A 34 anni Ryann O’Toole ha ottenuto il primo successo, che gli viene riconosciuto sia sul LPGA Tour che su Ladies European Tour che hanno organizzato insieme il Trust Golf Women's Scottish Open concluso dall statunitense con 271 (68 71 68 64, -17) colpi sul percorso del Dumbarnie Links (par 72) a Fife in Scozia.
Nell’evento che ha preceduto l’AIG Womens Open (19-22 agosto, Carnoustie, Scozia) quinto e ultimo major stagionale, Ryann O’Toole, nativa di Agoura Hills (California), che sino ad ora aveva ottenuto solo tre successi sul Futures Tour, ma aveva partecipato a una Solheim Cup nelle file statunitensi (2011), si è espressa con un gran 64 (-8, otto birdie senza bogey) e ha distaccato le sue compagne d’avventura dopo tre round, la thailandese Ariya Jutanugarn, terminata quarta con 275 (-13), e l’inglese Charley Hull, quinta con 276 (-12).
Entrambe sono state sorpassate dalla neozelandese Lydia Ko, medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Tokyo 2020, e dalla sempre più convincente thailandese Atthaya Thitikul, seconde con 274 (-14). In sesta posizione con 277 (-11) Ally Ewing (McDonald da nubile) e tra le cinque concorrenti in settima con 279 (-9) Marina Alex e la coreana Jeongeun Lee6, che deve il numero sul cognome ai numerosi casi di omonimia nella sua nazione.
Prestazione da dimenticare per Stacy Lewis, 67ª con 297 (+9); che ha difeso il titolo nel peggiore dei modi, e anche per Giulia Molinaro, 97ª con 149 (73 76, +5), uscita al taglio per la quarta volta consecutiva, una sequenza certamente inattesa dopo il terzo posto in un major, il KPMC Womens PGA. In mezzo la 48ª piazza alle Olimpiadi di Tokyo dove però non era previsto il taglio. A Ryann O’Toole è andato un assegno di 225.000 dollari su un montepremi di 1.500.000 dollari.
TERZO GIRO - La thailandese Ariya Jutanugarn (207 – 69 66 72, -9) ha rallentato con un 72 (par) ed è stata raggiunta in vetta al Trust Golf Women's Scottish Open dall’inglese Charley Hull (69 69 69) e dalla statunitense Ryann O’Toole (68 71 68). Il torneo, organizzato in collaborazione tra LPGA Tour e Ladies European Tour, si sta svolgendo sul percorso del Dumbarnie Links (par 72) a Fife in Scozia e precede l’AIG Womens Open (19-22 agosto, Carnoustie, Scozia) quinto e ultimo major stagionale.
Il terzetto precede di misura la sudafricana Ashleigh Buhai (Simon da nubile) e la thailandese Atthaya Thitikul, seconde con 208 (-8) colpi, e di tre lunghezze la norvegese Anna Nordqvist, sesta con 210 (-6). Hanno chances di competere per il titolo, settime con 211 (-5), anche Marina Alex, Yealimi Noh, la neozelandese Lydia Ko, bronzo alle Olimpiadi di Tokyo 2020, la francese Celine Boutier e la scozzese Kelsey MacDonald. E’ precipitata in coda alla classifica, 69ª con 224 (+8) dopo un 79 (+7), Stacy Lewis, che difendeva il titolo. E uscita al taglio Giulia Molinaro, 97ª con 149 (73 76, +5). Il montepremi è di 1.500.000 dollari.
SECONDO GIRO - Gran giro della thailandese Ariya Jutanugarn che con un 66 (-6) e il totale di 135 (69 66,- 9) colpi è salita dal 15° al primo posto nel Trust Golf Women's Scottish Open, torneo organizzato in collaborazione tra LPGA Tour e Ladies European Tour che si sta svolgendo sul percorso del Dumbarnie Links (par 72) a Fife in Scozia e che precede l’AIG Womens Open (19-22 agosto, Carnoustie, Scozia) quinto e ultimo major stagionale. Nuova delusione per Giulia Molinaro, 97ª con 149 (+5) e fuori gara dopo 36 buche.
Ariya Jutanugarn, 25enne di Bangkok, ex leader mondiale, sorella minore di Moriya che da dilettante sembrava il gioiello di famiglia, ha ottenuto 12 titoli sul LPGA Tour, comprensivi di due major, e due sul Ladies European Tour dei quali uno in questo evento nel 2018. Ha realizzato sette biride e un bogey e ha distanziato di tre colpi la connazionale Atthaya Thitikul, l’inglese Charley Hull e la danese Emily K. Pedersen (138, -6). In quinta posizione con 139 (-5) Sarah Schmelzel, Ryann O’Toole, la coreana Jeungeun Lee6, la gallese Lydia Hall, la scozzese Kelsey MacDonald e la filippina Yuka Saso. In ritardo già pesante la neozelandese Lydia Ko, medaglia di bronzo alle Olimpiadi, 20ª con 142 (-2), e fuori gioco Stacy Lewis, campionessa in carica, 45ª con 145 (+1) come la scozzese Michele Thomson, in vetta dopo un turno e affondata da un 80 (+6). Gara da dimenticare in fretta, entrambe out, per l’australiana Minjee Lee, 109ª con 150 (+6), e per l’indiana Aditi Ashok, 133ª con 155 (+11), quarta alle Olimpiadi.
Giulia Molinaro è al quarto taglio consecutivo di fila, un evento certamente inatteso dopo il terzo posto nel major, il KPMC Womens PGA. In mezzo il 46° posto alle Olimpiadi di Tokyo dove però non era previsto il taglio. Ha concluso la sua gara con un 76 (+4, due birdie, sei bogey). Il montepremi è di 1.500.000 dollari.
PRIMO GIRO - Ancora in difficoltà Giulia Molinaro, 80ª con 73 (+1) e a rischio di taglio nel Trust Golf Women's Scottish Open, torneo organizzato in collaborazione tra LPGA Tour e Ladies European Tour che si sta svolgendo sul percorso del Dumbarnie Links (par 72) a Fife in Scozia.
Leader a sorpresa con 65 (-7, un eagle, sette birdie, due bogey) la 33enne scozzese di Aberdeen Michele Thomson, senza titoli sul LET dove gioca, che precede di due colpi l’olandese Anne Van Dam, la filippina Yuka Saso e la thailandese Jasmine Suwannapura (67, -5). Al quinto posto dieci concorrenti con 68 (-4) tra le quali la danese Nanna Koerstz Madsen e la thailandese Atthaya Thitikul, al 15° con 69 (-3) la sua connazionale Ariya Jutanugarn e al 24° con 70 (-2) la neozelandese Lydia Ko, bronzo alle Olimpiadi.
Poco dietro, 35ª con 71 (-1) Stacy Lewis, che difende il titolo, insieme alla giovane slovena Pia Babnik. In panne l’australiana Minjee lee, 104ª con 74 (+2), e l’indiana Aditi Ashol, 129ª con 77 (+5). Giulia Molinaro ha segnato un birdie e due bogey. Il montepremi è di 1.500.000 dollari.
LA VIGILIA - Giulia Molinaro, dopo la deludente prestazione alle Olimpiadi di Tokyo (46ª), riprende il cammino stagionale partecipando al Trust Golf Women's Scottish Open (12-15 agosto), torneo organizzato in collaborazione tra LPGA Tour e Ladies European Tour che avrà luogo sul percorso del Dumbarnie Links a Fife in Scozia. Sarà un evento di buon prestigio e tradizione, ma per molte rappresenterà anche la prova generale per il successivo l’AIG Womens Open (19-22 agosto, Carnoustie, Scozia) quinto e ultimo major stagionale.
Difende il titolo Stacy Lewis, 36enne di Toledo (Ohio), ex numero uno mondiale (25 settimane tra marzo 2013 e giugno 2014), con tredici successi sul circuito comprensivi di due major in un contesto che comprende, tra le altre, la neozelandese Lydia Ko, bronzo alle Olimpiadi, l’indiana Aditi Ashok, terminata quarta, la thailandese Ariya Jutanugarn, vincitrice della gara nel 2018, la coreana Mi Jung Hur (sua nel 2019), l’australiana Minjee Lee, l’inglese Charley Hull, la tedesca Ester Henseleit e le danesi Emily Pedersen e Nicole Brook Larsen. Da seguire giovani in scesa quali le thailandese Atthaya Thitikul e le slovene Pia Babnik e Katja Pogacar. Il montepremi è di 1.500.000 dollari.
Primo titolo sull’European Tour per Calum Hill, 26enne scozzese di Kirkcaldy, che si è imposto con 272 (68 67 70 67, -16) colpi nel Cazoo Classic, sul percorso del London GC (par 72), ad Ash in Inghilterra, dove Lorenzo Gagli si è classificato 40° con 282 (69 73 72 68, -6).
Calum, che in precedenza aveva ottenuto tre successi sul Challenge Tour e che per l’attuale prodezza è stato gratificato con un assegno di 189.360 euro su un montepremi di 1.250.000 euro,, ha girato in 67 (-5, sei birdie, un bogey) e ha avuto ragione del francese Alexander Levy, secondo con 273 (-15) e rinvenuto dal 18° posto con un 64 (-8, otto birdie) miglior score di giornata.
Al terzo con 274 (-14) l’inglese Richard Bland, il gallese Jamie Donaldson, l’inglese Callum Shinkwin e il danese Rasmus Hojgaard, al vertice dopo due turni, e al settimo con 275 (-13) l’olandese Lars Van Meijel.
Lorenzo Gagli ha recuperato dodici posizioni nel round conclusivo con un 68 (-4, sei birdie, due bogey). E’ uscito al taglio Aron Zemmer, 134° con 152 (78 74, +8)
TERZO GIRO - Un gran giro in 62 (-10, dieci birdie) colpi, un totale di 202 (71 69 62, -14), e il 20enne danese Rasmus Hojgaard è balzato in testa al Cazoo Classic, sul percorso del London GC (par 72), ad Ash in Inghilterra, proponendosi per conquistare il terzo titolo sull’European Tour. E’ rimasto in bassa classifica Lorenzo Gagli, 52° con 214 (69 73 72, -2).
Hojgaard, che recentemente ha fatto anche una breve esperienza poco fortunata sul PGA Tour, ha preso tre colpi di vantaggio sullo scozzese Calum Hill e sull’inglese Jordan Smith (205, -11) e quattro su altri due inglesi, Richard Bland e Dale Whitnell (206, -10), quest’ultimo leader dopo due turni insieme al gallese Rhys Enoch, franato al 33° posto con 211 (-5) dopo un rovinoso 77 (+5).
Saranno in corsa per il titolo anche gli scozzesi Richie Ramsay e David Drysdale, il gallese Jamie Donaldson, l’olandese Lars Van Meijel e il francese Victor Perez, sesti con 207 (-9).
Lorenzo Gagli ha girato in 72 (par) colpi con tre birdie e altrettanti bogey. E’ uscito al taglio Aron Zemmer, 134° con 152 (78 74, +8). Il montepremi è di 1.250.000 euro.
SECONDO GIRO - Lorenzo Gagli ha perso terreno nel secondo giro, da 20° a 46° con 142 (69 73, -2), ma è rimasto in gara nel Cazoo Classic (European Tour) sul percorso del London GC (par 72), ad Ash in Inghilterra, dove con 134 (-10) sono saliti in vetta lo scozzese Rhys Enoch (69 65) e l’inglese Dale Whitnell (66 68).
Enoch, 33enne di Truro, un successo nel Challenge Tour e due sul Sunhine Tour sudafricano dove svolge parte dell’attività, ha girato in 65 (-7) colpi con sette birdie senza bogey. Whitnell, 33enne di Colchester senza titoli sull’European Tour e uno sul Challenge, ha realizzato un 68 (-4) anche lui senza bogey e con quattro birdie.
Seguono al terzo posto con 135 (-9) lo scozzese Calum Hill, lo scorso anno a segno nel Made in Esbjerg Challenge che si sta disputando in contemporanea (Challenge Tour), e l’inglese Jordan Smith, al quinto con 136 (-6) l’australiano Maverick Antcliff e l’inglese Richard Bland, al comando dopo un turno, e al settimo con 137 (-7) l’altro inglese Ben Evans.
Gagli è andato di un colpo sopra par con un eagle, un bogey e un doppio bogey per il 73 (-1). E’ uscito al taglio Aron Zemmer, 134° con 152 (78 74, +8).
PRIMO GIRO - Partenza difficile e poi un buon recupero per Lorenzo Gagli, 20° con 69 (-3) colpi dopo il primo giro del Cazoo Classic (European Tour) sul percorso del London GC (par 72), ad Ash in Inghilterra, dove l’altro italiano in gara, Aron Zemmer (139°) è naufragato con un 78 (+6).
In vetta con 65 (-7) Richard Bland, 48enne inglese di Burton-on-Trent, che ha conquistato il suo primo titolo lo scorso maggio (British Masters). Ha segnato sette birdie senza bogey, ma la sua leadership sarà difficile da mantenere, braccato con 66 (-6) dai connazionali Dale Whitnell e Jordan Smith e dagli statunitensi Sihwan Kim e Sean Crocker. Al sesto posto con 67 (-5) il francese Joel Stalter, lo svedese Niklas Lemke e il danese Lucas Bjerregaard e tra i giocatori al nono con 68 (-4) l’austriaco Bernd Wiesberger, uno dei favoriti.
Lorenzo Gagli, uscito la scorsa settimana al taglio nell’Hero Open, ha iniziato dalla buca 10 con due bogey, poi ha rimontato con sette birdie contro altri tre bogey. Il montepremi è di 1.250.000 euro.
LA VIGILIA - Aria di Ferragosto, festa preferibilmente da passare in famiglia, sull’European tour dove solo due italiani, Lorenzo Gagli e Aron Zemmer, parteciperanno al Cazoo Classic (12-15 agosto), l’ultimo torneo di una serie di eventi che hanno coinvolto tutto il Regno Unito, dall’Irlanda, alla Scozia, dall’Inghilterra all’Irlanda del Nord e al Galles. Si gioca al London GC, ad Ash, in Inghilterra, dove saranno in palio 1.250.000 euro.
L’evento non si disputava più dal 2002, quando aveva il nome di Compass Group English Open e ultimo vincitore è stato il nordirlandese Darren Clarke, 53 anni il 14 agosto, che si impose anche nel 1999 e nel 2000 firmando così tre dei suoi quattordici titoli sul circuito, comprensivi di un major (Open Championship 2011) e di due WGC.
Nel field “ferragostiano” l’austriaco Bernd Wiesberger, che cerca il primo successo in Inghilterra e un posto nel Team Europe di Ryder Cup, i danesi Thorbjorn Olesen e Rasmus Hojgaard, gli inglesi Chris Wood, James Morrison e Matthew Jordan, gli spagnoli Jorge Campillo e Alejandro Cañizares, il finlandese Mikko Korhonen, il francese Victor Perez, lo scozzese Calum Hill e i sudafricani Brandon Stone, Wilco Nienaber e Daniel Van Tonder. Obiettivo d’obbligo per i due azzurri riscattare il taglio subito nell’Hero Open e dare vigore a una stagione sotto tono.
Diretta su GOLFTV – Il Cazoo Classic verrà trasmesso in diretta su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it), con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 12 agosto e venerdì 13, dalle ore 13:30 alle 19; sabato 14 e domenica 15, dalle ore 12,30 alle ore 18.Commento di Silvio Grappasonni e di Isabella Calogero.
Kevin Kisner ha vinto con 265 (65 68 66 66, -15) colpi il Wyndham Championship, la gara che ha anticipato i PlayOffs ossia gli ultimi tre eventi della stagione del PGA Tour 2020-2021 che assegneranno i 60 milioni di dollari complessivi della FedEx Cup dei quali 15 milioni spetteranno al vincitore. Kisner, 37enne di Aikon (South Carolina), alla 255ª partenza, ha ottenuto il quarto titolo in carriera (uno in un WGC, il Match Play del 2019) prevalendo con un birdie alla seconda buca di playoff su altri cinque concorrenti con i quali aveva concluso alla pari il torneo e imponendosi per la prima volta in uno spareggio dopo averne presi in precedenza cinque su cinque.
Sul percorso del Sedgefield Country Club (par 70), a Greensboro nel North Carolina, ha concluso con un 66 (-4) agganciandosi con due birdie sulle ultime tre buche al gruppo composto da Kevin Na, dal canadese Roger Sloan, dal sudafricano Branden Grace, dall’australiano Adam Scott e dal coreano Si Woo Kim. Un bogey sull’ultima buca ha impedito a Russell Henley, in vetta per tre giri, di partecipare al playoff e l’ha relegato al settimo posto con 266 (-14) insieme a Webb Simpson e al Kevin Streelman.
Bogey fatale sul green conclusivo anche per l’inglese Justin Rose, 10° con 267 (-13), che lo ha fatto in pratica rimanere fuori dai primi 125 della graduatoria FedEx Cup (126° classificato) che saranno ammessi al prossimo Northern Trust (19-22 agosto), Stesso score per lo sloveno acquisito Rory Sabbatini, nato in Sudafrica, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Tokyo 2020, che si è fermato al 133° posto. Fuori dai PlayOffs anche Rickie Fowler (134°) e Francesco Molinari (142°), che ha buttato le ultime chances uscendo al taglio (108° con 140 – 67 73, par).
Kisner ha ricevuto un bell’assegno di 1.152.000 dollari su un montepremi di 6.400.000 dollari.
TERZO GIRO - Russell Henley ha notevolmente rallentato con un parziale di 69 (-1), ma ha mantenuto egualmente la leadership con 195 (62 64 69, -15) colpi nel Wyndham Championship, la gara che anticipa i PlayOffs ossia gli ultimi tre eventi della stagione del PGA Tour 2020-2021 che assegneranno i 60 milioni di dollari della FedEx Cup dei quali 15 milioni spetteranno al vincitore.
Sul percorso del Sedgefield Country Club (par 70), a Greensboro nel North Carolina, Russell Henley, 32enne di Macon (Georgia) alla 222ª partenza e con tre successi sul circuito, ha segnato un eagle, un birdie e due bogey e si è lasciato tre colpi di vantaggio da gestire nel giro finale su Tyler McCumber (198, -12). In terza posizione e in corsa per il titolo vi sono con 199 (-11) Scott Piercy, Kevin Na, Kevin Kisner, il sudafricano Branden Grace, il canadese Roger Sloan e lo sloveno Rory Sabbatini, argento alle Olimpiadi di Tokyo 2020, che 141° nella classifica di FedEx Cup sta facendo di tutto per poter entrare tra i primi 125 che saranno ammessi al successivo Northern Trust (19-22 agosto), ossia il primo dei PlayOffs.
Al nono posto con 200 (-10), e anche loro con buone chances di poter prevalere, Tyler Duncan, Webb Simpson, Hudson Swafford, Kevin Streelman, l’australiano Adam Scott (121° in FedEx) e l’inglese Justin Rose (141°), gli ultimi due anche con l’obiettivo di partecipare al Northern Trust. Non ha superato il taglio Francesco Molinari, 108° con 140 – 67 73, par).Il montepremi è di 6.400.000 dollari.
SECONDO GIRO - E’ uscito ancora al taglio Francesco Molinari, per la sesta volta in dodici gare effettuate nell’annata del PGA Tour 2020-2021 che sta per esaurirsi con le prossime tre gare dei PlayOffs dove si assegnerà il jackpot della FedEx Cup (15 milioni di dollari al vincitore e 60 milioni di montepremi complessivo), dal quale l’azzurro è rimasto escluso.
Sul percorso del Sedgefield Country Club (par 70), a Greensboro nel North Carolina, nel Wyndham Championship, un secondo giro in 73 (+3, due birdie, cinque bogey) colpi, dopo il primo che era stato abbastanza confortante (67, -3), ha collocato il torinese al 108° posto con 140 (par) colpi e gli ha fatto concludere prima del tempo una stagione che inizialmente sembrava promettere bene (tre top ten tra gennaio e febbraio in quattro gare) e che poi, complice anche l’infortunio alla schiena, se al momento non si può definire fallimentare certo poco ci manca. Fortunatamente per lui ci sono ancora quattro mesi e buoni impegni tra l’inizio del nuovo PGA Tour e la parte finale dell’European Tour (Open d’Italia compreso, ammesso che vi partecipi) per rimettersi in riga, sperando che non sia entrato nella parte declinante della carriera. L’uscita di Molinari si è combinata anche con quella di quasi tutti gli atleti azzurri impegnati in settimana (esclusi Lorenzo Gagli e Lorenzo Scalise, mentre Roberta Liti è al secondo giro) per un bilancio globalmente poco lusinghiero.
Bilancio invece ottimo per Russell Henley, 32enne di Macon (Georgia) alla 222ª partenza e con tre successi sul circuito, il quale con un 64 (-6, sette birdie e l’unico bogey in 36 buche) e lo score di 126 (62 64, -14), ha portato a quattro i colpi di vantaggio sui primi inseguitori, Webb Simpson, Scott Piercy e lo sloveno Rory Sabbatini (130, -10), inaspettato argento alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Seguono al quinto posto con 131 (-9) Brian Stuard, Tyler Duncan e l’inglese Justin Rose.
Le cose non stanno andando molto bene per il sudafricano Erik Van Rooyen, vincitore la scorsa settimana del Barracuda Championship. suo primo successo in USA, 23° con 134 (-6), e per l’australiano Adam Scott, 41° con 136 (-4). Sono completamente precipitate, perché out al taglio, per il giapponese Hideki Matsuyama, 75° con 138 (-2) e fuori per un colpo di troppo, per Jim Herman, campione in carica, stesso score di Molinari, e per Rickie Fowler, 137° con 143 (+3), che per la prima volta in dodici anni di carriera non ha avuto accesso ai PlayOffs. Il montepremi è di 6.400.000 dollari.
PRIMO GIRO - Senza lode, ma anche senza infamia, il primo giro del Wyndham Championship (PGA Tour) condotto da Francesco Molinari con un 67 (-3) colpi che l’ha collocato al 40° posto dopo una partenza altalenante con tre birdie e altrettanti bogey sulle prime dodici buche e poi con tre birdie nelle rimanenti.
Sul percorso del Sedgefield Country Club (par 70), a Greensboro nel North Carolina, è in vetta Russell Henley, 32enne di Macon (Georgia) alla 222ª partenza e con tre successi sul circuito, l’ultimo nel 2017, che con un 62 (-8, un eagle, sei birdie) ha superato il proprio record personale, che era di 63 sulle prime 18 buche. La classifica è provvisoria perché uno stop di due ore e sette minuti non ha lasciato poi luce sufficiente per permettere a 22 concorrenti la conclusione del turno. Un solo giocatore può insidiare la leadership di Henley: è il canadese Adam Hadwin, che è sul “meno 6” con due buche da giocare, mentre rimarranno in seconda posizione con 64 (-6) Ted Potter jr, Michael Thompson, Chris Kirk, Scott Piercy, Hudson Swafford e il coreano Sung Kang. In nona con 65 (-5) dieci atleti tra i quali Webb Simpson e il sudafricano Erik van Rooyen, che ha appena vinto il Barracuda Championship.
Non hanno perso molto terreno, 19.i con 66 (-4), l’australiano Adam Scott, il coreano Sungjae Im, l’inglese Justin Rose e il sudafricano, ora naturalizzato sloveno, Rory Sabbatini, incredibilmente medaglia d’argento alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Brutte nuove per il giapponese Hideki Matsuyama, 89° con 69 (-1), per Rickie Fowler, 130° con 71 (+1) e soprattutto per Jim Herman, campione in carica, 143° con 72 (+2) e che non ha nessuna possibilità di emulare Sam Snead, l’unico che sia riuscito nell’impresa di raddoppiare il titolo e per ben due volte.
Per Molinari, 140° nella graduatoria FedEx Cup, imperativo finire in alta classifica per sperare di entrare tra i primi 125, che potranno disputate la prima delle tre gare di PlayOffs, che porteranno al jackpot di 15 milioni di dollari, il Northern Trust (19-22 agosto). Il montepremi è di 6.400.000 dollari.
LA VIGILIA - Si disputa il Wyndham Championship (12-15 agosto) sul percorso del Sedgefield Country Club, a Greensboro nel North Carolina, ultima gara prima del trittico finale che conclude la stagione 2020-2021 del PGA Tour e che assegnerà il super montepremi della FedEx Cup con 15 milioni di dollari al vincitore e 60 milioni di dollari complessivi distribuiti.
Torna in campo, dopo aver saltato le Olimpiadi per i problemi alla schiena, Francesco Molinari che dovrà offrire una prova molto tonica se vorrà entrare almeno nella prima delle tre gare dei PlayOffs conclusivi della FedEx Cup. Infatti è 140° nell’apposita graduatoria e alla prima gara, il Northern Trust (19-22 agosto) saranno ammessi i primi 125. Non solo, ma alla seconda (BMW Championship, 26-29 agosto) parteciperanno solo i primi 70 (che diventeranno 30 nel Tour Championship finale, 2-5 settembre) e tutto ciò rende piuttosto difficile il compito dell’azzurro, che peraltro non sarà certo al top della condizione dopo la pausa.
Difende il terzo dei suoi tre titoli Jim Herman, detto Hermie, 43enne di Cincinnati (Ohio) che di soddisfazioni ne ha avute poche in carriera e che vanta solo altri due successi nel palmares, entrambi datati 2010 , uno nel circuito australiano e l’altro nel Nationwide Tour (oggi Korn Ferry Tour). Non gli sarà facile concedere il bis, anche se il field presenza pochi nomi di peso.
Vi saranno il giapponese Hideki Matsuyama, il sudafricano Louis Oosthuizen, Webb Simpson, Patrick Reed, Rickie Fowler, il declinante Matt Kuchar, l’inglese Justin Rose, il coreano Sungjae Im, l’australiano Adam Scott e alcune mine vaganti come i due past winner J.T. Poston (2019) e Brandt Snedeker (2018), Andrew Putnam, Chris Kirk e lo sloveno Rory Sabbatini, inattesa medaglia d’argento alle Olimpiadi di Tokio 2020. Il montepremi è di 6.400.000 dollari.
Diretta su GOLFTV e su Eurosport 2 - Il Wyndham Championship verrà trasmesso in diretta su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it), e su Eurosport 2 agli orari indicati: giovedì 12 agosto e venerdì 13, dalle ore 21 alle ore 24; sabato 14, dalle ore 19 alle 24; domenica 15 dalle ore 19 alle 0,30. Commento di Maurizio Trezzi e di Giovanni Magni
Secondo titolo stagionale e quinto in carriera sul Challenge Tour per il 30enne portoghese di Lisbona Ricardo Gouveia che si è imposto con 276 (69 71 69 67, -8) colpi nel Made in Esbjerg Challenge sul percorso dell’Esbjerg Golfklub (par 71), a Esbjerg in Danimarca., dove Lorenzo Scalise si è classificato 25° con 284 (69 71 69 74, par).
Gouveia con un giro finale in 67 (-4, cinque birdie un bogey) ha distaccato di tre colpi lo statunitense Dodge Kemmer, lo svedese Jesper Kennegard e l’austriaco Niklas Regner (279, -5). Al quinto posto con 280 (-4) il gallese David Boote, lo spagnolo Samuel Del Val, il sudafricano Hennie Du Plessis, lo scozzese Ewen Ferguson e il francese Felix Mory, gli ultimi due al comando dopo tre giri.
Scalise ha concluso con un 74 (+3) dovuto a due birdie, tre bogey ea un doppio bogey. Sono usciti al taglio Enrico Di Nitto, 69° con 145 (+3), Filippo Bergamaschi, 102° con 146 (+4), Matteo Manassero, 130° con 149 (+7), Edoardo Raffaele Lipparelli, 152° con 159 (+17), e Federico Maccario, 153° con 163 (+21). Al vincitore è andato un assegno di 32.000 euro su un montepremi è 200.000 euro.
TERZO GIRO - Lorenzo Scalise, 15° con 210 (69 71 70, -3) colpi, ha guadagnato una posizione nel terzo giro del Made in Esbjerg Challenge (Challenge Tour) sul percorso dell’Esbjerg Golfklub (par 71), a Esbjerg in Danimarca. Inizieranno la votata finale al comando con 205 (-8) lo scozzese Ewen Ferguson (69 68 68), 25enne di Glasgow senza titoli sul circuito, e il francese Felix Mory (69 67 69), 26enne di Bourghelles con un successo maturato quest’anno (Dormy Open). Il primo ha girato in 68 (-3) con cinque birdie e due bogey e il transalpino in 69 (-2) con tre birdie e un bogey. In corsa per la vittoria anche il danese Nicolai Tinning, terzo con 206 (-7), lo spagnolo Samuel Del Val e l’austriaco Niklas Regner, quarti con 207 (-6), gli altri due iberici Alejandro Del Rey e Angel Hidalgo, il sudafricano Hennie Du Plessis e il finlandese Roope Kakko, sesti con 208 (-5). E’ uscito di scena lo svedese Jesper Svensson, in vetta dopo due turni e ora al fianco di Scalise dopo un penalizzante 75 (+4).
Scalise, molto regolare, si è disimpegnato con un 70 (-1) dovuto a cinque birdie e a quattro bogey. Sono usciti al taglio Enrico Di Nitto, 69° con 145 (+3), Filippo Bergamaschi, 102° con 146 (+4), Matteo Manassero, 130° con 149 (+7), Edoardo Raffaele Lipparelli, 152° con 159 (+17), e Federico Maccario, 153° con 163 (+21). Il montepremi è di 200.000 euro con prima moneta di 32.000 euro.
SECONDO GIRO - Lorenzo Scalise ha tenuto ed è rimasto al 16° posto con 140 (69 71, -2) colpi nel secondo round del Made in Esbjerg Challenge (Challenge Tour) sul percorso dell’Esbjerg Golfklub (par 71), a Esbjerg in Danimarca. Si è concesso un giorno di gloria lo svedese Jesper Svensson che con un 67 (-4), frutto di sei birdie e di due bogey, e il totale di 135 (68 67, -7) si è portato a vertice con un colpo di vantaggio sul francese Felix Mory (136, -6). Al terzo posto con 137 (-5) lo scozzese Ewen Ferguson, lo spagnolo Samuel Del Val, l’austriaco Niklas Regner e il sudafricano Hennie Du Plessis, mentre è sceso dal primo al settimo con 138 (-4) lo svedese Tim Widing, penalizzato da un 72 (+1).
Ancora una brutta figura colorata d’azzurro con gli altri cinque italiani in campo usciti al taglio in una stagione in cui le cose non vanno certo bene. Hanno lasciato l’arena Enrico Di Nitto, 69° con 145 (+3), Filippo Bergamaschi, 102° con 146 (+4), Matteo Manassero, 130° con 149 (+7), Edoardo Raffaele Lipparelli, 152° con 159 (+17), e Federico Maccario, 153° con 163 (+21).
Scalise ha girato nel 71 del par con cinque birdie, un bogey e due doppi bogey. Il montepremi è di 200.000 euro con prima moneta di 32.000 euro.
PRIMO GIRO - Buon giro di Lorenzo Scalise, 16° con 69 (-2) colpi, e difficoltà per gli altri cinque italiani nel primo giro del Made in Esbjerg Challenge (Challenge Tour) sul percorso dell’Esbjerg Golfklub (par 71), a Esbjerg in Danimarca. E’ al vertice il 24enne svedese Tim Widing che si è espresso con un 66 (-5, un eagle, quattro birdie, un bogey), il quale è letteralmente braccato da sei concorrenti con 67 (-4): il connazionale Hannes Ronneblad, gli spagnoli Alejandro Del Rey e Samuel Del Val, i finlandesi Lauri Ruuska e Oliver Lindell e l’inglese Nathan Kimsey. Tra gli otto giocatori all’ottavo posto con 68 (-3) lo svedese Jesper Svensson, il norvegese Kristian Krogh Johannessen e il finlandese Roope Kakko.
E’ poco oltre la linea del taglio Filippo Bergamaschi, 72° con 73 (+2), mentre sono a serio rischio di uscire dopo 36 buche Enrico Di Nitto, 115° con 75 (+4), Matteo Manassero, 141° con 77 (+6), Edoardo Raffaele Lipparelli, 147° con 78 (+7), e Federico Maccario, 154° con 84 (+13). Scalise ha segnato cinque birdie e tre bogey. Il montepremi è di 200.000 euro con prima moneta di 32.000 euro.
LA VIGILIA - Torna Matteo Manassero sul Challenge Tour dove sarà impegnato nel Made in Esbjerg Challenge (11-14 agosto) sul percorso dell’Esbjerg Golfklub, a Esbjerg in Danimarca. Insieme al veronese saranno in campo anche Filippo Bergamaschi, unico ad essere andato a premio sia pure in bassa classifica (54°), nel precedente Vierumäki Finnish Challenge, Lorenzo Scalise ed Edoardo Raffaele Lipparelli, usciti a taglio, Enrico Di Nitto, e Federico Maccario, che come Manassero non erano presenti.
Nel field gli uomini di punta dei danesi, Marcus Helligkilde, che il Vierumäki Finnish Challenge lo ha vinto, Oliver Hundeboll e Niklas Norgaard Moller, gli inglesi Max Orrin e Todd Clements, gli spagnoli Alfredo Garcia-Heredia e Alejandro Rey, i francesi Gregory Bourdy, quattro successi sull’European Tour, e Victor Riu, che stanno esaurendo la parte migliore della loro carriera, il tedesco Yannik Paul, il portoghese Ricardo Gouveia, a segno nel recente Italian Challenge, lo scozzese Ewen Ferguson e gli svedesi Jesper Kennegard e Mikael Lindberg. Il montepremi è di 200.000 euro con prima moneta di 32.000 euro.
Gli esclusi dal WGC-FedEx St. Jude Invitational si sono ritrovati al Tahoe Mountain Club (Old Greenwood), a Truckee in California, per confrontarsi nel Barracuda Championship, dal montepremi modesto di 3.500.000 dollari (si fa per dire), notevolmente inferiore rispetto alla media del PGA Tour. Il torneo si è giocato con formula stableford modificata che assegnava otto punti per l’albatross, cinque per l’eagle, due per il birdie e nessuno per il par e ne toglieva uno per il bogey e tre per errori superiori.
Ha ottenuto il primo titolo sul circuito il sudafricano Erik Van Rooyen con 50 punti (7 17 10 16) che ha superato Andrew Putnam (45), Scott Piercy (44), Adam Schenk (43) e Brandon Hagy (41).
Van Rooyen, 31enne di Bellville, ha percepito un assegno di 630.000 dollari, ma soprattutto ha ricevuto due anni di esenzione sul circuito. Nel suo palmarès figurano anche un successo sull’European Tour, uno sul Challenge Tour e uno su Sunshine Tour.
La messicana Fernanda Lira ha realizzato uno straordinario 62 (-10, dieci birdie) nel giro finale è ha vinto con 197 (70 65 62, -19) colpi, sul percorso del Battle Creek CC (par 72), a Battle Creek nel Michigan, il FireKeepers Casino Hotel Championship, ottenendo il suo primo titolo sul Symetra Tour dove gioca dal 2019. Ha superato di ben sei colpi Lilia Vu, Daniela Iacobelli, Sophia Schubert e la tedesca Isi Gabsa (203, -13), leader dopo due round. E’ uscita al taglio Roberta Liti, 77ª con 145 (72 73, +1).
Abraham Ancer ha vinto con 264 (67 62 67 68, -16) colpi il WGC-FedEx St. Jude Invitational, terzo evento stagione del World Golf Championship, il minicircuito mondiale destinato a un prossimo ridimensionamento. Il 30enne messicano, nato a McAllen in Texas (USA), ha superato con un birdie alla seconda buca di spareggio il giapponese Hideki Matsuyama (68 69 64 63), risalito dalla 14ª piazza con un 63 (-7, sette birdie) miglior score di giornata, e Sam Burns (66 64 70 64), che ha rimontato dall’11ª con un 64 (-6, otto birdie, un doppio bogey).
Sul percorso del TPC Southwind, (par 70) a Memphis nel Tennessee, Ancer, 121 gare sul circuito, al primo titolo e quarto messicano ad andare a segno sul PGA Tour, era in quarta posizione dopo tre turni a quattro colpi dal leder Harris English, che dopo essere stato al vertice nei primi tre turni, si è fatto superare dai tre avversari terminando quarto con 265 (-15) dopo un 73 (+3). Il vincitore ha realizzato un 68 (-2, tre birdie, un bogey) e poi ha avuto la calma necessaria per segnare il birdie decisivo nello spareggio. Curiosamente vince a cadenza di tre anni: infatti aveva ottenuto un successo nel Web.com Tour (ora Korn Ferry Tour), nel 2015 e un altro nel Tour of Australasia nel 2018. Ha intascato un assegno di 1.820.000 dollari su un montepremi di 10.500.000 dollari ed è salito dal 23° all’11° posto nel World Ranking.
Hanno ceduto Bryson DeChambeau, da secondo a ottavo con 268 (-12) , e Dustin Johnson, numero due mondiale, da settimo a decimo con 269 (-11), e hanno recuperato occupando il 12° posto con 270 (-10), e salvando un po’ la faccia, Jordan Spieth (dal 17°) e il nordirlandese Rory McIlroy (dal 22°).
Spaersi per la classifica il sudafricano Louis Oosthuizen, 17° con 273 (-7), Patrick Cantlay, 23° con 274 (-6), Justin Thomas, che difendeva il titolo, Collin Morikawa e lo spagnolo Sergio Garcia, 26.i con 275 (-5), Patrick Reed, 31° con 276 (-4), Xander Schauffele, 48° con 280 (par), e ancora sotto gli effluvi dell’oro olimpico a Tokyo 2020, Brooks Koepka e l’inglese Justin Rose, 54.i con 282 (-2).
TERZO GIRO - Sempre Harris English (192 - 62 65 65, – 18) al vertice del WGC-FedEx St. Jude Invitational, terzo evento stagione del World Golf Championship, il minicircuito mondiale. Sul percorso del TPC Southwind, (par 70) a Memphis nel Tennessee, il 32enne di Valdosta (Georgia) alla 266ª presenza sul PGA Tour dove vanta quattro titoli, il primo in questo stesso torneo nel 2013 quando non era ancora un WGC, con 192 ha eguagliato il punteggio record del torneo su tre round stabilito da Tiger Woods nel 2000. Con un parziale di 65 (-5, cinque birdie) ha tenuto a due colpi di distanza l’australiano Cameron Smith e Bryson DeChambeau (194, -16), quest’ultimo risalito di cinque posizioni con un 63 (-7, otto birdie, un bogey) miglior score di giornata realizzato anche da Jordan Spieth (un eagle, sei birdie, un bogey), da 52° a 17° con 203 (-7).
Chances di titolo pure per il messicano Abraham Ancer, quarto con 196 (-14), e per Scottie Scheffler e per l’inglese Ian Poulter, quinti con 197 (-13), e molte meno, se non nulle, per Dustin Johnson, numero due mondiale, e per il sudafricano Louis Oosthuizen, settimi con 199 (-11).
Cercheranno di migliorare la propria classifica in una gara in cui hanno avuto poche soddisfazioni il giapponese Hideki Matsuyama, 14° con 201 (-9), Justin Thomas, numero cinque del World Ranking e campione in carica, e lo spagnolo Sergio Garcia, che affiancano Spieth, e Rory McIlroy, da 38° a 22° con 204 (-6). Viaggiano nell’anonimato Collin Morikawa e Patrick Reed, 32.i con 206 (-4), Patrick Cantlay e l’inglese Justin Rose, 39.i con 207 (-3), e Xander Schauffele, 61° con 212 (+2) su 66 concorrenti in gara, forse ancora rimasto con la mente all’oro olimpico di Tokyo 2021. Il montepremi è di 10.500.000 dollari.
SECONDO GIRO - Harris English ha mantenuto alto il ritmo anche nel secondo giro con un 65 (-5) e con lo score di 127 (62 65, -13) colpi è rimasto in vetta al WGC-FedEx St. Jude Invitational, terzo evento stagione del World Golf Championship, il minicircuito mondiale destinato a un ridimensionamento nel prossimo futuro.
Sul percorso del TPC Southwind, (par 70) a Memphis nel Tennessee, English, 32enne di Valdosta (Georgia) alla 266ª presenza sul PGA Tour, quattro successi in carriera con il primo ottenuto in questo stesso evento nel 2013 quando non era ancora un WGC, ha segnato un eagle, quattro birdie e un bogey e con 127 ha eguagliato il secondo score più basso in assoluto del torneo.
Lo seguono con 129 (-11), entrambi autori di un 62 (-8) miglior parziale del turno, il messicano Abraham Ancer e l’australiano Cameron Smith. Quest’ultimo con 18 putt ha eguagliato il record in materia sul PGA Tour,
detenuto da altri undici giocatori. Ha utilizzato il putter sette volte sulle prime nove buche sfiorando il primato assoluto di sei appannaggio di tre soli giocatori.
In quarta posizione on 130 (-10) Sam Burns, Scottie Scheffler e l’inglese Ian Poulter e in settima con 131 (-9) Bryson DeChambeau e il sudafricano Louis Oosthuizen. E’ risalito dal 36° al 13° posto con 134 (-6) Dustin Johnson, numero due del World Ranging, che ha agganciato Justin Thomas, numero cinque e campione in carica (sua la gara anche nel 2018), rimasto sulla stessa piazza.
Salvo miracoli sembrano fuori gioco gli altri big: Patrick Reed e il giapponese Hideki Matsuyama, 30.i con 137 (-3), Patrick Cantlay, Collin Morikawa, il nordirlandese Rory McIlroy, l’inglese Justin Rose e lo spagnolo Sergio Garcia, 38.i con 138 (-2). Quasi in coda Jordan Spieth, 52° con 140 (par), e Xander Schauffele, 60°con 142 (+2) e probabilmente ancora deconcentrato dopo aver conquistato l’oro olimpico a Tokyo 2020. Il montepremi è di 10.500.000 dollari.
PRIMO GIRO - Fuochi di artificio di Harris English, 32enne di Valdosta (Georgia), nel primo giro del WGC-FedEx St. Jude Invitational, terzo evento stagione del World Golf Championship, il minicircuito mondiale destinato a un ridimensionamento nel prossimo futuro. Ha preso il comando con un 62 (-8), sul percorso del TPC Southwind, (par 70) a Memphis nel Tennessee, dove ha ottenuto nel 2013 il primo dei suoi quattro titoli dul PGA Tour quando la gara non era ancora WGC, realizzando dieci birdie e due bogey e pareggiando il suo score più basso in carriera. Inoltre i primi sette birdie li ha siglati sulle prime nove buche e con un parziale di 28 (-7) ha eguagliato Joel Edward, che aveva fatto la stessa cosa nel 2002.
Il leader, alla 266ª presenza sul circuito americano, ha due colpi di margine su Jim Herman, Matthew Wolff, sull’inglese Ian Poulter e sul messicano Carlos Ortiz (64, -6) e sono a tre con 65 (-5) Bryson DeChambeau, Scottie Scheffler e l’australiano Marc Leishman. Al 13° posto con 67 (-3) Justin Thomas, che difende il titolo e a segno anche nel 2018, Collin Morikawa, l’inglese Tyrrell Hatton e il sudafricano Louis Oosthuizen.
Classifica discreta, ma ritardo già importante per Patrick Reed e per il giapponese Hideki Matsuyama (suo il torneo nel 2017), 26.i con 68 (-2), e per Dustin Johnson, numero due del World Ranking (assente il numero uno Jon Rahm per Covid-19), per Xander Schauffele, medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Tokyo, e per l’inglese Justin Rose, che l’oro lo aveva conseguito a Rio 2016, 36.i con 69 (-1). Bassa graduatoria per Jordan Spieth, Webb Simpson e Patrick Cantlay, 55.i con 71 (+1) e per il nordirlandese Rory McIlroy, 62° con 72 (+2) su 66 atleti in campo. Il montepremi è di 10.500.000 dollari.
LA VIGILIA - E’ tempo ancora di grandi confronti tra i big del golf mondiale che si sfidano, a una settimana dalle Olimpiadi, nel WGC-FedEx St. Jude Invitational (5-8 agosto) terzo evento del World Golf Championships, il minicircuito mondiale, destinato nel prossimo futuro a un bel taglio.
Sul percorso del TPC Southwind, a Memphis nel Tennessee, saranno in campo nove dei primi dieci del World Ranking con l’esclusione dello spagnolo Jon Rahm, numero uno, ancora positivo al Covid-19. Grande attesa, dopo il trionfo ai Giochi di Tokyo per Xander Schauffele, numero quattro, che proverà a tornare al successo sul PGA Tour e mettere fine a un digiuno che dura da due anni e mezzo (Sentry Tournament of Champions, gennaio 2019).
Con lui saranno tra i favoriti Justin Thomas (campione in carica e vincitore anche nel 2018), Brooks Koepka (a segno nel 2019), Dustin Johnson (sua la gara nel 2016), Collin Morikawa, Bryson DeChambeau e Patrick Cantlay. Hanno chances anche il sudafricano Louis Oosthuizen, il norvegese Viktor Hovland, il nordirlandese Rory McIlroy, il texano Jordan Spieth e il giapponese Hideki Matsuyama, che si impose nel 2017. Il montepremi è di 10.500.000 dollari.
Il torneo su GolfTV - WGC-FedEx St. Jude Invitational viende trasmesso da GOLFTV con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 5 agosto e venerdì 6 dalle ore 18 alle ore 23; sabato 7, dalle ore 18 alle ore 24; domenica 8, dalle ore 16 alle ore 24. Commento di Silvio Grappasonni e di Federico Colombo.
Autentico dominio delle dilettanti nel GolfUppsala Open (LET Acess), sul percorso del GC Soderby (par 73), a Uppsala in Svezia, dove in otto sono finite nelle prime dodiciposizioni, compresa la prima appannaggio della svedese Kajsa Arwefjal (213 – 69 72 72, -6), che con un giro finale in 72 colpi (-1, tre birdie, due bogey) ha raggiunto la connazionale professionista Sofie Bringner (213 – 71 69 73) e poi l’ha superata nello spareggio. Quest’ultima ha perso il titolo, ma non la prima moneta di 6.400 euro (su un montepremi di 40.000 euro), per alla Arwefjal, per il suo status, è andato solo il trofeo.
Al terzo posto con 214 (-5) altre due amateur, la svedese Meja Ortengren e la svizzera Elena Moosmann, insieme all’altra svedese Ellinor Haag, che ha intascato il secondo premio (4.340 euro). Sulla sesta piazza con 216 (-3) la dilettante di casa Linn Grant che difendeva il titolo.
Gara tutta in rimonta, che si è conclusa al 26° posto con 224 (78 73 72, +5) per la dilettante azzurra Clara Manzalini, che effettuato il turno finale di 72 colpi (-1, tre birdie, un doppio bogey). Al suo attivo in stagione la quinta posizione nel Golf Flandes Trophy a giugno.
SECONDO GIRO - Clara Manzalini è salita dal 54° al 42° posto con 152 (79 73, +6) colpi nel secondo giro del GolfUppsala Open, sul percorso del GC Soderby (par 73), a Uppsala in Svezia. Continuano a menare la danza le svedesi con sei presenze nelle prime sette posizioni.
E’ passata a condurre Sofie Bringner (140 – 71 69, -6), 24enne di Henan che ha segnato un parziale di 69 (-4) con cinque birdie e un bogey, seguita con 141 (-5) da Kajsa Arwefjal (am). Al terzo posto con 142 (-4) Ellinor Haag e la dilettante Linn Grant, che difende il titolo, al quinto con 143 (-3) altre due amateur, Meja Ortengren e la svizzera Elena Moosmann e al settimo con 144 (-2) ancora una dilettante, Edit Hertzman. Ha girato in 73 (par) colpi Clara Manzalini, autrice di due birdie e di altrettanti bogey. Il montepremi è di 40.000 euro.
PRIMO GIRO - Clara Manzalini, 54ª con 79 (+6), è a metà classifica nel GolfUppsala Open, secondo torneo consecutivo del LET Access che si svolge in Svezia.
Sul percorso del GC Soderby (par 73), a Uppsala, dominano le giocatrici di casa con al comando con 68 (-5) Linda Lundqvist e la dilettante Nora Sundberg, al terzo con 69 (-4) Kajsa Arwefjall e al quarto con 70 (-3) Ellinor Haag e l’altra dilettante Linn Grant, che difende il titolo, Tra le concorrenti al settimo posto con 71 (-2) l’inglese Lily May Humphreys e la dilettante svizzera Elena Moosmann. Il montepremi è di 40.000 euro.
LA VIGILIA - Seconda gara consecutiva in Svezia per il LET Access Series, il secondo circuito europeo femminile. Dal 5 al 7 agosto la giovane dilettante azzurra Clara Manzalini proverà ad inseguire un risultato di prestigio al GolfUppsala Open (40.000 euro il montepremi).
Già quinta quest’anno al Golf Flanders Letas Trophy (terza gara del LET Access Series 2021) la 22enne di Milano al Soderby Golf Club cercherà un altro, ottimo risultato al fianco di tante proette. Tra queste anche la russa Nina Pegova, leader dell’ordine di merito.
Il danese Marcus Helligkilde se l’è presa comoda con un 71 (-1) nel giro finale, ma tanto è bastato, dato il vantaggio che aveva di cinque colpi dopo 54 buche, per firmare con 265 (61 67 66 71, -23) nel Vierumäki Finnish Challenge il primo successo sul Challenge Tour dopo una corsa di testa.
Sul percorso del Vierumäki Resort (par 72), nella città da cui il club prende il nome, la spedizione italiana è uscita piuttosto malconcia con il solo 54° posto di Filippo Bergamaschi (285 – 71 66 76 72, -3), che ha concluso la sua corsa con un 72 (par, due birdie, due bogey), e l’uscita al taglio di Luca Cianchetti (67 75) e Lorenzo Scalise (66 76), 72.i con 142 (-2), di Michele Ortolani,104° con 145 (71 74, +1), di Giulio Castagnara (68 78) e di Edoardo Raffaele Lipparelli (73 73), 116.i con 146 (+2).
Helligkilde, 24 anni, che fino ad ora aveva fatto bella figura solo in uno degli eventi dello Stage 1 della Qualifying School dell’European Tour vinto nel 2019, ha realizzato tre birdie e un doppio bogey che alla buca 16 gli ha procurato qualche brivido. Da ricordare la sua “hole in one” nel secondo round (buca 7, par 3, 150 metri). Il successo gli ha fr uttato un assegno di 32.000 euro su un montepremi di 200.000 euro.
Il danese ha superato di due colpi lo svedese Jesper Svensson (267, -21) e di sei il belga Christopher Mivis (271, -17). Al quarto posto con 272 (-16) il francese Ugo Coussaud e il norvegese Espen Kofstad e al sesto con 273 (-15) gli svedesi Jesper Kennegard e Pontus Nyholm, l’inglese Joe Long e il danese Niklas Norgaard Moller.
TERZO GIRO - Marcus Helligkilde ha allungato ancora e con lo score di 194 (61 67 66, -22) affronterà il giro finale del Vierumäki Finnish Challenge (Challenge Tour) con cinque colpi di vantaggio sullo svedese Jesper Svensson (199, -17) e otto sull’inglese Todd Clements e sullo svedese Jesper Kennegard (202, -14). Ha ceduto nettamente Filippo Bergamaschi, unico italiano rimasto in gara dopo il taglio, da 17° a 47° con 213 (71 66 76, -3).
Sul percorso del Vierumäki Resort (par 72), nella città da cui il club prende il nome, Helligkilde, 24 anni, nel cui palmares figura soltanto un successo in uno degli eventi dello Stage 1 della Qualifying School dell’European Tour nel 2019, ha realizzato un 66 (-6) con otto birdie e un doppio bogey
e ha posto una seria ipoteca sul suo primo titolo con un margine che potrebbe preservarlo da una possibile crisi da tensione. Da ricordare la sua “hole in one” nel secondo giro (buca 7, par 3, 150 metri). In buona classifica, ma fuori gioco per il titolo, il danese Niklas Norgaard Moller, quinto con 203 (-13), e il francese Ugo Coussaud, sesto con 204 (-12).
Bergamaschi ha segnato un pesante 76 (+4) con due birdie, quattro bogey e un doppio bogey. Sono usciti al taglio Luca Cianchetti (67 75) e Lorenzo Scalise (66 76), 72.i con 142 (-2), Michele Ortolani,104° con 145 (71 74, +1), Giulio Castagnara (68 78) ed Edoardo Raffaele Lipparelli (73 73), 116.i con 146 (+2). Il montepremi è di 200.000 euro con prima moneta di 32.000 euro.
SECONDO GIRO - Il gran balzo di Filippo Bergamaschi, dal 79° al 17° posto con 137 (71 66, -7) colpi, grazie a un 66 (-6, un eagle, sette birdie, tre bogey), è stata l’unica nota positiva in chiave italiana nella seconda giornata del Vierumäki Finnish Challenge (Challenge Tour), dove sono usciti al taglio gli altri cinque azzurri in gara.
Sul percorso del Vierumäki Resort (par 72), nella città da cui il club prende il nome, in Finlandia, ha mantenuto la leadership il 24enne danese Marcus Helligkilde con 128 (61 67, -16) colpi, che ha impreziosito la sua prestazione con una “hole in one” (buca 7, par 3, 150 metri) a cui ha aggiunto quattro birdie e un bogey per il 67 (-5) che gli ha consentito di mantenere tre colpi di margine sui primi inseguitori, l’inglese Todd Clements e lo svedese Jesper Kennegard (131, -13). In quarta posizione con 132 (-12) il danese Oliver Hundeboll e in quinta con 133 (-11) l’inglese Ben Hitchinson e altri due svedesi, Jesper Svensson e Pontus Nyholm.
Sono fuori gioco Luca Cianchetti (67 75) e Lorenzo Scalise (66 76), che era decimo dopo un turno, 73.i con 142 (-2), Michele Ortolani, 104° con 145 (71 74, +1), Giulio Castagnara (68 78) ed Edoardo Raffaele Lipparelli (73 73), 116.i con 146 (+2). Il montepremi di 200.000 euro con prima moneta di 32.000 euro.
PRIMO GIRO - Lorenzo Scalise è al decimo posto dopo un bel turno in 66 (-6) colpi nel Vierumäki Finnish Challenge iniziato sul percorso del Vierumäki Resort (par 72), nella città da cui il club prende il nome, in Finlandia.
Giro monstre del 24enne danese Marcus Helligkilde che ha preso il largo con un gran 61 (-11, un eagle, dieci birdie, un bogey) nel cui palmares figura soltanto un successo in uno degli eventi dello Stage 1 della Qualifying School dell’European Tour nel 2019. Lo seguono con 64 (-8) il connazionale Oliver Hundeboll, lo svedese Tim Widing, l’inglese Todd Clements e l’irlandese Robin Dawson e con 65 (-7) il sudafricano Ruan Conradie, lo spagnolo Alfredo Garcia Heredia, lo svedese Jens Dantorp e l’inglese David Langley.
In buona posizione Luca Cianchetti, 19° con 67 (-5), e Giulio Castagnara, 27° con 68 (-4), mentre sono oltre la linea del taglio Filippo Bergamaschi e Michele Ortolani, 79.i con 71 (-1), ed Edoardo Raffaele Lipparelli, 114° con 73 (+1).
Scalise, Cianchetti e Castagnara hanno realizzato sei birdie, il primo senza bogey, il secondo con un bogey e il terzo con due. Il montepremi di 200.000 euro con prima moneta di 32.000 euro.
LA VIGILIA - Dopo la disputa dell’Italian Challenge Open (e un turno di riposo arrivato dopo 14 tornei consecutivi) il Challenge Tour fa tappa in Finlandia per il Vierumäki Finnish Challenge (5-8 agosto).
Lorenzo Scalise, Filippo Bergamaschi, Michele Ortolani, Luca Cianchetti, Giulio Castagnara ed Edoardo Raffaele Lipparelli difenderanno i colori azzurri al Vierumäki Resort (che ha recentemente ospitato l’European Young Masters), nella città da cui il club prende il nome, in un evento che torna nel calendario del secondo circuito europeo maschile dopo l’annullamento per Covid nel 2020.
Due anni fa ad imporsi fu il portoghese José-Filipe Lima, stavolta assente, mentre nel 2018 Kim Koivu è riuscito nell’impresa di diventare il primo finlandese a vincere il torneo e quest’anno inseguirà la doppietta anche se da tempo ha perso la forma di quel periodo. Koivu giocherà i primi due round al fianco di Scalise e del francese Mory Fèlix. Il montepremi di 200.000 euro con prima moneta di 32.000 euro.
Primo titolo per lo scozzese Grant Forrest sull’European Tour che si è imposto con 264 (68 68 62 66, -24) nell’Hero Open (European Tour) sul percorso del Fairmont St Andrews, a Fife in Scozia. Gara altalenante di Renato Paratore, 56° con 283 (75 67 66 75, -5), dopo aver perso 27 posizioni nel turno conclusivo.
Grant Forrest, 28enne di Livingstone, ha tenuto alti i ritmi con un 66 (-6) frutto di otto birdie e di due bogey e ha distaccato nettamente il suo compagno di viaggio dopo tre turni e connazionale Calum Hill, terminato quarto con 268 (-20) dopo un 70 (-2) alla pari con l’altro scozzese David Law. In seconda posizione con 265 (-23) l’inglese James Morrison, in terza con 267 (-21) lo spagnolo Santiago Tarrio e in sesta con 271 (-17) lo statunitense Chase Hanna e l’inglese Matthew Jordan.
Renato Paratore, dopo due buoni giri intermedi in 67 (-5) e 66 (-6), ha replicato in chiusura il brutto 75 (+3) iniziale con quattro birdie, tre bogey e due doppi bogey. Sono usciti al taglio Aron Zemmer (71 73) e Lorenzo Gagli (73 71), 76.i con 144 (par), e Francesco Laporta, 102° con 146 (71 75, +2).
TERZO GIRO - Renato Paratore ha continuato la sua rimonta, purtroppo tardiva, salendo dal 50° al 29° posto con 208 (75 67 66, -8), grazie a un 66 (-6, sei birdie), nell’Hero Open (European Tour) sul percorso del Fairmont St Andrews, a Fife in Scozia.
Due scozzesi al comando con 198 (-18): Calum Hill (63 68 67), già al vertice dopo un turno in cui con 63 (-9) aveva battuto il record del campo, e Grant Forrest (68 68 62) che con 62 (-10, undici birdie, un bogey) ha eguagliato il nuovo primato che era stato stabilito dal danese Lucas Bjerregaard nel secondo turno. Con tale prodezza, peraltro, Forrest ha rimontato dalla 17ª piazza. In corsa per il titolo, nel round conclusivo, anche lo spagnolo Santiago Tarrio, terzo con 199 (-17), l’altro scozzese David Law e il citato Bjerregaard, quarti con 200 (-16), lo statunitense Berry Henson e l’inglese Matthew Jordan, sesti con 201 (-15).
Sono usciti al taglio Aron Zemmer (71 73) e Lorenzo Gagli (73 71), 76.i con 144 (par), e Francesco Laporta, 102° con 146 (71 75, +2). Il montepremi è di 1.250.000 euro.
SECONDO GIRO - Gran giornata per il redivivo danese Lucas Bjerregaard che con un giro in 62 (-10) colpi, nuovo record del percorso del Fairmont St Andrews, a Fife in Scozia, ha ottenuto uno score di 129 (67 62, -15) e ha preso il comando nell’Hero Open (European Tour) dove l’unico italiano che sopravviverà al taglio è Renato Paratore, peraltro nelle retrovie, 51° con 142 (75 67, -2), comunque avendo effettuato un bel recupero risalendo 40 gradini nella classifica provvisoria. Il turno non si è concluso per la sopravvenuta oscurità dopo un ritardo di 3.20 nelle partenze, ma il destino degli altri azzurri è praticamente segnato.
Bjerregaard, 29enne di Frederikshavn, ha ottenuto due titoli sul circuito, l’ultimo nel 2018 per poi letteralmente scomparire dai radar. Nell’occasione ha realizzato undici birdie, di cui sei consecutivi, e un bogey e ha sorpassato lo scozzese Calun Hill (131, -13) in vetta dopo un round. In terza posizione con 132 (-12) il sudafricano Justin Walters e lo spagnolo Santiago Tarrio e in quinta con 133 (-11) l’inglese Matthew Jordan e il francese Robin Sciot-Siegrist.
Sono oltre la linea del taglio, e usciranno di scena, Aron Zemmer (71 73) e Lorenzo Gagli (73 71), 74.i con 144 (par), e Francesco Laporta, 102° con 146 (71 75, +2). Paratore ha girato in 67 (-5) colpi con sei birdie e un bogey. Il montepremi è di 1.250.000 euro.
PRIMO GIRO - Lo scozzese Calum Hill ha realizzato con 63 (-9) colpi il nuovo record del percorso del Torrance Course (par 72) del Fairmont St Andrews, a Fife in Scozia, e ha preso il comando dell’Hero Open dove i quattro italiani in gara navigano tra metà e basa classifica. Infatti Aron Zemmer e Francesco Laporta sono 40.i con 71 (-1), Lorenzo Gagli è 68° con 73 (+1) e Renato Paratore 91° con 75 (+3).
Calum Hill, 26enne di Kirkcaldy con tre titoli sul Challenge Tour e nessuno sul circuito maggiore, ha segnato nove birdie senza bogey e ha preso un colpo di margine sul nordirlandese Jonathan Caldwell (64, -8) e due sull’inglese Ross Fisher, sul francese Robin Sciot-Siegrist e sullo statunitense Chase Hanna (65, -7). In sesta posizione con 66 (-6) lo spagnolo Alvaro Quiros, il tedesco Nicolai Von Dellingshausen e l’inglese Chris Paisley.
Zemmer ha segnato due birdie e un bogey, Laporta sette birdie, quattro bogey e un doppio bogey, Lorenzo Gagli tre birdie, due bogey e un doppio bogey e Paratore tre birdie e sei bogey. Il montepremi è di 1.250.000 euro.
LA VIGILIA - L’European Tour propone la seconda edizione dell’Hero Open (5-8 agosto) che si disputa al Fairmont St Andrews (Torrance Course) a Fife in Scozia. In campo quattro azzurri: Renato Paratore, reduce dal 27° posto ai Giochi di Tokyo, Lorenzo Gagli (al rientro dopo un turno di riposo), Francesco Laporta (32° la scorsa settimana all’ISPS Handa World Invitational) e Aron Zemmer (out al taglio in Irlanda del Nord).
Fari puntati su Stephen Gallacher, Richie Ramsay, Marc Warren e Scott Jamieson, che sono tra i 17 giocatori scozzesi che proveranno a ottenere un successo in casa che manca dal 2012, quando Paul Lawrie trionfò a Gleneagles. Tra i possibili protagonisti gli inglesi Eddie Pepperell, Matthew Jordan e Paul Waring, gli spagnoli Jorge Campillo e Adrian Otaegui, il tedesco Nicolai Von Dellingshausen, il giapponese Masahiro Kawamura e il sudafricano Daniel Van Tonder. Assente l’inglese Sam Horsfield, a segno nel 2020. Il montepremi è di 1.250.000 euro.
Il torneo su GOLFTV – L’Hero Open viene trasmesso in diretta su GOLFTVai seguenti orari: giovedì 5 e venerdì 6 agosto dalle ore 13,30 alle 18,30; sabato 7 e domenica 8, dalle ore 14 alle 18,30. Non ci sarà commento, ma solo ambiente.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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