Italiani grandi protagonisti, ma non vincenti. Può succedere ed è accaduto nello Swiss International Amateur Championship disputato al Golf Club Gerre Losone (par 71), a Losone nel Canton Ticino in Svizzera. Giovanni Manzoni secondo nella gara maschile e altri otto azzurri tra i primi tredici e Matilde Innocenti Angelini seconda in quello femminile con altre tre italiane tra le top ten.
Nell’evento maschile, ridotto da 72 a 54 buche per l’annullamento del primo giro causa maltempo, il successo è andato allo svizzero Cedric Gugler (205 - 63 70 72, -8) che ha avuto ragione di Giovanni Manzoni, già in clubhouse con 206 (70 68 68, -7), grazie a un birdie sull’ultima buca con cui ha evitato il playoff. Al terzo posto Matteo Cristoni (208, -5), al quarto Andrea Romano e Julien Paltrinieri insieme allo svizzero Max Schliesing (209, -4), al settimo Lucas Nicolas Fallotico, Alessio Battista, Sebastiano Frau con il francese Guillaume Chevalier (210, -3), all’undicesimo Pietro Bovari (211, -2) e al 13° Marco Florioli (212, -1).
Nella gara femminile Matilde Innocenti Angelini ha chiuso con 288 (70 70 75 73, par) superata dalla francese Yvie Chaucheprat (285 - 67 71 71 76, +1) al comando sin dalla prima frazione. In terza posizione con 290 (+2) la svizzera Yana Beeli e la tedesca Tessa Kremser e in quinta con 291 (+1) Francesca Fiorellini e Charlotte Cattaneo. In decima con 297 (+13) Paris Appendino, in 16ª con 301 (+17) Giulia Bellini e in 19ª con 303 (+19) Elisa Galli.
SECONDA GIORNATA - Matilde Innocenti Angelini è rimasta al secondo posto con 140 (70 70, -2) colpi, con due di ritardo dalla leader, la francese Yvie Chaucheprat (138 - 67 71, -4) nel torneo femminile dello Swiss International Amateur Championship che si sta svolgendo al Golf Club Gerre Losone (par 71), a Losone nel Canton Ticino in Svizzera. Al terzo posto con 142 (par) la tedesca Tessa Kremser, al quarto la svizzera Yana Beeli (143, +1) e al quinto Charlotte Cattaneo con 144 (+2). Ammesse tra le 23 concorrenti che hanno superato il taglio: Paris Appendino, Francesca Fiorellini e Giulia Bellini, decime con 148 (+4), ed Elisa Galli, 19ª con 151 (+9).
Ridotto da 72 a 54 buche il torneo maschile, con taglio a 18, dopo l’annullamento della prima giornata per maltempo. Nel giro iniziale ha preso il comando con 63 (-8) lo svizzero Cedric Gugler che precede il connazionale Max Schliesing e il tedesco Tim Wiedemeyer (65, -6). Nelle prime posizioni numerosi italiani: Alessandro Trenta e Pietro Boeris, quarti con 68 (-3), Sebastiano Frau, Julien Paltrinieri, Leonardo Rigamonti, Alessio Battista e Pietro Bovari, sesti con 69 (-2), Flavio Michetti, Alessandro Nardini, Lodovico Gallavresi, Andrea Romano e Giovanni Manzoni, 12.i con 70 (-1). Complessivamente hanno superato il taglio 19 italiani.
PRIMA GIORNATA - Matilde Innocenti Angelini e Charlotte Cattaneo sono a secondo posto con 70 (-1) colpi nel torneo femminile dello Swiss International Amateur Championship iniziato al Golf Club Gerre Losone (par 71), a Losone nel Canton Ticino in Svizzera. Non si è invece disputata la prima giornata della gara maschile per maltempo e pertanto il torneo in questione sarà ridotto a 54 buche con taglio dopo 18 buche.
E’ in vetta con 67 (-4) colpi la francese Yvie Chaucheprat, mentre le due azurre sono affiancate dalla tedesca Tessa Kremser. In quinta posizione con 71 (par) la transalpina Camille Banzet e in sesta con 72 (+1) Giulia Bellini. In decima con 73 (+2) Francesca Fiorellini, in 19ª con 76 (+5) Paris Appendono e in 23ª con 77 (+6) Alessia Fornara ed Elisa Galli.
Più attardate le altre italiane in campo. Il team ufficiale azzurro (Giulia Bellini, Charlotte Cattaneo, Francesca Fiorellini e Matilde Innocenti Angelini) è accompagnato dall’allenatore Roberto Recchione.
LA VIGILIA - Sul percorso del Golf Club Gerre Losone, nel Canton Ticino, va in scena lo Swiss International Amateur Championship (4-6 agosto). Da una parte il torneo maschile che vedrà in gara tanti azzurri: con Giovanni Manzoni – vincitore nel 2019 quando riuscì a imporsi alla prima buca play-off dopo un gran giro finale in cui realizzò anche una “hole in one” – ecco anche Pietro Guido Fenoglio, Alessio Battista, Alessandro Nardini, Elia Dallanegra, Matteo Cristoni, Nicola Fontana, Sebastiano Frau, Pietro Bovari, Andrea Romano, Davide Buchi, Riccardo Leo, Flavio Michetti, Marco Florioli, Lucas Nicolas Fallotico e Leonardo Rigamonti. Il team italiano sarà supportato dagli Allenatori federali Alain Vergari e Giorgio Grillo, e dall’accompagnatore Massimo Fenoglio. Parteciperanno a titolo individuale altri giocatori italiani: Filippo Grossi, Gabriele Bravin, Luca Memeo, Alessandro Ghilardi, Giovanni Siani, Julien Paltrinieri, Lodovico Gallavresi, Tommaso Rossin, Pietro Boeris, Francesco Attili e Neri Checcucci.
Il torneo si svolge sulla distanza di 72 buche. Dopo le prime 36 (18 il 4 agosto e 18 il 5 agosto) rimarranno in gara i migliori 39 classificati e i pari merito al 39° posto. Mentre il 6 agosto si giocheranno le restanti 36 buche, decisive. Grandi aspettative per gli azzurri, che puntano in alto.
In programma, negli stessi giorni, anche il torneo femminile (stessa formula) dove accederanno al round finale le migliori 21 classificate e le pari merito al 21° posto dove gareggeranno con la maglia azzurra: Giulia Bellini, Charlotte Cattaneo, Francesca Fiorellini e Matilde Innocenti Angelini. Al loro fianco, l’Allenatore federale Roberto Recchione. Scenderanno in campo, a titolo individuale, Lisabel Raffa, Caterina Tatti, Elisa Galli, Sara Berselli, Paris Appendino, Alessia Fornara, Rebecca Galasso, Sophie Bierstorfer, Guia Vittoria Acutis ed Emanuela Appendino.
L’ultimo successo di una giocatrice italiana nel torneo risale al 2012 quando a imporsi fu Giulia Molinaro che, ai Giochi di Tokyo, nella gara individuale di golf femminile (4-7 agosto) rappresenterà l’Italia con Lucrezia Colombotto Rosso.
Con un buon giro finale in 68 (-4) colpi Filippo Ponzano ha rimontato otto posizioni e si è classificato quinto con 285 (68 74 75 68, -3) nel Czech International Amateur Championship disputato sul percorso del Golf Club Kunětická Hora (par 72) di Dříteč, nella Repubblica Ceca.
Ha vinto con 279 (69 70 72 68, -9) il giocatore di casa Filip Jakubčík che ha superato di due colpi lo sloveno Gal Patrik Stirn (281, -7). Subito dietro altri due cechi, Dominic Pavouček e Matěj Bača, terzi con 282 ( -6). Si è classificato 15° con 292 (72 74 74 72, +4) Michele Ferrero ed è terminato 33° con 299 (73 75 76 75, +11) Filippo Bagnoli. È uscito al taglio dopo 36 buche Eugenio Bernardi, 50° con 152 (+10). La compagine azzurra è stata accompagnata dall’allenatore Alessandro Bandini.
TERZO GIRO - E’ sceso ancora Filippo Ponzano, da sesto a 13° con 217 (68 74 75, +1) nel Czech International Amateur Championship sul tracciato del Golf Club Kunětická Hora (par 72) di Dříteč, nella Repubblica Ceca. Nel terzo turno hanno preso il comando con 210 (-6) i cechi Dominik Pavouček e Matěj Bača che precedono il connazionale Filip Jakubčík (211, -5), leader dopo due turni. Al quarto posto con 212 (-4) lo sloveno Gal Patrik Stirn e al quinto con 214 (-2) l’altro ceco Jakub Hejlek.
Sono in 17ª posizione con 220 (+4) Michele Ferrero e in 33ª con 224 (+8) Filippo Bagnoli, mentre è uscito al taglio dopo 36 buche Eugenio Bernardi 50° con 152 (+10). Il team è accompagnato dall’allenatore Alessandro Bandini.
SECONDO GIRO - Filippo Ponzano è sceso dal primo al sesto posto con 142 (68 74, -2) colpi nel Czech International Amateur Championship sul tracciato del Golf Club Kunětická Hora (par 72) di Dříteč, nella Repubblica Ceca. Ai primi posti solo giocatori cechi: in vetta con 139 (69 70, -5) Filip Jakubčík, in seconda posizione con 140 (-4) Jaroslav Bares Jun e in terza con 141 (-3) Matel Baca, Louis Klein e Jakub Heilek. Alri tre gli azzurri in gara: Michele Ferrero 14° con 146 (+2), Filippo Bagnoli 24° con 148 (+4) ed Eugenio Bernardi 50° con 152 (+10). Il team è accompagnato dall’allenatore Alessandro Bandini.
PRIMO GIRO - Filippo Ponzano ha effettuato un ottimo primo giro in 68 (-4) colpi, con sei birdie e un doppio bogey, e ha preso il comando nel Czech International Amateur Championship sul tracciato del Golf Club Kunětická Hora (par 72) di Dříteč, nella Repubblica Ceca. Lo seguono quattro giocatori di casa con 69 (-3): Filip Jakubčík, Vitek Novak, Jaroslav Bares Jun e Jakub Hejlek. In quinta posizione con 70 (-2) l’altro ceco Jakub Slapal e l’austriaco Maximilian Klaus.
Sono in buona classifica gli altri tre azzurri in gara: Michele Ferrero, 15° con 72 (par), Filippo Bagnoli ed Eugenio Berardi, 20.i con 73 (+1). Il team è accompagnato dall’allenatore Alessandro Bandini.
LA VIGILIA - Quartetto azzurro al Czech International Amateur Championship (4-7 agosto) al via al Golf Club Kunětická Hora di Dříteč, in Repubblica Ceca. Filippo Bagnoli, Federico Ponzano, Eugenio Bernardi e Michele Ferrero. Questi i giocatori italiani in gara, accompagnati dall’Allenatore federale Alessandro Bandini.
Il torneo si disputa sulla distanza di 72 buche (18 al giorno) con taglio dopo 36 che lascerà in gara i migliori 48 classificati. In caso di parità il vincitore sarà deciso da un play-off “sudden death”, quello della “morte improvvisa”.
George Coetzee ha portato a 12 i titoli sul Sunshine Tour imponendosi, dopo un’autoritaria corsa di testa, nel Vodacom Origins of Golf - De Zalze, torneo con cui è ripreso il Sunshine Tour sul percorso del De Zalze Golf Club (par 72), a Stellenbosch in Sudafrica.
Si è imposto con 198 (63 66 69, -18) colpi concludendo la sua volata con un parziale di 69 (-3) dovuto a un eagle, due birdie e un bogey. Coetzee, 35enne di Pretoria vanta anche cinque successi sull’European Tour, l’ultimo nel Portugal Masters 2020. Al secondo posto con 201 (-15) Jaco Ahlers e Tristen Strydom e al quarto con 205 (-11) Ockie Strydom, Jaco Van Zyl, Michael Palmer, Paul Boshoff, Desne Van Den Bergh e Pieter Moolman. Ha preso parte alla gare Philip Geerts, 43° con 142 (72 70, -2), uscito al taglio per un colpo di troppo.
Al vincitore è andato un assegno di 158.500 rand (9.290 euro) su un montepremi è di 1.000.000 di rand (circa 54.500 euro).
SECONDO GIRO - Philip Geerts, 43° con 142 (72 70, -2), è uscito al taglio per un colpo nel Vodacom Origins of Golf - De Zalze, torneo con cui è ripreso il Sunshine Tour sul percorso del De Zalze Golf Club (par 72), a Stellenbosch in Sudafrica.
George Coetzee, leader dopo un giro, ha allungato il passo e con 129 (63 66, -15) ha portato a tre i colpi di vantaggio su Pieter Moolman (132, -12). Al terzo posto con 134 (-10) Tristen Strydom, Desne Van Den Bergh e Alex Haindl e al sesto con 135 (-9) Jaco Ahlers e Oliver Bekker.
A Geerts il 70 (-2) con sei birdie e quattro bogey non è bastato per evitare ldi lasciare la garaanticipatamente. Il montepremi è di 1.000.000 di rand (circa 54.500 euro).
PRIMO GIRO - Philip Geerts, 62° con 72 (par), ha iniziato a metà classifica il Vodacom Origins of Golf - De Zalze, torneo con cui è ripreso il Sunshine Tour sul percorso del De Zalze Golf Club (par 72), a Stellenbosch in Sudafrica. Protagonista della prima giornata il più atteso tra i 111 concorrenti in gara, George Coetzee, 35enne di Pretoria con cinque successi sull’European Tour, l’ultimo nel Portugal Masters 2020, e undici sul circuito, vincitore nel 2019 dell’ultimo Vodacom Origins of Golf Final, cancellato per Covid nel 2020.
Coetzee ha preso il comando con un 63 (-9) frutto di una volata fatta di dieci birdie, a fronte di un bogey, che però gli ha concesso un solo colpo di margine su Jaco Ahlers (64, -8), altro candidato alla vittoria. In terza posizione con 65 (-7) Jean-Paul Strydom e in quarta con 66 (-6) Dylan Naidoo, Jaco Prinsloo, Oliver Kekker e Paul Boshoff.
Geerts ha realizzato quattro birdie e altrettanti bogey. Il montepremi è di 1.000.000 di rand (circa 54.500 euro).
LA VIGILIA - In Sudafrica il Sunshine Tour, dopo due mesi di stop, torna protagonista con il primo evento del Vodacom Origins of Golf 2021 che, dal 4 al 6 agosto, si disputerà al De Zalze Golf Club di Stellenbosch, nel distretto di Cape Winelands. Tra i 111 concorrenti in gara ci sarà anche un italiano, Philip Geerts, che torna a giocare sul massimo circuito maschile sudafricano.
C’è attesa per George Coetzee, 35enne di Pretoria con cinque successi sull’European Tour, l’ultimo nel Portugal Masters 2020, e undici sul circuito, vincitore nel 2019 dell’ultimo Vodacom Origins of Golf Final, cancellato per Covid nel 2020.
Nel field, tra gli altri, ecco poi Jean Hugo che giocherà in casa. Nato a Stellenbosch il 3 dicembre del 1975, vanta 21 successi sul Sunshine Tour e uno sul Challenge Tour. Il montepremi è di 1.000.000 di rand (circa 54.500 euro).
Dopo aver superato con autorità la qualificazione su 36 buche medal (dodicesima con 144 - 71 73, par, colpi) del 121° U.S. Women's Amateur ed essere entrata tra le 64 concorrenti ammesse ai match play, il cammino di Alessia Nobilio si è subito arrestato Nel primo incontro a eliminazione diretta, infatti, è stata sconfitta dalla taiwanese Yu-Chiang (Vivian) Hou per 3/2 che poi è stata sconfitta in finale dalla statunitense Jensen Castle per 2/1.
Sul percorso del Westchester Country Club (par 72), a Rye nello stato di New York.
si sono verificate parecchie sorprese tra cui le uscite nel primo turno di match play di Rachel Kuekn (1 up da Marissa Wenzler), che aveva vinto la qualificazione (138 - 71 67, -6), e di Rose Zhang (1 up da Elle Nachmann), numero uno mondiale amateur.
SECONDO GIRO QUALIFICA - Alessia Nobilio, dodicesima con 144 (71 73, par) colpi, è stata ammessa ai match play nella 121ª edizione dell’U.S. Women's Amateur, sostanzialmente uno dei major femminili per dilettanti che si sta disputando al Westchester Country Club (par 72) di, Rye nello stato di New York.
Nella qualificazione su 36 buche medal, che ha promosso 64 concorrenti, solo statunitensi nelle prime posizioni. Al primo posto con 138 (71 67, -6) Rachel Kuekn seguita da Kennedy Pedico (140, -4), Brooke Matthews (141, -3) e da Erica Shepard e Caroline Canales (142, -2). Tra le sei concorrenti sulla sesta piazza con 143 (-1) Emilia Migliaccio.
Nel primo turno di match play l’azzurra incontrerà la taiwanese Yu-Chiang Hou.
PRIMO GIRO QUALIFICA - Alessia Nobilio ha iniziato al settimo posto con 71 (-1) colpi la qualificazione su 36 buche medal della 121ª edizione dell’U.S. Women's Amateur, sostanzialmente uno dei major femminili per dilettanti che si sta disputando al Westchester Country Club (par 72) di, Rye nello stato di New York. Il torneo, vinto nel 1997 da Silvia Cavalleri unica italiana a riuscire nell’impresa, dopo la qualifica proseguirà con la fase match play alla quale saranno ammesse le prime 64 classificate.
E’ al comando con 69 (-3) colpi la thailandese Suthavee Chanachai seguita con 70 (+2) da cinque statunitensi: Aneka Seumanutafa, Anna Morgan, Bridget Ma, Hailey Borja e Brooke Seay. E’ al 20° posto con 73 (+1) Rose Zhang, numero uno del ranking mondiale e campionessa in carica. Alessia Nobilio ha realizzato tre birdie e un doppio bogey.
LA VIGILIA - La 121/a edizione dello U.S. Women’s Amateur Championship è alle porte e a difendere i colori azzurri ci sarà Alessia Nobilio. Si tratta di una competizione paragonabile a un major della categoria dilettanti e si disputa dal 2 all’8 agosto sul percorso del Westchester Country Club (West Course), a Rye, New York. Il torneo si svolge in due fasi, con qualificazione su 36 buche medal e match play tra le prime 64 classificate.
Difende il titolo la 18enne californiana Rose Zhang, vincitrice nel 2020 davanti all’australiana Gabriela Ruffels. L’unico successo azzurro in questa gara nata nel 1895 arrivò nel 1997, quando a trionfare fu Silvia Cavalleri. L’Italia sfiorò la vittoria nel 2016, quando Virginia Elena Carta fu runner-up della coreana Seong Eun-jeong. Quest’anno ci proverà Alessia Nobilio, che sarà accompagnata dal Commissario Tecnico della Squadra Nazionale Femminile Dilettanti Roberto Zappa. La lombarda ha già preso parte a questo torneo, nell’edizione del 2019, non riuscendo a superare la qualificazione su 36 buche medal piazzandosi 97/a.
Il West Course del Westchester Country Club (par 72) è stato disegnato da Walter Travis e aperto nel 1922. Quest’anno, allo U.S. Women’s Amateur Championship partecipano 156 concorrenti provenienti da tutto il mondo. Il torneo è aperto a tutte le golfiste con un handicap non superiore a 5.4. Alessia Nobilio, che compierà 20 anni il prossimo 7 settembre, attualmente è 30/a nel World Amateur Golf Ranking e arriva dal 56/o posto all’European Ladies’ Amateur Championship, ma soprattutto dalla terza piazza al Roma Alps Letas Open, competizione nella quale s’è distinta quale miglior giocatrice. Una amateur davanti a tante proette e a tanti professionisti.
(Da Ufficio Stampa Federgolf)
Ai Giochi di Tokyo altro oro olimpico per gli Stati Uniti d'America nel golf. Dopo la vittoria di Xander Schauffele in campo maschile, Nelly Korda si conferma la regina mondiale tra le proette trionfando nella gara individuale femminile con un totale di 267 (67 62 69 69, -17) colpi. Al Kasumigaseki Country Club (East Course, par 71) di Saitama, la numero uno del world ranking si mette al collo la medaglia del metallo più prezioso resistendo alla rimonta di Mone Inami e della neozelandese Lydia Ko, costrette a giocarsi l'argento al playoff dopo aver chiuso con 268 (-16) colpi. Allo spareggio ha la meglio la giapponese, che grazie ad un par si aggiudica il secondo posto. Medaglia di bronzo per Lydia Ko che, dopo il secondo posto di Rio 2016, trova un altro podio storico.
Giulia Molinaro, la migliore tra le italiane, chiude 46/a con un totale di 286 (75 71 70 70, +2) colpi davanti a Lucrezia Colombotto Rosso, 59/a con uno score di 302 (75 74 75 78, +18).
Famiglia Korda, i Giochi nel DNA – Nelly Korda è stata la grande protagonista della gara femminile. Dopo aver chiuso in seconda posizione il primo giro dietro alla svedese Sagstrom, la statunitense si è ritrovata in testa al termine del secondo round grazie ad un giro da 62 (-9) colpi, anche se macchiato da un doppio bogey alla buca 18. La numero uno del ranking mondiale ha eguagliato così il giro più basso alle Olimpiadi (emulando quanto fatto nel 2016 dalla russa Maria Verchenova nell’atto conclusivo). Nel "moving day" e nel giro finale, interrotto per rischio fulmini nel momento clou mentre le concorrenti in lizza per una medaglia erano alla buca 16, l'americana ha mantenuto le distanze dalle avversarie controllando il suo vantaggio e resistendo alla rimonta in extremis di Mone Inami e di Lydia Ko. Cresciuta in una famiglia di sportivi e di campioni, Nelly Korda e sua sorella Jessica hanno emulato la mamma Regina Rajchrtova che, nel 1988 alle Olimpiadi di Seoul, ha rappresentato la Cecoslovacchia nel tennis. Se non fosse stato per la rinuncia di Sebastian, i Korda sarebbero stati tre nella rassegna a cinque cerchi. Il fratello, però, tennista come i genitori (il papà vinse nel 1998 l'Australian Open), ha preferito saltare l’appuntamento di Tokyo per preparare al meglio lo US Open. Jessica, invece, ha chiuso la gara individuale femminile di golf al 15/o posto con un punteggio di 275 (-9), ma ha fatto registrare il miglior score nell'ultimo giro con 64 (-7) colpi insieme alla malese Kelly Tan.
Un 2021 da incorniciare per Nelly Korda, unica giocatrice a vincere tre tornei sull’LPGA Tour tra cui il KPMG Women's PGA Championship, Major in cui Giulia Molinaro è arrivata terza. Al termine della gara, la campionessa olimpica ha dichiarato: "Ho lottato tantissimo per non perdere la vetta della classifica, ma non è stato facile. Credo che quel doppio bogey al termine del secondo giro mi abbia acceso un fuoco dentro. Ancora non ci credo: è pazzesco".
Molinaro in crescendo, Colombotto Rosso fatica - Gara difficile per Giulia Molinaro e Lucrezia Colombotto Rosso. La prima, 31enne di Camposampiero (Padova), chiude la sua Olimpiade 46/a con un totale di 286 (75 71 70 70, +2) colpi. La torinese, invece, non va oltre la 59/a piazza con uno score di 302 (75 74 75 78, +18). Inizio in salita per entrambe, che dopo il primo round si sono trovate appaiate al 54/o posto proprio come Guido Migliozzi e Renato Paratore, che nella gara maschile chiusero a braccetto (entrambi 41esimi) il primo round. La veneta – alla seconda Olimpiade della sua carriera, nel 2016 si classificò 53/a a Rio de Janeiro – ha cominciato a macinare gioco dal secondo giro, migliorando il suo score e piazzandosi 49/a con 71 (Par) colpi, mentre Colombotto Rosso è scesa di una posizione. Nel "moving day", altro passo in avanti per Giulia Molinaro che scala fino al 46/o posto grazie ad un -1 di giornata. Con lo stesso punteggio chiude anche l'ultimo giro confermando lo stesso piazzamento del giorno precedente. Mentre l'altra azzurra, al debutto nella rassegna a cinque cerchi, ha fatto registrare un ultimo giro da 78 (+7) scivolando definitivamente in 59/a piazza.
Mone Inami, un sogno d’argento – Secondo posto per la giapponese Mone Inami. La 21enne di Toshima, che ha festeggiato il compleanno lo scorso 29 luglio, è riuscita a conquistare il podio che il suo connazionale Hideki Matsuyama ha visto sfumare al playoff per il bronzo nella gara maschile. La medaglia d’argento arriva proprio allo spareggio dopo che Inami ha anche sfiorato l’idea di poter competere per l’oro, ma un bogey alla 18 dopo un secondo colpo finito nel bunker, non le ha permesso di sfidare Nelly Korda per il metallo più prezioso. Contro Lydia Ko, però, è bastata la prima buca di playoff per aggiudicarsi la seconda piazza dato che la neozelandese non è riuscita a chiudere con il par, al contrario dell’atleta del Sol Levante. Una curiosità su questa atleta: il nome Mone le è stato dato dal padre, grande appassionato di pittura in particolare degli impressionisti francesi, e l’ha chiamata così in onore di Claude Monet.
Bronzo storico per Lydia Ko – Dopo l’argento a Rio 2016, Lydia Ko conquista il bronzo e diventa la prima nel golf alle Olimpiadi a bissare una medaglia. La neozelandese, nata però in Corea del Sud nel 1997, era tra le favorite alla vigilia e ha rispettato i pronostici trovando un altro podio a distanza di cinque anni. Un terzo posto storico, ma anche importante a livello emotivo per Lydia Ko, che ha voluto dedicare la conquista della sua medaglia alla nonna scomparsa la scorsa settimana.
TERZO GIRO - Ai Giochi di Tokyo Nelly Korda è vicina alla conquista della medaglia d’oro. In Giappone, nel terzo e penultimo round della gara individuale di golf femminile l’americana, con un parziale di 69 (-2) su un totale di 198 (67 62 69, -15), ha confermato la sua leadership. Al Kasumigaseky Country Club (East Course, par 71) di Saitama l’indiana Aditi Ashok, rimasta da sola al secondo posto con 201 (-12) e tra le sorprese della competizione, è distante tre colpi dalla numero 1 mondiale. Guadagna altre tre posizioni Giulia Molinaro, 46/a con 216 (75 71 70, +3) dopo una prova sotto il par (70, -1) con un bogey e due birdie. Mentre è 56/a con 224 (75 74 75, +11) Lucrezia Colombotto Rosso. In Giappone è bagarre al terzo posto condiviso, con uno score di 203 (-10), dalla neozelandese Lydia Ko (argento alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016), dall’australiana Hannah Green, dalla danese Emily Kristine Pedersen e dalla giapponese Mone Inami.
Per la Molinaro gara in crescendo, Colombotto Rosso in difficoltà – Nuovo passo in avanti per la Molinaro che ha chiuso il primo giro al 54/o posto e il secondo al 49/o. La 31enne di Camposampiero (Padova), che cinque anni fa in Brasile si classificò 53/a, nelle ultime 18 buche proverà a migliorare ulteriormente la classifica. Per lei è il primo round sotto il par in queste Olimpiadi. Mentre la Colombotto Rosso, torinese di nascita e al debutto ai Giochi, è scivolata dalla 55/a alla 56/a piazza ripetendo un parziale (75, +4) già fatto registrare nel round d’apertura. Altalenante il suo “moving day”, con un eagle, due birdie, cinque bogey e un triplo bogey.
Nelly Korda a 18 buche dall’Olimpo. Ashok continua a stupire, risale Lydia Ko – Non ha ripetuto la grande performance offerta nel secondo giro ma Nelly Korda ha conservato la leadership seppur il vantaggio nei confronti della Ashok si è ridotto da quattro a tre colpi. La Korda, 23enne di Bradenton (Florida), come già successo in campo maschile con Xander Schauffele, è pronta a riportare gli Stati Uniti sul gradino più alto del podio nella gara individuale femminile. Per la regina del green in rosa, che quest’anno ha già collezionato tre successi (festeggiando il primo Major in carriera al KPMG Women’s PGA Championship, chiuso al terzo posto dalla Molinaro), sono arrivati tre birdie e un bogey. A cercare un incredibile sorpasso ecco la Ashok. La 23enne di Bangalore, 200esima nel world ranking, per il terzo giro consecutivo è rimasta salda al secondo posto. Già nel 2016 in Brasile si fece notare concludendo il primo round al 7/o posto salvo poi chiudere la competizione al 41/o. All’epoca fu seguita in campo dal padre Ashok Gudlamani mentre questa volta al suo fianco, sempre come caddie, c’è la mamma Maheshwari a cui intende regalare uno storico podio.
Grande equilibrio al terzo posto con Lydia Ko che, dopo l’argento a Rio de Janeiro, punta un’altra medaglia. Tra le altre è entrata in zona podio anche la Inami che vuole riservare al Giappone quel riconoscimento che Hideki Matsuyama, nel torneo maschile, ha solo sfiorato. Stesso obiettivo per un’altra nipponica, Nasa Hataoka, 7/a con 205 (-8) al fianco della svedese Madalene Sagstrom (leader dopo 18 buche) e della danese Nanna Koerstz Madsen.
Condividono invece il 10/o posto con 206 (-7) le sudcoreane Jin Young Ko e Sei Young Kim - rispettivamente seconda e quarta nel ranking mondiale – le cinesi Shanshan Feng (bronzo a Rio de Janeiro) e Xiyu Lin, l’irlandese Sthephanie Meadow e la finlandese Matilda Castren. Mentre non ha nessuna chance di confermarsi quale campionessa olimpica la sudcoreana Inbee Park (oro in Brasile), 25/a con 210 (-3). Stesso score, tra le altre, per l’ecuadoriana Daniela Darquea che, con un giro in 65 (-6), ha realizzato il miglior score del “moving day”.
E ora la volata finale con le partenze dell’ultimo giro anticipate di un’ora e dieci minuti rispetto a quanto inizialmente ipotizzato per via di possibili temporali. Così come già accaduto nel terzo round le giocatrici non partiranno più tutte dalla buca 1 ma c’è chi comincerà dalla 10 per accelerare i tempi e contrastare anche il caldo.
Il torneo in diretta su GOLFTV ed Eurosport – Il torneo viene trasmesso in diretta su GOLFTV e su Eurosport (anche sulle piattaforme digitali Discovery Plus ed Eurosport Player). Ultimo giorno di gara: dalle 23:20 di venerdì 6 agosto alle ore 9:30 di sabato 7, ora italiana.
SECONDO GIRO - In Giappone, nel secondo round della gara individuale di golf femminile dei Giochi di Tokyo, Nelly Korda con una grande prova (macchiata solo da un doppio bogey alla 18) caratterizzata da un parziale di 62 (-9) su un totale di 129 (67 62, -13), vola in testa. L’americana eguaglia il giro più basso alle Olimpiadi (emulando quanto fatto nel 2016 dalla russa Maria Verchenova nell’atto conclusivo) e avvicina la medaglia d’oro. Al Kasumigaseky Country Club (East Course, par 71) la numero 1 mondiale, a metà gara vanta 4 colpi di vantaggio su Aditi Ashok e sulle danesi Emily Kristine Pedersen e Nanna Koerstz Madsen, che hanno agganciato la giocatrice indiana al secondo posto con uno score di 133 (-9). Risale cinque posizioni Giulia Molinaro, 49/a con 146 (75 71, +4) dopo una gara dai due volti. Prima un inizio difficile, poi la reazione con 4 birdie nelle ultime 13 buche giocate. E’ invece 55/a con 149 (75 74, +7) Lucrezia Colombotto Rosso che, al contrario, parte bene e cede nel finale.
Molinaro parte male poi recupera, Colombotto Rosso prima convince quindi cede – Giulia Molinaro, 31enne di Camposampiero (Padova), ha iniziato non nel migliore dei modi il secondo giro con un doppio bogey alla 1 e due bogey alla 4 e alla 5. Poi, la veneta – alla seconda Olimpiade della sua carriera, nel 2016 si classificò 53esima a Rio de Janeiro – ha cominciato a macinare gioco e colpi trovando 4 birdie (alle buche 6, 8, 16 e 17). Una iniezione di fiducia verso gli ultimi due giri conclusivi dove la Molinaro proverà a recuperare altre posizioni. Ancora una prova sopra il par per la Colombotto Rosso. La piemontese, passata dalla 54/a alla 55/a posizione, dopo un bogey alla 1 ha realizzato tre birdie (alla 2, alla 6 e alla 8) nelle prime nove. Mentre nelle “back nine” è inciampata in cinque bogey, calando alla distanza.
Lo strapotere di Nelly Korda e la bella prova delle danesi. Perde terreno Inbee Park – Grande favorita della vigilia Nelly Korda, 23enne di Bradenton (Florida), s’è presa il comando della classifica dopo un round che s’è dimostrato sensazionale per 17 buche. Per lei 9 birdie e un eagle. Alla 18 ha cercato un altro birdie che le avrebbe permesso di entrare nella storia e di eguagliare il giro più basso firmato (sul LPGA Tour) da Annika Sorenstam nel 2001, quando nel secondo round dello Standard Register Ping la svedese con 59 colpi realizzò un primato che resiste ancora oggi a distanza di 20 anni. Niente da fare per la Korda che dopo un tee shot sbagliato e un terzo colpo finito nel bunker, ha chiuso la sua prova con un doppio bogey alla 18 (par 4). Nonostante la sbavatura nel finale la statunitense ha dimostrato tutta la sua classe e ora sogna di emulare Xander Schauffele che ai Giochi di Tokyo ha riportato gli Stati Uniti sul gradino più alto del podio, nella gara individuale maschile alle Olimpiadi, 121 anni dopo l’ultima volta. La proette americana ha 4 colpi di vantaggio sulla Ashok (che continua a stupire) e sulle danesi Pedersen e Koerstz Madsen, protagoniste di una bella rimonta. Mentre è passata dalla prima alla quinta posizione (134, -8) la svedese Madalene Sagstrom che precede in classifica la sudcoreana Jin Young Ko (seconda nel world ranking), 6/a con 135 (-7) al fianco della giapponese Mone Inami. E’ invece nella Top 10, 9/a con 137 (-5), la neozelandese Lydia Ko (argento in Brasile cinque anni fa). Risale Shanshan Feng. Quarantasettesima dopo 18 buche, la cinese (bronzo ai Giochi di Rio de Janeiro) è ora 11/a con 138 (-4). Stesso score, tra le altre, per la giapponese Nasa Hataoka, la sudcoreana Hyo Joo Kim e per le statunitensi Danielle Kang e Jessica Korda, sorella di Nelly. Battuta d’arresto per Inbee Park. La sudcoreana, medaglia d’oro nel 2016, è passata dalla 7/a alla 24/a posizione con 139 (-3).
Troppo caldo e possibili temporali, l’International Golf Federation valuta ogni opzione – Temperature altissime in Giappone. Nel terzo round le giocatrici non partiranno più tutte dalla buca 1 ma c’è chi comincerà dalla 10 per accelerare i tempi e “combattere” il caldo. In base all’andamento delle condizioni metereologiche - sono previsti temporali - l’International Golf Federation stabilirà poi il da farsi. Queste le ipotesi: anticipare le partenze per il round finale di sabato 7 agosto, posticipare le ultime 18 buche a domenica 8, oppure accorciare il torneo da 72 a 54 buche.
PRIMO GIRO - Il primo giro della gara individuale femminile di golf dei Giochi di Tokyo sorride alla svedese Madalene Sagström che, con un parziale bogey free di 66 (-5), con cinque birdie, guida ila classifica con un colpo di vantaggio sull’americana Nelly Korda, numero 1 mondiale, e sull’indiana Aditi Ashok, entrambe seconde con 67 (-4). Al Kasumigaseki Country Club (East Course, par 71) di Saitama avvio complicato per le due azzurre, Giulia Molinaro e Lucrezia Colombotto Rosso, che condividono la 54/a posizione con uno score di 75 (+4).
Molinaro e Colombotto Rosso 54esime dopo 18 buche – E’ stato un inizio di gara difficile per Molinaro e Colombotto Rosso. La prima, 31enne di Camposampiero (Padova), ha fatto registrare cinque bogey (di cui 4 tra la 14 e la 18) e un birdie (alla 16). E se nelle prime nove ha tenuto il ritmo, nelle seconde ha pagato dazio. Gara diametralmente opposta per la torinese che, dopo un inizio con 4 bogey, nelle “back nine” ha trovato più continuità realizzando un birdie (alla 10), prima di un altro bogey (alla 12). Entrambe però hanno avuto complicazioni con il tee shot. E adesso nel secondo round le due italiane dovranno provare a voltare pagina per provare a guadagnare terreno.
Curiosità. Anche nella gara maschile i due azzurri nel field, Guido Migliozzi e Renato Paratore, chiusero a braccetto (entrambi 41esimi) il primo round.
Sagström brilla ma Nelly Korda c’è. Bene anche le sudcoreane – E’ Madalene Sagström la sorpresa del giro d’apertura a Tokyo. La 28enne di Uppsala, che nel palmares annovera un titolo sul LPGA Tour (nel gennaio 2020 al Gainbridge LPGA at Boca Rio) e tre successi sul Symetra Tour (tutti nel 2016), è riuscita a far meglio anche della numero 1 mondiale. Per la svedese percorso netto, senza sbavature, su un campo perfetto ma difficile, con green duri che hanno reso più difficile la prova di tutte le concorrenti. A tallonarla, oltre alla outsider Ashok, c’è Nelly Korda. Grande favorita della vigilia, la statunitense dopo le prime 4 buche sull’altalena (con due bogey e un birdie) ha trovato regolarità e slancio firmando poi cinque birdie. Avvio convincente anche per la sudcoreana Jin Young Ko, numero due mondiale, 4/a con 68 (-3) al pari della spagnola Carlota Ciganda e della finlandese Matilda Castren. Nella Top 10, al 7/o posto con 69 (-2), ci sono nove proette: tra queste, oltre alla americana Danielle Kang, anche altre due sudcoreane: Inbee Park, medaglia d’oro ai Giochi di Rio de Janeiro (e terza nel world ranking), e Sei Young Kim. Mentre la neozelandese Lydia Ko (argento cinque anni fa in Brasile) è 16/a con 70 (-1) al fianco, tra le altre, delle giapponesi Nasa Hataoka e Mone Inami, e della sudcoreana Hyo Joo Kim. Ventitreesima piazza con 71 (par) per la statunitense Jessica Korda (sorella di Nelly), le australiane Minjee Lee e Hannah Green, la tedesca Sophia Popov e la tailandese Patty Tavatanakit. Prova deludente per la canadese Brooke Mackenzie Henderson, la filippina Yuka Saso e la cinese Shanshan Feng (bronzo a Rio de Janeiro), tutte 47/e con 74 (+3).
LA VIGILIA - Un field stellare, con in campo tutte le migliori giocatrici al mondo – da Nelly Korda a Jin Young Ko - e le medagliate di Rio de Janeiro 2016. Ai Giochi di Tokyo, dopo la competizione maschile vinta dall’americano Xander Schauffele, è l’ora delle proette che, dal 4 al 7 agosto, si contendono l’Olimpo nella gara individuale di golf femminile. Tra le 60 concorrenti anche due azzurre: Giulia Molinaro, al secondo appuntamento a cinque cerchi in carriera dopo il 53/o posto in Brasile, e Lucrezia Colombotto Rosso, al debutto. Al loro fianco, al Kasumigaseki Country Club (East Course) di Saitama, anche il Direttore tecnico delle squadre nazionali FIG: Matteo Delpodio.
Molinaro e Colombotto Rosso sfidano le regine del green – Rispetto a cinque anni fa la Molinaro, 31enne di Camposampiero (Padova) arriva alle Olimpiadi con tutt’altra esperienza forte di un 2021 che finora l’ha vista protagonista anche grazie al 3/o posto nel KPMG Women’s PGA Championship, miglior risultato in carriera in un Major. Professionista dal 2012, s’è laureata in America alla Arizona State University. Appassionata di fotografia e kitesurf, ha trascorso la sua infanzia in Kenya e da anni gioca sul LPGA Tour, il massimo circuito americano femminile. A Tokyo la veneta vuole stupire e confermare i progressi di quest’anno.
Emozionata e determinata. La Colombotto Rosso, nata a Torino il 7 marzo del 1996 e proette dal 2016, con la qualificazione ai Giochi ha coronato un sogno cullato fin da bambina. Cresciuta col mito della messicana Lorena Ochoa, dal 2020 è protagonista sul Ladies European Tour. Ed è reduce da una prima parte di stagione sfortunata, con un infortunio al tendine del braccio destro che ne ha compromesso il rendimento.
I tee times delle due azzurre – La Colombotto Rosso a Tokyo giocherà i primi due round con Maha Haddioui (Marocco) e Daniela Darquea (Ecuador). Mentre la Molinaro avrà di fronte Ashok Aditi (India) e Nanna Koerstz Madsen (Danimarca). La piemontese il 4 agosto scenderà in campo alle ore 9:14 locali (le 2:14 di notte in Italia), la Molinaro alle 9:25 (le 2:25 in Italia).
Sessanta concorrenti, Stati Uniti e Corea del Sud con 4 atlete ciascuna – Sono dunque 60 le giocatrici che si contenderanno la gloria in Giappone. Gli Stati Uniti schiereranno in campo 4 proette, proprio come la Corea del Sud. Mentre sono 19 i Paesi (tra questi anche l’Italia) con 2 atlete contro i 14 che potranno contare su una sola rappresentante.
La favola delle sorelle Korda, ai Giochi dopo la mamma – Cresciute in una famiglia di sportivi e di campioni, le sorelle Korda, Nelly (numero 1 mondiale) e Jessica, sono pronte a emulare la mamma Regina Rajchrtova che, nel 1988 alle Olimpiadi di Seoul, ha rappresentato la Cecoslovacchia nel tennis. E pensare che a Tokyo i Korda potevano essere anche tre se non fosse stato per la rinuncia di Sebastian Korda (anche lui tennista come la mamma e il papà, vincitore nel 1998 degli Australian Open), fratello di Nelly e Jessica, che ha preferito saltare l’appuntamento a cinque cerchi per preparare al meglio lo US Open.
In campo tutte le medagliate ai Giochi di Rio de Janeiro 2016 – Dalla sudcoreana Inbee Park, che cinque anni fa in Brasile ha dominato la scena conquistando la medaglia d’oro, alla neozelandese Lydia Ko (argento), fino alla cinese Shanshan Feng (bronzo). A Tokyo saranno presenti tutte le medagliate di Rio de Janeiro 2016 - che si ritroveranno l’una al fianco dell’altra nei primi due round - al contrario di quanto accaduto in campo maschile (assenti i giocatori saliti sul podio in Brasile).
Field super, le favorite – Non solo le sorelle Korda con Nelly che nel 2021 è stata l’unica giocatrice a vincere tre tornei con l’impresa più grande arrivata al KPMG Women's PGA Championship. Gli Usa punteranno anche su Danielle Kang e Lexi Thompson. Mentre la Corea del Sud oltre alla Park vanterà in campo Jin Young Ko, Sei Young Kim e Hyo-Joo Kim, tutte nella Top 10 mondiale. E se la Ko e la Feng puntano la seconda medaglia ai Giochi, vogliono recitare un ruolo da protagoniste anche la canadese Brooke Mackenzie Henderson, la filippina Yuka Saso, la giapponese Nasa Hataoka, le tailandesi Patty Tavatanakit e Ariya Jutanugarn, le australiane Minjee Lee e Hanna Green e la tedesca Sophia Popov.
Per il golf femminile è la terza volta alle Olimpiadi – Nel 1900 a Parigi per il golf femminile è stata la prima volta alle Olimpiadi. A imporsi – senza mai saperlo a causa di una organizzazione discussa – fu l’americana Margaret Abbott, in gara con sua madre Mary Ives. Solo nel 1990 ricerche storiche hanno permesso di ricostruire i programmi e i risultati con il titolo dunque assegnato alla Abbott. Nel 2016 poi il ritorno della competizione individuale femminile in Brasile. E ora la terza edizione, con gli Usa che, come accaduto in campo maschile con Schauffele, ambiscono a ritornare sul gradino più alto del podio 121 anni dopo la prima volta.
Diretta su GOLFTV e su Eurosport – L’evento viene trasmesso in diretta su GOLFTV e su Eurosport (anche sulle piattaforme digitali Discovery Plus ed Eurosport Player) tutti i giorni di gara dalle ore 00:30 alle ore 9/9,30. Commento di: Nicola Pomponi, Alessandro Bellicini, Maurizio Trezzi e Isabella Calogero.
Vittoria annunciata di Marco Florioli, dopo un’autoritaria corsa di testa, nel Campionato Nazionale Maschile, dedicato alla memoria dell’indimenticabile Franco Bevione, il quale, insieme alla sorella Isa Goldschmid, ha dato grande lustro al golf italiano in campo nazionale e internazionale.
Il sedicenne portacolori del GC Bergamo ha concluso con 282 (66 68 72 76, -6) colpi prendendosi il lusso praticamente di “passeggiare” con un 76 (+4) nel turno conclusivo dall’alto dei nove colpi di vantaggio che aveva dopo tre turni e dei quali, comunque, gliene sono rimasti ben sei, dopo essere stato anche l’unico atleta a scendere sotto par.
Insomma un autentico trionfo per il giovane azzurro che sul percorso del Golf Nazionale (par 72) a Sutri (Viterbo), ha timbrato terzo titolo nazionale dopo quelli nei Pulcini del 2019 e di quest’anno nel tricolore Ragazzi medal/Trofeo Marazza. In maglia azzurra ha fatto suo nel 2019 il Belgian International Golf Championship Boys U14 contribuendo anche al successo a squadre dell’Italia.
Al secondo posto con 288 (par) Filippo Celli, quindi con 289 (+1) Andrea Romano e Davide Buchi, con 293 (+5) Giovanni Manassero, Nicola Fontana e Pietro Guido Fenoglio e con 294 (+6) Pietro Bovari e Giovanni Manzoni, che difendeva il titolo.
TERZO GIRO - Marco Florioli (Bergamo) ha continuato la sua corsa di testa e con 206 (66 68 72, -10) inizierà il giro finale del Campionato Nazionale Maschile, dedicato alla memoria dell’indimenticabile Franco Bevione, con nove colpi di vantaggio su Andrea Romano e su Davide Buchi, secondi con 215 (-1). Sono i soli tre atleti sotto par sul percorso del Golf Nazionale (par 72) a Sutri (Viterbo), che ospita l’evento.
Sono in alta classifica, ma non hanno più chances di conquistare il titolo, Pietro Guido Fenoglio, quarto con 216 (par), Pietro Bovari e Giovanni Manzoni, campione uscente, quinti con 217 (+1), Giovanni Manassero e Leonardo Rigamonti, settimi con 218 (+2), Matteo Cristoni, Miguel Orzi e Julien Paltrinieri, noni con 219 (+3).Il taglio dopo 54 buche ha ammesso al giro finale 62 concorrenti.
SECONDO GIRO - La marcia imperiosa di Marco Florioli (134 – 66 68, -10), portacolori del GC Bergamo, è continuata anche nel secondo giro del Campionato Nazionale Maschile sul percorso del Golf Nazionale (par 72) a Sutri (Viterbo). Il torneo è dedicato alla memoria dell’indimenticabile Franco Bevione, il quale, insieme alla sorella Isa Goldschmid, ha dato grande lustro al golf italiano in campo nazionale e internazionale.
L’azzurro ha portato a sette i colpi di vantaggio sul secondo classificato, che ora è Pietro Guido Fenoglio (141, -3). In terza posizione con 143 (-1) Davide Buchi e Julien Paltrinieri, in quinta con 144 (par) Ferruccio Saglimbene e Filippo Celli e in settima con 146 (+2), ossia con un ritardo di dodici colpi molto difficile da recuperare, Giovanni Manzoni, che difende il titolo, Nicola Fontana, Andrea Romano, Lucas Nicolas Fallotico e Leonardo Rigamonti.
Si gioca con formula stroke play sulla distanza di 72 buche con taglio dopo 54 che lascerà in gara i migliori 60 classificati, tra i 144 partenti, e i pari merito al 60° posto
PRIMO GIRO - Marco Florioli (Bergamo) ha girato in 66 (-6) colpi e ha fatto subito il vuoto nella prima giornata nel Campionato Nazionale Maschile che si sta svolgendo sul percorso del Golf Nazionale (par 72) a Sutri (Viterbo). Il torneo è dedicato alla memoria dell’indimenticabile Franco Bevione, il quale, insieme alla sorella Isa Goldschmid, ha dato grande lustro al golf italiano in campo nazionale e internazionale.
Florioli ha lasciato a quattro colpi Matteo Cristoni, Lucas Nicolas Fallotico e Leonardo Rigamonti (70, -2) e a cinque Filippo Celli, Gianmarco Manfredi, Dylan De Prosperis e Filippo Ponzano (71., -1). Più attardati Andrea Romano, 13° con 73 (+1), e Giovanni Manzoni, campione in carica, 19° con 74 (+2) insieme, tra gli altri., a Pietro Bovari, Sebastiano Frau e a Massimiliano Campigli.
La gara si gioca con formula stroke play sulla distanza di 72 buche con taglio dopo 54 che lascerà in campo i migliori 60 classificati, tra i 144 partenti, e i pari merito al 60° posto
LA VIGILIA - Al Golf Nazionale di Sutri (Viterbo), da giovedì 29 luglio a domenica 1 agosto Giovanni Manzoni difenderà il titolo nel Campionato Nazionale Maschile/Trofeo Franco Bevione, torneo dedicato a un indimenticato giocatore il quale, insieme alla sorella Isa Goldschmid, ha dato grande lustro al golf italiano in campo nazionale e internazionale.
Nella casa del golf italiano saranno 144 i concorrenti in campo. L’evento, con formula stroke play, si giocherà sulla distanza di 72 buche con taglio dopo 54 che lascerà in gara i migliori 60 classificati e i pari merito al 60° posto. Nel field, oltre a Manzoni – reduce dal 9/o posto, miglior italiano e “best” amateur, all’Italian Challenge Open – ci sono tanti tra i talenti emergenti del golf tricolore.
Da Gregorio De Leo a Marco Florioli, da Andrea Romano a Filippo Celli (campione nel 2019), da Riccardo Bregoli a Pietro Bovari passando, tra gli altri, per Davide Buchi, Flavio Michetti, Alessandro Nardini, Lucas Nicolas Fallotico, Elia Dallanegra, Alessandro Gambetti, Leonardo Rigamonti, Massimiliano Campigli e Alessio Battista. Questi e molti altri i giocatori in grado di poter vincere un torneo dalla grande tradizione.
Francesco Laporta si è classificato 32° con 277 (69 69 68 71, -3) colpi nell’ISPS HANDA World Invitational, un torneo innovativo organizzato congiuntamente da European Tour, LET e LPGA Tour, in cui si sono svolti due tornei, uno maschile e uno femminile. Si è giocato sugli stessi percorsi del Galgorm Castle Golf Club e del Massereene Golf Club, (entrambi par 70 per gli uomini e rispettivamente par 73 e 72 per le donne), a Galgorm Parks in Irlanda del Nord in cui si sono imposti l’inglese Daniel Gavin e la thailandese Pajaree Anannarukarn.
Daniel Gavin (267 – 71 65 66 65, -13) ha conquistato il primo titolo sul circuito, dopo aver ottenuto un primo posto nello Stage 1 della Qualifying School (2014) e nello Stage 2 (2015). Con un giro finale in 65 (-5, cinque birdie, senza bogey) ha avuto ragione del connazionale David Horsey (268, -12). Al terzo posto con 269 (-11) lo spagnolo Alejandro Cañizares, il giapponese Masahiro Kawamura, l’inglese Jordan Smith e il neozelandese Daniel Hillier e al settimo con 270 (-10) il cileno Hugo Leon, l’altro autore di un 65, lo statunitense John Catlin, il sudafricano Justin Harding e l’olandese Darius Van Driel.
Francesco Laporta ha concluso la sua corsa con un 71 (+1) con tre birdie, due bogey e un doppio bogey. E’ uscito nel primo dei due tagli dopo 36 buche (l’altro a 54) Aron Zemmer, 84° con 142 (69 73, +2).
Prima vincitrice anche nel torneo femminile dove ha avuto la meglio, come detto, la 22enne di Bangkok Pajaree Anannarukarn (275 – 70 69 66 70, -16) che ha superato con un par alla seconda buca di spareggio la statunitense Emma Talley (275 – 67 65 73 70) con la quale aveva chiuso alla pari l’evento. Al terzo posto con 276 (-15) Jennifer Kupcho che ha gettato al vento la vittoria con due bogey sulle ultime tre buche. In quarta posizione con 278 (-13) l’altra thailandese Atthaya Thitikul e in quinta con 279 (-12) Sydnee Michaels, Mina Harigae e la coreana Chella Choi. Nessuna italiana in campo.
TERZO GIRO - Francesco Laporta è salito dal 34° al 27° posto con 206 (69 69 68, -4) colpi e ha superato anche il secondo taglio, dopo 54 buche, nell’ISPS HANDA World Invitational, che si sta disputando sui due percorsi del Galgorm Castle Golf Club e del Massereene Golf Club, entrambi par 70, a Galgorm Parks in Irlanda del Nord.
Si è riportato al comando, dove era già stato nel primo giro, Jordan Smith (195 – 62 68 65, -15), 28enne inglese di Bath con un successo sul circuito e due sul Challenge Tour, che ha girato in 65 (-5) colpi con cinque birdie senza bogey sul Galgorm Castle dove si è svolto il terzo turno. In seconda posizione con 196 (-14) il connazionale David Horsey e in terza con 199 (-11) il neozelandese Daniel Hillier, in vetta dopo due giri. Seguono con 200 (-10) l’olandese Darius Van Driel e il giapponese Masahiro Kawamura e con 201 (-9) il sudafricano Justin Harding e lo svedese Vincent Norrman.
Laporta ha segnato un 68 (-2) colpi con tre birdie e un bogey. E’ rimasto fuori dopo 36 buche Aron Zemmer, 84° con 142 (69 73, +2).
Sugli stessi tracciati (Galgorm Castle par 73 e Massereene par 72) si sta svolgendo la gara femminile nel quadro di un accordo tra European Tour, LET e LPGA Tour che per la prima volta collaborano insieme per dare vita a un evento innovativo, Al vertic si è formato un trio con 205 (-13) composto da Jennifer Kupcho (66 69 70), Emma Talley (67 65 73) e dalla thailandese Pajaree Anannarukarn (70 69 66). Al quarto posto con 296 (-12) la coreana Chella Choi e al quinto con 208 (-10) l’altra thailandese Atthaya Thitikul.
SECONDO GIRO - Francesco Laporta, 34° con 138 (69 69, -2) colpi, ha guadagnato quattro posizioni, mentre Aron Zemmer, 84° con 142 (69 73, +2) è uscito al taglio nel secondo giro dell’ISPS HANDA World Invitational, che si sta disputando sui due percorsi del Galgorm Castle Golf Club e del Massereene Golf Club, entrambi par 70, a Galgorm Parks in Irlanda del Nord, e dove è al vertice il neozelandese Daniel Hillier con 129 (67 62, -11)
Sugli stessi tracciati (Galgorm Castle par 73 e Massereene par 72) si sta svolgendo ia gara femminile nel quadro di un accordo tra European Tour, LET e LPGA Tour che per la prima volta collaborano insieme per dare vita a un evento innovativo, in cui comanda con 132 (67 65, -13) la statunitense Emma Talley.
Hillier, 23 anni, professionista dal 2019, si è ammalato di Covid-19 nel 2020 e ha limitato l’attività al Charles Tour, il circuito di casa, dove si è imposto in due tornei portando a tre i titoli in quel tour dopo il primo siglato nel 2015 da dilettante. Ha girato in 62 (-8) sul Galgorm Castle con nove birdie e un bogey e ha superato l’inglese Jordan Smith (130, -10), in vetta dopo un turno. Al terzo posto con 132 (-8) gli inglesi Garrick Porteous e David Horsey e al quinto con 133 (-7) l’altro inglese Eddie Pepperell, il tedesco Matthias Schmid e gli spagnoli Nacho Elvira e Carlos Pigem.
I due italiani hanno giocato sul Massereene. Laporta ha girato in 69 (-1) con tre birdie e due bogey e Zemmer in 73 (+3) con un birdie e quattro bogey.
Nella gara femminile Emma Tailey ha realizzato un 65 (-7, nove birdie, due bogey) sul Massereene e ha sorpreso la connazionale Jennifer Kupcho e la coreana Chella Choi, seconde con 135 (-10), e la scozzese Gemma Dryburgh, quarta con 136 (-9), tutte e tre in vetta dopo il round d’apertura. Con la Dryburgh anche l’inglese Charley Hull. In sesta posizione con 137 (-8) la coreana Min Seo Kwak e in settima con 138 (-7) Mina Harigae e la thailandese Atthaya Thitikul. In entrambi i tornei dopo il taglio a 36 buche ve ne sarà un altro dopo 54.
PRIMO GIRO - Aron Zemmer e Francesco Laporta sono al 38° posto con 69 (-2) colpi nel torneo maschile delll’ISPS HANDA World Invitational, che si sta disputando sui due percorsi del Galgorm Castle Golf Club e del Massereene Golf Club, entrambi par 70, a Galgorm Parks in Irlanda del Nord. Sugli stessi tracciati, Galgorm Castle par 73 e Massereene par 72) si sta svolgendo ia gara femminile nel quadro di un accordo tra European Tour, LET e LPGA Tour che per la prima volta collaborano insieme per dare vita a un evento innovativo.
E’ al comando con 62 (-8, otto birdie sul Galgorm Castle) l’inglese Jordan Smith, 28enne di Bath con un successo sul circuito e due sul Challenge Tour, che precede di due lunghezze il tedesco Matthias Schmid e lo scozzese David Drisdale (64, -6) e di tre il giapponese Masahiro Kawamura (65. -5). Anche i due azzurri hanno girato sul Galgorm Castle, Laporta con quattro birdie, un bogey un doppio bogey e Zemmer con quattro birdie e tr ebogey.
Nel torneo femminile sono al vertice on 66 (-7), la scozzese Gemma Dryburgh, la statunitense Jennifer Kupcho e la coreana Chella Choi, seguite dall’americana Emma Talley (67, -6), Al quinto posto con 68 (-5) le inglesi Charley Hull e Georgia Hall, la coreana Min Seo Kwak e la statunitense Sarah Burnham. Non vi sono atlete italiane.
Due tagli in entrambi i tornei, uno dopo 36 buche e un altro dopo 54, che metteranno in palio punti fondamentali – per quel che riguarda il torneo maschile – nella corsa alla Race to Dubai e per le qualificazioni, sponda Europa, alla Ryder Cup 2021 del Wisconsin (Usa, 24-26 settembre). La sfida al femminile conterà per la Race to the CME Globe del LPGA Tour – la versione in rosa della FedEx Cup maschile – ma anche per la Race to Costa del Sol, l’ordine di merito del Ladies European Tour. E ancora: per le qualificazioni alla Solheim Cup di Toledo (Usa, 4-6 settembre 2021), sia per quel che riguarda il Team Usa che il Team Europe.
LA VIGILIA - Da giovedì 29 luglio a domenica 1 agosto si gioca l’ISPS HANDA World Invitational in Irlanda del Nord.
European Tour, LPGA e LET uniscono le forze per dar vita a un torneo innovativo. Nella Contea di Antrim saranno in totale 288 i concorrenti: da una parte 144 uomini, dall’altra 144 donne. In campo l’Italia sarà rappresentata da Francesco Laporta e Aron Zemmer.
La competizione, parallela, si giocherà sui due percorsi del Galgorm Castle Golf Club e del Massereene Golf Club a Galgorm Parks. Prevede due tagli, uno dopo 36 buche e un altro dopo 54, e metterà in palio punti fondamentali – per quel che riguarda il torneo maschile – nella corsa alla Race to Dubai e per le qualificazioni, sponda Europa, alla Ryder Cup 2021 del Wisconsin (Usa, 24-26 settembre). La sfida al femminile conterà per la Race to the CME Globe del LPGA Tour – la versione in rosa della FedEx Cup maschile – ma anche per la Race to Costa del Sol, l’ordine di merito del Ladies European Tour. E ancora: per le qualificazioni alla Solheim Cup di Toledo (Usa, 4-6 settembre 2021), sia per quel che riguarda il Team Usa che il Team Europe.
E’ la prima volta che un evento trova la collaborazione di European Tour, LPGA Tour e Ladies European Tour. Nel 2020 l’ISPS Handa Vic Open era stato organizzato in Australia sotto le sigle di European Tour, LPGA Tour e ALPG Tour.
Torneo EDGA con Tommaso Perrino – Parallelamente all’ISPS HANDA World Invitational, verrà disputato anche l’ISPS HANDA World Disability Invitational presented by Brendan Lawlor, secondo torneo consecutivo del calendario EDGA. Nel field gli stessi 10 golfisti paralimpici che la scorsa settimana hanno disputato l’EDGA Cazoo Open, tra cui Tommaso Perrino, Commissario Tecnico della Squadra Nazionale Paralimpica FIG che in Galles si è classificato al secondo posto dietro all’irlandese Brendan Lawlor. Il tee shot di apertura spetterà ad Amy Bockerstette, la prima golfista con sindrome Down a giocare un torneo di college negli Stati Uniti, salita agli onori della cronaca anche per aver completato in par l’iconica buca 16 dello Stadium Course al TPC Scootsdale sul PGA Tour.
Diretta su GOLFTV – L’ISPS HANDA World Invitational sarà trasmesso in diretta su GOLFTV con collegamenti ai segueti orari:, giovedì 29 e venerdì 30, dalle ore 15 alle 20; sabato 31, dalle ore 15,30 alle 20; domenica 1 agosto, dalle ore 14,30 alle 19. Commento tecnico di Maurizio Trezzi e Isabella Calogero.
Dopo 121 anni Xander Schauffele riporta gli Stati Uniti sul gradino più alto del podio nella gara individuale di golf maschile alle Olimpiadi. L’americano ai Giochi di Tokyo, con un totale di 266 (68 63 68 67, -18) colpi e un birdie decisivo alla 17 si mette al collo la medaglia d’oro e trionfa in un luogo speciale anche per la sua famiglia. Al Kasumigaseky Country Club (East Course, par 71) argento storico, dopo un ultimo giro da record, per lo slovacco (nato però in Sudafrica) Rory Sabbatini, secondo con 267 (69 67 70 61, -17). Mentre il bronzo lo conquista a sorpresa, alla quarta buca di spareggio e al termine di un play-off che ha visto protagonisti 7 giocatori,
Pan Cheng-tsung (Taipei Cinese), 3/o con 269 (-15) e abile a superare con un par l’americano Collin Morikawa, grande favorito della vigilia.
E’ Renato Paratore il migliore tra i due azzurri. Il 24enne capitolino chiude 27/o con 275 (71 70 67 67, -9) davanti a Guido Migliozzi che cede nel round finale scivolando dall’11/a alla 32/a posizione con 276 (71 65 68 72, -8).
Schauffele nell’Olimpo, il Giappone nel suo destino – Come Charles Sands nel 1900. Un birdie alla 17 e un approccio sul green straordinario alla 18 (in virtù di un tee shot sbagliato) mandano Schauffele, 27enne di San Diego, nell’Olimpo. “E’ una gioia enorme, che mi ripaga di tanti sacrifici dopo una gara emozionante. Il birdie alla 17 e quel putt finale alla 18 per il par mi hanno sollevato da un peso enorme. Ora voglio godermi questo grande traguardo”. Questa la felicità di Schauffele, medaglia d’oro ai Giochi di Tokyo.
E’ il secondo americano a conquistare il metallo più prezioso nella gara individuale di golf maschile ai Giochi arrivata quest’anno alla quarta edizione. Per uno sport che ha fatto il debutto ai Giochi nel 1900 a Parigi salvo tornare protagonista nel 1904 a St. Louis prima di uno stop lungo 112 anni e del rientro a Rio de Janeiro nel 2016. Nato da una famiglia di sportivi, Schauffele ha come swing coach il papà Stefan. E’ stato lui a convincerlo a disputare le Olimpiadi, da sempre sognate dal padre (francotedesco) che da giovane scelse l’atletica leggera e il decathlon ma un incidente stradale (con conseguente perdita della vista da un occhio) lo costrinse a interrompere la sua carriera sportiva. La mamma, taiwanese, è cresciuta invece in Giappone dove vivono anche i nonni di Schauffele. Con il Sol Levante nel destino dell’americano, nella Top 5 del ranking mondiale. In testa fin dal secondo round, il californiano ha conquistato la vittoria più importante della carriera. Nel suo palmares fino ad oggi figuravano 4 successi sul PGA Tour (cifra comprensiva di un WGC), l’ultimo dei quali arrivato nel gennaio 2019 al Sentry Tournament of Champions. Dopo due anni e mezzo il ritorno alla vittoria che significa gloria eterna. Arrivato con un punteggio migliore di quello firmato nel 2016 dal britannico Justin Rose, che conquistò l’oro con un totale di 268 (-16) colpi.
Paratore come Manassero nel 2016, Migliozzi cede nel round finale – Con una prova in crescendo Paratore si leva la soddisfazione di affermarsi quale migliore tra i due azzurri ai Giochi di Tokyo. Entrato nel field in extremis, per sostituire Francesco Molinari (out per un infortunio alla schiena), il capitolino ha ben figurato. Nel giro finale, proprio come nel “moving day”, ha fatto registrare un parziale di 67 (-4) colpi con un eagle (alla 13, par 4), cinque birdie e tre bogey (il primo in apertura alla 1 e l’ultimo in chiusura alla 18). Qualche recriminazione per Paratore, che nel 2014 è diventato il primo olimpionico tricolore nella storia della disciplina grazie all’oro individuale conquistato ai Giochi Olimpici Giovanili Estivi di Nanchino (Cina). Per via dei due bogey arrivati nel primo round alla 17 e alla 18, seguiti poi dall’errore di oggi alla 72esima e ultima buca. Con questo risultato Paratore è riuscito a eguagliare il piazzamento di Manassero alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016, dove il veneto si stanziò proprio al 27/o posto seppur con uno score peggiore (282, -2).
Niente da fare per Migliozzi. Undicesimo dopo il secondo e terzo giro, ha perso terreno nel finale per via della prima prova sopra il par (72, +1) con un birdie e due bogey. Best player italiano nel world ranking, il vicentino - anche lui come Paratore al debutto alle Olimpiadi – sperava in un risultato migliore. Dopo una stagione che lo ha visto protagonista con tre secondi posti sull’European Tour e la quarta piazza conquistata allo US Open, nel primo Major in carriera giocato. E adesso Migliozzi proverà subito a voltare pagina, nel mirino c’è la qualificazione alla Ryder Cup del Wisconsin (24-26 settembre negli Usa).
Le dichiarazioni dei due azzurri – “Il mio è stato un finale di gara molto positivo, sono molto contento degli ultimi due giri disputati nonostante qualche errore. E’ stata una esperienza bellissima, dalle mille emozioni, che spero di vivere nuovamente ai Giochi di Parigi nel 2024”. Queste le dichiarazioni di Renato Paratore al termine della gara.
“Non è stata una giornata positiva, mi aspettavo una domenica diversa. Peccato perché speravo in un finale certamente migliore e spero di rifarmi nei prossimi appuntamenti e alle Olimpiadi del 2024. Nel golf ci vuole pazienza e giornate come queste purtroppo capitano”. E’ il rammarico di Guido Migliozzi dopo il quarto e ultimo round in Giappone.
Sabbatini da primato: alle Olimpiadi grazie alla moglie-caddie, conquista l’argento – Argento vivo per Sabbatini, 45enne nato a Durban (Sudafrica) e secondo nel 2007 al The Masters. Il sogno Olimpiadi Sabbatini lo ha rincorso a lungo ed è riuscito a coronarlo anche grazie a un cambio di cittadinanza arrivato nel 2019. Con passaporto slovacco (il paese d’origine della seconda moglie, Martina Stofanikova, oltre che del figliastro), è stato protagonista di una rimonta show nel round finale dove ha guadagnato quindici posizioni. Con Sabbatini che, con un parziale di 61 (-10) colpi ha firmato il nuovo record in un giro alle Olimpiadi siglando anche il primato del percorso. In bacheca per lui sei titoli sul massimo circuito americano (l’ultimo dei quali nel 2011 all’Honda Classic) e un argento da condividere con la moglie-caddie (con lui in Giappone), che è anche la cugina del vicepresidente della Slovak Golf Association.
Il bronzo va al sorprendente Pan Cheng-tsung – Con un par alla quarta buca di spareggio Pan Cheng-tsung approfitta di un bogey di Morikawa e sale sul terzo gradino del podio. Ventinovenne nato nella contea di Miaoli (Taipei Cinese), con un solo titolo sul PGA Tour (nel 2019 all’RBC Heritage) e un ultimo giro in 63 (-8), s’è prima conquistato la possibilità di giocare il play-off (impensabile dopo il primo round chiuso al 58/o posto) salvo poi superare diversi big mondiali. In uno spareggio che ha visto protagonisti 7 concorrenti, sono usciti subito di scena il giapponese Hideki Matsuyama (dopo il trionfo al The Masters per il nipponico è svanito il sogno di conquistare il sogno di una medaglia in casa) e Paul Casey (Gran Bretagna), 4/i come il cileno Mito Pereira, il colombiano Sebastian Munoz, McIlroy (nordirlandese che ha gareggiato per l’Irlanda) e Morikawa, l’ultimo ad arrendersi e sfortunato nel finale per via di un terzo colpo che s’è infossato nel bunker.
TERZO GIRO - Ai Giochi di Tokyo il sogno medaglia per Guido Migliozzi è distante 3 colpi. Al Kasumigaseki Country Club (East Course, par 71) di Saitama, nella gara individuale di golf maschile il vicentino, alla fine del terzo e penultimo round, ha confermato l’11/o posto dopo un parziale chiuso in 68 (-3) su un totale di 204 (71 65 68, -9) colpi.
Grande sfida ai piani alti della classifica dove l’americano Xander Schauffele (già in testa alla fine del secondo giro), con un birdie alla 18 e uno score di 199 (68 63 68, -14), è rimasto al comando della classifica. A tallonarlo, in 2/a posizione con 200 (-13), ecco il giapponese Hideki Matsuyama. Mentre il messicano Carlos Ortiz condivide la terza piazza (201, -12) con Paul Casey (Gran Bretagna).
Buon “moving day” per Renato Paratore, 32/o con 208 (71 70 67, -5) e autore di una gara in crescendo. Classifica corta, con un finale tutto da vivere.
Gli azzurri: Migliozzi ci crede, Paratore c’è – Difficile, ma non impossibile. Migliozzi, l’uomo delle rimonte, ai Giochi di Tokyo cercherà quella che potrebbe valergli un risultato di assoluto prestigio. Il 24enne vicentino ha realizzato cinque birdie (di cui 4 nelle prime 9) e due bogey. Pesante quello in cui è inciampato alla 17 (par 4), che non gli ha permesso di entrare nella Top 10. Ma a 18 buche dalla fine il veneto ha ancora chance di gloria.
Risale Paratore. Il 24enne, partito dalla 10, dopo una prima parte di gara con due birdie e un bogey, nelle “back nine” è prima inciampato in un bogey alla 2 salvo poi mettere il turbo e realizzare altri 4 birdie (tre consecutivi dalla 4 alla 6).
Schauffele resta avanti, Matsuyama lo tallona. Casey e Fleetwood ok – Nonostante una prova non impeccabile, con diversi errori, lo statunitense Schauffele, numero cinque del world ranking, è rimasto al comando della classifica grazie a un birdie realizzato nell’ultima buca di giornata. A mettergli il fiato sul collo ecco Matsuyama. Vincitore quest’anno del The Masters, il giapponese vuole l’affermazione in casa per centrare un traguardo storico. Sono in piena corsa per l’oro anche Casey e Ortiz. Tiene Rory McIlroy (nordirlandese che gareggia per l’Irlanda), 5/o con 202 (-11) al pari dell’austriaco Sepp Straka (leader dopo il primo round), del colombiano Sebastian Munoz e del cileno Mito Pereira. Top 10 e nono posto con 203 (-10) per l’irlandese Shane Lowry e per Tommy Fleetwood (Gran Bretagna), tra i protagonisti di giornata. Mentre all’11/o posto, con Migliozzi, ci sono anche il messicano Abraham Ancer e l’australiano Cameron Smith. A firmare invece il miglior score di giornata (63, -8) eguagliando il record (in un giro) olimpico e il primato del percorso, è stato invece il sudcoreano Sungjae Im, 17/o con 206 (-7) come, tra gli altri, l’americano Collin Morikawa (terzo nel ranking mondiale).
Corsa alle medaglie, che bagarre – Sono almeno 13 i concorrenti in corsa per conquistare una medaglia. E con i tre medagliati di Rio de Janeiro 2016 (Justin Rose, oro, Henrik Stenson, argento, Matt Kuchar, bronzo) tutti assenti, il podio olimpico in Giappone vedrà tutte new entry.
SECONDO GIRO - In Giappone grande rimonta di Guido Migliozzi che, nel secondo round (su un totale di quattro) della gara individuale di golf maschile dei Giochi di Tokyo, con una prova bogey free (con 6 birdie) chiusa in 65 (-6) su un totale di 136 (71 65, -6) colpi, risale la classifica. Il vicentino guadagna 30 posizioni e passa dal 41/o all’11/o posto, distante cinque colpi dall’americano Xander Schauffele, nuovo leader con 131 (68 63, -11) dopo una prova da assoluto protagonista. Piccolo passo in avanti anche per Renato Paratore, da 41/o a 39/o con 141 (71 70, -1). Classifica comunque provvisoria visto che il secondo round è stato sospeso per maltempo con ancora 16 giocatori in campo.
Gli azzurri: Migliozzi vola, Paratore tiene – Al Kasumigaseki Country Club (East Course, par 71) di Saitama, con un giro alla sua maniera avvalorato da 6 birdie e senza errori, Migliozzi si riporta sotto. Che reazione per il 24enne veneto, anche sfortunato. Un putt dalla distanza alla 18 (l’ultima buca di giornata) si ferma a un centimetro dalla buca. Il vicentino, miglior azzurro nel world ranking (è 72/o) ora “vede” la Top 10 e nel “moving day” darà il tutto per tutto per rimanere in alta classifica e poi giocarsi tutte le chance di medaglia nel round finale.
Prova sotto il par anche per Paratore. Prime nove buche altalenanti per il 24enne romano che realizza tre birdie con due bogey. Mentre nelle “back nine” arrivano tutti par per il capitolino che guadagna due posizioni rispetto al primo round.
Schauffele superstar, i big si riportano sotto – Era tra i favoriti della vigilia e Xander Schauffele adesso punta la medaglia d’oro. La sua presenza è stata incerta fino a un mese dall’inizio delle Olimpiadi. A spingerlo a coronare il sogno a cinque cerchi è stato il papà Stefan che è anche lo swing coach del 27enne di San Diego e che è al suo fianco in Giappone. “I Giochi sono speciali e tu sarai lì a rappresentare gli Stati Uniti”. Sono bastate poche parole per convincerlo a intraprendere la strada delle Olimpiadi. Dove Schauffele, quinto nel world ranking, è in piena corsa per la gloria. Il californiano, da 12/o a primo, con un parziale di 63 (-8) ha eguagliato il round più basso firmato alle Olimpiadi – prima nel 2016 dall’australiano Marcus Fraser e dall’americano Matt Kuchar (poi medaglia di bronzo) e ieri dall’austriaco Sepp Straka – e il primato del percorso di gara. In una gara caratterizzata da prodezze e anche qualche sbavatura, con due eagle, altrettanti bogey e sei birdie. E ora Schauffele ha un colpo di vantaggio sul messicano Carlos Ortiz, da 3/o a 2/o con uno score di 132 (-10). Mentre è scivolato in 3/a posizione con 134 (-8) Straka, leader dopo le 18 buche d’apertura. Al suo fianco ecco anche il cileno Mito Pereira, lo svedese Alex Noren e il giapponese Hideki Matsuyama (re quest’anno del The Masters) che è sì sul “-8” ma con ancora due buche da giocare e quindi con buone possibilità di mettere nel mirino Schauffele.
Top 10 anche per Rory McIlroy (nordirlandese che gareggia per l’Irlanda), prima 20/o e ora 7/o con 135 (-7) al pari di Shane Lowry (irlandese) e del tailandese Jazz Janewattananond. Sul “-7” c’è anche Paul Casey (Gran Bretagna), stoppato però alla 17. E se lo slovacco (di origini sudafricane) Rory Sabbatini, il venezuelano Jhonattan Vegas e il colombiano Sebastian Munoz condividono l’11/a piazza con Migliozzi, gli americani Collin Morikawa e Patrick Reed occupano la 25/a posizione con 139 (-3). Score identico, tra gli altri, per Tommy Fleetwood (Gran Bretagna). Più indietro il quarto e ultimo statunitense in gara, Justin Thomas, che è sul “-1” come Paratore ma con ancora una buca da giocare.
Il maltempo non concede tregua – Non solo nel primo giro. Il maltempo non ha concesso tregua neanche nel secondo. Con il gioco che è stato sospeso prima provvisoriamente per oltre due ore (per pericolo di fulmini) e poi definitivamente. Con 16 giocatori, ancora in campo, costretti a rientrare anzitempo in Club House. E così domani prima si completerà il secondo giro e poi comincerà il terzo e penultimo round.
PRIMO GIRO - In Giappone il primo giro della gara individuale di golf maschile ai Giochi di Tokyo è iniziato nel segno delle sorprese e del maltempo, con la gara che ha subito una sospensione – per pericolo di fulmini e pioggia – di oltre due ore. Dopo le 18 buche d’apertura l’austriaco Sepp Straka guida la classifica con 63 (-8) colpi. Mentre Renato Paratore e Guido Migliozzi, entrambi al debutto assoluto alle Olimpiadi, condividono la 41esima posizione con un parziale di 71 (par).
Per l’austriaco Straka avvio da record - Al Kasumigaseki Country Club (East Course, par 71) di Saitama grande inizio per l’austriaco Sepp Straka, 28enne di Vienna che, con un parziale bogey free chiuso in 63 (-8) colpi, avvalorato da 8 birdie, eguaglia il round più basso realizzato alle Olimpiadi – nel 2016 dall’australiano Marcus Fraser e dall’americano Matt Kuchar (poi medaglia di bronzo) - e guida il leaderboard. Non solo, Straka ha anche stabilito il nuovo primato del percorso di gara.
Gli azzurri: Paratore e Migliozzi 41.i– Inizio altalenante per i due azzurri, 41.i con 71 (par). Rimpianti per Paratore. Il 24enne romano, che nel 2014 è diventato il primo olimpionico tricolore nella storia della disciplina grazie all’oro individuale conquistato ai Giochi Olimpici Giovanili Estivi di Nanchino (Cina), ha realizzato tre birdie e altrettanti bogey, due dei quali arrivati proprio nelle ultime due buche giocate (la 17 e la 18). Mentre Migliozzi, 24enne vicentino, dopo un birdie alla 1 è inciampato in due bogey nelle prime nove salvo poi trovare altri due birdie (con un bogey) nelle seconde. Nel secondo round i due golfisti italiani cercheranno il riscatto immediato per risalire posizioni e poi giocarsi il tutto e per tutto nella fase finale della competizione.
Oltre a Straka bene anche Pieters, Ortiz e Janewattananond - Sorpresa austriaca in Giappone. Straka, che nel palmares ha un solo titolo (nel 2018) sul Web.com Tour (oggi Korn Ferry Tour, il secondo circuito USA maschile) ed è 161/o nel world ranking, è partito forte. Reduce dall’uscita al taglio nel 3M Open, e con al fianco il fratello gemello Sam come caddie, è tallonato da un altro outsider, il tailandese Jazz Janewattananond, secondo con 64 (-7) e autore anche lui di una prova bogey free con 7 birdie. Mentre in 3/a posizione con 65 (-6) ecco il belga Thomas Pieters (anche per lui, come per Straka e Janewattananond percorso netto senza errori) e il messicano Carlos Ortiz.
Reed e Schauffele 12/i, i big inseguono - Non brillano i big mondiali. In una gara (sono 60, in totale, i concorrenti) che vede assenti (perché non qualificati) tutti i medagliati di Rio de Janeiro 2016, l’inglese Paul Casey è 8/o con 67 (-4). Mentre gli statunitensi Xander Schauffele e Patrick Reed condividono la 12/a piazza con 68 (-3). Stesso score, tra gli altri, per il norvegese Viktor Hovland, 11/o al mondo. Tre tra i favoriti della vigilia, l’americano Collin Morikawa (re quest’anno del The Open e terzo nel world ranking), il giapponese Hideki Matsuyama (vincitore lo scorso aprile del The Masters) e Rory McIlroy (nordirlandese che ai Giochi di Tokyo gareggia per l’Irlanda), occupano invece la 20/a posizione (69, 2). Stesso score di Paratore e Migliozzi per Justin Thomas (quarto e ultimo americano in gara), protagonista di una prova bogey free e senza birdie, con tutti par.
LA VIGILIA - Desideravano giocare insieme le Olimpiadi fin da quando erano solo due giovani amateur. E adesso che quel sogno a cinque cerchi s’è trasformato in realtà, puntano l’Olimpo. Appuntamento con la storia per Guido Migliozzi e Renato Paratore che, dal 29 luglio al primo agosto, saranno tra i 60 protagonisti ai Giochi di Tokyo nell’evento individuale di golf maschile in programma al Kasumigaseki Country Club (Est Course) di Saitama. Presenti in Giappone anche il presidente FIG Franco Chimenti e il Direttore Tecnico delle squadre nazionali FIG Matteo Delpodio.
Migliozzi e Paratore speranze azzurre. Alle Olimpiadi per puntare in alto - Per Migliozzi e Paratore sarà la prima volta alle Olimpiadi. Il primo, 24enne di Vicenza, è il miglior azzurro nel world ranking (72esimo). E se nel 2019 s’è fatto conoscere e apprezzare con due successi – da rookie – sull’European Tour (il primo al Magical Kenya Open, il secondo al Belgian Knockout), nel 2021 ha trovato la consacrazione. Per tre volte runner up sul massimo circuito continentale (Qatar Masters, British Masters e Made in Himmerland), al debutto assoluto in un Major ha chiuso al quarto posto lo US Open. Paratore, 24enne di Roma (che sostituisce Francesco Molinari, out per un infortunio alla schiena), nel 2014 è diventato il primo olimpionico tricolore nella storia della disciplina grazie all’oro individuale conquistato ai Giochi Olimpici Giovanili Estivi di Nanchino (Cina) dove ha anche collezionato un bronzo in tandem con Virginia Elena Carta. Pure per lui, nel palmares, due successi sull’European Tour firmati rispettivamente nel 2017 in Svezia al Nordea Masters e nel 2020 in Inghilterra al British Masters.
Sono loro i successori di Matteo Manassero e Nino Bertasio che, nel 2016 in Brasile, hanno rappresentato l’Italia chiudendo la competizione rispettivamente al 27/o e al 30/o posto.
I tee times dei primi due round degli italiani – Migliozzi giocherà i primi due round dei Giochi di Tokyo al fianco del messicano Carlos Ortiz e del francese Antoine Rozner. Mentre Paratore troverà il cileno Mito Pereira e lo slovacco (nato però in Sudafrica) Rory Sabbatini.
Assenti tutti i medagliati di Rio de Janeiro 2016 – Dal britannico Justin Rose (oro) allo svedese Henrik Stenson (argento), fino allo statunitense Matt Kuchar (bronzo). A Tokyo saranno assenti tutti e tre i medagliati di Rio de Janeiro 2016 che non sono riusciti a centrare la qualificazione.
Morikawa la star del momento, Matsuyama sogna la gloria in casa – Due tra i quattro vincitori Major del 2021 in Giappone partiranno con i favori del pronostico. Si tratta dell’americano Collin Morikawa (terzo nel world ranking), campione quest’anno del The Open e unico giocatore nella storia della disciplina ad essersi imposto al debutto in due eventi del Grande Slam (nel 2020 il trionfo al PGA Championship), e di Hideki Matsuyama. Che lo scorso aprile è diventato il primo giapponese (in ambito maschile) a vincere un Major grazie al capolavoro firmato al The Masters. Al Kasumigaseky Country Club (seppur sul West Course) Matsuyama nel 2010 ha conquistato l'Asia-Pacific Amateur, torneo che gli ha permesso di assicurarsi il primo invito per giocare il The Masters nel 2011 (dove ricevette la Silver Cup quale miglior dilettante), un mese dopo la tragedia del sisma/tsunami che devastò il Giappone.
La “potenza” americana ha grandi chance di successo. Oltre a Morikawa nel field ci sono infatti Justin Thomas (quarto nel world ranking), Xander Schauffele (quinto al mondo) e Patrick Reed (che ha sostituito Bryson DeChambeau, positivo al Covid), unico tra gli statunitensi in gara ad aver già giocato le Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016 chiudendole all’undicesimo posto.
L’Irlanda spera invece in Rory McIlroy, campione assoluto, e Shane Lowry, re nel 2019 del The Open. Mentre per la Gran Bretagna ecco Paul Casey e Tommy Fleetwood, quest’ultimo tra i protagonisti nel 2018 alla Ryder Cup di Parigi quando, in coppia con Chicco Molinari, riuscì a vincere ben quattro incontri.
C’è attesa poi per il norvegese Viktor Hovland e il danese Rasmus Hojgaard, tra i migliori talenti emergenti del golf continentale. E ancora: per il sudafricano Garrick Higgo. Curiosità per il Cile che si affida a Joaquin Niemann e a Mito Pereira, due giocatori cresciuti insieme e che in comune hanno anche lo stesso allenatore. Mentre per la Spagna ecco Adri Arnaus e Jorge Campillo che avrà il compito, non certo facile, di sostituire Jon Rahm, out perché positivo al Covid-19.
Da Rahm a DeChambeau, le assenze forzate – Prima Francesco Molinari, ko per un problema alla schiena. Poi, la doppia defezione di Rahm (numero 1 al mondo) e DeChambeau, entrambi positivi al Covid. In Giappone mancheranno tante star del golf. Chi per problemi di salute e chi per scelta. Da Dustin Johnson a Louis Oosthuizen, da Adam Scott a Sergio Garcia, fino a Tyrrell Hatton. Sono solo alcuni dei campioni che hanno scelto di disertare l’appuntamento a cinque cerchi per preparare al meglio i play-off del PGA Tour.
Quattro giorni di gara, nessun taglio – Quattro giorni di gara con 18 buche al giorno – formula stroke play - per un totale di 72 e nessun taglio. Questa la formula di gara in Giappone dove il tempo e il vento rappresenteranno una incognita a causa del tifone Nepartak.
Sessanta concorrenti in rappresentanza di 35 Paesi, Usa con 4 atleti – Saranno appunto 60 i concorrenti in rappresentanza di 35 diversi Paesi. Gli Stati Uniti schiereranno in campo 4 atleti, il massimo consentito. Mentre sono 22 i Paesi (tra questi l’Italia) con 2 giocatori contro i 12 che potranno contare su un solo concorrente.
Il Kasumigaseki Country Club – E’ uno dei circoli di golf più antichi del Giappone. Fondato nel 1929 con l’apertura dell’East Course e rinnovato un anno dopo dall’architetto Charles Hugh Alison, il Kasumigaseki Country Club grazie alla realizzazione, nel 1932, del West Course, è diventato il primo Club a 36 buche del paese. Qui hanno giocato tanti grandi del golf, tra questi anche i cosiddetti “Big Three”: Arnold Palmer, Jack Nicklaus e Gary Player. Tra gli appuntamenti internazionali ha ospitato per la prima volta la Canada Cup (oggi World Cup of Golf) nel 1957. Con l’East Course che, nel 2016, è stato ridisegnato da Tom e Logan Fazio. Oggi lungo 7.447 yard, è diventato una eccellenza che metterà a dura prova gli sfidanti.
La gara in diretta su GOLFTV e collegamenti su Rai 2 – La gara olimpica di golf maschile verrà trasmessa in diretta su GOLFTV (anche sulle piattaforme digitali Discovery Plus ed Eurosport Player). Prima giornata: nella notte (ora italiana) tra mercoledì 28 e la mattina di giovedì 29 dalle ore 0,30 alle 9. Stessi orati nei tre giorni seguenti. Finestre e collegamenti anche su Rai 2.
(Da Ufficio Stampa Federgolf)
L'Italian Challenge Open si chiude con il successo di Ricardo Gouveia. Dopo quattro giorni spettacolari, al Golf Club Margara (Par 71) di Fubine Monferrato (Alessandria) trionfa il portoghese che si aggiudica il sesto appuntamento stagionale dell’Italian Pro Tour, inserito anche nel calendario del Challenge Tour, grazie ad un punteggio di 268 (67 68 69 64, -16) colpi. Gouveia torna alla vittoria sul secondo circuito europeo maschile a distanza di sei anni: per il classe 1991 è il secondo successo in carriera in questo torneo e il quarto in totale. L'Italian Challenge Open si chiamava EMC Golf Challenge Open e, nel 2014, venne vinto proprio da Gouveia quando si giocò sul percorso dell'Olgiata Golf Club (par 71) a Roma. Gli altri due trionfi furono all'Aegean Airlines Challenge Tour e il NBO Golf Classic Grand Final l'anno successivo. Il lusitano incassa un assegno di 48.000 euro a fronte di un montepremi complessivo di 300.000 vincendo dopo aver chiuso il quarto round con un giro bogey free condito da sette birdie, che gli permettono di far registrare il "best" score di giornata da 64 (-7) colpi. Secondo posto per l'austriaco Lukas Nemecz con uno score di 270 (68 67 67 68, -14), terzo l'inglese Andrew Wilson con 272 (71 66 70 65, -12). Rimandato il passaggio sull'Eurotour di Santiago Tarrio: lo spagnolo, leader dell'ordine di merito del Challenge Tour e in testa dopo il "moving day", non è andato oltre la quarta piazza con il punteggio di 273 (-11). Dopo i due successi già centrati nel 2021 (D+D REAL Czech Challenge e Challenge de Espana) il tris lo avrebbe promosso di diritto sul massimo circuito europeo maschile.
Tra gli italiani in gara, il migliore è Giovanni Manzoni. L'amateur azzurro chiude in Top 10, in 9/a posizione, con uno score di 275 (71 68 69 67, -9) colpi. Grazie ad un ultimo giro da sette birdie e due bogey, Lorenzo Scalise (72 69 70 66) recupera 28 posizioni e si piazza al fianco di Jacopo Vecchi Fossa (69 67 69 72) al 14/o posto con 277 (-7). 25/i Filippo Bergamaschi (66 72 71 70) e Luca Cianchetti (71 69 69 70) con 279 (-5). Filippo Celli, altro amateur in gara, è 34/o grazie ad uno score di 280 (70 69 75 66, -4) e risale 26 posizioni grazie ad un ultimo giro bogey free. 38/a piazza per Alessandro Tadini con 281 (70 69 71 71, -3). Gregorio De Leo, anche lui dilettante, chiude 44/o con il punteggio di 282 (71 69 71 71, -2). Edoardo Raffaele Lipparelli 54/o con 286 (72 67 72 75, +2), mentre Edoardo Giletta è 57/o con 287 (70 69 73 75, +3).
"Sin dall'inizio sono partito molto solido - le parole di Ricardo Gouveia al termine del torneo -, ho tenuto sempre il controllo del mio gioco per tutto il round: è fantastico. Il percorso qui al Golf Club Margara era in condizioni meravigliose. Amo l'Italia e tornare a vincere qui a distanza di sette anni dal mio primo successo sul Challenge Tour è una sensazione bellissima".
Giovanni Manzoni ha dichiarato: "Sono molto contento, mi sono divertito tanto e ho giocato veramente bene. Non mi aspettavo di esordire sul Challenge Tour con una Top ten, ma ci alleniamo anche per quello ed è un bel risultato. Ho mantenuto la calma in mezzo ai professionisti anche grazie al mio caddie che mi ha aiutato molto".
Il percorso – Un’eccellenza golfistica immersa nella natura tra colline, vigneti e le Alpi sullo sfondo. In Monferrato, patrimonio mondiale dell’umanità, sorge il Golf Club Margara, costruito nel 1970 e ultimato nel 1972. Due i campi di gara, entrambi di 18 buche. Il primo, “Percorso Glauco Lolli Ghetti” – in memoria del fondatore Glauco Lolli Ghetti, che fu un armatore e dirigente sportivo italiano, nominato Cavaliere del Lavoro nel 1973 -, è circondato da alberi ad alto fusto e permette di giocare tra querce, salici e aceri lungo i larghi fairway che si sviluppano tra le colline del Monferrato. Il secondo, “La Guazzetta”, presenta un’architettura più moderna e alterna buche più tecniche. Il Golf Club Margara è già stato il teatro di gara di ben 21 edizioni del Challenge Tour tra il 1981 e il 2008 e quest’anno ha ospitato pure la 25esima edizione del Ladies Italian Open.
Gli Sponsor – L’Italian Pro Tour ha avuto il supporto di DS Automobiles (Main Sponsor); Fideuram (Official Bank); Kappa ed Eureco (Official Supplier); Corriere dello Sport, Tuttosport, Il Giornale (Media Partner. Official advisor: Infront.
Social Partner – Il circuito sostiene Sport Senza Frontiere Onlus che da anni porta avanti un progetto di inclusione sociale attraverso il golf..
Spettacolo garantito al Golf Club Margara (Par 71) di Fubine Monferrato (Alessandria) nel terzo giro del sesto appuntamento stagionale dell’Italian Pro Tour, inserito anche nel calendario del Challenge Tour. Al termine del "moving day", in testa al leaderboard ci sono due concorrenti: l'austriaco Lukas Nemecz (68 67 67) e il numero uno dell'ordine di merito del secondo circuito europeo maschile, lo spagnolo Santiago Tarrio (67 66 69). Quest'ultimo, dopo aver conquistato il D+D REAL Czech Challenge e il Challenge de Espana, è a caccia del terzo successo stagionale che lo proietterebbe di diritto sull'European Tour. Intanto si gode la vetta della classifica insieme a Nemecz ed entrambi comandano con 202 (-11) colpi, davanti al portoghese Ricardo Gouveia (204, -9). In quarta posizione c'è il migliore tra gli azzurri in gara: è Jacopo Vecchi Fossa (69 67 69), stesso score del francese Ugo Coussaud e dello spagnolo Manuel Elvira con un totale di 205 (-8) colpi. Nato a Reggio Emilia, Jacopo Vecchi Fossa ha vinto i primi due tornei dell'Italian Pro Tour 2021 (Campionato Nazionale Open e Abruzzo Alps Open) e dopo aver fatto registrare un giro bogey free (con quattro birdie) da 67 (-4) nel secondo round, ha chiuso il "moving day" scalando altre tre posizioni grazie a sei birdie, che gli hanno permesso di rimediare al doppio bogey alla 2/a buca e ai due bogey alla 6/a e alla 8/a.
In evidenza anche Giovanni Manzoni, il migliore degli amateur in gara, 18/o in classifica grazie ad un punteggio di 208 (71 68 69, -5) colpi. In 26/a posizione ci sono Luca Cianchetti (71 69 69) e Filippo Bergamaschi (66 72 71) con 209 (-4). 36/a piazza per Alessandro Tadini grazie ad uno score di 210 (70 69 71, -3) colpi. Tre azzurri condividono il 42/o posto con 211 (-2): Lorenzo Scalise (72 69 70), l'amateur Gregorio De Leo (71 69 71) ed Edoardo Raffaele Lipparelli (72 67 72). Edoardo Giletta è 52/o con 212 (70 69 73, 1), mentre Filippo Celli, altro amateur, è 60/o con 214 (70 69 75, +1).
Formula e montepremi – L’Italian Challenge Open si disputa sulla distanza di 72 buche. Il montepremi – tra i più alti del Challenge Tour 2021 – è di 300.000 euro con prima moneta di 48.000.
Il percorso – Un’eccellenza golfistica immersa nella natura tra colline, vigneti e le Alpi sullo sfondo. In Monferrato, patrimonio mondiale dell’umanità, sorge il Golf Club Margara, costruito nel 1970 e ultimato nel 1972. Due i campi di gara, entrambi di 18 buche. Il primo, “Percorso Glauco Lolli Ghetti” – in memoria del fondatore Glauco Lolli Ghetti, che fu un armatore e dirigente sportivo italiano, nominato Cavaliere del Lavoro nel 1973 -, è circondato da alberi ad alto fusto e permette di giocare tra querce, salici e aceri lungo i larghi fairway che si sviluppano tra le colline del Monferrato. Il secondo, “La Guazzetta”, presenta un’architettura più moderna e alterna buche più tecniche. Il Golf Club Margara è già stato il teatro di gara di ben 21 edizioni del Challenge Tour tra il 1981 e il 2008 e quest’anno ha ospitato pure la 25esima edizione del Ladies Italian Open.
Gli Sponsor – L’Italian Pro Tour ha il supporto di DS Automobiles (Main Sponsor); Fideuram (Official Bank); Kappa ed Eureco (Official Supplier); Corriere dello Sport, Tuttosport, Il Giornale (Media Partner. Official advisor: Infront.
Social Partner – Il circuito sostiene Sport Senza Frontiere Onlus che da anni porta avanti un progetto di inclusione sociale attraverso il golf.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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