Ancora Nelly Korda, autentica dominatrice della stagione, e questa volta con il botto. Infatti si è imposta con 269 (70 63 68 68, -19) nel KPMG Women’s PGA Championship, terzo dei cinque major stagionali femminili, e simultaneamente ha conseguito il suo primo titolo major (sei successi in totale sul LPGA Tour e tre stagionali), è salita al vertice della classifica mondiale, terza statunitense a riuscire nell’impresa dopo Cristie Kerr (cinque settimane nel 2010) e Stacy Lewis (25 settimane tra i 2013 e il 2014), e con i 675.000 dollari di prima moneta (su un montepremi di 4.500.000 dollari) è la nuova leader della money list ($ 2.713.000). Inoltre si era già qualificata per i Giochi Olimpici insieme alla sorella Jessica.
Prima di parlare ancora della vincitrice occorre tessere le lodi per Giulia Molinaro, che si è resa autrice di una grande prova conquistando il terzo posto con 278 (70 70 66 72, -10), dopo essere stata decima nei primi due giri e terza anche dopo 54 buche. E’ il suo miglior risultato in un torneo del “grande Slam” che gli ha fruttato 269.361 dollari con relativo salto dal 106° al 47° posto ($ 380.140) nella money list. Nell’ultimo giro, che ha concluso in 72 (par), ha iniziato con un bogey, ha proseguito con un eagle e due birdie e sulle ultime quattro buche ha rischiato di uscire dal podio, ma alla sequenza doppio bogey-bogey-bogey ha posto rimedio con un birdie a chiudere per agganciare Hyo Joo Kim sulla terza piazza. Da ricordare che in questo evento il miglior risultato azzurro è di Stefania Croce, che nel 2000 giunse seconda superata nel playoff da Juli Inkster, un mostro sacro del golf femminile (44 successi in carriera di cui 31 sul LPGA Tour con sette major).
Sul percorso dell’Atlanta Athetic Club (par 72) di Johns Creek in Georgia, Nelly Korda, che dopo tre round era alla pari con Lizette Salas, ha distaccato la rivale con un 68 (-4, due eagle, due birdie, un doppio bogey) la quale nulla ha potuto con il 71 (-1), terminando seconda con 272 (-16).
Nelly Korda, 22enne di Bradenton è sorella minore di Jessica, figlie degli ex tennisti Petr Korda e Regina Rajchrtová. Hanno un fratello più giovane, tennista, Sebastian, che nel 2018 si è imposto negli Australian Open, sezione Boys (il padre vinse gli Australian Open del 1998), e che a maggio scorso ha fatto suo a Parma il suo primo torneo APT battendo in finale Marco Cecchinato. Ora le due sorelle emuleranno la mamma che prese parte alle Olimpiadi nel 1998.
Al quinto posto si sono classificate con 280 (-8) Danielle Kang e la thailandese Patty Tavatanakit e al settimo con 281 (-7) Austin Ernst e la francese Celine Boutier. L’elenco delle deluse inizia con la coreana Sei Young Kim, campionessa uscente, 12ª con 283 (-5), e prosegue con la canadese Brooke M. Henderson, 21ª con 285 (-3), con le coreane Inbee Park, 40ª con 289 (+1), e Jin Young Ko, 46ª con 290 (+2), che ha perso la leadership mondiale, e con Lexi Thompson, 52ª con 281 (+3).
TERZO GIRO - Lizette Salas ha raggiunto in vetta Nelly Korda (201, -15), ma è stato anche il giorno di Giulia Molinaro, da decima a terza con 206 (-10) colpi e mai così in alto in un major. Nel KPMG Women’s PGA Championship, terzo dei cinque major stagionali femminili che si sta disputando sul percorso dell’Atlanta Athetic Club (par 72) di Johns Creek in Georgia, a un giro dal termine Lizette Salas (67 67 67) con il terzo 67 di fila (-5, sei birdie, un bogey) ha recuperato il colpo di svantaggio che aveva dopo due turni da Nelly Korda (70 63 68), numero tre mondiale, la quale ha effettuato un giro molto pulito con quattro birdie senza bogey, ma il 68 (-4) non è bastato per evitare l’aggancio.
Giulia Molinaro, decima nei primi due turni, ha realizzato un ottimo 66 (-6, otto birdie, due bogey), secondo score del moving day, e ora può sperare in un risultato di grande prestigio, anche se con cinque colpi di ritardo dalle due leader, che tengono ritmi molto alti, è difficile pensare a un recupero. Comunque nel golf si è visto di tutto e non si può escludere niente, pensiero che evidentemente non alberga solo nell’azzurra, ma anche nelle due proette che l’affiancano, la francese Celine Boutier e la thailandese Patty Tavatanakit, quest’ultima risalita dalla 19ª piazza con un 65 (-7, sette birdie), punteggio parziale più basso del round. Al sesto posto con 208 (-8) la filippina Dottie Ardina e al settimo con 209 (-7) la svedese Madelene Sagstrom e la tedesca Esther Henseleit.
Non hanno altre alternative, se non che cercare di migliorare la propria posizione deficitaria rispetto alle proprie ambizioni, Danielle Kang e la canadese Brooke M. Henderson, 17.e con 213 (-3), Lexi Thompson e la coreana Sei Young Kim, numero quattro del Rolex Ranking, che difendeva il titolo, 31.e con 215 (-1), e le altre sue due connazionali Inbee Park (n. 2), 34ª con 216 (par), e Jin Young Ko, numero uno, 56ª con 220 (+4).
Da ricordare che in questo torneo il miglior risultato azzurro è di Stefania Croce, che nel 2000 giunse seconda superata nel playoff da Juli Inkster, un mostro sacro del golf femminile (44 successi in carriera di cui 31 sul LPGA Tour con sette major).
SECONDO GIRO - Impennata di Nelly Korda, nuova leader con 133 (70 63, -11) colpi, e ancora un bel giro di Giulia Molinaro, che ha mantenuto la decima posizione con 140 (70 70, -4,) nel KPMG Women’s PGA Championship, il terzo dei cinque major stagionali femminili che si sta svolgendo all’Atlanta Athetic Club (par 72) di Johns Creek in Georgia.
Nelly Korda, 22enne di Bradenton (Florida), cinque titoli in carriera e vincitrice del precedente Meijer Classic che l’ha proiettata sulla terza piazza nella classifica mondiale, ha superato con un 63 (-9) Lizette Salas, ora seconda con 134 (134, -10) e che ha potuto poco contro i dieci birdie (di cui sei di fila) contro l’unico bogey dell’avversaria, autrice del miglior score di giornata.
In terza posizione con 137 (-7) Cydney Clanton, la francese Celine Boutier e la canadese Alena Sharp, in sesta con 138 (-6) la svedese Madelene Sagstrom e in settima con 139 (-5) la coreana Inbee Park, numero due mondiale, la tedesca Esther Henseleit e l’inglese Charley Hull.
Hanno lo stesso punteggio di Giulia Molinaro, che ha siglato il secondo 70 (-2) con un eagle, tre birdie e tre bogey, Danielle Kang e la coreana Hyo Joo Kim, mentre sono praticamente svaniti i sogni di alcune big che avevano fondate ambizioni. La thailandese Ariya Jutanugarn è 27ª con 142 (-2), Lexi Thompson 32ª con 143 (-1), la canadese Brooke M. Henderson 43ª con 144 (par). Più indietro le coreana Sei Young Kim, numero quattro del Rolex Ranking e campionessa uscente, 49ª con 145 (+1), e Jin Young Ko, numero uno, 57ª con 146 (+2), e che sembra in un calo di condizione. Il montepremi di 4.500.000 dollari.
PRIMO GIRO - Ottimo avvio di Giulia Molinaro, decima con 70 (-2) colpi, nel KPMG Women’s PGA Championship, il terzo dei cinque major stagionali femminili che si sta svolgendo all’Atlanta Athetic Club (par 72) di Johns Creek in Georgia, dove è inattesa leader Lizette Salas con 67 (-5) e in cui alcune big sono già con un piede fuori dai giochi per il titolo.
Lizette Salas, 31enne di Azusa (California), con un successo sul circuito ormai lontano nel tempo (Kingsmill Championship, 2014), ma con una buona reputazione tanto da aver disputato quattro Solheim Cup di fila dal 2013 al 2019 (due vinte), ha segnato cinque birdie senza bogey e ha lasciato a un colpo l’inglese Charley Hull (68, -4). Sette concorrenti in terza posizione con 69 (-3): Austin Ernst, Jessica Korda, Yealimi Noh, la coreana Jeongeun Lee6, la canadese Alena Sharp, che solitamente appare e scompare rapidamente, la cinese Xiyu Lin e la svedese Dani Holmqvist.
Giulia Molinaro, che ha messo insieme un eagle, tre birdie, un bogey e un doppio bogey, è affiancata dalle thailandesi Ariya Jutanugarn e Patty Tavatanakit e da Nelly Korda, numero tre mondiale, mentre ha un ritardo rimediabile la coreana Inbee Park (n. 2), 23ª con 71 (-1).
Le cose non vanno molto bene per Lexi Thompson, 39ª con 73 (+1), e sicuramente male per la canadese Brooke M. Henderson e per la cinese Shanshan Feng, 63.e con 74 (+2), e per le coreane Jin Young Ko, leader del Rolex ranking, 75ª con 75 (+3), e per Sei Young Kim (n. 4), campionessa in carica, 93ª con 76 (+4). il montepremi di 4.500.000 dollari.
LA VIGILIA - Per festeggiare la seconda qualificazione alle Olimpiadi (che ha già giocato nel 2016 a Rio de Janeiro) Giulia Molinaro aspetta solo l’ufficialità. Intanto dopo lo US Women’s Open si prepara a giocare un altro major in stagione, il KPMG Women’s PGA Championship (24-27 giugno). All’Atlanta AtheticClub di Johns Creek in Georgia, la sudcoreana Sei Young Kim, numero 4 mondiale, proverà a replicare l’exploit del 2020 quando, dopo una grande rimonta nel round finale, è risalita dal 26° posto firmando l’impresa. Tra le principali avversarie nella corsa al titolo avrà le connazionali Jin Young Ko (regina del Rolex ranking) e Inbee Park (numero 2 mondiale che ha vinto consecutivamente questo major dal 2013 al 2015). E ancora: Nelly Korda (unica giocatrice ad aver conquistato due tornei sul LPGA Tour 2021 e campionessa, la scorsa settimana, del Meijer LPGA), Brooke Mackenzie Henderson, Danielle Kang, Lexi Thompson, Hyo-Joo Kim, Yuka Saso (prima filippina a imporsi allo US Women’s Open del 2021) e Lydia Ko. La Top 10 mondiale proverà a far la voce grossa in Georgia dove vuole un altro grande exploit la tailandese Patty Tavatankit (ha vinto quest’anno l’ANA Inspiration, primo major del 2021).
Dopo sette tagli consecutivi superati (uno sul LET) Giulia Molinaro, 30enne di Camposampiero (Padova), ha l’occasione per distinguersi in un evento che vedrà 156 giocatrici contendersi il trofeo e un montepremi di 4.500.000 dollari.
Harris English ha conseguito il secondo successo stagionale e il quarto in carriera nel Travelers Championship (PGA Tour), sul percorso del TPC River Highlands (par 70), a Cromwell nel Connecticut, dove Guido Migliozzi ha espresso un’altra prova convincente classificandosi 13° con 272 (69 65 71 67, -8).
English, 31enne di Valdosta (Georgia), 264 gare sul circuito, ha concluso la gara con 267 (67 68 67 65, -13) colpi alla pari con Kramer Hickok (267 – 63 69 68 67), che ha raggiunto con un 65 (-5, sei birdie, un bogey) grazie anche a un putt per il birdie da 13 metri sull’ultimo green e poi lo ha superato con un altro birdie all’ottava buca di spareggio, il secondo più lungo nella storia del PGA Tour insieme a quello giocato nel 2012 quando, appunto dopo otto buche, John Huh ebbe la meglio su Robert Allenby (Mayakoba Golf Classic), e dietro alle 11 buche che decisero nel 1949 il Motor City Open English ha ricevuto un assegno di 1.332.000 dollari su un montepremi di 7.400.000 dollari ed è salito dal 19° al 12° posto nel World Ranking.
Al terzo posto con 268 (-12) l’australiano Marc Leishman, al quarto con 269 (-11) il messicano Abraham Ancer e tra i concorrenti al quinto con 270 (-10) Brooks Koepka. Giornata nera per Bubba Watson, leader con Hickok dopo tre turni e terminato 19° con 273 (-7), dopo un 73 (+3), alla pari con Bryson DeChambeau e in 25ª posizione Dustin Johnson con 274 (-6).
Guido Migliozzi, alla prima gara sul circuito dopo aver preso parte all’US Open (quarto), ha terminato con un 67 (-3) fatto di tre birdie senza bogey. E’ uscito al taglio Francesco Molinari, 145° con 145 (73 72, +5).
TERZO GIRO - Gran rimonta di Dustin Johnson, da 58° a nono con 203 (-7) colpi, e passi indietro di Guido Migliozzi, da 11° a 27° con 205 (-5), che comunque è rimasto in buona classifica, nel moving day del Travelers Championship (PGA Tour), sul percorso del TPC River Highlands (par 70), a Cromwell nel Connecticut.
Si sono portati al vertice con 200 (-10) Kramer Hickok (63 69 68) e Bubba Watson (66 66 68), i quali hanno rilevato l’australiano Jason Day, ora terzo con 201 (-9) affiancato dal connazionale Cameron Smith e da Russell Henley
Kramer Hickok, 29enne di Austin (Texas), una vittoria sul Web.com Tour (ora Korn Ferry Tour) e due nel Canadian Tour e alla 68ª gara sul circuito, ha realizzato un 68 (-2) con quattro birdie e due bogey. Lo ha emulato con cinque birdie e tre bogey Bubba Watson, 42enne di Bagdad (Florida), 354 gare con dodici titoli tra i quali due major (Masters 2012 e 2014), il quale prova a vincere l’evento per la quarta volta ed emulare Billy Casper, l’unico capace dell’impresa
Occupano la sesta piazza con 202 (-8) Brice Garnett, Harris English e il coreano K.H. Lee, mentre Dustin Johnson con un 65 (-5, sei birdie, un bogey), miglior score di giornata, si è messo a portata di titolo con l’opportunità di riprendersi la leadership mondiale scippatagli la scorsa settimana da Jon Rahm con il successo nell’US Open. Undici posizioni recuperate e stesso score pure per Bryson DeChambeau, autore anch’egli di un 68 (-2), altro cliente poco raccomandabile per i due leader.
Sono alla pari con Migliozzi, tra gli altri, Brooks Koepka e Patrick Reed, è precipitato dal quarto al 45° posto con 207 (-3) l’inglese Justin Rose ed è finito quasi in coda Phil Mickelson, 73° con 210 (par).
Migliozzi (69 65 71) è partito molto male con due bogey e un doppio bogey in sette buche, ma ha avuto una bella reazione con quattro birdie e un bogey nelle ultime sei per il 71 (+1). E’ uscito al taglio Francesco Molinari, 145° con 145 (73 72, +5), che appare sempre più in difficoltà. Il montepremi è di 7.400.000 dollari.
SECONDO GIRO - Prosegue l’ottimo momento di Guido Migliozzi, salito dal 45° all’11° posto con 134 (69 65, -6) colpi, nel Travelers Championship (PGA Tour), mentre diventa sempre più difficile la situazione per Francesco Molinari, 145° con 145 (73 72, +5), uscito al taglio. Sul percorso del TPC River Highlands (par 70), a Cromwell nel Connecticut, si è portato al vertice con 131 (69 82, -9) l’australiano Jason Day, 33enne di Beaudesert, grazie a un 62 (-8, otto birdie), miglior score del round. Dodici titoli sul circuito, comprensivi di un major e due WGC, qualche stop di troppo per problemi alla schiena, 288 gare sul tour, si ritrova al vertice dopo 36 buche, cosa che non gli accadeva in un evento non major dal 2017.
Precede di misura Bubba Watson, che proverà a vincere un torneo che gli particolarmente adatto per la quarta volta, e Kramer Hickok (132, -8), in vetta dopo un turno insieme al giapponese Satoshi Kodaira, ora 20° con 135 (-5) alla pari con Bryson DeChambeau e con Patrick Reed. Gran salto di Kevin Kisner e di Justin Rose, nel gruppo dei quarti con 133 (-7), che hanno recuperato entrambi 72 posizioni con un 63 (-7).
Migliozzi è affiancato da Patrick Cantlay, mentre Brooks Koepka, 35° con 136 (-4), naviga a vista senza una precisa meta, ma stanno peggio, 58.i con 138 (-2) e rimasti in gara con l’ultimo punteggio utile, Phil Mickelson e Dustin Johnson, campione in carica piuttosto in affanno e che al momento ha poche chances di riprendersi la leadership mondiale che la sorsa settimana, dopo il vittorioso US Open, gli ha tolto lo spagnolo Jon Rahm, che si è preso una settimana di meritato riposo.
Guido Migliozzi, dopo il brillante quarto posto nell’US Open stesso, sembra a suo agio negli Stati Uniti. Sei birdie e un bogey per il 65 (-5) hanno suggellato la sua ottima prestazione. Francesco Molinari ha chiuso con un 72 (+2) con tre birdie e cinque bogey. Il montepremi è di 7.400.000 dollari.
PRIMO GIRO - Discreto inizio per Guido Migliozzi, peraltro alla seconda gara negli Stati Uniti, 45° con 69 (-1), e pessimo per Francesco Molinari, 126° con 73 (+3), nel Travelers Championship (PGA Tour) sul percorso del TPC River Highlands (par 70), a Cromwell nel Connecticut.
Leadership con 63 (-7) per Kramer Hickok e per il giapponese Satoshi Kodaira, il primo, 29enne di Austin (Texas) una vittoria sul Web.com Tour (ora Korn Ferry Tour) e due nel Canadian Tour, ha segnato otto birdie e un bogey. Kodaira, 31enne di Tokyo con un successo sul circuito, sette sul Japan Tour e due sul Japan Challenge Tour, ha tenuto lo stesso passo con un eagle, sei birdie e un bogey.
In terza posizione con 64 (-6) Talor Gooch, in quarta con 65 (-5) Maverick McNealy, Brice Garnett, Beau Hossler, Patrick Rodgers e lo svedese Henrik Norlander, in ottava con 66 (-4) Bubba Watson e in 25ª con 68 (-2) Patrick Cantlay.
Migliozzi è affiancato da Bryson DeChambeau, Brooks Koepka, Phil Mickelson, Patrick Reed e da Rickie Fowler, mentre accusa ancora difficoltà Justin Johnson, 76° con 70 (par) campione in carica e sceso al secondo posto del ranking mondiale sopravanzato la scorsa settimana da Jon Rahm dopo l’US Open.
Incertezze iniziali per Migliozzi, partito dalla buca 10, che ha perso due colpi in uscita (un birdie, tre bogey), ma li ha poi recuperati con gli interessi con rientro (tre birdie). Per Molinari un bogey e un doppio bogey e neanche l’ombra di un birdie. Il montepremi è di 7.400.000 dollari.
LA VIGILIA - C’è attesa per Guido Migliozzi e per Francesco Molinari nel Connecticut. Il vicentino Migliozzi, grazie al quarto posto allo US Open (al debutto assoluto in un major), s’è guadagnato la possibilità di giocare il Travelers Championship (24-27 giugno). Dove vuole confermare il suo grande momento di forma. Il risultato ottenuto nel terzo major del 2021 ha permesso al 24enne veneto di entrare nella Top 100 del ranking mondiale passando dalla 103ª alla 72ª posizione (miglior azzurro). Mentre Molinari dopo un mese lontano dai campi per un infortunio alla schiena ha convinto all’US Open e ora cerca continuità e risultati.
Sul percorso del TPC River Highlands, a Cromwell, Dustin Johnson difenderà il titolo vinto nel 2020. L’americano punta il bis di successi consecutivi nel torneo (l’ultimo a riuscirci fu Phil Mickelson nel 2002) e ambisce a tornare in vetta alla classifica del ranking mondiale, approfittando anche dell’assenza dello spagnolo Jon Rahm che, con il trionfo allo US Open, lo ha spodestato dal “trono” dopo 43 settimane consecutive di dominio. Tra i favoriti al titolo ecco poi, tra gli altri, Bryson DeChambeau, Patrick Cantlay, Brooks Koepka e Patrick Reed, tutti nella top ten mondiale. E ancora: Bubba Watson, anche lui americano e per tre volte (2010, 2015 e 2018) campione del Travelers Championship. Nel field c’è pure Phil Mickelson (due exploit nel 2001 e nel 2002) che, dopo aver trionfato al PGA Championship, allo US Open ha perso nuovamente l’occasione di completare il Grande Slam. Il Travelers Championship metterà in palio un montepremi complessivo di 7.400.000 dollari.
Nel 2016 il record di Furyk – Curiosità: al Travelers Championship del 2016 Jim Furyk (quest’anno assente) ha chiuso il quarto e ultimo round del torneo in 58 colpi firmando il parziale più basso nella storia del PGA Tour.
Il torneo su GOLFTV ed Eurosport 2 - Il Travelers Championship sarà trasmesso in diretta da GOLF TV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it), e da Eurosport 2 agli orari indicati. GOLFTV: giovedì 24 giugno e venerdì 25, dalle ore 21 alle ore 24; sabato 26 e domenica 27, dalle ore 19 alle ore 24. Eurosport 2: da giovedì 24 giugno a domenica 27 diretta dalle ore 21 alle ore 24. Commento di Silvio Grappasonni e di Federico Colombo.
Azzurri a metà classifica nell’European Amateur Championship, ossia il campionato europeo individuale che si è concluso al Golf du Médoc Resort (par 71) di Le Pian-Médoc in Francia, dove ha vinto il danese Christoffer Bring (264 – 64 64 69 67, -20), che nel giro finale ha sorpassato lo svedese Ludvig Aberg (266, -18), in vetta nei due round centrali. Subito dietro due spagnoli, David Puig, terzo con 269 (-15), e Joel Moscatel, quarto con 270 (-14), seguiti dall’islandese Aron Juliusson, quinto con 271 (-13).
Sono terminati al 22° posto con 278 (-6) Gregorio De Leo (68 73 68 69) e Pietro Bovari (64 68 74 72), quindi al 27° con 279 (67 71 69 72, -5) Giovanni Manzoni e al 53° con 285 (71 69 70 75, +1) Riccardo Leo. Dopo 54 buche sono usciti al taglio, caduto a 212 (-1): Matteo Cristoni (215, +2), Filippo Celli e Lucas Nicolas Fallotico (216, +3), Riccardo Bregoli (217, +4), e Julien Paltrinieri (218, +5). Gli azzurri sono stati accompagnati dagli allenatori federali Alain Vergari e Alessandro Bandini.
TERZO GIRO - Quattro azzurri sono rimasti in gara per il giro finale dell’European Amateur Championship, ossia il campionato europeo individuale che si sta svolgendo al Golf du Médoc Resort (par 71) di Le Pian-Médoc in Francia, ma nessuno di loro è in corsa per il titolo.
Infatti ha ceduto Pietro Bovari, da quarto a 15° con 206 (64 68 74, -7) colpi, è poco dietro Giovanni Manzoni, 19° con 207 (-6), e sono in media classifica Gregorio De Leo, 32° con 209 (-4), e Riccardo Leo, 45° con 210 (-3). Lo svedese Ludvig Aberg ha mantenuto con 196 (65 61 70, -17) la leadership, ma partirà per il giro finale con un solo colpo di vantaggio sul danese Christoffer Bring (197, -16). Hanno possibilità anche gli spagnoli David Puig, terzo con 198 (-15), e Joel Moscatel, quarto con 200 (-13), e l’olandese Kiet Van der Weele, quinto con 201 (-12).
Dopo 54 buche sono usciti al taglio, caduto a 212 (-1): Matteo Cristoni (215, +2), Filippo Celli e Lucas Nicolas Fallotico (216, +3), Riccardo Bregoli (217, +4), e Julien Paltrinieri (218, +5). Gli azzurri sono accompagnati dagli allenatori federali Alain Vergari e Alessandro Bandini.
SECONDO GIRO - Pietro Bovari è sceso dal secondo al quarto posto con 132 (64 68, -10) colpi, ma è rimasto in ottima classifica dopo il secondo giro dell’European Amateur Championship, ossia il campionato europeo individuale che si sta svolgendo al Golf du Médoc Resort (par 71) di Le Pian-Médoc in Francia. E’ passato a condurre con 126 (65 61, -16), dopo un ottimo 61 (-10, dieci birdie), lo svedese Ludvig Aberg che ha distaccato d due colpi il danese Christoffer Bring (128, -14) e di cinque lo spagnolo Joel Moscatel (131, -11). In quinta posizione con 133 (-9) il norvegese Markus Braadlie e l’iberico David Puig.
Degli altri azzurri sono entro la linea del taglio, che dopo 54 buche promuoverà al round finale i primi 60 classificati e i pari merito al 60° posto, Giovanni Manzoni, 28° con 138 (-4), Riccardo Leo, 49° con 140 (-2), Riccardo Bregoli e Gregorio De Leo, 57.i con 141 (-1). Sono oltre Lucas Nicolas Fallotico, 83° con 143 (+1), Filippo Celli e Julien Paltrinieri, 99.i con 145 (+3), e Matteo Cristoni, 120° con 148 (+6). Gli azzurri sono accompagnati dagli allenatori federali Alain Vergari e Alessandro Bandini.
PRIMO GIRO - Ottima partenza di Pietro Bovari, secondo con 64 (-7) colpi, nell’European Amateur Championship, Il campionato europeo individuale che si sta svolgendo al Golf du Médoc Resort (par 71) di Le Pian-Médoc in Francia.
Guida la graduatoria con 63 (-3) il danese Alexander Frances, mentre Bovari è affiancato dal’altro danese Christoffer Bring, dal belga Adrien Dumont de Chassart e dallo spagnolo Joel Moscatel.
Altri otto gli azzurri in campo con in buona posizione anche Giovanni Manzoni, decimo con 67 (-4), e Gregorio De Leo, 20° con 68 (-3). Sono a metà classifica Riccardo Leo, Riccardo Bregoli, Lucas Nicolas Fallotico e Matteo Cristoni, 67.i con 71 (par), e si trovano poco oltre Julien Paltrinieri, 86° con 72 (+1), e Filippo Celli, 97° con 73 (+2).
Il torneo si disputa sulla distanza di 72 buche. Gli azzurri sono accompagnati dagli Allenatori federali Alain Vergari e Alessandro Bandini
LA VIGILIA - In Francia dal 23 al 26 giugno va in scena la 34ª edizione dell’European Amateur Championship. Il campionato europeo individuale si giocherà al Golf du Médoc Resort di Le Pian-Médoc e vedrà in gara nove azzurri: Pietro Bovari, Riccardo Bregoli, Filippo Celli, Matteo Cristoni, Gregorio De Leo, Lucas Nicolas Fallotico, Riccardo Leo, Giovanni Manzoni e Julien Paltrinieri
Saranno in totale 144 i concorrenti che si contenderanno il titolo, in rappresentanza di 32 diversi paesi europei, che si sfideranno sulla distanza di 72 buche (18 al giorno). L’evento si disputerà con formula stroke play e negli anni ha visto tra i protagonisti giocatori che si sono affermati poi come stelle della Ryder Cup. Tra questi il nordirlandese Rory McIlroy e lo spagnolo Sergio Garcia che hanno vinto il torneo rispettivamente nel 2006 e nel 1995 prima di passare al professionismo. Hanno conquistato medaglie importanti, tra gli altri, gli inglesi Lee Westwood (1993), Paul Casey (1999), Danny Willett (2007) e Tommy Fleetwood (2010).
Più di recente, nel 2018, a trionfare è stato invece il danese Nicolai Hojgaard – fratello gemello di Rasmus, tra le stelle emergenti dell’European Tour – che superò in volata il norvegese Viktor Hovland, già runner up nel 2016.
Nel field non c’è il tedesco Matthias Schmid (reduce dall’uscita al taglio allo US Open in California), vincitore nel 2019 e nel 2020. Tra i favoriti al titolo ecco lo svedese Ludvig Åberg, terzo nella classifica del world amateur golf ranking. E ancora: gli spagnoli David Puig ed Eugenio Lopez-Chacarra Coto e il tedesco Jannik De Bruyn.
Inseguiranno un risultato di prestigio gli azzurri – assistiti dagli Allenatori federali Alain Vergari e Alessandro Bandini – già protagonisti quest’anno in campo internazionale con Lucas Nicolas Fallotico e Gregorio De Leo, a segno rispettivamente allo Spanish International Amateur Championship “Copa S. M. El Rey” e ai Campionati Internazionali d’Italia maschili.
A La Pinetina Golf Club (par 70) di Appiano Gentile (Como) lo spagnolo Angel Hidalgo Portillo con un totale di 196 (66 63 67, -14) colpi ha vinto il Memorial Giorgio Bordoni presented by Aon superando al fotofinish Giovanni Manzoni e Leonardo Rigamonti. Grande prova per i due amateur italiani che chiudono il torneo al 2/o posto con uno score di 197 (-13).
Salgono così a 3 i successi spagnoli in questo torneo, inserito nel calendario dell’Italian Pro Tour e dell’Alps Tour, arrivato alla settima edizione. Per un evento, dedicato al compianto tecnico federale, vinto invece consecutivamente dai giocatori azzurri dal 2015 al 2018. Mentre nel 2014 (prima edizione), 2019 (nel 2020 la competizione non s’è giocata per Covid) e 2021 sono arrivati gli exploit iberici.
Portillo ancora campione, secondo successo in un mese sull’Alps Tour – Dopo quello arrivato il 21 maggio scorso in Egitto all’Ein Bay Open, Portillo ha firmato il secondo successo (in meno di un mese) in carriera sull’Alps Tour ed è ora, con un totale di 20.578,50 punti, il nuovo leader dell’ordine di merito del terzo circuito europeo maschile.
Per il classe 1998 di Marbella anche un assegno di 5.800 euro a fronte di un montepremi complessivo di 40.000. E un successo che è arrivato grazie a un inizio e a un finale da applausi. Portillo, da solo in testa dopo il secondo round, ha cominciato il terzo realizzando due birdie alla 1 e alla 3. Poi, alla buca 4 è inciampato in un doppio bogey che ha preceduto un bogey alla 7. Nelle seconde nove, ruolino di marcia impeccabile per lui con tre birdie, di cui due decisivi alla 16 e alla 17.
Rigamonti e Manzoni, prova da big per i due giovani amateur azzurri – Leonardo Rigamonti (68 63 66) e Giovanni Manzoni (68 65 64) si sono distinti quali migliori amateur del torneo. E solo il gran finale di Portillo ha negato loro la possibilità di un play-off a tre giocatori. Rigamonti, 21enne di Como e terzo dopo 36 buche, con un parziale finale di 66 (-4) caratterizzato da cinque birdie e un bogey, s’è confermato su grandi livelli. Così come Manzoni, 21enne di Milano che, con una rimonta sottolineata da un 64 (-6), è risalito dalla 10/a posizione - grazie a 7 birdie – pagando a caro prezzo un bogey alla 18. Firmando però il miglior parziale di giornata insieme al francese Theo Brizard, 7/o con 200 (-10).
Ha sfiorato invece la Top 10 Jacopo Vecchi Fossa (da primo a secondo nell’ordine di merito dell’Alps Tour con 18.152,25 punti), 11/o con 201 (-9) davanti a Lorenzo Castelli (tesserato per La Pinetina Golf Club) e all’amateur Gregorio De Leo, entrambi 14/i con 202 (-8). Sei gli azzurri nella Top 20 con il “pro” Guglielmo Bravetti 19/o con 203 (-7).
Al Memorial Bordoni presented by Aon è 4 a 3 tra Italia e Spagna – Il Memorial Giorgio Bordoni presented by Aon è ormai una sfida nella sfida tra Italia e Spagna. In 7 edizioni gli iberici ne hanno vinte tre: il primo exploit è arrivato nel 2014 con Borja Virto. Mentre nel 2019, prima del successo di Portillo, a trionfare è stato Sebastian Garcia Rodriguez (cugino del campione Sergio). Quattro (e consecutive) le vittorie azzurre con le affermazioni di Andrea Perrino (2015), Stefano Pitoni (2016), Marco Crespi (2017) e Guido Migliozzi (2018).
Gli Sponsor – Aon è il Presenting Sponsor del Memorial Bordoni. L’Italian Pro Tour ha il supporto di DS Automobiles (Main Sponsor); Fideuram (Official Bank); Kappa ed Eureco (Official Supplier); Corriere dello Sport, Tuttosport, Il Giornale (Media Partner. Official advisor: Infront.
Social Partner – Il circuito sostiene Sport Senza Frontiere Onlus che da anni porta avanti un progetto di inclusione sociale attraverso il golf.
(Da Ufficio Stampa Federgolf)
Il secondo round del Memorial Giorgio Bordoni presented by Aon ha riservato molti colpi di scena. A La Pinetina Golf Club (par 70) di Appiano Gentile (Como), nel quarto appuntamento dell’Italian Pro Tour 2021, inserito anche nel calendario dell’Alps Tour, gli spagnoli fanno la voce grossa: in vetta, con un totale di 129 (66 63, -11) colpi, c'è Angel Hidalgo Portillo, protagonista con sei birdie e un eagle (per lui anche un bogey). Portillo, che ha ottenuto il suo primo successo sull'Alps Tour lo scorso maggio in Egitto trionfando all'Ein Bay Open, ha un solo colpo di vantaggio sul connazionale Victor Garcia Broto, miglior amateur dopo 36 buche e secondo con 130 (-10). Al 3/o posto con 131 (68 63, -9), a due colpi dalla vetta, insieme all'inglese Jack Floydd, c'è il giovane dilettante azzurro Leonardo Rigamonti, risalito dalla 28/a posizione grazie ad una grande rimonta.
Leonardo Rigamonti protagonista, per lui un grande giro – Con un parziale di 63 (-7) - miglior score di giornata insieme a Portillo e al francese Gandon - con cui ha chiuso il secondo round del Memorial Giorgio Bordoni presented by Aon, l'azzurro classe 1999 è il migliore degli italiani. Nato a Como, proprio a pochi passi da La Pinetina Golf Club di Appiano Gentile, Rigamonti parte alla grande con un birdie alla prima buca per poi rimanere concentrato per tutto il resto del percorso, arrivando al giro di boa con il punteggio di -5 grazie ad altri due birdie e a un eagle alla 8. Nelle seconde nove buche firma due birdie consecutivi alla 13 e alla 14, che gli permettono di risalire fino al 3/o posto. E ora il giovane lombardo è in piena corsa per il titolo. Bene anche un altro amateur italiano, Giovanni Manzoni, 10/o con 133 (-7).
Mentre Jacopo Vecchi Fossa, leader nell'ordine di merito dell'Alps Tour (e vincitore della Pro-Am di apertura della competizione, oltre che dei primi due tornei dell'Italian Pro Tour 2021), è 18/o con un totale di 135 (69 66, -5) colpi. Stesso score per Cristiano Terragni.
Rigamonti terzo, "l'esperienza oltreoceano mi aiuta" – "Ho portato a casa un giro molto solido. Gioco lungo impeccabile così come qualche putt, in particolare quello finale che mi dà una grande carica in vista dell'ultimo giro. 'L'eagle?'. Quell'uscita dal bunker è stata bellissima con la palla che è entrata per un soffio. Le condizioni del percorso sono quasi perfette, i green hanno una velocità onesta e sono più lenti rispetto a quelli statunitensi". Sono le dichiarazioni del giovane azzurro Rigamonti, che studia in California alla University of the Pacific. Dove ha appena finito il terzo anno e gliene mancano ancora due per concludere il percorso accademico.
Portillo guarda al futuro, "obiettivo Challenge Tour" – "Rispetto al primo round ho giocato molto bene, migliorando in diverse fasi del gioco. Non sto pensando al primo posto nell'ordine di merito dell'Alps Tour, ci sono ancora molti tornei da giocare. Se non dovessi superare Jacopo Vecchi Fossa in classifica, non sarà un problema. L'obiettivo è il Challenge Tour, ma prima di tutto penso a portare a casa questo torneo". Così lo spagnolo Angel Hidalgo Portillo, leader provvisorio del Memorial Giorgio Bordoni presented by Aon e secondo nell'ordine di merito dell'Alps Tour (il terzo circuito europeo maschile) alle spalle di Jacopo Vecchi Fossa.
Formula di gara e montepremi – Il Memorial Giorgio Bordoni presented by Aon si disputa sulla distanza di 54 buche e mette in palio un montepremi complessivo di 40.000 euro, con prima moneta di 5.800.
Il percorso – La Pinetina Golf Club si estende su settanta ettari di verde immersi nel Parco Pineta di Appiano Gentile e Tradate con i suoi boschi di pini silvestri, betulle, querce e castagni. Il campo si snoda su un terreno molto ondulato con differenti situazioni di gioco, proponendo anche incantevoli scorci panoramici con vista sul Monte Rosa, sulle Prealpi lombarde e, nelle giornate più limpide, sugli Appennini.
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Equilibrio e spettacolo nel primo round del Memorial Giorgio Bordoni presented by Aon. A La Pinetina Golf Club (par 70) di Appiano Gentile (Como) il quarto appuntamento dell’Italian Pro Tour 2021, inserito anche nel calendario dell’Alps Tour, vede Vince Van Veen in testa alla classifica con un parziale di 64 (-6) sottolineato da 8 birdie e macchiato da due bogey. Venticinque anni il prossimo 25 giugno, l’olandese è tallonato da un quintetto d’inseguitori, tutti secondi con 65 (-5), composto da Ludovico Addabbo (miglior azzurro fin qui e protagonista di una prova bogey free), dal francese Franck Daux, dall’inglese Jack Floydd, dallo spagnolo Sigot Lopez e dallo svizzero Arthur Ameil Planchin.
Ottimo inizio per gli azzurri: Addabbo, De Leo e Castelli partono forte – S’è classificato secondo in Egitto al Red Sea Little Venice Open (Alps Tour) vinto da Luca Cianchetti. E ora Addabbo, 20enne di Roma, è partito forte al Memorial Giorgio Bordoni presented by Aon, evento dedicato al compianto tecnico federale, realizzando cinque birdie.
Passerà al professionismo l’anno prossimo ma intanto l’amateur Gregorio De Leo continua a stupire al fianco dei big dell’Alps Tour (terzo circuito europeo maschile). Il giovane piemontese, che quest’anno ha vinto i Campionati Internazionali d’Italia maschili, con uno score di 66 (-4) è 7/o al fianco del “pro” Lorenzo Castelli e di altri 9 giocatori. Per De Leo (partito dalla buca 10), dopo le prime nove buche giocate con un bogey, nelle seconde sono arrivati tre birdie e un eagle (alla 8). Mentre Castelli, che gioca in casa (è tesserato per La Pinetina Golf Club), ha totalizzato cinque birdie e un bogey.
Tra i dilettanti convince anche Pietro Bovari, 18/o con 67 (-3). Stesso punteggio, sponda azzurri, per i professionisti Guglielmo Bravetti e Marco Archetti.
Dopo aver vinto la Pro-Am d’apertura è invece 39/o con 69 (-1) Jacopo Vecchi Fossa, leader dell’ordine di merito dell’Alps Tour e vincitore delle prime due tappe stagionali dell’Italian Pro Tour 2021.
Addabbo secondo, “il lavoro intrapreso paga” - “Sono contento per la prestazione. Ho mostrato un gioco solido, peccato per qualche putt non entrato ma siamo solo all’inizio. Il torneo è ancora lungo e la gara apertissima. Sto credendo molto nel lavoro intrapreso con tutto il mio team e i risultati stanno arrivando”. Queste le dichiarazioni di Ludovico Addabbo al termine del primo round.
De Leo da sorpresa a certezza, primo giro da miglior amateur – “La gara è cominciata molto bene, specialmente per quel che riguarda il gioco lungo. Nelle prime nove buche ho faticato, nelle seconde ho cercato di esprimermi al meglio e sono arrivati prima i birdie e poi un eagle. Il campo è in condizioni eccellenti e va attaccato. ‘Obiettivo?’. Arrivare tra i primi cinque dell’ordine di merito dell’Alps Tour 2021 prima del passaggio al professionismo che avverrà l’anno prossimo dove spero di giocare sul Challenge Tour”. Sono le dichiarazioni di Gregorio De Leo, miglior amateur dopo 18 buche.
Formula di gara e montepremi – Il Memorial Giorgio Bordoni presented by Aon si disputa sulla distanza di 54 buche con taglio dopo 36 che lascerà in gara i primi 40 classificati e i pari merito al 40/o posto. In palio un montepremi complessivo di 40.000 euro, con prima moneta di 5.800.
Il percorso – La Pinetina Golf Club si estende su settanta ettari di verde immersi nel Parco Pineta di Appiano Gentile e Tradate con i suoi boschi di pini silvestri, betulle, querce e castagni. Il campo si snoda su un terreno molto ondulato con differenti situazioni di gioco, proponendo anche incantevoli scorci panoramici con vista sul Monte Rosa, sulle Prealpi lombarde e, nelle giornate più limpide, sugli Appennini.
Gli Sponsor – Aon è il Presenting Sponsor del Memorial Bordoni. L’Italian Pro Tour ha il supporto di DS Automobiles (Main Sponsor); Fideuram (Official Bank); Kappa ed Eureco (Official Supplier); Corriere dello Sport, Tuttosport, Il Giornale (Media Partner. Official advisor: Infront.
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Primo major e leadership mondiale per Jon Rahm (278, -6), grande Guido Migliozzi (282, -2), quarto al suo primo evento del “grande slam” ed entrato di prepotenza nella top 100 del ranking mondiale (dal 103° a 72°), prestazione apprezzabile di Francesco Molinari, 13° con 284 (par), e buona difesa di Edoardo Molinari, 35° con 289 (+5), che dal 2015 era assente da un major.
Nell’US Open, giunto alla 121ª edizione e disputato al Torrey Pines (South Course, par 71) di La Jolla, nei pressi di San Diego in California, Rahm (69 70 72 67) è stato in alta classifica sin dall’inizio, quinto nel primo e nel secondo gito e sesto nel terzo, poi è stato capace di mantenersi lucidissimo nel momento in cui tutti i più forti rivali hanno accusato battute a vuoto, qualità determinante per sorpassare Louis Oosthuizen, secondo con 279 (--5), a due buche dal termine quando con un birdie alla 17ª, che si è combinato con un bogey del sudafricano, ha ribaltato la situazione trasformando il colpi di svantaggio in uno di margine e poi gran finale alla buca 18 con birdie di entrambi. Per Rahm un 67 (-4, cinque birdie, un bogey), miglior score del turno in comproprietà con altri due, e 71 (par, tre birdie, tre bogey) per il suo avversario, per la sesta volta in carriera secondo in un major.
I numeri di Rahm - Per tornare sul trono mondiale Rahm ha ricevuto una grossa mano da Dustin Johnson che è finito, dopo una prova assolutamente sciatta, al 19° posto (286, +2), uno oltre il limite di sicurezza che combinandosi con il titolo di Rahm, gli è costato per appena 36 millesimi di punto, il trono mondiale dopo 43 settimane di regno, mentre lo spagnolo non vi sedeva dall’agosto 2020. Rahm, nativo di Barrika, tornato alla gare dopo aver terminato la quarantena per il Covid-19 che lo aveva messo fuori gioco dopo il terzo giro del Memorial Tournament da leader e con sei colpi di vantaggio. ha tolto lo zero dalla casella dei suoi major al 20° disputato all’età di 26 anni, sette mesi e dieci giorni ottenendo il sesto titolo sul PGA Tour in 108° presenze e con altri sei (al netto del major) siglati sull’European Tour. E’ il primo giocatore iberico a imporsi nell’US Open e il quarto spagnolo a conseguire un major dopo Seve Ballesteros (5), Josè Maria Olazabal (2) e Sergio Garcia (1).
Con 67 ha segnato lo score personale più basso in questo evento e con la sequenza dei due birdie finali si è affiancato ai soli tre grandi del passato che era riusciti ad andare a bersaglio nello stesso modo: Ben Hogan (1953), Jack Nicklaus (1980) e Tom Watson (1982). E’ il 227 giocatore a far suo un major e il sesto campione US Open a fare doppietta sullo stesso percorso con un torneo vinto sul PGA Tour (il suo primo nel 2017, Farmers Insurante Open). E’ salito al secondo posto nella classifica della FedEx Cup e, dulcis in fundo, il suo conto in banca si è arricchito di 2.250.000 dollari (su un montepremi di 12.500.000 dollari) ed è passato in testa, simultaneamente negli ordini di merito di PGA Tour e dell’European Tour.
L’US Open degli altri - Harris English ha ottenuto un meritato terzo posto con 281 (-3) colpi, mentre Guido Migliozzi (71 70 73 68), che quando è entrato in club house era nono, ha guadagnato cinque posizioni senza fare altro, ma rendendosi conto che il suo 68 (-3, cinque birdie, due bogey), secondo punteggio del turno, era qualcosa ben sopra le righe. Ed è sicuramente motivo di orgoglio per lui (carica morale a parte), aver terminato alla pari con Brooks Koepka e Collin Morikawa. In settima posizione con 283 (-1) Xander Schauffele, Rory McIlroy e Branden Grace, anch’egli autore di un 67, come Patrick Reed, 19° con Dustin Johnson (che ha pagato salato un triplo bogey alla buca 10), Sergio Garcia, Jordan Spueth e Justin Thomas.
Incredibile Bryson DeChambeau che per dieci buche, da campone uscente, è sembrato poter concedere il bis visto che era in testa sul “meno 5”, poi però dalla buca 11 il suo tanto decantato dai tecnici “nuovo modo di interpretare il golf”, nato dopo il successo nell’US Open 2020 che personalmente ci rende molto scettici, gli è crollato letteralmente sulla testa. Due bogey, un doppio bogey un “8” alla buca 17 (par 4), per il 77 (+6) e il 26° posto (287, +3), chissà che non facciamo ravvedere qualcuno e magari lui stesso, che ha cambiato anche notevolmente conformazione fisica. E’ vero che in stagione si è imposto nell’Arnord Palmer e ha ottenuto altre tre top ten, ma per il resto è stato molto altalenante. Stesso score per Hideki Matsuyama che al ritorno dopo il trionfo nel Masters ha navigato costantemente a metà classifica nei quattro tornei disputati successivamente.
Francesco Molinari, alla ripresa dopo lo stop per i problemi alla schiena e con il nuovo “vecchio” caddie Pello Iguaran, tornato dopo un paio d’anni di divorzio, ha ottenuto il miglior piazzamento all’US Open pur avendo pagato parecchio il 76 (+5) del secondo turno a fronte di tre giri abbastanza regolari con l’ultimo condotto in par (71, tre birdie, tre bogey). Anche Edoardo Molinari ha accusato lo stesso 76 nel secondo round, con cui ha rischiato di uscire (58°), poi ha avuto la costanza di rimontare passando per 45ª piazza nel terzo turno. Finale nel 71 del par anche per lui con tanta prudenza (un birdie, un bogey). Da giovedì 24 a domenica 27 giugno Francesco Molinari e Guido Migliozzi saranno impegnati nel Travelers Championship.
TERZO GIRO - Sono risaliti i fratelli Francesco ed Edoardo Molinari, ha fatto qualche passo indietro Guido Migliozzi e Russell Henley ha continuato la sua corsa di testa (208 - 67 70 71, -5) alzando però progressivamente lo score e cambiando compagni di viaggio. Il moving day dell’US Open, il terzo major stagionale che si sta disputando al Torrey Pines (South Course, par 71) di La Jolla, nei pressi di San Diego di California, ha anche rilanciato numerosi big con la promessa di un giro finale ad alta tensione emotiva e agonistica.
Henley, che ha girato in 71 (par) nella turbolenza di quattro birdie e altrettanti bogey, è stato agganciato dal canadese Mackenzie Hughes (73 67 68) e dal sudafricano Louis Oosthuizen (67 71 70), già al vertice nel primo giro. Quanto agli azzurri, Francesco Molinari è salito dal 30° al 14° posto con 213 (par), affiancato da Brooks Koepka e da Justin Thomas, Guido Migliozzi è sceso dal 10° al 21° con 214 (+1), stesso score di Jordan Spieth e di Richard Bland, precipitato dalla prima piazza con un 73 (+2) probabilmente stordito dall’aria rarefatta dell’alta classifica che non gli è usuale, ed Edoardo Molinari ha recuperato dal 58° al 45° con 218 (+5).
Si sono messi in corsa per il titolo, dopo partenze poco raccomandabili in un major, Bryson DeChambeau, campione in carica che potrebbe divenire l’ottavo giocatore a fare doppietta consecutiva (l’ultimo Koepka 2017-2018), e Rory McIlroy, quarti con 210 (-3), mentre ha perso una posizione Jon Rahm, sesto con 211 (-2) dopo essere stato per due round quinto, e probabilmente anche la speranza di divenire il nuovo numero uno mondiale con una vittoria, perché sembra improbabile che Dustin Johnson, leader del World Ranking, salito dal 30° al nono posto con 212 (-1) e anch’egli in odore di titolo, possa terminare oltre la 19ª piazza, condizione necessaria a Rahm per spodestarlo. Lo spagnolo ha la compagnia di due soggetti piuttosto tosti quali Matthew Wolff e Scottie Scheffler, ma che probabilmente ancora non hanno l’esperienza necessaria per gestire la volata finale di un major. In rampa di lancio anche Collin Morikawa e Xander Schauffele, incollati a Dustin Johnson.
Fine dei giochi per i vincitori dei primi due major stagionali: Hideki Matsuyama, a segno nel Masters, è 54° con 219 (+6) e sta pagando forse lo stop un po’ troppo lungo per festeggiare l’impresa (ma come dargli torto essendo stato il primo giapponese a conquistare in major), e Phil Mickleson, straordinario nel PGA Championship, è 63° con 220 (+7) e probabilmente ha mancato l’ultima occasione per completare il “grande slam” nel torneo in cui à giunto sei volte secondo gettando al vento alcune occasione incredibili. Ma non gli si poteva certo chiedere un altro miracolo a 51 anni suonati.
Francesco Molinari (68 76 69) ha segnato cinque birdie e tre bogey per il parziale di 69 (-2), Guido Migliozzi (71 70 73) ha camminato in par per dieci buche (due birdie, due bogey), poi due bogey per il 73 (+2) lo hanno fatto scendere dalla top ten. Edoardo Molinari (70 76 72) ha navigato a vista prendendo quello che veniva e il 72 (+1) è nato da un eagle, due birdie, tre bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 12.500.000 dollari.
SECONDO GIRO - Guido Migliozzi tra i top ten e scivolone dei fratelli Molinari nel secondo giro dell’US Open, il terzo major stagionale che si sta disputando al Torrey Pines (South Course, par 71) di La Jolla, nei pressi di San Diego di California dove il leader Russell Henley (137 - 67 70. -5) ha un nuovo compagno di viaggio in Richard Bland (137 - 70 67) in sostituzione di Louis Oosthuizen sceso al terzo posto con 138 (-4) dove ha la compagnia di Matthew Wolff.
Migliozzi è salito dal 24° al 10° posto con 141 (71 70. -1). mentre Francesco Molinari è sceso da terzo al 30° con 144 (68 76, +2) ed Edoardo Molinari è precipitato dell’11° al 58° con 146 (70 76, +4), rimanendo comunque in gara sia pure con l’ultimo punteggio utile.
Russell Henley, 32enne di Macon (Georgia), tre titoli sul PGA Tour di cui l’ultimo nel 2017 in precedenti 217 presenze, è comunque uno che ogni tanto ci prova e questa volta punta in alto. Lo ha fatto, comunque, con la timidezza di un 70 (-1, due birdie, un bogey), ma è bastato per contenere il ritorno di Richard Bland, autore di un 67 (-4, sette birdie, tre bogey), miglior score di giornata in comproprietà. Bland, 48enne inglese di Burton Upon Trent, ha ottenuto il primo titolo sull’European Tour quest’anno (British Masters) al 478° torneo disputato sul circuito, in una carriera senza illusioni e con solo un altro successo sul Challenge Tour (2001), ed ora è balzato agli onori della cronaca se non altro per essere il più anziano leader dopo 36 buche nella storia di questo major che disputa per la seconda volta dopo il taglio subito nel 2009. Buona per lui e per Henley la statistica: per 41 volte un leader dopo 36 buche è andato a segno.
Non molla l’alta classifica Jon Rahm, quinto con 139 (-3) insieme a Bubba Watson. Lo spagnolo, numero tre mondiale, con una vittoria spodesterebbe Dustin Johnson, numero uno, se questi terminasse oltre il 19° posto, e al momento è solo al 30°, insieme a Francesco Molinari e a Phil Mickelson, in risalita dopo una partenza disastrosa e che almeno mentalmente non ha certo rinunciato a vincere anche il major in corso, dopo il PGA Championship, per completare il “Grande slam” con un evento in cui è giunto per sei volte secondo.
Al settimo posto con 140 (-2) Xander Schauffele, Kevin Streelman e il canadese Mackenzie Hughes, uno degli altri tre autori di un 67 insieme a Watson e a Collin Morikawa, 13° con 142 (par), che ha rimontato dalla 96ª piazza. Lo affiancano, entrambi risaliti dalla 61ª, Bryson DeChambeau, campione in carica, e Justin Thomas, numero due mondiale, che con il titolo e D. Johnson oltre il 17° posto sarebbe lui il nuovo re del ranking. Stesso punteggio anche per Brooks Koepka, che ha fatto otto passi indietrro. Rory McIlroy è 21° con 143 (+1), Hideki Matsuyama (suo il Masters 2021) e Sergio Garcia 41.i con 145 (+3), e recupero insperato di Jordan Spieth, volato dalla 129ª posizione alla 58ª, alla pari con Edoardo Molinari, evitando l’uscita anticipata.
Guido Migliozzi, al suo primo major, ha marciato ancora con prudenza e attenzione sintetizzate da tre birdie e due bogey per il 70 (-1). Stesso 76 (+5) per Francesco Molinari con un birdie e sei bogey e per Edoardo Molinari con un birdie, quattro bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 12.500.000 dollari.
PRIMO GIRO - Buona la prima per i tre azzurri impegnati nell’US Open, il terzo major stagionale che si sta disputando al Torrey Pines (South Course, par 71) di La Jolla, nei pressi di San Diego di California.
Francesco Molinari, al rientro dopo un mese per problemi alla schiena e affiancato del “vecchio” caddie Pello Iguaran, che le aveva accompagnato nei suoi trionfi e dal quale aveva divorziato due anni addietro, è terzo con 68 (-3) colpi, il fratello Edoardo, che non giocava un major dal 2015, è 11° con 70 (-1), alla pari con Rory McIlroy, e Guido Migliozzi, alla sua prima presenza in un evento del “grande slam”, è 24° con il 71 del par.
E’ in vetta Russell Henley con 67 (-4, sei birdie, due bogey), ma la classifica è provvisoria, perché l’oscurità (un tributo pagato a 90 minuti di ritardo nelle partenze per nebbia) ha fermato 36 contendenti lungo il percorso, e in particolare possono ribaltarla in quattro. In maniera significativa Louis Oosthuizen, che ha lo stesso “meno 4” di Henley e che con due buche da giocare può sorpassarlo, così come ha le stesse possibilità Sebastian Muñoz, stoppato sul “meno 2” alla buca 14 e che ha l’eccellente compagnia, tutti giunti in club house con 68 (-2) di Jon Rahm, numero tre del World Ranking, che vincendo potrebbe divenire numero uno mondiale con Dustin Johnson, attuale leader, posizionato oltre il 19° posto, Brooks Koepka, che a 31 anni di US Open ne ha già vinti due (2017-2018), Xander Schauffele e di Hideki Matsuyama, primo giapponese a firmare un major (Masters, 2021). Con loro anche Hayden Buckley, ma c’è da chiedersi quanto resisterà nella sua veste di vaso di coccio. Quanto a Francesco Molinari si trova insieme a Rafa Cabrera Bello, il quale negli Stati Uniti ha perso il passo che aveva in Europa.
Altri due concorrenti possono far spostare qualche pedina nella graduatoria, Patrick Cantlay e Thomas Detry, 11.i con “meno 1” e una dote rispettivamente di due e quattro buche ancora da spendere.
Dustin Johnson, un birdie e un bogey, ha marciato con il freno a mano tirato e ha raccolto quanto Migliozzi. Il 24° posto non gli è certo favorevole se Rahm salisse più in alto, ma può stare tranquillo con l’altro che può defenestrarlo, Justin Thomas (vincente contro il 17° posto di DJ), numero due, che arranca con un 73 (+2) in 61ª posizione insieme a Bryson DeChambeau, campione in carica, che dopo le tante lodi per aver “inventato” un nuovo modo di esprimere golf proprio nell’US Open vinto nel 2020, sembra un po’ troppo altalenante, anche se dopo un altro successo lo ha trovato. Non sarà il torneo che farà completare il “grande slam” a Phil Mickelson: lo dice il 75 (+4) e la 96ª piazza, ma è probabile, vista l’età, che debba rimanere con il rimpianto di sei occasioni gettate al vento con altrettanti secondi posti. Ha lo steso score anche Collin Morikawa, che nessuno si attendeva così messo male dopo un turno, ma sta anche peggio Jordan Spieth, 129° con 77 (+6), e serio candidato al taglio.
Francesco Molinari, che ha avuto un ottimo rapporto con il putter, ha palesato qualche incertezza per sette buche (tre birdie, due bogey), poi nel finale ha messo a segno due birdie che lo hanno spinto in alto. Molto complicato il cammino di Edoardo Molinari con sei birdie, tre bogey e un doppio bogey e sicuramente accorto Migliozzi il quale in uscita (partito dalla 10) ha guadagnato un colpo (un bogey, due birdie) e poi lo ha ceduto nel rientro con il secondo bogey. Il montepremi è di 12.500.000 dollari.
LA VIGILIA - Al Torrey Pines (South Course) di La Jolla (contea di San Diego) va in scena la 121ª edizione dello US Open (17-20 giugno) che vedrà in gara tre azzurri: con i fratelli Molinari, Francesco ed Edoardo, in California ci sarà anche Guido Migliozzi, al debutto assoluto in un evento del Grande Slam. Lì dove Tiger Woods nel 2008 conquistò il suo terzo e ultimo US Open al playoff contro Rocco Mediate, si disputerà il terzo major maschile del 2021. Che sarà l’ultimo viatico per le qualificazioni ai Giochi di Tokyo che si concluderanno il 21 giugno. Dopo l’impresa al PGA Championship Phil Mickelson, che oggi festeggia il 51° compleanno, proverà a completare il Grande Slam a coronamento di una carriera strepitosa, per mettere fine a un tabù che lo ha visto per ben sei volte runner up (record assoluto nel torneo) allo US Open. In California difenderà il titolo Bryson DeChambeau e a contendersi il trofeo saranno 156 giocatori. Con l’Italia che, per la prima volta dall’Open Championship 2019, torna a schierare tre azzurri in un major (nell’occasione furono Francesco Molinari, Nino Bertasio e Andrea Pavan).
Tre azzurri allo US Open – Un infortunio alla schiena lo ha costretto prima a ritirarsi in extremis dal PGA Championship e poi a saltare un altro appuntamento importante come il Memorial Tournament. Dopo l’uscita al taglio al Wells Fargo Championship (PGA Tour) Francesco Molinari torna a giocare un torneo a distanza di oltre un mese dall’ultima volta. Per il torinese sarà un nuovo inizio visto che al suo fianco tornerà ad avere (dopo la “separazione” con Mark Fulcher) Pello Iguaran, caddie spagnolo con qui ha ottenuto i più grandi successi della carriera. Assente nel 2020, Chicco Molinari nel 2019 chiuse il torneo al 16° posto.
C’è attesa anche per il fratello Edoardo che torna a giocare un Major per la prima volta dal luglio 2015 quando uscì al taglio nell’Open Championship. Da dilettante, nel 2005, divenne il primo italiano e il primo golfista europeo a vincere lo US Amateur garantendosi poi la possibilità di giocare, nel 2006, il Masters, l’Open Championship e lo US Open. Circostanza che lo portò a posticipare di circa sette mesi, rispetto al previsto, il passaggio al professionismo.
Debutto speciale in un evento del Grande Slam per Guido Migliozzi che, così come Edoardo Molinari, ha conquistato il pass classificandosi secondo (con Edoardo Molinari 8°) in una speciale classifica dell’European Tour che, attraverso tre tornei (il British Masters, il Made in HimmerLand e il Porsche European), assegnava 10 posti per il terzo major maschile del 2021. Un grande traguardo per Migliozzi, quest’anno per tre volte secondo sul massimo circuito continentale. Risultati che gli hanno permesso di avvicinare la Top 100 del ranking mondiale (attualmente è 103°) guadagnando 100 posizioni da dicembre 2020.
Per Migliozzi e Francesco Molinari lo US Open può certificare il match point verso i Giochi di Tokyo, con i due azzurri vicini a centrare la qualificazione.
Edoardo Molinari, inserito nel primo gruppo che scenderà in campo nel round d’apertura, giocherà i primi due giri al fianco degli statunitensi Sahith Theegala e Greyson Sigg. Mentre Migliozzi se la vedrà con l’americano Cameron Young e il sudafricano Wilco Nienaber.
Francesco Molinari sarà affiancato da altri due campioni major: l’irlandese Shane Lowry (che ha vinto l’Open Championship nel 2019, un anno dopo il trionfo del torinese) e lo svedese Henrik Stenson (vicecampione olimpico ai Giochi di Rio de Janeiro 2016 e re dell’Open Championship nel 2016).
Field stellare in California – Da Dustin Johnson, numero 1 mondiale e campione nel 2016 dello US Open, a Jon Rahm, per i bookmaker grande favorito della vigilia. Da Justin Thomas a DeChambeau. Field stellare in California. Dove lo spagnolo Rahm, al rientro dopo la positività al Covid (che gli è costata l’esclusione, al termine del terzo round e con la vittoria praticamente in tasca, al Memorial Tournament), proverà a inseguire il primo exploit in carriera in un evento del Grande Slam. Cercheranno l’impresa anche altri big mondiali quali Brooks Koepka (campione nel 2017 e nel 2018), Rory McIlroy (vincitore nel 2011), Collin Morikawa, Xander Schauffele (che giocherà in casa essendo nato a San Diego), Jordan Spieth (a segno nel 2015), Hideki Matsuyama (suo quest’anno il Masters) e Patrick Reed (che a Torrey Pines ha conquistato lo scorso gennaio il Farmers Insurance Open e punta a emulare Ben Hogan, Jack Nicklaus e Woods quale quarto giocatore a imporsi sullo stesso campo e nello stesso anno in un evento del PGA Tour e allo US Open).
DeChambeau nel 2020 ha festeggiato la sua prima impresa in un major imponendosi a Mamaroneck (New York) dove, con un totale di 274 (-6), fu l’unico concorrente in campo a chiudere la competizione con uno score complessivo sotto il par. Staccando di sei colpi il connazionale Matthew Wolff. E ora il californiano punta il back-to-back.
Mickelson per il Grande Slam – Compleanno speciale per Phil Mickelson che lì dov’è nato e cresciuto insegue la leggenda. Dopo aver vinto, lo scorso maggio, il PGA Championship (a 50 anni, 11 mesi e 7 giorni, affermandosi così come il più anziano vincitore di un Major), Mickelson sogna di chiudere il cerchio a La Jolla. Per mettere fine a una maledizione che lo ha visto per ben sei volte (1999, 2002, 2004, 2006, 2009, 2013) allo US Open. E centrare un exploit che significherebbe completare il Grande Slam.
Dalla USGA omaggio a Woods – Non sarà a La Jolla neanche da spettatore, Tiger Woods, che sta affrontando la fase di riabilitazione dopo il grave incidente d’auto in cui è rimasto coinvolto a Los Angeles. Eppure la USGA ha pronta per il californiano una targa che celebra il momento iconico del putt per il birdie imbucato alla buca 18 (l’ultima del quarto round) da Woods a Torrey Pines nel 2008, prodezza che rinviò la contesa al playoff.
Il torneo in diretta su Sky – Lo US Open verrà teletrasmesso in diretta da Sky con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 17 giugno e venerdì 18, dalle ore 18 alle ore 2 (Sky Sport Collection); sabato 19, dalle ore 20 alle ore 3 (Sky Sport Arena); domenica 20, dalle ore 20 alle ore 2 (Sky Sport Arena) e dalle ore 0,15 alle ore 2 (Sky Sport Uno). Commento di: Alessandro Lupi, Michele Gallerani, Massimo Scarpa e di Marco Cogliati. Aggiornamenti e notizie nei giorni di gara su Sky Sport 24.
Benedetta Moresco (Padova) ha dominato nel Campionato Nazionale Femminile/Trofeo Isa Goldschmid, dopo una corsa di testa conclusa con 277 (70 65 73 69, -11) colpi sul percorso del Terre dei Consoli Golf Club (par 72), a Monterosi (Viterbo). Ha lasciato sei colpi Clara Manzalini (283, -5) dell’Ambrosiano, con la quale era stata al vertice dopo il primo giro e che poi ha distaccato senza darle possibilità di replica, a parte un riavvicinamento nel terzo turno.
In terza posizione con 284 (-4), dopo una buona rimonta, Anna Zanusso e in quarta con 285 (-3) Francesca Fiorellini e Alessia Nobilio alla quale non è riuscito il tris dopo essersi imposta nelle due edizioni precedenti. In buona posizione, ma mai in corsa per il titolo, Emilie Alba Paltrinieri, sesta con 287 (-1), Caterina Tatti, settima con 289 (+1), e Giulia Bellini, ottava con 290 (+2).
Benedetta Moresco, venti anni ad agosto, è al secondo titolo italiano dopo quello nel Campionato Nazionale Ragazze/Trofeo Marazza (2018). In campo internazionale ha prevalso nei Campionati Internazionali d’Italia Under 18 (2019) e nell’Annika Invitational, negli Stati Uniti (2020). Ha fatto parte della squadra azzurra Girls che ha vinto il titolo europeo nel 2018 e che ha conquistato l’argento nel 2017 e il bronzo nel 2019. Inoltre ha ottenuto il terzo posto, rappresentando l’Italia, nel World Junior Girls Championship a squadre nel 2017 e nel 2019, anno in cui ha anche disputato la Junior Solheim Cup con il Team Europe.
TERZO GIRO - Classifica invariata nelle prime tre posizioni a un giro dal termine del Campionato Nazionale Femminile/Trofeo Isa Goldschmid, sul percorso del Terre dei Consoli Golf Club (par 72), a Monterosi (Viterbo), dove si gioca con formula stroke play sulla distanza di 72 buche.
Benedetta Moresco (Padova) ha mantenuto la leadership con 208 (70 65 73, -8) colpi davanti alle due rappresentanti dell’Ambrosiano che però hanno recuperato terreno: Clara Manzalini, seconda, si è portata a un colpo (209, -7), e Alessia Nobilio, terza, è a quattro lunghezze (212, -4) e ha intatte le possibilità di fare il clamoroso tris dopo aver vinto l due edizioni precederti della gara. Meno chances per Anna Zanusso, quarta con 214 (-2), ma certamente non tagliata fuori, mentre appare impossibile un recupero delle altre a iniziare da Francesca Fiorellini, quinta con 216 (par), e da Emilie Alba Paltrinieri, sesta con 217 (+1).
Il taglio dopo 54 buche ha lasciato in gara 61 delle 86 concorrenti che avevano preso il via.
SECONDO GIRO - Benedetta Moresco (Padova) è rimasta sola al comando con 135 (70 65, -9) colpi e ha sfilacciato la classifica nel secondo giro del Campionato Nazionale Femminile/Trofeo Isa Goldschmid, che si sta svolgendo percorso del Terre dei Consoli Golf Club (par 72), a Monterosi (Viterbo).
Ha lasciato a tre colpi Clara Manzalini (138, -6), con la quale condivideva la leadership dopo tre turni, e a cinque Alessia Nobilio (141, -3) rimasta al terzo posto e che difende il titolo, suo nelle ultime due edizioni dell’evento.
In alta classifica, ma più distanziate, altre aspiranti al successo: Maria Vittoria Corbi, quarta con 142 (-2), Emilie Alba Paltrinieri, quinta con 143 (-1). Anna Zanusso, Letizia Bagnoli e Marta Spiazzi, seste con 145 (+1) e Charlotte Cattaneo e Lorena Rossettin, none con 146 (+2).
Il torneo si disputa sulla distanza di 72 buche con formula stroke play e taglio dopo 54 che promuoverà al round conclusivo le prime 60 classificate e le pari merito al 60° posto.
PRIMO GIRO - Clara Manzalini (Ambrosiano) e Benedetta Moresco (Padova) hanno preso il comando con 70 (-2) colpi dopo il primo giro del Campionato Nazionale Femminile/Trofeo Isa Goldschmid- Sul percorso del Terre dei Consoli Golf Club (par 72), a Monterosi (Viterbo), sono al vertice due tra le favorite, ma le altre sono quasi tutte a ridosso a iniziare da Alessia Nobilio, vincitrice delle ultime due edizioni e che logicamente punta al tris, terza con 71 (-1) insieme a Maria Vittoria Corbi, Marta Spiazzi e a Carolina Caminoli, che si rivede dopo tanto tempo.
Al settimo posto con 72 (par) Caterina Don, Lorena Rossettin e Letizia Bagnoli, anche loro con notevoli ambizioni, affiancate da Anastasia Maroni, e undicesime con 73 (+1) ancora due azzurre, Anna Zanusso ed Emilie Alba Paltrinieri, che sono alla parti con Elena Verticchio e Federica Torre.
Il torneo si disputa sulla distanza di 72 buche con formula stroke play e taglio dopo 54 che promuoverà al round conclusivo le prime 60 classificate e le pari merito al 60° posto.
LA VIGILIA - Alessia Nobilio insegue il tris di successi consecutivi nel Campionato Nazionale Femminile/Trofeo Isa Goldschmid – dedicato a una giocatrice icona del golf italiano al quale ha dato tanto lustro anche in campo internazionale così come il fratello Franco Bevione – in programma dal 17 al 20 giugno al Terre dei Consoli Golf Club. A Monterosi (Viterbo) saranno 86 le concorrenti in gara, tra queste molte tra le migliori giocatrici azzurre.
Alessia Nobilio ha vinto il torneo nel 2019 e nel 2020. Nel Lazio cercherà il “triplete”. Ma dovrà vedersela con altre candidate al titolo quali, tra le altre, Caterina Don (runner up nel 2020 e nel 2016), Benedetta Moresco (seconda nel 2019), Emilie Alba Paltrinieri (vincitrice nel 2018), Anna Zanusso, Virginia Bossi. E ancora: Clara Manzalini (seconda nel 2018), Francesca Fiorellini (per lei già due successi in stagione, ai Campionati Nazionali Ragazze/Trofeo Silvio Marazza e ai Campionati Nazionali Femminili/Trofeo Giuseppe Silva), Matilde Innocenti Angelini, Charlotte Cattaneo, Erika De Martini e Letizia Bagnoli.
L’evento si gioca sulla distanza di 72 buche, con formula stroke play e taglio dopo 54 che lascerà in gara le prime 60 classificate e le pari merito al 60° posto.
A La Pinetina Golf Club di Appiano Gentile (Como) Jacopo Vecchi Fossa trascina il suo team alla vittoria nella Pro-Am del Memorial Giorgio Bordoni presented by Aon, quarto appuntamento dell’Italian Pro Tour 2021 (il circuito di gare nazionali e internazionali della FIG), inserito anche nel calendario dell’Alps Tour, in programma dal 16 al 18 giugno. A contendersi il trofeo e un montepremi complessivo di 40.000 euro (con prima moneta di 5.800) saranno 144 concorrenti. C’è attesa per gli azzurri in gara con Vecchi Fossa, leader dell’ordine di merito dell’Alps Tour, che dopo aver vinto la Pro-Am godrà ancora di più dei favori del pronostico.
Al team di Vecchi Fossa la Pro-Am del Memorial Giorgio Bordoni presented by Aon – Con un totale di “- 31” è stata la squadra di Vecchi Fossa, affiancato dai dilettanti Franco Carbone e Filippo Frisia, a conquistare la Pro-Am (che s’è giocata, su 18 buche, con formula “Tour Scramble & Use Your Pro”). Il team guidato dal 26enne di Reggio Emilia (per lui già due exploit sull’Italian Pro Tour 2021, al Campionato Nazionale Open e all’Abruzzo Alps Open, entrambe le volte al Golf Club Miglianico) ha preceduto in classifica quello capitanato da Paul Elissalde, con Edoardo Musso e Andrea Bologna, runner up con “- 26”. Terzo posto (“- 25”) per il “pro” Luca Cianchetti, con Alberto Schiatti e Andrea Corda. Quarta piazza e ottimo risultato con “- 24” per il “pro” Luca Galliano, con Francesco Toma e Roberto Molina, giocatore diversamente abile. Per una sfida all’insegna dello spettacolo e dell’inclusione sociale, punto imprescindibile del Progetto Ryder Cup 2023. Mentre si è classificato al quinto posto con “- 23” il gruppo del professionista inglese Jack Floyd, con in squadra gli amateur Francesco Mauri e Franco Nigri.
Torneo al via, grande attesa per gli azzurri – Da Vecchi Fossa a Stefano Mazzoli, passando per Luca Cianchetti. Sono loro i tre italiani in gara che in questa stagione hanno già conquistato un titolo sull’Alps Tour (il terzo circuito europeo) 2021. E se Vecchi Fossa ha fatto suo l’Abruzzo Alps Open, Mazzoli e Cianchetti hanno vinto rispettivamente l’Antognolla Alps Open (in Umbria) e il Red Sea Little Venice Open (in Egitto). Ma puntano a un ruolo da protagonisti, tra gli altri, Stefano Pitoni (vincitore del torneo nel 2016), Philip Geerts, Andrea Saracino, Ludovico Addabbo (runner up al Red Sea Little Venice Open) e Cristiano Terragni. Al fianco dei “pro” proveranno a distinguersi i giovani amateur italiani in gara (14 quelli in totale). Tra questi Gregorio De Leo (undicesimo nella money list dell’Alps Tour), Davide Buchi (31/o e miglior dilettante italiano nell’Open de la Mirabelle d’Or, vincitore lo scorso maggio dei Campionati Nazionali Maschili/Trofeo Giuseppe Silva) e Riccardo Bregoli. Occasione pure per Filippo Ponzano, reduce dall’exploit al Campionato Nazionale Ragazzi Match Play/Trofeo Andrea Brotto.
Quattro i successi azzurri nel torneo – La prima edizione della competizione, nel 2014, è stata vinta da Borja Virto. Due i successi spagnoli, con il secondo firmato nel 2019 da Sebastian Garcia Rodriguez. Mentre dal 2015 al 2018 il torneo ha sempre parlato italiano grazie alle affermazioni di Andrea Perrino (2015), Stefano Pitoni (2016), Marco Crespi (2017) e Guido Migliozzi (2018).
Formula di gara e montepremi – Il Memorial Giorgio Bordoni presented by Aon si disputerà sulla distanza di 54 buche con taglio dopo 36 che lascerà in gara i primi 40 classificati e i pari merito al 40/o posto. In palio un montepremi complessivo di 40.000 euro con prima moneta di 5.800.
Il percorso di gioco – La Pinetina Golf Club si estende su settanta ettari di verde immersi nel Parco Pineta di Appiano Gentile e Tradate con i suoi boschi di pini silvestri, betulle, querce e castagni. Il campo si snoda su un terreno molto ondulato con differenti situazioni di gioco, proponendo anche incantevoli scorci panoramici con vista sul Monte Rosa, sulle Prealpi lombarde e, nelle giornate più limpide, sugli Appennini.
Gli Sponsor – Aon è il Presenting Sponsor del Memorial Bordoni. L’Italian Pro Tour ha il supporto di DS Automobiles (Main Sponsor); Fideuram (Official Bank); Kappa ed Eureco (Official Supplier); Corriere dello Sport, Tuttosport, Il Giornale (Media Partner. Official advisor: Infront.
Social Partner – Il circuito sostiene Sport Senza Frontiere Onlus che da anni porta avanti un progetto di inclusione sociale attraverso il golf.
(DA Ufficio Stampa Federgolf)
Nelly Korda a tempo di record (263, -25) per firmare il quinto successo sul LPGA Tour e Giulia Molinaro che con il 45° posto (277, .-11) è andata a premio per la settima gara consecutiva (una sul LET, Ladies Italian Open).
Nel Meijer LPGA Classic sul percorso del Blythefield Country Club (par 72), a Grand Rapids nel Michigan, Nelly Korda (68 68 62 67) è ricorsa per due volte agli effetti speciali, prima con gli undici birdie messi a segno nel 62 (-10) del terzo round con cui si è unita al ristretto gruppo che segue Annika Sorenstam unica capace di segnarne 13 quando realizzò il 59, punteggio record femminile, nel 2001. Poi con il 67 (-5) del quarto, ottenuto dopo una gita sulle montagne russe (un eagle, sei birdie e tre bogey) ha fissato a 263 il nuovo punteggio record del torneo. La 22enne di Bradenton è sorella minore di Jessica, figlie degli ex tennisti Petr Korda e Regina Rajchrtová. Hanno un fratello più giovane tennista, Sebastian, che nel 2018 si è imposto negli Australian Open, sezione Boys, e che a maggio scorso ha vinto a Parma il suo primo torneo APT battendo in finale Marco Cecchinato. La Korda è al secondo titolo stagionale, dopo quello nel Gainbrige LPGA, e ha intascato un congruo assegno di 345.000 dollari su un montepremi di 2.300.000 dollari.
Nelly Korda ha superato la tenace irlandese Leona Maguire (265, -23), in grande spolvero quest’anno in cui ha ottenuto quattro top ten (la seconda da runner up). In terza posizione con 267 (-21) Brittany Altomare) e la coreana In Gee Chun e in quinta con 268 (-20) la svedese Anna Nordqvist.
A parte la Korda, altre big un po’ distratte. Hanno rimontato nel finale, ma non cambia nulla alla loro grigia prestazione, la coreana Inbee Park e la thailandese Ariya Jutanugarn, decime con 271 (-17), quindi al 20° posto con 273 (-15) Lexi Thompson, al 29° con 275 (-13) la giapponese Nasa Hataoka, che era stata leader in un quartetto dopo un turno, al 57° con 279 (-9) la coreana Jin Young Ko, numero uno mondiale, e al 61° con 280 (-8) la neozelandese Lydia Ko, in vetta all’ordine di merito.
Giulia Molinaro ha veleggiato per tre giri attorno al 20° posto poi nel quarto ha alzato lo score fino al 72 del par (due birdie, due bogey), dopo tre turni sotto, e ha perso 24 posizioni. Ora parteciperà al KPMG Women's PGA Championship, terzo major stagionale (Johns Creek, Georgia, 24-27 giugno) ultima prova per la qualificazione per le Olimpiadi di Tokyo.
TERZO GIRO - Giulia Molinaro, 21ª con 205 (68 68 69, -11), ha mantenuto la sua condotta di gara molto regolare ed è rimasta in buona classifica a un giro dal termine del Meijer LPGA Classic (LPGA Tour) sul percorso del Blythefield Country Club (par 72) a Grand Rapids nel Michigan.
Con uno spettacolare 62 (-10, undici birdie, un bogey), miglior score del round, è passata a condurre Nelly Korda (196 - 68 66 62, -20), 22enne di Brandenton (Florida), numero quattro mondiale, quattro successi sul circuito e a caccia del secondo titolo stagionale dopo quello nel Gainbridge at Boca Rio. Un’ottima prestazione con cui ha eguagliato lo score sul giro più basso del torneo rispetto al par, mentre con undici birdie si è unita al ristretto gruppo che segue Annika Sorenstam unica capace di segnarne 13 quando realizzò il 59, punteggio record femminile, nel 2001.
Ha tre colpi di ritardo l’irlandese Leona Maguire (199, -17), al vertice nei primi due turni, e ne accusano rispettivamente quattro e cinque la svedese Madelene Sagstrom (200, -16) e l’australiana Su Oh (201, -15). Al quinto posto con 202 (-14) e con labili speranze di partecipare alla corsa al successo Mina Harigae, la svedese Anna Nordqvist e le inglesi Georgia Hall e Charley Hull.
L’evento non ha più nulla da proporre, a parte migliorare la posizione, alla coreana Inbee Park, numero due del Rolex Ranking, e a Lexi Thompson, numero sette, 12.e con 204 (-12), alla giapponese Nasa Hataoka, 48ª con 208 (-8), dopo essere stata in vetta nel giro d’apertura con la Maguire e altre due, e alla coreana Jin Young Ko, 68ª con 212 (-4) e sostanzialmente in bambola. E’ uscita di gara dopo 36 buche la canadese Brooke M. Henderson (n. 5), 73ª con 142 (-2), che difendeva il titolo dopo il successo ottenuto nel 2019 (nel 2020 torneo annullato dalla pandemia) e che si era imposta anche nel 2017.
Giulia Molinaro, al settimo taglio di fila superato (uno nel LET), ha realizzato in parziale di 69 (-3) con tre birdie, due bogey e un eagle a chiudere. Il montepremi è di 2.300.000 dollari.
SECONDO GIRO - Giulia Molinaro ha ripetuto il 68 (-4) del turno iniziale e con 136 (-8) colpi è salita dal 18° al 16° posto, mantenendosi in alta classifica nel Meijer LPGA Classic (LPGA Tour) sul percorso del Blythefield Country Club (par 72) a Grand Rapids nel Michigan.
E’ rimasta da sola al comando con 129 (65 64. -15) la 26enne irlandese di Cavan Leona Maguire, un titolo sul Symertra Tour (2019) e quattro top ten di cui tre quest’anno sul LPGA Tour dove è alla seconda stagione. Ha messo insieme un eagle, otto birdie e due bogey per il 64 (-8), punteggio più basso del round (ottenuto anche dalla francese Perrine Delacour, nona con 135, -9) e ha lasciato a tre colpi l’australiana Su Oh (132, -12). In terza posizione con 133 (-11) Lindy Duncan e in quarta con 134 (-10) Nelly Korda, numero quattro mondiale, Mina Harigae, Brittany Altomare, Lizette Salas e la svedese Anna Nordqvist.
Affiancano l’azzurra, tra le altre, Lexi Thompson, numero sette del Rolex Ranking, e la coreana Inbee Park, numero due, mentre è scesa dal primo al 25° posto con 137 (-7), dopo un 72 (par), la giapponese Nasa Hataoka (n. 10). Non decolla la coreana Jin Young Ko, numero uno, 36ª con 138 (-6), ed è uscita al taglio la canadese Brooke M. Henderson (n. 5), 73ª con 142 (-2),la quale difendeva il titolo dopo il successo ottenuto nel 2019 (nel 2020 torneo annullato dalla pandemia) e che si era imposta anche nel 2017.
Giulia Molinaro, che ha superato il settimo taglio di fila (uno sul LET), ha replicato il 68 con le stesse modalità del precedente, ossia con cinque birdie e un bogey. Il montepremi è di 2.300.000 dollari.
PRIMO GIRO - Inizio convincente di Giulia Molinaro, 18ª con 68 (-4) colpi, nel Meijer LPGA Classic (LPGA Tour) sul percorso del Blythefield Country Club (par 72) a Grand Rapids nel Michigan. In una graduatoria piuttosto corta comandano con 65 (-7) Lauren Stephenson, l’irlandese Leona Maguire, l’inglese Charley Hull e la giapponese Nasa Hataoka, numero dieci mondiale. A un colpo la thailandese Ariya Jutanugarn e la taiwanese Min Lee (66, -6) e tra le undici concorrenti al settimo posto con 67 (-5) Amy Olson, la svedese Anna Nordqvist, la tedesca Sophia Popov e la cinese Xiyu Lin.
Sono in campo altre cinque giocatrici nella top ten del Rolex Ranking delle quali tre hanno lo stesso score della Molinaro: la coreana Inbee Park, numero due, Nelly Korda, numero quattro, e Lexi Thompson, numero sette, vincitrice nel 2015. Un colpo in più la coreana Jin Young Ko, numero uno, 38ª con 69 (-3), mentre è in piena crisi la canadese Brooke M. Henderson, numero cinque, 128ª con 75 (+3). che difende il titolo dopo il successo ottenuto nel 2019 (nel 2020 torneo annullato dalla pandemia) e che si era imposta anche nel 2017.
Giulia Molinaro, reduce da sei tagli consecutivi superati (uno sul LET) dopo un inizio di stagione piuttosto difficile, ha segnato cinque birdie e un bogey. Il montepremi è di 2.300.000 euro. Il montepremi è di 2.300.000 dollari.
LA VIGILIA - Giulia Molinaro, reduce dall’aver superato sei tagli consecutivi (uno sul LET), dopo un avvio di stagione difficile, e con un 40° posto nel precedente Mediheal Championship, non si concede pause e prende parte al Meijer LPGA Classic (LPGA Tour) dal 17 al 20 giugno sul percorso del Blythefield Country Club a Grand Rapids nel Michigan.
Impossibile non inserire tra le favorite le sei proette, tra le prime dieci del Rolex Ranking, che saranno in campo, ma con particolare riguardo alla canadese Brooke M. Henderson, numero cinque, che ha vinto l’evento due volte nelle ultime tre edizioni, nel 2017 e nel 2019, e che difende il titolo perché nel 2020 la pandemia ha cancellato tutto. Rientra la coreana Jin Young Ko, numero uno, e ci saranno la connazionale Inbee Park (n. 2), campionessa olimpica, Nelly Korda (n. 4), Lexi Thompson (n. 7 e a segno nel 2015) e la giapponese Nasa Hataoka (n. 10).
Korda, Park ed Henderson sono anche vincitrici stagionali e, oltre a loro, vi saranno anche Austin Ernst, Ally Ewing, Jessica Korda, sorella maggiore di Nelly, la thailandese Ariya Jutanugarn e la neozelandese Lydia Ko, sostanzialmente otto su 13. Nel field anche la coreana Mirim Lee, che ha fatto suo il torneo nel 2014, ma soprattutto sfortunata protagonista del Mediheal Championship, dove è stata sorpassata nel finale dalla finlandese Matilda Castren, prima della sua nazione a imporsi sul circuito.
Non è riuscita a entrare nel field Roberta Liti, che non ha superato la prequalifica (16ª con 73 (+1) in una gara che concedeva solo due posti). Il montepremi è di 2.300.000 dollari.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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