L’Italian Pro Tour, circuito di gare nazionali e internazionali della FIG, torna protagonista con il Memorial Giorgio Bordoni presented by AON, torneo inserito anche nel calendario dell’Alps Tour (il terzo circuito europeo maschile), in programma dal 16 al 18 giugno (con Pro-Am martedì 15) a La Pinetina Golf Club di Appiano Gentile (Como). Dove a contendersi il trofeo e un montepremi complessivo di 40.000 euro (con prima moneta di 5.800) saranno 144 concorrenti. Tra questi anche tanti azzurri. Tra i più attesi Jacopo Vecchi Fossa, leader dell’ordine di merito dell’Alps Tour, e altri due vincitori stagionali: Stefano Mazzoli e Luca Cianchetti.
Arrivato alla settima edizione il torneo - dedicato al tecnico Giorgio Bordoni, scomparso nel 2013 e artefice di importanti successi delle nazionali azzurre dal 1997 al 2005 come Responsabile Tecnico sia della squadra maschile sia di quella femminile - è stato cancellato per Covid nel 2020. Mentre nel 2019 a imporsi fu lo spagnolo Sebastian Garcia Rodriguez, cugino del campione Sergio. Quattro i successi italiani con gli azzurri che si sono imposti consecutivamente dal 2015 al 2018.
Vecchi Fossa insegue il terzo titolo del 2021 – In Lombardia Vecchi Fossa insegue la vittoria della conferma. Il 26enne di Modena al Miglianico Golf & Country Club di Miglianico (Chieti) ha vinto le prime due tappe dell’Italian Pro Tour (Campionato Nazionale Open e Abruzzo Alps Open). La terza (l’Antognolla Alps Open) ha visto invece imporsi - dopo una grande rimonta nel round finale, dov’è risalito dal 41/o posto nell’ultimo giro – Stefano Mazzoli. E ora ecco il quarto appuntamento dell’Italian Pro Tour 2021. Che fa parte appunto dell’Alps Tour (ottava gara - su un totale di 16 – stagionale). Dove in testa all’ordine di merito del terzo circuito europeo maschile, con un totale di 17.205, 75 punti, c’è Vecchi Fossa, reduce dal secondo posto al Red Sea Little Venice Open (vinto da Cianchetti) in Egitto e dal terzo nell’Open de la Mirabelle d’Or in Francia.
Gli altri italiani – Con Vecchi Fossa, Mazzoli e Cianchetti – i tre vincitori italiani sull’Alps Tour 2021 – si candidano a un ruolo da protagonisti, tra gli altri, anche Stefano Pitoni (vincitore del torneo nel 2016), Philip Geerts, Andrea Saracino, Ludovico Addabbo (runner up al Red Sea Little Venice Open) e Cristiano Terragni. Al fianco dei “pro” proveranno a distinguersi i giovani amateur italiani in gara (14 quelli in totale). Tra questi Gregorio De Leo (undicesimo nella money list dell’Alps Tour), Davide Buchi (31/o e miglior dilettante italiano nell’Open de la Mirabelle d’Or, vincitore lo scorso maggio dei Campionati Nazionali Maschili/Trofeo Giuseppe Silva) e Riccardo Bregoli. Occasione pure per Filippo Ponzano, reduce dall’exploit al Campionato Nazionale Ragazzi Match Play/Trofeo Andrea Brotto.
Il field – Field di buon livello in Lombardia. Tra i favoriti al titolo lo spagnolo Angel Hidalgo Portillo (campione quest’anno dell’Ein Bay Open in Egitto), lo scozzese Ryan Lumsden (che ha fatto suo il MIRA Golf Experience Acaya Open, evento d’apertura dell’Alps Tour 2021 e lo scorso maggio ha giocato sul PGA Tour all’AT&T Byron Nelson) e Franck Medale. Il francese che domenica scorsa ha vinto in casa l’Open de la Mirabelle d’Or festeggiando il primo titolo sull’Alps Tour a Metz. Chance di successo pure per il portoghese Tomas Bessa Guimaraes e l’olandese Lars Keunen.
Quattro i successi azzurri nel torneo – La prima edizione della competizione, nel 2014, è stata vinta da Borja Virto. Due i successi spagnoli, con il secondo firmato nel 2019 da Sebastian Garcia Rodriguez. Mentre dal 2015 al 2018 il torneo ha sempre parlato italiano grazie alle affermazioni di Andrea Perrino (2015), Stefano Pitoni (2016), Marco Crespi (2017) e Guido Migliozzi (2018).
Aprirà l’evento la Pro-Am Memorial Giorgio Bordoni by AON – L’evento, con il supporto dell’Official Advisor della FIG, Infront, si aprirà con la Pro-Am Memorial Giorgio Bordoni by AON che vedrà in azione 17 squadre composte da un professionista e due dilettanti. E si giocherà (su 18 buche) con formula “Tour Scramble & Use Your Pro”. Per una sfida all’insegna anche dell’inclusione sociale, punto imprescindibile del Progetto Ryder Cup 2023. In campo, con il team guidato dal “pro” Luca Galliano, ci sarà pure Roberto Molina, giocatore diversamente abile.
Formula di gara e montepremi – Il Memorial Giorgio Bordoni presented by AON si disputerà sulla distanza di 54 buche con taglio dopo 36 che lascerà in gara i primi 40 classificati e i pari merito al 40/o posto. In palio un montepremi complessivo di 40.000 euro con prima moneta di 5.800.
Il percorso di gioco – La Pinetina Golf Club si estende su settanta ettari di verde immersi nel Parco Pineta di Appiano Gentile e Tradate con i suoi boschi di pini silvestri, betulle, querce e castagni. Il campo si snoda su un terreno molto ondulato con differenti situazioni di gioco, proponendo anche incantevoli scorci panoramici con vista sul Monte Rosa, sulle Prealpi lombarde e, nelle giornate più limpide, sugli Appennini.
Gli Sponsor – AON è il Presenting Sponsor del Memorial Bordoni. L'Italian Pro Tour ha il supporto di DS Automobiles (Main Sponsor); Fideuram (Official Bank); Kappa ed Eureco (Official Supplier); Corriere dello Sport, Tuttosport, Il Giornale (Media Partner. Official advisor: Infront.
Social Partner – Il circuito sostiene Sport Senza Frontiere Onlus che da anni porta avanti un progetto di inclusione sociale attraverso il golf.
(Da Ufficio Stampa Federgolf)
Tre settimane da mattatore e da raccontare ai nipoti per il 30enne spagnolo Santiago Tarrio, che in questo breve lasso di tempo ha ottenuto due titoli (in totale tre in carriera) e un terzo posto che l’hanno portato in cima alla money list del Challenge Tour.. Si è imposto con 268 (71 64 67 66, -20) colpi nel Challenge de España sul tracciato dell’Iberostar Real Club de Golf (par 72), a Novo Sancti Petri, nei pressi di Cadice in Spagna, dopo aver vinto in precedenza il D+D Real Czech Challenge ed essere giunto terzo nel Challenge de Cadiz, e ora con un terzo successo in stagione potrebbe saltare direttamente sull’European Tour. Per gli italiani due piazzamenti a metà classifica con Enrico Di Nitto, 33° con 279 (68 69 69 73, -9), e con Filippo Bergamaschi, 46° con 283 (70 68 74 71, -5), mentre gli altri sette che avevano preso parte alla gara sono usciti al taglio.
Nella sua impresa Santiago Tarrio, che con 66 (-6, sei birdie), ha fissato lo score più basso del turno, ha ricevuto un apporto determinate dal francese Frederic Lacroix il quale, in vetta a due buche dal traguardo con un colpo sull’iberico, è andato in bambola e dopo cinque birdie in sedici buche si è auto affondato con due bogey (69, -3). Con lui al secondo posto con 269 (-19) anche lo scozzese Ewen Ferguson e l’australiano Blake Windred, l’altro autore di un 66 (-6, otto birdie, due bogey).
Di nuovo buona prova del belga Kristof Ulenaers - quinto con 270 (-18) affiancato dallo spagnolo Lucas Vacarisas - alla quarta gara sul circuito in cinque anni e la seconda in stagione, ma nella prima, la scorsa settimana, ha dominato nel Challenge de Cadiz, e settima piazza on 271 (-17) per lo statunitense Chase Hanna e per l’inglese Alfie Plant.
Di Nitto ha concluso la sua gara con un 73 (+1) frutto di quattro birdie e di cinque bogey e Bergamaschi ha segnato tre birdie e due bogey per il 71 (-1). Ancora fatale il taglio per gli azzurri, come detto, con sette finiti fuori gioco: Federico Maccario, 70° con 142 (-2), Aron Zemmer e Lorenzo Scalise, 84.i con 143 (-1), Michele Ortolani, 115° con 146 (+2), Matteo Manassero, 127° con 148 (+4), uscito per la prima volta in cinque gare disputate sul Challenge, Giulio Castagnara, 145° con 154 (+10), che era all’esordio stagionale sul tour, ed Edoardo Raffaele Lipparelli, 147° con 155 (+11) che non ha superato le 36 buche per la settima volta in altrettante presenze nel 2021. A Tarrio è andato un assegno di 32.000 euro su un montepremi di 200.000 euro.
TERZA GIORNATA - Sarà un gran finale con diciassette giocatori raccolti in quattro colpi in corsa per il titolo nel Challenge de España (Challenge Tour) che si conclude sul tracciato dell’Iberostar Real Club de Golf (par 72), a Novo Sancti Petri, nei pressi di Cadice in Spagna. Tra i diciassette non ci saranno i due italiani rimasti in gara, dopo la falcidia al taglio che se ne è portati via sette, Enrico Di Nitto, 23° con 206 (68 69 69, -10), e Filippo Bergamaschi, 50° con 212 (70 68 74, -4).
Cambio al vertice dove con 200 (-16) colpi si sono portati lo scozzese Ewen Ferguson (68 67 65), autore di un 65 (-7, due eagle, tre birdie), miglior score di giornata, e il francese Frederic Lacroix (67 67 66), che si è espresso con sette birdie e un bogey per il 66 (-6). Seguono con 202 (-14) lo spagnolo Santiago Tarrio e lo statunitense Chase Hanna e sono al quinto posto con 203 (-12) lo svedese Christofer Blomstrand, l’austriaco Niklas Regner, il sudafricano JC Ritchie, il belga Kristof Uleaners, a segno la scorsa settimana nel Challenge de Cadiz sullo stesso percorso, l’australiano Blake Windred e l’iberico Lucas Vacarisas, gli ultimi due in vetta dopo due round. Hanno chance di vittoria anche i sette concorrenti all’undicesimo posto con 204 (-12), tra i quali si trova l’inglese Alfie Plant, l’altro autore di un 65.
Di Nitto, che ha perso tre posizioni, ha girato in 69 (-3) colpi con cinque birdie e due bogey, e Bergamaschi, che è fatto 25 passi indietro, ha messo insieme quattro birdie e sei bogey per il 74 (+2).
Ancora una falcidia, che sta diventando una brutta abitudine per i colori azzurri, a metà gara dove sono usciti Federico Maccario, 70° con 142 (-2), Aron Zemmer e Lorenzo Scalise, 84.i con 143 (-1), Michele Ortolani, 115° con 146 (+2), Matteo Manassero, 127° con 148 (+4), uscito per la prima volta in cinque gare disputate sul Challenge, Giulio Castagnara, 145° con 154 (+10), che era all’esordio stagionale sul tour, ed Edoardo Raffaele Lipparelli, 147° con 155 (+11) che non ha superato le 36 buche per la settima volta in altrettante presenze nel 2021. Il montepremi è di 200.000 euro con prima moneta di 32.000 euro.
SECONDA GIORNATA - Enrico Di Nitto, 20° con 137 (68 69, -7) colpi, e Filippo Bergamaschi, 25° con 138 (70 66, -6) sono gli unici italiani rimasti in gara, su nove partenti, nel Challenge de España (Challenge Tour) in svolgimento sul tracciato dell’Iberostar Real Club de Golf (par 72), a Novo Sancti Petri, nei pressi di Cadice in Spagna.
In vetta alla graduatoria il 22enne spagnolo Lucas Vacarisas (133 - 64 69, -11) è stato raggiunto dal 23enne australiano Blake Windred (133 - 68 65), entrambi in cerca del primo titolo sul circuito. Wildred ha attaccato con un 65 (-7) fatto di un eagle e di cinque birdie, senza bogey, ma Vacarisas, che si è fatto notare lo scorso anno sull’Alps Tour conquistando la ‘carta’ per il Challenge Tour con il secondo posto nell’ordine di merito, pur andando in altalena, è riuscito a evitare il sorpasso con sei birdie e tre bogey per il parziale di 69 (-3). In terza posizione con 134 (-10) il neozelandese Daniel Hillier, l’irlandese Conor Purcell, lo svizzero Jeremy Freiburghaus, il francese Frederic Lacroix e il belga Kristof Ulenaers, appena alla quarta gara sul circuito nell’arco di cinque anni, ma che la scorsa settimana ha vinto il Challenge de Cadiz sullo stesso tracciato. Ha rimontato 55 posizioni con un 64 (-8, otto birdie), miglior punteggio del round, lo spagnolo Santiago Tarrio, ottavo con 135 (-9).
Ernico Di Nitto, che è tornato indietro di otto passi, ha segnato anch’egli un parziale di 69 (.3) con cinque birdie e due bogey, mentre Filippo Bergamaschi ne ha fatti 15 in avanti con un 68 (-4) dovuto a sei birdie e a due bogey. L’ecatombe di tagli, che sta diventando una brutta abitudine per i colori azzurri, ha coinvolto Federico Maccario, 70° con 142 (-2), Aron Zemmer e Lorenzo Scalise, 84.i con 143 (-1), Michele Ortolani, 115° con 146 (+2), Matteo Manassero, 127° con 148 (+4), uscito per la prima volta in cinque gare disputate sul Challenge, Giulio Castagnara, 145° con 154 (+10), che era all’esordio stagionale sul tour, ed Edoardo Raffaele Lipparelli, 147° con 155 (+11) che non ha superato le 36 buche per la settima volta in altrettante presenze nel 2021. Il montepremi è di 200.000 euro con prima moneta di 32.000 euro.
PRIMA GIORNATA - Buona partenza di Enrico Di Nitto, 12° con 68 /-4) colpi, nel Challenge de España (Challenge Tour) che si sta disputando sul percorso dell’Iberostar Real Club de Golf (par 72), a Novo Sancti Petri, nei pressi di Cadice in Spagna, lo stesso tracciato che la scorsa settimana ha ospitato il Challenge de Cadiz.
Si è espresso con un ottimo 64 (-8, nove birdie, un bogey) il 22enne spagnolo Lucas Vacarisas, messosi in evidenza sull’Alps Tour, il quale precede l’irlandese Connor Purcell (65, -7). Al terzo posto con 66 (-6) il neozelandese Daniel Hillier, il sudafricano JC Ritchie, l’olandese Daan Huizing e gli inglesi Marco Penge e Jordan Wrisdale.
Sono in gara altri otto italiani: Filippo Bergamaschi e Aron Zemmer, 40.i con 70 (-2), Matteo Manassero, Lorenzo Scalise e Michele Ortolani, 89.i con 72 (par), Federico Maccario, 108° con 73 (+1), Giulio Castagnara, 145° con 78 (+6), ed Edoardo Raffaele Lipparelli, 150° con 79 (+7). Il montepremi è di 200.000 euro con prima moneta di 32.000 euro.
LA VIGILIA - Il Challenge Tour rimane a Novo Sancti Petri, nei pressi di Cadice in Spagna, per la disputa del Challenge de España (15-18 giugno) sul percorso dell’Iberostar Real Club de Golf, disegnato dalla lggenda spagnola Severiano Ballesteros. E’ lo stesso teatro del precedente Challenge de Cadiz al quale hanno preso parte senza troppa fortuna Michele Ortolani (38°), Filippo Bergamaschi e Matteo Manassero (46.i) e Lorenzo Scalise (57°), che sono andati a premio, Enrico Di Nitto, Aron Zemmer ed Edoardo Raffaele Lipparelli, usciti l taglio, ai quali si sono aggiunti Federico Maccario e Giulio Castagnara, quest’ultimo al debutto ul circuito.
Nel field il belga Kristof Ulenaers dominatore, ma anche assoluta sorpresa del Challenge de Cadiz, che ha vinto alla prima vera apparizioni sul circuito, dopo due precedenti nel KPMG Trophy (2016, 2018), giocati in casa con un invito e finiti prima del tempo.
Solo due i past winner, a contare dal 2010, l’inglese Matthew Baldwin (2011), e il tedesco Moritz Lampert (2014), che sono rimasti sul circuito dopo altalena tra i due tour continentali, mentre gli altri hanno preso strade più importanti, come ad esempio il polacco Ondrej Lieser (2020) passato sull’European Tour dove però è scomparso dai radar, mentre è approdato sul PGA Tour arrivando a vincere quattro major lo statunitense Brooks Koepka, che nel 2013 ha stabilito il record dello score più basso dell’evento (260, -24).
Nel field anche sei degli otto vincitori stagionali. Oltre a Olenaers prenderanno il via
il sudafricano JC Ritchie, lo scozzese Craig Howie, l’olandese Daan Huizing, il francese Felix Mory e lo spagnolo Santiago Tarrio (terzo nel Challenge de Cadic), mentre saranno assenti i due sudafricani Brandon Stone e Wilco Nienaber, che la scorsa settimana ha giocato sul PGA Tour (14° nel Palmetto Championship). Il montepremi è di 200.000 euro con prima moneta di 32.000 euro.
Dopo Pga Tour (Garrick Higgo) e LPGA Tour (Matilda Castren) prima vincitrice anche nel Symetra Tour, la svizzera 24enne di Losanna Morgane Metraux che ha prevalso con 199 (69 63 67, -17) nell’Island Resort Championship, in cui Roberta Liti, 101ª con 147 (75 72. +3), è uscita al taglio per a quinta volta su sette gare nel circuito..
Morgane Matraux, che aveva sfiorato il successo quest’anno nel Casino Del Sol Golf Classic (seconda), con un parziale di 67 (-5, sei birdie, un bogey), è andata a segno sorpassando nel giro finale la canadese Maude-Aimee Leblanc (200, -16), 32enne di Sherbrooke (Quebec), rimasta ancora senza vittorie, ma che ha portato a 21 le sue top ten in carriera.
Al terzo posto con 203 (-13) la norvegese Celine Borge e al quarto con 204 (-12) Sierra Brooks, la cinese Hexi Yuan e la messicana Ingrid Gutierrez Nunez.
Per la Metraux, che una sorella maggiore, la 26enne Kim che ha provato senza fortuna a frequentare il circuito nel 2019, un assegno di 30.000 dollari su un montepremi di 200.000 dollari.
SECONDO GIRO - Roberta Liti, 101ª con 147 (75 72. +3) colpi, è uscita al taglio nell’Island Resort Championship, il torneo del Symetra Tour ch si sta svolgendo sul tracciato del Sweetgrass Golf Club (par 72) ad Harris, nel Michigan. E’ rimasta da sola al vertice la canadese Maude-Aimee Leblanc, 32enne di Sherbrooke (Quebec), venti volte tra le top ten nel circuito ma nessun titolo, che con un 64 (-8, otto birdie senza bogey) e il totale di 129 (65 64, -15) ha preso tre colpi di margine, a un giro dal termine, sulla svizzera Morgane Metraux (132, -12), autrice con 63 (-9, nove birdie), del miglior score del turno.
In corsa per il successo, anche se con possibilità ridotte dato il distacco, la thailandese Prima Tammaraks, terza con 134 (-10), Sierra Brooks, la spagnola Maria Parra e la cinese Hexi Yuan, quarte con 135 (-9). Crollata Karen Chung, leader dopo un giro con la Leblanc e ora decima con 137 (-7).
Roberta Liti ha subito il quinto taglio in sette gare sul Symetra Tour in stagione in cui ha anche ottenuto un sesto posto (Casino Del Sol) e un 48°. Inoltre è uscita anche in una gara sul LPGA Tour e sul LET è giunta settima nel Ladies Iralian Open. Il montepremi è di 200.000 dollari con prima moneta di 30.000 dollari.
PRIMO GIRO - Roberta Liti, 109ª con 75 (+3) colpi, rischia di uscire a metà gara nell’Island Resort Championship, il torneo del Symetra Tour ch si sta svolgendo sul tracciato del Sweetgrass Golf Club (par 72) ad Harris, nel Michigan.
Sono al vertice con 65 (-7) Karen Chung e la canadese Maude-Aimee Leblanc che precedono di misura Kristin Coleman (66,-.6). In quarta posizione con 67 (-5) Kendra Dalton, Britney Yada, Bailey Tardy e la cinese Hexi Yuan. In difficoltà Daniela Iacobelli, 81ª con 73 (+1), che difende i titolo.
Roberta Liti, reduce da una bella prova nel Ladies Italian Open (settima), ha segnato un birdie, due bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 200.000 dollari con prima moneta di 30.000 dollari.
LA VIGILIA - Roberta Liti riprende la strada nel Symetra Tour, il suo circuito di competenza, dopo la bella prestazione nel Ladies Italian Open nel quale è stata la migliore tra le azzurre terminando settima. Sul percorso dello Sweetgrass Golf Club, ad Harris nel Michigan, si disputa l’Island Resort Championship (11-13 giugno) a cui prendono parte, con il ruolo di favorite, le prime cinque della money list, nell’ordine la cinese Riuxin Liu, la spagnola Fatima Fernandez Cano, Lilia Vu, la tedesca Sophie Hausmann e Allison Emrey.
Nel field anche Bailey Tardy, la spagnola Marta Sans Barrio, la canadese Maude-Aimee Leblanc, la francese Julie Aime e la messicana Alejandra Llaneza, per citarne alcune. Il montepremi è di 200.000 dollari di cui 30.000 dollari spetteranno alla vincitrice.
Freddezza e autorità nel momento decisivo e il sudafricano Garrick Higgo ha vinto con 273 (68 69 68 68, -11) colpi il Palmetto Championship (PGA Tour) sul percorso del Congaree Golf Club (par 71), a Ridgeland nel South Carolina. Arrivato con un invito dello sponsor era alla prima gara sul circuito, anche se per le statistiche è la seconda, perché ha partecipato a maggio al PGA Championship, che però essendo un major fa presenza in quasi tutti i migliori tour del mondo. Le statistiche, comunque, ognuno a volte le adatta a proprio consumo: basti pensareche per anni il LPGA Tour non assegnava nelle sue statistiche a Laura Davies il primo major vinto perché lo aveva ottenuto prima di essere divenuta membro del circuito.
Higgo, nativo di Johannesburg, a 22 anni, un mese e un giorno ha ottenuto, sempre per quelle statistiche, il primo successo alla seconda apparizione e meglio di lui ha fatto solo Jim Benepe che nel 1988 si impose nel Beatrice Western Open alla sua prima presenza assoluta, ma che poi non ebbe una gran carriera perché rimase il suo unico acuto. E’ stato il secondo sudafricano a vincere in stagione, dopo Branden Grace (Puerto Rico Open), e il secondo a fare centro a 22 anni dopo Gary Player nel lontano 1958. E’ al quarto successo in carriera dopo i tre ottenuti sull’European Tour (Open de Portugal 2020, Gran Canaria Lopesan Open e Canary Island Open 2021) e, naturalmente, ha subito accettato di divenire membro del PGA Tour con tutti i vantaggi di due anni di esenzione (ossia non perderà la ‘carta’ anche se andasse malissimo nella prima stagione) e si trasferirà armi e bagagli negli Stati Uniti, magari attingendo per le prime spese al congruo assegno di 1.314.000 dollari, premio per la sua prestazione su un montepremi di 7.300.000 dollari. Inoltre è salito dalla 54ª alla 37ª piazza nel World Ranking ed è entrato all’80° posto nella classifica FedEx Cup.
Il finale di gara è stato alquanto singolare a iniziare dal suicidio golfistico di Chesson Hadley al quale non sono bastati quattro colpi di vantaggio sul secondo dopo 54 buche (Higgo era a sei) per tornare al successo a sette anni di distanza dall’unico alloro (Puerto Rico Open, 2014). Infatti ha perso progressivamente terreno, però aveva ancora due colpi di margine su Higgo a tre buche dal termine, ma con tre bogey, propiziati da drive sbilenchi, ha favorito il soprasso ed è terminato secondo (274, -10) con la folta compagnia di Hudson Swafford, Doc Redman, del venezuelano Jhonattan Vegas, dell’inglese Tyrrell Hatton, al rientro dopo la guarigione dal Covid-19, e di Bo Van Pelt, che sulla buca 18 ha mancato il possibile playoff con un bogey, ma che a 46 anni ha ottenuto il suo miglior risultato dal 2012, quando giunse secondo nel Quicken Loans vinto da Tiger Woods.
Un altro che ha dato una involontaria mano a Higgo, il quale ha chiuso con un 68 (-3 con due birdie e due bogey sulle prime nove e con un eagle e un birdie decisivi nel rientro) è stato Dustin Johnson, numero uno mondiale, che in piena corsa pure lui, è incappato in un clamoroso triplo bogey alla buca 16 scivolando in decima posizione con 276 (-8). Una nota di merito per l’altro sudafricano invitato, Wilco Nienaber, pure lui a segno in stagione nella Dimensione Data Pro Am organizzata in combinata da Challenge Tour e da Sunshine Tour. E’ giunto 14° con 277 (-7) colpi e non è male per un 21enne la cui carriera ancora balla tra European Tour, Challenge Tour e Sunshine Tour.
TERZO GIRO - Il maltempo non ha consentito a quattro giocatori di completare il terzo giro del Palmetto Championship (PGA Tour) sul percorso del Congaree Golf Club (par 71), a Ridgeland nel South Carolina, ma la buca che manca da giocare può apportare ancora qualche variazione alla classifica provvisoria. Sono stai fermati dopo la buca 17 Chesson Hadley, il quale ha mantenuto la leadership con “-14” e ha aumentato il vantaggio portandolo a quattro colpi su Harris English (-10), stoppato anhe lui, e dovrà completare la buca 18 anche Dustin Johnson, numero uno mondiale, terzo con “-8”, che ha perso vistosamente terreno e che può solo sperare in un suo birdie e in uno scivolone dei suoi avversari per evitare di iniziare il turno conclusivo con sei colpi di ritardo, francamente troppi di rimontare. Lo affianca il sudafricano Garrick Higgo, che ha terminato con 205 (-8), al debutto sul circuito e con due titoli ottenuti quest’anno alle Isole Canarie sull’European Tour.
Il quarto rimasto lungo la strada è Tain Lee, settimo con “-6”. entrato nel field dalla prequalifica, che è passato al comando con quattro birdie sulle prime cinque buche e che poi ha mandato tutto all’aria con tre bogey e un doppio bogey sulle ultime cinque giocate.
Sono al quinto posto con 206 (-7) Bo Van Pelt e l’inglese Tyrrel Hatton, numero 11 del World Ranking, rientrato dopo la guarigione dal Covid-19, e che per il suo 67 (-4) ha realizzato tre eagle (insieme a un doppio bogey) secondo giocatore in stagione a compiere la prodezza dopo Matthew Wolff (Shriners Hospitals for Children Open, round 3). Sono tutti arrivati in club house con 207 (-6) colpi gli altri sei concorrenti al settimo posto insieme a Lee, tra i quali si trovano l’inglese Luke Donald e il venezuelano Jhonattan Vegas. Ha perso terreno l’altro debuttante sul circuito, il sudafricano Wilco Nienaber, pure lui a segno in stagione nella Dimensione Data Pro Am organizzata in combinata da Challenge Tour e da Sunshine Tour, 27° con 210 (-3). È uscito al taglio Brooks Koepka (n. 8), 80° con 145 (+1). che mai era andato fuori per sei volte nella stessa annata. Il montepremi è di 7.300.000 dollari.
SECONDO GIRO - Uno scivolone sull’ultima buca, sotto forma di doppio bogey, ha impedito al leader mondiale Dustin Johnson, secondo con 133 (-9), di condividere la prima posizione con Chesson Hadley (131 - 65 66, -11) nel Palmetto Championship (PGA Tour) al Congaree Golf Club (par 71), a Ridgeland nel South Carolina.
Hadley, 34 anni il prossimo 5 luglio, nativo di Raleigh, nello Stato in cui si gioca, un solo titolo sul circuito lontano sette anni (Puerto Rico Open, 2014), e con quattro successi sul Web.com Tour (oggi Korn Ferry Tour), ha girato in 66 (-5, sette birdie, due bogey). Sul tee della buca 18 era un colpo dietro a Johnson, ma uscito dal green se ne è trovati due di vantaggio perché ha chiuso con un birdie contro il doppio bogey del suo avversario che nel 68 (-3) ha messo anche sei birdie e un bogey.
Al terzo posto con 135 (-7) Tain Lee, che è entrato nel field dalle prequalifiche e che potrebbe emulare il canadese Corey Conners ultimo a vincere dopo essere entrato dalla porta di servizio (Valero Texas Open 2019).
Stanno facendo una bella figura i due sudafricani esordienti. Wilko Nienaber, quarto con 136 (-6), che si è imposto quest’anno nella Dimensione Data Pro Am organizzata in combinata da Challenge Tour e da Sunshine Tour e che nei due giri ha fatto registrare nella Driving Distance la meadia migliore (361,1 yards). Garrick Higgo, due gare fatte sue alle Isole Canarie tra aprile e maggio sull’European Tour, è decimo con 137 (-5). Nienaber è affiancato dal connazionale Erik van Rooyen, dall’irlandese Seamus Power e da Pat Perez, Chez Reavie e da Harris English.
E’ risalito dalla 54ª alla 17ª piazza con 139 (-3) l’inglese Tyrrell Hatton, numero 11 del World Ranking, al rientro dopo essere guarito dal Covis-19, ed è naufragato Wes Roach, in vetta nel round d’apertura e ora 29° con 141 (-1) dopo un 77 (+6) in cui non ha conosciuto birdie. È uscito al taglio Brooks Koepka (n. 8), 80° con 145 (+1). E’ la sesta volta in stagione che non supera metà gara e non gli era mai successo prima.
Il Palmetto Championship, subentrato nel calendario del PGA Tour al RBC Canadian Open, cancellato per la pandemia, precede il terzo major stagionale, l’U.S. Open (Torrey Pines, San Diego, California, 17-20 giugno). Il montepremi è di 7.300.000 dollari.
PRIMO GIRO - La sorpresa Wes Roach al vertice con 64 (-7) colpi e e Dustin Johnson, leader mondiale, uno dei rari big nel field, a ridosso con 65 (-6), dopo il giro iniziale del Palmetto Championship, il torneo subentrato nel calendario del PGA Tour al RBC Canadian Open, cancellato per la pandemia, e che precede il terzo major stagionale, l’U.S. Open (Torrey Pines, San Diego, California, 17-20 giugno).
Sul percorso del Congaree Golf Club (par 71), a Ridgeland nel South Carolina, Roach, 32enne di Knoxwille (Tennessee), con un titolo nel Web.Com Tour (oggi Korn Ferry Tour) datato 2015 e con tre promozioni dal secondo al primo circuito americano, l’ultima nel 2018 dopo due passi indietro, ha segnato un eagle, sei birdie e un bogey, mentre Dustin Johnson con sei birdie, è stato uno dei cinque giocatori a chiudere il round senza bogey. Lo affiancano in seconda posizione Chesson Hadley, Doc Redman e il sudafricano Erik van Rooyen. In sesta con 66 (-5) il venezuelano Jhonattan Vegas e tra i 12 concorrenti in settima con 67 (-4) Harris English e il canadese Nick Taylor.
Non sono andate molto bene le cose per gli altri due che sono entro la top 11 del world ranking, l’inglese Tyrrell Hatton, numero undici, 54° con 71 (par), al rientro dopo la quarantana per il Covid-19, e Brooks Koepka, numero 8, 75° con 72 (+1). Se la sono cavata bene i due sudafricani che arrivano dai tour continentali, entrambi 19.i con 68 (-3): Garrick Higgo, due successi in stagione alle Isole Canarie sull’European Tour, e Wilco Nienaber, a segno nella Dimensione Data Pro Am organizzata in combinata da Challenge Tour e da Sunshine Tour. Il montepremi è di 7.300.000 dollari.
LA VIGILIA - Il ritorno alle gare di Dustin Johnson, numero uno mondiale, fermo dal PGA Championship, è uno dei pochi motivi di interesse, se non il solo, del Palmetto Championship (10-13 giugno), il torneo che ha sostituito nel calendario il RBC Canadian Open, cancellato per la pandemia, e che precede il terzo major stagionale, U.S. Open (Torrey Pines, San Diego, California, 17-20 giugno).
Big tutti a riposo e field ricco di comprimari con altri due soli giocatori in alta classifica nel ranking mondiale, Brooks Koepka, numero 8, e l’inglese Tyrrell Hatton, sceso al numero 11 perché fermato dal Covid-19, e che ora riprende dopo la guarigione.
Johnson aveva giocato un torneo prima di un major nello scorso novembre (Vivint Houston Open), terminando secondo, e poi la settimana dopo si è imposto nel Masters. Visto che nel mondo del golf la superstizione è di casa magari gli porterà bene ancora una volta.
Sul percorso del Congaree Golf Club, a Ridgeland nel South Carolina, spulciando nel field troviamo Kevin Kisner, il coreano Sungjae Im, gli inglesi Tommy Fleetwood e Ian Poulter, ma suscitano una certa curiosità due sudafricani, Garrick Higgo, che quest’anno ha vinto due tornei sull’European Tour, entrambi alle Isole Canarie, e il giovanissimo Wilco Nienaber, che si è imposto in patria nella Dimension Data Pro Am, che gli conta come successo sia nel Challenge Tour che sul Sunshine Tour. Il montepremi di 7.300.000 dollari meritava certamente un field migliore.
Questa volta Jacopo Vecchi Fossa, leader dopo due turni, non ce l’ha fatta a conseguire il secondo titolo stagionale, dopo in primo nell’Abruzzo Open. Nell’Open International de la Mirabelle d’Or, sul percorso del Golf de la Grange aux Ormes (par 70), a Metz in Francia, è terminato terzo con 199 (65 67 67, -11) colpi, ma ha ceduto soprattutto per i meriti del 26enne francese Franck Medale, che ha siglato il primo titolo sul circuito con uno spettacolare 62 (-8, un eagle, otto birdie, due bogey), miglior score del turno, e un totale di 196 (65 69 62, -14), e anche del portoghese Vitor Londot Lopez, secondo con 197 (-13), dopo aver insidiato seriamente l’avversario con un 63 (-7, un eagle, sei birdie, un bogey). A Medale il successo ha fruttato un assegno di 5.800 euro su un montepremi di 40.000 euro.
Ottima prova anche di Stefano Mazzoli (suo l’Antognolla Open), quarto con 200 (-10) alla pari con l’olandese Davey Porsius. Degli altri italiani buona prestazione di Gianluca Porietti, 16° con 205 (-5), e ancora convincenti i dilettanti Davide Buchi, 31° con 207 (-3), Riccardo Bregoli, 40° con 208 (-2), e Gregorio De Leo, 51° con 212 (+2), che nelle gare con i pro non mancano quasi mai occasione almeno di passare il taglio. A premio anche i pro Giacomo Fortini, 45° con 210 (par), e Andrea Saracino, 59° con 216 (+6).
SECONDO GIRO - Ancora Jacopo Vecchi Fossa al proscenio. L’azzurro è salito dal secondo al primo posto con 132 (65 67, -8) colpi, grazie a un 67 (-3, un eagle, tre birdie, due bogey), nell’Open International de la Mirabelle d’Or, alla pari con il francese Jules Gris (132 - 68 64), e punta al secondo titolo stagionale, dopo aver vinto l’Abruzzo Open ed essere al vertice dell’ordine di merito.
Sul percorso del Golf de la Grange aux Ormes (par 70), a Metz in Francia, non sarà un giro finale facile per nessuno, poiché vi sono almeno 14 giocatori in grado di vincere, raccolti nell’arco di tre colpi, e tra costoro si trova anche Stefano Mazzoli, decimo con 135 (69 66, -5), anch’egli a segno in stagione (Antognolla Open).
Al terzo posto con 133 (-7) il portoghese Tomas Bessa Guimaraes, al quarto con 134 (-6) il suo connazionale Vitor Londot Lopes, i francesi Franck Medale, Dimitri Darnaud, Tom Santa e Romain Vallaeys e il dilettante spagnolo Alvaro Hernandez Cabezuela. Insieme a Mazzoli, e con identiche possibilità di successo, l’olandese Davey Porsius, lo statunitense Blaire McKeithen, il transalpino Louis Capon e lo svizzero Arthur Ameil-Planchin, leader dopo un turno.
Sono rimasti in gara altri sei italiani: Gianluca Proietti, 15° con 136 (-4), il dilettante Gregorio De Leo, sempre in evidenza nelle sue uscite tra i pro, e Giacomo Fortini, 22.i con 137 (-3), l’altro amateur Davide Buchi, anch’egli tonico quando si confronta nella categoria superiore, e Andrea Saracino, 34.i con 138 (-2), e ancora un amateur, Riccardo Bregoli, che non è da meno dei suoi compagni in azzurro, 41° con 139 (-1). Il montepremi è di 40.000 euro dei quali 5.800 euro andranno al vincitore.
PRIMO GIRO - Italiani ancora protagonisti nell’Alps Tour, ma con tre successi ottenuti nelle prime sei gare stagionali non è sicuramente una sorpresa. Jacopo Vecchi Fossa, vincitore dell’Abruzzo Open e leader dell’ordine di merito, e Andrea Saracino sono al secondo posto con 65 (-5) colpi in una classica del circuito, l’Open International de la Mirabelle d’Or, sul percorso del Golf de la Grange aux Ormes (par 70) a Metz in Francia. Hanno un colpo di ritardo dal leader, lo svizzero Arthur Ameil-Planchin (64, -6), e hanno la compagnia dei francesi Franck Medale, Dimitri Darnaud e Romain Vallaeys.
Degli altri venti italiani in gara è buona posizione Giovanni Craviolo, 15° con 67 (-3), e anticipano la linea del taglio Michele Cea, Giacomo Fortini e Luca Cianchetti, a segno nel precedente Red Sea Little Venice Open in Egitto, 24.i con 68 (-2), Takayuki Matsui e Stefano Mazzoli, il terzo azzurro salito sul gradino più alto del podio (Antognolla Open), 38.i con 69 (-1). Il montepremi è di 40.000 euro dei quali 5.800 euro andranno al vincitore.
Nella prossima settimana, dal 16 al 18 giugno, si tornerà in Italia per Memorial Giorgio Bordoni by AON al GC La Pinetina ad Appiano Gentile (CO).
LA VIGILIA L’Alps Tour fa tappa in Francia per l’Open International de la Mirabelle d’Or (11-13 giugno), sul percorso del Golf de la Grange aux Ormes (par 70) a Metz in Francia. Dopo il dominio nel precedente Red Sea Little Venice Open (vinto in Egitto da Luca Cianchetti con Jacopo Vecchi Fossa e Ludovico Addabbo secondi) gli azzurri cercano una nuova impresa sul terzo circuito continentale dove, nelle prime sei gare stagionali, hanno ottenuto tre successi, gli altri due con Vecchi Fossa (leader della money list e a segno nell’Abruzzo Alps Open) e con Stefano Mazzoli (Antognolla Alps Open).
Alla 18ª edizione dell’evento parteciperanno 22 italiani. Oltre ai citati ricordiamo, tra gli altri, Cristiano Terragni, Carlo Casalegno, Giulio Castagnara, Andrea Saracino e il dilettante Gregorio De Leo.
Nel field di 144 concorrenti, in rappresentanza di 15 nazioni, vi saranno gli spagnoli Daniel Berna e Angel Hidalgo Portillo, i francesi Julien Foret e Thomas Elissalde, l’irlandese David Carey e l’olandese Lars Keunen. Il montepremi è di 40.000 euro dei quali 5.800 euro andranno al vincitore.
Nella prossima settimana, dal 16 al 18 giugno, si tornerà in Italia per Memorial Giorgio Bordoni by AON al GC La Pinetina ad Appiano Gentile (CO).
All’improvviso un 64 (-6) miglior score del turno, un imprevisto salto dal decimo posto, un totale di 271 (70 67 70 64, -17) e a 37 anni il nordirlandese di Bangor Jonathan Caldwell si è ritrovato tra le mani il titolo nello Scandinavian Mixed. E’ il suo primo sull’European Tour, arrivato forse quando non ci sperava più e dopo una vita golfistica in altalena tra i due circuiti continentali, con il magro bottino di tre successi in Stage 1 della Qualifying School (2008, 2011 e 2015) e con una lunga escursione sull’Euro Pro Tour di terzo livello dove ha raccolto due vittorie (2016-2017) e una promozione sul Challenge Tour.
Sul percorso del Vallda G&CC (par 72), a Kungsbacka nei pressi di Goteborg in Svezia, in un torneo dalla formula innovativa in cui pro dell’European Tour e proette del Ladies European Tour si sono contesi un unico trofeo e un unico montepremi di un milione di euro (E 145.160 a Caldwell), sono finiti nelle retrovie Lorenzo Gagli, 52° con 286 (71 68 73 74, -2), e Francesco Laporta, 69° con 293 (69 72 78 74, +5). Non hanno, invece, superato il taglio Renato Paratore, 99° con 144 (73 71), e Lucrezia Colombotto Rosso, 138ª con 149 (+5).
Caldwell ha realizzato un eagle, otto birdie e due bogey e ha battuto lo spagnolo Adrian Otaegui, secondo con 272 (-16), e l’inglese Alice Hewson, terza con 273 (-15), la migliore tra le proette e che era al vertice dopo tre giri, in un quartetto che poi si è sfaldato. In quarta posizione con 275 (-13) l’australiano Scott Hend e l’inglese James Morrison e in sesta con 276 (-12) il danese Joachim B. Hansen.
Al 33° posto con 282 (-6) lo svedese Henrik Stenson, promotore del torneo insieme alla grande campionessa Annika Sorenstam, uscita al taglio e che non aveva maggiori mire di una esibizione, avendo lasciato le scene agonistiche nel 2008.
Seconda tra le donne la tedesca Olivia Cowan, decima con 278 (-10), quindi al 18° posto con 280 (-8) la forte dilettante svedese Maja Stark, la sua affermata connazionale Caroline Hedwall, anche lei nel quartetto di testa dopo 54 buche, e la finlandese Sanna Nuutinen.
TERZO GIRO - Classifica molto corta e foriera di un gran finale molto combattuto nello Scandinavian Mixed, un torneo innovativo dove uomini e donne di European Tour e Ladies European Tour competono con trofeo e montepremi di un milione di euro in comune. E sul percorso del Vallda G&CC (par 72), a Kungsbacka nei pressi di Goteborg in Svezia, le proettes stanno facendo un’ottima figura perché nel quartetto al comando con 204 (-12) colpi ve ne sono due, la svedese Caroline Hedwall (67 64 73), che era leader solitaria dopo due turni, e l’inglese Alice Hewson (68 67 69), affiancate dal gallese Rhys Enoch (71 67 66), che quest’anno ha vinto una gara sul Sunshine Tour (Kit Kat Group Pro-Am a marzo), e dall’australiano Jason Scrivener (70 68 66).
Sono rimasti nelle retrovie, e praticamente nella stessa posizione, Lorenzo Gagli, 45° con 212 (71 68 73, -4), medesimo score dello svedese Henrik Stenson, promotore del torneo insieme alla grande campionessa Annika Sorenstam, uscita al taglio e che non ha aveva maggiori mire di una esibizione, avendo lasciato le scene agonistiche nel 2008, e Francesco Laporta, 69° con 219 (69 72 78, +3).
In corsa per il titolo, quinti con 205 (-11), gli inglesi Ashley Chesters e James Morrison, lo scozzese David Drysdale, l’australiano Scott Hend e lo spagnolo Adrian Otaegui così come i quattro concorrenti in decima posizione con 207 (-9), tra i quali si trova la finlandese Sanna Nuutinen. Non hanno molte chances, ma la matematica non le condanna, l’australiana Stephanie Kyriacou e la tedesca Olivia Cowan, 14.e con 208 (-8).
Lorenzo Gagli ha segnato quattro birdie e cinque bogey per il 73 (+1) e Francesco Laporta due birdie, sei bogey e un doppio bogey per il 78 (+6). Sono usciti al taglio Renato Paratore, 99° con 144 (73 71), e Lucrezia Colombotto Rosso, 138ª con 149 (+5).
SECONDO GIRO - Proette all’avanguardia anche nel secondo turno dello Scandinavian Mixed, un torneo di nuova impostazione dove 156 giocatori (78 uomini e altrettante donne) di European Tour e Ladies European Tour si contendono un unico trofeo e un unico montepremi di un milione di euro.
Sul percorso del Vallda G&CC (par 72), a Kungsbacka nei pressi di Goteborg in Svezia, ha preso con decisione il comando la svedese Caroline Hedwall con 131 (67 64, -13) colpi, autrice con 64 (-8), miglior parziale del round, con ben due eagle e cinque birdie, a fronte di un bogey, rilevando l’austriaca Christine Wolf, 15ª con 136 (-8), e l’inglese Sam Horsfield, 34° con 138 (-6), leader dopo un turno e che sembrano ben decisi a finire nell’anonimato.
Hanno superato il taglio Lorenzo Gagli, salito dal 79° al 44° posto con 139 (71 68, -5) colpi, e Francesco Laporta, sceso dal 40° al 68° con 141 (69 72, -3).
Caroline Hedwall. 32enne di Taby, svolge la sua attività sul LPGA Tour, ma le cose migliori le ha fatte in Europa con sei titoli nel Ladies European Tour e altrettanti sullo Swedish Golf Tour, dove ha effettuato i primi passi, poi ha trovato modo di imporsi tre volte su tour australiano, mentre negli Stati Uniti è ancora a secco. Ha disputato quattro volte la Solheim Cup nel Team Europe con tre vittorie.
Con la sua prodezza non ha permesso all’olandese Joost Luiten di raggiungerla (secondo con 132, -12), malgrado un autorevole 65 (-7, sette birdie). In terza posizione con 133 (-11) l’inglese Steve Brown e il sudafricano Darren Ficardt, mentre altre cinque proettes sono tra i top 14: la 17enne slovena Pia Babnik, vincitrice la scorsa settimana del Jabra Ladies Open, e l’australiana Stephanie Kyriacou, quinte con 134 (-10) insieme al finlandese Kalle Samooja e allo spagnolo Pep Angles, e le tedesche Olivia Cowan e Sarina Schmidt e l’inglese Alice Hewson nel gruppo in nona posizione con 135 (-9). Dei due campioni svedesi, promotori dell’evento Henrik Stenson è 55° con 140 (-4), mentre è andata fuori la grande Annika Sorenstam, 118ª con 146 (+2), ma va ricordato che la sua era solo un’esibizione, essendosi ritirata dalle scene agonistiche nel 2008 dopo aver dominato per oltre un decennio la scena mondiale femminile.-
Lorenzo Gagli ha realizzato un buon 68 (-4) con sette birdie, un bogey e un doppio bogey e Francesco Laporta si è barcamenato nel 72 del par con un eagle, due birdie, due bogey e un doppio bogey. Sono usciti Renato Paratore, 99° con 144 (73 71), ancora una volta altalenante e deludente, e Lucrezia Colombotto Rosso, 138ª con 149 (+5), che almeno in questa prima fase di stagione ha perso la brillantezza dello scorso anno.
PRIMO GIRO - Un pro, l’inglese Sam Horsfield, e una proette, l’austriaca Christine Wolf, sono al vertice con 64 (-8) colpi nello Scandinavian Mixed, torneo in cui competono 156 giocatori (78 uomini e altrettante donne) di European Tour e LET che sul percorso del Vallda G&CC (par 72), a Kungsbacka nei pressi di Goteborg in Svezia, si contendono in comune il trofeo e il montepremi di un milione di euro.
Quattro gli italiani in gara, tutti a ritmo più o meno lento: Francesco Laporta, 40° con 69 (-3), Lorenzo Gagli, 79° con 71 (-1), Renato Paratore, 111° con 73 (+1), e Lucrezia Colombotto Rosso, 153ª con 78 (+6).
Sono al terzo posto con 65 (-5) gli inglesi Ashley Chesters e Steven Brown, il finlandese Kalle Samooja e lo spagnolo Pep Angles, mentre è al settimo posto con 66 (-6) l’altra proette tra i top ten, l’inglese Felicity Johnson, insieme al suafrciano Darren Fichardt, allo svedese Vincent Norrman e al gallese Oliver Farr. Altre cinque giocatrici sono tra gli undici concrrenti all’11° con 67 (-5), l tedesche Laura Fuenfstueck, Leonie Harm e Serina Schmidt e le svedesi Caroline Hedwall e Lina Blomqvist.
Molto attesi i due campioni di casa Henrik Stenson, 56° con 70 (-2), e Annika Sorenstam, stesso score di Paratore, ma va ricordato che quest’ultima si è ritirata dalle scene agonistiche nel 2008, dopo essere stata per oltre un decennio assoluta regina mondiale, e che sostanzialmente è in esibizione nell’evento che promuove insieme allo stesso Stenson.
Christine Wolf, 32enne di Rum, un titolo nel LET, ha realizzato con un eagle e sei birdie, senza bogey, lo score più basso in carriera. Sam Horsfield, 24enne di Manchester, due successi sull’European Tour nello scorso anno, ha messo insieme nove birdie e un bogey. Per Francesco Laporta, unico azzurro prima della linea del taglio, quattro birdie e un bogey.
LA VIGILIA - Un torneo innovativo, con giocatori e giocatrici l’un contro l’altro armati nel contendersi in comune trofeo e il montepremi di un milione di euro. Accade nello Scandinavian Mixed (10-13 giugno), sul percorso del Vallda G&CC, a Kungsbacka nei pressi di Goteborg in Svezia, dove saranno promotori e giocheranno due grandi campioni svedesi, Annika Sorenstam, 50enne di Bro ritiratasi dalle scene agonistiche nel 2008, dopo oltre un decennio di dominio e di trionfi espressi numericamente da 89 titoli nel mondo comprensivi di dieci major, e che nell’occasione prenderà a parte a un evento in patria dopo 13 anni, ed Henrik Stenson, 45enne di Gotebord, 21 vittorie nei vari tour con un major.
Quattro gli azzurri presenti, tre pro, Renato Paratore, Francesco Laporta e Lorenzo Gagli, e una proette, Lucrezia Colombotto Rosso. Il primo proverà a ripetere la buona prestazione nel Porsche European Open (11°), mentre Gagli e Laporta saranno chiamati a riscattare il taglio subito nell’occasione. Quando alla Colombotto Rosso arriva dal 29° posto nel Jabra Ladies Open (LET) in cui si è imposta la 17enne slovena Pia Babnik, anche lei della partita.
E’ un torneo importante perché offre punti per tutte le necessità, in primis per la corsa verso le Olimpiadi di Tokyo (chiusura delle qualificazione maschili il 21 giugno e di quelle femminili il 28 giugno), ma anche per la Ryder Cup, per la Solheim Cup e per gli ordini di merito di European Tour e LET.
Nel field di 156 concorrenti (78 uomini e altrettante donne) vi saranno, tra gli altri, gli inglesi Aaron Rai e Sam Horsfield, lo spagnolo Adrian Otaegui, il francese Benjamin Hebert, l’olandese Joost Luiten, lo svedese Alexander Bjork, il cinese Ashun Wu e il malese Gavin Green. Tra le proette le svedesi Camilla Lennarth e Caroline Hedwall, l’australiana Stephanie Kyriacou, l’austriaca Christine Wolf, la belga Manon De Roey, che si è sempre ben comportata quando si è confrontata con i pro, l’inglese Annabel Dimmock, la spagnola Nuria Iturrioz, le tedesche Laura Fuenfstueck e Olivia Cowan e la sudafricana Lee-Anne Pace.
Diretta su GOLFTV - Lo Scandinavian Mixed sarà trasmesso in diretta da GOLF TV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it), agli orari indicati: giovedì 10 giugno e venerdì 11, dalle ore 13 alle ore 18; sabato 12 e domenica 13, dalle ore 13,30 alle ore 18. Commento di Isabella Calogero e di Matteo Delpodio.
Matilda Castren, 26enne di Helsinki, è la prima finlandese a imporsi sul LPGA Tour. Ha vinto con 274 (71 69 69 65, -14), il Mediheal Championship, abbassando di due colpi il punteggio record dell’evento, sul percorso del Lake Merced Golf Club (par 72), a Daly City in California, dove Giulia Molinaro ha effettuato un buon giro finale in 67 (-5) colpi salendo dal 66° al 40° posto con 288 (76 72 73 67, par).
La Castren ha rimontato dal secondo posto con un 65 (-7, un eagle, sette birdie). secondo score di giornata, e ha sorpassato la coreana Mirim Lee, terminata seconda con 276 (-12), ricevendo un assegno di 225.000 dollari su un montepremi di 1.500.000 dollari. Al terzo posto con 280 (-8) l’australiana Hannah Green e la coreana So Yeon Ryu, e al quinto con 281 (-7) Jenny Coleman, Danielle Kang, la coreana Jenny Shin e la francese Celine Boutier, rinvenuta con un 64 (-8, un eagle, sei birdie), parziale più basso del round.
Tra metà e bassa classifica giocatrici che avevano ben altre ambizioni: la coreana Inbee Park, numero due dl Rolex Ranking, e la cinese Shanshan Feng, 29.e con 286 (-2), Lexi Thompson e la coreana Sei Young Kim (n. 3), che difendeva il titolo, 34.e con 287 (-1), e l’altra coreana Hyo-Joo Kim, 57ª con 291 (+3).
Giulia Molinaro, che ha superato il sesto taglio di fila (uno sul LET), ha iniziato con un bogey, poi ha messo a segno sei birdie tra le buche 8 e 15 e ha chiuso con un bogey e un birdie.
TERZO GIRO - Mirim Lee (207 - 70 69 68, -9) ha rilevato Danielle Kang, numero sei mondiale scivolata al sesto posto (211, -5), al vertice del Mediheal Championship (LPGA Tour) sul percorso del Lake Merced Golf Club (par 72), a Daly City in California, dove Giulia Molinaro è 66ª con 221 (76 72 73, +5).
Lee, trentenne di Taiwan con quattro titoli sul circuito comprensivi di un major (ANA Inspiration, 2020), tre nel Korean Tour e uno sull’Asian Ladies Tour, è rinvenuta dalla quarta piazza con un 68 (-4, cinque birdie, un bogey), e inizierà il giro finale con due colpi di margine sul Lauren Kim e sulla finlandese Matilda Castren (209, -7). In quarta posizione con 210 (-6) la svizzera Albane Valenzuela e la coreana A Lim Kim, mentre affiancano la Kang le altre statunitensi Lindsey Weaver, Jennifer Kupcho, Jenny Coleman e la coreana Jenny Shin.
Sono fuori gioco Lexi Thompson, numero sette del Rlex Ranking, 17ª con 213 (+3), le coreana Inbee Park (n. 2), 23ª con 214 (-2), la cinese Shanshan Feng, 32ª con 215 (-1), e le altre due coreane Sei Young Kim (n. 3), che difende il titolo, 36ª con 216 (par), e Hyo Joo Kim, 39ª con 217 (+1).
Giulia Molinaro, che ha guadagnato quattro posizioni, ha segnato 73 (+1) colpi con quattro birdie e cinque bogey. Il montepremi è di 1.500.000 dollari con prima moneta di 225.000 dollari.
SECONDO GIRO - Danielle Kang, numero sei mondiale, ha preso il comando con 137 (71 66, -7) colpi, risalendo dal 14° posto con un 66 (-6, sette birdie, un bogey), nel LPGA Mediheal Championship (LPGA Tour) sul percorso del Lake Merced Golf Club (par 72), a Daly City in California. Con un buon recupero è rimasta n gara con l'ultimo punteggio utile per qualificarsi Giulia Molinaro, da 96ª a 70ª con 148 (76 72, +4).
La Kang ha superato l’irlandese Leona Maguire, ora seconda con 138 (-6), agganciata da Lauren Kim. In quarta posizione con 139 (-5) la taiwanese Min Lee e in ritardo alcune big indicate tra le favorite alla vigilia. Sono al 30° posto con 143 (-1) Lexi Thompson, numero sette del Rolex Ranking, e la cinese Shanshan Feng, quindi al 38° con 144 (par) la coreana Inbee Park (n. 2), al 48° con 145 (+1) la sua connazionale Hyo-Joo Kim e al 58° con 147 /+3) un’altra coreana, Sei Young Kim (n. 3), che difende il titolo. Si è ritirata la canadese Brooke M. Henderson (n. 5).
Giulia Molinaro, che ha superato il taglio per il sesto evento di fila (uno sul LET), ha girato nel 72 del par con tre birdie, un bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 1.500.000 dollari con prima moneta di 225.000 dollari.
PRIMO GIRO - L’irlandese Leona Maguire guida la graduatoria con 65 (-7) colpi nel LPGA Mediheal Championship (LPGA Tour) sul percorso del Lake Merced Golf Club (par 72), a Daly City in California, dove Giulia Molinaro è 96ª con 76 (+4).
Leona Maguire, 26enne di Cavan, ottima carriera da dilettante e laureata alla Duke University, è professionista dal 2018 e ha due titoli sul Symetra Tour, entrambi ottenuti nel 2019. Ha realizzato nove birdie e due bogey che le hanno permesso di lasciare a un colpo la thailandese Jasmine Suwannapura (66, -6)
In terza posizione con 68 (-4) Allison Lee e la svizzera Albane Valenzuela e tra le sei concorrenti in quinta con 69 (-3) Jennifer Kupcho e la prima delle big, la coreana Inbee Park, numero due mondiale.
Difesa del titolo, conquistato nel 2019 (nel 2020 torneo cancellato dalla pandemia), già difficile per la connazionale Sei Young Kim, numero tre del Rolex Ranking, 50ª con 73 (+1) insieme all’australiana Minjee Lee, mentre hanno fatto meglio Danielle Kang (n. 6), Lexi Thompson (n. 7) e la coreana Hyo-Joo Kim (n. 8), 14.e con 71 (-1), e la neozelandese Lydia Ko, 30ª con 72 (par), che vinse nel 2018. Nei guia la canadese Brooke M. Henderson (n. 5), 118ª con 77 (+5).
Giulia Molinaro si è messa a rischio di taglio, dopo cinque tornei (uno sul LET) tutti conclusi a premio, con quattro birdie, quattro bogey e due doppi bogey. Il montepremi è di 1.500.000 dollari con prima moneta di 225.000 dollari.
LA VIGILIA - Dopo l’esperienza nel 76° US Women’s Open, il secondo major stagionale in cui si è classifica 61ª, Giulia Molinaro torna subito in campo nel LPGA Mediheal Championship (10-13 giugno), giunto alla terza edizione dove difende il titolo conquistato nel 2019 (lo scorso anno torneo annullato dalla pandemia) la coreana Sei Young Kim, numero tre mondiale.
E’ una delle sei giocatrici tra le top ten del Rolex ranking nel field insieme all’altra coreana Inbee Park (n. 2), alla canadese Brooke M. Henderson (n. 5), a Danielle Kang (n. 6),a Lexi Thompson (n. 7), che la scorsa settimana ha dettato alle ortiche un major che sembrava già vinto, e alla coreana Hyo-Joo Kim (n. 8), tutte nel novero delle favorite. Nel field anche la neozelandese Lydia Ko e l’australiana Minjee Lee, che furono le protagoniste dell’edizione inaugurale con la prima che si impose al playoff e con entrambe che hanno stabilito con 278 (-12) lo score record dell’evento.
Si gioca al Lake Merced Golf Club, di Daly City in California, dove sarà da battere il primato di 65 (-7) sul giro stabilito nel 2019 da Ryann O’Toole, dall’inglese Bronte Law e dalla coreana He-Yong Choi, quest’ultima unica delle tre che giocherà.
Tra le 144 concorrenti via vi saranno anche Brittany Lincicome, Jennifer Kupcho, la cinese Shanshan Feng, la giapponese Haru Nomura e la thailandese Patty Tavatanakit. Quanto a Giulia Molinaro l’obiettivo è di mantenere il buon ritmo acquisito negli ultimi cinque tornei disputati (di cui uno sul LET, il Ladies Italian Open) tutti conclusi a premio Il montepremi è di 1.500.000 dollari con prima moneta di 225.000 dollari.
Corsa di testa esemplare, sia pure con qualche stranezza nel finale dovuta probabilmente alla pressione, e il belga Kistof Ulenaers ha festeggiato in anticipo il suo 23° compleanno, che cadrà il 20 giugno, con il primo titolo sul Challenge Tour alla sua prima vera gara sul circuito, dopo aver preso parte in precedenza a due edizioni del KPMG Trophy, giocato in casa con un invito nel 2016 e nel 2018 con uscita al taglio. Ha concluso con 269 (65 65 67 72, -19) colpi e ha fatto suo il Challenge de Cadiz dopo tre giri da manuale e il quarto nel 72 del par condotto in maniera singolare con un eagle, quattro birdie, tre bogey e un “8” a un par 5 (buca 11), ma con sette colpi di vantaggio dopo tre round su Hurly Long, secondo con 274 (-14), si poteva concedere un bel giro sulle montagne russe e infatti il tedesco è riuscito, malgrado tutto, a recuperarne solo due. A Ulenaers sono andati 32.000 euro su un montepremi di 200.000 euro.
Ancora bilancio poco soddisfacente per gli italiani, che dopo due turni promettenti, si sono accomodati tra media e bassa classifica: Michele Ortolani 38° con 284 (71 68 72 73, -4), Matteo Manassero (75 67 72 71) e Filippo Bergamaschi (71 68 73 73) 46.i con 285 (-3), Lorenzo Scalise 57° con 287 (67 71 75 74, -1).
In terza posizione con 276 (-12) lo spagnolo Santiago Tarrio, in quarta con 277 (-11) lo svedese Anton Karlsson e l’altro iberico Alfredo Garcia-Heredia, e in sesta con 278 (-10) il francese David Ravetto, lo statunitense Chase Hanna, l’inglese Daniel Gavins e il portoghese Ricardo Gouveia. Non hanno superato il taglio Aron Zemmer ed Enrico Di Nitto, 88.i con 146 (+2), ed Edoardo Raffaele Lipparelli, 104° con 147 (+3
TERZO GIRO - Ancora prodezze del 22enne belga Kistof Ulenaers che con un 67 (-5) e lo score di 197 (65 65 67, -19 ) ha allungato ulteriormente il passo tanto che con sette colpi di vantaggio sul secondo, il tedesco Hurly Long (204, -14) il Challenge de Cadiz (Challenge Tour) può perderlo solo lui.
Sul percorso dell’Iberostar Real Club de Golf (par 72) di Novo Sancti Petri, nei pressi di Cadice in Spagna, è stata una giornata poco favorevole per i giocatori italiani, perché i tre che erano tra i top ten hanno perso tutti posizioni: Michele Ortolani è sceso dal 10° al 22° posto con 211 (71 68 72, -5), Filippo Bergamaschi dal decimo al 28° con 212 (71 68 73, -4), e Lorenzo Scalise dal quarto al 39° con 213 (67 71 75, -3). Passi indietro anche di Matteo Manassero, da 36° a 48° con 214 (75 67 72, -2).
Kistof Ulenaers, alla terza gara dopo aver partecipato alle due precedenti nel 2016 e nel 2018 uscendo al taglio, ha segnato un eagle, quattro birdie e un bogey e, come detto, ha messo una seria ipoteca sul titolo. Addirittura ha nove colpi di ritardo il terzo classificato, l’altro tedesco Alexander Knappe (206, -10) e ne accusano dieci lo svedese Anton Karlsson e lo scozzese Ewen Ferguson, quarti con 207 (-9). A undici il portoghese Ricardo Gouveia, lo statunitense Chase Hanna, l’inglese Daniel Gavins e il danese Niklas Norgaard Moller, sesti con 208 (-8).
Non hanno superato il taglio Aron Zemmer ed Enrico Di Nitto, 88.i con 146 (+2), ed Edoardo Raffaele Lipparelli, 104° con 147 (+3). Il montepremi è di 200.000 euro dei quali 32.000 gratificheranno il vincitore.
SECONDO GIRO - Da sorpresa a un tentativo di stupire. Nel Challenge de Cadiz (Challenge Tour) il 22enne belga Kistof Ulenaers, praticamente sconosciuto sul circuito dove è alla terza gara dopo aver partecipato alle due precedenti nel 2016 e 2018 uscendo al taglio, ha raddoppiato il 65 (-7) iniziale, con un eagle, sette birdie e un doppio bogey, e con 130 (-14) colpi ne ha presi quattro di vantaggio sul tedesco Hurly Long (134, -10), e cinque sullo scozzese Ewen Ferguson (139, -5).
Sul percorso dell’Iberostar Real Club de Golf (par 72) di Novo Sancti Petri, nei pressi di Cadice in Spagna, impennata d’orgoglio degli italiani, dopo il clamoroso flop della scorsa settimana nella Repubblica Ceca con nove usciti al taglio su nove. Infatti tre sono tra i top ten, Lorenzo Scalise, quarto con 138 (67 71, -6), Filippo Bergamaschi (71 68) e Michele Ortolani (71 68), da 32.i a decimi con 139 (-5), e con Matteo Manassero che ha rimontato dal 105° al 36° posto con 142 (75 67, -2).
Sono alla pari con Scalise, secondo dopo un turno, lo svedese Christofer Blomstrand, il tedesco Yannik Paul, l’australiano Dimitrios Papadatos, lo spagnolo Lucas Vacarisas e il danese Niklas Norgaard Moller.
Scalise ha segnato 71 (-1) colpi con tre birdie e due bogey, Filippo Bermagaschi 68 (-4) con sei birdie e due bogey e Michele Ortolani ha realizzato lo stesso score con cinque birdie e un bogey. Per Manassero 67 (-5) colpi con cinque birdie senza bogey. Sono usciti al taglio Aron Zemmer ed Enrico Di Nitto, 88.i con 146 (+2), ed Edoardo Raffaele Lipparelli, 104° con 147 (+3). Il montepremi è di 200.000 euro dei quali 32.000 gratificheranno il vincitore.
PRIMO GIRO - Ottima prestazione di Lorenzo Scalise, che occupa la seconda posizione con un bel 67 (-5, sei birdie, un bogey) dopo il turno iniziale del Challenge de Cadiz (Challenge Tour) all’Iberostar Real Club de Golf (par 72) di Novo Sancti Petri, nei pressi di Cadice in Spagna.
Al comando con 65 (-7, un eagle, sette birdie, un bogey) colpi Kistof Ulenaers, 22enne belga praticamente sconosciuto sul circuito dove è alla terza gara dopo aver partecipato alle due precedenti nel 2016 e 2018, uscendo in entrambe le occasioni al taglio. Scalise è affiancato dal tedesco Yannik Paul, dall’inglese Daniel Gavins e dello spagnolo Emilio Quartero Blanco e sono al sesto posto con 68 (-4), il finlandese Oliver Lindell, il tedesco Hurly Long, lo scozzese Ewen Ferguson e l’olandese Robbie Van West.
Sono in 32ª posizione con 71 (-1) Filippo Bergamaschi e Michele Ortolani e sono oltre la linea del taglio Aron Zemmer, 73° con 73 (+1), Edoardo Raffaele Lipparelli, Enrico Di Nitto e Matteo Manassero, 105.i con 75 (+3). Quest’ultimo è stato sulle montagne russe nelle prime sette buche con due birdie, cinque bogey e nessun par, poi ha completato lo score con un birdie e un bogey. Il montepremi è di 200.000 euro dei quali 32.000 gratificheranno il vincitore.
LA VIGILIA - Dopo la terribile figuraccia nel D+D Real Czech Challenge, dove i nove italiani partecipanti sono usciti tutti al taglio, si prova a voltare pagina nel Challenge de Cadiz (10-13 giugno), evento del Challenge Tour che avrà luogo all’Iberostar Real Club de Golf Novo Sancti Petri, a Cadice in Spagna.
Cercheranno riscatto Aron Zemmer, Enrico Di Nitto, Lorenzo Scalise, Michele Ortolani ed Edoardo Raffaele Lipparelli, tutti presenti a Dříteč, mentre si aggiungeranno al gruppo Matteo Manassero, alla quarta gara stagionale sul circuito e che proverà a migliorare l’andamento positivo, dopo tre tornei a premio tra il 32° e il 47° posto, e Filippo Bergamaschi, anche lui alla quarta presenza e uscito una sola volta dopo 36 buche nell’Irish Challenge, ultima sua presenza a fine maggio.
Occhio agli spagnoli sicuramente ben determinati che schiereranno. tra gli altri, Santiago Tarrio, reduce dal successo la scorsa settimana in Repubblica Ceca, Eduard Rousaud, Jordi Garcia Del Moral e il declinante Gonzalo Fernandez Castaño, 40 anni, sette titoli sull’European Tour, compresi sue nell’Open d’Italia (2007-2012), ma che da otto anni non trova più il gradino più alto del podio.
Altri tre i vincitori stagionali in campo. il francese Felix Mory, l’olandese Daan Huizing e lo scozzese Craig Howie, in un field che comprende anche il danese Niklas Norgaard Moller, l’inglese Matthew Baldwin, i finlandesi Oliver Lindell e Roope Kakko, il tedesco Marcel Siem, un altro che ha conosciuto gioni migliori sull’European Tour (quattro successi e una World Cup nel 2006 con Bernhard Langer), il norvegese Kristian Krogh Johannessen e il transalpino Julien Brun. Il montepremi è di 200.000 euro dei quali 32.000 gratificheranno il vincitore.
Filippo Ponzano (Torino) ha battuto in finale per 4/2 Elia Dallanegra (Croara) e ha vinto il Campionato Nazionale Ragazzi Match Play/Trofeo Andrea Brotto disputato al Bogogno Golf Resort di Bogogno (Novara).
In un torneo ricco di colpi di scena e in cui coloro che venivano ritenuti i favoriti hanno ceduto quasi di schianto, Ponzano, 28° in qualifica, si è fatto strada negli incontri a eliminazione diretta mettendo fuori gioco nell’ordine Flavio Michetti (4/3), Michele Ferrero (19ª), Tommaso Ajolfi (6/5) e in semifinale Riccardo Tosi (2/1), che aveva avuto il merito di battere una delle sorprese della gara, Miguel Orzi (2/1), che nel primo turno ha estromesso Luca Cavalli (3/2), vincitore della qualificazione su 36 buche medal, e poi Giovanni Binaghi (5/4).
Grande autorità di Ponzano anche nella finale in cui ha concesso ben poco a Dallanegra, peraltro ben meritevole anche lui. Entrato tra i 32 ammessi ai match play dopo uno spareggio a cinque per gli ultimi due posti sul tabellone, ha poi sconfitto Tommaso Rossin (3/2), secondo in qualifica, Eugenio Berardi (2/1), Edoardo Manuzzi (2/1) e in semifinale Lorenzo Fiato (1up), altro buon elemento che si è messo in bella mostra.
Ponzano, 17 anni, nato a Torino, è al primo titolo italiano. Ha un successo nella Gara del Boves Golf Club (2018) e numerosi piazzamenti tra i quali il secondo posto nel Croatia Juniro Open e nel Leone San Marco (2019).
QUARTA GIORNATA - Filippo Ponzano (Torino) ed Elia Dallanegra (Croara) si batteranno per il titolo, sulla distanza di 18 buche, nella giornata finale del Campionato Nazionale Ragazzi Match Play/Trofeo Andrea Brotto, al Bogogno Golf Resort di Bogogno (Novara), su percorso par 72.
Ponzano, 28° in qualifica, ha eliminato nei quarti Tommaso Ajolfi (6/5) e in semifinale ha avuto ragione di Riccardo Tosi (2/1), che in precedenza aveva battuto Miguel Orzi (2/1), il quale nel suo cammino aveva messo fuori gioco Luca Cavalli (3/2), vincitore della qualificazione su 36 buche medal, e Giovanni Binaghi (5/4).
Elia Dallanegra, 31° in qualifica ed entrato dopo spareggio a cinque per gli ultimi due posti sul tabellone, ha avuto il merito di eliminare subito Tommaso Rossin (3/2), secondo nella qualifica, e poi ha proseguito battendo Eugenio Berardi (2/1), Edoardo Manuzzi (2/1) e in semifinale Lorenzo Fiato (1up), una delle sorprese in positivo del torneo insieme a Miguel Orzi, e approdato in semifinale estromettendo Filippo Bagnoli (3/1).
TERZA GIORNATA - Esauriti i primi due turni a eliminazione diretta con l’uscita di scena di quasi tutti i favoriti, nel Campionato Nazionale Ragazzi Match Play/Trofeo Andrea Brotto, che si sta svolgendo al Bogogno Golf Resort di Bogogno (Novara), su percorso par 72, si disputano quarti e semifinali per arrivane ai due finalisti che si incontreranno domenica 13 giugno. Nei quarti saranno di fronte: Miguel Orzi-Riccardo Tosi; Tommaso Ajolfi-Filippo Ponzano; Elia Dallanegra-Edoardo Manuzzi; Lorenzo Fiato-Filippo Bagnoli.
Miguel Tosi ha messo fuori gioco Luca Cavalli (3/2), che si era imposto nella qualificazione su 36 buche medal e poi Giovanni Binaghi (5/4), lo scorso anno secondo, superato in finale da Giancarlo Sari, assente. Filippo Ponzano ha battuto un altro pretendente al titolo, Flavio Michetti (4/3), e poi Michele Ferrero (alla 19ª), che aveva estromesso nel primo turno Pietro Guido Fenoglio (3/2), reduce dal secondo posto nel German Boys e che si attendeva ben altri esiti.
Dei favoriti della vigilia è rimasto Elia Dallanegra, approdato ai match play dopo spareggio, con il 31° posto nella fase medal, che ha sconfitto Tommaso Rossin (3/2) secondo in qualifica, mentre Edoardo Manuzzi ha avuto ragione di Sebastiano Frau, un altro tra i più gettonati, dopo 20 buche. E sempre nei tempi supplementari ha lasciato l’arena dopo 21 buche Alessandro Nardini, messo fuori gioco da Lorenzo Fiato. Tutti gli incontri di match play, finale compresa, si svolgono sulla distanza di 18 buche.
SECONDA GIORNATA - Luca Cavalli (Croara) ha concluso al primo posto con 134 (67 67, -10) colpi la qualificazione su 36 buche medal, che ha promosso i primi 32 classificati alla fase a eliminazione diretta nel Campionato Nazionale Ragazzi Match Play/Trofeo Andrea Brotto, che si sta svolgendo al Bogogno Golf Resort di Bogogno (Novara), su percorso par 72.
Cavalli ha preceduto di un colpo Tommaso Rossin (135, -9) e di tre Alessandro Nardini e Nicola Fontana (137, -7), che andranno nell’ordine sul tabellone. Seguono con 139 (-5) Flavio Michetti, Alessio Scaramastra e Bruno Frontero e con 140 (-4) Lorenzo Lombardozzi. Tra i qualificati Giovanni Binaghi, 16° con 142 (-2), lo scorso anno secondo, superato in finale da Giancarlo Sari, che non è in gara, e Pietro Guido Fenoglio, 21° con 143 (-1), secondo nel recente German Boys, mentre è uscito a sorpresa Marco Florioli, 39° con 146 (+2), che aveva vinto la versione medal dello stesso campionato.
Nella terza giornata di svolgeranno sedicesimi e ottavi, sabato 12 giugno quarti e semifinali e domenica 13 la finale. Tutti i match play si effettuano su 18 buche.
PRIMA GIORNATA - Terzetto al comando con 67 (-5) colpi dopo il primo dei due giri di qualifica del Campionato Nazionale Ragazzi Match Play/Trofeo Andrea Brotto, che precedono la seconda fase a eliminazione diretta alla quale accederanno i primi 32 classificati dopo 36 buche.
Al Bogogno Golf Resort di Bogogno (Novara), su percorso par 72, il trio è formato da Edoardo Manuzzi (Castelgandolfo), Nicola Fontana (Colli di Bergamo) e Luca Cavalli (Croara), i quali precedono di misura Bruno Frontero, Leonardo Giuliattini e Tommaso Rossin (68, -4). Al settimo posto con 69 (-3) Pietro Pontiggia, Marco Florioli, Antonio Bungheroni jr e Filippo Marchi e tra i concorrenti in undicesima posizione con 70 (-2) Giovanni Binaghi, lo scorso anno superato in finale da Giancarlo Sari, che non è in gara.
Il torneo si disputa con qualificazione su 36 buche medal, 18 al giorno, poi i primi 32 classificati saranno ammessi ai match play con sedicesimi e ottavi nella terza giornata, quarti e semifinali nella quarta, e finale domenica 13 giugno.
LA VIGILIA - Al Bogogno Golf Resort di Bogogno (Novara) si assegna il titolo del Campionato Nazionale Ragazzi Match Play/Trofeo Andrea Brotto (9-13 giugno) dedicato a un azzurro prematuramente scomparso alcuni anni addietro. Tra i 137 concorrenti sono numerosi coloro in grado di puntare al successo, ma in particolare saranno di fronte su sponde opposte, dopo essere stati compagni in Nazionale la scorsa settimana nel German Boys, Pietro Guido Fenoglio Royal Park I Roveri), che ha ottenuto in Germania un ottimo secondo posto, dopo essere stato leader nei primi due dei tre round, e Marco Florioli (Bergamo), decimo nell’occasione, ma che metterà sul piatto della bilancia il recente titolo nel Campionato Nazionale Ragazzi/Trofeo Silvio Marazza, ossia la versione medal del torneo che sta per iniziare, e il secondi posti negli Internazionali d’Italia e nel Portuguese International Amateur Championship. Florioli è un sedicenne figlio d’arte di talento. Suo padre è il pro Massimo che ottenne insieme a Costantino Rocca, rappresentando l’Italia, il secondo posto alla World Cup del 1998 ad Auckland in Nuova Zelanda che era il miglior risultato azzurro fino a quando con l’hanno vinta i fratelli Edoardo e Francesco Molinari nel 2009.
A far loro concorrenza, tra gli altri, Alessio Battista (Udine), Sebastiano Frau e Alessandro Nardini (La Pinetina). Flavio Michetti (Marco Simone), Elia Dallanegra (Croara), Nicola Fontana (Colli Bergamo), e Giovanni Binaghi (Monticello), lo scorso anno secondo, superato in finale da Giancarlo Sari, che non sarà in gara.
Il torneo si disputa con qualificazione su 36 buche medal, 18 al giorno, poi i primi 32 classificati saranno ammessi ai match play con sedicesimi e ottavi nella terza giornata, quarti e semifinali nella quarta, e finale domenica 13 giugno.
Primo titolo per l’inglese Marcus Armitage, ottima prova di Edoardo Molinari, secondo, e undicesimo posto per Renato Paratore nel Porsche European Open (European Tour), ma la cosa più importante emersa al Porsche Nord Course (par 72) del Green Eagle Golf Courses ad Amburgo in Germania, è che saranno tre gli azzurri al prossimo US Open, il terzo major stagionale che avrà luogo dal 17 al 20 giugno al Torrey Pines GC di La Jolla in California. Infatti Molinari, con la sua prestazione, è terminato all’ottavo posto di una speciale classifica basata sui risultati degli ultimi tre tornei (British Masters, Made in Himmeland e l’attuale) che ammetteva i primi dieci nel field del major. Si era già qualificato in precedenza Guido Migliozzi, (terminato secondo), runner up nei primi due eventi e che ha saltato il terzo perché ininfluente per i suoi scopi, e, dolori alla schiena permettendo, vi sarà anche Francesco Molinari.
Marcus Armitage, 33enne di Salford, ha ottenuto il primo successo sul circuito con 208 (72 71 65, -8) colpi dando un fratello nel palmarès al Foshan Open (Challenge TourI in cui si era imposto nel 2016. Ha effettuato un gran salto dall’undicesima piazza con un 65 (-7, un eagle, sei birdie, un bogey), miglior score di giornata, e ha fatto suo l’assegno di 179.670 euro su un montepremi di 1.200.000 euro.
Edoardo Molinari ha concluso con 210 (75 65 70, -6) colpi dopo una impressionante rimonta iniziata dal 63° posto nel primo turno, proseguita nel secondo quando con un 65 (-7), punteggio più basso del round, è balzato al terzo e poi completata con il 70 (-2, cinque birdie tre bogey) per la seconda top ten stagionale (8° nel British Masters). Il torinese ha condiviso la posizione con il belga Thomas Detry, con l’olandese Darius Van Driel e con l’inglese Matthew Southgate. Non è riuscito a difendere il titolo l’inglese Paul Casey, sesto con 212 (-4), ma ha dato la sua impronta risalendo la graduatoria di 13 gradini con un 68 (-4), secondo solo al 65 di Armitage.
Renato Paratore ha chiuso con 214 (74 69 71, -2) colpi, dopo un parziale di 71 (-1, cinque birdie, quattro bogey), e non è riuscito a divenire il quarto azzurro al major. Stesso score per l’australiano Maverick Antcliff, leader dopo due turni insieme a Southgate. Sono usciti al taglio Francesco Laporta (77 75) e Lorenzo Gagli (77 75), 88.i con 152 (+8), mentre si è ritirato dopo 13 buche del primo giro Nino Bertasio.
SECONDO GIRO - Gran rimonta di Edoardo Molinari, da 63° a terzo con 140 (75 65, -4) colpi e autore con un 65 (-7) del miglior score di giornata, e di Renato Paratore, da 46° a 11° con 143 (74 69, -1), nel Porsche European Open, dove sono al vertice con 139 (-5) l ‘australiano Maverick Antcliff (71 68) e l’inglese Matthew Southgate (70 69).
Sul Porsche Nord Course (par 72) del Green Eagle Golf Courses ad Amburgo in Germania, i due azzurri sono in piena corsa per uno dei dieci posti nel field dell’US Open, il terzo major stagionale, che saranno assegnati ai primi dieci di una classifica speciale desunta dai piazzamenti nella gara attuale e nelle due precedenti (British Masters e Made in Himmeland) con due che però sono stati già praticamente assegnati all’inglese Richard Bland, a segno nel British Masters, e a Guido Migliozzi, dopo i due secondi posti nei primi due eventi del trittico.
Maverick Antcliff, 28enne di Brisbane, senza titoli nel tour, ma in grande evidenza nel China Tour 2019 con tre successi e la prima piazza nell’ordine di merito, ha recuperato undici posizioni con un parziale di 68 (-4, cinque birdie, un bogey). Matthew Southgate, 32enne di Southend-on-Sea, con una vittoria nello Stage 2 della Qualifying School dell’European Tour (2014), ha tenuto il passo con cinque birdie e due bogey per il parziale di 69 (-3).
Nel terzo e ultimo giro saranno in corsa per il titolo, sia Molinari che i tre concorrenti che l’affiancano, l’olandese Darius Van Driel e gli scozzesi David Law e Scott Jamieson, e anche il belga Thomas Detry, in vetta dopo un turno, e il finlandese Mikko Korhonen, settimi con 141 (-3). I numeri, però, non condannano gli altri dieci giocatori che seguono, due con 142 (-2) e otto con 143 (-1) compreso Paratore.
Difesa ormai impossibile del titolo per l’inglese Paul Casey, 19° con 144 (par), e media classifica per l’austriaco Bernd Wiesberger, 46° con 146 (+2), che si era imposto la scorsa settimana nel Made in Himmeland entrando tra i top 50 del World Ranking e quindi qualificandosi di diritto per l’US Open, lasciando un posto libero. Deludente ancora una volta il tedesco Martin Kaymer, 81° con 150 (+6), e figuraccia del messicano Abraham Ancer, venuto appositamente del PGA Tour, suo circuito di competenza, 88° con 152 (+8). Entrambi sono usciti al taglio come Francesco Laporta (77 75) e Lorenzo Gagli (77 75), stesso score e posizione di Ancer, mentre si è ritirato dopo 13 buche del primo round Nino Bertasio.
Edoardo Molinari ha realizzato un eagle (a un par 4), sette birdie e due bogey e Renato Paratore è rinvenuto con un parziale di 69 (-3) dovuto a sei birdie e a tre bogey. Ammessi gli spettatori nel numero massimo di 2.000 al giorno. Il montepremi è di 1.200.000 euro.
PRIMO GIRO - Non era l’inizio che ci voleva, o quanto meno ci si attendeva nel Porsche European Open, per Renato Paratore, 46° con 74 (+2) colpi, e per Edoardo Molinari, 63° con 75 (+3), tesi a conquistarsi uno dei dieci posti nel field dell’US Open, il terzo major stagionale. Comunque ci sono ancora 36 buche per recuperare e per provare a entrare nella speciale classifica che premia i primi dieci con il viaggio negli Stati Uniti e che tiene conto dei risultati ottenuti nei due precedenti British Masters e Made in Himmeland e della gara in corso.
Sul Porsche Nord Course (par 72) del Green Eagle Golf Courses ad Amburgo in Germania, in una giornata difficile, ha fatto meglio di tutti il belga Thomas Detry, 28enne di Uccle con al momento un solo titolo sul Challenge Tour, leader dopo un 68 (-4) ottenuto barcamenandosi tra sette birdie, un bogey e un doppio bogey. Lo seguono a un colpo il cinese Ashun Wu, lo svedese Alexander Bjork, lo scozzese David Law e l’inglese Ashley Chesters (69, -3). Al sesto posto sei concorrenti con 70 (-2) tra i quali lo svedese Rikard Karlberg, una sola vittoria raccolta in un Open d’Italia (2015), e il francese Benjamin Hebert.
Difesa del titolo difficile per l’inglese Paul Casey, stesso score di Molinari, e sciatta prestazione del messicano Abraham Ancer, 75° con 76 (+4), che per l’occasione ha lasciato il PGA Tour, Hanno fatto meglio, ma non certo brillando, l’austriaco Bernd Wiesberger, reduce dal successo nel Made in Himmeland, e il tedesco Martin Kaymer, 36.i con 73 (+1).
Sono oltre la linea del taglio Lorenzo Gagli e Francesco Laporta, 93.i con 77 (+5), e si è ritirato dopo 13 buche Nino Bertasio. E’ consentito l’ingresso agli spettatori nel numero massimo di 2.000 al giorno. Il montepremi è di 1.200.000 euro.
LA VIGILIA - Saranno cinque gli italiani in gara nel Porsche European Open (5-7 giugno), il torneo dell’European Tour che si svolge sull’insolita distanza di 54 buche e in altrettanto insoliti giorni, dal sabato al lunedì, sul Porsche Nord Course del Green Eagle Golf Courses ad Amburgo in Germania. Sono Edoardo Molinari, Renato Paratore, Nino Bertasio, Lorenzo Gagli e Francesco Laporta, con i primi due che proveranno a ritagliarsi un posto nell’US Open attraverso una speciale classifica che si basa sui piazzamenti in tre tornei, l’attuale e i due precedenti, il British Masters e il Made in Himmeland. Due posti sono già appannaggio dell’inglese Richard Bland, che ha vinto il British Masters, e di Guido Migliozzi, secondo nelle due gare precedenti, tanto che l’azzurro ha deciso di concedersi un turno di riposo. Un terzo era di Bernd Wiesberger, a segno in Danimarca, che però con quel titolo è entrato tra i top 50 del wolrd ranking e lo ha liberato, perché ammesso di diritto. Dunque ancora otto pass su due dei quali sperano Molinari, 18° in graduatoria, e Paratore, 24°, che naturalmente avranno bisogno di una prestazione super o quasi.
Difende il titolo conquistato nel 2019 (nel 2020 gara annullata per la pandemia) l’inglese Paul Casey in un field che comprende il messicano Abraham Ancer, arrivato dal PGA Tour suo circuito di competenza, lo stesso Wiesberger, che appare in gran forma, il tedesco Martin Kaymer, il quale spera di ritrovare il successo smarrito dal 2014, i danesi Thorbjorn Olesen e Rasmus Hojgaard, il finlandese Mikko Korhonen, l’olandese Joost Luiten, il polacco Adrian Meronk e il sudafricano Justin Harding.
Nel collocare l’evento in calendario stabilendo anche la riduzione delle buche, l’European Tour ha dovuto tener conto delle restrizioni di viaggio delle autorità tedesche soprattutto su giocatori, caddie e addetti ai lavori provenienti dalla Gran Bretagna, nella “red list” della Germania, e quindi dar loro il tempo necessario per muoversi nei tempi stabiliti.
Il percorso è ritenuto il più difficile della Germania, sia per la sua lunghezza di 7.717 yards sia per le 17 delle 18 buche che presentano ostacoli d’acqua. Dispone anche di cinque par 5, di cui quattro sulle seconde nove buche. Sarà consentito l’ingresso agli spettatori nel numero massimo di 2.000 al giorno. Il montepremi è di 1.200.000 euro.
Diretta su GOLFTV - Il Porsche European Open sarà trasmesso in diretta da GOLF TV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it), agli orari indicati: sabato 5 giugno, dalle ore 14 alle ore 18; domenica 6, dalle ore 12 alle ore 18; lunedì 7, dalle ore 9,30 alle ore 15. Commento Maurizio Trezzi e di Giovanni Magni.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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