Vittoria annunciata della coreana Sei Young Kim, che ha letteralmente dominato nel Pelican Women’s Championship (LPGA Tour), concluso con 266 (67 65 64 70, -14) colpi, dove Giulia Molinaro, 92ª con 149 (75 74, +9), è uscita al taglio.
Sul percorso del Pelican Golf Club (par 70) a Belleair in Florida, Sei Young Kim, 27enne di Seoul, ha portato a dodici i successi sul circuito, comprensivi dj un major conseguito a ottobre (KPMG PGA Championship), divenendo la terza giocatrice della sua nazione più vincente nel LPGA Tour dopo Se Ri Pak (25 titoli) e Inbee Park (20). Inoltre non accadeva dal 2016 che una proette cogliesse due vittorie in due eventi giocati di fila (in precedenza era scesa in campo nel major). L’ultima a riuscirci era stata la thailandese Ariya Jutanugarn.
La coreana, che ha percepito un assegno di 225.000 dollari su un montepremi di 1.500.000 dollari ed è salita al secondo posto del Rolex ranking, non ha avuto bisogno di forzare nel giro finale, condotto nel 70 del par con tre birdie e altrettanti bogey, per contenere il tentativo di recupero della tenace Ally McDonald, seconda con 269 (-11). In terza posizione con 271 (-9) la nordirlandese Stephanie Meadow, in quarta con 272 (-8), Austin Ernst e la neozelandese Lydia Ko e tra le giocatrici in sesta la canadese Brooke M. Henderson.
In media classifica Lexi Thompson, 27ª con 282 (+2), la giapponese Nasa Hataoka e la coreana Jin Young Ko, numero uno mondiale, 34.e con 283 (+3), quest’ultima tornata a giocare sul LPGA Tour dopo dieci mesi avendo preferito rimanere nella sua nazione, dove si è tenuta in allenamento sul circuito di casa, per la paura del coronavirus. Nel corso della gara sono state realizzate due “hole in one”: da Lexi Thompson nel giro d’apertura (buca 3, par 3, yards 162, ferro 9) e da Ally McDonald nel terzo (buca 12, par 3, yards 132, wedge). Undici al momento le “buche in uno” nel 2020 sul circuito.
TERZO GIRO - La coreana Sei Young Kim ha realizzato con 64 (-6) colpi il miglior score di giornata e ha mantenuto la leadership con 196 (67 65 64, -14), allungando decisamente il passo, nel Pelican Women’s Championship (LPGA Tour) dove Giulia Molinaro, 92ª con 149 (75 74, +9), è uscita al taglio.
Sul percorso del Pelican Golf Club (par 70) a Belleair in Florida, la Kim, 27enne di Seoul con undici titoli sul circuito, comprensivi dj un major conseguito a ottobre (KPMG PGA Championship), sette birdie e un bogey nel suo score del turno, affronterà il giro finale con cinque colpi di vantaggio su Ally McDonald (201, -9), che ha girato in 68 (-2), realizzando una “hole in one” alla buca 12, par 3 di 162 yards, utilizzando un wedge e completando il punteggio con quattro birdie, due bogey e un doppio bogey. E’ il primo ace personale, l’11° ace della stagione e il secondo del torneo dopo quello di Lexi Thompson nel giro d’apertura (buca 3, par 3, yards 162, ferro 9), scivolata dal 19ª a 33ª posto con 213 (+3). In terza posizione con un ritardo di sei colpi la nordirlandese Stephanie Meadow (202, -8).
E’ risalita dal 13° al quarto posto con 203 (-7), forse tardivamente, la neozelandese Lydia Ko, ex numero uno mondiale, che dopo un lungo periodo in ombra da qualche tempo sta migliorando le proprie prestazioni. Al quinto con 204 (-6), ma troppo lontane dalla vetta per sperare, Austin Ernst, la canadese Brooke M. Henderson e l’australiana Minjee Lee, vincitrice del recente Omega Dubai Moonlight Classic nel Ladies European Tour.
Si è portata dalla 48ª alla 28ª piazza la coreana Jin Young Ko, leader del Rolex ranking, tornata a giocare sul LPGA Tour dopo dieci mesi avendo preferito rimanere nella sua nazione, dove si è tenuta in allenamento sul circuito di casa, per la paura del coronavirus, come ha dichiarato prima della gara. Non decolla la giapponese Nasa Hataoka, 40ª con 214 (+4). Il montepremi è di 1.500.000 dollari.
SECONDO GIRO - La coreana Sei Young Kim ha confermato il momento di ottima condizione prendendo il comando con 132 (67 65, -8) colpi nel Pelican Women’s Championship (LPGA Tour) dove Giulia Molinaro, 92ª con 149 (75 74, +9), non è riuscita ad evitare il taglio.
Sul percorso del Pelican Golf Club (par 70) a Belleair in Florida, Sei Young Kim, 27enne di Seoul con undici titoli sul circuito, compreso un major conseguito a ottobre (KPMG PGA Championship), e altri cinque successi sul circuito di casa, con un impeccabile giro in 65 (-5, cinque birdie) ha lanciato la sua sfida, ma non è riuscita a prendere un vantaggio consistente, poiché è tallonata a un colpo da Ally McDonald (133, -7) e la seguono a due la nordirlandese Stephanie Meadow e la tedesca Sophie Popov (135, -6), che era leader dopo un turno.
In quinta posizione con 135 (-5) Elizabeth Szokol e si è portata dalla 22ª alla sesta con 137 (-3) la neozelandese Lydia Ko, che è affiancata da Lindsey Weaver e dall’australiana Minjee Lee, vincitrice del recente Omega Dubai Moonlight Classic nel Ladies European Tour. Nel gruppetto al nono posto con 138 (-2) la sudafricana Ashleigh Buhai, da nubile Simon, e la canadese Brooke M. Henderson, mentre ha risalito la graduatoria di tre gradini Lexi Thompson, 19ª con 140 (par) e autrice nel turno d’apertura di una “hole in one” (buca 3, par 3, yards 162, ferro 9).
Poco dietro, 37.e con 142 (+2), la giapponese Nasa Hataoka e la coreana Jeongeun Lee6, che deve il numero nel cognome ai numeorsi casi di omonimia, e al 48° posto con 143 (+3) la connazionale Jin Young Ko, numero uno mondiale, tornata a giocare sul LPGA Tour dopo dieci mesi, avendo preferito rimanere nella sua nazione per la paura del coronavirus, come ha dichiarato. Il montepremi è di 1.500.000 dollari.
PRIMO GIRO - La tedesca Sophia Popov ha iniziato a gran ritmo il Pelican Women’s Championship dove ha preso il comando con 64 (-6) colpi. Nel torneo del LPGA Tour, che si sta svolgendo sul percorso del Pelican Golf Club (par 70) a Belleair in Florida, è all’88° posto con 75 (+5) Giulia Molinaro che, comunque, ha ampie possibilità di recupero.
Sophia Popov, quest’anno vincitrice di un major (AIG Womens Open), ha realizzato otto brdie e due bogey e ha lasciato a due colpi la sudafricana Ashleigh Buhai (66, -4), da nubile Simon, e a tre Ally McDonald e la coreana Sei Young Kim (67, -3). Nel folto gruppo al quinto posto con 68 (-2) la canadese Brooke M. Henderson, e l’australiana Minjee Lee, che di recente ha vinto l’Omega Dubai Moonlight Classic nel Ladies European Tour.
Una “hole in one”, segnata alla buca 3 (par 3 di 162 yards) utilizzando un ferro 9, ha reso poco a Lexi Thompson, 22ª con 70 (par), affiancata dalla neozelandese Lydia Ko, mentre il rientro sul LPGA Tour dopo dieci mesi della coreana Jin Young Ko, numero uno mondiale, si è concretizzato con un 72 (+2) e la 46ª posizione. Più indietro le sue connazionali Jeongeun Lee6, 63ª con 73 (+3), e Sung Hyun Park, 79ª con 74 (+4). Il montepremi è di 1.500.000 dollari.
LA VIGILIA - La coreana Jin Young Ko, numero uno mondiale, torna sul LPGA Tour dove manca da dieci mesi, per prendere parte al Pelican Women’s Championship (19-22 novembre), torneo del LPGA Tour in programma sul percorso del Pelican Golf Club a Belleair in Florida, dove sarà in campo anche Giulia Molinaro.
Jin Young Ko ha preferito rimanere nella sua nazione anche dopo il lockdown, vicino ai suoi, e ha spiegato: “Non sono voluta tornare prima negli Stati Uniti per paura del Covid-19, ma questo circuito mi è mancato e ora non penso ad altro che a ritrovare il ritmo e la vittoria”. Nel frattempo ha giocato sul circuito coreano dove ha ottenuto quattro top ten.
Nel field anche altre sue connazionali di peso quali Sei Young Kim, Jeongeun Lee6, Sung Hyun Park, quindi le statunitensi Lexi Thompson e Stacy Lewis, l’australiana Minjee Lee, che nel frattempo ha vinto l’Omega Dubai Moonlight Classic nel Ladies European Tour, la canadese Brooke M. Henderson, la giapponese Nasa Hataoka e la neozelandese Lydia Ko. Il montepremi è di 1.500.000 dollari.
Tripla prodezza del ceco Ondrej Lieser che ha vinto con 273 (70 69 66 68, -11) colpi il Challenge Tour Grand Final, conquistando il secondo titolo in carriera nell’arco di due settimane, divenendo il miglior giocatore del Challenge Tour 2020 essendosi imposto nella Road To Mallorca (ordine di merito), primo atleta della sua nazione a riuscirci, e ottenendo anche il diritto a partecipare nella prossima stagione ad alcuni particolari eventi del circuito maggiore. Infatti quest’anno non sono state assegnate le ‘carte’ per l’European Tour, come avveniva in precedenza, ma i primi cinque della money list sono stati gratificati con questa opportunità. Hanno offerto una buona prestazione Enrico Di Nitto, nono con 277 (67 68 74 68, -7), e Aron Zemmer, 16° con 281 (69 69 70 73, -3).
Sul percorso del T-Golf & Country Club (par 71), a Cala Figuera nell’isola spagnola di Maiorca alle Baleari, Ondrej Lieser, 29enne di Pardubice che in precedenza aveva vinto il Challenge de España, ha condotto il giro conclusivo in 68 colpi (-3, cinque birdie, due bogey) che gli hanno permesso di prevalere di misura sullo spagnolo Santiago Tarrio, sullo svedese Christofer Blomstrand e sul tedesco Alexandre Knappe (274, -10), quest’ultimo in vetta dopo tre turni. In quinta posizione con 275 (-9) il gallese David Boote, il danese Niklas Norgaard Møller e lo svedese Robin Petersson. Dei primi cinque giocatori nella Road To Mallorca alla vigilia, l’inglese Matt Ford (4°) si è classificato 14° con 280 (-4), tre hanno occupato il 21° posto con 282 (-2,) i tedeschi Marcel Schneider, che era in vetta, e Hurly Long (5°) e l’inglese Richard Mansell (3°), mentre lo spagnolo Pep Angles (2°) è terminato 34° con 285 (+1). E’ rimasto escluso dalle agevolazioni per la prossima annata Long, mentre nella Roat To Mallorca Lieser (punti 116.344) ha preceduto nell’ordine Schneider, Angles, Mansell e Ford. Al 35° posto Di Nitto (p. 26.202), al 47° Zemmer (p. 20.906), al 62° Federico Maccario (p. 11.318) e al 68° Lorenzo Scalise (p. 10.458).
Nel turno conclusivo Di Nitto è risalito dalla 15ª posizione con un parziale di 68 (-3, quattro birdie e un bogey) e Zemmer è rimasto sostanzialmente stabile con un 73 (+2, due birdie, due bogey e un doppio bogey). A Lieser è andato un assegno di 62.000 euro su un montepremi di 350.000 euro. Lo scorso anno Francesco Laporta vinse la gara e fu primo nella Road To Mallorca.
TERZO GIRO - Il tedesco Alexander Knappe ha mantenuto la leadership con 203 (68 63 72, -10) colpi a un giro dal termine del Challenge Tour Grand Final, dove Aron Zemmer, 12° con 208 (69 69 70, -5), ha guadagnato una posizione ed Enrico Di Nitto, 15° con 209 (67 68 74, -4), ne ha perse undici.
Sul percorso del T-Golf & Country Club (par 71), a Cala Figuera nell’isola spagnola di Maiorca alle Baleari, nell’evento che conclude la stagione del Challenge Tour non verranno assegnate al termine, come negli scorsi anni, “carte” per l’European Tour ai migliori della Road To Mallorca (l’ordine di merito), ma i primi cinque potranno partecipare nel 2021 ad alcuni particolari eventi del circuito maggiore.
Knappe, 31enne di Brilon con due titoli sul tour datati 2016, ha avuto difficoltà come dimostra il suo 72 (+1, due birdie, tre bogey), ma è riuscito a mantenere un colpo di margine sul danese Niklas Norgaard Møller (204, -9) e a conservare intatte le sue possibilità di ottenere un successo che gli permettere di entrare tra i “top 5”. Al terzo posto con 205 (-8) il ceco Ondrej Lieser e gli svedesi Robin Petersson e Christofer Blomstrand e al sesto con 206 (-7) il norvegese Kristian Krogh Johannessen. Scivolone dell’inglese Richard Mansell, numero tre dell’ordine di merito, da secondo a 18° con 210 (-3), che rischia di uscire dal gruppo degli eletti, così come il tedesco Hurly Long, 25° con 212 (-1). Sono invece praticamente a rischio zero il tedesco Marcel Schneider, numero uno, che ha il medesimo punteggio, e lo spagnolo Pep Angles, 32° con 214 (+1), i quali dispongono di un vantaggio molto rassicurante nella Road To Mallorca.
Zemmer ha segnato 70 (-1) colpi con cinque birdie, due bogey e un doppio bogey e Di Nitto un 74 (+3) con due birdie e cinque bogey. Il montepremi è di 350.000 euro con prima moneta di 62.000 euro. Lo scorso anno Francesco Laporta vinse la gara e fu primo nella Road To Mallorca.
SECONDO GIRO - È continuata la corsa in alta classifica dei due italiani che stanno partecipando al Challenge Tour Grand Final, dove Enrico Di Nitto è rimasto al quarto posto con 135 (67 68, -7) colpi e Aron Zemmer è al 13° con 138 (69 69, -4)
Nell’evento che conclude la stagione del Challenge Tour e che si sta disputando sul percorso del T-Golf & Country Club (par 71), a Cala Figuera nell’isola spagnola di Maiorca alle Baleari, non verranno assegnate al termine, come negli scorsi anni, “carte” per l’European Tour ai migliori della Road To Mallorca (l’ordine di merito), ma i primi cinque potranno partecipare nel 2021 ad alcuni particolari eventi del circuito maggiore.
E’ passato a condurre con 131 (68 63, -11) colpi il tedesco Alexander Knappe, 31enne di Brilon con due titoli sul circuito datati 2016, che ha messo insieme un eagle e sei birdie per un 63 (-8), miglior score di giornata. Hanno due lunghezze di ritardo l’inglese Richard Mansell, numero tre della Road To Mallorca, e lo svedese Bjorn Hellgren (133, -9), entrambi al vertice dopo un turno insieme allo spagnolo Santiago Tarrio, sceso in settima posizione con 136 (-6).
Di Nitto ha la compagnia del danese Niklas Norgaard Møller e dell’inglese Matt Ford, numero quattro della money list impegnato nel rimanere tra i top 5, problema che invece non riguarda il tedesco Marcel Schneider, numero uno, 22° con 140 (-2), e lo spagnolo Pep Angles, numero due, 35° con 144 (+2), i quali hanno un tale vantaggio su chi li segue da non poter uscire dal gruppo dei cinque eletti. Invece ha motivi per preoccuparsi il quinto dell’ordine di merito, l’altro tedesco Hurly Long, 28° con 142 (par), a forte rischio di rimanere fuori.
Di Nitto ha girato in 68 (-3) colpi con quattro birdie e un bogey e Zemmer in 69 (-2) con quattro birdie e due bogey. Il montepremi è di 350.000 euro e la prima moneta di 62.000 euro, che si trasformerà in punti per la classifica finale della Road To Mallorca, permette a tutti i partecipanti, azzurri compresi, di poter entrare con un successo nella “Top Five”, ma i più lontani dalla vetta dovranno contare anche su una serie di concomitanze favorevoli relativamente al piazzamento di chi li precede.
PRIMO GIRO - Bella partenza di Enrico Di Nitto, quarto con 67 (-4) colpi, e di Aron Zemmer, 11° con 69 (-2), gli unici due italiani tra i 45 concorrenti ammessi al Challenge Tour Grand Final, l’evento che conclude la stagione del secondo circuito europeo e che si sta disputando sul percorso del T-Golf & Country Club (par 71), a Cala Figuera nell’isola spagnola di Maiorca alle Baleari. Non verranno assegnate al termine, come negli scorsi anni, “carte” per l’European Tour ai migliori della Road To Mallorca (l’ordine di merito), ma i primi cinque potranno partecipare nel 2021 ad alcuni particolari eventi del circuito maggiore.
Di Nitto è a un colpo dal trio di testa con 66 (-5) composto dall’inglese Richard Mansell, attuale numero 3 della money list, dallo spagnolo Santiago Tarrio, numero 13, e dallo svedese Bjorn Hellgren, numero 27. Con la vittoria il primo diventerebbe il “re” del Challenge Tour 2021, mentre gli altri due entrerebbero tra i “top 5”.Di Nitto ha la compagnia del danese Niklas Norgaard Møller, dello statunitense Tyler Koivisto e dell’inglese Matthew Baldwin, mentre ha un colpo in più l’inglese Matt Ford, ottavo con 68 (-3), che deve difendere la sua quarta posizione nella Road To Mallorca. In ritardo il tedesco Marcel Schneider, leader dell’ordine di merito, 18° con 70 (-1), il suo connazionale Hurly Long, numero cinque, 25° con 71 (-1), e l’iberico Pep Angles, vincitore domenica scorsa dell’Andalucía Challenge de Cádiz, 37° con 73 (+2). Sia Schneider che Angles sono praticamente a rischio zero di uscire dal quintetto che avrà le agevolazioni dato il loro consistente vantaggio su chi li segue in graduatoria.
Di Nitto ha realizzato cinque birdie e un bogey e Zemmer tre birdie e un bogey. Il montepremi è di 350.000 euro e la prima moneta di 62.000 euro, che si trasformerà in punti per la classifica finale della Road To Mallorca, permette a tutti i partecipanti, azzurri compresi, di poter entrare con un successo nella “Top Five”, ma i più lontani dalla vetta dovranno contare anche su una serie di concomitanze favorevoli relativamente al piazzamento di chi li precede. Nel 2019 Francesco Laporta trionfò imponendosi sia nlla gara e nella Road To Mallorca.
LA VIGILIA - La stagione del Challenge Tour si conclude, come lo scorso anno, nell’Isola di Maiorca in Spagna con il Challenge Tour Grand Final, ma si gioca sul percorso del T-Golf & Country Club, a Cala Figuera, diverso da quello del 2019 quando trionfò Francesco Laporta, che si impose nel torneo e nella money list. In campo 45 giocatori, in primi della Road To Mallorca (ordine di merito) a scalare per le defezioni, in rappresentanza di 17 nazioni, tra i quali due italiani Aron Zemmer, 48° in questa graduatoria, ed Enrico Di Nitto, 52°, entrati per la rinuncia di alcuni concorrenti che li precedevano.
Non vi saranno in palio le ‘carte’ per l’European Tour, come nelle passate stagioni, ma i primi cinque della Road To Mallorca potranno partecipare nel 2021 ad alcuni particolari eventi del circuito maggiore. Al momento occupano le prime cinque posizioni il tedesco Marcel Schneider seguito dallo spagnolo Pep Angles, vincitore domenica scorsa dell’Andalucía Challenge de Cádiz, dagli inglesi Richard Mansell e Matt Ford e dall’altro tedesco Hurly Long, a segno nell’Italian Challenge Open Eneos Motor Oil al GC Castelconturbia,
Il torneo ha un montepremi di 350.000 euro con una prima moneta di 62.000 euro, che si trasformeranno in punti per la graduatoria finale della Road To Mallorca e che permetteranno a tutti i partecipanti di poter entrare con un successo nella “Top Five”, compresi i due azzurri, ma non sarà matematico per tutti. Infatti molti dovranno contare anche su una serie di combinazioni favorevoli in merito al piazzamento di chi li precede, che diventano maggiori quanto più si è lontani dal vertice.
Il danese Joachim B. Hansen con lo score di 265 (66 68 64 67, -19) colpi ha ottenuto il primo titolo in carriera sul tour maggiore nel Joburg Open, torneo organizzato in collaborazione tra European Tour e Sunshine Tour, disputato sul percorso del Randpark GC (par 71), a Johannesburg in Sudafrica, dove Lorenzo Scalise, dopo una buona prova, si è classificato 23° con 277 (67 70 72 68, -7).
Hansen, 30enne di Hillerod fino ad ora con due successi sul Challenge Tour, secondo dopo tre turni con un colpo di ritardo dal 20enne sudafricano Wilko Nienaber, ha condotto l’inseguimento con accortezza e pazienza e con un 67 (-4, quattro birdie) ha messo sotto pressione il suo giovane avversario che, una volta vistosi raggiunto, ha ceduto lasciandogli strada con due bogey sulle ultime due buche e terminando secondo con 267 (-17). Sostanzialmente beffati in extremis i giocatori di casa, che avevano tenuto banco per 70 buche, anche se il terzo posto di Shaun Norris (268, -16) e il quarto di Brandon Stone (271, -13), oltre al secondo di Nienaber, non possono far parlare di bilancio negativo.
Stone è stato affiancato dal canadese Aaron Cockerill e dall’inglese Steve Surry, hanno occupato la settima piazza con 272 (-12) i sudafricani Jacques Blaauw e Bryce Easton, l’olandese Lars Van Meijel e l’inglese Richard Bland, quindi in 11ª con 273 (-11) il sudafricano Darren Fichardt, vincitore di questa gara nel 2017, e in 30ª con 279 (-5) lo spagnolo Gonzalo Fernandez Castaño, a segno in due Open d’Italia
Lorenzo Scalise ha concluso con un parziale di 68 (-3) dovuto a quattro birdie e a un bogey. Ha iniziato 17ª posizione, passando poi per la 19ª e la 34ª nel terzo turno dove ha pagato forse più del dovuto l’unico score sopra par (72, +1). E’ uscito al taglio Andrea Pavan, 155° con 162 (83 79, +20)
Dopo questo evento vi saranno altre due gare in Sudafrica, l’Alfred Dunhill Championship (26-29 novembre) e il South African Open (3-6 dicembre).
TERZO GIRO - I giocatori sudafricani continuano ad essere i protagonisti nel Joburg Open, torneo organizzato in collaborazione tra European Tour e Sunshine Tour, che si sta svolgendo sul percorso del Randpark GC (par 71), a Johannesburg in Sudafrica, dove guida la graduatoria Wilco Nienaber con 197 (63 67 67, -16) colpi e Lorenzo Scalise è 34° con 209 (67 70 72, -4).
Ben quattro giocatori di casa sono tra i primi sei classificati dopo la terza giornata che ha avuto quale prologo la conclusione del secondo giro, sospeso per l’oscurità. Il ventenne Nienaber, in cerca del primo successo, è tornato al vertice con un 67 (-4, sei birdie, due bogey) dove era già stato nel turno d’apertura e precede di misura il danese Joachim B. Hansen (198, -15).
I due sembrano potersi contendere la vittoria in un testa a testa, poiché sono lontani i quattro concorrenti al terzo posto con 202 (-11), l’inglese Richard Bland e i sudafricani Brandon Stone, Shaun Norris e Jacques Blaauw, quest’ultimo in vetta dopo 36 buche. In settima posizione con 203 (-10) il canadese Aaron Cockerill e si è portato in decima con 205 (-8) il sudafricano Darren Fichardt, a segno in questa gara nel 2017, affiancato, tra gli altri, dal connazionale Dean Burmester e dallo statunitense Julian Suri. Passi indietro dello spagnolo Gonzalo Fernandez Castaño, vincitore di due Open d’Italia, 18° con 206 (-7), mentre l’altro iberico Adrian Otaegui, ha lo stesso score di Scalise. Sono usciti al taglio l’indiano Shubhankar Sharma, 152° con 155 (+13), che difendeva il titolo, e Andrea Pavan, 155° con 162 (83 79, +20). Scalise ha girato in 72 (+1) colpi con due birdie e tre bogey. Il montepremi è di 19.500.000 rand (circa 1.068.000 euro).
SECONDO GIRO - Secondo giro sospeso, dopo uno stop per maltempo e la ripresa fino all’oscurità, nel Joburg Open, torneo organizzato in collaborazione tra European Tour e Sunshine Tour, che si sta svolgendo sul percorso del Randpark GC (par 71), a Johannesburg in Sudafrica. Giocatori di casa ancora protagonisti, ma con l’entrata in scena di Jacques Blaauw, 34enne di Paarl con tre successi sul Sunshine Tour, al vertice della classifica provvisoria con 129 (66 63, -13) dopo aver realizzato con 63 (-8, un eagle, sette birdie, un bogey) lo score migliore di giornata. E’ rimasto in buona posizione Lorenzo Scalise, 19° con 137 (67 70, -5), mentre uscirà al taglio Andrea Pavan, 156° con 162 (83 79, +20).
Blaauw ha sorpassato il connazionale Wilko Nienaber, ora secondo con 130 (-12), in vetta dopo un turno con l’altro sudafricano Shaun Norris, sceso al quinto posto con “meno 9” e con tre buche da finire. È preceduto dal canadese Aaron Cockerill (132) e dal danese Joachim B. Hansen, stesso “meno 10”, ma stoppato alla buca 16. Tra coloro che hanno completato il turno sono in sesta posizione con 134 (-8) lo statunitense Julian Suri, l’inglese Richard Bland e il gallese Rhys Enoch, in nona con 135 (-7) lo spagnolo Gonzalo Fernandez Castaño, vincitore di due Open d’Italia, e in 14ª con 136 (-6) il sudafricano Darren Fichardt, a segno in questa gara nel 2017.
Più indietro l’iberico Adrian Otaegui, 37° con 139 (-3), e pessima difesa del titolo dell’indiano Shubhankar Sharma, 153° con 155 (+13), che rimarrà fuori dal torneo. Lorenzo Scalise ha segnato cinque birdie, un bogey e un doppio bogey per il 70 (-1). Il montepremi è di 19.500.000 rand (circa 1.068.000 euro).
PRIMO GIRO - Sudafricani subito all’attacco nel Joburg Open, primo di un trittico di tornei in Sudafrica che l’European Tour ha organizzato insieme al Sunshine Tour e che sarà seguito dall’Alfred Dunhill Championship (26-29 novembre) e dal South African Open (3-6 dicembre).
Sul percorso del Randpark GC (par 71), a Johannesburg, sono infatti al comando con 63 (-8) colpi Wilco Nienaber e Shaun Norris davanti allo statunitense Johannes Veerman e al canadese Aaron Cockerill (64, -7). Tonica prova di Lorenzo Scalise che con un 67 (-4) è al 17° posto, mentre non è stata una giornata felice per Andrea Pavan, 156° con 83 (+12).
Sono in quinta posizione con 65 (-6) il gallese Rhys Enoch, il brasiliano Adilson Da Silva, una carriera tutta nel Sunshine Tour, l’inglese Richard McEvoy, lo spagnolo Gonzalo Fernandez Castaño e Benjamin Follett-Smith dello Zimbabwe. Ha lo stesso score di Scalise il sudafricano Darren Fichardt, vincitore della gara nel 2017, è al 35° posto con 69 (-2 lo spagnolo Adrian Otaegui e al 61° con 70 (-1) l’altro sudafricano Richard Sterne, unico a segno due volte nell’evento (2008, 2013). Difesa del titolo praticamente già fallita per l’indiano Shubhankar Sharma, 24enne di Jhansi, 145° con 76 (+5).
Shaun Norris, 38enne di Pretoria con quattro titoli sul Japan Tour, due sul Sunshine Tour e due sull’Asian Tour, ha segnato un eagle e sei birdie, e Wilco Nienaber, un emergente ventenne, ha effettuato un cammino più tortuoso, ma egualmente efficace, con un eagle, nove birdie e tre bogey. Lorenzo Scalise ha fatto percorso netto con quattro birdie senza bogey. Il montepremi è di 19.500.000 rand (circa 1.068.000 euro).
LA VIGILIA - Andrea Pavan e Lorenzo Scalise saranno gli unici due italiani in gara nel Joburg Open (19-22 novembre), primo di un trittico di tornei in Sudafrica che l’European Tour ha organizzato insieme al Sunshine Tour e che sarà seguito dall’Alfred Dunhill Championship (26-29 novembre) e dal South African Open (3-6 dicembre).
La gara, che si disputa sul percorso del Randpark GC, a Johannesburg, e giunta alla 13ª edizione, torna in calendario dopo uno stop di tre anni con le ultime due disputate nel 2017, a febbraio e a dicembre, stesso anno solare, ma collocato in due stagioni diverse del’European Tour. Difende il primo dei due titoli conquistati in carriera l’indiano Shubhankar Sharma, 24enne di Jhansi, in un contesto in cui i giocatori sudafricani, che sono in preponderanza, proveranno a prendersi la scena come hanno già fatto in otto precedenti occasioni. Saranno tre i past winner in campo con due che dopo aver ottenuto il successo nel Joburg Open poi sono rimasti a secco, Richard Sterne, autore di una doppietta (2008, 2013), sei successi sul tour, e Darren Fichardt (febbraio 2017, ultimo dei suoi cinque titoli). Con loro Haydn Porteous (2016), che successivamente ha vinto ancora (tre titoli nel palmarès). Da seguire anche altri sudafricani quali Garrick Higgo, suo il recente Open de Portugal, JC Ritchie, a segno nella prima gara del Challenge Tour 2020 (Limpopo Championship), Christiaan Bezuidenhout, Zander Lombard, Jaco Van Zyl, Wilco Nienaber, Brandon Stone, Justin Walters e Dean Burmester. Proveranno a ribaltare le previsioni della vigilia, tra gli altri, l’olandese Joost Luiten, lo scozzese,Scott Jamieson, gli inglesi Ross McGowan, vincitore dell’Open d’Italia, Marcus Armitage e Steven Brown, gli spagnoli Adrian Otaegui e Adri Arnaus, l’australiano Scott Hend e il malese Gavin Green.
Andrea Pavan rientra dopo una pausa di un mese in un anno che non gli è stato sicuramente favorevole, mentre Scalise, che proprio in Sudafrica ha ottenuto il suo miglior risultato (15° nel South African Open a gennaio), va verso un finale di stagione in cui ha giocato in alternanza anche sul Challenge Tour. Il montepremi è di 19.500.000 rand (circa 1.068.000 euro).
Diretta su GOLFTV – Il Joburg Open sarà trasmesso in diretta da GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it) con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 19 novembre, dalle ore 8 alle ore 11 e dalle ore 14 alle ore 16; venerdì 20, dalle ore 11 alle ore 16: sabato 21 e domenica 22, dalle ore 11 alle ore 15,30. Su Eurosport2 ed Eurosport Player: giovedì 19 novembre, dalle ore 14 alle ore 16; venerdì 20, dalle ore 12 alle ore 16; sabato 21, dalle ore 13,15 alle ore 15,30. Domenica 22, differita dalle ore 19,05 alle ore 21,05. Commento di Maurizio Trezzi e di Isabella Calogero.
Robert Streb è tornato al successo dopo sei anni conquistando il titolo nel RSM Classic svoltosi al Seaside Course (par 70) e al Plantation Course (par 72) del Sea Island Resort, a Saint Simons Island in Georgia, con i due giri finali disputati sul Seaside, dopo che i concorrenti si erano alternati anche sull’altro nei primi due.
Streb, 33enne di Chickasha (Oklahoma), 214 partecipazioni sul PGA Tour, leader nei due turni centrali, ha concluso la gara con 263 (65 63 67 68, -19) colpi alla pari con Kevin Kisner (263 – 68 66 66 63) poi lo ha superato con un birdie alla seconda buca di spareggio. Una sorta di ricorso storico, perché anche il suo primo successo (McGladrey Classic, 2014) era maturato allo stesso modo, ossia con il birdie alla seconda buca supplementare. Kisner ha effettuato un gran recupero con un 63 (-7, sette birdie) sorpassando l’avversario alla buca 15, ma Streb lo ha riagganciato alla 17 con il terzo birdie di giornata, contro un bogey (68, -2). Poi l’epilogo che gli ha reso un assegno di 1.188.000 dollari su un montepremi di 6.600.000 dollari, il salto all’ottavo posto nella classifica FedEx Cup, la risalita dalla 380ª alla 116ª posizione nel World Ranking e l’invito per il Masters 2021.
E’ rimasto fuori dallo spareggio per un colpo Cameron Tringale (264, -18) e sono terminati al quarto posto con 265 (-17) Andrew Landry e l’austriaco Bernd Wiesberger, che ha usufruito di un invito dello sponsor. Tra i concorrenti al sesto con 266 (-16) il colombiano Camilo Villegas, secondo in questa gara nel 2016 dopo playoff, quindi al 12° con 268 (-14) l’australiano Jason Day, al 23° con 271 (-11) l’inglese Tyrrell Hatton, numero dieci mondiale, e lo svedese Henrik Stenson e al 37° con 273 (-9) Webb Simpson, numero sette, e l’inglese Tommy Fleetwood.
TERZO GIRO - A un giro dal termine Robert Streb conduce con 195 (65 63 67, -17) colpi nel RSM Classic che si sta disputando al Seaside Course (par 70) e al Plantation Course (par 72) del Sea Island Resort, a Saint Simons Island in Georgia.
Streb, 33enne di Chickasha (Oklahoma) alla 214ª gara sul PGA Tour, proverà a cogliere il secondo successo in carriera, dopo il primo datato 2014 (McGladrey Classic), potendo contare su tre colpi di margine su Zach Johnson e Bronson Burgoon (198, -14), maturati grazie a un 67 (-3, tre birdie senza bogey) ottenuto sul Seaside Course dove si disputerà anche l’ultimo turno. Possono comunque competere per il titolo anche l’argentino Emiliano Grillo, quarto con 199 (-13), Kyle Stanley, Kevin Kisner e il colombiano Camilo Villegas, anch’egli a digiuno di vittorie dal 2014 (quattro i suoi titoli), quinti con 200 (-12).
Sono fuori gioco l’australiano Jason Day, 14° con 203 (-9), gli inglesi Tommy Fleetwood e Tyrrell Hatton, numero dieci mondiale, 31.i con 206 (-6), e Webb Simpson, numero sei, 41° con 207 (-5). Il montepremi è di 6.600.000 dollari.
Il torneo su GOLFTV – Il RSM Classic viene trasmesso in diretta da GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it). Quarta giornata: domenica 22 novembre e dalle ore 19 alle ore 22. Commento di Nicola Pomponi e di Alessandro Bellicini.
SECONDO GIRO - Un gran giro in 63 (-9) e Robert Streb è balzato in vetta con 128 (65 63, -14) colpi al RSM Classic che si sta disputando al Seaside Course (par 70) e al Plantation Course (par 72) del Sea Island Resort, a Saint Simons Island in Georgia.
Streb, 33enne di Chickasha (Oklahoma), a caccia del secondo titolo sul circuito dopo il primo datato 2014 (McGladrey Classic) con una volata fatta di un eagle e nove birdie a fronte di due bogey al Plantation Course, ha sorpassato il colombiano Camilo Villegas, secondo con 130 (-12), leader dopo un giro insieme all’inglese Matt Wallace, scivolato in undicesima posizione con 135 (-7).
In una classifica che si è di molto allungata occupano la terza piazza con 131 (-11) Bronson Burgoon e Patton Kizzire, la quinta con 132 (-10) Harris English e Kyle Stanley e la settima con 133 (-9) Zach Johnson. Sono in media graduatoria l’australiano Jason Day, 22° con 136 (-6), l’inglese Tyrrell Hatton, numero sei mondiale, e lo svedese Henrik Stenson, 30.i con 137 (-5), e in bassa Webb Simpson, numero sei del World ranking, e l’inglese Tommy Fleetwood, 54.i con 139 (-3), che hanno superato il taglio con l’ultimo punteggio utile. Sono usciti l’inglese Justin Rose (140, -2), il coreano Sungjae Im (141 (-1), Tyler Duncan (142, +2), che difendeva il titolo, e Stewart Cink (144, +4), che ha portato a 600 le sue presenze sul PGA Tour. Il montepremi è di 6.600.000 dollari.
PRIMO GIRO - Il colombiano Camilo Villegas e l’inglese Matt Wallace sono i leader con “meno 6” dopo il primo giro del RSM Classic che si sta disputando al Seaside Course (par 70) e al Plantation Course (par 72) del Sea Island Resort, a Saint Simons Island in Georgia. La classifica fa riferimento al par essendo differente quello dei due tracciati.
Camilo Villegas, 38enne di Medellin, quattro titoli sul circuito l’ultimo nel 2014, e Matt Wallace, 30enne di Hillingdon, quattro successi sull’European Tour, hanno realizzato entrambi un 66 al Plantation Course, il primo con sei birdie senza bogey e il secondo con otto birdie e due bogey.
Li seguono otto concorrenti a “meno 5”: Peter Malnati, Cameron Tringale, Adam Long, Patton Kizzire, Robert Streb, Keegan Bradley, Doug Ghim e lo slovacco Rory Sabbatini. Al 21° posto con “meno 3” l’inglese Tommy Fleetwood, al 31° con “meno 2” il suo connazionale Justin Rose e Webb Simpson, al 49° con ”meno 1” l’australiano Jason Day e l’inglese Tyrrell Hatton e al 64° con il par il coreano Sungjae Im. Praticamente già impossibile la difesa del titolo per Tyler Duncan, 132° con “+4”, e stesso score per Stewart Cink, che sperava di festeggiare meglio la sua presenza numero 600 sul circuito. Il montepremi è di 6.600.000 dollari.
Tre giocatori positivi – Bill Haas, Kramer Hickok e lo svedese Henrik Norlander sono risultati positivi al test del tampone e ora osserveranno il periodo di quarantena. Positivo anche Dave McNeilly, caddie di Matt Wallace, giocatore che, come visto, non è stato escluso dal torneo, ma ha giocato affiancato da un caddie messogli a disposizione dall’organizzazione.
LA VIGILIA - Quasi tutti i big a riposo dopo il Masters, ma field di buona qualità nel RSM Classic (19-22 novembre), il torneo del PGA Tour in programma al Seaside Course del Sea Island Resort, a Sea Island in Georgia.
Difende l’unico titolo conquistato sul circuito Tyler Duncan, 31enne di Columbus (Indiana), ma i fari saranno puntati su Webb Simpson e sull’inglese Tyrrell Hatton, entrambo nella top ten del World Ranking, rispettivamente sesto e decimo. Al via anche Stewart Cink, che festeggerà le 600 presente sul massimo tour statunitense, gli inglesi Justin Rose, Tommy Fleetwood e Lee Westwood, l’australiano Jason Day il coreano Sungjae Im e il sudafricano Dylan Frittelli, gli ultimi due protagonisti al Masters (secondo e quinto). Il montepremi è di 6.600.000 dollari.
Il torneo su GOLFTV – Il RSM Classic viene trasmesso in diretta da GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it), con collegamenti ai seguenti orari: da giovedì 19 a domenica 22 novembre dalle ore 19 alle ore 22. Commento di Nicola Pomponi e di Alessandro Bellicini.
Diciannove giocatori italiani hanno ottenuto la “carta” per l’Alps Tour 2021 nella finale della Qualifying School che si è svolta sui due percorsi del Golf Nazionale, a Sutri (VT), e del Terre dei Consoli GC, a Monterosi (VT), entrambi par 72,
Nel giro finale, disputato al Golf Nazionale, sono terminati al primo posto alla pari con 209 (-7) colpi l’olandese Philip Bootsma, lo statunitense Blaire McKeithen e il dilettante francese David Ravetto, che hanno preceduto di un colpo l’inglese Jack Trewhitt e australiano Will Heffernan (210, -6), leader dopo due giri. Dieci giocatori italiani, dei quali tre dilettanti, si sono classificati tra i primi 36 che hanno ricevuto la ‘carta’ categoria 6, ossia a tempo pieno sul circuito: Federico Zucchetti e Andrea Martini (am), 12.i con 216 (par), Edoardo Giletta e Giovanni Craviolo, 15.i con 217 (+1), Cristiano Terragni e Gregorio De Leo (am), 22.i con 219 (+3), Giacomo Fortini e Alessandro Notaro, 27.i con 220 (+4), Takayuki Matsui e Manfredi Manica (am), 33.i con 221 (+5).
Altri nove italiani (tre amateur), in graduatoria tra i 37° e il 73° posto hanno ottenuto la ‘carta’ categoria 8, con meno possibilità di gioco: Adalberto Montini (am), 37° con 222 (+6) Davide Buchi (am) 3 Marco Archetti, 41.i con 223 (+7), Carlo Casalegno e Michele Cea, 49.i con 224 (+8), Guglielmo Bravetti, 57° con 225 (+9), Ludovico Addabbo e Alessandro Aloi, 62.i con 226 (+10), e Federico Milito (am), 66° con 227 (+11). Coloro che non hanno superato il taglio dopo 36 buche, tra cui 24 italiani, usufruiranno di una ‘carta’ categoria 9 che consente alcune presenze.
SECONDO GIRO - Diciannove giocatori italiani, dei quali sei dilettanti, sono tra i 73 concorrenti rimasti in gara dopo il secondo giro della finale della Qualifying School dell’Alps Tour che si sta disputando sui due percorsi del Golf Nazionale, a Sutri (VT), e del Terre dei Consoli GC, a Monterosi (VT), entrambi par 72, e tutti avranno una ‘carta’ per la stagione 2021 del circuito, anche se di categorie diverse.
È salito al vertice della classifica l’australiano Will Heffernan con 135 (70 65, -9) colpi, due lunghezze di vantaggio sullo statunitense Blaire McKeithen (137, -7) e tre sull’inglese Jack Trewhitt (138, -6). Primo tra gli italiani Giovanni Craviolo, nono con 142 (72 70, -2), quindi 12.i con 143 (-1) Edoardo Giletta, Federico Zucchetti, Cristiano Terragni e l’amateur Andrea Martini. Al 20° posto con 144 (par) Alessandro Notaro e Takayuki Matsui, al 28° con 146 (-2) Guglielmo Bravetti e il dilettante Adalberto Montini e al 33° con 147 (+3) Carlo Casalegno.
Il giro finale si svolgerà al Golf Nazionale al termine del quale i primi 35 classificati e i pari merito al 35° posto riceveranno una “carta” categoria 6, ossia a tempo pieno, e gli altri una “carta” categoria 8 con meno possibilità di gioco. Coloro che non hanno superato il taglio, tra cui 24 italiani, avranno la ‘carta’ categoria nove che consente alcune presenze.
PRIMO GIRO - L’irlandese Simon Bryan ha concluso al comando con 69 (-3) colpi il primo giro della finale della Qualifying School dell’Alps Tour che si sta disputando sui due percorsi del Golf Nazionale, a Sutri (VT), e del Terre dei Consoli GC, a Monterosi (VT), entrambi par 72, dove il primo dei 43 italiani in gara è Alessandro Notaro, nono con 71 (-1).
Simon Bryan, che ha realizzato cinque birdie e due bogey al Terre dei Consoli, ha preso un colpo di vantaggio sul connazionale Paul McBride, sugli inglesi Jack Trewhitt e Thomas Thuloway, sullo statunitense Blaire McKeithen, sull’australiano Will Heffernan, sullo spagnolo Javier Gallegos Marsal e sull’amateur francese Paul Margolis (70, -2).
Sono in buona posizione di classifica Giovanni Craviolo e Federico Zucchett, 13.i con 72 (par), Guglielmo Bravetti e il dilettante Davide Buchi, 18.i on 73 (+1). Due colpi in più per Takayuki Matsui, Cristiano Terragni, Ludovico Addabbo e per gli amateur Andrea Martini e Manfredi Manica, 40.i con 75 (+3).
Il torneo si disputa sulla distanza di 54 buche con i 144 concorrenti, in rappresentanza di 18 nazioni, che nei primi due giri si alternano sui due tracciati, poi i primi 65 e i pari merito al 65° posto si contenderanno nel turno conclusivo al Golf Nazionale le “carte” piene per l’Alps Tour 2021, riservate ai primi 35 in graduatoria, mentre gli altri che supereranno il taglio avranno ‘carte’ con meno possibilità di gioco.
LA VIGILIA - Sui percorsi del Golf Nazionale, a Sutri (VT), e del Terre dei Consoli Golf Club, a Monterosi (VT), si disputa la finale della Qualifying School dell’Alps Tour in cui si assegneranno le ‘carte’ per la stagione 2021. Vi partecipano 144 giocatori, dei quali 42 italiani, in rappresentanza di 18 nazioni, tra le quali Stati Uniti, Nuova Zelanda e Australia.
Il torneo si disputa sulla distanza di 54 buche con i concorrenti che nei primi due giri si alterneranno sui due tracciati, poi i primi 65 e i pari merito al 65° posto si contenderanno nel turno conclusivo al Golf Nazionale le “carte” piene per l’Alps Tour 2021, riservate au primi 35 in graduatoria, mentre gli altri che supereranno il taglio avranno ‘carte’ con meno possibilità di gioco.
Tra gli italiani vi saranno vincitori sul circuito quali Michele Cea (Ein Bay Open, 2018), Cristiano Terragni (Feudo d’Asti Open, 2011)) e Giacomo Fortini (Cervino Open, 2018, da amateur) e ancora Guglielmo Bravetti, Carlo Casalegno, Takayuki Matsui e Federico Zucchetti, per citarne alcuni, insieme a numerosi dilettanti..
Spagnoli profeti in patria esercitando un assoluto dominio nell’Andalucía Challenge de Cádiz, penultimo torneo stagionale del Challenge Tour che si è disputato alll’Iberostar Real Club de Golf Novo Sancti Petri (par 72), a Cadice in Spagna. Ha ottenuto il primo titolo nel circuito Pep Angles, 27enne di Barcellona, che con un giro finale in 69 colpi (-3, cinque birdie, due bogey) e lo score di 274 (72 67 66 69, -14) ha avuto ragione del connazionale Alfredo Garcia-Heredia, leader dopo tre turni, e dell’inglese Matthew Baldwin, secondi con 275 (-13). Un terzo iberico tra i top ten, il dilettante Eduard Rousaud, quarto con 279 (-9), e al quinto posto con 281 (-7) il norvegese Kristian Krogh Johannessen e i tedeschi Allen John e Marcel Schneider, in vetta alla money list.
Il torneo ha definito i primi 45 classificati nell’ordine di merito che parteciperanno all’ultimo evento della stagione, il Challenge Tour Grand Final (19-22 novembre) al T-Golf & CC nell’isola di Maiorca, sempre in Spagna, dove i primi 20 della money list avranno le “carte” per l’European Tour 2021.
Ha provato a entrare tra gli eletti Aron Zemmer, che ha rimontato dal 26° al 13° posto con 284 (72 71 72 69, -4), grazie a un parziale di 69 (-3, sei birdie, tre bogey), ma non è bastato perché è rimasto fuori per pochi punti (48° nell’ordine di merito). Nel torneo hanno concluso al 33° posto Enrico Di Nitto con 288 (70 76 69 73, par) e al 50° con 294 (75 73 75 71, +6) Federico Maccario ed è uscito al taglio dopo 36 buche Lorenzo Scalise, 65° con 149 (70 79, +7), out per un colpo. A Pep Angles è andato un assegno di 32.000 euro su un montepremi di 200.000 euro.
TERZO GIRO - Nell’Andalucía Challenge de Cádiz Enrico Di Nitto si è portato dal 42° al 26° posto con 215 (70 76 69, -1) dove ha la compagna di Aron Zemmer (215 – 72 71 72), che ha guadagnato due posizioni, mentre è rimasto in retrovia Federico Maccario 59° con 223 (75 73 75, +7),
Nel penultimo torneo stagionale del Challenge Tour che si sta disputando alll’Iberostar Real Club de Golf Novo Sancti Petri (par 72), a Cadice in Spagna, stanno dominando i giocatori di casi dei quali sei sono nelle prime undici posizioni. In una classifica che si è di molto allungata è al vertice con 204 (69 71 64, -12) Alfredo Garcia-Heredia, 38enne di Gijon senza titoli sul circuito, che con un 64 (-8, nove birdie, un bogey) precede di un colpo Pep Angles (205, -11). In terza posizione con 207 (-9) l’inglese Matthew Baldwin, in quarta con 208 (-8) lo svedese Christofer Blomstrand, in quinta con 210 (-6) il dilettante iberico Eduard Rousaud e in sesta con 211 (-5) il tedesco Marcel Schneider, leader dell’ordine di merito. In settima con 212 (-4) l’inglese Daniel Gavin, lo svedese Jens Dantorp e altri tre spagnoli, Santiago Tarrio, Alvaro Muller (am) e Jacobo Pastor, leader dopo due turni.
Enrico Di Nitto è risalito con quattro birdie e un bogey per un parziale di 69 (-3), Aron Zemmer ha girato nel 72 del par con un eagle, due birdie e quattro bogey e per Federico Maccario un 75 (+3) con tre bogey. E’ uscito al taglio per un colpo Lorenzo Scalise, 65° con 149 (70 79, +7).
La gara definirà i primi 45 classificati nella money list che poi andranno a contendersi le venti “carte” per l’European Tour 2021 nel Challenge Tour Grand Final (19-22 novembre) al T-Golf & CC nell’isola di Maiorca, sempre in Spagna
SECONDO GIRO - Nell’Andalucía Challenge de Cádiz, penultimo torneo stagionale del Challenge Tour che si sta disputando alll’Iberostar Real Club de Golf Novo Sancti Petri (par 72), a Cadice in Spagna, lo spagnolo Jacobo Pastor (137 - 68 69, -7) ha raggiunto in vetta l’irlandese Niall Kearney (137 – 66 71) e i due precedono di un colpo l’inglese Matthew Baldwin (138, -6).
Ha recuperato terreno Aron Zemmer, da 28° a 21° con 143 (72 71, -1) colpi, ne ha perso Enrico Di Nitto, 42° con 146 (70 76, +2), è rimasto in retrovia Federico Maccario, 55° con 148 (75 73, +4), mentre è uscito al taglio per un colpo Lorenzo Scalise, 65° con 149 (70 79, +7).
Sono in quarta posizione con 139 (-5) il tedesco Marcel Schneider, leader dell’ordine di merito, e l’iberico Pep Angles e in sesta con 140 (-4) l’altro spagnolo Alfredo Garcia-Heredia, l’inglese Scott Gregory e il tedesco Allen John.
La gara definirà i primi 45 classificati nella money list che poi andranno a contendersi le venti “carte” per l’European Tour 2021 nel Challenge Tour Grand Final (19-22 novembre) al T-Golf & CC nell’isola di Maiorca, sempre in Spagna
PRIMO GIRO - Buona partenza di Enrico Di Nitto e di Lorenzo Scalise, settimi con 70 (-2) colpi nell’Andalucía Challenge de Cádiz, dove è al vertice con 66 (-6) l’irlandese Niall Kearney. È il penultimo torneo stagionale del Challenge Tour che si sta disputando alll’Iberostar Real Club de Golf Novo Sancti Petri (par 72), a Cadice, dove si è svolto il precedente Andalucía Challenge de España.
La gara definirà i primi 45 classificati nell’ordine di merito che poi andranno a contendersi le venti “carte” per l’European Tour 2021 nel Challenge Tour Grand Final (19-22 novembre) al T-Golf & CC nell’isola di Maiorca, sempre in Spagna. Di Nitto, 52° nell’ordine di merito, ha ottime possibilità di entrare nei 45, ma anche se con opportunità diverse possono ancora sperare Scalise (64° OM) e gli altri due italiani in campo, Aron Zemmer (56° OM), 28° con 72 (par), e Federico Maccario (63° OM), 62° con 75 (+3).
Kearney, 32enne di Dublino, senza titoli sul circuito, ha realizzato un eagle e quattro birdie che gli hanno concesso due colpi di vantaggio sullo spagnolo Jacobo Pastor (68, -4) e tre su un gruppetto composto dal finlandese Roope Kakko, dal tedesco John Allen e da altri due iberici, Alfredo Garcia Heredia e Manuel Elvira (69, -3).
Enrico Di Nitto ha segnato quattro birdie e due bogey, Scalise cinque birdie e tre bogey, Zemmer tre birdie e altrettanti bogey e Maccario tre birdie e sei bogey. Il montepremi è di 200.000 euro-
LA VIGILIA - II Challenge Tour è alle battute finali. Mancano due tornei alla conclusione entrambi programmati in Spagna, l’Andalucía Challenge de Cádiz (11-14 novembre), che avrà luogo sul percorso dell’Iberostar Real Club de Golf Novo Sancti Petri, a Cadice, dove si è svolto il precedente Andalucía Challenge de España, e il Challenge Tour Grand Final (19-22 novembre) al T-Golf & CC nell’isola di Maiorca. dove saranno ammessi i primi 45 della Road To Mallorca (l’ordine di merito) che avranno l’opportunità di conquistare una delle venti “carte” per l’European Tour 2021 assegnate al termine.
A Cadice saranno in gara quattro italiani, Enrico Di Nitto, Lorenzo Scalise, Federico Maccario e Aron Zemmer, tutti lontani dalla ventesima piazza, ma che potrebbero rientrare con una vittoria e che comunque cercheranno di staccare il biglietto per Maiorca.
Nel field quattro dei primi cinque della money list, i tedeschi Marcel Schneider, numero 1, e Hurly Long (n. 5), l’inglese Matt Ford (n. 3), e lo spagnolo Pep Angles (n- 4), tutti ormai sicuri di cambiare circuito. Assente Richard Mansell, numero 2, perché la scorsa settimana è risultato positivo al Covid-19. mentre ci sarà bagarre attorno al 20° posto perché mancheranno l’olandese Wil Besseling (17°), il sudafricano Wilco Nienaber (18°) e il francese Robin Sciot-Siegrist (20°), probabilmente destinati a lasciar spazio a chi li segue. Il montepremi è di 200.000 euro
Non si è completamente concluso lo Stage 1 della Qualifying School dell’Alps Tour sui tre percorsi laziali del Golf Nazionale (Sutri, VT), del Terre dei Consoli Golf Club (Monterosi, VT) e del Golf Club Parco de’ Medici a Roma, tutti par 72, perché ci sarà una coda domani essendoci ancora da assegnare nove posti nella finale. Infatti sia al Golf Nazionale che al Terre dei Consoli, sei giocatori per parte hanno concluso con l’ultimo punteggio utile per passare il turno, ma ne dovranno uscire uno sul primo tracciato e due sul secondo dopo spareggio. In totale i promossi alla Qualifying School Final Stage (17-19 novembre) saranno 87 dei quali 75 sono già al sicuro e tra costoro ci sono 28 italiani di cui 13 dilettanti, mentre altri tre amateur saranno impegnati nelle buche supplementari.
Al Golf Nazionale (37 posti a disposizione per la finale) sono terminanti ex-aequo al primo posto con 142 (-2) Alessandro Notaro e gli spagnoli Sigot Lopez e Roberto Garagorri, davanti all’inglese Thomas A. Rowland (143, -1). In quinta posizione con 144 (par) gli amateur Manfredi Manica e Carlo Edoardo Arneri. Ammessi altri sei italiani (tre dilettanti).
Al Terre dei Consoli (36 posti) successo dello spagnolo David Morago con 140 (-4), che ha preceduto l’austriaco Jurgen Maurer (141, -3) e Marco Archetti (142, -2). Altri nove (tre amateur) gli italiani in finale.
Infine al Parco de’ Medici a segno l’australiano Will Heffernan (141. -3) che ha superato Alessandro Radig (am) secondo con 143 (-1), il quale era al vertice dopo un giro. Promossi 14 concorrenti, compresi altri otto italiani (quattro dilettanti), anziché 13 come da programma essendosi reso disponibile un posto in più. Allo Stage 1 hanno preso parte 163 concorrenti, dei quali 58 italiani, in rappresentanza di 19 nazioni.
La finale, dove 13 italiani hanno avuto accesso di diritto, si svolgerà sulla distanza di 54 buche e vedrà in gara 144 concorrenti che nei primi due giri si alterneranno al Golf Nazionale e al Terre dei Consoli, poi i primi 65 e i pari merito al 65° posto si contenderanno le 35 “carte” piene per l’Alps Tour 2021 nel turno conclusivo al Golf Nazionale.
PRIMO GIRO - E’ iniziato lo Stage 1 della Qualifying School dell’Alps Tour sui tre percorsi laziali, il Golf Nazionale (Sutri, VT), il Terre dei Consoli Golf Club (Monterosi, VT) e il Golf Club Parco de’ Medici a Roma, tutti par 72. Vi partecipano 163 concorrenti, dei quali 58 italiani, in rappresentanza di 19 nazioni, che competono sulla distanza di 36 buche per assicurarsi uno degli 86 posti a disposizione per accedere alla Qualifying School Final Stage (17-19 novembre).
Al Parco de’ Medici sono in gara 25 giocatori (15 italiani) dei quali ne saranno promossi 13. E’ a comando con 69 (-3) colpi il dilettante Alessandro Radig, seguito xon 71 (-1) dall’austriaco Will Heffeman, In terza posizione con 72 (par) Filippo Bernabe e Matteo Massitti e in ottava con 75 (+3) l’altro amateur Giacomo Locatelli.
Al Golf Nazionale (70 partenti - 21 italiani - 37 promossi) sono al vertice con 69 (-3) lo spagnolo Sigot Lopez e lo svizzero Leo Andeer. A un colpo Odin Antonino Urso e il dilettante francese Sam Dumez (70, -2) e ottavo con 72 (par) Manfredi Manica (am).
Infine al Terre dei Consoli (68 al via, - 22 italiani - 36 posti per la finale) coppia spagnola in vetta con 69 (-3) composta da David Morago e da Javier Gallegos Marsal con a ridosso gli austriaci Clemens Prader e Bernard Neumayer (70, -2). Primi degli italiani Alessandro Aloi e il dilettante Henri Battilani, quinti con 71 (-1), e più indietro, 17.i con 74 (+2), Marco Archetti e tre amateur, Adalberto Montini, Gianmarco Federici e Andrea Martini.
LA VIGILIA - L’Alps Tour assegna le ‘carte’ per la stagione 2021 su tre percorsi laziali, il Golf Nazionale (Sutri, VT), il Terre dei Consoli Golf Club (Monterosi, VT) e il Golf Club Parco de’ Medici a Roma.
Su tutti e tre i tracciati si svolgerà la Qualifying School Stage 1 (11-12 novembre), sulla distanza di 36 buche, con la partecipazione di 163 concorrenti totali (58 italiani), in rappresentanza di 19 nazioni, dei quali 86 accederanno alla Qualifying School Final Stage (17-19 novembre) che si disputerà sulla distanza di 54 buche. I 144 concorrenti ammessi (59 di diritto) si alterneranno al Golf Nazionale e al Terre dei Consoli nei due turni iniziali, poi i 65 e i pari merito al 65° posto che supereranno il taglio si contenderanno le 35 “carte” piene per il 2021 nel giro conclusivo al Golf Nazionale.
Nello Stage 1 al Parco de’ Medici saranno in gara 25 giocatori, dei quali 15 italiani, al Golf Nazionale 70 (21 italiani) e al Terre dei Consoli 68 (22 italiani). Il numero dei partecipanti che saranno ammessi alla finale in ciascun evento saranno annunciati domani, dopo che tutti avranno preso il via.
Uno straordinario Dustin Johnson ha dominato nell’84° Masters Tournament, concluso con 268 (65 70 65 68, -20) colpi, demolendo il record del torneo stabilito con 270 (-18) nel 1997 da Tiger Woods ed eguagliato nel 2015 da Jordan Spieth, dopo aver anche emulato lo score più basso sulle 54 buche (200, -16) appartenente a Spieth (2015), rafforzando la sua leadership mondiale e confermando di essere il giocatore più forte del momento.
Sul percorso dell’Augusta National GC (par 72) di Augusta, in Georgia, dove si è giocato senza pubblico (solo un numero ridottissimo di invitati) e in un clima autunnale, diverso dal solito, perché il torneo è stato programmato per la prima volta a novembre anziché ad aprile causa pandemia, Johnson, 36enne di Columbia (South Carolina), ha siglato dopo una corsa di testa il 24° titolo sul PGA Tour e il secondo in un major dopo quello nell’US Open (2016) per un palmarès che comprende anche sei WGC e la vittoria nell’ultima FedEx Cup.
Inoltre è il terzo successo nelle ultime sette uscite, con tre secondi posti e un ottavo, che ha quasi dell’incredibile se pensiamo che è rientrato da appena due settimane dopo la quarantena per il Covid-19. Inoltre ha ottenuto il titolo da numero uno al mondo 18 anni dopo Tiger Woods (2002) che, come campione uscente, nel consueto cerimoniale di fine gara gli ha consegnato la “giacca verde”.
“Ho attraversato un momento difficile – ha detto Johnson - con i due bogey alle buche 4 e 5, ma il birdie alla 6 mi ha ridato serenità e da quel momento ho adottato con tranquillità le mie strategie e ho espresso un bel gioco. Mi aiutato molto mio fratello Austin, che mi ha fatto da caddie. E’ stato un ottimo lavoro di coppia e alla fine siamo scoppiati tutti e due a piangere per la gioia. Il record? Lo vengo a sapere ora, ma ammetto che le condizioni del campo mi hanno sicuramente agevolato perché quando la gara si disputa in primavera è più difficile. Il primato vale fino a un certo punto, quello che conta è la vittoria e sono talmente contento che faccio fatica a parlare”.
Johnson ha condotto il giro finale in 68 (-4) colpi con sei birdie e due bogey lasciando a cinque lunghezze due avversari bravi, giovani e tenaci come il coreano Sungjae Im e l’australiano Cameron Smith, secondi con 273 (-15), che hanno tentato di insidiarlo fino a quando non ha innestato il turbo con tre birdie di fila nel finale. Si sono un po’ persi e sono usciti dalla corsa al titolo, dopo essere stati in vetta con il vincitore nel secondo turno, Justin Thomas, quarto con 276 (-12), e Jon Rahm, settimo con 278 (-10) insieme a Brooks Koepka e a C.T. Pan. In quinta posizione con 277 (-11) Dylan Frittelli e Rory McIlroy, che ha recuperato molto negli ultimi due giri, ma rimandando ad altra occasione la possibilità di completare il Grande Slam con l’unico major che non ha ancora vinto. Decimo Patrick Reed con 279 (-9) e 23° con 283 (-5) Justin Rose. Ha deluso Bryson DeChambeau, ritenuto il favorito dai bookmakers, che ha bruciato le sue chances con un secondo giro, svolto in due frazioni, da incubo dove ha evitato il taglio di misura per poi finire 34° con 286 (-2). In bassa classifica Jordan Spieth, 46° con 289 (+1) e Phil Mickelson, 55° con 291 (+3).
Onore a Bernhard Langer, 29° con 285 (-3) che all’età di 63 anni, 2 mesi e 18 giorni è divenuto il giocatore più anziano nella storia del Masters a superare il taglio battendo il precedente record di Tommy Aaron (63 anni, 1 mese, 16 giorni) stabilito nel 2000. È uscito dopo 36 buche Francesco Molinari, 81° con 150 (72 78, +6), alla terza gara dopo una lunga pausa di sette mesi per il lockdown e per il trasferimento da Londra a Los Angeles.
Un “10” per Tiger Woods - Tiger Woods è terminato al 38° posto, scendendo dal 20°, con 287 (-1) colpi dopo un parziale di 76 (+4) maturato soprattutto per un’incredibile “10” alla buca 12 (par 3), dove è andato tre volte in acqua e al quale ha comunque reagito da grande campione con ben cinque birdie nelle sei buche conclusive. Nel complesso, oltre al “10” anche sei birdie e tre bogey.
Ha perso il primato relativo allo score più basso sul torneo, ma gli resta quello del maggior distacco (dodici colpi) inflitto al secondo in quella occasione, Tom Kite, e con Costantino Rocca quinto. Nel prossimo aprile avrà l’occasione per puntare al sesto Masters, come era nelle sue intenzioni alla vigilia, per emulare Jack Nicklaus, mentre per l’83° successo con cui diventerebbe il recordman assoluto di titoli acquisiti nel PGA Tour, che ora condivide a 82 con Sam Snead, appuntamento dalle prossime gare a cui prenderà parte.
TERZO GIRO - Dustin Johnson a tempo di record nella terza giornata del Masters Tournament. Il numero uno mondiale con 200 (65 70 65, -16) colpi ha eguagliato lo score più basso del torneo sul 54 buche, stabilito da Jordan Spieth nel 2015, e ha fatto il vuoto a un giro dal termine dell’ultimo major del 2020 che si sta svolgendo all’Augusta National GC (par 72) di Augusta, in Georgia, senza pubblico e in un clima autunnale, perché programmato per la prima volta a novembre anziché ad aprile.
Johnson, 36enne di Columbia (South Carolina), 23 titoli sul PGA Tour con un major (US Open, 2016) e sei WGC, ha dominato sin dalle prime batture aprendo con un eagle e poi proseguendo con cinque birdie per il 65 (-7), miglior score del turno, distaccando nettamente gli altri quattro giocatori con cui condivideva la leadership dopo 36 buche. Gli hanno dovuto rendere quattro colpi Abraham Ancer e Cameron Smith, secondi con 204 (-12), che sono stati raggiunti dal tenace coreano Sungjae Im. Hanno ceduto, con scarse possibilità di poter recuperare, gli altri due coleader che erano per lui i più pericolosi, Justin Thomas, numero tre mondiale, sesto con 206 (-10); che si è perso nelle buche di ritorno con quattro bogey, dopo aver tenuto con tre birdie fino alla decima buca e poi segnandone altri due (71, -1) che hanno attenuato i danni, e Jon Rahm, numero due, settimo con 207 (-9) dopo un 72 (par, tre birdie, un bogey, un doppio bogey), alla pari con Sebastian Muñoz e con Patrick Reed. E’ risalito di nove posizioni Dylan Frittelli, quarto con 205 (-11), e ne ha guadagnate 18 Rory McIlroy, decimo con 208 (-8), probabilmente troppo lontano per pensare ancora di completare il Grande Slam con l’unico major che manca nel suo palmarès, e sembra tagliato fuori anche Brooks Koepka che lo affianca.
Svanito pure il sogno di Tiger Woods, 20° con 211 (-5), di portare a sei i Masters vinti ed emulare Jack Nicklaus, così come dovrà rimandare ad altra occasione l'83° successo per prendersi il record assoluto di titoli acquisiti nel PGA Tour che ora condivide a 82 con Sam Snead. Ha girato in 72 (par) con due birdie e due bogey e ha confessato di aver accusato la fatica dopo essersi impegnato al mattino per completare le sei buche mancati al suo secondo giro, che era stato sospeso per oscurità con 48 concorrenti ancora in campo.
In panne Justin Rose, scivolato al 29° posto con 213 (-3) alla pari con Bryson DeChambeau, il favorito dei bookmakers alla vigilia, che ha bruciato le sue chances con un secondo turno, in due frazioni, da incubo. Ha rimontato dalla 50ª piazza, ma servirà a poco per lenire la sua delusione. In bassa classifica Jordan Spieth, 52° con 217 (+1), che non trova più il bandolo del gioco scintillante che lo contraddistingueva, e Phil Mickelson, 56° con 218 (+2). È uscito al taglio, dopo 36 buche, Francesco Molinari, 81° con 150 (72 78, +6), alla terza gara dopo una lunga pausa di sette mesi per il lockdown e per il trasferimento da Londra a Los Angeles.
Il Masters ha più volte proposto ribaltoni nell’ultima giornata, ma la sicurezza con cui si è espresso Dustin Johnson, che peraltro è rientrato da poco dopo essere stato in quarantena per il Covid-19, lascia intendere che gli avversari possano ritenere di raggiungerlo solo per un suo cedimento. Cosa poco probabile se pensiamo che nelle ultime sei uscite ha ottenuto due vittorie, tre secondi posti e un sesto. In caso di successo imiterebbe Woods che nel 2002 ottenne il titolo da numero uno al mondo, e che, come campione uscente, nel consueto cerimoniale di fine gara lo dovrebbe aiutare a indossare la “giacca verde”.Il montepremi è di undici milioni di dollari.
SECONDO GIRO - E’ terminato di prima mattina ad Augusta, in Georgia,il secondo giro del Masters Tournament, ultimo major del 2020 che si sta svolgendo all’Augusta National GC (par 72) senza pubblico. Il turno era stato sospeso per oscurità e nel supplemento il protagonista è stato Jon Rahm, numero due mondiale, che ha raggiunto con 135 (69 66. -9) colpi il quartetto che era al vertice al momento dell’interruzione composto da Dustin Johnson (65 70), leader del World ranking, Justin Thomas (66 69), numero tre, dal messicano Abraham Ancer (68 67) e dall’australiano Cameron Smith (67 68). E’ uscito al taglio Francesco Molinari, 81° con 150 (72 78, +6), che aveva già completato il turno la sera precedente.
Invariato il distacco di un colpo per Patrick Cantlay, Sungjae Im e per Hideki Matsuyama, sesti con 136 (-8), che sono stati raggiunti da Patrick Reed e da C.T. Pan e trio di inglesi all’11° posto con 137 (-7) formato da Justin Rose, Tommy Fleetwood e da Danny Willett, a segno nel Masters 2016. Al 17° con 139 (-5) Tiger Woods, campione in carica, che nelle sei buche giocate alla ripresa non è riuscito quanto meno a tornare sulla decima piazza occupata dopo il giro d’avvio. Aveva lasciato con due bridie e due bogey ai quali ha aggiunto un birdie per il 71 (-1). Hanno lo stesso score anche Phil Mickelson e Brooks Koepka e sono in 28ª posizione con 141 (-3) Rory McIlroy, risalito dalla 78ª con un 66 (-6, sei birdie), e il grande campione tedesco Bernhard Langer che all’età di 63 anni, 2 mesi e 18 giorni è divenuto il giocatore più anziano nella storia del Masters a superare il taglio battendo il precedente record di Tommy Aaron (63 anni, 1 mese, 16 giorni) stabilito nel 2000.
Rocambolesco il giro in due fasi di Bryson DeChambeau che era dato alla vigilia quale grande favorito dai bookmakers e che invece, 50° con 144 (par), ha evitato il taglio con l’ultimo punteggio utile dopo essere andato in altalena sia nelle 12 buche giocate prima della sosta che nelle sei successive segando complessivamente sette birdie, sei bogey un triplo bogey e appena quattro par (74, +2). Con lo stesso punteggio sono entrati tra i 60 ammessi ai due turni conclusivi (su 92 partenti) Jordan Spieth e Collin Morikawa.
Jon Rahm è arrivato in vetta con un 66 (-6) segnando cinque birdie nelle 12 buche giocate prima dello stop e poi un sesto nelle altre, mancando però almeno un paio di birdie per il sorpasso. Il montepremi è di undici milioni di dollari.
SECONDO GIRO SOSPESO - Gioco sospeso per oscurità anche nel secondo giro del Masters Tournament, ultimo major del 2020 che si sta svolgendo all’Augusta National GC (par 72) in uno scenario diverso dal solito, senza pubblico e con clima autunnale, perché programmato per la prima volta a novembre anziché ad aprile, causa la pandemia. La classifica provvisoria sicuramente subirà dei mutamenti quando i 48 concorrenti fermati lungo il percorso completeranno il turno, ma è già emesso il verdetto per Francesco Molinari che ha concluso la sua gara all’83° posto con 150 (72 78, +6) colpi e che non potrà evitare l’uscita al taglio.
È al comando un quartetto con 135 (-9) colpi composto da Dustin Johnson (65 70), numero uno mondiale, Justin Thomas (66 69), numero tre, dal messicano Abraham Ancer (68 67) e dall’australiano Cameron Smith (67 68). Hanno un colpo di vantaggio su Patrick Cantlay e su Sungjae Im (136, -8), ma la loro leadership è messa a rischio da due concorrenti che hanno lo stesso “meno 8” però con buche da concludere, Jon Rahm, numero due del World ranking, fermato alla 12ª dopo una rimonta fatta di cinque birdie, e Hideki Matsuyama, stoppato alla 15ª.
È rimasto sul “meno 4” di partenza, ma perdendo alcune posizioni, Tiger Woods (22°), campione in carica, che ha percorso 12 buche con due birdie e due bogey, sorpassato al momento da Phil Mickelson e da Brooks Koepka, 19.i con 139 (-5). Piena soddisfazione per un grande campione quale Bernhard Langer, 27° con 141 (-3), che alla chiusura del turno e all’età di 63 anni, 2 mesi e 18 giorni diventerà il giocatore più anziano nella storia del Masters a superare il taglio battendo il precedente record di Tommy Aaron (63 anni, 1 mese, 16 giorni) stabilito nel 2000. Stesso score di Langer anche per Rory McIlroy, rivenuto dalla 78ª piazza con un 66 (-6, sei birdie).
Giornata molto difficile per Bryson DeChambeau che dopo 12 buche con quattro birdie, altrettanti bogey e un triplo bogey, è 61° con “+1” e che, al rientro in campo, dovrà recuperare almeno un colpo, se non due, per evitare l’uscita anticipata. Rischia anche Jordan Spieth, 50° con il par dopo dieci buche, ed è fuori Matthew Wolff, 75° con 147 (+3).
Dustin Johnson, che nelle ultime sei uscite ha ottenuto due vittorie, tre secondi posti e un sesto, ha girato in 70 (-2) con quattro birdie e due bogey. Justin Thomas ha realizzato un parziale di 69 (-3) sette birdie, due bogey e un doppio bogey e Abraham Ancer un 67 (-5) con sei birdie e un bogey. Gran finale di Cameron Smith con un eagle e tre birdie sulle ultime quattro buche, dopo tre birdie e quattro bogey nelle precedenti, per il 68 (-4), che gli ha permesso di agganciarsi gli altri in vetta. Francesco Molinari ha segnato un 78 (+6) con due birdie e otto bogey. Il montepremi è di undici milioni di dollari.
PRIMO GIRO - Dopo la sospensione causata dai ritardi dovuti al maltempo si è concluso di prima mattina ad Augusta, in Georgia, il giro iniziale del Masters Tournament, ultimo major del 2020 che si sta svolgendo all’Augusta National GC (par 72) per la prima volta programmato a novembre, anziché ad aprile, e in corso senza la presenza di pubblico, causa la pandemia.
Erano 44 (su 92 partenti) i concorrenti fermati lungo il tracciato compreso Francesco Molinari, 53° con 72 (par) dopo aver completato otto buche. La classifica ha subito variazioni importanti con Paul Casey, leader con 65 (-7) allo stop, raggiunto da Dustin Johnson, numero uno mondiale, che aveva lasciato il campo da 13° con “meno 3”, e dal sudafricano Dylan Frittelli, risalito dalla quinta piazza in cui era con “meno 4”. Quarti con 66 (-6) il coreano Sungjae Im e Justin Thomas, che in otto buche ha perso due posizioni, ma ha guadagnato un colpo rispetto ai leader.
Sono scesi dal secondo al sesto posto Webb Simpson e Xander Schauffele, che avevano terminato il turno con 67 (-3), e sono stati agganciati da Cameron Smith rivenuto dal 51° con cinque birdie in otto buche giocate, e da Justin Rose. Retrocessi dal quinto al decimo Tiger Woods, Patrick Reed e Hideki Matsuyama con il 68 (-4) acquisito la sera precedente. In risalita anche Phil Michelson, 18° con 69 (-3) insieme a Jon Rahm, numero due del World Ranking.
Paul Casey e Dustin Johnson hanno realizzato un eagle e cinque birdie e Dylan Frittelli un eagle, sei birdie e un bogey. Francesco Molinari, che era stato fermato dopo dieci buche sul par (due birdie e due bogey) ha completato il 72 (par) con altri due birdie e due bogey. Il taglio dopo due giri lascerà in gara 50 concorrenti e i pari merito al 50° posto e rischiano molto Jordan Spieth (74, +2) e Rory McIlroy (75, +3)
PRIMO GIRO SOSPESO .- Primo giro sospeso nel Masters Tournament e classifica provvisoria con Paul Casey leader un po’ inatteso con 65 (-7) colpi, un brillante Tiger Woods quinto con 68 (-4) e con Francesco Molinari fermato dopo dieci buche giocate in par e per ora 51°.
Atmosfera particolare e inusuale all’Augusta National GC (par 72) di Augusta in Georgia, dove per la prima volta si gioca a novembre anziché ad aprile, con colori della natura diversi dal solito e senza pubblico in un silenzio quasi surreale. Su un campo bagnato per la pioggia mattutina, che ha costretto a una sospensione di quasi tre ore, stop che poi non ha permesso a 44 dei 92 contendenti di concludere il turno, tecnica e agonismo sono stati di assoluta qualità.
In una graduatoria destinata probabilmente a cambiamenti importanti, Casey, 43enne inglese di Cheltenham, tre titoli sul PGA Tour e 14 sull’European Tour, un eagle e cinque birdie nel suo score, è seguito con 67 da Webb Simpson e da Xander Schauffele, ma Justin Thomas ha lo stesso “meno 5” realizzato in appena dieci buche, una sorta di show fatto di sei birdie e di un bogey che gli lascia ampi spazi nelle otto buche che ha ancora davanti per superare il leader. E non è stato da meno Tiger Woods, campione in carica, che ha la compagnia di Hideki Matsuyama, Lee Westwood, Louis Oosthuizen e Patrick Reed, autori dello stesso 68, però hanno possibilità di migliorarsi tre giocatori con sono insieme a loro con “meno 4, ma con buche a disposizione, Matthew Wolff (arrivato alla 11ª), Adam Scott (10ª) e Dylan Frittelli (9ª).
Woods, che punta al ottenere il sesto successo ad Augusta per emulare Jack Nicklaus unico a riuscirci, a siglare il 16° major e l’83° titolo sul circuito per rimanere recordman assoluto di vittorie, primato che ora condivide con Sam Snead a 82, ha realizzato quattro birdie senza bogey eguagliando il suo score più basso nel primo giro del torneo: “Sono molto soddisfatto – ha detto – non ho praticamente sbagliato quasi nulla e ho solo il rammarico di non aver ottenuto un paio di birdie in più”.
Tra i concorrenti che hanno terminato il giro Jon Rahm, numero due mondiale, è 13° con 69 (-3). Ha avuto una partenza da brividi con due bogey, poi ha pazientemente recuperato con un eagle e quattro bridie contro un altro bogey. Un colpo in più, 21° con 70 (-2), per Bryson DeChambeau, a segno nel precedente US Open e dato come grande favorito dai bookmakers, ma che ha avuto qualche difficoltà, e nuovamente deludente Jordan Spieth, 72° con 74 (+2).
Tra coloro che sono stati fermati dall’oscurità sono al 13° posto con “meno 3” Dustin Johnson, leader del World Ranking, e Justin Rose (nove buche giocate), Phil Mickelson è 34° con “meno 1” alla 11ª, Collin Morikawa (10ª) e Rory McIlroy (9ª) affiancano Molinari e Brooks Koepka è 72° con “+2” alla 10ª.
Francesco Molinari ha iniziato dalla buca 10 con due bogey, ma con due birdie nelle successive quattro buche è tornato rapidamente in par, che ha conservato prima di uscire dal campo.
LA VIGILIA - Un Masters Tournament insolito, collocato a metà novembre, ultimo major della serie invece che primo e che si ripeterà tra appena cinque mesi, dopo esserne passati 19 dal precedente. Non solo, ma il calendario del PGA Tour prevede anche sei major nella stagione 2020-2021, effetti collaterali di un 2020 anomalo per la pandemia.
Scenografia diversa tra i fiori dell’Augusta National, ad Augusta in Georgia, con clima autunnale, anziché primaverile, e senza pubblico. Sarà forse tutto meno coreografico, ma con fascino immutato e motivi tecnici e agonistici come sempre di rilievo perché in campo da giovedì 12 novembre e domenica 15 ci saranno 92 concorrenti tra i migliori del mondo, compresi 43 dei primi 50 del World Ranking.
Difenderà il titolo Tiger Woods, che lo scorso anno approfittò nel finale del cedimento di Francesco Molinari per firmare il suo 15° major. Diverse le condizioni in cui i due si ritroveranno in gara. Woods nelle ultime prestazioni è stato piuttosto deludente, perché nelle otto uscite del 2020 una sola volta è terminato tra i primi dieci (9° Farmers Insurance) addirittura a gennaio, ma di sicuro almeno mentalmente scenderà in campo per concedere il bis, conseguire il titolo per sesta volta ed emulare Jack Nicklaus, unico a riuscirvi, e per ottenere l’83° successo sul PGA Tour e divenire recordman assoluto, primato che ora condivide a 82 con Sam Snead.
Francesco Molinari è stato fermo sette mesi, prima per il lockdown poi per il cambio di residenza da Londra a Los Angeles. Due soli i tornei disputati nell’ultimo mese, ma con un buon 15° posto domenica passata nello Houston Open. “So di essere competitivo - ha detto l’azzurro - e ritengo il Masters come un passaggio importante per tornare dove ero arrivato. Vincerlo sarebbe una sorpresa anche per me, ma capirò dal primo colpo come andranno le cose”.
Tanti, come detto, i motivi di interesse a iniziare dal nuovo round tra Dustin Johnson, numero uno mondiale, e lo spagnolo Jon Rahm (26 anni festeggiati ieri, 10 novembre), numero due, che proverà a farlo scendere dal trono, tentativo che ha già fallito nelle scorse settimane. Punteranno ovviamente a un titolo che manca a entrambi, ma Johnson un major lo ha acquisito (US Open 2016), mentre all’iberico manca. Così come a Rory McIlroy, numero cinque del World Ranking, che ha l’obiettivo di chiudere il Grande Slam e divenire il sesto giocatore nella storia a fregiarsi dei quattro major dopo Gene Sarazen, Ben Hogan, Gary Player, Nicklaus e Woods.
Per i bookmakers, però, il favorito dell’84° Masters è Bryson DeChambeau, numero sei mondiale, a segno nel precedente US Open, che ha impressionato per il nuovo modo di interpretare il golf con un mix di potenza e tecnica. Tra i due major ha effettuato una sola gara con ottava piazza (Shriners Hospital) a ottobre e occorrerà vedere se l’assenza dalle competizioni abbia pesato o meno. Nel novero dei favoriti anche gli altri che si trovano nella top ten della classifica mondiale quali Justin Thomas, Webb Simpson, Xander Schauffele, Patrick Cantlay, Tyrrell Hatton e Collin Morikawa, numero quattro, vincitore di un major ad agosto (PGA Championship) che sarà uno dei 26 debuttanti. Da ricordare che l’ultimo esordiente a imporsi nel Masters è stato Fuzzy Zoeller nel lontano 1979.
Attesi alla prova anche altri campioni fuori dai top ten del ranking quali Brooks Koepka, Patrick Reed, Jordan Spieth, Matthew Wolff (anch’egli debuttante), Jason Day, Hideki Matsuyama, Justin Rose e Adam Scott, per citarne alcuni. Assente Sergio Garcia, attualmente in quarantena per la positività al Covid-19. Ci sarà il consueto taglio dopo 36 buche che promuoverà ai due giri finali i primi 50 e i pari merito al 50° posto. Causa l’emergenza sanitaria per la seconda volta, da quando è stato istituito nel 1960, non si svolgerà il Par 3 Contest, la gara spettacolo della vigilia. In precedenza non si giocò nel 2017 per maltempo.
Nel primo giro Tiger Woods partirà dal tee della buca 10 alle 7,55 (ora locale) insieme a Shane Lowry e al dilettante Andy Ogletree, vincitore dell’US Amateur 2019, e Francesco Molinari salirà sullo stesso tee alle ore 11,38 insieme a Billy Horschel e a Cameron Smith
Il torneo su Sky - Il Masters Tournament sarà teletrasmesso in diretta da Sky con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 12 novembre, dalle ore 19 alle ore 23,30 (Sky Sport Uno e Sky Sport Arena), venerdì 13 e sabato 14, dalle ore 19 alle ore 23,30 (Sky Sport Uno); domenica 15, dalle ore 16 alle ore 21 (Sky Sport Collection). Le dirette saranno precedute di 15 minuti da Studio Golf, da giovedì 12 novembre a sabato 14 su Sky Sport Uno e Sky Sport 24; domenica 15, su Sky Sport Collection e Sky Sport 24. Commento di Silvio Grappasonni, Massimo Scarpa, Alessandro Lupi e di Michele Gallerani. Studio Sport con Francesca Piantanida.
Con una bella rimonta finale Ondrej Lieser si è imposto con 278 (74 70 67 67, -10) colpi nell’Andalucía Challenge de España, il primo dei tre tornei in Spagna che concluderanno la stagione del Challenge Tour. Il 29enne di Pardubice, fino ad ora senza titoli, è primo giocatore della Repubblica Ceca a vincere sul secondo circuito continentale.
Sul percorso dell’Iberostar Real Club de Golf Novo Sancti Petri (par 72), a Cadice, l’impresa gli è riuscita grazie a un giro conclusivo in 67 (-5) colpi, frutto di sei birdie e di un bogey con cui ha tenuto a due colpi di distanza l’inglese Richard Mansell (280, -8), secondo nella gara e nell’ordine di merito.
Al terzo posto con 281 (-7) l’inglese Matt Ford e lo spagnolo Pedro Oriol, leader dopo tre turni insieme allo svedese Oscar Lengden, crollato con un 75 (+3) e terminato 17° con 285 (-3). In quinta posizione con 282 (-6) il finlandese Oliver Lindell, lo svedese Henric Sturehed, il dilettante spagnolo Eduard Rousaud e il danese Martin Simonsen, che era stato al comando nei primi due giri. Stesso score di Lengden anche per il tedesco Marcel Schneider, numero uno della money list.
Sono usciti al taglio i tre italiani in gara: Enrico Di Nitto, 67° con 149 (76 73, +5), Federico Maccario, 72° con 150 (75 75, +6), e Aron Zemmer, 83° con 152 (78 74, +8). Al vincitore è andato un assegno di 32.000 euro su un montepremi di 200..000 euro.
TERZO GIRO - Il danese Martin Simonsen, con due errori finali, è sceso al terzo posto con 211 (-5) colpi e ha perso la leadership nell’Andalucía Challenge de España, il primo dei tre tornei in Spagna che concluderanno la stagione del Challenge Tour. Conducono con 210 (-6) lo spagnolo Pedro Oriol (71 71 68) e lo svedese Oscar Lengden (70 71 69).
Il primo, 34enne di Siviglia con un successo sul circuito, ha girato in 68 (-4) con cinque birdie e un bogey e Lengden, 28enne di Helsinborg, due titoli sul tour, ha realizzato un parziale di 69 (-3) con sei birdie e tre bogey.
Al terzo posto Simonsen, che era stato in vetta per due giri, ha la compagnia dello svizzero Raphael De Sousa, del ceco Ondrej Lieser e dell’inglese Richard Mansell, numero due della money list. In corsa per la vittoria nel turno conclusivo anche i finlandesi Roope Kakko e Oliver Lindell, lo spagnolo Scott Fernandez, il ceco Stanislav Matus e lo svedese Christofer Blomstrand settimi con 212 (-4). Fuori gioco ll tedesco Marcel Schneider, 28° con 216 (par), numero uno dell’ordine di merito. Sono usciti al taglio i tre italiani in gara: Enrico Di Nitto, 67° con 149 (76 73, +5), Federico Maccario, 72° con 150 (75 75, +6), e Aron Zemmer, 83° con 152 (78 74, +8). Il montepremi è di 200.000 euro.
SECONDO GIRO - Il danese Martin Simonsen ha mantenuto il comando con 135 (66 69, -9) colpi allungando decisamente il passo nell’Andalucía Challenge de España, in primo dei tre tornei in Spagna che concluderanno la stagione del Challenge Tour. Sul percorso dell’Iberostar Real Club de Golf Novo Sancti Petri (par 72), a Cadice, sono usciti al taglio i tre italiani in gara: Enrico Di Nitto, 67° con 149 (76 73, +5), Federico Maccario, 72° con 150 (75 75, +6), e Aron Zemmer, 83° con 152 (78 74, +8).
Simonsen, 29enne di Aalborg ancora a digiuno di vittorie, ha realizzato un parziale di 69 (-3) con cinque birdie e due bogey lasciando a quattro colpi lo svedese Christopher Blomstrand (139, -5) e a cinque il ceco Stanislav Matus e lo scozzese Euan Walker (140, -4). In quinta posizione con 141 (-3) gli spagnoli Daniel Berna Manzanares ed Emilio Quartero Blanco, gli svedesi Henric Sturehed e Oscar Lengden, l’inglese Richard Mansell e il finlandese Oliver Lindell. Il montepremi è di 200.000 euro.
PRIMO GIRO - Il danese Martin Simonsen ha realizzato sei birdie senza bogey e con 66 (-6) colpi si è portato in vetta all’Andalucía Challenge de España, in primo dei tre tornei in Spagna che concluderanno la stagione del Challenge Tour. Sul percorso dell’Iberostar Real Club de Golf Novo Sancti Petri (par 72), a Cadice, sono a metà classifica Enrico Maccario, 51° con 75 (+3), Enrico Di Nitto, 66° con 76 (+4), e Aron Zemmer, 85° con 78 (+6).
Simonsen, 29enne di Aalborg ancora a digiuno di vittorie, è seguito con 67 (-5) dall’inglese Michael Hoey e con 68 (-4) dal finlandese Oliver Lindell. In quarta posizione con 69 (-3) il belga Christopher Mivis, l’inglese Steven Tiley, lo spagnolo Alejandro Del Rey e lo scozzese Euan Walker. Tra i concorrenti in ottava con 70 (-2) gli spagnoli Daniel Berna e Antonio Hortal e lo svedese Oscar Lengden. Il montepremi è di 200.000 euro.
LA VIGILIA - Il Challenge Tour, dopo un mese di pausa, si appresta alla volata finale con tre tornei in Spagna. Si comincia con l’Andalucía Challenge de España (5-8 novembre) all’Iberostar Real Club de Golf Novo Sancti Petri, a Cadice, dove saranno in gara Federico Maccario, Enrico Di Nitto e Aron Zemmer. Si proseguirà con l’Andalucía Challenge de Cadiz, sullo stesso tracciato (11-14 novembre), e si terminerà con il Challenge Tour Grand Final (19-22 novembre) nell’isola di Maiorca.
Nel field, insieme a tre azzurri, vi saranno tre vincitori stagionali: l’inglese Hurley Long, a segno al GC Castelconturbia nel precedente Italian Challenge Open, lo statunitense Tyler Koivisto (Northern Ireland Open) e lo svedese Anton Karlsson (Cape Town Open). Con loro il tedesco Marcel Schneider, leader ella money list, gli inglesi Andrew Wilson, Steven Tiley e Alfie Plant, lo svedese Oscar Lengden, il norvegese Kristian Krogh Johannessen e gli spagnoli Jordi Garcia Del Moral e Lucas Vacarisas, appena promossi dall’Alps Tour dove sono stati primo e secondo nell’ordine di merito. Il montepremi è di 200.000 euro.
Vittoria a sorpresa, ma meritata del messicano Carlos Ortiz (267, -13) nel Vivint Houston Open e buona prestazione di Francesco Molinari, risalito nel finale dal 22° al 15° posto con 275 (-5) colpi.
Sul percorso del Memorial Park Golf Course (par 70), a Houston in Texas, nel torneo del PGA Tour che ha anticipato il Masters Tournament (Augusta National, 12-15 novembre), ultimo major del 2020, Ortiz, 29enne di Guadalajara, ha siglato il primo titolo sul circuito alla 118ª gara disputata, grazie a un giro finale in 65 (-5) colpi (dopo parziali di 67 68 67). Due birdie nelle ultime tre buche, dei cinque segnati senza bogey, gli hanno permesso di superare per due colpi campioni quali Dustin Johnson, numero uno mondiale e appena rientrato dopo la quarantena per Covid-19, e Hideki Matsuyama (269, -11), che ha stabilito con 63 (-7, sette birdie) il primato del percorso e ha firmato il 14° giro bogey free in carriera.
Ortiz è divenuto il terzo giocatore del suo Paese a imporsi sul tour a distanza di molti anni da Cesar Sanudo (un successo, 1970) e da Victor Regalado (due, 1974, 1978). Ha ricevuto un assegno di 1.260.000 dollari su un montepremi di 7.000.000 di dollari e l’esenzione fino alla stagione 2022-2023. Non potrà partecipare al Masters, ma avrà via libera in tutti i major del 2021.
Record del campo ottenuto anche da Talor Gooch, quarto con 271 (-9), e dal canadese Mackenzie Hughes, settimo con 273 (-7) insieme a Sam Burns, che era stato in testa nei due turni centrali, all’australiano Jason Day e all’inglese Tyrrell Hatton.
Gran rimonta di Brooks Koepka, e buone prospettive per lui in vista del Masters, quinto con 272 (-8) alla pari con l’austriaco Sepp Straka. Ha pagato come Dustin Johnson una falsa partenza, essendo entrambi 63,i dopo un turno (72, +2) e parimenti ben decisi nella rincorsa.
A metà classifica l’australiano Adam Scott, 32° con 279 (-1), anch’egli tornato in campo dopo la quarantena per Covid-19, e in bassa Lanto Griffin, 58° con 284 (+4), che difendeva l’unico titolo conquistato in carriera.
Francesco Molinari (parziali di 70 68 71 66), che ieri ha festeggiato il suo 38° compleanno, ha avuto qualche incertezza nelle prime sei buche (un birdie, due bogey), poi la sua marcia è divenuta molto sicura e redditizia con cinque birdie per il 66 (-4), score più basso nei quattro turni.
TERZO GIRO - Sam Burns, sia pure di misura, ha mantenuto la leadership con 201 (68 65 68, -9) colpi nel Vivint Houston Open, il torneo del PGA Tour che sul percorso del Memorial Park Golf Course (par 70), a Houston in Texas, anticipa il Masters Tournament (Augusta National, 12-15 novembre) ultimo major del 2020. E’ rimasto in buona classifica, ma ha perso alcune posizioni Francesco Molinari, da 14° a 22° con 209 (70 68 71, -1).
Sam Burns, 24enne di Shreveport (Louisiana), un titolo sul Web.com Tour (oggi Korn Ferry Tour), è andato in altalena per 12 buche in cui ha perso un colpo (un eagle, un birdie, quattro bogey), poi nel finale ha recuperato con tre birdie per il 68 (-2) ritornando avanti. Per cercare di conquistare il primo successo sul tour avrà, però, un solo colpo da gestire sul messicano Carlos Ortiz e sull’australiano Jason Day (202, -8). Sarà particolarmente motivato Sepp Straka, quarto con 203 (-7), teso a divenire il primo austriaco vincente sul PGA Tour, ma i pericoli maggiori per Burns arriveranno da Dustin Johnson, numero uno mondiale, al rientro dopo la quarantena per Covid-19, quinto con 204 (-6), e autore di una gran rimonta seguita a una falsa partenza (63°) e dopo essere passato la 14ª posizione, l’ultima che gli consente di rimanere in vetta al World Ranking, perché con un esito peggiore cederebbe il trono allo spagnolo Jon Rahm, anche se non sta giocando.
Scarse le possibilità che possano arrivare al titolo il giapponese Hideki Matsuyama e l’irlandese Shane Lowry, ottavi con 206 (-4), mentre probabilmente non ne ha Brooks Koepka, sebbene sia salito dal 46° al 13° posto con 207 (-3), dopo un 65 (-5), miglior score di giornata realizzato anche da Will Gordon, 18° con 208 (-2). Ha ceduto l’australiano Adam Scott, da nono a 34° con 211 (+1), anch’egli al ritorno in campo dopo essere stato in quarantena per il Covid-19, e bassa classifica per Lanto Griffin, 54° con 214 (+4), che difendeva il titolo.
Francesco Molinari, che proprio oggi compie 38 anni, è sceso di due colpi sotto par con due birdie sulle prime dodici buche, poi un improvviso black out con tre bogey di fila per il 71 (+1). E’ la prima volta dopo il lockdown che si gioca una gara negli Stati Uniti con la presenza di pubblico (2.000 persone in ciascun turno), ma il PGA Tour aveva già aperto i battenti la scorsa settimana alle Bermuda con 500 ingressi giornalieri. Il montepremi è di 7.000.000 di dollari.
SECONDO GIRO - Francesco Molinari si è portato in alta classifica salendo dal 29° al 14° posto con 138 (70 68, 2) colpi nel Vivint Houston Open sul percorso del Memorial Park Golf Course (par 70), a Houston in Texas. E’ la prima volta dopo il lockdown, che si gioca una gara negli Stati Uniti con la presenza di pubblico (2.000 persone in ciascun turno), ma il PGA Tour aveva già aperto i battenti la scorsa settimana alle Bermuda con 500 ingressi giornalieri.
Nell’evento che precede il Masters Tournament (Augusta National, 12-15 novembre) ultimo major di un difficile 2020, il nuovo leader è Sam Burns, 24enne di Shreveport (Louisiana), un titolo sul Web.com Tour (oggi Korn Ferry Tour) che ha recuperato dall’ottava piazza con un 65 (-5, cinque birdie senza bogey) lasciandosi due colpi di margine sull’australiano Jason Day e sul messicano Carlos Ortiz (135, -5). Cinque i concorrenti al quarto posto con 136 (-4): Brandt Snedeker, in vetta dopo 18 buche, Dawie Van der Walt, che sta usufruendo di un invito dello sponsor, Aaron Wise, Patton Kizzire e il canadese Corey Conners.
Si è mantenuto tra top ten l’australiano Adam Scott, nono con 137 (-3), al rientro dopo la quarantena per Covid-19, e ha fatto un gran salto Dustin Johnson - numero uno mondiale e anche lui al ritorno dopo essere stato fermo per lo stesso motivo di Scott - che ha agganciato Molinari dopo essere rinvenuto dal 63° posto. Deve comunque fare almeno un altro piccolo passo avanti per evitare di lasciare il trono mondiale allo spagnolo Jon Rahm, che ha questa possibilità, per i meccanismi del World Ranking, anche se non sta giocando.
Poco dietro il norvegese Viktor Hovland, 21° con 139 (-1), e il giapponese Hideki Matsuyama, 26° con 140 (par), mentre non decolla Brooks Koepka, 46° con 142 (+2). Ha evitato il taglio con l’ultimo punteggio utile Lanto Griffin, 60° con 143 (+3), campione in carica, e sono usciti Jordan Spieth, 70° con 144 (+4), l’iberico Sergio Garcia, 80° con 145 (+1), e Phil Mickelson, 108° con 149 (+9), il quale ha segnato un “8” su un par 3 (buca 9), cosa che non gli era mai accaduta in carriera. Fuori anche lo scozzese Martin Laird, 91° con 146 (+6), autore nel primo giro di una “hole in one” (buca 2, par 3 di 142 yards, ferro 9). Non ha completato il turno per oscurità il sudafricano Charl Schwartzel, 60° con “+3”, fermato sull’ultima buca. Sarà però solo arbitro del proprio destino: se conclude con un par rimane in gara, altrimenti è out.
Francesco Molinari ha viaggiato in par per 14 buche (un birdie, un bogey), poi nel finale due birdie di fila hanno fatto 68 (-2).
PRIMO GIRO - Francesco Molinari ha concluso al 29° posto con 70 (par) colpi il giro iniziale del Vivint Houston Open (PGA Tour) dove è al vertice con 65 (-5) Brandt Snedeker. Tanti i motivi che hanno caratterizzato la gara sul percorso del Memorial Park Golf Course (par 70), a Houston in Texas, dal ritorno del pubblico negli Stati Uniti, con 2.000 spettatori giornalieri, dopo l’apertura della scorsa settimana alle Bermuda (500 persone), alle prove incerte di Dustin Johnson e di Brooks Koepka e fino alla “buca in uno” dello scozzese Martin Laird.
Nell’evento che precede il Masters Tournament (Augusta National, 12-15 novembre) ultimo major di un 2020 anomalo, Snedeker, 39enne di Nashville, nove titoli sul circuito e una FedEx Cup (2012), ha segnato sei birdie e un bogey che gli hanno dato due colpi di vantaggio su Michael Thompson, Scottie Scheffler, Harold Varner III, sul messicano Carlors Ortiz e sugli australiani Jason Day e Cameron Davis (67, -3).
Tra i concorrenti in ottava posizione con 68 (-2) l’australiano Adam Scott, uno dei due giocatori al ritorno in campo dopo la guarigione dal Covid-19. L’altro, Dustin Johnson, numero uno mondiale, non è stato altrettanto brillante e occupa il 63° posto con 72 (+2) e con l’obbligo di risalire rapidamente la graduatoria per non rischiare di lasciare il trono allo spagnolo Jon Rahm, anche se questi ha rinunciato a partecipare. Insieme a Johnson si trovano Brooks Koepka e Lanto Griffin, che difende l’unico titolo nel suo palmarès. Hanno fatto meglio il giapponese Hideki Matsuyama e il norvegese Viktor Hovland, che hanno lo steso score di Molinari, mentre sono in bassa classifica altri contendenti dai quali ci si attendeva di più: Jordan Spieth, 73° con 73 (+3), l’iberico Sergio Garcia, 88° con 74 (+4), e Phil Mickelson, 110° con 76 (+6), uno dei pochissimi ad essere riuscito a vincere il Masters e la gara che lo precedeva (BellShouth Classic, 2006), impresa che quasi sicuramente non potrà ripetere questa volta.
Francesco Molinari, alla seconda gara dopo essere stato fermo sette mesi per il lockdown e per il trasferimento da Londra a Los Angeles, è stato costretto a rincorrere il par fin dalle prime due buche chiuse con due bogey, poi è stata altalena fino alla 10ª quando dopo due birdie e tre bogey i colpi sopra par sono divenuti tre. Quindi l’ottimo finale e il gran recupero con tre birdie. Nove giocatori non hanno completato il turno per sopravvenuta oscurità, ma non modificheranno la classifica. Il montepremi è di 7.000.000 di dollari.
“Buca in uno” di Martin Laird - Martin Laird, 37enne di Glasgow, quattro successi sul tour, l’ultimo a ottobre nello Shriners Hospitals for Children Open, ha realizzato una “hole in one” centrando dal tee la buca 2, par 3 di 142 yards, utilizzando un ferro 9. E’ il suo terzo ace in carriera e il secondo consecutivo in questo torneo, dopo quello ottenuto la scorso anno alla buca 7. La prodezza non gli ha reso molto, poiché unita a due birdie e a sei bogey ha fatto un totale di 72 per il 63° posto.
LA VIGILIA - Francesco Molinari ritorna in campo per partecipare al Vivint Houston Open (5-8 novembre) il torneo del PGA Tour in programma al Memorial Park Golf Course di Houston in Texas. E’ la seconda gara dell’azzurro dopo la pausa di sette mesi tra lockdown e trasferimento da Londra a Los Angeles e di un altro mese dalla prima (Shriners Hospitals). E’ un evento con due rientri importanti, quelli di Dustin Johnson, numero uno mondiale, e dell’australiano Adam Scott, entrambi dopo aver terminato la quarantena per la positività al Coronavirus, e con la novità per gli Stati Uniti del ritorno del pubblico, dopo l’esperimento della scorsa settimana alle Bermuda. Nell’occasione furono ammessi 500 spettatori per giro, questa volta saranno 2.000 al giorno tutti sottoposti al controllo della temperatura corporea, con l’obbligo di indossare la mascherina e di rispettare il distanziamento sociale. Il PGA Tour spera di tornare alla normalità nei primi mesi del 2021, pandemia permettendo.
E’ la gara che precede il Masters (Augusta National, 12-15 novembre) e pertanto Molinari e tutti gli altri in gara avranno sicuramente l’attenzione concentrata sull’evento, tuttavia sarà inevitabile che pensino anche ad affinare la condizione in vista dell’ultimo major stagionale. Buona parte dei big hanno scelto di riposare, ma il field è comunque di qualità. Alla partenza Brooks Koepka, che conosce perfettamente il campo avendo collaborato con l’architetto Tom Doak alla revisione, e saranno della partita anche Jordan Spieth, sempre alla ricerca del suo gioco perduto, e Phil MIckelson, che solitamente non manca quasi mai al torneo precedente al Masters, uno dei pochi giocatori ad aver fatto la doppietta. Avvenne nel 2006, quando prima di indossare la giacca verde si impose nel BellShout Classic. Tra gli altri, da ricordare lo spagnolo Sergio Garcia, il giapponese Hideki Matsuyama, lo svedese Henrik Stenson, l’australiano Jason Day e il giovane norvegese Viktor Hovland. Difende l’unico titolo sul circuito Lanto Griffin, 32enne di Mount Shasta (California) nel cui palmarès figurano pure sue vittorie sul Korn Ferry Tour, Il montepremi è di 7.000.000 di dollari.
Higgs positivo - Harry Higgs, 28enne di Camden (New Jersey), è risultato positivo al Coronavirus nei controlli della vigilia. Salterà il torneo e dovrà rimanere in quarantena per almeno dieci giorni. Al suo posto è subentrato Kramer Hickok, 28enne di Austin (Texas), ottavo la scorsa settimana nel Bermuda Championship.
Il torneo su GOLFTV – Il Vivint Houston Open viene trasmesso in diretta da GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it), con collegamenti ai seguenti orari: da giovedì 5 novembre a domenica 8 novembre, dalle ore 18 alle ore 21. Commento di Nicola Pomponi e di Alessandro Bellicini.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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