due round ed è ora secondo con 130 (-10) al fianco di Russel Henley, Vaughn Taylor, Chris Kirk e Webb Simpson (numero 8 mondiale), tra i favoriti della vigilia.

Con Simpson (decimo dopo il primo round) risale anche l’altro big più atteso della competizione, Collin Morikawa. Il player californiano (vincitore del PGA Championship nel 2020 e quinto nel world ranking), 23/o al termine della manche d’apertura, è ora 7/o (131, -9). Stesso score, tra gli altri, per il giapponese Hideki Matsuyama, l’australiano Marc Leishman, il cileno Joaquin Niemann e lo statunitense Peter Malnati (protagonista di una prova dai due volti, con 3 bogey e un doppio bogey nelle prime 7 buche giocate e 6 birdie nelle restanti). Passo indietro per Jason Kokrak (in testa con Niemann e Malnati dopo il primo round), solo 19/o (133, -7) come gli australiani Cameron Smith (campione uscente) e Adam Scott, autori di una bella rimonta.

Risale pure Harris English. Il 31enne di Valdosta (Georgia, Usa), reduce dall’exploit nel Sentry Tournament of Champions, è balzato dalla 99/a alla 35/a posizione (134, -6). Superano il taglio pure lo spagnolo Sergio Garcia e il sudcoreano Sungjae Im, entrambi 57/i (136, -4).

Eliminazioni eccellenti per il messicano Abraham Ancer (137, -3) e l’americano Matt Kuchar (138, -2), vincitore nel 2019.  In un torneo, il Sony Open, che mette in palio un montepremi di 6.600.000 dollari e precede il The American Express (21-24 gennaio a La Quinta, California), evento che vedrà l’atteso ritorno in gara del campione azzurro Francesco Molinari.

PRIMO GIRO - Equilibrio e spettacolo alle Hawaii nel primo giro del Sony Open, torneo del PGA Tour. Ad Honolulu, sul percorso del Waialae Country Club (par 70), con un approccio da fuori green finito direttamente in buca il cileno Joaquin Niemann con un parziale di 62 (-8) ha raggiunto al comando della classifica gli americani Peter Malnati e Jason Kokrak.

Trio in vetta alle Hawaii dove tra i protagonisti ci sono anche nove tra i migliori venticinque giocatori al mondo. Alle spalle dei leader un sestetto d’inseguitori composto dagli statunitensi Jim Herman (al rientro dopo la positività al Covid), Vaughn Taylor, Patton Kizzire e Daniel Berger, 4/i (64, -6) al fianco dell’australiano Aaron Baddeley e del sudcoreano Si Woo Kim.

I big rincorrono ad Honolulu. Webb Simpson, ottavo nel ranking mondiale, è 10/o (65, -5). Mentre Collin Morikawa (vincitore del PGA Championship nel 2020, tra i favoriti della vigilia e quinto nelle classifiche mondiali) è 23/o (66, -4) come Marc Leishman e Hideki Matsuyama, chiamato a riscattare la prova opaca (ultimo posto) offerta nel Sentry Tournament of Champions. E’ invece a cinque colpi dalla vetta Cameron Smith, solo 40/o (67, -3). L’australiano, campione uscente (nel 2020 conquistò il suo primo titolo individuale vincendo il Sony Open alla prima buca supplementare), precede in classifica Sungjae Im (secondo nell’ultima edizione del Masters), 55/o (68, -2).

Dopo il ritorno alla vittoria nel Sentry Tournament (in scena la scorsa settimana a Kapalua, sempre alle Hawaii) avvio in salita per Harris English – secondo nella FedEx Cup e a caccia della leadership occupata da Dustin Johnson -, 99/o (70, par). Stesso score per Matt Kuchar (vincitore nel 2019) e Sergio Garcia.

Tra i leader – tutti con un titolo sul PGA Tour – prova bogey free per Kokrak, protagonista di 8 birdie. Uno in meno di Malnati che è inciampato però in un bogey, proprio come Niemann che di birdie ne ha totalizzati 7 prima dell’eagle alla 18. In un torneo, il Sony Open, che mette in palio un montepremi di 6.600.000 dollari e precede il The American Express (21-24 gennaio a La Quinta, California), evento che vedrà l’atteso ritorno in gara del campione azzurro Francesco Molinari.

LA VIGILIA - Il PGA Tour per la seconda settimana consecutiva fa tappa alle Hawaii. Dopo il Sentry Tournament of Champions di Kapalua, primo torneo del 2021 vinto al play-off dall’americano Harris English, ad Honolulu va in scena il Sony Open (14-17 gennaio). Sul percorso del Waialae Country Club difenderà il titolo l’australiano Cameron Smith (due titoli sul circuito) che, nel 2020, riuscì a superare con un par, alla prima buca supplementare, l’americano Brendan Steele, ora a caccia della rivincita.

Saranno 144 i giocatori in gara, tra questi anche nove tra i migliori 25 giocatori al mondo. Due quelli nella Top 10: Collin Morikawa (vincitore del PGA Championship nel 2020, quinto nel ranking), reduce dal 7° posto nel Sentry Tournament of Champions e tra i favoriti della vigilia, e Webb Simpson (ottavo). Chance per il titolo anche per Daniel Berger (tredicesimo), English (diciassettesimo e tornato al successo al Sentry dopo oltre 7 anni di digiuno), Sungjae Im (diciottesimo) e Hideki Matsuyama (ventunesimo), in cerca di riscatto dopo l’ultimo posto a Kapalua. E ancora: Adam Scott (ventiduesimo), Abraham Ancer (ventiquattresimo) e Ryan Palmer (venticinquesimo).

Obiettivo “double” per English. Al secondo posto della FedEx Cup alle spalle di Dustin Johnson (assente per l’occasione), il 31enne di Valdosta (Georgia, Usa) sogna il sorpasso. Mentre insegue il secondo successo nella competizione, dopo quello del 2019, l’americano Matt Kuchar. Fari puntati pure sullo spagnolo Sergio Garcia, undicesimo nel Sentry Tournament of Champions, e sul cileno Joaquin Niemann. Mentre non sarà della sfida, perché positivo al Covid, il venezuelano Jhonattan Vegas. Al suo posto giocherà l’irlandese Seamus Power.

Il torneo, che si giocò per la prima volta nel 1965 (all’epoca si chiamava Hawaiian Open), metterà in palio un montepremi complessivo di 6.600.000 dollari.

PGA Tour, Francesco Molinari pronto a rientrare -  Il Sony Open precederà il The American Express (21-24 gennaio a La Quinta, California), evento che vedrà l’atteso ritorno in gara del campione azzurro Francesco Molinari.

Il torneo su GOLFTV ed Eurosport 2 - Il Sony Open viene trasmesso in diretta su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it), su Eurosport 2 e su Eurosport Player. con collegamenti ai seguenti orari: notte tra giovedì 14 e venerdì 15; notte tra venerdì e sabato 16; notte tra sabato 16 e domenica 17, dalle ore 1 alle ore 4,30; notte tra domenica 18 e lunedì 18, dalle ore 0 alle ore 4

Harris English ha vinto con 267 (65 67 66 69, -25) colpi, dopo una corsa di testa, il Sentry Tournament of Champions, primo evento del 2021 del PGA Tour svoltosi sul percorso del Plantation Course (par 73) a Kapalua, nell’isola di Maui alle Hawaii, riservato a 42 concorrenti, i vincitori della stagione precedente con partecipazione allargata ai qualificati per il Tour Championship 2020.

English. 31enne di Valdosta (Georgia) alla 250ª gara disputata, ha portato a tre i titoli sul circuito, dove non vinceva dal novembre del 2013, agganciando con un birdie sull’ultima buca, il sesto di giornata contro due bogey per il parziale di 69 (-4). Joaquin Niemann (267 - 69 67 67 64), 22enne di Santiago del Cile con un successo, autore di un 64 (-9, nove birdie) miglior score del turno, e poi lo ha superato con un birdie alla prima buca di spareggio. Per English un assegno di 1.340.000 dollari su un montepremi di 6.700.000 dollari e il salto dal 29° al 17° posto nella graduatoria mondiale.

Non è entrato per un colpo nel playoff Justin Thomas, numero tre al mondo e campione uscente, terzo con 268 (-24), mentre ha ceduto Ryan Palmer, quarto con 269 (-23), in vetta con English dopo 54 buche. In quinta posizione con 271 (-21) Xander Schauffele e il coreano Sungjae Im e in settima con 272 (-20) lo spagnolo Jon Rahm, che in tal modo è riuscito a difendere la seconda piazza nel World Ranking per 4,6 millesimi su Thomas. L’iberico è stato affiancato da Bryson DeChambeau e da Collin Morikawa, terzo dopo 54 buche.

Aveva tentato la rimonta Dustin Johnson, leader mondiale, ma dopo sei birdie in sette buche, ha perso la pallina alla 12ª e il doppio bogey è stata la premessa dell’’undicesimo posto con 274 (-18), condiviso con lo spagnolo Sergio Garcia. Subito dietro Patrick Cantlay, 13° con 275 (-17), a metà classifica Patrick Reed e l’australiano Adam Scott, 21.i con 277 (-15), e molto deludente il giapponese Hideki Matsuyama, 41° e ultimo con 288 (-4), insieme al canadese Mackenzie Hughes.

TERZO GIRO - Ryan Palmer con un parziale di 64 (-9), score più basso del turno, e con un totale di 198 (67 67 64, -21) ha raggiunto in vetta alla classifica del Sentry Tournament of Champions Harris English (198 65 67 66). A un giro dal termine dell’evento, sul percorso del Plantation Course (par 73) a Kapalua, nell’isola di Maui alle Hawaii, dove sono in gara 42 concorrenti - i vincitori della stagione precedente con partecipazione allargata ai qualificati per il Tour Championship 2020, che ha chiuso la FedEx Cup - Ryan Palmer, 44enne di Amarillo (Texas) con quattro titoli sul tour, ha segnato nove birdie, ma Harris English, 31enne di Valdosta (Georgia) con due successi sul circuito datati 2013, in vetta sin dal primo giro, ha evitato il sorpasso con una prestazione bogey free, ma con due birdie di meno dell’avversario per il 66 (-7).

Con il secondo 65 (-8) di fila Collin Morikawa, lo scorso anno a segno in un major (PGA Championship), che peraltro ha sfiorato una hole in one” alla buca 2 (par 3) negatagli dall’asta che ha respinto la pallina, si è mantenuto sulla scia dei due battistrada con un colpo di ritardo (199, -20) candidandosi per il titolo, Hanno chances anche Daniel Berger, quarto con 201 (-18), Justin Thomas, campione in carica e numero tre mondiale, e il coreano Sungjae Im, quinti con 202 (-17). Quanto a Thomas, che si è imposto nel torneo pure nel 2017, dopo aver fallito un corto putt si è lasciato andare a una esclamazione omofoba, rilevata dai microfoni a bordo campo e finita in diretta. Pronte le sue scuse all’uscita da campo.: “Non dovevo cadere così in basso, è stato imperdonabile. Non sono quel tipo di persona”. Non è stato squalificato, ma probabilmente pagherà una multa.

Difficile un recupero di Patrick Cantlay, Billy Horschel e del cileno Joaquin Niemann, anche se settimi con 203 (-16), mentre sono fuori gioco, tutti appaiati al decimo posto con 205 (-14), mancati protagonisti quali Dustin Johnson, leader del World ranking, Xander Schauffele, Brendon Todd, gli spagnoli Jon Rahm, numero due, e Sergio Garcia, e il norvegese Viktor Hovland. Più lontani Bryson DeChambeau, 16° con 206 (-13), e Patrick Reed, scivolato dal sesto al 21° posto con 202 (-12), dove è affiancato dall’australiano Adam Scott, che ha colto tutti i 18 fairway, per la quarta volta in carriera, e che nel torneo ne ha presi 52 su 54. E’ rimasto in 42ª e ultima posizione il giapponese Hideki Matsuyama con 220 (+1). Il montepremi è di 6.700.000 dollari.

SECONDO GIRO - Harris English è rimasto da solo al comando con 132 (65 67, -14) colpi nel Sentry Tournament of Champions, primo torneo del 2021 del PGA Tour. Sul percorso del Plantation Course (par 73) a Kapalua, nell’isola di Maui alle Hawaii, dove sono in gara 42 concorrenti - i vincitori della stagione precedente con partecipazione allargata ai qualificati per il Tour Championship 2020, che ha chiuso la FedEx Cup - Harris English, 31enne di Valdosta (Georgia) con due successi sul circuito datati 2013, ha realizzato un 67 (-6) con sei birdie senza bogey e ha distaccato di due colpi Justin Thomas (134, -12), numero tre mondiale, con il quale condivideva la leadership dopo un turno. 

Thomas, che difende il titolo, è stato agganciato da Ryan Palmer, Daniel Berger e da Collin Morikawa, che ha recuperato dieci posizioni con un 65 (-8, nove birdie, un bogey). Sono tra i top ten, in una classifica piuttosto corta, quasi tutti i giocatori più attesi: Patrick Reed e Xander Schauffele sono sesti con 135 (-11) alla pari con Brendon Todd e con il coreano Sungjae Im, e occupano il decimo posto con 136 (-10) Dustin Johnson, numero uno del World Ranking, risalito dal 30° anch’egli con un 65 (otto birdie), lo spagnolo Jon Rahm, numero 2, Bryson DeChambeau, numero 5, Patrick Cantlay e il cileno Joaquin Niemann.

A metà graduatoria il norvegese Viktor Hovland, 17° con 137 (-9), l’iberico Sergio Garcia, vincitore della gara nel 2002, 22° con 138 (-8) e l’australiano Adam Scott, 27° con 139 (-7), e giornata da dimenticare in fretta per il giapponese Hideki Matsuyama scivolato dopo un 75 (+2), unico score del turno sopra par, al 42° e ultimo posto con 148 (+2). Il montepremi è di 6.700.000 dollari.

PRIMO GIRO - Justin Thomas, numero tre mondiale e campione in carica, e Harris English guidano la classifica con 65 (-8) colpi nel Sentry Tournament of Champions, primo torneo del 2021 del PGA Tour e riservato ai vincitori della stagione precedente, quest’anno con partecipazione allargata ai qualificati per il Tour Championship 2020, che ha chiuso la FedEx Cup.

Sul percorso del Plantation Course (par 73) a Kapalua, nell’isola di Maui alle Hawaii, dove sono in gara 42 concorrenti per un field che comprende 14 dei primi 20 del World ranking, Thomas, 27enne di Louisville (Kentucky) con 13 titoli nel palmarès comprensivi di un major e di due WGC, due volte a segno in questo evento suo anche nel 2017, è stato uno dei nove concorrenti a concludere il turno senza bogey (otto birdie) e Harris English, 31enne di Valdosta (Georgia) con due successi sul circuito datati 2013, ha tenuto lo stesso passo con un eagle, sette birdie e un bogey.

La coppia ha due colpi di vantaggio su sei inseguitori con 67 (-6): Patrick Reed, Robert Streb, Ryan Palmer, autore di un ottimo recupero dopo aver tre perso tre colpi sulle prime quattro buche, il canadese Nick Taylor, il coreano Sungjae Jim e lo spagnolo Sergio Garcia, vincitore nel 2002. Sono nelle prime posizioni anche Patrick Cantlay e l’australiano Adam Scott, noni con 68 (-5), Bryson DeChambeau, Collin Morikawa, Xander Schauffele, che una settimana prima di Natale ha avuto il Covid-19, il norvegese Viktor Hovland e il cileno Joaquin Niemann, 12.i con 69 (-4).

Qualche passaggio a vuoto per il numero due mondiale, lo spagnolo Jon Rahm, 22° con 70 (-3), che ha cambiato attrezzatura, e per Dustin Johnson, numero uno e ritenuto il grande favorito alla vigilia, 30° con 71 (-2). In difficoltà il giapponese Hideki Matsuyama, 37° con 73 (par). Il montepremi è di 6.700.000 dollari.

LA VIGILIA - Gran gala del PGA Tour, che riparte dalle Hawaii, dopo la pausa invernale di circa un mese, con il Sentry Tournament of Champions (7-10 gennaio), la gara riservata ai vincitori della stagione precedente, quest’anno con partecipazione allargata ai qualificati per il Tour Championship 2020, che ha chiuso la FedEx Cup. Una modifica dettata dalla riduzione dei tornei nella passata stagione che avrebbe inciso sul numero dei partecipanti in tal modo arrivato a 42. Relativamente pochi, ma di grande qualità perché sul percorso del Plantation Course a Kapalua, nell’isola di Maui, scenderanno in campo 14 dei primi 20 del World ranking a iniziare da Dustin Johnson, numero uno, sicuramente il giocatore più forte del momento, che rientra dopo aver vinto in maniera straordinaria il Masters e metà novembre con il record del punteggio più basso in assoluto nella storia del major, e grande favorito dell’evento.

Difende il titolo Justin Thomas, numero 3 mondiale, vincitore del torneo anche nel 2017, e con lui vi saranno, oltre a Johnson, altri past winner quali Xander Schauffele (2019), che una settimana prima di Natale ha avuto il Covid-19 e che si presenta ristabilito “anche se un po’ debole” come ha dichiarato, e Patrick Reed (2015), i quali nel 2020 cedettero a Thomas nel playoff, e Sergio Garcia (2002). Tra i possibili protagonisti anche Jon Rahm, numero 2, con l’incognita del cambio del set di bastoni, che nelle prime uscite a volte (ma non sempre) richiede un minimo di adeguamento, Bryson DeChambeau, Patrick Cantlay, Webb Simpson, Collin Morikawa, Hideki Matsuyama, Adam Scott e i giovani Viktor Hovland e Joaquin Niemann. Fermato da Covid-19 Jim Herman, qualificato per essersi imposto nel Wyndham Championship. Il montepremi è di 6.700.000 dollari.

Il torneo su GOLFTV ed Eurosport2 – Il Sentry Tournament of Champions viene trasmesso in diretta su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it), e su Eurosport2 con collegamenti ai seguenti orari: notte tra giovedì 7 gennaio e venerdì 8, notte tra venerdì 8 e sabato 9, notte da sabato 9 a domenica 10, dalle ore 0 alle ore 4. Domenica 10, dalle ore 22 alle ore 2. Commento di Nicola Pomponi e di Silvio Grappasonni.

L’inglese Lee Westwood è stato nominato “Golfer of the Year” dell’European Tour. Il riconoscimento è arrivato da una giuria di giornalisti del settore golfiistico e ha premiato un giocatore quest’anno reduce da una grande stagione con un titolo all’inizio in un torneo delle prestigiose Rolex Series (Abu Dhabi HSBC Championship) e la conclusione con il secondo posto nel DP World Tour Championship, che gli ha consentito di divenire il più anziano giocatore a imporsi nella Race To Dubai (l’ordine di merito). In mezzo altre tredici gare con un solo taglio subito e una serie di sei consecutivi piazzamenti tra i top 20. E’ stata la terza volta che si è imposto come numero uno del circuito continentale a distanza di venti anni dalla prima (2000, l’altra nel 2009), a testimonianza di una mirabile di longevità agonistica, mentre è stato nominato “Golfer of The Year” per la quarta volta (le precedenti 1998, 2000, 2009).

“Sono veramente onorato - ha detto -  di questo riconoscimento e naturalemnte ringrazio quanti mi hanno dato la loro preferenza. Il mio plauso va anche ai dirigenti dell’European Tour che sono riusciti a portare a termine il circuito in una stagione estremamente difficile”.

Westwood, nativo di Worksop, ha al suo attivo 25 titoli sull’European Tour, due sul PGA Tour ed è uno dei pochissimi atleti che è stato capace di imporsi anche sugli altri più importanti circuiti mondiali, Japan Tour, Asian Tour, PGA of Australasia e Sunshine Tour. Ha disputato per dieci volte la Ryder Cup e l’unico neo nel suo palmarés è la mancanza di un major.

Con una spettacolare rimonta finale Justin Thomas, numero tre mondiale, e il padre e suo allenatore Mike, hanno vinto con 119 (62 57, -25) colpi, grazie a un 57 (-15) frutto di quindici birdie, il PNC Championship, gara a coppie su 36 buche a cui hanno partecipato 20 campioni, vincitori di major o di tornei importanti, in squadra con un parente.

Sul percorso del Ritz-Carlton Golf Club (par 72), a Orlando in Florida, è stato però Charlie Woods, figlio undicenne di Tiger con cui ha giocato in coppia, il vero protagonista del torneo. Ha impressionato per la sua sicurezza e padronanza del gioco, per i colpi e per lo stesso stile. eleganza e postura di Tiger, oltre all’esultanza indubbiamente simile. L’eagle che ha segnato nel primo giro, dopo uno spettacolare secondo colpo con palla quasi in bandiera e putt, ha fatto il giro del mondo sui social, e i media si sono lasciati andare in grandi elogi con “talento” e “predestinato” le parole più ricorrenti. Alla fine il duo ha ottenuto la settima piazza con 124 (62 62, -20), ma il risultato ha poca importanza tanta è stata la risonanza mediatica.

I due Thomas hanno superato di un colpo Vijay Singh e il figlio Qass (120, -24), mentre hanno concluso in terza posizione con 121 (-23) Mark O’Meara e il figlio Shaun e Lee Trevino, ben 81 anni, e il figlio Daniel. Solo al 12° posto Bernhard Langer (127, -17), lo scorso anno vincitore con il figlio Jason e che ha provato a difendere il titolo giocando con la figlia Jackie.

PRIMO GIRO - Un talento e un predestinato: sono le due parole più usate dai media per Charlie Woods, il figlio undicenne di Tiger Woods, che si è preso la scena nel PNC Championship, gara a coppie su 36 buche a cui partecipano 20 campioni, vincitori di major o di tornei importanti, in squadra con un parente sul percorso del Ritz-Carlton Golf Club (par 72), a Orlando in Florida. Woods e figlio sono sesti con 62 (-10, un eagle nove birdie, un bogey) colpi nella graduatoria guidata con 58 (-14 con quattrordici birdie) da Matt Kuchar con il figlio Cameron, coppia che precede il team Singh (Vijay e figlio Qass) con 60 (-12). E dietro con 61 (-11) Greg Norman e figlio Greg Jr, Tom Lehman e figlio Thomas e David Duval e figliastro Brady. Hanno lo stesso score dei Woods anche Justin Thomas, numero tre al modo, e il padre e suo allenatore Mike, mentre l’unica proette in gara, Annika Sorenstam, dominatrice della scena mondiale per oltre un decennio, che gioca con il padre Tom, è 14ª con 65 (-7).

Nella frazione disputata con formula scramble Charlie Woods, il più giovane ad aver preso parte all’evento, ha mostrato la stessa eleganza e postura del padre lungo il campo ed è stato capace, come lui, di stupire. La perla alla buca 3, un par 5, quando ha effettuato uno spettacolare e lungo secondo colpo con palla in bandiera e relativo eagle. Giocata che è finita naturalmente sui social dove sta facendo il giro del mondo. Cenni d’intesa tra i due, pollice alzato a ogni bel colpo, risate, divertimento e il “Mi ha reso orgoglioso” di papà Tiger.

LA VIGILIA - Tiger Woods e il figlio undicenne Charlie saranno sicuramente l’attrazione del PNC Championship (19-20 dicembre), gara a coppie a cui prenderanno parte 20 campioni, vincitori di major o di tornei importanti, insieme a un parente. Sul percorso del Ritz-Carlton Golf Club, a Orlando in Florida, nel torneo chiamato in precedenza Father/Son Challenge, in scena dal 1995 e dedicato Willie Park Sr. e Willie Park Junior, a segno nell’Open Championship tra il 1860 e il 1889, quattro volte il primo e due il secondo, il piccolo Charlie diventerà il più giovane concorrente nella storia a partecipare all’evento e toglierà tale primato a Jason Langer, dodicenne lo scorso anno quando s’impose nella gara insieme al padre Bernhard. Per la difesa del titolo, però, il tedesco sarà in squadra con la figlia Jackie, che fu insieme a lui anche nel 2016.

In coppia con i propri figli Mark Calcavecchia, Matt Kuchar, Vijay Singh, John Daly. Tom Lehman, Jim Furyk, Greg Norman, Padraig Harrington, che guiderà il Team Europe nella prossima Ryder Cup a settembre, Mark O’Meara, Tom Kite, Lee Janzen, Nick Price e Lee Trevino, che ha la bella età di 81 anni. David Duval sarà accompagnato dal figliastro Brady, Justin Thomas, numero tre mondiale, giocherà con il padre-allenatore Mike. la leggenda Gary Player con il nipote James e Bubba Watson con il suocero Wayne. Unica donna in campo Annika Sorenstam, dominatrice del golf femminile per oltre un decennio e ritiratasi nel 2008, quando era ancora nel pieno della propria condizione, che avrà a fianco il padre Tom.

“Mio figlio è felice - ha detto Woods - e non vede l’ora di giocare con me. Durante il lockdown abbiamo effettuato tanti giri insieme: non c’erano tornei, ma lui è riuscito a farmene fare uno al giorno”. Charlie si è messo in evidenza in competizioni con i pari età e alcuni addetti ai lavori lo hanno già definito come un predestinato. Il montepremi è di 1.085.000 dollari.

Il torneo su GOLFTV – Il PNC Championship viene trasmesso in diretta da GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it), con collegamenti ai seguenti orari: sabato 19 novembre, dalle ore 19 alle ore 23; domenica 20, dalle ore 17 alle ore 24. Commento di Nicola Pomponi e di Alessandro Bellicini.

 

Per i giocatori europei riprende la qualificazione in vista della Ryder Cup che si disputerà al 24 al 26 settembre 2021 al Whistling Straits GC di Sheboygan nel Wisconsin in USA. L’assegnazione dei punti per le due classifiche dalle quali accederanno di diritto nove dei dodici componenti del Team Europe, affidato all’irlandese Padraig Harrington (che potrà disporre di tre wild card), aveva subito uno stop a marzo scorso a causa dell’emergenza sanitaria e ora ripartirà, come ha comunicato il board della Ryder Cup Europe, dal 1 gennaio 2021 per concludersi domenica 12 settembre, al termine del BMW PGA Championship, una delle gare fiore all’occhiello dell’European Tour che avrà luogo a Wentworth in Inghilterra.

Il 78° Open d’Italia tappa decisiva verso la sfida Europa-USA - In questa ottica assumerà molta importanza l’Open d’Italia (2-5 settembre), in programma al Marco Simone G&CC, circolo che ospiterà la Ryder Cup italiana nel 2023. La massima manifestazione golfistica nazionale sarà infatti la penultima tappa utile per staccare il biglietto con destinazione Stati Uniti. Un ulteriore motivo di interesse che alzerà il livello di adrenalina tra i campioni in campo.

L’European Point List riparte da Abu Dhabi - Per l’European Point List, che tiene conto dei punti acquisiti sul circuito continentale, si inizierà con l’Abu Dhabi HSBC Championship (21-24 gennaio) e per la World Point List, che fa riferimento alla posizione nella classifica mondiale, si ricomincerà con il Sentry Tournament of Champions (7-10 gennaio), evento del PGA Tour.

Variazione al valore dei punti - Saranno mantenuti i punti conseguiti prima della sospensione, mentre è stata approvata una variante all’assegnazione dei prossimi, valida per entrambe le graduatorie, richiesta dal capitano Harrington. Infatti i punti che saranno conquistati da gennaio fino a inizio maggio verranno moltiplicati per 1.5, mentre quelli acquisiti dal British Masters (9-12 maggio), dove difenderà il titolo Renato Paratore, fino al BMW PGA Championship saranno moltiplicati per 2. Al momento sarebbero qualificati per European Point List (quattro ammessi) l’inglese Tommy Fleetwood, lo spagnolo Jon Rahm, il nordirlandese Rory McIlroy e il francese Victor Perez, mentre per la World Point List (cinque qualificati), sono ai primi posti gli inglesi Tyrrell Hatton, Danny Willett, Matthew Fitzpatrick e Lee Westwood e l’austriaco Bernd Wiesberger.

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LPGA: autentico dominio di Jin Young Ko

Fine anno con il botto per la coreana Jin Young Ko, numero uno mondiale, che, con una dimostrazione di potenza e di classe, non solo ha vinto con 270 (68 67 69 66, -18) colpi il CME Group Tour Championship, diciottesima e ultima gara nel calendario del LPGA Tour, ma si è imposta per il secondo anno consecutivo nell’ordine di merito. A questa impresa ha contribuito la prima moneta di 1.100.000 dollari (su un montepremi di tre milioni di dollari), premio più alto in stagione per una gara non major del circuito, ma ha dell’incredibile se pensiamo che la coreana ha dato scacco matto alle avversarie partecipando solo agli ultimi quattro tornei dell’anno, dopo essere rimasta volontariamente in patria per dieci mesi non volendo viaggiare per paura del Covid-19.

Jin Young Ko, 25enne di Seoul, sette successi sul LPGA Tour con due major, e undici sul circuito di casa, alla 73ª settimana consecutiva di regno mondiale, ma era stata numero uno per altre 12 all’inizio del 2019, ha anche un singolare primato, unico per LPGA Tour e PGA Tour: lo scorso anno ha realizzato una sequenza di 114 buche senza bogey superando Tiger Woods, che si era fermato a 110.

Sul percorso del Tiburón Golf Club (par 72), a Naples in Florida, che ha ospitato per la settima volta consecutiva il torneo, Jin Young Ko ha segnato sette birdie e un bogey per il 66 (-6) vincente, miglior score di giornata, sorpassando la connazionale Sei Young Kim (275, -13), campionessa uscente dell’evento, alla quale rendeva un colpo dopo tre turni, seconda nella gara e nella money list e che comunque ha avuto il pieno riconoscimento per la sua ottima stagione con la nomina di “Player of the Year”. Nel finale la Kim è stata agganciata dall’australiana Hannah Green, che festeggiato così il suo 24° compleanno. In quarta posizione con 276 (-12) Mina Harigae, in quinta con 277 (-11) la neozelandese Lydia Ko e Lexi Thompson, che era stata leader dopo un un giro, in settima con 278 (-10) la canadese Brooke M. Henderson, in decima con 280 (-8) la thailandese Ariya Jutanugarn e in 13ª con 281 (-7) l’australiana Minjee Lee. Alti e bassi per Nelly Korda, 19ª con 282 (-6), per Danielle Kang, 30ª con 285 (-3), che si è assicurata il Vare Trophy, e per la coreana Inbee Park, 35ª con 286 (-2), numero tre mondiale.

TERZO GIRO - Continua la super sfida tra le prime due giocatrici del ranking mondiale nel CME Group Tour Championship, diciottesima e ultima gara nel calendario del LPGA Tour, dove la coreana Sei Young Kim, numero due, con lo score di 203 (67 69 67, -13) colpi ha sorpassato la connazionale Jin Young Ko, numero uno, leader dopo due turni e ora seconda con 204 (-12).

Sul percorso del Tiburón Golf Club (par 72), a Naples in Florida, che ospita per la settima volta consecutiva il torneo, Sei Young Kim, 27enne di Seoul con 12 titoli sul circuito, gli ultimi due firmati in questa stagione tra ottobre e novembre compreso l’unico major siglato in carriera (KPMG Championship), e cinque sul LPGA of Korea Tour, era riuscita a recuperare il colpo di svantaggio che accusava alla partenza portandosi avanti di tre lunghezze a due buche dal termine, ma la sua avversaria è rientrata in partita prima con un birdie alla 17ª e poi approfittando dell’unico bogey della Kim sull’ultimo green, dopo i sei birdie precedenti (67, -5).

Jin Young Ko, 25enne di Seoul, sei successi sul LPGA Tour con due major, e undici sul circuito di casa, ha segnato un parziale di 69 (-3) con tre birdie, evitando bogey per il secondo giro di fila, e si prepara a un testa a testa con la rivale sicuramente di grande intensità e tecnica. La Ko è alla 73ª settimana consecutiva di regno mondiale, ma era stata numero uno per altre 12 all’inizio del 2019, e probabilmente rimarrà ancora sul trono anche se dovesse vincere la Kim. Infatti le basterà ottenere un piazzamento tra le prime nove.

La sensazione è che nel turno conclusivo si assisterà a un serrato duello tra le due coreane, anche se le prime inseguitrici non sono così lontane. L’inglese Georgia Hall è terza con 206 (-10), e sono al quarto posto con 207 (-9) la canadese Brooke M. Henderson, l’inglese Charley Hull e l’australiana Minjee Lee, che hanno firmato in miglior score del turno con un 66 (-6). Le affiancano Austin Ernst e Lexi Thompson, alla quale fa da caddie il fratello professionista Curtis, che ha perso un po’ di brillantezza dopo il turno iniziale al comando. Quasi sicuramente non riuscirà a festeggiare con una vittoria il suo 24° compleanno, che cade nella giornata finale, l’australiana Hannah Green, nona con 208 (-8), affiancata dalla neozelandese Lydia Ko. Non hanno reso come ci si attendeva Nelly Korda, numero cinque del Rolex Ranking, 19ª con 212 (-4), la thailandese Ariya Jutanugarn e la coreana Inbee Park, numero tre, 28.e con 213 (-3), Danielle Kang, 42ª con 216 (par), e la giapponese Nasa Hataoka, 50ª con 218 (+2).

Al torneo sono state ammesse 72 concorrenti, le prime della classifica speciale a punti della Race to CME Globe che qualificava per questo evento, guadagnati da ciascuna di loro nei tornei svoltisi durante l’anno. Il montepremi è di tre milioni di dollari, il più alto in stagione per una gara del circuito non major, con prima moneta di 1.100.000 dollari.

SECONDO GIRO - CME Group Tour Championship, diciottesima e ultima gara nel calendario LPGA Tour, ad altissimo livello con la coreana Jin Young Ko, numero uno mondiale, passata al comando con 135 (68 67, -9) e inseguita a un colpo dalla connazionale Sei Young Kim, numero due, e da Lexi Thompson (136, -8), che era stata al vertice nel primo giro.

Sul percorso del Tiburón Golf Club (par 72), a Naples in Florida, che ospita per la settima volta consecutiva il torneo, è in quarta posizione con 137 (-7) l’australiana Hannah Green, la quale spera di festeggiare il suo 24° compleanno. che cade domenica, con un successo. Gran recupero con un 66 (-6, sette birdie, un bogey) di Nelly Korda, numero cinque del Rolex Ranking, salita dal 36° al quinto posto con un totale di 138 (-6) dove ha la compagnia di altre cinque concorrenti tra le quali l’inglese Georgia Hall. Lo score più basso della giornata lo ha realizzato la neozelandese Lydia Ko: con un 65 (-7, sette birdie) è volata dal 59° all’11° posto con 139 (-5). Stentano a trovare il passo giusto altre concorrenti nel novero delle favorite alla vigilia: la canadese Brooke M. Henderson e l’australiana Minjee Lee, 16.e con 141 (-3), la thailandese Ariya Jutanugarn e la coreana Inbee Park, numero tre al mondo, 20.e con 142 (-2), la giapponese Nasa Hataoka, 28ª con 143 (-1), e Danielle Kang, 47ª con 146 (+2).

Jin Young Ko, 25enne di Seoul, ha girato in 67 (-5) con cinque birdie senza bogey. Ha conseguito sei titoli sul LPGA Tour, comprensivi di due major, e undici sul circuito di casa. E’ alla 73ª settimana consecutiva di regno mondiale, ma era stata numero uno per altre 12 all’inizio del 2019. Aveva un tale vantaggio nel ranking che ha mantenuto la leadership anche rimanendo per circa dieci mesi fuori dal tour (ha giocato alcune gare nel LPGA of Korean Tour, senza vincere), avendo scelto di rimanere in patria a causa del Covid 19. Sei Young Kim ha l’opportunità di detronizzarla, ma dovrebbe imporsi nella gara e sperare che la Ko non ottenga un risultato migliore del decimo posto

Al torneo sono state ammesse 72 concorrenti, le prime della classifica speciale a punti della Race to CME Globe che qualificava per questo evento, guadagnati da ciascuna di loro nei tornei svoltisi durante l’anno. Il montepremi è di tre milioni di dollari, il più alto quest’anno per una gara del circuito non major, con prima moneta di 1.100.000 dollari

PRIMO GIRO - Subito al proscenio alcune tra le giocatrici più forti del mondo nel CME Group Tour Championship, diciottesima e ultima gara nel calendario LPGA Tour. Sul percorso del Tiburón Golf Club (par 72), a Naples in Florida, che ospita per la settima volta consecutiva il torneo e dove la scorsa settimana si è disputato un major, l’US Women’s Open, Lexi Thompson, numero undici del World Ranking, ha preso il comando con un 65 (-7) colpi, ma non si sono fatte sorprendere le coreane Sei Young Kim, numero due, che difende il titolo, terza con 67 (-5), e Jin Young Ko, numero uno, sesta con 68 (-4) insieme all’australiana Minjee Lee, numero otto.

Lexi Thompson, 25enne di Coral Springs (Florida), undici titoli sul circuito con un major (Nabisco Championship, 2014), uno sul LET e uno sul Japan Tour, assistita lungo il tracciato dal fratello Curtis, anch’egli professionista che le ha fatto da caddie, ha segnato otto birdie e un bogey, realizzando lo stesso score che aveva ottenuto nel giro iniziale quando vinse la gara nel 2018. Di buon auspicio per il tentativo di concedere un bis e per portare a otto gli anni consecutivi in cui firma almeno una vittoria a stagione.

La insegue a un colpo la danese Nanna Koerstz Madsen (66, -6), mentre Sei Young Kim ha la compagnia di Megan Khang e della tedesca Caroline Masson, e Jin Young Ko e Minjee Lee sono invece affiancate da Cristie Kerr, a segno nel 2015, dalla svedese Anna Nordqvist, dalla messicana Maria Fassi e dalla spagnola Carlota Ciganda, al rientro dopo un infortunio alla caviglia e a un gomito che l’ha tenuta ferma per un mese.

Hanno già un ritardo importante altre concorrenti ritenute tra le favorite: Danielle Kang e la coreana Inbee Park, 24.e con 71 (-1), Nelly Korda e la thailandese Ariya Jutanugarn, 36.e con 72 (par), la giapponese Nasa Hataoka e la canadese Brooke M. Henderson, 45.e con 73 (+1). Al torneo sono state ammesse 72 concorrenti, le prime della classifica a punti della Race to CME Globe, guadagnati da ciascuna di loro nei tornei svoltisi durante l’anno. Il montepremi è di tre milioni di dollari, il più alto quest’anno per un evento del circuito non major, con prima moneta di 1.100.000 dollari.

LA VIGILIA - Sei Young Kim, numero due mondiale, difende il titolo nel CME Group Tour Championship (17-20 dicembre), diciottesima e ultima gara nel calendario, purtroppo molto ridotto per la pandemia, del LPGA Tour. Ammesse 72 concorrenti, le prime della classifica a punti della Race to CME Globe guadagnati da ciascuna giocatrice nelle gare disputate durante l’anno per un field di alta qualità dovuto alla presenza delle prime otto nella classifica mondiale, a iniziare dalle coreane Jin Young Ko, numero uno, la stessa Sei Young Kim e Inbee Park, numero tre, tornata nel trio di testa da cui mancava dal 24 settembre 2018, un titolo in stagione (Women’s Australian Open) e leader della Race.

Si gioca sul percorso del Tiburón Golf Club, a Naples in Florida, che ospita per la settima volta consecutiva il torneo, dove la scorsa settimana si è disputato l’US Women’ Championship, ultimo major stagionale vinto dalla coreana A Lim Kim, che non sarà presente. Tra le possibili protagoniste le altre che seguono nell’ordine il terzetto di vertice del Rolex Ranking, Danielle Kang, Nelly Korda, la canadese Brooke M. Henderson, la giapponese Nasa Hataoka e l’australiana Minjee Lee.

Sette le past winner: insieme a Sei Young Kim, vi saranno l’inglese Charley Hull (2016), battuta lo scorso anno dalla coreana che mise a segno un putt di circa otto metri per il birdie decisivo sull’ultima buca, Ariya Jutanugarn (2017), Cristie Kerr (2015), Hee Young Park (2011), Lexi Thompson (2018) e Lydia Ko (2014), che detiene il record sul giro del tracciato con un 62, realizzato nel 2016. Da ricordare la presenza di Ally McDonald, la quale dopo essersi sposata a maggio con Charlie Ewing, ha ora deciso di lasciare il suo cognome da nubile. Il montepremi è di tre milioni di dollari, il più alto quest’anno per evento del circuito non major, con prima moneta di 1.100.000 dollari.

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Federgolf e ICS "Impegnati nel Verde"

La Sostenibilità Ambientale ha bisogno di atti e fatti concreti, riconoscendo e promuovendo le “buone pratiche”, affinché possano svolgere una funzione esemplare, anche dal punto di vista educativo e formativo. Questo è lo spirito con il quale la Federazione Italiana Golf, in collaborazione con l’Istituto per il Credito Sportivo, rinnova il suo impegno su un tema così socialmente rilevante, attraverso i riconoscimenti ambientali da assegnare ai migliori circoli italiani attraverso l’edizione 2020 del progetto “Impegnati nel Verde”.

Con questa iniziativa la Federgolf, nell’ambito del Progetto Ryder Cup 2023, intende avvicinare progressivamente l’intero movimento golfistico italiano verso la Certificazione Ambientale Internazionale GEO - Golf Environment Organization, programma riconosciuto dal Comitato Olimpico Internazionale e dalle più importanti associazioni che operano nel mondo del golf (R&A, EGA, PGA European Tour) e a difesa dell’ambiente (World Wide Fund for Nature).

Sviluppo delle politiche di ecosostenibilità dei percorsi di golf, riduzione e ottimizzazione del consumo di risorse naturali, impegno nei confronti del problema dell’ambiente e sensibilizzazione del “turismo verde”, rappresentano i cinque capisaldi dell’iniziativa, che ha premiato l’impegno profuso dai Circoli nelle seguenti categorie: acqua, biodiversità, energia, paesaggio, patrimonio storico, artistico e culturale.

Il lavoro e le attività svolte sono stati esaminati da un Comitato Tecnico Scientifico composto da cinque docenti universitari, che hanno valutato l’utilizzo di tecnologie, metodologie, progettazioni e gestioni in grado di sviluppare un netto miglioramento della sostenibilità ambientale dei percorsi e un approccio responsabile nell’utilizzo delle risorse naturali.

I premi sono stati consegnati dai Presidenti dei Comitati Regionali F.I.G. e dai Referenti Territoriali ICS ai Circoli che si sono distinti per l’impegno e la sensibilità ambientale, con azioni concrete in grado di coniugare pratica sportiva e rispetto per l’ambiente, con i seguenti abbinamenti: Acqua  - A.S.D. G.C. San Michele di Cetraro (Cosenza), Golf del Ducato Percorso La Rocca di Sala Baganza (PR); Biodiversità - Albarella di Rosolina (Rovigo), Golf Club Claviere di Torino, Golf Club Ugolino di Impruneta (Firenze); Energia - G.C. Città di Asti, G.C. Santo Stefano di Campagnola Emilia (Reggio Emilia); Paesaggio - Golf Club Claviere di Torino; Eredità Culturale - Bellosguardo G.C. di Vinci (Firenze), Golf Club Tirrenia (Pisa);  Certificazione GEO - G.C. Montecchia di Selvazzano Dentro (Padova) per il torneo internazionale “US Kids Venice Open”.

“Con il Progetto “Impegnati nel Verde” – dichiara il Presidente della Federazione Italiana Golf e Vicepresidente vicario del CONI, Franco Chimenti - la Federazione Italiana Golf scende in campo insieme all’Istituto per il Credito Sportivo a difesa dell’ambiente e delle bellezze storiche, artistiche e culturali del nostro Paese. Il golf italiano, nel suo entusiasmante viaggio verso la Ryder Cup 2023, si conferma uno sport sempre più green, con una naturale propensione all’eco-sostenibilità. Ringrazio il Presidente Abodi e l’Istituto per il Credito Sportivo per il supporto e per la condivisione degli obiettivi di questa iniziativa. A nome di tutto il Consiglio Federale, mi complimento con i circoli che si sono distinti in chiave eco-solidale e ringrazio il team di lavoro della sezione FIG Impianti e Ambiente per il conferimento dei rispettivi riconoscimenti con la preziosa collaborazione dei Comitati e delle Delegazioni regionali”.

“L’impegno ambientale della Federazione Italiana Golf - dichiara il presidente del Credito Sportivo Andrea Abodi - interpreta in modo puntuale lo spirito e l’indirizzo dell’Obiettivo 17 dell’Agenda di Sviluppo Sostenibile 2030, che si sostanzia in collaborazioni inclusive, costruite su principi e valori solidi, su una visione comune e su obiettivi condivisi, necessarie non solo a livello nazionale, ma anche territoriale. Da parte sua – conclude Abodi – l’ICS sostanzia ancora una volta la sua natura di banca sociale per lo sviluppo sostenibile dello Sport e della Cultura sostenendo questa iniziativa, concreta ed efficace, dai rilevanti contenuti valoriali.

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Primo piano

  • Il ritorno al successo
    di Paratore: “Bisogna
    crederci, sempre”
    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

    Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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