Gianluca Bolla (Modena) ha vinto con 220 (75 71 74, +4) il Campionato Nazionale Maschile Mid Amateur dedicato alla memoria del giornalista Mario Camicia. Sul percorso di casa del Modena Golf & Country Club (par 72) Bolla ha preso il comando nel secondo giro e poi nel terzo è riuscito a contenere di misura la rimonta di Nicolò Porta (Barlassina) risalito dal terzo posto con un 70 (-2), miglior parziale di giornata, che però gli ha permesso di annullare solo quattro dei cinque colpi di svantaggio che accusava dal vincitore, e con 221 (+5) ha comunque ottenuto un meritatissimo secondo poto.
Al terzo con 223 (+7) Francesco Bellazzi, al quarto con 225 (+9) Michele Bosco, al quinto con 230 (+14) Christer Carling (Modena) e Jacopo Ruggiero (San Vito) e al settimo con 233 (+17) Franz Pfoestl (Appiano-Carezza) e Carlo A. Santagostino (Barlassina).
Bolla ha firmato il nono titolo nella categoria. Il precedente lo aveva ottenuto nel 2017 e poi era giunto secondo nei due anni successivi.
Primo titolo sul Symera Tour per Matilda Castren, che ha dominato con una corsa di testa nel Mission Inn Resort and Club Championship, dove si è imposta con 207 (68 68 71, -12) e cinque colpi di margine sulla svedese Linnea Johansson (212, -7).
Sul percorso del Mission Inn Resort and Club (par 73), a Howey-In-The-Hills in Florida, dove è uscita al taglio per un solo colpo Roberta Liti, 63ª con 153 (77 76, +7), Matilde Castren, 25enne nata a New York ma di nazionalità finlandese, laureata alla Florida State University, ha fatto una escursione estemporanea molto proficua sul Symetra Tour, poiché da quest’anno gioca sul LPGA Tour dove ha ottenuto il miglior piazzamento fino ad oggi con il 23° posto in un major, il KPMG Women’s PGA Championship disputato la scorsa settimana. Non ha avuto bisogno di particolari prodezze nel giro finale, poiché le è bastato un 71 (-2, cinque birdie, tre bogey) per distanziare ulteriormente le avversarie. Infatti hanno accusato sette colpi di ritardo Anna Redding, terza con 214 (-5), otto l’austriaca Dewi Weber, quarta con 215 (-4), e nove Jessica Welch, Karen Chung e Vicky Hurst, quinte con 216 (-3). Alla vincitrice è andato un assegno di 18.750 dollari su un montepremi di 125.000 dollari.
SECONDO GIRO - Matilda Castren ha proseguito la sua corsa di testa con 136 (68 68, -10) colpi nel Mission Inn Resort and Club Championship, sul percorso del Mission Inn Resort and Club (par 73), a Howey-In-The-Hills in Florida, dove Roberta Liti, 63ª con,153 (77 76, +7) è uscita al taglio per un solo colpo.
La Castren, 25enne nata a New York, è di nazionalità finlandese, si è laureata alla Florida State University e ha fatto una escursione estemporanea sul Symetra Tour, poiché da quest’anno gioca sul LPGA Tour dove ha ottenuto il miglior piazzamento fino ad oggi con il 23° posto in un major, il KPMG Women’s PGA Championship disputato la scorsa settimana.
Con cinque birdie senza bogey ha realizzato un 68 (-5) che le ha permesso di portare da uno a tre colpi il vantaggio sulla prima inseguitrice, la canadese Maddie Szeryk (139, -7). Proveranno a competere per il titolo nel giro finale anche Vicky Hurst e la svedese Linnea Johansson, terze con 141 (-5), l’austriaca Dewi Weber, la francese Julie Aime e la scozzese Gemma Drybourgh, quinte con 142 (-4), mentre non sembrano avere più chances le altre concorrenti. Il montepremi è di 125.000 dollari dei quali 18.750 andranno alla prima classificata.
PRIMO GIRO - Roberta Liti è a metà classifica, 57ª con 77 (+4) colpi, dopo il giro d’apertura del Mission Inn Resort and Club Championship, sul percorso del Mission Inn Resort and Club (par 73), a Howey-In-The-Hills in Florida.
Leader a sorpresa con 68 (-5) la finlandese Matilda Castren tallonata con 69 (-4) dalla scozzese Gemma Drysburgh. In terza posizione con 70 (-3) Karen Chung, Elise Bradley, Vicky Hurst, la francese Julie Aime e la svedese Linnea Johansson e con un colpo in più Katie Yoo, l’austriaca Dewi Weber e la slovena Katja Pogacar (71, -2).
Matilda Castren, al primo anno sul LPGA Tour dove ha ottenuto il miglior piazzamento fino ad oggi con il 23° posto in un major, il KPMG Women’s PGA Championship disputato la scorsa settimana, ha realizzato un eagle, quattro birdie e un bogey. “Adoro giocare nel Symetra Tour - ha detto - dove ho tante amiche e sono venuta qui soprattutto per divertirmi”. Roberta Liti, che si è classificata quinta nel precedente Symetra Classic, miglior risultato nei due anni sul circuito, ha segnato due birdie e sei bogey. Il montepremi è di 125.000 dollari dei quali 18.750 andranno alla prima classificata.
LA VIGILIA - Nuovo evento nel calendario del Symetra Tour: è il Mission Inn Resort and Club Championship (15-17 ottobre), in programma sul percorso del Mission Inn Resort and Club, a Howey-In-The-Hills in Florida, al quale partecipa Roberta Liti, dopo la bella prova nel precedente Symetra Classic, in cui si è classificata al quinto posto, miglior risultato nelle due stagioni sul circuito. L’azzurra è andata a premio per la terza volta negli ultimi quattro tornei e si è portata al 32° posto nella money list, con l’obiettivo di salire ancora.
Nel field spiccano i nomi della spagnola Fatima Fernandez Cano, un titolo nell’anno e la leadership nell’ordine di merito, insieme a quelli di Kim Kaufman, numero 2, e di Janie Jackson, numero 5, anche loro a segno, e di Bailey Tardy, numero tre, senza successi ma grande regolarista. Hanno possibilità di competere per la vittoria anche l’emergente Lucy Li, Laura Wearn, Lauren Coughlin, Daniela Iacobelli, la taiwanese Peiyun Chien, che il Symetra Classic l’ha vinto, l’australiana Robyn Choi, la svedese Frida Kinhult e la slovena Ana Belac. Il montepremi è di 125.000 dollari dei quali 18.750 andranno alla prima classificata.
Primo successo sul PGA Tour per Jason Kokrak e big mancati protagonisti nella CJ Cup @ Shadow Creek. Sul percorso dello Shadow Creek Golf Course (par 72), a Las Vegas in Nevada, Kokrak, 35enne nato a North Bay in Canada, ma nazionalità statunitense, ha concluso la gara con 268 (70 66 68 64, -20) colpi, rimontando dalla seconda piazza con un 64 (-8, otto birdie), miglior score di giornata, e salendo sul gradito più alto del podio alla 233ª presenza sul circuito. Gli unici due precedenti successi li aveva ottenuti sul Nationwide Tour (oggi Korn Ferry Tour), il secondo circuito americano, nel lontano 2011. Il titolo gli ha fruttato un assegno di 1.755.000 dollari su un montepremi di 9.750.000 dollari e un salto dal 59° al 26° posto nel World Ranking.
Kokrak ha lasciato a due colpi Xander Schauffele (270, -18) e a tre l’inglese Tyrrell Hatton e Russell Henley (271, -17), quest’ultimo leader dopo 54 buche con tre colpi di margine sul vincitore. Buone prove di Talor Gooch, quinto con 272 (-16), e del cileno Joaquin Niemann, sesto con 275 (-13), mentre ha ceduto Justin Thomas, campione uscente, sceso nel finale dalla sesta alla 12ª posizione con 280 (-8) dopo una prova complessivamente piuttosto altalenante. Stesso score per Collin Morikawa e 17° posto con 281 (-7) per lo spagnolo Jon Rahn, numero due mondiale, che sperava di recuperare i 21 centesimi di punto che lo separavano dal leader Dustin Johnson, fermato dalla positività al Covid-19, e che invece si sono dilatati a 53 per i particolari meccanismi della classifica.
Mai in partita, come Rahm, anche il connazionale Sergio Garcia, il giapponese Hideki Matsuyama e il nordirlandese Rory McIlroy, che ha ceduto il quarto posto nella graduatoria mondiale a Morikawa, 21.i con 282 (-6), e hanno marciato di pari passo Rickie Fowler e Brooks Koepka, che rientrava dopo due mesi a seguito dell’infortunio al ginocchio, 28.i con 283 (-5). Molto deludenti Jordan Spieth, 38° con 284 (-4), l’inglese Justin Rose, 52° con 289 (+1), e Matthew Wolff, 73° con 299 (+11).
Il torneo, al quale sono stati ammessi 78 giocatori, si è svolto a porte chiuse e nel rispetto delle rigide norme sanitarie adottate dal PGA Tour. Originariamente programmato a Jeju Island, in Corea del Sud, è stato spostato negli Stati Uniti a causa della pandemia.
TERZO GIRO - Nuovo sorpasso in vetta alla classifica della CJ Cup @ Shadow Creek dove Russell Henley (201 - 66 68 67, -15) ha rilevato Xander Schauffele (204, -12).
Sul percorso dello Shadow Creek Golf Course (par 72), a Las Vegas in Nevada, Henley, 31enne di Macon (Georgia), 201 gare e tre titoli sul circuito, l’ultimo nel 2017, ha realizzato un parziale di 67 (-5, cinque birdie) e ha eguagliato il punteggio più basso del torneo sulle 54 buche. I tre colpi di vantaggio gli danno ottime possibilità di vincere, confortato anche dal fatto che nelle precedenti tre stagioni i leader o coleader dopo tre turni sono sempre saliti sul gradito più alto del podio (Justin Thomas 2017 e 2019, Brooks Koepka 2018).
Schauffele è affiancato da Lanto Griffin, Talor Gooch e da Jason Kokrak e, sia pure distaccato di cinque colpi, ha chance di successo il trio al sesto posto con 206 (-10) formato da Justin Thomas, campione in carica, dall’australiano Jason Day, 13 vittorie sul tour ma a secco dal 2018, e dall’inglese Tyrrell Hatton, che era stato al vertice dopo un turno.
Meno possibilità per Collin Morikawa, settimo con 207 (-9), e quasi nulle per il nordirlandese Rory McIlroy e per il giapponese Hideki Matsuyama, decimi con 208 (-8). Un solo passo avanti per lo spagnolo Jon Rahm, numero due mondiale, 14° con 209 (-7), che sta cercando di recuperare i 21 centesimi di punto che lo separano da Dustin Johnson, numero uno, fermato dalla positivià al Covid-19.
In rimonta tardiva Rickie Fowler e Brooks Koepha, che rientra dopo due mesi a seguito dell’infortunio al ginocchio, 18,i con 210 (-6), e poche soddisfazioni per lo spagnolo Sergio Garcia, 33° con 213 (-3), per l’inglese Justin Rose, 38° con 214 (-2), per Jordan Spieth, 51° con 217 (+1), e per Matthew Wolff, 70° con 222 (+6), che dopo due giri ha abbandonato l’ultima posizione.
Il torneo, senza taglio, al quale sono stati ammessi 78 giocatori che si contendono un ricco montepremi di 9.750.000 dollari, si gioca a porte chiuse. Originariamente programmato a Jeju Island in Corea del Sud, è stato spostato negli Stati Uniti a causa dell’emergenza sanitaria.
SECONDO GIRO - Cambio della guardia al vertice e buona parte dei big in recupero nel secondo giro della CJ Cup @ Shadow Creek allo Shadow Creek Golf Course (par 72) di Las Vegas in Nevada dove Xander Schauffele (130 - 66 64, -14) ha preso il comando sorpassando l’inglese Tyrrell Hatton (133, -11) in vetta dopo un turno.
Schauffele, 27 anni il prossimo 25 ottobre, nativo di San Diego (California, 98 tornei disputati sul circuito con quattro titoli compreso un WGC (HSBC Champions, 2018), ha realizzato un 64 (-8), miglior score del turno, grazie a otto bridie, di cui sei consecutivi, striscia record personale che aveva già siglato nel 2018 sempre nello stesso evento. Inoltre ha anche eguagliato il numero maggiore di birdie che era riuscito a segnare in due giri (15) come aveva fatto nel BMM Championship del 2018.
In una graduatoria che si è allungata seguono Russell Henley (134, -10), Talor Gooch (135, -9), Jason Kokrak e Collin Morikawa (136, -8), quest’ultimo risalito di 17 posizioni. Piccolo passo avanti dell’inglese Matthew Fitzpatrick, settimo con 137 (-7) e decisa rimonta di Justin Thomas, campione in carica, vincitore del torneo anche nel 2017, da 32° a ottavo con 138 (-6), grazie a un 66 (-6), affiancato dal giapponese Hideki Matsuyama.
Ha perso invece terreno Jon Rahm, numero due del Worl ranking, da quarto a 15° con 140 (-4), che sta cercando di recuperare i 21 centesimi di punto che lo separano da Dustin Johnson, numero uno, fermato dalla positivià al Covid-19. Stesso score per l’australiano Jason Day e subito dietro lo spagnolo Sergio Garcia, 20° con 141 (-3). Con una buona prova sottolineata da un 68 (-4) Brooks Koepka si è portato poco sopra metà classifica, 26° con 142 (-2), alla pari con Rickie Fowler e con il nordirlandese Rory McIlroy. Non decollano l’inglese Justin Rose, 52° con 146 (+2), e Jordan Spieth, 61° con 148 (+4), mentre Matthew Wolff, 77° con 153 (+9), è rimasto in ultima posizione, condivisa con il coreano Jaekyeong Lee.
Il torneo, senza taglio, al quale sono stati ammessi 78 giocatori che si contendono un ricco montepremi di 9.750.000 dollari, si gioca a porte chiuse. Originariamente programmato a Jeju Island in Corea del Sud, è stato spostato negli Stati Uniti a causa dell’emergenza sanitaria.
PRIMO GIRO - Partenza lanciata per l’inglese Tyrrell Hatton, leader con 65 (-7) colpi nella CJ Cup @ Shadow Creek allo Shadow Creek Golf Course (par 72) di Las Vegas in Nevada. In una giornata di sole, ma con vento che ha spirato tra le 10 e le 20 miglia orarie, Hatton, 28enne di High Wycombe, numero dieci mondiale, cinque titoli sull’European Tour, l’ultimo domenica scorsa nel prestigioso BMW PGA Championship, ha realizzato con un eagle, sette birdie e due bogey lo score personale più basso su un primo giro alla 69ª gara nel circuito, ma non è riuscito a distanziare di molto Xander Schauffele, numero 8 del World ranking, secondo con 66 (-6) alla pari con Russell Henley, e lo spagnolo Jon Rahm, numero due, quarto con 67 (-5) alla pari con Tyler Duncan. Rahm prova ad approfittare dell’assenza del numero 1 Dustin Johnson, fermato perché positivo al Covid-19, per cercare di recuperare i 21 centesimi di punto che lo separano dal trono mondiale.
E’ iniziata con il 72 del par la difesa del titolo di Justin Thomas (32°) obbligato a cambiare passo se vorrà ripetersi. Hanno fatto meglio l’australiano Jason Day e il giapponese Hideki Matsuyama, 14.i con 70 (-2), Collin Morikawa e lo spagnolo Sergio Garcia, 22.i con 71 (-1). Accusano ritardi già importanti, nel lotto di soli 78 concorrenti che si stanno contendendo un ricco montepremi di 9.750.000 dollari, il nordirlandese Rory McIlroy, 37° con 73 (+1), Jordan Spieth, Rickie Fowler, Brooks Koepka e l’inglese Justin Rose, 46.i con 74 (+2), e Matthew Wolff, che occupa con 80 (+8) il 78° e ultimo posto. Quanto a Koepka, al rientro dopo due mesi per i postumi dell’infortunio al ginocchio che lo tormenta da quasi un anno e che gli ha fatto perdere la leadership mondiale, costringendolo ad altre pause più o meno lunghe, ha accusato inevitabilmente la mancanza del ritmo di gioco.
Il torneo, che si gioca a porte chiuse, originariamente era in programma a Jeju Island in Corea del Sud, ed è stato spostato negli Stati Uniti a causa dell’emergenza sanitaria.
LA VIGILIA - Field delle grandi occasioni per la CJ Cup @ Shadow Creek, complice anche il ricco montepremi di 9.750.000, con buona parte dei big in campo di cui sei tra i primi dieci del World ranking e con l’assenza pesante di Dustin Johnson, numero uno mondiale, risultato positivo al Covid-19, dopo aver accusato sintomi della malattia ed essersi sottoposto al tampone nei controlli che precedono ogni gara. Dovrà stare in isolamento per almeno dieci giorni..
Sul percorso dello Shadow Creek Golf Course, a Las Vegas in Nevada, difende il titolo Justin Thomas, due volte vincitore del torneo, la prima nel 2017, che avrà una consistente concorrenza da parte di Jon Rahm, numero due mondiale, teso ad annullare i 21 centesimi di punto che lo separano dallo sfortunato Johnson, e da Rory McIlroy (n. 4), Collin Morikawa (n. 6), Xander Schauffele (n. 8) e Tyrrell Hatton, salito al decimo posto dopo il successo di domenica scorsa nel BMW PGA Championship (Rolex Series) sull’European Tour.
Da verificare le condizioni di forma di Brooks Koepka, che s’impose in questo evento nel 2018. A causa dell’infortunio al ginocchio, è scivolato nel tempo dalla prima all’undicesima posizione nel ranking, che gli sta sicuramente stretta in relazione alla sua classe. Rientra dopo due mesi di stop preceduti da un periodo travagliato, con altre pause, dettato da una guarigione lenta e problematica e probabilmente non gli sarà facile riprendere il ritmo dei momenti migliori. Saranno in campo, tra gli altri, Patrick Cantlay, Matthew Wolff, Rickie Fowler, Jordan Spieth, Justin Rose, Tommy Fleetwood, Jason Day, Sergio Garcia e Hideki Matsuyama.
Il torneo, che originariamente era in programma a Jeju Island in Corea del Sud, è stato spostato negli Stati Uniti a causa dell’emergenza sanitaria.
Il torneo su GOLFTV – La CJ Cup @ Shadow Creek viene trasmessa in diretta da GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it), con collegamenti ai seguenti orari: da giovedì 15 ottobre a domenica 18 ottobre dalle ore 23 alle ore 2. Commento di Maurizio Trezzi e di Marco Durante.
L’Open d’Italia dei campioni, oltre ogni barriera, nel segno del Progetto Ryder Cup 2023 che fa dell’inclusione sociale uno dei suoi punti imprescindibili. Al fianco dei big che dal 22 al 25 ottobre allo Chervò Golf Club San Vigilio di Pozzolengo (Brescia) si contenderanno il titolo nella 77esima edizione della massima competizione del golf tricolore ci sarà anche Tommaso Perrino, 36enne paralimpico che non s’è mai fermato neanche davanti a un incidente stradale che, a seguito di una successiva infezione contratta in ospedale durante la riabilitazione, gli ha causato una importante limitazione alla funzionalità di una gamba. Con la voglia di giocare a golf più forte di tutto e di tutti, che l’ha portato – tra i tanti successi raccolti – a trionfare a Parma all’Open d’Italia Disabili nel 2019.Quella dell’Open d’Italia è una storia lunghissima e ricca di emozioni. Partita nel 1925 e dove hanno scritto il proprio nome e cognome nell’albo d’oro tanti fuoriclasse. Ma è anche una storia che va oltre il risultato, che vive e necessita di esempi e atleti da emulare non solo nello sport ma nella vita. Ed è anche la dimostrazione che il golf è una disciplina per tutti, sempre più inclusiva.
E così tra il tedesco Martin Kaymer e l’inglese Lee Westwood (due ex numeri 1 al mondo), oltre che tra Renato Paratore, Guido Migliozzi, Edoardo Molinari, Francesco Laporta, Matteo Manassero, Lorenzo Gagli, Nino Bertasio (e gli altri azzurri in gara), il 77° Open d’Italia – che per la 41esima si disputerà in Lombardia - potrà contare anche sul livornese Perrino, player professionista e Commissario Tecnico del Settore Paralimpico FIG attualmente al quinto posto del ranking mondiale WR4GD dell’EDGA (European Disabled Golf Association). A cui Franco Chimenti, numero 1 della Federazione Italiana Golf e Vicepresidente vicario del CONI ha voluto riservare una wild card a disposizione a conferma della vicinanza della FIG ai giocatori con disabilità per i quali è stato creato un Settore Tecnico ad hoc con allenamenti personalizzati.
L’Open d’Italia come catalizzatore di valori universali positivi, per un torneo che va oltre il risultato. A Pozzolengo per Perrino l’opportunità di dimostrare ancora una volta il proprio valore mettendo in risalto tutto il mondo del golf paralimpico.
Il sogno diventa realtà – “E’ un sogno che si avvera, la gioia più grande della mia vita. Quando mi ha chiamato il Presidente Chimenti ho pianto di gioia. Non smetterò mai di ringraziarlo per avermi dato questa chance unica. Spero di non tremare davanti ai grandi campioni in gara, mai avrei pensato di poter giocare al loro fianco. Sarà una esperienza che mi porterò dietro per sempre e la dimostrazione che nella vita tutto è possibile. Questo è uno sport che va oltre le barriere e mi auguro di poterlo far capire a tutti durante il torneo e di essere da esempio mettendo in luce tutto l’universo del golf paralimpico. In attesa dell’Open d’Italia Disabili, dove sarebbe bellissimo poter replicare la vittoria del 2019 con la speranza che l’evento possa giocarsi, vista l’emergenza sanitaria”. Questa la felicità di Perrino che corona così il sogno cullato fin da bambino.
L’Open d’Italia su Sky Sport e Rai Sport – Il 77° Open d’Italia vanterà una duplice copertura televisiva da parte di Sky Sport e Rai Sport. Grazie al supporto di Infront, official advisor della FIG, Sky Sport trasmetterà l’intero torneo live mentre Rai Sport manderà in onda una sintesi giornaliera e una diretta dedicata alle fasi salienti dell’ultimo giro.
I partner – Il 77° Open d’Italia, che ha il patrocinio del CONI e della Regione Lombardia, grazie alla collaborazione di Infront, Official Advisor della FIG, ha l’apporto di un pool di qualificati partner: Main Sponsor: DS Automobiles, Rolex. Official Sponsor: Fideuram. Media Partner: Corriere dello Sport, Il Giornale, Tuttosport, RDS 100% Grandi Successi. Official Supplier: Consorzio Lugana D.O.C., Eureco, Gielle, Kappa, San Benedetto, Sharp, Giardini Valle dei Fiori.
Lo spagnolo Adrian Otaegui ha letteralmente travolto gli avversari nel giro finale e con 265 (62 70 70 63, -23) colpi ha firmato il terzo titolo sull’European Tour nello Scottish Championship, il torneo, disputato a porte chiuse, che ha anticipato il 77° Open d’Italia, in programma la prossima settimana, dal 22 al 25 ottobre, allo Chervò Golf Club San Vigilio di Pozzolengo (BS). Buon finale di Renato Paratore, salito dal 51° al 37° posto con 281 (68 73 73 67, -7), e al 56° con 285 (71 71 74 69, -3) Lorenzo Scalise.
Sul percorso del Fairmont St Andrews (par 72), a Fife in Scozia, Otaegui, 27enne di San Sebastian, che non vinceva dal maggio del 2018 (Belgian Knockout), si è liberato della morsa di quattro giocatori inglesi con un 63 (-9, dieci birdie, un bogey), punteggio più basso di giornata. Leader nei primi due turni e sceso al terzo dopo 54 buche, ha recuperato i quattro colpi di ritardo dall’inglese Matt Wallace, che era in vetta, per poi distanziarlo di altrettanti, il quale si è dovuto accontentare del secondo posto con 269 (-19). Alle sue spalle gli altri tre suoi connazionali che avevano provato a contrastare, almeno nelle prime buche del giro, il ciclone iberico: Aaron Rai, terzo con 271 (-17), che recentemente si era imposto nello Scottish Open (Rolex Series), Chris Paisley e Garrick Porteous, quarti con 272 (-16).
In buona classifica l’inglese Lee Westwood e il nordirlandese Padraig Harrington, che sarà il capitano del Team Europe alla prossima Ryder Cup (Wisconsin, 2021), 14.i con 276 (-12), il cinese Ashun Wu e i sudafricani Brandon Stone e Justin Walters, 16.i con 277 (-11), quest’ultimo autore dell’altro 63 (nove birdie) del turno.
Renato Paratore ha realizzato un 67 (-5), miglior score personale sui quattro giri, con cinque birdie, senza sbavature. Parziale di 69 (-3) per Lorenzo Scalise, anche per lui punteggio personale più basso, con cinque birdie e due bogey. Adrian Otaegui è stato gratificato con un assegno di 156.825 euro su un montepremi di un milione di euro.
TERZO GIRO - L’inglese Matt Wallace è rimasto da solo con 198 (65 67 66, -18) colpi al comando dello Scottish Championship (European Tour), il torneo che anticipa il 77° Open d’Italia, in programma la prossima settimana, dal 22 al 25 ottobre, allo Chervò Golf Club San Vigilio di Pozzolengo (BS) e dove Wallace sarà uno dei protagonisti.
Sul percorso del Fairmont St Andrews (par 72), a Fife in Scozia, battuto dal vento, sono oltre metà classifica Renato Paratore, 51° con 214 (68 73 73, -2), e Lorenzo Scalise, 60° con 216 (71 71 74, par).
Matt Wallace, 30enne di Hillingdon con quattro titoli sul circuito, ha girato in 66 (-6) con un eagle e quattro birdie e inizierà il turno conclusivo con tre colpi di margine sul connazionale Garrick Porteous (201, -15) e con quattro sullo spagnolo Adrian Otaegui (202, -14), che lo affiancava in vetta dopo 36 buche. In quarta posizione con 203 (-13) lo statunitense Sean Crocker e in quinta con 204 (-12), tutti in rimonta, il nordirlandese Jonathan Caldwell e gli inglesi Eddie Pepperell e Chris Paisley. Difficile che possano competere per il titolo il francese Adrien Saddier e l’inglese Aaron Rai, ottavi con 205 (-11), mentre sono fuori gioco il sudafricano Brandon Stone, 12° con 207 (-9), l’inglese Lee Westwood e il cinese Ashun Wu, 20.i con 209 (-7).
Renato Paratore ha iniziato con un bogey, poi ha prontamente reagito con quattro birdie in cinque buche, dalla terza alla settima. Nel rientro, dopo un bogey e un birdie, improvviso e inatteso black out finale con due doppi bogey di fila e lo score di 73 (+1). Lorenzo Scalise era un colpo sotto par dopo 14 buche (due birdie, un bogey), poi tre bogey consecutivi hanno fatto 74 (+2). L’evento, che si svolge a porte chiuse, ha un montepremi di un milione di euro con prima moneta di 156.825 euro.
SECONDO GIRO - L’inglese Matt Wallace ha portato il suo attacco e con un 67 (-5) e lo score di 132 (65 67, -12) ha raggiunto, recuperandogli tre colpi, lo spagnolo Adrian Otaegui (132 - 62 70) in vetta alla classifica dello Scottish Championship (European Tour), sul percorso del Fairmont St Andrews (par 72), a Fife in Scozia. Entrambi saranno tra i protagonisti del 77° Open d’Italia, in programma la prossima settimana, dal 22 al 25 ottobre, allo Chervò Golf Club San Vigilio di Pozzolengo (BS). Hanno fatto passi indietro, e ora sono a metà classifica, i due italiani in gara, Renato Paratore, 44° con 141 (68 73, -3), e Lorenzo Scalise, 49° con 142 (71 71, -2).
La coppia di testa precede l’inglese Aaron Rai (133, -11), recente vincitore dello Scottish Open (Rolex Series), e il francese Adrien Saddier (134, -10). Al quinto posto con 135 (-9) gli inglesi Paul Waring e Garrick Porteous e l’irlandese Padraig Harrington, che sarà il capitano del Team Europe nella prossima Ryder Cup (Wisconsin, 2021). Sono in buona posizione anche lo scozzese Marc Warren, lo statunitense Sean Crocker e il nordirlandese Jonathan Caldwell, ottavi con 136 (-8), il campione inglese Lee Westwood, anch’egli nel field dell’Open d’Italia, e il sudafricano Brandon Stone, 11.i con 137 (-7), il cinese Ashun Wu e l’inglese Eddie Pepperell, 18.i con 138 (-6).
Matt Wallace, 30enne di Hillingdon con quattro titoli sul circuito, ha operato la rimonta con sei birdie e un bogey. Adrian Otaegui, 27enne di San Sebastian con due successi, ha evitato il sorpasso con cinque birdie e tre bogey per il 70 (-2). Renato Paratore ha iniziato con un triplo bogey a cui ha rimediato con quattro birdie tra la quarta e la nona buca, ma nel rientro tre bogey, contro un solo birdie, hanno fatto un parziale di 73 (+1). Lorenzo Scalise ha viaggiato in par sulla prima metà del tracciato (due birdie, due bogey) e poi ha guadagnato un colpo sul campo con due birdie e un bogey (71, -1). Il montepremi è di un milione di euro con prima moneta di 156.825 euro.
PRIMO GIRO - Renato Paratore, con un bel primo giro condotto in 68 (-4) colpi, è al 16° posto nello Scottish Championship (European Tour), sul percorso del Fairmont St Andrews, a Fife in Scozia, dove Lorenzo Scalise, l’altro italiano in gara, è 45° con 71 (-1). L’evento anticipa il 77° Open d’Italia, in programma la prossima settimana, dal 22 al 25 ottobre, al Chervò Golf Club San Vigilio di Pozzolengo (BS).
Con una prestazione ben sopra le righe lo spagnolo Adrian Otaegui, 27enne di San Sebastian con due successi sul circuito, guida la graduatoria con 62 (-10, dieci birdie) colpi, ma altri protagonisti della giornata sono stati l’inglese Matt Wallace e il sudafricano Bryce Easton, secondi con 65 (-7).
In quarta posizione con 66 (-6) gli inglesi Garrick Porteous, Chris Paisley e Aaron Rai, recente vincitore dello Scottish Open (Rolex Series), e l’irlandese Padraig Harrington, che sarà il capitano del Team Europe nella prossima Ryder Cup (Wisconsin, 2021). Tra i concorrenti in ottava con 67 (-5) l’inglese Lee Westwood, l’iberico Gonzalo Fernandez Castaño, lo scozzese Marc Warren, il cinese Ashun Wu e il sudafricano Brandon Stone, mentre Paratore è affiancato dall’inglese Eddie Pepperell.
Renato Paratore, partito alla buca 10, ha segnato subito un bogey, ha reagito con due birdie, ha trovato un altro bogey e poi ha guadagnato quattro colpi sul campo con quattro birdie. Anche Lorenzo Scalise ha iniziato dalla stessa buca con un bogey, poi ha avuto un’andatura altalenante con cinque birdie e altri tre bogey. Il montepremi è di un milione di euro con prima moneta di 156.825 euro.
LA VIGILIA - Renato Paratore, reduce dall’ottimo settimo posto nel BMW PGA Championship, e Lorenzo Scalise, saranno gli unici due italiani presenti nello Scottish Championship (15-18 ottobre), torneo dell’European Tour che si svolgerà sul percorso del Fairmont St Andrews, a Fife in Scozia. L’evento anticipa il 77° Open d’Italia, in programma la prossima settimana, dal 22 al 25 ottobre al Chervò Golf Club San Vigilio di Pozzolengo (BS).
Molti i giocatori che affineranno la condizione in Scozia in attesa di imbarcarsi per l’Italia. Tra costoro, oltre ai due azzurri, ricordiamo gli inglesi Lee Westwood, Matt Wallace e Chris Wood, gli spagnoli Adrian Otaegui e Gonzalo Fernandez Castaño, il francese Joel Stalter, lo scozzese Marc Warren, i sudafricani Justin Walters e Dean Burmester, il cinese Ashun Wu e gli australiani Wade Ormsby e Min Woo Lee. Quest’ultimo condivide con la sorella Minjee Lee, numero nove del ranking mondiale femminile, un primato per ora unico: sono i soli fratelli ad aver vinto negli States il prestigioso US Junior Amateur nelle rispettive categorie.
Nel field anche gli altri inglesi Eddie Pepperell e Aaron Rai, recente vincitore dello Scottish Open (Rolex Series), il sudafricano Justin Harding, il gallese Jamie Donaldson, l’indiano Shubhankar Sharma e l’irlandese Padraig Harrington, che sarà il capitano del Team Europe nella prossima Ryder Cup (Wisconsin, 2021).
Paratore, che in stagione ha colto il secondo titolo in carriera nel Bristish Masters e ha siglato altre due top ten, appare in crescendo di condizione e può recitare anche in questa occasione un ruolo di primo piano. Scalise è invece alla ricerca della continuità di rendimento. Il montepremi è di un milione di euro con prima moneta di 156.825 euro.
Diretta su GOLFTV –Lo Scottish Championship viene trasmesso in diretta da GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it) con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 15 ottobre e venerdì 16, dalle ore 13,30 alle ore 18,30; sabato 17, dalle ore 14 alle ore 18,30; domenica 18 dalle ore 13,30 alle ore 17,30. Su Eurosport2 ed Eurosport Player in differita: giovedì 15 ottobre, dalle ore 23,05 alle ore 1,15; venerdì 16, dalle ore 21 alle ore 23; sabato 17, dalle ore 22,35 alle ore 0,35; domenica 18, dalle ore 19,30 alle ore 21,30. Commento di Alessandro Bellicini e di Isabella Calogero.
I campioni del golf italiano, europeo e mondiale a contendersi il titolo in un torneo iconico e sempre più itinerante – nel segno del Progetto Ryder Cup 2023 – arrivato alla 77ª edizione. Tra fuoriclasse che hanno toccato la vetta del world ranking, past winner e una duplice copertura televisiva su Sky Sport e Rai Sport per permettere a tutti gli appassionati di non perdersi neanche un colpo, data anche l’impossibilità di presenziare all’evento a causa dell’emergenza sanitaria. Sono solo alcuni dei numeri dell’Open d’Italia 2020, tappa dell’European Tour in programma dal 22 al 25 ottobre (con la Pro-Am d’apertura prevista per mercoledì 21). Oggi la presentazione allo Chervò Golf Club San Vigilio di Pozzolengo (Brescia) – circolo lombardo dove tra poco più di una settimana prenderà il via il torneo più importante del golf tricolore – alla presenza, tra gli altri, di: Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf e Vicepresidente vicario del CONI; Gian Paolo Montali, Direttore Generale del Progetto Ryder Cup 2023; Alessandro Rogato, Direttore Tecnico delle Squadre Nazionali della FIG; Matteo Manassero, talento azzurro che detiene il record di più giovane vincitore dell’European Tour; Pietro Apicella, Presidente dello Chervò Golf Club San Vigilio. In rappresentanza della Regione Lombardia, ha inviato il suo saluto Antonio Rossi, Sottosegretario con delega ai Grandi Eventi Sportivi. A moderare i lavori Alessandro Lupi, giornalista di Sky Sport.
Dalla vetta mondiale all’Open d’Italia – Martin Kaymer e Lee Westwood saranno tra i protagonisti più attesi della competizione. Kaymer, 35enne di Dusseldorf (Germania), è salito sul gradino più alto del world ranking nel 2011. E in carriera vanta 4 apparizioni in Ryder Cup e due trionfi in eventi del Grande Slam – rispettivamente nel 2010 e 2014 - quali il PGA Championship e lo US Open. Nel 2007 è stato nominato “rookie of the year” sull’European Tour in qualità di miglior debuttante, mentre nel 2010 ha conquistato la Race to Dubai, laureandosi miglior giocatore sul massimo circuito continentale. Nel suo palmares anche un secondo posto all’Open d’Italia 2015 (Golf Club Milano) vinto al playoff dallo svedese Rikard Karlberg. Westwood, 47enne di Workshop (Inghilterra), è tra i pochi golfisti in circolazione ad aver dominato eventi in cinque Continenti (Europa, Nord America, Asia, Africa e Oceania). Eletto giocatore dell’anno sull’Eurotour nelle stagioni 1998, 2000 e 2009, ha vinto la money list due volte, la prima nel 2000 e la seconda nel 2009. Ha rappresentato l’Europa in 10 Ryder Cup e nell’ottobre 2010 è diventato il numero 1 al mondo (posizione occupata per 22 settimane) - ponendo fine al regno di una leggenda come Tiger Woods – diventando il secondo giocatore inglese, dopo Nick Faldo nel 1994, a riuscire in questa impresa.
Il campione in carica – Nel 2019 Bernd Wiesberger è stato il primo austriaco a imporsi all’Open d’Italia grazie al capolavoro firmato all’Olgiata Golf Club di Roma. Sette successi sull’European Tour (di cui 2 in eventi delle Rolex Series) il 35enne di Vienna difenderà il titolo in Lombardia. L’obiettivo è quello di realizzare il back-to-back, l’ultimo a riuscirci fu il belga Flory Van Donck (4 successi in totale all’Open d’Italia), scomparso nel 1992, capace di imporsi consecutivamente nel 1938 e nel 1947 (dal 1939 al 1946 l’evento non si giocò a causa della seconda guerra mondiale). Prima di lui nel 1930 e nel 1931 – al Golf Club Villa d’Este di Como - solo il francese Auguste Boyer fece altrettanto.
Azzurri protagonisti – Da Renato Paratore a Guido Migliozzi, da Nino Bertasio - bresciano d’adozione - a Edoardo Molinari passando per Matteo Manassero, Francesco Laporta e Lorenzo Gagli. Senza dimenticare, tra gli altri, Lorenzo Scalise, Aron Zemmer, Enrico Di Nitto, Giulio Castagnara e Stefano Mazzoli. Questi gli azzurri più attesi allo Chervò Golf Club San Vigilio. Dai professionisti agli amateur, perché l’Open d’Italia rappresenterà un’opportunità di crescita anche per un giovane talento del golf azzurro come Andrea Romano. L’Italgolf dopo l’exploit al British Masters di Paratore - reduce dalla terza top 10 stagionale grazie al settimo posto conquistato nel prestigioso BMW PGA Championship -inseguirà il secondo successo dell’anno sull’European Tour.
I past winner e il resto del field – L’austriaco Wiesberger e il danese Thorbjorn Olesen, a segno nel 2018. Quindi lo svedese Karlberg, campione nel 2015. E ancora: il francese Julien Quesne, vincitore nel 2013, e lo spagnolo Gonzalo Fernández-Castaño (con due titoli, il primo nel 2007, l’altro nel 2012). Questi attualmente i past winner del torneo. Ma in gara ci saranno anche 6 vincitori stagionali: con Paratore e Westwood ecco lo spagnolo Jorge Campillo, il francese Joel Stalter, lo scozzese Marc Warren e il sudafricano George Coetzee.
Nel field pure i transalpini Victor Perez (secondo al BMW PGA Championship) e Victor Dubuisson, oltre agli inglesi Matt Wallace (che nel 2016, prima dell’arrivo tra i big, s’è affermato sull’Alps Tour collezionando 6 vittorie, di cui 3 in Italia) e Chris Wood, l’olandese Joost Luiten, l’austriaco Matthias Schwab, gli iberici Pablo Larrazabal, Adrian Otaegui e Adri Arnaus, il belga Nicolas Colsaerts, i sudafricani Justin Walters e Dean Burmester, il cinese Ashun Wu e gli australiani Wade Ormsby e Min Woo Lee (fratello di Minjee Lee, tra le giocatrici più forti del golf femminile a livello mondiale).
Formula di gara - Al torneo parteciperanno 114 concorrenti. Si giocherà sulla distanza di 72 buche, 18 al giorno. Dopo i primi due giri il taglio lascerà in gara i primi 65 classificati e gli eventuali pari merito al 65° posto. Al vincitore andranno 160.650 euro a fronte di un montepremi complessivo di 1 milione di euro.
L’Open d’Italia su Sky Sport e Rai Sport – Mettetevi comodi perché il 77° Open d’Italia vanterà una duplice copertura televisiva da parte di Sky Sport e Rai Sport. Sky Sport trasmetterà l’intero torneo live mentre Rai Sport manderà in onda una sintesi giornaliera e una diretta dedicata alle fasi salienti dell’ultimo giro.
Vista l’impossibilità, da parte del pubblico, di essere presente allo Chervò Golf Club San Vigilio a causa dell’emergenza sanitaria, la doppia vetrina tv consentirà a tutti gli appassionati di non perdersi neanche una giocata dei campioni in gara garantendo anche la possibilità di scoprire - per chi ancora non la conoscesse - la magia del golf.
Norme anti-Covid: la sicurezza al primo posto – Tra le priorità di quest’Open d’Italia, la sicurezza di tutti partecipanti all’evento (dai giocatori fino agli addetti ai lavori) è stato il punto centrale di tutta la macchina organizzativa della FIG. Sulla base del protocollo “bolla” stabilito dall’European Tour e nel rispetto delle disposizioni vigenti in ambito nazionale e regionale, verranno osservate tutte le norme per limitare il rischio di contagio da Covid-19.
La quarantunesima volta in Lombardia - Per la prima volta nella sua storia l’Open d’Italia si giocherà allo Chervò Golf Club San Vigilio. La massima rassegna del golf tricolore torna in Lombardia per la 41ª volta, in una regione che si conferma il cuore pulsante del movimento golfistico italiano con il primato di impianti golfistici (70) e di tesserati (23.700).
Il percorso di gara – Lo Chervò Golf Club San Vigilio, a due passi dal lago di Garda, è stato fondato nel 2008 e progettato dall’architetto Kurt Rossknecht. Vanta 36 buche, di cui 9 executive e 27 da campionato, suddivise nei tre percorsi Benaco, Solferino e San Martino. Negli ultimi anni ha ricevuto diversi riconoscimenti a testimonianza della qualità non solo del percorso di gioco ma di tutto il circolo.
I trionfi azzurri e le edizioni dell’Open d’Italia – Dal 1925 (anno del sigillo di Francesco Pasquali) al 2020. L’Open d’Italia non s’è giocato nel 1933 e poi dal 1939 al 1946 a causa della seconda guerra mondiale. Così come non è andato in scena dal 1961 al 1970. Tornando assoluto protagonista nel 1971 al Golf Club Garlenda (Savona). Da quel momento, mai più uno stop. Per un torneo che vanta otto vittorie azzurre. Oltre a quella di Pasquali nell’albo d’oro ci sono le imprese di Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e Massimo Mannelli (1980). Senza dimenticare le doppiette di Ugo Grappasonni (1950 e 1954) e Francesco Molinari (2006 e 2016).
I partner - Il 77° Open d'Italia, che ha il patrocinio del CONI e della Regione Lombardia, grazie alla collaborazione di Infront, Official Advisor della FIG, ha l’apporto di un pool di qualificati partner: Main Sponsor: DS Automobiles, Rolex. Official Sponsor: Fideuram. Media Partner: Corriere dello Sport, Il Giornale, Tuttosport, RDS 100% Grandi Successi. Official Supplier: Consorzio Lugana D.O.C., Eureco, Gielle, Kappa, San Benedetto, Sharp.
Le dichiarazioni
Franco Chimenti: “Dopo riflessioni approfondite abbiamo deciso che il golf, sport non di contatto, meritasse che la sua massima manifestazione italiana potesse proseguire nel segno della tradizione e della continuità. La Federazione Italiana Golf ha lavorato duramente per far sì che la competizione potesse disputarsi. Siamo orgogliosi di avercela fatta e questo rappresenta un grande successo verso la Ryder Cup 2023. Desidero ringraziare le Istituzioni, a partire dalla Regione Lombardia per il supporto, il nostro advisor Infront con tutti gli sponsor, lo Chervò Golf San Vigilio e l’European Tour. Sarà un torneo di alto profilo tecnico e sono entusiasta di avere qui con noi Matteo Manassero. La prima wild card ho voluto che fosse per lui. La sua vittoria al Toscana Alps Open e l’ottima prestazione offerta all’Italian Challenge Open mi hanno reso felicissimo. Sono sicuro che anche tutti gli altri azzurri in gara si faranno valere e daranno spettacolo insieme ai tanti campioni di rilievo internazionale nel field”.
Gian Paolo Montali: “L’Open d’Italia è la punta di diamante del Progetto Ryder Cup 2023. La 77ª edizione del torneo sarà diversa ma speciale grazie al sostegno dei nostri partner. Anche quest’anno il torneo - con il supporto di Infront - entrerà nelle case di tutti gli italiani con una doppia copertura tv su Sky Sport e Rai Sport. Il ritorno in Lombardia dimostra che questo è un appuntamento itinerante, volto ad abbracciare tutto il Paese valorizzandone storia e cultura e contribuendo allo sviluppo dell’indotto anche in chiave turistica. Dal 2021 la competizione si giocherà al Marco Simone Golf & Country Club di Roma teatro, nel 2023, della sfida Europa-Usa. Siamo perfettamente in linea con il cronoprogramma dei lavori sul campo della Ryder Cup italiana dove le prime 9 buche sono state completate e ora sono aperte ai soci del circolo presieduto da Lavina Biagiotti. Presto potremo contare su un percorso di gara che sarà pronto con molto anticipo rispetto all’inizio della sfida biennale”.
Alessandro Rogato: “Anche quest’anno il field è di primo livello. La partecipazione di così tanti campioni è stata sorprendente. Un ringraziamento a Kaymer che ha aderito con entusiasmo, scrivendo una lettera toccante alla FIG e confermando il suo legame speciale con l’Italia come dimostrato anche dalla recente donazione all’ospedale Meyer di Firenze attraverso la sua fondazione benefica. Il percorso dello Chervò Golf Club San Vigilio è in perfette condizioni e abbina tecnica e spettacolarità. Grazie alla collaborazione dell’European Tour, del circolo e di tutte le Istituzioni il protocollo denominato bolla consentirà a tutti i partecipanti di poter vivere l’evento in totale sicurezza”.
In rappresentanza della Regione Lombardia, ha inviato il suo saluto Antonio Rossi, Sottosegretario con delega ai Grandi Eventi Sportivi: “E’ un grande onore poter ospitare anche questa edizione degli Open Golf d’Italia nella nostra regione e, per la prima volta, nel prestigioso Chervò Golf San Vigilio di Pozzolengo. Regione Lombardia, che qui rappresento, ringrazia sentitamente per la forza e la tenacia con le quali la Federazione ha organizzato questa manifestazione, sfidando il periodo storico che stiamo vivendo e adattandosi alle nuove regole di distanziamento. Questo territorio ha sofferto particolarmente nei mesi scorsi e ora avrà la possibilità di salire agli onori della cronaca per un evento internazionale che tutti amano e apprezzano. In bocca al lupo a tutti”!
Matteo Manassero: “Se oggi sono qui è tutto merito dell’affetto del Presidente Chimenti, che è un mio grande tifoso. Dopo il successo nel Toscana Alps Open è stato il primo a chiamarmi e ci tengo a ringraziarlo profondamente. Si gioca a golf per provare emozioni e non solo per i risultati. Dopo il mio recente successo, l'aspettativa nei miei confronti è tornata ad essere alta. Sono una persona ambiziosa e cerco sempre di dare il massimo. Non ho mai smesso di lavorare e la gioia provata sull’Alps Tour è stata una grande soddisfazione. Spero in un ottimo Open d'Italia".
Pietro Apicella: “Poter ospitare l’Open d’Italia è motivo di orgoglio, onore e soddisfazione. Sono entusiasta dell’impegno che tutto lo staff del circolo sta profondendo da quando ad agosto il Presidente Chimenti ci ha dato questa opportunità meravigliosa. Da ormai due mesi stiamo lavorando duramente perché tutto sia all’altezza degli standard previsti per un torneo così prestigioso. La nostra struttura, grazie ai suoi ampi spazi, è covid free e permetterà il rispetto di tutte le normative”.
La coreana Sei Young Kim ha firmato il suo primo major imponendosi con 266 (71 65 67 63, -14) colpi nel KPMG Women's PGA Championship, terzo torneo stagionale del Grande Slam femminile disputato sull’impegnativo percorso dell’Aronimink Golf Club (par 70), a Newtown Square in Pennsylvania.
La 27enne di Seoul ha portato a undici i titoli sul circuito, per un palmarès dove ne figurano anche cinque sul LPGA of Korea. Leader sin dal secondo giro, ha affrontando con grande decisione il turno finale in cui ha tolto ogni velleità alle avversarie con un gran 63 (-7, sette birdie), miglior score del turno. Ha lasciato a cinque colpi la connazionale Inbee Park (271, -9), campionessa olimpica a Rio 2016, e a sette la giapponese Nasa Hataoka, anche lei come le prime due tra le più gettonate nelle previsioni della vigilia, e la spagnola Carlota Ciganda (273, -7). Subito dietro altre due tra le migliori giocatrici del circuito, la svedese Anna Nordqvist, quinta con 276 (-4), e la canadese Brooke M. Henderson, sesta con 277 (-3). Mai in corsa la coreana Sung Hyun Park, 17ª con 282 (+2), la neozelandese Lydia Ko, 18ª con 283 (+3), e l’australiana Hannah Green che difendeva il titolo, 23ª con 284 (+4), la quale dopo il 79 (+9) di partenza e il 125° posto ha avuto il merito di non disunirsi operando una lodevole rimonta.
Si attendevano cose migliori da Lexi Thompson e dall’inglese Mel Reid, a segno la scorsa settimana nello ShopRite Classic, 30.e con 285 (+5), dalla thailandese Ariya Jutanugarn, 37ª con 287 (+7), e dall’australiana Minjee Lee, 50ª con 291 (+11).
A Sei Young Kim è andato un congruo assegno di 645.000 dollari su un montepremi di 4.300.000 dollari, una cifra inferiore solo ai 4,5 milioni di dollari del primo major disputato ad agosto, l’AIG Womens Open, e ai 5,5 milioni del quarto e ultimo, l’US Womens Open in programma dal 10 al 13 dicembre a Houston in Texas. Cancellato il quinto, l’Evian Championship, a causa della pandemia.
TERZO GIRO - La coreana Sei Young Kim, numero sette mondiale, con 203 (71 65 67, -7) colpi è rimasta al vertice del KPMG Women's PGA Championship, il terzo dei quattro major stagionali (cancellato il quinto, l’Evian Championship, per la pandemia), che si sta svolgendo sull’impegnativo percorso dell’Aronimink Golf Club (par 70), a Newtown Square in Pennsylvania.
Si sono messe in corsa per il titolo, rimontando dalla 14ª piazza, la canadese Brooke M.. Henderson (205, -5), che ha agganciato al secondo posto la svedese Anna Nordqvist, e la coreana Inbee Park, campionessa olimpica a Rio 2016, quarta con 206 (-4). Hanno possibilità di competere per il titolo anche la filippina Bianca Pagdanganan, quinta con 207 (-3), e Mina Harigae, Jennifer Kupcho, la spagnola Carlota Ciganda e la messicana Gaby Lopez, ottave con 208 (-2), mentre sei colpi da recuperare sembrano troppi anche per un’atleta con tanta classe come la giapponese Nasa Hataoka, decima con 209 (-1).
Fuori gioco Danielle Kang, numero tre del Rolex ranking, 11ª con 210 (par), la coreana Sung Hyun Park, 16ª con 211 (+1), e la neozelandese Lidya Ko, 19ª con 212 (+2), Mai in partita la thailandese Ariya Jutanugarn e l’inglese Mel Reid, vincitrice domenica scorsa nello ShopRite Classic, 36.e con 215 (+5), l’australiana Hannah Green, che difendeva il titolo, 49ª con 217 (+7), e l’altra australiana Minjee Lee, numero sei mondiale, 73ª e ultima con 221 (+11). Sei Young Kim ha girato in 67 (-3) colpi con sei birdie e tre bogey.
Il montepremi è di 4.300.000 dollari ($ 645.000 alla vincitrice), una cifra inferiore solo ai 4,5 milioni di dollari del primo major disputato ad agosto, l’AIG Womens Open, e ai 5,5 milioni del quarto, l’US Womens Open in programma dal 10 al 13 dicembre a Houston in Texas.
SECONDO GIRO - Due grandi rimonte, propiziate entrambe da un 65 (-5), nel secondo giro del KPMG Women's PGA Championship dove la coreana Sei Young Kim è salita dal 26° al primo posto con 136 (71 65, -4) colpi e Jennifer Kupcho, dal 40° al secondo con 137 (-3).
Sull’ostico percorso dell’Aronimink Golf Club (par 70), a Newtown Square in Pennsylvania, nel terzo dei quattro major stagionali (cancellato il quinto, l’Evian Championship, per la pandemia), la Kupcho, una delle giocatrici emergenti del tour, è affiancata da Danielle Kang, numero tre del Rolex ranking, dalla svedese Anna Nordqvist e alla spagnola Carlota Ciganda.
Tra le concorrenti in sesta posizione con 138 (-2) la neozelandese Lydia Ko e la malese Kelly Tan, leader dopo un turno insieme a Brittany Lincicome, scesa in 11ª con 139 (-1).
In grado di recuperare la canadese Brooke M. Henderson e la coreana Inbee Park, 14.e con 140 (par), la giapponese Nasa Hataoka, 19ª con 141 (+1), Lexi Thompson e la coreana Sung Hyun Park, 24.e con 142 (+2), Più defilate l’australiana Minjee Lee, l’inglese Mel Reid, a segno domenica scorsa nello ShopRite Classic, e la thailandese Ariya Jutanugarn, 39.e con 144 (+4). L’altra australiana Hannah Green, campionessa in carica, con un 66 (-4) è volata dal 125° al 46° posto con 145 (+5), evitando un taglio che sembrava quasi certo, ma l’impresa probabilmente non le sarà sufficiente per riconfermare il titolo.
E’ uscita al taglio, per un solo colpo, 76ª con 147 (+7), la ceca Klara Spilkova, che può recriminare per averne presi due di penalità per gioco lento. Sfortunata Nelly Korda, numero due mondiale, costretta al ritiro per problemi alla schiena.
Rientra dopo un anno nel LPGA Tour Jin Young Ko - La numero uno del Rolex ranking, la coreana Jin Young Ko, ha annunciato il suo ritorno sul LPGA Tour a un anno dalla sua ultima apparizione nel novembre scorso e rimasta nel suo paese ritenendo in tal modo di limitare i rischi di contagio da Covid-19. Prenderà parte al Pelican Women's Championship (22-25 novembre, Belleair, Florida) e successivamente al Volunteers of America Classic (The Colony, Texas, 3-6 dicembre).
PRIMO GIRO - Classifica corta e qualche favorita già in ritardo dopo il primo giro del KPMG Women's PGA Championship, il terzo dei quattro major stagionali (cancellato il quinto, l’Evian Championship, per la pandemia) in svolgimento sul percorso piuttosto difficile dell’Aronimink Golf Club (par 70), a Newtown Square in Pennsylvania. Hanno girato in 67 (-3) colpi Brittany Lincicome (quattro birdie, un bogey) e la malese Kelly Tan (cinque birdie, due bogey) ponendosi in vetta, seguite a un colpo da Danielle Kang, numero tre mondiale, Cydney Clanton, dalla neozelandese Lydia Ko, dalla svedese Linnea Strom, dalla spagnola Carlota Ciganda e dalla messicana Gaby Lopez (68, -2).
Disavanzi rimediabili per le altre favorite, oltre alla Kang, tutte tra le top ten della graduatoria mondiale. Rendono tre colpi alle due leader Lexi Thompson e la coreana Inbee Park, 13.e con 70 (par), e ne debbono recuperare quattro Nelly Korda, numero due del Rolex ranking, la canadese Brooke M. Henderson e le coreane Sung Hyun Park e Sei Young Kim, 26.e con 71 (+1). Poco indietro la giapponese Nasa Hataoka, 40ª con 72 (+2), e l’australiana Minjee Lee, 55ª con 73 (+2). E’ iniziata male e rischia di finire con un taglio la difesa del titolo di Hannah Green, 125ª con 79 (+9), 23eenne di Perth, terza giocatrice australiana ad aver conquistato un major dopo due miti del golf quali Jan Stephenson (16 successi con tre major sul tour americano) e Karrie Webb (41 vittorie con sette major).
Il montepremi è di 4.300.000 dollari ($ 645.000 alla vincitrice), una cifra inferiore solo ai 4,5 milioni di dollari del primo major disputato ad agosto, l’AIG Womens Open, e ai 5,5 milioni del quarto, l’US Womens Open in programma dal 10 al 13 dicembre a Houston in Texas.
LA VIGILIA - Un field di alta qualità e un montepremi rimarchevole per un evento femminile. Si disputa il KPMG Women's PGA Championship (8-11 ottobre), il terzo dei quattro major stagionali (cancellato il quinto, l’Evian Championship, per la pandemia) che metterà in palio 4.300.000 dollari ($ 645.000 alla vincitrice), una cifra inferiore solo ai 4,5 milioni di dollari del primo disputato ad agosto, l’AIG Womens Open, e ai 5,5 milioni del quarto, l’US Womens Open (10-13 dicembre).
Sul percorso dell’Aronimink Golf Club, a Newtown Square in Pennsylvania, il field di 132 concorrenti è caratterizzato dalla presenza di nove delle prime dieci proette della classifica mondiale, nell’ordine le statunitensi Nelly Korda e Danielle Kang, la canadese Brooke M. Henderson, la giapponese Nasa Hataoka, l’australiana Minjee Lee, le coreane Sei Young Kim, Sung Hyun Park e Inbee Park e l’altra americana Lexi Thompson. Mancherà la coreana Jin Young Ko, numero uno, che dopo il lockdown è rimasta nella sua nazione e non intende muoversi fin quando non riterrà che ci sia maggior sicurezza nel mondo. Nel frattempo il suo vantaggio sulle prime inseguitrici sta sempre più diminuendo e appare sempre più imminente la sua discesa dal trono.
Campionessa in carica Hannah Green, 23eenne di Perth, terza giocatrice australiana ad aver conquistato un major dopo due miti del golf quali Jan Stephenson (16 successi con tre major sul tour americano) e Karrie Webb (41 vittorie con sette major), e il cui palmarès comprende un solo altro titolo sul LPGA Tour, insieme a tre sul Symetra Tour e a due sul circuito di casa. Altre possibili protagoniste Stacy Lewis e Jessica Korda, sorella di Nelly, la neozelandese Lydia Ko, la thailandese Ariya Jutanugarn, la nipponica Haru Nomura, la svedese Anna Nordqvist e l’inglese Mel Reid, a segno domenica scorsa nello ShopRite Classic. Proveranno nuovamente il colpo a sorpresa le vincitrici dei due major precedenti, la tedesca Sophia Popov (AIG Womens Open) e la coreana Mirim Lee (ANA Inspiration). Non vi sono giocatrici italiane.
Lo scozzese Martin Laird è tornato al successo concedendo il bis nello Shriners Hospitals for Children Open (PGA Tour), che aveva già vinto nel 2009. Sul percorso del TPC Summerlin (par 71), a Las Vegas in Nevada, dove Francesco Molinari, al ritorno in campo dopo sette mesi, è uscito al taglio di metà gara (99° con 138 - 70 68, -4), Laird, 37enne di Glasgow, ha concluso con 261 (65 63 65 68, -23) colpi, ma con un bogey sull’ultima buca ha concesso il playoff a Matthew Wolff (261 - 68 66 61 66), e ad Austin Cook (261 - 63 65 67 66). Il trio ha chiuso in par la prima buca supplementare, poi Laird ha portato a quattro i titoli sul circuito con un birdie alla seconda. Lo scozzese non vinceva dal 2013 (Valero Texas Open) e anche il precedente successo nello Shriners era maturato dopo playoff, mentre nel 2010 lo spareggio non gli era stato favorevole nello stesso evento.
E’ risalito nel finale il messicano Abraham Ancer, quarto con 264 (-20), mentre la quinta posizione con 265 (-19) non è bastata a Will Zalatoris per ottenere la Special Temporary Membership, penalizzato dalla compagnia di James Hahn e di Peter Malnati. Infatti per centrare l’obiettivo avrebbe dovuto essere affiancato da non più di un concorrente.
Ha ceduto Patrick Cantlay, leader con Laird dopo tre giri e ottavo con 266 (-18). Stesso score per Bryson DeChambeau, che sembrava dovesse dominare la gara dopo aver preso il comando nel turno d’apertura e poi scivolato fino al 31° posto prima della orgogliosa, ma tardiva reazione finale. Poco dietro Webb Simpson e il cileno Joaquin Niemann, 13.i con 267 (-17), mentre hanno mollato in vista del traguardo lo spagnolo Sergio Garcia, che era salito fino al settimo posto nel secondo giro, e Kevin Na, che difendeva il titolo, 43.i con 272 (-12).
La vittoria, siglata alla 303ª gara sul tour, ha reso a Martin Laird un assegno di 1.260.000 dollari su un montepremi di 7.000.000 di dollari con un bel salto nel World ranking dal 351° all’88° posto.
TERZO GIRO - La prorompente rimonta di Matthew Wolff, da 40° a terzo con 195 (-8 colpi), grazie a un 61 (-10), e il cedimento di Bryson DeChambeau, grande favorito, da sesto a 31° con 200 (-13), e dello spagnolo Sergio Garcia, da settimo a 19° con 199 (-14), che si sono defilati nella corsa al titolo, hanno caratterizzato la terza giornata dello Shriners Hospitals for Children Open (PGA Tour) dove Francesco Molinari, al ritorno in campo dopo sette mesi, è uscito al taglio di metà gara (99° con 138 - 70 68, -4).
Guidano da soli la classifica con 193 (-20) Patrick Cantlay (63 65 65) e lo scozzese Martin Laird (65 63 65) con due colpi di margine sul quartetto che oltre a Wolff comprende Wyndham Clark, Brian Harman e Austin Cook, gli ultimi due in vetta con i leader dopo due turni insieme a Peter Malnati, ora 19° come Garcia.
Ha fatto dieci importanti passi avanti Kevin Na, settimo con 196 (-17), campione in carica, che si è aperto la possibilità di emulare Jim Furyk, unico capace di imporsi nel torneo back-to-back (1998-1999), ed è risalito dalle retrovie Webb Simpson, da 56° a 31° alla pari con DeChambeau, ma troppo tardi per ottenere qualcosa di concreto.
Patrick Cantlay, che potrebbe eguagliare Tiger Woods, Tom Watson e Jack Nicklaus capaci di imporsi o di classificarsi al secondo posto per quattro anni d fila in questo evento, ha girato in 65 (-6) con sei birdie senza bogey. Martin Laird ha ottenuto lo stesso score, anch’egli senza sbavature, con un eagle e quattro birdie. Matthew Wolff, che con il 61 è andato a due colpi dal primato sul giro stabilito da Chip Beck che nel 1991 realizzò un fantastico 59 (-13, all’epoca il tracciato era par 72), ha assemblato quattro birdie e tre eagle (buche 11, 13, 15). E’ il quinto giocatore dal 1983 a realizzare sul PGA Tour tre eagle in nove buche (sulle prime o sulle seconde). Il montepremi è di 7.000.000 di dollari.
SECONDO GIRO - Bryson DeChambeau, sesto con 129 (-13) colpi, ha fatto un passo indietro e ha ceduto la leadership a cinque concorrenti con 128 (-14) nello Shriners Hospitals for Children Open (PGA Tour) dove Francesco Molinari, al ritorno in campo dopo sette mesi, è uscito al taglio (99° con 138 - 70 68, -4).
Sul percorso del TPC Summerlin (par 71), a Las Vegas in Nevada, hanno sorpassato DeChambeau lo scozzese Martin Laird (65 63) e gli statunitensi Patrick Cantlay (63 65), Brian Harman (65 63), Austin Cook (63 65) e Peter Malnati (66 62), quest’ultimo autore del miglior score di giornata con un 62 (-9) dovuto a un eagle e a sette birdie, il quale non ha segnato bogey sulle prime 36 buche come Brian Harman, che nel turno di birdie ne ha messi a segno otto per il 63 (-8).
Sono risaliti fino al settimo posto con 130 (-12) il coreano Sungjae Im (da 32°) e lo spagnolo Sergio Garcia (da 17°), tornato al successo domenica scorsa nel Sanderson Farms, e ha recuperato quattro posizioni Kevin Na, 17° con 132 (-10), campione in carica, affiancato da Bronson Burgoon, che ha sostituito nel field Tony Finau fermato dalla positività al Covid-19, e lo svedese Henrik Norlander, che ha realizzato nel primo giro una “hole in one” (buca 5, par 3, yards 197, ferro 7). In media classifica Matthew Wolff e il cileno Joaquin Niemann, 40.i con 134 (-8), e Webb Simpson, 56° con 135 (-7).
Il taglio è caduto a 135 (-7), punteggio più basso rispetto al par dal 1970 ad oggi e supera il “meno 6” del 2008 registrato nello stesso evento. Insieme a Molinari sono usciti anche Collin Morikawa, 67° con 136 (-6), il giapponese Hideki Matsuyama, 81° con 137 (-5), l’australiano Jason Day, 116° con 140 (-2), e Rickie Fowler, 120° con 141 (-1).
Francesco Molinari, che aveva disputato una sola volta questa gara nel 2016 terminando quarto, ha provato orgogliosamente a risalire la china dopo il 70 (-1) e il 106° posto di partenza, ma tre birdie e un bogey nelle prime nove buche e due birdie e un bogey nel rientro hanno fatto un parziale di 68 (-3) che non è bastato. Il montepremi è di 7.000.000 di dollari.
PRIMO GIRO - La potenza e la classe di Bryson DeChambeau subito in evidenza nel primo giro condotto in 62 (-9) colpi per la leadership nello Shriners Hospitals for Children Open, torneo nel quale è tornato in campo Francesco Molinari, 106° con 70 (-1), dopo una pausa di sette mesi.
Sul percorso del TPC Summerlin (par 71), a Las Vegas in Nevada, DeChambeau, 27enne di Modesto (California) alla 112ª presenza sul circuito, rientrato un mese dopo aver vinto l’US Open, ha praticamente dato continuità a quella splendida prestazione che l’aveva portato al settimo titolo sul circuito (per lui anche 27 top ten): grandi colpi dal tee, con drive più lungo della giornata di 361 yards alla buca 7, e ottima tecnica per eguagliare il suo score più basso con nove birdie e porsi nella condizione di emulare Ernie Els che nel 2003 vinse le prime due gare disputate in stagione.
In un campo che ha concesso parecchio e dove nel 1991 Chip Beck realizzò un fantastico 59 (-13, all’epoca il tracciato era par 72) DeChambeau ha lasciato a un colpo Patrick Cantlay, Austin Cook, Harold Varner III, Scott Harrington e Nate Lashley (63, -8) e a due un gruppetto che comprende l’argentino Emiliano Grillo e Bronson Burgoon (64, -7), entrato nel field al posto di Tony Finau fermato dalla positività al Covid-19. Sono al 21° posto con 66 (-5) lo spagnolo Sergio Garcia, tornato al successo domenica scorsa nel Sanderson Farms, e il campione in carica Kevin Na, che dovrà aumentare il ritmo se vorrà imitare Jim Furyk, unico ad essersi imposto nell’evento per due volte di fila (1998-1999). Subito dietro Rickie Fowler e il coreano SungJae Im, 32.i con 67 (-4), e piuttosto altalenanti Webb Simpson, Matthew Wolff, l’australiano Jason Day, il giapponese Hideki Matsuyama e il cileno Joaquin Niemann, 59.i con 68 (-3), e Collin Morikawa, 86° con 69 (-2).
Francesco Molinari, fermo prima per il lockdown e poi per una scelta di vita con il trasferimento da Londra a Los Angeles, ha iniziato dalla buca 10 guadagnando un colpo sul campo al giro di boa con due birdie e un bogey per poi mantenerlo nel rientro con un birdie e un bogey. Il montepremi è di 7.000.000 di dollari.
“Buca in uno” di Henrik Norlander - Lo svedese Henrik Norlander ha segnato la sua prima “hole in one” nel circuito centrando direttamente dal tee la buca 5, par 3 di 197 yards, utilizzando un ferro 7. Uniti all’ace quattro birdie e due bogey per il 67 (-4) e la stessa posizione di Fowler e Im.
LA VIGILIA - Francesco Molinari ritorna in campo dopo una pausa di sette mesi. Disputerà lo Shriners Hospitals for Children Open, in programma dall’8 all’11 ottobre sul tracciato del TPC Summerlin, a Las Vegas in Nevada. Si era fermato il 12 marzo scorso, insieme a tutto il PGA Tour, quando il The Players Championship era stato stoppato dopo il primo giro per l’emergenza sanitaria. Poi il lungo lockdown e una scelta di vita, lasciare Londra per trasferirsi a Los Angeles, dopo aver pensato in un primo tempo a San Francisco. Molinari prova e riprendere la strada che l’aveva portato fino a uno straordinario 2018 pieno di soddisfazioni con punte eccelse l’essere stato il primo italiano a vincere un major (Open Championship) e la grandissima prova nella Ryder Cup di Parigi dove diede all’Europa vincente cinque punti in cinque incontri, impresa mai riuscita prima a un giocatore del team continentale. Poi tanti riconoscimenti e l’inizio del 2019 con un altro successo (Arnold Palmer Invitational) ricco di buone sensazioni però sfumate dopo un Masters sfuggitogli sulle ultime buche e una stagione altalenante. Ora il ritorno, dopo aver perso ovviamente posizioni nel World Ranking a causa dell’inattività (73°), con la priorità di ritrovare rapidamente il ritmo gara per poi riportarsi al posto che gli compete nel panorama mondiale. Sarà per seconda volta al via in questa gara dove è giunto quarto nel 2016.
Dopo un mese di riposo, seguito alla vittoria nell’US Open, prova a riprendersi la scena Bryson DeChambeau, 27enne di Modesto (California), indicato come l’uomo che sta rivoluzionando il golf con un mix di tecnica e potenza. Già vincitore dell’evento nel 2018, sarà il favorito d’obbligo, ma in un contesto che non gli agevolerà certo la strada a iniziare da due giovani, anche loro californiani, di grandi prospettive, Matthew Wolff, 21enne di Simi Valley che gli ha conteso fino all’ultimo il successo nel major, e Collin Morikawa, 23enne di Los Angeles, che si era imposto ad agosto nel precedente major (PGA Championship). Nel field, che comprende dodici dei primi 30 nel Worlf ranking, anche Webb Simpson, Patrick Cantlay, Rickie Fowler, Sungjae Im e Kevin Na, che difende il titolo suo anche nel 2011. E ancora lo spagnolo Sergio Garcia, tornato al successo domenica scorsa nel Sanderson Farms, l’australiano Jason Day, il giapponese Hideki Matsuyana e il cileno Joaquin Niemann. Sarà ben difficile per tutti almeno eguagliare il record sul giro stabilito con 59 (-13).da Chip Beck nel 1991. Il montepremi è di 7.000.000 di dollari.
Tony Finau positivo - Durante i controlli alla vigilia del torneo è risultato positivo al Covid-19 Tony Finau, che era sceso in campo l’ultima volta nell’US Open. Il giocatore è ora in isolamento. Nel field è subentrato Bronson Burgoon.
Il torneo su GOLFTV – Lo Shriners Hospitals for Children Open viene trasmesso in diretta da GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it), con collegamenti ai seguenti orari: da giovedì 8 ottobre a domenica 11, dalle ore 23 alle ore 2. Commento di Maurizio Trezzi e di Giovanni Magni.
Renato Paratore, con un’ottima prestazione sottolineata da una decisa rimonta, ha ottenuto un bel settimo posto con 277 (73 69 68 67, -11) nel BMW PGA Championship, uno dei tornei più prestigiosi dell’European Tour, terzo evento stagionale delle Rolex Series e ritenuto una sorta di quinto major, disputato al Wentworth Golf Club (par 72) di Virginia Water in Inghilterra.
Ha dominato con 269 (66 67 69 67, -19) l’inglese Tyrrell Hatton, 28enne di High Wycombe, al terzo successo consecutivo in un evento delle Rolex Series e al quinto titolo sul circuito. Partito per il turno conclusivo con tre colpi di margine sul francese Victor Perez e sul danese Joachim B. Hansen, non ha fatto calcoli e ha tenuto alti i ritmi, realizzando un 67 (-5. sei birdie, un bogey) e aumentando di un colpo il vantaggio sul transalpino, secondo con 273 (-15), che era comunque riuscito a ridurre il ritardo a una lunghezza alla buca 12, prima di cedere nel finale. Quasi subito fuori gioco, invece Hansen, poi settimo.
Altri quattro inglesi nelle prime nove posizioni: Andy Sullivan, terzo con 274 (-14), autore di un 65 (-7) miglior score di giornata, affiancato dallo statunitense Patrick Reed, numero nove mondiale, quindi Ian Poulter (275, -13), Eddie Pepperell (276, -12) e Matthew Fitzpatrick, stessa posizione di Paratore e Hansen.
Ha confermando la sua ripresa il tedesco Martin Kaymer, decimo con 278 (-10), mentre si attendevano ben altro esito l’irlandese Shane Lowry e l’inglese Tommy Fleetwood, scesi dalla quarta alla 13ª piazza con 279 (-9). Tra i mancati protagonisti gli inglesi Lee Westwood, 18° con 280 (-8), a segno nella prima gara delle Rolex Series a gennaio (Abu Dhabi Championship), Danny Willett, campione uscente, 32° con 284 (-4), e Justin Rose, 37° con 285 (-3).
Renato Paratore, a luglio vincitore del British Masters e secondo nel Mauritius Open, è terminato tra i top ten per la terza volta in stagione con una prova molto tonica e di carattere. Dopo una falsa partenza (69° con 73, +1) ha reagito con decisione e classe, passando attraverso il 35° e il 14° posto e chiudendo la sua corsa con un 67 (-5), terzo parziale del turno, frutto di sette birdie e di due bogey. Sono usciti al taglio gli altri italiani in gara: Lorenzo Gagli 68° con 145 (76 69, +1) e out per un colpo, Guido Migliozzi 81° con 146 (73 73, +2), Edoardo Molinari 91° con 148 (73 75, +4), Nino Bertasio 108° con 151 (75 76, +7) e Andrea Pavan 117° con 160 (80 80, +16).
TERZO GIRO - Renato Paratore ha continuato la sua risalita, portandosi dal 35° al 14° posto con 210 (73 69 68, -6) colpi, nel terzo giro del BMW PGA Championship, uno dei tornei più prestigiosi dell’European Tour, terzo evento stagionale delle Rolex Series e ritenuto una sorta di quinto major, che si sta disputando al Wentworth Golf Club (par 72) di Virginia Water in Inghilterra.
Si è riportato al comando, dove era già stato dopo il giro iniziale, l’inglese Tyrrell Hatton (202 - 66 67 69, -14), 28enne di High Wycombe con quattro titoli sul circuito comprensivi di un Open d’Italia (2017), che con un parziale di 69 (-3, un eagle, tre birdie, due bogey) si è procurato l’opportunità di portare a cinque le sue vittorie dall’alto dei tre colpi di vantaggio da gestire nel turno finale sul danese Joachim B. Hansen e sul francese Victor Perez (205, -11).
Hanno ceduto i due leader dopo 36 buche, l’irlandese Shane Lowry, quarto con 206 (-10), e l’inglese Matthew Fitzpatrick, decimo con 208 (-8). Il primo sarà comunque in corsa per il successo insieme allo statunitense Patrick Reed e agli inglesi Tommy Fleetwood e David Horsey, che hanno tutti recuperato posizioni, mentre è difficile un ritorno di Fitzpatrick. Poche chances anche per gli inglesi Ian Poulter ed Eddie Pepperell, ottavi con 207 (-9).
Ha lo stesso score di Paratore anche il tedesco Martin Kaymer, e possono solo provare a migliorare la propria classifica l’inglese Lee Westwood, 27° con 212 (-4), a gennaio vincitore della prima gara delle Rolex Series (Abu Dhabi Championship), l’austriaco Bernd Wiesberger, 37° con 214 (-2), il nordirlandese Graeme McDowell e l’inglese Justin Rose, 44° con 215 (-1), e l’altro inglese Danny Willett, 50° con 216 (par), campione uscente.
Paratore, 69° dopo il turno d’apertura, ha viaggiato in par fino alla 14ª buca (due birdie, due bogey) poi gran finale con quattro birdie di fila per il 68 (-4). Sono usciti al taglio gli altri italiani in gara: Lorenzo Gagli 68° con 145 (76 69, +1) e out per un colpo, Guido Migliozzi 81° con 146 (73 73, +2), Edoardo Molinari 91° con 148 (73 75, +4), Nino Bertasio 108° con 151 (75 76, +7) e Andrea Pavan 117° con 160 (80 80, +16). Il montepremi è di 7.000.000 milioni di dollari.
SECONDO GIRO - Renato Paratore ha operato una bella rimonta salendo dal 69° al 35° posto con 142 (73 69, -2) colpi nel BMW PGA Championship, uno dei fiori all’occhiello dell’European Tour, terzo evento stagionale delle Rolex Series e ritenuto una sorta di quinto major, che si sta disputando al Wentworth Golf Club (par 72) di Virginia Water in Inghilterra. Rivoluzionata e allungata la classifica dove sono approdati in vetta con 132 (-12) l’irlandese Shane Lowry (67 65) e l’inglese Matthew Fitzpatrick (67 65), che hanno sorpassato l’altro inglese Tyrrell Hatton (133, -11). In quarta posizione con 135 (-9) il francese Victor Perez e il danese Joachim B. Hansen e in sesta con 136 (-8) lo scozzese Grant Forrest e lo spagnolo Adri Arnaus, leader nel giro iniziale insieme a Tyrrell e al sudafricano Justin Harding, che è addirittura uscito al taglio, 86° con 147 (+3), dopo un devastante 81 (+9).
Sono risaliti lo statunitense Patrick Reed, decimo con 138 (-6), e gli inglesi Tommy Fleetwood e Ian Poulter, 13.i con 139 (-5), mentre navigano a metà graduatoria il tedesco Martin Kaymer e l’inglese Lee Westwood, 30.i con 141 (-3), quest’ultimo a gennaio vincitore della prima gara delle Rolex Series (Abu Dhabi Championship), l’austriaco Bernd Wiesberger e l’inglese Danny Willett, campione in carica, che affiancano Paratore, il nordirlandese Graeme McDowell e l’inglese Justin Rose, 45.i con 143 (-1).
Sono usciti al taglio gli altri italiani in gara: Lorenzo Gagli 68° con 145 (76 69, +1) e out per un colpo, Guido Migliozzi 81° con 146 (73 73, +2), Edoardo Molinari 91° con 148 (73 75, +4), Nino Bertasio 108° con 151 (75 76, +7) e Andrea Pavan 117° con 160 (80 80, +16). Stessa sorte per l’inglese Aaron Rai, a segno domenica scorsa nello Scottish Open, il precedente evento delle Rolex Series, e l’emergente danese Rasmus Hojgaard, due titoli in stagione, entrambi con lo score di Gagli.
Shane Lowry, 33enne di Mullingar con cinque titoli sul circuito comprensivi di un major (Open Championship 2019) e di un WGC (Bridgestone Invitational 2015) ha segnato un 65 (-7) con sette birdie senza bogey e Matthew Fitzpatrick, 26enne di Sheffield, ha ottenuto lo stesso punteggio con un eagle, sette birdie e un doppio bogey. Renato Paratore ha realizzato un parziale di 69 (-3) colpi con cinque birdie e due bogey. Il montepremi è di 7.000.000 milioni di dollari.
PRIMO GIRO - Trio al vertice e quasi tutti i favoriti in buona posizione di classifica dopo la prima giornata del BMW PGA Championship, uno dei fiori all’occhiello dell’European Tour, terzo evento stagionale delle Rolex Series e ritenuto alla stregua di un major, che si sta svolgendo al Wentworth Golf Club (par 72) di Virginia Water in Inghilterra.
Sono leader con 66 (-6) l’inglese Tyrrell Hatton, il sudafricano Justin Harding e lo spagnolo Adri Arnaus con il minimo margine sull’irlandese Shane Lowry, sul malese Gavin Green e sugli inglesi Eddie Pepperell e Matthew Fitzpatrick (67, -5). Inizio soft per i sei italiani in gara: Edoardo Molinari, Guido Migliozzi e Renato Paratore sono 69.i con 73 (+1), Nino Bertasio 94° con 75 (+3), Lorenzo Gagli 101° con 76 (+4) e Andrea Pavan 115° con 80 (+8).
Bel ritmo degli inglesi Justin Rose e Aaron Rai, vincitore domenica scorsa dello Scottish Open, il precedente evento delle Rolex Series, ottavi con 68 (-4), e con due colpi in più, 24.i con 70 (-2), lo statunitense Patrick Reed, l’austriaco Bernd Wiesberger, il 19enne danese Rasmus Hojgaard, due titoli in stagione, e Lee Westwood, che ha firmato a gennaio la prima gara delle Rolex Series (Abu Dhabi Championship). Ritardo rimediabile per gli inglesi Danny Willett, campione in carica, e Tommy Fleetwood e per il danese Thorbjorn Olesen, 32.i con 71-1, altri candidati al titolo come chi li precede.
Tyrrell Hatton, 28enne di High Wycombe con quattro titoli sul circuito comprensivi di un Open d’Italia (2017), ha segnato un eagle, cinque birdie e un bogey. Justin Harding, 34enne di Somerset West, con un successo nel tour, ha realizzato sei birdie senza bogey così come Adri Arnaus, 25enne di Moià, una vittoria sul Challenge Tour. Il montepremi è di 7.000.000 milioni di dollari.
LA VIGILIA - L’European Tour propone uno dei tornei più prestigiosi nel calendario, il BMW PGA Championship (8-11 ottobre), terzo evento stagionale delle Rolex Series e ritenuto alla stregua di un major, che avrà luogo al Wentworth Golf Club di Virginia Water in Inghilterra, e al quale prendono parte sei giocatori italiani, Renato Paratore, Edoardo Molinari, Guido Migliozzi, Nino Bertasio, Lorenzo Gagli e Andrea Pavan.
Nell’ottimo field spiccano i nomi dello statunitense Patrick Reed e degli inglesi Justin Rose, Tommy Fleetwood e Ian Poulter, i più accreditati nelle previsioni della vigilia tra i candidati al titolo, ma vi sono tanti altri concorrenti in grado di recitare ruoli da protagonista. Ricordiamo gli altri inglesi Danny Willett, campione in carica, e i vincitori delle due precedenti gare delle Rolex Series, Lee Westwood (Abu Dhabi Championship) e Aaron Rai, a segno domenica scorsa nello Scottish Open dove ha sconfitto Fleetwood nello spareggio, il nordirlandese Graeme McDowell e gli irlandesi Shane Lowry e Padraig Harrington, quest’ultimo capitano del Team Europe alla prossima Ryder Cup nel 2021 in Wisconsin.
E ancora il tedesco Martin Kaymer, il giovane danese Rasmus Hojgaard, due titoli in stagione, l’austriaco Bernd Wiesberger, gli spagnoli Jorge Campillo, Adrian Otaegui e Miguel Angel Jimenez, a segno nel 2008, che porterà a 710 le presenze sul circuito dopo aver battuto il record di 706 dello scozzese Sam Torrance, i sudafricani Erik Van Rooyen, Dean Burmester e George Coetzee, il cinese Haotong Li e il thailandese Kiradech Aphibarnrat, tornato a impegnarsi in Europa, dove non giocava da gennaio, dopo un periodo senza guizzi sul PGA Tour.
Le prestazioni degli azzurri nel dopo lockdown sono state piuttosto discontinue, ma Renato Paratore è comunque riuscito a cogliere il secondo successo in carriera (British Masters) e a offrire una buona prova nell’US Open. Tre i giocatori italiani che si sono imposti nell’evento: Costantino Rocca nel 1996, Matteo Manassero nel 2013 e Francesco Molinari nel 2018. Il montepremi è di 7.000.000 milioni di dollari.
Diretta su GOLFTV – Il BMW PGA Championship viene trasmesso in diretta da GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it).con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 8 ottobre e venerdì 9, dalle ore 12,30 alle ore 18,30; sabato 10 e domenica 11, dalle ore 12 alle ore 17,30. Su Eurosport2 ed Eurosport Player in differita: giovedì 8 dalle ore 21,05 alle ore 22,55: venerdì 9 dalle ore 20.30 alle ore 22.30; sabato 10 dalle ore 22,40 alle ore 0,25; domenica 11 dalle ore 22,35 alle ore 0,25. Commento di Nicola Pomponi e di Alessandro Bellicini.
Il tedesco Hurly Long ha vinto con 203 (67 66 70, -13) colpi l’Italian Challenge Open ENEOS Motor Oil, quarto evento stagionale dell’Italian Pro Tour inserito anche nel calendario del Challenge Tour, disputato sull’impegnativo percorso del Golf Club Castelconturbia (par 72) di Agrate Conturbia (Novara) e ridotto da 72 a 54 buche a causa del maltempo. Long, 25enne di Mannhein-Viernheim, ha concluso la gara alla pari con il connazionale Marcel Schneider (203 - 67 69 67), 30enne di Bietigheim-Bissingen con un successo datato 2018, e l’inglese Matt Ford (203 - 66 69 68), 42enne di Swindon senza vittorie, che si era agganciato in extremis con tre birdie di fila, e poi ha siglato il primo titolo sul tour prevalendo con un birdie alla seconda buca di spareggio su Ford, dopo che Schneider era uscito alla prima con un bogey.
Si è classificato 25° con 208 (66 69 73, -8) Matteo Manassero, che ha perso posizioni nel finale, ma questo non inficia una prova complessivamente buona e che lo ha visto quale migliore tra gli italiani in campo.
Al quarto posto con 204 (-12) il norvegese Kristian Krogh Johannessen, il ceco Ondrej Lieser e gli inglesi Matthew Baldwin e Alfie Plant, per i quali è stata fatale l’ultima buca. Il primo ha buttato un titolo che sembrava suo con un doppio bogey e Plant, ex campione d’Europa dilettanti, si è defilato dal playoff con un bogey. Ha ceduto l’inglese Todd Clements, leader per due giri e ottavo con 205 (-11), dopo un 74 (+2).
Degli altri 15 azzurri rimasti in gara dopo 36 buche sono terminati 30.i con 209 (-7) Lorenzo Scalise ed Enrico Di Nitto e hanno occupato il 35° posto con 210 (-6) Jacopo Vecchi Fossa e Riccardo Bregoli, primo dei quattro dilettanti che si sono fatti molto onore superando il taglio. Un colpo in più per l’altro amateur Riccardo De Leo, 46° con 211 (-5) insieme a Federico Maccario, Aron Zemmer, Alessandro Tadini e a Ludovico Addabbo, alla prima stagione tra i pro. Più indietro gli altri due dilettanti Manfredi Manica, 63° con 216 (par), e Filippo Celli, 68° con 217 (+1). A Long è andato un assegno di 48.000 euro su un montepremi di 300.000 euro.
“Hole in one” di Scott Gregory - L’inglese Scott Gregory ha realizzato una “hole in one” nel corso del turno conclusivo. Ha centrato direttamente dal tee la buca 17, par tre di 176 metri, utilizzando un ferro 7. All’ace ha aggiunto sette birdie, tre bogey e un doppio bogey per il 68 (-4) e l’ottava piazza.
Le interviste - Hurly Long, dopo il successo, ha ora un obiettivo preciso: “Vorrei provare a vincere l’ordine di merito, anche se è abbastanza difficile. E’ andata bene nel playoff, ma è stata una settimana in cui ho espresso un ottimo gioco su un campo estremamente divertente e ottimamente preparato, malgrado il maltempo, e per questo mi sento di fare i complimenti ai greenkeeer. La vittoria? La dedico a me stesso”.
E’ rimasto contento Matteo Manassero: “E’ stata una giornata difficile, ma un po’ tutti abbiamo avuto problemi per il campo complicato e per delle aste che non agevolavano. Sono comunque soddisfatto perché le cose stanno andando nel verso giusto. Potevo ottenere qualcosa di meglio, ma va bene così. Continuerò i miei allenamenti allo stesso modo per trovare un feeling sempre maggiore con il mio gioco”.
Felice, naturalmente, anche Riccardo Bregoli, 23enne tesserato per il Modena G&CC: “Dedico alla mia famiglia e al mio coach questa medaglia di miglior amateur. E’ un percorso che conoscevo bene dove lo scorso anno ho vinto gli assoluti match play. Ottenere qualcosa su questo tracciato è sempre bello, poiché è un teatro straordinario in cui occorre essere molto precisi con i primi colpi. Il passaggio tra i pro? Penso a fine stagione”.
Gli sponsor – Il torneo ha avuto come Title Sponsor ENEOS Motor Oil. L’Italian Pro Tour ha il supporto di DS Automobiles (Main Partner); Kappa (Official Technical Sponsor); Harmont & Blaine (Official Formalwear); Corriere dello Sport, Il Giornale, Tuttosport (Media Partner). Official Advisor: Infront.
Il percorso – Nel 1898 il Couturbier Golf Course era l’unico campo da golf in Piemonte, quando in Italia ne esistevano solo due. Nel 1984 viene rifondato per la terza volta con il nome di Golf Club Castelconturbia ed affiliato alla FIG. L’inaugurazione del campo pratica risale al 1986, fino all’apertura al gioco di tutte le 27 buche nel 1987. Progettato e costruito da Robert Trent Jones Sr, è stato realizzato su una superficie di oltre un milione di metri quadrati. Sorge nella Contea di Conturbia, nelle vicinanze del Castello seicentesco. Ha ospitato per due volte l’Open d’Italia (1991 e 1998). Nell’occasione ha ricevuto l’approvazione incondizionata di tutti i protagonisti per qualità tecniche e anche per l’ottima preparazione, malgrado le problematiche create dal maltempo.
Italian Pro Tour - Nel segno del Progetto Ryder Cup, che si disputerà per la prima volta in Italia nel 2023 al Marco Simone Golf & Country Club di Roma (dopo lo slittamento di un anno della sfida americana - a causa della pandemia - posticipata al 2021), l’Italian Pro Tour 2020 - con il supporto di Infront, official advisor della FIG - ha proposto per la 14ª edizione un calendario di cinque gare (l’ultima sarà l’Italy Alps Open dal 28 al 30 ottobre al Golf Nazionale) in quattro regioni diverse. Per un golf sempre più itinerante che punta a valorizzare e a coinvolgere tutto il Paese anche in chiave turistica.
La sicurezza al primo posto – Il torneo si è svolto a porte chiuse, rispettando il distanziamento sociale e le norme emanate dall’European Tour per fronteggiare l’emergenza sanitaria.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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